rivista gennaio-febbraio 2012

Page 1

mici di Gesù Crocifisso A Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”

In caso di mancato recapito inviare al CPO di Macerata per la restituzione al mittente previo pagamento resi

Gennaio - Febbraio 2012 - Anno XIII n. 1

SOMMARIO 2. P. A. Pierangioli Spiritualità passionista: la spiritualità dell’amore 3. P. A. Pierangioli La Passione al centro della Spiritualità Passionista 4. P. R. Cecconi Meditiamo con il vangelo di Marco 5. Coltorti M. Grazia - XIV – La santità è amore di M. Maddalena Marcucci 6. Manuela Peraio VII Incontro Mondiale delle Famiglie

7. Manuela Peraio Sacra famiglia: modello della famiglia cristiana 8-9. Consiglio Nazionale 10-11. Consacrazioni 12-13. Testimonianze 14. Passionisti-Chiesa-Società 15. Programma di Formazione 2012 16. Ricordo di Severino di Marco


2

1 – Spiritualità passionista: la spiritualità dell’amore Gennaio 2012

N

el 2011 abbiamo approfondito la conoscenza della vita di san Paolo della Croce, fondatore della famiglia passionista. Nel 2012 e 2013 rifletteremo sulla sua spiritualità, secondo i suoi esempi. Gli argomenti sono stati decisi dal Consiglio Nazionale del 29 ottobre scorso. Questa prima catechesi vuole essere una sintesi della spiritualità passionista, come pensata, vissuta ed insegnata anche ai laici, dal santo fondatore. Gesù chiama tutti a seguirlo, ripetendo: «Venite dietro a me»; le strade della sequela possono essere tante, purché basate sul Vangelo e approvate dalla Chiesa. Il Signore chiamò san Paolo della Croce a seguirlo per una via particolare, rivelando a lui il Vangelo della passione, come ad altri fondatori rivelò altri aspetti del Vangelo. Noi Passionisti, religiosi e laici, siamo chiamati a seguire Cristo per questa via, ma è importante conoscerla bene. Dopo alcuni anni di adesione agli Amici di Gesù Crocifisso, è evidente se la persona ha capito e sta seguendo seriamente la spiritualità passionista, se non è così, prima o poi l’abbandona o rimane sempre ai margini del cammino, con una sequela molto superficiale. Per essere vera, deve essere la sequela dell’amore, che predispone ad accettare tutto, gioie e dolori, con amore e per amore. Per seguire sul serio Gesù Crocifisso, dobbiamo approfondirne la conoscenza, imparando a contemplarlo. Benedetto XVI, nella sua enciclica «Deus caritas est», afferma che per capire “Dio Amore”, il punto di partenza deve essere «lo sguardo rivolto al fianco squarciato di Cristo… È lì che tale verità può essere contemplata. E partendo da lì deve ora definirsi che cosa sia l’amore. A partire da questo sguardo, il cristiano trova la strada del suo vivere e del suo amare» [DCE n.5]. «Il fianco squarciato di Cristo» è il simbolo dell’amore «fino alla fine» del Figlio di Dio. Dio è amore e, tutto quello che compie, lo compie per amore, come la creazione, la redenzione, la provvidenza, ma è la passione la prova più convincente dell’amore della Trinità per noi. Possiamo vedere nella prima enciclica del papa le basi e la sintesi della spiritualità passionista, che “è la spiri-

di P. Alberto Pierangioli

tualità dell’amore appresa dal cuore aperto del Crocifisso”. Paolo della Croce definisce la passione di Gesù, con una frase diventata celebre, «la più grande e stupenda opera dell’amore divino» (L. II,499), e poi «il miracolo dei miracoli dell’amore di Dio, la scuola divina ove s’impara l’altissima scienza della santità» (L. II. 726). Chiedo venia se nel presentare le catechesi di questo anno, ripeterò spesso queste frasi, perché sono basilari per capire gli insegnamenti del nostro fondatore. Per evitare il rischio di una conoscenza superficiale, è importante per noi, approfondire la spiritualità passionista, perché non

queste parole stupende a una santa suora, Colomba Geltrude Gandolfi: «Se vi sentite tutta penetrata dalle pene dello Sposo divino, fate festa; ma questa festa si fa nella fornace del Divino Amore, perché il fuoco che penetra fin nelle midolla delle ossa trasforma l’amante nell’amato e mischiandosi l’amore col dolore e il dolore con l’amore, si fa un misto amoroso e doloroso, ma tanto unito che non si distingue né l’amore dal dolore, né il dolore dall’amore, tanto che l’anima amante gioisce nel suo

Amici di Gesù Crocifisso alla festa della Passione innalzano le Croci diventi una spiritualità lacrimevole che si ferma solo al dolore fisico di Gesù, senza penetrare nel suo cuore e senza farci scoprire il suo amore per il Padre e per noi che lo ha portato ad accettare la sua dolorosa passione. L’AMORE E LA CROCE Ma che cosa è e come si manifesta l’amore vero? L’amore non è solo sentimento. L’esperienza ci dice che su questa terra non c’è vero amore senza sacrificio e quindi senza sofferenza, perché l’amore vero è dono di sé e ogni dono, essendo un passaggio di proprietà senza una ricompensa diretta, è sacrificio. Paolo della Croce ha capito che anche l’amore di Dio include il dolore, cioè il sacrificio. Egli è vissuto immerso nel mistero della Passione di Gesù e da essa ha imparato «la passione dell’amore». Scrive

In copertina: Raffaello, Sacra Famiglia

dolore e fa festa nel suo doloroso amore» (L. II, 440). Queste parole possono essere scritte solo da chi ne ha fatto una vera esperienza personale. Paolo voleva portare tutti alla scuola del Crocifisso, perché da lui imparassero ad amare “fino alla fine” Dio e il prossimo, fino a trasformare anche il dolore in un atto di amore. Questa è la base della spiritualità passionista, Non siamo seguaci della croce, ma del Crocifisso: veneriamo e amiamo la croce, perché su quel legno c’è una persona che si è immolata per amore per noi. Accettiamo la croce, perché ci fa partecipare alla croce di Gesù. Vediamo la croce come frutto dell’amore. Dall’alto della croce Gesù ci attira a sé e ci aiuta a trasformare il dolore in amore, il sacrificio in gioia. albertopier@tiscali.it


2 – La passione di Gesù centro della spiritualità Passionista Febbraio 2012

di P. Alberto Pierangioli

tutta la sua vita e passa dall’aspetto ti e della meditazione er conoscere seriamente la spinegativo delle privazioni, all’aspetto quotidiana sulla vita e ritualità passionista, come insepositivo dell’amore, che scopre in passione di Gesù. gnata da san Paolo della Croce, sommo grato nella passione di Gesù. Il secondo episodio fu una illumidobbiamo partire dalla convinzione nazione eccezionale, avvenuta nel che la passione di Gesù è il centro 1720, a 26 anni, mentre stava tornando originale della sua vita, del suo magiUna conversione speciale e una a casa, dopo aver partecipato con stero e del suo apostolato. Gli studiosi illuminazione eccezionale grande fervore alla messa. Egli stesso rilevano che l’originalità e il merito racconta: “Per la strada andavo racmaggiore di san Paolo della Croce sta Due episodi fondamentali influencolto come in orazione; quando fui in nell’avere additato nel mistero della zano questa scelta. Il primo fu la così una strada per voltare verso casa, fui croce, la via maestra della salvezza e elevato in Dio con altissimo della santità. Molti altri santi e raccoglimento, con scordamenmaestri hanno parlato di Gesù to di tutto e grandissima soaviCrocifisso, ma nessuno prima di tà interiore; ed in questo tempo lui ha affermato con tanta forza mi vidi in spirito vestito di nero che mettere Gesù Crocifisso al sino a terra, con sul petto una centro del cammino spirituale croce bianca sopra un cuore e implica, non solo la conoscenza che dentro aveva scritto il nome del Crocifisso, ma anche la conSS.mo di Gesù” (L. IV, 218). formazione a Lui. E’ la svolta fondamentale Simboli profondi di questa nella vita di Paolo, che, un anno scelta sono due immagini di san dopo, nel momento del crollo di Paolo della Croce che potete tutte le sicurezze umane, lo porammirare nelle case e nelle chieterà nella basilica di S. Maria se dei Passionisti: la prima è un Maggiore a Roma, a fare il voto quadro del santo elevato in estasi di dedicare la sua vita a Gesù davanti a un grande crocifisso Crocifisso, ad amarlo e farlo che, con un braccio staccato amare, impegnandosi a fondadalla croce, lo abbraccia e lo re la Famiglia Passionista, nella stringe al cuore. La seconda quale la passione di Gesù sarà mostra il santo che parla al al centro di tutto. popolo, mentre presenta e addita Questo voto è la base e il ai fedeli un grande crocifisso. Le centro della vita di san Paolo due immagini sono la sintesi più della Croce, del suo camino bella della spiritualità e delspirituale, della sua attività e l’apostolato di san Paolo della del suo insegnamento, che lo Croce. Nella Chiesa ci sono stati porterà alla grande scoperta che tanti santi innamorati di Gesù “la passione di Gesù è la più Crocifisso, ma quando ci si grande e stupenda opera del vuole riferire al mistico e apodivino amore”. S. Paolo della Croce attirato e abbracciato stolo del Crocifisso per eccellenIl Concilio Vaticano II ha dal Crocifisso za, ci si riferisce sempre a san messo il centro della “storia Paolo della Croce. della salvezza” nel mistero Come ha avuto origine in detta “conversione”: nel 1713, all’età della passione, morte e risurrezione di Paolo questa intuizione e scelta? La di circa vent’anni, Paolo, ascoltando Cristo. E’ questo anche il pensiero di prima formazione cristiana avuta da un discorso del parroco, resta talmente Paolo quando afferma che la salvezza Paolo dalla sua santa mamma, Anna folgorato dalla grandezza dell’amore delle anime viene dalle piaghe e dal Maria Massari, madre di 16 figli, di Dio da vedere in modo totalmente sangue di Gesù, anche se da lui viene aveva impresso nella sua mente e nel nuovo la sua vita. Riceve il dono di espresso con un linguaggio diverso. suo cuore soprattutto gli esempi eroici una profonda contrizione dei suoi pecDopo anni di cammino, come dei primi anacoreti e monaci cristiani e cati e fa, con il parroco, una confesAmici di Gesù Crocifisso e facenti poi il racconto della dolorosa passione sione generale della sua vita, con la parte della Famiglia Passionista, dobdi Gesù. decisione di “darsi ad una vita santa biamo esaminarci se davvero Gesù Quando il suo vescovo lo veste e perfetta”. Da sottolineare che Paolo, Crocifisso è il centro della nostra vita dell’abito nero, egli si firma non più fino a questo momento, è vissuto seme del nostro cammino spirituale. Se Paolo Danei, ma Paolo eremita. Il pre in grazia di Dio, ma dalla così davvero fosse così e si spremesse il primo nome che voleva dare all’istitudetta “conversione”, sente più forte nostro cuore, ne dovrebbe uscire fuori to che stava progettando era “I Poveri l’attrattiva dell’intimità con Dio, di un Crocifisso! di Gesù”. Poi pian piano la passione una maggiore frequenza dei sacramenalbertopier@tiscali.it. di Gesù diventa il centro e la luce di

P


4

I - MEDITIAMO CON IL VANGELO DI MARCO Gesù, pregando il Padre, vince paura e angoscia (14,32-42) di P. Roberto CecconiCP

arissimi Amici, in questo nuovo anno ci soffermeremo sui racconti della Passione di Gesù secondo la redazione di Marco. In compagnia del secondo Evangelista, vogliamo scoprire sempre più la bellezza del volto di Cristo, per amarlo e testimoniarlo nella vita di ogni giorno. Iniziamo con la letturaascolto del racconto di Gesù nel Getsemani. Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».

C

I sentimenti di Gesù di fronte alla Passione Gesù, giunto al Getsemani con i suoi discepoli, chiede loro di restare all’ingresso del podere. Dopo aver preso con sé soltanto Pietro, Giacomo e Giovanni, inizia a sperimentare tutta una gamma di sentimenti che mostrano fino a che punto senta ripugnanza dinanzi alla Passione ormai imminente. Inizia infatti a provare spavento e angoscia; comunica ai tre discepoli che sono con lui di essere triste fino alla morte, di provare cioè un’afflizione fortissima. È assai significativo il fatto che Gesù comunichi a Pietro, Giacomo e Giovanni quello che passa nel suo cuore. Sente il desiderio di

Giovanni Bellini, Gesù nel Getsemani condividere lo stato d’animo che lo pervade, come se non volesse essere solo in questo frangente. Chiede infatti ai tre discepoli di restare lì vicino a lui e di vegliare, cioè di restare svegli al fine di partecipare al momento che sta attraversando. Nella confidenza in Dio la forza per lasciarsi consegnare Andato un poco oltre, Gesù cade a terra. Si ha la sensazione che Egli sia come schiacciato dal peso di quanto gli si sta prospettando. Stando così, prostrato al suolo, rivolge al Padre la sua preghiera. L’orazione di Gesù manifesta quanto desideri evitare le sofferenze e la morte che ormai si stanno avvicinando (cf. vv. 41s). L’Evangelista scrive infatti così: “pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora”. Gesù, nella sua umanità, non prova alcuna attrazione verso il dolore, verso il buio della morte e chiede che, qualora rientrasse nel progetto di Dio, possa essere risparmiato da tutto questo. Si rivolge al Padre dicendo: “Abbà, Padre!”. Nel mondo giudaico, il termine aramaico Abbà non si usava mai per rivolgersi a Dio durante la preghiera. Veniva invece utilizzato dal figlio per rivolgersi al proprio padre terreno in maniera affettuosa e confidenziale. Marco, in questa maniera, è come se lasciasse trasparire qualcosa della profondissima relazione esistente tra il Padre e il Figlio. L’Evangelista ci mostra così che, quanto è intensa la sofferenza di Gesù in questo momento, tanto è profonda la sua intimità con il Padre. È in virtù di questo amore profon-

do che il Figlio, pur sentendo una grande riluttanza dinanzi alla Passione imminente, alla fine decide di attuare il volere del Padre. Infatti, dopo la prolungata preghiera, Gesù va spontaneamente verso quanto lo attende: “È venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino”. La Buona Notizia Gesù, il Figlio di Dio, ha condiviso la paura, l’inquietudine e la profonda afflizione che l’uomo prova dinanzi alla sofferenza ed alla morte. Il discepolo del Signore, dunque, non deve turbarsi quando, nei momenti più drammatici della vita, sperimenta anche dentro di sé questi sentimenti. Il cristiano, anche se rigenerato alla vita di grazia mediante il Battesimo, non può pretendere di svestirsi della propria umanità. Il Signore però ha anche mostrato all’uomo dove può trovare la forza per affrontare tutte le prove che incontra sul proprio cammino: nell’intima, confidenziale, fiduciosa comunione con Dio. Dice S. Paolo Apostolo nella lettera ai Filippesi: “Tutto posso in colui che mi dà la forza” (Fil 4,13). Per amore del Signore, il cristiano può anche accettare di essere consegnato nelle mani dei peccatori (v. 41), nella certezza che anche quel passaggio rientra nel volere di Dio, l’unico buono che “nel terzo giorno” interviene, liberando il suo consacrato dagli inferi (cf. At 2,27) a cui hanno tentato di relegarlo per sempre. robi.cp@libero.it


XIV - “LA SANTITÁ É AMORE” di Madre M. Maddalena Marcucci I CARATTERI DEL DIVINO AMORE: ancora sulla carità fraterna di Maria Grazia Coltorti “Se uno ha ricchezze di

questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l’amore di Dio? ” (1 Gv. 3,17.) Non possiamo fare a meno di notare come la Madre Maria Maddalena dedichi al tema della carità fraterna ben due scritti consecutivi, a dimostrazione che essa è la virtù più importante e anche la cartina di tornasole per verificare il livello di avanzamento del nostro amore verso Dio. Leggendo questo secondo scritto ho pensato subito che sia molto importante farlo nostro, come Amici di Gesù Crocifisso, laici passionisti in cammino nella via della santità. Le parole che ascolteremo saranno, come sempre, molto dirette e ci inviteranno, senza tanti sottintesi, a fare un chiaro esame di coscienza. Dunque ricordiamo ancora una volta che la presenza di carità fraterna è il contrassegno che in un’anima c’é l’amore di Dio. Se ci dedichiamo alla pratica della carità verso gli altri, non mossi da sentimenti umani, ma solo per piacere a Dio, perché così Lui vuole e ci ordina, possiamo stare tranquilli sulla sincerità del nostro amore a Dio. Se sentiamo in noi come una spinta insopprimibile ad interessarci degli altri e a cogliere le loro necessità e problematiche anche se non chiaramente esposte, e a cercare di andare loro in aiuto, se non potendo in altro modo, almeno col desiderio e la preghiera, è certo che amiamo anche Dio senza interruzione. Se invece non sentiamo questa necessità e ci contentiamo di dire Mio Dio ti amo, quanto sei buono! senza curarci che anche altri amino Dio e possano dire altrettanto, il nostro amore di Dio è ancora molto limitato. Questo perché, quando l’amore ha preso veramente possesso di un’anima, non la lascia in pace, la muove sempre a cercare il modo e la maniera di estendere i suoi benefici influssi ad altri, proprio a somiglianza di Colui che per tutti egualmente, buoni e cattivi, fa splendere il sole. L’anima posseduta dal vero amore a Dio se non è in azione ha comunque

Van Gogh, Pietà sempre il desiderio e la volontà di agire a vantaggio del prossimo. E’ sempre pronta a rispondere a ciò che le viene chiesto dal prossimo anche a costo di qualche sacrificio e fatica. Questo è uno dei segni più chiari del vero amore di Dio in un’anima! Proprio su questi segni si dovrebbero basare i confessori e i direttori delle anime. Dovrebbero chiedere come viene praticata la carità e che stima hanno di questa virtù. Solo a misura che si progredisce nella pratica della carità fraterna, si avanza nell’amore a Dio, senza di questo i più ardenti desideri di perfezione sono una velleità. Troppo spesso si trascura la pratica di questa virtù nelle parole, nelle azioni, nei pensieri. Gesù ci ha detto che dobbiamo amarci come Lui ci ha amati (Gv 13,34), anche se non riusciremo mai a fare per il prossimo ciò che Lui ha fatto per noi. Spesso si lodano le anime buone per la loro vita ritirata, nascosta e mortificata, senza tenere conto se tutto questo è regolato e accompagnato dalla carità fraterna. Il Padre non si può compiacere delle opere buone di un figlio se comportano danno agli altri, oppure se chiudono il cuore ai dolori, ai bisogni del prossimo, col pretesto di fare opere buone, pregiudicando la carità.

Tutte le virtù sono buone, ma la carità è la virtù che il Signore ci comanda in modo speciale: Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri (GV 15,17). E la carità è una virtù di cui non si può solo teorizzare ma di cui dobbiamo parlarne in modo molto concreto e pratico: Carità con le persone con cui viviamo - dolcezza e amabilità, comprensione e compatimento dei difetti, disponibilità... Carità con i buoni e i cattivi - non soffermarsi sui peccati degli altri, ma vedere nel prossimo l’immagine di quel Dio che amiamo. Carità con gli infermi - è al capezzale delle membra sofferenti di Gesù che si distingue il vero amore di Dio. Prima o poi a tutti noi capiterà di essere chiamati dalla carità presso qualche

infermo per soccorrerlo, sia spiritualmente che materialmente. L’anima che ama veramente Dio saprà riconoscere in quel letto di dolori la croce formata dai suoi peccati, che Gesù portò sulle spalle e sulla quale si stese per amore. In tutto ciò che negli infermi c’é di ripugnante, saprà vedere e riconoscere ciò che è anche suo: gli effetti del peccato. Così, mentre siamo chiamati a compatire chi soffre, siamo chiamati anche a fare memoria dello stato orrendo in cui ridussero il corpo santissimo di Gesù i peccati di tutto il mondo, che Egli si è addossato per espiarli e salvare tutti gli uomini. La Vergine Addolorata, con le sue purissime e materne mani, non poté soccorrere e alleviare i dolori strazianti di Gesù nella Passione; possiamo però farlo noi con quelli che soffrono: in essi c’é il medesimo Gesù che patì sul Calvario. Ciò che facciamo ai malati Gesù lo accetta come se lo avessimo fatto a Lui, e chi si comporta in questo modo è sicuro di amare Dio. Coltorti Maria Grazia

5


VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE Milano 2012

6

di Manuela Peraio Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012 si svolgerà il VII Incontro mondiale delle famiglie. L’Incontro Mondiale delle Famiglie è un incontro internazionale di famiglie promosso dalla Chiesa. L’annuncio è stato dato domenica 18 gennaio da Benedetto XVI, intervenuto in videoconferenza alla celebrazione conclusiva del VI Incontro mondiale a Città del Messico. Alla presenza di un milione di persone riunite davanti al santuario della Madonna della Guadalupe per la celebrazione della messa presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone, il Santo Padre ha voluto «ringraziare sinceramente il cardinale Tettamanzi per la sua amabilità nell’accettare questo importante impegno».

A

La storia e le precedenti edizioni. L’Incontro mondiale delle famiglie, che ha una cadenza triennale, è stato promosso per la prima volta da Giovanni Paolo II nel 1994 a Roma. Nel 1997 si svolse a Rio de Janeiro, nel 2000 ancora a Roma, nel 2003 a Manila, nel 2006 a Valencia e nel 2009 a Città del Messico.

Temi delle edizioni precedenti Roma, 1994 - Anno della Famiglia nella Chiesa. La famiglia, cuore della civiltà dell’amore Rio de Janeiro, 1997. La famiglia: dono e impegno, speranza dell’umanità Roma, 2000, nel contesto del Grande Giubileo-Giubileo delle Famiglie: I figli, primavera della famiglia e della società Manila, 2003, la famiglia cri-

stiana: una buona novella per il terzo millennio Valencia, 2006, la trasmissione della fede nella famiglia Città del Messico, 2009, la famiglia, formatrice ai valori umani e cristiani Il logo. Il logo rappresenta una famiglia in atteggiamento festoso, inserita nel profilo stilizzato del Duomo di Milano. Le guglie suggeriscono il profilo di una città industriale ricca di ciminiere. Lavoro, festa, famiglia si fondono in un’unica immagine che assume il suo senso profondo nell’essere racchiusa nella chiesa cattedrale di Milano. L’Incontro tradizionalmente consta di tre momenti: -un previo Congresso teologico - pastorale della durata di due o tre giorni. -una celebrazione festiva nel corso della quale vengono solitamente offerte delle testimonianze nel contesto della preghiera per la famiglia. In varie occasioni è stato presente il Santo Padre; -una solenne Concelebrazione eucaristica conclusiva che normalmente è presieduta dal Papa. In continuità con il convegno ecclesiale del 2006 a Verona, che a sua volta metteva a fuoco la vita affettiva e i legami famigliari, il lavoro e la festa, il tema del VII Incontro mondiale delle famiglie sarà “La famiglia: il lavoro e la festa”. “È un tema – potremmo dire – “laico”, che esce dal perimetro di una considerazione solo intraecclesiale e religiosa della famiglia. Il nesso strettissimo tra lavoro e festa, correlando i due momenti qualificanti l’intero vissuto familiare, mostra la famiglia quale nucleo sorgivo: è il fondamento dei legami primordiali della società; è il luogo dove – nell’esperienza viva dell’essere sposi, genitori, figli, fratelli e sorelle – si costruiscono le relazioni di doma-

ni; è il soggetto principale che ogni nazione è chiamata a salvaguardare e a promuovere”. (Cardinale Dionigi Tettamanzi). A sua volta Benedetto XVI auspica: “Il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie costituisce un’occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all’economia dello stesso nucleo familiare. L’evento, per riuscire davvero fruttuoso, non dovrebbe però rimanere isolato, ma collocarsi entro un adeguato percorso di preparazione ecclesiale e culturale. Auspico pertanto che già nel corso dell’anno 2011, XXX anniversario dell’Esortazione apostolica Familiaris consortio, “magna charta” della pastorale familiare, possa essere intrapreso un valido itinerario con iniziative a livello parrocchiale, diocesano e nazionale, mirate a mettere in luce esperienze di lavoro e di festa nei loro aspetti più veri e positivi, con particolare riguardo all’incidenza sul vissuto concreto delle famiglie. Occorre perciò promuovere una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a ricuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia, della comunità e della solidarietà.” Partecipando alla messa, la famiglia dedica spazio e tempo, offre energie e risorse, impara che la vita non è fatta di soli bisogni da esaudire, ma di relazioni da costruire. Nella messa la famiglia si alimenta alla mensa della parola e del pane, che dà sapore e senso alle parole e al cibo condivisi alla tavola di casa.


VII Incontro Mondiale

SACRA FAMIGLIA MODELLO DELLA FAMIGLIA CRISTIANA di Manuela Peraio

E

’ tempo per riflettere sui valori fondamentali che sono alla base della comunità familiare e che ci vengono suggeriti dalla Santa Famiglia di Nazareth La Chiesa considera insieme la Famiglia di Nazareth e la famiglia cristiana, come suo riflesso. Pur nella sua singolarità, la famiglia di Gesù si presenta come un vero modello di vita, con le sue virtù e con il suo amore. “La casa di Nazaret è la scuola dove si è iniziati a comprendere la vita di Gesù, cioè la scuola del Vangelo. Qui si impara ad osservare, ad ascoltare, a meditare, a penetrare il significato così profondo e così misterioso di questa manifestazione del Figlio di Dio tanto semplice, umile e bella. Forse anche impariamo, quasi senza accorgercene, ad imitare. Qui impariamo il metodo che ci permetterà di conoscere chi è il Cristo”(Paolo VI) Ogni famiglia ha una vocazione-missione, progettata da Dio per il bene di tutta la Chiesa. Ora purtroppo, molte famiglie sono in crisi, per cui c’è da riproporre l’esempio di quella santa comunità familiare che è vissuta nella casetta di Nazareth: Gesù, Maria e Giuseppe. Gesù, Maria e Giuseppe avevano il cuore libero dai beni terreni per meglio possedere, contemplare e gustare i beni soprannaturali ed eterni. Entrando nella casa di Nazareth, troviamo che lì c’era solo il necessario per vivere; infatti Maria e Giuseppe ci insegnano che a Dio non interessano le nostre cose, ma le nostre anime. E poi ci dicono ancora che tutto ciò che abbiamo è dono gratuito di Dio Gesù, Maria e Giuseppe avevano Dio nel cuore, nella mente e in tutte le azioni della loro vita; per cui non c’era posto per ripiegarsi su pensieri, desideri o cose poco degne della presenza viva del Signore. Vivevano la grande realtà del regno dei cieli. La loro casa era spoglia di bellezza materiale, ma era risplendente di gioia pura e santa. I due santi sposi hanno detto sempre “sì” a Dio, senza condizioni o

riserve, non soltanto per quanto riguardava le verità rivelate, ma anche a Colui che le rivelava. Infatti hanno accolto Gesù nella loro casa, con grande calore umano, credendolo vero Dio e vero Uomo. Ecco la grande testimonianza di fede della Santa Famiglia di Nazareth! Sappiamo che la fede ci sostiene e ci dà forza, mentre la speranza ci dà anche la gioia del nostro camminare perché sappiamo di non essere soli, ma camminiamo con noi Colui che è un Padre buono e generoso. Sperare, per Maria e Giuseppe,

significava attendere nella fede una promessa di vita e di salvezza; fatta da Colui che mantiene sempre la Parola; anche se spesso all’orizzonte apparivano persecuzioni e difficoltà. Maria e Giuseppe avevano ereditato il vero senso della speranza dalle sacre scritture e dalle tradizioni del popolo ebraico; quindi per loro la speranza non nasceva da un sentimento, non dipendeva da stati d’animo e da qualche cosa di occasionale, ma si fondava essenzialmente sulla Parola di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe hanno acceso nel loro focolare domestico di Nazareth un grande incendio di amore che da allora continua a diffondersi nel mondo intero. La casa di Nazareth diventava così la prima piccola chiesa del regno di Dio, dove i primi assidui ascoltatori e fedeli praticanti erano Maria e Giuseppe.

Gesù, Maria e Giuseppe, attraverso la loro esperienza di dialogo con Dio, ci insegnano il modo più semplice e pratico della preghiera. La Santa Famiglia di Nazareth, con il proprio modo di agire ci dice che per essere in grado di pregare bene, come prima cosa c’è da creare l’ambiente interiore ed esteriore. Tra loro c’era un comportamento familiare affabile, delicato e di sincera comunione; e questo era il primo elemento per poi entrare più facilmente in dialogo con il Signore. E Gesù insegna di entrare nel tempio del nostro spirito, dove è tanto più facile ascoltare la voce di Dio e quindi dialogare familiarmente con Lui La Santa Famiglia di Nazareth ha praticato la semplicità evangelica vivendo secondo la “sapienza” di Dio e non secondo la “sapienza” umana che chiama sapiente chi sa accumulare ricchezze o sa conquistare il potere, o sa godere i piaceri sensuali della vita La Santa Famiglia di Nazareth considera come bene supremo Dio e cerca di conoscerlo sempre meglio, di possederlo e di amarlo, “prendere la propria croce” e fare un cammino di sacrificio fino al calvario. Loro l’hanno fatto, ed ora l’insegnano a noi. Certamente la Santa Famiglia era privilegiata per la presenza di Gesù, ma con il loro modo cortese di vivere vuole insegnare a tutta le famiglie del mondo che quando si vive la presenza di Dio nel cuore e nel focolare domestico, si vive più pace, comprensione e vera armonia. L’ambiente familiare è importante, ma più importante è vivere profondamente il dono della grazia di Dio. Certo che non basta vivere con la mente in Dio, se poi Dio non lo facciamo calare in ogni atto della nostra vita. Gesù, Maria, Giuseppe erano sempre immersi nell’amore di Dio e tutto facevano per amore a Dio Manuela Peraio

7


XXII CONSIGLIO NAZIONALE AGC

8

I

l 29 0ttobre si è svolto a Morrovalle il XXII Consiglio Nazionale degli Amici di Gesù Crocifisso. Hanno partecipato 44 membri elettori: P. Dario di Giosia Assistente Provinciale del MLP e sostituto del padre Provinciale, P. Alberto Pierangioli Assistente Nazionale, il Consiglio Esecutivo uscente, nove Assistenti Spirituali, i Coordinatori e vice delle Fraternità e del Gruppo delle Famiglie. P. Dario di Giosia presiede le Lodi e rivolge ai partecipanti una profonda riflessione sul ruolo dei laici nella vita e spiritualità passionista. La Presidente Piera Iucci ricorda la sua storia all’interno degli AGC, affermando di essere alla fine del suo mandato come Presidente, ma offre l’aiuto della sua esperienza a chi sarà chiamato a sostituirla. Padre Alberto Pierangioli, ringrazia il Consiglio esecutivo uscente per il lavoro svolto, in particolare Piera Iucci per i suoi 14 anni nel Consiglio Esecutivo, di cui 11 come Presidente. Costatando però la difficoltà di trovare in questo momento un suo sostituto, chiede a Piera di accettare un eventuale reincarico, anche per svolgere un ruolo di traghettatrice per i nuovi eletti. Si procede quindi all’appello dei 44 elettori presenti. Viene poi presentata la lista di 14 candidati indicati dalle fraternità per l’ezione al Consiglio Esecutivo: Germani Germana e Iucci Piera di Civitanova, Menghini Benaducci Mariella e Lattanzi Enrico del Gruppo Famiglie, Di Clemente Annamaria, Impicciatore Edio e

Partecipanti al XXII Consiglio Nazionale a Morrovalle

Stante Giulio di Fossacesia, Calvarese Pio e Maraessa Rita di Giulianova, Coltorti Maria Grazia di Montecosaro, Astorri Lazzarini Marika e Cipolletti Laura di Morrovalle, Bordoni Fabiola e Fragola Nello di Porto S. Elpidio.

Elezione degli 8 membri laicidel Consiglio Esecutivo Secondo le norme previste dallo Statuto, vengono eletti membri del Consiglio Esecutivo: Calvarese Pio, Coltorti Maria Grazia, Iucci Piera, Cipolletti Laura, Fragola Nello, Astorri Lazzarini Marika, Menghini Benaducci Mariella, Maraessa Rita. All’interno di questi 8 neoeletti, il Consiglio Nazionale elegge come presidente Iucci Piera. Il nuovo Consiglio Esecutivo, composto dagli 8 laici e dall’Assistente P. Alberto Pierangioli, elegge come Vice Presidente Calvarese Pio e con-

ferma come segretaria Coltorti Maria Grazia. II - Dopo la sosta per il pranzo comunitario, consumato con gioia insieme alla Comunità Passionista che lo ha offerto, si riprende l’incontro per discutere i problemi posti all’ordine del giorno. I. Programma di formazione 2012: P. Alberto presenta un elenco di temi per continuare nel 2012 l’approfondimento della spiritualità passionista e chiede agli Assistenti e ai Laici idee nuove e stimoli per allargare il programma di formazione per il 2012 e 2013. E’ stato suggerito di tenere presente anche “l’anno della fede” indetto dal papa e il documento della CEI “Educare alla vita buona del Vangelo” e uno studio sulla evoluzione della spiritualità passionista dal Fondatore ad oggi, secondo i vari cambiamenti della società. Si è deciso di organizzare anche l’anno prossimo il corso di formazione per responsabili nel mese di febbraio, con data da stabilire.


XXII CONSIGLIO NAZIONALE AGC

II. Servizi nel movimento: Piera ripresenta l’organigramma preparato da Enrico Lattanzi al consiglio nazionale del 2008. E’ necessario fare una distribuzione dei compiti tra i componenti del Consiglio Esecutivo ed anche al di fuori di esso. P. Alberto parla degli Amici Aggregati, che definisce una risorsa che deve essere valorizzata e seguita con più costanza, con un responsabile nazionale che segua e animi i responsabili locali. P. Luciano, redattore della Rivista, chiede più collaboratori che abbiano tre caratteristiche: saper scrivere, sapere cosa scrivere ed essere puntuali all’impegno. Possono prendere contatto direttamente con lui. III. Esercizi spirituali: I due corsi di esercizi del 2011 sono stati positivi con qualche aspetto da mettere a punto. Per il 2012 si chiede di trattare il tema della FEDE che sarà il tema di tutta la Chiesa dall’ottobre 2012, come annunciato dal Papa. Approfondire in particolare la fede in san Paolo della Croce. IV. Ventennale del Movimento Laicale Passionista: Dal 27 al 30 aprile 2012, presso il santuario di S. Gabriele, si svolgerà il Convegno del MLP per celebrare il ventennale della sua nascita. Sostituirà la Giornata di Spiritualità degli Amici e la Festa della Famiglia Passionista. Il

programma con i costi e la possibilità di prenotarsi saranno comunicati a breve. V. 150° dell’Apparizione della Madonna della Stella. Il movimento degli AGC, nato nel santuario Madonna della Stella, organizzerà un grande pellegrinaggio per ringraziare la Madonna e

inviata all’Assistente almeno tre mesi prima della data stabilita. c. Nuove iscrizioni al movimento: utilizzare le nuove pagelline che saranno inviate alle segreterie delle Fraternità. Responsabili ed Assistenti vigilino che siano compilate esattamente e completamente, con l’aggiunta di alcune

Membri del nuovo Consiglio Esecutivo degli Amici

rinnovare la fedeltà al cammino passionista.

notizie personali per farsi una idea del nuovo iscritto.

VI. Opera di carità per Natale 2011: si decide di continuare ad aiutare P. Remo passionista in Bulgaria, soprattutto per sostenere le spese della mensa per i poveri.

d. Le lettere e pagelline di accoglienza dei nuovi aderenti agli AGC saranno inviate dall’Assistente ai responsabili delle Fraternità: si consiglia di consegnarle agli interessati in modo comunitario in una riunione della Fraternità.

VII. Varie ed eventuali: a. Consigli di Fraternità: si dovranno rinnovare tutti entro gennaio 2012, inviandone le composizioni con relativi indirizzi alla Presidente, Segretaria e Assistente nazionale. b. Consacrazioni: l’elenco degli eventuali consacrandi dovrà essere inviato entro gennaio 2012. La domanda ufficiale di ammissione alla Consacrazione dovrà essere

Al termine dell’incontro, il cassiere Mingarelli Lamberto presenta i movimenti del libretto postale e il saldo del Movimento. Alle 16.30 si chiudono i lavori. Sunto dal Verbale della Segretaria Coltorti Maria Grazia

9


10

CONSACRAZIONI A GESÙ CROCIFISSO

Roccaraso: 5-10-11 “Carissimi padri Alberto e Bruno, grazie per la vostra presenza tra noi nei giorni 3-5 ottobre. Sono state tre tappe intense per i nostri gruppi di Roccaraso, Sulmona, Rivisondoli, Pescocostanzo. Abbiamo iniziato a Sulmona, per continuare a Roccaraso e Rivisondoli: catechesi, visite ai malati, confessioni e sante messe culminate con la messa solenne di consacrazione in vari gradi di 11 Amici, messa allietata dai canti della sorella Giuseppina e dal suono dell’organo del nostro parroco don Renato che ci ha riempito di gioia. Grazie per la vostra presenza e per il conforto che ci dà forza per capire sempre più quanto Gesù Crocifisso ci ama”. Riccardo

“Le consacrazioni fatte a Roccaraso sono state una grazia per noi di Sulmona che siamo ripartiti da zero, con una rinnovata gioia e propositi di migliorarci, iniziando con l’arrivare puntuali sull’orario prefissato. Il primo incontro delle 21.00 per la meditazione “L’amore più grande” è stato davvero positivo. E’ stato un incontro molto profondo, costruttivo e fraterno. La partecipazione del parroco Don Carmine Caione è una manna venuta dal cielo, perchè ci da la possibilità di approfondire il tema, avere risposte e ci fissa anche dei propositi, prendendo spunti dal “Confronta” della meditazione”. Cinzia e Almerinda di Sulmona

Trasacco: 7-10-11

Madonna della Stella: 23-10-11

“Carissimi padri Alberto e P. Bruno, ringrazio per la vostra presenza

“Il 23 ottobre la Fraternità della Madonna della Stella ha avuto le consacrazioni a Gesù Crocifisso, “la giornata dell’Amore”, come l’ha chiamata P. Alberto. In questa ottica, 5 sorelle hanno rinnovato la loro promessa di “amare e fare amare Gesù Crocifisso”, una risposta d’amore al suo amore infinito, per essere in Lui, con Lui, per Lui accanto ai fratelli crocifissi. La consacrazione è un dono di Dio, che ci chiama ad essere santi, come ha ricordato P. Alberto. Un amore unico a due dimensioni, perché è l’amore di Dio che ci attira a sé e ci aiuta ad amare il prossimo. E’ stata anche la giornata della memoria, ringraziamento a Dio e alla Vergine santa, per le consacrazioni, ricordando che proprio qui nel 1989 nasceva il MLP Amici di Gesù Crocifisso. Margherita

a Trasacco il 6-7 ottobre. E’ stata una grande esperienza la consacrazione a Gesù Crocifisso di 12 sorelle, 7 delle quali per sempre. E’ un seme di speranza in una società piena di manifestazioni volente degli indignati e pessimismo dilagante che vuole distruggere le cose più belle donate da Dio, come la persona, la famiglia, l’infanzia. Benediciamo il Signore, perché riconosciamo nel gruppo degli AGC e nella parrocchia segni grandi del suo Amore. Con gioia salutiamo voi e tutti i fratelli e sorelle impegnati nel cammino, affidando a Maria il nostro impegno”. Sr Emanuela e Suore Passioniste di Trasacco

“Ringraziamo Gesù per la luminosa giornata trascorsa con la Fraternità della Stella, in cui abbiamo condiviso con gioia la Consacrazione di 5 sorelle, con la speranza, che Gesù voglia indicarci la sua via e concederci la forza per seguire il suo disegno di amore. E’ stata per noi una grande grazia l’adesione alla fraternità degli AGC, alla quale dedicheremo ogni


CONSACRAZIONI A GESÙ CROCIFISSO

energia, con l’azione, la meditazione e quant’altro ci sarà richiesto”. Anna e Antonio Ferraro “Signore, grazie del dono della consacrazione fatta alla Madonna della Stella. Ne sento tutta la gioia, l’entusiasmo e la voglia di comunicarla a tutti. Nella domenica che aveva per tema l’Amore, ho sentito veramente quanto i due amori di Dio e del prossimo siano inscindibili. L’amore di Dio è il cemento solido della Famiglia Passionista, sul quale i nostri segni di amore umano si fanno più veri, più puri, più esigenti. Fabiola Bordoni

nuziale, per donare a Gesù tutta la loro vita. pia

San Nicolò: 12 novembre Grande festa in una delle fraternità più giovani degli AGC, S. Nicolò a T.

TE, sabato 12 novembre. Venti Amici si sono consacrati a Gesù Crocifisso. Il vangelo letto nella messa, ha ricordato ai consacrandi i grandi doni, i “talenti”, umani e spirituali, ricevuti da Dio, con il dono della vita e del battesimo. Consapevoli del grande tesoro ricevuto, i 20 Amici hanno voluto metterlo al sicuro nel Cuore aperto di Gesù, con la loro consacrazione a Lui, in una chiesa gremita di fedeli attenti e interessati. Grande gioia e grande festa per tutti. pia

Morrovalle: 6 novembre Nel ritiro mensile del 6 novembre a Morrovalle hanno fatto la prima consacrazione a Gesù Crocifisso Ferroni Tiziana, Giulianelli Dina e Mariani Pietro, mentre Grassetti Assunta ha fatto la consacrazione perpetua. Nella domenica della parabola delle vergini stolte e delle vergini sapienti, queste sorelle e un fratello si sono presentati a Gesù con la lampada ben rifornita dell’olio della fede e dell’amore e sono entrati con gioia nella stanza

Giulianova Lido: 20 novembre La Solennità di Cristo Re ha fatto da corona luminosa alla giornata dedicata alle Consacrazioni nella nostra Fraternità di Giulianova. La liturgia del pastore che passa in

rassegna le sue pecore, le raduna e le guida con amore ai pascoli della vita, ha tratteggiato l’amore che Do ci manifesta per mezzo del nostro assistente. Nelle due ore mattutine abbiamo riletto e contemplato i primi articoli del nostro Statuto: tendere alla santità, secondo il carisma ispirato da Dio a San Paolo della Croce, con fedeltà creativa, una fedeltà dinamica attenta ai segni dei tempi:Amare e far amare Gesù Crocifisso, riconoscerlo, amarlo e servirlo nei fratelli, specialmente i “crocifissi”. Con queste parole nel cuore, è iniziata La Messa Solenne alle 16.30, concelebrata da Padre Alberto e don Stefano di Villa Lempa. Tra un susseguirsi di letture e canti si sono Consacrati nove sorelle e un fratello. Un’emozione percepibile si è dipinta sui volti dei Consacrati. Il Crocifisso consegnato e la spilla appuntata sul cuore ricorderanno ai nuovi Passionisti laici l’impegno di amare Gesù Crocifisso, donandosi senza riserve, sotto la protezione di Maria ad ogni battito del proprio cuore. Giulia e Rita

11


12

TESTIMONIANZE

Leila si è consacrata a Dio per sempre nell’Ordo Virginum Giuggioloni Leila una ragazza della parrocchia tenuta dai Passionisti a Recanati, il primo ottobre 2011 si è consacrata solennemente

ed in posti pericolosi. Lì ho scoperto il tesoro dell’adorazione. Ogni giorno con le mie sorelle mi sedevo ai piedi di Gesù e a Lui affidavo me stessa e i poveri con le loro miserie materiali e spirituali, le sofferenze, le violenze, le gioie e gli stenti di tutti. E’ difficile raccontare i pomeriggi spesi nel campo nomadi con i bambini zingari, le domeniche passate a visitare gli

che è avvenuta la mia consacrazione, sento che il Signore mi sta donando sin da ora il centuplo promesso nel Vangelo. Ora sono totalmente di Gesù e dei fratelli e sorelle qui nella mia parrocchia, nella ma città, nella mia Diocesi. Chi mi avvicina mi senta sorella in Gesù oggi e sempre. Leila Giuggioloni

Vorrei gridare a tutti la gioia di Gesù

Consacrazione di Leila Giuggioloni nell’Ordine delle vergini, con Mons. Claudio Giugliodori a Gesù nell’Ordine delle Vergini, nella cattedrale di Recanati, nelle mani del vescovo Mons. Claudio Giuliodori. Leila è Amica di Gesù Crocifisso dal 13-12-1999, è consacrata perpetua negli AGC dal 21-11-2004 ed è coordinatrice della Fraternità degli AGC di Recanati. Riportiamo parte della sua ampia testimonianza sulla sua consacrazione. P.A. “L’Ordine delle Vergini comprende donne che fanno voto di castità per amare Cristo con cuore indiviso e servire con più libertà e dedizione i fratelli. Esisteva già all’inizio della Chiesa. La mia è stata una scelta passata per varie tappe. A 18 anni capii che il mio amore non poteva essere destinato ad una sola persona, ma attraverso Gesù a tutti. Ho fatto varie esperienze tra le suore di Madre Teresa di Calcutta. Ero attirata, affascinata, dalla vita delle suore e chiedevo al Signore la grazia di vivere quella vita radicale, intessuta di preghiera, di lavoro, di poveri, di sobrietà e di gioia. Nel 2005 fui accolta dalle suore come postulante, spostata in varie città, dove è più grande la povertà e la sofferenza, tra gli ultimi

ammalati negli ospedali. La mia vita era fatta anche dei vestiti sudici dei barboni da lavare a mano. Secchi e secchi di panni accompagnati da un fiume di Ave o Maria. Ero ricca, ricca di sorelle, di poveri, di lavoro e di preghiera. Mi sentivo pienamente realizzata, La mia vocazione non l’avrei scambiata per niente al mondo. Poi un’ombra offuscò la mia vita: mi furono diagnosticati vari problemi di salute… Nell’Aprile del 2007 mi venne chiesto di tornare a casa. Iniziò per me un periodo difficile di prove interiori ed esteriori. Non mi sentivo a mio agio nel mio quartiere. Poi pian piano iniziai a ringraziare il Signore per l’esperienza di dolore e di povertà vissuta. Iniziai a visitare i malati della mia parrocchia e a portare la comunione come ministro straordinario della comunione. Nel 2008 ho iniziato a lavorare come maestra. Da allora a poco a poco ho sentito che posso vivere per Gesù nel lavoro, con la mia presenza in parrocchia. Ho iniziato a capire di vivere in pienezza la mia vita qui dove sono. Il discernimento iniziato con il Vescovo è approdato al mio Si per sempre a Dio nell’Ordo Virginum. Ora

Carissimo padre, ho ricevuto la copia del bellissimo periodico, nel quale la “vita” della famiglia passionista palpita anche nei cuori di chi, per la lontananza fisica, non ha la possibilità di essere presente come pur vorrebbe. Ti ringrazio per le preghiere che rivolgi al Signore per me, bisognoso di tutto e per la mia famiglia. I miei bambini stanno crescendo e, sempre di più, riconosco in loro, come nel matrimonio, un vero dono di Dio. Mi sto impegnando seriamente a “vivere” la mia famiglia appunto come “regalo” del nostro papà del cielo che tanto ci ama e ci dimostra ogni giorno il suo amore. Sto camminando e sento fluire in me una vita nuova: o meglio, sto prendendo maggiore coscienza di essa. Ciò avviene solo perchè mi sto aprendo di più all’amore di Dio, al quale non si può resistere ... Un esempio concreto: giorni fa stavo per cadere in una grave difficoltà. Ho preso in mano un crocifisso e l’ho guardato intensamente, chiedendo a Gesù, nel profondo del mio cuore, di aiutarmi. E’ stato come se Gesù mi parlasse e mi dicesse: “Così ti ho amato!”. Subito ho superato la difficoltà. Poi la gioia e tanta commozione. Vorrei gridare a tutti la gioia che Gesù ha promesso di darci:è una straordinaria realtà, non un’illusione, perchè nasce dal nostro stare sempre uniti a lui. Vorrei anche farti conoscere la serva di Dio Nuccia Tolomeo, nata a Catanzaro il 10-41936, e morta il 24-1-1997. Colpita dalla nascita da paralisi progressiva deformante e immobilizzata a letto, ha trovato in Gesù crocifisso le motivazioni per cantare la vita. Nonostante la grave disabilità per il suo corpo contorto, ha elevato un Magnificat all’amore di Dio per il dono della vita, della fede, della famiglia e della natura... La preghiera e l’amore a Gesù Crocifisso e alla Madonna sono stati la forza ed il segreto per la sua immolazione, come vittima d’amore, a favore


TESTIMONIANZE

13

to a conoscere, amare, servire e avere un buon rapporto con Gesù. Grazie, per avermi scossa con il tuo biglietto. Amica di G.C.

Il bello, il brutto e la nostra scelta

Gioia dopo le consacrazioni a Giulianova Lido il 20-11-11 dell’umanità sofferente. Si sta svolgendo il processo di beatificazione. (Vedi: www.nucciatolomeo.it.). Riccardo Scerbo, Marcellinara (CZ)

Senza la meditazione quotidiana, sarei diventata peggiore di tutti Caro padre, sono fedele alla mia consacrazione; tutti i giorni chiedo a S. Gemma di essere fedele ai miei impegni; tutti i giorni sento il bisogno di stare in intimità con Gesù e non riesco a iniziare la giornata senza la santa meditazione. Quando non sono a casa, medito mentalmente i misteri dolorosi e cerco di vivere con amore la mia giornata. Il tuo libro “Voi siete miei Amici” è benedetto, ogni volta che lo termino di meditare, lo inizio di nuovo e non riesco più a contare tutte le volte che l’ho fatto. Non è un ripetere, perché, rifacendolo e cambiando me stessa, il libro è sempre nuovo. Non ci vediamo da molto tempo, ma ti assicuro che il Signore ha operato in me e nella mia famiglia i miracoli della quotidianità. Quando posso, con mio marito vado a trovare un’amica che ha perso il marito di tumore e lei è malata di sclerosi multipla. Prego per te ogni giorno e ti assicuro che le tue preghiere arrivano a me e alla mia famiglia. Anche se non ci vediamo, io porto e porterò sempre nel cuore quello che mi hai insegnato, consegnandolo a chi vuole vivere con Gesù, in Gesù, per Gesù. Il frutto della mia meditazione quotidiana è quello d sentirmi bene nel corpo e nello spirito e di prendere l’amaro per il dolce e il dolce

per l’amaro, come ci suggerisce san Paolo della Croce. La strada è sempre in salita. Se non fossi aiutata dalla meditazione quotidiana, sarei diventata peggiore di tutti. Non bisogna lasciarla mai, anche perché più tempo passa e più sono stanca e meno disponibile ai continui cambiamenti, mentre le occupazioni aumentano sempre. A volte, a fine giornata, mi meraviglio di quello che sono riuscita a fare e allora esclamo: “Signore, sei grande”! Quando posso, prendo la messa quotidiana, che è un grande sostegno. Fortuna che ho Gesù! Lui conosce tutti i travagli e mi aiuta a migliorarmi, a morire a me stessa. Questo è duro, ma mi sento più leggera. Secondo me, cresciamo quanto più ascoltiamo e viviamo gli insegnamenti di Gesù. Se ci facciamo guidare da Lui, troviamo la nostra intimità personale con Dio, a cui non sapremmo più rinunciare. Questa ci rende consapevoli del nostro niente, ma siamo tutto con Lui. Troviamo la forza e il coraggio per non mollare mai. Gesù ha sacrificato la sua vita per noi e come lo ha fatto! Sento il bisogno di imparare da Gesù soprattutto l’amore: amare, pregare, fare del bene a chi ci fa soffrire. Nessuno ha subito torti come quelli subiti e perdonati da Gesù. Egli ci perdona sempre, se anche noi sappiamo perdonare. Ti ringrazio, padre, e con te ringrazio la Famiglia Passionista, di cui mi sento partecipe: è la mia scuola giornaliera che mi aiuta ad essere migliore, per imparare a vivere da cristiana. Certo sono fragile, debole, bisognosa della misericordia di Dio, tuttavia, dopo la santa meditazione, riprendo coraggio, mi sento felice e vado avanti serena, consapevole di quanto è mutevole la stima degli uomini. Grazie, perché mi hai insegna-

Un nuovo giorno si è affacciato nella nostra vita. Che meraviglia!!! Il pensiero del cristiano vola verso il Signore con un profondo e grato ringraziamento per tutto ciò che di gioioso si dipana intorno a noi. La nostra vita continua, contemplando il magnifico colore dei fiori, l’azzurro misterioso del mare a cui il cielo fa da specchio e con la sua immensità fa godere il cuore e trascina la mente verso il nostro Padre celeste che ha uno smisurato amore per l’uomo. Se prendiamo nelle nostre mani una rosa, con il suo profumo intenso, il suo colore gradevole, provo gratitudine per il Creatore e penso: “Che pittore straordinario, che alchimista singolare”! Così avviene quando guardo i colori dell’arcobaleno o di un tramonto estivo, in cui il cuore è così preso dalla loro bellezza che, se si potesse, ci si tufferebbe dentro. Il creato è un dono del Signore di una dolcezza e di una grandezza incomparabile. Questo entusiasmo si spegne quando penso all’uomo che, spinto dal proprio “Io” e guidato da false illusioni, è solo capace di atti illeciti, illegali, abusivi… Allora quei sentimenti belli scompaiono quando si assiste alla distruzione della natura, agli omicidi, al disfacimento della famiglia e alla dissoluzione di ricchezze che non riguardano più solo poche persone ma interi stati. Avvenimenti tristi, spesso orrendi, che denotano la insana scelta dell’uomo di vivere senza Dio. La paura, il disagio che riguarda tutti noi e quelli che possiedono ancora il timore di Dio, deve lasciare il posto al coraggio di vivere la propria vita mettendo al primo posto Gesù, portando la croce di ogni giorno con amore, offrendo a Lui tutto quello che la giornata ci offre. Non dimentichiamo che la nostra salvezza la dobbiamo al generoso gesto del Figlio di Dio che ha versato il proprio sangue per noi. Il Padre lo ha fatto risorgere per dare anche a noi la vita eterna. Dalla comprensione di tutto questo deriverà la nostra pace. Di Clemente Anna Maria


14

PASSIONISTI-CHIESA-SOCIETÀ

PASSIONISTI Spoleto rende omaggio a San Gabriele dell’Addolorata... Il Consiglio Comunale di Spoleto ha approvato all’unanimità una mozione presentata dal consigliere Sergio Grifoni dell’UDC-Terzo Polo sulle iniziative da adottare nella medievale città umbra per meglio ricordare la figura di San Gabriele dell’Addolorata, in occasione del 150° anniversario della sua morte che ricorrerà il prossimo 27 febbraio. A Spoleto San Gabriele ha vissuto due terzi della sua vita, forgiando la sua fede e la sua spiritualità. «Era giusto – afferma il consigliere Sergio Grifoni - che, al di là delle iniziative che la Chiesa intenderà adottare, anche la componente civile Spoleto ricordasse in maniera degna questo suo figlio eccelso. Oltre alla ricorrenza del prossimo 27 febbraio, si è chiesto di individuare un sito cittadino idoneo da intitolare al Santo. Attualmente esiste un L.go Possenti, ristretto però nella piccola area urbana retrostante il palazzo dell’Azienda Turismo. La mia proposta, avanzata e condivisa dal Consiglio, è quella di intitolare a San Gabriele l’attuale spazio meglio conosciuto come L.go Oberdan, in appendice a via dei Gesuiti, dove Francesco frequentò il liceo. Altra iniziativa proposta è quella di un eventuale gemellaggio con la cittadina di Isola del Gran Sasso che, con Spoleto, condivide la parentesi terrena del Santo. Ritengo questa azione unanime del Consiglio Comunale, una bella pagina della vita amministrativa cittadina». (Francesco Carlini)

… e TERNI RICORDA il padre di San Gabriele, SANTE POSSENTI “Il Messaggero” del 31 ottobre, nella pagina locale di Terni, in articolo di

Walter Patalloco, sotto il titolo “La fatica di essere padre di un Santo” ricorda la vita travagliata e difficile di Sante Possenti e in via dell’Arrigo, nella casa dove è nato nel 1791 e dove è morto dieci anni dopo la morte del santo nel 1872, è stata posta una targa in memoria. Forse anche per celebrare l’arrivo della corpo di S. Gabriele a Terni dal 21 al 23 gennaio 2012.

comunità salvata e salvante, evangelizzata ed evangelizzante. Come la Chiesa, essa è chiamata ad accogliere, irradiare e manifestare nel mondo l’amore e la presenza di Cristo».

SOCIETÀ

CHIESA

«L’ECLISSI DI DIO DIETRO ALLA CRISI DELLA FAMIGLIA» Lo ha detto papa Benedetto XVI ai partecipanti dell’Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, in occasione del 30.mo di fondazione del dicastero e dell’esortazione apostolica “Familiaris Consortio (1 dicembre 2011) «La nuova evangelizzazione dipende in gran parte dalla Chiesa domestica . Nel nostro tempo, come già in epoche passate, l’eclissi di Dio, la diffusione di ideologie contrarie alla famiglia e il degrado dell’etica sessuale appaiono collegati tra loro. E come sono in relazione l’eclissi di Dio e la crisi della famiglia, così la nuova evangelizzazione è inseparabile dalla famiglia cristiana. La famiglia è infatti la via della Chiesa perché è “spazio umano” dell’incontro con Cristo. I coniugi, non solo ricevono l’amore di Cristo, diventando comunità salvata, ma sono anche chiamati a trasmettere ai fratelli il medesimo amore di Cristo, diventando comunità salvante. La famiglia fondata sul sacramento del Matrimonio è attuazione particolare della Chiesa,

Da RadioVaticana, RadioGiornale ore 14:00, venerdì 02 dicembre 2011 www.radiovaticana.org Mosca: proposta la creazione di un “organismo di monitoraggio” per i cristiani perseguitati “Un appello a tutte le autorità a fare tutto il possibile per fermare la violenza contro le comunità e i credenti cristiani, e fermare uccisioni e profanazione di chiese e oggetti sacri”. E’ stato lanciato da Mosca al termine della Conferenza internazionale su “La libertà di religione: la questione della discriminazione e della persecuzione dei cristiani” promossa dal Patriarcato di Mosca. “I partecipanti alla riunione – si legge nel testo ritengono inammissibile collegare la violazione dei diritti dei cristiani con qualsiasi religione tradizionale e condannano ogni forma di estremismo che usa i sentimenti religiosi dei credenti per promuovere l’escalation di odio verso le comunità cristiane”. Al termine di due intensi giorni di lavori, i rappresentanti religiosi ed esperti avanzano la proposta di promuovere “un meccanismo efficace per la protezione dei cristiani e delle comunità cristiane che sono vittime di persecuzione Dalla Conferenza di Mosca prende dunque corpo la proposta di creare “un organismo internazionale di monitoraggio delle discriminazioni contro i cristiani” in grado di prestare assistenza. (R.P.)


PROGRAMMA DI FORMAZIONE 2012

MEDITAZIONI MENSILI 2012 Dal libro: “Voi siete miei Amici” Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

N. 3 N. 9 N. 14 N. 66 N. 69 N. 21 N. 5 N. 10 N. 59 N. 12 N. 63 N. 24

Lo sguardo fisso su Gesù Crocifisso Cristo “doveva” morire Rifiutato dal suo popolo Attirerò tutti a me Maria e l’obbedienza nella fede Questo è il mio corpo dato per voi L’agnello pasquale: il sangue che salva Il buon pastore La Pietà Il chicco di frumento Riaperte le porte del cielo Il comandamento nuovo

FORMAZIONE 2012 “Spiritualità Passionista” Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

La spiritualità passionista: La spiritualità dell’amore Spiritualità passionista: La passione di Gesù al centro Spiritualità passionista: Contemplare il Crocifisso Amore doloroso e dolore amoroso Ai piedi della croce c’è sempre Maria Partecipare alla passione di Gesù La volontà di Dio al primo posto La vita di fede Pescare le perle nel mare della passione di Gesù L’uomo il “niente” che si tuffa nel “Tutto” Da Gesù Crocifisso al Crocifisso Risorto La morte mistica e la divina natività

CALENDARIO AMICI DI G.C. 2012 06 gennaio 08 gennaio 05 febbraio ?? febbraio 17 febbraio

Messa Casa Riposo – Montecosaro, ore 15,00 Ritiro Mensile a Morrovalle Ritiro Mensile a Morrovalle Corso di Formazione per responsabili – “S. Gabriele” Solennità della Passione e benedizione dei Crocifissi della Peregrinatio Crucis - Civitanova, ore 21,15. 04 marzo Ritiro Mensile a Morrovalle 01 aprile Ritiro Mensile a Morrovalle 06 aprile VENERDI’ SANTO 06 maggio Ritiro m. e consacrazioni. Morrovalle 16 maggio S. Gemma, patrona del MLP – Loreto, ore 21,00 27-30 aprile Convegno del 20° del MLP Italiano a S. Gabriele 10 giugno Ritiro Mensile a Morrovalle 01 luglio Ritiro Mensile a Morrovalle 06-11 agosto I corso Esercizi spirituali a S. Gabriele, per tutti 15-20 agosto II corso Ritiro spirituale a S. Gabriele, per famiglie 09 settembre Ritiro Mensile a Morrovalle 22 settembre Consiglio Nazionale - Morrovalle 07 ottobre Ritiro Mensile a Morrovalle 19 ottobre S. Paolo della Croce – Morrovalle, 21,15 04 novembre Ritiro Mensile a Morrovalle 09 dicembre Ritiro Mensile a Morrovalle 31 dicembre Fine anno a Morrovalle, ore 22-24,00

15

CONSACRAZIONI 2012 Fossacesia Morrovalle - Macerata Trasacco Roccaraso etc. Madonna della Stella S. Nicolò a Tordino Giulianova

22 aprile 06-maggio 23 giugno 3 ottobre 14 Ottobre 10 novembre 25 novembre

FESTE PASSIONISTE 2012 05 gennaio 17 febbraio 21 febbraio 27 febbraio 20 aprile 16 maggio 12 giugno 01 luglio 06 luglio 09 luglio 23 luglio 26 agosto 14 settembre 15 settembre 24 settembre 06 ottobre 09 ottobre 19 ottobre 03 novembre 05 novembre 13 novembre 18 novembre 21 novembre 09 dicembre

S. Carlo Houben Festa della Passione (Civitanova ore 21,15) Gesù prega nel Getsemani S. Gabriele dell’Addolorata: 150° dalla morte Piaghe gloriose di Gesù Cristo S. Gemma Galgani: Monache Pas. Loreto. 21,00 B. Lorenzo Salvi Preziosissimo Sangue S. Maria Goretti B.V.M. Madre della S. Speranza B. Niceforo e compagni martiri della Spagna B. Domenico Barberi Esaltazione della S. Croce B.V. Maria Addolorata, patrona Famiglia Passion. S. Vincenzo M. Strambi B. Isidoro de Loor S. Innocenzo Canoura Arnau martire Spagna S. Paolo della Croce a Morrovalle 21,15 B. Pio Campidelli Ricordo defunti della Famiglia Passionista B. Eugenio Bossilkov B. Grimoaldo Santamaria Presentazione di Maria SS. al Tempio B. Bernardo M. Silvestrelli

INCONTRI FRATERNITA’ 2012 1. Recanati MC 2. Morrovalle MC 3. Civitanova MC 4. Macerata 5. P. S. Elpidio FM 6. Montecosaro MC 7. S. Tommaso FM 8. S.Elpidio Mare FM 9. Fossacesia CH 10. Roccaraso etc. 12. Trasacco AQ 13. Giulianova TE 14. S.Nicolò a T. TE 15. Villa Lempa TE 15. Madonna d. Stella PG 16. Moricone RM 17. Bari Bari-Carbonara

Convento Passionista Convento Passionista Parrocchia S. Gabriele Parrocchia S. Croce Parrocchia S. Pio X Parrocchia Annunziata Parrocchia S. Tommaso Parrocchia Castellano Convento Passionista Parrocchia Assunta Suore Passioniste Parrocchia Annunziata Parrocchia S. Francesco Parrocchia S. Pietro A. Santuario della Stella Convento Passionista Suore

I e III venerdì II - ultimo mart. II - IV lunedì Ult. ven. varie II - IV venerdì II - ultimo giov. I - III lunedì I - III mercol. I e III martedì II - IV mercol. I - III mercoledì I - III venerdì I - III martedì I – III venerdì II - IV domenica I - III giovedì I ven. III domen.

18,30 21,00 21,00 21,00 21,00 21,00 21,00 21,00 21,00 15,00 21,00 21,00 21,00 21,00 15,30 21,00 16,00


Un’autostrada per raggiungere la casa del Padre Il 5 novembre il Signore ha chiamato a sé Di Marco Severino, già mio alunno nel seminario passionista e poi ottimo cristiano, come padre di famiglia, Amico di Gesù Crocifisso, consacrato perpetuo lo scorso anno a Roma. Ha vissuto con tanta fede la grave malattia che lo ha portato al cielo. Per ricordarlo, sintetizzo e riporto di nuovo alcune sue testimonianze commoventi. P. Alberto CP “La consacrazione perpetua a Gesù Crocifisso il 30-09-10 a Roma è stata una grande grazia. Mi ha dato una forza nuova per seguire Gesù, nel mio stato di salute, lungo la via del Calvario e mi ha aperto una nuova strada anzi un’autostrada per raggiungere la casa del Padre”. “A conferma della bella catechesi sull’Unzione degli infermi, ringrazio il Signore per avermi fatto sperimentare quanto Lui è vicino a chi soffre e confida in Lui. Prima di affrontare il rischioso intervento chirurgico, ho ricevuto l’Unzione degli infermi. É stata una esperienza bellissima. Mentre si svolgeva il rito, sentivo dentro di me gioia e pace e la presenza di Gesù guaritore sempre più forte, come se la voce e le mani del sacerdote che mi ungeva la fronte e le mani fossero quelle di Gesù, quando guariva tanti malati, mentre sentivo la certezza e la gioia di essere liberato dal peccato. É stata una sensazione sconvolgente. Il Signore sta tessendo con me una storia che non avrei mai immaginato! Nella mia malattia, me lo sento così vicino, che a volte mi sembra una favola bella quello che sto vivendo. La mia malattia si sta trasformando in una fonte di grazia e non so se chiedere la guarigione o di seguitare a soffrire con amore per riparare i miei peccati e per il bene di tutti. La sofferenza è addolcita e illuminata da una presenza viva del Signore, che sento sempre vicino a me, mentre mi incoraggia, mi sprona e mi ripete: “Non avere paura, perchè io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me avrà la vita eterna”. Ultimo dono: 15-10-11. “Ricevere la rivista è una festa e una grazia. Anche se non riesco più a leggerla, mi basta sfogliarla e risfogliarla pensando con quanto amore è stata scritta. Sperimento quanto è difficile camminare in una valle oscura, piena di insidie; ma nello stesso tempo ho fiducia, perché Gesù è dentro di me con il suo Spirito e trasforma il buio della valle in luce senza fine, ove brilla il volto di Dio. A volte sperimento il deserto bruciato dal sole e quando le mie forze sembrano venir meno, ecco Lui che con la sua grazia sgorgante copiosa dalla croce trasforma il luogo inospitale in un giardino fiorito, con una esperienza di gioia e di dolore che non saprei descrivere. Mi sembra di essere il chicco di grano che il contadino semina tra le zolle, fiducioso che dalla morte spunta una vita Severino Di Marco il nuova”. Severino Di Marco giorno della sua consacrazione a Roma: 30-92010

Calendario degli Amici 06 gennaio 08 gennaio 05 febbraio febbraio 17 Febbraio: 27 Febbraio: 04 marzo:

Messa e festa nella Casa di Riposo di Montecosaro, ore 15,00 Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,00-17,00 Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,00-17,00 Corso Formazione Responsabili a S. Gabriele Festa della Passione: benediz.Crocifissi Peregrinatio Crucis. Civitanova: 21,15 Festa di S. Gabriele: 150 anni del suo Transito. Ritiro Mensile a Morrovalle Ricordiamo al Signore i nostri defunti

Di Marco Severino di Roma: 05-11-11, consacrato perpetuo Ciccarelli Leonori Anna di Macerata: 08-11-11, consacrata perpetua.

Un grazie sincero a coloro che hanno inviato la loro offerta per le spese di stampa Gennaio-Febbraio 2012 – Anno XIII n. 1 Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2, DCB Macerata. Editoriale ECO srl - C. c. p. 11558624 Dir. Tonino Taccone – Red. P. Luciano Temperilli Piazzale S. Gabriele 2 – 62010 Morrovalle Mc T. 0733/221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733/222394 E-mail albertopier@tiscali.it http://www.amicidigesucrocifisso.org


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.