ottobre 1998

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“Voi siete miei Amici” Gv 15,14

AMICI DI GESU’ CROCIFISSO n. 74: ottobre 1998 Il Salvatore riapre le porte del Cielo Atti: 1,3-11; Gv 14, 1-4 Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: “Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?”. Ma egli rispose: “Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra”. Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo”.. (At 1,3-11). “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via”. (Gv 14, 1-4(

Per la comprensione - Dalla Risurrezione all’Ascensione Gesù trascorre sulla terra 40 giorni misteriosi: vive oramai in un’altra dimensione, da risorto. Appare a singole persone, a gruppi, anche a più di 500 in una sola volta. Questi 40 giorni servono al Signore risorto per dare a tutti la certezza della sua risurrezione: per questo si comporta come una persona normale: parla e mangia con gli apostoli, si preoccupa di loro e dà ad essi le ultime istruzioni sulla loro condotta e missione - Nello stesso tempo è un Gesù diverso, che entra in una stanza a porte chiuse, che si sposta in un istante da un luogo all’altro, che ha un corpo reale, ma spiritualizzato. E’ un Gesù che vive già la vita del cielo.

Rifletti - Dopo il peccato del primo uomo, il cielo era stato chiuso: “Il Signore Dio scacciò Adamo dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita” (Gen 3,23-24).. - Gesù sale vittorioso al cielo e riapre la porta della vita. L’arma della sua vittoria è la croce: “per crucem ad lucem”: dalla croce alla luce; la croce è la chiave che riapre la porta del cielo. - “Io vado a prepararvi un posto”: Gesù non si preoccupa solo della sua gloria; Egli ci vuole con sé, si preoccupa di spianare per noi la strada che porta al cielo, ne riapre la porta, prepara un posto personale per ciascuno di noi. - Gesù “siede alla destra del Padre”, per intercedere per noi, vive nel cielo, preoccupandosi di noi che siamo sulla terra.: “Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo (Gv 17,24). Come una madre, vuole noi, suoi figli, accanto a sé, nella gloria. - “Ritornerò e vi prenderò con me”: siamo fatti per il cielo. Dobbiamo camminare su questa terra e non possiamo disinteressarci di essa, ma “la nostra patria è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose” (Fil 3,20-21). Dobbiamo guardare la terra che calpestiamo, ma non come persone “curve”, come l’animale che guarda solo in basso; dobbiamo essere persone “erette”, che guardano in alto e aspirano all’alto.

Confronta


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- Il pensiero di Cristo crocifisso per me, ma poi risorto e asceso al cielo mi deve riempire di speranza e di gioia: la croce passa, ma la gloria resta. Nei momenti difficili mi ricorderò del pensiero di San Francesco: “Tanto grande è il bene che mi aspetto, che ogni pena mi è diletto”. - “Sono fatto per il cielo!”, esclamava un santo giovane, S. Stanislao Koska, nei momenti di prova e tentazione. Sono fatto per il cielo, debbo ripetere anch’io nei momenti di difficoltà e di scoraggiamento. Lassù c’è un posto per me, preparato e meritato da Gesù con la sua passione e risurrezione. Per questo mediterò spesso queste parole di San Paolo: “Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! (Col 3,1-3). Cercare le cose di lassù, pensate alle cose di lassù: ecco il programma della mia vita.

La sorgente dell’Amore -2La Croce, riposo dell'anima Chi ama può sedersi tranquillo e riposare all’ombra della Croce. In qualunque altro posto il suo riposo sarà sempre imperfetto e passeggero. La croce è il letto dove ha riposato l'Amore, appena adempiuta la sua missione. Ai piedi di questo sacro albero ha riposato anche Maria Santissima. Ma prima che un'anima giunga a questo punto, dovrà stancarsi un poco, perché dovrà salire là dove la natura non trova né attrazione né incoraggiamento. Ma una volta arrivata sull'altura, non le resta più altro da fare che sedersi e intensificare il suo amore, contemplando il dolce peso che pende dal sacro albero. Per nessuna cosa, dunque, si turbi quest'anima, perché trova tutto in Gesù crocifisso. Molte volte le hanno parlato di lui uomini e libri, ma dopo aver letto il libro dei libri ed ascoltato la voce del Maestro divino dalla sua cattedra di dolore, l'anima riconosce che le idee che ha letto o udito sono povere e fredde. Che le parlino o no gli uomini, è indifferente. Preferisce passare alcuni minuti ai piedi di un Crocifisso, anche se non è in grado di fare altra cosa che di contemplarlo in silenzio. Non mancano mai parole dove c'è sacrificio e sangue; la voce del sangue è così eloquente che non c'è nessuno che non la capisca o resti insensibile. Quanta efficacia e fecondità ha il silenzio ai piedi di Gesù morto per amor degli uomini! Di quanta scienza, luce, fortezza e santità è sorgente! Sorgente di amore Finché non si arriva a questo luogo dove si consuma l'unione con l'Amato, l'amore sarà poco fecondo. Al di fuori di questo luogo, l'amore sarà sempre poco. Quando invece un cuore arde di amore per il Dio del Calvario, scompare tutto ciò che è imperfetto o sa di egoismo. L'anima, seguendo l'esempio di Gesù sulla croce, apre le braccia e accoglie tutti, perché vede che tutti valgono lo stesso prezzo: Cristo ha riscattato tutti con il suo sangue. Chi non conosce la molla potente che le muove e le sostiene, si stupisce al vedere come tante anime s'immolano vittime volontarie in una vita di sacrificio, prive d'ogni conforto umano, sempre col sorriso sulle labbra ed il cuore aperto per riscaldare tutti, senza eccezione, con la carità. Ma quelli che sono entrati nell'amore del Dio del Calvario, lo capiscono subito. Si apre per questi il libro misterioso. A queste anime, morte misticamente, si può applicare quel canto nuovo che gli angeli cantano all'Agnello immolato: «Tu sei degno, Signore, di prendere il libro e di aprirne i sigilli» (Ap 5,9). Tu sarai degna, o anima che ti immoli, di aprire il libro sigillato con i sigilli della divina carità, e penetrare nelle profondità dell'amore di Dio e del prossimo, fin là dove si trova la sua pienezza. Così quel Gesù morto in croce, che per molti è un libro chiuso, per chi ama è la sapienza più sublime e la scienza più vera e più profonda. L'amore gli ha dissigillato il libro che contiene tutta la sapienza e la scienza e gli ha permesso di leggerlo. Come all'Agnello sacrificato, anche all'anima, che ha raggiunto un tal grado di amore, è detto che è degna di “ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione» (Ap 5,12). A coloro, che si stupiscono per il suo modo di agire sovrumano e quasi divino, mostra il Crocifisso e dice loro: questa è la sorgente dove attingo tutta la mia scienza e grandezza, senza fare altro che contemplarlo ed imprimere baci sulle sue piaghe.


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Soltanto quella che insegna Gesù, immolatosi per me, è scienza viva, penetrante, convincente, che illumina e opera trasformazioni meravigliose. A quante anime, contemplando la morte di Gesù, si è squarciato il velo che copriva il “Santo dei Santi»: il suo Cuore, tabernacolo interiore che racchiude tanti tesori di ricchezza incalcolabile. 3) La Croce, prezzo dell'anima Si capisce il valore dell'anima nostra, se si considera quanto possa valere un Dio, che l'ha comprata col suo sangue e la sua morte. Un così grande mistero di bontà lo comprende chi ama; per esso tiene tutto in poco conto e tutto trova nel Crocifisso. Se l'anima beata che possiede il tesoro dell'amore divino, è un ministro di Dio, un apostolo chiamato a lavorare nella vigna del Signore, il bene che fa nell'esercizio del suo ministero è immenso. “Attinge acque abbondantissime dalle fonti del Salvatore”, per dare vita alle anime, e a quante anime! Le piaghe di Gesù le fanno intuire il valore delle anime e comprendere che, quando offre all'Eterno l'Ostia immacolata, lo fa per le anime per le quali Gesù Vittima si offre e si immola continuamente. Quando tocca con venerazione i vasi sacri che contengono il sangue dell'Agnello divino, sa che quel sangue è destinato ad essere versato sulle anime, infinitamente più preziose dei vasi di oro e di argento. Se un'anima gli si accosta, assetata di amore e di luce, sa apprezzare, come vero ministro del Signore, i tesori che gli sono stati affidati. Fa di tutto per conservarli bene ed aumentarli e conseguentemente si avvicina all'anima con la stessa venerazione e rispetto che ha quando ascende all'altare; ne custodisce e ne aumenta la grazia di cui il Signore l'ha adornata, e fa in modo che un tesoro d'infinito valore, come l'anima, non cada né si disperda, così come pone attenzione a non far cadere neppure il più piccolo frammento dell'Ostia consacrata, o una piccola goccia del preziosissimo Sangue. (La Santità è Amore: pp. 104-107) M. Maddalena Marcucci

TESTIMONIANZE Come ho incontrato Gesù Crocifisso Ho bisogno di parlarle della mia preghiera e non so da che pare cominciare. Da tempo il Signore mi concede ogni giorno lo spazio necessario per meditare la sua Passione. Purtroppo mi sembra di non riuscire ad aprirmi al suo amore. Ho letto di S. Paolo della Croce che ricordava come agli inizi della sua “conversione” la meditazione sui dolori di Gesù sembrava molto facile, ma poi la situazione era cambiata. Mi è sembrato di rivivere la mia esperienza (con le dovute proporzioni!). Agli inizi di questa nuova vita, se così posso dire, prima ancora di aver mai sentito parlare di passionisti e di meditazione, sentivo quasi al vivo le sofferenze di Gesù, o così mi sembrava, e il mio cuore era solidale con il Suo dolore. Una volta fatta luce sulle mie colpe e sulle mie “implicazioni dirette” in queste Sue sofferenze, man mano è divenuto sempre più difficile accostarmi alle piaghe del Signore, se non con sentimenti di colpa, che quasi mi impediscono di dichiarare il mio desiderio di amarlo sempre più. Ora ho l’impressione che il mio cuore sia immobile di fronte al Crocifisso. Comprendo, con la mente, che Egli ha sofferto immensamente per me, che mi ama, ma il mio cuore mi sembra come muto, mi sembra incapace di slanci di amore nella preghiera, nel colloquio con Gesù…. Però ho cercato sempre di abbandonarmi nelle mani del Signore e pare abbia funzionato. Comunque il Signore, che è infinitamente buono, conosce i limiti ed ha pietà di me, e conosce anche il mio desiderio di imparare ad amarlo e di dare tutta me stessa a Lui. Così sopperisce alla freddezza del mio cuore, dandomi la possibilità di amarlo. soccorrerlo, accudirlo concretamente in coloro che vivono intorno a me. Egli mi concede di cercarlo e trovarlo nei sofferenti che ha portato nella mia vita e così posso imboccarlo, lavarlo, medicarlo e fare con le mani quello che non riesco a fare nella preghiera. E tutto procede bene, abbandonata nella sua volontà. Qualcuno mi compatisce e dice che sono piena di obblighi nelle mie giornate; ma a me sembra proprio il contrario. Sono molto felice che il Signore si voglia servire di me Pochi giorni fa ho dovuto subire un piccolo intervento chirurgico. Questa esperienza è stata per me un


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momento molto bello. Innanzitutto assentarmi per un po’ di giorni da casa mi è servito per comprendere che non sono indispensabile, che tutto va avanti anche senza di me e che tutto quello che faccio ogni giorno è più per la mia crescita in Gesù che per aiutare gli altri. Ho deciso di vivere questa esperienza di piccola croce, secondo l'insegnamento di Madre Teresa: ogni volta che siamo nella croce, significa che Gesù si è chinato talmente su di noi da farci sentire il Suo abbraccio, il Suo bacio d'amore. Sono stata tre giorni in ospedale ed ho portato con me Gesù, Maria e S. Paolo della Croce. Sono stata praticamente sempre sola, soprattutto nei momenti più dolorosi, ma non mi sono mai sentita sola. La mattina dell'operazione ho avuto anche la possibilità, del tutto inaspettata e che mi ha colmato di gioia e di forza, di ricevere Gesù. nell'Eucaristia. Quale compagno migliore potevo desiderare con me in sala operatoria? Non so se sono stata brava a sopportare i dolori; ho cercato di non fissarmi su di essi, ma. di considerare che in confronto a quelli del mio Signore i miei erano a dir poco ridicoli. Ho avuto, ed ho tuttora, una grande pace nel cuore. Ringrazio il Signore che mi ha tenuta stretta al Suo Cuore. Amica di Gesù Crocifisso La vita come offerta “La mia vita ogni giorno è in offerta a Gesù Crocifisso. In qualunque momento il mio intento è di rinnegare ogni mio desiderio “personale” ed essere aperta e pronta al sì ogni volta che mi viene richiesto, nella certezza, che non sono io a operare il bene, ma è Gesù che dona il suo Amore per mezzo di un misero strumento. Ma tutto ciò non mi crea disagio e tristezza, poiché, dopo aver visto chiaramente il male che per tanti anni c’è stato in me, niente di meglio posso desiderare che di riuscire a rinnegare me stessa e divenire un puro e semplice strumento di Dio. Questo donarsi ogni giorno a Gesù, sempre per le mani della Mamma adorata, può dare pace, serenità e distacco da tutte quelle realtà materiali, che tendono invece a suscitare in noi desideri e quindi ansie per la loro soddisfazione. Ogni giorno bisogna, a questo scopo, crocifiggere “la carne con le passioni e i desideri”, con le piccole penitenze e i sacrifici. Si potrà allora cogliere sempre più la presenza di Dio nella nostra vita. Niente, nelle cose del mondo, può paragonarsi alla gioia che può dare il sentirsi amati da Dio e sapere che anche il nostro amore è voluto. Ogni istante ringrazio Dio per avermi “riportata alla vita” e spero che possa ogni giorno sempre più “perdermi” nella ricerca della sua Volontà”. M. G. Consacrata, cioè separata, riservata “Ho appena ricevuto Tendopoli di maggio e ho riflettuto con cura sulla pagina in cui tratta della Consacrazione. Ho considerato che c’è stato un periodo in cui, vivendo nel mondo, io mi sono conformata alla mentalità del mondo stesso, ma i sacrifici e le umiliazioni sopportate superavano di gran lunga quello che oggi sopporto per Gesù. No, non sopporto, perché amo, e quando Lo ami e Lui ti ama, il sacrificio acquista un senso. La “separazione” e la “riserva”, di cui parli, non sono un limite per me, perché io desidero essere “separata”, “riservata”. E’ con la separazione che io riesco a mantenermi attaccata a Dio. Prendere coscienza di essere consacrata, oltre alla possibilità di sentirmi unita a qualcuno infinitamente grande, mi dà la certezza interiore di partecipare a un progetto unico, del quale ho una percezione vaga, ma che alimenta la mia speranza. Di fronte alla indifferenza del mondo, come rifiutarsi, quando sei chiamata per nome e l’offerta è così alta?… La tua lettera mi ricorda quale strada devo percorrere, amando Gesù, cioè fare tutto per amore, in Lui, con Lui, per Lui”. Laura Il Crocifisso legato alla mano “Sono iscritta da poco agli Amici di G.C., ma ho avuto la grazia di partecipare quest’anno agli Esercizi spirituali, che mi hanno fatto capire tante cose. Però Gesù Crocifisso l’ho sempre amato. Ho subito 6 operazioni. L’ultima è stata la più grave, perché due emboli in movimento hanno messo in serio pericolo la mia vita. Senza sapere nulla di preciso, mi sono accorta della gravità della situazione, perciò ho detto a mia nuora di darmi un Crocifisso; l’ho fatto legare alla mia mano e stringendolo, gli ho detto: “Gesù, per le tue sante Piaghe, sono pronta, fai di me quello che vuoi, guariscimi se è la tua volontà”. Per 20 giorni sono rimasta attaccata alle macchine della rianimazione, senza muovermi. Dopo 40 giorni di ospedale, sono tornata a casa. Ho capito molte cose, soprattutto la situazione del malato: una visita, una carezza, una parola lo aiutano molto a guarire. Appena ho potuto camminare, mi sono iscritta ai Volontari della Sofferenza, per aiutare ed essere vicina a un malato, un invalido. Debbo tutto a Gesù Crocifisso; per questo appena ho conosciuto il movimento degli Amici mi sono iscritta con gioia. Ada


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Da 8 anni sempre fedele “Nel mese di agosto temevo di non poter partecipare agli Esercizi Spirituali, perché ho avuto gravi problemi di salute. Ho trascorso giorni di ansia, non tanto per il mio male, quanto per il dispiacere di rinunziare agli Esercizi, ai quali da otto anni ho sempre partecipato. Ho pregato, ho avuto fiducia in Gesù Crocifisso, mi sono affidata a Lui, alla sua volontà e ho avuto la grazia di superare in poco tempo il mio male. Ho affrontato serenamente l’operazione. Non mi stancherò di ringraziare il Signore per la sua bontà. Devo molto agli Amici di Gesù Crocifisso, che mi sono stati vicini con l’affetto e la preghiera e alle mie figlie, che si sono prodigate, per non farmi mancare nulla, sacrificando le loro vacanze. Il Signore sa come ricompensare tutti”. Maria Diffondere l’Amore “Grazie di cuore per avermi inviato la pagine arretrate, che approfondiscono la spiritualità degli Amici di Gesù Crocifisso. Sono state per me occasione di riflessione e di preghiera. E’ bello sapere che tanti laici, nella vita quotidiana, sperimentano la vera comunione con Gesù Crocifisso. Spero di poter partecipare nel mio piccolo alla diffusione di questa spiritualità degli Amici. Spero, inoltre, che il Signore mi aiuti nel mio cammino di conversione, dandomi l’occasione di poter crescere nella Fede e nella Carità. A.M. -------------------------------------------------------

NOTIZIE

VI CONSIGLIO NAZIONALE Il 4 ottobre 1998 si è svolto a Morrovalle il VI Consiglio Nazionale degli Amici di Gesù Crocifisso. Oltre agli Assistenti spirituali, P. Alberto Pierangioli, P. Bruno de Luca, P. Adalberto di Donato, erano presenti 25 Laici, membri del Consiglio Esecutivo e responsabili delle fraternità e dei Gruppi-Famiglia. Dopo un momento di preghiera, è stato trattato a lungo l’argomento principale, riguardante lo svolgimento della Consacrazione solenne del 18 ottobre. Si sono considerate le liste di chi ha chiesto di rinnovare la Consacrazione fatta lo scorso anno e sono la quasi totalità e di chi vuole farla per la prima volta. Sono arrivate al P. Alberto delle bellissime lettere di richiesta con toccanti testimonianze. Sono più di 50 i nuovi che faranno la Consacrazione per la prima volta, quasi 100 quelli che la rinnoveranno. La Consacrazione sarà preparata da una penitenziale, che si svolgerà a Morrovalle il venerdì 16 ottobre, alle ore 21,00. A causa della distanza e di altri problemi, la Fraternità della Madonna della Stella farà la Consacrazione presso il Santuario stesso il 15 novembre 1998. La consacrazione del 1999, salvo cambiamenti per causa di forza maggiore, sarà effettuata il 6 giugno, per assicurare una preparazione più accurata, prima della pausa estiva. Si è poi esaminata la situazione delle varie Fraternità e dei Gruppi-Famiglia, che sono incoraggiati, per venire incontro a chi non può partecipare ai raduni di Fraternità, a chi desidera approfondire meglio la spiritualità degli Amici, per incoraggiare chi va a pregare presso malati di lunga degenza. Si è ribadito però che questi gruppi, per essere riconosciuti come veri gruppi di Amici di Gesù Crocifisso, devono rimanere uniti saldamente alla Fraternità più vicina e vivere la stessa spiritualità. Per i Ritiri e gli Esercizi Spirituali del 1999, si sceglierà il tema del Padre, come richiesto dal S. Padre, in preparazione al Giubileo, ma saranno inseriti anche approfondimenti riguardanti la spiritualità di S. Paolo della Croce. Infine si è cercato di chiarire la nostra collaborazione con altri movimenti ecclesiali, specialmente con il RNS, Tendopoli e il MLP. Piera P. Alberto Pierangioli


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