La domenica del Suddest n.4

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La domenica del SUDDEST

VOLARE CANI KILLER

INCHIESTA

EVENTI

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L'INCHIESTA E GLI “AVVISI” ANNUNCIATI

SIAMO TORNATI EMIGRANTI

LA BANDA DEI CARABINIERI A RAGUSA

OH OH SI AVVICINA LA FINE DEI LAVORI CHE RESTITUIRÀ IL “MAGLIOCCO” ALL’USO AEROPORTUALE CIVILE. TUTTO FATTO? MACCHÉ! ANCORA, PER ESEMPIO NON SI SA CHI PAGHERÀ I CONTROLLORI DI VOLO...

NUMERO 4 5 APRILE DUEMILANOVE


Fatti

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MORTI A PIRATO INTERVIENE L’ARPA

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a scorsa settimana Suddest.it vi ha raccontato come, nella zona del Pirato, a Modica, dagli anni Ottanta ad oggi, vi siano stati diversi i decessi con un comune denominatore: leucemie (per lo più mieloidi) e tumori. Malattie che hanno colpito abitanti, molto spesso bambini e giovanissimi (l’ultima morte risale a un mese fa circa), residenti in un raggio di circa 400 metri. Le autorità, intanto, hanno cominciato a muoversi. Incontrando i giornalisti, la dirigente dell’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente ) Maria Antoci ha comunicato “L’istituzione, da parte della Ausl di un tavolo tecnico per discutere della questione, anche insieme ad alcuni epidemiologi. Fino ad oggi non avevamo ricevuto segnalazioni di alcun tipo su quella zona. Adesso c’è una richiesta da parte del Comune e a breve faremo le rilevazioni necessarie. In contrada Pirato, dove tra l’altro c’è un traliccio che non risulta di proprietà dell’Enel, verranno eseguiti gli accertamenti per dare maggiore serenità alla cittadinanza.”

I dati in possesso dell’Arpa, nel loro complesso, assicurano una situazione di inquinamento elettromagnetico sotto controllo. Gli elettrodotti, in provincia, hanno una lunghezza di 220 chilometri. Le rilevazioni finora sono state effettuate a Chiaramonte e a Ragusa, nella zona del Cineplex, lungo la strada per Marina. “Non sono stati riscontrati - ha spiegato la dirigente dell’Arpa - superamenti delle soglie previste”. Anche l’Ausl 7 è pronta ad intervenire: “Utilizzeremo innanzitutto metodi statistici - spiega il dottor Ferreri -. Dopo avere acquisito l’aerofotogrammetria della zona dal Comune (già richiesta al sindaco), una nostra task force eseguirà interviste porta a porta e dei sopralluoghi per cercare di appurare le eventuali cause, oppure ricondurre tutto nell’alveo della casualità”.

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CANI K PRONTI ALT DI GAR

el sopralluogo in contrada Pisciotto si potranno ricordare solo le dichiarazioni che l’avvocato Enzo Trantino, a nome del pool di legali di parte civile, ha reso sul posto. Ci si è limitati, infatti, ad un controllo all’esterno del canile, visto che non è stato possibile accedere all’interno dello stesso per l’assenza del custode giudiziario, il comandante dei Vigili Urbani di Scicli. Trantino ha ricostruito l’agghiacciante sequela dell’aggressione del bambino poi ucciso ed ha fatto intendere che potrebbero esserci a breve altri avvisi di garanzia oltre quelli già notificati a Giglio e ai due veterinari dell’Ausl 7 di Ragusa, Roberto Turlà ed Antonino Avola. Il Pm titolare, Maria Mocciaro, potrebbe firmarli nelle prossime ore. Come nelle prossime ore è attesa una conferenza stampa di Francesco Riccotti, il legale di Virgilio Giglio. La ricostruzione della morte di Giuseppe Brafa, fatta dall’avvocato catanese, fa venire i brividi: i cani, dopo avere scavato un cunicolo si sarebbero portati fuori dal deposito, azzannato e trascinato il bambino in una radura dove l’avrebbero poi sbranato.

Altro fronte, quello della politica. Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha incontrato nella sede del ministero l’assessore alla Sanità della Regione Siciliana Massimo Russo per fare il punto sul fenomeno del randagismo nell’Isola. In provincia di Ragusa il ministero della Salute e l’assessorato regionale alla Sanità daranno vita ad un progetto pilota da estendere successivamente a tutta la Sicilia, che si occuperà di randagismo. L’iniziativa sarà presentata il 24 aprile a Palermo ed è stata decisa al termine dell’incontro romano tra il sottosegretario

In provincia di Ragusa il ministero della Salute e l’assessorato regionale alla Sanità daranno vita ad un progetto pilota che si occuperà di randagismo


Fatti

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KILLER LTRI AVVISI RANZIA

Martini e l’assessore Russo.

Intanto i parlamentari dell’Udc Giuseppe Drago e Anna Teresa Formisano hanno presentato alla Camera un disegno di legge che modifica la legge sulla prevenzione del randagismo. Tra le norme, quella che prevede la soppressione dei cani “vaganti ritrovati, catturati o comunque ricoverati presso strutture”, “nel caso in cui si verifichino situazioni caratterizzate da comprovata

GRIGIO IL MARE IBLEO

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rigio il mare ibleo. Una brutta storia, non c’è che dire. Dal primo maggio al trenta settembre, diversi sindaci dovranno apporre i cartelli metallici con la scritta “Divieto di balneazione” lungo un articolato tratto di costa che da Acate arriva fino al porto di Pozzallo.

pericolosità”. L’articolo 2, contiene, inoltre, “l’obbligo dell’istituzione di servizi di cattura di cani randagi, per i comuni che non ne sono ancora dotati e la facoltà per i comuni pari o inferiori ai 15 mila abitanti di costituire Consorzi per la realizzazione di canili, anche ricorrendo al project financing”.

A difendere onore e prestigio rimane la bandiera blu di Pozzallo, mal ridotta dalle intemperie di un inverno lungo e ingeneroso. Ma, a quanto pare, la provincia rischia di perdere anche questo riconoscimento. Il settennale attestato di mare azzurro e pulito, assegnato all’unico comune marinaro della provincia, potrebbe essere revocato. Il rischio, purtroppo, è concreto. Il divieto di balneazione per 400 metri, nella zona del porto, è cosa drammaticamente seria. L’Associazione che ogni anno assegna la Bandiera Blu ai comuni, la Fee, impone il rispetto di parametri rigorosi. A livello di prevenzione, è innegabile, qualcosa non ha funzionato. Ora ne sentiremo di tutti i colori. Nel calderone del dibattito finiranno i porti, la cementificazione delle coste, la inconsistenza dei depuratori, i pozzi neri, il mancato periodico controllo degli scarichi delle case a mare, i lidi balneari, i chioschi e le strutture realizzate su suolo demaniale. Mille scienziati e mille tuttologi diranno di tutto e di più, mentre la politica continuerà a recitare brillantemente il ruolo di Ponzio Pilato. Come se concessioni edilizie, monitoraggio del territorio, controlli, verifiche e azioni di tutela del paesaggio, non fossero di stretta competenza dei pubblici amministratori. La mente, a questo punto, non può che andare alla triste vicenda dei cani killer. Forse solo in pochi si sono resi conto che la tragedia, purtroppo, si è consumata qui da noi e non certo per caso. I cani randagi giravano in quella zona da mesi. Le risorse per intervenire così come per legge erano insufficienti? Chi si è lamentato dopo, avrebbe potuto farlo a tempo debito, in modo da evitare quello che poi è successo. Una volta tanto cerchiamo di essere seri. Michele Giardina www.suddest.it |

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REBUS AEROPORTO

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FRANCAMENTE NON CI STIAMO CAPENDO NULLA. L’IMPRESSIONE È CHE SI CERCA DI INTORBIDIRE LE ACQUE, IN MODO DA CREARE CONFUSIONE E SVIARE DALL’UNICA DOMANDA CHE TUTTI SI FANNO DA ANNI A QUESTA PARTE: QUANDO SARÀ OPERATIVO L’AEROPORTO DI COMISO?

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ultima data l’aveva abbozzata il sindaco: il 13 settembre in coincidenza con la presenza delle frecce tricolori in provincia. Adesso registriamo novità non certo confortanti. Ci limitiamo a riportare le posizioni ufficializzate in queste ore:Vito Riggio, Presidente dell’Enav: “Se ognuno non farà la propria parte fino in fondo, dall’aeroporto di Comiso non decollerà nessun aereo neanche entro l’anno prossimo”. Riggio, confermando che sono in corso le procedure di certificazione ha chiarito che c’è un altro ostacolo importantissimo da superare: chi deve farsi carico di pagare il servizio dei Vigili del Fuoco e dei controllori di volo, atteso che l’aeroporto è considerato come privato, essendo di proprietà del Comune di Comiso. In tutti gli altri aeroporti, infatti, questo servizio viene pagato dallo Stato. Il sindaco, Giuseppe Alfano: “L’aeroporto

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di Comiso, unico in Italia, è di proprietà del Comune e non dello Stato - dichiara il sindaco - e pertanto gli ingenti costi derivanti dai due servizi sarebbero a carico della società di gestione, con gravi conseguenze sul piano della concorrenzialità dell’aeroscalo, a meno che il Ministero delle Infrastrutture non emani un apposito decreto con il quale dichiara lo scalo di Comiso di interesse nazionale, accollandosi i conseguenti costi. Tutti questi problemi che costituiscono un ostacolo alla reale funzionalità e all’economicità gestionale del Magliocco si sarebbero potuti evitare se l’appalto delle opere fosse stato gestito dall’Enac. Come si vede - prosegue Alfano - gli errori commessi in passato vengono al pettine. Adesso per fare funzionare veramente l’aeroporto, ci troviamo adesso a dovere superare quest’altro ostacolo che se si fosse agito con minore superficialità ed egocentrismo non esisterebbe”. Chiamato direttamente in causa, l’ex sindaco ed attuale parlamentare regiona-

o s i c om e n r a f l a g a c a i d i g a t s p i g g i r a t s p i

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le del Pd, Pippo Digiacomo: “L’Aeroporto di Comiso non è un aeroporto privato, ma appartenente ad un Ente Pubblico Territoriale. L’aeroporto di Comiso rientra a pieno titolo nella equiparazione con gli aeroporti statali: tutti i servizi che lo Stato assicura ad un aeroporto Statale sono assicurati anche e alle stesse condizioni agli aeroporti appartenenti agli Enti Pubblici Territoriali, concetto questo accolto e fatto proprio dal Ministero dei Trasporti e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Inoltre, lo Stato deve assicurare non solo il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e l’Ente Nazionale Assistenza al Volo, ma anche l’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, il Corpo della Guardia di Finanza, l’Agenzia delle Dogane, l’Ente Poste e la Sanità Aerea”. Dichiarazioni, tutte, in contrasto tra di loro e che confermano la premessa fatta. Noi ne avevamo sentore, e di sotto vi proponiamo un nostre servizio di qualche settimana fa.


m a g o l i omo c c o o i

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IL MAGLIOCCO ANCORA NON C’È S’HA DA FARE L’ULTIMO SFORZO BUROCRATICO

hissà quante telefonate ha ricevuto, negli ultimi giorni, Vito Riggio. Il cellulare del presidente dell’Enac ha squillato più del solito dopo la presentazione del libro dell’on. Giuseppe Digiacomo e del collaboratore Giovanni Scapellato su “Come abbiamo fatto a fare l’aeroporto di Comiso”. Ricordate? Nel suo intervento, Riggio aveva detto che “se ognuno non farà la propria parte fino in fondo, dall’aeroporto di Comiso non decollerà nessun aereo neanche entro l’anno prossimo”. Il riferimento è a chi deve farsi carico di pagare il servizio dei Vigili del Fuoco e dei controllori di volo.

Ieri Riggio ha affidato all’ufficio stampa dell’Enac un comunicato in cui chiarisce la sua posizione. “Il fatto che l’Aeroporto di Comiso non sia un aeroporto statale, ma un’infrastruttura appartenente ad enti pubblici territoriali, non cambia nulla rispetto alla tipologia di servizio pubblico che eroga”, scrive. “Pertanto, anche se il de-

manio aeroportuale - aggiunge - fosse rimasto di responsabilità statale, non sarebbe stato garantito automaticamente il servizio di assistenza al volo da parte dell’Enav che assicura i servizi a titolo gratuito solo negli aeroporti inseriti nel contratto di servizio con i ministeri delle Infrastrutture e Trasporti e dell’Economia, ciò a prescindere dalla natura del demanio. Per gli altri aeroporti il servizio è fornito in base a rapporti contrattuali”.

Il Magliocco non è, oggi, inserito nella lista degli aeroporti con il contratto di servizio. “Con una lettera dell’ottobre del 2007 - aggiunge Riggio - l’Enac aveva chiesto al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di attivare le procedure necessarie - osserva - per l’inserimento dell’Aeroporto di Comiso tra le competenza dell’Enav per l’erogazione dell’assistenza al volo secondo il contratto di servizio. La richiesta dell’Enac non ha ancora avuto esito positivo”.

Parlamentari iblei, soprattutto del centrodestra, se ci siete battete un colpo. Magari, presso il ministero delle Infrastrutture diretto (politicamente) da Altero Matteoli. Perché, stando ai tecnicismi del presidente dell’Ente nazionale aviazione civile, senza l’inserimento di Comiso tra le competenze dell’Enav per l’erogazione dell’assistenza al volo, sarà difficile vedere nel breve periodo decolli e atterraggi lungo la pista di 3 chilometri sulla quale due anni fa atterrò l’aereo militare con a bordo l’allora ministro degli Esteri Massimo D’Ale-

ma. E per i vigili del fuoco? Riggio spiega che lì il problema riguarda il Corpo e la mancanza di personale in quantità sufficiente a garantire i servizi h24 nello scalo. Ma anche questo non appare certamente un ostacolo insormontabile.

L’attesa infrastruttura ragusana, tuttavia, ieri ha incassato un piccolo ma importante segnale. L’onnipresente Riggio, infatti, ha incontrato, nella sede della Direzione generale dell’Ente, il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo in una riunione tecnica preliminare per la firma di un protocollo d’intesa tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Enac, la Regione e le società di gestione degli aeroporti siciliani finalizzato a realizzare opere di adeguamento e di potenziamento degli aeroporti di Palermo, Catania, Trapani e, appunto, Comiso. Presente all’incontro, tra gli altri, anche la Soaco, società di gestione dell’aeroporto di Comiso. Il protocollo per la realizzazione dei lavori verrà firmato mercoledì a Roma nella sede centrale dell’Enac, alle 16.00. Dopo la firma del protocollo, l’Enac e la Regione siciliana, ognuna per la propria competenza, dovranno sottoscrivere con le società di gestione le convenzioni di finanziamento necessarie per avviare, con la massima urgenza, la realizzazione delle opere finanziate.

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Inchiesta

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SIAMO SICURAMENTE LONTANI DALLE CIFRE DELLE ONDATE MIGRATORIE DEGLI ANNI ‘50 E ‘60, QUANDO DAL MEZZOGIORNO E DALLA SICILIA, COMPRESA LA PROVINCIA DI RAGUSA, DIVERSI LAVORATORI EMIGRAVANO AL NORD ITALIA O ALL’ESTERO (GERMANIA, BELGIO, FRANCIA) PER TROVARE LAVORO, MA NEGLI ULTIMI ANNI IL FENOMENO SEMBRA AVERE AVUTO IN TERRITORIO IBLEO UN INCREMENTO, SIA PURE ANCORA CONTENUTO, SOPRATTUTTO NEL 2004 E NEL 2008.

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o confermano i dati Istat sull’andamento demografico, che alle voci dei “cancellati per altri comuni” e dei “cancellati per l’estero” dagli appositi elenchi, segnalano una crescita del fenomeno. Se si escludono i movimenti migratori all’interno dello stesso Mezzogiorno e della stessa Sicilia, che incidono comunque con percentuali fisiologiche, l’andamento segnala sicuramente uno stato di sofferenza di una fetta della popolazione, che preferisce trasferirsi al nord per trovare un’occupazione o avviare un’attività. Una tendenza da studiare in tutte le sue sfaccettature, anche per capire se il fenomeno debba essere inquadrato in una ripresa “storica” delle migrazioni o sia invece da ascrivere alla contingenza economica e sociale. I dati relativi agli ultimi sette anni, dal gennaio 2002 fino al settembre 2008, presentano infatti delle oscillazioni interessanti, la cui portata deve ancora trovare una più attenta e compiuta lettura. Nel 2002 in provincia si sono cancellati dagli elenchi anagrafici dei comuni di re| www.suddest.it

RAGUSA

PROV

DI EMI

sidenza 3.634 cittadini, di cui 3.447 sono migrati in altre città e 167 all’estero. L’anno successivo, nel 2003, si è registrata invece una leggera flessione con 3.439 cancellati, dei quali 3.095 si sono iscritti negli elenchi di altri comuni e 344 si sono trasferiti all’estero.

La prima impennata si è avuta nel 2004 con ben 4.110 cancellati dai comuni di residenza. Di questi 3.729 si sono trasferiti in altre località del Paese e 381 hanno raggiunto città estere. Il fenomeno si è poi riassestato nel 2005 con 3.771 cancellati dagli elenchi anagrafici, di cui 3474 verso altri comuni italiani e 297 con destinazione l’estero. Più o meno analogo l’andamento nel 2006, con 3.974 trasferimenti in altri comuni, dei quali 3.620 all’interno del Paese e 354 all’estero; e nel 2007, con 3.739 migrazioni, di cui 3470 verso altre località italiane e 269 in cittadine straniere. Pure il 2008, alla stessa stregua del 2004, indica una più sensibile ripresa del fenomeno migratorio, anche se ancora


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DI NUOVO

VINCIA

IGRANTI

Inchiesta

non ci sono i dati relativi ai mesi di ottobre, novembre e dicembre. Il dato provvisorio indica 3.140 cancellazioni, suscettibili di toccare quasi le 4.000 qualora la tendenza dovesse trovare conferma negli ultimi tre mesi dell’anno scorso. Anche se tra il 2004 e il 2008 non esistono parametri, almeno ad una prima osservazione, che possano trovare punti comuni in termini di situazione economica e sociale. Oltretutto i due incrementi più sensibili del 2004 e del 2008 trovano conferma anche nei flussi migratori dell’intera Sicilia, come confermano i dati elaborati dall’Istat, relativi sempre agli ultimi sette anni, dal gennaio 2002 ai primi nove mesi del 2008. Un segno evidente che l’aumento del numero delle persone che hanno lasciato i comuni di residenza è sicuramente governato da ben precisi fattori, ancora da individuare, in modo da leggere adeguatamente la reale portata del fenomeno migratorio. Se nel 2002 nell’isola si sono cancellate 100.182 persone, delle quali 93.088 si sono trasferite in altri comuni e 7.094 si sono stabilite all’estero e nel 2003 sono state 99.553, delle quali 91.422 verso altre località italiane e 8.131 hanno raggiunto cittadine straniere; nel 2004, come del resto in provincia di Ragusa, si è verificata un’impennata con ben 106.414 cancellazioni, di cui 97.216 trasferimenti in altri comuni italiani e 9.198 in località estere. Ma il fenomeno si è poi ridimensionato nel 2005, con 103.043 cancellati, dei quali 95.258 sono migrati in altre località italiane e 7.785 in cittadine estere ed è stato confermato anche nel 2006 con 104.696 cancellazioni, di cui 95.464 verso altre città del Paese e 9.232 con destinazione località straniere. Ma proprio quando il fenomeno stava per rientrare nei livelli del 2002 con i 101.495 cancellati del 2007, dei quali 95.403 si sono trasferiti in altri comuni italiani e 6.092 all’estero; il dato provvisorio del 2008, aggiornato a settembre, ha segnato nuovamente uno stato di sofferenza con 78.299 cancellazioni, che supereranno sicuramente di qualche migliaia di unità, all’atto del dato finale, il tetto dei 100.000, con una probabile media di circa 8.000 migrazioni al mese. Giuseppe Calabrese, Gazzetta del Sud www.suddest.it |

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Ragusani nel mondo

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La XV edizione del premio “Ragusani nel Mondo” ha già un vin citore. È la Banda Na zionale dell’Arma dei Carabinieri che per pri ma volta nella sua sto ria farà tappa a Ragusa proprio in occasione della manifestazione curata da Sebastiano D’Angelo che quest’an no si terrà in piazza Li bertà, venerdì 4 set tembre. Il giorno suc cessivo, sabato sera, la banda terrà un concer to di gala. i tratta di un impor tante riconoscimento alla pria terra d’origine”. - conclude D’Angelo - in valenza culturale e spettaDi origini antichissime, cui la Banda aderisce ad colare del premio “Ragu- che risalgono addirittura al una richiesta di privati or sani nel mondo”, manife- 1820, la Banda, composta ganizzatori, e di questo stazione ormai entrata nel da 102 orchestrali diplo- siamo grati all’Arma dei cuore di tutti, ammirata e mati nei migliori Conser- Carabinieri e al tenente co conosciuta anche fuori dei vatori Italiani, rappresenta lonnello Nicodemo Macrì. confini della provincia” di- il fiore all’occhiello delle L’avvenimento concretizza chiara Sebastiano D’An- Bande Militari Nazionali. un sogno destinato a la gelo, che aggiunge: “La Nota in tutto il mondo per sciare il segno nella storia presenza della Banda con- l’elevata professionalità dei ragusana. È auspicabile tribuirà ad elevare il tenore suoi Orchestrali e per il fa- che il segnale venga rac e il prestigio dell’evento, scino delle sue splendide colto dalle Pubbliche Isti che in tre lustri ha visto a uniformi, vanta un reper- tuzioni locali, con una pre Ragusa, in Piazza San Gio- torio vastissimo che spazia senza corale ed entusiasta, vanni, una passerella di dalle tradizionali marce nella comune convinzione iblei dal profilo di vita ricco militari ai brani classici ed che il Premio costituisca di significati umani, pro- operistici sino a compren- un riconosciuto ed impor fessionali ed artistici, ma dere composizioni mo- tante veicolo per promuo tutti vere il territorio nella sua accomunati dal derne e contemporanee. “È una delle poche volte interezza e globalità”. grande amore per la pro-

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Provincia

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Il turismo le percentuali gli slogan di Torchi

“Il calo delle prenotazioni alberghiere in provincia di Ragusa è del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e non del 50%, come riportato da organi di informazione”. Lo dichiara Rosario Dibennardo, presidente di Confturismo Ragusa. “Ad una domanda che mi è stata posta in proposito, ho solo detto che avremmo verificato e che non potevamo né confermare né smentire non avendo ancora disposizione dati certi”, sostiene. Della serie: o lui non si è spiegato bene o il giornalista ha capito male. Capita.

Di questi tempi, però, i numeri sono più che mai importanti, perché si può fare della crisi una catastrofe. Infatti, il “-50%” ha scatenato in questi giorni una serie di prese di posizione, che hanno spinto Dibennardo a chiarire la realtà dei fatti.

“Dopo un attento esame - spiega - avendo portato avanti una sorta di mini sondaggio presso le strutture nostre associate, possiamo senz’altro affermare,

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senza timore di smentita, che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si registra un calo del 20 per cento. Ed è un calo che si registra non solo per la questione del randagismo, che certo avrà in parte influito, ma anche e soprattutto per gli effetti nefasti della crisi economica nazionale. Insomma, il calo preventivato è perfettamente in tendenza con le previsioni che, a livello nazionale, interessano la categoria”.

C’è però chi spara ad alzo zero. Sulla scorta di una ricerca Demopolis (contestata, ndr), che sostiene l’uscita di Modica dalla top ten delle preferenze degli italiani fra le città turistiche della Sicilia, l’ex sindaco Piero Torchi veste i panni di presidente del Distretto culturale del Sud-Est (che, detto per inciso, nessuno ha ancora capito a cosa serva) e in una dichiarazione pubblicata dal Quotidiano di Sicilia di venerdì 27 marzo, dice: “Il dato è imbarazzante se si pensa che solo tre anni fa Modica conquistò la seconda posizione di questa speciale classifica, confermando negli anni successivi, la presenza nelle classifiche di eccellenza. Da un po’ di tempo a questa parte la volontà di proiettare della città un’immagine negativa non corrispondente al vero, e la scelta amministrativa di sacrificare sull’altare della crisi importanti eventi promozionali, per poi investire su un carnevale sottotono, sta determinando effetti deleteri, rispetto ai quali bisogna intervenire e su-

bito. Né su questi dati può essere discriminante la crisi economica che, anzi, dovrebbe fungere da sprone per fare di più e meglio”. L’ex primo cittadino ha di sicuro avuto il merito di avere portato lustro alla città barocca e del cioccolato. Le condizioni economiche in cui Torchi ha lasciato il Comune, oggi in stato di pre dissesto e incapace, pertanto, di programmare qualsiasi iniziativa che comporti spese anche di poche migliaia di euro, sono sotto gli occhi di tutti. Da esperto mediatico qual è, ricorda i fasti e non la pesante eredità. Minimizza la crisi globale e il semplice assunto che quando i soldi mancano per tutti, è difficile pensare di andare in giro a fare i turisti. Eppure il conto è lì. Da massimo responsabile politico-amministrativo di Modica per sette anni dovrebbe saperlo leggere.

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Direttore responsabile: Gianni Licitra Progetto grafico: Luca Salici

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