EXPO D’ARTE CONTEMPORANEA

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a cura di Dina
DAL 29 NOVEMBRE AL 6 DICEMBRE 2025
PALAZZO GENOVESE - SALERNO
Expo d’Arte Contemporanea
“LUCI
a cura di Dina Scalera
DAL 29 NOVEMBRE AL 6 DICEMBRE 2025
PALAZZO GENOVESE - SALERNO

Presenta il giornalista
PAOLO ROMANO
Direttore artistico
DINA SCALERA
Allestitore GIANNI MEMOLI
Critico d’arte LUIGI SINACORI
Aiuto Direttone artistico STEFANIA SIANO
Aiuto allestitore MARIO CESTARO
Aiuto Allestitore BIAGIO LANDI
Fotografia e grafica
PAOLA SIANO
Catalogo a cura di STUDIO BYBLOS - PALERMO
Copyright - tutti i diritti riservati Avalon Arte APS
ISBN 9791282018159 Novembre 2025
CON IL PATROCINIO DI

Dina SCALERA
Cosimina AGRESTI – A.MINA
Rosanna ANELLI
Demmi AVANZI
Eter BARATTA – MEB
Manuela BORRELLI
Ugo DE CESARE
Massimiliano GRILLI
Antonio IOVINE
Biagio LANDI
Arianna PAPARELLA
Vincenzo RIDOLFINI
Paola SIANO
Francesco TORTORA
Silvana VALESE – Sil.Va
Nel cuore luminoso di Salerno, dove ogni anno, durante il periodo natalizio, le strade si trasformano in un percorso incantato di luce, ritorna “Luci in Avalon”, l’Expo d’Arte Contemporanea che da dieci anni accompagna e celebra la magia delle Luci d’Artista.
Questa decima edizione rappresenta non solo un traguardo importante, ma anche un nuovo inizio: un viaggio rinnovato tra arte, luce e visione, in dialogo con una delle manifestazioni più amate e riconosciute d’Italia.
In questa decima edizione, che si intreccia con la ventesima di Luci d’Artista, il dialogo tra arte e città diventa più intenso che mai.
“Luci in Avalon” non è soltanto una mostra.
È un invito a fermarsi, a guardare, a lasciarsi attraversare dalla luce.
È un racconto fatto di emozioni, dove ogni opera è una scintilla di un’unica costellazione.
È la prova che l’arte, come la luce, non conosce confini: scivola tra le cose, illumina ciò che tocca, e cambia chi la osserva.
LUCI IN AVALON quest’anno è ulteriormente impreziosita dal conferimento del Premio NOLAVA alla carriera all’attore e regista LUCIO BASTOLLA
Ringrazio per la preziosa collaborazione
Vincenzo Napoli – sindaco del Comune di Salerno
Lucio Bastolla – Premio alla carriera NOLAVA
Paolo Romano – giornalista
Luigi Sinacori – critico d’arte
Stefania Siano – aiuto direttore artistico
Giovanni Memoli - allestitore
Mario Cestaro – aiuto allestitore
Biagio Landi – aiuto allestitore e artista che ha creato la scultura NOLAVA
Paola Siano – Grafica e fotografa
Dino Marasà – Editore e critico d’arte
La casa editrice Studio Byblos di Palermo
TUTTI GLI ARTISTI
Buon viaggio fra le luci dell’Arte!
Dina Scalera
Presidente dell’associazione culturale AVALON ARTE APS

Dino Marasà
Con entusiasmo accolgo gli artisti che danno vita alla decima edizione di Luci in Avalon.
Ogni pagina di questo catalogo è una luce che si accende, un battito d’anima che racconta la bellezza nelle sue infinite forme, un intreccio di visioni che si incontrano e si riconoscono.
Dietro questa magia c’è la passione instancabile di Dina Scalera, custode di un sogno che, anno dopo anno, si fa realtà. Dina sa ascoltare l’arte come si ascolta un respiro, sa cogliere la verità di un gesto, la poesia nascosta in un colore, la parola che nasce dal silenzio di una tela.
Studio Byblos è onorato di accompagnare questa avventura editoriale, di dare voce e forma a un progetto che non è solo esposizione, ma incontro, dialogo, emozione condivisa.
Ogni opera qui raccolta è una scintilla che unisce, un racconto che illumina il cammino di chi crede ancora nella forza dell’immaginazione e nella bellezza come atto di resistenza e rinascita.
Buona Arte a tutti
Dino Marasà Critico d’arte ed editore di Studio Byblos di Palermo

In un mondo sempre più governato dall’intelligenza artificiale e sempre meno dalla creatività e dalla manualità dell’essere umano, dalla decima edizione di Luci in Avalon emerge una consapevolezza: gli artisti odierni, nonostante le numerose distrazioni, o meglio, scorciatoie, scelgono ancora consapevolmente di rappresentare non soltanto ciò che si cela dietro un’attenta mimesi del mondo ma puntano al cuore delle emozioni, raggiungendo un catartico e districato spartito dalle amare note che mostri più a fondo la nostra realtà, uno scenario troppo spesso traboccante di grida d’aiuto, dolore e ricordi del passato.
Questa Expo d’arte contemporanea si mostra come un importante contenitore, un momento di confronto tra artisti e pubblico, un’occasione per riflettere insieme sul ruolo dell’arte nel nostro tempo. L’arte contemporanea non cerca di rassicurare lo spettatore o il fruitore ma di risvegliare. È un atto di fiducia nella visione, nel pensiero, nella possibilità di continuare a porre domande altre, dei quesiti ai quali molto spesso non esiste risposta certa ed è proprio questa incertezza ad intrigare i sensi e l’animo.
Le opere hanno quasi sempre un personale flusso narrante e ci invitano a lasciarsi attraversare porgendoci un caloroso e sonoro invito a cercare non solo quello che la mente umana riesce a comprendere ma soprattutto quello che è imperscrutabile, ciò che ci sorprende. Lasciandoci invadere dal flusso emotivo e comunicativo irradiato dalle installazioni, riceveremo in dono una prospettiva aperta sul presente, una finestra non solo sul mondo circostante ma soprattutto una riflessione su noi stessi, sulla sfera interiore, la dimensione più intima e complessa della condizione umana. Sebbene oramai molti artisti si trovino lontani dal tradizionale circuito dell’arte, ossia dai committenti, dal collezionismo puro, dalle perenni esposizioni museali, si tende spesso a sviluppare una sorta di chiusura verso questo ambiente per diventare, invece, i committenti di se stessi; è l’artista che realizza, concepisce e forgia l’opera. Pur restando ugualmente distinte le figure del fruitore, del conoscitore e dello storico dell’arte, oggi il maestro di bottega viaggia sempre più spesso su binari autonomi, in cerca di una certa “guerriglia” interiore ed esteriore, come direbbe Germano Celant. Nel XIX secolo, quando il mercato europeo venne invaso da quello americano e si verificò una vera e propria crisi delle idee, divenne sempre più centrale il concetto di talento inteso come virtuosismo tecnico, come abilità nell’imitare la natura. Era un nuovo modo di intendere l’arte.
L’arte odierna, invece, pretende che lo spettatore sia attivo: la tecnica non è più soltanto mimesi della natura, ma richiede l’uso di linguaggi sempre nuovi, linguaggi che si spingano oltre.
Dopo concetti come la decontestualizzazione, l’astrattismo e i manifesti delle avanguardie, risulta sempre più difficile essere credibili in un mercato in continua evoluzione. Spesso, un richiamo al classico può rappresentare un’ancora di salvezza: può diventare fonte d’ispirazione, una solida base per costruire un futuro emotivo ed emozionale, uno slancio verso narrative ruminate e interiorizzate. In questa mostra si sottolinea con forza l’importanza di rappresentare non tanto l’astrazione pittorica e scultorea, quanto la concretezza della realtà che ci circonda, una realtà che, paradossalmente, si sgretola sotto le macerie di conflitti bellici e cambiamenti climatici, ma che al tempo stesso conserva un’unica certezza: le infinite sfaccettature del nostro io e della nostra condizione umana.
Cosa possono, quindi, donarci ancora gli artisti contemporanei dopo i maestri rinascimentali, dopo Duchamp, Pollock, Warhol, Picasso, Kandinskij e così via? Affermare che lo specchio della realtà riflessa basti a definire l’arte è un errore altrimenti, banalmente, sarebbe sufficiente l’ hic et nunc della fotografia o delle più disparate attrezzature audio-video. Uno specchio si limita a restituire ciò che già vediamo o è in grado di mostrare anche noi stessi? Ai posteri l’ardua sentenza. Agli artisti di questa Expo è affidato, infatti, un arduo compito: risvegliare lo spettatore da un torpore ingannatore, un sonno che banalmente ci protegge da noi stessi e dalla realtà circostante. Chiunque decida di rivolgere il proprio sguardo di fronte alle opere esposte oggigiorno compie un atto di coraggio, un’azione volta ad eliminare quel velo protettivo che sia fonte di catarsi interiore e che diventi un invito autentico ad una totale immersione nelle onde e nelle increspature del nostro io più profondo. In barba alla sindrome di Stendhal, desideriamo interagire emotivamente con l’artista, chiediamo al nostro corpo una reazione-lotta sfruttando la potenza espressiva di pennellate, tele, pastelli, acquerelli, tessere di mosaico, vetro, legno, ceramiche, luci e ombre, forme e volti, paesaggi e scorci... Tutto questo è Luci in Avalon, buon viaggio nell’arte a tutti.
Luigi Sinacori Critico d’Arte

agresti.cosimina@gmail.com

anelli.rosanna@gmail.com

olio su tela, cm 50x70
DEMMI AVANZI

VALLE DELL’EDEN olio su tela , cm 40x70

manuelaborrelli3@gmail.com

ugodecesare5@gmail.com

passionepastello@gmail.com

iovineantonio.arte@gmail.com

biagio.landi4@gmail.com

a.paparella71@gmail.com

rid-enzo@alice.it

VERSO LA LUCE acrilico su tela, cm 60x60
siano.paola@gmail.com

ftort@libero.it

Acrilico su compensato, cm 50x70

