Riv LUGLIO AGOSTO 2014

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mici di Gesù Crocifisso A Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”

In caso di mancato recapito inviare al CPO di Macerata per la restituzione al mittente previo pagamento resi

Luglio - Agosto 2014 - Anno XV n. 4

25 anni di testimonianza


VII - FEDE È CAMMINARE CON LA CROCE

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Luglio 2014

Padre Luciano Temperilli

E’ stata mia nonna che ha segnato il mio cammino di fede. Ricordo che il Venerdì Santo ci portava alla processione delle candele, e alla fine di questa processione arrivava il “Cristo giacente”. La nonna ci faceva inginocchiare e ci diceva: “Guardate, è morto, ma domani risuscita”.1 Papa Francesco ha incontrato Cristo Crocifisso e risorto, fin da bambino, nella fede trasmessa in modo semplice e tradizionale. Incontrò la sua croce poi a 21 anni quando, per una polmonite, subì un’operazione al polmone destro. Il dolore era lancinante e Bergoglio non sopportava le frasi consolatorie degli amici. Ma quando una suora gli disse “stai seguendo l’esempio di Gesù” trovò la sua pace.2 Infatti aveva compreso, spiega, che “ il dolore non è una virtù, la nostra vocazione è alla pienezza della felicità e, in questa ricerca il dolore rappresenta un limite. E’ per questo che è possibile capire il senso del dolore solo attraverso il dolore di Dio fatto uomo per questo il concetto chiave è quello della croce come seme della resurrezione”3. Realisticamente, forte della sua esperienza di prete e di vescovo delle periferie, conosce il male del mondo “Guardiamoci intorno: quante ferite il male infligge all’umanità! Guerre, violenze, conflitti economici che colpiscono chi è più debole, sete di denaro, di potere, corruzione, divisioni, crimini contro la vita umana e contro il creato! E i nostri peccati personali”4. In questo quadro fosco invita a guardare il volto di Gesù che “assomiglia a tanti volti di uomini e di donne feriti da una vita non rispettosa della propria dignità”5.” Gesù prende su di sé il male, la sporcizia, il peccato del mondo, anche il nostro peccato, e lo lava, lo lava con il suo sangue, con la misericordia, con l’amore di Dio”. E’ con la croce che ha vinto il male”6! “La Croce,aggiunge, non è un ornamento, è il mistero dell’amore di Dio. Le nostre piaghe si guariscono solo con le piaghe del Signore»7. Nella Croce di Gesù non solo l’uomo ritrova la sua dignità perduta ma scopre che Dio non è assente nei drammi dell’umanità perché ”La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male, che rimanga in silenzio. In realtà Dio ha parlato, ha risposto, e la sua risposta è la

Croce di Cristo: una Parola che è amore, misericordia, perdono. E’ anche giudizio: Dio ci giudica amandoci”.8 Questa forza dell’amore di Dio interroga la chiesa: “ Nulla è più alto dell’abbassamento della Croce, poiché lì si raggiunge veramente l’altezza dell’amore! Siamo ancora in grado di mostrare questa verità, afferma nella veglia con i giovani a Capocabana il 27 luglio 2013, a coloro che pensano che la vera altezza della vita sia altrove?” Non dobbiamo scoraggiarci, quindi, di fronte al male perché “noi tutti possiamo vincere il male che c’è in noi e nel mondo: con Cristo, con il Bene! Ci sentiamo deboli, inadeguati, incapaci? Ma Dio non cerca mezzi potenti: è con la croce che ha vinto il male! Non dobbiamo credere al Maligno che ci dice: non puoi fare nulla contro la violenza, la corruzione, l’ingiustizia, contro i tuoi peccati! Non dobbiamo mai abituarci al male! Con Cristo possiamo trasformare noi stessi e il mondo. Dobbiamo portare la vittoria della Croce di Cristo, portare questo amore grande di Dio. E questo chiede a tutti noi di non avere paura di uscire da noi stessi, di andare verso gli altri e non dobbiamo avere paura del sacrificio. Pensate a una mamma o a un papà: quanti sacrifici! Ma perché lo fanno? Per amore! E come li affrontano? Con gioia perché sono per le persone a cui vogliono bene. La croce di Cristo abbracciata con amore non porta alla tristezza, ma alla gioia!”9 Infatti spiega ”rinnegare se stessi è per dare vita, è contro il cammino dell’egoismo, di essere attaccato a tutti i beni soltanto per me. Questo cammino è aperto agli altri, perché quel cammi-

no che ha fatto Gesù, di annientamento, quel cammino è stato per dare vita. Lo stile cristiano è proprio questo stile di umiltà, di mitezza, di mansuetudine . Lo stile cristiano, senza croce non è cristiano, e se la croce è una croce senza Gesù, non è cristiana. Lo stile cristiano prende la croce con Gesù e va avanti. Non senza croce, non senza Gesù”10. D’altra parte l’aveva detto chiaramente il giorno della sua elezione: “Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo Vescovi, Preti, Cardinali, Papi, ma non discepoli del Signore. Io vorrei che tutti abbiamo il coraggio di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria: Cristo Crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti”.11 1

Parole del santo padre ai movimenti ecclesiali 18 maggio 2013 2 Cfr.Jorge Bergoglio, il nuovo papa si racconta, Corriere della sera p.35. 3 O.c. p. 36. 4 Discorso Domenica delle Palme 2013. 5 Ostensione della Sindone 30 marzo 2013. 6 Discorso domenica delle palme 2013; cfr. pure Via Crucis a Rio 26 luglio 2013. 7 Discorso santa Marta 8 aprile 2014. 8 Discorso Via Crucis 29 marzo 2013. 9 Discorso Domenica delle Palme 2013 Cfr. Discorso Via Crucis 29 marzo 2013. 10 Cfr. E.G. n 9. 11 Omelia cappella Sistina 14 marzo 2013. In copertina: XXVIII Giornata Mondiale della gioventù in Brasile


VIII - FEDE È NON FARSI RUBARE LA SPERANZA Agosto 2014

Padre Luciano Temperilli

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l card. Bergoglio di fronte al fallimento del novecento e alla crisi della sua Argentina venendo interrogato se c’erano solide ragioni di speranza per guardare il futuro12, rispondeva “Io credo nell’uomo. Nella sua dignità e nella grandezza della persona”. Spiegava che, nonostante il male, l’uomo continua ad avere comportamenti altruisti ad amare il bene ed il bello. E per non fare del facile ottimismo aggiungeva:“Io credo nel futuro dal punto di vita umano, ci credo ancor più dalla prospettiva cristiana, a partire dalla presenza di Cristo in mezzo a noi”. Però aggiungeva: “E’ utile non confondere l’ottimismo con la speranza. L’ottimismo è un atteggiamento psicologico di fronte alla vita. La speranza va più lontano. E’ l’ancora che uno lancia verso il futuro, quella che gli permette di tirare la fune per raggiungere ciò che anela. La speranza è teologale: di mezzo c’è Dio”. E di questa speranza parlava al suo popolo in un discorso natalizio,13 ”Oggi ci viene chiesto, davanti al Bambino che è la luce capace di rischiarare le tenebre, di farci carico della speranza, forti della certezza che per Dio niente è impossibile”. E spiegava: “farci carico della speranza significa camminare al fianco di Gesù sulla via della Croce, quando la vita appare più complicata e confusa”. Ad una messa crismale14, commentando Isaia che “esprime la speranza che Dio si occupi della nostra fragilità”, augurava ai suoi sacerdoti di comprendere la speranza alla quale siamo stati chiamati perché Gesù “racchiude in sé questa speranza rendendola presente”. E trovando conferma della sua affermazione dai gesti di Gesù alle nozze di Cana (Gv 2, 1-13), della vedova al tempio (Mc 12, 41-44), del debitore arrogante (Mt 18, 2335), delle vergini stolte e sapienti (Mt 25, 1-13) ecc.. commentava” Questi gesti sacerdotali di Gesù alimentano la speranza che, in fin dei conti, la cosa più importante per Dio sia averci come amici; che il dolore non venga dimenticato, ma che lui baci una ad una le nostre piaghe quando saliremo al cielo”. Diventato papa “dalla fine del mondo” l’esortazione “non lasciatevi rubare la speranza” è diventato uno dei messaggi più ripetuti e più urgenti. Lo sintetizza nell’ E. G.15 dove dissente dai “profeti di sventura” che nelle attuali

situazioni, vedono solo “rovine e guai” perché “lo sguardo di fede è capace di riconoscere la luce che lo Spirito Santo diffonde in mezzo all’oscurità” e “il maggiore realismo non deve significare minore fiducia nello Spirito né minore generosità” nell’impegno apostolico. Così come la “dolorosa consapevolezza delle proprie fragilità” non devono farci partire sconfitti perché il Signore ci dice “Ti basta la mia grazia” (2 Cor 12,9). Questo forte invito il papa lo dice a tutti:“Quante difficoltà ci sono nella vita di ognuno, nella nostra gente, nelle nostre comunità. Davanti allo scoraggiamento che potrebbe esserci nella vita abbiate sempre questa certezza: Dio cammina accanto a voi. Non perdiamo mai la speranza! Non spegna mola mai nel nostro cuore”16. Si rivolge in modo particolare ai giovani in tutti luoghi e in tutti continenti.“Non lasciatevi rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù” perché è Gesù risveglia nel cuore tante speranze soprattutto tra la gente umile, semplice, povera, dimenticata, quella che non conta agli occhi del mondo. Lui ha saputo comprendere le miserie umane, ha mostrato il volto di misericordia di Dio e si è chinato per guarire il corpo e l’anima. 17 A loro dà il compito di ricordare a tutti di avere “una parte importante nella festa della fede! Voi ci portate la gioia della fede e ci dite che dobbiamo vivere la fede con un cuore giovane, sempre: un cuore giovane, anche a settanta, ottant’anni! Però tutti noi lo sappiamo che il Re che seguiamo e che ci accompagna è molto speciale: è un Re che ama fino alla croce e che ci insegna a servire, ad amare. E voi non avete vergogna della sua Croce! Anzi, la abbracciate, perché avete capito che è nel dono di sé, nell’uscire da se stessi,

che si ha la vera gioia e che con l’amore di Dio Lui ha vinto il male.”18 Per questo li invita ad essere “protagonisti”, a giocare “in attacco”19 a fare “casino”20 a non scoraggiarsi: “Quando vi sentirete stanchi e vi verrà la tentazione di andare per conto vostro, ripetete il vostro sì. Andate avanti con speranza e non lasciatevi rubare la speranza. E’ il Signore che ve la dà”.21 Papa Francesco invita però la Chiesa ad educare alla speranza22, a gestire bene l’utopia giovanile perché se “l’utopia cade nel disincanto, bisogna dare fede e speranza”. C’è’ un problema di trasmissione della fede!23

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Cfr. Jorge Bergoglio, il nuovo papa si racconta, Corriere della sera p. 155 ss. 13 Cfr. Papa Francesco è L’amore che apre gli occhi Rizzoli-Corriere della Sera p. 216 ss. 14 Cfr. o.c. p. 255 ss. 15 Cfr. Evangelii Gaudium nn. 84-86. 16 Gian Guido Vecchi Francesco la rivoluzione della tenerezza Corriere della sera p. 96. 17 Cfr. Omelia domenica 24 maggio 2013. 18 ivi. 19 Gian Guido Vecchi Francesco la rivoluzione della tenerezza Corriere della sera p. 71. 20 Ivi p. 81 ss. 21 Telefonata del papa alla marcia Macerata Loreto9 maggio 2013. 22 Gian Guido Vecchi Francesco la rivoluzione della tenerezza Corriere della sera p. 100. 23 Cfr. Discorso ai membri Pontificia Commissione America latina 28 febbraio 2014.


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IV - MEDITIAMO LA RISURREZIONE DI GESÙ La parola di Gesù ricordata e annunciata dopo la risurrezione (Lc 24,1-12) di P. Roberto CecconiCP

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arissimi Amici, in questa meditazione ci soffermiamo sull’annuncio della risurrezione di Gesù nel vangelo secondo Luca. Procediamo con la lettura-ascolto del passo biblico. Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”». Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli. Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.

La Parola dimenticata e ricordata Al mattino del primo giorno della settimana, le donne si recano al sepolcro portando gli armoni che avevano preparato (cf. Lc 23,56). Giunte sul luogo, scoprono che la pietra posta a sigillo del sepolcro è stata rotolata via (v. 2). Entrate, non trovano il corpo del Signore Gesù (v. 3). L’appellativo di “Signore” dato a Gesù risorto non si trova nei racconti della tomba vuota riportatici dagli altri due Vangeli Sinottici (Mt 28,1-10; Mc 16,1-8). In questo contesto, esso rivela la profonda identità di colui che ha vinto la morte (cf. At 2,36). La scoperta della pietra rotolata via e della tomba priva del corpo del Signore lascia le donne perplesse (v. 4a). Non riescono a trovarne una spiegazione e non sanno come regolarsi. Mentre esse si trovano

in questa situazione di incertezza, due uomini si presentano a loro in vesti sfolgoranti (v. 4b). Essi, innanzitutto, rivolgono alle donne una domanda: «Perché cercate il Vivente tra i morti?» (v. 5). Gesù viene presentato come Colui che ha vinto la morte e vive per sempre. Egli è la vita! Ecco come definisce se stesso nel libro dell’Apocalisse: «Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre» (Ap 1,17-18). Dopo aver rivelato la vittoria di Gesù sulla morte, i due uomini invitano le donne a ricordare le parole con le quali aveva loro annunciato la sua morte e risurrezione in Galilea (vv. 6b-7). Il fatto che esse abbiano udito le predizioni della Passione in quella regione si trova solo in Luca. Secondo il terzo Vangelo, prima che Gesù e i Dodici iniziassero il cammino verso Gerusalemme, Maria Maddalena, Giovanna (moglie di Cuza, amministratore di Erode), Susanna e molte altre donne erano già al loro servizio (Lc 8,1-3). Probabilmente sono queste le presenze femminili che ricompaiono nei pressi della croce di Gesù, definite come coloro che lo avevano accompagnato dalla Galilea (Lc 3,49). Le donne, dopo aver udito i due messaggeri celesti, si ricordano delle parole di Gesù (v. 8). Colpisce che esse praticamente si erano dimenticate di quanto in precedenza aveva loro detto il

Signore. In effetti, erano andate al sepolcro per ungere il corpo di Gesù. Eppure egli aveva detto anche a loro che dopo tre giorni sarebbe risorto (Lc 9,22; 18,33). Quando hanno visto la tomba vuota sono rimaste perplesse e non sono riuscite a “leggervi” il segno della risurrezione annunciata da tempo. Hanno avuto bisogno che due uomini inviati da Dio riannunciassero loro la parola di Gesù, scuotendole in tal modo dall’incertezza. A questo punto le donne, lasciato il sepolcro, vanno ad annunciare “tutte queste cose” agli Undici e a tutti gli altri (v. 9). Le loro parole non sono credute (v. 11). Eppure esse non fanno altro che proclamare ai discepoli il compimento di quanto Gesù aveva detto in precedenza circa la sua morte e risurrezione. Dunque, anche gli apostoli avevano dimenticato le parole di Gesù e, come se questo non bastasse, non si “scuotono” neanche quando esse vengono nuovamente annunciate loro. Solo Pietro, corso al sepolcro, se ne torna stupefatto, dopo aver visto in esso solo le bende (v. 12).

La Buona Notizia Può succedere anche al cristiano più impegnato di “dimenticare” la parola di Gesù. Nonostante il fatto che spesso sia udita, letta e studiata, la Sacra Scrittura rischia, per superficialità umana, di restare “lettera morta”. In tal modo non può diventare Parola che scuote, interpella e trasforma la vita. Di fronte a questa situazione, il Signore non resta certo indifferente. Al momento opportuno, invia qualche persona buona perché aiuti a riportare nel cuore la parola di Gesù, affinché essa diventi principio di vita nuova e oggetto di annuncio. Al cristiano la scelta se lasciarsi smuovere o meno dall’amore di Gesù, che in più di un’occasione si rende presente negli “angeli” che pone sul suo cammino… robicp@libero.it


Veneranda Libri - “Una candela accesa davanti a Gesù Crocifisso” di Maria Grazia Coltorti giorno. Divorai libri che eneranda Libri parlavano di Lui. Oltre i Reggio di Vangeli, lessi i quattro Calabria, aderì volumi della S. agli AGC il 24 ottobre Veronica Giuliani, i 1992; da allora iniziò la dieci volumi di Maria sua corrispondenza, fitta Valtorta, specie il nono. nei primi anni, poi, con Lessi e meditai la il progredire della sua Passione descritta da “crocifissione”, sempre Anna Caterina più rara, fino a ridursi Emmerick, i libri della negli ultimi due anni a B. Angela da Foligno e semplici biglietti augutanti altri... Militai rali, fino al 15 novemnell’Azione Cattolica e bre 1999, con gli auguri lavorai per il Signore in per S. Alberto, 10 giorni tutta la Calabria. Poi il prima della morte. Il 24 Signore mi disse: aprile 1994 volle cam“Basta!”. Diverse biare in voto la promesmalattie gravi mi hanno sa di amore a Gesù fermata: Gesù mi ha Crocifisso. Dal 1997 al chiamata a partecipare 1999 compì il cammino alla sua Passione. Sono di Consacrazione perpeFabrizio di Firenze in preghiera davanti al Crocifisso qui, come Lui mi vuole, tua a Gesù Crocifisso, dopo la sua consacrazione. a volte crocifissa con dal suo letto di dolore, Lui, a volte immiserita unendosi spiritualmente tempo; poi vennero degli uomini e porper la mia incapacità di tuffarmi “in ai consacrati a Morrovalle. La tarono via il Crocifisso. Rimasi lì ancoquel mare di fuoco che è il suo Consacra-zione perpetua la fece in ra per molto tempo: mi sentivo misera, Amore”... Dopo tanti anni, un’alunna paradiso il 24 novembre 1999 quando povera, indegna. Pensai di essere stata che viene spesso a visitarmi, mi ha il Signore venne a trasferirla dal io a ridurlo in quello stato, ad averlo portato la pagellina degli Amici di Calvario alla gloria del Cielo, all’età crocifisso, ad avergli aperto quelle vive Gesù Crocifisso e io mandai subito la di 96 anni. Molti brani delle sue lettere piaghe. Cercai la mia anima... Ma la mia mia adesione. Mi accorgo di non essesono stati pubblicati su Tendopoli anima dov’era? Me la ritrovai nascosta, re degna di tanto amore. Preghi per negli anni 1993-1997. Insegnante eleanemica, isterilita, vuota come un rottame, affinché sia sempre una lampada mentare, madre di 3 figli, si era allonme. Mi sentii perduta, come un cadaveardente davanti a quel Dio Crocifisso tanata dalla pratica cristiana, per l’inre ambulante. Uscii e finalmente piansi; che sanguina tanto per me e per tutti”. flusso di professori atei. Così racconta piansi anche nei giorni seguenti. Il Da quel momento Veneranda è il suo ritorno a Dio, in una delle sue Signore non mi aveva abbandonato: io diventata una grande innamorata del prime lettere: sì, Lui no! Lui mi inseguiva. Crocifisso. Gesù Crocifisso l’ha attira“Grazie, mille volte grazie, per i Passò ancora del tempo. Un giorta sempre più a sé e l’ha resa partecilibri sulla Passione che mi ha mandati. no, per tornare presto a casa, all’uscita pe della sua Passione. Così scrive il Da tempo sentivo il bisogno spirituale della scuola, presi un viottolo. Da una 28 marzo 1998: di ricordare Gesù Crocifisso, non solo siepe-limite vidi sporgere per 20 centi“Sono, per quanto indegna, sulla mattina e sera, ma anche durante il giormetri, un ramo secco, sul quale altercroce con Gesù dal 23-12-97, per uno no, perché tutte le ore hanno un’eco, un nativamente sporgevano cinque grosse scompenso cardiaco, causato da tririmando, un accorato richiamo alle spine, lunghe e grosse, quanto un dito stissime notizie che in vari modi dolorose vicende della Passione di indice... Ebbi la stessa frecciata. Lo hanno colpito i miei tre figli… Questa Gesù. Sono nata e cresciuta in una famiraccolsi, lo portai in camera mia, chiuè la mia quaresima. Io sono con Gesù glia fervente cristiana; purtroppo le si la porta a chiave, mi buttai con la penante sulla sua croce. Questa prova diverse scuole laiche, con professori faccia a terra e piansi, piansi la mia mi unisce al suo dolore. Mi abbandono atei, hanno fatto in me opera deleteria, amarezza. Capii finalmente che era alla sua volontà con tutto il mio cuore, con relativo raffreddamento religioso. Lui il Padrone di questi avvenimenti, perché pur essendo nel mondo, non Mentre ero insegnate, un giorno entrai che con il suo misterioso e silenzioso sono del mondo ma di Lui, crocifisso e in duomo. La chiesa era deserta, ma su linguaggio mi chiamava a Sé, alla conpenante anche oggi per i miei peccati e di un mucchio di banchi poggiava dritto versione. Presi allora la risoluzione di per quelli di tutti gli uomini. Prega per un “Crocifisso”: i miei occhi, d’un confessarmi e ricominciare una nuova me, perché senta sempre nel mio cuore colpo, si posarono sul suo viso. Quegli vita di amore e di penitenza. Questo i dolori di Gesù e la sua morte”. occhi socchiusi, languidi, quasi spenti, mutamento mi maturò e mi giovò Ascoltiamo ancora: mi guardavano. Ebbi come una pugnamolto anche nella guida della mia - “Ho mandato al P. Francesco lata. Essi mi inchiodavano lì, senza famiglia. Con la forza dei neofiti mi Cordeschi la mia adesione al gruppo potermi muovere: il mio cuore batteva, misi a cercare Lui nella vita di ogni “Sitio” (disponibilità, 24 ore su 24, a sbatteva... Rimasi lì per non so quanto

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pregare per le vocazioni renze, per modellare il passioniste). Sono mio cuore al suo. Rapire disponibile perché sono a Lui ciò che a me malata e passo le mie manca, chiedergli l’elegiornate meditando, premosina di un po’ di quel gando, leggendo, scrisuo soffrire, per vivere, vendo. Il “Sitio” di Gesù agonizzare e anche mi fa sentire la sua dolce morire con Lui. La mia eco in tutti i momenti, miseria lo commosse e ma, in particolar modo, volle farmi dono di sé in certi acuti periodi, regalandomi qualche quando Gesù si unisce sua intimità… Ora so, alla mia sofferenza. Oh! nell’intimo della mia Croce Santa, quanti anima, quello che ha richiami hai nel tuo sofferto Lui, quanto silenzio! Quante divine quelle vive punte hanno parole e tenerezze, hai penetrato la testa fino al per le anime in pena! cervello. E mi smarrisco Sarò la candela eternain meditazioni e meditamente accesa davanti a zioni e gli chiedo di Anna, coordinatrice Fraternità di Fossacesia, Gesù Crocifisso e, con non risparmiarmi e mostra il Crocifisso che inizia la Peregrinatio Crucis tutto lo slancio del mio “mi dia le vere sue povero nulla, pregherò pene”. Questo mio Crocifisso! In uno sperduto lembo di per tutti: per gli “Amici”, affinché la amore per Lui è scarso, se Lui non terra, in un cantuccio di una povera viva parola penetri nelle anime e interviene a colmarlo con il suo fuoco. stanza, abbandonata in un letto di dolodivenga vita; e per chi li guida, affinLui, il nostro Gesù Crocifisso, l’ossiri continui, ecco giungere un soave balché il Signore faccia fiorire parole di geno dell’anima, Lui solo può darmi samo per alleviare le pene, una particofuoco che possano orientare definitiquello che manca all’anima mia, per lare tenerezza divina che viene vamente i cuori ad abbracciare la divorarla con il suo fuoco”. (20-3-96). improvvisa a sollevare una povera e vocazione passionista. Nella mia soli- “Chiedo a Gesù con tutto il cuore misera creatura. Gesù Crocifisso è tudine, non finisco mai di deliziarmi che mi faccia la carità di darmi per sempre caritatevole con chi soffre. Egli dell’epistolario della venerabile suor amore parte delle sue pene, quelle che è sempre vivo, palpitante dentro le Maddalena Marcucci: è uno scrigno di Lui soffrì nel cuore e nel corpo nella anime bisognose del suo aiuto… In amore infinito. Leggendo, mi sento in sua passione e atroce crocifissione. gennaio ho avuto due forti crisi cardiacuore l’alito divino che penetrava Preghi per me, che sono sulla croce che. Ma Gesù Crocifisso, la cui immal’anima della santa passionista. Ho molto impegnata con Lui per refrigegine pende alla parete della mia siniricevuto i libri preziosissimi su S. rarlo nelle sue nuove crocifissioni. Io stra, mi offrì la sua croce, mi collocò su Paolo della Croce. Con lui abbiamo la do tutto a Lui. La sua crocifissione mi di essa e poi mi restituì la vita. Io lo grande intimità che è la Passione di impegna a chiedergli le sue piaghe, i prego di non risparmiarmi pene, Gesù Crocifisso. Nei momenti di acuta suoi dolori per il perdono dei miei pecdolori, spine su questa terra, perché sofferenza prego e offro tutto a Lui per cati e per tutti i miei doveri verso gli sono queste sofferenze che chiedono le vocazioni passioniste.”. Amici di Gesù Crocifisso. Tutte le mie per me le sue infinite misericordie e le - “Nelle mie ore cruciali dicevo sofferenze, vecchie e nuove, come prosue grazie per il mio cammino passiocon l’anima a Gesù: saziami di dolore fumi a Lui, che è, purtroppo, sempre in nista. E’ il solo apostolato che io posso e di amore, di dolore, per fare penitenagonia crocifisso, affinché voglia conoffrirgli nella mia situazione” (21-2za per me e per gli altri peccatori; di durre a buon esito il vostro lavoro. 95)... Commossa e grata del dono, scriamore, per riempirmi il cuore di Te Grazie delle preghiere, a cui unisco vo tremando di gioiosa commozione la Crocifisso. E il Signore mi faceva senanche le mie quotidiane e le mie soffemia adesione ad essere Amica effettitire nell’anima che ogni sofferenza è renze vecchie e nuove, per la comune va nell’amore a Gesù Crocifisso, con preghiera viva. Ciò fu il balsamo in causa delle vocazioni passioniste. pieno mio “voto”. Prometto a Lui, per questa mia guarigione. Io sono l’ultiGrazie del bel libretto di Carmine, che tutto il tempo che mi resta, amore e ma iscritta agli Amici di Gesù ho letto commossa di tanto slancio adesione a tutto quello che Lui vuole, Crocifisso, ma sento il bisogno, giacvocazionale. Con Gesù Crocifisso nel fino all’ultimo mio respiro” (17-4ché Lui è la mia vita, di trasformare la cuore e con la santa Comunione che ho 1995). mia “promessa di amore” in “voto”, ricevuto stamane, le auguro un santo “Finalmente posso darle qualche con il suo permesso.” (2-3-1994). Natale e nuove grazie per il Nuovo notizia di me. Ho subito quattro opera- “Il bel libro ricevuto, in queste Anno” (27-11-1998). E’ l’ultima breve zioni. A questi interventi io spiritualmie precarie condizioni di salute fisica lettera di Veneranda. mente mi ero preparata perché avevo e spirituale, mi giunge come una partiP. A. già cominciato la mia quaresima e mi colare elemosina che tanto mi solleva. ero imposto silenzio nelle mie soffeQuanto è grande l’amore di Gesù Colt.mgrazia@libero.it


I TESTIMONI: LAURA NICOLODI

7 Manuela Peraio

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i sa che è facile avere la fede quando niente la mette in crisi. Ben più difficile è proseguire sulla stessa strada quando il dolore bussa alla porta di casa o entra senza tante presentazioni. Tanto più se questo succede ad una ragazza di appena tredici anni, Laura, il cui cammino di fede, per l’età, si potrebbe dire che sia ancora agli inizi. D’improvviso, infatti, mentre sta frequentando la terza media, nel gennaio 1985 si ritrova a dover affrontare la difficile esperienza di un dolore ad una gamba, diagnosticato in seguito come un tumore, che la porterà a girare vari ospedali, da Trento a Padova fino a Berna in Svizzera e quindi ad Arco (TN) dove finirà i suoi giorni il 1° settembre dello stesso anno. Nelle uniche tre paginette di diario che stende in marzo, mentre si trova in una clinica di Padova, ragiona con una lucidità di fede che è sorprendente. Dapprima si domanda, umanamente, il perché della sua sventura, poi arriva a ringraziare il Signore per la sua sofferenza! Scrive: «Sono affranta, abbattuta, vorrei non esserci, scomparire da questo mondo che mi pare buio e crudele. Perché una ragazzina piena di vita è costretta a letto con la flebo, perché deve soffrire, perché?». Dopo qualche ora: «Prima di addormentarmi ho concluso che tutto ciò rientra nei piani del Signore, che non possiamo contrastarli, ma anzi io Lo ringrazio dal profondo del mio cuore, perché mi ha dato la possibilità di soffrire e di entrare (spero) nel regno dei cieli. Infatti Gesù ha detto ai sofferenti: “Di voi è il Regno dei cieli” e perciò io spero di diventare sempre più buona per riuscire a meritarlo». La storia di Laura Nicolodi è una vita comune. Si fa presto a ricordare le poche date che l’hanno interessata. Era nata a Trento il 19 agosto 1971 e ancora piccola si era trasferita a Malcesine, sul lago di Garda, dove papà Bruno e mamma Tarcisia gestivano un albergo. Lì frequentò le scuole elementari, mentre per le medie andò a Castelletto di Brenzone in una scuola tenuta dalle suore dell’Istituto Sacra Famiglia, fino a quando la malattia la strappò anche da quel mondo che tanto le piaceva. In un augurio natalizio all’amica Laura, ancora prima di ammalarsi, tra l’altro, scriveva: «Il Natale è la festa più bella. Si ricorda la nascita di Gesù che si è fatto bambino per noi. Il Natale moderno è inteso come un

Natale consumistico, pochi lo intendono come festa spirituale. Pensiamo che Gesù è ancora una volta tra noi ad aiutarci ed amarci come fratelli. Questo è il vero Natale! Non un porta doni... e basta! Solo la sofferenza e la povertà ci lasciano intravedere il Natale vero! Sii buona e fedele amica di Gesù, che si fa bambino per amore!.». E in una nota di riflessione sulla gioia lasciò scritto: «Costruire la gioia. La gioia ha un volto, ha un nome: Gesù». La scuola per lei era una palestra di carità. Scriveva: “La scuola mi dona voglia di vivere e mi induce a pensare a Gesù e a chiedergli di aiutarmi ad essere tanto brava per poter aiutare in qualche modo le compagne che provano difficoltà a studiare. Prima dei compiti e delle interrogazioni mi capita spesso di parlare con Gesù e di intrattenere con Lui. Sento che Lui mi ascolta, confido i miei problemi al mio più grande amico e automaticamente trovo risposta. Una volta mi sono fermata a meditare: “Perché studio?” e come risposta ho trovato tante motivazioni tra cui queste tre: dovere, sacrificio, conquista!». Racconta Germana, una sua compagna delle medie: «Ciò che mi affascinava in lei era il suo ottimismo e la sua gentilezza e bontà. Laura non si scoraggiava mai ed era convinta di non dare ancora abbastanza agli altri, voleva sempre dare di più ». E dietro a questo forte impegno c’era sempre un motivo di fede: «Io posso essere missionaria anche nel mio mondo, aiutando gli altri spiritualmente e materialmente, propagando la fede, aiutando le compagne». Una volta una professoressa in difficoltà nel cambiamento dei posti in aula si sentì dire: «La metta accanto a me. Io non ho problemi. Amo tutte le mie compagne; una vale l’altra. In ognuna vedo il volto di Dio!». Laura era una ragazza sincera con se stessa: riconosceva le proprie qualità e non si nascondeva i

difetti. Il tutto alla luce della fede e del suo amore per Gesù, il più grande amico. “Io sono molto in amicizia con il Signore, perché in Lui trovo un aiuto e un conforto nei momenti di bisogno. Gesù Crocifisso è il più grande segno di amore che io posso contemplare. - Dio mi accompagna nel cammino faticoso offrendomi dei mezzi, aiuti per andar avanti: uno zaino con la carta geografica (la strada: la sua parola), la pila elettrica (la luce: la preghiera), la borraccia di acqua (Battesimo, Confessione che purifica, lava), la piccozza (il sacrificio), la macchina fotografica (per raccontare agli altri la gioia della tua avventura). - Come puoi incontrare Gesù oggi? In tutti i posti, perché è ovunque: nella preghiera, nella Comunione, nel bisogno, nel prossimo, a scuola, a casa, a Messa, sempre!.Io ho desiderio ardente di arrivare in questo meraviglioso paradiso.». È un detto comune che il modo di morire rivela tutta una vita. A ragione allora il parroco di Malcesine, a cui toccò di celebrare i suoi funerali, concluse la commemorazione di Laura con queste parole: «Ha saputo morire nel Signore e con il Signore: ci ha insegnato a morire». La sorella Cristina ricorda:«So per certo che lei soffriva tanto, ma nonostante questo con me non ne ha mai fatto cenno. Penso che, fin dall’inizio, lei avesse capito che era stata colpita da una brutta malattia, ma non si è mai lasciata sopraffare dallo sconforto. Quando le cure e il male le davano una tregua, leggeva tratti del Vangelo. Ha saputo utilizzare la sofferenza e il dolore come una scala per avvicinarsi a Dio.» Racconta la mamma: «A metà di agosto 1985 il peggioramento improvviso ci costrinse a trasferirla di urgenza da Berna all’ospedale civile di Arco. Furono le ultime settimane di vita, la bombola d’ossigeno stava accanto al suo letto e ci facevano ricorso sempre più spesso. Parlare era faticoso. Comunicavamo con dei bigliettini. Rivedo con emozione uno degli ultimi: “Parlami di Gesù”». Toccò al papà l’ultimo regalo: «La sera del 31 agosto, tardi, mi avvicinai al suo letto, la chiamai per nome e Laura ebbe un momento di ripresa di conoscenza, come se avesse voluto aspettarmi e con voce sicura e serena pronunciò le sue ultime parole: “Vado nella casetta di Gesù, vado nella casetta di Gesù, Gesù”


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PEREGRINATIO CRUCIS 2014 di P. Alberto Pierangioli

Peregrinatio a Trodica

anche unione e amore. Gesù porta pace e gioia nelle famiglie che lo accolgono. Giuseppina, Mimma e Olga

Abbiamo iniziato la Peregrinatio Crucis a casa di Enzo, bloccato dalla SLA ed Enrica Ferretti, con la casa piena di Amici. Al termine, Enzo, che non parla più, ci ha detto per mezzo del computer: “Io vorrei abbracciare tutti per la bella serata di preghiera” e “vorrei prendere tutti i dolori di tutti gli amici”. Ogni commento è superfluo. Un altro momento molto bello è stato presso una famiglia, con i genitori catechisti, che hanno preso nella Quaresima l’iniziativa di meditare il Vangelo con i ragazzi del catechismo nella il Vangelo e concludere con la nostra “Promessa di amore” a Gesù Crocifisso. Anche quest’anno si sono aggiunte nuove famiglie ad accogliere il Crocifisso. Nadia e Laura

Il nostro assistente Don Giovanni, in una messa con tutta la Fraternità, ha benedetto i Crocifissi della Peregrinatio, che è iniziata il giorno delle Ceneri presso i malati dei paesi limitrofi a Bari, con la guida di un referente per ogni paese. Ognuno di noi può testimoniare la bellezza di questo straordinario cammino che è la Peregrinatio Crucis. Spesso sono anche gli “infermi”, che diventano evangelizzatori con la loro testimonianza di vita. Prudenza Fallacara

Ancora a Trodica

Fossacesia

Anche in questa Quaresima abbiamo fatto la “Peregrinatio Crucis” con il nostro Crocifisso in 13 famiglie. Nonostante il clima piuttosto freddo di sera, c’è stata una buona partecipazione. Abbiamo pregato e insegnato ad altri a pregare con gioia davanti a Gesù Crocifisso. Virgilio e Rita

Finalmente anche noi iniziamo la Peregrinatio Crucis, guidata da Padre Marcello, per avvicinare altri cuori a Gesù Crocifisso. La prima tappa, delle sei previste, si è svolta a casa mia. Abbiamo accolto il Crocifisso con una trentina di persone tra familiari, parenti e amici. Con fede abbiamo recitato il rosario e meditata la Via Crucis di San Paolo della Croce usata da Paolo VI al Colosseo nel 1975. Alla fine Padre Marcello ha indicato un impegno pratico da prendere per questa quaresima. Paola De Simone

Roccaraso In tutta la Quaresima il Crocifisso ha bussato in tante famiglie, alle ore 15,00 e abbiamo vissuto momenti di grande commozione nel meditare la Via Passionis. Al termine dell’incontro abbiamo visto visi più sereni e desiderosi di portare il Crocifisso nella propria famiglia e case vicine. Riccardo

Corridonia Anche quest’anno ho accolto il Crocifisso in casa mia. Ho avuto la gioia inattesa di avere tutta la mia famiglia presente: mio figlio che studia a Roma e non sapeva dell’incontro, è arrivato a casa con la sua fidanzata, poi mia figlia con il suo ragazzo e mio marito. Guardando la mia famiglia riunita intorno a Gesù Crocifisso e tanti amici, il cuore mi traboccava di gioia e di tanta pace. Mosca Cinzia

Fossacesia Si è svolta per la prima volta la Peregrinatio Crucis anche nella nostra Fraternità. Abbiamo scelto di fare esperienza limitandola alle famiglie dei nostri iscritti. È stata una esperienza commovente, perché sono accorse tutte le famiglie vicine, trovandoci spesso con più di 20 partecipanti: vedere la loro fede ha toccato i nostri cuori. Grazie Signore per tutto quello che ci hai donato. Paola de Simone

Giulianova Ho partecipato con grande amore a questa peregrinatio portando il crocifisso nelle famiglie che ci hanno ringraziato molto per aver dato loro un’ora di preghiera e riflessione sulla fede e sull’ amore di Gesù tutti noi. Anche le nostre famiglie sono cambiate perché dove c’è fede c’è

Bari

Peregrinatio Crucis a Corridonia MC

Peregrinatio Crucis a Fossacesia CH

Da Bari La nostra Peregrinatio Crucis, dal Mercoledì delle Ceneri si svolge presso fratelli infermi, nei paesi limitrofi a Bari, con collaboratori in ogni paese: Annarita Parisi per Bitonto, Mariella Esempiobuono per Rutigliano, Mariella Pirro per Bari, Giovanna Borracci per Noicattaro, accompagnando tutto con l’evangelizzazione, per mezzo della Parola che trasforma, nutre e vivifica. Ognuno di noi porta con sé emozioni e senso di gratitudine nel momento in cui si ritorna dai fratelli per “ritirare” Gesù. I loro volti sono luminosi, come sono splendide le loro accorate esternazioni di lode. Ognuno di noi può testimoniare la bellezza di questo straordinario cammino che è la Peregrinatio Crucis. Sono loro, gli “infermi”, che hanno l’ultima Parola di evangelizzazione con la loro testimonianza di vita. Prudenza Fallacara

Morrovalle Abbiamo portato il Crocifisso in casa di un mio familiare. Eravamo una decina di persone. Dopo l’intronizzazione del Crocifisso, abbiamo svolto la “Via Crucis della famiglia”, molto appropriata per le persone presenti, tutte molto impegnate nel lavoro e attività varie, quindi con poco tempo per riflettere e pregare seriamente. Per di più ricorreva il 25° di matrimonio di una coppia. Quale occasione migliore per riflettere sulla famiglia cristiana? Tutti sono rimasti coinvolti da questa preghiera ed hanno partecipato con commozione. Abbiamo concluso l’incontro con la “Promessa di amore a Gesù Crocifisso”. Mi ha colpito molto vedere uno dei giovani presenti pregare con noi con attenzione, senza l’insofferenza di molti giovani in queste occasioni. Cipolletti Laura

Peregrinatio Crucis a Bari

Roccaraso Il Crocifisso continua la sua Peregrinatio nelle case ed hotel. Accolto con fede da tutti. Riporto alcune parole sgorgate dai cuori. Bice di Battista: “Guardo il Crocifisso e mi viene da piangere. Guardo i chiodi che lo tengono inchiodato al legno e li sento come tanti pungoli di dolore nel mio cuore”. Luigina del Castello: “Caro Gesù, non sono degna di riceverti a casa mia, ma ho bisogno di avere da Te le benedizioni necessarie per me e la mia famiglia, per vivere nella fede e nella pace”. Emilia, Hotel da Remo: “Caro Gesù, finalmente sei nella nostra casa, dove potrò stare in silenzio dinanzi a te, per pregarti ed adorarti senza che alcuno mi disturbi. Sono certa di ricevere da Te tanto Amore. Grazie Gesù”. Parole semplici, ma scaturite dai cuori. In ogni stazione abbiamo approfondito una catechesi sulla fede. Rucci Riccardo


PASQUA DI RISURREZIONE DI FABRIZIO di Fabrizio

F

abrizio di Firenze è conosciuto dai nostri lettori. E’ iscritto agli AGC dal 03-10-06, con questa motivazione: “Sono venuto a conoscenza degli “Amici di Gesù Crocifisso” tramite il vostro sito web. Abito a Firenze, sono sposato e ho un bambino, lavoro come informatore medico, sono ministro straordinario dell’Eucaristia. Considerando che sento la Passione come il centro della mia spiritualità, invio la scheda di adesione al Movimento per condividere la spiritualità passionista. Fabrizio è stato in questi anni un prezioso collaboratore della nostra rivista, con profonde riflessioni sulla passione di Gesù e sulla vita cristiana. Molte di queste riflessioni sono state scritte in una camera di ospedale, mentre assisteva la seconda figlia, Anna, ora di 6 anni, nata senza esofago e altre malformazioni interne e quindi sottoposta a continui interventi chirurgici. Fabrizio da tempo desiderava fare la consacrazione a Gesù Crocifisso. Mi aveva scritto tempo fa: “Voglio e desidero, con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mia vita, consacrarmi solennemente e in modo perpetuo, a Gesù Crocifisso! Mi impegno a meditare ogni giorno la Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, morto e risorto, sull’esempio di Maria Santissima ai piedi della Croce. Mi impegno a testimoniare, con i mezzi e con gli strumenti che Dio mi concederà, la Parola di Dio e la Passione di Gesù, pregando e vivendo, affinché la Divina Volontà sia fatta così in Cielo, come in Terra, ora e sempre! Mi impegno a vivere tutti i giorni della mia vita secondo lo spirito e la regola della Spiritualità Passionista, vivendo in spirito di condivisione con lo stile di vita, di preghiera e di azione della Congregazione Passionista. Amen!”. A Fabrizio non era facile assentarsi da Firenze, per la situazione di famiglia, per cui il 15 aprile 2014 io sono andato a Firenze, accompagnato dal P. Francesco Cordeschi e lì Fabrizio ha fatto la consacrazione nella chiesa dei passionisti a Tavarnuzze di Firenze. P. Alberto CP

Consacrazione: un flash di Paradiso! Carissimo padre Alberto, ripenso con grande piacere al 15 aprile quando ci siamo visti a Firenze e poi a Tavarnuzze per la consacrazione. Sono veramente contento e mi sembra di essere rinato. La consacrazione perpetua mi ha dato e mi sta dando una rinFabrizio di Firenze riceve il Crocifisso novata forza. La della sua consacrazione perpetua. dimensione della consacrazione è qualcosa che ti abbraccia dall’interno, facendoti sentire un calore speciale. Sono veramente contento di essere diventato “passionista”. Io lo ero già spiritualmente, ma il 15 aprile, martedì santo, ho sentito in modo deciso, meraviglioso e soprannaturale la conferma alla chiamata di Dio nella Famiglia Passionista. E’ come se avessi finito il noviziato per prendere i voti definitivi. Firenze: P. Alberto e P. Francesco al termine Questo è quello che della Messa di consacrazione di Fabrizio. sento con profonda chiarezza interiore. Ieri, quando mi hai a Dio non si può dire di NO! So che dato il Calice, ho bevuto volontariaper il diritto canonico non sono come mente in tre volte. Proprio per amore voi religiosi, ma nel cuore e nella verso la SS. Trinità. E’ stata la più mente mi sento “passionista” a tutti bella Eucaristia alla quale abbia potuto gli effetti. Tu conosci tutta la mia stopartecipare. La tua speciale disponibiria; quindi so che mi comprendi benislità e il sacrificio che hai fatto unicasimo quando dico che non sento conmente per me, il fatto di aver potuto traddizione col matrimonio. E quepartecipare ad una S. Messa tutta per st’armonia è il linguaggio d’amore del me, proprio nella settimana di Cuore di Dio che si manifesta al cuore Passione, mi ha riempito di gioia. Se umano. Porto nel cuore l’Eucaristia di Dio è un mistero per la mente umana, ieri; quella Santa Ostia e quel Santo ieri, Dio stesso mi ha permesso di Calice sono rimasti in me, realtà assaporare un flash di Paradiso. Tu, sostanziale di Cristo Crocifisso e risorPadre Francesco e Padre Maurizio erato. Questa è per me - veramente vate - almeno per me - tre messaggeri una Pasqua di Risurrezione. Quando speciali di Dio che mi stava parlando sono tornato, nonostante che mia con parole umane. Quando hai deciso moglie e i bambini non sapessero di farmi fare la Consacrazione perpeniente, ho trovato tutti particolarmente tua, proprio in quel momento ho senticontenti. Ringrazia da parte mia tutti to la voce di Dio; una voce che non coloro che hanno sempre pregato e che lascia dubbi, un messaggio sul quale pregano ancora per me. non c’è bisogno di ragionare, valutare, Fabrizio - Firenze decidere.... E’ il caso di affermare che

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FESTA IN FAMIGLIA 60° di sacerdozio di P. Alberto Curia Generalizia dei Passionisti, P.za Santi Giovanni e Paolo 13 ROMA 26 aprile 2014 Caro p. Alberto, Ti scrivo queste semplici righe per condividere con te la gioia e il ringraziamento per il grande traguardo che hai raggiunto, 60 anni di vita sacerdotale, di amore a Dio e di servizio ai fratelli, che hai celebrato il 24 aprile scorso. Non ho potuto inviarti prima il mio messaggio, perché, come saprai, sono ancora sotto osservazione medica dopo il delicato intervento che ho subito al cuore. Faccio volentieri una eccezione per unirmi a te nel dare grazie a Dio e a nome della nostra cara Congregazione ti ringrazio per la generosità e l’impegno che hai effuso nel tuo sacerdozio. Papa Francesco ci ha ricordato che il sacerdote è unto con l’olio della gioia per portare gioia ai fratelli. So del grande impegno che hai messo anche con i laici passionisti per trasmettere loro l’amore al crocefisso e al nostro carisma. Lungo gli anni, ci saranno senz’altro stati anche momenti di fatica, di dubbio o di debolezza: li poniamo nelle mani di Dio perché lui li ricopra con la sua benevolenza e li condoni. Insieme a te ringrazio Dio per il dono fatto a te e alla Chiesa tutta sessant’anni fa. Ti assicuro un mio ricordo nella preghiera. Ti auguro di cuore di vivere ancora tanti anni nel servizio di Dio e dei fratelli. Il Signore e la preghiera della Vergine Maria, ti accompagnino sempre con la loro benedizione. Gesù porti a compimento quanto ha iniziato in te in quel giorno meraviglioso. Accolga le tue debolezze e ti dia forza. Auguri di ogni bene nel Signore. P. Joachim Rego CP Superiore Generale

Santuario di S. Gabriele: Messa solenne presieduta dal P. Provinciale P. Piergiorgio Bartoli per ricordare gli anniversari del 2014 dei voti religiosi e della ordinazione sacerdotale di P. Bernardo, P. Alberto, Suor Francesca, provinciale suore passioniste, P. Giorgio, P. Natale, P. Franco. Descrivere la gioia sul volto di P. Alberto è impossibile. Grazie P. Alberto. Nadia e Laura Carissimo Padre Alberto, è con grande affetto e profonda commozione che noi tutti ci stringiamo attorno a Te in questo giorno in cui ricorre il sessantesimo anniversario della tua ordinazione sacerdotale. Certamente in quel lontano 1954, in cui tu hai ricevuto l’imposizione delle mani dal servo di Dio Mons. Stanislao Battistelli, vescovo passionista di Teramo, non potevi prevedere il lungo cammino della tua vita, culminato nell’Amore infinito a Gesù Crocifisso. Ci hai raccontato più volte che il tuo desiderio era quello di partire come missionario per terre lontane, ma Gesù ha scon-

volto i tuoi piani per chiamarti all’ombra della Sua Croce, donandoti il carisma di avvicinare le anime a Lui e di accenderle d’Amore per Lui. Benedetto il Signore, che ci ha chiamati a questo cammino di fede, che ci ha concesso di trovare in te un cuore aperto e misericordioso, accompagnati da un sorriso paterno e mite. Siamo grati a Dio per aver accompagnato Padre Alberto a questo traguardo d’Amore. Oggi noi siamo riuniti in festa attorno a te, ma sono certa che c’è “festa” anche in cielo, perchè tutti i tuoi cari e gli Amici, che sono tornati alla casa del Padre, gioiscono e cantano lodi a Dio per te. Preghiamo il Signore perché ti ricolmi di tutte le sue grazie, ti protegga nella salute e ti conservi ancora a noi per lungo tempo. Astorri Lazzarini Marika e AGC

24 aprile 1954-2014: San Gabriele- Morrovalle Giovedì 24 aprile ricorreva il 60° di sacerdozio di P. Alberto. Zitti, zitti, abbiamo organizzato una festa non solo per il gruppo di Morrovalle, ma per tutte le fraternità, specialmente delle Marche: una messa comunitaria solenne e una maxi festa con centinaia di persone. Il lavoro più duro è stato convincere tutti a mantenere il segreto! Con la complicità dei Passionisti, abbiamo fatto in modo che fosse P. Alberto a presiedere la concelebrazione della messa comunitaria delle ore 19,00, dove noi AGC abbiamo gremito la Chiesaì. Nella sua omelia improvvisata P. Alberto ha ricordato i suoi 60 anni di cammino con il Signore. Al termine, Marika, ha rivolto un saluto e un ringraziamento al nostro fondatore P. Alberto per tutto il lavoro svolto per noi a nome di tutti gli Amici. La serata è poi proseguita nel salone adiacente con la cena e una gigantesca e stupenda torta decorata dai nostri Amici Maurizio e Amneris a cui va un grazie particolare.

Messa di ringraziamento del P. Alberto a Morrovalle per il 60 di sacerdozio: 24-04-2014.


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S. Gabriele: Mons. Seccia consacra tre nuovi diaconi: Salvatore, Piero e Marco.

S. Gabriele, 24-4-1954: Mons. Battistelli consacra sacerdote P. Alberto.

S. Gabriele: Messa di consacrazione di P. Alberto

S. Gabriele, 25-4-1954: Prima messa del P. Alberto

Morrovalle, 24-4-2014: Messa di ringraziamento del 60° del P. Alberto

Morrovalle: 24-4-2014: la grande torta delle fraternità nella festa del 60° del P. Alberto.

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CONSACRAZIONI Consacrazioni a Morrovalle: 04-05-14 Domenica 4 maggio durante il ritiro mensile a Morrovalle 14 amici della Fraternità di Morrovalle e 7 di Civitanova M. si sono consacrati a Gesù Crocifisso. Di questi, 3 si sono consacrati per la prima volta: Scoponi Rossella, Pievaroli Lucia e Procaccini Luciana. Hanno rinnovato la consacrazione: Mosca Cinzia e i coniugi Persichino Antonio e Cecilia, Giulianelli Dina, i fratelli Torresi Elia ed Emanuela, la mamma Castignani Laura e il figlio Vitali Paolo, Cantatore Giuseppe Cantatore Leonucci Marcella, Lofrumento Maria Pia, Mazzoli Barbara, Scarpetta Egilda, Corsalini Nadia. Si sono consacrati per sempre: Paoletti Teresa, Ferroni Tiziana, Mariani Pietro, Petrarulo Angela. Al mattino la giornata è iniziata con la preghiera delle lodi e poi a seguire la catechesi di P. Alberto “Fede e la donna nella Chiesa, alla luce di Maria”! L’argomento è stato sentito da tutta l’assemblea e ne è scaturito un bel dibattito. Con grande piacere molti presenti si sono fermati a pranzo, che per l’occasione, è stato servito nel refettorio del convento e consumato insieme alla comunità dei Passionisti. Nel pomeriggio alle 15.30 si è celebrata la S. Messa animata da Laura con la chitarra e due amici: Beniamino al basso e Bruno alla tastiera. La cerimonia è stata molto toccante e ben riuscita. Per festeggiare questi nostri Amici ci siamo poi ritrovati nel salone per un momento di festa e di saluti. Un ringraziamento a quanti hanno lavorato per la buona riuscita di questa meravigliosa giornata. Nadia e Laura

Consacrazioni a Morrovalle: 04-05-2014 vita e avere come modello di donna realizzata in Dio Maria, come dice Papa Francesco nella “Evangelii Gaudium”. Dopo aver gustato il pranzo preparato dalle nostre brave cuoche ci siamo recati in abbazia per l’adorazione eucaristica. Padre Marcello ha guidato la preghiera che era rivolta ai sacerdoti e alle vocazioni. La messa è stata concelebrata da Padre Alberto, Padre Marcello e Padre Bruno. Quest’anno abbiamo avuto due consacrandi: Matilde Stante (Prima Consacrazione) e Zulli Gentilina (Consacrazione Perpetua). Due madri di famiglie che hanno scelto di seguire più da vicino Gesù Crocifisso e tendere alla santità. Tutti siamo stati battez-

zati e siamo consacrati e chiamati a vivere una vita più piena di valori nello stato in cui ci troviamo. La messa è stata animata dal coro, presenza nuova nella comunità dei passionisti, che ringraziamo vivamente. In fine abbiamo avuto un’agape fraterna con tutti gli amici e parenti che hanno assistito all’evento. Ringraziamo Padre Alberto che ci stimola ad andare avanti con le belle testimonianze che ci dona, Padre Marcello nostro assistente spirituale, Padre Pierluigi il superiore, Padre Bruno De Luca, il nostro presidente Pio, il coro e tutte le persone che hanno collaborato per la buona riuscita della giornata. Paola De Simone

Consacrazioni a Fossacesia domenica 11 maggio 2014 Anche quest’anno abbiamo avuto la gioia di avere la giornata di Ritiro e Consacrazioni nella fraternità di San Giovanni Battista a Fossacesia. Padre Alberto, come sempre, ha guidato la catechesi della mattina sulla Fede e la donna nella Chiesa, alla luce di Maria. Molto interessante questo tema sulla genialità femminile . In ogni campo la donna può essere sostituita ma nella propria famiglia no. Deve cercare di avere un sano equilibrio nella propria

Consacrazioni a Fossacesia: 11-5-2014


PASSIONISTI CHIESA E SOCIETÀ ***

PASSIONISTI Motociclisti a S. Gabriele con Vescovo passionista Domenica 8 giugno 2014 centinaia di motociclisti da varie parti d’Italia arriveranno al santuario di San Gabriele per la festa del motociclista, nel segno della solidarietà per il Borneo (Indonesia). E in testa a tutti, in sella a una potente Moto Guzzi California 1.400 Custom, ci sarà il vescovo passionista Giulio Mencuccini, 68 anni, originario di Fossacesia (CH), missionario in Indonesia da quarant’anni e responsabile della diocesi di Sanggau (Borneo occidentale). Un altro incontro di motociclisti il vescovo guiderà la settimana successiva a Fossacesia (CH), dove il 15 giugno ci sarà il 7° Motopercorso nazionale di solidarietà per i bambini del Borneo.

25° anniversario degli AGC (1989 - 2014) Domenica 6 luglio presso il Santuario di S. Gabriele si celebrerà,con una giornata di ringraziamento al Signore, il 25° anniversario degli Amici di Gesù Crocifisso. Saranno presentate delle testimonianze per quello che il Signore ha operato in questi 25 anni. Per la circostanza è stato preparato volume che comprende una presentazione degli AGC, la sua storia e la situazione attuale. Si farà memoria, inoltre, di 27 “Grandi Amici” già in paradiso. Saranno presentate, in aggiunta, le migliori testimonianze pervenute in questi 25 anni.

CHIESA

20° Ciclo-Pellegrinaggio al Beato Grimoaldo Sabato 28 giugno sarà fatto il ventesimo ciclo pellegrinaggio in onore del Beato Grimoaldo. Partenza da Cesa (CE) e Arrivo a Pontecorvo andata e ritorno per 300 km. Il Beato Grimoaldo (al secolo Ferdinando Santamaria) nacque a Pntecorvo (FR) il 4 maggio 1883, entrò nel noviziato passionista di Paliano e morì per meningite acuta il 18 novembre 1902. Giovanni Paolo II lo dichiarò beato il 29 gennaio 1995. Il suo corpo riposa nella chiesa dei passionisti in Ceccamp (FR).

Giornata comunicazioni sociali. Francesco: sì a cultura dell’incontro Il 1 giugno, festa dell’Ascensione del Signore è stata celebrata la 48° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Il papa ha inviato un messaggio in cui scrive tra l’altro: “Una Chiesa che accompagna il cammino sa mettersi in cammino con tutti”.

SOCIETÀ

24° Raduno ASEAP (Associazione Ex Alunni Passionisti Dol) Calvi Risorta 1 Maggio Il tema del 24° Raduno è stato: Illegalità:Passione=Legalità:Resurezione. Si è voluto dedicare il 24° Raduno ai carabinieri nel 200° anniversario della fondazione dell’arma. C’è stata una bella partecipazione. Sono intervenuti anche P. Leone Masnata, Coordinatore CEB e dei due Superiori Provinciali, P.Danilo Mazzoni per il CORM e di p. Mario Caccavale per la DOL, perché erano impegnati nell’Esecutivo CEB a Manduria (TA). Le foto dell’evento sul sito www.passionisti.org/aseap. (Antonio Romano, presidente Aseap)

Marta e don Gianantonio Allegri, e suor Gilberte Bussiére, della Congregazione di Notre-Dame di Montreal, sono in buona salute. Come riferisce il presidente del consiglio italiano Matteo Renzi, i due sacerdoti saranno a casa già nella notte. “Una notizia che ci riempie di gioia”, ha commentato il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi.

50mila col Papa all’Olimpico Domenica 01 giugno 2014 allo Stadio Olimpico di Roma c’è stata la 37.ma Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo. Il Papa ha parlato anche della famiglia e del ruolo centrale degli anziani. Ai sacerdoti ha detto: “siate vicini a Gesù e alla gente”. Presenti oltre 52mila persone, provenienti da 55 Paesi del mondo. A Roma anche i due organismi di collegamento del Rinnovamento Carismatico Cattolico nel mondo: ICCRS (International Catholic Charismatic Renewal Services) e CFCCCF (Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships).

Camerun: liberi i religiosi rapiti. Gioia della Santa Sede Sono stati liberati i sacerdoti e la religiosa sequestrati in Camerun il 4 aprile scorso, forse dai fondamentalisti nigeriani Boko Haram. I missionari vicentini “fidei donum” don Giampaolo

Papa: Ligabue lascio il mio palco al papa. “Lascio il mio palco al Papa. Sapete, domani lui sarà qui all’Olimpico. E’ una cosa curiosa che domani su questo palco ci sarà il Papa. Mi piace questo Papa, e’ uno che ne sa...”. Così Luciano Ligabue durante il concerto del 31 maggio all’Olimpico. Il riferimento di Ligabue al Papa e’ legato alla giornata internazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo” in programma il giorno dopo.

Come si salva un pianeta sovraffollato? Una studiosa americana ribalta , la dottoressa Sheril Kirshenbaum, direttrice dell’Energy Poll dell’Università del Texas (Austin), ha scritto su The Atlantic, contro il pregiudizio antinatalista: saranno proprio le famiglie con bambini a prendersi maggiormente cura dell’ambiente e delle sue risorse, afferma.

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TESTIMONIANZE

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Incontro di conoscenza a Fossacesia Per invogliare altre persone a partecipare al nostro cammino abbiamo accolto il suggerimento di Padre Alberto di organizzare un incontro di conoscenza. Nelle domeniche precedenti le Consacrazioni ci sono stati diversi appelli e lasciati i volantini nella chiesa. Le nostre preghiere sono state esaudite e tre persone, per adesso, hanno accolto il nostro invito. La riunione si è svolta in modo molto semplice, ci siamo presentati e abbiamo ascoltato le esigenze dei nuovi partecipanti e cercato di esaudire le loro domande. Ci impegneremo a seguire queste persone che il Signore ci ha inviato e con il suo aiuto cercheremo di inserirle nel cammino passionista. Paola de Simone

Alberto Zallocco

Ci ha trasmesso una grande fede Alberto Zallocco di Porto S. Elpidio FM è tornato alla casa del Padre il 12 dicembre 2013. Era iscritto agli AGC dal 31-08- 1998, insieme alla moglie Giovanna, consacrato perpetuo dal 06-06-2004. Una lunga malattia che lo ha costretto a letto e gli ha tolto l’uso della parola. Ha saputo vivere questa grande prova con coraggio e molta dignità. I suoi occhi erano sempre vigili e con lo sguardo sapeva trasmettere grandi emozioni e tanta fede, quella fede silenziosa e discreta che lo ha accompagnato per tutta la vita. Per una migliore assistenza, la famiglia si era trasferita a Civitanova Marche. Alberto ha vissuto il tempo della malattia avendo accanto a sé la moglie Giovanna, il figlio Alessandro, i familiari e un sacerdote, padre Joseph, che lo hanno sostenuto ed aiutato non solo nelle cure ma soprattutto con l’affetto e la preghiera quotidiana fino all’ultimo istante della sua vita. Oggi è sempre più vivo il ricordo di Alberto, uomo mite ed umile, che ha saputo trasmetterci una grande testimonianza di fede in Cristo Gesù”. La famiglia

Desidero fare parte della vostra famiglia Caro padre, sono felicissimo di avervi incontrato e desidero fare parte della vostra famiglia. Allego la domanda di adesione. Mi sento vicino alla vostra spiritualità che è in sintonia con la mia personale preghiera. Cerco di praticare la via crucis tutti i giorni nell’ora della misericordia, settimanalmente attendo l’appuntamento del giovedì per fare compagnia a Gesù nell’ora santa, e quando riesco a metterci tutto me stesso, il mio cuore si inonda di amore, di pace e di gioia. Mi accorgo di aver capito molte più cose, mi sembra di entrare sempre più nel mistero di Dio. Sto attraversando un periodo di forti prove… Vivo affidandomi alla volontà di Dio con fiducia e speranza, ma non ti nascondo momenti di sconforto e profonda ansia. Per questi motivi desidero iniziare il cammino come ausiliario per poi cercare di capire cosa vuole Dio da me. Alessandro di Roma

mia vera vocazione? Quando poi ho visto con i miei occhi scaturire dalle braccia aperte e insanguinate del Crocifisso una infinita gioia, ho compreso che la mia gioia scaturiva da quel dolore. E ora perché Passionista? Perché quel cuore trafitto da una croce per me è segno di speranza. La speranza che puoi sentirti ancora debole, puoi sentirti morire, ma c’è qualcuno che per primo è morto per me e m’invita a condividere con Lui quel dolore, sapendo che Lui stesso lo trasformerà in gioia vera. Quindi sì! Voglio che Lui trasformi tutto in gioia, perché io possa continuare a cantare e lodare lui per sempre. Padre Alberto, ringrazio il Signore di avere avuto la gioia di conoscerti il 17 e 18 novembre 2012 nelle prime consacrazioni perpetue della Fraternità di Bari con la consacrazione di Don Giovanni e di Prudenza, in cui misi a disposizione la mia umile chitarra e quindi da un anno e mezzo frequento il cammino degli AGC. Nicola De Candia

Lavoro, famiglia e grande fede Foresi Umberto di Morrovalle (0201-1923 – 06-04-2014).era iscritto agli AGC da 20 anni, insieme alla moglie Anita e al figlio Giancarlo. Fino a quando ha potuto ha frequentato la fraternità. Uomo schivo e silenzioso, padre di 4 figli, aveva una grande fede, che viveva insieme alla sua famiglia.

Un nuovo giovane Amico si confessa davanti a Gesù Crocifisso Appena nato, mia madre mi mise tra le braccia di Gesù Crocifisso di Rutigliano BA. Da adolescente ho fatto l’esperienza di 8 anni di seminario. La

Foresi Umberto


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Da quando le sue forze si erano indebolite, si faceva accompagnare dal figlio Giancarlo per venire a ricevere i sacramenti. Trasmetteva alla famiglia e a chi lo avvicinava tanta serenità e pace. Giancarlo Foresi Caro padre, il mio pensiero affettuoso va ai tuoi 60 anni di Sacerdozio, con l’augurio e la preghiera di tutti noi che il Signore ti conceda di guidarci ancora a lungo nel cammino di vita Passionista. Ti ringraziamo per la tua disponibilità e per aver risposto sì, 60 anni fa, alla chiamata di Dio per diventare poi nostro pastore. Un grazie particolare da parte mia: dalla disperazione in cui ero caduta, per la morte improvvisa di mio marito, mi hai risollevata, con la conoscenza più profonda di Gesù Crocifisso e Risorto. Mi sono abbandonata fra le sue braccia, ritrovando la pace e la speranza. Grazie! Germana

Il Crocifisso in casa Caro padre, con immensa gioia abbiamo ricevuto in casa il crocifisso della Peregrinatio Crucis. La presenza dei fratelli in Cristo non è mancata, per cui, con la partecipazione di P. Marcello e degli AGC, un discreto numero di persone, con molta gioia, hanno pregato con noi per fare onore a Gesù Crocifisso per 7 giorni. La cosa più bella è stata data dal sincero rammarico della gente quando io e mia moglie abbiamo detto che il Crocifisso

sarebbe andato in un’altra casa. Ci hanno ringraziato per aver avuto la possibilità di pregare Gesù Crocifisso prima della Pasqua. Siamo felici di aver aiutato dei fratelli a riscoprire l’amore di Gesù e di comprendere che la Croce ci ha fatto rinascere a nuova vita con il perdono dei nostri peccati. Abbiamo riscoperto anche noi la vera gioia di essere cristiani, anche se dobbiamo ancora imparare molto per accogliere la Parola e metterla in pratica. Franco e Anna Maria Caravaggio

Davanti al nostro Fondatore Dopo 30 anni, sono tornata per tre giorni a Roma! Prima lieta sorpresa, vado con mio figlio a San Pietro, non sapendo che vi era l’udienza del Papa. Trovo una folla enorme transennata. Io ovviamente ero fuori; a un certo punto si apre una transenna ed io con mio figlio e altre poche persone entriamo e arriviamo a circa 150 metri dal Santo Padre! Che grazia inattesa! Ero venuta a Roma con un fortissimo desiderio di cercare la basilica dove è custodito il nostro Fondatore. Dopo una super camminata, entriamo sotto l’arco del Celio e troviamo la basilica dei SS. Giovanni e Paolo. Non posso esprimere la felicità che ho provato nell’inginocchiarmi davanti al nostro Santo! Una esperienza fortissima, meravigliosa. Ringrazio Dio e San Paolo della Croce per essere riuscita a fare questo piccolo pellegrinaggio. Volevo assicurarti che l’amore per Il Crocifisso e la spiritualità Passionista si è rafforzata sempre più. Cismondi Mariangela Udine

Cerchiamo di fare conoscere e amare Gesù

AUGURI a Trobbiani Giulia di Castellina Marittima PI, seconda centenaria degli AGC.

“Caro padre, non so se quello che stiamo facendo a Bergamo è il meglio che si possa fare, ma facciamo quello che siamo capaci di fare e affidiamo tutto a Gesù e Maria e alla preghiera. Cerchiamo una cosa: fare conoscere Gesù e farlo amare in maniera semplice, e con speranza di poter toccare i cuori dei fratelli per la grazia di Gesù. Domani è santa Gemma. Trasformeremo il giorno “normale” in giorno di preghiera, avendo lei come modello di amore a Gesù. E Gesù ci benedica. Don Tonino Bini

Ringrazio chi mi ha indirizzato verso la Famiglia Passionista “Padre, ringrazio il Signore, Lei e tutti coloro che mi hanno indirizzata verso questo carisma e questa grande e bella famiglia passionista. Compirò questo cammino con entusiasmo e impegno. Il Signore mi ha ridato la possibilità di amarlo e viverlo in maniera intensa dopo che, anni addietro, ho abbandonato a metà strada il sogno di una consacrazione totale, formando una famiglia cristiana. Tantissimi auguri per i suoi sessant’anni di sacerdozio! Che il Signore Le stia sempre vicino perché Lei possa continuare a lungo questa meravigliosa opera. Vedere un consacrato che, dopo sessant’anni, ha conservato l’entusiasmo e si dedica tanto e in tante direzioni, infonde coraggio e contagia col desiderio della santità. La ricordo sempre nella preghiera. Un forte abbraccio nel Signore! Andreea Chiriches

Un “crocifisso” davanti a Gesù Crocifisso Armando, un fratello anziano di Bari, immobile a letto da anni, aveva voluto a casa sua il Crocifisso e aveva scritto una preghiera a Gesù, letta poi da un nipote al suo funerale. Ne riporto una breve parte. “Dolcissimo Gesù sei entrato fra noi e con grande gioia ti abbiamo accolto. Ti hanno posto nella mia stanza su un altarino. Dal mio letto, ti guardo continuamente e il dolore che si vede sul tuo volto è molto superiore al mio. Come hai fatto a sopportare i nostri peccati? Guardo le tue piaghe che sono il frutto dei nostri peccati. Hai il capo chino e non puoi alzarlo per vedere il male che accade in tutto il mondo. Io non ho la forza di sopportare il mio dolore e pur sapendo che il mio è un’ inezia nei confronti delle Tue continue pene, mi rivolgo a Te, chiedendoti di alleviare le mie pene. Vorrei poterti tenere sempre a casa mia per vederti e sentirti più vicino. Posa, te ne prego, il Tuo sguardo sui miei cari perché possano ricevere la grazia di vivere sereni secondo la Tua volontà. Ti bacio e Ti abbraccio fortemente, chiedendo il Tuo perdono, sperando di poterti avere ancora tra noi”. Prudenza Fallacara


ESERCIZI SPIRITUALI Centro di Spiritualità San Gabriele TE - Tel. 0861.9772101 “Proporre gli Esercizi Spirituali significa invitare ad un’esperienza di Dio, del suo amore, della sua bellezza. Chi vive gli Esercizi in modo autentico sperimenta il fascino di Dio, e ritorna rinnovato alla vita ordinaria, alle relazioni quotidiane, portando con sé il profumo di Cristo. Un buon corso di Esercizi Spirituali rinnova in chi vi partecipa l’adesione piena a Cristo, e aiuta a capire che la preghiera è il mezzo insostituibile di unione a Lui crocifisso”. Papa Francesco Esercizi spirituali per tutti: dal 9 agosto ore 16,00 al 14 agosto pranzo. Tema: Fede e Testimonianza secondo Papa Francesco Guida: P. Alberto Pierangioli e P. Bruno de Luca Quota: Camera singola: € 225,00 – Camera doppia: € 210.00. Ritiro spirituale per famiglie: dal 15 agosto ore 16,00 al 19 agosto pranzo. Tema: La gioia del Vangelo, secondo Papa Francesco Guida: P. Luciano Temperilli e P. Alberto Pierangioli Quota: Camera singola: € 182,00 – Camera doppia: € 170.00. Per figli minori: quota a parte. Prenotazione: P. Alberto Pierangioli: P. San Gabriele 2- 62010 Morrovalle MC – C. 349.8057073 – albertopier@tiscali.it

CALENDARIO DEGLI AMICI 2014 06 luglio: 09-14 agosto: 15-19 agosto:

25° AGC: festa e testimonianze presso Santuario di S. Gabbriele. Esercizi spirituali per tutti presso Santuario di S. Gabriele Ritiro spirituale per famiglie presso Santuario di S. Gabriele

SOMMARIO 2. P. Luciano Temperilli 3. P. Luciano Temperilli 4. P. R. Cecconi 5-6. Coltorti M. Grazia 7. Manuela Peraio 8. P. Alberto 9. Fabrizio Firenze 10. ****

Fede è camminare con la croce Fede è non farsi rubare la speranza Meditiamo la Risurrezione di Gesù 25 anni di Testimonianza I testimoni: Laura Nicolodi Peregrinatio Crucis Pasqua di risurrezione di Fabrizio Festa in famiglia: 60° di sacerdozio

11. **** 12. **** 13. **** 14. Vari 15. Vari 16. Vari

Fototeca Consacrazioni Passionisti Chiesa e Società Testimonianze Testimonianze Programma Esercizi spirituali e Ritiro famiglie

RICORDIAMO AL SIGNORE I NOSTRI DEFUNTI Casciotta Benito di P. S. Elpidio FM, 04-5-14, consacrato p. – La Gatta Nicola di Roccaraso AQ: 09-05-14.

Luglio-Agosto 2014 – Anno XV n. 4 Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2, DCB Macerata. Editoriale ECO srl - C. c. p. 11558624 Dir. Tonino Taccone – Red. P. Luciano Temperilli Piazzale S. Gabriele 2 – 62010 Morrovalle Mc T. 0733/221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733/222394 E-mail albertopier@tiscali.it http://www.amicidigesucrocifisso.org


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