Rivista n 6 2013

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mici di Gesù Crocifisso A Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Cr ocifisso”

In caso di mancato recapito inviare al CPO di Macerata per la restituzione al mittente previo pagamento resi

Novembre - Dicembre 2013 - Anno XIV n. 6


11 – Testimoniare la fede

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Novembre 2013

di P. Alberto Pierangioli

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a fede è un grande dono di Dio, ma non deve essere un tesoro nascosto; è un tesoro che Dio dona, perché sia trafficato e testimoniato e porti luce e salvezza anche a tanti altri. Gesù è il vero tesoro donato da Dio, perché lo facciamo conoscere a tutti coloro che avviciniamo. Non è un vero cristiano chi non sente il bisogno di testimoniare Gesù per donarlo anche ad altri. Gesù stesso rivolge anche a noi le parole rivolte agli apostoli prima di salire al cielo: “ Mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estr emi confini della terra» (At. 1,8). Testimoniare significa annunziare, fare conoscere ad altri una persona conosciuta personalmente, stimata e amata, come attesta san Giovanni: “Ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita… di ciò r endiamo testimonianza; quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, per ché anche voi siate in comunione con noi. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta» (1Gv 1,1-4). Gli apostoli, chiamati da Gesù, sono stati prima suoi discepoli e suoi amici intimi e poi suoi “testimoni”. La parola testimone, in lingua greca significa martire. Gli apostoli, e dopo di loro milioni di “martiri”, sono stati “testimoni” di Cristo fino a versare il sangue per lui, sostenuti da grande fede e amore. Ha detto Papa Francesco ai fedeli in piazza San Pietro: “La Chiesa è mandata da Cristo risorto a trasmettere agli uomini il per dono e così far crescere il regno dell’amore, seminare la pace nei cuori, per ché si affermi anche nelle r elazioni, nelle società, nelle istituzioni. Lo spirito di Cristo risorto scaccia la paura dal cuor e degli apostoli e li spinge a uscir e dal cenacolo per portar e il V angelo a tutti”. Dobbiamo avere più coraggio nel testimoniare la fede nel Cristo crocifisso e risorto. Non dobbiamo avere paura di essere cristiani, di dichiararci cristiani e di vivere da cristiani, in una società non più cristiana. Nella formazione dei laici passio-

nisti, finora abbiamo dato la precedenza alla formazione spirituale. E’ arrivato il tempo di «uscire», di portare agli altri quello che noi abbiamo ricevuto con abbondanza, di portare la luce di Cristo nelle nostre famiglie, nella parrocchia, in un mondo avvolto sempre più nelle tenebre, di portare la speranza che solo Cristo può dare al mondo disperato, di portare l’amore di Cristo a chi è dominato sempre più dall’egoismo e dall’odio. Il cristiano è chiamato a continuare sulla terra l’opera di Gesù: Egli venne nel mondo come “inviato” del Padre, per indicare all’uomo la strada per tornare a Dio, per ricongiungere la terra al cielo. Il cristiano deve sentirsi “inviato” di Cristo a un mondo che non lo conosce, non lo ama, lo rifiuta, per gridare a tutti che la salvezza è a portata di mano, che il Cielo è sceso sulla terra, che c’è con noi un Dio che ci ha amato e ci ama tanto fino a morire in croce per dare la vita a tutti noi.

Testimoni coraggiosi e credibili Dobbiamo essere testimoni credibili con la coerenza della vita, vivendo noi quello che vogliano insegnare agli altri. Dobbiamo essere testimoni coraggiosi, annunciando con coraggio Gesù, senza la paura di dichiararci cristiani. Deve essere una testimonianza a tutto campo. Deve iniziare nella famiglia, dove tanti genitori non sanno più testimoniare Cristo ai figli, con

l’esempio e l’insegnamento. Deve continuare nell’ambiente di lavoro, nella società, nella Chiesa, nel gruppo. Sì, anche nel gruppo: chi persevera, chi partecipa con fedeltà agli incontri e alle iniziative del gruppo, chi sa suggerire e collaborare a nuove iniziative, è testimone di Cristo. La fede per essere credibile, deve essere vissuta in tutti i particolari della vita, come frutto di un incontro con il Signore. Diceva S. Caterina da Siena: “Se sarete quello che dovete esser e, metterete fuoco in tutto il mondo!”. Quando si è incontrato Gesù, è impossibile tacere! La fede è comunicativa: “Guai a me se non predicassi il Vangelo!” (1Corinzi 9,16),diceva San Paolo. Qualche anno addietro, mi colpì profondamente l’editoriale di un grande giornale italiano scritto da un noto editorialista laico che parla dell’Italia come di “Una società senza cattoli ci”. “La Chiesa c’è, affermava il giornalista, ma le mancano i militanti ”. C’è una fortissima disparità nel mondo italiano della cultura e della comunicazione tra la presenza dei cattolici e quella dei laici. Come laici passionisti, dobbiamo essere veri testimoni, altrimenti non siamo neppure veri cristiani. La gioia più grande la proveremo quando la nostra vita diventa una vera immagine della vita di Cristo e quando con l’esempio e la parola porteremo altri cuori ad aprirsi all’amore di Cristo. Ripetiamo spesso con coerenza la nostra preghiera: “Signore, fa che io ti ami e ti faccia amare”. albertopier@tiscali.it


12 – Credere Passionista Dicembre 2013

di P. Alberto Pierangioli

La fede cristiana nasce dalla croce. Il passionista, grazie al proprio carisma e alla propria spiritualità, si trova alle sor genti della fede. Il modo in cui il passionista crede e pratica la fede deve testimoniare alla chiesa che la fede reca l’impronta del Crocifisso Risorto. Secondo gli evangelisti Matteo, Marco e Luca, la professione di fede nasce alla vista del modo in cui Gesù muore in croce: “Davvero costui era figlio di Dio” , (Mt 27,54 e Mc 15,39), esclama il centurione romano che ha crocifisso Gesù. In Luca, il centurione “glorifica Dio”, e chiama Gesù “giusto” (Lc 23,47). Questa impostazione è un invito a inginocchiarci ai piedi della croce per capire chi è Gesù e per renderci conto che la croce include e rivela tutti i contenuti della fede e della salvezza. Durante la vita e il ministero di Gesù, la gente e gli apostoli avevano avuto barlumi di fede, ma erano adesioni superficiali. La prova della Passione ha spazzato via ogni traccia di fede. La sofferenza e la morte sono la prova cruciale della fede . Possono farla vacillare o perdere, ma anche renderla incrollabile. La spiritualità passionista ha la missione di dare valore alla sof ferenza alla luce della fede. Nei raduni internazionali, nei quali sia laici che religiosi passionisti condividono le esperienze del carisma nelle diverse aree geografiche e culturali, questo aspetto emerge in maniera sempre più evidente. La società odierna ha aumentato a dismisura il benessere, ma ha anche moltiplicato il dolore sia fisico che morale. La gente affolla i centri di spiritualità dei passionisti e accorre ai loro conventi quando il dolore bussa alle porte con la miseria, i lutti, le malattie, le lacerazioni familiari. I passionisti sono chiamati a credere e sperimentare che il dolore è l’occasione più preziosa per amare; che quando si soffre si può amare più che in ogni altra situazione della vita; che soffrendo e amando si è allo stesso tempo crocifissi e risorti. Allora saranno in grado di testimoniare e annunciare la sapienza e potenza della croce, che è la potenza dell’amore, cioè la potenza della risurrezione” . (Da “Credere Passionista” di Gabriele Cingolani cp) La fede è la virtù basilare di tutti i santi. L’ammiriamo in modo straordinario nei santi passionisti e l’additiamo specialmente nel fondatore, S. Paolo della Croce.

La fede in S. Paolo della Croce San Vincenzo Maria Strambi inizia la seconda parte della prima biografia di S. Paolo della Croce, “La spiritualità di San Paolo della Croce”, con un denso primo capitolo, intitolato “Camminare in pura fede”, presentando la fede come prima virtù del santo fondatore. Egli ha basato tutta la sua vita sulla fede, che lo ha sostenuto nelle innumerevoli difficoltà che ha dovuto superare. Non meraviglia quindi che anche il cammino di santità che addita alle persone da lui dirette sia basato sulla pura fede. La fede ritorna in ogni pagina delle sue lettere, come fondamento di tutto il cammino spirituale. “Il giusto vive di fede”, ripete continuamente a tutti, e intende dire che tutta la vita deve essere illuminata dalla fede. Diceva: “La fede, nella sua oscurità, è più chiara del sole; più sicura del fatto che la mia pelle è mia, per ché si basa su Dio, che non s’inganna e non può ingannare; è l’unica garanzia contr o gli inganni della natura e del demonio”. “Vivere di fede” significava per il santo vedere ogni cosa, lieta o triste, con gli occhi di Dio , accettare ogni cosa da Lui, abbandonarsi nelle sue braccia, vivere continuamente alla presenza di Dio. Diceva: “Io non

posso capire come mai si possa trovare qualcuno che non pensi sempr e a Dio”. Per questo ripeteva che l’orazione deve durare 24 ore al giorno. Insisteva sulla grazia della inabitazione di Dio in noi : «State in casa vostra! Voi siete il tempio di Dio vivo. Visitate spesso questo santuario interiore. Vedete se le lampade sono accese», e intendeva “ le lampade della fede, speranza, carità”. Osservava: “Alcuni hanno una grande devozione di andare a visitare i luoghi santi e i templi magnifici. Non disapprovo questa devozione. Ma la fede ci dice che il nostro interno è il vivo tempio di Dio, e vi risiede la SS. Trinità. Entriamo dunque spesso in questo tempio, per adorarvi in spirito e verità la SS. T rinità. Oh! questa sì che è una devozione assai sublime!». Dobbiamo preferire la preghiera che non solo ci unisce a Dio, ma ci aiuta anche a conoscerlo meglio e ad approfondire la sua parola. L’invocazione che dobbiamo ripetere più spesso deve essere questa: “Signore, accresci la mia fede” . Nelle incertezze sulle scelte da fare chiediamoci: “il Signore che ne pensa? Che cosa far ebbe se fosse al posto mio? Nelle difficoltà, chiediamo aiuto a Colei che è “beata, perché ha creduto” (Lc 1,45). albertopier@tiscali.it


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VI - MEDITIAMO CON IL VANGELO DI GIOVANNI Gesù, amore da cui sgorga il dono dello Spirito Santo (19,31-37)

di P. Roberto CecconiCP

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arissimi Amici, proseguendo il nostro viaggio all’interno del Quarto Vangelo, eccoci arrivati al passo in cui un soldato colpisce il fianco di Gesù, da poco deceduto, con una lancia. Come di consueto, cominciamo con la lettura-ascolto del brano biblico. “Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato – , chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fosser o portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. V enuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzar ono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il ver o, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”.

La premura dei Giudei per la Pasqua ormai vicina Il testo che stiamo meditando inizia con la menzione del «giorno della Parasceve». Si tratta del venerdì, giorno dedicato alla preparazione della festa del Sabato, in cui non era permesso alcun lavoro. I Giudei non tollerano che i crocifissi restino appesi durante questo giorno nel quale, in quell’anno, cade anche la solennità della Pasqua («era infatti un giorno solenne quel sabato»). Essi dunque chiedono a Pilato che siano spezzate le gambe ai crocifissi, in modo che, una volta morti, possano essere portati via. Per comprendere meglio questo passo, bisogna sapere che quanti venivano issati sulla croce, essendo appesi per le braccia, facevano una grande fatica a respirare. In tal modo essi erano destinati a morire per lenta asfissia. Rompendo le gambe dei condannati, si impediva loro di far leva su di esse per aiutarsi a riprendere fiato. In tal modo se ne accelerava la morte. I soldati, dopo aver spezzato le gambe dei due che erano stati crocifissi con Gesù, si rivolgono a lui ma, visto che è già morto, non gli rompono

le gambe. Uno dei soldati, tuttavia, con una lancia colpisce il fianco del Signore, da cui sgorgano immediatamente sangue ed acqua. A questo punto il narratore mette in rilievo che la testimonianza del discepolo amato su questi eventi è vera. Essa viene trasmessa per aprirci alla fede.

Il valore del sacrificio di Cristo Il sangue che esce dal costato di Gesù può simboleggiare il dono che egli ha fatto della sua vita, senza risparmiare nulla. In tal modo ci viene velatamente suggerito fino a che punto siamo stati amati da Gesù... L’offerta che egli fa di se stesso sulla croce, oltre che manifestare la carità che arde nel suo cuore, ha un valore salvifico. Esso ci viene rivelato dall’acqua che esce dal costato di Gesù. Per comprenderne adeguatamente il significato, bisogna andare ad un passo precedente del vangelo di Giovanni. In modo particolare è necessario rifarsi alle parole che un giorno Gesù ha detto durante la festa delle Capanne: «“Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva”… Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato», cioè non era ancora morto e risorto (Gv 7,37.39). L’acqua che esce dal costato del Crocifisso annuncia simbolicamente il dono dello Spirito Santo che i discepoli potranno ricevere la sera di Pasqua (Gv 20,22), perché Gesù ha dato «la sua vita per i propri amici» (Gv 15,13). Giovanni continua a gettare una luce sull’identità di Gesù interpretando il fatto che non ha subito la frattura delle gambe come il compimento del testo sacro: «Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso» (Gv 19,36). Il riferimento è a due passi dell’Antico Testamento: Es 12,46 (cf. Nm 9,12); Sal 34,21. Ci soffermiamo solo sul libro dell’Esodo. Quando Mosè descrive al popolo il modo in cui deve essere celebrata la Pasqua, parlando dell’agnello, che doveva essere

mangiato durante la notte, specifica che non deve subire la rottura di alcun osso. Accostando Gesù crocifisso all’agnello pasquale, che ogni famiglia dell’antico Israele aveva immolato nel contesto della liberazione dalla schiavitù dell’Egitto, l’evangelista Giovanni ci invita a fare un profondo atto di fede. Egli ci esorta a vedere in Gesù morente sulla croce colui che ci libera da ogni forma di schiavitù e ci introduce nella libertà dei figli di Dio.

La Buona notizia In Gesù crocifisso si è manifestato pienamente l’amore che Dio nutre per ciascuno di noi. Nella prima lettera di Giovanni leggiamo: «Dio è amore» e «ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati» (1Gv 4,8.10). Questo amore non solo si è rivelato, ma è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5,5) nel Battesimo. Abitati dalla carità di Dio, siamo chiamati, ogni giorno, a compiere la nostra Pasqua, a passare dalle tenebre del peccato allo splendore della santità vera. robi.cp@libero.it


XXIII - “LA SANTITÁ É AMORE” di Madre M. Maddalena Marcucci LA SOFFERENZA DELL’AMORE: di fronte all’ingratitudine umana (2a parte)

Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti” (cf. Mt 20, 16).

Quel molti equivale a dire che molte grazie sono disprezzate e poche sono accolte con frutto. Viene in mente San Giovanni Battista: “In mezzo a voi c’è uno che voi non conoscete” (cf. Gv 1, 26). Ha le mani piene di grazie e doni preziosi per le nostre anime. Se non ci accorgiamo perché siamo distratti da altro, se nessuno risponde l’Amore passa, forse per non tornare più. L’anima innamorata di Dio che capisce cosa sta sucsoffre cedendo, davanti a questa insensibilità e, a volte, si avvicina a qualche altra anima che sembra disposta a ricevere in sé l’azione della grazia. Ma quando sta per ripeterle, come Gesù: “Oggi sarai con me in paradiso”, nel paradiso dell’anima, dove si sente e si gusta Dio, spesso succede che la vede di nuovo lontana dalla dimora della pace e dell’amore, dove il Signore l’attende. Ma perché ha perduto un così gran bene?...per un piacere momentaneo, per una soddisfazione dei sensi, per un attaccamento a beni effimeri e vani, che come fumo svaniscono appena si arriva a possederli; è per queste cose che spesso si perde Dio, la sua grazia, la santità, la perfezione.

Gli Eletti Pochi sono quelli che si tuf fano generosamente, senza timore, nel mare senza fondo dell’amore, di quell’amore che tutto vuole per

di Maria Grazia Coltorti poter tutto dare. Alla morte di Gesù sulla croce, l’oceano di infinite ricchezze sgorgato dal suo Cuore inondò tutta la terra, ma solo uno venne attirato al suo seno: il ladrone pentito. Quanto è duro il cuore umano! La Madre Maddalena ci ricorda che davanti a Dio non esiste il tempo; c’è solo un istante, il momento presente: così comprendiamo che in quel momento presente Gesù muore continuamente, continuamente inonda nel suo Preziosissimo Sangue tutto il mondo, per purificare le anime e portarle al cielo. Purtroppo poche sono le anime che approfittano di

questo bene infinito, l’unico capace di rendere tutti felici. Forse, pensandoci bene, possiamo capire perché l’uomo oggi è così triste e privo di senso, se pensiamo a ciò che ogni istante perdiamo nella nostra “corsa pazza” che altro non è che un allontanarci sempre più dall’amore che il Signore ci vuole donare.

Passa rapido l’istante della vita presente, ci ricorda la nostra cara Madre, e la morte di un Dio e tante invenzioni amorose per essere amato dalle sue creature, potranno cambiarsi per queste in motivo di mali eterni. Su di tutti, giusti e peccatori, cadrà il Sangue di Cristo, ma cadrà in modo tanto distinto! Sulle anime giuste, come rugiada divina che le eleva, le trasforma, le divinizza; sulle anime infedeli, come piombo che le schiaccia e fuoco che le tormenta eternamente. Per molte anime , quello stesso Sangue sarà anche fuoco purificatore, anche se Gesù non avrebbe voluto questo. Nemmeno per un solo istante vorrebbe il Signore che fosse causa di tormento ciò che doveva essere sorgente delle più pure delizie del suo amore. Non è questo il fine per cui si sono aperti i cieli e il Signore Gesù si è fatto Uomo nel grembo immacolato di Maria. Tutte queste verità le intende l’anima che ama e, essendo unita strettamente a Dio con l’amore, le sente, in certo modo, come Lui stesso. Le strappano spesso dal fondo del cuore il doloroso “Passi da me questo calice” (cf. Mt 26,39) di Gesù nel Getsemani, alla vista dell’ingratitudine umana. Come Lui deve poi ripetere il non meno doloroso “Sia fatta la tua volontà” (cf. Mt 26, 42): se non è possibile, Padre, che passi questo calice senza che io lo beva, accettatelo insieme a quello di tuo Figlio, per implorare misericordia a favore delle anime infedeli, e a consolazione del tuo paterno amore misconosciuto e disprezzato. Colt.mgrazia@libero.it

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L’ANNO DELLA FEDE:

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La sara famiglia icona per un mondo migliore di Manuela Peraio

“Che cosa comporta la creazione di un “mondo migliore”?. Il mondo può migliorare soltanto se l’attenzione primaria è rivolta alla persona, se la promozione della persona è integrale, in tutte le sue dimensioni, inclusa quella spirituale; se non viene trascurato nessuno, compresi i poveri, i malati, i carcerati, i bisognosi, i forestieri (cfr Mt 25,31-46); se si è capaci di passare da una cultura dello scarto ad una cultura dell’incontro e dell’accoglienza. (Papa Francesco)

migranti e i Paesi in cui arrivano; va accompagnata da adeguate normative internazionali in grado di armonizzare i diversi assetti legislativi, nella prospettiva di salvaguardare le esigenze e i diritti delle persone e delle famiglie emigrate e, al tempo stesso, quelli delle società di approdo degli stessi emigrati» (Lett. enc. Caritas in veritate, 29 giugno 2009, 62). Lavorare insieme per un mondo migliore richiede il reciproco aiuto tra Paesi, con disponibilità e fiducia,

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apa Francesco nel suo messaggio per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2014 ha richiamato l’attenzione alla Santa Famiglia di Nazareth, a san Giuseppe che, con grande Amore, ha accolto Maria e Gesù ed in questa accoglienza ha realizzato quell’incontro intimo della creatura col Suo creatore e con la Mediatrice di tutte le grazie, Maria SS.ma. La nostra società deve prendere la sacra Famiglia come modello nell’accoglienza dei migranti, di coloro che sono ai margini. Certamente, e non senza difficoltà, riuscirebbe a creare un mondo in cui il Volto di Cristo sarebbe più visibile, attraverso una socialità impregnata dei valori che la Santa Famiglia ci indica come fondamentali: accoglienza, incontro, ascolto, dialogo, condivisione. Per realizzare questo Papa Francesco aggiunge che:“ E’ importante la collaborazione ai vari livelli, con l’adozione corale degli strumenti normativi che tutelino e promuovano la persona umana. Papa Benedetto ne ha tracciato le coordinate affermando che «tale politica va sviluppata a partire da una stretta collaborazione tra i Paesi da cui partono i

senza sollevare barriere insormontabili... Nessun Paese può af frontare da solo le dif ficoltà connesse a questo fenomeno, che è così ampio da interessare ormai tutti i Continenti nel duplice movimento di immigrazione e di emigrazione. Penso a come anche la Santa Famiglia

di Nazaret abbia vissuto l’esperienza del rifiuto all’inizio del suo cammino: Maria «diede alla luce il suo primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio» (Lc 2,7). Anzi Gesù, Maria e Giuseppe hanno sperimentato che cosa significhi lasciare la propria terra ed essere migranti: minacciati dalla sete di potere di Erode, furono costretti a fuggire e a rifugiarsi in Egitto (cfr Mt 2,13-14). Ma il cuore materno di Maria e il cuore premuroso di Giuseppe, Custode della Santa Famiglia, hanno conservato sempre la fiducia che Dio mai abbandona. Per la loro intercessione, sia sempre salda nel cuore del migrante e del rifugiato questa stessa certezza.” Come Giuseppe e Maria hanno scoperto in Gesù il rinnovarsi della vita con la Vita, hanno scoperto la ricchezza di Dio, così anche la nostra società dovrebbe scoprire in chi è migrante, emarginato, malato, carcerato, bisognoso, forestiero, una possibilità per creare un mondo migliore dove le diversità si fanno ricchezza, dove la comprensione apre le porte del dialogo, dove l’ascolto crea una società che fa famiglia, che genera nell’Amore le relazioni tra i popoli. In Cristo questo si può realizzare, con fatica ed impegno di ogni persona, a partire dal quotidiano, dalle nostre relazioni con i vicini che possono essere anche di altre culture e confessioni religiose. Vi lascio la testimonianza mia e di mio marito Fabio. Il giorno del nostro matrimonio, a messa c’era una famiglia di amici indiani, di religione Sik. La sera prima del matrimonio hanno or ganizzato per noi una cena speciale, con le prelibatezze della loro cucina, ma soprattutto, eravamo una bella tavolata di gente allegra di stare insieme, nonostante le diversità, culturali e religiose!. Negli anni, in loro abbiamo sempre trovato un aiuto concreto, rispetto, e sorrisi. Sia benedetta la Santa Famiglia!.


L’ANNO DELLA FEDE:

“Se credi in Dio hai il mondo in pugno” Paola Adamo di Manuela Peraio

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proprio vero che la r i c c h e z z a dell’Amore di Dio riesce a for giare fiori splendidi in un tempo umanamente breve ma spiritualmente grande. Mi riferisco alla figura di Paola Adamo una ragazzina che ha raggiunto le vette del Cuore di Dio in appena 15 anni. Paola Adamo, nasce a Napoli il 24 ottobre 1963 da Claudio e Lucia, architetti. Sono impegnati anche come cooperatori salesiani e catechisti. Curarono loro stessi la preparare alla Prima Comunione di Paola. Paola era convinta che il suo vivere da creatura “vera”, avrebbe scosso e spronato tutti ad andare avanti senza timore. Cercava di legare l’ambiente familiare, scolastico e sportivo in un clima di gioia e di intensa unione fraterna. Abitava a Taranto, dove il papà lavora alla realizzazione della Chiesa di S. Giovanni Bosco, e proprio nell’oratorio salesiano Paola cresce alla luce dell’Amore di Dio, Amore che le farà scrivere a soli 13 anni nel diario una frase che ci mostra come la sua sensibilità ed intelligenza, fosse illuminata dallo Spirito Santo. All’età di nove anni iniziò a scrivere un diario segreto, dove si legge la frase che chiarisce lo spessore umano spirituale di Paola: “ Se credi in Dio hai il mondo in pugno” . Amava tanto i genitori, a cui dedicava i versi di sue poesie. Frequentò la danza classica e per tre anni fece nuoto. Suonava agevolmente la chitarra, felice di cantare e suonare per i suoi genitori. Sprizzava gioia di vivere e la esternava nei contatti con le sue compagne a cui voleva molto bene. Frequentò con profitto il Liceo Artistico di Taranto, dove il padre è insegnante; predilesse la compagnia di due ragazze un po’ emarginate dal resto della classe. Diventò un modello coinvolgente per la “santità” vissuta nel quotidia-

no, a casa, in chiesa, a scuola, con gli amici; “Era si può dire, di un cristianesimo discreto, stile salesiano, fatto di poche chiacchiere e molti fatti”, questo il giudizio del suo parroco don Osvaldo Traversa. Il suo diario è una fonte di pensieri e massime, che sembrano profondi e grandi per una ragazzina di soli 13 anni, ne citiamo alcuni: “Aspetta con calma ed avrai tutto ciò che desideri”; “L ’uomo deve fare solo ciò che può far e e non ciò che vuole far e, altrimenti diventa solo causa di disastri”; “Se Dio è la sorgente di tutte le cose, solo Lui ci potrà fare davvero felici!” Ogni sera soffermava la mente ed il cuore su come aveva vissuto la giornata: “Mi rimane tanta amar ezza per le ore libere che sono sfuggite così stupidamente e mi ritr ovo con gli occhi pieni di lacrime”. Di sera leggeva anche qualche pagina della biografia di s. Giovanni Bosco. Paola fu una ragazza dei nostri tempi, con la santità di oggi, fatta di doveri verso Dio e i fratelli e di donazione serena e cosciente; non fece miracoli, né atti eroici, fece solo il suo dovere con amore. Un’epatite virale fulminante, la stroncò nel fiore degli anni, il 28 giugno del 1978; i suoi af flitti genitori hanno affidato ad un libro “Dialogo con Paola”, scritto dal padre, il messag-

gio d’amore e l’esemplare vicenda terrena della loro figlia Paola. Aggiungo una testimonianza, una voce che ha conosciuto la piccola e grande Paola. “La spiritualità di Paola è, anzitutto, dialogo. Un dialogo che non conosce soste; con la facilità d’eloquio e la precoce maturità, coinvolge gli altri, perché lei stessa è dialogo vivente. Paola si muove, parla, studia, lavora, si diverte, prega, guidata e sostenuta dall’inesauribile dinamica dello Spirito di Verità e di Grazia. Il suo parlar e è rivolto a tutti, anche se pr evale quello con i suoi coetanei. Ne intuisce le difficoltà, consapevole com’è che i giovani non accettano suggerimenti per ché non hanno la forza di leggere la loro sofferta realtà… Ma Paola, come mossa dallo Spirito, nella pienezza della sua esuberanza, nella luminosità della sua armonia, riesce ad aprirsi le vie del cuor e e, con naturalezza, conversa, analizza e offr e a tutti soluzioni limpidamente risolutive”. Ancora oggi - come attestano le numerose testimonianze di giovani e adulti - pur nella sua assenza fisica, Paola si fa spiritualmente presente e la si sperimenta “come un dono di Dio”, “sempre vicina”, “più che un’amica… una santa del Paradiso”.

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uasi a conclusione dell’anno della Fede, voluto da Benedetto XVI, domenica 14 ottobre Papa Francesco ha consacrato il mondo intero alla Vergine Maria. La statua raf figurante la Vergine, proveniente da Fatima, arrivata in piazza San Pietro ha creato l’occasione di vivere, già dal sabato precedente , un’intensa giornata di fede e preghiera: decine di migliaia di fedeli giunti nel pomeriggio del 13 ottobre hanno pregato Maria e hanno pregato con Maria insieme a Papa Francesco. Il 13 ottobre non è una data casuale: lo stesso giorno, del 1917, Maria per l’ultima volta apparve a Cova d’Iria; si concludevano così le serie di apparizioni della Vergine a Francisco, Giacinta e Lucia, i tre pastorelli di Fatima, iniziate il 13 maggio dello stesso anno. Ma l’esperienza di fede e spiritualità di Fatima da allora ha continuato a vivere nella Chiesa e nella devozione di tanti fedeli. Accogliendo con una lunga processione l’immagine della Madonna, Papa Francesco ha voluto sof fermarsi nel punto della piazza in cui il 13 maggio del 1981 il beato Giovanni Paolo II subì un’ attentato. Uno dei proiettili che lo ferì oggi si trova proprio nella corona di quella statua, per volere dello stesso beato, convinto che fu la Madonna a deviare la mano dell’attentatore e salvargli la vita. La statua della Vergine di Fatima, a ben vedere è una statua di piccole dimensioni, è stata però segno di una presenza ben più grande e importante: la presenza di Maria stessa, lì in quel momento, ma più in generale la pre-

senza di Maria nella vita del mondo, della Chiesa, di ogni donna e di ogni uomo. “E’ presenza di Maria in mezzo a noi” ha detto il papa. Una presenza prima vissuta nella preghiera intensa della via Matris, che ha aperto questa giornata mariana, poi nell’ascolto attento della catechesi del pontefice che ha scaldato il cuore dei presenti. La fede di Maria è stata al centro delle parole di Papa Francesco. Parlando della fede di Maria il pontefice ha ricordato tre aspetti ai quali ci ha invitato a guardare come esempio e stimolo: 1. La fede di Maria scioglie il nodo del peccato Ogni nostra mancanza di fiducia in Dio, di ascolto e di compimento della sua volontà , ha detto il Papa, è nodo. Ma il sì di Maria “ ha aperto la porta a Dio per scioglier e il nodo dell’antica disobbedienza , è la madre che con pazienza e tener ezza ci porta a Dio perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericor dia di Padre” 2.La fede di Maria è anche la fede che “da carne umana a Gesù” Ciò si realizza nel momento del fiat di Maria, nel suo sì alle parole dell’angelo nell’annunciazione. “Ma quello che è avvenuto nella Vergine Madre in modo unico, accade a livello spirituale anche in noi quando accogliamo la Par ola di Dio con cuore buono e sincero e la mettiamo in pratica. Succede come se Dio prendes-

se carne in noi, Egli viene ad abitar e in noi, perché prende dimora in coloro che lo amano e osservano la sua Parola. Non è facile capire questo, ma sì, è facile sentirlo nel cuore”. Ha continuato il Papa. 3.La fede di Maria è cammino La fede di Maria si realizza nella sequela del Figlio, nel seguirlo passo passo fino al Calvario. “La via di Gesù è quella dell’amore fedele fino alla fine, fino al sacrificio della vita, è la via della croce. Per questo il cammino della fede passa attraverso la croce e Maria l’ha capito fin dall’inizio” Ma il cammino della fede, ci ricorda il papa, non si conclude al Calvario, continua al sepolcro vuoto e ci porta alla gioia pasquale. “… Perché sempre la fede ci porta alla gioia, e Lei è la Madre della gioia: che ci insegni ad andare per questa strada della gioia e vivere questa gioia!”. La giornata mariana vissuta da Papa Francesco con migliaia di fedeli, e l’affidamento del mondo intero alla Vergine di Fatima, ci fanno capire, se ce ne fosse ancora bisogno, che la spiritualità mariana, non è una semplice devozione, non è un optional, un qualcosa di aggiunto alla fede in Cristo, ma parte importante e necessaria per la vita di ogni cristiano. Al di là delle parole e delle definizioni non esiste cristiano che non sia mariano. Colei che Dio ha scelto per portare Cristo all’umanità , è oggi colei , che con il suo esempio e la sua intercessione, in modo sicuro conduce l’umanità a Cristo .


XXIV CONSIGLIO NAZIONALE AGC Morrovalle: 5 ottobre 2013

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onsiglio esecutivo; Assistenti Spirituali, Coordinatori Fraternità e vice. Assenti 5 Fraternità. Inizia con la preghiera delle lodi presiedute dal P. Alberto e con un saluto della Presidente, Iucci Piera. Relazione intr oduttiva dell’Assistente Spirituale Nazionale: Con questo XXIV C. N. entriamo nel 25° anno di vita degli AGC, iniziato con un corso di esercizi sp. predicati dal P. Alberto nel mese di agosto 1989 alla Madonna della Stella PG, con la consegna ad alcuni partecipanti della “Promessa di amore”, composta già da diversi anni. Le prime iscrizioni avvennero all’inizio del 1990. Questo XXIV C. N. dovrà programmare come vivere questo anniversario che celebreremo con una giornata di spiritualità degli AGC, per ringraziare il Signore e fare un esame del cammino fatto e di quello che il Signore ci chiama a fare. Nell’esame fatto nell’incontro del 22 giugno, abbiamo ricordato che la prima ispirazione che il Signore ci diede per iniziare gli AGC fu di mettere come primo impegno degli AGC la meditazione della Par ola di Dio , in particolare del Vangelo della Passione, seguendo l’esempio del nostro Fondatore con i laici che si affidavano alla sua direzione spirituale, per guidarli all’unione intima con Dio fino all’unione mistica. Stiamo cercando di farlo ancora, dedicando il primo dei due incontri mensili degli AGC a questo scopo, con il metodo della Lectio Divina, che deve portare al colloquio intimo con Dio e a una condivisione fraterna con la Fraternità. Inoltre la L. D., fatta una volta al mese in comunità , va poi fatta ogni giorno personalmente, con tempi precisi e modalità personali. Ci si accorge subito che la Lectio Divina comunitaria non decolla e non porta frutto, se manca la Lectio Divina personale quotidiana. Un altro problema che preoccupa sono le scarse nuove adesioni agli AGC. Questo sta portando alla crisi molte Fraternità della prima ora. Noto anche che diverse Fraternità non hanno capito l’importanza dei Consigli di Fraternità. Diversi Consigli di Fraternità non hanno sempre l’incontro mensile e non mandano regolarmente la relazione al Presidente, Assistente Nazionale e Segretaria. Se si vuole camminare, c’è bisogno di incontrarsi, di parlarsi, di essere

creativi. Il silenzio è spesso silenzio di morte. E’ necessario fare il bilancio preventivo per il 2014 , stabilire la data per le consacrazioni 2014 e inviar e tutto alla dir ezione centrale, entr o novembre, per poterla pubblicare nella rivista di gennaio.

Discussione dell’ordine del giorno: Analisi dell’andamento generale del Movimento e delle Fraternità :

tuale Corso, che tutti dicono necessario. Il risultato dell’adesione alla partecipazione è di 10 Fraternità disponibili e 5 impossibilitate. 4. Giornata di Spiritualità 2014: la maggioranza decide di fare la Giornata di Spiritualità degli A.G.C. a San Gabriele (TE), come celebrazione del 25° anniversario di fondazione. 5. Dimissioni della Pr esidente Piera Iucci: Piera, dopo 14 anni di presidente degli AGC, presenta le sue dimissioni irrevocabili per vari motivi. Sarà sempre a disposizione per qualunque aiuto e consiglio. L ’assemblea decide di aspettare la scadenza natura-

XXIV Consiglio Nazionale: 5-10-2013

gli AGC sono presenti nelle attività e ministeri delle proprie Parrocchie. Abbiamo rappresentanti anche nelle Consulte laicali diocesane. Caratterizza molto la nostra presenza la Peregrinatio Crucis che si svolge in Quaresima. Vivace e interessante l’attività svolta dal Gruppo delle Famiglie che segue coppie con problemi. Programma di formazione: vengono offerti diversi suggerimenti, come l’approfondimento del Credo, della Lumen Fidei, Fede e discernimento, ecc... P. Alberto fa notare che da solo non ce la fa a portare avanti tutto questo lavoro e chiede l’aiuto concreto degli Assistenti delle Fraternità. Ore 14,00 Ripresa dei lavori 3. Corso di formazione: si chiede un impegno a partecipare ad un even-

le del Consiglio Nazionale per l’elezione del nuovo Presidente. Quindi il vice, Calvarese Pio, subentra alla guida del Movimento fino al 2015. Ci sono stati diversi interventi per ringraziare Piera per tutto quello che ha dato al Movimento e anche alle singole persone, in questi anni, come spinta, testimonianza e insegnamento. Gli A.G.C. sicuramente portano anche la sua impronta (Marika Astorri). 6. Varie ed eventuali. E’ consegnato un promemoria in cui vengono fatte delle richieste che servono per poter avere aggiornata e ben chiara la situazione e l’attività delle singole Fraternità. Alle 16.00 si chiudono i lavori. (Sunto dal Verbale della segretaria Coltorti Maria Grazia).

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Prime Consacrazioni a Castellano FM 14-9-2013

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stata commovente e gioiosa. La par tecipazione di alcuni Amici delle Fraternità della zona ha aumentato la gioia. Il momento più commovente è stato quando i neo consacrati si sono inginocchiati per ricevere uno alla volta il Crocifisso della consacrazione e il piccolo segno passionista: accanto a Luca Senesi è inginocchiata anche la sua sposa, così poi accanto a Leopoldo Zanini, come accanto a Nadia Alessandrelli si è inginocchiato suo marito, mentre accanto a Febi Graziella, vedova, si è inginocchiata la Consacrati con coniugi a Castellano: 14-9-2013 sua figlia maggiore. Una scena che ha commosso tutti. E’ seguito un momento di festa e di sorelle di Castellano e due fratelli di comunione fraterna. Porto S. Elpidio hanno fatto con gioia la prima consacrazione a Gesù Fragola Nello Crocifisso, dopo aver preso coscienza e rinnovato l’impegno della consacrazione battesimale. Una sorella La croce è anche serenità, della Fraternità di Civitanova ha fatto il terzo rinnovo. E’ stata una speranza e soprattutto grande gioia non solo per tutta la amore Fraternità, ma anche per molti fedeli della parrocchia, in particolare per il Con entusiasmo e consapevolezParroco Don Ginesio che ci ha za ho vissuto l’esperienza della accolto con gioia nella sua parrocprima consacrazione. chia ed è stato presente a quasi tutta E’ stato un momento bello, arricla liturgia, nonostante i molti impechito dalla presenza di mia moglie, e gni parrocchiali e ha manifestato in dei miei familiari oltre che dei fratelpieno la sua disponibilità e la sua li e sorelle che hanno intrapreso gioia. La messa, presieduta dal P . prima di me questa esperienza, Alberto, con la presenza di Don ognuno con la sua croce, a volte Ginesio e di P . Bruno De Luca, è molto pesante, ma con la testimol 14 settembre 2013, festa della S. Croce, si sono svolte per la prima volta alcune consacrazioni nella Fraternità di Castellano, frazione di S. Elpidio a Mare FM: due

Luca e coniuge

Leopoldo e coniuge

nianza della verità proclamata, che la croce non è solo sofferenza, paura, sgomento ma anche serenità, speranza, risurrezione e soprattutto Amore. Mi ha colpito la solennità della cerimonia; ho preso ancora più coscienza della mia precarietà e dei miei limiti, ma Dio è fedele e mi dice che ha bisogno di me che sono peccatore e predisposto a peccare. Debbo fare la mia parte soprattutto quando la fatica e lo sconforto mi assaliranno; le energie ed il coraggio li troverò se avrò bene impressa nella mente proprio la passione di nostro Signore; questo cammino è la strada maestra da percorrere non solo per me, ma anche per chi avrò occasione di incontrare. Un pensiero particolare è per i miei figli che in questo momento sono un po’ lontani dal Signore; se avrò la grazia di essere un cristiano autentico e quindi di conseguenza un uomo migliore di quello che sono ora, lo voglio anche per loro perché anch’essi possano dire magari pensandomi: “Il Signore è mia parte di er edità e mio calice”. Luca Senesi Porto San Giorgio

Nadia e coniuge

Graziella e figlia


Consacrazioni a Roccaraso 20-09-2013

Giornate di gioia e di grazia

consacrazione, presieduta da P. Alberto, concelebrata da P. Bruno, animata dal suono dell’organo del nostro Sono tredici anni che il Signore parroco Don Renato e dal manda tra noi a Roccaraso, due volte canto del gruppo di l’anno, P. Alberto Pierangioli Roccaraso. Il P. Alberto, con Passionista, assistente nazionale del una vibrante e sentita omelia movimento laicale passionista Amici ha spiegato il significato di questa consacrazione che vuole aiutarci a capire che tutti siamo dei consacrati a Dio con il Consacrate e il diacono Riccardo battesimo. Chi fa che affida al Signore “Riccardino” questa consacrazione ringrazia Dio della consacrazione battesimale, s’imGesù, la mia vita pegna a conoscerla meglio, è cambiata a viverla seriamente con il cammino di santità a cui ci da quando chiama il battesimo e lo fa sei arrivato tu Renata e Maria Teresa si consacrano a seguendo la spiritualità pasGesù Crocifisso sionista, che è la spiritualità Caro Gesù Crocifisso, in mezzo a dell’amore di Dio e del tante difficoltà, solo tu sei il mio conprossimo, appreso da Gesù forto e il riferimento continuo nel mio di Gesù Crocifisso e da qualche anno Crocifisso. cammino quotidiano. anche P. Bruno De Luca, vice assistenLa consegna del crocifisso, del Con il tuo aiuto, mio Gesù, cerco te. Il 15 settembre, il Signore aveva segno passionista e dell’attestato di far di superare tutte le mie dif ficoltà. fatto un grande dono al nostro paese parte della Famiglia Passionista e Voglio amare solo te che sei sempre con la grazia della Professione religiodegli impegni assunti completa solennel mio cuore e nella mia vita, che è sa perpetua del giovane cappuccino, nemente la litur gia. Gli impegni cambiata, da quando sei arrivato tu, o Fratello Alberto Cicone, un evento che richiesti da questa consacrazione sono mio buon Gesù. da anni non si ripeteva a Roccaraso. gli impegni assunti da tutti con il batCon grande gioia rinnovo la mia Grazie, Signore, per questo grande tesimo, aggiungendo la luce e la grazia terza consacrazione. dono. Pochi giorni dopo questa giorche viene dalla spiritualità passionista nata di grazia, dal 18 al 20 settembre, che abbiamo scelto. Rucci Maria Rucci Maria Teresa. abbiamo avuto con noi i due passioniTeresa ha rinnovato la terza consacrasti, padri Alberto e Bruno, per la prezione per un anno. Strizzi Renata ha parazione alla Consacrazione Solenne fatto la consacrazioa Gesù Crocifisso di alcune nostre ne perpetua. La sorelle. Il P. Alberto ha tenuto intense cerimonia si è concatechesi su questo ar gomento e sulclusa con l’agape l’anno della fede nella nostra fraterna, per rinsalParrocchia e nel Santuario della dare i nostri vincoli Madonna della Portella dove la di amore e di Vergine ci chiama per fare comunione Fraternità. Un grazie con le sorelle dei paesi vicini di di cuore al nostro Rivisondoli e Pescocostanzo. Sono parroco don Renato, stati tre giorni di intenso lavoro di preper la sua grande parazione e di incontri dei nostri disponibilità; grazie Gruppi e di visite e impegno missionaa padre Alberto e rio verso fratelli e sorelle anziani e padre Bruno, che malati nelle loro case private e nella con la loro presenza Casa di Riposo del paese; i nostri padri tra noi ci infondono hanno portato a tutti preghiere, sacrasempre coraggio e menti e parole di speranza e di confordesiderio di amare to. Venerdì 20 settembre, dopo un’ultisempre più Gesù Consacrati e familiari a Roccaraso ma catechesi del P . Alberto, alle ore crocifisso e risorto. 18,00 c’è stata la messa solenne di Rucci Riccardo

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Consacrazioni a Sulmona

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Signore”, mi sono talmente emozionata che in quell’attimo mi sono dimenticata persino i loro nomi. Per fortuna poi mi sono ripresa. Sono stata davvero molto contenta che quest’anno il nostro amato parroco, don Carmine, che è anche nostro assistente, abbia potuto stare con noi tutto il tempo; è stata una preConsacrati con il parroco Don Carmine senza molto importante sia spiritualmente che affettivamente: per chè mi ha fatto capire il vero signinoi è il punto di riferificato di questa liturgia e di questo mento. Mi è piaciuto splendido gruppo!! Mi ha spr onaanche come tutti abbiamo to a farne parte!! Per questo invio partecipato per l’organizl’adesione. Grazie di tutto!”. zazione dell’intera giornata e della piccola agape Cinzia Carrà Agnitelli che ci ha riuniti dopo la liturgia. Siamo stati davvero una famiglia! Unica Silvana, Lorena e Gianfranco gioiosi nota dolente, l’assenza Gesù salva i nostri limiti per la consacrazione perpetua dell’altrettanto amato e li trasforma vice-parroco, don in Amore Perfetto Magloire, che purtroppo è sorelle un fratello hanno fatto la con- stato trasferito da poco in un’altra Caro padre, sabato 21 settembre parrocchia, ma lo abbiamo pensato e sacrazione perpetua. E’ stato comé stata una giornata molto importanportato dentro ai nostri cuori. Una movente vedere il gruppo dei consate e coinvolgente; grazie a lei per nuova sorella, Flora Del Proposto, crandi, in particolare Lorena, giovatutto quello che ci insegna e ci trane angelo chiamata a portare la croce della quale allego la richiesta di adesmette. E’ stata una vera gioia essere sione, ha partecipato alla messa e di Gesù. Il momento che più mi ha davanti a Gesù per rinnovare la mia consacrazioni e mi ha inviato queste colpito è stato quando dall’ambone Consacrazione. due righe: “ Per me è stato un ho guardato le cinque sorelle e il fraOgni giorno io mi af fido a Gesù momento molto importante per tello, che dovevano fare la consacraCrocifisso, ricevendo fiducia, tenezione, seduti rezza, forza, coraggio e così vado lì davanti al avanti, pronta a non avere paura nelprimo banco l’affrontare i pesi della vita. e che aspetEgli è il nostro Dio che non ci tavano che abbandona mai, abbiamo la sicurezio, come za di non essere mai lasciati soli. responsabiEgli è entrato nel limite per salvare i le, li chianostri limiti e trasformarli in Amore massi ad Perfetto. uno ad uno: Quando sono davanti ai miei “Si presenti ostacoli e alle mie impossibilità, chi deve sento la Sua presenza, avverto il Suo fare la consoccorso che mi riempie di pace e sacrazione serenità e così mi sento coccolata. perpetua”, Ringrazio Dio per il Suo Amore infie ognuno nito, per essersi preso cura di me e rispondesse: dei miei figli. Gloria a Te Signore! “Mi hai Tu sei il mio sostegno!” chiamato, eccomi, Cinque consacrati perpetui Donatelli Maria Luisa elle consacrazioni di questo anno pensavo che non mi sarei emozionata tanto come negli anni passati, perchè non dovevo fare la consacrazione ma “solo” accompagnare e stare vicino al nostro angelo Lorena. Invece mi sono ritrovata più emozionata di quando l’ho fatta io. E’ stata una giornata di profondo raccoglimento e ricca di grazie spirituali. Una sorella ha fatto i rinnovo, mentre quattro


PASSIONISTI CHIESA E SOCIETÀ di P. Lorenzo Mazzoccante

PASSIONISTI PIET

Una monaca “Giusto tra le nazioni”

Festa di S. Paolo della Croce

Le clarisse del monastero di San Quirico, ad Assisi, fanno festa. Lo Yad Vashem, istituzione israeliana che a Gerusalemme cura il memoriale dell’Olocausto, ha deciso di attribuire il titolo di Giusto fra le nazioni anche a madre Giuseppina Biviglia (1897-1991) che durante la seconda guerra mondiale fu abbadessa del piccolo monastero e prese parte alla rete clandestina che ad Assisi, sotto il coordinamento del vescovo mons. Placido Nicolini, contribuì a salvare la vita di alcune centinaia di ebrei. La consegna del riconoscimento dovrebbe aver luogo nei prossimi mesi ad Assisi o a Foligno (Perugia), dove vivono alcuni congiunti della religiosa.

Il P. Joachim Rego, superiore Generale dei Passionisti, in occasione della festa di S. Paolo della Croce il 19 ottobre ha inviato un messaggio alla “famiglia passionista” dove, tra l’altro, dice: “Vi scrivo perché sappiate che vi porto tutti nei miei pensieri e nelle mie preghiere. Ringraziamo Dio per il dono di Paolo Danei, che nel contemplate la Cr oce e Passione di Gesù sentì l’ispirazione a far e esperienza e a dar valore all’amore misericordioso di Dio per lui e per tutta l’umanità”.

Noviziato Sul Monte Argentario In data 03 luglio 2013, il Padre Generale, P. Joachim Rego, ha eretto la casa della Presentazione del Monte Argentario a Noviziato della Configurazione CEB. L ’8 settembre 2013 e’ ufficialmente iniziato l’anno di Noviziato CEB con 7 novizi.

V° Colloquio S. Gabriele e il suo tempo Presso il Centro di Spiritualità di San Gabriele dal 13 al 15 novembr e 2013 si è terrà il V° Colloquio San Gabriele e il suo tempo. In particolare ci saranno una relazione sul recente riordino dell’archivio di san Gabriele e una del prof. Giovanni Di Giannatale sugli avvenimenti accorsi nella ricor renza del 50° e del 100° della morte di san Gabriele (1912; 1962).

CHIESA

Idolatria e ipocrisia L’idolatria e l’ipocrisia non rispar miano neanche la vita cristiana. Papa Francesco ha messo in guardia da entrambi i “vizi”, durante l’omelia della Messa celebrata in Casa S. Marta il 15 ottobre.. Per non cedere all’insidia di questi peccati, ha detto, è necessario mettere in pratica i Comandamenti dell’amore a Dio e dell’amore al prossimo.

Non c’è posto per Gesù Non c’è posto per l’immagine di Gesù nella scuola pubblica americana. A un istituto nella città di Jackson, nello stato dell’Ohio, è stato formalmente intimato di ritirare un ritratto di Cristo dopo l’azione legale intentata da due gruppi, l’ACLU (American Civil Liberties Union) e la FFRF (Freedom From Religion Federation) che sottolineavano l’incostituzionalità della presenza di un’immagine religiosa in una scuola media pubblica. La scuola, adesso, dovrà versare alle due associazioni un indennizzo di quasi 100mila dollari.

SOCIETÀ

Nigeria In Nigeria, negli ultimi sei mesi, diverse centinaia di persone sono morte in carcere, detenute in seguito a una vasta operazione dell’esercito contro gli insorti islamici di Boko Haram. I prigionieri – sembra fossero 950 – sono morti di stenti senza un giudizio. E’ quanto denuncia l’organizzazione umanitaria Amnesty International, che chiede al governo locale un’inchiesta immediata. Boko Haram è il gruppo che si è macchiato di gravi violenze nel nord della Nigeria nel tentativo di imporre uno Stato islamico nel nord.

Internet Tra gli Stati membri della Ue, Internet sta acquistando un ruolo sempre più rilevante. È quanto emerge dai dati Eurostat pubblicati in occasione della settimana dedicata allo “Shopping online”, e inserita all’interno dell‘Anno europeo dei cittadini. Secondo questi dati, nel 2012 “il 75% degli individui di età compresa tra 16 e 74 dichiara di aver usato Internet negli ultimi 12 mesi, e quasi il 60% ha effettuato acquisti online”.

La pirateria fa bene alla musica (?) Ma la pirateria - fatte salvo per un attimo le pur importanti implicazioni morali e legali della vicenda - danneggia davvero la musica? I discografici non hanno mai avuto dubbi in merito: per colpa di chi scarica canzoni illegalmente il mondo delle sette note rischia di morire. Eppure, come racconta Punto Informatico, secondo uno studio della prestigiosa London School of Economics la pirateria avrebbe addirittura effetti benefici sull’industria dell’intrattenimento audiovisivo.

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TESTIMONIANZE

14 Due nuovi amici che ci fanno da maestri

Nel nostro lungo cammino, abbiamo avuto tante occasioni e fratelli che ci hanno aiutato a crescere nella fede: uno dei tanti è Enzo con la sua fedelissima sposa Enrica. Enzo è un gigante

tutto e per tutto da altri. Non mancano le battute scherzose fra Enzo e sua moglie che lui chiama simpaticamente “La sua Santa Croce”! Lodevole è la testimonianza di Enrica: a chiunque si reca a far loro visita, dispensa santini di Gesù Crocifisso con la Promessa di Amore. Appesi al muro, molti rosari, ed Enzo li chiama simpaticamente “i

Enzo ed Enrica circondati dagli AGC buono, robusto, lavoratore, amante della vita e delle moto, ma all’improvviso si è trovato malato di SLA. L’amicizia con gli AGC è iniziata a marzo con la Peregrinatio Crucis nella loro casa, quando Enzo volle fare la sua preghiera commovente, dicendo: “Ti ringrazio, Signore, per avermi dato la fede e ti ringrazio ora anche per questa malattia che mi ha unito più profondamente alla tua croce”. In questi mesi l’unione di Enzo ed Enrica con gli AGC si è consolidata sempre più e il 2 aprile 2013 si sono iscritti al nostro movimento. Molti del gruppo di Morrovalle, vanno a tenere loro un po’ di compagnia: tra tutti P .Alberto, Marika Astorri e altri. La loro casa è un continuo via vai di amici, perché, anche se la malattia di Enzo è molto seria e progressiva, in quella casa è trasmessa solo la gioia e l’allegria, a volte anche fragorosa. La preghiera più frequente di Enzo è la lode a Dio per la sua malattia; anche se era rimasto sempre fermo ai principi fondamentali della vita, (quali la fede, la famiglia, il convivere serenamente con tutti e il lavoro), non ha rifiutato le gioie della vita. Ora, in questa situazione in cui il Signore lo ha chiamato, vede anche le dif ficoltà da malato, da persona iper-attiva a dipendente in

loro attrezzi di lavor o”; alle 18 in punto, chiunque si trovi in loro compagnia, deve unirsi alla recita del Santo Rosario. Vorrei dire molte altre cose di questi due splendidi amici che il Signore ha messo nel nostro cammino, ma chiudo ringraziando Dio per la loro grande testimonianza di fede. Veramente nei loro cuori è entrata la GRAZIA. Chiedo a tutti anche a nome loro una preghiera. Nadia Montecchiari

La mia adesione e apostolato negli AGC Ricordo sempre la mia adesione agli AGC, avvenuta il 31 gennaio 1991. Dovevo ricevere la preghiera di effusione a Macerata nel Rinnovamento dello Spirito, in una messa presieduta dal P . Alberto Pierangioli. Al termine della messa il padre mi diede una immaginetta e una pagellina: era la prima stampa della promessa di amore a Gesù Crocifisso e la prima pagellina che presentava gli AGC. Fui colpita molto da queste parole: “fa che io ti ami e ti faccia amare, fa che la mia vita sia un continuo atto di amor e”. Ripetendole

spesso, s’impressero profondamente nella mia mente e nel mio cuore e mi sentivo spinta a fare qualcosa per il Signore. Pregai molto lo Spirito Santo perché mi facesse capire che cosa Dio voleva da me. Il giorno dopo andai a messa e trovai due bravissime mie amiche, alle quale parlai della mia effusione e della conoscenza degli AGC. Tutte e due poi vollero aderire agli AGC e sono state sempre fedelissime; una è già in paradiso. Così iniziò la mia passione per portare altri aderenti a Gesù Crocifisso. Non so quanti sono stati. Ma secondo P. Alberto sono stati più di una cinquantina. Di tutto ringrazio il Signore. Ora per la seconda volta il Signore ha permesso che portassi la sua croce; ma mi sta tanto aiutando a trasformarla in grazia. I circa 10 mesi di ospedale il Signore li ha trasformati in grazia, servendosi di me per trasformare tante croci in grazia, aiutando molti ricoverati ad accettare tutto per amore di Dio. Quando finalmente ho lasciato l’ospedale, anche se ancora tutta rotta, medici, infermieri e tanti malati sono venuti a salutarmi e ringraziarmi. Grazie a te, Signore Gesù. Petetta Mariannina di MC

Falò del 14 agosto 2013 Come ogni anno la sera del 14 agosto, vigilia dell’Assunzione di Maria al cielo, presso il piazzale dei Passionisti, abbiamo acceso un falò e recitato il Rosario. Purtroppo a causa del tempo incerto, la partecipazione è stata scarsa. Un ringraziamento va a Pippo e Giancarlo, i nostri fuochisti, e un grazie a P. Mario per l’aiuto nella preghiera. Appuntamento al prossimo anno. Laura Cipolletti

Cena del 2 agosto 2013 C’incontriamo spesso per fare comunione nella preghiera. Ma pensiamo che sia bello e utile incontrarci qualche volta anche per una cena di festa e di comunione. Così anche quest’anno, come gruppo di Morrovalle, ci siamo riuniti il 2 agosto per una serata di comunione e di gioia a base di pizza. È stato molto piacevole perché tanti amici hanno aderito all’iniziativa, ed è stato un modo per conoscerci meglio tra noi. Graditissima la presenza di P. Alberto e P. Bruno. E’ stata una serata molto piacevole tanto che pensiamo di riproporla qualche altra volta. Nadia Montecchiari


TESTIMONIANZE GRAZIE, PIERA! Grazie di tutto

per il dono di averti potuto incontrare Cristo Risorto, una consacrata che ha e conoscere, e lo prego di colmarti di rinnegato la parte materiale della sua tante benedizioni, perchè tu possa femminilità per testimoniare una femavere ora un po’ di quiete e di riposo minilità spirituale; una madre e nonna Carissima Piera, sabato 5 ottobre e dedicarti a ciò che più desideri. che vuole lasciare ai suoi cari, con 2013, ci hai comunicato la tua irrevoQuello che mi consola e mitiga la tutto il suo amore, l’unico testamento cabile decisione di lasciare l’incarico commozione di questo saluto è che, se vero ed utile: saper “stare accanto”. di Presidente del movimento degli non abbiamo più l’ef ficientissima e Ora continua ad avere “passione” per Amici di Gesù Cr ocifisso. Pur comsolerte Presidente, ci rimane, tuttavia, noi! Continui il tuo cuore a palpitare e la cara Amica, sperare per le nostre missioni, progetti, perchè tu ci impegni… Abbraccia più forte il tuo hai accompacrocifisso e prega anche per noi imprignato in tanti gionati spesso nell’attivismo. Chiedi momenti giol’unità nel nostro movimento. Prega iosi o tristi affinché noi AGC possiamo degnadella nostra mente testimoniare a tutti, specie ai vita, partecicrocifissi, che Cristo è risorto verapando con mente! La Fraternità di Bari e tutti gli affetto e AGC accolgono con gioia il tuo donando a tutti degno successore Pio Calvarese, una parola, un uomo di Dio, da tutti stimato. Una consiglio, una scelta condivisa appieno da tutti. raccomandaPrudenza Fallacara zione, che sempre sono giunti al cuore. Auguri di buon lavoro Noi tutti a Calvarese Pio Amici di Gesù Crocifisso, Presidente degli AGC con animo immensamenNel Consiglio Nazionale del 5-10Piera per 14 anni sempre al fianco di P. Alberto te grato, ti 2013, svolto a Morrovalle, Iucci Piera, salutiamo presidente degli AGC da circa 14 anni, esprimendoti ha dato le sue dimissioni. Nel 201 1 prendendo le tue motivazioni, tuttavia, un GRAZIE DI TUTTO corale dal aveva accettato la rielezione per un abbiamo provato tutti un senso di profondo del cuore, mentre ti abbracanno. Il Consiglio ha deciso che il ringrande tristezza. Per 14 anni sei stata, ciamo con l’affetto di sempre. novo del Consiglio Esecutivo e del come presidente, alla guida del nostro Marika Astorri, P. Alberto Presidente avverrà alla scadenza natuMovimento, accanto al Padre Alberto, e Amici di Gesù Crocifisso rale del 2015. Il vice presidente, e sono più di 20 anni che sei un’Amica Calvarese Pio, diventa presidente fino di Gesù Crocifisso fedele e perseveal 2015. Siamo grati a Piera perché ha rante e ti sei impegnata con tutte le dato tutto per gli AGC. Grazie a Pio e Grazie dalla Fraternità forze per la crescita di questo auguri di Buon Lavoro. Calvarese Pio Movimento e per la maturazione spiridi Bari di Tortoreto Lido TE, iscritto agli tuale e morale di ognuno di noi. Siamo AGC dal 20-03-2003, consacrato tutti consapevoli che hai donato tutto il Carissima Piera, non trovo parole perpetuo dal 25-11-07, insieme alla tuo tempo e tante ener gie, forse tropgiuste per esprimerti il dispiacere per moglie Lesti Nadia, è coordinator e pe, in questo impegno, ma è certo che le tue dimissioni. Una scelta che sicudella Fraternità di Giulianova TE. il Movimento è cresciuto ed è diventaramente ha visto in te momenti di to fondamentale per noi sentire questa dolore e profonda tristezza. appartenenza, anche grazie a te, che ci Sono certa, però, che le motivahai sempre creduto e ne hai fatto una zioni che ti hanno spinta a prenragione di vita, diventando per noi un dere tale decisione sono più che esempio da seguire e da imitare. giustificate. Grazie per aver Ricordo tanti convegni,in cui siamo affiancato P. Alberto in questi stati insieme, sempre or ganizzati con anni per fare crescere il nostro ogni cura ed attenzione, in particolare movimento. Grazie per la tua la partecipazione con un pullman al abnegazione e forza. Non dimenconvegno del MLP in Sicilia. Non ticheremo le tue sane discussioni dimenticherò mai la testimonianza con P. Alberto, per ricercare il della tua chiamata all’amore del Padre bene degli AGC. La tua schiete l’umiltà e la sincerità con cui raccontezza nel confronto mi hanno tasti la sofferenza della tua lunga ricersempre fatto riflettere sul ruolo ca del regno di Dio, che è già sulla di responsabile. I tuoi bianchi Pio Calvarese, nuovo presidente degli terra, e la Tua toccante conclusione capelli ci parlano di una donna AGC presenta gli AGC al vescovo di “che nulla c’è al di fuori di Dio”. Per che ha cercato tra le sue ferite il Teramo, S.E. Mons. Michele Seccia questo ringrazio di cuore il Signore senso più nobile del dolore,

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Buon Natale Carissimi/e, questo numero di novembre e dicembre della rivista, esce due mesi prima di Natale, quando il clima natalizio è ancora lontano. Ma non posso spedirlo a voi, senza aggiungere i miei fraterni e paterni auguri diBUON NATALE e prima ancora di Buon Avvento e buona preparazione al mistero natalizio , per viverlo con la fede e tenerezza straordinarie dei nostri santi e in particolare di san Paolo della Croce. Nel nostro fondatore, conosciuto come il più grande innamorato del Crocifisso, troviamo tanta tenerezza e amore verso Gesù Bambino che è difficile trovarne simile anche nei santi considerati i più grandi innamorati di Gesù Bambino. Era la sua fede straordinaria che gli faceva contemplare con uguale tenerezza e amore il Verbo Incarnato in una mangiatoia e il Figlio di Dio appeso a una cr oce, due misteri che egli aveva fuso nell’immagine di Gesù Bambino che dorme sopra una cr oce. Vi porterò tutti con me sull’altare ogni giorno, specialmente nel tempo dell’Avvento e del Natale, per abbracciarvi tutti con la fede e l’amore con cui Maria Santissima abbracciava il suo Figlio divino. Auguri di Buon Natale in particolare a Piera che lascia il servizio di Presidente degli AGC e a Pio Calvarese che lo inizia . Gesù Bambino colmi tutti voi e le vostre famiglie di tante benedizioni. P. Alberto Pierangioli

CALENDARIO DEGLI AMICI 2013 03 novembre: 09 Novembre: 17 novembre: 15 dicembre: 31 dicembre:

Ritiro mensile a Morrovalle Incontro, consacrazioni, festa a San Nicolò a Tordino: ore 15,00-20,00. Ritiro spir., Messa e Consacrazioni, festa a Giulianova: mattino e pomeriggio. Ritiro mensile a Morrovalle Fine anno a Morrovalle: Ore 22-24: Adorazione, Messa, Festa.

SOMMARIO 2. P. A. Pierangioli 3. P. A. Pierangioli 4. P. R. Cecconi 5. Coltorti M. Grazia 6. Manuela Peraio 7. Manuela Peraio 8. *** 9. Segretaria 10. Vari 11. Vari 12 . Vari 13. Mazzoccante 14 Vari 15. AGC 16. P. Alberto

Testimoniare la fede Credere passionista VI - Meditiamo con il vangelo di Giovanni XXIII – La santità è amore L’anno della fede:La sacra famiglia icona per un mondo migliore L’anno della fede. I testimoni: Paola Adamo Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria XXIV Consiglio Nazionale Consacrazioni a Castellano Consacrazioni a Roccaraso Consacrazioni a Sulmona Passionisti Chiesa e Società Testimonianze Grazie, Piera Buon Natale

Ricordiamo al Signore i nostri defunti: Fabbri Adriana di S. Nicolò a T. 15-09-13 Pistagnesi Caterina di Castellano FM: 30-09-2013.

Novembre-Dicembre 2013 – Anno XIV n. 6 Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2, DCB Macerata. Editoriale ECO srl - C. c. p. 11558624 Dir. Tonino Taccone – Red. P. Luciano Temperilli Piazzale S. Gabriele 2 – 62010 Morr ovalle Mc T. 0733/221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733/222394 E-mail albertopier@tiscali.it http://www.amicidigesucrocifisso.org


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