il Poligrafico, n. 121, gennaio 2011

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il poligrafico 121/2011

O N A I L A T I

N. 121/2011 Gennaio - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Poste Italiane spa - Spediz. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art.1 comma 1 LO/MI - Euro 9,90

Stampa e nuovi media nell’era digitale

Meglio reagire che resistere

Incontro con Vincenzo Boccia di Arti Grafiche Boccia - a pag. 24

Spazio Etichette

Il dilemma digitale o tradizionale al Convegno Gipea - a pag. 44

Rivincita della offset sul digitale Inaugurazione della nuova sede di Pixartprinting - a pag. 34

In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi


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Sommario piombI In primo piano Ristrutturazione Gruppo Seregni . . . . 8 Fusione Fabriano - Fedrigoni . . . . . . . 9 CTG rileva anche BSZ . . . . . . . . . . . 10 Shinohara in difficoltà . . . . . . . . . . . 10 Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Aziende grafiche italiane . . . . . . 14 Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Istituzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 “Zund ritaglia le tue idee” . . . . . . . . 18 Calendari 2011 . . . . . . . . . . . . . . . 20 INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Vincenzo Boccia (Arti Grafiche Boccia) . . . . . . . . . . . 24 TECNOLOGIE Essiccazione Hybrid-UV di Komori . 32 News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . . 50 News Carte&Supporti . . . . . . . . . . . 60 EVENTI Per Rotolito Lombarda nuova sede e nuova HP . . . . . . . . . . . . . . . . . . Inaugurazione pixartprinting . . . . . . . Heidelberg per le basse tirature . . . Flexo Day di ATIF . . . . . . . . . . . . . .

28 34 39 55

spazio etichette XXI Convegno Tecnico Gipea . . . . . 44 News dalle aziende . . . . . . . . . . . . 46

34

In pixartprinting si assiste alla rivincita della offset sulla stampa digitale

39

Il management di Heidelberger Druckmaschinen svela le strategie dell’azienda tedesca

spazio ecologia Una tipografia verde come la stampa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62 News dalle aziende . . . . . . . . . . . . 64 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6

28

PENSIERI D’AUTORE Alberto Sironi Alla ricerca di nuovi assetti competitivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com

In Rotolito Lombarda mostrati in un’open house i primi frutti dalla “macchina del futuro”


il poligrafico

tutto il numero

in un minuto

Stampa e nuovi media nell’era digitale

aziende fiori all’occhiello

intervista a... Dato il notevole interesse suscitato nei lettori, diamo continuità anche nel 2011 al ciclo di interviste con i più importanti imprenditori italiani dell’industria grafica. Come salvarsi dalla crisi del settore? Quali sono le mosse vincenti? A rispondere questo mese è Vincenzo Boccia, ad delle Arti Grafiche Boccia. A pag. 24

24

“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: incontro con Vincenzo Boccia

open house rotolito... Due eventi nella stessa open house: inaugurazione della nuova sede di Pioltello e dimostrazione della nuova HP T300, “la macchina del futuro”, a detta del presidente di Rotolito Lombarda Paolo Bandecchi. A pag. 28

55

Al Flexo Day si è discusso sugli standard di qualità e redditività della stampa flessografica

20

Calendari 2011, la consueta selezione dei più originali

...e pixartprinting Anche il pioniere del web-to-print inaugura una nuova sede annunciando la nuova denominazione dell’azienda. E nella conferenza stampa spiega che, grazie a un nuovo software, ha abbassato il break-even nella stampa offset. Una rivincita sulla stampa digitale? A pag. 34 spazio etichette Al XXI Convegno Tecnico Gipea, gruppo interno ad Assografici, si è svolta una interessante tavola rotonda incentrata sul dilemma digitale o tradizionale riguardo alla produzione delle etichette autoadesive. A pag. 44 incontro a heidelberg I giornalisti delle testate appartenenti al gruppo Eurographic Press ospiti della Heidelberger Druckmaschinen che spiega le strategie dell’azienda per rispondere alla tendenza in atto di tirature più basse. A pag. 39 spazio ecologia Marco Picasso ci racconta di un’inaugurazione avvenuta in grande stile a Genova di una “tipografia ecologica”: la KC è un’azienda familiare per la quale la protezione ambientale non è una moda da cavalcare ma una missione da compiere. A pag. 62

I nostri collaboratori Davide Biancorosso, Luca Brentegani, Claudio Della Rossa, Achille Perego, Michele Pingitore, Alberto Sironi


I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria A

Abramo Printing 14 Abramo Rosario 14 Accademia del Poligrafico 16,52 Adobe 52 Agfa Graphics 12 Aladdin Label 46 Amodei gruppo 8 Arca Etichette 44 Archem 13 Arctic Paper 61 Arjowiggins 60 Aro 45 Art Center 14 Artax Consulting 47 Arti Grafiche Boccia 25 Artwork Systems 12 Asselta Rino 56 AssGraf 10 Assografici 26,45,55 Atif 55 Atlantic Zeiser 14 Avanzi Marco 46 Avery Dennison 46 Axcel 12

B

6

Bandecchi Emanuele 28 Bandecchi Federico 28 Bandecchi Paolo 28 Bandecchi Simone 28 Barbieri Vladimiro 42 Bartoli Maurizio 36 Basf 12 Basilico Gabriele 20 basysPrint 36 Bertieri Istituto Grafico 10 Biancorosso Davide 44 Boccardo Attilio 56 Boccia Maurizio 26 Boccia Orazio 26 Boccia Vincenzo 24 Bompan 50 Bonelli 10 Borgogna Vincenzo 8 Born Ralf-Hendrik 12 Brites Rui 12 BSZ Printing 10 Burgo Group 20,60

C

CAI I 9 Cartiera Verde d. Liguria 8 Cartiera Verde Romanello 8 Cartiere del Garda 20 Centrexpo 3,8 Cerutti 26 Chiarella Enrico 62 Chiarella Giacomo 62 Cigada Alberto 18 CIP4 52 Claessens Cartils 46 Coen Tanugi Massimo 10 Colombotto Sergio 57 Colorgraf 2 Confindustria 26 Contiweb 14 Corbella Guido 8 Cordenons gruppo 60 Cozza Luciano 14 Creativity Day 16,41 Crédit Agricole Private Equity Italia 9 CTG 10

D

D’Andrea Stefano Dainippon Ink Danaher Corporation Darimini Massimo De Langhe Tom De Marni Nicola Del Curto Barbara Digital Printing Forum Digraph Ditre Group Domus Dorfles Gillo

E

55 33 12 42 36 36 18 15 64 21 10 65

Ebook Lab Italia 16,54 Edigit 7,52 Enfocus 52 ENIPG 17 EPolis 8 Epson 20,50 Epson Italia 64 EskoArtwork 12,46 Euroadhesiv 44 Eurographic Press 39

F

Fabriano Fadiga Riccardo Farina gruppo Favini Fedrigoni Finat Fingraf Fiorini International Flint Group Flyeralarm Fontegrafica Fotomec Fujifilm

G

Garrone Edoardo Geldersee gruppo Gipea Glaas Gerald Gold Zoren Goss GPN Grafica Pioltello Grafiche Seregni Grafikontrol Graphispag Guerrieri Stefano

H

9 44 8 9,21 9,61 45 8 55 56 40 21 20 51 26 9 44 12 20 26 67 10 8 57 16 16

Kodak GCG 12,14, 26,51,57 19,26,32,34 Komori 46 Konica Minolta

L

L’Espresso gruppo Lacim Leaderform Litover Logics

26 9 14 68 18

M

M.M. Fornit. Grafiche 36 10,11 Manroland Martinico Tommaso S. 17 44 Mason Franco 8,16 Medprint 43 Micro Inks 56 Migliavacca Marco 50 Mimaki Mitsubishi Heavy 14 Industries 31 Monzese Carta Morandini Giuseppe 26 14 Morini Massimo 44 Motetta Nicola 28 Müller Martini 20 Murakami Minori

Heidelberger Druckm. 10, N Nappa Andrea 26,39,47 Notarianni HP 26,28,46 Nuceria Adesivi Huber Italia 42 Nuova Gidue Nuova Sebe I-J Ifra 14 O Il Giornale 8 Océ Il Giorno 8 Orlando Italy Il Sole 24 Ore gruppo 30 Indet 44 P-Q InfoPrint Solutions 51 Pantone Ingede 47 Passeri Arnaldo Jet Europe 12 Peeling Gary Pericoli Tullio K Persico Mario KBA 8,40 Petithuguenin Fabrice KC Edizioni 62 Petrolini Roberto KC Tipografia Grafica 62 Knudsen Carsten 12 Pilot

9 47 47 47 8 65 9 50 14 35 20 65 21 47 45


Pinelli Printing 10 16 Pingitore Michele 65 Pirella Francesco pixartprinting 22,23,34,40 64 Pizzocri Massimo 39 Plenz Stephan 18 Politecnico Milano 45 Pollici Alfredo Posenato Emanuele 16 47 Prati 35 Precision Printing 8 Presidio 64 Presstek 48,49 PressUp 38 Print Power 17 Print World 33 Printgraph 36,46 Punch Graphix 44 Quaglia Alberto

R

Radice Massimo Ratto Vittorio Razza Pasquale Redaelli Matteo Repacorp Rescaldani Luigi Ricoh Rigamonti Matteo Riminifiera Rivolta Roberto Rofena Stefano Roncaglia Gino Rotolito Lombarda Russo Rita Ryobi

S

55 45 36 18 46 14 51 34 16 8 18 16 28 10 32

Sala Roberto 47 58 Salzani Mirko 65 Sanguineti Edoardo 55 Santoni Andrea 21 Sappi 21 Scheufelen 14 Schlott Gruppe 12 Schober Bettina 12 Schober Karl Schobertechnologies 12 40 Schreier Bernhard 47 Scorzino Monica 14 Screen Scuola Grafica e Cartaria 55 S. Zeno Sebeto Michele Angelo 12 8 Seregni Umberto 10 Shinohara 10 Shinohara Mikio 14 Showado Company 56 Siegwerk

Sies Simec gruppo Simplicissimus Book Farm Sironi Alberto Sitma Socon Sofia Roberto Spada Marco Stem Stephan Denis Studio Xilox Sun Chemical

8 57 16 16 59 18 46 17 8 12 46 64

T

Taga Italia 17,58 14 Taylor Tim 52 Technosolutions Tenderini Alessandro 36 10 Teograf 20 Tipo Stampa 33 Tokashsko 16 Tombolini Antonio 33 Toyo 17 Transcontinental Trassini Arti Grafiche 10 10 Trassini Printing

U

Ulisse Trading UPM Uteco

V

VIGC Vimercati Andrea Vincenzi Marta Visani Marco

W

Winkler+D端nnebier Winning Associati Wittmaier Klaus

X-Z

X-Rite Xeikon Xerox Xerox Italia Zund

14 61 57 52 45 63 18 17 14 12 50 46 64 12 18

7


PIOMBI

LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese

P

AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Congressi, seminari, mostre, inaugurazioni

Ristrutturazione del Gruppo Seregni L’accordo con le rappresentanze sindacali interessa in particolare l’area milanese del Gruppo che, dopo la morte del fondatore Umberto Seregni, fa capo al fondo di private equity Presidio

n La forte concorrenza sul

mercato, la crisi della stampa quotidiana e il venir meno di alcune commesse hanno costretto l’Azienda, per mantenere l’equilibrio economico, a richiedere una forte riduzione degli organici nelle società che operano nel Milanese: Stem di Cernusco s/N, Sies e Fingraf che stampano il Giornale e il Giorno. Attività che qualche anno fa davano lavoro a circa 300 dipendenti, numero che si era già ridotto a circa 190. E adesso è destinato a scendere ulteriormente. L’accordo prevede la nascita di una nuova società (una newco chiamata Nuova Sebe) che integrerà Fingraf, Stem e Sies, concentrerà le attività di stampa quotidiani nella sede di Paderno Dugnano mentre resterà lo stabilimento

grafico di Cernusco. All’inizio della trattativa l’azienda aveva prospettato oltre 90 esuberi. L’intesa invece prevede, come spiega Roberto Rivolta della Uilcom, che ci saranno due anni di cassa integrazione straordinaria con una trentina di prepensionamenti e al temine del biennio si vedrà come conteggiare gli esuberi finali sperando che la ripresa del mercato possa ridurre il taglio occupazionale. Dopo la morte di Umberto Seregni, il primo stampatore di quotidiani in Italia ha dovuto affrontare una riorganizzazione sia societaria, sia produttiva. E affrontare anche i problemi finanziari causati dal mancato pagamento delle commesse da parte del free press EPolis. Vincenzo Borgogna (nella foto), ad del fondo Presidio, è

riuscito a ridare stabilità finanziaria all’Azienda, trasformando anche in capitale il debito (circa 80 milioni di euro) che i soci vantavano verso la società e proseguendo l’attività di stampa dei quotidiani negli altri impianti in Italia (da Padova al Sud alle Isole) e sul fronte estero, con gli insediamenti nell’Est Europa e in Francia. L’intervento riorganizzativo e occupazionale sull’area milanese era però indispensabile per riequilibrare i conti e prospettare un futuro migliore. Pronto anche a investire circa 3 milioni per rinnovare una rotativa KBA, oggi installata presso Grafiche Seregni (che hanno cessato l’attività), che dovrebbe in futuro stampare il nuovo formato del Giornale. Le novità in casa Seregni, però, non riguarderebbero solo la

riorganizzazione produttiva ma anche quella societaria. Dopo l’intesa industriale con il Gruppo Amodei siglata l’anno scorso (di cui bisogna però valutare i concreti sviluppi), sono tornate le voci su un parziale disimpegno del fondo Presidio. Voci sentite anche in ambiente sindacale e che parlano di un possibile ingresso di nuovi partner industriali (dallo stesso Amodei a Farina), ma anche di una conversione dei crediti in azioni da parte di alcune cartiere, in particolare il Gruppo cui fanno capo la Cartiera Verde Romanello (Ud) e la Cartiera Verde della Liguria (Varazze). Achille Perego

Nuove date per Medprint 2011 sistemi di trasporto pregiudicando l’afflusso dei visitatori. Inoltre, il fatto che la festività nazionale cada di giovedì fa presumere che per molti operatori possa costituire l’occasione per un ponte con il week-end, pregiudicando anche l’afflusso dei visitatori nei giorni successivi di venerdì e sabato. «Abbiamo il dovere primario di tutelare gli interessi dei nostri espositori nello sviluppo dei loro rapporti con l’intero panorama degli utilizzatori del Centro-Sud a cui fa riferimento la nostra fiera», ha affermato Guido Corbella, amministratore delegato della società Centrexpo che organizza Medprint. «Lo

slittamento di una settimana rappresenta la soluzione ottimale per non modificare radicalmente i programmi logistici e di comunicazione degli espositori. Il nostro prioritario impegno è adesso quello di comunicare adeguatamente questa scelta all’intero pubblico dei visitatori». Centrexpo ha già attivato tutti i canali diretti (direct mailing, newsletter, sito della mostra), le associazioni di categoria e la stampa, sia specializzata che generalista, in modo da informare in maniera tempestiva e capillare l’intero insieme degli operatori professionali interessati alla manifestazione e dei nuovi pubblici attesi in visita. IPI 121/11

8

La fiera, posticipata di una settimana, si terrà dal 23 al 26 marzo a Roma. Lo spostamento si è reso necessario per la concomitanza della festa nazionale per il 150° dell’Unità d’Italia.

La Mostra mediterranea delle tecnologie per l’industria grafica, editoriale e cartotecnica si terrà alla Fiera di Roma da mercoledì 23 a sabato 26 marzo. La scelta di posticipare di una settimana la manifestazione è stata inevitabile, in seguito alla proclamazione del 17 marzo come festa nazionale per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. La festività nazionale del 17 marzo si prospetta infatti anche come una giornata particolarmente difficile per le attività economiche, a causa delle celebrazioni concentrate proprio nella Capitale, coinvolgendo non solo il centro cittadino ma l’intero insieme dei


Fusione tra Fabriano e Fedrigoni

I due marchi restano distinti continuando a rivolgersi ai rispettivi mercati. Fedrigoni SpA diventa la capofila  Il Gruppo Fedrigoni ha annunciato la fusione delle attività produttive di Fabriano e di Fedrigoni Cartiere in Fedrigoni SpA, che diventa la capofila di tutto il Gruppo. Fedrigoni e Fabriano restano due marchi indipendenti continuando a rivolgersi ai rispettivi mercati con una struttura di vendita e una logistica specifica. Anche Fabriano Securities, concentrata nei sistemi di sicurezza e anticontraffazione, continuerà a operare sul mercato come divisione autonoma, gestita dallo stesso staff, nella struttura Fedrigoni SpA. Fedrigoni è un gruppo industriale privato che occupa oltre 2.000 persone, specializzato

PIOMBI

PrimoPiano

I NUMERI DEL NUMERO

1300 1944

il numero di copie numerate del calendario Epson 2011

l’anno di fondazione a Salerno della Arti Grafiche Boccia per opera di Orazio Boccia

nella produzione di carte speciali, dalle carte per banconote a quelle di sicurezza, dalle carte adesive alle carte fini e speciali per la stampa, il packaging, le belle arti e l’ufficio. Fanno parte del Gruppo Fedrigoni: Arconvert, Arconvert Brasil, Manter, Fabriano, Fabriano Securities, Fabriano Boutique.

Il Gruppo ha concluso l’anno 2010 in crescita con un fatturato che ha superato i 720 milioni di euro. “Con la fusione – comunica la Fedrigoni SpA – sarà possibile ottenere vantaggi di flessibilità produttiva e risparmi nei costi che favoriranno una crescita più sinergica dei due marchi”.

Piano di sviluppo per Favini Ottimismo per il futuro dopo la fase di risanamento e riposizionamento Orlando Italy, fondo di private equity, ha deciso di vendere le proprie quote in Favini Srl e reinvestire parte dell’upside insieme a Crédit Agricole Private Equity Italia, a distanza di tre anni dal primo investimento e dal dissesto che portò all’uscita della famiglia Favini, inaugurando così una nuova fase di sviluppo della società. Rilevata in una situazione di forte indebitamento del Gruppo di appartenenza, Favini esce risanata e rilanciata dalla prima fase d’investimento, con un aumento del fatturato da 74,7 milioni di euro nel 2008 a 124 milioni nel 2010, una crescita dell’Ebitda da 5,7 milioni nel 2008 a 11 milioni nel 2009 e un aumento dell’occupazione del 7%. Il capitale di Favini, a seguito di questa operazione, vedrà Orlando Italy al 51%, il fondo CAI I, gestito da Crédit Agricole Private Equity Italia SGR, al 27%, Lacim (holding industriale) al 17%. Il nuovo socio CAI I contribuirà allo sviluppo dell’azienda in Francia e nel mondo grazie al suo network di relazioni internazio-

nali. Nel gennaio 2008 Favini SpA, attiva sul mercato delle carte speciali da oltre 100 anni, era stata messa in liquidazione a causa dei debiti contratti per l’acquisto delle cartiere olandesi nel 2000 dal Gruppo Geldersee. L’intervento del fondo Orlando Italy, con la creazione di Favini Srl, aveva permesso di avviare una procedura di concordato preventivo sulla parte italiana del Gruppo, conclusasi a inizio 2009 con l’acquisto da parte di Favini Srl delle attività italiane di Favini SpA in liquidazione. «Terminata la fase di risanamento e riposizionamento, Favini è una società che può guardare al futuro con l’ottica di un ulteriore sviluppo», ha detto Andrea Nappa, ad di Favini e partner di Orlando Italy. «Siamo presenti in nicchie di mercato in forte crescita, come il comparto delle shopping bag e del packaging di lusso. Puntiamo a rafforzare la nostra presenza nei segmenti attuali e a entrare in nuove nicchie di mercato, anche attraverso acquisizioni mirate».

50

il numero di bobine di carta che è in grado di movimentare in un’ora l’impianto automatizzato di Rotolito Lombarda

33000

i metri quadrati coperti della futura sede di pixartprinting che sarà pronta nel 2013

150

le tonnellate di carta consumate giornalmente dall’azienda tedesca Flyeralarm per lavori di stampa

73

le aziende grafiche che finora hanno usufruito dei fondi per l’aggiornamento professionale dei dipendenti

9


PIOMBI

PrimoPiano

Amministrazione controllata per Shinohara

Fondata nel 1919 e marchio leader nelle offset a foglio di piccolo e medio formato, Shinohara è entrata in amministrazione controllata, denominata in Giappone “Civil Rehabilitation Act” (simile al Chapter 11 americano), con l’obiettivo di ristrutturare l’azienda e garantire la continuazione dell’attività. Lo scopo è infatti quello di aiutare le aziende in difficoltà finanziarie attraverso la stesura di piani di “riabilitazione” da parte degli stessi manager dell’azienda e non di entità esterne. «Continueremo a produrre e vendere i nostri prodotti normalmente e ad assicurare la fornitura di parti di ricambio e di assistenza ai nostri clienti», ha dichiarato Mikio Shinohara, presidente dell’omonima azienda, in una lettera ufficiale inviata ai distributori internazionali. «Rappresentiamo Shinohara da 27 anni e sappiamo che la loro trasparenza li ha spinti a dichiarare il loro momento difficile. Sappiamo anche che la famiglia Shinohara sta mettendo in campo tutte le risorse adeguate per superare questo particolare momento», è il commento di AssGraf, rappresentante italiano. Sempre al passo con le innovazioni tecnologiche, il produttore giapponese aveva registrato negli ultimi due anni un calo delle vendite.

CTG rileva anche la BSZ

Dopo Grafica Pioltello e Trassini, l’azienda di Coen Tanugi assorbe la BSZ per completare un grande polo di stampa piana

n L’aveva annunciato qualche

mese fa, dopo le operazioni che avevano riguardato la stipula dei contratti d’affitto per la Trassini Arti Grafiche di Vimercate e la Grafica Pioltello (affittate rispettivamente dalla Trassini Printing e dalla Pinelli Printing, delle quali la famiglia Coen detiene la totalità delle quote azionarie) e ora Massimo Coen Tanugi, che insieme con la mamma Rita Russo sta realizzando un nuovo, importante polo per la stampa piana attorno all’azienda di famiglia, la CTG di Gorgonzola, fondata dal padre trentacinque anni fa, ha centrato l’obiettivo. Proprio nelle settimane scorse infatti ha siglato l’accordo con i fratelli Bonelli per rilevare (con operatività dal 17 gennaio) una storica azienda piana milanese, la BSZ di Rho. Per motivi di età i fratelli Bonelli hanno deciso di passare la mano e cedere l’azienda, ma affiancheranno, pur non essendo più azionisti, la famiglia Coen nello sviluppo delle attività della BSZ Printing occupandosi ancora del settore commerciale e dei clienti. Grafiche BSZ (acquisita da una nuova società, la BSZ Printing costituita da Coen Tanugi con

un nuovo socio) vanta un’importante presenza (con circa 2,5 milioni di euro di ricavi e oltre venticinque dipendenti) nel settore della stampa piana commerciale e soprattutto editoriale di qualità (a cominciare dalla stampa della prestigiosa rivista di architettura e design Domus, dell’omonimo Gruppo) e forniscono anche la Fiera di Milano. Il parco macchine della neonata BSZ Printing (due 70x100 Heidelberg a quattro e cinque colori e una 100x140 a cinque colori Manroland) è sinergico a quello della Grafica Pioltello con cui è già iniziato uno scambio di lavori e commesse. Con l’acquisizione dell’azienda di Rho, la famiglia Coen ha completato la creazione di un nuovo polo di stampa piana che conta adesso diverse aziende: la storica CTG di Gorgonzola, l’Istituto Grafico Bertieri e la Teograf di Corsico (acquisiste nel 2005-2006) e quindi, operazioni dello scorso anno, la Trassini Printing e la Pinelli Printing. Il nuovo polo nato attorno alla CTG di Gorgonzola, dove saranno accentrati uffici amministrativi e acquisti e che vedrà entro l’anno il quasi raddoppio

dei metri quadrati (da 3.000 a 5.000), conta su un robusto parco macchine piane in più formati e colori, una settantina di dipendenti e oltre 12 milioni di euro di ricavi. E adesso, completate le acquisizioni, conclude Coen, verrà riorganizzato tutto il Gruppo, con il lancio anche di un nuovo marchio (le singole aziende manterranno il loro nome ma verranno presentate come parti del Gruppo CTG) e investimenti, in particolare nella stampa digitale. La riorganizzazione del Gruppo consentirà alle singole aziende che ne fanno parte di beneficiare di importanti sinergie, sia produttive, sia di fornitura, sia di offerta. In quest’ultimo aspetto, in particolare, il Gruppo punterà a rafforzare le sue quote di mercato in Italia e ad avviare l’espansione sui mercati esteri, operazioni nelle quali sarà particolarmente impegnato, mettendo a frutto le sue precedenti esperienze professionali, il nuovo socio entrato nell’operazione BSZ Printing. A.P.

Nel prossimo numero del Poligrafico

I BIG dell’Industria Grafica Italiana Le classifiche delle maggiori industrie grafiche e cartotecniche italiane 10


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Accordo tra Kodak e Jet Europe per distribuire i sistemi Flexcel NX Kodak e l’olandese Jet Europe hanno siglato un accordo di distribuzione in base al quale Jet Europe venderà i sistemi flessografici digitali Kodak Flexcel NX, compresi anche i materiali di consumo e i componenti hardware. Jet Europe è stata scelta da Kodak per la forte posizione che l’azienda ha acquisito sul mercato flessografico europeo. L’azienda vanta una presenza in quasi tutti i Paesi europei e offre una gamma completa di prodotti flessografici.

Agfa riduce il legno negli imballaggi delle lastre offset Il progetto di efficienza interna lanciato nel 2008 da Agfa Graphics a livello mondiale ha portato alla decisione di ridurre il più possibile, fino all’eliminazione totale, l’utilizzo del legno per la produzione degli imballaggi delle lastre offset. Questa decisione è motivata da vari fattori, sia di tipo economico che di tipo ambientale. Il legno negli imballaggi rafforzava la protezione contro urti e danneggiamenti soprattutto nei grandi formati di lastre. Grazie a nuove tecnologie e nuovi materiali è oggi possibile convertire il legno in cartoni speciali con capacità di protezione simili al legno e con maggior facilità nella produzione e nello smaltimento degli imballaggi vuoti.

Basf annuncia un aumento dei prezzi

12

Con effetto immediato, Basf ha aumentato i prezzi del 5-12% delle resine e degli additivi per le vernici nel settore della stampa e del packaging in Europa. L’aumento, che riguarda i prodotti Laromer, Joncryl, Basonat, Luwipal, Luhydran e Acronal, è stato necessario in seguito a un ulteriore rincaro dei prezzi delle materie prime.

Sebeto nuovo presidente e ad di Xerox Italia  Da gennaio 2011, Michele Angelo

Sebeto è il nuovo presidente e amministratore delegato di Xerox Italia e subentra a Rui Brites, che mantiene la direzione della Southern Entity composta da Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. Sebeto, entrato in Xerox nel 1993 come Printing System Sales Representative, ha ricoperto nel corso degli anni crescenti responsabilità manageriali nell’area vendite. Dal 2003 aveva assunto la responsabilità complessiva del business outsourcing in qualità di XGS Italy Director, con la successiva qualifica nel gennaio 2010 di Large Account General Manager. Il 1° luglio 2010 era stato inoltre nominato Vice President di Xerox Europe. «Sono molto orgoglioso di assumere questo nuovo incarico, che rappresenta per me una sfida stimolante data la posizione di leadership di Xerox nel mercato italiano», ha commentato Sebeto. «A livello locale, la nostra priorità

Michele Angelo Sebeto, 47 anni, nominato presidente e amministratore delegato di Xerox Italia.

sarà mantenere e incrementare l’impegno di Xerox in termini di innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale ed eccellenza nel servizio ai clienti». Nato nel 1963, Sebeto vive a Milano, è sposato e ha due figli.

EskoArtwork cambia di mano EskoArtwork, importante produttore di workflow di prestampa soprattutto per il settore del packaging, è stata venduta dal gruppo finanziario danese Axcel al gruppo industriale statunitense Danaher. Il valore della transazione è 350 milioni di euro. Axcel aveva acquisito Esko nel 2005 e due anni dopo aveva guidato la fusione con il principale competitor, la belga Artwork Systems; dall’unione nasceva EskoArtwork che in poco più di tre anni si è guadagnata una posizione predominante nel mercato e ha chiuso il 2010 con un giro d’affari di 184 milioni di euro e 1.050 dipendenti nel mondo. Danaher Corporation, la nuova controllante di EskoArtwork, è un gruppo che progetta, produce e commercializza tecnologie e servizi per diversi settori industriali, per il medicale, per il commercio. Opera in 125 paesi e nel 2009 ha registrato un giro d’affari di oltre 11 miliardi di dollari. Carsten Knudsen (nella foto), CEO di EskoArtwork, ha commentato molto positivamente il passaggio: «È un importante passo per assicurare continuità allo sviluppo della Società. Io e l’intero management team siamo entusiasti nel registrare l’interesse strategico di Danahert nel rilevare EskoArtwork e nell’assicurargli uno sviluppo come business autonomo».

Nasce Schobertechnologies GmbH Dopo aver festeggiato nel 2009 il proprio 60mo anniversario, la Schober GmbH, Werkzeugund Maschinenbau ha cambiato ragione sociale diventando Schobertechnologies GmbH. Ralf-Hendrik Born è stato nominato direttore generale della nuova azienda e verrà affiancato nel management da altri due dipendenti di lunga data, Gerald Glaas e Denis Stephan. Gli azionisti di Schober GmbH, Werkzeug- und Maschinenbau, Bettina Schober, Karl Schober e Klaus Wittmaier, sono operativi nella Schober GmbH Holding dallo scorso 1° gennaio. Ringraziano i loro partner per la fedeltà dimostrata negli anni e sperano che la stessa fiducia venga accordata anche alla nuova società e al suo staff.

Da sinistra: Klaus Wittmaier, Bettina Schober, Karl Schober. IPI 121/11

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news fornitori


Ogni stampato nasconde i suoi segreti Il nostro segreto è proporre solo prodotti performanti pe erform manti ed un servizio personalizzato h grazie alle ll nostre competenze, accompagna pagna lo l stampatore durante d l consuete che, le consum mi e migliore qualità della stampa operazioni in sala stampa. Ottimizzazione deii consumi sono ciò che offriamo. ADDITIVI DI BAGNATURA

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Schlott Gruppe, un gigante della rotocalco, in grave difficoltà Uno dei leader europei nella stampa rotocalco, il tedesco Schlott Gruppe, non è in grado di rifinanziare i debiti in essere diventando insolvente. In base al bilancio aziendale 2008/09, il fatturato è calato del 22% arrivando a 365,4 milioni di euro, mentre la perdita netta è aumentata passando da 16,8 a 23,6 milioni di euro. È la prima volta che nel mercato europeo della rotocalco – che da anni soffre di sovraccapacità produttiva – uno dei maggiori esponenti non è in grado di rifinanziare il proprio debito e si trova a ricorrere alla procedura concorsuale. La società ora entrerà in amministrazione controllata, ma non è chiaro se questo sfocerà in una messa in liquidazione.

Mitsubishi vende la prima LED-UV per stampa e verniciatura degli imballaggi Mitsubishi Heavy Industries Printing & Packaging Machinery ha tenuto recentemente un’open house presso lo stabilimento giapponese di Mihara, Hiroshima, dove ha presentato a circa 130 ospiti, provenienti sia dal Giappone che da altri Paesi, due offset a foglio Diamond V3000LX molto particolari. Una equipaggiata con un sistema di essiccazione LED-UV, poi consegnata alla Showado Company di Isahaya, Nagasaki, e l’altra equipaggiata con un sistema di essiccazione eco UV e attualmente installata presso lo show room della sede del Graphic Arts Center della Mitsubishi. L’alto numero di visitatori ha dimostrato il crescente interesse nei confronti della prima applicazione di essiccazione LED-UV al mondo nella stampa dell’imballaggio.

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A Leaderform la prima Truepress Jet520 in Italia  La macchina a getto d’inchiostro

per alti volumi produttivi è stata scelta da Leaderform, specializzata nel settore del direct marketing e della comunicazione aziendale, per aumentare l’efficienza e la capacità produttiva ed è entrata in produzione nello stabilimento principale di Verona. La Screen Truepress Jet520 va a integrarsi nel parco produttivo di Leaderform, che combina le tecnologie di stampa tradizionali con il reparto di stampa digitale equipaggiato con macchine monocromatiche e a colori, a foglio e a bobina. Sarà utilizzata per una grande varietà di applicazioni, tra cui il marketing diretto e transpromo, ma Leaderform sta già studiando nuovi modelli di business per sfruttare appieno il potenziale della nuova macchina. «La produzione a getto d’inchiostro ha già raggiunto livelli sorprendenti in termini di prestazioni, cambiando completamente lo scenario attuale del mercato della stampa. Sono convinto che i nostri futuri investimenti saranno orientati su questa tecnologia», spiega

Da sinistra: Tim Taylor (marketing manager Screen Europe), Luciano Cozza (presidente Leaderform), Luigi Rescaldani (direttore generale Atlantic Zeiser Italia).

Luciano Cozza, presidente di Leaderform, sottolineando la propria soddisfazione per il livello di assistenza e di servizio fornito da Screen durante le fasi di installazione e training del nuovo impianto. Leaderform ha anche messo in evidenza altri aspetti chiave, tra cui le operazioni di manutenzione della macchina, semplici e senza problemi. Grazie al sistema di verifica e pulizia automatiche delle testine di stampa, la Truepress Jet520 offre un sistema flessibile in grado di produrre applicazioni su carta non trattata, consentendo maggiori opportunità di scelta a costi molto competitivi. La macchina è stata fornita da Atlantic Zeiser, che distribuisce in Italia la Screen Truepress Jet520.

Abramo Printing installa una Lithoman IV 48 pagine con forno Contiweb La collaborazione tra l’italiana Ulisse Trading e Contiweb Olanda, avviata in seguito agli accordi presi all’Ifra di Amburgo, sta già dando i suoi frutti. Infatti, la nuova rotativa Lithoman IV da 48 pagine in corso d’installazione presso la Abramo Printing di Caraffa di Catanzaro sarà equipaggiata con un forno di ultima generazione a massimo risparmio energetico modello Ecotherm 149, 1460 di larghezza banda, integrato con il sistema di depurazione fumi con il massimo recupero del calore. Il direttore dello stabilimento, Rosario Abramo, detto Rino, dopo attenta valutazione e confronto effettuato sulle diverse tecnologie esistenti ha dichiarato che oggi, in assoluto, la tecnologia della Contiweb non solo offre il miglior rapporto qualità-prezzo, ma dal punto di vista del risparmio energetico è assolutamente al “top”, ovvero rappresenta la migliore soluzione tecnologica attualmente presente sul mercato per tali tipi di apparecchiature.

Stampa digitale in rilievo con Kodak ArtCenter di Bernareggio (MB) ha deciso di aggiornare la Kodak NexPress SE2500 e integrare la funzionalità Kodak Dimensional Printing, oltre ad attivare la piattaforma Kodak web-to-print, per rafforzare il rapporto con i clienti e aumentare la visibilità sul mercato. ArtCenter è nata nel ‘99 dalla fusione di due società che si occupavano di fotolito e di fotocomposizione. La partnership con una società di comunicazione, Winning Associati, ne fa oggi una realtà completa. «ArtCenter rappresenta nella zona un punto di riferimento per la stampa digitale e la produzione di impianti di prestampa. Riusciamo a realizzare tutto, dall’idea alla strategia di comunicazione fino alla stampa finale», afferma Massimo Morini, contitolare di Winning Associati. «Kodak Dimensional Printing è l’unico sistema di stampa digitale a rilievo a fogli singoli inline, che dà la possibilità di utilizzare materiali ecologici e inchiostri non invasivi per poter certificare le stampe come ecocompatibili», sottolinea Arnaldo Passeri, contitolare di ArtCenter.

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news aziende grafiche


ASSOGRAFICI

Cosa c’è di nuovo Racconti e riflessioni su quello che sta succedendo nel mercato della stampa digitale e non solo MATTINO

POMERIGGIO

Scenario di mercato sulla Stampa Digitale • Production Printing, Commercial Printing,

Book e Newspaper Round Table • Editoria libraria, periodica e quotidiana tra digitale e innovazione

Visual Communication

Commercial Printing Round Table • I servizi di stampa commerciale tra soluzioni web to print e nobilitazione degli stampati

Panel sulle tecnologie inkJet presenti nel mercato

Marketing Dynamics Round Table • Il dato variabile nelle applicazioni cross media e di precision marketing

• Il valore del software e del workflow

TUTORIAL • InkJet Production (Direct and Publishing)

PRANZO

• InkJet Wide * (Grande Formato e Visual)

Durante il pranzo si terrà il seminario, riservato ai soci Xplor, La liberalizzazione Postale: stato dell’arte

(*) è parte del progetto WideComm ideato da Zeta’s e 4IT Group

23 febbraio 2011 gold sponsor

segreteria organizzativa

silver sponsor

NH Hotel Milano 2 Segrate (Milano) community sponsor

media partner

www.digitalprintingforum.it


Creativity Day si sdoppia: in marzo a Milano e a Roma  Creativity Day, l’evento gratuito dedicato

L’Accademia del Poligrafico: i prossimi corsi

 1 MARZO

ore 9.45 - 17.30 Finanza straordinaria (rif. 120) Docente: Michele Pingitore Sede del corso: Milano

 9 MARZO

ore 9.45 - 17.30 Strategie di prodotto per un’efficace penetrazione del mercato (rif. 121) Docente: Emanuele Posenato Sede del corso: Milano

 24 MARZO

ore 9.45 - 17.30 Check-up di stampa, standardizzazione e norma ISO (rif. 123) Docente: Alberto Sironi Sede del corso: Milano

 31 MARZO

ore 9.45 - 17.30 Lean Manufacturing: “produzione snella” e l’eccellenza organizzativa (rif. 124) Docente: Michele Pingitore Sede del corso: Milano

 7 APRILE

ore 14.30 - 18.00 Rischi, opportunità, prospettive e minacce: quali scelte per il settore? (rif. 125) Docente: Alberto Sironi Sede del corso: Milano

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Per informazioni e iscrizioni: info@accademiadelpoligrafico.it www.stampamedia.net

a tutti i creativi digitali italiani, aprirà i battenti dell’edizione 2011 radicalmente rinnovato nello spirito e nei contenuti. Nuove location e la presenza di ospiti illustri da Europa e Stati Uniti daranno vita a un ricco programma di conferenze e workshop tecnici. Nel sito www. creativiryday.it sono aperte le pre-iscrizioni. Creativity Day coniuga spettacolo e formazione tecnica ed è rivolto a professionisti della grafica, del web e della comunicazione. I visitatori potranno assistere al dietro le quinte di progetti realizzati per importanti brand quali Carrera, Sole 24Ore, Alemagna, BP, Del Monte, Sky e tanti altri dalla diretta voce dei protagonisti. Una modalità molto coinvolgente, studiata per stupire e affascinare, che intende lasciare una traccia e suscitare visioni nella mente dei visitatori. Alle conferenze

seguiranno infatti workshop tecnici di approfondimento dedicati all’uso di strumenti e software per arrivare ai risultati appena visti. Secondo Stefano Guerrieri, art director dell’edizione 2011, «l’evento deve essere una fabbrica aperta, un palcoscenico e al tempo stesso la plancia di un’astronave. Crediamo che le idee vengano prima della tecnologia, ma questa è importante per dare forma a progetti e farne business. Vogliamo rendere più protagonisti e più produttivi coloro che fanno, s’ingegnano, creano, sopra e sotto il palco dell’evento. Per gli ospiti è un’importante vetrina, per i visitatori un evento che ruota attorno a loro». Il Creativity Day 2011 farà tappa a Milano il 2 marzo, al Teatro Franco Parenti, e a Roma, il 25 marzo, all’interno dei padiglioni della Fiera Medprint, l’esposizione di tecnologie di stampa digitale più grande dell’Area Mediterraneo.

Tutto sugli e-book a Rimini dal 3 al 5 marzo Dal 3 al 5 marzo Rimini ospiterà per la prima volta un evento di grande attualità, dal titolo Ebook Lab Italia 2011 (ELI), dedicato all’editoria digitale e promosso da Riminifiera, realtà leader nell’organizzazione di fiere ed eventi, e Simplicissimus Book Farm di Antonio Tombolini, una vera e propria autorità del settore, il primo a intuire le potenzialità e a farsi promotore dello sviluppo del mercato dell’editoria digitale. Ispirandosi al format della TOC Conference O’Reilly e al Digital Book World, Ebook Lab Italia combinerà un ricco calendario di seminari di alto livello (definito in collaborazione con il prof. Gino Roncaglia, grande esperto del settore nonché autore di numerose pubblicazioni) con workshop operativi e una parte espositiva (http://www.ebooklabitalia.com/evento/). Nell’arco dei tre giorni verranno affrontati temi che spazieranno dai sistemi DRM (Digital Rights Management) alle caratteristiche dei libri di testo elettronici, dai supporti hardware all’impatto degli e-book sulle biblioteche, con l’obiettivo di fornire sia indicazioni pratiche su come produrre e commercializzate un e-book, sia chiavi interpretative di questo nascente mercato. Al programma convegnistico si affiancherà un’area espositiva, voluta per dare spazio anche alle aziende che potranno presentare e far “toccare con mano” servizi, prodotti e novità a una platea ampia e diversificata di professionisti del settore.

Graphispag a Barcellona dal 22 al 26 marzo Grandi aspettative intorno a Graphispag. Dal 22 al 26 marzo il recinto fieristico della Gran Via della Fiera di Barcellona ospiterà la dodicesima edizione della manifestazione più importante per l’industria delle arti grafiche in Spagna e Portogallo. Si prevede la visita di più di 40.000 professionisti. Gli obiettivi di Graphispag 2011 sono quelli di mostrare le più recenti tecnologie grafiche e aiutare le aziende del settore a fare un esercizio di riflessione per prepararsi poi a competere in un nuovo scenario in cui il prodotto grafico dovrà apportare un maggior valore aggiunto. Si prevede la presenza di oltre 500 marchi commerciali, rappresentati in 300 stand, che occuperanno un’area di 25.000 m2 netti nei padiglioni 2 e 3 della fiera. Direttamente saranno presenti una ventina di aziende straniere, provenienti da Belgio, Canada, Svizzera, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Finlandia, Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Svezia. Il settore più rappresentato sarà il “graphispag_digital” (prestampa, stampa digitale, stampa serigrafica e tampografica) con quasi il 35% degli espositori, seguito dal gruppo di trasformazione e finiture con il 25% dell’offerta commerciale e da quello delle attrezzature e accessori per stampare, che rappresenterà il 20% del salone. IPI 121/11

foRmazionE

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news eventi


Enipg in visita al Print World di Toronto < Dal 20 al 22 novembre scorso si è tenuta presso il National Trade Centre di Toronto (Canada) la Fiera internazionale “Print World 2010”, considerata una delle più rappresentative del Nord America, fiera con un grande spazio espositivo, dedicata alla stampa offset, digitale e inkjet, con la presenza delle più importanti case costruttrici. A questa edizione dell’annuale manifestazione ha preso parte anche una delegazione dell’Enipg

(Ente nazionale per l’istruzione professionale grafica), capeggiata dal presidente Marco Spada. Durante la permanenza in Canada, la delegazione Enipg ha visitato la multinazionale Transcontinental, una realtà aziendale molto solida e tecnologicamente all’avanguardia, con 40 stabilimenti (dislocati tra il Canada, gli Stati Uniti e il Messico), leader sul mercato nordamericano per i settori del printing, media e marketing communications.

Le attività di TAGA Italia per il 2011

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Il presidente Enipg Marco Spada (a sinistra) con il direttore Tommaso Savio Martinico.

TAGA Italia ha programmato per il 2011 l’attività nelle varie sedi territoriali. Gli incontri verranno svolti all’interno delle scuole grafiche e saranno rivolti agli allievi e agli operatori del settore che desiderano parteciparvi. Qui di seguito i prossimi appuntamenti: 15 marzo dalle ore 9,30 alle 12,00 Scuola grafica San Zeno di Verona: presentazione del documento tecnico TAGA.DOC. 16 “Packaging”. 13 aprile dalle ore 9,30 alle 12,00 Scuola grafica Salesiani di Bologna: presentazione del documento tecnico TAGA.DOC. 12 “Stampa digitale”. 19 ottobre dalle ore 15,00 alle 18,00 Scuola grafica Genova: presentazione del documento tecnico TAGA.DOC. 15 “Allineamento stampa digitale”. 26 ottobre dalle ore 10,00 alle 13,00 Scuola grafica Roma: presentazione del documento tecnico TAGA.DOC. 04 “Procedura e check di stampa”.

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“Nella storia della mia azienda la parola chiave è design creativo assistito dalla tecnologia Zund” Stefano Rofena - Socon

eventi cartotecnica

Oggetti d’arredo ritagliati nel cartone con Zund

n “Zund ritaglia le tue idee”: questo il titolo dell’evento organizzato lo scorso dicembre da Logics, distributore ufficiale dei plotter da taglio Zund per il settore del packaging e della cartotecnica in Italia, nella cornice di un’originale location milanese oltremodo suggestiva. Un giardino d’inverno, scelto da Logics per ospitare un’inedita collezione di applicazioni realizzate con il plotter da taglio Zund, ha fatto da sfondo alla tavola rotonda intitolata “Le nuove forme del

Da sinistra: Marco Visani (socio Logics), il prof. Alberto Cigada, Stefano Rofena (Socon), Matteo Redaelli (ad Logics), la prof.ssa Barbara Del Curto (dipartimento di Chimica, materiali e ingegneria chimica Giulio Natta).

packaging. Design: lusso o necessità?” moderata da Alberto Cigada, professore ordinario del Politecnico di Milano. A raccolta i giornalisti della stampa di settore, ma soprattutto i clienti e i prospect Logics, ai quali l’azienda ha voluto dare un messaggio preciso, fortemente incentrato sull’importanza della progettazione per sviluppare prodotti inediti e nuove aree di business. Solo qualche anno fa, pensando al mondo del packaging e della cartotecnica era inevitabile associarlo esclusivamente a scatole ed espositori. Oggi, grazie al contributo della progettazione e alla creatività, i clienti e gli utilizzatori dei plotter da taglio Zund possono affacciarsi a diversi ambiti applicativi, rappresentati attraverso l’esposizione allestita in occasione dell’evento: dalla cartotecnica pura al packaging di lusso, dall’interior all’industrial design, dal POP all’arredo casa. Ed ecco prendere forma una poltrona progettata e realizzata in occasione del Salone del Mobile, una culla attualmente utilizzata dalla nipotina del prof. Cigada, espositori in cartone innovativi e di grande impatto, lampade di design e riproduzioni in scala di progetti architettonici. Le idee erano tantissime, la creatività si respirava nell’aria e la fattibilità era resa tangibile dalla descrizione dei singoli progetti e delle relative fasi di lavorazione. Cigada ha condiviso con i presenti la sua chiara opinione: «Alla domanda “Design: lusso

o necessità?” non posso che rispondere che, oggi più che mai, il design sia una necessità ma soprattutto una grande opportunità per le aziende che, in un mercato sempre più competitivo, possono disporre di un’arma efficace per sviluppare con successo il proprio business. La collaborazione tra il Politecnico di Milano e Logics è nata proprio secondo questo principio: promuovere, mediante il coinvolgimento di ricercatori e studenti, lo sviluppo di nuove possibili applicazioni del cartone ondulato nei settori più disparati dell’architettura e del design». Testimonial d’eccellenza della tavola rotonda, Stefano Rofena, socio titolare di Socon, che ha raccontato come la propria realtà imprenditoriale abbia saputo cogliere nuove opportunità, intraprendendo la strada della progettazione: «Nella storia di Socon la parola chiave è design creativo assistito dalla tecnologia Zund. Nel 1998, dopo cinque o sei anni passati a lavorare su altri plotter come professionista progettista di cartotecnica e display per il punto vendita,

assieme a mia moglie ho avuto l’occasione di aprire una nostra azienda e l’onere di acquistare il nostro plotter da taglio cartotecnico. Si trattava di scegliere tra una macchina usata da circa 20 milioni di lire dell’epoca o un nuovo Zund, affrontando un investimento circa cinque volte superiore. Entrambi gli investimenti erano preoccupanti per una fase di start-up, ma il secondo apparentemente era più spaventoso. “Buttammo il cuore oltre l’ostacolo” e decidemmo per lo Zund nuovo. Immaginammo di dover fare service per altre aziende, anche nostri competitor, che necessitassero campionature in cartotecnica pur di fatturare qualcosa per pagare il leasing. Invece si aprì sin da subito l’opportunità di servire grandi realtà, grazie alla velocità progettuale ottenuta». Arrivando ai giorni nostri, tutt’ora le caratteristiche vincenti di Socon sono, in ordine di importanza: velocità, qualità (del progetto e della realizzazione), costi. Oggi, dopo dodici anni, Socon è arrivata a contare 18 collaboratori.

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All’evento, organizzato da Logics, l’importanza della progettazione è il tema caldo della tavola rotonda intitolata “Le nuove forme del packaging. Design: lusso o necessità?”



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Calendari 2011 Allover n Realizzato da Imille, agenzia che cura la comunicazione di Cartiere del Garda, con gli scatti di Zoren Gold & Minori Murakami, coppia creativa da sempre dedita a lavori dall’elevata valenza artistica, Allover è stampato su GardaMatt Art 200 g, patinata opaca dalla superficie levigata, ideale per lavori editoriali e commerciali di pregio. GardaMatt Art, come tutte le carte della Collezione Eccellente, si distingue per l’ottima stampabilità. www.gardacartiere.it

Superfici n Affidato all’estro del noto disegnatore e ritrattista Tullio Pericoli, che ha realizzato in esclusiva 6 acquerelli dal titolo Superfici, il calendario 2011 di Burgo Group è stampato su Respecta 100, una patinata certificata, FSC 100% riciclata, nella versione Satin. La copertina è stata realizzata con cartoncino patinato di pura cellulosa certificato FSC Mix Prisma Silk. I lavori di fotolito sono stati affidati alla Fotomec di Torino mentre la stampa e la verniciatura serigrafica sono state realizzate da Tipo Stampa di Moncalieri. www.burgo.com

Dentro la città

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n “Dentro la città” è il tema del racconto delle dodici immagini stampate con la tecnologia inkjet Epson che compongono il calendario Epson 2011, come sempre disponibile in tiratura limitata (solo 1.300 copie numerate). Le immagini, in totale 15.600, sono tutte stampate in originale e incollate a mano una per una. Autore degli scatti è Gabriele Basilico, fotografo conosciuto in tutto il mondo. www.epson.it


Marcel Proust

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“Il tempo è elastico perché dilatato dalla passione”.

news calendari

Font&Grafica n Il gioco di parole che associa Fontegrafica alle parole Font & Grafica è il tema del calendario 2011 del noto stampatore di Cinisello. Realizzato dall’art director Fabrice Petithuguenin, il calendario è stato realizzato con teconologie di stampa classiche e moderne ed è impreziosito da lamine e raffinate tecniche di nobilitazione. www.fontegrafica.it

Peak Performance n Oltrepassare il limite. Questo il tema del calendario Scheufelen 2011 dedicato ad alcuni primati raggiunti in vari settori: il migliore sportivo, lo scienziato più brillante, il brano di musica più lungo del mondo ecc. Le carte utilizzate spaziano dalla Heaven 42 alla PhoeniXmotion, dalla Job Parilux alla BVS. www.scheufelen.com

Felicity

n Il calendario Favini nasce sulla scia del successo del concorso di design (promosso da Favini e Ditre Group) e della mostra Felicity. Stampato sulle carte Favini, dalle Twist e Softy a The Tube e Dolce Vita, il calendario racconta il concetto di città a misura d’uomo. www.favini.com

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L’acqua è vita n Il calendario Sappi 2011 invita a riflettere sul ruolo fondamentale dell’acqua nella vita del pianeta, un bene che va protetto e salvaguardato. Un monito che Sappi, consapevole che per produrre carta serve molta acqua, fa proprio impegnandosi a mitigare il più possibile l’impatto ambientale. E lo fa cercando ad esempio di ridurre il più possibile gli sprechi o non usando più cloro per il processo di sbianchimento. Il calendario è stampato su carta Tempo Silk da 250 g. www.sappi.com

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Offset da impazzire Stampa al prezzo della carta dal 25 Gennaio al 22 Febbraio 2011

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... ecco alcuni semplici esempi:


Interviste Vincenzo Boccia

Abbiamo deciso di dare continuità quest’anno al ciclo di interviste inaugurato con il numero di gennaio 2010, visto il notevole interesse dimostrato dai lettori rispetto alla visione sulla situazione presente e futura dell’industria delle arti grafiche da parte di validi imprenditori italiani che a volte, come nel caso di Vincenzo Boccia, “apripista” di questa nuova serie, occupano anche importanti cariche istituzionali.

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“Siamo di fronte a ciò che viene definito il new normal post-crisi, ovvero a una disoccupazione più alta” Vincenzo Boccia

10 - L’industria grafica, un futuro da reinventare. Intervista a Vincenzo Boccia, amministratore delegato di Arti Grafiche Boccia.

meglio

reagire

che resistere

Il settore delle arti grafiche sta attraversando, oltre alla crisi congiunturale, anche una crisi strutturale che sta mettendo in discussione un pianeta – quello della comunicazione stampata – che, a differenza di altre realtà, negli ultimi decenni è rimasto immobile, non si è evoluto come avrebbe potuto. È d’accordo? Condivido questa affermazione. La crisi ha fatto emergere tutte le criticità e i problemi non affrontati nel passato si sono trasformati da disagi a emergenze. Siamo di fronte a ciò che viene definito il new normal post-crisi, ovvero a una nuova normalità economica fatta di livelli di vita più bassi e disoccupazione più alta. È evidente, in questo contesto, che le questioni relative ai passaggi generazionali, alla necessità di diventare sempre più aziende di servizio e non solo di prodotti, alla cultura della complessità e dell’eccellenza in ogni funzione aziendale non affrontate per tempo possono indebolire (e sicuramente hanno già indebolito) molte aziende del settore.

di ACHILLE PEREGO

L’instabilità causata dalla recessione può essere utile al settore perché stimola l’innovazione, sia sul piano delle strategie aziendali sia sul piano tecnologico. Più la situazione è incerta, maggiore è la propensione a rischiare, a cercare nuovi scenari. Quale evoluzione prevede per l’industria grafica nei prossimi cinque anni? È chiaro che la situazione farà emergere i veri animal spirit imprenditoriali o, per essere più precisi, delle imprese, perché è sempre più evidente che l’imprenditore dalle facili intuizioni è una figura che appartiene al passato, e questo vale in tutti i settori. La passione, il coraggio delle scelte, il gusto della sfida in fasi come quella attuale faranno la differenza tra le aziende che reagiscono e quelle che resistono. Le prime sono quelle che colgono o cercano di cogliere il futuro. Ogni giorno, quando noi imprenditori entriamo nelle nostre aziende ci chiediamo cosa e come sarà la nostra impresa nel futuro. L’industria grafica, come di altri settori, è di fronte a una grande sfida: quella tra aziende deboli e aziende forti. È sempre più chiaro, infatti, che anche nel nostro mondo le medie di settore assumono un significato relativo mentre l’analisi della singola azienda e di parametri come il Mol o l’Ebitda ci fanno capire chi cresce, chi si rafforza, chi ha una visione moderna delle imprese. Imprese che devono sempre più aggiungere la componente servizi a quella dei prodotti: è questa la nostra naturale evoluzione. La scommessa per gli stampatori sta nel realizzare mezzi di comunicazione non “dedicati” a un supporto, ma adattabili a più canali. In che modo l’azienda grafica dovrà evolvere

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IL PERSONAGGIo

“La sfida è quella di diventare sempre più un’azienda istituzione e non patriarcale, con la famiglia azionista in un ruolo strategico distinto dal management”.

Vincenzo Boccia

per trasformarsi da fornitore di prodotto a partner nelle strategie di comunicazione? Le aziende grafiche devono puntare ad alleanze con partner complementari nella filiera dei mezzi di comunicazione. La parola d’ordine del futuro è flessibilità e velocità. Quali tipi di servizi dovrà fornire lo stampatore al proprio cliente, oltre alla semplice produzione di stampati? La gestione dei magazzini carta? Quella dei database? La realizzazione di supporti diversi e la consulenza sui prodotti editoriali in termini industriali cercando di capire la mission, gli obiettivi e l’evoluzione del mondo editoriale. Ma precondizioni per l’offerta di questi nuovi servizi sono l’affidabilità e la credibilità dell’azienda grafica. Quali tipologie di stampati stanno risentendo maggiormente della crisi? I cosiddetti stampati pro-ciclici: i quotidiani e le riviste periodiche, in particolare quelle riferite a settori e segmenti che hanno più risentito della crisi che ha comportato un taglio delle spese pubblicitarie e quindi meno foliazioni, meno tirature ed economie di scala a tutto campo. Quali saranno le tecnologie vincenti per il prossimo futuro? Bisognerebbe essere esperti del futuro per rispondere! Diciamo che ciascuno di noi sta cercando di esserlo. Più che alla domanda su quali tecnologie saranno vincenti, noi stampatori dovremmo rispondere a un altro quesito. Ovvero quali segmenti di prodotto intendiamo affrontare e quindi con quali tecnologie. L’errore che commettono in molti è che la prima domanda, quella sui segmenti di prodotto e quindi sui mercati, è marginale rispetto alla seconda. I dispositivi elettronici mobili, come gli e-book, stanno conquistando il grande pubblico. Secondo lei come si posizioneranno sul mercato rispetto ai libri tradizionali? Saranno complementari e in alcuni casi li “cannibalizzeranno”. Penso a quanto è accaduto per le enciclopedie, per la manualistica e alla domanda che molti si stanno facendo sul futuro dei libri scolastici. Diversa, invece, credo sarà l’evoluzione del libro di narrativa (racconti o romanzi) e di altri segmenti differenti rispetto alla manualistica o alla scolastica che resteranno sul supporto cartaceo. Anzi dovrebbero addirittura crescere perché tutti i nuovi strumenti sono uno stimolo alla lettura. Diciamo che qualche segmento editoriale sparirà, qualche altro sarà complementare e qualche altro ancora si consoliderà. Nella sostanza, gli editori, in funzione dei contenuti, sceglieranno all’interno della piattaforma multimediale lo strumento più adatto. Cosa pensa delle tecnologie di stampa inkjet ad alta produttività (vedi soluzioni HP e Kodak) che entreranno in competizione con la stampa offset per applicazioni, quali il book-on-demand, transpromo, ma anche quotidiani, riviste e cataloghi? Penso che verranno utilizzate per abbattere il break-even delle tirature rendendo sempre più convenienti e competitivi i prezzi anche per tirature micro. In qualche modo, anche per queste tecnologie si deve partire dalla domanda che mi facevo prima: ovvero quale segmento, di tiratura e di prodotto, la singola industria di stampa intende affrontare. Il mercato del futuro sarà più orientato alle micro, alle medie o alle grandi tirature? Chiaramente dipenderà dalla tipologia dei prodotti: una cosa sono gli stampati per la grande distribuzione, un’altra i periodici. Ma anch’essi vanno segmentati per tipologia di cliente e per contenuto. IPI 121/11

Quarantasei anni, sposato e padre di due figlie, Vincenzo Boccia è nato a Salerno dove guida, insieme con il fratello Maurizio (44 anni), l’azienda di famiglia. Quella Arti Grafiche Boccia che, fondata dal padre Orazio nel 1944 e sviluppatasi in forma d’azienda a metà degli anni Cinquanta, è oggi una delle principali industrie grafiche del Mezzogiorno. Vincenzo Boccia, come amministratore delegato, segue maggiormente la parte finanziaria e commerciale (è laureato in Economia e commercio) mentre la responsabilità tecnica è del fratello Maurizio. Oltre alla Arti Grafiche, Vincenzo Boccia da anni è impegnato nell’associazionismo imprenditoriale. Componente del Consiglio camerale di Salerno, membro di Giunta e del Consiglio direttivo sia di Assografici sia di Confindustria, per l’associazione degli imprenditori italiani ha ricoperto vari incarichi: presidente dei Giovani imprenditori della Campania e quindi vicepresidente nazionale al fianco di Edoardo Garrone, mentre nella Piccola Industria è stato sempre presidente regionale, poi vicepresidente nazionale al fianco di Giuseppe Morandini e dal 26 novembre del 2009 presidente. Inoltre è stato consigliere di amministrazione dell’Azienda Libico Italiana fino al 2005 e presidente di Assafrica e Mediterraneo dal 2003. I molti impegni associativi non gli hanno impedito di occuparsi in prima persona dell’azienda e del suo sviluppo. Oggi Arti Grafiche Boccia nel nuovo impianto da 25mila m2 coperti dà lavoro a circa 130 dipendenti con un fatturato (tre quarti in Italia, un quarto in Europa) che negli ultimi otto anni è cresciuto del 325% superando i 30 milioni di euro. Arti Grafiche Boccia è un’azienda diversificata che opera sia con la stampa offset a foglio sia con la roto-offset, oltre a un ciclo completo di lavorazione, dalla prestampa alla legatoria. Il 65% dei ricavi proviene dal mercato della stampa periodica specializzata, il 15% dall’area quotidiani e un altro 15% circa dalle etichette per bevande e agroalimentare. Il resto da altre commesse commerciali ed editoriali. Negli ultimi anni sono stati investiti circa 50 milioni in innovazione e nuovi impianti, tra i quali spiccano due Komori da 32 pagine in duplex (64), prima installazione di questo tipo in Europa, e la recentissima Komori Lithrone S40P a 8 colori in formato 72x103 con sistema di voltura (4+4). Completano il parco macchine due rotative (Goss M600 A 24 e Heidelberg M600 B24), due offset a foglio Heidelberg a quattro e cinque colori e una flessografica Cerutti utilizzata per la stampa dei quotidiani del Gruppo Espresso-Fineg.


aziende fiori all’occhiello

Prima installazione in Europa Le due rotative 32 pagine Komori - 64 pagine versione duplex - fanno parte di un progetto di investimento di 50 milioni di euro.

L’internazionalizzazione è secondo lei un elemento da “coltivare” da parte di aziende grafiche italiane forse ancora eccessivamente dipendenti dal mercato locale? La svolta delle nuove tecnologie che permettono di inviare pdf da ogni parte del mondo è stata la vera rivoluzione, ha allargato i mercati nel bene e nel male. Questo significa non solo avere un raggio d’azione per un’azienda grafica ormai di 2mila chilometri e quindi un più alto potenziale di clienti, ma anche una maggiore concorrenza. L’allargamento dei mercati, infatti, vale per tutti: in Germania i nostri concorrenti più aggressivi sono gli stampatori polacchi! Per questo vanno approfondite le analisi della concorrenza e differenziate da Paese a Paese. Del resto la sfida tra le imprese della stampa è cambiata da una sfida tra territori, dove le aziende con più chance erano quelle posizionate nei cosiddetti territori forti, a una competizione tra aziende. Sfida che si allarga a un raggio d’azione di 2mila chilometri dallo stabilimento e che seleziona le imprese forti da quelle deboli a prescindere dal posizionamento territoriale storico della singola impresa. Insomma, la stampa, come internet, da periferica si è globalizzata. Improvvisamente da aziende con mercati interregionali siamo, o per meglio dire alcuni sono diventati più globali. Cosa pensa delle aggregazioni? L’unione fa davvero la forza? Sicuramente. Ma il concetto di aggregazione deve essere inteso in un’accezione più ampia, quello di vere e proprie alleanze. Che sono vincenti se c’è identità culturale tra gli imprenditori. Dal management a tutti i collaboratori gli obiettivi, le mission, i ruoli devono essere chiari. Le alleanze devono fondarsi sulla trasparenza senza furbizie o retropensieri. L’idea che qualche imprenditore ha di utilizzare impropriamente il concetto di alleanza a danno degli altri partner, e non nel reciproco comune interesse a costruire e rafforzare un progetto condiviso, è uno dei limiti che frena la potenzialità delle aggregazioni. Che tipo di sfide e rischi sta affrontando la sua azienda per continuare a essere competitiva su un piano nazionale ma anche internazionale? La sfida è quella di diventare sempre più un’azienda istituzione e non patriarcale, con un ruolo cioè della famiglia azionista sempre più strategico distinguendolo dal management. Per essere competitivi, in Italia e all’estero, serve un’azienda eccellente in ogni sua funzione, che punti ad avere il meglio delle tecnologie, ma innanzitutto sia formata da persone di qualità, con talenti, idee, spirito di squadra. È importante circondarsi di persone più brave e più intelligenti di noi.

IPI 121/11

Come si sta muovendo la sua società dal punto di vista degli investimenti tecnologici e del riposizionamento sul mercato? Abbiamo concluso a fine anno un progetto di investimento di 50 milioni di euro con impianti roto-offset che rappresentano la prima installazione di questo tipo in Europa. Abbiamo raggiunto livelli di automazione elevatissimi in uno stabilimento nuovo di 25.000 m2 coperti, completamente integrato e che prevede tutte le lavorazioni: dalla stampa agli allestimenti, alla cellofanatura con l’obiettivo, che si sta ponendo ogni industria italiana, di rendere sempre più performante il costo del lavoro per unità di prodotto e di mettere questo risultato al servizio dei clienti in coerenza con la mission aziendale. Che è quella di far recuperare efficienza ai nostri clienti nella filiera verticale avendo ben chiaro, come Arti Grafiche Boccia, a che punto della filiera siamo e quali segmenti di mercato, di prodotto e geografici vogliamo affrontare.

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eventi stampa digitale

Rotolito Lombarda

Primi frutti dalla “macchina del futuro” Due eventi nella stessa open house: inaugurazione della nuova sede e dimostrazione della HP T300 Tre giorni di open house per festeggiare un doppio evento: il trasferimento di Rotolito Lombarda nella nuova ed elegante sede di Pioltello (Milano) e la prima HP T300 Color Inkjet Web Press in Europa, accoppiata a una linea di brossura in linea di Müller Martini.

di CRISTINA ROSSI

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A ospitare giornalisti da tutta Europa, editori e stampatori c’era Paolo Bandecchi in persona, fondatore e presidente di una delle più importanti industrie grafiche italiane, insieme ai tre figli Simone, Federico ed Emanuele. La decisione di investire nella HP T300 Color Inkjet Web – la prima a essere installata in Europa – è stata presa da Rotolito Lombarda nell’estate del 2009, nel pieno della crisi finanziaria. La macchina, già operativa da febbraio 2010, viene utilizzata per la produzione di libri con tirature da 500 a 3.000 copie. «Credo sia la macchina del futuro», ha detto Paolo Bandecchi nel suo intervento d’apertura. «È stato un importante investimento, ma sta già dando i suoi frutti». «Eravamo consapevoli di non essere in grado di soddisfare le richieste di lavori a tiratura limitata con le macchine di cui disponevamo», ha spiegato Emanuele Bandecchi, Digital Business Developer, «e abbiamo capito che era necessario investire nel digitale. Quando abbiamo sperimentato la HP T300 a colori abbiamo scoperto che era la soluzione che stavamo aspettando». Fondata nel 1976 come piccola azienda specializzata nella produzione di fumetti, Rotolito Lombarda ha seguito un’evoluzione costante fino a diventare uno dei più grandi stampatori italiani con quattro sedi in provincia di Milano, 100 mila metri quadri di superficie coperta complessiva e 370 dipendenti. Il core business del Gruppo si concentra nella realizzazione di libri illustrati a colori, libri scolastici, fumetti, libri di narrativa a uno o due colori, riviste periodiche, cataloghi, ma anche depliant e stampati per la grande distribuzione. Un’ingente mole di lavoro che fino a febbraio dell’anno scorso veniva interamente dirottata su macchine tradizionali per la stampa (roto-offset, rotocalco e offset a foglio) e su linee di confezione di una legatoria interna all’avanguardia in Europa, in grado di offrire rilegature con cuciture a punto metallico e filo refe, a colla e copertine rigide, nonché rilegature olandesi per edizioni speciali. L’automazione e l’implementazione delle più recenti tecnologie sono un fattore


“È stato un importante investimento, ma credo sia la macchina del futuro”.

Paolo Bandecchi eventi stampa digitale

Tre giorni di open house La stampa internazionale immortala la HP T300 nella nuova sede di Rotolito Lombarda a Pioltello.

chiave del vantaggio competitivo di Rotolito Lombarda. Le quattro sedi dell’azienda sono collegate da una rete Intranet che consente al personale di seguire l’iter di ogni lavoro e di monitorare la quantità di carta disponibile nel “Paper Cube”, l’unico magazzino dell’azienda. Garantendo in ogni momento la corretta fornitura di carta alle macchine da stampa, l’impianto automatizzato è in grado di contenere 25.000 tonnellate di carta e di movimentare 50 bobine all’ora. «Ci siamo sempre distinti grazie alla nostra attenzione alla tecnologia», ha commentato Emanuele Bandecchi. «Abbiamo sempre pensato che la stampa digitale rappresentasse la soluzione strategica del futuro, ma dovevamo ancora individuare un sistema in grado di soddisfare le esigenze specifiche della produzione libraria. Dopo aver ampiamente testato la HP T300 Color Inkjet Web abbiamo compreso che installarla era la scelta giusta».

Emanuele e Federico Bandecchi, rispettivamente Digital Business Developer e Finance & Administration di Rotolito Lombarda.

HP T300, per tirature da 500 a 3.000 copie

La nuova macchina consente di stampare fra le 500 e 3.000 copie di libri in modo efficace ed economico. L’azienda considera le 3.000 copie come break-even tra la stampa inkjet sulla HP T300 e la stampa offset per la maggior parte delle commesse, anche se variabili quali il numero di pagine di un libro possono modificare il punto di pareggio di diverse centinaia di copie. I vantaggi offerti ai clienti, costituiti da editori di libri e riviste nazionali e internazionali, vanno ben oltre le piccole tirature economicamente convenienti. «Gli editori cercano di ridurre i costi di magazzino», spiega Bandecchi. «Puntano infatti su ordini gestibili in tempi più brevi ma più frequenti. Grazie alla nuova

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eventi stampa digitale Occhio al dettaglio! Uno dei due gruppi stampa della gigantesca macchina inkjet. La banda di carta che scorre velocemente è chiaramente a colori. Si tratta infatti del primo esemplare di HP T300 a colori installato in Europa.

Il parere dell’esperto Sergio Facchini, nostro collaboratore nonché osservatore attento delle rivoluzioni tecnologiche in atto nel nostro settore, dopo aver visto la HP T300 in funzione alla Rotolito Lombarda, ci ha inviato una serie di interessanti considerazioni, segnalando alcune possibili migliorie da apportare alla macchina.

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HP T300 siamo in grado di soddisfare tali richieste, riducendo i tempi di produzione». Tra i clienti di Rotolito che stanno già usufruendo di questo serviziodi stampa digitale figura il Gruppo Sole 24 Ore, per il quale lo stampatore milanese realizza pubblicazioni finanziarie e legali con tirature comprese tra 900 e 2.500 copie, con rilegatura a colla e copertine stampate su una HP Indigo 3050 in funzione accanto alla T300. Una “chicca” dell’installazione in Rotolito è il sistema di finitura in linea SigmaLine di Müller Martini abbinato a una brossuratrice Pantera, che permette di realizzare volumi fresati con formati e numero di pagine differenti. Gli altri vantaggi segnalati da Rotolito Lombarda sono quelli ambientali legati al minor spreco di carta e agli inchiostri a base acqua. E la qualità di stampa ottenuta con la T300? In Rotolito ritengono che la macchina di HP garantisca la stessa qualità della stampa tradizionale. «La lunghezza delle tirature, le dimensioni dei libri e la gamma di supporti cartacei moderni sono perfettamente adattabili alla produzione della T300», ha dichiarato Bandecchi. «L’altro fattore importante è che la T300 produce libri di alta qualità, molto apprezzata dai principali clienti internazionali e, nella maggior parte dei casi, comparabile alla stampa offset».

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Ho assistito all’inaugurazione del nuovo stabilimento della Rotolito Lombarda e alla presentazione in produzione della nuova HP T300 e ho visto con i miei occhi per la terza volta nella mia vita lavorativa un cambio di generazione. Il primo fu al Corriere della Sera quando avvenne il passaggio dal piombo alla fotocomposizione (1975 - 1980), il secondo fu l’ingresso dei CtP in sostituzione delle fotounità (1995 - 1998) e ora l’eliminazione totale della prestampa e la stampa completa a colori e di buona qualità di prodotti con formati e tiratura diversi, con un solo uomo in camice bianco presente sulla linea completa di produzione! Vorrei a questo punto segnalare alcune possibili migliorie da apportare alla HP T300: Ambiente: migliorare il controllo delle emissioni dei fumi (qualità dell’emissione, volume e temperatura), cercando di utilizzare tale energia anziché espellerla attraverso il camino. Qualità di stampa: lo stampato risulta essere bello, interessante, rapidamente eseguito, in numero e dimensione desiderata e variabile, ma qualitativamente presenta ancora diverse pecche, quali non uniformità del colore, specialmente sulle pagine piene, e molte ondulazioni della carta. A questo proposito HP sta lavorando allo sviluppo di un sistema di umidificazione spray da posizionare dopo il forno, di nuove testine inkjet che verranno sostituite al momento dell’upgrade dal modello T300 a T350, ovvero fra circa 6 mesi, e a un aumento della velocità di scorrimento carta di circa il 50%. Ausiliari stampa: verrà installato un nuovo sbobinatore con incollatura a “velocità 0” per risolvere il problema della giuntura delle bobine. Il problema sta nel fatto che sotto le teste inkjet non può andare la giunta e pertanto quando viene eseguita la giuntura delle bobine occorre far scorrere circa 60 metri di carta bianca (percorso da sbobinatore a piegatrice) per essere certi che la giuntura passi sotto le teste aperte/disconnesse.


Abbiamo la carta che vuoi.

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tecnologie stampa offset

Il sistema “Hybrid UV” di Komori va verso le esigenze degli stampatori

Essiccazione innovativa

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Sin dalla sua fondazione nel lontano 1923 la vocazione di Komori di ascoltare il cliente non ha mai vacillato un istante. Recentemente i clienti avevano espresso la propria difficoltà nel soddisfare i requisiti sempre in crescita del mercato, in particolare tirature più basse di stampati diversi, sempre più brevi tempi di esecuzione e maggior valore aggiunto. Unendo i vantaggi dei metodi di stampa convenzionale a quelli UV ed eliminandone per quanto possibile gli svantaggi, Komori si è lanciata nello sviluppo di un sistema notevolmente economico, produttivo, di alta qualità ed efficienza d’uso, in grado non solo di offrire prestazioni d’avanguardia ma anche di minimizzare l’impatto ambientale. Il risultato di questa ricerca ha portato allo sviluppo dell’ H-UV, che letteralmente significa “Hybrid UV”, un innovativo sistema di essiccazione UV che va incontro all’esigenza di stampare in tempi rapidi e rendere lo stampato lavorabile senza interruzioni, risolvendo in tal modo uno degli svantaggi della stampa offset convenzionale, ossia il tempo necessario all’asciugatura dei fogli e lo spazio occupato dalle pile fuori macchina durante questa fase. Un costruttore giapponese ha iniziato a offrire macchine LED-UV nel 2008, suscitando

grande interesse per via della lunga durata delle lampade e della minor quantità di calore prodotto. Ma se considerate esclusivamente per la stampa, in termini di costo-efficacia tali macchine sono ancora poco redditizie soprattutto a causa dell’elevato costo delle lampade LED e degli inchiostri speciali. Ed è proprio qui che Komori ha cercato di trovare il modo di ridurre il costo delle lampade e degli inchiostri, arrivando allo sviluppo di un sistema di essiccazione innovativo. In seguito all’analisi e alle ricerche condotte sulle lampade UV convenzionali e su quelle LED-UV e alle caratteristiche degli inchiostri usati in questi sistemi, Komori ha iniziato a sviluppare una propria soluzione, orientandosi però verso lampade UV a freddo e non LED. E ha trovato un valido partner in Giappone - e recentemente anche in Europa - per la produzione di tali lampade. Si tratta di una lampada speciale a ioduri di metallo,

abbinata a una piccola unità di raffreddamento, che agisce in combinazione con uno speciale inchiostro H-UV altamente sensibile. La lampada non produce ozono, grazie alla mancata generazione delle radiazioni di lunghezza d’onda corta rispetto alle lampade UV. Inoltre, emette un’inferiore quantità di calore e non richiede alcun condizionamento dell’aria. Il primo prototipo è stato presentato nel 2009 a una fiera giapponese su una macchina Komori di formato 50x70. La prima installazione del sistema H-UV è avvenuta nell’ottobre 2009 e attualmente il 60% delle vendite realizzate da Komori in Giappone sono modelli con essiccazione H-UV. 40 macchine sono già state installate in Giappone presso clienti con applicazioni diverse: stampa editoriale, stampa commerciale, cataloghi ecc. Dallo scorso settembre è partita anche la commercializzazione in Europa e nel resto

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di CRISTINA ROSSI


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La prima lampada H-UV è vicino al cilindro di voltura, la seconda è posta prima dell’uscita.

del mondo. Il costo iniziale degli impianti H-UV è superiore del 10-15% rispetto a quello dei comuni sistemi UV, anche se il costo d’esercizio nel lungo periodo risulta notevolmente ridotto per via del basso costo di sostituzione delle lampade e per il consumo energetico notevolmente inferiore rispetto a quello dei sistemi UV convenzionali. Il sistema H-UV richiede una sola lampada montata in uscita alla macchina, contrariamente alla tecnologia LED che invece ne richiede due. I produttori di inchiostro sono attualmente tre: Toyo, Gruppo Dainippon Ink e Tokashsko (rappresentato in Italia da Printgraph). Durante un’open house organizzata in novembre a Utrecht, in Olanda, una 8 colori convertibile LS840 P era equipaggiata con due lampade H-UV, la prima posizionata sopra il cilindro di voltura dopo i primi quattro gruppi stampa e

la seconda prima dell’uscita. La prima lampada consente l’asciugatura dell’inchiostro sul lato superiore prima che il foglio si giri nell’unità di voltura. La seconda lampada asciuga il secondo lato prima che il foglio raggiunga la pila in uscita. I vantaggi legati all’H-UV sono molteplici e riassumibili nei seguenti punti: - si può stampare su qualsiasi tipo di supporto e il materiale è lavorabile senza soste; - offre tutti i vantaggi della stampa UV, garantendo la qualità della stampa offset tradizionale, con meno calore in macchina (favorendo quindi la stampa del Pvc), zero emissioni di ozono e assorbimento inferiore rispetto all’UV tradizionale, con conseguente risparmio energetico; - assenza di qualsiasi tipo di residuo olfattivo sul supporto; - la rapidità d’asciugatura elimina la necessità di utilizzo dell’antiscartino, con una serie di benefici, come assenza di polveri su prodotti con grandi

masse d’inchiostro, minore manutenzione macchina, nessun problema in confezione; - possibilità di verniciare da calamaio e da spalmatore senza viraggio colore col passare del tempo. Sulle macchine a 8 colori (4+4) si sono evidenziati ulteriori vantaggi: il rallentafogli non rappresenta più un problema in quanto lo stampato è completamente essiccato e non ci sono più possibilità di sfregamento in uscita come potrebbe succedere su una 8 colori con inchiostri tradizionali. In Italia gran parte degli stampatori che hanno acquistato il gruppo di verniciatura lo utilizzano solo per proteggere lo stampato. La tecnologia H-UV elimina questa necessità. L’H-UV – applicabile alle macchine della serie LS (29, X29, 40 e X40) – si può utilizzare con due tipi di supporti: carta standard per stampa commerciale e materiali speciali (plastica, supporti metallizzati ecc.). Inoltre, l’H-UV con avviamento rapido diventa un’importante alternativa alla stampa digitale nelle basse tirature, poiché realizza prodotti su qualsiasi supporto con bassi scarti in fase di avviamento. Date le sue caratteristiche, l’H-UV risulterà particolarmente appetibile agli occhi di stampatori di etichette e materiali speciali.

tecnologie stampa offset

I vantaggi del sistema H-UV • Basso costo d’esercizio Il costo di sostituzione delle lampade UV è più basso, anche se la loro durata rispetto alle lampade LED-UV è inferiore. • Consumo energetico ridotto È un terzo rispetto a quello dei sistemi UV convenzionali. • Minima produzione di calore La temperatura del substrato dopo la stampa è 30-35° (esso quindi non si espande né si contrae). Ciò favorisce la stampa su PVC. • Nessuna emissione di ozono Grazie all’eliminazione della lunghezza d’onda corta. • Stampa su cartoncino pesante Previa adeguata distanza tra lampada e foglio. • Rapidità di asciugatura Elimina la necessità di utilizzo dell’antiscartino, con una serie di benefici, tra cui minore manutenzione macchina e nessun problema in confezione.

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eventi stampa

pixartprinting

La rivincita della offset sul digitale Il pioniere italiano del web-to-print cambia nome, inaugura la nuova sede e accelera il processo di internazionalizzione. Matteo Rigamonti, fondatore e titolare di pixart. it, ora ribattezzata pixartprinting, non finisce di sorprendere. In occasione di una conferenza stampa internazionale tenutasi nella nuova sede da 12.000 m2 a Quarto d’Altino (VE) ha infatti dichiarato che grazie al nuovo software Uragano, sviluppato internamente, dall’inizio di quest’anno renderà le due offset

di CRISTINA ROSSI

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Komori competitive per tirature minime pari a 200/250 copie, attribuendo alla stampa digitale di piccolo formato un ruolo di supporto per le bassissime tirature. «Ridurremo del 70% la necessità di stampare in digitale», ha dichiarato. La formula del web-to-print, che negli anni ha decretato il successo di pixart, ha permesso all’azienda di trasformare nel tempo un flusso di lavoro di tipo artigianale in uno totalmente industriale. Attualmente la spina dorsale dell’azienda è rappresentata da un software gestionale, frutto di 15 mesi di lavoro e un investimento di circa 400.000 euro, che indirizza automaticamente gli ordini (in totale 2.000 al giorno, su 7.000 preventivi effettuati online) alle singole macchine, smistandoli tra offset e digitale. Per ottimizzare ulteriormente le potenzialità di questa tecnologia il team di 6 ingegneri informatici di pixartprinting ha progettato un nuovo software, battezzato appunto Uragano, operativo da gennaio 2011. Uragano è in grado di gestire il flusso di lavoro “accorpando” in automatico lavori diversi, che hanno in comune tiratura, tempo di consegna, tipo e grammatura di carta e formato. Un’operazione, questa – in gergo tecnico definita “caduta macchina” –, praticamente impossibile per un essere umano, ma fattibile invece per un software “intelligente” come Uragano. In questo modo è possibile ridurre ulteriormente i costi di produzione sulle due Komori, a 4 e a 10 colori, rendendole sempre più competitive rispetto alla stampa digitale, legata invece a un costo per click annuo ancora molto elevato. L’attenta analisi dei costi, l’utilizzo di tecnologie sempre nuove – l’età media delle attrezzature è di appena 2 anni – e una strategia di business vincente, resa possibile da un imprenditore illuminato supportato da un team valido e affiatato, ha reso possibile nel 2010 una crescita di fatturato del 55% rispetto al 2009, legata anche a un processo di internazionalizzazione che sta portando l’azienda italiana a farsi ap-


“Ciò che interessa al cliente sono qualità, puntualità e prezzo, non la tecnologia con cui stampiamo”.

Matteo Rigamonti

eventi stampa Oltremanica Nella pagina accanto, Matteo Rigamonti con Gary Peeling, CEO di Precision Printing, con il quale ha avviato una partnership operativa con la ragione sociale pixartprinting.co.uk.

Una nuova sede... temporanea prezzare in altri Paesi europei, come Centoventi dipendenti che lavorano su tre turni, 45mila clienti italiani e 20mila all’estead esempio la Francia, che vanta di- ro, una clientela costituita per circa il 90% da operatori del settore, in prevalenza stampatori. Il servizio è garantito 7 giorni su 7 e si consumano circa 200 tonnellate verse migliaia di clienti attivi. 2 Alla conquista dell’Europa

di carta al mese per il piccolo formato e circa 60.000 m di materiali rigidi per il grande formato. Un business in continua crescita che richiede spazi sempre più ampi e frequenti cambi di sede. Quella nuova a Quarto d’Altino, nei pressi di Venezia, si estende su una superficie totale di 12 mila m2. Un immenso open space suddiviso virtualmente in due linee produttive speculari: per il piccolo formato e per il grande formato. Al centro il reparto di spedizione, condiviso tra le due filiere produttive. E una distesa di macchine di ultima generazione. Ma la sistemazione è provvisoria: è già stato siglato il contratto d’acquisto di un terreno di 66.000 m2 dove verrà costruita una nuova sede di 33.000 m2 coperti che sarà pronta nel 2013.

Dopo qualche timida incursione all’estero, ora Rigamonti ha deciso di accelerare la marcia di avvicinamento al mercato europeo, introducendo una serie di novità nella sua strategia di conquista sempre più “aggressiva”. Punto primo: un cambio di nome. Scompare, infatti, l’estensione .it che conferiva all’azienda una connotazione italiana non sempre apprezzata all’estero. «La simpatia degli stranieri verso gli italiani non si traduce in business», ha detto in tono scherzoso Rigamonti. La nuova denominazione è dunque pixartprinting, un nome che non intende rinnegare il passato, bensì mira ad aggiungere valore, esplicitando il core business aziendale con la dicitura “printing”. Punto secondo: proporsi al mercato europeo come realtà multinazionale, in grado di “parlare la lingua”, sia letteralmente che metaforicamente, dei singoli Paesi. A questo scopo l’azienda ha creato “negozi virtuali” per ciascun Paese ritenuto al momento commercialmente interessante, con flussi di lavoro personalizzati. Ciascuno avrà dunque un dominio locale e i clienti dei singoli Paesi potranno accedere all’offerta e ai servizi visitando il “negozio di vicinato”. Pixartprinting ha acquisito domini per 20 Paesi europei e 10 extra-europei: le vetrine internazionali parleranno la lingua della clientela e sarà attivato un servizio di customer care con numero telefonico nazionale per i singoli Paesi. Attualmente sono già operative le vetrine in Italia, Francia, Spagna e a breve sarà on air anche la vetrina in Portogallo. Punto terzo: l’Inghilterra, Paese dove tra le altre cose si è trasferito Rigamonti con la famiglia, merita un discorso a parte. I manager veneti hanno infatti deciso di avviare una partnership con l’azienda grafica Precision Printing operativa dallo scorso novembre con la ragione sociale di pixartprinting.co.uk. La società di Gary Peeling, forte di 120 dipendenti e specializzata nella fornitura di stampati di piccolo formato, è nuova all’esperienza del web-to-print, ma decisa più che mai a far decollare il business dell’azienda italiana nel proprio Paese. La produzione inglese verrà impiegata per l’evasione di ordini di piccolo formato e di quelli con consegna in 24/48 ore, utilizzando sistemi digitali HP Indigo e tecnologia offset firmata Heidelberg. La sede produttiva di Quarto d’Altino stamperà invece tutte le commesse large format e produrrà direttamente gli stampati per le consegne a 7 giorni.

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eventi stampa

La sfida di Komori e Basysprint al digitale

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avviamenti in completa autonomia. La robotizzazione che Komori ha applicato alle macchine ha fatto sì che le stesse abbiano potuto passare da una commessa alla successiva senza l’intervento dell’operatore», ha spiegato Razza. In pochi minuti gli intervenuti hanno assistito allo svolgimento in sequenza e in completa autonomia delle operazioni di deinchiostrazione, lavaggio dei caucciù e di cilindri di pressione, cambio delle lastre, preinchiostrazione, avvio del mettifoglio, stampa di un numero di fogli preselezionato dall’operatore e fermo macchina per permettere all’operatore stesso di far controllare il foglio stampato dal sistema di controllo della qualità in linea in dotazione alle due Komori. Durante le dimostrazioni i tecnici di pixartprinting hanno dato prova di grandissima professionalità e organizzazione superando addirittura le migliori aspettative di Komori. Allo stato attuale sono infatti in grado di svolgere normalmente avviamenti con solo 20 fogli di scarto. Altro importante partner tecnologico di pixartprinting è senza dubbio basysPrint (azienda del gruppo Punch Graphix), rappresentata in Italia da M.M. Forniture Grafiche, che ha fornito due sistemi CtP UV – un UV Setter 855 F SCA single casset automation e un UV Setter 455 F SCA single casset automation – pilotati da un workflow Print Pilot Commander basato su Harlequin. «L’incremento del lavoro ha portato il cliente ad affiancare una seconda macchina», ha spiegato Nicola De Marni, area manager di Punch Graphix Italy. «Durante l’open house abbiamo mostrato come in soli quattro minuti facciamo un cambio lavoro e dopo soli 20 fogli di scarto il lavoro di un tiff one bit con retino Staccato 20 generato da un workflow Prinergy di un cliente il lavoro sia perfettamente a posto». Una perfetta linearizzazione delle curve colore permette ai due CtP basysPrint di fornire costantemente alle macchine lastre e profili colore senza sbavature. «Abbiamo optato per i CtP basysPrint perché il fatto di poter utilizzare le lastre tradizionali ci consente di risparmiare fino al 40% rispetto ai CtP termici», ha spiegato Tenderini. IPI 121/11

Maurizio Bartoli (a destra), titolare di M.M. Forniture Grafiche, con Tom De Langhe di basysPrint. Sotto, Pasquale Razza (secondo da sinistra) insieme all’intera squadra Komori. In alto, Alessandro Tenderini.

A pochi giorni di distanza dalla conferenza stampa internazionale, la nuova sede di pixartprinting ha ospitato un’open house organizzata congiuntamente da Komori e basysPrint, che ha coinvolto una decina di aziende grafiche, intenzionate a vedere, capire e toccare con mano il reale stato dell’arte della stampa digitale a colori e la competitività della stampa offset nelle brevissime tirature. «pixartprinting è senza dubbio allo stato attuale l’azienda più titolata a fornire dati e termini di paragone in questo ambito», ha affermato Pasquale Razza, responsabile commerciale di Komori Italia. Durante l’open house, Alessandro Tenderini, direttore generale di pixartprinting, ha spiegato ai convenuti come l’azienda veneta sia in grado di gestire 65.000 clienti e 2.000 commesse al giorno. Komori, che in pixartprinting vanta due installazioni della serie LS – una LS 429 H (macchina a quattro colori, nel formato 53x75, completamente robotizzata con controllo di qualità in linea) e una LS 1029 HP (macchina a 10 colori convertibile, nel formato 53x75, completamente robotizzata con controllo di qualità in linea) –, ha voluto dimostrare come sia possibile essere competitivi con la stampa offset anche nelle brevissime tirature. In due sessioni distinte, una al mattino e una al pomeriggio, sono state svolte dagli operatori di pixartprinting su entrambe le Komori svariate commesse e cambi lavoro con relative tirature. «Affidandosi ai sistemi automatizzati della serie LS è stato possibile svolgere in pochissimi minuti, dai 4 ai 7 per la precisione,


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Heidelberger Druckmaschinen

Con un occhio alle basse tirature Il management del produttore numero uno al mondo di offset a foglio svela le prossime strategie Una Heidelberg innevata e tutta addobbata a festa, con tanto di mercatini natalizi, ha accolto il gruppo Eurographic Press, ospite della Heidelberger Druckmaschinen, in occasione della consueta riunione annuale. Quindici rappresentanti delle testate europee che appartengono al gruppo – tre erano assenti causa neve! – hanno incontrato gli alti vertici del management

IPI 121/11

di CRISTINA ROSSI

del produttore tedesco, che ha svelato in anteprima la propria strategia nell’ambito delle applicazioni di stampa a colori in basse tirature. Chi pensa a Heidelberg, produttore numero uno al mondo di offset a foglio, tende a visualizzare nella propria mente lavori di stampa di alta qualità ma anche ad alta tiratura. E questo in relazione all’elevata velocità delle macchine e agli automatismi sempre più spinti. In realtà la tendenza del mercato verso tirature sempre più basse ha spinto anche Heidelberg a mettere in atto una strategia in sintonia con questo trend. È ormai risaputo che l’azienda è attualmente in trattativa con un partner nell’ambito della stampa digitale (vedi notizia IPI 120 pag. 220), in modo da poter offrire ai propri clienti soluzioni di stampa digitale a completamento delle macchine offset. Il nome del partner verrà svelato in primavera, in occasione della nuova fiera digi:media, dove Heidelberg si presenterà in uno stand proprio insieme al nuovo partner. Ma vale la pena soffermarsi un attimo sull’analisi presentata da Stephan Plenz, membro del CdA e responsabile della divisione Equipment, sui segmenti di mercato nell’ambito della stampa digitale, che sono i seguenti: - Entry level: velocità di stampa ≤60 ppm, volume produzione mensile (A4) 10.000-80.000; - Value: velocità di stampa ≥60 ppm, volume produzione mensile (A4) ≥80.000; - Performance: velocità ≥90 ppm, volume produzione mensile (A4) ≥300.000; - High volume: velocità ≥250 ppm, volume produz. mensile (A4) ≥2.000.000. Heidelberg prevede inizialmente di concentrarsi sul segmento “Value”, in quanto considera le macchine appartenenti a questa fascia la soluzione ideale per chi già possiede macchine da stampa offset e vuole far fronte anche alla “ultra short-run color” (ossia tirature al di sotto di 200 fogli circa), alle applicazioni con dati varia-

Grande formato Un esempio di accorpamento di lavori diversi, provenienti da una piattaforma web-to-print, sullo stesso foglio stampato.

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eventi stampa

Eurographic Press Il gruppo dei giornalisti rappresentanti delle testate aderenti al Gruppo europeo in visita a Wiesloch, nel padiglione dove vengono assemblate le Speedmaster XL di grande formato.

“I mercati chiave per Heidelberg sono quelli della stampa commerciale e dell’imballaggio.”

Bernhard Schreier

bili oppure alle applicazioni di stampa ibride, cioè che prevedono l’utilizzo “misto” di tecnologia offset e digitale sullo stesso stampato. Restando in ambito di basse tirature, Heidelberg offre ai propri clienti anche una tecnologia d’inchiostrazione particolare, battezzata Anicolor e lanciata sul mercato nel 2006, in abbinamento alla Speedmaster SM 52 (formato 35x50 cm). Tale tecnologia, adatta a tirature comprese tra le 200 e le 300 copie, permette di ottenere stampati di ottima qualità, anche con l’aggiunta di colori speciali, verniciature e nobilitazioni UV. opportunità dal web-to-print nelle basse tirature a colori

Il modello di business basato sul web-to-print – e sempre più adottato da aziende grafiche italiane e internazionali – ben si sposa con la produzione di stampati standard a colori in basse tirature. Macchine altamente automatizzate, come la Speedmaster XL nei vari formati, rivestono un ruolo molto importante in questa strategia di business. Grazie a workflow molto sofisticati vengono accorpati sulla stessa lastra lavori diversi, che hanno in comune tiratura, tempo di consegna, tipo e grammatura di carta e formato. Applicazioni tipiche includono biglietti da visita, volantini, brochure e cartoline. Naturalmente questo modello di business è adatto a un’azienda grafica completamente standardizzata, che produce sempre le stesse tipologie di stampati e dispone di macchine ottimizzate per questa specifica tipologia di produzione. Una case history d’eccezione da questo punto di vista è Flyeralarm, un’azienda web-to-print tedesca che ricorda l’italiana pixartprinting, ma con numeri decisamente più “ingombranti”. Flyeralarm, un nuovo modello di business vincente

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Flyeralarm è un nome che molti addetti ai lavori nel nostro settore hanno sentito nominare, ma è un’azienda di cui in realtà si sa poco, anche perché, a differenza di pixartprinting, è poco propensa a comunicare e a farsi conoscere. Partita nel 2002 con tre persone, Flyeralarm oggi ne impiega circa 1.200. Ha chiuso il 2010 con un fatturato di circa 200 milioni di euro e, avvalendosi di quattro stabilimenti di stampa, prevalentemente in Baviera, realizza stampati commerciali, volantini, poster, calendari, brochure, inviti, biglietti da visita e altri stampati, utilizzando sia macchine offset, prevalentemente di grande formato, sia macchine da stampa digitale. Oltre a sei Heidelberg Speedmaster XL 145 (106x145), l’azienda utilizza macchine offset di grande formato di altri produttori, in primis KBA, e macchine di piccolo formato offset e digitali. Ogni giorno arrivano attraverso la piattaforma Internet 10.000 commesse, vengono consumate 150 tonnellate di carta e spediti via corriere in tutta Europa 15.000 pacchi. Grazie ai prezzi competitivi i volumi di stampa continuano a crescere e recentemente c’è stato un incremento di clienti del 30%.


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L

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Tutti i periodi di crisi sono contraddistinti da cambiamenti più o meno rivoluzionari che sono gli unici veri strumenti per far fronte alle nuove condizioni che si sono create. Parlando di crisi economica, e di conseguenza dei settori industriali, diventa quasi inevitabile che tutte quelle aziende che non sono strutturate per controllare perfettamente i propri processi, e quindi i propri costi, andranno in difficoltà. È quello che di fatto sta succedendo a tutti i livelli produttivi, in tutti i comparti. Gli sprechi non sono più possibili e ogni attività va controllata al centesimo. L’utilizzo di prodotti che sulla carta sembrano più competitivi in termini di prezzo potrebbero generare costi aggiuntivi dovuti alla scarsa qualità. In questo modo si perdono margini, clienti e immagine. Le aziende non possono puntare solo sul prezzo, ma anche e soprattutto sulla qualità dei prodotti, che deve essere il binario lungo il quale esprimere le proprie potenzialità. E la qualità della comunicazione su carta stampata non ha ancora raggiunto eguali. Non parliamo di immediatezza e di raggio d’azione, ma di come il messaggio che vogliamo veicolare verso l’esterno venga poi recepito e soprattutto conservato, mantenuto, ricordato. Posso ricercare un prodotto via web, finanche ordinarlo e farmelo consegnare direttamente in ufficio o a casa. Ma poi sarà la sua

confezione che ricorderò, insieme al prodotto ovviamente. E tornando alla qualità, anzi al valore della qualità, la diminuzione nelle vendite nel settore quotidiani non è dovuta solo all’avvento dell’informazione via web, ma anche alla mancanza di contenuti interessanti. Nelle crisi emerge chi ha coraggio e intelligenza. La crisi va affrontata e combattuta con tutte le armi, con nuove idee e con investimenti mirati e ben calcolati. Nel mondo delle arti grafiche ci sono stampatori che non hanno investito per modificare e rafforzare la propria struttura organizzativa. Il numero di aziende diminuirà, mentre aumenteranno le fusioni. Anche internet ha costituito una modalità per affrontare la crisi, ampliare prospettive, aumentare la capacità di penetrazione dei mercati. Ha sostituito in parte la carta stampata, ma non l’ha rimpiazzata e mai potrà farlo del tutto. Leggere un libro o sfogliare un quotidiano ancora non ha eguali. Così come continueremo a scegliere un prodotto, colpiti dalla grafica della sua confezione, maneggiandolo tra le mani. E tutto ciò rimarrà, per sempre, un grande piacere. Ne siamo certi, pur nella consapevolezza che la tecnologia avanzerà. Vladimiro Barbieri Massimo Darimini dir. vendite div. Offset e dir. vendite div. New Inks di Huber Italia

Vladimiro Barbieri

Massimo Darimini

a crisi va affrontata con coraggio e intelligenza,con nuove idee e con investimenti mirati e ben calcolati


le AzIende MOTORE DEL FUTURO

Huber italia La nostra storia hubergroup è composta da 39 sedi principali nei cinque continenti, di cui 26 in Europa, conta più di 200 tra consociate, filiali e uffici di rappresentanza, per un totale di oltre 3.600 dipendenti. Nel 2009 ha sviluppato un fatturato pari a più di 670 milioni di euro, posizionandonsi come 4° produttore di inchiostro a livello mondiale. hubergroup ha razionalizzato i propri processi produttivi attraverso un network di mother plant, specializzate per applicazione di stampa, creando eccellenza nell’ingegneria degli impianti e maggiore efficienza della gestione delle materie prime. L’acquisizione di Micro Inks in India ha grandemente rafforzato tale efficienza, rendendo disponibili all’interno del Gruppo pigmenti e resine di propria produzione.

Le nostre specialità hubergroup è tra i leader di mercato nelle aree degli inchiostri da stampa offset e flexo, sia commerciale ed editoriale oltre che nel settore delle cartotecniche. Attualmente Huber Italia sta portando avanti progetti di R&D nella razionalizzazione delle formulazioni e degli impianti di produzione. Elemento che contraddistingue la presenza di hubergroup nei propri mercati di riferimento è la grande attenzione al servizio ai clienti. Questo vale anche per Huber Italia che ha organizzato specifiche strutture di Customer Service al proprio interno, divise per le diverse linee di prodotto, con ben 12 magazzini esterni in tutte le principali regioni italiane e due autobotti per il trasporto e la consegna di inchiostri per rotativa ai clienti che gestiscono i propri stock di prodotto in silos. Da fine 2009 ha avviato con successo una propria filiale in Lombardia, nelle immediate vicinanze di Milano, con un fornitissimo magazzino logistico per tutti i prodotti per stampa offset e con una mixing station in grado di soddisfare l’evasione di inchiostri al campione in tempi rapidissimi.

I nostri progetti Con una storia di ben 240 anni alle spalle, hubergroup ha sempre sentito l’esigenza di portare avanti progetti di largo respiro che sapessero in qualche modo anticipare le tendenze e quindi le richieste dei mercati. Già da tempo hubergroup ha sviluppato una serie di inchiostri ad alta sicurezza alimentare garantendo livelli bassissimi di migrazione e di basso odore, adatti alla produzione di imballaggi primari conformi alle recenti legislazioni su questo tema. Altri progetti che hubergroup sta delineando per il futuro riguardano la sostenibilità. hubergroup dedica già da tempo attenzione al contenimento dei consumi energetici e alla razionalizzazione dell’utilizzo di solventi nelle proprie linee produttive. Nuovi progetti di sviluppo e investimenti sono già previsti, e in parte avviati, per l’ulteriore riduzione dei consumi energetici e per l’utilizzo di fonti alternative di energia, oltre che per la continua ricerca di materie prime da fonti rinnovabili e a basso impatto ambientale.

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SpazioEtichette XXI Convegno Tecnico Gipea

Il dilemma digitale o tradizionale Nessuno può mettere in dubbio quanto il rapido progresso tecnologico delle tecniche di stampa stia influenzando anche il mondo, sostanzialmente stabile, del converting. Lo abbiamo notato nell’ascoltare i diversi pareri di alcuni produttori di etichette. Pareri che spaziano, come logico, su vari campi a seconda dell’applicazione e del mercato cui ciascuna azienda dedica la propria attività.

di MARCO F. PICASSO

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Si sono confrontate, quindi, alla tavola rotonda aziende con approcci diversi al mercato, tutti sostanzialmente favorevoli a tenere in debita considerazione, pur con le debite riserve, l’irresistibile avanzata della stampa digitale. Le domande poste dal moderatore, Davide Biancorosso, vertevano innanzitutto sulle tendenze di mercato e sulle nuove opportunità offerte della tecnologia digitale, ma quali sono i criteri di valutazione di ciascuna azienda? Su quale base si analizza e si fonda la scelta? Quali sono i parametri di scelta prevalenti? Fin dove la scelta è di tipo razionale e dove invece interviene l’intuito dell’imprenditore in funzione del piano gestionale dell’azienda? Quali sono le conseguenze? Si sono confrontati su questi temi Franco Mason (Indet), Nicola Motetta (Euroadhesiv), Riccardo Fadiga (fondatore di Arca Etichette), Alberto Quaglia


Incentrato sul dilemma digitale/tradizionale, il convegno di Milano organizzato da Gipea, il gruppo produttori di etichette autoadesive di Assografici, ha cercato di dare alcune risposte tramite una tavola rotonda.

(Aro). Non hanno partecipato alla tavola rotonda, se non come ascoltatori, i pionieri storici della scelta digitale, Fedrizzi e Notarianni. Da sottolineare, in positivo, il fatto che quattro aziende “concorrenti” sono state messe allo stesso tavolo e hanno accettato di raccontare i fatti propri, cosa assai rara nel mondo della stampa e delle etichette in particolare. Un voto positivo quindi a Gipea, al suo presidente Alfredo Pollici e al consulente Vittorio Ratto. Dobbiamo riconoscere, tuttavia, che dai vari interventi sono emersi pochi elementi nuovi o eclatanti. Significativi due interventi “sopra le righe” e fuori dal coro di Riccardo Fadiga, applauditissimo, che si possono così sintetizzare. Controcorrente, Fadiga si chiede, pleonasticamente, se nel settore delle etichette prevalga la stampa o non piuttosto il converting; ma, per contro, sottolinea che stiamo parlando dell’oggi, ma non dobbiamo dimenticare che tra un po’ di anni (dieci, venti?) la stampa digitale coprirà l’80% lasciando il solo 20% alle tecniche tradizionali. Questi dunque gli aspetti basilari della discussione. Al di là dei problemi sollevati da alcuni sui tempi di avviamento, soprattutto con la flessografia, o sui dati variabili che hanno indotto diverse aziende a dotarsi di macchine digitali, ci sono ben altri aspetti che devono essere considerati. Alcuni hanno “scoperto” che, oltre ai dati variabili, la stampa digitale ha dato loro la possibilità di offrire personalizzazioni più spinte, anche nelle immagini. Oppure che, con l’abbassamento delle tirature e la richiesta di consegne rapide, la stampa digitale ha dato sollievo ai reparti produttivi. Ma ci permettiamo di sottolineare che non sono questi i punti chiave cui si dovrebbe fare riferimento, e concordiamo con Riccardo Fadiga quando dice che «le varianti di testo le abbiamo sempre fatte», mentre «il converting richiede ripassaggi e quindi un doppio uso della manodopera il cui costo incide più delle matrici di stampa». Sostanzialmente, facendo nostre le parole di Fadiga, “è esagerato innamorarsene per fare tutto”. In realtà, dopo i primi passaggi dei partecipanti alla tavola rotonda, quasi entusiastici a favore del digitale per la stampa di etichette autoadesive, sono emersi i suoi limiti attuali in fatto di nobilitazione, che per molti produttori di etichette costituiscono il perno di tutta la loro attività e del loro mercato. Come ha giustamente rilevato Fadiga, la stamTAORMINA 2011: FINAT/GIPEA LAVORANO INSIEME pa digitale per Arca Etichette nei confronti dei clienti non è la proposta, ma la soluzione quanFINAT e GIPEA, rispettivamente le associazioni europea e italiana, stanno do necessario, che convive con la stampa flessolavorando congiuntamente alla preparazione del Congresso 2011 che si grafica e offset. terrà a Taormina. Questo grazie anche all’attuale presidenza italiana in Un altro importante punto di cui tener conto Finat (Andrea Vimercati, Pilot). Questo fatto merita una speciale attenzioche è emerso, e su cui i pareri concordano, è il ne in quanto sarà il centro di molti progetti, dando corpo a informazioni, fatto che non si può comprare il digitale senza servizi e cultura per far sì che il settore delle etichette autoadesive, che un’adeguata struttura in prestampa, adeguati ha una stimata tradizione alle spalle, sia adeguatamente gestito e valostrumenti e, aggiungiamo, un’adeguata mentarizzato per avviare un solido e duraturo processo di innovazione. lità. La prestampa, per chi ha inserito il digitale Di questi progetti hanno relazionato i soci Alfredo Pollici e Vittorio Ratin azienda, è distinta dalla prestampa delle tecnito nella seduta riservata esclusivamente a soci e simpatizzanti (esclusi che tradizionali, in genere non collegate tra loro quindi i giornalisti).

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NEWS tendenze di mercato

Secondo l’opinione dell’agenzia internazionale di consulenti di branding e di progettazione di imballaggi Claessens Cartils raccolta da Finat, “è l’esperienza che si ha di un prodotto specifico ad attirare il consumatore”. Su questa base idee innovative di imballaggio e di etichettatura sono componenti essenziali di questa nuova strategia del marchio. Questa tendenza è particolarmente spiccata nei settori delle birre e dei vini di fascia alta, due segmenti globali di bevande che hanno scoperto come le etichette autoadesive sono in grado di garantire l’aspetto che risponde alle aspettative del cliente odierno. È infatti possibile migliorare la stampa a più colori nello stesso passaggio, aggiungendo altri effetti alla superficie, quali goffratura, finiture metalliche con stampa a caldo, ologrammi e l’impiego di inchiostri “attivi” cangianti – termocromici se reagiscono ai cambiamenti di temperatura, fotocromici se reagiscono alla luce. Le etichette in pellicola trasparente garantiscono l’effetto “no-label look” sulle bottiglie in vetro. La produzione di edizioni limitate rappresenta una scelta pratica per eventi sportivi e occasioni speciali ed è possibile la produzione anche di esemplari unici personalizzati a un prezzo conveniente grazie alla stampa digitale di etichette. È possibile aggiungere opzioni di tracciabilità, autenticazione dei prodotti e sigilli anticontraffazione. Infine, le etichette autoadesive possono essere applicate in modo pulito, automatico e preciso nella linea di imballaggio. Le caratteristiche funzionali che l’etichetta autoadesiva è in grado di offrire, quali adesivi per usi specifici, stanno spingendo i rivenditori di bevande e i proprietari dei marchi a prendere in considerazione un cambiamento rispetto alle tradizionali etichette acqua-colla che ancora dominano il mercato con una quota di oltre il 50%.

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pillole dal settore

• Avery Dennison ha lanciato due nuovi adesivi per etichette per l’industria

farmaceutica - Fasson S2000NP e Fasson S692NP - caratterizzati da forte adesività, lunga durata e bassa migrazione, il primo adatto a vetro, PE e PP, il secondo per carta leggera.

• Konica Minolta ha aperto un nuovo centro demo denominato Industrial Inkjet a Las Vegas - USA.

• Il produttore di etichette americano Repacorp ha acquisito la Aladdin Label di Waukeshe nel Wisconsin.

• EskoArtwork ha lanciato WebCenter 10, una nuova versione del suo strumento di approvazione online per la produzione del packaging. e che richiede quindi competenze diverse. Piuttosto, una preoccupazione, che riteniamo legittima, sollevata da Alberto Quaglia: il timore che un produttore di etichette autoadesive che ha investito nella formazione del personale specializzato in tecniche di stampa complesse quali la flessografia, la serigrafia e la stessa offset in rotativa, anche waterless, possa perdere il suo plus a favore di nuovi arrivati. Questo comporterà un appiattimento. Sempre puntuale giunge ancora una volta la chiosa di Riccardo Fadiga: «È la maniera di fare il mestiere e non il mestiere in sé a fare un buon imprenditore». Tuttavia, se pur non deve preoccupare, deve certamente far pensare... Altra preoccupazione emersa è quella del costo troppo alto degli inchiostri: si è auspicato che i costruttori di macchine digitali dovranno diminuirli. Il fatto è che non sarà la concorrenza ad agire in tal senso in quanto, almeno riguardo le macchine a inchiostro e non a toner, c’è un monopolio che ben difficilmente sarà eliminato, vista l’unicità del sistema. Al più, sarà l’eventuale concorrenza dei sistemi inkjet, oggi ancora non pronti per un’elevata produttività, a giocare un ruolo in questo senso. Ciò che è mancato, forse per “l’appetito incombente”, è il previsto dibattito con gli imprenditori presenti in sala. Sarebbe stato interessante, ad esempio, parlare di supporti e dei limiti non indifferenti che ancora ci sono con la stampa digitale. Ma potrà essere un tema interessante per la prossima tornata.

INCHIOSTRI, i nuovi sviluppi sul fronte del digitale

Sul tema degli inchiostri sono intervenuti, chiamati in causa, Roberto Sofia di HP Indigo e Marco Avanzi di Xeikon (Punch Graphix). Sofia ha ricordato che più si estenderà l’uso della stampa digitale, e quindi una conseguente maggiore produzione di inchiostro, più caleranno gli attuali elevati costi di produzione, anche legati alle spese di ricerca e sviluppo, tale che il mercato ne risentirà positivamente. Del resto i clienti HP Indigo che già utilizzano questa tecnologia possono confermare questo trend di riduzione dei costi anche sostenuto nel corso del recente periodo di crisi e in contro-tendenza rispetto all’andamento della quasi totalità delle altre materie prime. La stessa concorrenza che


NEWS

Tavola rotonda. Da sinistra: Franco Mason (Indet), Nicola Motetta (Euroadhesiv), Roberto Sala e Riccardo Fadiga (Arca Etichette), Alberto Quaglia (Aro), Alfredo Pollici (Notarianni).

Una Speedmaster XL 105 con fustellatura in linea

potrà venire dalle tecniche di stampa digitale a getto d’inchiostro potrà influenzare il costo degli attuali inchiostri liquidi. Avanzi ha ricordato che Xeikon ha allo studio nuovi toner ecosostenibili, così come è attenta anche a consumi e costi dei consumabili. A questo proposito è nostro dovere far notare che esiste realmente un problema ambientale, non affrontato al convegno, sulla deinchiostrazione degli inchiostri digitali: la INGEDE Organisation (International Association of the Deinking Industry – www.ingede.org) ha emesso un comunicato in cui sottolinea che informazioni diffuse da alcune aziende produttrici di stampa digitale con inchiostro liquido all’ultima Drupa non sono documentate da test ufficiali e convalidati.

Vendere alla grande

La prima ora della sessione pomeridiana è stata occupata dal brillante intervento di Roberto Petrolini, di Artax Consulting, che ha dato alcuni interessanti spunti su come ripensare l’approccio commerciale. Petrolini è laureato in Filosofia a indirizzo psicologico e vanta un’esperienza di docenza universitaria in didattica teatrale applicata alle aziende. Nella sua relazione ha introdotto il concetto di vendita non come fatto a sé o come obiettivo specifico unico, ma come il risultato di un intero processo, mettendo a confronto le tecniche di oggi rispetto a quelle, ormai non più utilizzabili, di ieri. Se ieri poteva essere sufficiente avere gli strumenti per una capacità produttiva elevata, idee e competenze e produrre qualità per raggiungere il mercato, oggi tutto questo è dato per scontato e quindi non basta. Si è quindi soffermato sull’importanza della qualità percepita, anche facendo un test sui presenti, dal quale è risultata una forte variabilità di percezione strategica a seconda, forse, del carattere, della preparazione culturale e di altri fattori propri di ciascuna azienda. Il testo ha dimostrato che ci sono diversi modi di percepire la qualità e le strategie di mercato, passando da punti di vista pessimistici a punti di vista troppo ottimistici. Oggi per competenza si può intendere in particolare la capacità di individuare e risolvere i problemi dei clienti, piuttosto che produrre di più e meglio.

L’importanza di fare formazione

Monica Scorzino, area Educational & Comunicazione di Assografici, ha illustrato nella sezione pomeridiana l’attività formativa che le aziende grafiche possono realizzare, attingendo ai finanziamenti da parte di Fondimpresa per la formazione continua. I fondi provengono dal versamento all’INPS del 30% dei salari, formando un vero e proprio salvadanaio per aggiornarsi, crescere e competere. Per accedervi occorre aderire al progetto formativo dandone semplicemente avviso. Fino a oggi sono 73 le aziende del comparto che hanno usufruito dei fondi per l’aggiornamento professionale dei propri dipendenti e Assografici è a disposizione per aiutare la aziende associate a entrare a far parte del sistema, sia singolarmente sia associandosi con altre aziende. n

Heidelberger Druckmaschinen ha ampliato il proprio portfolio prodotti per includere una soluzione innovativa studiata ad hoc per il mondo delle etichette. La nuova Speedmaster XL 105-DD – “DD” sta per “die-cutting”, ossia fustellatura – è stata lanciata in occasione di un evento battezzato “Label Days” a Wiesloch-Walldorf in presenza di una platea di oltre 150 ospiti internazionali. Heidelberg offre già due soluzioni per la fustellatura – Varimatrix e Dymatrix – entrambe indirizzate al mercato dell’imballaggio e basate sui principi della fustellatura piana. Al contrario, la Speedmaster XL 105-DD utilizza una fustellatrice rotativa, sviluppata appositamente per le etichette in mould, ossia inserite nel contenitore finale in fase di termoformatura. Rispetto alle fustellatrici piane, la XL 105-DD offre un risparmio di oltre il 50%. E i tempi di make-ready sono ancora più impressionanti: servono solo 15 minuti circa per preparare la nuova soluzione di Heidelberg. Anche la velocità della nuova macchina è decisamente superiore a quella delle tecnologie comunemente utilizzate. Mentre la velocità delle fustellatrici piane è compresa tra 4.000 e 6.000 fogli/ora, la Speedmaster XL 105-DD raggiunge velocità pari a 10.000 fogli/ora. A livello di configurazione la macchina è composta da due gruppi stampa, il mettifoglio Preset Plus Feeder, la fustellatrice e un’uscita che garantisce che anche i supporti plastici più complessi possano essere gestiti con semplicità.

Nuove potenzialità per Nuceria Adesivi

Il Gruppo Nuceria Adesivi, una delle maggiori realtà di packaging in Italia, con tre siti produttivi e 150 dipendenti, che ha nel settore delle etichette autoadesive il suo core business, ha operato negli ultimi anni un processo di diversificazione tendente all’acquisizione del mercato dell’imballaggio su materiali flessibili (sleeve, roll fed e iml), del mercato delle etichette in carta colla e di quello degli astucci e ha installato il dodicesimo tavolo di controllo Prati, Jupiter TC280, oltre ad aver investito in una Master Combat acquistata da Nuova Gidue e installata lo scorso agosto. Tra i clienti di Nuceria Adesivi figurano i più noti marchi del homecare e del healthcare, ma oggi guarda con interesse ad altri mercati, come quelli dell’alimentare, del beverage e del farmaceutico, non solo in Italia ma sopratutto all’estero.

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NEWS

notizie dalle aziende

prove colore

Epson Stylus Pro raggiunge il 98% di copertura dei colori Pantone

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JFX-1631 plus e, a destra, JFX-1615 plus, rispettivamente da 160x310 e 160x150 cm.

son UltraChrome™ HDR (High Dynamic Range) e la testina di stampa Advanced Micro Piezo TFP forniscono straordinaria definizione dei dettagli e sono identici a quelli utilizzati dalle stampanti professionali Epson Stylus di più grande formato, fino a 44”. Oltre al doppio nero sono stati introdotti anche l’arancione e il verde. Con la certificazione e calibrazione dei colori automatica di Epson Stylus Pro 4900, automatizzare la produzione di prove di stampa in remoto non significa comprometterne la qualità. Il sistema Epson SpectroProofer™ per la calibrazione e il controllo in linea assicura una

estrema precisione del colore anche su supporti diversi, con una misurazione rapida delle strisce di controllo e delle tabelle dei colori nella creazione dei profili ICC (International Color Consortium), verificandone anche la qualità di stampa. Epson Stylus Pro 4900 viaggia a una velocità

di produzione di 30 m2 all’ora ed è utilizzabile con un’ampia gamma di supporti spessi fino a 1,5 mm, compresi cartoncino opaco ad alto spessore per fotografie e presentazioni, tela e carta per riproduzioni artistiche.

Epson Stylus Pro 4900 è dotata di un sensore di controllo automatico degli ugelli incorporato nella testina inkjet e di taniche inchiostro ad alta capacità.

Epson Italia, tel. 02.660321 Servizio lettori n. 1

grande formato

campionario colori

UV LED a freddo con Mimaki Serie JFX plus

“Color of the Year” 2011: Pantone 18-2120 Honeysuckle

Mimaki raggiunge un altro obiettivo con la nuova serie flatbed UV LED a freddo JFX plus. Proposta nei due modelli JFX-1631plus e JFX-1615plus, rispettivamente nei formati da 160x310 cm e 160x150, questa nuova serie vanta una velocità di 23,6 m2/ora a una risoluzione di 300x600 dpi e raggiunge un massimo di 42 m2/ora. Contraddistinta da una risoluzione fino a 1.200x1.200 dpi, JFX plus lavora su qualsiasi materiale fino a 50 mm di spessore e 200 kg di peso. E per una versatilità ancora maggiore è possibile aggiungere il sistema roll to roll che permette di stampare supporti in bobina e film plastici. L’esclusiva tecnologia UV LED a freddo consente di stampare svariati supporti, come alluminio, vetro, legno e marmo, nonché media non convenzionali, come gli acrilici.

Pantone LLC, una società X-Rite, presenta il “Color of the Year” per il 2011: Pantone® 18-2120 Honeysuckle, un rosso caprifoglio delle tonalità vibranti ed energetiche. In contrasto con il colore del 2010, Pantone 15-5519 Turquoise, che simboleggiava una via di fuga, Honeysuckle esorta ad affrontare le peripezie quotidiane con brio e vigore. Inoltre, la dinamica tonalità rosarossastra di questo colore è incoraggiante ed edificante, elevando la psiche oltre l’idea di fuga, infondendo audacia e incoraggiando lo spirito ad affrontare le diverse sfide della vita di tutti i giorni.

www.pantone.com/ COY2011 Servizio lettori n. 3

Bompan, tel. 0331.81971 Servizio lettori n. 2

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La Epson Stylus Pro 4900, una stampante professionale compatta in formato A2+/17”, definisce nuovi standard di precisione del colore nel mercato del proofing. Offre infatti la migliore qualità di stampa nei settori del packaging, della prestampa e del design, grazie a una straordinaria uniformità nelle gradazioni di colore e a una corrispondenza dei colori estremamente accurata, oltre a essere in grado di riprodurre il 98% dei colori Pantone. Epson Stylus Pro 4900 possiede uno degli spettri cromatici più ampi sul mercato e permette di produrre prove colore contrattuali con estrema accuratezza e precisione. Il set di inchiostri a pigmenti a 11 colori Ep-


NEWS

notizie dalle aziende Elettrofotografia a colori

Ricoh e InfoPrint Solutions presentano Pro™ C901/C901s Graphic Arts Edition Ricoh Europe PLC e InfoPrint Solutions Company hanno lanciato Pro™ C901/C901s Graphic Arts Edition, soluzione di stampa progettata per gli ambienti di stampa di produzione professionali. Tra le principali funzionalità e caratteristiche da segnalare: • velocità di stampa fino a 90 pagine A4 al minuto su supporti fino a 300 gsm in modalità duplex; • nuovo toner chimico (privo di oli) PxP che garantisce precisione, affidabilità, flessibilità e facilità d’uso maggiori con risultati paragonabili alla stampa offset; • nuove unità ORU (Operator Replaceable Units, componenti sostituibili dall’operatore)

che garantiscono semplicità di manutenzione on-site e riduzione delle interruzioni; • nuova libreria di supporti per automatizzare le impostazioni relative ai media, con risultati di alta qualità e un flusso di produzione rapido. Consente di gestire diverse tipologie di applicazioni, tra cui la stampa di manuali, libri, direct mailing e TransPromo. Una nuova unità fusore migliora la stampa su tutti i tipi di supporti, compresi quelli pesanti e caratterizzati da trama complessa, fornendo una separazione della carta affidabile e un’ottima separazione anche su supporti leggeri e patinati. Il sistema integra quella che è attualmente con-

siderata la gamma più completa di opzioni di finitura in un unico dispositivo. Queste includono un nuovo strumento di finitura a punto metallico con dorso quadro in grado di produrre brochure complete fino a 40 pagine con rifilatura in linea frontale. La rilegatrice Ring Binder automatizza

Il toner a polimeri PXP fornisce una qualità costante e paragonabile a quella della offset.

Ricoh Italia, tel. 02.91987100 Servizio lettori n. 4

lastre

sviluppatrici lastre

Da Kodak due soluzioni per la produzione di giornali

Da Fujifilm nuovi standard per la produzione lastre con ZAC

Gli stampatori possono ora ridurre l’impatto ambientale senza compromettere le prestazioni grazie ai nuovi prodotti chimici per le lastre digitali Kodak Violetnews Gold e Thermalnews Gold. Le Thermalnews Gold sono caratterizzate da un consumo molto basso di sviluppo rispetto ai sistemi con tecnologia a luce visibile (argento o fotopolimeri). Il nuovo sviluppo Kodak 206 e il nuovo rigeneratore Kodak 206R utilizzati in combinazione con le lastre Kodak Violetnews Gold consentono agli stampatori di realizzare anche un risparmio di prodotti chimici che è paragonabile, e in alcuni casi anche maggiore, alle soluzioni a luce viola. I due prodotti di sviluppo Kodak non richiedono l’acquisto di sviluppatrici.

Fujifilm definisce nuovi standard nella manutenzione e nel consumo di agenti chimici con la linea di sviluppatrici FLH-Z ‘ZAC’. A differenza delle sviluppatrici e delle unità di finitura tradizionali, queste sviluppatrici garantiscono considerevoli risparmi grazie alla possibilità di sviluppare circa 8.000 metri quadri di lastre con un solo bagno di sviluppo. Per uno stampatore che utilizza, ad esempio, circa 10.000 m2 di lastre in un periodo di 1-3 mesi, il consumo di agenti chimici può essere ridotto a circa 216 litri, ovvero una riduzione del 75%.

Kodak GCG, tel. 02.660281 Servizio lettori n. 5 IPI 121/11

l’intero processo di rilegatura perforando, eseguendo la fascicolazione e applicando la rilegatura ad anelli senza alcun intervento manuale. La rilegatrice Perfect Binder, invece, produce libri in modalità duplex.

Fujifilm Italia, tel. 02.929741 Servizio lettori n. 6

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sistemi gestionali

Edigit Enterprise 64 certificato dal Consorzio CIP4 Il MIS Edigit Enterprise 64, prodotto e commercializzato dalla software house bolognese, ha ricevuto dal Consorzio CIP4 le certificazioni ufficiali di conformità JDF 1.3 sia come MIS per la prestampa che come MIS per la stampa convenzionale a foglio. Il JDF consente al sistema gestionale aziendale di “dialogare” con il reparto produttivo: il MIS (manager) invia alle macchine in produzione (workers) il JDF contenente i dati esatti della commessa di lavorazione da eseguire, e riceve le informazioni riguardanti lo stato di produzione e i tempi,

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tramite messaggi JMF. Il vantaggio derivante da questa tecnologia, a confronto con i tradizionali inserimenti manuali, è un indiscusso risparmio di tempo e di risorse, una corretta schedulazione dei lavori, oltre che l’eliminazione di inserimenti di informazioni inutilmente duplicate o soprattutto errate. L’unica organizzazione deputata alla standardizzazione della tecnologia JDF/JMF, e quindi al suo corretto funzionamento, è il Consorzio americano CIP4, che ne definisce le specifiche tecniche ICS (Interoperability Conformance Specifications) e verifica la conformità

delle attrezzature e dei MIS a tali standard, imprescindibile perché lo scambio di informazioni abbia luogo e sia corretto. Da lí il passo è stato breve perché le case produttrici di MIS pubblicassero innumerevoli notizie di presunta compatibilitá JDF, senza però passare dall’approvazione del CIP4. In tutta Europa le aziende certificate dal CIP4 sono solo 6 ed Edigit è tra queste, mentre in Italia l’azienda bolognese è l’unico MIS ufficialmente certificato dal Consorzio CIP4.

Edigit, tel. 051.372688

software

Uno studio indipendente conferma le velocità superiori di Enfocus PitStop Pro Un recente studio condotto da VIGC, un’organizzazione indipendente belga specializzata nel settore delle arti grafiche, ha confermato che i tempi di apertura dei PDF e di preflight di Enfocus PitStop Pro sono sensibilmente migliorati rispetto alle versioni precedenti del software. I clienti che utilizzano versioni più recenti del diffuso strumento per preflight ed editing di PDF possono ora effettuare il preflight dei PDF in metà del tempo o addirittura in un terzo del tempo lavorando con un pc. Anche i tempi di apertura dei PDF si sono sensibilmente ridotti. VIGC ha condotto la ricerca utilizzando diverse versioni di Enfocus PitStop Pro con varie piattaforme e versioni di Adobe Acrobat. Per ogni combinazione sono stati effettuati diversi test e ogni test è stato ripetuto tre volte. I risultati dimostrano che invece di 5-6 secondi quando si utilizza PitStop Pro 7 e 08, ora sono necessari solo 2-3 secondi per aprire file PDF con le più recenti versioni del software.

Technosolutions, tel. 0522.271621 Servizio lettori n. 8

Servizio lettori n. 7

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NEWS

notizie dalle aziende


opinioni gestione aziendale

Alberto Sironi

Alla ricerca di nuovi assetti competitivi

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Le aziende grafiche si sono messe all’opera! Sembra abbiano finalmente compreso che per affrontare un mercato davvero ostile e un settore così competitivo è necessario ripensare seriamente ai loro flussi di lavoro, migliorandoli e adeguandoli alle mutate esigenze. Per le aziende piccole l’operazione prende il nome di “riorganizzazione”, per le più grandi si parla di ristrutturazione, ma poco importano i termini: il fatto nuovo è la spiccata consapevolezza di voler/dover razionalizzare i processi ottimizzandoli, rendendoli più veloci. Questa tendenza riguarda tutti gli ambiti aziendali, non solo quelli produttivi - anzi tocca maggiormente le funzioni impiegatizie e quindi gli uffici - che vanno alla ricerca di un assetto che garantisca prestazioni migliori e soprattutto un minor impatto economico sui costi da attribuire poi al prodotto finale. I denominatori comuni che sovraintendono a tale rinnovamento sono principalmente due: flussi basati su logiche di processo e coinvolgimento di tutte le risorse umane. Le logiche di processo permettono di ripensare alle attività aziendali impostandole in flussi maggiormente snelli e integrati, tesi al raggiungimento del risultato con minori step rispetto al passato. È un passaggio epocale rispetto alle organizzazioni basate sulla stratificazione delle singole attività, che inevitabilmente porta ad attese, colli di bottiglia e a un ingiustificato potere da parte di alcune funzioni in cui risiede il “sapere” aziendale. Un flusso che procede per obiettivi risulta quindi più veloce, risponde meglio alle esigenze di mercato ed è sicuramente più economico. I processi sotto la lente di ingrandimento e che meritano un’analisi sono l’elaborazione dei preventivi e delle offerte al Cliente e soprattutto la gestione degli ordini e delle commesse. Entrambi gli aspetti infatti (offerta e commessa) sono il nucleo centrale di un’azienda grafica e se utilizzate come leva possono creare una differenza competitiva. L’altro aspetto che inizia finalmente ad essere considerato è quello legato alle persone, il vero fulcro delle aziende. Nell’ultimo periodo non solo è cresciuta la capacità di dialogo tra imprenditori e collaboratori ma anche la volontà di progettazione, specialmente sulle tematiche citate. E ben venga il confronto tra le parti anche se a volte, oltre agli entusiasmi per l’agognato rinnovamento, porta a irrigidimenti e a qualche tensione. Poco importa. Tutto serve se si agisce nell’ottica del miglioramento e di una maggior definizione degli obiettivi aziendali. Inoltre gli imprenditori sono stimolati in questo modo a riappropriarsi della capacità di comunicare con i dipendenti, pratica troppo trascurata negli ultimi anni. Tutto ciò risulta in controtendenza rispetto alle abitudini assodate che davano poca importanza alle condizioni organizzative, le stesse richiamate dalla ISO9001, anche da parte di aziende certificate che però preferivano interpretare la norma solo in termini documentali e burocratici, snaturandone l’essenza perché considerata un peso: ora questi stessi requisiti, come le logiche di processo e il coinvolgimento dei lavoratori, sono apprezzati e rappresentano il volano per lo sviluppo competitivo dell’azienda, per ridurre i costi e restare protagonisti del mercato.

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eventi flessografia

ATIF - Flexo Day

Standard di qualità e redditività Al convegno illustrati i più recenti progressi tecnici per alzare il livello della flessografia Standard di qualità e redditività della stampa flessografica: le norme, le procedure, le tecnologie. Su questi temi si è svolto, presso la Scuola Grafica San Zeno di Verona, Flexo Day 2010, convegno in cui si sono alternati relatori tecnici che hanno evidenziato alcuni aspetti fondamentali ai fini del miglioramento della qualità, ed esperti delle società produttrici

di MARCO F. PICASSO

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di macchine e materiali, sponsor del convegno, i quali hanno illustrato alcuni dei più significativi progressi tecnici volti a portare sempre più la qualità della stampa flessografica ai livelli di offset e rotocalco. L’avvicinamento della flexo alla offset, tema centrale della giornata, è una strada lunga ma che sembra prossima a un traguardo storico. Ma andiamo con ordine riservando i commenti al termine della presentazione. Una nota al convegno su cui occorre soffermarsi è la notevole partecipazione – oltre 350 operatori a pagamento – un numero mai registrato in Europa e che va a tutto merito del lavoro di ATIF, del suo presidente Massimo Radice e dei suoi consiglieri più attivi tra cui non si può non citare Stefano D’Andrea (nella foto in alto), e il supporto di Assografici presso cui l’Associazione si appoggia. Ha aperto i lavori Andrea Santoni di Fiorini International, uno dei principali produttori europei di sacchetti di carta per il packaging di lusso. Santoni si è soffermato sulle scelte aziendali tra offset e flexo, entrambe tecniche usate nella struttura produttiva del Gruppo: una offset a foglio 100x140, quattro colori senza spalmatore, 5 flessografiche a tamburo centrale da 8 a 12 colori e 7 flessografiche in linea a 6 colori. Di conseguenza il gruppo Fiorini utilizza annualmente 1.000 tonnellate di inchiostri a base acqua, contro 4 tonnellate di inchiostri grassi. Già da questo dato emerge uno dei meriti della stampa flexo nella produzione di prodotti destinati al riciclo e recupero con basso impatto ambientale. In effetti per Fiorini la stampa offset si esegue su espressa richiesta del cliente mentre l’azienda spinge affinché venga accettata la stampa flexo anche da parte di clienti tradizionalmente offset. In questo senso si presentano al cliente i test di stampe F&O comparate mostrando i relativi benefici della flexo, accompagnata da una specifica proposta qualità-prezzo. Santoni ha quindi illustrato i vantaggi della stampa flexo, ad esempio, nella produzione di sacchetti che vengono a contatto con alimenti, ma anche

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eventi flessografia Record di presenze Erano più di 350 gli operatori che hanno partecipato al convegno, un numero mai registrato finora a livello europeo. Accanto: macchine flessografiche per l’imballaggio flessibile e per la stampa di cartone ondulato.

nella maggior quantità di colori speciali per i loghi dei clienti. Ovviamente sono stati evidenziati anche gli attuali limiti, quali i costi superiori per le basse tirature, le difficoltà di retinatura nelle alte luci (ma su questo sono già all’orizzonte nuove tecniche di cui si è parlato) e lo scostamento della prova di stampa su carte non patinate. Altri problemi si riscontrano oggi sulla riproduzione delle carnagioni e con alcuni tipi di carte. In prospettiva, tuttavia, la flexo può contare sull’evoluzione della prova di stampa (anche softproof) in grado di simulare il supporto; su nuovi polimeri, che consentono lineature sempre più alte con rendimento costante in tiratura; una maggiore accuratezza nella riproduzione tonale grazie a sistemi di controllo del processo e di qualità. Portando queste ragioni a conoscenza dei clienti, questi sono oggi culturalmente più disponibili al confronto. Santoni ha concluso affermando che «la nostra esperienza e testimonianza ci porta a definire la stampa flessografica più innovativa della offset, con maggiore flessibilità, con costanti evoluzioni tecnologiche, un continuo incremento della qualità e la possibilità di stampa su diversi supporti per essere sempre disponibili nei confronti delle richieste di creatività e nuovi prodotti da parte dei clienti». Gli standard di qualità

Si è quindi entrati nel tema espressamente tecnico con i due interventi successivi. Attilio Boccardo ha aggiornato sulle norme ISO per il check up di stampa secondo il DOC 04:2010 (la cui revisione è disponibile sul sito www.atif.it), strumento che segue l’evoluzione dei processi recependo i suggerimenti e le esperienze degli operatori. In base a questo documento è anche possibile identificare le cause di eventuali difetti e consente pure di valutare nuovi materiali e prodotti. Dopo aver illustrato nel dettaglio alcuni aspetti del documento, Boccardo ne ha raccomandato l’esame da parte degli stampatori e la collaborazione a un miglioramento continuo sempre tramite il lavoro e il coordinamento degli esperti di ATIF. Rino Asselta, specialista di ATIF (Flint Group), ha quindi illustrato le metodologie per la formulazione del colore nella stampa flexo mediante l’ausilio di misure spettrofotometriche, raccomandando alle aziende che vogliono razionalizzare la gestione del colore di dotarsi di una figura professionale come quella del colorista. Fatto questo non così semplice, scarseggiando l’indirizzo specifico nelle scuole tecniche, fatta eccezione forse del solo Istituto San Zeno che ha un corso specifico dedicato alla flessografia. Asselta ha quindi illustrato le specifiche e le applicazioni corrette dello spettrofotometro, dedicando attenzione alla geometria di misura e alle relative differenze tra packaging su carta o su film plastico per l’imballaggio flessibile. Ha quindi descritto il software di formulazione e raccomandato la necessità di richiedere al fornitore il database sempre aggiornato degli inchiostri. La parola è quindi passata alle aziende sponsor cui va il merito di aver esposto relazioni tecniche e non commerciali. Su questo tema ha intrattenuto Marco Migliavacca di Siegwerk il quale ha elencaIPI 121/11

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Inchiostri all’acqua: scelta e valutazione dei benefici


“La stampa flessografica è caratterizzata da continue innovazioni tecnologiche”.

Massimo Radice

eventi flessografia

to i parametri di valutazione di cui tener conto nella scelta e ottimizzazione dell’inchiostro: grado di bianco, porosità e tensione superficiale del supporto; registro, sistemi di essiccazione e velocità della macchina da stampa; lineatura, stato e tipo di anilox, sinergia tra anilox e retino della matrice, scomposizione dell’immagine. A questi parametri tecnici occorre aggiungere quelli relativi al “sistema cliente”: cosa fa? con quali mezzi? con quali materie prime? chi e come lo supporta? Dall’esperienza personale emerge che non esiste l’inchiostro universale e di questo occorre tener conto per evitare inefficienze tradotte in costi superiori in stampa. Scopo del fornitore di inchiostri, quando non vi sia la figura specifica in azienda, è quindi ottimizzare l’abbinamento macchina, inchiostro e tipologia di lavoro, definendo, misurando e quindi valutando in modo oggettivo i parametri misurabili quali ad esempio schiume, dot gain, micro difettosità. Perché tutto questo? Si tenga conto che l’inchiostro ha un’incidenza diretta sul costo totale dello stampato del 2% dei costi variabili che a loro volta costituiscono il 65% del totale; tuttavia una scelta errata o non idonea può incrementare i costi variabili, mentre una scelta ottimale può comportare risparmi che il relatore ha valutato complessivamente in uno 0,8% sul fatturato. Il relatore ha quindi illustrato l’approccio Siegwerk verso la formazione continua, il monitoraggio, l’innovazione e il miglioramento. Verso lastre digitali migliori

Stefano D’Andrea, di Kodak, ha presentato le nuove lastre digitali Flexcell NX che l’azienda ha sviluppato per la stampa flexo con l’obiettivo di ridurre del 25% i tempi di avviamento e di far risparmiare sul consumo delle lastre in quanto la durata sembra essere da due a cinque volte superiore rispetto alle convenzionali. Perché questo? Secondo D’Andrea le lastre Flexcell NX vanno a colore rapidamente, resistono a cambi di pressione e usura e richiedono meno pulizia. Inoltre, offrono un buon trasferimento dell’inchiostro e permettono una migliorata riproduzione delle alte luci con lastre che durano più a lungo in macchina. Macchine flexo sempre più produttive

Relativamente alle macchine da stampa flessografiche, Uteco ha illustrato le proprie soluzioni volte a migliorare la capacità produttiva. Queste sono il sistema Direct Drive brevettato per la tenuta delle tolleranze di registro, il sistema per la correzione automatica delle pressioni di stampa in funzione della velocità di macchina, il nuovo software per il controllo della coppia motori degli assi porta cliché, il sistema di settaggio automatico di Grafikontrol “Kiss&Go”, o a scelta il sistema semiautomatico “Click&Drag”, il sistema Thermilox applicabile a inchiostri UV o EB per il preciso controllo della temperatura. Ha poi quindi illustrato gli impegni della società veronese nei confronti dell’ambiente e della security. L’analisi dei rulli anilox

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Sergio Colombotto del Gruppo Simec ha parlato degli anilox, cosa sono, come sceglierli in funzione del tipo di stampa, degli inchiostri, dei supporti e della lineatura delle matrici. Ma il punto importante per lo stampatore, spesso trascurato, è

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eventi flessografia

“Secondo la nostra esperienza, la flessografia è più innovativa della offset”. Andrea Santoni (Fiorini International)

la valutazione dell’anilox ricevuto: come valutarlo con strumenti adeguati e come capire se è stato realizzato secondo le richieste. Poiché da un’analisi condotta da un produttore di sistemi di misurazione che ha confrontato anilox di diversi produttori è emerso che, a seconda del sistema utilizzato, i risultati variano in percentuali sensibili, la raccomandazione del relatore agli stampatori è di accertarsi sempre sulla tipologia di controllo del volume utilizzata dal fornitore al quale occorre chiedere sempre certificazioni accurate e di non fidarsi di semplici fotografie. Altro problema sorge con la rigenerazione. Occorre valutare attentamente se questa non ha causato danneggiamenti o se gli anilox rigenerati non contengano danneggiamenti preesistenti derivanti, ad esempio, da problemi di pulizia, come il rigonfiamento del riporto ceramico o dell’incisone, ovalizzazione della manica piuttosto che un distacco dei carter laterali. A questo riguardo la raccomandazione è un corretto programma di manutenzione, adeguati sistemi di stoccaggio, giusta scelta dei prodotti e programmi di pulizia e istruzione del personale. Controlli e misurazioni in flexo

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Ha concluso la giornata Mirko Salzani, docente di flessografia presso il San Zeno, che ha illustrato i metodi di verifica sperimentale su macchina flessografica. Sul tema aveva già riferito al precedente convegno ATIF, per cui in questa occasione ha offerto un aggiornamento della propria esperienza maturato con il concorso dei produttori di macchine e attrezzature, di produttori di supporti, inchiostri, biadesivi e di alcuni service specializzati. La sperimentazione, condotta con il coordinamento di ATIF presso l’Istituto veronese, ha l’obiettivo di individuare una metodologia di lavoro stabilendo le condizioni di stampa in quadricromia con macchina a tamburo centrale a banda larga. Dopo aver descritto il tipo di forma test utilizzato, ha esposto l’analisi dei risultati su pieni, copertura e densità, sul gamut ottenuto e sui vari tipi di nastri biadesivi, anilox, inchiostri usati. Da questa analisi emerge che la misurazione densitometrica è alquanto incerta e variabile se eseguita in diversi punti del pieno (del resto Taga ha recentemente affermato che questo tipo di misurazione è ormai considerata obsoleta e sostituita dalla spettrofotometria - ndr). Sono seguite alcune raccomandazioni che sono disponibili per gli associati ATIF. In conclusione Salzani e il gruppo di ricerca ATIF ritengono che il rapporto tra il volume nominale dell’anilox e il trasporto reale non è sempre automatico come si crede; che esistono reali difficoltà nella stampa uniforme dei pieni che influenza l’affidabilità delle rilevazioni strumentali e del controllo di produzione; che l’ingrossamento del punto può e deve essere tenuto sotto controllo con lavorazioni di prestampa, ammessa la stabilità del processo di stampa. Ha infine raccomandato di seguire l’evolvere degli aggiornamenti delle norme ISO 12647-6 e 2846-5, di ottimizzare il rapporto lineatura/volume degli anilox, verificare il rapporto qualità/prezzo derivanti dall’uso di inchiostri alta densità e anilox con lineature superiori e volume inferiore, cliché di nuova generazione.


Molte aziende italiane ed estere hanno scelto le nostre macchine e i nostri impianti perché consentono di risolvere in modo specifico e totale ogni problema di confezionamento e imballaggio con films plastici. Da oltre 45 anni operiamo nel settore applicando sempre le tecnologie più avanzate.

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Arjowiggins Creative Papers ha lanciato un’esclusiva applicazione per iPhone, un sistema altamente tecnologico che invita designer e creativi a giocare con le texture della gamma Curious Collection, utilizzando gocce di inchiostro e strumenti di disegno interattivo. L’applicazione è ispirata graficamente e concettualmente alla campagna di comunicazione “A Curious Story”. L’app però non è solo un gioco ma anche un catalogo da portare sempre con sé. Al suo interno, infatti, è possibile visualizzare l’elenco delle finiture che compongono l’offerta Curious Collection. L’applicazione per iPhone può essere scaricata gratuitamente dall’iTunes App Store ed è compatibile con iPod touch, iPhone 3G, 3GS, 4G. www.arjowigginscreativepapers.com

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Durante una splendida serata in occasione della scorsa LuxePack il Gruppo Cordenons ha presentato le ultime novità: la gamma Plike arricchita da 5 nuovi colori alla moda (pink, pastel blue, purple, orange e royal blue) supportata da ricco materiale promozionale legato alla campagna “I like Plike” e il rinnovato campionario Colour con Malmero (nuovi colori), Malmero Perlè, Malmero EB (nuova goffratura) e Notturno (nuova grammatura). A questo si aggiunge Moondream, l’innovativa carta Cordenons che grazie alla semplice stampa a caldo – senza foil – diventa trasparente. www.gruppocordenons.com

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patinate

Educa per l’editoria scolastica

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Carta & nuovi media

Applicazione per iPhone firmata Arjowiggins Creative Papers

Campionari

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Cinque nuovi colori per la gamma Plike

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NEWS

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Educa è una nuova carta appositamente studiata per l’editoria scolastica, ma capace di garantire ottime performance anche in altre applicazioni editoriali. È una patinata con un rapporto ideale tra patina e fibre che garantisce ottimi valori di opacità e spessore alle basse grammature, valorizza le illustrazioni e, grazie alla sua superficie liscia e vellutata, è gradevolmente naturale al tatto. Per ottimizzare la stampa in formato, l’impasto è stato inoltre arricchito con un agente per la riduzione della carica elettrostatica. Disponibile con finitura matt nelle grammature 60 e 65 e, a richiesta, con certificazioni PEFC o FSC, Educa è ideale per la stampa di libri di testo e illustrati, manuali, guide, inserti e report finanziari. www.burgogroup.com

Carta

&Supporti


proverbio cinese

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NEWS

“Un libro è un giardino che puoi custodire in tasca”.

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La nota agenda di Arctic Paper per il 2011 ha adottato un nuovo look offrendo una migliore visuale dei giorni oltre a bellissime immagini stampate sulle sei qualità della gamma Munken Design offrendo così una piccola dimostrazione delle notevoli potenzialità di queste carte. E poiché il messaggio del 2011 è l’ambiente, ogni mese è accompagnato da una frase, un suggerimento, un consiglio su come, con piccoli gesti quotidiani, ognuno di noi può salvaguardare l’ambiente. Un altro elemento che caratterizza la nuova Munken Agenda è l’interattività: su ogni mese è stato inserito un link attraverso il quale su internet è possibile partecipare a piccole competizioni per poter vincere interessanti premi o avere la possibilità di scaricare bellissime immagini. Dal sito è anche possibile scaricare gratuitamente uno screensaver che, sincronizzato con l’orologio del computer, può essere utilizzato come agenda. www.arcticpaper.com

agende

Il 2011 scandito dalla gamma Munken Design

5 campionari

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non patinata

Un “gustoso” visual book per la Tatami

EcoLite: bassa grammatura, alta competitività

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È un visual book per buongustai quello che presenta Tatami, una carta patinata su entrambi i lati con finitura satin, bianca e avoriata, di pura cellulosa ecologica ECF, certificata FSC. Una carta ad alto spessore e corpo, che genera al tatto un “effetto velluto” molto gradevole e che è in grado di valorizzare diversi impieghi, grafici e cartotecnici. È disponibile in sei grammature (115, 135, 150, 170, 200 e 250), nei formati impaccato e bancalato da 64x88 cm e 70x100 cm. Tatami fa parte del campionario Fedrigoni Symbol, un catalogo di carte e cartoncini innovativi che offrono il brillante effetto della patinatura in fase di stampa su una carta nata e lavorata nel massimo rispetto dell’ambiente. www.fedrigoni.com

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UPM ha lanciato EcoLite, una nuova carta non patinata disponibile in grammature molto basse che vanno da 29 a 31 g. EcoLite è ecologica ed è caratterizzata da un basso costo, peculiarità queste che la rendono ideale per una molteplicità di stampati quali: manuali, opuscoli, inserti, volantini, cataloghi ecc. Questa nuova carta non patinata viene prodotta nella cartiera UPM di Kaipola in Finlandia. www.upm.com/en/paper 61


SpazioEcologia Stampa sostenibile

Una tipografia verde come la stampa L’inaugurazione è stata organizzata per ottenere un notevole impatto mediatico: la presenza della Rai regionale, il sindaco di Genova e, naturalmente, le istituzioni e i principali fornitori. Ci siamo dunque recati a visitare questa “prima tipografia ecologica in Liguria”, come era stata definita, con molto scetticismo e pronti a esprimere tutte le nostre critiche...

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Si fa presto a cavalcare la moda dell’ambiente, ma conosciamo poche aziende di stampa in Italia veramente e seriamente certificate e che non lo siano solo per sfizio. La Tipografia Grafica KC si trova in una posizione caratteristica della città, in un normale caseggiato, accanto alla piccola stazione del treno a scartamento ridotto Genova-Casella, che raggiunge l’entroterra genovese serpeggiando sui monti dell’Appennino. All’interno della tipografia c’è anche KC Edizioni, piccolo editore che pubblica in particolare libretti per bambini scritti in gran parte da Enrico Chiarella (Kicco per gli amici), fondatore della tipografia in questione una trentina di anni fa. Spazi angusti, tipicamente liguri. Ma come si entra si avverte l’ambiente rilassato e familiare, in cui dominano i contenitori per una raccolta altamente differenziata. Entriamo subito in argomento con Giacomo Chiarella, figlio d’arte, che appare subito un appassionato del suo lavoro di “tipografo” e sostenitore convinto della necessità di alterare l’ambiente il meno possibile, «perché quando

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di MARCO F. PICASSO


“Gli investimenti vanno fatti guardando la realtà di oggi ma pensando al futuro, alla conservazione dell’ambiente”

Giacomo Chiarella

L’esempio di una piccola tipografia familiare che è entrata nel mondo “eco-print” ed è certificata FSC.

si produce, per forza di cose l’ambiente viene alterato». La decisione di realizzare una tipografia ecologica viene quindi per vocazione nel momento in cui si tratta di dover ammodernare gli impianti produttivi. «Dovendo fare degli investimenti dobbiamo guardare alla realtà di oggi, ma con l’occhio puntato avanti» dice Giacomo «e secondo me il futuro non può prescindere dall’ambiente. Lo dobbiamo fare per noi e per i nostri figli». E allora la decisione è per un cambiamento drastico, completo. Anche se questo comporta oneri e fatica in più. Una delle fatiche è far comprendere al cliente che un prodotto veramente rispettoso dell’ambiente, ecosostenibile come si dice oggi, può costare di più. Ma molti lo accettano, anche perché – qui sta il punto – si può produrre uno stampato ecologico, ma anche di ottima qualità. Quindi c’è un ritorno commerciale... «Sembra di sì, perché oggi, a parte le istituzioni che richiedono carta certificata FSC e lavorazioni in rispetto per l’ambiente, sono molti anche i privati che fanno attenzione all’ambiente. Ma per prima cosa dobbiamo anche saper essere a loro disposizione, attenti alle loro esigenze di buona qualità e di servizio». Il mercato oggi non accetta aumenti, ma il tipografo può considerare le spese in più sostenute come spesa di pubblicità, del resto vi è un certo ritorno d’immagine a essere realmente “ecologici”.

Alla presenza del sindaco Il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, taglia il nastro all’inaugurazione della prima tipografia ecologica della Liguria.

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come si può essere “ecologici” Alla base delle scelte c’è la necessità di eliminare ogni tipo di smaltimento problematico. «Il nostro primo obiettivo era quindi di non dover avere residui che richiedessero registri particolari per lo smaltimento. Solo le latte dell’inchiostro e la carta fanno parte dei residui che registriamo e consegniamo agli specialisti». Ma l’energia, la CO2, la plastificazione? Energia rinnovabile. Questo è il punto di partenza. La Tipografia KC ha fatto un contratto con Multiutility per la fornitura di energia pulita al 100%, sostituendo

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NEWS Per sostenere i propri clienti nella ricerca di un’attività sostenibile, in un modo quantitativo e sostenuto da dati effettivi, Sun Chemical ha pubblicato un rapporto chiamato “Impatto ambientale delle emissioni di carbonio 2010”, che delinea i risultati di nove analisi ambientali condotte recentemente, rivolte a quantificare l’impatto delle emissioni di carbonio delle proprie linee di produzione. I risultati evidenziati nel documento forniscono dati che saranno utilizzati da Sun Chemical per migliorare ulteriormente i proprio processi produttivi, al fine di ridurre l’impatto ambientale della propria attività e delle proprie linee di produzione. Le analisi si concentrano sulle emissioni dei gas serra (GHG) associati con le attività produttive e di distribuzione, detto anche il ciclo di vita “dalla fabbrica al cliente”, dei prodotti di Sun Chemical. L’analisi ha riguardato sei linee di produzione Sun Chemical, per un totale di nove prodotti, a rappresentare circa il 90% dei prodotti offerti, tra cui: inchiostri neri coldset, inchiostri colore coldset, inchiostro rotocalco da pubblicazione, basi in nitrocellulosa, inchiostro in nitrocellulosa, inchiostri flessografici a base acqua, dispersioni flexo ad acqua, inchiostri a essiccazione per energia e inchiostri da forno. Il “Rapporto di impatto ambientale di emissioni di carbonio 2010” è disponibile per tutti i clienti ed è possibile richiederlo online tramite l’indirizzo www.sunchemical.com/sustainability.

pannelli solari sul tetto

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Da fine ottobre sul tetto della sede di Epson Italia ci sono 117 metri quadri di pannelli fotovoltaici che producono 17.000 kWh annui e permettono all’azienda di ridurre di circa 9 tonnellate le emissioni di CO2. Con questo investimento, Epson continua il suo cammino verso un reale e concreto rispetto dell’ambiente, con un impegno decennale a livello mondiale che le ha permesso di essere selezionata per la terza volta negli indici Dow Jones Sustainability World Index (DJSI World) e Dow Jones Sustainability Asia Pacific Index (DJSI Asia Pacifico) per gli investimenti socialmente responsabili. «Da sempre l’attenzione verso l’ambiente è parte integrante della nostra strategia aziendale», afferma Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson Italia, «e l’installazione dei pannelli solari rappresenta un passo avanti reale nel progetto di riduzione del 90% delle emissioni di CO2 entro il 2050. Una testimonianza ulteriore di quanto la salvaguardia dell’ambiente sia per noi importante è data dal valore degli investimenti per iniziative sostenibili, salito in pochi anni da 3 milioni a 5 milioni di euro a livello mondiale».

così la tradizionale fornitura di energia elettrica ottenuta dal petrolio. Per la stampa offset si è optato, dopo opportuna valutazione, per la Presstek DI che permette di stampare con inchiostri waterless e quindi senza soluzioni di bagnatura, senza alcool isopropilico e senza solventi. Inoltre, lo sviluppo delle lastre in macchina (la soluzione DI – Direct Imaging) evita l’uso di chimici di sviluppo. «Prima di decidere per la Presstek ci siamo informati: ma poiché tutti i clienti Digraph [l’azienda romana distributrice per l’Italia - ndr] ai quali telefonavamo si dicevano entusiasti di questa macchina, abbiamo temuto che fossero d’accordo con il fornitore...», scherza Giacomo Chiarella, «ma oggi siamo entusiasti anche noi. Quanto alle emissioni di CO2 noi aderiamo al progetto Impatto Zero [l’innovativo progetto italiano ideato nel 2001 da LifeGate - ndr] per cui compensiamo le emissioni generate in azienda con la creazione di nuove foreste in Costa Rica». Ma anche in prestampa si pensa all’ambiente utilizzando stampanti per le piccole tirature con inchiostri a cera (Xerox ColorQube 9201) e plotter con inchiostri a base acqua e senza uso di pigmenti a solvente per le prove colore certificate (Epson 10600). Va da sé che tutta la carta utilizzata è ecologica e certificata FSC anche se riciclata, secondo le tre modalità previste dal marchio FSC che identifica tutte le materie prime provenienti da foreste gestite in maniera corretta, anche secondo gli standard sociali. Per la carta riciclata il marchio FSC C005760 deve infatti certificare che anche il riciclo è stato ottenuto con operazioni in rispetto per l’ambiente. Ma se i clienti chiedono la verniciatura o, peggio, la plastificazione? Qui Chiarella si illumina perché tiene “l’asso nella manica”: «Dopo accurate ricerche abbiamo scoperto che esiste una pellicola in triacetato di cellulosa, ottenuta da anidride acetica e cellulosa ricavata dagli alberi». I risultati che vediamo sono uguali se non migliori della plastificazione tradizionale. «È una pellicola che reperiamo direttamente dall’Inghilterra, e in questo modo anche lo smaltimento dello stampato, contraddistinto dal logo Plastic Free, nella raccolta differenziata fa parte della carta». Ma la finitura sembra un “fiore all’occhiello” perché ci mostra la legatura a filo refe effettuata con la macchina per cucire utilizzando solo fili di cotone, anche colorati per l’esterno. La floccatura, stampata in offset, è fatta con cotone naturale.

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rapporto sull’impatto ambientale dell’attività


NEWS

Tutto rigorosamente ecologico “La stampa digitale ha un impatto ambientale Energia rinnovabile, una macchina da stampa waterless, più basso rispetto alla stampa tradizionale” quindi senza soluzione di bagnatura, senza alcool isopropilico e senza solventi, carta certificata FSC: Davide Biancorosso questi i pilastri “green” della Tipografia Grafica KC.

Addio sacchetti di plastica, ma la confusione regna sovrana • Carbon footprint rappresenta il contributo che le attività umane producono sull’effetto serra (GHE) espresso in tonnellate di CO2 • La carbon footprint rappresenta circa il 50% dell’impronta ambientale totale • Non è la sola responsabile del cambiamento climatico in atto

Ma vediamo anche altri stampati nobilitati con verniciature drip-off e goffrature a secco. Anche la consegna del prodotto avviene in maniera ecologica e certificata: non solo con la carta per gli imballi e perfino il nastro adesivo, rigorosamente in carta, ma le consegne avvengono – se in città – con veicoli elettrici: «La novità è che, come facevano i nostri nonni, consegniamo gli stampati con una bicicletta elettrica» (in realtà un triciclo).

Con il 1° gennaio l’Italia ha detto addio alle vecchie buste in plastica in quanto è entrato in vigore il divieto di commercializzazione dei sacchetti in plastica, anche se viene concessa agli esercizi commerciali la possibilità di esaurire le scorte a titolo gratuito per il cliente. Per il resto si brancola ancora nel buio, vista la mancata emanazione di decreti attuativi o di circolari informative che definiscono l’applicazione di eventuali sanzioni, quali comparti del commercio verranno interessati dal provvedimento, quali tipologie di sacchetto sono bandite e se per “sacchetti biodegradabili” si intendano esclusivamente quelli che rispondono ai requisiti di biodegradabilità e compostabilità definiti dalla norma UNI EN 13432. In attesa di capire meglio cosa succederà restano quanto mai validi gli obiettivi e la battaglia condotta dalla campagna “Porta la Sporta”, che promuove l’eliminazione progressiva delle soluzioni “usa e getta” attraverso l’utilizzo di borse riutilizzabili nei supermercati, anche in considerazione del fatto che il sacchetto biodegradabile costa almeno il doppio ed è più fragile di quello di plastica. Si tratta di un importante passo verso la difesa dell’ambiente. In Italia si consumano ogni anno circa 20 miliardi di buste: sostituendo con 10 sporte riutilizzabili i 130 sacchetti di plastica che ogni italiano consuma all’anno si possono risparmiare più di 180mila tonnellate di petrolio e di emissioni di CO2. Inoltre si eviterà di disperdere plastica indistruttibile nei campi, lungo le rive dei fiumi e nei mari.

Ma vogliamo fare di più

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Il prossimo obiettivo è aprire le porte della tipografia alle scuole affinché i bambini capiscano come nasce uno stampato ma educandoli anche al rispetto per l’ambiente. Per questo, il giorno dell’inaugurazione il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, ha dato un suggerimento, subito accolto: collaborare con il Museo della Stampa di Genova che sarà presto trasferito dal Comune nella zona dell’Acquario, per dare una conoscenza più ampia della tipografia, a partire dal piombo. Da questa proposta sta già nascendo un nuovo progetto: come preconizzato dal fondatore e curatore del Museo, Francesco Pirella, insieme a Gillo Dorfles, Edoardo Sanguineti e Mario Persico, nel Manifesto dell’Antilibro (Etica e didattica per l’autoproduzione di un libro nell’era digitale) lanciato proprio a Genova nell’ormai lontano 1995, la “tipografia verde” metterà a disposizione degli artisti i fogliacci di avviamento. Tutta la carta per il riciclo sarà riutilizzata “prima del macero” come contenitore di nuovi messaggi culturali. Ne è un esempio recente il calendario 2010 di Fontegrafica, ma lo sono anche gli “antilibri” di Pirella e altre soluzioni artistiche di sicuro interesse e, soprattutto, innovativi nell’impiego totale della carta. Ci salutiamo con la promessa che il progetto verde della prima tipografia ecologica della Liguria non deve fermarsi qui e usciamo, delusi per non aver potuto contestare, come ci eravamo prefissati: per Enrico e Giacomo Chiarella, l’ambiente non è una moda da cavalcare ma una missione da compiere. Complimenti a loro.

il premio per la sensibilità ambientale

Nell’ambito della cerimonia di premiazione degli European Business Awards 2010, Océ si è aggiudicata il prestigioso riconoscimento Ruban d’Honneur tra 15.000 aziende. In particolare, Océ è stata menzionata tra le 10 migliori aziende della categoria “Environmental Awareness” per gli importanti risultati conseguiti in tema di riutilizzo delle componenti dei sistemi di stampa, contribuendo a ridurre in modo significativo l’impatto sull’ambiente.

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Colophon Il Poligrafico Italiano n.121

uscita 28 gennaio 2011

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