La domenica del Suddest n.2

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La domenica del SUDDEST

CE NE RICORDEREMO DI QUESTI GIORNI

Il diario delle 96 ore pi첫 lunghe della storia recente nel Ragusano, attraverso il racconto in diretta di Suddest.it

NUMERO 2 22 MARZO DUEMILANOVE


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UNA DOMENICA BEST 15/03/09

LA VITTIMA SI CHIAMAVA GIUSEPPE BRAFA, ABITAVA A MODICA ALTA ED ERA UN BAMBINO DI NOVE ANNI. È MORTO IN UNA NORMALE DOMENICA MODICANA, DI QUELLA FATTE DI SCAMPAGNATE O DI PASSEGGIATE A MARE. È MORTO IN UN MODO ORRIBILE QUANTO INCONSUETO: SBRANATO DA UN BRANCO DI CANI CHE SI SONO ACCANITI CONTRO DI LUI.

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un edicolante di Scicli, il 64enne Virgilio Giglio, la persona che i carabinieri hanno arrestato con l’accusa di omicidio colposo, resistenza a pubblico ufficiale e omessa custodia di beni sottoposti a sequestro giudiziario. L’uomo, che aveva in custodia i cani che hanno sbranato il bambino di Modica, invitato a seguire i carabinieri in caserma avrebbe addirittura aizzato gli animali contro i militari. Con la sua traduzione al carcere del Piano del Gesù, a Modica Alta, si chiude una domenica bestiale, che ha fatto registrare una giovanissima vittima, il ferimento di un altro bambino e di un 47enne di Modica. La vittima si chiamava Giuseppe Brafa, abitava a Modica Alta ed era un bambino di nove anni. È morto in una normalissima domenica modicana, di quella fatte di scampagnate o di passeggiate a mare. È morto in un modo orribile quanto inconsueto: sbranato da un branco di cani che si sono accaniti contro

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TIALE di lui. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri sarebbe stato l’ultima vittima di una giornata di assoluta follia. Ancora in vita, ma mortalmente ferito, è stato trovato dai carabinieri accorsi nella zona del Pisciotto dopo la segnalazione dei genitori di un altro bambino, a sua volta azzannato in maniera non grave e che, con una prognosi di venti giorni, si trova ricoverato al Maggiore di Modica. Ai carabineri che lo hanno trovato per caso,avendo notato una bicicletta nuova abbandonata per terra, le condizioni di Giuseppe Brafa sono subito apparse disperate: il bambino è stato rinvenuto in una pozza di sangue, con i cani ancora attorno. I militari dell’Arma hanno dovuto faticare per allontanare gli animali e poi trasportarlo in ospedale, a Modica: mentre si cercava di caricarlo sull’elisoccorso per Catania il suo cuore ha cessato di battere. La terza vittima, ferita in

modo non grave, è un 47enne, medicato alla guardia medica di Pozzallo. Secondo le notizie raccolte, da mesi tutti sapevano ed avevano denunciato la grave situazione dell’area attorno all’antica fornace del Pisciotto, dove decine di cani, affidati in custodia all’edicolante, spesso lasciavano il recinto e scorazzavano creando il panico. Ma non era in pratica successo nulla. Almeno fino a mezzogiorno di domenica.

Adesso restano solo il silenzio ed il lutto. Anche per il sindaco della città di Modica, Antonello Buscema, nel cui territorio si è consumata la tragedia e che ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali di Giuseppe Brafa.

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Sono stazionarie, al Maggiore di Modica dove è ricoverato, le condizioni di salute del bambino di nove anni azzannato ieri nelle campagne tra Marina di Modica e Sampieri da da un branco di cani randagi, che ha anche ucciso un bimbo di 10 anni e ferito un quarantenne. La prognosi, per lui, è di 20 giorni. Il piccolo è sotto choc e non parla. Un blocco psicologico, ipotizzano i medici, legato a una crisi di panico per l’aggressione. Sono circa cinquanta i cani randagi che erano stati affidati alla custodia giudiziaria di Virgilio Giglio, l’uomo di 64 anni arrestato ieri sera dai carabinieri di Modica nell’ambito delle indagini sulla morte del piccolo Giuseppe. I reati contestati all’indagato, incensurato, sono omessa custodia, concorso in omicidio colposo, malgoverno di animali e resistenza a pubblico ufficiale. La sua posizione è adesso al vaglio del Gip di Modica I militari intanto hanno già trovato oltre 30 dei 50 cani randagi del branco, che sono stati affidati ai servizi veterinari della Ausl di Ragusa. Non è escluso che vista la loro aggressività e pericolosità la magistratura disponga che vengano abbattuti. Ma il resto del branco di cani randagi continua a seminare il panico. Alcuni | www.suddest.it

IL LUNE INVAN di loro, probabilmente per un varco che si è aperto nella rete di recinzione per dei lavori in corso, hanno fatto irruzione in una villetta, a pochi metri dalla litoranea Marina di Modica-Sampieri. In casa c’era una donna di 74 anni che lavava i piatti. Secondo la segnalazione giunta ai carabinieri, l’anziana, terrorizzata, ha fatto in tempo a chiudere la porta e a dare l’allarme, poi ha visto dalla finestra i randagi avventarsi con violenza su una bambola a terra in giardino.Gli animali ancora in libertà sono riusciti finora a sfuggire ai tentativi di cattura. Le squadre dei carabinieri della compagnia di Modica, in collaborazione con quelli

del Nas e del Noe e l’ausilio di tra squadre di accalappiacani, stanno cercando di catturarli. Una decina sarebbero gli animali ancora mancanti. Frattanto è stato posto sotto sequestro il casolare dove il pensionato Virgilio Giglio teneva rinchiusi i cani. I funerali della giovane vittima si svolgeranno domani alle 15 nella Chiesa di San Giorgio. Nella circostanza il sindaco, Antonello Buscema, ha proclamato il lutto cittadino e annullato tutte le manifestazioni in programma. I negozi di Modica con le saracinesche abbassate dalle 15 alle 17.


DÌ NO

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on è una puntata de “Il commissario Montalbano”. Stavolta non è fiction, ma triste realtà. I luoghi resi celebri dalla trasposizione televisiva dei romanzi di Andrea Cammilleri, quali “A mannara” o il duomo di San Giorgio, sono oggi scenario di una tragedia difficile da accettare. Il piccolo Giuseppe Brafa Misicoro, 10 anni da compiere tra qualche giorno, è stato aggredito, azzannato e sbranato da un branco di cani randagi proprio all’ombra della “Mannara” di Montalbano. Il duomo di San Giorgio, emblema del barocco modicano, sarà il luogo dell’ultimo saluto, con la piccola bara bianca al centro delle navate.

Le indagini Virgilio Giglio, 64 anni, arrestato dai militari dell’Arma domenica sera, sarà interrogato in giornata dal Gip del tribunale di Modica. Dovrà difendersi dalle pesanti accuse di omicidio colposo, malgoverno d’animali e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo aveva in custodia alcuni dei cani del branco. Rinchiuso nel carcere di Modica Alta, Giglio dovrà spiegare le modalità di custodia del branco di cani “assassini”, che lo scorso mese di settembre proprio le autorità gli avevano affidato. L’uomo, tra l’altro, all’arrivo dei carabinieri che dovevano arrestarlo, ha opposto resistenza come ha spiegato il comandante la Compagnia di Modica, Sandro Loddo. “Quando le nostre pattuglie sono arrivate nella casa di contrada Pisciotto - dice l’ufficiale - Giglio si è barricato all’interno ed ha aizzato contro di noi i cani che si trovavano nel recinto tant’è che siamo stati costretti a chiedere rinforzi non solo dalla nostra Compagnia ma anche dal Comando Provinciale per potere bloccare gli animali ed avere libero accesso nella casa per arrestare l’uomo. Ieri, il casolare dove viveva, a poca distanza dal luogo da quella rosa gialla deposta sul luogo della tragedia, è stato posto sotto sequestro. Agghiacciante lo scenario dinanzi ai militari dell’Arma che si

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GIGLIO, UNICO COLPEVOLE?

sono introdotti nel rudere: ossa d’animali, carcasse di cuccioli di cane, sporcizia ed una branda in cui l’uomo riposava. Frattanto continua la caccia ai randagi nelle campagne tra Marina di Modica e Sampieri. I Carabinieri della compagnia di Modica, con il supporto del Nas e del Noe, e di tre società di accalappiacani, hanno catturato complessivamente una quarantina di animali, ma almeno dieci sono ancora in libertà. Ma non tutti. Il branco, ridotto nel numero ma non nella ferocia ricerca di cibo, si aggira ancora tra la vegetazione della zona ed è tornato a seminare il panico ieri, facendo irruzione in una villetta dove si trovava, sola, una donna di 74 anni. “Sono stata fortunata perchè ho avuto giusto il tempo di chiudere la porta a vetri della cucina - ha raccontato l’anziana -. Dalla finestra ho visto i cani che si sono avventati con violenza su una bambola in giardino”. Non si tratta, purtroppo, di un altro caso per il commissario Montalbano. Giorgio Caruso www.suddest.it |

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PISCIOTTO HO La domenica del SUDDEST

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m Questa volta le istituzioni, ai vari livelli, hanno avuto il tempo di organizzarsi e stanare i cani impazziti del Pisciotto. Oggi, invece, a distanza di due giorni dalla barbara fine di Giuseppe, dell’aggressione a un coetaneo e a un uomo, a 24 ore dal tentativo di azzannamento di un’anziana, siamo qui a raccontare un’altra incredibile trama degna di un film dell’orrore. 06

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Il branco di cani killer colpisce ieri mattina: intorno alle 8,15, in sette, di diversa taglia, hanno aggredito ed azzannato una turista tedesca di 24 anni, mentre faceva footing sulla scogliera di contrada Pisciotto, a poche centinaia di metri dal luogo dove è stato azzannato, sbranato e ucciso, domenica, il piccolo Giuseppe Brafa. La ragazza, Marya M., in vacanza da un amico, figlio di un noto avvocato di Modica e a Sampieri per qualche giorno, è stata immobilizzata dal branco e azzannata in diverse parti del corpo. A salvarla è stato il sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque ed il suo autista, Elio Puzzo, intenti, assieme ad alcuni pescatori di passaggio, in un sopralluogo nella zona. “Appena abbiamo visto quel branco che si avventava sul corpo della giovane - racconta il sindaco - ci siamo muniti di pezzi di legno e abbiamo messo in fuga gli animali”. Il primo cittadino ha anche riportato una lieve fe-


RROR

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martedì rita alla mano. Immediati i soccorsi. La gravità delle condizioni della donna hanno indotto i medici a richiedere, direttamente sulla scogliera, l’arrivo dell’eliambulanza dell’118 ed il trasporto al “Cannizzaro” di Catania. Qui Marya è giunta in condizioni definite “disperate”, con ferite “lacero contuse multiple da strappamento” in tutto il corpo. Sottoposta ad un delicato intervento chirurgico durato quattro ore, le sono state riparate le lesioni al volto, al naso, all’orecchio ed alla guancia sinistra. “Sono state ricostruite si legge in una nota diffusa dal “Cannizzaro” - entrambe le palpebre superiori ed inferiori, ma anche le profonde ferite lacero contuse ad entrambe le regioni mammarie”. La donna è ricoverata adesso, in prognosi riservata, nella divisione di rianimazione del nosocomio etneo. Mentre la 24enne era sotto le cure dei medici catanesi, in contrada Pisciotto scat-

tava l’azione dura delle forze dell’ordine. “Evacuare la zona o rinchiudersi in casa” l’appello lanciato dal sindaco sciclitano e dal comandante la Compagnia Carabinieri di Modica, Alessandro Loddo. Dalla Procura della Repubblica arriva anche l’ordine, verbale, di “abbattere i cani liberi nella zona ritenuti pericolosi”. In Prefettura, a Ragusa, contemporaneamente, il Prefetto, Carlo Fanara, al termine di un vertice straordinario sull’emergenza randagismo, autorizza anch’egli l’abbattimento degli animali “ritenuti pericolosi per l’incolumità pubblica”. Sui luoghi della tragedia si va però cauti, nonostante le armi in pugno. I militari e le forze di polizia intanto isolano la zona che va da Sampieri sino a Marina di Modica. Nessuno può accedervi né uscire di casa. Si odono spari. Sono quelli dei proiettili che abbattono, in due diversi momenti, due cani. “Uno stava aggredendo un nostro uomo - dichiarerà il Capitano Loddo -, l’altro stava avvicinandosi ad un istituto scolastico”. Qualche minuto prima delle 13 arriva lo “stop” dell’autorizzazione all’abbattimento. È il Prefetto ad informare della direttiva giunta direttamente dal Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, in seguito al colloquio con il Sottosegretario al Welfare, Francesca Martini. Alle 14 scatta la task force, interforze, predisposta dalla Prefettura. Pattuglie di terra dei carabinieri, del Nas, del Noe, del corpo forestale e dei volontari, oltre ad un elicottero, perlustrano palmo a palmo la zona della tragedia, con l’intento di catturare i cani anco-

ra in libertà e con l’autorizzazione a sparare solo proiettili di sonnifero, innocui agli animali. Al tramonto il bilancio ufficiale è di due cani abbattuti (voci non confermate parlano di cinque, ndr), mentre sono complessivamente sessanta gli animali catturati a partire da domenica. Circa quattro, secondo calcoli approssimativi, i cani ancora in libertà nella zona presidiata, ancora, dai militari dell’arma e da ronde di cittadini privati, non autorizzati. L’assessorato regionale alla Sanità coinvolgerà il corpo delle guardie forestali e la protezione civile nella cattura dei cani randagi. Saranno allestite delle vere e proprie “squadre” che setacceranno il territorio, composte da guardie forestali, veterinari e volontari delle associazioni per la protezione degli animali, con il supporto degli elicotteri della protezione civile. È una delle prime misure decise per fronteggiare l’emergenza di questi giorni in provincia di Ragusa. “Il primo obiettivo - ha spiegato l’assessore regionale Massimo Russo - è quello di riportare immediatamente la necessaria serenità sul territorio della provincia, dove si è sparso il terrore fra la popolazione. Giorgio Caruso

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IL SALUTO A GIUSEPPE MODICA SI È STRETTA, TUTTA, INDISTINTAMENTE, ATTORNO A QUELLA PICCOLA BARA BIANCA. TROPPO BIANCA, TROPPO PICCOLA. LUTTO CITTADINO E CITTÀ CHE ALLE 15 SI È MOSTRATA DESERTA, FERMA, ATTONITA, COME LO È DA DOMENICA, CON LE SARACINESCHE ABBASSATE IN SEGNO DI CORDOGLIO. Incredibile la folla presente all’interno ed all’esterno del duomo di San Giorgio. Ogni centimetro quadrato delle navate occupato. Almeno seimila le persone che hanno riempito il tempio. Le lacrime dei bambini e quelle degli adulti, di compagni di gioco e di scuola e dei loro genitori. C’era tutta Modica, specialmente quella Modica Alta che ha un cuore ancora solidale che batte.

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Presenti le istituzioni, dal presidente della provincia, al sindaco di Modica. Presenti anche alcuni animalisti. E tra le navate è risuonato l’appello lanciato dal Pro-Vicario generale della diocesi di Noto, Don Salva-

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tore Cerruto. “Abbiamo idolatrato gli animali - ha detto -. L’uomo ritorni a ricoprire il ruolo che Dio gli ha affidato. Ritorni al centro dell’universo e riscopra il vero rapporto con gli animali”. Poi gli ultimi saluti e l’uscita, accolta da una fiumana di gente.

Prima i compagni d’oratorio, in lacrime, straziati, poi i mille fiori bianchi, i compagni di scuola e le maestre, e la bara, accompagnata dai genitori, col dolore negli occhi e la rabbia nelle mani.

La lunga processione si è snodata, a piedi, sino al corso Umberto. Lacrime dalle finestre di corso San Giorgio, lacrime da una città, che oggi si è ritrovata unita nella tragedia.


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I VELENI CHE NESSUNO VOLEVA SENTIRE La giornata di ieri doveva essere la giornata del silenzio, ed invece è diventata la giornata dei veleni, dello scambio di accuse, delle precisazioni e dei distinguo. Di seguito stralci delle più importanti dichiarazioni

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Polemica Martini- Buscema sul finanziamento per il comune di Modica non sfruttato La mattinata comincia con quello che è il primo scandalo della giornata. Il sottosegretario Martini dichiara che il Comune di Modica è stato beneficiario di un contributo ministeriale per la creazione di un canile, ma che non ha sfruttato il finanziamento. Piccata la reazione del sindaco, Antonello Buscema “Il sottosegretario Martini - replica il primo cittadino modicano - vada a leggersi per bene le carte. Si accorgerà che il comune di Modica, nel 2006, aveva presentato un progetto per la realizzazione di un parco canino, stilato insieme alle associazioni animaliste, che richiedeva un finanziamento di circa 1milione di euro. Atteso che - spiega Buscema - dal Ministero è giunta la promessa di finanziamento per soli 50mila euro, utili solo per realizzare la recinzione, l’Amministrazione precedente ha giustamente fermato l’iter del progetto per mancanza di finanziamenti. Non si tratta di “inattivismo” dunque - prosegue - bensì di buon senso”. Il sindaco modicano presenterà anche le “carte” già pronte ed il progetto per la realizzazione del parco canino. “Non è mia intenzione giustificare chi mi ha preceduto - dice Buscema - tutti ci saremmo comportati allo stesso modo”. | www.suddest.it

Polemica Procura-Comune di Scicli sul problema dell’affidamento dei cani

È stata poi la volta del Procuratore Domenico Platania. “La Procura della Repubblica di Modica non ha emesso in passato alcun provvedimento di custodia giudiziaria dei cani di Scicli. L’omessa custodia dei cani è un reato depenalizzato punito con una contravvenzione - ha spiegato il magistrato incontrando i giornalisti - quindi non ci può essere stato alcun provvedimento di custodia giudiziaria emesso da questo ufficio”.”Tecnicamente - ha osservato il procuratore - i cani erano di proprietà di Virgilio Giglio, e noi siamo in possesso della relazione redatta dopo un sopralluogo nel settembre dello scorso anno secondo la quale nella casa dell’uomo tutto era in regola. Cosa sia successo da settembre ad adesso non lo sappiamo. La Procura non ha competenza sull’affido dei cani perché l’omessa custodia, ribadisco, è stata depenalizzata e quindi non ci può essere atto di affido”. “Per i drammatici episodi accaduti ho sentito parlare di vittime del randagismo e purtroppo anche di una responsabilità consequenziale del comune. Si tratta di notizie assolutamente false, anzi al contrario il comune si è mosso in ogni direzione consentita per prevenire la tragedia che si è verificata”. Lo ha dichiarato il sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque, in conferenza stampa. “I cani in questione - ha detto Venticinque - non sono randagi ma hanno un padrone, identificato l’estate scorsa proprio dalla polizia municipale a seguito di un’attività d’indagine che ha preso le mosse da alcune denunce presentate presso la stazione dei carabinieri di Sampieri da turisti vittime di aggressioni. Tale identificazione ha permesso ai carabinieri ed alla polizia municipale di effettuare un sequestro penale degli animali e da allora la competenza esclusiva sulla sorte di tali cani è passata alla magistratura, non potendo il co-


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mune invadere il campo istituzionale dell’autorità giudiziaria. Non solo, aggiungo che il comune si è mosso anche nella direzione di attivare i servizi sociali subito dopo il sequestro penale delle forze dell’ordine (settembre 2008), inviando sul posto un assistente sociale, il cui verbale è stato trasmesso all’autorità giudiziaria”.

Gli animalisti contestano, i veterinari precisano

La Lav e l’Enpa intervengono, con due note distinte, a difesa dei cani randagi, chiedendo che non vengano uccisi. L’ ufficio legale della Lav ha formalmente diffidato Prefettura, Procura della Repubblica e Ausl di Ragusa. I medici-veterinari della Uil hanno sostengono che è “ormai evidente il fallimento della legge 281 del 91, la legge quadro in materia di controllo del randagismo, e delle relative leggi regionali di attuazione, e per questo è necessario un cambiamento di strategia e di riallocazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie pubbliche oggi impegnate, con una ridefinizione della filosofia protezionistica che passi dall’attuale concezione animalistica, statalistica e giudiziaria ad una cultura che definisca una nuova concezione del rapporto con gli animali stessi, dando ad essi e ai rispettivi custodi, diritto di cittadinanza e di assistenza, valorizzando al massimo le riflessioni fornite in tal senso dalla Bioetica Veterinaria, ma nel contempo riportando al centro dell’attenzione il diritto alla vita ed alla salute dei cittadini”.

MARIJA RAGAZZA FELICE

Aveva deciso di regalarsi un viaggio in Sicilia, un premio per la conclusione del suo semestre di studi in Italia. Dalla spensieratezza alla paura, il passo è stato purtroppo breve. Una ragazza dolcissima ed innamorata della Sicilia. Questo è il ricordo personale che ho di Marija, la ventitreenne studentessa tedesca che lotta, aggrappata alla vita, a causa di quel maledetto incontro con un branco di cani randagi. Un pensiero straziato dalla notizia di quell’assalto così assurdo e violento, subìto mentre si trovava sulla spiaggia di Sampieri. Davanti a me c’è tutta la delicatezza del suo sguardo ed il suo splendido sorriso. Eravamo insieme lunedì scorso, durante una delle sue tappe nell’Isola. Due giorni trascorsi a chiacchierare delle bellezze di Marsala e Palermo, dove era già stata, e Mazara, la mia città. Un desiderio di conoscere vissuto e coltivato tra Calw e Friburgo, grazie ai suoi studi universitari in storia e lingua italiana, al suo amore viscerale per i viaggi ed alla voglia di incontro con altre culture. È arrivata in Italia proprio grazie alla sua passione per il nostro Paese, nel-

l’ambito del progetto Erasmus. Aveva già in mano il biglietto per il treno che l’avrebbe riportata a Padova. Le valigie pronte la attendevano per tornare in Germania. L’aria meravigliosa, respirata al parco archeologico di Selinunte, l’aveva estasiata. Una splendida giornata di sole, di quelle che stanno a metà tra l’inverno ed una ancor timida primavera. Il suo sorriso felice, in preda alla meditazione tra i ruderi selinuntini, sono per me ricordi vivissimi.

L’Isola, di cui s’era tanto invaghita, le ha riservato assieme a momenti stupendi, purtroppo, una tremenda esperienza. Immagini e brevi flash emergono dai ricordi, ma tutto ora pare assurdo e stonato. Un pensiero pieno di speranza, intanto, va al letto d’ospedale in cui adesso si trova la mia amica Marija. Alessandro Accardo Palumbo www.suddest.it |

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Media

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Il mondo

Suddest.it aveva dedicato ieri un ampio spazio al risalto che la stampa on line all’estero aveva dato della notizia del bambino morto e della turista tedesca gravemente ferita al Pisciotto. “Cani assassini in Sicilia, a Ragusa, nel sud est dell’Europa” titolava il sito dell’inglese BBC.

I nomi di Modica e Scicli hanno fatto il giro del mondo e non ci abbiamo certo fatto una gran bella figura. Nessuno, all’estero, ha capito come in questa parte così conosciuta della Sicilia dei cani possano avere aggredito ferocemente per tre giorni consecutivi. Il litorale della provincia di Ragusa viene così associato alla Savana delle fameliche belve. Il danno all’immagine è incalcolabile e non possiamo farci niente.

“Il comune di Modica agirà contro quei giornali e quelle emittenti televisive nazionali che con scarso impegno professionale hanno determinato confusione geografica sui luoghi teatro delle tragedie determinando grave danno all’immagine della Città”, dichiara il sindaco, Antonello Buscema. “Oggi numerosi giornali tedeschi riportano la notizia della turista tedesca aggre-

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ci guarda

dita dal branco dei cani a Scicli. Oltre alla tragedia è davvero una bella cartolina che arriva dal Bel Paese”, stigmatizza Ermete Realacci, del Dipartimento ambiente del Partito democratico. “Il fenomeno del randagismo è stato risolto con successo nei principali paesi europei, mentre l’Italia manda un’immagine degna di un paese del terzo mondo”, aggiunge il parlamentare.

“Di episodi che hanno avuto un’eco devastante e un ritorno di immagine pessimo per il turismo di casa nostra” parla il presidente provinciale di Federalberghi-Confturismo, Rosario Dibennardo che chiede “uno sforzo supplementare per evitare che continui a passare il messaggio di un territorio preda del randagismo (circostanza che invece si registra in quasi tutte le zone d’Italia) oltre che di un’area in cui si verificano le peggiori nefandezze. I messaggi percepiti all’esterno sono stati tutti negativi oltre che fuorvianti. Come associazione di categoria auspichiamo che la vicenda, sulla cui gravità non abbiamo dubbi, possa essere riportata entro i binari di

una corretta evidenza mediatica che non tiri in ballo le suggestioni della costa di Montalbano o le peculiarità proprie di quel paesaggio che nulla hanno a che vedere con il caso in sè”.

Chissà se nei prossimi mesi ci saranno turisti stranieri che vorranno avere la perizia di prender l’aereo e venire fin qui. Altro che Bit e Borse internazionali del turismo in giro per il mondo per promuovere la provincia di Ragua. Adesso, prima di parlare di barocco e del nostro mare, della cucina di Ciccio Sultano e della nostra cultura, dovremo convincere gli stranieri del fatto che i cani assassini non ci sono più.

il quotidiano online della provincia di Ragusa

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Direttore responsabile: Gianni Licitra Progetto grafico: Luca Salici

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