Bagliori e sguardi di un artista
PATRIZIO ARABITO

In copertina: Quadrato policromatico, acrilico su cartoncino, cm 20x20
In retrocopertina: Fontana dell’Elefante, matite colorate e acrilico su carta, cm 33x48
Bagliori e sguardi di un artista
PATRIZIO ARABITO
“Il grado di bellezza che l’artista può raggiungere ed esprimere attraverso la sua opera.
Dipende molto da com’è lui stesso.”
Omraam Mikhael Aivanhov
Il disegno sin da piccolo è stata la mia forma espressiva più evidente. Ero e sono tuttora colpito da ciò che ha una forma e un colore nuovo, da sentieri inesplorati, da ruderi, da ruderi, da oggetti, da volti nuovi. Quello che voglio comunicare con le opere che realizzo è connesso con l’idea di esprimersi liberamente. Il mio approccio pittorico è inquieto, immaginifico, che si fa spesso macchia e che in alcune fasi si ricollega al movimento del “tachisme” . Quella che realizzo è una totale immersione nell’essere attraverso vari cromatismi attuati con una modalità di rappresentazione di forte ed intensa carica emotiva osservando la realtà circostante per creare una “realtà informale”.
Quello che realizzo è una “realtà” metacromatica” di oggetti, persone e paesaggi. Nell’ arte è importante esprimere la propria natura originale dove vi è accesso soltanto allontanandosi dalle convenzioni e convulsioni sociali.
Quello che mi ha colpito e stupito di più è l’attitudine al disegno e al colore e quindi tutte le immagini che contengono questo senso di mistero di forza visiva e vividezza coloristica. Una buona attività creativa solleva i veli della menzogna su noi stessi, cosicché possiamo affidarci a quel senso del cambiamento che riguarda la vita di tutti i giorni. Il mio compito è quello di stimolare lo sviluppo di ogni studente attraverso la creatività il mio sogno è quello un giorno di creare un centro di sviluppo della creatività per ogni disciplina. Realizzare un’opera d’ arte è sentire attraverso tutto il proprio essere, quindi corpo e mente. La vera arte ritengo possa essere attuata attraverso una mente creativa e meditativa, certamente dal caos ma con consapevolezza. Il mio intento è quello di far accrescere l’interesse per la bellezza, attraverso la mia arte, allargare la coscienza e la partecipazione alla crescita della consapevolezza della propria individualità. Inoltre voglio anche unire ciò che riguarda l’aspetto spirituale orientale con l’ aspetto materialistico dell’occidente in un’unica sintesi artistica.
Uno dei miei sogni sarebbe quello di fondare una scuola integrativa delle attività spirituali e artistiche dell’essere umano. Via ogni tipo di gruppo e diventare più consapevoli e individui. Bisogna fare un balzo in avanti in un nuovo territorio inesplorato. Il mio vero intento attraverso l’arte è quello di giungere consapevolmente alla propria natura originale, che si manifesta con la pura spontaneità dei gesti con i colori.

Aletheia e ̀ il titolo che darei al lavoro complessivo di Arabito. Il termine greco e ̀ tradotto in piu ̀ maniere come “dischiudimento”, “svelamento”, “rivelazione” o “verità”.
Nelle opere raffiguranti la donna la ricerca dell’autore raggiunge un risultato notevole.
La Verita ̀ e ̀ velata, nascosta, ma presente. In “Donna orientale” ad esempio, emerge prepotente dal diaframma di colori che ci separa da Lei, bellissima, sensuale, labbra carnose, capelli a cascata sulle spalle e sguardo malinconico. La Bellezza di Arabito si e ̀ fatta carne e non solo non viene assorbita dallo sfondo, ma penetra la sottile membrana che ci separa da Lei per mostrarsi in tutto il suo splendore.
Queste opere sono da ritenersi manifesto dell’indagine dell’autore, figure metaforiche sublimate in modo particolare.
Dalla sua biografia: “Quello che cerca di scoprire attraverso un’immagine e ̀ il senso dell’ignoto e il mistero che la racchiude... In realta ̀ e ̀ attratto da tutto cio ̀ che puo ̀ portare ad una trascendenza della forma e della figura, frutto di studi e conoscenze di varie materie collegate a quelle artistiche”. Mi permetto una digressione: nel Faust di Goethe, lo scienziato Faust che tutto vuole sapere, chiede a Mefistofele: “Sono stufo di tutte queste rappresentazioni, conducimi alle madri, all’inizio, conducimi verso cio ̀ che pericoloso perche ́ lì non ci sono forme, le forme sono tutte disciolte”. È in quel regno che il logos non perviene. È lì che la poesia indica sempre nella sua parola, che e ̀ parola che manca, un oltre.
Arabito possiede la rara dote di saper scorgere la poesia in ciò che lo circonda e di trasfigurarlasia in cio ̀ che lo circonda e di trasfigurarla in armonie cromatiche in grado di suscitare sensazioni vitali. Possiamo definirlo un cantore della forza della vita, di quell’energia che pervade ogni cosa e che egli sente forte dentro se stesso. L’energia è il fil rouge che tiene insieme l’esplosione interiore espressa nelle sue opere, come una musica a cui non si può resistere e che riesce ad attivare ogni nostra cellula. Tutto ciò è percepibile anche nei suoi paesaggi, come Grotta dei colori e Grotta del cammello, che inneggiano a nuovi inizi, un universo introspettivo in continua evoluzione, generato dalla forza comunicativa del colore.
Vittorio Sgarbi
Le opere




















































Per non dimenticare




Le conseguenze della guerra, da P.P. Rubens
2009‐2002, olio su masonite




























Patrizio Arabito considera l’arte come strumento per conoscere profondamente se stessi per lasciare che i pensieri e le suggestioni fluiscano liberamente rimandando allo stato d’animo del momento narrato.
Contemporaneamente l’artista ama analizzare la veridicità delle cose, dei paesaggi e degli sguardi.
La sua arte è un connubio tra espressionismo e verismo.
In questi dipinti il supporto è coperto da una miriade di segni e colori tratteggiati con minuzia.
I soggetti, stilizzati, sembrano voler descrivere, non tanto un momento o un soggetto in particolare, quanto sentimenti condivisi.
Barbara Romeo
La sua presenza alla Fiera d’Arte Contemporanea di Innsbruke ha conferito ufficialmente alla sua Arte l’ingresso nel mercato nordeuropeo, garantendole l’inizio di un percorso di internazionalizzazione, valorizzazione e commercializzazione delle sue opere.
Armando Principe
La sua partecipazione alla Prima Biennale Internazionale ad Atene, la colloca tra i maggiori rappresentanti del patrimonio artistico contemporaneo.
La sua creatività delinea la massima espressione della sperimentazione odierna che ha radici nella tradizione classica. Un tuffo nel passato, intriso di cultura e bellezza, restituisce al mondo un’immagine odierna e aggiornata dell’Arte con un tocco di italianità.
Veronica Nicoli
Patrizio Arabito classe ’74 nasce artisticamente restauratore d’opere d’arte. Diplomato all’Accademia di belle arti e restauro di Catania, successivamente consegue il diploma accademico di secondo livello ad indirizzo didattico in educazione artistica; attualmente è docente di educazione artistica.
Già da queste sintetiche ma corpose note biografiche Arabito annuncia il suo personale percorso di studio avendo idee molto chiare: Fare arte, occuparsi di Arte, e destino di pochi, vivere d’arte. Ora, un artista che si forma accademicamente è per definizione figlio di una moltitudine di insegnamenti, di mentori, che hanno segnato la storia dell’arte.
Patrizio li ha conosciuti, li ha studiati, grazie alla sua formazione accademica. Come se li avesse personalmente vissuti, osservati e intervistati nel loro studio. Pigliato lezioni. Non si spiegherebbe altrimenti una certa devozione traslata all’espressionismo o al postimpressionismo, evidente nella gestualità nell’uso del colore.
Arabito attua un ribaltamento della visione pittorica del prussiano Lovis Corinth, dove il tratto pittorico quasi imbrattante del colore deforma le linee dilatando confusamente la pennellata che risulta sfrangiata e volutamente “degenerata”.
Per converso Patrizio Arabito mette sul fondo un figurativo di maniera e lo “imbratta” per dissacrarlo con pennellate che pare abbiano il solo intento di profanare la purezza della linea classica, senza però oscurarla.
Le pennellate dei suoi ritratti non a caso sono distanziate, il vuoto permette un effetto puzzle diradato di frammenti strappati.
L’artista catanese forse vuole permettere a un ipotetico voyeur di osservare meglio e in dettaglio attraverso il vuoto degli squarci di bianco; sotto certi aspetti una prospettiva concettuale di gran lunga più degenerata dello stesso Corinth.
Flora Tumminello
L’arte valica i secoli e il suo fascino non fa che aumentare con il passare del tempo. Patrizio Arabito, grande amante e cultore della disciplina pittorica, ha compreso questo principio facendosi portavoce di questa constatazione.
Nelle sue opere sintetizza la storia dell’arte condensando secoli di tecniche e tematiche in un singolo prodotto.
È così che “La dama azzurra” richiama inevitabilmente il periodo rinascimentale, quella ritrattistica che ancora continua ad ammaliare, e quello a noi più vicino cronologicamente, l’espressionismo astratto.
L’artista ricopre sfondo e soggetto con rapide pennellate di colore come a voler liberare la perfezione dalla sua rigidità.
Salvo Nugnes
La sapente struttura compositiva delle opere di Patrizio Arabito è caratterizzata dalla mutevolezza repentina degli andamenti segnici che fanno si che l’immagine si percepisca solo da lontano.
Un linguaggio di tipo astratto‐figurativo che ha consentito di dar vita ad un universo fatto di immagini coinvolgenti e introspettive in continua evoluzione, generate dalla forza comunicativa del colore.
La fruizione dell’opera di Arabito suscita nel sistema percettivo il tentativo di pesare gli elementi che formano la composizione, individuandone l’equilibrio compositivo.
Paolo Levi
Sono nato a Catania il 16/03/1974 dove attualmente risiedo e lavoro come docente di educazione artistica (Arte e immagine) e come artista. A Catania ho trascorso gran parte della mia infanzia e giovinezza giocando molto e restando a contatto con la natura, che mi ha mostrato sempre quel lato misterioso e colorato di cui spesso vado alla ricerca.
Il disegno è stata la prima forma di espressione, un istinto naturale che da allora mi ha accompagnato a realizzare quello che sentivo e percepivo. La mia formazione artistica non è del tutto lineare, nel senso che si snoda da un istituto tecnico commerciale all’accademia di belle arti, ma è una forma d’indagine che ho pensato di fare in maniera spontanea, nata da una profonda passione che man mano affiorava in me.
L’amore per la conoscenza mi ha portato, infatti, prima verso varie discipline come quella del teatro e della fotografia tanto da conseguire gli attestati regionali nel 1997 come animatore turistico e nel 1998 come operatore fotografico, successivamente quelli di segretario d’albergo nel 1999, di operatore su pc nel 2000 e di esperto internet nel 2001, oltre ai due brevetti che mi hanno consentito di diventare istruttore di nuoto e di poter lavorare in varie piscine private e comunali.
In questo periodo ho avuto modo di conoscere i “maestri” della pittura in seguito a dei viaggi a Roma e ho capito che il mio mondo era ed è quello della pittura e direi in maniera più estesa quello dell’arte.
La passione ben presto si è tradotta in realtà con l’approfondimento delle varie tecniche che riguardano la pittura, i miei primi quadri ad olio fanno parte di questo periodo, realizzati durante i corsi attuati dal Professore Alessandro Balsamo e in seguito dalla Professoressa Loredana Catania.
Il mio percorso è poi andato avanti con l’iscrizione all’Accademia Di Belle Arti e Restauro “Nike” di Catania nel 2002 dove ho avuto modo di seguire i corsi di pittura dei professori Antonio Santacroce e Antonio Sciacca.
Ho conseguito un attestato regionale di restauratore di opere d’arte nel 2003 e nel 2006 il Diploma
Accademico in restauro corrispondente al corso di pittura con 110 e lode e successivamente il Diploma
Accademico di secondo livello ad indirizzo didattico in “Educazione artistica” nel 2009, presso l’Accademia di belle arti di Catania.
Nello stesso periodo compio viaggi studio a Parigi, Napoli, Brescia, Bergamo, Verona, Firenze, Siena, Lucca, Arezzo e Pisa.
I miei riferimenti artistici iniziano con i maestri del Rinascimento in particolar modo con Leonardo, Michelangelo, Tiziano e il Veronese, continuano con i maestri del Seicento, Velazquez, Vermeer, Rubens, Caravaggio e Rembrandt e seguitano con i maestri del paesaggio soprattutto con Corot, Friedrich, Turner, Sisley e Monet e infine i pittori simbolisti G. Moreau e O. Redon.
Dell’arte contemporanea ho percepito il tocco segnico della pittura di De Pisis, i valori cromatici delle composizioni di Morandi, riferimenti artistici quali la scuola romana e la pittura di F. Pirandello, R. Guttuso, Ruggero Savinio, Piero Guccione e una particolare attenzione alla pittura espressionista astratta, sempre restando aperto nello scoprire la bellezza che compare in ogni forma d’arte.
Nel 2009 conseguo il diploma accademico di secondo livello ad indirizzo didattico in educazione artistica presso l’Accademia di belle arti di Catania.
Ho lavorato per sette anni dal 2009 al 2016 in Provincia di Crema come docente di arte e immagine e storia dell’arte e disegno.
Attualmente lavoro come artista e docente di Arte immagine (Educazione Artistica) a Catania.
Mostre, videoesposizioni, pubblicazioni e premi di Patrizio Arabito
Collettiva d’arte – Accademia d’arte etrusca, Premio aquila d’argento.“Natale arte, ieri e oggi”, Misterbianco, galleria civica (CT), 2007
Mostra collettiva – Accademia d’arte etrusca, “Essenza donna”, comune di Motta S. Anastasia (CT), 2008
Mostra collettiva – Accademia d’arte etrusca, galleria civica di Misterbianco (CT), 2008
Mostra collettiva – Accademia d’arte etrusca, Premio internazionale “Chimera d’argento”, 2008
Diploma di merito – Accademia d’arte etrusca, Premio città di Catania, 2008
Attestato di merito – Accademia d’arte etrusca, Premio Aquila d’argento, 2008
Mostra collettiva – Accademia d’arte etrusca, “Omaggio a S. Agata”, San Giuseppe al Duomo, Catania, 2009
Mostra collettiva – Ikiyarte (CT)2009
Mostra collettiva – Accademia d’arte etrusca, “Essenza donna”, comune di Motta S. Anastasia (CT), 2009
Mostra collettiva – Accademia d’arte etrusca, Museo Civico Castello Ursino di Catania, 2009
Mostra collettiva – Premio città di New York, 2010
Mostra collettiva – Il Tempio, (Pa), 2010
Mostra collettiva – Estemporanea di pittura alla Pro loco di Crema (Cr), 2010
Mostra collettiva – Estemporanea di pittura alla Pro loco di Crema (Cr), 2011
Premio “150 anni di creatività”, 2011
Mostra collettiva – Estemporanea di pittura, Offanengo, (Cr) concorso “Barbelliamo”, 3° classificato, 2012
Mostra personale – Galleria “La Spadarina”, Piacenza, 2012
Estemporanea di pittura – Soncino (Cr), 2012
Mostra collettiva – Estemporanea di pittura, Offanengo, (Cr) concorso “Barbelliamo”, 3° classificato, 2013
Mostra collettiva – Pro loco Crema, 2014
Mostra collettiva – Pro loco Crema, 2015
Mostra collettiva – Genivolta, Crema, 2015
Videoesposizione – Premio Grande Maestro, Palermo, 2016
Pubblicazione – Catalogo Premio Grande Maestro, 2016
Mostra collettiva – “Top Selection”, Galleria Effetto Arte, Palermo, 2017
Pubblicazione della Mostra “Top Selection” su Effetto Arte, Palermo, 2017
Pubblicazione – Studio Byblos, Palermo, 2017
Premio internazionale “Novecento” con pubblicazione nel catalogo, dedicato a Guttuso a cura di Paolo
Levi – Palermo, 2017
Premio internazionale “Paolo Levi nelle stanze del Tiepolo” con pubblicazione nel catalogo, a cura di Paolo Levi – Milano, 2017
Collezione Cavallini‐Sgarbi, con pubblicazione su catalogo “ Archivio”‐ Ferrara, 2018
Video esposizione – Premio Arte Palermo con pubblicazione sul catalogo – con la presenza di Philippe
Daverio e Paolo Levi – Palermo, 2018
Quadro selezionato e premiato a Bologna Da V. Sgarbi per Museo d’arte Contemporanea, 2018
Premio “Eccellenza Europea” delle Arti, 2018
Biennale delle Fiandre 2018, Premio Magritte
MiamiMilano International Art Exhibition – Art Basel, 2018
Premio Salvador Dalì, 2018
Premio Artista dell’anno, Palermo, 2019
Collettiva a Monreale, pubblicazione su Art Now, 2019
Collettiva per la presentazione dell’annuario internazionale di arte contemporanea “ARTISTI 19”. Spazio Watt 37, Milano, 2019
Biennale di Barcellona, mostra collettiva, 2019
Premio Maestri d’Italia, con video esposizione, Firenze, 2019
Premio Cultura Identità, con video esposizione, La Spezia, 2019
Premio Michelangelo, con video esposizione, pubblicazione su Art Now, Roma, 2019
Premio Modigliani, Spoleto, 2019
Primo Gran Premio Montecarlo “Oscar della creatività”, 2019
Biennale di Milano, mostra collettiva, 2019
Premio Leonardo da Vinci, con video esposizione, Firenze, 2019
Fiera Arte Padova, mostra collettiva, 2019
Biennale di Atene, con video esposizione, 2019
Pubblicazione sul catalogo “L’Elite, 2020
Premio “David di Donatello delle arti visive”, mostra collettiva, 2020
Pubblicazione sul catalogo “Essenza”, 2020
Biennale di Innsbruke, video esposizione, 2020
Pro Biennale – mostra collettiva, Venezia, 2020
Premio della critica, Palermo, 2020
Premio “Artista d’avanguardia”, pubblicazione su Art Now, Palermo, 2020
Restauri eseguiti da Patrizio Arabito
Gessatura e doratura a guazzo di una cornice lignea, 2002/2003
Candelabri di fine ‘700 chiesa SS. Sacramento di Avola (Sr), 2004
Restauro di una statua in legno e cartapesta del XIX sec., 2004
Tela di fine‘700, “L’ultima cena” chiesa SS. Sacramento di Avola (Sr), 2005
Tela di fine‘700, “La cacciata dei mercanti dal tempio” chiesa SS. Sacramento di Avola, (Sr), 2006
Dipinti murali di una villa liberty di Barcellona Pozzo di Gotto, (Me), 2006
Affreschi e altare del convento dei gesuiti, Alcamo, comune di Trapani, 2007
Tela del ‘600, chiesa Immacolata dei Minoritelli di Catania, 2007
Tela raffigurante San Giovanni Battista del pittore Cirinnà, seconda metà del ‘900, custodita nella chiesa
Immacolata dei Minoritelli, 2008
Museo dei sensi di Canicattini Bagni, (Sr) – 2008 (restauro lapideo)
Tela “L’apoteosi di Sant’Agata” custodita nella chiesa Immacolata dei Minoritelli di Catania, 2008/2009

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Palermo ‐ Novembre 2024
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