Il Poligrafico, n. 177, Giugno - Luglio 2017

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StaMpa E NuovI MEdIa NELL’Era dIGItaLE

DIGITAL PRINTING FORUM La stampa digitale di ieri, oggi e domani

speciale workflow AZIENDE GRAFICHE tech:art, alla ricerca dell’effetto WOW

N. 177 Giugno Luglio 2017 Stratego Group 20090 Segrate (MI) via Cassanese 224 Euro 9,90


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Persone e aziende citate nel numero con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono a un’inserzione pubblicitaria. Abar Litofarma 55 Abedin Bobak 73 ACIMGA 18,73 Agfa 27,54 Amilcare Pizzi 14 ARGI 18,54 Arti Grafiche Castello 37 Arti Grafiche Fiorin 37 Arti Group 38 ASIG 18 Assografici 38 ATIF 18,58 Atlantic Zeiser 54 Atoda Masato 73 Barban Marco 29 Barber Andy 66 Barboglio Enrico 38 Baumann Italia 54 Becchetti Armanno 15 Becchetti Giacomo 15 Bianchi Silvano 55 Bini Massimo 37 Bobst 2,17 Boccia Vincenzo 10 Böttcher 54 Botalla Domenico 59 Botalla Enrico 59 Botalla Massimo 59 Botalla Paolo 59 Brambilla Betty 55 Burgo Group 69 Buyle Wim 18 Calcagni Marco 73 Callegari Renzo 55 Cameron 14,38 Canon 16,30,37,54,56,59 Carbonara Diego 38 Carcano Matilde 17 Carnevali Valentina 55 Cattina Remo 61 Cerrato Massimiliano 56 Challenge 43 Chang’an Lu 73 Chi Zhao 73 China Print 72 Chopra Kamal 73 Ciufoli Roberto 55 Confindustria 10 Coptip 14 Corelli Massimiliano 18 Costa Antonietta 65 Costa Leopoldo 65 Costa Manuela 65 Costa Massimiliano 65 Dago Matteo 37 Danaflex 46 Davis Andrew 67

Digital Metal 43 DMA Italia 55 Docufy 16 DruckChemie 54 Duplo 43,53 Durst 17 EFI 19 Elcograf 14 ENIPG 18,54 Epple 54 Exaprint Italia 41 EY Italia 10 Fattorossi Luca 53 Favini 68 FCB Milano 71 Ferrante Raul 74 Ferrone Vito 37 FIEG 18 Fiera Milano 75 Fiorin Luca 37 Flather Robert 73 Fujifilm 15,54 G. Martano Tipografia 49 Gambardella Marco 18 Gaviglio Marco 37 GPN 51 Graficasette 41 Grafiche Artigianelli 15 Grafiche Mercurio 18 Grafikontrol 54 Grafix Wide Solution 17 Gruppo Cordenons 69 Han Min 73 Heidelberg 11,15,16, 18,28,53,54 Hermann Ulrich 16 Highcon 42 Horizon 42,43 HP 16,17,31, 37,40,46,54,62 Hundsdorfer Rainer 16,74 I.B.E. 38,46 18 ICE Icma 17,69 In Print 15 InfoTrends 24 Intelligent Service 57 Ipagsa 54 Itotec 59 Jialing Pu 73 Jianguo Xu 73 Kabel Paper 31 KBA 13,15,34,49,54,65,76 KBA Italia 16 Keypoint Intelligence 36 Kodak 49,61 Kolbus 38,54

Kolor+Service 54 Komori 15,25,54 Kongsberg 43 Konica Minolta 59,66 Kurz 16,43 Labelexpo 60 Leaderform 38 Lecta 68 Lesi Luca 16 Levi Acobas Roberto 55 Lijian Wang 73 Lister Steve 67 Litocenter 29 Litorama 15 Lo Duca Fulvia 55 Lorenzini Alfredo 61 Loretoprint 37 Luini Mauro 16 Luxoro 16,37 Macarti Massimo 16 Mainitalia 54 manroland 15,49,54,61 Marchi Ivan 38 Marinoni David 59 Marinoni Fabio 59 Marinoni Rosario 55,59 Martano Bartolomeo 49 Martano Giorgio 49 Martano Giuseppe 49 Martin Francois 47 Martinico Savio 55 Mazzoleni Alberto 53 Mediagraf 38 MGI 38,43 MGraf 59 Mimaki 43 Mitsubishi 59 Mondadori Printing 14 Monteverdi Enrico 37 Monti Adalberto 18 Moretti Gabriella 46,55 Mughira Nurhani Ahmad 73 Nava Press 46 Nesi Luca 38 Nuova Grafica 65 Objet 43 Paper&People 16 Pazzini Domenico 62 Pazzini Eugenio 62 Pazzini Filippo 62 Pazzini Pier Giorgio 62 Pazzini Stamp. Editore 62 Petratto 43 Pixartprinting 54 Polar 43,53 Polledro Carlo 40 Polyedra 8

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indice dei nomi

Porchera Fabio 50 Poroli Francesco 69 Porro Riccardo 37,56 Pozzoni gruppo 14 PressUp 44 Print Finishing Li.To.Ver 52 Print4All 18 Printgraph 54 Ricoh 17,32,37,39,53,54 Rimondi Claudio 18 RLC Packaging Group 17 Rossini Matteo 15 Rota Giacomo 54 Roto2000 14 Roto3 54 Rotolito Lombarda 46,55 Rovatti Giuseppe 14 RTS 48 Ryobi 59 Salvo Davide 40 Sangiorgi Francesco 18 Sappi 68 Schlozer Ralf 36 Scodix 16 Scorzino Monica 38 Sevenmedia 61 Shinohara 59 Shoei 59 55 Sironi Alberto Skillpress 33 Spada Marco 54 Sparbert Falk 16 Spreafico Roberto 38 STAR Italia 56 STAR log 56 Stige Arti Grafiche 49 Sun Chemical 54 tech:art 38,40 Technotrans 54 Tiber 15 Timson 14 Tipografia Botalla 59 Tresu 54 Uemura Toshitaka 66 UK Mail 66 United Print 46 Van Dong Nguyen 73 Vercelli Dequarti M. 14 Vianelli Alberto 38,40 Wilmot Keith 47 Xeikon 38,54 Xiaokai Liu 73 Zaidi Basit 73 Zanon Carlo 18 Zeiler 17 Zund 43,53


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Sommario

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piombi Primo piano Maxi rotativa a Pozzoni?.............14 Coptip verso i primi 100 anni...... 14 Tiber nella stampa piana........... 15 Fornitori.................................. 16 Eventi...................................... 18 Speciale workflow Avete davvero un workflow?...... 22 Come relazionarsi con i fornitori........................... 24 Tecnologie: come avere tutto “sotto controllo”....................... 26

eventi Dal 23° DPF: la stampa digitale di ieri, oggi e domani............... 36 Dscoop, in scena innovazione e creatività.............................. 46 Heidelberg Italia inaugura showroom per stampa digitale.. 53 Prime Olimpiadi della Stampa... 54 Dal Prokom di Vienna............... 66 Dal Forum di Pechino: i mercati d’Oriente della stampa.............. 72

Speciale workflow

creazione lavoro & invio lavoro

RUBRICHE I nomi di questo numero................ 4 L’opinione di... E. Posenato e F. Ceolini Cyber Security........................... 9 L’opinione di... S. Facchini Il “buon senso” del dovere...........12 Cartaonline I “touch point” del consumatore...70

le tecnologie per avere tutto “sotto controllo” pag. 26

Colophon

Direttore responsabile Ruggero Zuliani ruggero.zuliani@strategogroup.net

Comitato di redazione Cristina Rossi (coordinamento) tel. 02 7529101 cristina.rossi@strategogroup.net Emanuele Posenato emanuele.posenato@strategogroup.net Pubblicità mauro tironi tel. 02 49534500 mauro.tironi@strategogroup.net deborah ferrari tel. 389 9004599 deborah.ferrari@strategogroup.net Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo tel. 02 70300088 csanfilippo@rancatinet.it

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post-produzione

cosa si intende per workflow e come relazionarsi con i fornitori pag. 22

uomini&aziende Incontro con: tech:art............... 42 Stige Arti Grafiche.................... 49 STAR log (Gruppo STAR).......... 56 Tipografia Botalla..................... 59 Graficasette............................. 61 Pazzini Stampatore Editore....... 62 Nuova Grafica.......................... 65 tEcnologie Gli strumenti di KBA per il workflow aziendale.......... 34 News Carte&Supporti............... 68

produzione

pre-produzione

Ufficio traffico BRANDO ZULIANI tel. 02 49534500 brando.zuliani@strategogroup.net

Hanno collaborato a questo numero: enrico barboglio, lorenzo capitani, valentina carnevali, fausto ceolini, Sergio Facchini, Achille Perego, elena piccinelli, federico zecchini

Progetto grafico e impaginazione Cristina Mascherpa Redazione Stratego Group C.D. Milano Oltre, Segrate MI tel. 02 49534500 fax 02 26951006 Ufficio abbonamenti tel. 02 49534500 fax 02 26951006 abbonamenti@strategogroup.net Editore STRATEGO GROUP C.D. Milano Oltre, Segrate MI www.stampamedia.net Stampa Grafiche Parole Nuove Brugherio (MB) Copertina Art direction: Cristina Mascherpa Immagine www.istockphoto.com Nobilitazione: PRINT FINISHING LI.TO.VER

ABBONAMENTI

quota annua euro 84,00 per l’Italia, 144,00 per l’Europa, 159,00 extra-Europa. Numeri arretrati: 15 euro cad. copia. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a Stratego Group IBAN: IT91 B050 3420 6000 0000 0000 933

Associato a:


al 23° dpf, la stampa digitale di ieri, oggi e domani pag. 36

oro alle scuole con le prime olimpiadi della stampa pag. 54

R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizz. Trib. Mi n. 512 del 26.10.85 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Ruggero Zuliani (ruggero.zuliani@strategogroup.net - via Cassanese 224 - Segrate (Milano) - tel. 0249534500 - fax 0226951006). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com

In questo numero

tech:art, alla ricerca dell’effetto Wow pag. 40

Workflow, il cuore pulsante dell’azienda grafica moderna Senza dubbio il settore della stampa è in una fase di radicale trasformazione, conseguente alla crescita del digitale e alla concorrenza di altri canali di comunicazione, primo fra tutti Internet. In un ambiente sempre più complesso come l’attuale, il flusso di lavoro automatizzato sta diventando strategico per semplificare i processi, limitare i costi e accelerare i tempi di consegna. Il tutto in una logica di Industry 4.0 – la quarta rivoluzione industriale – che in concreto coincide con un percorso che porterà le aziende a una produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa: quindi macchine interconnesse sufficientemente intelligenti per decidere in autonomia e in grado di gestire i dati. L’industria grafica è un settore già caratterizzato da un’elevata digitalizzazione: molte aziende hanno adottato crescenti livelli di integrazione dei processi, dalla prestampa alla stampa e al finishing, fino ad arrivare al web to print. Un flusso di lavoro integrato può evitare i colli di bottiglia e, allo stesso tempo, sfruttare la capacità di produzione con un’efficienza molto superiore. Ma quali sono le tecnologie emergenti che influenzano il flusso produttivo di un’azienda grafica? A studiare i trend dal 2015 al 2020 ci ha pensato il team di InfoTrends (ora Keypoint Intelligence) che sta mettendo a punto un documento in grado di offrire una serie di informazioni sul mercato e le tecnologie, includendo segmenti quali la gestione del workflow per le arti grafiche e il transazionale, i sistemi gestionali (MIS), i software di prestampa, web-to-print, layout creativi, gestione dei dati variabili, cross media marketing, Rip e front-end digitali e soluzioni per direct mail. Un mercato che complessivamente ha un valore stimato pari a 8,2 miliardi di euro. Si prevede che questo mercato crescerà a un tasso CAGR (tasso di crescita annuale composto) pari a 8,7%, arrivando a totalizzare circa 12,3 miliardi di euro entro il 2020. Come si può facilmente intuire, non tutti i segmenti stanno crescendo così rapidamente. Il mercato legato ai workflow per arti grafiche sta crescendo del 6,5%, ma il segmento leader risulta essere quello del cross media marketing con il 23,5% previsto entro il 2020. Come avrete intuito, lo speciale di questo numero estivo è dedicato al workflow di produzione e contiene una serie di articoli che vi aiuteranno a districarvi in questo complesso universo (a pag. 21). Cristina Rossi 7


Pensare, per realizzare insieme. In Polyedra non abbiamo mai smesso di farlo, perché c’è sempre un’idea pronta a diventare realtà. Come o grazie a cosa? Possiamo inventarlo insieme: l’importante è non smettere d’immaginarsi il futuro. Polyedra è il partner poliedrico capace di ascoltare per tradurre in soluzioni le vostri visioni. Don’t stop imaging.

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usto Ceolini Opinioni Emanuele Posenato Opinioni Fausto Ceolini Opinioni Emanuele Posenato

Industry 4.0, parliamo di... Cyber Security Per proteggere dati e informazioni sensibili, in che modo e con quale impatto la cyber security dovrebbe entrare nelle nostre imprese?

“The war of Worlds” interpretato da Orson Welles – adattamento da una precedente opera di un meno noto autore inglese, per altro quasi omonimo, Herbert George Wells, pubblicata a puntate sul Cosmopolitan nel lontano 1897 –, è uno sceneggiato radiofonico passato alla storia per aver scatenato una grande beffa mediatica. Involontaria quanto ben riuscita, la bufala seminò il panico in migliaia di americani convinti di un attacco marziano. L’episodio può essere considerato un assaggio del potenziale dirompente che il tema della cyber security ha ormai assunto nello scenario politico ed economico contemporaneo. A confermarcelo, i recenti annunci di Twitter e di Facebook, impegnati a intensificare i controlli e le limitazioni di tutte le forme di propaganda violenta di stampo estremista sulle rispettive piattaforme; altrettanto eloquente, in proposito, la polemica innescatasi dopo le recenti elezioni USA, per le presunte intrusioni informatiche russe nel web e sui social network, giunte, secondo alcuni ambienti, addirittura a condizionare il voto. La cyber security è una delle cosiddette tecnologie abilitanti e la domanda che ci poniamo è la stessa: in che modo e con quale impatto la cyber security dovrebbe entrare nelle nostre imprese? Lo straordinario ritmo evolutivo della tecnologia digitale e soprattutto il diffondersi di reti wireless a cui si può accedere, praticamente ovunque, ha favorito la diffusione capillare di dispositivi in grado di connettersi alla rete: dai tablet ai cellulari fino alle wearable devices (di cui abbiamo parlato nello scorso numero). Ma collegarsi alla rete, oltre a permettere l’accesso a una mole enorme di informazioni e possibilità, ormai essenziali per tutti noi, rende anche i nostri dispositivi potenzialmente vulnerabili, con tutto quello che contengono, dai dati personali ai profili sui social network, dalle nostre rubriche fino agli accessi ai servizi di online banking. Un tema che riguarda il singolo individuo ma soprattutto le imprese che si stanno confrontando con la necessità ormai impellente di proteggere un numero crescente di informazioni, proprie o di terzi, a vario titolo sensibili.

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La vulnerabilità dei sistemi informatici consente di accedere in pochi secondi a segreti industriali, brevetti e innovazioni che magari hanno richiesto anni di ricerca, come pure, se vogliamo molto più banalmente, a informazioni commerciali e CRM faticosamente costruiti, svelandone le informazioni più interessanti – anche se siamo consapevoli che CRM degni di tale sostantivo nelle nostre imprese ce ne sono ben pochi... Un’incursione informatica può decretare il rallentamento dello sviluppo di un’impresa o, peggio, addirittura il fallimento, e quindi danni economici enormi. Si pensi solo cosa ha scatenato l’accesso a informazioni riseremanuele.posenato@strategogroup.net

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Fausto Ceolini Opinioni Emanuele Posenato Opinioni Fausto Ceolini Opinioni Emanuele Posenato

vate sul numero di lettori digitali del blasonato “Sole 24 Ore”, sul quale è ancora aperta l’indagine da parte della GdF. La correlazione tra affidabilità e reputazione e la qualità delle infrastrutture cyber di un’impresa assumerà progressivamente sempre maggior importanza. A livello sistemico, poi, il tema assume ancor più i toni catastrofici dipinti dal visionario Welles: una recente simulazione ha stimato che, in caso di attacco alla rete elettrica, un black-out energetico prolungato determinerebbe un collasso totale dell’intero “sistema paese”, producendo danni, anche in termini di vite umane, paragonabile a quello di un’aggressione militare su larga scala. Una prima risposta arriva quindi in questa direzione: se le nostre imprese inizieranno finalmente a operare con sistemi informativi complessi adottando software e tecniche di business intelligence, il valore dei dati necessari ad alimentarli diventerà uno degli asset più importanti dell’impresa, e come tale sarà necessario essere adeguatamente strutturati per tutelarli. E non finisce qui. In una recente relazione, in veste di presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia ammiccava agli imprenditori in platea ricordando loro che “…la globalizzazione è un mercato di nicchie, e le nicchie sono roba da italiani!”. Siamo fieramente d’accordo: indubbiamente la filiera del made in Italy è una stratificazione multicolore, multiforme e multisensoriale di nicchie, capaci di stimolare tutte le forme del piacere a livello planetario. La difesa e la valorizzazione del made in Italy passa attraverso etichette, packaging, certificati di garanzia, ma anche e soprattutto attraverso il digitale e in particolare alle applicazioni di cyber security, come Blockchain per esempio, in grado di dare risposte nuove ai grandi temi dell’anticontraffazione, della certificazione di filiera e del controllo di qualità a beneficio di consumatori e produttori. I clienti dell’agroalimentare, del design, della moda, del lusso in generale, nicchie molto ambite e frequentate da molte nostre imprese, oltre a chiederci di sviluppare progetti sempre più interattivi e proattivi, integrando allo stampato tecnologie come QRcode, RFID, Beacons, IoT e quant’altro, inizieranno presto (se non lo stanno già facendo) a richiederci garanzie adeguate per poter entrare a far parte delle loro filiere. Sviluppata nel contesto del progetto Bitcoin – la moneta virtuale che si sta imponendo all’attenzione mondiale –, Blockchain è un database distribuito che sfrutta la tecnologia peer-to-peer; chiunque può scaricarlo dal web, diventando così un nodo della rete. Estrapolata dal suo contesto, la stessa piattaforma può essere utilizzata in tutti gli ambiti in cui è necessaria una relazione tra più persone o gruppi che debba essere protetta e garantita. Alla luce dei potenziali bisogni espressi dalle filiere delle nicchie sopra citate è immediatamente evidente quali e quante possano essere le possibili applicazioni. Un esempio efficace è certamente la Wine Blockchain, sviluppata dalla società EY Italia per il mercato vinicolo. Secondo le stime delle associazioni di categoria nazionali sono quasi 2 miliardi di euro all’anno le perdite del settore a fronte di fenomeni diversi di contraffazione dei prodotti della filiera. Etichetta, collarino, astuccio e/o scatola, possono concorrere a limitarlo attraverso le possibilità della cyber security, creando valore aggiunto.

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Il “buon senso” del dovere Commettere errori non è una colpa ma lo diventa se non si fa nulla per evitarli, se si rinuncia a vigilare e porre attenzione a tutto quello che si dice e a tutto quello che si fa poiché l’errore può anche diventare la causa di un incidente. Però l’errore, una volta controllato, può diventare anche un atto creativo, vedi ad esempio quando Motta sbagliò la preparazione della torta e creò il “panettone”. L’errore diventa grave quando è causato dalla pigrizia, dal conformismo e/o dalla disattenzione dovuta al non interesse a quello che si sta compiendo. A Capita a tutti di commettere volte capita, specialmente in ambito lavorativo, che per la dissimulata vergogna di ammettere che un errore: per quanto si sta facendo o si dovrà fare non è ben distrazione o chiaro e conosciuto, anziché chiedere chiarimenti per un riflesso prima di operare, si prova e… si sbaglia! condizionato... Atteggiamento certamente errato, ma attenzione: potrebbe essere non solo un atteggiamento non L’importante, corretto del lavoratore ma provocato anche da una in azienda, è causa diversa. Ad esempio, da una mancanza da parte del capo cui spetta la responsabilità del lache non sia voro e l’operatività del lavoratore che ha eseguito commesso la mossa sbagliata, creando danno e perdite di per mancata tempo, semplicemente perché NON è stato suffiinformazione cientemente ben istruito.

o istruzione.

Il compito principale del “capo” è quello di controllare che i lavori assegnati siano ben eseguiti dai soggetti che devono essere “capaci e adeguatamente istruiti”. Poi l’errore o la non conformità potrà sempre accadere, ma l’importante è rendersene conto al più presto e segnalarlo a chi di competenza affinché, ad esempio, un errore di sovrapposizione di segnature non comprometta la distribuzione di un libro finito. Il “buon senso del dovere” deve immediatamente permettere la correzione dell’errore e soprattutto deve dare un insegnamento per permettere di introdurre maggiori controlli, attenzioni o segnali di sbarramento affinché l’errore non si ripeta in altre occasioni. Dalla Storia alla Filosofia, dalla lettura delle favole di Fedro alla realtà odierna, continuiamo a recepire le informazioni utili da seguire per operare presto e bene. Purtroppo in questo periodo troppo spesso si dimenticano le pratiche di informazione, istruzione e passaggio di consegne, creando “buchi di conoscenza” in azienda. Non sono convinto che i minori costi sostenuti siano giustificati in quanto un errore per mancanza di sapere, per mancanza di istruzione, per non eseguito passaggio di consegne, molte volte è costato all’azienda più di quanto abbia risparmiato nel non istruire. È necessario mantenere i contatti, eseguire con precisione i passaggi di consegne, praticare insieme e insegnare ai giovani anche con l’esempio l’Educazione Civica, la buona creanza nei rapporti interpersonali per essere sempre chiari, precisi, onesti. Onestà non significa solamente “non rubare” ma, a mio parere, anche, e soprattutto, “onestà intellettiva” per l’esposizione delle proprie idee e per la capacità di imparare onestamente ad ammettere i propri limiti o le proprie carenze. Circa cent’anni fa, nei primi anni post bellici della Prima guerra, si diffuse con grande successo mondiale, tanto che venne riprodotto praticamente in tutte le lingue, un trattato chiaro e semplice scritto da tal Elbert Hubbard, che oggi più nessuno ricorda. >> segue a pag. 74

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Primo piano Aziende grafiche Dati di settore Fornitori Istituzioni Associazioni Accor

Pozzoni: in arrivo maxi rotativa? Dopo l’incendio di fine anno scorso all’impianto Elcograf di Pozzo d’Adda. Se andrà in porto sarà uno dei più importanti investimenti del 2017 sul fronte delle maxi rotative. Un investimento come minimo di 10 milioni di euro. È quello al quale sta pensando il gruppo Pozzoni – con già una ‘mezza idea’ sul tipo di impianto e sul suo costruttore privilegiando l’innovazione tecnologica e le performance produttive – per ricostituire il parco macchine della Elcograf di Pozzo d’Adda, ridotto a causa dell’incendio scoppiato il 15 dicembre dell’anno scorso. Un evento – per il quale non sono ancora del tutto chiare le cause anche se

si presume un surriscaldamento di alcune parti meccaniche – che aveva comportato la distruzione di una rotativa a 64 pagine. Una delle tre roto di questo formato alla quale si aggiunge una linea a 48 pagine. Riparati i danni allo stabilimento, con un intervento lampo durato pochissimi giorni, l’attività della Elcograf era ripresa senza problemi anche per quanto riguarda il personale, evitando ricorsi per esempio alla cassa integrazione, e spalmando gli ordini (in particolare nel settore editoriale e commerciale) sugli altri stabilimenti del gruppo di

Cisano Bergamasco. La volontà del gruppo Pozzoni, comunque, è quella di sostituire la 64 pagine bruciata con una nuova macchina. Allo stato attuale non è dato sapere a chi sarà affidato l’ordine ma, come spiega Maurizio Vercelli Dequarti, responsabile delle risorse umane e degli affari legali del Gruppo, nei prossimi mesi dovrebbe concretizzarsi. In questo modo Elcograf tornerà a disporre di 12 roto-offset in produzione. Attualmente, infatti, oltre alle tre macchine che girano a Pozzo d’Adda ci sono i tre impianti della sede di Madone (due 80 pagine mes-

se in produzione dopo il rilevamento di una parte della ex Roto2000 e una rotativa di formato più piccolo), le tre roto-offset (una 64, una 48 e una 16 pagine) in funzione a Verona (la ex Mondadori Printing) e le due 64 pagine che lavorano a Cinisello Balsamo dove Pozzoni aveva rilevato la ex Pizzi. Completano la capacità produttiva otto macchine piane installate a Verona, gli impianti per la stampa di libri dello stabilimento di Cles (tre Cameron ancora perfettamente funzionanti e due Timson) e le nove rotocalco: cinque sempre nella ex Mondadori Printing e

COPTIP, a grandi passi verso i primi 100 anni

Deciso un’importante investimento per una nuova rotativa

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La storica Cooperativa Tipografi modenese vuole salire sul gradino più alto del podio nella stampa commerciale per la GDO. Nel 2020 compirà 100 anni, e intende arrivarci in piena forma. Per questo COPTIP non si ferma: il piano industriale approvato dai Soci nei giorni scorsi e orientato a rafforzare il posizionamento del Gruppo nella sua attività principale, la stampa commerciale per la GDO, ha dato il via libera all’acquisto di una nuova rotativa da 80 pagine che entrerà in funzione a fine 2018. Un investimento molto importante, pari a 15

milioni di euro, che consolida ulteriormente la reputazione di COPTIP di impresa solida, affidabile, fortemente orientata al prodotto e alla qualità del servizio. Leader a livello nazionale nella stampa rotativa con oltre 50 mila tonnellate di carta stampata all’anno, COPTIP è consapevole che la competitività è un punto di forza che va coltivato quotidianamente, perché il mercato non sta fermo, e le esigenze dei clienti cambiano. “Il settore della GDO è in progressiva aggregazione, per tenere il passo occorre essere adeguatamente attrezzati” spiega

il presidente Giuseppe Rovatti “e questo significa poter disporre di tecnologie innovative in grado di dare risposte adeguate in termini di volumi, velocità, flessibilità”. Il Piano Industriale approvato dai soci ha quindi previsto un importante investimento per l’acquisto di una nuova rotativa a 80 pagine, ‘gemella’ di quella acquistata nel 2010 e a tutt’oggi la più grande rotoffset installata in Italia, per cui già allora COPTIP si configurò come l’impresa italiana dotata delle tecnologie più avanzate del settore. “La nuova rotativa, che entrerà in funzione a fine

quattro a Melzo. Una super capacità produttiva che non viene utilizzata completamente (siamo nell’ordine del 50-60% del riempimento degli impianti) perché il mercato editoriale e commerciale continua a soffrire. Il 2017 infatti, sottolinea sempre Vercelli, è iniziato con un trend debole che ha confermato la frenata dell’ultima parte del 2016, anno invece che era cominciato con segnali di ripresa. La speranza quindi è che il 2017 inverta la tendenza e che dopo una partenza frenata torni ad accelerare nella seconda parte. Achille Perego

2018” aggiunge Rovatti “ci consentirà di accrescere ulteriormente la nostra capacità produttiva nel comparto dei volantini commerciali della GDO, che rimangono il principale strumento di comunicazione ai consumatori. Al tempo stesso, saremo in grado di migliorare ulteriormente, e sensibilmente, la flessibilità e i tempi di consegna”. L’investimento di COPTIP rientra a pieno titolo, in termini di requisiti di innovazione tecnologica e interconnessione, nelle previsioni del Piano Industria 4.0, che intende incentivare e sostenere le imprese italiane nello sforzo di colmare il gap tecnologico che le separa dalle realtà produttive europee. Ancora una


Tiber acquisisce Grafiche Artigianelli Per entrare decisamente nella stampa piana.

volta, quindi, COPTIP si distingue per un approccio gestionale fortemente orientato all’innovazione e alla competitività. “Non solo innovazione e competitività” conclude Giuseppe Rovatti “ma attenzione anche a come si produce. Responsabilità sociale dell’impresa, occupazione regolare e contratti di lavoro rispettosi dei Contratti Nazionali e contrattazione aziendale, coinvolgimento e motivazione del personale e dei soci-lavoratori, certificazione per il rispetto di rigorosi standard ambientali per la riduzione dell’impatto derivante dall’attività produttiva. Questi sono i valori che ogni giorno ispirano la nostra attività”. A.P.

Il condizionale è d’obbligo perché la trattativa non è conclusa e non ci sono ancora conferme ufficiali sull’operazione. Ma se andrà in porto, Tiber Officine Grafiche di Brescia, una delle più importanti aziende del settore del territorio, acquisirà un’altra significativa, se pur più piccola per dimensioni, realtà del Bresciano: Grafiche Artigianelli. Il progetto prevede da parte di Tiber, che fa capo alla famiglia Becchetti – Armanno, presidente e fondatore dell’azienda, e il figlio Giacomo (nella foto in alto), direttore generale –, l’acquisizione di Grafiche Artigianelli all’interno di una strategia di diversificazione dell’attività che già tre anni fa aveva portato i Becchetti, da sempre ‘rotativisti’, a entrare anche nel settore della stampa piana. Nel maggio del 2014, infatti, Tiber aveva sostituito la prima macchina piana messa in produzione, una Komori a 10 colori 50x70 con una Komori 70x100 sempre a 10 colori. Una scelta, come aveva spiegato allora Giacomo Becchetti, dettata dall’esigenza di portare all’interno alcune lavorazioni che venivano effettuate all’esterno, come copertine, allegati e inserti. E di fronte alla risposta positiva del mercato era stato deciso il nuovo investimento per poter stampare non solo copertine, ma anche prodotti finiti in b/v. Con la 70x100 l’obietti-

vo era quello di dare ai clienti (50% editori, 30% Gdo, 20% aziende di vari settori) prodotti finiti stampati in tirature tra 500 e 6.000 copie. Un servizio, questo, difficile da offrire con le rotative e con una offset a foglio in f.to 50x70. Se andrà in porto, l’acquisizione è figlia della scelta di entrare anche nel mercato della stampa piana. Artigianelli infatti presidia, con un fatturato di oltre 4 milioni e 23 dipendenti, un’interessante nicchia del mercato offset servendo, con due Heidelberg a 4 e 5 colori 70x100, una qualificata clientela editoriale e commerciale che comprende, per l’alta qualità di stampa, anche nomi importanti di settori come quello della moda. Grafiche Artigianelli diventerebbe la divisione stampa piana di Tiber. Tiber – che vanta un fatturato di quasi 30 milioni e 73 dipendenti – resterebbe focalizzata sulla stampa in rotativa, per clienti italiani o esteri: Francia, Germania, Olanda. E proprio per servire al meglio la clientela, a luglio verrà installata nell’impianto di Brescia un’altra 48 pagine, una KBA C618, macchina di seconda mano acquistata direttamente dalla casa tedesca che l’ha completamente revisionata. Questa KBA si affianca alle due rotative ‘gemelle’ già in produzione, una Compacta 618 a 48 pagine e una Compacta 318 a 24 pagine. A.P.

In crescita Litorama-Inprint. Possibile riassetto azionario La cura a base di un efficientamento organizzativo, riduzione dei costi e investimenti per rendere più performanti i gruppi stampa continua a funzionare. Così, dopo il ritorno all’utile nel 2015, anche i risultati 2016 del gruppo Litorama-Inprint (due società separate sebbene risalenti allo stesso gruppo di azionisti) sono stati positivi. Il bilancio dell’ultimo anno infatti, spiega l’ad Matteo Rossini (arrivato nel gruppo tre anni fa con il cambio di proprietà e artefice, insieme con i suoi collaboratori, del rilancio) ha visto un fatturato per In Print – l’azienda di Baranzate di Bollate specializzata nella stampa rotativa – di poco inferiore ai 36 milioni di euro con un Ebitda dell’8% e un utile netto di 818 mila euro. Bene anche Litorama (che opera a Mazzo di Rho in particolare nella stampa di grande formato, offset e digitale, a partire dalle affissioni) con ricavi per 8 milioni di euro circa e anch’essa tornata profittevole. Un andamento che ha consentito di salvaguardare i livelli occupazionali: gli 88 dipendenti di Inprint e i 38 di Litorama. Anche il 2017, spiega Rossini, è partito positivamente per In Print che fa girare quattro rotative (una 64 pagine, una 48 e due 16 tutte di casa Manroland e che sono state efficientate in questi ultimi anni) che stampano commesse commerciali e in particolare i volantoni della Gdo che non sembrano conoscere crisi; anzi le aspettative – con un eventuale ingresso di nuove catene di supermercati in Italia – sono di un possibile aumento degli ordini. >> segue a pag. 74

A Heidelberg vernici e chimici per sala stampa di Fujifilm Con l’acquisizione degli stabilimenti Fujifilm di produzione di vernici e chimici per la sala stampa dell’area EMEA, Heidelberg compie un ulteriore passo in quella che giudica un’area di grande interesse, i consumabili per la stampa. La transazione è parte della strategia della società tedesca che mira ad avere un portfolio prodotti completo per poter rispondere a tutte le richieste del mercato. Fujifilm, precisa il comunicato, continuerà a focalizzarsi sulla fornitura di tutte le soluzioni relative alle lastre. In apertura del nuovo anno finanziario 2017/18, come già annunciato, Heidelberg ha adottato una struttura che deve condurla verso il suo futuro digitale. Lo scorso primo aprile sono state definite due aree, Heidelberg Digital Technology (HDT) e Heidelberg Digital Business & Services (HDB). HDT mette insieme le operazioni relative alle offset da foglio, alla stampa di etichette, al postpress e ha in carico gli sviluppi, la produzione e il marketing di tecnologie e prodotti per nuovi modelli di business. >> segue a pag. 74

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rdi Eventi Cultura Formazione Aziende Poltrone Eventi Premi Imballaggio Primo piano


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Aziende grafiche Dati di settore Fornitori Istituzioni Associazioni Accordi Eventi Cultu

Macarti nuovo ad Canon Italia Da gennaio con un doppio incarico e da giugno dedicato pienamente all’Italia, con i suoi 26 anni di azienda Massimo Macarti ha una profonda conoscenza del mondo Canon, maturata nel corso di una prestigiosa carriera internazionale. Prima della nomina ad amministratore delegato di Canon Italia, ha infatti ricoperto il ruolo di senior vice president of Corporate Communications and Marketing Services di Canon EMEA, cui era preceduto l’incarico di Chief of Human Resources, sempre di Canon EMEA. Quello di Macarti è un ritorno alle origini. Ha infatti iniziato la sua carriera proprio in Canon Italia nel 1991. Nel suo periodo italiano, Macarti ha ricoperto ruoli di crescente importanza in diverse divisioni: è stato director of Service and Support, director of Canon Business Solution Marketing e, prima di trasferirsi a Londra, direttore delle Risorse Umane.

Luini è regional manager Scodix per Italia e Sud Europa Scodix ha scelto Mauro Luini per ricoprire il ruolo appena istituito di Regional Manager per Italia, Ungheria, Slovenia, Cipro, Bulgaria, Grecia e Turchia. A consolidare il crescente successo che Scodix sta riscuotendo con le proprie soluzioni di nobilitazione degli stampati, a Luini è stato affidato il compito di seguire questi sette mercati in forte crescita. Luini vanta vent’anni di esperienza nella stampa digitale maturata con collaborazioni con società di primaria importanza quali HP Indigo e Heidelberg. Le sue conoscenze ed esperienze di certo porteranno valore aggiunto all’offerta Scodix.

Un “angolo Luxoro” all’interno di Paper&People Luxoro, distributore e agente esclusivo per l’Italia delle soluzioni del gruppo Kurz, ha aperto uno spazio espositivo all’interno di Paper&People, il più grande showroom in Europa specializzato in carte grafiche. Questa nuova iniziativa ha l’obiettivo di offrire ai visitatori un luogo dove poter osservare e toccare con mano etichette, packaging e stampati di pregiata bellezza, realizzati con i foil e i cliché del gruppo Kurz. L’allestimento si ispira all’ambientazione urbana ed è caratterizzato da un visual destrutturato nel quale campeggia una selezione dei lavori nobilitati più pregiati, tutti appartenenti al portfolio di Luxoro.

Heidelberg espande l’offerta Industry 4.0 L’offerta di Heidelberg è sempre più orientata a offrire al mercato soluzioni per automatizzare i flussi di lavoro in ottica Industry 4.0. L’ultimo passo in questa direzione è stata l’acquisizione di Docufy, una software house tedesca che sviluppa soluzioni professionali per la produzione di documentazione tecnica. Questi software verranno integrati nella divisione Digital Platforms di Heidelberg che propone al mercato delle industrie – non solamente alle industrie della stampa – soluzioni per la progettazione, produzione e service di prodotti innovativi high-tech. I software Docufy ottimizzano le fasi di creazione di documentazione tecnica e

rendono questa disponibile in forma digitale – multi-level documentation – a chiunque ne è interessato ed è coinvolto nella filiera di produzione. Docufy è una società che è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni e nello scorso esercizio ha raggiunto i 6,5 milioni di euro di fatturato con 80 dipendenti. “Con questa acquisizione abbiamo aggiunto un ulteriore tassello alla nostra strategia Heidelberg goes digital! Ma l’investimento nel mercato in forte crescita della gestione digitale del ciclo di vita di un prodotto rafforzerà la nostra stessa competitività”, ha detto Rainer Hundsdorfer, CEO di Heidelberg.

“Con Docufy Heidelberg si sta garantendo l’accesso a nuove tecnologie ed expertise quali i web service, gli smart device, le tecnologie internet, la realtà aumentata, il cloud computing. L’integrazione graduale delle soluzioni Docufy nell’ampio port-folio Heidelberg Digital Platforms ci darà modo di offrire ai nostri clienti delle industrie un supporto completo nella gestione del ciclo di vita del prodotto. Così facendo, Heidelberg ci tiene a sottolineare la sua posizione leader nell’area della digitalizzazione”, ha affermato il Ulrich Hermann, membro del Management Board e responsabile Digital Business and Services.

Cambio al vertice del management di KBA Italia Dallo scorso 1° giugno Falk Sparbert ha assunto la responsabilità di consigliere delegato del CdA e amministratore di KBA Italia. Succede a Luca Lesi che si dedicherà a una nuova sfida professionale al di fuori del gruppo KBA. Con Falk Sparbert (nella foto) la direzione dell’azienda viene affidata a un esperto del settore a livello internazionale. Da quasi 20 anni Sparbert ricopre diverse funzioni, in particolare nelle vendite, presso KBA-Sheetfed Solutions, stabilimento di Radebeul, e conosce mol-

to bene il mercato della stampa italiano avendo supportato per anni le vendite di KBA Italia. Grazie alla sua esperienza, contatti e orientamento alla clientela è altamente qualificato per questa posizione importante nel significativo

mercato italiano. Il mercato italiano riveste un’importanza essenziale per Koenig & Bauer e per questo il gruppo tedesco intende non solo confermare ma rafforzare la propria posizione. Unitamente al team di collaboratori KBA Italia S.r.l. esperti e professionalmente competenti, Falk Sparbert verrà supportato nella direzione, nelle vendite e nel service dalle consociate tedesche KBA-Sheetfed Solutions di Radebeul e KBA-Digital & Web-Solutions di Würzburg.


Icma, consuntivo triennale di una crescita guidata Icma è una tipica PMI familiare, fortemente radicata al territorio lariano dove rappresenta un’eccellenza nel settore carta e cartone per packaging ed edizioni d’alta gamma. Creata nel 1933 da Matilde Carcano, alla guida si sono succedute solo donne della famiglia, oggi alla 4a generazione. Il programma di crescita, iniziato a fine 2013, oggi presenta un risultato positivo. La strategia, nata per attuare un’espansione guidata per aree geografiche e tipologie merceologiche delle aziende servite, ha comportato anche un forte impe-

gno nella creazione di prodotti concettualmente nuovi, investimenti negli impianti produttivi sia per gli aspetti tecnologici sia per quelli ambientali, nonché il rafforzamento della rete commerciale. Le cifre indicano questo percorso di crescita progressivamente consolidato. Il fatturato è cresciuto del 6,5% nel 2014-15 e dell’8,3% nel 2015-16, un dato di valore considerando che Icma serve quasi esclusivamente il segmento del lusso, competitivo e dove operano aziende internazionali di grandi dimensioni. La crescita di fatturato si

accompagna al numero di clienti operanti in 27 Paesi serviti direttamente o tramite distributori. In meno di 5 anni l’incidenza dell’estero sul fatturato è arrivata al 34%. Se moda e accessori, gioielleria, profumi e cosmetici sono i settori in cui Icma è presente da sempre, in altri sta entrando con successo, fra cui l’alto di gamma di vini e liquori, cioccolato, oggetti di design. Inoltre, con la flessibilità produttiva che la caratterizza, è presente in nicchie specializzate come il settore delle cornici artistiche, hôtellerie e restaurant.

ondulato. Oggi, i clienti come Zeiler hanno la possibilità di acquistare linee di piega-incollatura complete, che uniscono macchine altamente configurabili con periferiche di altissima gamma, per soluzioni integrate e automatizzate che si adattano a qualsiasi esigenza. Da sempre Bobst investe il 6% circa del proprio fatturato in Ricerca e

Building futuristico per la nuova sede Durst

Durst, produttore a livello mondiale di sistemi industriali di stampa digitale, ha dato il via all’ambizioso progetto di ampliamento del proprio headquarter, che conferirà un nuovo volto alla zona industriale di Bressanone. La cerimonia di posa della prima pietra del 26 maggio scorso ha dato ufficialmente il via ai lavori di costruzione del nuovo edificio che ospiterà l’esclusivo Innovation Centre, un moderno showroom e sarà sede della direzione centrale del Gruppo. Una struttura all’avanguardia, destinata a essere emblema dell’internazionalità di Durst. La nuova sede coprirà una superficie di 21.388 m2 a cui se ne aggiungeranno 2.800 di spazio verde. A connotare in maniera esclusiva la facciata del nuovo edificio, che sarà collegato direttamente alla sede storica, un design a pixel dalla forma organica, realizzato con elementi prefabbricati in calcestruzzo leggero.

Trova la combinazione giusta con Ricoh

Bobst, 75 anni di piega-incollatrici Sono trascorsi 75 anni da quando Bobst ha iniziato a sviluppare e produrre queste macchine destinate al settore degli imballaggi. Una delle primissime, mod. PCR382, venne installata nel 1942 alla Zeiler, azienda con sede nei pressi di Berna. L’odierna Limmatdruck Zeiler, parte di RLC Packaging Group, uno dei leader in Europa nel campo delle scatole pieghevoli, è ancora cliente Bobst. Conosciute per l’altissima qualità e le notevoli performance, le piegaincollatrici Bobst si sono imposte come punto di riferimento nei settori delle scatole pieghevoli e degli imballaggi di cartone

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ormazione Primo piano Dati di settore Fornitori Istituzioni Associazioni Accordi Eventi

Al via il tour Colours have the power, una serie di appuntamenti durante i quali i fornitori di servizi di stampa potranno scoprire le potenzialità della stampa digitale e trovare la ‘combinazione vincente’ per offrire ai clienti servizi innovativi. I visitatori potranno accedere a un’area esperienziale in cui scoprire applicazioni innovative realizzate su differenti materiali con colori speciali come il bianco, il trasparente e il giallo neon. Dal punto di vista delle soluzioni di stampa saranno a disposizione dei partecipanti Ricoh Pro C7100X, Ricoh Pro L4100 e Ricoh Pro C5200S.

Sviluppo. Questo ha consentito all’azienda di proporre costantemente sistemi, apparecchiature e processi innovativi, molti dei quali sono ancora brevettati e rappresentano un’esclusiva per il settore. In questi 75 anni, quindi, le piega-incollatrici Bobst non hanno mai smesso di evolvere attraverso l’introduzione di tecnologie rivoluzionarie.

Ospedale pediatrico ridisegna gli spazi con Latex di HP HP Inc. annuncia di aver supportato il proprio partner, Grafix Wide Solution, nella realizzazione di una serie di stampe grafiche per il rivestimento delle pareti interne nel reparto Radiodiagnostica dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. Un progetto realizzato dall’azienda toscana in collaborazione con altri partner per trasformare l’esperienza dei tanti piccoli pazienti e delle famiglie che ogni anno entrano nella struttura e che, grazie alla tecnologia Latex di HP, potranno trovare un ambiente più confortevole e rilassante, totalmente pensato per ridurre lo stress di doversi sottoporre ad accertamenti clinici.

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Associazioni Accordi Eventi Cultura Formazione Primo piano Aziende Poltrone

Tempo di quotidiani a Bologna Il tradizionale appuntamento con l’industria editoriale italiana assume il nome di Ediland Meeting. Il 19 e 20 settembre, al Centro congressi dell’Hotel Savoia Regency di Bologna, i professionisti dell’industria italiana dei quotidiani si incontrano per discutere sui temi più attuali che riguardano il settore: dai trend internazionali ai processi di fusione, dalla pubblicità alla distribuzione, dai prodotti e servizi digitali all’impatto dei social network; inoltre l’evoluzione del quadro normativo e contrattuale, i nuovi scenari delle relazioni industriali del settore, le iniziative per la valorizzazione degli impianti, le novità tecnologiche. Ediland Meeting è promosso da ASIG, da FIEG e dall’Osservatorio Tecnico “Carlo Lombardi” per i quotidiani e le agenzie di informazione.

I numeri di Packaging Première Alto il profilo professionale dei visitatori della prima edizione di Packaging Première\shaping luxury: manager specializzati in brand management, marketing manager, buyer della filiera del packaging, art director, packaging designer. 3.026 persone hanno visitato la fiera dal 16 al 18 maggio e hanno preso parte alle conferenze: quelle tecniche offerte dalle aziende e quelle di approfondimento date da docenti universitari. Gli espositori erano 96 di cui il 25% dall’estero. Un’ottantina i giornalisti di testate specializzate nazionali e internazionali. L’appuntamento è per maggio 2018 nella nuova e più ampia sede del MiCo a Milano.

BestInFlexo, novità in arrivo

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Giunto alla terza edizione, il premio alla qualità di stampa flessografica continua a puntare sulle novità per stimolare e coinvolgere in misura crescente la comunità flessografica italiana. La Giuria che si occupa della valutazione dei lavori inviati dagli stampatori è composta quest’anno da alcune new entry. Adalberto Monti (docente e consulente tecnico di stampa), Massimiliano Corelli (responsabile ufficio acquisti Imballi Orogel), Wim Buyle (vicepresidente FTA Europe) affiancheranno Claudio Rimondi (responsabile Packaging Prodotto a Marchio Coop), veterano di questa commissione. Alla serata di premiazione verrà consegnato un attestato di riconoscimento anche all’azienda di prepress che avrà contribuito alla vincita del lavoro per ciascuna delle categorie previste. Nella categoria Best in Show, oltre al prepress sarà premiato anche il buyer. Grazie alla partnership con Enipg, Ente Nazionale per l’Istruzione Professionale Grafica, verrà premiato uno studente che si sia distinto in attività legate alla stampa flessografica. La scelta sarà affidata alla Commissione Education di ATIF coordinata dal consigliere Marco Gambardella (Bioplast). Last but not least da quest’anno sarà assegnato un premio alla carriera. Il bando Bestinflexo è sul sito www.atif.it.

Aspettando Print4All 2018 Un foglio, una tela, una superficie bianca che si arricchisce gradualmente di colori, forme e contenuti: come in un processo di stampa, anche l’avvicinamento verso la prossima edizione di Print4All prosegue per tappe successive, individuando bisogni, costruendo proposte, elaborando idee e progetti a servizio del mondo della stampa. Si preannuncia la più interessante occasione in Italia per scoprire e confrontare tutte le soluzioni di stampa e converting su tutti i tipi di supporto e per qualunque esigenza commerciale, produtti-

va e di comunicazione. Al centro del progetto espositivo il nuovo ruolo e le opportunità offerte oggi al printing, come processo indispensabile durante tutta la vita del prodotto. Temi chiave per la filiera, che saranno anche oggetto della Print4All Conference, appuntamento che, in una ideale road-map dei contenuti, rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di avvicinamento alla fiera e che si terrà il 12 e 13 settembre a Fiera Milano. Print4All Conference è la naturale prosecuzione del percorso avviato a Palermo nel

2016 con Print4Pack e fa parte del programma di promozione del Made By Italy di ACIMGA. L’evento rivolge questa volta l’attenzione all’evoluzione dell’industria grafica e di comunicazione, ritornando a far incontrare l’intera filiera dei produttori di tecnologia, trasformatori/ stampatori, influencer e brand owner. È realizzato in collaborazione con ARGI (l’Associazione dei fornitori dell’industria grafica) e con il supporto di ICE – Agenzia e del Ministero dello Sviluppo Economico.

Coating Days Sud, la nobilitazione secondo Heidelberg Ha riscosso notevole interesse la prima edizione dei Saphira Coating Days Sud, organizzata da Heidelberg Italia in collaborazione con Grafiche Mercurio (Angri - SA). Durante la due giorni il nutrito gruppo di visitatori ha potuto fare un’autentica full immersion nelle possibilità delle vernici Saphira – base acqua e UV, lucide, High Gloss, Matt, Semi-Matt, Velvet Touch, Drip Off, Perlescenti – verificandone in diretta il valore aggiunto apportato agli stampati. Le dimostrazioni sono state fatte utilizzando il cuore tecnologico di Grafiche Mercurio, linea produttiva composta da CtP Suprasetter 145 e Speedmaster XL105-7LYYL. Grazie alla doppia torre

di verniciatura, il sistema ha permesso di evidenziare tutti i vantaggi della nobilitazione inline con vernici base acqua e UV applicate in un solo passaggio ottenendo effetti di arricchimento dello stampato accattivanti. Oltre alle sessioni demo, i Coating Days Sud comprendevano anche un workshop incentrato su come settare al meglio la Speedmaster XL105

per ottenere i migliori risultati possibili. Relatori: Francesco Sangiorgi, Sales Driver sala stampa, e Carlo Zanon, Supporto tecnico applicativo di Heidelberg Italia. Spazio, infine, anche al nuovo portale eShop di Heidelberg, strumento che in Italia è il veicolo di oltre il 42% del fatturato espresso dai prodotti di consumo del produttore tedesco.


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Avete davvero un workflow?................ pag 22 Management: Come relazionarsi con i fornitori.......... pag 24 Tecnologie: Per avere tutto “sotto controllo”........... pag 26

speciale

workflow

IL PROSSIMO SPECIALE SARÀ DEDICATO ALLE ETICHETTE

speciale workflow

INDICE DEI CONTENUTI


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speciale workflow tecnologie

La maggior parte delle aziende che hanno un’attività di stampa pensano di avere anche un workflow. Stampatori commerciali, converter, stampatori di direct mail e altri tipi di stampatori sanno che per garantire il buon esito di una commessa è necessario identificare ogni lavoro, suddividerlo in componenti e tracciarlo lungo tutto il processo fino a quando viene consegnato al cliente finale. E dunque la risposta alla domanda “Avete un workflow?” sembrerebbe ovvia: “Sì, certo, la nostra azienda ha un workflow!”. Ma purtroppo ciò non corrisponde sempre alla realtà.

di Pat McGrew

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Director - Keypoint Intelligence InfoTrends Production Workflow Service

creazione lavoro & invio lavoro

pre-produzione

Avete davvero un workflow? Cos’è un workflow? È un insieme di funzioni ripetibili e di processi utilizzati per trasformare un file in un lavoro stampato. Alcune o tutte le funzioni sono automatizzate, al fine di garantire massima efficienza e prevedibilità nella gestione della produzione e del supply chain. Da un’analisi più attenta emerge, tuttavia, che la maggior parte delle aziende hanno una serie di processi che sono cresciuti negli anni per ovviare ai colli di bottiglia ogni volta che si presentano. Lavagne, foglietti sparsi attaccati al muro che contengono informazioni relative alla commessa, bandierine e luci visibili in tutta l’area produttiva si moltiplicano nel tempo per segnalare agli operatori lo status delle commesse in lavorazione. Ma cosa succede se un membro del team va in vacanza e un nuovo operatore si aggiunge al gruppo? Il processo così impostato sicuramente ne risente: magari i nuovi arrivati hanno nuove idee su come organizzare il flusso produttivo. Ma si tratta veramente di un workflow? In realtà no, perché è solo una serie di processi slegati tra loro, che quindi non fanno parte di un’unica armoniosa realtà connessa in tutti i suoi step, dalla consegna del file alla spedizione dello stampato. Un vero workflow supporta un’attività di report trasversale che garantisce un’elevata efficienza produttiva come pure un’ottimizzazione di tutta la supply chain. Per capire se disponete di un vero workflow o se siete sulla strada giusta verso l’adozione dello stesso, vi proponiamo (vedi pagina a fianco) una sorta di quiz, al quale dovrete rispondere più sinceramente possibile. Riflettete su questi interrogativi. L’obiettivo di un workflow è di escludere i costi dai processi di produzione e al tempo stesso aprire le porte a soluzioni a valore aggiunto in grado di attrarre molto più business. Dovrebbe consentire al management, ai creativi, alle persone che lavorano nel marketing e nelle vendite di lavorare in armonia verso un traguardo comune: la soddisfazione del cliente.


speciale workflow

produzione

post-produzione

1) Avete un documento che definisca la vostra architettura di workflow? Con quale frequenza viene aggiornato? Potreste scoprire che la documentazione esistente è obsoleta o inaffidabile.

7) Esiste 2) Probabilmente un responsabile avete già del un workflow? ambiente E un backup per quella completamente automatizzato, persona? ma Se non in caso nominate unquali contrario responsabile, processi anon chi vi sono rivolgete ancora in caso di problemi? automatizzati?

2) Esiste 2) Esiste un un responsabile del workflow? E un backup per quella persona? Se non nominate un responsabile, a chi vi rivolgete in caso di problemi?

8) Quali processi richiedono un’ulteriore ottimizzazione? Indipendentemente da come è strutturato il vostro workflow, siete in grado di identificare i processi che richiedono un intervento manuale con cadenza regolare? Dovreste saperli identificare, anche se non avete trovato una soluzione per ottimizzarli.

3) Avete un documento che definisca tutti gli step nel vostro flusso di produzione stampata? Se possedete tutta la documentazione che vi hanno dato i vostri fornitori di hardware e di software, ma non avete un documento riassuntivo che serva da guida, c’è il rischio di incorrere in malintesi e interpretazioni errate.

4) Esiste 2) Siete in ungrado responsabile di identificare del workflow? ogni fase E un backup del workflow pere quella verificare persona? se è riportata Se non nonel minate un globale processo responsabile, in modo a chi da virendere rivolgete visiin caso bili eventuali di problemi? ‘colli di bottiglia’?

5) Quanti step sono richiesti per “caricare” un lavoro? Questa domanda dovrebbe aiutarvi a capire cosa fate per spostare un lavoro nuovo o esistente dal momento di arrivo dell’ordine alla lavorazione in prestampa. Quante volte dovete interrompere il flusso perché avete bisogno di più informazioni?

9) Il processo attuale è scalabile in modo da poter gestire un numero superiore di piccole commesse oppure un numero inferiore di grandi commesse? Uno dei principali trend nell’industria grafica è rappresentato dalla migrazione verso una quantità più elevata di commesse, ma in tirature più basse. Il vostro processo è pronto a gestire molti più lavori, ma in tirature inferiori?

10) Avete un sistema gestionale (MIS/ ERP)? Se la risposta è affermativa, è operativo e integrato nel flusso di lavoro giornaliero? Molte aziende evitano l’utilizzo di sistemi Print MIS ed ERP perché credono che siano troppo complessi. Ma, nel caso ne aveste uno, state utilizzando tutte le funzioni, sfruttando al massimo il vostro investimento?

6) Quali sono nel vostro processo attuale tutti gli step che richiedono una decisione? Dovreste essere in grado di nominare ciascuna fase nel vostro attuale ambiente produttivo in cui viene presa una decisione, dal calcolo del preventivo alla programmazione del lavoro, per arrivare alla consegna dello stampato.

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speciale workflow management

di Pat McGrew

Alcuni utili “tips & tricks” per porre i quesiti appropriati ai fornitori di soluzioni workflow di produzione alla vigilia di fiere di settore.

Come relazionarsi con i fornitori Ogni volta che visitate una fiera di settore l’obiettivo è quello di incontrare i vostri fornitori attuali, ma anche quelli che potrebbero aiutarvi a espandere il vostro business. Potrebbe essere difficile decidere come comunicare con i vostri fornitori di fiducia su nuove soluzioni di cui avete bisogno, ma il colloquio con nuovi fornitori potrebbe rivelarsi ancora più impegnativo. Soprattutto se l’argomento di discussione è il workflow. Si tratta, infatti, di una soluzione composta da più componenti, che possono essere acquistate singolarmente come soluzioni end-to-end, non necessariamente da un unico fornitore. Da dove iniziare quindi? Prima di iniziare la conversazione pensate a come lavorate oggi e quali sono i punti deboli del vostro flusso produttivo. Quali lavori vanno in stampa senza contrattempi, quali altri invece richiedono un intervento manuale? Come sarebbe possibile migliorare la situazione? Pensate a come proporre questa tematica al vostro interlocutore, mettendolo nella condizione di migliorare il vostro processo. Il vostro obiettivo è l’ot-

Il mercato mondiale dei software di produzione: crescita per segmenti

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fonte: Print Production Software Market Forecast: 2015-2020. InfoTrends, 2016

timizzazione. Perché questa è la strada giusta che vi condurrà verso efficienza, margini migliori e una produzione a zero errori! Come dovrebbe essere il workflow ideale per voi? Il vostro ambiente di lavoro necessita di maggiore automazione e connessione ad altri processi di lavorazione? La prima regola è essere coraggiosi e fare domande. Se non capite qualcosa chiedete delucidazioni. È così semplice per i venditori di soluzioni illustrare come i loro prodotti sono stati realizzati e come utilizzarli, che spesso dimenticano quanto distante possa essere il vostro ambiente produttivo da quello in cui loro hanno sviluppato e testato la loro soluzione. Se non fate uso attualmente di JDF/JMF nel vostro workflow, ma pensate che potreste farlo in futuro, domandate se loro supportano oggi questi formati e quali sono i loro progetti per il futuro. La vostra soluzione si integra con i reparti di gestione, produzione e vendita? Pensate a quale sarebbe la soluzione ideale per voi e chiedete ai fornitori come pensano di aiutarvi per integrare la loro soluzione. La vostra soluzione per la gestione colore è integrata nel workflow? È sufficientemente versatile per rispondere alle esigenze cromatiche di tutti i vostri canali di output? Nel caso non lo fosse, avviate un dialogo sulle soluzioni per la gestione colore e i possibili suggerimenti. Avete la necessità di integrare il workflow in una piattaforma web2print? Pensate a come voi e i vostri clienti potreste utilizzare questa opzione e siate aperti a idee che potrebbero scaturire dalla conversazione con i fornitori. La verità è che la maggior parte dei fornitori di workflow probabilmente ha già in casa una soluzione che potrebbe essere adatta a voi, ma potrebbero non considerare con sufficiente attenzione quali sono le vostre esigenze. Una volta che avete visitato tutti gli stand della fiera, portate il materiale che avete raccolto in ufficio e confrontatevi con i gruppi di lavoro su LinkedIn per raccogliere suggerimenti. Utilizzate tutte le vostre conoscenze per richiedere una sessione dedicata con il team e a questo punto potrete dire di avere sfruttato al massimo la vostra visita in fiera.



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speciale workflow tecnologie

Per avere tutto “sotto controllo” È il 1921 quando per la prima volta nel volume 42 della rivista di ingegneria ferroviaria The Railway Engineer si trova la parola “workflow” come sinonimo di gestione di flussi di lavoro. Erano anni di forte sviluppo economico, il mondo era in pieno fermento industriale e solo con un’attenta organizzazione scientifica del lavoro era possibile incastrare tutte le fasi di produzione.

Nell’era del digitale e dell’industria 4.0, anche le commesse stampa sono gestite da sistemi informatizzati in ogni loro fase, dal preventivo alla spedizione al cliente finale. Con ottimizzazione di costi e tempi e una garanzia di qualità costante.

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di Lorenzo Capitani

Il taylorismo teorizzava modi per aumentare la produttività non basati solo sulla mano d’opera, Henry Gantt inventava il suo celebre diagramma e la Ford con il Model T la catena di montaggio. Si passava dall’uomo di Tempi Moderni a un uso più moderno (e attuale) del tempo e dell’uomo. Nascevano nozioni come analisi, risorse, fasi, task e thread che, al di là della teoria, hanno dimostrato la loro potenza applicativa arrivando fino ai nostri giorni. Senza non ci sarebbe stato lo sbarco in Normandia e l’uomo non sarebbe arrivato sulla Luna. Oggi sono concetti consolidati, con i quali tutti abbiamo a che fare, complice anche l’informatica che basa la sua teoria su di essi, e non c’è realtà grande o piccola che per gestire le proprie attività non si affidi ai principi di quello che si chiama “project management”, ora in modo strutturato e consapevole, ora applicandoli con esperienza e buon senso. E questo è vero a maggior ragione per realtà legate al mondo della stampa che lavorano tipicamente per commessa. Analisi, progettazione, pianificazione, gestione di tutte le caratteristiche e le fasi evolutive di un progetto, nel rispetto di precisi vincoli come tempi di consegna, costi di produzione, risorse e fornitori coinvolti e qualità generale del lavoro: questo significa gestire una commessa dalla più semplice alla più complessa. Dalla progettazione in ufficio tecnico alla consegna al cliente, il processo produttivo, più o meno articolato, si svolge lungo l’asse del tempo e passa, per dirla con il linguaggio dei PM, attraverso precise main stone, prevede una scomposizione analitica del lavoro in fasi e sottofasi (WBS) ciascuna con una propria schedulazione di inizio e fine, allocazione di mezzi e risorse e


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dipendenze. Una gestione così puntuale può sembrare eccessivamente puntigliosa e richiedere tempo anche solo per la parte gestionale. Per questo negli anni sono stati messi a punto strumenti informatici di project e workflow management che supportano proprio queste attività. Nel mondo della produzione, e della stampa in particolare, questi software non solo si propongono come gestori di commessa, ma hanno saputo contestualizzarsi fino a fornire essi stessi tutti gli strumenti normalmente usati nel flusso, dal preventivo alla spedizione. E non è un caso che sia proprio chi realizza le macchine ad aver creato, ciascuno con la propria visione, ecosistemi gestionali, integrandoli tra di loro e con l’hardware, come CtP e macchine da stampa, per avere un cruscotto unico in cui ogni fase sia sotto controllo. I sistemi di workflow management dedicati al mondo della stampa realizzati dai maggiori player come Heidelberg, Canon, HP, Ricoh, Agfa si compongono di tutti gli strumenti di project management integrato con i tool di preventivazione, preparazione della commessa, arrivo degli impianti, verifica e prestampa, approvazione, formatura, messa in macchina, stampa, confezione, allestimento e consegna. Ma come lavora un workflow manager? Sostanzialmente guida passo per passo tutte le attività, integra tutti gli strumenti e gli altri software necessari, traccia tutti gli eventi, chi o cosa li ha scatenati, invia notifiche a tutte le risorse coinvolte, evidenzia lo stato di avanzamento generale, lo stato di completamento di ogni fase, indicando ritardi e criticità. Un esempio concreto si ha con un flusso che dall’arrivo del PDF porta alla scrittura delle lastre. Aperta la commessa, indicate le deadline e le persone coinvolte, si avrà evidenza dei file arrivati, quali hanno superato il preflight, se la segnatura cui sono destinati è completa, se è stata rippata, se sono state fatte le ciano e se sono state approvate, fino al visto e al passaggio al CtP. È solo un semplice esempio, ma il bello è proprio che in questo modo si ha un controllo totale del processo, si migliora in efficienza e si può reagire con assoluta flessibilità rispetto alla commessa e alle altre in lavorazione. In qualsiasi momento, a seconda dei profili, è possibile anche per il cliente accedere e verificare gli avanzamenti o, banalmente, approvare da remoto. Trattandosi di sistemi integrati, a seconda dei workflow, sono possibili automatismi con interventi umani minimi. Basta dare un’occhiata alle schermate in queste pagine per rendersi conto di come questi software siano ormai indispensabili, siano molto potenti in termini di integrazione, condivisione e reportistica. E siamo solo all’alba dell’Industria 4.0… Non quella dei frigoriferi che fanno la spesa da soli, ma di tutte le macchine di produzione che interloquiscono e inviano dati a un sistema centrale e sulle quali avere sempre preciso controllo.

APOGEE DI AGFA

Schematizzazione del sistema Apogee di Agfa integrato con hardware di stampa grazie al formato di interscambio JDF. In alto, il modulo di imposition di Apogee.

Uno dei sistemi di workflow più diffusi e performanti ormai maturo (tanto che siamo alla versione 10) è Apogee di Agfa. Si tratta di una soluzione globale, che consente di tenere sotto controllo tutti gli output di produzione attraverso una singola interfaccia. Tre sono gli elementi che hanno sempre guidato Agfa nell’evoluzione di Apogee: innovazione, interazione e ottimizzazione. Da ciò è facile capire come le ultime versioni siano webapp sempre più basate sul cloud: tutte le informazioni e i programmi risiedono al sicuro nella “nuvola” di Agfa, senza più necessità di installazione, configurazioni locali e manutenzione di server. È possibile ottimizzare sia le tempistiche di produzione sia la resa al foglio, e questo anche con prodotti dalle forme irregolari (per esempio packaging). Il cuore del sistema è il Digital Quick Strip che permette di processare ogni pagina singolarmente mostrandola come semplice segnaposto per procedere all’elaborazione solo quando necessario; ciò risulta molto utile per aggiornare il foglio macchina in caso di cambiamenti dell’ultimo minuto. Il sistema è compatibile con un numero via via crescente di macchinari, dalle macchine da stampa digitale (per esempio la Canon B4000 e la Canon B5000) ai sistemi di output di lastre, come l’Agfa

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Graphics Avalon N8-90 CtP, nell’ottica di una sempre crescente automazione dei processi produttivi. Ma soprattutto si tratta di un software integrato con altri di casa Agfa come il Graphics’ IntelliTune per la correzione automatica e il miglioramento qualitativo delle immagini o l’apprezzato sistema di approvazione Apogee WebApproval con il quale il cliente può vedere sul suo schermo l’esito del preflight, visualizzare in tempo reale e con gli zoom opportuni il foglio imposto per controllare tagli e abbondanze e scoprire per tempo eventuali errori. Gli utenti più esperti possono anche verificare da remoto la separazione dei canali, controllando per esempio se il testo nero sovrascrive un altro colore o se il logo verrà stampato con il corretto colore Pantone. E sempre tramite il portale può essere dato il “Visto si stampi”. Tra gli aspetti più apprezzati di Apogee c’è la sua alta compatibilità con sistemi non Agfa, come il TotalFlow Print Server di Ricoh e ovviamente Adobe PDF Print Engine, e con macchinari di terze parti. In pratica, si tratta di un ambiente ibrido nel quale convergono tutti i device e tutte le fasi produttive, a partire dalla prestampa, consentendo un grande risparmio di tempo. E ciò permette di dotarsi dei migliori standard di mercato per le diverse fasi ed esigenze. PRINECT DI HEIDELBERG Prinect è invece la soluzione di gestione del workflow proposta da Heidelberg che crea un vero e proprio ecosistema industriale 4.0. L’utilizzo di canali di comunicazione interattivi e portali Internet permette di ottenere una produzione ottimizzata con flussi di lavoro efficienti nella stampa tradizionale e digitale, dalla vendita all’amministrazione, dalla preventivazione agli Schermate del sistema di workflow management di Heidelberg. Dall’alto: il template di un workflow base, i KPI di una commessa, la sinottica di una commessa nelle sue fasi di messa in macchina, l’anteprima di un foglio.

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Il nuovo pulpito multimediale Heidelberg dal quale richiamare tutte le impostazioni di stampa inserite a monte in commessa.

La parola agli utilizzatori Qualche domanda a Marco Barban, titolare della padovana Litocenter, che utilizza Prinect.

acquisti, dalla pianificazione alla produzione, dal magazzino alle consegne. Tutto può passare per Prinect. Duttile e personalizzabile, si compone di diversi moduli software e hardware che consentono ad aziende di tutte le dimensioni e specializzazione (dalla stampa commerciale al packaging) di gestire con il massimo dell’automatismo tutti i processi. Non solo: è possibile raccogliere e analizzare una gran quantità di dati, sulla base dei quali “aggiustare il tiro” verso procedimenti sempre più efficienti.

Come siete arrivati a dotarvi di un sistema di gestione del flusso di produzione come Prinect? Cosa cercavate e come avete svolto la software selection? In realtà la scelta è stata il frutto dell’evoluzione di un pacchetto di software base già in dotazione nella nostra azienda. Il passaggio da un software “tipico di prestampa” a un workflow integrato tra la produzione e il gestionale era un prerequisito indispensabile per la crescita e l’evoluzione della nostra azienda.

Dotarsi di un sistema di gestione di un workflow significa presidiare il processo ma anche obbligarlo a un percorso definito. Alla prova dei fatti, questo è un vantaggio o una limitazione alla reattività che impone oggi il mercato? Fortunatamente nel caso di Prinect il controllo del processo non impone limitazioni. L’obiettivo principale della velocizzazione in sicurezza delle fasi di lavorazione rimane aperto ai più comuni standard di mercato permettendo di mantenere un sistema flessibile. Come Prinect si è inserito nel vostro flusso di produzione e di gestione della commessa? Prinect mette a disposizione una grande varietà di moduli in grado di coprire tutte le esigenze di produzione dell’azienda grafica, integrandole automaticamente con il gestore della commessa che, nel nostro caso, è il MIS di Heidelberg Prinect Business Manager. Sia il gestionale che i moduli software per la produzione possono essere interfacciabili con sistemi di terze parti e ambienti diversi dal sistema stesso.

Due immagini relative a Litocenter, con sede a Piazzola sul Brenta (Padova).

Quali sono i principali KPI che vi hanno portato a Prinect? Sicuramente la possibilità di accelerare e rendere più sicuri i passaggi di dati e informazioni tra le varie anime dell’azienda. La riduzione dei touch point e dei possibili errori.

Qualche dato? Heidelberg dichiara un aumento della produttività del 23%: la standardizzazione dei processi di stampa e di gestione colore consente di risparmiare fino al 40% di tempo e una media di 160 fogli di scarto ad avviamento, grazie al sistema Automatic Paper Stretch Compensation. Il tutto con risultati di elevata qualità grazie a strumenti come il Color Workflow che misura costantemente i valori di inchiostrazione, li comunica alla prestampa ed esegue gli eventuali aggiustamenti in fase di rippaggio, configura il calamaio in avviamento e monitorizza l’inchiostrazione durante la stampa: è così possibile produrre prove colore certi-

possibilità di avere in tempo reale preventivi e soluzioni personalizzati.

Quali sono le caratteristiche di Prinect che apprezzate maggiormente? E i vostri clienti? Le caratteristiche per noi più importanti sono rappresentate dalla semplicità e velocità d’utilizzo; il fatto di avere un prodotto software con un’interfaccia grafica unica in tutte le aree produttive. Cosa è cambiato per i vostri clienti? Oltre alla naturale velocizzazione dei tempi di esecuzione (che sta diventando una discriminante sempre più importante per il cliente nel momento in cui sceglie il proprio fornitore), la

Quali sono le fasi in cui avete riscontrato un miglioramento delle performance grazie a Prinect? L’automazione dei processi e il continuo scambio di informazioni ha consentito di ridurre notevolmente i cosiddetti “tempi morti” in tutte le aree coinvolte. L’eliminazione dell’aspetto “interpretativo” in questo senso svolge un ruolo fondamentale. Una volta definiti i parametri della commessa, questi vengono trasferiti e realizzati nelle varie aree produttive. Avete integrato Prinect con gli altri sistemi aziendali come ERP, sistemi di preventivazione, gestione ordini? Approfittando della modularità del sistema, abbiamo già messo in programma lo sviluppo dell’implementazione con il nostro sistema di contabilità aziendale.


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Una schermata del workflow management Prisma di Canon.

ficate, ma anche stampe costanti nel tempo, ripetibili con notevole riduzione dei tempi e costi di setting della macchina. La forte integrazione agisce anche a livello di ottimizzazione dei dati di commessa: il formato inserito nel preventivo sarà recepito da tutte le fasi senza inutili repliche. Heidelberg stima un aumento di vendite del 40% e una riduzione del tempo di preventivazione di un terzo grazie al modulo Prinect Business Manager. Mentre sul fronte reporting, avendo a disposizione i dati in tempo reale, Prinect diventa un vero e proprio sistema di business management, che permette di tenere sempre sott’occhio costi, ricavi e profitti, oltre alla situazione di avanzamento lavori e allo stato del magazzino grazie a un portale dedicato. Inoltre gestisce non solo i tradizionali output di stampa cartacea, ma anche tutta la comunicazione sui nuovi media digitali, in un’ottica di vera multicanalità aperta all’e-commerce, allo stoccaggio di dati, alle pubblicazioni digitali.

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PRISMA DI CANON Prisma, il sistema di workflow di Canon, si pone come un vero e proprio ERP del centro stampa: si tratta infatti, di una suite completa che comprende diversi moduli come PRISMAsync, per la gestione colore e controlli di sicurezza, PRISMAprepare per la gestione dei lavori, PRISMAproduction, per aziende di grandi dimensioni, come base per un ambiente di prestampa e output. Il cuore del sistema è però il modulo PRISMAdirect, a sua volta modulabile. È infatti possibile abilitare in modo selettivo le due principali componenti Order Processing Console e Webshop. La prima, a monte del processo, permette di accettare ed elaborare gli ordini provenienti da molteplici sorgenti, incluse email, scansioni, dischi di rete, risorse cloud e documenti Office. La seconda invece, a valle, consente di pubblicare vetrine elettroniche (Web Storefront) illimitate e altamente personalizzabili, e di ricevere il pagamento degli ordini attraverso vari circuiti con una vera e propria gestione del carrello. La soluzione come PRISMAdirect è studiata per rispondere alle esigenze dei print buyer, che chiedono tempi medi di consegna sempre più rapidi e lavori per-

sonalizzati, azzerando gli errori. Fortemente integrato e compatibile con software di terze parti (come la Suite Adobe e Office), PRISMAdirect si coniuga ai sistemi di e-commerce, web-to-print e variable data processing, importa automaticamente i lavori da cartelle locali e di rete, ftp, web, e persino da Outlook, consente l’automatizzazione delle anteprime e della prestampa e la gestione automatica degli ordini via mail. Tra i diversi vantaggi offre anche quello di monitorare i costi, grazie a un sistema di analisi personalizzate che forniscono i dettagli della performance di business. Sul versante hardware, sono oltre 200 i device compatibili, di Canon e di altri produttori, in continua espansione, tutti gestibili tramite tecnologie di facile utilizzo come il sistema drag&drop. PRISMAdirect, infatti, viene commercializzata come soluzione standalone, on cloud oppure on premises. Trattandosi di una piatta-

Il sistema integrato di gestione del flusso proposto da HP permette l’analisi dei dati e il monitoraggio di tutte le fasi di produzione.


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forma web-based, non necessita di installazione ed è sempre facilmente raggiungibile anche in mobilità. PRINTOS DI HP La soluzione per il workflow digitalizzato di HP si chiama PrintOS: lanciato all’ultima Drupa e ulteriormente implementata per i grandi formati nel 2017, PrintOS è un sistema di workflow management cloud-based che vuole reinventare totalmente il modo in cui i clienti gestiscono i processi produttivi grazie a uno strumento intuitivo e facile da usare, sempre disponibile anche sui device mobili. Questo consente di monitorare sempre e ovunque lo stato della commessa da remoto e di velocizzare le procedure. Anche per il cliente. Grazie a soluzioni flessibili e scalari, è indirizzata a stampatori di ogni dimensione che utilizzano macchine digitali HP, che si tratti di Indigo, Scitex, Latex o

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Gli step di un workflow standard visti dalla piattaforma TotalFlow di Ricoh.

PageWide Web Press. La piattaforma include diversi pacchetti tra cui Box, uno strumento che automatizza le operazioni di ricezione degli impianti, spesso affidate a sistemi non automatici (come le e-mail, i trasferimenti via WeTransfer ecc.), grazie a interfacce standard dedicate con un notevole risparmio di tempo e un maggiore profitto. PrintOS Box, infatti, automaticamente scarica e convalida i file, compone il foglio macchina e nel contempo gestisce la comunicazione con il cliente per le fasi di “Visto si stampi”, con un notevole risparmio di tempo e una miglior utilizzazione delle risorse. In pratica i file inviati vengono controllati, validati e inviati direttamente al centro stampa selezionato. Il modulo Site Flow è dedicato alla stampa in dato variabile e combina l’acquisizione degli ordini, la prestampa e la consegna del lavoro, in particolare nei mercati B2B e B2B2C, gestendo ordini per tirature da poche copie a decine di migliaia, personalizzando la singola copia e gestendo l’etichettatura automatica e la consegna diretta sul cliente finale grazie alle potenti interfacce di comunicazione con i corrieri. Per le Indigo e le PageWide esiste poi il modulo Print Beat, che fornisce in maniera quasi istantanea statistiche complete per cinque KPI: volume di stampa, disponibilità, errori, riavvii e durata dei materiali di consumo. Tenere sotto controllo costante queste variabili significa avere gli strumenti per prendere decisioni più rapide e informate, migliorando l’efficienza delle prestazioni, e quindi la redditività. Le recentissime release destinate alle macchine Scitex e Latex contengono anche specifici software per semplificare e automatizzare le operazioni di produzione di packaging a basse tirature, visual signage e tutto ciò che fa parte del mondo “wide”.

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TOTALFLOW DI RICOH Dedicata ad ambienti di stampa a foglio, la piattaforma TotalFlow di Ricoh si compone di tre prodotti altamente integrati: Prep, Print Manager e Production Manager. L’obiettivo è quello di essere pronti per la stampa nel minor tempo possibile, riducendo non solo i tempi di produzione e consegna ma anche gli errori e i costi aggiuntivi: qualità in velocità, insomma. La proposta di Ricoh prevede la suddivisione del processo in due fasi alle quali dedica moduli separati in modo da adattarsi alle diverse realtà ed esigenze produttive, senza per forza dover realizzare un sistema altamente integrato (per il quale esiste comunque il TotalFlow Path che li mette in connessione tra di loro). Nella fase di acquisizione degli impianti il modulo Prep, con un’interfaccia grafica semplificata e il supporto di ticket visivi, consente di: combinare contenuti acquisiti tramite diversi input, come scansioni o file digitali; impostare l’ordine delle pagine e i capitoli; assegnare le proprietà del lavoro; modificare singoli elementi come scansioni storte, loghi, testi errati, immagini da ridimensionare e naturalmente visualizzare l’anteprima della pagina e del foglio. Una volta acquisiti, gli impianti passano al modulo core TotalFlow Print Manager o alla versione enterprise TotalFlow Production Manager, pensata per realtà con volumi molto grandi, che permettono la gestione della fase di stampa che può avvenire anche con macchine non Ricoh. Anteprime ad alta qualità semplificano i controlli, i processi possono essere automatizzati e customizzati in base alla pianificazione delle risorse di stampa. Un sistema di alert e notifiche permette agli operatori di agire rapidamente sulla macchina o di intervenire sul flusso, ripristinare gli errori e individuare le pagine da ristampare. Completa l’offerta di Ricoh un sistema di monitoraggio dei dati e produzione di report per la gestione e l’organizzazione dell’attività.



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tecnologie

Nuovi strumenti per la gestione dei dati di produzione, lo scambio di informazioni produttore-consumatore, controllo del pulpito da smartphone

Mis Optimus Dash, app per smartphone e portale KBA

Tutte le funzioni del portale clienti possono essere utilizzate anche con dispositivi mobili. Un aspetto particolarmente pratico: gli utilizzatori di macchine KBA possono creare, visionare e commentare ticket di assistenza in qualsiasi momento e da ogni luogo.

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Il sistema MIS Optimus Dash di KBA per il workflow aziendale è estremamente moderno e ricco di opzioni, pensato per rendere più snelli i processi di acquisizione dati. Comprende il sistema base, funzionalità JDF, una chart programmabile, il modulo cloud mobile per avere accesso a tutti i dati e l’interfaccia con l’amministrazione e un modulo CRM. Il sistema può essere utilizzato da diverse aziende dello stesso gruppo che in questo modo possono integrare i dati di produzione di sale stampa dislocate sul territorio nazionale. Supporta diverse lingue, dettaglio non trascurabile nel caso di gruppi aziendali con sedi in Paesi diversi. Gli amministratori possono adattare il sistema Optimus a qualsiasi modifica aziendale o sfide produttive del futuro. Con la nuova app per smartphone è ora possibile

controllare le macchine offset a foglio utilizzando un normale smartphone o tablet, controllando anche le funzioni di comando solitamente attivabili solo dal pulpito di comando centrale. La app KBA Rapida permette di controllare e sottoporre a manutenzione le macchine offset a foglio tramite terminali mobili di tipo android. Per l’utilizzatore, il comando della macchina si semplifica enormemente perché non deve più avvenire esclusivamente dal pulpito di comando. Oltre al menu principale, la app è munita di un pannello informazioni, una gestione degli interventi di manutenzione e dati. Dopo aver effettuato l’accesso e l’autenticazione (connessione dello smart device al pulpito di comando), si apre un pannello informazioni che visualizza l’avvio, il controllo del processo e lo stato della macchina nonché tutti i dati relativi all’ordine, come elenchi di messaggio, l’attuale velocità di produzione, il contafogli, indicazioni sugli ordini in corso di produzione e successivi e il tempo rimanente fino alla fine della produzione. La gestione della manutenzione contiene la lista degli interventi da effettuare e indica i lavori di manutenzione e pulizia della macchina per la giornata ma anche quelli per i giorni successivi. In questo modo, visualizzando i tempi necessari è possibile pianificare le attività di manutenzione in modo da non interferire con la produzione. Le istruzioni passo per passo forniscono all’operatore spiegazioni e illustrazioni sulle attività da svolgere, rendendo le operazioni più facili. Al termine della manutenzione, gli operatori possono confermare l’effettuata esecuzione e, ove necessario, aggiungere un commento. È possibile registrare manualmente i materiali di consumo come carta e inchiostri tramite un codice QR e abbinarli all’ordine di stampa corrispondente. Il luogo di utilizzo, ad esempio un gruppo inchiostratore specifico, viene riconosciuto automaticamente e salvato nel record dati. Inchiostri, substrati, caucciù o lastre, non fa differenza: tutti i dati sono disponibili per il consuntivo dei costi: vengono inviati dal dispositivo mobile al pulpito di comando e trasferiti automaticamente dal LogoTronic al software applicativo con il protocollo JMF. Grazie al design responsive, la app funziona indi-


pendentemente dal dispositivo. La app Rapida è disponibile per tutte le macchine dotate dell’ultimo pannello di comando TouchTronic. La nuova app aveva già riscosso grande interesse a drupa 2016, dove numerosi visitatori e operatori del settore si sono divertiti ad avviare i programmi di stampa sulle macchine offset a foglio Rapida con lo smartphone. Il nuovo portale clienti KBA collega produttore, utilizzatore e macchina. Ogni macchina KBA dispone di una tecnica di controllo complessa che rileva i risultati di produzione e li trasmette alla centrale KBA a intervalli regolari in modo automatizzato tramite connessioni VPN sicure. La connessione in rete delle macchine dei clienti con il produttore e i dati di performance resi disponibili formano la base dei Connected Services del futuro: report di performance, benchmarking, monitoraggio della manutenzione, tutti contribuiscono a massimizzare l’efficienza e l’operatività di produzione delle macchine offset a foglio KBA nel lungo termine. Già oggi i collaboratori dell’assistenza KBA possono prendere visione dei dati di performance, della cronologia di manutenzione e di processi ancora in sospeso in un sistema basato sul cloud. Questi dati saranno resi accessibili anche agli stessi utilizzatori, anche indipendentemente dall’ubicazione dell’utente, tramite terminali mobili. Il portale clienti KBA apre le porte sul mondo dell’assistenza KBA, fornendo: - un elenco delle macchine installate, compresi documenti importanti come i contratti di assistenza, documentazione, istruzioni di manutenzione; - approntamento di ticket di assistenza comprese le informazioni sullo stato; - possibilità di contatto diretto con il supporto di KBA; - analisi trasparenti dei dati di performance della propria produzione; - benchmarking con i dati di aziende grafiche comparabili (ranking anonimizzato); - forum per scambiarsi informazioni con altri utilizzatori di macchine KBA. Con il portale clienti KBA si crea una riuscita connessione in rete tra produttore, utilizzatori e macchine in tutto il mondo. Esso raccoglie importanti tool di informazione e comunicazione che supportano il management delle aziende grafiche nello svolgimento delle loro funzioni, offrendo un utile forum per il trasferimento di conoscenze. La piattaforma crea la base ideale per ottenere la massima produttività delle tipografie interconnesse. Tutte le funzioni del portale clienti possono essere utilizzate anche con dispositivi mobili. Un aspetto particolarmente pratico: gli utilizzatori di macchine KBA possono creare, visionare e commentare ticket di assistenza in qualsiasi momento e da ogni luogo.

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tecnologie

Schermata dell’elenco dei messaggi su un tablet.

La gestione della manutenzione visualizza tutti gli interventi di manutenzione necessari.

Sul portale clienti gli utilizzatori trovano i dati di performance attuali della loro produzione in analisi trasparenti. Qui inoltre possono scaricare anche il report di performance mensile.

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23ma edizione del Digital Printing Forum

La stampa digitale di ieri, oggi e domani La stampa digitale 25 anni fa e oggi, vista da chi la sta già utilizzando con successo e da chi invece ha deciso di “piantare l’albero oggi”. Fornitori e stampatori a confronto.

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“Il miglior momento per piantare un albero era 20 anni fa. Il secondo miglior momento è oggi”. Questo proverbio cinese è stato scelto dagli organizzatori della 23ma edizione del Digital Printing Forum – Stratego Group – per lanciare un messaggio soprattutto agli stampatori ‘tradizionali’. Quelli che non hanno ancora fatto il passo verso la stampa digitale, ma che hanno deciso oggi di cogliere questa opportunità. E di spunti di riflessione a questi e altri player del mondo grafico l’evento del 20 giugno ne ha offerti parecchi, soprattutto attraverso i racconti di chi l’albero della stampa digitale l’ha già piantato e ora ne sta raccogliendo i frutti. A parlare di scenari di successo è stato proprio il primo relatore, Ralf Schlözer di Keypoint Intelligence, che ha offerto un quadro d’insieme di tutti i segmenti oggi interessati dalla stampa digitale. Agli albori, più di vent’anni fa, questa tecnologia veniva utilizzata perlopiù per applicazioni commerciali, editoriali e transazionali, ma oggi il panorama è decisamente cambiato. Se è vero che la stampa di

libri è ancora in cima alla classifica delle 10 applicazioni con il maggior tasso di crescita fino al 2020, seguita dalla stampa di cataloghi, brochure e direct mail, è altrettanto vero che la stampa digitale si è affermata in questi anni anche nel mercato delle etichette autoadesive e ora sta facendo breccia nel mercato del packaging, ossia astucci pieghevoli, imballaggio flessibile e cartoncino ondulato. La crescita della stampa digitale in alcuni segmenti è anche legata all’evoluzione della tecnologia e in questo senso si può dire che la stampa elettrofotografica, che per prima si affacciò al mercato delle arti grafiche nel lontano ’93 in occasione di Ipex, ora sta cercando di presidiare le quote di mercato dagli attacchi sempre più diretti della tecnologia inkjet, che consente di raggiungere livelli di velocità e produttività mai visti prima. Grazie all’inkjet, la stampa digitale è entrata in questi anni in nuovi segmenti, come quelli del textile, della ceramica e del vetro, della

Ralf Schlözer


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di Cristina Rossi

carta da parati e del flooring, un mercato che globalmente nel mondo nel 2015 aveva un valore di 510 miliardi di euro, in base ai dati InfoTrends, rappresentando un enorme potenziale per la stampa digitale di grande formato.

Tavola rotonda dei fornitori. Da sinistra: Matteo Dago (Ricoh), Marco Gaviglio (Luxoro), Riccardo Porro (Canon), Enrico Monteverdi (HP).

La stampa elettrofotografica continuerà a crescere, ma i tassi di incremento maggiore interesseranno senza dubbio la stampa inkjet, nel piccolo e grande formato. Tuttavia, come ha ricordato Schlözer, la tecnologia non basta, le aziende grafiche devono evolvere e lo possono fare seguendo due strade: aggiungendo valore allo stampato, attraverso ad esempio la personalizzazione, la nobilitazione e la scelta di carte particolari oppure riducendo i costi operativi e puntando sull’automazione dei processi, in una logica di Industry 4.0.

La Tavola rotonda con i fornitori Sul palco Matteo Dago di Ricoh, Marco Gaviglio di Luxoro, Riccardo Porro di Canon ed Enrico Monteverdi di HP hanno parlato della stampa digitale di ieri e di oggi dal punto

di vista di innovazione, visione, ottimizzazione, risparmio e guadagno. “Da drupa 2016 la nobilitazione è legata all’inkjet che consente di creare effetti speciali su materiali diversi e con dati variabili”, ha detto Marco Gaviglio.

2016 e quest’anno abbiamo installato macchine in ambiti in cui la discussione sui costi e la qualità è stata superata dai vantaggi di processo riversati sui clienti finali”. “Il Rinascimento della stampa, come lo abbiamo definito in HP”, ha detto Enrico Monteverdi, “trae benefici da tutte le nuove tecnologie e il workflow la fa da padrone, perché noi non siamo solo venditori di ferro”. “La parola chiave è semplificazione”, ha aggiunto Matteo Dago. “Il digitale entra in aziende dove si è abituati

“Noi ci interfacciamo con stampatori digitali, ma anche convenzionali che si stanno avvicinando alla stampa digitale e che sono sempre più condizionati dalle richieste dei brand, soprattutto appartenenti al mondo del lusso, che richiedono una forte personalizzazione sugli elementi laminati e metallizzati di un packaging o di un’etichetta”. “Gli stampatori sempre più comprendono i vantaggi di processo resi possibili dalla stampa digitale”, ha affermato Riccardo Porro. “Tra il

alla tecnologia tradizionale proprio perché è in grado di semplificare i flussi di lavoro”.

La tavola rotonda con gli stampatori La parola è andata poi a tre stampatori digitali: Luca Fiorin di Arti Grafiche Fiorin (cliente HP Indigo), Vito Ferrone di Loretoprint (cliente Canon) e Massimo Bini di Arti Grafiche Castello (cliente Ricoh). Si tratta di aziende che hanno già abbracciato il digitale e che hanno raccontato alla platea la propria esperienza.

Tavola rotonda degli stampatori. Da sinistra: Luca Fiorin (AGF), Vito Ferrone (Loretoprint), Massimo Bini (Arti Grafiche Castello).

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Dall’alto: Alberto Vianelli, Luca Nesi, Enrico Barboglio, Monica Scorzino.

“Il Rinascimento della stampa trae benefici da tutte le nuove tecnologie e il workflow la fa da padrone”

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Due delle aziende – AGF (v. Poligrafico n. 176) e Arti Grafiche Castello – nascono come aziende di stampa offset e hanno una lunga tradizione alle spalle, mentre Loretoprint è stato uno dei pionieri della stampa digitale, installando una delle prime Xeikon in Italia e oggi ha sia macchine da stampa digitale sia macchine ibride (tecnologia DI). Massimo Bini ha raccontato di come all’inizio non sia stato facile far accettare la stampa digitale ai propri clienti abituati alla stampa offset. “Quando ai miei clienti proponevo il digitale avevano la concezione di un prodotto più economico”. Nel 2014 Arti Grafiche Castello ha imboccato

la strada del digitale, offrendo prodotti diversi da quelli stampati in offset e superando gradualmente lo scetticismo iniziale dei clienti. “Per noi è stato importante avere al nostro interno una persona che facesse Ricerca&Sviluppo solo

sulla stampa digitale. Inoltre abbiamo creato due reparti di finishing al servizio del digitale”, ha aggiunto Bini. “La nostra è una realtà in continua evoluzione”, ha raccontato Vito Ferrone. “Il digitale continua a crescere e con esso anche le commesse, che sono passate da 16.000 nel 2015 a 18.000 nel 2016. Oggi l’offerta di stampa digitale nel mercato è davvero ampia, per cui il vero problema è differenziarsi. Noi lo stiamo facendo con le nobilitazioni, utilizzando la vernice selettiva a rilievo con la tecnologia MGI e stiamo per installare anche la versione per l’oro e l’argento. Oggi il cliente spende più sul rilievo che sulla stampa”.

I confini oggi – scegliere La scelta della tecnologia adatta dipende da diversi fattori. Luca Nesi di Arti Group e Alberto Vianelli di tech:art (v. intervista a pag. 42) hanno spiegato quali sono stati gli elementi che hanno valutato prima di effettuare l’investimento del digitale. Luca Nesi ha raccontato che nel 2014 Arti Group ha deciso di fermare la Cameron perché l’impianto stava diventando anti-economico. “In un primo momento si è deciso di servire il mercato dei libri con la stampa offset, ma successivamente la nuova proprietà ha chiesto di tornare a essere competitivi nel mercato dei libri investendo nel digitale e come partner tecnologico abbiamo scelto Canon. Il nostro obiettivo era migliorare il time-to-market, economizzare la soluzione di stampa e realizzare tutti i formati gestiti in precedenza dalla Cameron”. Entro fine luglio partirà in Arti Group un progetto che vedrà l’integrazione di una macchina inkjet bobina/ bobina – una Canon Océ JetStream 5500 mono – con una Cameron, di cui però verrà utilizzata solo la parte di piega, con finitura su soluzione Kolbus. La JetStream 5500 mono è una macchina inkjet a bobina in versione b/n, in configurazione roll-to-roll; utilizza

inchiostro pigmentato a base acqua, ha luce carta pari a 762 mm e luce stampa pari a 750 mm, viaggia a una velocità massima di 254 m/min, ossia 5.130 A4/min. “Da settembre convertiremo le commesse offset in commesse digitali producendo su tre turni 75 milioni di metri lineari all’anno, l’equivalente di 9 milioni di libri oppure da 5 a 6 milioni su 2 turni”, afferma Nesi. “L’obiettivo è quello di raddoppiare i livelli di produzione entro un anno, assicurando tutti i formati di stampa prima coperti con la stampa

Cameron. La sfida si giocherà soprattutto sul piano organizzativo e di gestione delle commesse”. L’intensa giornata si è conclusa con una tavola rotonda dal titolo “I confini oggi - usare” che ha visto protagoniste tre aziende – Mediagraf (Diego Carbonara), I.B.E (Roberto Spreafico) e Leaderform (Ivan Marchi) – che grazie alla stampa digitale hanno acquisito nuovi argomenti di vendita e arricchito l’offerta dei prodotti. Mediagraf è partita utilizzando il digitale per la stampa di libri in basse tirature, fino a entrare nel punto vendita con la stampa di volantini. Leaderform, partita dai servizi di direct mail con teste inkjet su modulo continuo, ha creato un anno fa una nuova piattaforma, Extremeprinting. it, che coniuga l’online all’offline nel grande formato. I.B.E, specializzata nella stampa di etichette autoadesive, quest’anno ha investito in una HP Indigo 20000 con l’obiettivo di entrare nel mondo dell’imballaggio flessibile. In chiusura, Enrico Barboglio (Stratego Group) ha tenuto un’interessante relazione sul rapporto tra carta stampata e web, portando una serie di esempi di successo, mentre Monica Scorzino (Assografici) ha affrontato l’argomento attuale dell’Industry 4.0, un’opportunità per le aziende grafiche e di stampa digitale.


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tech:art

Alla ricerca dell’effetto WOW L’incontro con il top management della storica azienda milanese è l’occasione per fare un primo bilancio a quasi un anno dai due importanti investimenti in macchine da stampa, firmate Heidelberg e HP Indigo.

di Achille Perego

Da start up ad azienda consolidata con oltre 50 dipendenti e un parco macchine digitali in continua espansione. Un modello di business che in quindici anni si è evoluto da mera prototipazione a vera e propria stampa industriale, tutta rigorosamente digitale. Al servizio di importanti brand, agenzie e web to print europei.

Si stampa sempre carta ma se origiin questi Un’azienda che nonmeno ha tradito la sua anni la quantità è scesa – complici la crisi econone: quella di essere un punto di riferimento mainternazionale soprattutto la sempre più forte amica livello per la stampa diconcoralta e renza della comunicazione – sonodelcamaltissima qualità per i brand digitale più esclusivi lusbiati siamoda, la qualità sia l’utilizzo della carta. E la so, della dell’arredamento e dell’automotisfida quindi per chi opera Usa nel settore ve sparsi in tutta Europa, e Asia. della stamè quella di in interpretare questo EpaNava Press, poco menoaldimeglio due anni, da cambiamento. che è“tipografia” riuscita a fare tech:art. quando cioèQuello la storica milanese è staNata quindici fa avendo come core business ta acquisita dalanni gruppo Rotolito Lombarda, è il belowathe line il supporto marketing di quello granriuscita fare uneulteriore passo in avanti: dinon brand, in particolare nello di packadi perdere il suo “Dna” masviluppo anzi di valorizzarging e materiale per il performanti punto vendita, nel 2014 lo rendendo ancora più i suoi tech:art ha, si può dire, cambiato stessa “stampati” siasedal punto di vista della essa realizzaziopelle. Si è sia trasferita nell’attuale moderna ne grafica da quello dell’efficienza dellasede di Trofarello, in provincia di Torino, e ha realizzato capacità produttiva. un restyling totale dellasull’organizzazione sua brand identity,delcon Che poi si riflette anche nuovi emacchinari (a aumentando cominciare dal parco maclavoro sui risultati, la redditività chine digitali HP nuovi di innovativi serviin un mercato che,Indigo), pur essendo alta gamma, e nuovi strumenti di vendita. E da equella che èzicomunque esposto alla concorrenza alla comnel 2002sui eraprezzi. una start up – anche se allora non petizione andava se così di moda il termine – è oggi Perché, è vero che le grandi griffe, perun’azienda consolidata oltre cinquanta dipendenti, tradizione, sono con più attente alla realizzazione professionisti comunicazione, (dalle brochuredella ai cataloghi, dai libriche aglipoggia inviti le basiglisulla carta ma si potrebbe definire ‘digitale’ per eventi) di prodotti esclusivi, oggi anche siacomponente dal modo di“costo” personalizzarla di proporla la non vieneche trascurata in- e offrirlacon ai clienti anchedecisivi via web con la l’obiettivo di sieme altri aspetti come flessibilità diventare una delle principali realtà italiane del produttiva e la logistica. web2print e del web2pack.

di Achille Perego

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Ma è nata e si èche sviluppata in questi Per come diventare quella è oggi Nava Press anni tech:art modello particolare nel sete quelladiventando che vuole un essere ancora di più in tore della “tech:art nasceaziendali, nel 2002 sodalla futuro, in stampa? base a precise strategie fusione esperienze di primi uno studio grafico no stati delle necessari – fin dai mesi nei qualicreativo e un’azienda di Lombarda supporto al marketing spei manager di Rotolito hanno iniziato cializzata nellaPress, realizzazione di mockup”, esordia gestire Nava in coordinamento e sotto sce Davide Salvo Bandecchi, che, insiemepresidente con Alberto Vianelli la guida di Paolo e ad del egruppo Carlo che Polledro, ha posto le basi per lo sviluppo ha il suo quartier generale a Seggiadell’azienda e iniziato il cammino di sviluppo e inno di Pioltello – un intervento di riorganizzazionovazione. “In quegli dei anni il mercato era ancora ne ed efficientamento cicli produttivi e nuovi molto legato ainuna comunicazione investimenti tecnologie. Il primo ‘convenzionale’ investimento ea aessere processi dideciso produzione tradizionale e la tecnostato e realizzato nella scorsa prilogia digitale ancora agli albori, ma nonostante mavera avevaera riguardato l’installazione di una HP tutto innovatrice di tech:art era già Indigol’anima 7800 per dotare anche Nava Press di molto un presente e quindi con dei semplici plotter base impianto di stampa digitale, investimento a cuiacqua, delle stampanti inkjet da per tavolo, plotter era seguita a stretto giro quello unadei nuova da taglio e grazie alla professionalità del team si riHeidelberg Speedmaster XL 106 6LX3 LE entrata usciva a soddisfare ogni esigenza di prototipazione in produzione all’inizio dell’estate. eAllora, piccola numerosiaveva brandcomaffermalo produzione stesso Paoloper Bandecchi ti italiani come Ferrero, L’Oreal, Martini”. mentato l’installazione della HP Indigo inserendo questa scelta nel piano strategico di Rotolito per Dall’inizio come è proceduto lo sviluppo? Nava Press: «I nostri clienti, tra i maggiori brand Iinternazionali primi anni sono quelli dove in delstati lusso, vogliono la qualche certezza modo di aveva preso forma l’idea che le tecnologie digitali avere stampati di alta qualità per esaltare la belsarebbero state sempre più indispensabili per selezza dei loro prodotti e differenziarsi dai loro guire il trendLadinostra un mercato sarebbe andato, concorrenti. nuovache capacità di stampa com’è successo, sempre più verso la personalizdigitale offre questa differenziazione e permette di zazione dei messaggi comunicativi, le piccole tirastampare prodotti ad alto impatto».


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I fondatori Davide Salvo (a sinistra) ha fondato nel 2002 tech:art insieme con i soci Alberto Vianelli (a destra) e Carlo Polledro. In azienda si occupa prevalentemente di produzione, sviluppo e investimenti mentre la gestione delle risorse umane e dei rapporti con l’esterno è affidata a Vianelli. Il suo percorso professionale è iniziato nel 1996 in un piccolo studio grafico del Torinese. In seguito ha lavorato presso una delle più importanti fotolito sempre del Torinese. Nel 1998 ha cominciato la sua esperienza diretta nel mondo del business aprendo un piccolo studio grafico e collaborando con molte agenzie come freelence. Una delle collaborazioni è stata appunto quella da cui è poi nata la partnership che ha visto la nascita di tech:art. Dal Bandecchi sempre allora aveva sottolineato an2012 riveste anche il ruolo di Country Manager itache dell’installazione della nuova lianol’importanza di Exaprint Italia e ha partecipato allo startup Heidelberg, che si è aggiunta a un parco macchidi questa realtà in Italia.

ne piane tutte della stessa casa tedesca già presenti in Nava, che, insieme con la HP Indigo «rapture, la necessità del wow effect. Anno dopo anno presentano uninserito impegno significativo al servizio abbiamo così nuove attrezzature e nuove dei nostri clientiper e aumentano il nostro status di risorse umane riuscire a migliorare la qualità del prodotto e la verosimiglianza alle produzioni fornitore mondiale di prodotti di qualità». finali e conseguentemente è aumentata la capaciA meno di un anno da questi due investimentà produttiva. ti strategici, Il Poligrafico ha incontrato, nella storica di Nava Press in Via Breda a MilaIn chesede modo è cambiata, diversificandosi e l’attività e marketing quindi no,specializzandosi, Emanuele Bandecchi, direttore l’offerta sul mercato? di Rotolito Lombarda e amministratore di Nava Il modello di business è evoluto solacon proPress, e Joseph Marsanasco, dg didalla Rotolito totipazione alla produzione industriale, sempre la responsabilità sullo sviluppo e gli investimenti all-digital, investendo grandi energie in ricerca e tecnologici, tirareeun primo bilancio, con un a sviluppo di per prodotti servizi innovativi. Grazie focus particolare sul salto disiamo qualità e i vantaggi questo sviluppo industriale diventati fornitori di alcuni tra i più affermati web-to-print euproduttivi apportati dalla nuova Heidelberg. ropei e italiani, preparando le basi per l’ingresso diretto di tech:art sul(in canale web 75x105 che avverrà La nuova macchina formato a seinel corso del 2017. colori), come detto, si è inserita in un parco offset che già una XL 105 a sul 7 colori Qual è comprendeva oggi la mission di tech:art mercato deglie stampati? più spalmatore UV installata con una configuLa nostra missionche nonpermette, si ferma tra solol’altro, agli stamparazione esclusiva la so-

ti, ma vuolecon vrastampa essere inchiostri moltoUV piùdopo ampia. quella Ci piace a5 colori, l’utilizzo di due azienda come una linea immaginare la nostra spalmatori acrilici UVun per effettirapido sia lucidi della metropolitana, mezzo che può sia opachi e la possibilità stampare su svatoccare svariate tappe deldicomplesso percorriati materiali, dalpartendo Pvc al metallizzato, al carso comunicativo, dalla progettazione toncino. fino ad arrivare alla gestione della locreativa Sempre delnostri reparto macchine piane di Nava di gistica. Ai interlocutori proponiamo Press fanno parteaanche unastazione, Heidelberg salire e scendere qualsiasi per riceCD 72-102 a 8 colori in linea più spalmatore, vere un servizio puntuale e sempre all’altezza una CD 72x102Grazie a 6 colori più spaldelle lorosempre aspettative. a questa vision matore e una Speedmaster 35x50 a6 dinamica e a una struttura SM52 operativa versatile più spalmatore. Tutte siamo macchine, tranne ecolori tecnologicamente evoluta in grado di la 8 colori, trivalenti. ed è questo il operare conbivalenti grande eflessibilità, Ma la forza produttiva Press allinea nostro principale puntodidiNava forza. anche una rotativa M600 a 16 pagine e 7 coChe cosa proponete vostri clienti? lori, anch’essa nella sua ai configurazione par Un nuovo modo di vivere il rapporto tra azienda e fornitore di servizi per la comunicazione. Offriamo supporto sia nella progettazione che nella produzione di tutto ciò che serve per presentare al mercato i prodotti. Il nostro contributo può entrare in gioco in qualunque momento del processo: ecco perché i nostri clienti sono le agenzie di comunicazione, che ci chiedono di aiutarli a dare forma ai loro lavori creativi, oppure sono direttamente i brand owner che ci chiedono di progettare e realizzare. Nonostante l’alto livello degli strumenti a nostra disposizione, è tuttavia ancora la persona ad essere indispensabile e determinante nella definizione e realizzazione del prodotto pubblicitario.

Siete comunque, seppure nella innovazione, un’azienda di stampa? La stampa è solo uno dei componenti della nostra offerta sul mercato, sicuramente una delle

L’azienda

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tech:art Il reparto di produzione con una delle due HP Indigo 12000 e, sotto, la fustellatrice laser Highcon Euclid IIIs, la seconda a essere installata in Italia.

più importanti (quasi tutto quello che facciamo è stampato) ma non l’unica. E a brevissimo i canali di vendita saranno tutti coperti: B2B, B2C, offline, online e corporate.

Puntate molto sulla personalizzazione e la nobilitazione degli stampati. Come vengono realizzati questi valori aggiunti? tech:art offre possibilità di stampa e di nobilitazione tra le più variegate. La nostra forza è quella di combinare un po’ tutto quello che abbiamo a disposizione per ottenere il wow effect. Stampiamo con le macchine digitali HP Indigo utilizzando anche colori Pantone o il bianco su una grande varietà di supporti, plastifichiamo con plastiche anche particolari come il soft-touch, nobilitiamo con lamina a caldo, rilievo a secco o vernice 3D, fustelliamo da modelli semplici fino ad arrivare alla fustellatura decorativa con il laser. Quanto è importante la nobilitazione anche nel packaging e nei materiali per i punti vendita come gli espositori? Sicuramente la nobilitazione è un elemento fondamentale per dare valore aggiunto a un prodotto, ma è altrettanto importante non renderla una ‘opzione’ di nicchia e quindi mettere in essere tutti i processi produttivi per contenere il costo di produzione. Uno dei must della nostra azienda è rendere ogni prodotto ‘disponibile’ per tutti. In questa ottica, ad esempio, abbiamo sviluppato una piattaforma web, che rilasceremo nel corso dell’anno, per rendere il packaging da prodotto ostico a prodotto ordinabile semplicemente e con le caratteristiche (dimensioni, supporto, finiture) desiderate.

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Quali sono i vostri clienti e i mercati in cui operate? Ferrero, Seven, Carrefour, Caffarel, Nikon Italia, Quercetti sono solo alcuni dei brand più conosciuti, oltre ad alcuni tra i più importanti web-to-print europei e numerose tipografie, cartotecniche e agenzie di comunicazione italiane. Quali sono oggi i principali trend del mercato? Credo che il mercato stia andando sempre più verso la personalizzazione e le piccole tirature, lo stampato diventerà sempre più un veicolo per provare nuove esperienze, per raccontare delle ‘storie’, per vivere delle emozioni. Ed è in questo che le tecnologie digitali sono di grande aiuto. È sempre più evidente quanto lo stampato debba diventare il veicolo per arrivare alle nuove applicazioni e piattaforme digitali. È sufficiente guardare a che cosa oggi rappresentano gli smartphone o all’utilizzo della realtà aumentata. Quali sono gli ultimi investimenti realizzati e quelli che avete in programma? In questi primi mesi del 2017 abbiamo realizzato un investimento importante con l’acquisto della fustellatrice laser Highcon Euclid IIIs servita a completare la nostra divisione di fustellatura permettendoci di affrontare in maniera completa il progetto web-to-pack sul packaging denominato pack4u. Inoltre abbiamo sostituito la linea di brossura con la nuova Horizon BQ470 per aumentare la nostra qualità e capacità produttiva. Da qui alla fine dell’anno non sono previsti altri grandi inve-


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Il parco macchine Attualmente tech:art è un’azienda con 54 dipendenti divisi tra la produzione, il marketing, la prestampa e la progettazione grafica. Grazie a innovativi investimenti effettuati in questi quindici anni, 2017 compreso, l’azienda con sede a Trofarello - Torino (www. techartzone.com) può vantare un parco macchine all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. Il reparto stampa allinea: due HP Indigo 12000, una HP Indigo 7900, una HP Indigo 7600, una HP Scitex FB11000, una Mimaki JFX1631Plus, una HP Latex 3100 e una HP Latex 370. tech:art dispone anche della stampa 3D grazie a una stampante 3D Object Alaris 30. Le finiture di lusso sono assicurate da una Kurz DM Liner per la finitura con lamina a caldo digitale Digital Metal e da una MGI JetVarnish 3D per la vernice UV selettiva e ad alto spessore. Il reparto cutting conta su una Kongsberg C64, una Zund S, una Highcon Euclid IIIs e una Petratto PDF74. Infine, per quanto riguarda finishing e confezione dispone di tre linee di plastificatura, di una linea di rilegatura punto metallico della Duplo, di una linea di rilegatura brossura fresata PUR Horizon, di linee di taglio Polar e Challenge, di due Duplo DC 746 e di piegatrici/cordonatrici Duplo e Petratto. L’offerta di tech:art copre tutti gli stampati della comunicazione aziendale, dal piccolo formato (biglietti da visita, pieghevoli, locandine, depliant, flyer) al grande formato, dai display da banco ai totem fino al packaging su misura. E tutto personalizzabile (il dato variabile rende unica ogni copia) e nobilitato, dalla verniciatura selettiva o 3D alla metallizzazione digitale.

stimenti in tecnologia, ma operazioni per aumentare la nostra penetrazione sul mercato.

formato B2, all’HP Primer e all’inchiostro bianco si integra perfettamente nel progetto pack4u.

A proposito di investimenti e di innovazione tecnologica, quanto è stato importante l’acquisto delle HP Indigo, in particolare le 10000 e 12000, e come oggi la stampa digitale può avvicinarsi anche per le nobilitazioni a quella offset? Ovviamente l’investimento sulla tecnologia HP Indigo è stato per noi fin dall’inizio un elemento fondamentale perché ci ha permesso di produrre stampati di elevatissima qualità in tempi rapidi, permettendo ai nostri clienti di non vedere differenze tra uno stampato realizzato con macchine digitali e uno prodotto in offset. Le 10000/12000 ovviamente grazie al formato B2 hanno incrementato notevolmente le nostre capacità produttive alzando di molto il breakeven della stampa digitale. Grazie a questo sviluppo abbiamo aumentato i volumi nel mondo editoriale e spostato alcuni prodotti dall’offset al digitale. Infine la 12000 grazie al

Quali sono le strategie di crescita in Italia ed eventualmente all’estero? Il 2017 sarà un anno molto intenso per quanto riguarda la nostra penetrazione sul mercato italiano e sarà concentrato principalmente sull’ingresso nel canale web attraverso la creazione di quello che noi abbiamo denominato il wow world, frutto anche dell’acquisizione di un grande brand italiano. Vogliamo offrire ai clienti tutte le commodity della stampa ma anche tanti prodotti e soluzioni innovative creando siti di vendita online verticali per facilitare la ricerca e diversificare la comunicazione secondo le esigenze, ma tutti figli del nostro knowhow, della nostra voglia di qualità e di servizi di eccellenza. >> segue a pag. 74

Un esempio di lavoro fustellato con la Highcon Euclid IIIs.

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eventi

Innovazione e creatività in scena al Dscoop

Lione ha ospitato dal 7 al 9 giugno l’evento annuale per gli utilizzatori di tecnologie di stampa HP. Un momento di formazione, confronto e condivisione che ha coinvolto anche 24 aziende grafiche italiane.

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Quasi 1.250 persone provenienti da 35 Paesi europei hanno partecipato all’evento annuale di Dscoop EMEA – l’associazione di utilizzatori di macchine da stampa digitale HP Indigo – che si è tenuto dal 7 al 9 giugno al Palazzo dei Congressi di Lione, in Francia. Impressionante per le sue dimensioni, l’evento ha offerto ai partecipanti la possibilità di vedere in funzione in un ampio spazio espositivo una serie di macchine HP, ma anche le soluzioni di una cinquantina di partner tecnologici (workflow, finishing e supporti) e, soprattutto, una ricca collezione di stampati realizzati dai clienti HP. Tra le soluzioni di HP in funzione due HP Indigo 12000 a foglio di formato 50x70, una HP Indigo 30000 per astucci pieghevoli, una HP Indigo 20000 per packaging flessibile, una HP Indigo 8000 e una HP Indigo WS 6800 per etichette e, infine, una HP Indigo 7900 per la stampa commerciale. In mostra anche i nuovi inchiostri HP Electroinks, come il giallo, verde e arancione fluorescente, che attualmente sono in beta test sulla serie HP Indigo 7000 presso clienti in tutto il mondo.

Nell’ultimo anno, dopo drupa 2016, oltre 350 macchine da stampa digitale HP Indigo sono state vendute nei Paesi EMEA, di cui più di 100 della Serie 4 (v. Poligrafico n. 169/16, pag. 34). Le vendite più recenti includono due HP Indigo 12000 alla United Print in Germania, una HP Indigo 20000 allo stampatore di packaging flessibile russo Danaflex e una HP Indigo 20000 allo stampatore italiano di etichette autoadesive I.B.E. che, grazie a questo investimento, punta a entrare nel mercato del packaging flessibile. Ventiquattro le aziende grafiche italiane presenti all’evento, di cui l’80% non ancora in possesso di una macchina targata HP. A farsi notare è stata senza dubbio Nava Press (Gruppo Rotolito Lombarda) che si è aggiudicata uno degli Inkspiration Awards 2017, nella categoria dei cataloghi, per un bellissimo catalogo di lusso stampato in quadricromia per Ermenegildo Zegna su una HP Indigo 12000 in una microtiratura da 80 copie. A ritirare il premio Gabriella Moretti, market business development manager in Rotolito Lombarda. Oltre 200

In un ampio spazio espositivo all’interno del Palazzo dei Congressi di Lione era possibile vedere in funzione una serie di macchine HP e “toccare con mano” una ricca selezione di esemplari di stampa realizzati dai clienti HP.


di Cristina Rossi

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eventi

Gabriella Moretti ha ritirato il premio per il miglior catalogo, realizzato da Nava Press per Ermenegildo Zegna.

diversi lavori, suddivisi in otto catagorie, hanno partecipato a questo premio, il cui obiettivo è mostrare come gli utilizzatori di tecnologia HP Indigo stanno letteralmente rivoluzionando il mondo della stampa digitale. Condividere le proprie esperienze e idee e trovare fonti d’ispirazione per intraprendere nuovi business e entrare in nuovi mercati. Questo lo spirito che anima la comunità autogestita di Dscoop – come ha ricordato il suo CEO Keith Wilmot – che si compone di utilizzatori di soluzioni HP Indigo, ma punta a un’apertura anche al mondo delle scuole grafiche e a tutti i cosiddetti influencer del mercato, siano essi analisti, consulenti, agenzie creative o brand owner. Perché ormai è chiaro che i brand rappresentano il futuro della stampa, sono coloro che sempre più dettano i trend della comunicazione stampata. E questo HP l’ha capito perfettamente e non a caso, dietro a campagne di comunicazione personalizzate di colossi come CocaCola e Ferrero, si cela spesso la tecnologia

“L’onda di cambiamento e crescita che investirà il settore in futuro vedrà come protagonisti i brand owner che, grazie alla stampa digitale, renderanno la comunicazione stampata sempre più unica”. Francois Martin

di stampa HP. “Siamo un network che lavora insieme per cambiare e innovare l’industria della stampa”, ha detto Wilmot. E per farlo a oggi Dscoop ha messo a disposizione dei propri 25.000 associati registrati un patrimonio di informazioni, erogate attraverso ben 100 tra conferenze ed eventi, 250 partner e 1.200 sessioni educative. Francois Martin, WW head of marketing Graphics Solutions Business HP, è concorde con Wilmot nell’affermare che l’onda di cambiamento e crescita

che investirà il settore nel prossimo decennio vedrà come protagonisti i brand owner che, grazie alla stampa digitale, renderanno la comunicazione stampata sempre più personalizzata e unica. Martin ha analizzato, numeri alla mano, in che modo la stampa digitale dal 2017 al 2022 impatterà i vari segmenti del mercato grafico. La stampa commerciale rappresenta un mercato decisamente stabile, ma con un livello elevato d’adozione di stampa digitale. Etichette

e packaging sono un grande mercato in continua crescita, come pure il grande formato. In particolare la base di installato HP nel mondo è pari a: 1.750 unità nel mercato etichette e packaging, 6.000 unità nella stampa commerciale (di cui 500 HP Indigo 50x70), 1 milione di unità Large Format Design e 45.000 unità Large Format Latex. Oltre all’ampia area espositiva, i partecipanti al Dscoop di Lione hanno avuto la possibilità di assistere a più di una quarantina di conferenze. Alcuni temi chiave sono stati riproposti in più interventi, come ad esempio la complementarietà fra Internet e carta stampata, la nobilitazione attraverso l’uso di vernici e tecniche particolari di finitura, l’impatto della personalizzazione sul consumatore e la necessità per lo stampatore di stabilire un contatto diretto con il brand owner. In sintesi, i relatori hanno spronato i partecipanti a evitare qualsiasi forma di immobilismo. “La rivoluzione digitale obbliga tutte le aziende a far evolvere il proprio modello di business basato su prodotti e servizi verso un nuovo modello in grado di trarre vantaggio dalla rete e dalle piattaforme digitali”.

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stampa offset

Stige, 90 anni di stampa

Nell’aprile del 1927 Giuseppe Martano fondò la tipografia G. Martano a Chieri, vicino a Torino, lavorando inizialmente e principalmente per le istituzioni religiose per poi ampliare le attività verso altri settori. 40 anni dopo l’azienda ha il nome di Stig e conta 100 dipendenti in due stabilimenti produttivi. Il figlio Bartolomeo espande la società, che diventa un gruppo industriale di nome Stige; dal 1978 Stige, Società Torinese Industrie Grafiche Editoriali, si specializza nella produzione di opere di clienti prestigiosi. Oggi il figlio di Bartolomeo, Giorgio Martano, dirige il Gruppo, che comprende quattro stabilimenti e 200 dipendenti. Il primo di 12 mila m2 accoglie 6 macchine offset a foglio, 5 KBA e 1 Roland. Il secondo stabilimento è dedicato allo stoccaggio dei prodotti finiti e della carta. Il terzo ha una superficie di 7.500 m2 ed è riservato alla stampa rotativa: 3 macchine roto-offset Lithoman da 72, 64 e 48 pagine, e una rotativa Rotoman 16 pagine, dotata di uscita a foglio. In azienda si lavora su tre turni con un quarto jolly e le macchine sono accoppiate; la flessibilità produttiva è garantita anche dal fatto che molto personale è in grado di seguire sia la stampa rotativa che quella a foglio. Per completare il ciclo produttivo un quarto stabilimento di 17 mila m2 accoglie il reparto legatoria, con macchine che permettono di rilegare gli stampati con qualsiasi

Stampatore editoriale e commerciale, in offset a bobina e a foglio, è da molti anni cliente Kodak, di cui utilizza le lastre, tre CtP e il flusso di lavoro Kodak Prinergy

tipo di confezionamento. Stige è stata premiata con l’ottenimento di 7 certificazioni internazionali (ISO 50001, ISO 9001, ISO 14001, OHSAS, FSC, PEFC e Imprim’vert), che riflettono gli impegni presi nei confronti dei propri clienti circa il rispetto dell’ambiente e delle procedure dei cicli di produzione, al fine di garantire la qualità e la produttività. Un milione di pagine stampate ogni giorno Stige stampa tre tipologie di prodotti stampati, equamente rappresentate: riviste, stampa commerciale e cataloghi di vario genere, libri illustrati a colori. Il fatturato prodotto deriva per il 60% dalla Francia, il 30% dall’Italia e il resto da altri paesi esteri. “Le nostre tirature medie”, afferma Martano, “sono 5.000 copie per la

stampa a foglio, per quella rotativa si arriva anche a 500 mila copie soprattutto nel settore dei volantini per la grande distribuzione italiana e francese. Per i libri la tiratura media è di 5.000 copie, perché il trend nel settore editoriale è stampare più titoli con tirature brevi. Per noi il mercato francese è molto importante, soprattutto in questo momento, perché anche in Francia hanno chiuso varie aziende grafiche, che comunque erano già di meno rispetto all’Italia, e quindi i francesi si rivolgono massivamente all’estero. Inoltre ci sono vari fattori che fanno sì che in Francia ci siano ancora grandi volumi: la popolazione è diffusa su tutto il territorio, quindi le grandi catene (alimentari e bricolage) richiedono grandi tirature, anche 8 milioni di volantini, quando in Italia invece se ne stampano meno della metà. In Francia anche il libro d’arte è molto apprezzato. In Italia comunque si legge, soprattutto romanzi, ma mancano iniziative per promuovere la lettura”. Le riviste stampate da Stige sono di

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stampa

Fabio Porchera, account manager di Kodak Italia, con alcuni collaboratori del reparto prestampa di Stige.

Fondata da Giuseppe Martano nel 1927, Stige ha oggi sede a San Mauro (Torino).

vario genere: periodici per ragazzi, fumetti, per il settore sanitario e della cucina, o quello informatico o del giardinaggio, cioè riviste di nicchia. “Quello che si potrebbe migliorare in Italia è la distribuzione, che dovrebbe essere mirata, tenendo conto delle stagioni e dei flussi della popolazione, come avviene in Francia e Inghilterra”. Stige è sempre stata attenta all’evoluzione del mercato, facendo investimenti mirati, presenziando il territorio per offrire il prodotto giusto al momento giusto e partecipando alle fiere editoriali in giro per il mondo.

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Con Kodak un rapporto di fiducia e collaborazione Stige utilizza le lastre Kodak Electra XD e produce 120 mila m2 di lastre in un anno, i CtP sono tre: Magnus 800 MCU, Magnus VLF MCU, Trendsetter VLF; il flusso di lavoro è gestito da Kodak Prinergy. “Con Kodak si è sviluppato nel tempo un rapporto di fiducia, nato anche grazie alla competenza tecnica dei venditori, che non solo garantiscono interventi rapidi in caso di necessità, ma forniscono anche una consulenza tecnica fondamentale. La qualità Kodak è proprio quella che fa per noi: dal momento che abbiamo l’abitudine di termoindurire tutte le lastre, il fatto che le lastre Kodak siano monostrato ci permette di avere una tenuta di stampa migliore. Inoltre Kodak è

riuscita a garantire nel tempo un ottimo rapporto qualità-prestazioniprezzo”. Le Kodak Electra XD garantiscono un prodotto di risoluzione molto alta e la sicurezza di un livello di uniformità costante giorno dopo giorno, eccezionali prestazioni di stampa, oltre a essere dotate di una notevole versatilità che consente loro di adattarsi alla maggior parte delle condizioni di stampa e a tirature di qualsiasi lunghezza. Queste lastre si caratterizzano per prestazioni eccezionali sia in prestampa che in stampa, dove possono produrre fino a 350.000 copie senza termoindurimento. Le lastre Electra possono essere sottoposte a termoindurimento per tirature da 1 milione di impressioni e per una maggiore resistenza agli agenti chimici aggressivi e agli inchiostri UV.

Queste lastre offrono stabilità e latitudine senza confronti nella fase di esposizione e di sviluppo, oltre a incredibili prestazioni in macchina. La scelta di avere un solo fornitore per tutte le operazioni di prestampa è stata originata anche da un altro motivo. “Nel mercato dell’editoria capita spesso che si debbano fare delle ristampe, e facendolo utilizzando la stessa lastra e gli stessi CtP riusciamo a raggiungere la qualità desiderata e costante in tempi brevi. Questo è importante soprattutto perché noi non archiviamo le lastre, ma ovviamente tutti i parametri di un determinato lavoro, così garantiamo al nostro cliente la continuità con l’edizione precedente”, spiega Martano.


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Alberto Mazzoleni, ad Heidelberg Italia, al taglio del nastro per il nuovo showroom Prinect & Digital.

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eventi

Lo showroom della stampa digitale “Prinect & Digital” è il nome della sala inaugurata da Heidelberg Italia presso la propria sede di Ospiate di Bollate, in occasione dei Digital Days dal 25 al 27 maggio, evento dedicato all’offerta di soluzioni di stampa e di flusso di lavoro digitale. Heidelberg guarda al digitale con grande attenzione e interesse e negli ultimi anni ha dedicato molte risorse economiche e umane al fine di dare ai propri clienti il meglio che si può avere nel mondo della stampa, offrendo, accanto alla tradizionale offset, la versatilità del digitale. Versatilità che ora è in mostra nel nuovo showroom Prinect & Digital, inaugurato lo scorso 25 maggio, dove sono pienamente operative due macchine da stampa digitale Heidelberg Versafire, che abbinano alla tecnologia di stampa Ricoh un front end digitale Heidelberg. La prima è un modello Versafire CV (Commercial Value) da 80 A4/minuto o 2400 A3/ora. Presentata in configurazione a 5 colori (quadricromia più bianco, vernice o giallo fosforescente), è in grado di stampare con una definizione 1200x4800 dpi in formati che spaziano da 100x140 mm fino a 330x700 mm su carte di grammatura variabile da 52 a 360 g. L’altro modello è una Versafire CP (Commercial Performance). La configurazione è a 4 colori, con definizione e formati di stampa identici alla sorella. Non così, invece, la velocità: raggiunge infatti i 110 A4/minuto o i 3200 A3/ora, lavorando fino a grammature da 400 g. Entrambi i sistemi durante i Digital Days hanno sostenuto sessioni di produzione sia la mattina che il pomeriggio, per dare modo a tutti i visitatori di toccare con mano qualità e versatilità del digitale firmato Heidelberg. A gestire l’intero flusso di lavoro è il workflow Prinect, che consente di guidare l’utente attraverso tutti i passi della produzione – dalla creazione del job al preflight, dal color management all’imposition – in modo semplice

e intuitivo. Prinect è stato protagonista assoluto di sessioni demo dedicate, secondo questo schema: Prinect Portal + DFE + Pack Pro 3D. Durante l’evento era inoltre possibile avere una panoramica dell’offerta dei prodotti di aziende partner distribuiti da Heidelberg Italia – Polar, Duplo, Zünd – che sono impegnati nel finishing degli stampati prodotti dalle due Versafire. I Digital Days si sono svolti in un’area appositamente preparata della sede di Heidelberg Italia, lo showroom ‘Prinect & Digital’, che è stato inaugurato proprio durante l’evento e diventerà il luogo dove i potenziali clienti potranno vedere coi propri occhi l’intera offerta digitale dell’azienda. “La richiesta di soluzioni di stampa digitale è in continua crescita”, ha affermato Luca Fattorossi, sales & marketing manager in Heidelberg Italia, in una conferenza stampa che ha preceduto gli open days. “Negli ultimi quattro anni Heidelberg si è costruita una solida base di un installato digitale di oltre 1.000 macchine in Europa e di circa 100 in Italia, molte delle quali dotate del Prinect Digital Frontend sviluppato specificamente per le macchine digitali Versafire CV e Versafire CP”.

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eventi

“Oro” alle scuole con le Olimpiadi della Stampa

ARGI (Associazione Fornitori Industria Grafica) ha annunciato con grande soddisfazione il successo dell’iniziativa. Assegnati 21 mila euro alle scuole vincitrici. 54

Con lo slogan “Porta l’oro alla tua scuola” e il prezioso supporto di ENIPG (Ente Nazionale Istruzione Professionale Grafica) le Olimpiadi si sono svolte lo scorso 20 e 21 maggio a Milano e hanno coinvolto gli studenti di 14 scuole tra Centri di Formazione Professionale, Istituti Professionali e Istituti Tecnici di indirizzo Grafico, Comunicazione, New-Media in una competizione che ha messo alla prova le loro conoscenze di attualità, tecnologia, pratica grafica e abilità creativa. 70 ragazzi, accompagnati da una ventina di insegnanti, 30 ragazzi dei gruppi Scout (Gruppo Garbagnate e Castano Primo 1) e un totale di oltre 150 partecipanti; 130 quiz, 4 prove pratiche e 15 giochi sportivi, 200 magliette colorate e 1.000 bottigliette d’acqua, 10 aziende partner, 16 aziende supporter e 8 amici che hanno contribuito con donazioni personali: sono questi i numeri di una prima edizione che sarà a lungo ricordata per l’atmosfera carica di allegria, desiderio di stare insieme e, certamente, anche un po’ di competitività! I 5 champion che componevano le 14 squadre si

Sponsor PARTNER Agfa Canon Epple HP Heidelberg Grafikontrol Komori Pixartprinting Printgraph Sun Chemical SUPPORTER Atlantic Zeiser Baumann Italia Bottcher DruckChemie Fujifilm Ipagsa KBA Kolbus Kolor+Service Mainitalia manroland Ricoh Roto3 Technotrans Tresu Xeikon

sono sfidati sotto lo sguardo vigile della giuria, presieduta da Giacomo Rota (esperto di processi e produzione di stampa), che ha anche giudicato le prove pratiche su brief per la produzione grafica. Le Olimpiadi della Stampa sono parte del Progetto Scuole, che ARGI promuove da anni per sostenere le scuole grafiche appartenenti al circuito ENIPG attraverso la fornitura di materiali per i laboratori didattici, contenuti culturali e stage formativi per gli studenti. In questa occasione, il contributo sarà dato sia in denaro per le prime sei squadre classificate, per l’acquisto di materiale didattico, sia in formazione, con l’offerta di stage in azienda ai cinque champion della squadra prima classificata. A suggellare questa cooperazione, è intervenuto anche Marco Spada, presidente di ENIPG, con


Le prime tre squadre classificate, premiate da Betty Brambilla, vedova di Alberto Sironi. Sotto, Silvano Bianchi (a destra) con il comico Roberto Ciufoli, che ha intrattenuto il pubblico.

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eventi

Le squadre vincitrici 1a classificata – premio 6.000 euro Istituto: CNOS-FAP Regione Lombardia, sede di Arese Nome squadra: Salesia Gang Motto: “Il salesia paura non ne ha” 2a classificata – premio 5.000 euro Istituto: ITT Grafica e comunicazione Don Bosco Milano Nome squadra: I grafici imbruttiti Motto: “Te capì” 3a classificata – premio 4.000 euro Istituto: IIS G. Galilei - R. Luxemburg - Milano Nome squadra: Galilux Motto: “Uniti come un gruppo stampa”

ha vinto sia di chi è stato eliminato”, racconta Silvano Bianchi (consigliere ARGI), coordinatore del progetto. “Per alcuni ragazzi è stata anche una nuova esperienza di vita, la prima volta fuori dalla loro città, la prima volta in aereo, la prima volta a Milano. Sono stati due giorni molto intensi, a tratti anche commoventi”.

4a classificata – premio 3.000 euro Istituto: IIS Silvio D’Arzo - Reggio Emilia Nome squadra: I font-astici 5 Motto: “La forza del carattere” 5a classificata – premio 2.000 euro Istituto: ITT San Zeno di Verona Nome squadra: Roba da grafici Motto: “L’intelletto cerca, il cuore trova” 6a classificata – premio 1.000 euro Istituto: IIS Bodoni Paravia - Torino Nome squadra: BOPA Motto: “Bodoni Paravia, la scuola più bella che ci sia” Le altre squadre partecipanti: Istituto: CNOS-FAP Regione Sicilia - Palermo Nome squadra: Trinacria Motto: “Si vede si sente la Trinacria è qui presente”

Al tavolo della giuria, da sinistra: Gabriella Moretti (Rotolito Lombarda), Valentina Carnevali (DMA Italia – Association for Direct and Data-Driven Marketing), Fulvia Lo Duca (Abar Litofarma), Rosario Marinoni (fondatore ARGI), Savio Martinico (ENIPG), Giacomo Rota, Renzo Callegari (direttore di produzione - advertising).

Istituto: IIS Carlo Urbani - Roma Nome squadra: Urban People Motto: “We design the future” Istituto: I.I.S.S. Enrico Medi - Palermo Nome squadra: Mediaudiovisual Motto: “Tutti insieme si vince” Istituto: Ist. Pavoniano Artigianelli - Milano Nome squadra: Artigianelli Motto: “It’s Art”

un saluto e una riflessione fatta con i ragazzi sull’importanza dello studio, della formazione e dell’impegno per costruire ciascuno la propria professionalità nel futuro. “Ho visto ragazzi, professori (e anche noi tutti) entusiasti. Abbiamo organizzato le Olimpiadi per i ragazzi e i ragazzi alla fine ci hanno dato in cambio un regalo, che arricchirà molto la mia vita: il sorriso, sia di chi

“Con le Olimpiadi siamo riusciti ad avvicinare il mondo concreto delle aziende e gli studenti che si stanno preparando a una carriera nel settore delle arti grafiche”, dice Roberto Levi Acobas (presidente di ARGI). “E spero siamo riusciti a trasmettere ai ragazzi un messaggio importante: insieme si può andare lontano, il gruppo e il lavoro di squadra fa la differenza”.

Istituto: Ist. Rizzoli - Milano Nome squadra: Rizzoli Motto: “Rizzoli, senza scampo, progetto e te lo stampo” Istituto: Ist. Salesiano Beata Vergine di S.Luca - Bologna Nome squadra: Sale in zucca Motto: “L’entusiasmo è la nostra forza!” Istituto: Ist. Tecnico Industriale Grafica e Comunicazione Luigi Monti - Saronno Nome squadra: Sursum Corda Motto: “Come corde che si tendono ma non si spezzano” Istituto: Accademia della Grafica - A.F.P. Patronato San Vincenzo - Bergamo Nome squadra: Impressive Motto: “Per fare una buona impressione serve un buon carattere”

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stampa digitale

Massimiliano Cerrato, CEO di STAR log (a destra), con Riccardo Porro (Canon Italia).

Tradurre in pratica i benefici della VarioPrint i300 STAR log, grazie alla partnership con Canon, raggiunge nuovi livelli di produttività ed efficienza nella stampa e gestione documentale.

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Avete presente quel momento in cui siete alla guida della vostra auto e sul cruscotto si illumina uno di quei disegnini arancioni o rossi che mai avete visto prima? E di colpo vi assale il dubbio: che vuole dire? dovrò fermarmi subito? Forse solo in quel momento ci si rende conto dell’utilità di avere in auto il manuale d’uso. Come tutta la documentazione tecnica, ci sono alcune caratteristiche particolari che toccano questo tipo di produzioni. La necessità di essere sintetici e chiari nei testi, la necessità di avere un contenuto sempre aggiornato rispetto alle minime modifiche apportate al prodotto. La necessità di essere tradotti in tante lingue quanti sono i Paesi di destinazione del prodotto. Tutte esigenze che STAR Italia sa bene come soddisfare e che grazie alla creazione di STAR log ha saputo trasformare in un servizio completo e integrato verso i propri clienti. STAR log, infatti, si è specializzata nel fornire servizi di kitting, warehousing, smaterializzazione e archiviazione sostitutiva e a sviluppare tutta la produzione di documentazione tecnico-commerciale per il gruppo STAR. L’intero processo viene gestito internamente, con il supporto di personale altamente specializzato, che si occupa di ogni fase dell’attività dalla creatività alla prestampa fino alla distribuzione verso la rete o tramite canali multimediali. E che ha nel Centro

Stampa Digitale di Asti un polo produttivo altamente specializzato e in grado di soddisfare pienamente le richieste di stampa dei propri clienti, sempre più legate a un modello on-demand e di ampia flessibilità. Stampa on-demand anche per grandi volumi di stampa, ma che devono essere realizzati con un preciso e sempre maggior controllo su tutto il processo, grazie alla visibilità completa dell’intero workflow documentale, dalla creazione fino alla stampa. Da qui la decisione di rinnovare e potenziare i sistemi di stampa utilizzati fino ad oggi e la scelta di dotarsi, prima installazione in Italia, di una Ocè VarioPrint i300, sistema inkjet a foglio singolo ultra veloce di Canon ideale per grandi volumi di stampa. Inoltre, Océ VarioPrint i300 permetterà a STAR log di consolidare i flussi di lavoro per la stampa con alimentazione a foglio singolo in bianco e nero e a colori in un unico sistema di stampa di produzione, con una conseguente maggiore efficienza in termini di costi di produzione e un livello qualitativo elevatissimo. “STAR log è nata con l’intento preciso di essere una impresa smart, flessibile, veloce, in grado di modularsi alle esigenze dei nostri clienti e del Gruppo di cui fa parte”, afferma Massimiliano Cerrato, CEO di STAR log. “Riteniamo che sia cambiata l’idea alla base delle tipografie tradizionali, così come

delle piccole imprese, caratterizzate per lo svolgimento settoriale di singole attività legate al mondo tipografico e del marketing. Abbiamo immaginato un’impresa in grado di strutturarsi per fornire un ampio ventaglio di servizi, dotata delle tecnologie più innovative e performanti. Ecco la ragione della nostra scelta di avvalerci dell’esperienza e dell’affidabilità di una azienda come Canon e della sua ultima proposta nel settore delle stampanti digitali inkjet da produzione: i300. Crediamo fortemente che questo investimento possa rappresentare un ulteriore passo avanti nel percorso che STAR log e tutto il Gruppo STAR hanno intrapreso in questi anni. Una formula che solo qualche anno fa poteva sembrare avventata e futurista, ma che oggi funziona e sta tracciando una strada che in molti saranno obbligati a seguire”. di Enrico Barboglio

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stampa offset

David e Fabio Marinoni, al centro, con Massimo e Paolo Botalla.

Due destini che si incrociano Quelli delle famiglie Botalla e Marinoni. Un’azienda grafica e un suo fornitore che proseguono a collaborare di generazione in generazione. Fondata da Domenico Botalla – detto Remo – nel 1947, per la Tipografia Botalla di Gaglianico, in provincia di Biella, la passione per la stampa e la cura per il dettaglio sono ancora una priorità. L’azienda ha poi visto dapprima l’ingresso del figlio Enrico, oggi in pensione, e nel 1983 della terza generazione rappresentata dai figli di Enrico, Massimo e Paolo, oggi al timone della tipografia di famiglia. Il destino della famiglia Botalla si incrocia con quello della famiglia Marinoni negli anni Ottanta, quando Rosario Marinoni, quasi coetaneo di Enrico, vendette all’azienda biellese il primo tagliacarte tutt’ora funzionante. Ed è ancora Rosario, oggi affiancato dai figli David e Fabio in MGraf – azienda che rappresenta vari brand nel settore delle arti grafiche – che qualche mese fa mette a segno la vendita di un secondo tagliacarte, sempre targato Itotec, che oggi è in funzione accanto al primo. Itotec – produttore nipponico di linee di taglio che nel 2019 compirà ben 100 anni – è rappresentato dalla famiglia Marinoni in Italia dal lontano 1981. “I tagliacarte Itotec si distinguono per la robustezza”, spiega David Marinoni, “tanto che sul mercato ci sono esemplari che abbiamo installato oltre 35 anni fa e, come la taglierina di Botalla del 1983, rimangono produttive nel tempo”. Altra caratteristica fondamentale è la precisione di taglio: la peculiarità

unica dei doppi tiranti indipendenti per la discesa della lama, unita al movimento della sella su vite senza fine, garantisce un’insuperabile precisione di taglio, dalla carta pelure da 35 grammi fino al cartoncino più spesso. Last but not least, l’affidabilità meccanica ed elettronica. “Sono rarissimi i casi di sostituzione di parti meccaniche o elettroniche anche dopo decenni di regolare produzione”, continua David. “Inoltre la cromatura del piano lo rende praticamente eterno”. L’impostazione dei programmi per ogni lavoro tramite video a contatto prevede anche la connessione al flusso di lavoro con software CIP4 che mediante il formato JDF invia alla macchina il programma di taglio per ciascuna commessa. Dalla prestampa alla confezione Oggi il core business della Tipografia Botalla, che conta una decina di dipendenti suddivisi nei reparti di prestampa, stampa e confezione, è da un lato quello delle etichette fustellate per capi d’abbigliamento e delle fascette per aguglieria (50% del fatturato) e dall’altro quello dei libri e della depliantistica. La stampa avviene prevalentemente su macchine offset, tutte made in Japan: in sala stampa sono presenti una Mitsubishi 70x100 a 5 colori, tre Shinohara 35x50 e due Ryobi, una 35x50 a 4 colori e una 50x70 a 6 colori più vernice UV bivalente. Ci

Rosario Marinoni (a sinistra) con Enrico Botalla.

sono anche quattro macchine da stampa digitale, anch’esse nipponiche, due Canon e due Konica Minolta. Nel reparto di legatoria, oltre alle linee di taglio Itotec, ci sono una soluzione per la cucitura a punto metallico e una piegatrice Shoei 50x70, alla quale se ne affiancherà presto una seconda, sempre fornita da MGraf, che da oltre trent’anni rappresenta il più grande produttore giapponese di piegatrici. La macchina venduta è una 74x110 con 6 pieghe parallele seguite da due coltelli elettronici, più un coltello KZ indipendente che può essere posizionato dopo qualsiasi stazione della macchina. La piegatrice è dotata di un mettifoglio che gestisce direttamente il bancale in arrivo dalla macchina da stampa e in uscita dispone di uno stacker per la pressatura e la raccolta delle segnature. Il controllo delle funzioni macchina avviene attraverso un pannello di comando.

Il riconoscimento con cui nel 2009 la Confartigianato ha premiato Tipolitografia Botalla.

di Cristina Rossi

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Quarant’anni e una Nexpress Per continuare a crescere, la bresciana Graficasette punta sulla versatilità applicativa e sulle nobilitazioni del sistema digitale di Kodak. In occasione dei suoi quarant’anni, Graficasette si è regalata una macchina da stampa digitale – la Kodak Nexpress ZX3300 – e ha aperto le porte della sua sede di Bagnolo Mella, poche decine di chilometri a sud di Brescia, per una due giorni incentrata sulle possibilità del nuovo sistema. È stata l’occasione per visitare una realtà che ha saputo nel corso del tempo adattarsi al mercato e continuare a crescere anche in tempi difficili. Un’azienda che fin dalle sue origini ha avuto il numero 7 nel destino. 1977 Un tipografo fortemente radicato sul territorio, non più giovane e in cerca di aiuto; due dipendenti fedeli; quattro giovani provenienti da altri settori ma tutti con una passione per la stampa portata avanti come hobby serale: sono questi gli ingredienti da cui, nel 1977, prende le origini un’avventura che si dipana per quattro decenni e che non ha nessuna intenzione di fermarsi. Anche se oggi solamente due sono ancora saldamente al comando, il nome dell’azienda ricorda sempre i sette che l’hanno fondata. 2007 Il trentesimo compleanno è un momento di estrema rilevanza nella storia di Graficasette. Da un lato viene raggiunto quello che a oggi resta il punto più alto di fatturato. L’azienda di Bagnolo Mella dispone di un parco macchine composto da tre macchine da

stampa, tutte offset, che lavorano al massimo su due turni. Dall’altro, nei mesi seguenti si apre una crisi generale del settore, che porta non solo a una contrazione degli ordini ma anche a un mutamento delle richieste da parte dei clienti. Tutto questo costringe i soci a ripensare al modello di business e, alla fine, porta alla decisione di cambiarlo. Lentamente, Graficasette si trasforma da un puro stampatore offset in un fornitore di servizi a tutto tondo, buttandosi sui nuovi strumenti della comunicazione e offrendo ai propri clienti la realizzazione di stand fieristici, di servizi fotografici e video, lavori di grafica, creazione e implementazione di siti Internet. Lo fa creando una rete d’impresa, denominata Sevenmedialab, che riunisce competenze molto diversificate e che al suo interno si divide in Graficasette (per tutto quello che riguarda la stampa) e in Sevenmedia (per tutti gli altri servizi). 2017 A dieci anni dal picco di fatturato, Graficasette vede lo striscione del traguardo, quel medesimo fatturato ormai a un passo, a tal punto che dovrebbe essere raggiunto e forse superato nel 2018. Ma la composizione del fatturato non è la stessa: oggi le attività extra-stampa contano per oltre il 30%. Ma del resto sono cambiati i tempi, è cambiata l’azienda. Delle tre macchine offset presenti nel 2007 ne è rima-

Alfredo Lorenzini, di Kodak, e Remo Cattina, socio di Graficasette. Alcuni esempi di lavori stampati e nobilitati che dimostrano la versatilità applicativa della nuova Kodak.

sta una sola, una Roland 4 colori convertibile 2+2. E che dall’inizio di quest’anno non è più il gioiello di Graficasette, non da quando è stata installata la macchina da stampa digitale Kodak Nexpress ZX3300. Un investimento importante voluto per dare ancora maggior risalto alle proposte creative offerte ai clienti. Un investimento arrivato, come di consueto, dopo accurati test durante i quali Kodak – di cui Graficasette è già cliente per le lastre di prestampa Sonora – ha messo in mostra la versatilità di formati (Nexpress ZX3300 può lavorare in 35x50, 35x60 e 35x100) e delle nobilitazioni – metallizzazioni, verniciature spot, stampa lucida, opaca e molto altro. Una serie di possibilità per mostrare le quali Graficasette ha creato Risonanze Digitali, un campionario che permette all’azienda non solo di raccontare ai clienti la versatilità applicativa della nuova macchina, ma di farla direttamente toccare con mano in un’esperienza che coinvolge il tatto oltre che la vista.

di Federico Zecchini

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stampa digitale

Ripartire da innovazione, tecnologia e risorse umane È la scommessa di Pazzini Stampatore Editore, che punta a un nuovo modello di business Fulcro del cambio di rotta dell’azienda romagnola, l’installazione di una HP Indigo 12000, la soluzione scelta per differenziare l’offerta e consolidare la qualità degli stampati.

‘Avanstampa – Codice Minuzia’ è il nome scelto per l’evento con cui Pazzini Stampatore Editore ha celebrato, lo scorso maggio, l’installazione di un sistema di stampa HP Indigo 12000. Un nome che ben rappresenta le peculiarità della realtà romagnola, specializzata nella fornitura di prodotti e servizi per la comunicazione aziendale. I concetti di ‘avanguardia’ e ‘stampa’ si fondono nel neologismo ‘Avanstampa’, a indicare la propensione di Pazzini Stampatore Editore a innovarsi e rinnovarsi, mantenendosi al passo con l’evoluzione della tecnologia e del mercato. Mentre ‘Codice Minuzia’ è un richiamo suggestivo a una delle specializzazioni di nicchia dell’azienda, la riproduzione di volumi storici e codici miniati, ottenuta attraverso processi e lavorazioni preziosissime che sono in pochi a fare. Tradizione, know how evoluto e tecnologie di ultima generazione si fondono così nella storia di un’azienda che crede fortemente nella trasformazione continua del business, nella valorizzazione delle risorse umane, nell’approccio propositivo al cliente e nel valore delle partnership quali strumenti indispensabili per servire al meglio i mercati di riferimento. Una lunga storia di innovazione Le origini di Pazzini Stampatore Editore risalgono al 1886 quando Domenico Pazzini avviò un’attività

Non solo stampa d’avanguardia. Volumi storici e codici miniati sono il fiore all’occhiello di Pazzini Stampatore Editore, che valorizza per scelta il proprio know how storico.

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di stampa commerciale per enti pubblici. Fu il figlio Eugenio a fondare, nel 1923, la casa editrice. Attiva come piccola bottega artigiana fino agli anni Sessanta, nel decennio successivo compì il salto di qualità industriale, sotto la guida di Pier Giorgio Pazzini, l’attuale titolare. Fu lui a promuovere il passaggio dalla stampa tipografica alla offset, acquistando le prime macchine 70x100 a 4 colori. Con l’ingresso di Filippo, oggi direttore commerciale – a rappresentare la quarta generazione – l’azienda ha continuato a trasformarsi, con l’introduzione di un reparto di prestampa e l’adozione della stampa digitale, fin dai primi anni del Duemila. Il sistema HP Indigo 12000 installato in primavera va a potenziare ulteriormente il reparto digital dell’azienda. La stampa commerciale – dai biglietti da visita ai cataloghi di altissima qualità, a tutto il materiale stampato destinato alla comunicazione aziendale – rappresenta il core business storico di Pazzini. L’attenzione alla qualità e la cura dei dettagli – parte del DNA aziendale ed elemento distintivo – derivano dall’altra attività storica dell’azienda: la riproduzione di volumi storici e codici miniati che richiede grande maestria per ottenere – attraverso tecniche di stampa avanzate, tecnologie innovative e tradizione artigianale – volumi in tutto e per tutto identici agli originali.


“il cambiamento era necessario e non abbiamo esitato a intraprenderlo, guardando a un modello di business diverso”

Avanstampa ha segnato non solo l’ampliamento del reparto di stampa digitale in Pazzini Stampatore Editore, ma soprattutto l’inizio di una nuova fase nella storia dell’azienda. Lo ha sottolineato Filippo Pazzini, aprendo la giornata: “Con l’installazione della HP Indigo 12000 coroniamo un percorso di trasformazione della nostra realtà aziendale avviato qualche anno fa, nel periodo più difficile della crisi economica. L’azienda stava attraversando una fase delicata, il cambiamento era necessario e non abbiamo esitato a intraprenderlo, orientandoci verso un modello di business diverso e definendo un piano d’azione di lungo termine”. Due i focus della strategia adottata dal management per ripartire: la valorizzazione delle risorse umane e l’investimento in tecnologia. “Abbiamo sempre puntato molto sul nostro team e, in questo percorso, abbiamo scelto di potenziare la divisione commerciale. Una scelta propedeutica alla nostra volontà di adottare un approccio proattivo verso il mercato, ovvero di andare a mostrare ai clienti le potenzialità realizzative e applicative della nostra azienda messe a loro disposizione”. Sul fronte tecnologico, Pazzini Stampatore Editore vanta una dotazione all’avanguardia e, nell’ottica di mantenersi aggiornata, ha deciso di puntare sul sistema HP Indigo 12000. “Il business stava ripartendo ed eravamo alla ricerca di un sistema di stampa che ci consentisse di

diversificare l’offerta e di rivolgerci anche a nuovi mercati, mantenendo gli stessi standard qualitativi elevati che ci hanno sempre contraddistinto”, ha spiegato Filippo Pazzini. “Con formato 50x70, la HP Indigo 12000 ci permette di spaziare tra lavorazioni e prodotti differenti. In più, abbiamo scelto una configurazione con più colori e con la possibilità di utilizzare il bianco, per ampliare il range di applicazioni e ottenere una maggiore qualità, mentre sul fronte dei materiali, la funzione del pretrattamento in macchina ci porta una serie di vantaggi operativi importanti”, ha spiegato Pazzini. A due mesi dall’installazione del sistema, i risultati cominciano a vedersi: “Il modello produttivo è cambiato drasticamente: a fronte dell’aumento del numero dei lavori da gestire, diminuiscono i volumi delle singole commesse. Grazie alle caratteristiche di questa macchina, che ci consente di diversificare e personalizzare i prodotti, proprio come richiesto dal mercato, ma anche di ampliare il ventaglio delle lavorazioni proposte. È questa la strada che vogliamo percorrere, per continuare a differenziarci dalla concorrenza”. Un assaggio delle potenzialità della HP Indigo 12000 è stato offerto anche durante l’evento stesso: nel corso delle presentazioni della mattinata è stato raccolto del materiale fotografico, subito elaborato e impaginato nell’house organ aziendale, che è stato stampato, piegato e distribuito in tempo reale ai presenti. D

Cambio di rotta

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stampa digitale

urante l’evento ‘Avanstampa’, Pazzini Stampatore Editore ha proposto una demo live del sistema HP Indigo 12000, per mostrare le potenzialità del sistema.

Il museo tipografico A conferma dell’importanza che storia e tradizione rivestono nella vision di Pazzini Stampatore Editore, il Museo delle Arti Grafiche, allestito all’interno dell’azienda. Il museo propone un viaggio attraverso le varie fasi dell’innovazione tecnologica in ambito tipografico, passando dai macchinari storici, tutt’ora funzionanti, ai pannelli esplicativi che illustrano la storia della

stampa. Tra i pezzi più interessanti, il torchio Amos Dell’Orto del 1852, la Linotype delle Officine Aldo Velo di Brescia, l’Italtype modello Alfa, la piano cilindrica Work Augsburg del 1905. Un’area del museo è dedicata alla storia del libro e all’evoluzione del carattere, in legno e in piombo, ovvero alle origini del mestiere in cui Pazzini è impegnata da tempo.

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A B B O N A T I

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stampa offset

La famiglia Costa alla guida dell’azienda toscana fondata nel 1991.

L’alta tecnologia è “di famiglia” La prima KBA RA 106 6 colori bivalente Led Uv in Italia alla Nuova Grafica di Prato.

Una piccola società familiare con profonde radici artigianali, ma tecnologicamente avanzata. Così Massimiliano Costa descrive la sua Nuova Grafica, azienda di stampa con sede a Prato dove segue direttamente la produzione insieme al papà Leopoldo; la sorella Manuela si occupa invece della parte grafica e della prestampa gestite con configurazione Mac e CtP e la mamma Antonietta della finitura. Partiti da zero nel 1991 proprio per decisione di Massimiliano, in 26 anni i Costa hanno costruito da soli, senza altri collaboratori, un’azienda di successo, che oggi vanta un fatturato superiore al milione di euro e può contare su una clientela fedele e affezionata cui offre un servizio di stampa completo: grafica, prestampa, stampa offset a foglio e digitale in piccolo e grande formato e finitura, cui nell’ultimo anno si è aggiunta anche la plastificazione di livello industriale. La gamma dei prodotti offerti è ampia e comprensiva: editoria, libri d’arte, cataloghi, depliant, cartelli vetrina, espositori, astucci, shopper, biglietti da visita, lettere, buste, blocchi notes, calendari, manifesti, etichette adesive. I clienti della Nuova Grafica sono principalmente aziende che operano nel campo della moda, della cosmetica, della gioielleria e dell’alimentare; richiedono quindi un’alta qualità del prodotto stampato e finiture speciali con verniciature

Tra le caratteristiche della nuova KBA di Nuova Grafica: uscita prolungata 3,80 m, f.to 740x1060, spettrofotometro in linea.

che possono essere lucide, opache, perlescenti, profumate e anticontraffazione, garantite dalle attrezzature a tecnologia avanzata in cui i Costa investono da sempre e supportate da un servizio al cliente basato su serietà, correttezza, disponibilità e grande attenzione ai rapporti umani. Una macchina top di gamma Si inquadra in questo scenario tipico della parte migliore della piccola industria del nostro Paese la prima installazione italiana di una macchina da stampa offset a foglio KBA RA 106 bivalente Led Uv con uscita prolungata 3,80 m, formato 740x1060 mm e spettrofotometro in linea. Entrata in produzione nello scorso mese di aprile per sostituire il precedente modello KBA 105, la nuova macchina, modello al top

della sua gamma, può utilizzare inchiostri e vernici sia tradizionali che Led Uv permettendo quindi l’uso di supporti di stampa non assorbenti come le carte naturali, i materiali sintetici e la plastica. Nella RA 106 la tradizionale squadra di registro è stata sostituita dal nuovo sistema SIS, brevetto esclusivo KBA, che mette il foglio a registro automaticamente senza interruzioni nella produzione. La produttività, molto alta, può raggiungere i 18.000 fogli/ora. Tutte le operazioni come cambio lastre, controllo colore, regolazione e dosaggio dell’inchiostro, lavaggi e in generale ogni altra funzione macchina sono automatizzate e controllate dal pulpito attraverso comandi touch screen e visualizzate su wallscreen; l’intervento dell’operatore si limita all’inserimento dei dati relativi al lavoro e al controllo dell’avanzamento della produzione.

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eventi

A Vienna riuniti gli user Konica Minolta Quasi 170 i partecipanti che da 20 Paesi diversi hanno preso parte all’evento organizzato lo scorso 11 maggio per il Prokom, la comunità degli utilizzatori di macchine dell’azienda giapponese.

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La comunità indipendente di utilizzatori Konica Minolta si chiama Prokom ed è nata circa tre anni fa per offrire ai membri di tutto il mondo l’opportunità di fare network, imparare e far crescere la propria attività in un mondo multicanale. Alla prima conferenza dedicata al Prokom, praticamente inesistente – un partecipante – la presenza italiana a fronte di una massiccia rappresentanza di aziende americane (una trentina) e di altri Paesi europei, come Francia, Gran Bretagna e Germania. “Prokom ha iniziato la propria attività con un focus sull’Europa ed è per questo che per il primo evento è stata scelta Vienna”, ha commentato Andy Barber, direttore generale di UK Mail e presidente di Prokom. “Tuttavia stiamo assistendo a un’incredibile crescita nel numero dei membri del Nord America e del Canada, oltre a un supporto in aree come la Russia. Il significativo interesse dimostrato dagli Stati Uniti a questo primo evento è un chiaro segnale che la nostra associazione ha delle potenzialità che sconfinano in altre regioni del mondo, compresa l’Asia”.

In un mercato come quello delle arti grafiche in cui la stampa rappresenta oggi solo una parte del mix di comunicazione, accanto all’online e al mobile, e in cui le tirature sono sempre più ridotte, ma al tempo stesso le aziende hanno la necessità di produrre sempre più lavori stampati per essere profittevoli, Prokom offre un prezioso supporto a quattro figure professionali: management, vendite, marketing e operatori. Il supporto si traduce in un’ampia varietà di contenuti. Il sito dell’associazione offre l’accesso a newsletter, webinar, video, il tutto in cinque lingue. Ma sono disponibili anche servizi di consulenza personalizzata e l’accesso a opportunità di networking, conferenze e fiere locali. Toshitaka Uemura, direttore generale di Konica Minolta Inc., ha aggiunto: “Prokom è una componente essenziale nella strategia di Konica Minolta, che prevede l’adozione di un approccio di vendita in cui il cliente è al centro. Ecco perché siamo contenti di supportare questa comunità di utenti, aiutandoli con la nostra tecnologia a far prosperare le loro aziende. Prokom rappresenta un punto


di Cristina Rossi

Steve Lister

d’incontro in cui possono esprimere i loro punti di vista, condividere esperienze e imparare”. Il futuro del digitale è la stampa!

Andy Barber

“L’interesse dimostrato per questo primo evento dimostra che l’associazione ha potenzialità in tutto il mondo”

Il convegno, di un’intera giornata, ha visto alternarsi sul palco una serie di autorevoli relatori ed esponenti del settore che con i loro interventi hanno stimolato la riflessione dei presenti, suggerendo anche nuovi modelli di business. Andrew Davis, consulente e autore di un libro di marketing di successo (Brandscaping: Unleashing the power of partnerships) ha spiegato come è possibile estendere la vita di un contenuto digitale e valorizzarlo utilizzando la stampa, all’interno di un ciclo di vita che secondo lui comprende tre tappe: digitale, stampa e mobile. Invece di avere un atteggiamento di scetticismo di fronte ai nuovi media, Davis ha fatto luce sulle opportunità create da un innovativo utilizzo di Internet, citando vari esempi. “Viviamo in un mondo dove siamo bombardati di informazioni, 17 nuove pagine web vengono create ogni secondo, ma questa deve essere vista come una grande opportunità, non una minaccia”, dice Davis. “Dobbiamo essere parte dell’informazione che siamo in grado di consumare e non dobbiamo sentirci in dovere di difendere la carta stampata, che

“A influenzare il futuro del retail sono sempre più i consumatori e le loro abitudini” La comunicazione sul punto vendita

è tutt’altro che morta: dobbiamo semplicemente cambiare il modo in cui vendiamo gli stampati e invertire il nostro pensiero: il futuro del digitale è la stampa!” Davis ha citato come esempio il sito americano di Printstagram, che permette di stampare in diversi formati le foto postate su Instagram (80 milioni di foto al giorno), trasformandole in cartoline. Come ha ricordato Davis, il 55% dei brand sta investendo nella creazione di contenuti. Red Bull ha creato dei bellissimi video promozionali che ha poi riproposto su carta nella forma di un magazine, The Red Bulletin. “Coca-Cola non ha una rivista stampata per promuovere tutte le proprie attività”, ha ricordato Davis, “e questo significa che tutti voi stampatori potete attingere al mondo digitale per nuove opportunità di business”.

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eventi

Steve Lister, responsabile dello sviluppo dei brand in Konica Minolta Marketing Services, ha spiegato come la stampa e il marketing, se abbinati, interagiscono e si influenzano a vicenda per accrescere l’impatto della comunicazione. Lister ha parlato del retail ‘esperienziale’ e di come si deve catturare l’attenzione dei consumatori sul punto vendita. Partendo dal presupposto che chi va a fare la spesa in un supermercato ha spesso gli occhi puntati verso il basso, perché magari sta guardando il cellulare, i display vanno posizionati per terra. Ad esempio, Pantène ha creato una grafica 3D per promuovere prodotti cosmetici, riscontrando il +220% di impatto rispetto alla grafica da pavimento 2D utilizzata finora. Un’applicazione analoga è stata realizzata da Heineken e Magnum. E perché non usare il design per richiamare l’attenzione su un prodotto, come ha fatto Cif,

“Deve cambiare il modo di vendere gli stampati e invertire il concetto: il futuro del digitale è la stampa!” Andrew Davis

posizionando i proprio detergenti per bagno in espositori ‘ambientati’ che richiamano alla mente l’idea del bagno o della doccia? Oppure dotare gli espositori di lucine LED che si accendono al passaggio del consumatore, come ha fatto Knorr per differenziarsi dalla concorrenza. O ancora puntare su espositori 3D da scaffale (Heineken) per rendere il prodotto più visibile. Insomma, l’importante è essere creativi, ha detto Lister, ricordando che a influenzare il futuro del retail sono sempre più i consumatori e le loro abitudini. Senza dubbio l’utilizzo dei cellulari avrà un forte impatto sul mondo del retail: più della metà della popolazione mondiale utilizza uno smartphone. Basti pensare alla realtà aumentata, che connette brand e consumatori e che, si dice, verrà implementata nella nuova generazione di Apple iPhone. Oppure al NFC (Near Field Communication), letteralmente Comunicazione di prossimità ed è un’evoluzione della tecnologia RFID che opera a una frequenza di 13,56 Mhz, consentendo una connettività wireless sicura tra due dispositivi, con relativo scambio di dati. La trasformazione dello stampatore in un fornitore di servizi in grado di proporre campagne multicanale (social network inclusi) è stato l’argomento al centro di una tavola rotonda.

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carte&supporti

Sumo si tinge di cinque nuovi colori La gamma di carte speciali “di spessore” di Favini che, a pochi mesi dal lancio, ha saputo conquistare il pubblico grazie alla sua forma che si avvicina al 3D, ora si tinge di nuove tonalità. Dopo il successo dei classici e intramontabili bianco e nero, il nuovo campionario Sumo Colours si compone di cinque varianti di colore: blu, marrone kraft, rosso, grigio chiaro e grigio scuro. Disponibile nello spessore da 1 mm, la carta speciale Favini è particolarmente indicata per packaging e lavori creativi dallo stile ricercato, come cartellini per l’abbigliamento, inviti, copertine, esclusivi espositori e cartelli vetrina, fino al packaging più creativo. Caratterizzata da uno stile essenziale, ma di grande effetto, Sumo si presta a nobilitazioni come la lamina, la serigrafia, la tipografia, il punzone a secco, l’incisione laser, oltre che alla stampa digitale UV inkjet flatbed. www.favini.it

Etichette metallizzate a prova di umidità Adestor Metal HG WS è un frontale autoadesivo con una superficie dall’aspetto metallico molto lucido e con trattamento antiumidità, indicato per etichette premium di spumanti, champagne, vini, birre e liquori, nonché per etichette decorative e per il settore della cosmetica e della profumeria. Questo nuovo prodotto è stato sviluppato per l’etichettatura sia di bottiglie refrigerate da immergere nel portaghiaccio sia di imballaggi recuperabili. Adestor Metal HG WS garantisce la durabilità dell’etichetta e un’eccellente immagine del prodotto finale in qualsiasi delle sue applicazioni. È adatto alla stampa offset convenzionale, offset UV, flexo (solvente, UV, acqua) e tipografica (solvente e UV).

www.lecta.com

Magno Gloss, qualità fa rima con stampabilità

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L’importanza di una perfetta riproduzione dell’immagine con colori intensi e una brillantezza data dal lucido del supporto è quanto il cliente di un’azienda grafica definisce Bellezza – Beauty. Allo stesso tempo sappiamo quanto importante sia per gli stampatori la macchinabilità, ovvero Velocità – Speed. Il business delle aziende grafiche grazie a Beauty and Speed ne gioverà e i loro clienti otterranno sempre la qualità desiderata. L’ottima stampabilità di Magno Gloss è unita a una migliorata macchinabilità. Tra le altre caratteristiche: una maggiore rigidità e incartamento per migliorare le performance della macchina da stampa; meno trasparenza, anche utilizzando grammature leggere; infine, una mano superiore che aggiunge valore allo stampato. www.sappi.com


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carte&supporti

Rossa come il corallo La barriera corallina ha ispirato il concept di Reef, la nuova carta di Gruppo Cordenons che ha debuttato al Packaging Première di Milano. Messa a punto dal reparto R&D di Cordenons, che ha lavorato per ottenere il massimo dell’appeal e della versatilità, la nuova fine paper offre al tatto la sensazione dei preziosi tesori degli abissi. La sua texture richiama sabbie finissime, rocce vive, coralli e squame di pesci variopinti, ed è ideale per progetti grafici e packaging che allo stile uniscono il look and feel di un prodotto esclusivo. Reef è disponibile in quattro versioni: Bianco come una spiaggia incontaminata, Rosso dell’intensa emozione dei coralli, Blue delle acque più profonde e Nero come un tuffo negli abissi inesplorati. È offerta nelle due grammature, leggera da 120 g/m2 e pesante da 330. www.gruppocordenons.com

Vent’anni di illustrazione Dal 27 maggio al 25 giugno, nel salone principale della Basilica Palladiana di Vicenza, Burgo Group ha aperto al pubblico il prezioso patrimonio artistico che ha raccolto vent’anni di calendari illustrati. Un’esposizione che ha permesso di ammirare le opere di alcuni fra i più affermati illustratori internazionali, coinvolti dal 1997 ad oggi, nella realizzazione del celebre calendario. La carta quale veicolo fondamentale per diffondere le idee è il messaggio sotteso al sodalizio ideale tra il Gruppo e l’arte dell’illustrazione, iniziato nel 1997 con l’inconfondibile visione di Jean Michel Folon dell’uomo che vola con ali di carta e arrivato ai giorni nostri con la freschezza degli acquarelli di una giovane illustratrice americana, Ping Zhu, dopo aver percorso paesi e continenti diversi, spaziando tra le molteplici tecniche dell’arte visiva. Per celebrare un appuntamento così importante Burgo ha realizzato un artbook, Collezione Burgo 1997-2017, curato da Francesco Poroli e rigorosamente stampato su carta patinata R4 Next satin. www.burgogroup.com

Alberi e boschi ispirano “Woods” Le nervature, i nodi, le venature che la natura ha impresso nelle essenze legnose sono all’origine della nuova collezione Woods di Icma sartorial paper©. Una collezione di carte per packaging e immagine coordinata che asseconda la richiesta di naturalità dei brand del lusso con un tocco di interpretazione artistica. La collezione Woods è disponibile in diverse grammature (carta, cartoncino, cartone) che si prestano ad accogliere lavorazioni e interventi di nobilitazione. I colori sono quelli decisi dalla natura, dall’avana chiaro fino a coloriture più dense che virano verso tonalità marroni. Sono presenti anche colori forti come tonalità di nero, bi-coloriture tono su tono, in ricercata armonia o a forte contrasto per dare effetti di profondità e scomposizione per ideare prodotti unici. www.icma.it

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cartaonline

L’interazione tra carta e online parla in ogni “touch point”

Libretto d’istruzioni interattivo per l’Alfa Romeo 4C.

del consumatore

C’è un viaggio che il consumatore intraprende quando si avvicina a un prodotto, lo prende in considerazione, lo acquista, diventa fedele a quel particolare brand fino a volerne essere ambasciatore. Si chiama customer journey e rappresenta quella mappa che i professionisti del marketing usano per assicurarsi che l’esperienza di chi acquista e utilizza un prodotto sia sempre il più positiva possibile. Questo percorso comincia fuori dal negozio, prosegue sullo scaffale e si conclude con il post vendita. Ognuna di queste fasi prevede dei punti di contatto con il consumatore che possono avvenire attraverso diversi media. La stampa gioca un ruolo importante in questo viaggio e aggiunge valore alla comunicazione tra il brand che promuove i propri prodotti e il consumatore che li acquista. Durante l’ultimo Digital Printing Forum, lo scorso 20 giugno, è stata presentata ai partecipanti una raccolta di best practice che bene dimostrano come in ciascuno di questi touch point sia possibile una interazione tra online e offline che aggiunge valore alla comunicazione. 70

La manualistica intelligente

di Valentina Carnevali

Un esempio di manualistica tecnica davvero “intelligente” è il libretto d’uso dell’Alfa Romeo 4C. Alfa Romeo e Mopar – multinazionale che si occupa di assicurare ai clienti di Fiat e Chrysler Group una piacevole esperienza di proprietà per tutta la durata della vita del veicolo, mettendo al loro servizio il know-how e la leadership nei servizi di aftersales – hanno lanciato un’app mobile con realtà aumentata associata al libretto di uso e manutenzione della 4C. Un libretto interattivo e usufruibile su “Alfa Romeo InfoMobile”, l’applicazione mobile di Customer Care scaricabile gratuitamente da App Store e Google Play e disponibile in 5 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo). Rispetto al tradizionale libretto di uso e manutenzione – fornito anche su Dvd o su chiavetta Usb – il cliente ha modo di accedere alle informazioni sulla propria vettura utilizzando il proprio smartphone. Selezionando il simbolo “AR+” e inquadrando con la fotocamera alcuni elementi della 4C, l’utente ha la possibilità di conoscerli usufruendo di contenuti multimediali e informazioni. 1.000 punti inquadrabili. I punti dell’Alfa Romeo 4C “inquadrabili” sul libretto d’uso interattivo sono oltre mille: ogni elemento può essere inquadrato da molteplici angolazioni e in diverse condizioni di luce per un totale di 33 hot spot (punti sensibili). Tutti i contenuti sono su cloud: l’utente può scaricare di volta in volta solo quelli di suo interesse che possono essere aggiornati in tempo reale in modo da avere a


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cartaonline

Rivista di bordo personalizzata per ogni passeggero.

Sconti “su misura” per ogni cliente a seconda del sorriso.

disposizione sempre il manuale più recente. Un’esperienza di interattività tra carta e digitale davvero unica nel suo genere ma che sicuramente prenderà nei prossimi anni sempre più piede tra le case fornitrici.

Il viaggiatore al centro con TAM Airlines Secondo gli esperti della TAM Airlines meno di 11% dei passeggeri ricordano ciò che leggono sulle riviste di bordo e peggio ancora il tempo medio della lettura è solo il 3% del tempo del viaggio. TAM Airlines ha voluto mettere il proprio viaggiatore al centro con la creazione, in collaborazione con l’agenzia pubblicitaria FCB Milano, di The Ownboard Magazine, la rivista di bordo personalizzata per ogni passeggero. Ogni rivista era completamente personalizzata per ogni passeggero, includendo gli articoli speciali per ogni singolo viaggiatore pieni di foto dei fatti della loro vita e degli eventi. Per celebrare l’anniversario della rotta Milano / San Paolo hanno introdotto uno strumento di social media – il Facebook Connect – durante la procedura di acquisto online. In altre parole, quando i passeggeri prenotavano il biglietto venivano invitati a collegare il proprio account di Facebook. Questo ha permesso all’azienda di ottenere un accesso alle loro pagine personali per conoscere maggiori dettagli su ogni passeggero, come ad esempio i loro gusti, gli interessi, i loro amici, attività sociale, le foto e i luoghi che amano, in modo da creare un contenuto personalizzato e rendere la rivista unica per ogni viaggiatore.

Il convertitore di sorrisi Lo Smile Converter è un generatore di sconti su misura, basato sul sorriso delle persone. Installato in 100 punti vendita con l’obiettivo di promuovere il lancio del coluttorio Listerine Advanced White, si tratta di un totem che richiama i clienti del negozio a sorridere di fronte a una telecamera. Fatto 100 il sorriso più bianco, il sistema valuta la brillantezza dei denti ed emette uno scontrino stampato con uno sconto pari alla percentuale che manca per raggiungere la totale brillantezza. Grazie alla tecnologia 3G, lo Smile Converter invia lo sconto direttamente sul telefono dell’utente, sconto che può poi essere esercitato al momento del pagamento in cassa. 71


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eventi

I mercati d’Oriente della stampa Dati e trend dell’industria della stampa nei principali Paesi asiatici, dal 4° Forum Internazionale che si è svolto a Pechino lo scorso maggio alla vigilia di China Print 2017.

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Il quadro d’insieme è quello disegnato durante i convegni di China Print 2017 – la fiera del printing e del converting che in pochi anni è diventata la seconda del mondo e che i frequentatori considerano “imperdibile”. Tema di fondo: la stampa è tutt’altro che morta, bisogna solo andarla a cercare in tanti posti diversi, anzitutto sul packaging e i mille supporti del wide format, con il marketing come “cliente” principale. A Oriente, però, la situazione è più complessa e, per gli occhi dell’osservatore occidentale, a volte sorprendente. La manifestazione cinese si è svolta lo scorso 9-13 maggio a Pechino con grande soddisfazione degli espositori e affluenza di pubblico: secondo i primi dati ufficiali, i visitatori sono stati 205 mila, in crescita del 12% rispetto alla precedente edizione del 2013. Ed è stata una preziosa occasione per fare il punto sui principali mercati orientali e i relativi trend di produzione e di domanda. L’evento principale si è svolto alla vigilia della fiera, in un lussuoso resort nei pressi della capitale, con il titolo di International Forum for

the Development of Printing e l’obiettivo di raccogliere dati e orientamenti delle economie asiatiche e globali. Organizzato, come la fiera stessa, dalla potente associazione cinese dei costruttori di macchine per il printing e il converting (Peiac), ha visto avvicendarsi sul palco i rappresentanti delle principali istituzioni che rappresentano i fornitori e gli utilizzatori di tecnologia nel Sudest asiatico e dintorni (dintorni che comprendono Cina e India). E se alcuni fenomeni sono trasversali – l’interesse per il digitale e le applicazioni “smart” nel packaging e nell’etichettaura, l’impegno sul terreno della sostenibilità, l’apertura a una serie di tecnologie non tradizionali, flexo e digitale in primis... – altri caratterizzano i singoli paesi, in relazione a fattori economici e sociologici peculiari. Come la stampa editoriale, in forte declino in tutti i mercati maturi, ma viva e vivace laddove – in India ma non solo – la grande presenza di giovani traina il settore dell’educazione alimentando l’industria dei testi scolastici. Ecco qualche dato di massima, riguardante i tre principali mercati dell’area.

di Elena Piccinelli


Cina Secondo le statistiche ufficiali, relative al 2015, in Cina operano quasi 75 mila stampatori con un turnover di 166 miliardi di dollari e oltre 2 milioni di addetti. Dopo la crescita a due cifre degli anni d’oro (quasi il 20%), dal 2013 anche i trend del comparto si vanno allineando alla crescita del Paese, a un ritmo fra il 3-6% e previsioni di assestamento sul 7% nei prossimi anni. Il packaging rappresenta il 72% dell’intero volume d’affari e continua a svilupparsi più rapidamente delle altre applicazioni. Accanto alle tecnologie tradizionali (tipicamente offset) stanno crescendo la stampa flexo ed è vivissimo l’interesse per il digitale. Importante anche la domanda di soluzioni in grado di contrastare l’inquinamento, sostenuta dalle politiche governative – soprattutto se di semplice adozione e a prezzi contenuti.

India L’economia del subcontinente indiano cresce a un tasso del 7% circa, e l’industria della stampa è una delle più forti, con oltre 50 mila PMI attive. I settori che anche quest’anno prospettano la crescita maggiore sono il packaging (+7,8%, per un valore totale di 12,7 miliardi di dollari), che rappresenta un 43% del turnover complessivo dell’industria indiana del printing, e l’editoriale, che si stima arriverà quest’anno a valere 4,5 miliardi. Nell’universo packaging, il flessibile è più dinamico degli astucci (che però crescono grazie all’export crescente soprattutto di sigarette e beni di lusso).

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eventi

International Forum for the Development of Printing Industries I dati citati nell’articolo sono stati divulgati durante il quarto forum sull’industria mondiale della stampa, che si svolto alla vigilia di China Print 2017. Gli organizzatori hanno impegnato gli ospiti in una serie di relazioni focalizzate sui singoli mercati e poi in due tornate di interviste, condotte dal vicerettore dell’Institute of Graphic Communication di Pechino, Pu Jialing, e animate dalle domande del pubblico. Dopo le introduzioni delle massime autorità cinesi del settore (Wang Lijian, vicepresidente e segretario generale del Peiac; Liu Xiaokai, direttore della branca dedicata alla stampa del Dipartimento di Stato sulla Comunicazione; Zhao Chi, vicepresidente esecutivo e segretario della Federazione cinese dell’industria delle macchine), coadiuvati dall’esperto del Peiac, Xu Jianguo, e dal vicepresidente Lu Chang’an, sono intervenuti Marco Calcagni per Acimga (nella foto) e Robert Flather per Printing Industry Confederation; il presidente della federazione indiana degli stampatori Kamal Chopra nonché Ahmad Mughira Nurhani (Indonesia), Masato Atoda (Giappone), Min Han (Myanmar), Basit M.A. Zaidi (Pakistan), Bobak Abedin (Iran), Nguyen Van Dong (Vietnam) insieme ad alcuni rappresentanti dell’industria.

Indonesia Il quinto paese più popoloso del mondo (e primo del Sudest asiatico), retto da un governo democratico e con un PIL in crescita del 5% circa, presenta un’industria della stampa fatta di un centinaio di aziende con oltre 100 addetti e migliaia di piccoli e medi service di stampa, concentrati soprattutto nell’isola di Java. Il parco macchine è dominato dall’offset (che presenta un trend piatto), con il digitale in grande crescita, anzitutto per la competitività economica della produzione. Negli ultimi anni si è registrata una sensibile flessione della stampa dei media, dove l’industria locale fatica a competere sul piano dei prezzi, mentre cresce la già ingente spesa governativa per i libri di testo (circa 200 milioni di dollari nel 2016 e 250 milioni stanziati per l’anno in corso). Il parco macchine è quasi tutto di importazione.

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dalle pagine precedenti

L’opinione di... Facchini >>da pag. 12

Ebbene la lucidità comportamentale descritta da Hubbard nasceva da una tanto banale quanto logica intuizione che possiamo così esprimere: “Il mondo elargisce grandi doni, sia in denaro che in onori, solo a chi possiede una qualità: lo spirito d’iniziativa. Che cos’è l’iniziativa? È il motore di tutte le idee e di tutte le attività, è il fare la cosa che ti appare giusta senza che nessuno te lo dica o te lo chieda o te lo imponga bensì seguendo l’intelletto e l’intuizione, mettendo a profitto l’istruzione avuta”. Le indicazioni di Hubbard erano semplicemente una incitazione psicologica ovvero una esortazione a guardarsi dentro, ad autoanalizzarsi fintanto che ognuno di noi riesca a misurare in coscienza il proprio personale contributo possibile da dare alla Società cui apparteniamo e di cui siamo parte. Riconoscere valore a chi coltiva il senso del dovere insieme a quello per i propri diritti è l’unico modo di progredire per un futuro migliore. Non c’è destra o sinistra ma ci deve sempre e solo essere la dignità di persone libere e consapevoli. Pertanto, in conclusione, i fattori che tutta la Società, tutti noi, dobbiamo e dovremo mettere in

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pratica e insegnare ai nostri giovani per fare in modo che l’insegnamento di Hubbard non rimanga solamente pura utopia è l’educazione al senso del dovere attraverso una crescita culturale con una spinta alla iniziativa e all’esistenza del lavoro, creandolo anche dove sembra non ci sia, poiché la forza di volontà è superiore e permette di superare tutti gli stati di crisi. Litorama-Inprint >>da pag. 15

“I primi cinque mesi” aggiunge l’ad di Inprint “sono andati molto bene, mentre a giugno abbiamo registrato un leggero calo”. Al momento, nel Gruppo non sono previsti nuovi investimenti in macchine anche perché il lavoro svolto sugli attuali impianti per renderli più affidabili e performanti ha dato i frutti sperati. Ma quale sarà il futuro del gruppo LitoramaInprint a livello azionario? Rossini, come amministratore, non affronta questo argomento perché si tratta di scelte che toccano ai soci. E quindi alla proprietà che fa capo a Raul Ferrante, ex socio di minoranza che tre anni fa aveva acquisito il controllo dell’azienda rilevando le quote dagli ex soci fondatori Casiraghi e Beltrame. Negli ultimi mesi sul mercato sono corse voci di un interesse da parte di alcuni grandi gruppi di

stampa, del Centro-Nord, che avrebbero studiato il dossier Litorama-Inprint, in particolare per quanto riguarda la stampa rotooffset. Ma finora, sempre secondo le stesse voci, si tratterebbe solo di primi approcci che non avrebbero portato ad alcun risultato concreto. Quindi bisognerà vedere in futuro se spunterà un nuovo partner o un nuovo proprietario per Litorama-Inprint oppure l’azienda continuerà, come ora, a crescere e migliorare i risultati con l’attuale assetto azionario. A.P. Heidelberg/Fujifilm >>da pag. 15

HDB è l’area nella quale gestirà le operazioni relative a service, consumabili, attrezzature ribrandizzate, tecnologie di digital printing e soluzioni per tutta la filiera. L’allargamento della propria sfera di interesse va nella direzione di aiutare i propri clienti ad approcciare nuovi business a valore aggiunto. “Stiamo incrementando il nostro portfolio verso una crescita profittevole” ha detto Rainer Hundsdorfer, CEO di Heidelberg. “L’acquisizione dei siti produttivi di vernici e chimici per la sala stampa di Fujifilm in EMEA ci aiuta a diventare una digital company e ci dà modo di offrire ai nostri clienti un portfolio completo che va dalle tecnologie ai consumabili, al service”.

tech:art

>>da pag. 43

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>>segue

Si tratta dell’inizio di un progetto importante che speriamo ci permetta di diventare una realtà importante del mercato italiano del web2print e nel web2pack. In questo ambizioso programma di sviluppo, quanto può essere importante per una realtà come tech:art aggregazioni o acquisizioni? Per una realtà come la nostra aggregarsi e lavorare in partnership può rappresentare un valore aggiunto in questa fase di mercato così come per accelerare la crescita in alcune circostanze e se si presentano le opportunità anche la strada delle acquisizioni può avere la sua rilevanza. Ovviamente anche noi guardiamo a queste possibilità. In questo momento non posso entrare nei dettagli ma le anticipo che ci saranno delle sorprese.


Il mondo della stampa ha una nuova prospettiva. Da tutte le angolazioni.

More than the sum of the parts.

Fiera Milano, Rho 29 Maggio - 1 Giugno, 2018

w w w. p r i n t 4 a l l . i t

I tre mondi della stampa al servizio dell’industria hanno molto in comune. Da oggi, anche una grande esposizione. Print4All riunisce tre marchi prestigiosi di fiere del settore e offre alle aziende una vetrina ancora piÚ ampia per incrociare target trasversali e creare nuove sinergie. Un evento unico, che interpreta le sfide di un mercato in continua evoluzione e le trasforma in opportunità di business. Un progetto di

Print4All fa parte di


Origini e    Futuro Grazie, per una storia di 200 anni di successi! Dalla nostra fondazione, la fiducia dei nostri clienti ci dà la forza di continuare a percorrere strade sempre nuove e disegnare il futuro del settore con innovazione e idee coraggiose. Insieme a partner commerciali fidati, dirigenti competenti e collaboratori altamente motivati, da duecento anni creiamo soluzioni per la stampa che fanno la storia e, talvolta, riescono anche a cambiarla. Per questo vorremmo ringraziare tutti di cuore. Adesso, però, è arrivato il momento di aggiungere un nuovo capitolo alla nostra storia. Aspettate, e vedrete!

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