il Poligrafico 111/2010 - Gennaio

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il poligrafico 111/2010

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N. 111/2010 Gennaio - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Poste Italiane spa - Spediz. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art.1 comma 1 DCB Milano - Euro 9,00

il poligrafico Stampa e nuovi media nell’era digitale

L’immobilità non paga Intervista a Matteo Rigamonti di pixart.it a pag. 24

La “macchina da stampa del futuro”

In esclusiva scopriamo la Kodak Prosper a pag. 28

Verso il “file PDF perfetto”

Incontro con il guru del PDF Olaf DrÜmmer a pag. 32

In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

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Sommario In primo piano Fusione Ottavio Capriolo - Venturini . . 8 Le attività di stampa Feltrinelli ad Arvato Print Italy . . . . . . . . . . . . . 8 La corsa per le Officine Grafiche De Agostini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 Patto azionario e industriale tra Seregni e Amodei . . . . . . . . . . . . . . 10 Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Aziende grafiche italiane . . . . . . 14 Istituzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 I calendari 2010 . . . . . . . . . . . . . . 22 INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Matteo Rigamonti (pixart.it) . . . . . . . 24 Olaf Drümmer, guru del PDF . . . . . . 32 Silvia Dal Cin (Arti Grafiche Conegliano) . . . . . . . . 46

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In esclusiva presentiamo Kodak Prosper, “la macchina da stampa del futuro”

TECNOLOGIE Kodak Prosper: la “macchina da stampa del futuro” . . . . . . . . . . 28 Canon imageRunner Advance Pro . . 35 News dalle aziende . . . . . . . . . . . . 44 EVENTI Le risposte di PaperlinX alla crisi . . . 39 iDay, al San Zeno la “giornata delle idee” . . . . . . . . . . . . 57 TAGA Day 2009 . . . . . . . . . . . . . . . 62

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formazionE Gestione aziendale Pianificare o navigare a vista? . . . . . 50

Incontro con Olaf Drümmer, il guru del PDF

mErcati Spazio etichette Dal convegno Gipea . . . . . . . . . . . . 58

57

uominI&azienDe PuntoWeb (Gruppo Farina) . . . . . . . 55 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 PENSIERI D’AUTORE Alberto Sironi Votare il “cliente dell’anno”: perché no? . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com

“iDay”, una giornata di studio sull’evoluzione dei mezzi di comunicazione grafica e multimediale


il poligrafico

tutto il numero

in un minuto

Stampa e nuovi media nell’era digitale

Intervista a Matteo Rigamonti di pixart.it

aziende fiori all’occhiello

l’industria grafica, un futuro da reinventare Con il primo numero del 2010 inauguriamo una serie di interviste ai protagonisti del settore, tra aziende grafiche e fornitori, che esprimono il loro punto di vista sul futuro della comunicazione stampata. Questo mese Achille Perego incontra Matteo Rigamonti, deus ex machina di pixart.it, azienda leader nel web-to-print e nella stampa digitale. A pag. 24

24 8

Ad Arvato Print Italy la stampa dei titoli Feltrinelli

la nuova kodak prosper Andiamo alla scoperta (un’esclusiva per Il Poligrafico) della tecnologia e delle funzioni che sono alla base della nuova Prosper di Kodak, la macchina da stampa inkjet che si preannuncia come la “macchina da stampa del futuro” e che sarà lanciata in maggio alla Ipex. A pag. 28 L’evoluzione del PDF Intervista a Olaf Drümmer, CEO di Callas Software e Axaio Software, per saperne di più sull’evoluzione del PDF. Un approfondimento ma anche una sintesi sulle soluzioni oggi disponibili e che individuano nel PDF/X-4 la versione ideale per le arti grafiche. A pag. 32

22

Calendari 2010: bellezza delle immagini, originalità, tecniche di stampa particolari

I nostri collaboratori Luca Brentegani, Claudio Della Rossa, Achille Perego, Alberto Sironi

formazione Ritorna anche nel 2010 il tradizionale appuntamento con Claudio Della Rossa che di volta in volta analizza varie tematiche legate al marketing, organizzazione e management. Questo mese si parla di pianificazione aziendale. A pag. 50 taga day 2009 Reportage dall’appuntamento annuale di TAGA Italia che ha incontrato il mondo grafico italiano a Milano lo scorso novembre. Un convegno ricco di proposte con l’accento sui PDF/X/A/UA. A pag. 62 “spazio etichette” Dati, trend e attività legate al settore dei produttori di etichette autoadesive. Se ne è parlato nel corso dell’assemblea/convegno dell’associazione Gipea tenutasi a fine 2009. A pag. 58


I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria

6

A Accademia Poligrafico 19,42 Acimga 16 ACM 61 Adobe 32,44,56 AIE 16 Alaska Poligrafoform. 61 Albani Enrico 16 Aluprint 61 Amodei Roberto 10 ANES 16 Archem 17 ARGI 16 Arvato Print Italy 8 ASIG 16 Assocarta 16 Assografici 16 ATIF 16 Atlantic Zeiser 21 Avery Dennison 60 Axaio Software 32,63

16 CEPI Cervellati Claudio 39 Chesapeake Bristol 60 Chiavegato Luca 57 Ciscra 9 Coates Lorilleux 9 Colorgate 49 Colorgraf 2 Comer Luca 63 Comexi 60 Computer VAR NordEst 19,47 Concreta Comunicazioni 22 Conegliano Arti Grafiche 46 Confindustria 60 Conti Editore 10 Converflex 59 Corapack 16 Cordenons gruppo 12,22 Creo 55 CS Tipolitografica 19 Culicchi Paolo 16

B Balestrini Carlo Banfi Gian Carlo Bazzoni Sara Behrend Heike Beil Group Berengo Gardin Gianni Bianchi Silvano Biancorosso Davide Bobst Boccia Arti Grafiche Bondioli Gianluca Borgogna Vincenzo Boroli Andrea Bozzi Tipolitografia Buentemeyer Kai Burgo Distribuzione Burgo Group

62 12 22 9 64 22 10 64 60 10 20 10 9 22 12 22 16

D D’Andrea Stefano Dal Cin Silvia Daprà Giovanni De Agostini De Blasi Agata De Cian Dario Deflorian Fabio Deidda Giampiero Della Rossa Claudio Della Torre Laura DG Vianini Diaven Digital Flex Ditom Drummer Olaf Drupa 2012 DuPont

16 46 63 9,57 16 14 9 12 19 16 12 16 16 16 32,63 60 60

C Cabrini Gianni 8 Calcagni Marco 16 Caledonia 39 Callas Software 32,63 Canon 35 Capriolo Venturini 8 Carrus Sandro 22 Carthago 39 Cartiere del Garda 23 Centro Graf. Francescano 14 Centro Stampa Quotidiani 14

E ECI Edigit Editoriale Bresciana Effe 2005 EFI Enipg Epson Erre Di Esse Grafica EskoArtwork Esperia Esposito Luigi

34 7,61 14 9 49 62 23,49 9 60 19 56

Eurobags

16

F Farina Mario 55 55 Farina Maurizio FCP 16 FD grafica e stampa 19 Fedrizzi Group 61 Fedrizzi Luca 61 Feltrinelli Editore 8 Ferreri Gennaro 14 FIEG 16 Finat 59 Fingraf 10 Fiore Antonino 16 Fisat 9 Fischer&Krecke 60 Flexo Wash 60 Flexo4All 60 Flint Group 61 Fogra 45,49 Fontegrafica 23 Frigerio Roberto 16 Fujifilm 44 Futurgraf 19 G G. Canale 19 Gaito Giuseppe 8 Galvan Arti Grafiche 14 Galvan Marcello 14 Garofalo Alessandro 59 Geelen Marc 12 Gerboni Emilio 62 Gerry Weber 60 Giambelli Dario 9 Gipea 58 GMG 49,55,64 Goia Carlo Antonio 14 GPN 67 Graphart 10 Graphoassistance 12 Grapp 49 Gruppo Farina 55 Gruppo Giovani Imprenditori Unindustria TV 46 Gruppo Padovana 23 Gruppo Seregni 10 H Hall Magnus Handelsblatt Hansen Helge

16 8 12

Heidelberg 8,10,14,55,61 HP 45,49 Huber Group 13,23,63 I I.B.E. 9 I2Capital 8 IBM 34 IGB Group 19 imille 23 Inprint 9 Intergraf 62 Ipack-Ima 59 Ipex 2010 8,28 Ist. Grafico Mestre 63 Ist. Salesiano San Zeno 57 J-K Joyce Kevin M. 29 KBA 12,14,68 KBA Italia 12 Kodak 8,16,28,45 Kolbus GmbH 12 Kolbus Italia 12 Komori 3,14,55 Komori Italia 10 Kranert Oliver 8 L La Trait d’union Lanfossi Luigi Lanificio Varesi Legatoria del Verbano Litorama gruppo Lohmann Lüscher

23 62 20 9 9 60 14

M Macchingraf 10,19 MacUP 49 Mambretti Alessandro 63 Mapigraf 64 Marchi Girolamo 16 Martin Automatic 61 Mazzeri Giorgio 63 Mimmi Roberto 21 Minacci Maurizio 9 Moizo Fulvio 60 Moneta Sebastiano 8 Montersino Massimo 63 Monti Adalberto 62 Müller Bruno 14 Müller Christoph 12


M체ller Martini Musso Carlo

14,30,61 9

N N채f Kurt NexPress Solutions Nicoletti Ira Nicolis Alessandro NIIAG Nitschke Joachim

14 8 16 57 8 12

O Off. Grafiche Novara 1901 9 53 Omega Center 16,60 Omet 8 Ottavio Capriolo P-Q Pantone 44 11,12 PaperlinX 39 PaperlinX Italia 9 Pasquino Franco 34 PDF/A Comp. Center 9 Peri Federico 10 Periodica 14,25,36,37,41 pixart.it 10 Polar 58 Pollici Alfredo 39 Polyedra 8 Postel 60 Praxair 10 Presidio Lussemburgo 63 Privato Lorenzo 23 Punto Offset 55 PuntoWeb 44 Quark R Radice Massimo 16 23 Rantanen Marko 60 Ravazzolo Marco 10 Razza Pasquale 19 Rds Webprinting 22 Renografica 21 Rescaldani Luigi 9 Rescigno Andrea 15 Ricoh 19 Ricoh Italia Rigamonti Matteo 14,24,41 61 Rogers Corp. 40 Rossi Laura 22 Rossi Mirko 19 Roto Alba 10 Roto3 18 Rotoform 19 Rubbettino S Sappi Sappi Italia Schober Schreiner MediPharm Scuderi Antonio

12 19 45 61 57

Securjet Selecta Seregni Umberto SESAAB Siegwerk Siegwerk Italy Sigloch Simec Group Simonazzi Sinigaglia Marco Sintetik Siotec Sipiel Grafica Sitma Machinery Siz Grafiche Soma Spada Marco Special Print Speroni Corrado Spreafico Roberto Stampamedia.net SteCam Storaro Vittorio Studio Xilox Suardi Matteo Sun Chemical Suppi Grafiche

21 8 10 14 60 16 12 16 16 63 57 22 8 48 10 60 62 54 63 9 30,65 49 23 47 12 9,16 9

T TAGA Italia 34,38,62 56 Techkon 21 Tecnologie Grafiche 60 Tesa 61 TLMI 19 Toffanin Tipografia 16 Tommasi Adolfo 23 Top Color Travagliati Industria 14 Cartotecnica 14 Trovati Samuele V Venturini Dmc Vergnano Andrea Verheugen Gunther Vicini Gianfranco Villaraggia Clementino Vimercati Andrea Volken Bernd

8 16 16 64 9 59 14

W-X Windmoller&Holscher X-Rite Xerox

60 44 45

Z Zamboni Daniela Zanotti Tiziano Zucca Ottavio Z체nd Italia

9 57 12 20

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PIOMBI

LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese

AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI/ISTITUZIONI Congressi, seminari, mostre, inaugurazioni

Ottavio Capriolo e Venturini Dmc si fondono Nasce un service di stampa specializzato nel direct marketing

n Ottavio Capriolo, storica azienda di Caleppio di Settala (MI) e Venturini Dmc di San Martino in Rio (RE) da quest’anno sono un’unica realtà. Il 31 dicembre del 2009, infatti, è diventata operativa a tutti gli effetti l’integrazione tra le due aziende che hanno così dato vita a un’unica società, la Capriolo Venturini, primo service di stampa in Italia specializzato nel settore del direct marketing. La nuova azienda (40 milioni di euro di ricavi stimati per il 2010 e circa 200 dipendenti) fa capo per circa il 50% ai soci

storici della Capriolo e per il restante 50% a I2Capital, il fondo di private equity che aveva un anno e mezzo fa acquisito il Gruppo Venturini e che continua a controllare al 100% la capofila Selecta, l’azienda veneta entrata in Venturini nel 2004, che resta il secondo operatore italiano, dopo Postel, nella business communication con 400 milioni di buste all’anno. La scelta di mettersi insieme e diventare il primo operatore del mercato del direct marketing, spiega Sebastiano Moneta, manager e azionista di Capriolo, è nata

Un ritorno alla stampa digitale per Heidelberg?

Feltrinelli cede le attività di stampa ad Arvato Print Italy

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capacità produttiva che vede la Capriolo Venturini disporre di tutti i tipi di stampa: foglio, modulo continuo, roto-offset e digitale. Infine, sono già state decise le cariche operative alla guida della neonata società che vedono presidente Sebastiano Moneta, amministratore delegato Gianni Cabrini (che aveva la stessa carica in Venturini Dmc) e direttore generale Giuseppe Gaito che, dopo aver lavorato in Venturini e Postel, da circa tre anni era approdato nell’azienda milanese. Achille Perego

L’accordo pluriennale prevede la stampa di 1.000 titoli all’anno

nArvato Print Italy ha siglato con la casa

editrice Feltrinelli un accordo di durata pluriennale per la stampa dei libri delle sue diverse collane. Con la firma dell’accordo, Arvato Print Italy acquisisce il ramo di azienda dell’Editore Feltrinelli relativo alle attività di stampa della ex Grafica Sipiel, dove vengono a tutt’oggi stampati i titoli Feltrinelli. Dopo un primo periodo di transizione della durata di dodici mesi, queste attività verranno assorbite dal Nuovo Istituto Italiano d’Arti Grafiche (NIIAG), stabilimento di stampa fornitore di servizi nel settore delle riviste e libri. «Questo importante accordo è stato possibile soprattutto grazie alla condivisione di una visione comune tra noi e Feltrinelli», ha commentato Oliver Kranert, amministratore delegato di Arvato Print Italy, «soprattutto per quanto riguarda le relazioni con i dipendenti, improntate a un rapporto di reale partenariato». Nell’ambito dell’accordo sottoscritto, che prevede la cessione da parte di Feltrinelli ad Arvato delle attività produttive di stampa e dei macchinari esistenti, sono stati comunque garantiti i livelli occupazionali esistenti: i 17 dipendenti di Grafica Sipiel continueranno a prestare la loro opera nell’ambito IPI 110/09

Secondo quanto pubblicato dal quotidiano tedesco Handelsblatt, Heidelberg sarebbe in trattative con alcuni produttori di macchine da stampa digitale per rientrare in un business che nel 2004 aveva abbandonato, cedendo a Kodak la propria quota del 50% della NexPress Solutions L.L.C., una joint venture creata da Kodak e Heidelberg per la produzione di macchine da stampa digitali. E tra le aziende con le quali il produttore tedesco è in contatto risulta esserci la stessa Kodak. Maggiori dettagli dovrebbero trapelare il mese prossimo e l’annuncio ufficiale verrà dato in occasione della prossima edizione di Ipex 2009, che aprirà i battenti il 18 maggio a Birmingham.

dall’ottima complementarietà dei business delle due aziende, Venturini Dmc forte nelle grandi tirature e sui mercati esteri, Capriolo nelle piccole e medie tirature, nella gestione dei dati e nel marketing intelligence. Operativamente Capriolo e Venturini Dmc continueranno a mantenere i loro impianti produttivi, anche se saranno sviluppate nel tempo sinergie commerciali e industriali. La fusione non dovrebbe comportare un ridimensionamento nell’organico, mentre si sta lavorando a un piano di investimento per rafforzare una


PIOMBI

PrimoPiano

La corsa per le Officine Grafiche della De Agostini

Sono in lizza la Inprint (Litorama) e il Gruppo Spreafico di Merate  La firma sull’accordo non è stata ancora messa ma potrebbe trattarsi solo di qualche settimana per sapere quale sarà il destino delle Officine Grafiche Novara 1901, ovvero la ex azienda di stampa della De Agostini che è stata scorporata a suo tempo dalla casa editrice e fa ora capo a un ramo della famiglia Boroli, rappresentata dal presidente della società Andrea Boroli. Storica azienda novarese nata come tipografia di una delle case editrici più famose d’Italia, le Officine Grafiche Novara 1901 stanno attraversando un momento di difficoltà sia congiunturale sia strutturale. Da una parte, infatti, l’azienda sconta il calo d’attività nel settore stampati della De Agostini e dall’altra deve confrontarsi con la sempre più forte concorrenza del mercato

sul fronte dei lavori per conto terzi. Una situazione che ha portato i vertici e la proprietà dell’azienda a decidere già da tempo la ricerca di un partner industriale destinato in futuro a diventare il nuovo gestore e proprietario dell’azienda che ancora oggi dà lavoro a quasi 350 dipendenti, circa 250 nella sede di Novara e altri 80 nella ex Legatoria del Verbano di Gravellona Toce. Ai sindacati non sono state date ancora comunicazioni ufficiali. L’ultima risale al settembre scorso quando l’azienda aveva fatto sapere che entro la fine dell’anno avrebbe chiuso la partita della ricerca di un acquirente. In realtà le trattative si sono dimostrate più laboriose del previsto ma adesso sarebbero entrate nella fase finale e i vertici della società della famiglia Boroli starebbero esaminando una serie di

offerte, anche se la vera sfida si sarebbe ridotta alle proposte presentate da Inprint (Gruppo Litorama) e dalla famiglia Spreafico di Merate. L’offerta fatta dal gruppo meratese (190 dipendenti divisi in varie aziende, ovvero I.B.E. e Grafiche Suppi che operano nel settore etichette, Erre Di Esse Grafica che stampa modulistica e lavori commerciali e Ciscra, specializzata nella stampa piana) risale a qualche mese fa, come conferma uno dei titolari, Roberto Spreafico: «Abbiamo manifestato interesse per le Officine Grafiche di Novara con l’obiettivo di rilevarne la gestione e la proprietà». In realtà i vertici dell’azienda di Novara guarderebbero con molto interesse anche all’offerta presentata dalla Inprint. Sarà sicuramente una vittoria sul filo di lana... A.P.

La firma del contratto Da sinistra: Federico Peri (CFO GG Feltrinelli Editore); Daniela Zamboni (legale Feltrinelli); Dario Giambelli (CEO Feltrinelli); Oliver Kranert (CEO Arvato Print Italy); Maurizio Minacci (direttore Pianificazione e Sviluppo di Effe 2005 Finanziaria Feltrinelli); Andrea Rescigno (legale Arvato). A sinistra, il gruppo dei dipendenti di Grafica Sipiel.

della nuova società. «Abbiamo scelto Arvato perché garantirà a Feltrinelli il mantenimento dei livelli qualitativi di produzione cui siamo da sempre abituati con la stampa gestita direttamente», ha dichiarato Dario Giambelli, amministratore delegato della holding del gruppo Feltrinelli, «ma anche per garantire al nostro Gruppo, attraverso la sottoscrizione di un contratto pluriennale di servizio, una potenzialità di sviluppo che solo un partner come Arvato può offrire. Siamo quindi particolarmente soddisfatti per l’accordo raggiunto. Siamo certi che questa sarà una partnership duratura nel tempo». Grazie al volume di produzione legato ai libri Feltrinelli, il NIIAG potrà continuare a occupare una posizione di rilievo nonostante la diminuzione dei volumi di stampa legati alle iniziative editoriali dei maggiori quotidiani italiani quali la Repubblica e

Corriere della Sera, che per anni hanno assicurato elevate tirature. A partire dallo scorso 4 gennaio, NIIAG si è aggiudicato la stampa dei libri Feltrinelli. «È una grande sfida professionale per noi di Arvato poter realizzare gli ordini di Feltrinelli e fornire al contempo un servizio sempre al top», ha spiegato Heike Behrend, direttrice del Customer Service di NIIAG. «Ci sono tutte le migliori condizioni per svolgere un lavoro efficace e di qualità», ha affermato Maurizio Minacci, direttore Pianificazione e Sviluppo di Effe 2005 Finanziaria Feltrinelli e precedente responsabile delle attività produttive di stampa di Feltrinelli, «garantendo i livelli occupazionali, valorizzando la professionalità dei lavoratori e nella prospettiva del miglioramento continuo dell’attività, grazie allo spirito di collaborazione e alle competenze di due partner come Feltrinelli e Arvato».

Deflorian nuovo ad di Sun Chemical Fabio Deflorian, 45 anni, inizia la sua esperienza nel settore degli inchiostri nel 1983 per poi entrare nel ‘98 in Sun Chemical dove assume la responsabilità della divisione Packaging e diventa membro del CdA. Nel 2002 è general manager della divisione Packaging di tutta Sun Chemical Italia (Sun Chemical, Coates Lorilleux e Fisat) e nel 2007 diventa direttore generale Business Liquidi & Offset. La nomina è avvenuta nell’ambito della nuova organizzazione Sun Chemical in Europa, in cui Carlo Musso, precedente ad, è stato nominato group managing director per il Sud Europa e presidente di Sun Chemical Group SpA.

9


PIOMBI IN BREVE L’Italia tra i Paesi al top per installazioni di Speedmaster di grande formato Dal debutto ufficiale sul mercato in occasione di Drupa 2008, sono ad oggi ben 30 le macchine offset di grande formato – Speedmaster XL 145 e XL 162 – installate nel mondo da Heidelberg. Di queste, la metà sono state acquistate da società specializzate nella stampa di packaging (in particolare astucci pieghevoli) e l’altra metà da aziende attive nell’ambito della stampa commerciale ed editoriale. Dodici macchine su trenta sono già in piena produzione.

PrimoPiano

Komori Italia chiude un 2009 positivo n Ripetere l’exploit del 2008 sarebbe stato quasi impossibile anche senza la crisi che non ha risparmiato l’industria grafica. Ma il bilancio del 2009 di Komori Italia in base alle prime stime (i conti ufficialmente si tireranno a marzo) si annuncia positivo, con un fatturato che non ripeterà gli “eccezionali” 36 milioni di euro del 2008 ma che comunque ha “tenuto” con la vendita complessiva di 26 impianti, di cui due rotative e 24 macchine a foglio, mentre nel portafoglio ordini ci sono varie commesse (tutte sul fronte offset a foglio) da evadere in questi primi mesi 2010. Ma positivi, nel commentare l’anno appena concluso, spiega l’amministratore delegato di Komori Italia, Silvano Bianchi, sono anche l’aver comunque chiuso il bilancio in utile e aver mantenuto l’organico senza alcuna riduzione del personale. Delle 26 macchine messe in attività nel 2009, spiega sempre Bianchi, due, come detto, sono rotative: una 16 pagine installata la scorsa

estate alla Roto3 e, sempre nella seconda parte dell’anno, la seconda 32 pagine messa in produzione alla Arti Grafiche Boccia di Salerno. Delle restanti 24 macchine a foglio, il 60% ha riguardato Silvano Bianchi. il formato 50x70 e il 40% il formato 70x100, con una media di gruppi stampa di 5,5, tenendo conto che sono state vendute sia macchine a 4 e 5 colori sia a 8 e due 50x70, una a 10 e una a 12 colori. Dopo aver chiuso positivamente il 2009, Silvano Bianchi e Pasquale Razza, direttore commerciale di Komori Italia, guardano a un 2010 che si annuncia abbastanza in linea con il 2009, prevedendo una crescita per le 50x70, una sostanziale stabilità per le 70x100 e una seria contrazione per le 120x160, oltre a un deciso incremento delle macchine con voltura (8 e 10 colori).

Patto azionario e industriale tra il Gruppo Seregni e Amodei

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Tra i Paesi al top della classifica per numero di installazioni troviamo la Germania, seguita da Francia, Italia e USA. L’Italia vanta due installazioni. Una a Grafiche Siz, dove la Speedmaster XL 162 5 colori equipaggiata con Prinect Inpress Control (per la misurazione spettrofotometrica del foglio in macchina) è arrivata a fine agosto 2008, entrando in produzione due mesi dopo e da poco ha concluso il periodo di test. La seconda è stata installata recentemente presso Graphart di Trieste, già cliente Macchingraf: in questo caso si tratta di una Speedmaster XL 162 5 colori con laccatore e Prinect Inpress Control. L’azienda, specializzata nella stampa commerciale e di libri di alta qualità, prevalentemente destinati a mercati esteri, ha per l’occasione riorganizzato anche i reparti di prestampa e legatoria, investendo in un nuovo CtP Suprasetter 162 automatico 120x160, in un nuovo workflow Prinect e in una linea di taglio automatica Polar 176.

nC’è voluto forse più del previsto ma alla

fine Vincenzo Borgogna, ad del Gruppo Seregni, è riuscito a brindare al nuovo anno con la firma dell’accordo che ha permesso al gruppo di Paderno di incrociare le sue strade (dopo la scomparsa del fondatore Umberto Seregni) con quelle di un importante partner industriale e commerciale che risponde al nome di Roberto Amodei. Dopo aver preso in mano le redini della società e attuato un profondo piano di riorganizzazione, il Gruppo Seregni (90 milioni di ricavi nel 2009 con circa 550 dipendenti) aveva bisogno per guardare con maggior fiducia al futuro di stringere un’importante alleanza industriale. E tra i possibili candidati, la scelta, spiega lo stesso Borgogna, è caduta proprio su Amodei che per dimensione, attività e presenza sul mercato si è rivelato il partner più adatto per crescere insieme. Il patto industriale e commerciale firmato lo scorso dicembre prevede anche un importante aspetto finanziario, ovvero l’ingresso nel capitale di Fingraf, holding a cui fa capo Seregni, del Gruppo bolognese (attraverso la holding Periodica) con una quota di minoranza che verrà stabilita nei prossimi mesi. A vendere le azioni sarà il Fondo di private equity Presidio Lussemburgo che, dopo la morte di Umberto Seregni, possiede il 97% della società mentre il restante 3% è rimasto alla famiglia del fondatore. I due gruppi resteranno autonomi ma si

presenteranno insieme sul mercato. In pratica, spiega sempre Borgogna, quando andremo a vendere i nostri servizi potremo offrire anche le capacità produttive di Amodei e viceversa. Il gruppo guidato da Amodei è molto forte nell’area quotidiani (con Tuttosport e Corriere dello Sport-Stadio e commesse di stampa per giornali come Avvenire e Metro piuttosto che molte testate estere) con rotative a Bologna, Roma, Milano (Monza), Benevento, Cagliari e in Sicilia, ma può contare anche su una casa editrice (Conti Editore) e su un impianto di stampa commerciale sempre a Bologna. In questo modo, sottolinea ancora Borgogna, noi ci concentreremo sempre di più nel nostro core business dei quotidiani e ai clienti che ci chiederanno stampa di riviste o commerciali potremmo offrire la capacità produttiva di Amodei. Insieme, del resto, Seregni - con oltre due milioni di copie stampate al giorno - e Amodei rappresentano il principale polo di stampa quotidiani in Italia, una leadership che in Seregni vogliono mantenere e incrementare grazie anche a investimenti in nuove rotative per nuovi formati di stampa quotidiani. Quest’anno il Gruppo Seregni proseguirà la razionalizzazione di clienti e commesse in Italia e consoliderà per la prima volta circa 22 milioni di ricavi del nuovo centro stampa parigino da cui escono le copie del prestigioso Le Figaro.

A.P.


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Kolbus Italia, la filiale del noto costruttore tedesco che opera direttamente sul nostro mercato da circa 8 mesi, a far data dal primo febbraio 2010 si occuperà anche dell’assistenza tecnica e fornitura dei pezzi di ricambio sia per le macchine Kolbus che per quelle della rappresentata Sigloch. I servizi saranno garantiti da un team di tecnici italiani di provata esperienza che si avvarranno del supporto dell’organizzazione tecnica delle case madri. Kolbus Italia subentra in questa attività a Graphoassistance che era nata nel 2005 e faceva capo alla D.G. Vianini. Nella foto sopra, Giampiero Deidda, amministratore unico di Kolbus Italia (a sinistra) con Kai Buentemeyer, amministratore delegato e socio di Kolbus GmbH.

Sappi chiude lo stabilimento di Kangas

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Sappi Fine Paper Europe si appresta a chiudere lo stabilimento di Kangas in Finlandia per far fronte all’impatto della recessione internazionale. Lo stabilimento, specializzato nella produzione di carta patinata, esiste da 137 anni e impiega 150 persone che resteranno disoccupate a partire dal primo trimestre di quest’anno. I volumi prodotti a Kangas verranno trasferiti alla Sappi Lanaken in Belgio e alla Sappi Kirkniemi in Finlandia, evitando interruzioni nella fornitura ai clienti.

KBA Italia: Helge Hansen nuovo presidente n Il CdA di KBA Italia ha nominato Helge Hansen, CEO del Gruppo KBA, nuovo presidente di KBA Italia, al posto di Christoph Müller, che resta tuttavia nel CdA. Confermate le cariche di Joachim Nitschke come amministratore delegato e Gian Carlo Banfi come direttore generale. Helge Hansen, classe 1947, già presidente di KBAMetronic AG e da marzo 2009 presidente del CdA del gruppo Koenig & Bauer, vanta una lunga esperienza nel mondo dell’economia e della finanza. Il cambiamento al vertice del CdA di KBA Italia è un segnale positivo che sottolinea l’impor-

Il nuovo CDA di KBA Italia con il presidente (al centro) e i due consiglieri Christoph Müller (a sinistra) e Joachim Nitschke.

tanza della filiale italiana del gruppo Koenig & Bauer. «Il mercato italiano, che negli scorsi anni è stato uno dei primi per quanto riguarda le vendite delle macchine KBA – sia per quelle a foglio che per quelle a bobina – deve mantenere il ruolo di leader in quanto mercato principale per KBA», ha detto il nuovo presidente.

Cambi ai vertici in casa Cordenons Dal 16 dicembre Marc Geelen (foto sopra) ha assunto l’incarico di direttore commerciale del Gruppo Cordenons dopo aver svolto, nel corso dello scorso anno, compiti di consulenza strategica. Olandese, quarantaquattro anni, Geelen vanta una vasta esperienza internazionale nel mondo cartario; in particolare nel settore delle carte speciali di cui il Gruppo Cordenons è uno dei leader. Un’altra novità riguarda Matteo Suardi (foto sotto) e la sua nomina, a partire dallo scorso 1° gennaio, a direttore vendite Italia. Suardi fa parte del team Cordenons dal 2006 e, nonostante la giovane età, ha già maturato una profonda e consolidata conoscenza nel campo delle carte speciali. «Il riconoscimento che il mercato ha dato in questi anni alla serietà e alle capacità di Geelen e Suardi», ha commentato Ottavio Zucca, direttore generale del Gruppo Cordenons, «viene giustamente premiato con questi nuovi e importanti progressi di carriera. La pluriennale esperienza nel settore, le capacità commerciali e la passione per la carta, fanno di Geelen e Suardi due figure estremamente rilevanti e significative per gli importanti traguardi di sviluppo che attendono Gruppo Cordenons nei prossimi anni. A loro vanno i migliori auguri di uno splendido e proficuo futuro professionale».

PaperlinX abbandona la produzione di carta Con la chiusura degli stabilimenti di Wesley Vale, in Tasmania, e la cessione delle restanti attività nello stabilimento di Burnie, in Australia, PaperlinX, distributore di carta leader a livello internazionale, esce dalla produzione di carta e si concentra sull’attività di distribuzione di carta da stampa, materiali per il mercato della insegnistica e cartellonistica e, infine, del packaging. La decisione è legata a un processo di riorganizzazione mirato a ridurre i costi, che porterà nei prossimi mesi al taglio di 252 persone in Australia. La vendita delle attività a Burnie rappresenta un’alternativa alla sua chiusura completa, eventualità questa che comprende il mantenimento dei 170 posti di lavoro. L’uscita dalle attività di produzione prevede due fasi, la prima delle quali si concluderà alla fine di marzo e la seconda alla fine di giugno. Sostanzialmente entro fine marzo è prevista la chiusura della continua n. 4 che si trova a Burnie oltre alle macchine 11 e 12 di Wesley Vale. La seconda fase invece riguarda la vendita della cartiera di Burnie, che comprende la continua 10 e le operazioni di converting, o la sua chiusura completa. IPI 111/10

IN BREVE

PIOMBI

fornitori news dalle aziende


Inchiostri per offset a foglio serie ad ampio spettro di applicazione

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Galvan sceglie la tecnologia Lüscher

4a linea d’inserimento Müller Martini Sarà in funzione presso l’azienda di Erbusco per CSQ

dal prossimo ottobre Da sinistra: Kurt Näf (Sales Manager Müller Martini), Dario De Cian (direttore generale CSQ), Carlo Antonio Goia (consulente CSQ), Bruno Müller (CEO Müller Martini), Bernd Volken (direttore generale Müller Martini Italia), Samuele Trovati (Sales Manager).

Arti Grafiche Galvan ha recentemente installato presso il proprio stabilimento di Chieti Scalo il sistema Lüscher XPose! UV 260 e il flusso di lavoro Lüscher Energy Workflow System. Il nuovo sistema CtP ha una testa di esposizione a 64 laser e formato di 137x170 cm ed espone lastre digitali convenzionali positive sensibili agli UV. Il sistema Lüscher ha sostituito un precedente sistema CtP di un altro produttore, basato

Marcello Galvan (a destra) con lo staff Lüscher.

sulla stessa tecnologia UV, che utilizzava lastre negative. Galvan produce circa 25.000 m2 di lastre all’anno, e con il nuovo sistema i costi di acquisto delle lastre si sono ridotti considerevolmente, permettendo di incrementare la produttività che ora è pari a tre lastre nel tempo che prima era necessario per ottenerne una. Il flusso di lavoro dell’azienda è gestito dal sistema Energy Workflow System, capace di gestire contemporaneamente lavorazioni commerciali, editoriali e di packaging.

Una KBA per Travagliati

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L’industria Cartotecnica Travagliati con sede a S. Pietro in Cariano (VR) ha acquistato una KBA Rapida con il formato carta speciale 102x144 cm. Si tratta di una Rapida 142 sopraelevata, con sei gruppi di stampa, torre di verniciatura e uscita prolungata, dotazione per la stampa di cartone fino a 1,2 mm. Dispone inoltre del Cip Link online con protocollo di lavoro, in collegamento con la Rapida 142 a cinque colori più vernice installata nel 1999.

La quarta linea comprende come elementi principali un sistema NewsStitch e NewsTrim III per la cucitura e il taglio in linea di prodotti commerciali e riviste. La linea è inoltre composta da trasportatori NewsGrip-A, polmoni FlexiRoll, inseritrice NewsLiner A, tre linee di formazione pacchi NewsStack con appositore di fascette itinerario, tre linee di imballaggio (con sistema di cellofanatura e reggiatura incrociata) e un sistema di rampa automatico. A nove anni dalla sua fondazione come joint venture degli editori SESAAB ed Editoriale Bresciana, il centro stampa di Erbusco produce in misura crescente, oltre ai tre quotidiani l’Eco di Bergamo, il Giornale di Brescia e La Provincia (quest’ultimo in quattro edizioni diverse), anche riviste, inserti per giornali e prodotti commerciali. Per intensificare questa attività produttiva, il centro stampa, che oggi dispone di tre rotative coldset, ha investito un anno e mezzo fa in un sistema completo per sala

spedizione giornali della Müller Martini dotato di sistemi di cucitura e taglio in linea NewsStitch e NewsTrim III. Poiché questo sistema, secondo il direttore generale Dario De Cian, ha dato eccellenti risultati, CSQ ha optato, in concomitanza con l’investimento in una quarta rotativa, per un’altra linea per sala spedizione giornali di Müller Martini con l’identica configurazione. Fattore decisivo per l’installazione è stato il previsto passaggio, programmato per il prossimo anno, di alcuni quotidiani dal formato Renano (38x53 cm) al formato Berliner ridotto (31x45). Il contratto per la quarta linea è stato sottoscritto in occasione dell’IfraExpo di Vienna. L’impianto verrà messo in funzione il prossimo ottobre e sarà dotato, proprio come le linee già operative, del sistema Mailroom Production Control (MPC), che consente un comando e controllo completi del workflow nella sala spedizione giornali.

pixart.it chiude il 2009 con +30% e ordina due Komori Chiude in grande stile l’anno pixart.it, l’azienda fondata e abilmente guidata da Matteo Rigamonti che ha fatto del web-to-print la sua filosofia di business vincente. La crescita si attesta, infatti, attorno al 30%, un bilancio estremamente positivo soprattutto a fronte della generale contrazione di mercato. Ma Rigamonti, che da poco si è trasferito con la famiglia a Londra, anche per seguire più da vicino il promettente mercato inglese, non si siede sugli allori ed è già proiettato verso le novità per il 2010: una nuova sede, in provincia di Treviso, che si estenderà su una superficie di ben 25.000 m2 e un potenziamento del reparto offset a foglio, pur senza rinnegare il proprio credo nel digitale. pixart.it ha infatti recentemente siglato un ordine con Komori per l’acquisto di due nuove offset a foglio di formato 50x70 cm, una 10 colori e l’altra 8 colori, entrambe con voltura. In particolare la Lithrone LS a 10 colori sarà già operativa da fine gennaio, mentre la 8 colori entrerà in funzione a marzo.

errata corrige A proposito della notizia dal titolo “Linea Heidelberg per i Francescani di Foggia”, pubblicata su IPI 108/09 a pag. 22, abbiamo ricevuto una precisazione da parte del titolare dell’azienda, Gennaro Ferreri, il quale ricorda che l’esatta ragione sociale dell’azienda è Centro Grafico Francescano Srl. IPI 111/10

IN BREVE

PIOMBI

news aziende grafiche



PIOMBI

news istituzioni

Filiera carta-stampa: appello al Governo per sgravi fiscali Richiesta la detassazione degli utili investiti in pubblicità Stampa e Trasformazione costituita da Acimga (produttori di macchine grafiche), Aie (editori di libri), Anes (editoria periodica specializzata), Argi (distributori di macchine, sistemi e prodotti per il settore grafico), Asig (stampatori di giornali), Assocarta (produttori di carta), Assografici (industrie grafiche, cartotecniche e trasformatrici) e Fieg (editori di quotidiani, periodici e agenzie di stampa) rappresenta oggi il 5% dell’occupazione manifatturiera complessiva italiana. Nel biennio 2008/2009, a cau-

IN BREVE Rinnovate le cariche ATIF Nel corso dell’assemblea annuale dei soci Atif (Associazione tecnica italiana per lo sviluppo della flessografia) sono state rinnovate le cariche istituzionali per il prossimo triennio 2009-2012. Alla presidenza è stato riconfermato Massimo Radice (nella foto) della Corapack giunto al termine del suo primo mandato, mentre sono stati eletti i seguenti membri del Consiglio direttivo: Enrico Albani (Simonazzi), Marco Calcagni (OMET), Stefano d’Andrea (Kodak), Agata de Blasi (Sun Chemical), Laura Della Torre (Simec Group), Antonino Fiore (Eurobags), Roberto Frigerio (Siegwerk Italy), Ira Nicoletti (Diaven), Adolfo Tommasi (Ditom), Andrea Vergnano (Digital Flex).

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sa della profonda crisi che ha investito il mondo industriale, il quadro economico nel quale opera la Filiera si è drammaticamente aggravato e deteriorato: in un anno il fatturato è passato da più di 40 miliardi del 2008 a 35 del 2009. Tuttavia, per alcuni settori della Filiera si registrano cali di fatturato sino al 30%. Solo il settore carta nel corso dell’anno ha perso 1,5 milioni di tonnellate di capacità produttiva rispetto al 2008. Un dato reso ancora più drammatico dal crollo degli investimenti pubblicitari su carta stampata. Gli aggiornamenti a fine ottobre dell’ultimo osservatorio stampa FCP (Federazione Concessionarie Pubblicità) evidenziano per il complesso della pubblicità su stampa un calo ormai stabile del 23%, con un

I PRECONSUNTIVI 2009 della Filiera Carta, Editoria, Stampa, Trasformazione Fatturato 2009: 35,1 mld di euro; -14,2% rispetto al 2008 (dato stimato) Export 2009: 7,5 mld; -14,1% rispetto al 2008 Import penetration 2009: 14,9% Occupazione totale diretta: 242mila addetti (5% dell’occupazione manifatturiera complessiva paria quella del settore dell’auto) Occupazione totale indotta: 565mila addetti (elab. Filiera su dati Istat) Tasso di utilizzo carta da macero: 56,3 nel 2008 (pari a circa 5,5 milioni di tonnellate)

-30% per i periodici, -18% per i quotidiani a pagamento e -29% per la free press. Nell’attuale situazione di incertezza per il futuro del settore, i rappresentanti della Filiera chiedono al Governo di intervenire con misure di carattere generale che possano promuovere i consumi nel mercato interno. A questo proposito la detassazione degli utili investiti in pubblicità avrebbe un duplice effetto

positivo di spinta ai consumi e di rilancio della spesa pubblicitaria, garantendo un afflusso di risorse ai mezzi di informazione su stampa che, come già citato, stanno registrando forti cali di fatturato. Fondamentale, inoltre, il credito d’imposta per l’acquisto di carta, misura per consentire alle aziende di resistere alla crisi e di tornare poi a correre alla pari dei concorrenti europei e mondiali.

Quali misure adottare per mantenere la competitività Un appello dell’industria cartaria alla Commissione Europea Il presidente della Confederazione europea dei produttori di carta e cartone (Cepi), Magnus Hall, con i leader dell’industria cartaria europea, ha presentato a Bruxelles, al Commissario europeo Gunther Verheugen, il Manifesto sulla competitività e l’occupazione. «Nel Manifesto, condiviso dalle diciotto associazioni aderenti a Cepi tra cui Assocarta, abbiamo evidenziato una lista di priorità sulle quali riteniamo che la Commissione debba lavorare», ha affermato Girolamo Marchi (nella foto), CEO di Burgo Group e vicepresidente di Assocarta. «Tra queste emerge quella dei costi energetici che rendono la competizione quasi impossibile per l’industria cartaria europea nei confronti dei Paesi extraeuropei. Solo una decisa liberalizzazione dei settori del gas e dell’energia e una maggiore trasparenza possono determinare prezzi più bassi. L’azione della Commissione Europea va in questa direzione e come tale va apprezzata».

«La situazione è particolarmente grave in Italia», prosegue Marchi, «e determina uno svantaggio competitivo per il settore cartario nazionale che si trova ad operare con armi spuntate su mercati europei e internazionali fortemente contesi. Il sensibile divario di prezzo dell’energia tra Italia e altri Paesi europei, pari al 30-50%, è alla base della forte dipendenza del settore cartario italiano dal gas naturale, a fronte di un maggior bilanciamento in altri Paesi europei che possono utilizzare anche altri fonti energetiche». «L’Unione Europea non può permettere che l’industria cartaria e il suo indotto sprofondino nella crisi», ha commentato Paolo Culicchi, presidente di Assocarta. «Mentre la produzione delle principali tipologie di carta è diminuita tra il 16 e il 25% nel 2008, l’industria cartaria europea sta cercando in tutti i modi di non scendere al di sotto degli 1,8 milioni di addetti diretti e indiretti e dei 5 miliardi di euro annui di investimenti». IPI 111/10

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Competere in anni di crisi Le strategie di marketing secondo l’Accademia del Poligrafico Si è concluso con successo il corso avanzato di formazione e aggiornamento organizzato dall’Accademia del Poligrafico e tenuto da Claudio Della Rossa, che aveva come tema “Competere in anni di crisi” ed era indirizzato a tutti coloro che occupano posizioni di responsabilità nel campo organizzativo e commerciale delle arti grafiche. Articolato in sei giornate nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2009, il corso ha visto la partecipazione di aziende prestigiose e ha rappresentato un’occasione di confronto, ma soprattutto un momento progettuale, per poter pianificare un 2010 economicamente più equilibrato. Svariati gli argomenti affrontati nel corso delle sei puntate: dall’identificazione di strategie innovative per poter competere in un momento di crisi al marketing strategico, dalle metodo-

logie di vendita al controllo di gestione aziendale. «Le sei giornate del seminario sono state progettate per dare la possibilità ai partecipanti di poter rispondere, con la strumentazione commerciale più aggiornata, alle presenti

e prossime difficoltà delle aziende grafiche», ha spiegato Della Rossa. «Questo alla luce di una casistica sperimentata in alcune aziende di successo e applicando criteri pragmatici di gestione dei mercati e di efficacia nella vendita business-

to-business». Queste le aziende partecipanti: Esperia, FD grafica e stampa, Futurgraf, G. Canale, IGB Group, Rds Webprinting, Ricoh Italia, Roto Alba, Rubbettino, Sappi Italia, Tipografia Toffanin, Tipolitografica CS.

Alle Terme con Macchingraf A Saturnia i clienti vincitori del concorso

n Lo scorso agosto si è concluso il concorso 2009 dedicato a chi ha acquistato i prodotti di consumo del catalogo Macchingraf Sprint. Dall’11 al 14 ottobre le aziende vincitrici del concorso “Stai Con Macchingraf!” sono state ospiti di Macchingraf presso l’esclusivo Hotel Terme di Saturnia Spa & Golf Resort, situato ai piedi dell’omonimo borgo medievale, nel cuore della Maremma toscana. Un luogo incantevole, immerso nel verde, fra cascatelle di acqua calda e vapori leggeri... Quattro giorni di relax, ma anche di formazione manageriale dedicata agli imprenditori, grazie a una edizione speciale del “MIG” - Master di Impresa Grafica. Un evento importante dove Macchingraf e alcuni dei suoi migliori clienti si sono incontrati in un contesto inusuale e privilegiato.

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PIOMBI

“Sono le necessità dei nostri clienti il nostro «motore di ricerca»”

fornitori eventi

Gianluca Bondioli (Zünd Italia)

Taglio del nastro per ZündLab Zünd Italia inaugura a Lodi l’atelier per lo studio e la creazione di soluzioni su misura. esplorate. Un calendario di appuntamenti che vedrà il coinvolgimento di operatori esperti di vari settori produttivi, con l’obiettivo primario di consentire la condivisione di conoscenze ed esperienze. ZündLab nasce, dunque, assieme al cliente e per il cliente. L’obiettivo perseguito è un modo diverso di acquistare tecnologia; la configurazione del plotter potrà essere personalizzata, aderendo alle specifiche necessità produttive del singolo cliente e del suo mercato di riferimento. «Potremmo paragonare lo ZündLab a un atelier di fine sartoria, atto a sviluppare sistemi da taglio che, come ogni abito, verranno confezionati su misura», commenta Gianluca

Bondioli (nella foto), responsabile commerciale di Zünd Italia. «In un contesto sempre più competitivo e in rapida evoluzione, crediamo che i fornitori di soluzioni tecnologiche, per primi, abbiano il dovere di individuare risposte adeguate alle esigenze emergenti del mercato. In quest’ottica ZündLab nasce per sviluppare un progetto di ricerca e sperimentazione, mettendo a frutto l’esperienza maturata

UNA LOCATION DAVVERO SPECIALE Collocato nelle immediate vicinanze del centro di Lodi, ZündLab occupa uno degli edifici di fine ‘800 che compongono l’ex complesso industriale del Lanificio Varesi. Testimonianza dell’evoluzione economica e sociale del nostro Paese, queste strutture attualmente ospitano piccole attività artigianali, commerciali e terziarie. ZündLab si inserisce in questo contesto industriale, contraddistinto da grande operatività e vitalità per tracciare un nuovo percorso nell’evoluzione tecnologica delle soluzioni proposte.

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direttamente sul campo dai nostri clienti, operatori di settori industriali che spaziano dalle arti grafiche alla cartotecnica, dalla lavorazione dei materiali compositi alle diverse applicazioni verticali». La filosofia di ZündLab pone al centro della propria attività la sperimentazione di materiali diversi e il confronto diretto con gli utilizzatori. «È proprio dal dialogo con gli operatori», aggiunge Bondioli, «che emergono utili spunti per lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche. Sono i nostri clienti che, meglio di chiunque altro, sanno esprimere in base alle proprie esigenze cosa occorre al mercato di oggi e di domani: le loro necessità sono il nostro motore di ricerca. E grazie all’esperienza ventennale maturata nel settore disponiamo del know-how per dare forma concreta a queste idee».

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n Lo scorso 16 dicembre Zünd Italia ha inaugurato ZündLab, il nuovo laboratorio di applicazioni tecniche, sito a Lodi, nell’area dell’ex complesso industriale dello storico Lanificio Varesi. ZündLab nasce con l’intento di sviluppare nuove soluzioni tecniche, mirando ad ampliare le applicazioni produttive dei sistemi Zünd. Un’attività di ricerca e sperimentazione che verrà condotta da personale esperto e qualificato, in stretta collaborazione con clienti e utilizzatori finali. Attraverso corsi, seminari e workshop clienti e prospect avranno inoltre l’opportunità di approfondire la conoscenza dei plotter da taglio “made in Switzerland”, scoprendone le modalità e le possibilità di utilizzo meno


PIOMBI

Metti il turbo

alla macchina da stampa

Securjet distribuisce Atlantic Zeiser

IPI 111/10

Un’alleanza che prevede la distribuzione, ma anche l’assistenza, della serie di stampanti Omega e Gamma.

n Atlantic Zeiser ha siglato un accordo di distribuzione, già operativo dallo scorso primo novembre, con la Securjet di Bologna. L’accordo affida all’azienda bolognese i prodotti della famiglia di stampanti Omega 36, 72 e 210 e la Gamma 70 e prevede, oltre alla distribuzione, l’assistenza su tutti i prodotti delle due linee e si riferisce, con carattere di esclusività, ai canali del packaging e delle applicazioni industriali in tutta Italia. Luigi Rescaldani, direttore generale di Atlantic Zeiser, e Roberto Mimmi, amministratore delegato di Securjet, firmando questa intesa hanno entrambi evidenziato la sintonia e la consonanza che caratterizza questa collaborazione e le aziende coinvolte. «Sappiamo quanto sia importante lavorare con partner specializzati in determinati prodotti e mercati e Securjet con la sua esperienza è un complemento ideale alla nostra rete di distribuzione diretta», ha commentato Rescaldani. La famiglia di stampanti Omega è composta da sette diversi modelli e utilizza inchiostri UV

Smartcure prodotti direttamente da Atlantic Zeiser. Le teste di stampa Omega offrono la qualità della stampa flessografica con l’importante vantaggio della stampa a dati variabili su tutti i tipi di schede di plastica e imballaggio, etichette, schede di sicurezza anche con rivestimenti speciali. Securjet affianca i sistemi Atlantic Zeiser alle stampanti Citronix che propone in esclusiva per l’Italia. Securjet è in grado di risolvere le esigenze di codifica, marcatura, identificazione e tracciabilità industriale, sviluppando sistemi personalizzati per ogni singolo cliente. Inoltre cura l’assistenza e la fornitura di materiali di consumo e ricambi in maniera diretta, grazie al pronto magazzino.

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PIOMBI

Calendari 2010 Burgo Distribuzione

Tutto il mondo è paese

n Non è solo un calendario ma un viaggio tra popoli e culture lontane, unite sotto lo stesso cielo da sentimenti e situazioni che non conoscono confini geografici; una esperienza che ci porta “di festa in festa” in giro per il mondo. Il nuovo progetto, frutto del reparto creativo di Concreta Comunicazioni (art direction Sandro Carrus - grafica Sara Bazzoni), propone dodici scatti rappresentativi e capaci di esaltare le peculiarità delle carte scelte per la stampa, realizzata da Renografica di Bologna. Diversi interventi di nobilitazione contribuiscono a impreziosire ulteriormente l’intero lavoro, donando alle immagini effetti visivi e tattili unici.

Siotec

I fasti del “tempio della velocità” n Con un’opera dedicata all’Autodromo di Monza che proprio nel 2010 celebra l’80° Gran Premio d’Italia, l’Associazione dei serigrafi debutta nel mondo dei calendari. E lo fa con un calendario totalmente realizzato in serigrafia, frutto del lavoro e della passione di alcuni associati. I disegni che illustrano i 12 mesi dell’anno, tutti ispirati all’Autodromo, sono firmati da Mirko Rossi. Il calendario (f.to 30x40 in copie numerate) è composto da 9 fogli di cui 6 completamente serigrafati con le tecniche più moderne.

Tipolitografia Bozzi

La Porrettana in cinque amici

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n È un catalogo/calendario quello proposto quest’anno dalla Bozzi di Villafranca di Verona. Legato alla mostra fotografica itinerante “La Porrettana in cinque amici”, è stato prodotto in tiratura limitata e numerata di 300 copie. Contiene 18 mesi (da agosto 2009, inaugurazione della mostra, a gennaio 2011) e 35 foto di 5 fotografi, tra i quali spicca Gianni Berengo Gardin. Il catalogo/calendario è stato stampato in bicromia nero+nero intenso e vernice opaca solo sulla foto utilizzando un particolare inchiostro di produzione Toka e la nuova carta Monnalisa di Cordenons, caratterizzata da un altissimo grado di bianco.


Marcel Proust

PIOMBI

“Il tempo è elastico perché dilatato dalla passione”.

aziende calendari

Epson

Scrivere con la luce

n È Vittorio Storaro, tre volte Premio Oscar per la fotografia, a firmare quest’anno il calendario Epson. Fotografie splendide esaltate da un mix unico costituito dalla moderna tecnologia delle stampanti Epson Stylus 4880 e dalla manualità artigianale degli uomini che le hanno prodotte, tagliate e incollate sulle diverse pagine. Un lavoro durato 4 mesi che ha prodotto 1.300 pezzi unici numerati che, come nelle precedenti edizioni, diventeranno negli anni pezzi da collezione. Il layout è stato curato da La Trait d’union mentre la stampa delle foto è stata effettuata da Top Color. La stampa tipografica e la realizzazione finale è stata seguita da Punto Offset.

Cartiere del Garda

2010 in the wind

n Racconta la metafora del vento che spazza via le nubi della crisi e si eleva a simbolo di cambiamento, il tema legato al progetto creativo del calendario 2010 di Cartiere del Garda (concept e direzione artistica di imille). Dodici scatti in bianco e nero, realizzati a Helsinki da Marko Rantanen, giovane fotografo finlandese affermato in campo internazionale, che esprimono la naturalezza del gesto e l’unicità del movimento. Il calendario è stato stampato su GardaPat 13 Klassica, supporto caratterizzato da una superficie vellutata e da una tinta calda naturale, utilizzando gli inchiostri di Huber Group. Il finishing è stato curato da Gruppo Padovana.

Fontegrafica

Al trecentoquarantapercento

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n Mai come quest’anno il calendario di Fontegrafica rappresenta un raffinato inno alla tecnica. Già dal titolo si intuisce infatti l’esplorazione dei limiti fisici della tecnologia applicata alla stampa, per spingersi oltre e infrangerli. 340% rappresenta il limite accademico della densità di copertura del colore sul foglio di stampa, oltre al quale la cromia diventa ingestibile e gli inchiostri si rifiutano. Non per Fontegrafica, che in questo caso ha infranto volontariamente tale regola, sovrapponendo tonalità, lamine, serigrafie, stampe a caldo e rilievi.

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Interviste Matteo Rigamonti

Inauguriamo con questo primo numero dell’anno una serie di interviste a protagonisti del settore, scelti tra le aziende grafiche e i fornitori, ai quali chiediamo di esprimere il loro punto di vista sul futuro della comunicazione stampata.

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“Ogni azienda in questo delicato momento storico o cresce ed evolve o è destinata a scomparire”

Matteo Rigamonti

1 - L’industria grafica, un futuro da reinventare. Intervista a Matteo Rigamonti, ad di pixart.it, azienda leader nel web-to-print e nella stampa digitale.

L’immobilitÀ non

paga

Il settore delle arti grafiche sta attraversando, oltre alla crisi congiunturale, anche una crisi strutturale che sta mettendo in discussione un mondo, quello della comunicazione stampata, che a differenza di altre realtà negli ultimi decenni è rimasto immobile, non si è evoluto come avrebbe potuto. È d’accordo con questa affermazione che non suona certo positiva per le arti grafiche italiane? «Se penso al settore della stampa in Italia negli ultimi vent’anni purtroppo devo dire che mi sembra “la bella addormentata nel bosco”», esordisce Matteo Rigamonti, 44 anni, amministratore delegato di pixart.it, una della realtà più in crescita e meno immobili delle arti grafiche italiane. «E devo dire che le macchine offset hanno di per se stesse congelato questo settore rimasto immobile come immobile è stata la tecnologia. Certo, esistono altri settori dell’industria del nostro Paese che sono stati ingessati negli ultimi anni, ma la stampa lo è stata in modo particolare. Credo che sia prevalsa una logica che ha contagiato un po’ tutti. Un ragionamento molto semplice: ho fatto un sacco di soldi con questo sistema di lavoro, perché cambiarlo? In pratica gran parte delle aziende, piccole, medie o grandi, hanno interpretato allo stesso modo lo spartito produttivo. Non c’è stata la concorrenza che ha caratterizzato altri mercati e un po’ tutti si sono mossi replicando lo stesso schema aziendale. Dimenticandosi come il prodotto stampato potesse avere un’infinità di servizi collaterali e investendo in tecnologie, per esempio le nuove offset a dodici colori, non per produrre di più ma per abbassare i prezzi. Un vero e proprio mistero. Quasi un “caso psicologico” perché, mi chiedo, che senso ha ridurre i prezzi, com’è successo, del 5% ai clienti se le cartiere mi hanno ribassato sempre del 5% il costo della carta? Un comportamento illogico, strano perché io, in azienda, non vado per vendere a tutti i costi qualcosa ma per fare profitti».

di ACHILLE PEREGO

L’instabilità causata dalla recessione può essere utile al settore perché stimola l’innovazione, sia sul piano delle strategie aziendali sia dal punto di vista tecnologico. Più la situazione è incerta, maggiore è la propensione a rischiare, a cercare nuovi scenari. Quale evoluzione prevede per l’industria grafica nei prossimi cinque anni? «Crisi o non crisi, è indubbio che il settore della stampa sia maturo. Con consumi costantemente in calo. Non credo e non mi sento di dire che lo stampato, con il prepotente sviluppo di Internet, cesserà di esistere fra tre, cinque o dieci anni. Ma andiamo comunque verso

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LA STORIA LA STORIA DEL PERSONAGGIO Profilo diDEL un PERSONAGGIO vincente

una riduzione dell’attività. Penso a quello che è successo con l’avvento dell’automobile. Nessuno ha usato più i cavalli ma in qualche modo chi faceva il maniscalco si è trasformato ed è diventato meccanico, carrozziere, gommista! La crisi congiunturale che stiamo vivendo prima o poi finirà e ci sarà una ripresa. Ma strutturalmente è indispensabile che cambi la cultura imprenditoriale del settore. Il prodotto stampato, in quanto tale, non deve più essere considerato l’attività principale del tipografo ma un qualcosa di secondario che va, per forza, accompagnato dal servizio, dalla velocità dei preventivi, dalla puntualità delle consegne in qualsiasi posto del mondo, dall’assistenza continua al cliente e dalla gestione, per conto dei clienti, del magazzino carta piuttosto che delle banche dati». La scommessa per gli stampatori sta nel realizzare mezzi di comunicazione non “dedicati” a un supporto, bensì flessibili e adattabili a più canali. In che modo l’azienda grafica dovrà evolvere per trasformarsi da fornitore di prodotto a partner nelle strategie di comunicazione del cliente? «È fondamentale innanzitutto comprendere l’evoluzione del mercato. Io vivo a Londra e ormai pubblicità e informazioni che si vedono nel metrò non sono più affidate alle affissioni cartacee ma a monitor digitali. Poster non più fissi ma animati. Passando al settore dell’editoria, non so quanto spazio potranno avere i libri digitali, perché in fondo il piacere di leggere sulla carta credo non verrà mai meno, ma è indubbio che la carta sta seguendo una curva in discesa nei consumi. Certo, come per la benzina nessuno sa esattamente quando questa curva toccherà il fondo, ma il trend è segnato. Del resto, già oggi stiamo assistendo a una significativa riduzione delle tirature. Qualche anno fa il nostro ordine medio era di 220-230 euro, oggi siamo scesi a 120-130. C’è una maggiore attenzione alle tirature. Se prima chi aveva bisogno di 50 copie ne faceva stampare 100 anticipando l’eventuale maggior richiesta, adesso si ferma subito a 50. Detto questo, limitarsi a replicare lo schema degli ultimi anni, ovvero comprare più macchine, non basta più. Del resto, ripeto, è paradossale che si siano acquistate le otto, le dieci o le dodici colori non per guadagnare di più ma per aumentare gli sconti ai clienti! Questo non ha nulla a che fare con la logica imprenditoriale. Avere una sovraccapacità produttiva è un rischio che oggi che la festa è finita non ci si può più permettere di correre». Quali tipi di servizi, quindi, dovrà fornire lo stampatore al proprio cliente, oltre alla semplice produzione di stampati? «Come dicevo, la strada da percorrere non è quella di maggiore capacità produttiva per dover poi abbassare i prezzi. Lo stesso vale per la qualità. Certo, è importante migliorarla, ma c’è un livello oltre il quale il mercato non è più disposto a pagare una qualità più alta. Invece credo che serva, come abbiamo fatto noi – e non è stato difficile perché questo era ed è un settore poco innovativo e concorrenziale rispetto a molti altri –, costruire il valore aggiunto dello stampato. E quindi i servizi, come dicevo prima, dagli ordini ai preventivi immediati e anche online, alla puntualità di consegna e spedizione». IPI 111/10

Matteo Rigamonti nasce a Venezia nel 1965. Al Lido di Venezia frequenta il Liceo scientifico Severi e dopo la maturità, come molti suoi coetanei, risponde al richiamo dell’avventura. Il desiderio di confrontarsi con culture diverse e fare nuove esperienze lo porta a viaggiare attraverso l’Europa. Uno zaino in spalla e un sacco a pelo sono i suoi unici compagni di viaggio. Tornato in Italia, frequenta la facoltà di Economia aziendale. Studente “inquieto” e creativo, lasciata l’università decide di realizzare il suo grande progetto: creare una propria attività imprenditoriale, un’organizzazione all’avanguardia che si distingua da tutte le altre presenti sul mercato. Per farlo comincia una serie di avventure professionali. Da pony express diventa in soli tre mesi responsabile della filiale di consegna di cene cinesi a domicilio. Ma è solo l’inizio. Decide, infatti, di ripartire alla volta dell’America, facendone il tour completo in autobus. Il consulente per sistemi Macintosh e l’acquisitore per agenzie immobiliari sono gli step successivi. Nel frattempo sono passati quattro anni e arriva il momento di cogliere un’opportunità professionale davvero allettante. Accetta così la proposta di un proprio cliente, per il quale comincia a svolgere lavoro di consulenza sui sistemi Macintosh. Ma il lavoro dipendente non è nelle corde del “Matteo sognatore indipendente” che, dopo solo un anno, lascia l’azienda che l’aveva accolto per intraprendere la strada del libero professionista. E nel 1994 a Marghera nasce ufficialmente la pixart.it. Fino a quarant’anni si è dedicato completamente a far crescere la propria realtà aziendale, caso unico nel mercato della stampa. Un’azienda che opera secondo un business model ben preciso: ordini solo ed esclusivamente online, gestiti mediante un’organizzazione interna che garantisce la consegna del prodotto in 24, massimo 48 ore in tutta Europa. Pagamenti rigorosamente anticipati. E il successo che poteva essere solo un sogno nel cassetto è diventato realtà. Ma grazie al fatto di avere validissimi collaboratori e un’azienda che funziona come un orologio svizzero, da qualche mese Rigamonti si è trasferito a Londra, dove vive con la moglie Carolina e i figli Tommaso, 9 anni, e Matilde, 7, e coltiva le sue passioni: conoscere e viaggiare, soprattutto in barca. Da sempre convinto che al lavoro ciascuno debba dedicare il tempo e gli anni della vita necessari per aver successo ma poi, non avendo nessuno di noi una data prefissata di scadenza, è meglio dedicarsi, con serenità, alle cose che davvero contano nella vita, a partire dalla famiglia.


“Il settore della stampa in Italia negli ultimi vent’anni mi ricorda la bella addormentata nel bosco”. Matteo Rigamonti

Quali saranno le tecnologie vincenti in futuro? «Credo che il futuro sarà sempre di più digitale, anche se la stampa digitale non offre ancora economie di scala (stampare una o un miliardo di copie costa sempre uguale!) e stiamo assistendo a una rivincita della offset che sembrava spacciata e invece le nuove macchine hanno ridotto i tempi di avviamento da 20 a 4 minuti e lo spreco di fogli da 200 a 20. La tecnologia digitale mi sembra invece che dal 2000 abbia vissuto sugli allori. Per questo mi aspetto qualche importante novità da Drupa 2012, sapendo però che poi serviranno almeno cinque anni perché le innovazioni funzionino a livello produttivo». L’internazionalizzazione è secondo lei un elemento da coltivare da parte delle aziende grafiche italiane, forse ancora eccessivamente dipendenti dal mercato interno? «L’espansione sui mercati esteri è una scelta fondamentale. Una scelta che noi abbiamo già fatto, tanto che oggi il 50% dei nostri ricavi proviene dall’estero. Internazionalizzarsi significa affrontare meglio anche i momenti di crisi perché si lavora su più mercati e si impara dagli altri. Del resto, dopo essere diventati leader nel nostro settore in Italia, per noi la strada estera era obbligata. E continuiamo a perseguirla sperando di riuscire anche a ottenere la fiducia del mercato tedesco dove per gli italiani è più facile entrare se si vendono pizze e mandolini ma non prodotti di stampa...». Che cosa pensa delle aggregazioni? L’unione fa la forza? «La crisi sta portando a una forte diversificazione dell’offerta e a una riduzione del numero delle aziende. Credo quindi che l’aggregazione per aumentare il peso dimensionale sul mercato sia una scelta intelligente se si riescono però a fondere al meglio le diverse culture aziendali di partenza. Del resto, il nostro settore è ancora troppo frammentato, con circa 30 mila imprese compresi grafici e agenzie. In Francia sono la metà e in Inghilterra addirittura un terzo».

IPI 111/10

Che tipo di sfide e rischi sta affrontando la sua azienda per continuare a essere competitiva? «Quest’anno, nonostante la crisi, aumenteremo ancora i ricavi del 30% in valore e del 50% in volume. Questo significa che la strategia aziendale è corretta, compresa la scelta fatta nel 2009 di dotarci anche di un reparto di stampa offset. Una scelta inusuale perché è più facile che un’azienda offset passi anche al digitale che viceversa, essendo noi nati nel 1994 come service grafico ed essendo entrati nel 2000 nella stampa digitale. Proseguiremo quindi sulla strada del nostro modello di business e sull’espansione all’estero, mentre nel 2011 dovremmo completare il trasferimento di tutta l’attività in una nuova sede da 25 mila metri quadrati in provincia di Treviso».

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eventi stampa digitale

Kodak Prosper

La macchina da stampa del futuro Si chiama Prosper e debutterà in maggio a Ipex la nuova inkjet di Kodak. Iniziamo a conoscerla. Prosper è una macchina inkjet che, in base a quanto dichiara il produttore, può stampare su un’ampia gamma di supporti ad alta velocità, alta produttività e bassi costi. La tecnologia di stampa è Stream a flusso continuo. Viene proposta in versione b/nero, a 4+4 colori e come gruppo di imprinting.

OFFSET Pagine statiche 77.000 miliardi di pagine A4 (2011)* Costo di stampa: 0,001 – 0,01 PROSPER/STREAM Versioning, zoning, dati variabili, personalizzazione, tirature di produzione

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alto

*stime Kodak sul mercato mondiale

ELETTROFOTOGRAFICO Dati variabili, personalizzazione 1.500 miliardi di pagine A4 (2011)* Costo di stampa: 0,01 – 0,1 euro

COSTO DI STAMPA

posizionamento della tecnologia Stream

basso

Kodak vuole giocare un ruolo di primo piano nel nuovo scenario della comunicazione stampata che sarà sempre più permeato dalle tecnologie digitali. Grazie alle conoscenze maturate nel suo passato lontano e recente, sa di poter contare su un know how che poche altre aziende hanno: è stata la regina della fotografia analogica, ha ricoperto – e tuttora ricopre – un posto fondamentale nella stampa offset, è stata tra le prime a entrare nella stampa digitale e a seguirne passo passo le evoluzioni, ma soprattutto ha sviluppato le competenze nei workflow di gestione dei processi di stampa che sono l’elemento primario per poter pilotare al meglio questa fase di sviluppo tecnologico che vede i sistemi di stampa tradizionali e quelli digitali sempre più vicini.

basse

TIRATURE

alte


“La stampa digitale è fondamentale nella strategia del marketing digitale” Kevin M. Joyce (vicepresidente Kodak)

eventi stampa digitale

Schema della Kodak Prosper 5000 XL Teste di scrittura

Controllo tensione nastro

Sistemi controllo qualità immagine Teste di scrittura

Forni di essiccazione

Forni di essiccazione

Stampa in bianca/volta

“Digital Image Science + Material Science”: combinando le tecnologie di elaborazione dell’immagine digitale con quelle dei materiali, Kodak sta costruendo la propria via verso la comunicazione del XXI secolo, affascinante e ricca di opportunità. Stampa digitale dal 2010 una vera alternativa

*Macchina o piattaforma? Una precisazione nei termini: sempre più sentiremo parlare non di “macchine” da stampa ma di “piattaforme”; questo perché il concetto di modularità e di up-grade di queste tecnologie è molto più spinto di quanto non sia con le attuali macchine offset. Nel caso della Prosper può essere acquistata la versione bianco/nero, 1000 Black, ed essere in un secondo tempo portata alla versione 4+4 colori, 5000 XL.

Il futuro della stampa è stato oggetto di un incontro di tre giorni, un evento a metà tra una conferenza stampa e una tavola rotonda, che si è svolto presso la sede Kodak di Dayton (Ohio, Usa). Temi dei workshop sono stati i più avanzati sviluppi delle tecnologie digitali: dai workflow di produzione a quelli per la gestione di una campagna di direct marketing, dalla stampa digitale in bianco/nero a quella a colori con tecnologie inkjet ed elettrofotografiche. Ma la regina della tre giorni è stata senza dubbio la Prosper nelle sue versioni in b/nero e a colori (viene offerta anche come testa di imprinting per rotative offset), la macchina che vi abbiamo presentato in anteprima con un video sul nostro portale stampamedia.net che farà il suo debutto il prossimo maggio all’Ipex di Birmingham. È una soluzione che fa compiere alla stampa digitale un grande passo in avanti poiché si pone, come mai fino ad ora, in diretta competizione con la stampa offset su applicazioni tipiche di quest’ultima: depliant, cataloghi, riviste, libri in b/ nero e a colori, direct mail. Certo la lunghezza della tiratura rappresenta ancora un fattore di discriminanza a favore dell’uno o dell’altro sistema, ma è indubbio che i due mondi si stiano avvicinando e le aree di sovrapposizione sono sempre più ampie (v. schema). Con la disponibilità di questa macchina e con gli sviluppi che sia le tecnologie inkjet sia quelle elettrofotografiche hanno realizzato in questi ultimi mesi, Kodak sostiene che la stampa digitale sia entrata nella “fase 2.0”: da una tecnologia pionieristica di corollario ai sistemi di stampa tradizionali a una vera e propria alternativa in grado di soddisfare molte richieste di prodotti stampati con qualità, produttività e costi paragonabili a quelli della offset.

Questa è una testa inkjet. Ogni gruppo stampa ne utilizza 6 (schema a pag. seguente).

Sostituire una testa inkjet richiede meno di un minuto.

Teste e inchiostri, concentrati di innovazione. Ma il cuore è il workflow

Ma vediamo un po’ più da vicino questa nuova macchina* riportando i dati e le caratteristiche tecniche segnalate da Kodak. Il sistema di stampa è inkjet con tecnologia Stream, una evoluzione di Kodak del sistema inkjet a “flusso continuo” (il video che trovate su stampamedia.net illustra molto bene le differenze tra i vari sistemi di stampa inkjet). Stampa da bobina a

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“L’azienda grafica deve diventare «integrated marketing company»”

eventi stampa digitale

Kevin M. Joyce (vicepresidente Kodak)

DUE VIDEO SULLA PROSPER

La Prosper dentro i carter. A destra, due forni (aperti). La foto è della versione di sviluppo a banda stretta.

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Larghezza carta 648 mm Larghezza stampa 620 mm

Il sistema di stampa della Kodak Prosper 5000 XL prevede 6 teste inkjet (denominate Jetting Module) per ogni colore. La 5000XL prevede l’utilizzo di 48 teste.

bobina alla velocità di 200 m/min (3.600 pagine A4/min in b/v) su una banda di carta larga 64,8 cm. È utilizzabile un’ampia gamma di supporti: uso mano, calandrate o patinate sia lucide e opache (da 45 a 300 g/m2) che devono però avere un trattamento superficiale per favorire l’ancoraggio dell’inchiostro. Kodak segnala di aver stretto accordi con molte importanti cartiere che garantiscono la fornitura delle carte trattate. Gli inchiostri, assieme alle teste inkjet (denominate jetting module), sono gli elementi nei quali sono racchiusi i più innovativi risultati della ricerca Kodak. Gli inchiostri, in virtù di avanzate tecniche di produzione, utilizzano pigmenti nano particolati – da 5 a 10 volte più piccoli dei normali pigmenti a dispersione. Questi hanno vari effetti positivi: consentono una qualità di stampa molto alta con un gamut (gamma dei colori riproducibile) superiore del 35% a quello dell’offset (v. schema), riducono il consumo di inchiostro e quindi abbassano il costo di stampa e minimizzano i problemi di otturazione degli ugelli delle teste inkjet. Le teste di scrittura sono l’altro elemento ad alto concentrato tecnologico. Grazie alla geometria dei condotti e ai materiali utilizzati, l’inchiostro della Stream utilizza, rispetto agli altri sistemi inkjet, una bassa percentuale di agente di umidificazione. Questo è il componente dell’inchiostro che è indispensabile per prevenire l’otturazione degli ugelli, ma più ne viene utilizzato minore è la qualità di stampa. La potenza di generazione della goccia di inchiostro è oltre cinque volte superiore a di quella di altri sistemi inkjet: 400 KHz contro un massimo di 60. Ciò si traduce in un’alta precisione del posizionamento della goccia di inchiostro sulla carta, quindi un’alta qualità di stampa e una elevata produttività: a parità di lavoro, +38% rispetto ad altre tecnologie inkjet. Le teste di stampa, che in un sistema inkjet possono essere considerate quasi alla stregua di un materiale di consumo, hanno una durata di circa 24 ore di funzionamento; la sostituzione è molto rapida e richiede all’operatore non più di un minuto. Le teste utilizzate vengono mandate a Kodak che le rigenera e le restituisce all’utilizzatore per un nuovo ciclo di lavoro. Il “sistema nervoso” della macchina è pilotato dai software che Kodak ha sviluppato inserendoli e integrandoli nel suo programma Unified Workflow. I software della Prosper presiedono tutte le funzioni vitali e ne controllano il funzionamento: tra le altre “mansioni”, eseguono il settaggio della macchina in base alla carta utilizzata e al formato, i dati di immagine che controllano le teste di scrittura sono utilizzati anche per regolare la potenza dei forni di essiccazione, un sistema di controllo del colore e della qualità delle immagini legge la banda di carta in uscita dai gruppi stampa ed esegue automaticamente le eventuali correzioni. IPI 111/10

Su www.stampamedia.net Sul portale stampamedia.net potete vedere due video che con filmati ed animazioni illustrano efficacemente quanto è oggetto di questo articolo. I video sono in lingua inglese ma anche chi non comprendesse l’audio può cogliere gli aspetti fondamentali di questa novità. Nel primo è molto interessante il parallelo fra tre diversi sistemi inkjet: quello DoD ovvero Drop on Demand nel quale la goccia di inchiostro viene sparata dall’ugello solo quando serve per il grafismo; quello a flusso continuo con le gocce non necessarie deviate prima che arrivino alla carta; terzo, la variante di quest’ultimo frutto della ricerca Kodak, denominato Stream. Nel secondo video si vede la Prosper in configurazione per applicazione nella stampa di libri con il finishing in-line di Müller Martini. (Per vedere i video, connettersi a www.stampamedia.net, cliccare su “cerca” e nella finestra di ricerca digitare “Prosper”).


ROMI: misurare anche l’efficacia

Schema di una configurazione Prosper 5000XL con, in linea, il finishing Müller Martini. È la linea per la produzione di libri.

Un finishing specifico per ogni applicazione

IPI 111/10

Non ci soffermiamo in questo articolo sulle soluzioni di finishing in-line che sono un elemento fondamentale nella logica di penetrazione della stampa digitale che mira a consentire allo stampatore di ottenere il prodotto finito in un ciclo ininterrotto di lavoro. Kodak ha lavorato e sta lavorando con molti partner per fornire soluzioni integrate per diverse tipologie di prodotto. Citiamo solamente la soluzione sviluppata con Müller Martini nella stampa dei libri. Dovrebbe essere un settore tra i più ricettivi alle nuove proposte della stampa digitale inkjet, tanto che Kodak prevede che nell’arco dei prossimi 5 anni, oltre il 50% dei libri dovrebbe essere stampato in digitale. Grandi promesse che non dovremo aspettare molto per vedere se si realizzeranno. Di certo vi è che stiamo vivendo una tra le più affascinanti fasi di sviluppo della comunicazione stampata.

ROMI è un “vocabolo” del quale, noi che ci occupiamo di carta stampata, dovremmo già aver sentito parlare. È l’acronimo che sta per Return On Marketing Investment (ritorno sugli investimenti di marketing), un valore che dà la misura di quanto abbia reso un investimento di marketing/pubblicità, non in termini economici ma più semplicemente di misurazione della visibilità dell’operazione e di risposta interattiva. È facilmente intuibile che su questo punto la pubblicità a mezzo stampa “tradizionale” non può competere con un banner su internet o una campagna di direct mail. Questi danno risultati misurabili e certi. Ed è qui uno dei punti di forza della stampa digitale. La possibilità di personalizzare un messaggio in un mail, realizzare riviste o cataloghi con sezioni mirate per gruppi di lettori, di legare queste operazioni con rimandi a siti internet conferisce anche alla campagna che utilizza anche il mezzo stampato la misurabilità tanto richiesta dai responsabili marketing. A favore della carta stampata c’è da dire che se pecca in misurabilità è imbattibile in efficacia e credibilità del messaggio.


Interviste

prestampa formati di file

Olaf Drümmer

Verso il “PDF perfetto” per chi crea e chi stampa

Olaf Drümmer (CEO di Callas Software e Axaio Software) spiega l’evoluzione del PDF nel nostro settore, riepilogando le numerose versioni oggi disponibili e individuando nel PDF/X-4 quello ideale per le aziende grafiche. Molti operatori ancora non conoscono il PDF/X e spesso nei workflow di prestampa non sono stati ancora implementati moduli di preflight finalizzati a questo formato. Il PDF/X dopo dieci anni dalla sua nascita non è molto consolidato nel settore grafico. Ha senso creare nuove versioni di PDF ISO senza stabilizzare le vecchie o è un male necessario? Il PDF/X nasce nel 1999 negli USA, la prima versione è basata sul PDF 1.2, variante che ora non avrebbe senso per molti prodotti poiché non gestisce correttamente il color management, le font, le trasparenze e molte altre funzioni che sono state sviluppate successivamente. Il PDF/X di fatto deve “inseguire” le tecnologie del PDF create dalla suite Adobe. Per esempio, negli ultimi anni sono sorte nuove versioni del PDF: pensiamo alla versione 1.4, che permette la gestione delle trasparenze. Altre questioni, per esempio, sono quella dei livelli implementati all’interno dei file PDF dalla versione 1.5 (nel 2003), l’introduzione di nuovi sistemi di compressione delle immagini e molte altre caratteristiche importanti. Troppi standard quindi? È vero che il mondo del PDF si sta muovendo molto rapidamente, ma penso che per il settore dell’industria grafica il PDF/X-4 diventerà uno standard consolidato nel tempo; non mi aspetto, oltre a questa, nuove versioni nei prossimi anni per il settore della stampa; purtroppo poche aziende utilizzano per adesso questo formato, che rimane comunque ancora tecnologicamente “nuovo”. Questa ultima variante del PDF/X chiarirà senz’altro il panorama relativo ai file standard per l’industria grafica.

di LUCA BRENTEGANI

Esiste un “gap” tecnologico tra la realtà della produzione di tutti i giorni nelle nostre aziende grafiche e le innovazioni tecnologiche in continuo mutamento? L’evoluzione dei software e delle tecnologie è come sappiamo molto veloce, non sempre le aziende con i loro budget si possono permettere di rincorrere le tecnologie in tempo reale, spesso si tende a utilizzare le tecnologie più sicure e più consolidate.

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Sempre riguardo il PDF/X, non pensa che sia diventato un formato per pochi, conosciuto solo da chi riceve PDF (aziende di stampa in genere) e poco da chi crea contenuti grafici? Case editrici, studi grafici, fotolito, non hanno ancora capito forse dov’è la convenienza nell’utilizzo di questo formato? Tutti i cambiamenti fanno paura. In tutte le realtà dove la creazione di file corretti non è motivo di discussioni tecnico-economiche si tende a fare come si è abituati. Per chi stampa il discorso è un po’ diverso. Probabilmente per gli stampatori che hanno dei flussi di lavoro, la cui interruzione potrebbe diventare onerosa, sia in termini di costo sia di organizzazione aziendale, l’introduzione del PDF/X è fondamentale, perché corregge i problemi all’origine, evitando di fatto interruzioni o fermi macchina molto costosi. Il PDF/X garantisce sempre un livello


“Spesso si tende a utilizzare le tecnologie più sicure e consolidate. Tutti i cambiamenti fanno paura”. Olaf Drümmer

prestampa formati di file

le molteplici varianti del pdf PDF/X Standard corretto per lo scambio di file nell’industria grafica (X significa appunto “Exchange”).

PDF/X-4:2008 Basato sulle specifiche del PDF 1.6 (Acrobat 7.0), mantiene tutti i benefici del PDF/X-3, in più permette l’utilizzo delle trasparenze e dei livelli per moduli di “versioning”. È correttamente interpretato da sistemi di prestampa che utilizzano il modulo Adobe PDF Print Engine, il quale processa nativamente i file PDF/X-4 senza l’appiattimento della trasparenza dovuta al passaggio dal PostScript.

PDF/VT

minimo di qualità (font incorporate, corretto color management, corrette compressioni…) Nei primi workflow di prestampa il file master era completamente rasterizzato (flussi di tipo ROOM), mentre adesso ci troviamo spesso a operare con sistemi dove il file master è un PDF normalizzato (flussi di tipo NORM). Si sta andando verso l’utilizzo del sistema Adobe PDF Print Engine, dove il file master è un PDF con trasparenze e livelli: non è pericoloso spostare l’editabilità del file sempre più verso la fase dell’output? In un mondo perfetto il cliente crea un file PDF perfetto. Purtroppo, come sappiamo, la realtà non è questa. Ci troviamo ancora a operare in un mondo dove la distanza tra chi crea e chi stampa è culturalmente e tecnicamente molto ampia. In realtà probabilmente gli aspetti positivi dell’editabilità, del peso ridotto dei file e delle correzioni dell’ultimo minuto sono superiori alla sicurezza nell’utilizzo di file completamente rasterizzati. Non le sembra che i workflow abbiano aggiornamenti molto lenti rispetto alle tecnologie informatiche collegate (applicazioni, standard, formati di registrazione…)? Problemi economici o di cultura? È chiaro che se basiamo il nostro flusso di lavoro sul formato PDF/X ci dobbiamo attrezzare correttamente; se fossi uno stampatore baserei il mio workflow sullo standard PDF/X-4, ma chiederei delle assicurazioni al mio fornitore; nel contratto farei mettere una garanzia che tutte le applicazioni del sistema siano appunto basate sullo standard PDF/X-4, inserendo nel contratto un automatismo per cui tutti gli aggiornamenti degli standard PDF/X siano automaticamente implementati dal vendor, che dovrà anche preoccuparsi di farmi sapere quando un nuovo upgrade è disponibile.

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Per molti imprenditori del settore della stampa a dati variabili il PDF/VT è ancora sconosciuto. La maggior parte delle aziende specializzate nella tecnologia transazionale sostiene che il formato proprietario AFP abbia raggiunto un grado di sicurezza che non giustifica l’implementazione del formato PDF. Cosa ne pensa?

Formato di scambio per gestire la stampa a dati variabili in cui “V” sta per “variable” e “T” per “transactional”. Il PDF/VT è compatibile con il formato PDF/X-4 e supporta completamente la versione PDF 1.6 con trasparenze e livelli.

PDF/E Standard messo a punto nel 2007 (basato sul PDF 1.6) per la gestione di documenti tecnici e d’ingegneria.

PDF/A Formato pensato per l’archiviazione a lungo termine dei documenti elettronici (“A”sta appunto per “Archive”).

PDF/UA Garantisce anche a utenti utilizzatori di screen reader oppure utenti non vedenti di utilizzare un file PDF.

PDF ISO Il formato Adobe PDF 1.7 è stato approvato come standard internazionale ISO. Ciò significa che Adobe rinuncerà a un certo controllo sullo sviluppo di versioni future, ma vuol dire anche che il PDF non è più un formato proprietario, bensì uno standard ISO a tutti gli effetti.


“Operiamo in un mondo in cui la distanza tra chi crea e chi stampa è tecnicamente molto ampia”.

tra i massimi esperti di pdf Laureato in psicologia, da oltre 15 anni partecipa allo sviluppo di software per l’industria grafica e la gestione dei documenti. È l’esperto PDF per l’Istituto tedesco standard DIN e ha contribuito notevolmente allo sviluppo e alla promozione delle norme internazionali ISO 15930, conosciute come PDF/X, e ISO 19005, conosciute come PDF/A. Ha aderito al consorzio europeo per il colore ECI nel 1999 e ora ne è presidente. Nel 2006 ha cofondato il PDF/A Competence Center, di cui è uno dei sette membri del CdA. All’ultimo convegno TAGA Day di Milano (vedi articolo a pag. 62) ha intrattenuto la platea illustrando i risultati raggiunti oggi dal PDF nel settore grafico e in altri mercati.

Olaf Drümmer

Olaf Drümmer. «Probabilmente il futuro del PDF standard nell’industria della stampa sarà affidato al formato PDF/X-4».

Il sistema AFP sviluppato da IBM è una tecnologia molto consolidata negli ambienti specializzati della stampa a dati variabili poiché è un formato che da molti anni è utilizzato in questo settore ed è quindi diventato uno standard vero e proprio. È certamente il più sicuro ma, essendo tecnologicamente obsoleto, ha alcuni limiti: come il color management ridotto, l’assenza di trasparenze, l’essere un formato proprietario, con tutto quello che comporta. L’utilizzo del PDF/VT porterebbe un formato aperto in settori storicamente proprietari, con il vantaggio di utilizzare reader standard, l’utilizzo di un completo color management, l’impiego di trasparenze e livelli, la possibilità di creare dei modelli predefiniti (template). Ad ogni modo l’utilizzo di un sistema piuttosto che un altro dipende anche dal cliente: per settori molto critici, come per esempio le banche, l’AFP rimane ancora il sistema migliore. Tuttavia se si vuole provare una nuova installazione o gestire lavori con tipologie di clienti più “creativi”, conviene provare l’utilizzo del sistema PDF/VT. Inoltre, con l’utilizzo del formato PDF, abbiamo la certezza che tra molti anni saremo ancora in grado di leggerlo o stamparlo. In sintesi, come vede nel futuro prossimo l’utilizzo del formato PDF/X nel settore grafico e della stampa? Come già detto in precedenza, il futuro del PDF standard nell’industria della stampa sarà affidato al formato PDF/X-4. In estrema sintesi questo formato permette di lavorare con CMYK + colori speciali + colori ICC based, permette l’utilizzo di trasparenze e livelli. La questione delle trasparenze è molto importante. Quando un file PDF è appiattito (flattening) viene in pratica distrutto nella propria struttura interna, crea un file veramente complesso che impedisce le correzioni dell’ultimo minuto e rende l’interpretazione da parte del RIP più problematica. Al contrario, la possibilità di mantenere le trasparenze (sempre più in uso nei software grafici) produce un file più snello e leggero. Per esempio un file PDF/X-1a pesa 77,6 MB ed è costituito da 20.703 oggetti; lo stesso file esportato nel formato PDF/X-4 (senza appiattimento delle trasparenze) pesa 8,1 MB ed è costituito da 4.035 oggetti. Ci stiamo orientando verso un formato certamente nuovo, da conoscere, ma che possiamo definire completo ed estremamente performante, anche in termini di sicurezza. IPI 111/10

prestampa formati di file


tecnologie stampa digitale

Canon imageRunner Advance Pro

Qualità e avanzate funzioni di finishing per stampati up-to-date Con la nuova linea imageRunner Advance Pro, Canon compie un ulteriore passo in avanti nella proposta di soluzioni per la stampa digitale a colori dedicata a un utente professionista (stampatori commerciali, centri stampa aziendali, copy-shop, stampatori digitali). E lo fa seguendo una strategia che le è connaturata da tempo: portare sul mercato sistemi con un’alta produttività, qualità, facilità di integrazione nel flusso di lavoro, semplicità d’uso e ottime funzioni di finishing. Ma vediamo nel dettaglio.

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di VANNA PIZZETTI

La nuova linea, che comprende le imageRunner Advance C9070 PRO e C9060 PRO (presentate in anteprima a Barcellona nel settembre scorso in un evento pan-europeo) e vista in azione nel centro demo di Canon Italia, offre una risoluzione di 1200x1200 dpi a una velocità di stampa full color rispettivamente di 70 e 60 pagine al minuto. A contribuire in maniera determinante alla qualità è il toner ideato da Canon che offre prestazioni di fusione e lucidatura tali da ottenere stampe con testi e grafica molto nitidi. Grazie poi alla tecnologia di calibrazione ARCDAT proprietaria si ottiene una fedele riproduzione dei colori pagina dopo pagina, misurando e regolando automaticamente la densità dell’immagine di ogni lavoro. Quale complemento ideale per le imageRunner Advance C9000 Pro, Canon propone il Rip ColorPASS-GX300 che, oltre a ottimizzare la produttività, offre un’avanzata gestione del colore per una riproduzione cromatica precisa e fedele. Tutte funzioni ideali per produrre brochure aziendali ricche di colore, opuscoli pubblicitari con dati variabili oppure manuali e relazioni finanziarie con una qualità sempre costante, dalla prima all’ultima copia. I due sistemi sono inoltre in grado di gestire diversi tipi di supporti: carte non patinate, supporti lucidi, formati standard fino a SRA3 (o 330,2x487,7 mm per i formati non standard), oltre a supporti con grammature fino a 300 g/m2. Ricca , come già accennato, anche l’offerta delle funzioni di finishing in grado di competere con i modelli di fascia alta. Disponibile pertanto la foratura professionale (spirale plastica a 21 fori, spirale doppia, spirale colorata, rilegatura a pettine, fogli mobili e Pro Vlick), piegatura (a Z, a C verso l’interno, a C verso l’esterno, doppia parallela e centrale a V), inserimento di fogli e pinzatura a sella con rifilatura.

L’ampio touch-screen a colori, regolabile e intuitivo, da 10,4 pollici, consente di controllare con facilità anche le attività di stampa più complesse. Ogni sistema integra la prima bio-plastica ignifuga al mondo, ottenuta da materiale organico a base vegetale. Ove possibile, Canon ha anche utilizzato plastica riciclata e ridotto al minimo i livelli di rumore, oltre ad aver abbassato le emissioni di CO2, grazie all’uso di materiali ecologici. L’integrazione con HELIX Production Workflow di Canon offre ulteriori vantaggi in termini di tempi e costi.

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Nata nel 1983, TAGA Italia si propone gli stessi scopi dell’omonima Associazione internazionale (TECHNICAL ASSOCIATION of the GRAPHIC ARTS) ed in particolare: •

1. promuovere e incoraggiare la ricerca nel settore, prestampa e stampa

2. migliorare la preparazione degli operatori, capireparto, direttori tecnici

3. diffondere la conoscenza tecnica nelle Arti Grafiche

4. organizzare meeting e curare pubblicazioni di settore, sia scientifiche che divulgative

5. tenere i contatti internazionali con TAGA USA e le associazioni tecniche di altri Paesi

6. far conoscere all’estero le esperienze e le tecnologie sviluppate in Italia

7. far conoscere in Italia studi e ricerche svolti all’estero

per avere accesso a tutti i documenti e ai test con soli 50 Euro! Informati telefonando alla Segreteria (02.69006395 solo mattina). Organi ufficiali: Il Poligrafico Italiano Rassegna Grafica.

SEDI TERRITORIALI TAGA Italia:

Genova - Roma - Firenze - Trento - Bologna - Torino - Verona - Venezia


eventi carta

PaperlinX Italia

Le risposte di un leader alla crisi Due giorni di incontro e confronto a Bologna tra una cinquantina di manager di PaperlinX Italia, coadiuvati dal nuovo ad “Build up the future” è stato il leitmotiv dell’incontro a Bologna lo scorso 10 dicembre, che ha visto riunirsi il middle e top management - una cinquantina di persone in tutto - del Gruppo PaperlinX Italia, rappresentato da Polyedra e Carthago. L’incontro è stato promosso da Claudio Cervellati, nuovo ad di PaperlinX Italia, che ha da poco preso le redini del Gruppo dopo aver maturato una notevole esperienza in Italia e all’estero

di Cristina Rossi

in posizioni di rilievo presso aziende multinazionali di differenti settori, tra cui quello agroalimentare e chimico. L’obiettivo principale dell’incontro è stato quello di presentare ufficialmente al team il nuovo amministratore delegato, ma soprattutto definire le strategie per il 2010 per riconfermare la posizione di PaperlinX Italia quale leader nel mercato italiano e sviluppare ancora maggiori sinergie tra tutte le business unit del Gruppo (Polyedra Print, Caledonia, Branopac e Office). «Siamo il frutto del raggruppamento di 42 società», ha commentato Cervellati. «Dobbiamo ora lavorare sul rafforzamento della nostra identità aziendale e riuscire a crescere ulteriormente. Oggi in Italia siamo i principali distributori indipendenti di carta e il numero due è pari a un sesto della nostra dimensione. Pur-

I manager Alcuni partecipanti al meeting del leader italiano nel mercato della distribuzione cartaria.

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aziende INTERVISTA fiori all’occhiello

“Bisogna correre veloci ma fare le cose bene”.

Claudio Cervellati

Revive, una carta riciclata ma di qualità Intervista a Laura Rossi, responsabile marketing di Polyedra

Quali sono le peculiarità di Revive? L.R.: La peculiarità del marchio Revive è quella di presentare il più ampio assortimento di carte riciclate disponibili sul mercato. Gli standard qualitativi di queste carte riciclate sono elevatissimi: le carte “white” ad esempio (Revive Pure White Silk & Gloss, Revive Pure White Offset e Revive 50:50) hanno un aspetto indistinguibile da quello delle carte prodotte con pura cellulosa, grazie all’accurata selezione all’origine del macero e ad un processo produttivo tecnologicamente avanzato.

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Qual è la filosofia “green” alla base della nuova serie di carte riciclate? L.R.: Tutto il processo produttivo da cui nascono le carte Revive segue una filosofia green che ha determinato il conferimento delle più prestigiose certificazioni a livello internazionale in ambito ambientale. Per la produzione di Revive Pure White Gloss e Silk - la carta patinata riciclata al 100% -, interamente effettuata senza l’utilizzo di cloro, vengono impiegate solo carte riciclate raccolte in prossimità della cartiera, in un raggio di non più di 100 km. Ciò deriva dalla scelta di applicare una politica dei trasporti

troppo, in seguito alla grande crisi finanziaria che ha colpito anche il nostro settore, il mercato è crollato del 20% in un solo anno e noi ne abbiamo subìto un forte contraccolpo. Dobbiamo iniziare subito a individuare i nostri prossimi obiettivi, perché per recuperare fatturato e gettare le basi per il nostro sviluppo futuro è necessario definire una strategia chiara». Cervellati, pur non provenendo specificamente dal settore cartario, ha un significativo know-how e una pluriennale esperienza in materia di organizzazione aziendale, di ottimizzazioni e integrazioni. Sicurezza, etica e agilità sono i tre pilastri sui quali il nuovo ad intende basare la propria strategia di crescita, mirata a far ottenere i migliori risultati possibili all’azienda di cui è ora responsabile. Un’azienda che, come accennato prima, non è stata risparmiata dalla crisi e che in Italia ha chiuso l’anno finanziario, che va da luglio 2008 a giugno 2009, con un’ingente perdita, già ripianata grazie a un’infusione di capitale da parte degli azionisti. Anche a livello globale PaperlinX sta risentendo della crisi ed è per questo che ha avviato tempestivamente una politica di contenimento delle spese che nel 2009 è riuscita a ridimensionare del 16,4%: un’operazione di notevole abilità, che ha consentito di ridurre i costi nella stessa proporzione in cui è calato il mercato. In particolare è stata prestata grande attenzione ai flussi di cassa ed è stata attuata una riduzione strutturale del personale, con un taglio del 15%, pari a 761 persone, rispetto al 2007. «Per il 2010 è prevista una leggera ripresa del business», ha commentato Cervellati, «ma è necessario essere molto determinati per difendere i nostri margini di guadagno. Se non potremo incrementare i volumi di vendita dovremo a medio termine monitorare con grande attenzione i costi e aumentare le nostre performance». razionalizzazione dei costi e attenzione ai mercati emergenti

Per quanto riguarda il proprio core business, ossia carta da stampa e per il mondo office, PaperlinX non esclude la possibilità di acquisire concorrenti, ma l’attenzione sarà principalmente rivolta alla razionalizzazione dei costi e al miglioramento dell’efficienza. Al centro della strategia a medio-lungo termine c’è un’accelerazione della crescita nei segmenti di mercato emergenti, tra cui quello dei materiali per la stampa digitale, sign&display e dei prodotti e soluzioni per l’imballaggio. «Per quanto riguarda l’Italia dobbiamo fare i conti con un mercato della distribuzione cartaria che è calato del 23% rispetto al 2007. Per reagire abbiamo cominciato a contenere i costi fissi e a gestire con maggior rigore gli stock, il cui valore è passato da circa 40 milioni di euro a dicembre 2008 a circa 25 milioni a novembre 2009. Abbiamo inoltre razionalizzato la logistica chiudendo le sedi di Viterbo e di

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Quali origini ha Revive, il nuovo brand del Gruppo PaperlinX? L.R.: Revive nasce da un interesse crescente verso l’ambiente e in particolare verso la salvaguardia delle risorse forestali, indispensabili al mantenimento dell’equilibrio del nostro ecosistema. L’utilizzo di materiali di recupero per produrre carta è iniziato alcuni anni fa, ma i primi risultati erano stati, in termini qualitativi ed estetici, piuttosto deludenti. Oggi, grazie alle nuove tecnologie, siamo finalmente in grado di presentare al mercato un prodotto che è sì riciclato, ma che non ne ha affatto l’aspetto. In questo contesto nasce Revive, il nuovo brand del Gruppo PaperlinX, distribuito in Italia da Polyedra. Anche le aziende più prestigiose, la cui immagine è associata a supporti comunicazionali di elevata qualità, possono oggi accedere a Revive per qualsiasi loro esigenza di comunicazione e promuovere al contempo una scelta eticamente responsabile. Revive è un “ombrello” che comprende la più straordinaria gamma di carte riciclate, tutte contraddistinte da elevate credenziali ambientali. L’offerta si suddivide in due linee: Revive Pure, carta riciclata al 100% disponibile nella versione White (patinata lucida e opaca e offset con un elevato grado di bianco) e Natural, con superficie bianco naturale, nelle versioni patinata opaca e offset, e Revive 50:50, carta patinata, lucida e opaca, riciclata al 50%.


“Le uniche cose impossibili sono quelle che abbiamo deciso che sono impossibili”.

Matteo Rigamonti

Interventi. Matteo Rigamonti, ad di pixart.it. Nella pagina accanto, Claudio Cervellati, ad di PaperlinX Italia. A destra, Laura Rossi.

Como e sfruttando le capacità dei magazzini e dei servizi delle filiali più prossime, quali Roma, Lecco e Milano. Abbiamo usufruito degli spazi eccedenti nelle sedi Print di Treviso e Bologna per ospitare gli uffici e i magazzini di Caledonia. Infine, abbiamo ridotto il personale diretto di circa 60 unità, su un totale di 450, da luglio 2008 a novembre 2009, grazie a un programma strutturato tra prepensionamenti, cassa integrazione e mobilità. Le previsioni per il 2010 sono comunque poco rassicuranti, tanto che il nostro obiettivo per la chiusura dell’esercizio 2009/2010 è un pareggio di bilancio, che faticheremo a raggiungere». Cervellati vuole però anche ricordare che il Gruppo ha inestimabili punti di forza. «Siamo il solo merchant nazionale non legato a una cartiera, abbiamo una gamma e una capillarità di distribuzione ineguagliata e un grande potere contrattuale nei confronti dei fornitori. «Facciamo parte di uno dei principali gruppi di distribuzione mondiali e quindi possiamo sfruttare le sinergie e le conoscenze che derivano dalla nostra dimensione internazionale, anticipando i trend in atto e preparandoci in anticipo per implementare proposte e soluzioni innovative anche in Italia».

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La testimonianza di un imprenditore di successo

Protagonista della seconda giornata del meeting è stato un personaggio la cui azienda rappresenta una case history di successo e al quale tra l’altro abbiamo anche dedicato l’intervista principale di questo numero. Stiamo parlando di Matteo Rigamonti, ad di pixart.it, invitato da PaperlinX a fare un intervento introduttivo al workshop “Build our Future”. Rigamonti, con il suo consueto stile brillante e provocatorio, ha fornito ai manager di PaperlinX Italia utili spunti per affrontare al meglio questa delicata fase di cambiamento. «Per superare se stessi bisogna lanciare il cuore oltre l’ostacolo», ha detto Rigamonti, spiegando le dinamiche alle base del suo successo. «Voi non dovete vendere carta, ma la soluzione ai problemi dei vostri clienti. Ricordate che per la propria tranquillità i clienti sono disposti a pagare di più. Anche nel nostro settore è dunque possibile recuperare marginalità. Ritengo, tuttavia, che il vostro prodotto sia troppo indifferenziato rispetto a quello della concorrenza. Vendete tutti lo stesso prodotto nello stesso modo. Il primo che creerà la business class della carta avrà molto successo».

eco-responsabile, finalizzata a contenere le emissioni di CO2, ottimizzando la logistica e privilegiando il trasporto via mare o su rotaia. Lo stabilimento di produzione di Revive Pure White Gloss & Silk è soggetto a un controllo da parte di società accreditate specializzate nel calcolo dell’impronta di carbonio. Il carbon footprint viene calcolato considerando tutte le fasi del processo: dalla produzione della cellulosa al trasporto della stessa in cartiera, fino alla produzione della carta, tenendo in considerazione i consumi energetici, i rifiuti prodotti e le emissioni emesse nell’acqua e nell’atmosfera. Oggi Revive Pure White Gloss & Silk è l’unica carta che consente a chi la sceglie di calcolare la relativa impronta carbonio, che risulta essere la più bassa a livello europeo. Inoltre, anche tutti i materiali utilizzati per l’imballo di Revive, dall’involucro del pacco alla fascetta di plastica, possono essere riciclati o inceneriti per ricavarne energia. Un’ulteriore dimostrazione dell’attenzione da parte del Gruppo PaperlinX all’ecosostenibilità di tutto il ciclo di vita del prodotto. In che modo prevedete di lanciare la gamma Revive? L.R.: Il Gruppo PaperlinX ha dato il via a una campagna paneuropea per il lancio del brand Revive che ne sottolinea il posizionamento quale gamma rivoluzionaria nel mondo delle carte riciclate. Il progetto prevede una strategia di comunicazione integrata per sostenere e promuovere il concept di Revive, il marchio simbolo di innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale: una rivoluzione nel mondo della carta. La campagna Revive si pone l’obiettivo di trasmettere diversi messaggi coordinati tra loro attraverso i differenti media, in modo da creare attrazione ed emozione da parte del pubblico di riferimento. Il progetto si sviluppa utilizzando sinergicamente i diversi marketing tool: campionario, attività di direct mailing mirate, pianificazione adv differenziate per target e un sito web dedicato (www.revivepaper.com).

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opinioni gestione aziendale

Alberto Sironi

Votare il “cliente dell’anno”. Perché no?

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Nel settore grafico ci sono attualmente un’infinità di concorsi. Si gareggia per il miglior calendario, il libro più bello, il packaging più innovativo, l’imprenditore più capace... chi più ne ha più ne metta. In questa miriade di competizioni manca però una categoria, forse la più importante, quella dei clienti. Nel tourbillon dei concorsi - dove troviamo anche i premi internazionali conferiti ai fornitori che si sono distinti per nuove tecnologie, sviluppo a basso impatto ambientale, ricerca e così via - a pensarci bene manca una categoria, forse la più importante: i clienti. Loro, i clienti appunto, sono diventati nell’ultimo ventennio l’interlocutore più difficile in quanto sono annoverati “nell’Olimpo degli dei”, esseri di fatto ingiudicabili: “questo al cliente non si può dire”, “al cliente non interessa”, “non sente ragioni”. È certo una questione culturale, inevitabile e senza ritorno, basti dire che ci siamo anche strutturati con sistemi per la customer satisfaction, tutto ciò per misurare quanto compiaciamo il cliente, se è contento di noi e se ci resta fedele. In pratica il cliente può fare quello che vuole. Si comporta come un padrone dispotico, i nostri venditori lo temono e lui tende a schiacciarci: l’unica consolazione che ci rimane è a volte pensare che forse sia un po’ incompetente… ma guai a farglielo capire! Ora se questo è il quadro della situazione generale, prendiamoci almeno il lusso di valutarlo su un terreno diverso: riappropriamoci della nostra libera capacità di giudizio e diamogli un voto segreto, anonimo, esaminandolo attentamente e non solo in termini di fatturato ma anche di stile comportamentale. Perché non possiamo inventarci una classifica dei “clienti etici”? Le voci da considerare non mancano: puntualità nei pagamenti, correttezza nelle trattative, completezza nelle informazioni, disponibilità nelle risposte, capacità di ascolto, gentilezza, coinvolgimento nelle problematiche, organizzazione, conoscenza del prodotto, onestà. Ecco dieci requisiti - ma potrebbero essercene altri - sui quali basare un punteggio e verificare quale cliente si avvicina maggiormente all’ideale desiderabile. Proviamo quindi a ribaltare la situazione e a metterci noi nelle condizioni di elaborare una classifica della clientela qualificata, anziché il contrario. Tale esercizio, sia pur curioso, ci servirà anche per conoscere bene i protagonisti del nostro mercato e permetterà valutazioni più complete, in modo da poter guidare meglio la forza vendita con indicazioni tattiche studiate su misura per il cliente. Certo il lavoro è da pesare con accuratezza, non in maniera superficiale, tutto ciò per giungere ad acquisire informazioni sulla clientela che altrimenti restano solo a conoscenza del venditore. E arrivare così ad eleggere il “Cliente dell’anno”.

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NEWS

NOTIZIE dalle aziende

software

Pantone trasforma l’iPhone in uno studio creativo portatile In questi ultimi anni si è verificato un cambiamento radicale nel modo di lavorare dei designer: i progetti sono diventati sempre più “digitali” e le fonti di ispirazione sempre più spontanee. Pantone LLC, una società X-Rite, autorità mondiale nel colore e fornitore di standard professionali di colore per il settore design, ha annunciato myPANTONE, un’applicazione per iPhone che viene incontro ai bisogni dei designer di oggi. myPANTONE offre ai designer grafici, digitali, multimediali, di moda, di interni e industriali la libertà di individuare, creare e condividere le Pantone® Color Palette ovunque si trovino e in ogni momento siano colti da ispirazione. Grazie a myPANTONE i designer hanno com-

pleto accesso a tutte le Pantone Color Libraries, che includono Pantone Matching System® per colori patinati, non patinati e opachi; Pantone Goe System™ e Pantone Pastels per colori patinati e non patinati e Pantone Fashion + Home Smart Color System. L’applicazione permette anche ai designer di creare con facilità armoniose tavolozze di colori, grazie alla possibilità di trovare colori complementari, analoghi e combinazioni triadiche dei colori scelti. myPANTONE sfrutta la fotocamera integrata dell’iPhone per permettere ai designer di catturare qualsiasi cosa li ispiri, dall’architettura alle scene della vita quotidiana passando attraverso la moda e la natura. I colori possono essere estratti

dalle foto sull’iPhone e poi accoppiati ai colori Pantone più vicini alla tonalità originale. Una volta create, le nuove tavolozze di colori possono essere condivise con altri utenti iPhone e notificate tramite un post su Facebook o Twitter, potendo anche allegare delle note di testo o vocali. Inoltre le tavolozze possono essere inviate via e-mail a colleghi o clienti come patch o file di campionario per l’utilizzo con applicazioni quali Adobe Creative Suite® (.ase), CorelDraw® e QuarkXPress®. I designer possono anche condividere le proprie tavolozze di colori con altri designer inviandole al sito www.mypantone.com. Ogni campionario di colore di myPANTONE include valori L*a*b*, sRGB e HTML. Inoltre

myPANTONE è dotato di funzionalità di crossreferencing dei colori in modo da permettere all’utente di trovare il colore più simile all’interno delle Pantone Color Libraries. Ad esempio, un designer può identificare un colore Pantone Goe Color che più rassomiglia a un colore predeterminato da Pantone Matching System.

MyPANTONE è un’applicazione per iPhone che viene incontro ai bisogni dei designer di oggi, che possono ora creare e condividere le Pantone Color Palette ovunque si trovino e ogni volta siano colti da ispirazione.

X-Rite Italy Tel. 02.96734266 Servizio lettori n. 1

consumabili

Un nuovo lavaggio privo di solventi con i lavaggi a bassa evaporazione. I prodotti di lavaggio standard “senza-VOC” utilizzati attualmente tendono ad evaporare lentamente lasciando dopo il lavaggio il caucciù umido. Questi solventi perciò devono essere miscelati con acqua per ottenere un caucciù asciutto e ridurre gli scarti nelle ripartenze, con conseguente aumento del volume dei liquidi da smaltire. Il nuovo lavaggio Fujifilm privo di solventi è ideale nella produzione di quotidiani, poiché evapora velocemente, lasciando il caucciù asciutto, eliminando di fatto l’ulteriore risciacquo con acqua. Questo non solo riduce i tempi di lavaggio, ma diminuisce drasticamente le copie di scarto e contribuisce all’incremento della produttività, con il minor impatto ambientale.

Fujifilm Italia Tel. 02.89582913 Servizio lettori n. 2

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Fujifilm Europa ha annunciato il lancio di un nuovo prodotto di lavaggio per caucciù privo di solventi, particolarmente indicato per il mercato dei quotidiani. Questa nuova generazione di lavaggi “senza-VOC” non contiene né idrocarburi né olii vegetali derivati, presenti nei normali lavaggi utilizzati nella stampa offset. Inoltre, il prodotto non deve essere miscelato con acqua poiché è in grado di lavare contemporaneamente inchiostro e polvere di carta, consentendone il riutilizzo attraverso un semplice processo di filtraggio. Fujifilm ha investito fortemente nel reparto di Ricerca&Sviluppo per arrivare a sviluppare un prodotto in grado di rispondere alle reali esigenze degli stampatori, senza compromessi sulla facilità di pulizia, fermi macchina o processi di filtraggio, consentendo notevole miglioramento alla produttività e agli ambienti di lavoro. Il risultato finale è che gli stampatori saranno preservati dagli svantaggi riscontrati abitualmente


elettrofotografia a colori

Certificazione FograCert per HP Indigo I modelli HP Indigo 7000 e 5500 hanno ottenuto la certificazione FograCert di sistema di stampa a norma ISO 12647-7:2007(8). Il riconoscimento della qualità di stampa delle due macchine da parte di Fogra (l’Associazione tedesca per gli standard e la ricerca finanziata dal settore delle arti grafiche) segue la certificazione GRACoL che i due modelli avevano ricevuto a febbraio. Le specifiche GRACoL e gli standard Fogra sono parametri riconosciuti dal settore della riproduzione a colori; GRACoL è lo standard di riferimento del Nord America, mentre Fogra è seguito principalmente in Europa e nella regione Asia Pacifico.

HP, Tel. 02.92121 Servizio lettori n. 3 inkjet

Security Ink da Kodak per Versamark VL Progettato per ridurre la diffusione e la riproduzione di articoli contraffatti, il nuovo inchiostro Security Ink per i sistemi di stampa ink-jet Versamark VL2000/2200 e VL4000/4200 consente agli stampatori di aggiungere esclusive caratteristiche per l’anticontraffazione, invisibili a occhio nudo, in applicazioni come l’autenticazione di schede elettorali, biglietti per eventi sportivi e spettacoli e documenti transazionali da convalidare. Se osservato alla luce UV a onde corte (254 nm) o a onde lunghe (366 nm) tale inchiostro appare fluorescente e assume un colore blu biancastro, permettendo all’utente di verificare l’autenticità del prodotto.

Kodak GCG, Tel. 02.660281 Servizio lettori n. 4 elettrofotografia a colori

Xerox lancia la iGen4 220 Chi è stato all’ultima Drupa forse ha avuto modo di notarla, in un angolo appartato dello stand di Xerox. Una configurazione, battezzata ConceptColor 220, con due iGen3 affiancate per la stampa in b/v. Allora era solo un progetto, oggi Xerox l’ha tradotto in un prodotto commercialmente disponibile, applicando l’innovativo concetto addirittura all’iGen4. La soluzione si chiama iGen4 220, è composta da due iGen4 110 e può stampare a una velocità di 110 ppm in bianca/volta oppure 220 ppm in bianca. Può utilizzare supporti di formato fino a 364x571 mm e sarà disponibile nel secondo trimestre di quest’anno.

Xerox Italia, Tel. 02.50989742 IPI 111/10

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Interviste aziende grafiche software gestionali

Silvia Dal Cin

Innovazione tecnologica e unione tra le imprese per superare la crisi

Silvia Dal Cin, amministratore delegato di Arti Grafiche Conegliano, nonché presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria di Treviso, esterna il suo punto di vista sul futuro della carta stampata. Il settore delle arti grafiche sta attraversando, oltre alla crisi congiunturale, anche una crisi strutturale che sta mettendo in discussione un pianeta – quello della comunicazione stampata – che, a differenza di altre realtà, negli ultimi decenni è rimasto immobile, non si è evoluto come avrebbe potuto. È d’accordo con questa affermazione e quali sono le sue riflessioni a proposito? Effettivamente il settore delle arti grafiche per decenni ha beneficiato di una domanda in forte crescita che però, negli ultimi anni, si è stabilizzata se non addirittura in lieve flessione. Coincidendo con una fase in cui la capacità produttiva nei segmenti più tradizionali come la stampa a foglio si è fortemente espansa, la conseguenza inevitabile è stata la crisi strutturale che si è sommata ora a quella congiunturale. Gli effetti sono una forte erosione dei margini a fronte di costi sempre crescenti ed evoluzioni tecnologiche sempre più rapide. Certo è che innovare non è facile per un settore dove il 95% delle aziende è al di sotto dei 20 dipendenti. Le innovazioni nel nostro settore hanno seguito più il sentiero tecnico a ruota dei produttori di macchinari che una vera e convinta individuazione di nuovi fabbisogni di mercato, con una corsa all’acquisto delle ultime novità dopo ogni Drupa senza un attento studio del business di riferimento. Comunque anche questo poi crea cambiamento nel tempo e lo dimostra la crescita negli ultimi anni dei service di stampa digitale

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Quali tipi di servizi dovrà fornire lo stampatore al proprio cliente, oltre alla semplice produzione di stampati? Nel rapporto con il cliente ciò che era prima vantaggio competitivo per un’azienda grafica come la rapidità nella fornitura, il servizio di consulenza, la gestione dei database, ormai è diventato un requisito di base per i clienti. Oltre a sistemi di personalizzazione spinta che può offrire la stampa digitale, un altro elemento di valore per la clientela può essere ora il poter offrire soluzioni di finishing particolari a prezzi competitivi con sistemi in linea come verniciature, stampa a caldo o a freddo ecc. Un’ulteriore nuova fonte di differenziazione credo sia la sostenibilità e l’ecocompatibilità dei prodotti garantita dai sistemi che certificano l’origine ecologica e la catena di custodia dei materiali come la carta o la composizione degli inchiostri. Dal punto di vista interno, il vantaggio si crea con il controllo dei costi tramite un’organizzazione attenta alle evoluzioni e un processo produttivo efficiente. Un’ultima riflessione riguarda i produttori di macchinari e soluzioni software; sicuramente una volontà comune più forte di creare standard di comunicazione tra i diversi sistemi informativi delle macchine e dei sistemi gestionali farebbe risparmiare tempo e migliorerebbe il servizio al cliente.


“Credo che la strategia migliore per affrontare questa situazione di saturazione di mercato sia quella di mettersi in rete, di creare alleanze” silvia dal cin

Quali tipologie di stampati stanno risentendo maggiormente della crisi? Sicuramente gli stampati tradizionali a colori a foglio in stampa offset, in quanto tale segmento si sta ridimensionando. Dal punto di vista del mercato, la crisi ha contratto la domanda e la capacità produttiva è sovradimensionata. Inoltre segmenti vicini stanno invadendo il campo: dall’alto le tecnologie rotative dove aumenta sempre più la convenienza delle medie tirature, dal basso la stampa digitale che evolve e diminuisce i costi. L’etichetta ormai è prerogativa del sistema a bobina, i sistemi multimediali sono sempre più utilizzati, e così via. Cosa ne pensa delle aggregazioni? L’unione fa la forza? Le aggregazioni sono una necessità, dato che la media del settore non è tale da consentire alle imprese di affrontare autonomamente i costi di cambiamenti radicali. Aggregarsi significa innanzitutto aumentare in dimensione e quindi sopportare meglio i costi fissi ormai elevatissimi, ma anche potersi specializzare per soddisfare i nuovi bisogni del mercato. Progetti di innovazione possono essere pensati con un bacino di utenti più ampio di quello che attiverebbe una singola azienda.

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Per quanto riguarda il sistema di gestione, quali soluzioni di Computer VAR Nord Est avete adottato all’interno della vostra azienda? Da molti anni sentivamo la necessità di un sistema informativo aziendale integrato ma purtroppo le scelte fatte in precedenza non si sono rivelate fortunate. Dopo una selezione approfondita abbiamo individuato in Computer VAR un potenziale buon partner e abbiamo deciso di cambiare, dopo solo tre anni, tutto il sistema: contabilità, ciclo attivo, passivo e gestione commerciale anche a listino, produzione e magazzino, fino alla contabilità analitica per impostare un corretto controllo di gestione. Siamo partiti dai moduli base ma da subito abbiamo definito un percorso di personalizzazione e quest’anno completiamo l’implementazione.

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Molte aziende italiane ed estere hanno scelto le nostre macchine e i nostri impianti perché consentono di risolvere in modo specifico e totale ogni problema di confezionamento e imballaggio con films plastici. Da oltre 35 anni operiamo nel settore applicando sempre le tecnologie più avanzate.

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Carte Carta canta Prove Colore

comunicazione d’ImpREsA

Come individuare il giusto prodotto per le prove colore contrattuali. Cerchiamo di spiegare le differenze tra i diversi tipi di carte oggi disponibili sul mercato, con spiegazioni tecniche e commerciali.

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Il mercato delle prove colore vive un periodo per certi versi confuso, dove l’unico parametro oggettivo utilizzato nella scelta del prodotto è il prezzo. GMG è uno degli attori più quotati in questo settore, con una serie di prodotti studiati e sviluppati per le diverse applicazioni del settore grafico. Tecnicamente la nostra offerta si basa sul concetto che il materiale da utilizzare per le prove colore deve essere conforme al prodotto stampato. Per stampati su carte patinate lucide ed opache consigliamo la nostra carta GMG Semimatte 250 (250 grammi al metro quadro), per stampati su carte usomano o calandrate consigliamo la nostra carta GMG Matte 140, per stampati su carte da giornale la nostra carta GMG Newspaper e per stampe di tipo fotografico o per particolari processi industriali (stampe su materiali lucidi o litolatta) la nostra carta GMG Glossy 250. Il motivo di questa classificazione è squisitamente tecnico: noi riteniamo che sia obbligatorio produrre prove colore che rispettino le caratteristiche del prodotto finito. È assurdo produrre prove colore su materiale lucido quando il prodotto finale sarà stampato su carta da giornale: in questo modo si alimenta la confusione tra cliente e fornitore. Il cliente infatti approverebbe delle prove colore molto belle quando poi il prodotto finale su carta da giornale verrà fornito con risultati nettamente diversi. Veniamo ora ad un altro aspetto del materiale da usare: esistono carte certificate (da Fogra ed altri enti internazionali) e carte delle quali

non si conosce la provenienza. Le nostre carte sono certificate a livello internazionale da svariati enti ed è sufficiente visitare il nostro sito www.gmgcolor.com nella sezione prodotti per poter scaricare i certificati, copia degli originali. Quando si sente affermare che un particolare prodotto è certificato bisogna accertarsi che lo sia veramente, non solo con le parole di chi lo sta proponendo. GMG dà inoltre la garanzia di controllo della singola scatola che viene inviata, su ognuna delle quali è presente il codice che descrive il lotto di produzione, grazie al quale ognuno dei nostri clienti può richiedere informazioni su quanto ha acquistato. Non è mai accaduto né mai potrà accadere che GMG fornisca prodotti che non rispondano alle più severe norme di controllo che ci siamo imposti. Qualche settimana fa una rivista del settore tedesca – MacUP – ha eseguito dei test di qualità analizzando diversi tipi di carte fornite da diversi produttori. Dopo tutte le prove eseguite il miglior prodotto è risultata la carta GMG Semimatte 250, che ha ottenuto il punteggio massimo di 1,0, mentre altri produttori (nell’ordine HP, Grapp, EFI, Colorgate, Epson ed EFI con un secondo prodotto) hanno ottenuto punteggi dal 20% al 60% inferiori. Cosa vogliamo far rilevare con questa nota? Sicuramente non che solo i materiali GMG debbano essere usati per produrre prove colore. Ci preme tuttavia chiarire che i criteri di valutazione di un prodotto debbano essere anche quelli legati alle caratteristiche dello

stesso, non solo il prezzo. È chiaro che se le prove colore che dovete produrre servono solo a far vedere al cliente dell’inchiostro sulla carta, è assurdo utilizzare i nostri materiali. Rivolgetevi alle decine di aziende che sul mercato operano da brokers, acquistando merce da ogni dove e rimarchiandola, senza alcuna garanzia del prodotto stesso e senza alcuna certificazione. Se, al contrario, dovete produrre prove colore certificate e certificabili, GMG ha il prodotto migliore in assoluto. Senza dubbio alcuno. Il fatto che poi sia tra i più costosi è l’ultimo parametro di valutazione che dovreste usare. Ricordandovi però di non confondere i prodotti: non si può pensare di acquistare degli ananas al prezzo delle patate. È contro ogni più elementare logica. I confronti vanno fatti tra gli stessi prodotti. In caso contrario anche il vostro prodotto finale verrà valutato allo stesso modo. Non si può pretendere di vendere una prova colore calcolandola in Euro quando si utilizza materiale che si paga pochi centesimi e che vale per quel che costa. SteCam S.r.l. – GMG Italia Via San Francesco, 7 20050 Verano Brianza MB www.gmgcolor.com gmg-italia@gmgcolor.com

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Formazione “Pianificare o navigare a vista?”

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Per gli imprenditori e le imprese del settore grafico il 2010 sarà un anno decisamente complicato, a causa di molteplici fattori collegati alla situazione economica generale, al sensibile calo della domanda di stampati, alla macchinosità del sistema pubblico, alle carenze di servizi per le imprese in difficoltà, all’esosità del sistema bancario, all’impossibilità dell’accesso al credito a costi contenuti, ai comportamenti incontrollati delle aziende concorrenti che si trovano con l’acqua alla gola. Possedere i propri “fondamentali” a posto, da parte degli imprenditori, non basta più, in quanto a un mercato depresso e con scarse aspettative di ripresa a breve termine le naturali e scontate iniziative sul versante costi e ricavi sono già state messe in atto da un bel pò di tempo (almeno da settembre 2008 da parte degli imprenditori più attenti al cambiamento). Quindi per poter risalire la china e superare un periodo da febbre da cavallo ci vogliono ricette innovative e una fortissima intraprendenza. Non basta solo stare in trincea ogni giorno per vincere le battaglie: la guerra, e di questo si tratta, si può vincere solo con un’eccellente strategia. Le pagine economiche dei settimanali e dei quotidiani affrontano le tematiche imprenditoriali e aziendali con un taglio sensazionalistico quasi a voler

di CLAUDIO DELLA ROSSA

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Il tradizionale appuntamento con il consulente commerciale ed esperto di formazione che analizza di volta in volta varie tematiche aziendali relative a marketing, organizzazione e management.

Per uscire dalla crisi e poter risalire la china servono idee innovative, intraprendenza e un’eccellente strategia. Ma soprattutto è necessario investire in ricerca e sviluppo.


formazione gestione aziendale

“Non è possibile mutare col ragionamento ciò che da molto tempo si è impresso nel carattere”

Aristotele

dimostrare che, da un versante, la ripresa è dietro l’angolo e quindi si sta uscendo dal tunnel, e dal lato opposto siamo in presenza di una grande crisi occupazionale e strutturale fatta di fallimenti, cassa integrazione, ristrutturazioni, precariato del lavoro e mancanza di prospettive per la nostra economia. Certamente gli imprenditori e i manager del settore grafico nell’ultimo anno si sono trovati a combattere in trincea su numerosi fronti, costretti ad alleggerire gli organici e i costi delle strutture e spingere sull’aspetto commerciale, per non rimanere schiacciati da una gestione antieconomica e superare i vincoli imposti dal sistema competitivo, dettato da una clientela che sfruttava a suo vantaggio le proposte concorrenziali. La maggior parte delle aziende di stampa e di cartotecnica hanno chiuso i fatturati 2009 con una fortissima riduzione dei ricavi e un’incidenza del costo del venduto antieconomica: per ridurre il peso degli oneri finanziari e l’esposizione bancaria in un momento di ritardi cronici nei pagamenti, i titolari sono costretti a immettere nuove risorse economiche, recuperate possibilmente dal patrimonio aziendale o personale, oppure frutto di operazioni finanziarie, quali lo spostamento dei crediti, dal breve termine a mutui ipotecari, concordando con i fornitori e le società di leasing rateazioni più “umane” e altre formule “tampone” suggerite da commercialisti e banche. Per molti imprenditori la questione che si pone in questo inizio del 2010 è se vale la pena continuare a “combattere in questa guerra fra poveri”; con clienti che ti prendono per il collo per ogni commessa acquisita, con una concorrenza disposta a tutto, pur di aggiudicarsi ogni nuovo lavoro e, ma non ultima, con le gare “on line” al ribasso che i clienti istituzionali mettono in rete. Forse vale la pena di fare una profonda riflessione sul futuro della propria azienda. Il valore del lavoro imprenditoriale

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Nei sacri testi di gestione aziendale, utilizzati dalle scuole superiori all’università, l’attività dell’imprenditore è descritta e analizzata non solo sul piano dell’attività che svolge quotidianamente (pianificare,

organizzare, gestire e controllare le attività e i collaboratori), ma anche sui parametri che misurano e determinano il valore della propria figura imprenditoriale: l’imprenditore come prestatore d’opera; l’imprenditore come gestore di risorse; l’imprenditore come investitore. Sulla prestazione d’opera, il ruolo ricoperto dalle figure presenti nel settore è sempre centrale, ricco di impegni ed esperienze, spesso rinunciando a famiglia, amicizie, vacanze e tempo libero, per dedicarsi a un lavoro che certamente aveva portato molte soddisfazioni in passato, solo marginalmente di carattere economico, ma che offre tuttora spazi creativi, stimoli alla crescita, opportunità relazionali uniche e ampie possibilità di autorealizzazione, per sé e per il proprio nucleo familiare. Le ore di lavoro tuttavia non si contano e la qualità della vita ne risulta sacrificata, per dover correre dietro a lavori, a clienti, a inefficienze dei fornitori, a emergenze, e sovente le domeniche e le notti sono generosamente sacrificate sull’altare delle priorità aziendali. Se le figure cardine del settore grafico (imprenditori e manager) valorizzassero il costo orario della loro prestazione d’opera, si accorgerebbero di guadagnare meno dell’ultimo dei fattorini della loro azienda e per trovare all’esterno qualche figura in grado di sostituirli sarebbero costretti a sborsare cifre improponibili, soprattutto per una dimensione aziendale medio/piccola. Quindi molti si trovano in una situazione squilibrata sulla propria remunerazione del lavoro imprenditoriale. La gestione delle risorse è per numerose figure imprenditoriali il mestiere più complicato e difficile, un po’ perché i numeri e lo stare alla scrivania seduti davanti al computer non sono mai congeniali, un po’ perché le figure d’ufficio sopperiscono amministrativamente alle fondamentali necessità aziendali. Tuttavia gestire non significa solo amministrare, ma anticipare gli eventi, nonché dirigere e motivare i collaboratori: queste sono le capacità fondamentali, forse eccedendo per le figure un pò senior con un taglio fin troppo paternalistico, talvolta condito da sfuriate e ramanzine, e per le figure giovani con un approccio fin troppo bocconiano, fatto di riunioni,

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Punti di sintesi • Gestire non

significa solo amministrare ma anticipare gli eventi, dirigere e motivare i collaboratori.

• Tre le possibili

alternative per l’imprenditore: resistere!; decidere una dismissione in 2-3 anni; innovare con creatività.

• È necessario

investire in partner e fornitori specializzati, in nuove tecnologie, marketing, presenze a fiere di settore, viaggi...

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numeri e business-plan e sovente carente di capacità d’ascolto e sensibilità al fattore umano. La redditività delle imprese risente sovente di una mancata pianificazione strategica e di un approccio al business fin troppo condizionato dal fattore investimenti, spesse volte realizzati per spirito di emulazione piuttosto che valutati in termini di costi e opportunità. Ulteriori carenze nella gestione aziendale sono il troppo peso attribuito agli aspetti fiscali, condizionati dai cosiddetti “studi di settore” che influenzano fin troppo le scelte, obbligando a un approccio prudenziale e negli investimenti estremamente garantista, a scapito della redditività e delle opportunità del mercato. Per la gestione delle risorse i fattori da tenere sotto controllo sono collegati alla produttività, alla saturazione degli impianti, alla redditività delle vendite e se da un lato i collaboratori dimostrano competenza, lealtà e attaccamento all’azienda, dall’altro incidono come costo del lavoro cifre significative, spesso poco giustificate dall’intero business. Tutto ciò porta a utili risicati che non solo ripagano solo marginalmente il rischio d’impresa e l’impegno del titolare (il compenso dell’amministratore viene spesso sacrificato nella gestione), ma che non garantiscono l’ammodernamento di impianti, tecnologie e sistemi necessario per poter competere nel settore grafico almeno ad armi pari con la concorrenza più qualificata. L’imprenditore come investitore è una nota dolente per tutti, perché il patrimonio aziendale viene falcidiato da mutui immobiliari anacronistici rispetto alle reali esigenze, leasing su impianti utilizzati poco e male, obsolescenza delle attrezzature e impianti stampa, investimenti in immagine e reperibilità aziendale procrastinati oltre ogni limite di decenza (quanti siti vetusti e non pubblicizzati si vedono in rete) e infine nessun valore attribuito al brand. Il valore dell’azienda grafica è fortemente condizionato dal suo portafoglio clienti e dal suo giro d’affari e spesso risulta modesto, certamente non in grado di stimolare altri imprenditori in apporto di capitale, oppure di poter essere assorbita da una struttura più grande, interessata al portafoglio clienti e alle esperienze maturate. Aziende grafiche che nessuno vuole, perché fortemente caratterizzate dal singolo imprenditore, senza il passaggio generazionale nel 50% dei casi e con un patrimonio più immobiliare che industriale e tecnologico. Bilanci piuttosto deludenti per tutti gli imprenditori che all’inizio del 2010 si confrontano con prospettive economiche poco brillanti e con un mercato locale sovente in grande affanno. Molti si chiedono se vale la pena sacrificare la propria vita e il proprio tempo, anni di esperienza e tante fatiche, per poi trovarsi con un bilancio deprimente di costi-benefici, sui tre versanti dell’impegno profuso, della gestione dell’impresa e del capitale investito. Le alternative per l’ imprenditore

Il dilemma che oggi si pone davanti è di decidere su

quale strada indirizzarsi tre possibili all’Assemblea e Convegnofradiqueste fine 2009, riferisce alteralcunative: ni dati sintetici: a fronte di un calo dei consumi nei 1) Resistere! Resistere!la previsione per il primi 9 mesi Resistere! del 2009 dell’8,3%, 2) Decidere unaautoadesive dismissioneèinper due o tre anni. settore etichette una stabilizzazione 3) Innovare con idee e creatività. nel 2010 e una modesta ripresa nel 2011. Il tasso medio di crescita del quinquennio 2008/2013 è stimato La lo prima è sicuramente semplice tra 0,5 ealternativa l’1%. Veramente modestolasepiù paragonato da adottare, perché di proseguire nella straagli andamenti cui si si eratratta abituati. da intrapresa negli anni e,adeguare usando lelaparole di Questo significa perultimi le aziende propria Aristotele, “non è possibile mutare col ragionamento produzione e la propria organizzazione alle nuove esiciò che daemergono molto tempo si è impresso nel carattere”. genze che dall’analisi degli scenari sui vari L’operosità imprenditoriale, il ritmo di vitadel consolicomparti produttivi. Ad esempio la crescita settodata negli anni e leper abitudini quotidiane difficili re manifatturiero il prossimo bienniosono è stimata in da +1,6%, estirpare: senza illusioni,più con i piedi per terra e con un dove i comparti attivi saranno quelli del le risorse economiche messe da parte durantealimeni temlargo consumo, della farmaceutica e industria pi buoni, continuità aziendale è almeno tare. Ridimla Questo significa per le aziendeassicurata adeguare laper propria produzione organizzazione un decennio! Nonesilasapropria mai, ma anni peggiorialle del nuove che emergonoripetersi dall’analisi deglilescena2008 eesigenze 2009 non dovrebbero e ormai figuriresui vari compartisiproduttivi. Advaccinate esempio con la crescita imprenditoriali sono un po’ le difdel settore manifatturiero il prossimo bienniodiè ficoltà passate, con strategieper e approcci al mercato stimata in une attenzione +1,6%, dove compartiSipiù attivi saalto servizio allaiclientela. tratta quindi ranno delsullargo consumo, dellaancora farmaceutica di averquelli fiducia futuro, migliorare la gestio-e industria alimentare. Ridim Questo significa per le ne, non aspettarsi molto come redditività dall’azienaziende adeguare ladipropria produzione la propria da e accontentarsi un decoroso redditoeper sé e per organizzazione alle nuove esigenze che emergono la propria compagine di collaboratori. dall’analisi degli scenari suiè vari compartilaproduttivi. La seconda alternativa certamente più doloAd esempio la crescita del settore manifatturiero perdiil rosa perché la gestione pianificata di un funerale prossimo è stimata in unimpegno +1,6%, dove i com-e un’aziendabiennio significa un notevole di tempo parti piùdiattivi sarannoloquelli del largo della la forza sopportare scempio di unconsumo, patrimonio di farmaceutica industria alimentare. Ridim di Questo vita gettato alemacero. Significa poi decidere camsignifica le aziende adeguare propria produziobiar pelleper e capitalizzare il lavorolasvolto negli anni in ne e la propria organizzazione alle nuove esigenze che azienda, per mettersi a far l’investitore o un’attività emergono dall’analisi degli scenari sui vari comparti meno impegnativa e rischiosa. Tuttavia, quante perproduttivi. esempio la crescita del settore sone hannoAd rimesso i propri risparmi di unamanifatvita di turiero per il prossimo biennio è stimata un +1,6%, lavoro nell’illusione di guadagni facili e in speculazioni dove i comparti attivi saranno quelli del largo finanziarie: i crollipiùdelle borse, la bolla immobiliare consumo, e industria alimentare. americanadella e le farmaceutica truffe domestiche sulle spalle dei riRidim Questo significa per Non le aziende la sparmiatori lo testimoniano! bisognaadeguare mai credepropria produzione e la propria organizzazione alle re all’illusione che dietro un grande rischio si celi una nuove che emergono deglidismisscenagrandeesigenze idea strategica. Quindidall’analisi la strada della risione, sui vari comparti produttivi. Ad esempio la crescita separando le tre componenti aziendali (gestiodel manifatturiero il prossimo ne, settore immobile, impianti) eper impostando unbiennio percorsoè stimata in un +1,6%, dove i comparti più attiviuna sapersonale di nuove prospettive, potrebbe essere ranno quelli del largo consumo, della farmaceutica e via percorribile, cambiando pelle. industria alimentare. Ridim Questo significa per le La terza alternativa, l’innovatività nei sistemi grafici, aziende propria produzione e la propria si prestaadeguare ad ampielaprospettive e, in un “mondo piatorganizzazione alle nuove esigenze che emergono to”, tirare fuori idee è stimolante nella stessa misura dall’analisi degli scenari sui vari comparti produttivi. di ogni occasione di divertimento. Se negli anni la Ad esempio la crescita del settore manifatturiero figura imprenditoriale nel nostro settore avevaper pro-il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i comfuso genialità e intuizioni per realizzare prodotti di parti più attivi saranno quelli del largo consumo, della successo o brevettato tecniche all’avanguardia, nonfarmaceutica e industria alimentare. Ridim Questo ché sperimentare soluzioni che avevano colpito la significa per le aziende adeguare la propria produziopropria clientela per funzionalità, estetica e vantaggio ne e la propria organizzazione alle nuove esigenze che competitivo, il futuro per il made in Italy in ogni setemergono dall’analisi degli scenari sui vari comparti tore orientato all’export è rappresentato da un posiproduttivi. Ad esempio la crescita del settore manifatzionamento distintivo, che si conquista con impegno turiero per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, e creatività. dove i comparti più attivi saranno quelli del largo Tutti hanno proprio cassetto delle idee molte consumo, dellanelfarmaceutica e industria alimentare. cose nuove, messe da parte per limitatezza di tempo

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formazione gestione aziendale


formazione gestione aziendale

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Ridim Questo per le aziende la o perché tropposignifica all’avanguardia o troppoadeguare costose da propria produzione organizzazione alle sviluppare o limitateealaunpropria mercato di nicchia o non nuove esigenze checlientela emergono dall’analisi degli sceproponibili a una fin troppo condizionata nari sui variocomparti produttivi. Ma Ad esempio la credal prezzo dalla quotidianità. i tempi stanno scita del settore manifatturiero per il prossimo bien-i ormai diventando maturi per l’originalità, sia perché nio è stimata in un +1,6%,addove i comparti prodotti d’importazione, esempio quelli più che attivi stansaranno quelli la delgrande largo consumo, dellasono farmaceutica no invadendo distribuzione, fatti con elo industria Ridim Questol’uno significa per le stampinoalimentare. e quindi indistinguibili dall’altro, aziende adeguare la propria produzione e la propria sia perché la ricerca da parte della clientela (agenzie, organizzazione nuove esigenze emergono uffici marketing,alle editori, studi grafici)che vede il valore dall’analisicome deglielemento scenari sui vari comparti produttiaggiunto distintivo delle proprie crevi. Ad di esempio crescita del settore manifatturiero azioni brand ola negli elementi differenzianti della per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove comunicazione aziendale. i comparti più attivi saranno largo consuCerto, bisogna investire, e nonquelli poco,del in ricerca e svimo, della farmaceutica e industria alimentare. Ridim luppo, in partner e fornitori altamente specializzati, in Questo significa per le aziende adeguare propria nuove tecnologie, in marketing, in viaggi elapresenze produzione e la propria allea nuove alle fiere del settore verso ilorganizzazione quale ci si rivolge, curioesigenze emergono degli scenaricosì sui sare nelleche cittadelle dellodall’analisi shopping di tendenza, vari comparti produttivi. Ad esempio la crescita del frequentate tutto l’anno, domeniche comprese! settore manifatturiero per il prossimo è stiE purtroppo bisogna ricordarsi che unabiennio delle ragioni mata in un +1,6%, dove i comparti più attivi saranper cui molti imprenditori in questi anni hanno smesnodiquelli del largoè che consumo, della farmaceutica so sperimentare sono sempre meno disponi-e industria alimentare. Ridime aQuesto significa per le bili ad accettare i fallimenti rimettere in discussioaziende adeguare la propria produzione e la propria ne il proprio operato. organizzazione alle nuove esigenze che della emergono L’innovazione presenta sempre due facce stessa dall’analisirischi degli escenari sui varima comparti produttimedaglia, opportunità, chi sa esprimere vi. Ad esempio la crescita del settore coraggio e carattere è in condizioni dimanifatturiero dar corpo alle per il prossimo biennio un +1,6%, dove sue idee e superare ancheè istimata possibiliinfallimenti. iPer comparti piùall’inizio attivi saranno quelli del largoun consututti oggi, del 2010, si prospetta momo, ticadiescelta industria alimentare. Ad esempio mento non facile e le treRidim prospettive propola crescita del settore manifatturiero per il per prossimo ste sono stimoli di riflessione fondamentali questi biennio è stimata +1,6%, dove i comparti più giorni. Passare da in unaunnavigazione a vista a una piaattivi saranno quelli del largo consumo, della farmanificazione strategica richiede capacità e consapevoceutica e difficoltà che si andranno a incontrare: ma lezza delle gli operatori più bravi stanno già operando in questa direzione.

DOMANDE E SPUNTI DI RIFLESSIONE

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Come valutate la vostra situazione come imprenditori e manager alla luce dei risultati conseguiti dall’azienda nel 2008 e 2009 e del vostro impegno profuso?

2 3

Avete mai misurato la vostra redditività imprenditoriale nelle tre componenti della prestazione d’opera, della gestione e del valore aziendale?

Quale importanza può possedere il valore del brand, il portafoglio clienti e la statura dell’imprenditore nella valutazione di una impresa grafica?

4 5

A quale delle tre alternative dareste priorità e quali altre strade potrebbero essere percorribili per il triennio 2010-2012 in un momento così complesso come l’attuale?

Il superamento delle difficoltà vede la piccola e media impresa più attrezzata nel “navigare a vista”; oltre alla flessibilità e all’eccellenza del servizio, a quali altri fattori è attribuibile il merito di aver permesso alle imprese eccellenti di superare le difficoltà contingenti di stagnazione del mercato?


L’ARTE DELLA NOBILITAZIONE

PLASTIFICAZIONE, SERIGRAFIA, STAMPA A CALDO

Special Print S.r.l.

Via Val d’Ossola, 3 20052 Monza (MI) Italia Tel. +39 039 2148328 +39 039 2140332 Fax +39 039 2146119 www.litover.it info@special-print.it


Prototipo presentato in collaborazione con Gamma

uomini&aziende controlli stampa

PuntoWeb

L’importanza di standardizzare il processo di stampa Mario Farina, con il fratello Maurizio, è a capo di uno dei gruppi industriali più importanti e dinamici d’Europa.

L’importanza del controllo del processo produttivo nell’ambito dell’industria grafica è in continuo aumento. E PuntoWeb, un’azienda del Gruppo Farina, ha recentemente standardizzato il proprio processo di stampa allineandolo agli standard ISO 12647-2:2007. Complici in questo percorso le soluzioni GMG che l’azienda, che fattura circa 35/40 milioni di euro all’anno, ha adottato per essere ancora più competitiva sul mercato. Lo stabilimento di PuntoWeb ad Ariccia, in provincia di Roma, è frutto di un ambizioso progetto imprenditoriale del Gruppo guidato dai fratelli Mario e Maurizio Farina. Costruito nel 2003, il moderno stabilimento è divenuto operativo nella prima metà del 2006: un’area produttiva di 17.500 m2 che occupa 125 dipendenti su tre turni, dal lunedì al sabato. La produzione (con flusso di lavoro completo, dal reparto di prestampa alla finitura con stacker e pallettizzatori automatici) si snoda su due livelli: un piano alto che ospita gli uffici amministrativi e commerciali e il reparto di prestampa che, con un CtP Creo Magnus VLF di grande formato e flusso di lavoro Prinergy, copre la produzione di circa 250 lastre al giorno; un piano terra dove si trovano magazzini, le rotative – una Lithoman 64 pagine e una Komori System 38S 16 pagine – e la offset a foglio Heidelberg Speedmaster CD102 a 10 colori. È qui il cuore pulsante di PuntoWeb, dove vengono realizzati circa 500.000 avviamenti al mese che, per quanto elevati possano sembrare, rappresentano solo una percentuale della capacità produttiva di questo impianto. La creazione di standard internazionali, come ad esempio l’ISO 12647-2:2007, favorisce il controllo del processo produttivo. Lo standard ISO definisce i parametri necessari per avere la sicurezza che prova e stampa concordino in modo affidabile e assicura che i lavori stampati – nel caso di PuntoWeb stampati commerciali, come i volantini GDO, ma anche pubblicazioni periodiche come settimanali, mensili e annuari – rispondano a criteri qualitativi elevati. Il problema è che uniformarsi a queste linee guida nell’attività di tutti i giorni non è affatto semplice e occorrono pertanto strumenti software, possibilmente a basso costo, che garantiscano allo stampatore la conformità a questi parametri. In quest’ottica PuntoWeb, dopo aver analizzato la ricca offerta del mercato, ha deciso di implementare una suite di software GMG – comprendente InkOptimizer,

Solo con un processo controllato in modo adeguato si è in grado di produrre la qualità richiesta e aumentare i margini di guadagno. Questa la strada intrapresa dall’azienda del gruppo Farina specializzata nella stampa roto-offset.

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di CRISTINA ROSSI

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“L’obiettivo è la coerenza di risultati tra le prove colore e lo stampato prodotto”.

Prototipo presentato in collaborazione con Gamma

uomini&aziende controlli di stampa

Il reparto di prestampa. La suite GMG è stata integrata nel flusso di lavoro Creo Prinergy in modo da poter decidere a monte le caratteristiche della commessa di stampa.

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segue a pag. 64

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I profili colore sono allineati alla normativa ISO 126472:2007 e dipendono dalla tipologia di carta utilizzata per la commessa.

ColorServer, PrintControl Pro e RapidCheck – che garantisce che le macchine da stampa operino entro certe tolleranze richieste dallo standard ISO, che le prove colore abbiano il medesimo livello qualitativo degli stampati finali e che l’intero processo sia sempre sotto controllo. «Abbiamo deciso di integrare la suite GMG nel nostro flusso di lavoro Creo Prinergy», spiega Luigi Esposito, responsabile prestampa in PuntoWeb, «in modo da poter decidere a monte le caratteristiche della commessa di stampa, definendo la tipologia di carta da utilizzare e successivamente la macchina da stampa ove stampare la commessa. La caratterizzazione diviene fondamentale perché determina l’automatismo di indirizzamento dei file attraverso il motore di normalizzazione grafica (Creo Prinergy) e colorimetrica (GMG ColorServer e InkOptimizer). PrintControl Pro e RapidCheck assolvono ai compiti di mantenere aggiornate le variazioni delle nostre macchine da stampa, quindi dot gain e spazi colore sono sotto controllo. Ci affidiamo alle strumentazioni Techkon sia per il controllo lastre sia per il controllo della densità di stampa. I profili colore sono allineati alla normativa ISO 12647-2:2007 e dipendono dalla tipologia di carta utilizzata per la commessa. Il profilo che utilizziamo con le soluzioni GMG è lo standard ISO 39 anche per la stampa in roto-offset su carta patinata». La peculiarità di GMG ColorServer è quella di permettere a qualsiasi operatore, anche senza una particolare esperienza nella gestione colore, di ottenere lo stesso risultato colorimetrico su qualsiasi periferica di stampa presente in azienda, indipendentemente dal materiale utilizzato. In pratica effettua una conversione colore in modalità completamente automatica: trasforma file RGB in CMYK e file CMYK da uno spazio colore a un altro in pochi secondi. Il trattamento dei file raster avviene tramite un motore proprietario GMG, mentre il trattamento dei file PDF avviene grazie alla tecnologia Adobe Print Engine. InkOptimizer, invece, è un sofisticato software che riduce il consumo di inchiostro fino al 25%, contribuendo a ottenere una qualità di stampa migliore. Come? Calcolando in modo automatico le trasformazioni colore: mantenendo il medesimo aspetto colorimetrico del colore originale, la quantità dei colori CMY viene ridotta, aumentando contemporaneamente la quantità di nero. I colori appaiono invariati a occhio nudo e all’esame spettrofotometrico, tuttavia viene usata una minore quantità di inchiostro. «La più significativa riduzione dei tempi è quella ottenuta in macchina da stampa», continua Esposito. «Avviamenti brevissimi, riduzione dei consumi di inchiostro, carta, bagnatura e temperatura dei forni in linea con le rotative. L’idea di standardizzare il nostro processo di stampa è nata dall’esigenza di risolvere l’anarchia delle prove colore di alcuni clienti e dei risultati di stampa che si ottenevano. Il primo step è stata la “normalizzazione” delle macchine da stampa all’interno dello standard ISO, in riferimento alla prova colore certificata GMG.


convegni comunicazione grafica

“iDay” 2009

iDay, la “giornata delle idee” Il convegno organizzato lo scorso dicembre dall’Istituto Salesiano S. Zeno di Verona presso la propria sede Una giornata di studio sull’evoluzione dei mezzi di comunicazione grafica e multimediale, che si è conclusa con la consegna dei diplomi agli studenti e di un ricordo agli ex allievi.

di CRISTINA ROSSI

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«Ogni anno vorremmo proporre un convegno», ha spiegato in apertura Tiziano Zanotti, direttore dell’Istituto, «chiaramente con un titolo sempre diverso, che faccia il punto della situazione nelle diverse aree che riguardano il mondo grafico. iDay è la giornata delle idee, scovate da diversi amici che hanno fatto dell’innovazione la loro arma vincente, il loro status». La prima relazione – in videoconferenza – è stata quella di Antonio Scuderi, responsabile delle attività elettroniche in De Agostini, dal titolo “Dalla carta a…”, che ha trattato il tema della “mediamorfosi”, ossia i cambiamenti di abitudini di consumo nel mondo della comunicazione. Un mondo popolato da un’incredibile varietà di fruitori: i “tv people”, che rappresentano la retroguardia del consumo; i “technofun”, ossia i giovani che si “cibano” di digitale quotidianamente; i “tradizionalisti” che sono allergici al digitale; gli “eclettici” che utilizzano le piattaforme digitali per acquistare i libri e scaricare i film a pagamento; e, infine, i “sofisticati” che spendono molto in tecnologie ma non consumano molta cultura. Una tendenza interessante è stata osservata negli ultimi due anni, in cui lo scarico illegale di contenuti dal web è calato del 3%, passando dal 24 al 21%. Il 34% della popolazione italiana utilizza Internet quotidianamente, a fronte di circa 15 milioni di persone che non dispongono di una connessione Internet. L’acquisto dei libri è calato del 3% e sta esplodendo il business della tv digitale. Un intervento davvero scoppiettante è stato quello del 33enne Alessandro Nicolis, ex studente del San Zeno e attuale amministratore di Sintetik, che ha parlato delle “1000 facce del mercato della comunicazione”, facendo riferimento ad alcune tecnologie rivoluzionarie, come la tecnologia Oled, ossia Organic LED, diodo organico a emissione di luce. È una tecnologia che permette di realizzare display a colori (per tv, cellulari ecc.) con la capacità di emettere luce propria. Questo consente di non utilizzare componenti aggiuntivi, come nel caso dei display a cristalli liquidi, e di realizzare display molto sottili, pieghevoli e infrangibili. Un’altra interessante tecnologia è quella di cui ha parlato Luca Chiavegato, insegnante della Scuola Grafica Cartaria San Zeno. Si tratta della cosiddetta “augmented reality”, che crea un interessante legame tra carta stampata e Internet attraverso l’utilizzo di tag, ossia disegni stilizzati in bianco e nero che vengono mostrati alla webcam e riconosciuti dal pc e ai quali vengono sovrapposti in tempo reale i contenuti multimediali: video, audio, oggetti 3D ecc.

Il nuovo auditorium dell’Istituto Salesiano S. Zeno ha una capienza di ben 530 posti. Sopra, Alessandro Nicolis, ad di Sintetik; in alto, Tiziano Zanotti, direttore dell’Istituto.

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La quiete dopo la tempesta Se l’interrogarsi su quando inizierà la ripresa, come sarà e quali cambiamenti occorrerà affrontare è un obbligo per tutte le associazioni, Alfredo Pollici, presidente di Gipea, è molto pragmatico e spreca poche parole solo per avvertire, come sappiamo, che la ripresa sarà modesta e accidentata. Su questa base è quindi necessario piuttosto interrogarsi sui trend, statistiche alla mano.

di MARCO PICASSO

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E così, all’assemblea/convegno di fine 2009, riferisce alcuni dati sintetici: a fronte di un calo dei consumi nei primi 9 mesi del 2009 dell’8,3%, la previsione per il settore etichette autoadesive è per una stabilizzazione nel 2010 e una modesta ripresa nel 2011. Il tasso medio di crescita del quinquennio 2008/2013 è stimato tra lo 0,5 e l’1%. Veramente modesto se paragonato agli andamenti cui si era abituati. Questo significa per le aziende adeguare la propria produzione e la propria organizzazione alle nuove esigenze che emergono dall’analisi degli scenari sui vari comparti produttivi. Ad esempio, la crescita del settore manifatturiero per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i comparti più attivi saranno quelli del largo consumo, della farmaceutica e dell’industria alimentare. Ridimensionati usciranno metallurgia,


eventi convegni Numerosi i partecipanti al convegno Gipea, tra cui i fornitori di macchine e materiali che sostengono l’Associazione.

autoveicoli e moto, elettrodomestici e gli intermedi chimici. Restando nel contesto Gipea, i dati rilevati dall’indagine condotta dall’Associazione segnalano che nel primo semestre 2009 il calo di fatturato è stato pari al 9,2%, con una riduzione in volume in metri quadri del 7,1%; meno negativo l’andamento del film (-5,5%) rispetto alla carta. Ma da segnalare anche il calo del prezzo medio delle etichette autoadesive che si attesta su 1,481 euro al metro quadro con una riduzione del 2,2%. Le attività in programma

Nel frattempo, nonostante le cose non andassero benissimo, Gipea è stata molto attiva nel 2009 e ha un programma intenso anche per il 2010. Tra gli eventi più importanti dell’anno trascorso il congresso Finat nel corso del quale Andrea Vimercati è stato eletto presidente dell’Associazione europea (pubblicheremo un’intervista in uno dei prossimi numeri). Quest’ultimo fatto, come ha sottolineato Alfredo Pollici, sarà molto utile all’espansione delle aziende italiane in Europa, vista la predisposizione di Vimercati ai contatti internazionali. In casa Gipea da segnalare il seminario sul ruolo dell’etichetta autoadesiva nella sicurezza nel corso di Converflex/Ipack-Ima e il convegno tecnico di Pollenzo. Dell’assemblea del ventennale con il convegno a Pollenzo lo scorso giugno, sono stati illustrati i risultati del brain storming guidato da Alessandro Garofalo, esperto di metodologia Kaizen, finalizzato a migliorare e consolidare l’Associazione e i rapporti tra gli associati al fine di dare maggiore impulso al settore. Sono emerse indicazioni interessanti sulle attività da svolgere e su come rendere l’Associazione sempre più efficace e utile per i produttori di etichette. Un dato positivo è il dinamismo dei giovani, molto attenti all’evoluzione del comparto. I quaderni: vere guide per i trasformatori

Gipea è anche molto attiva nelle pubblicazioni specialistiche. Tra le attività in programma per il 2010 è prevista la revisione dei primi due Quaderni Gipea: il primo su “sicurezza e conformità delle etichette autoadesive destinate al contatto con gli alimenti” che, pubblicato nel 2007, dovrà essere aggiornato a seguito delle indicazioni che stanno per essere pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità; il secondo, relativo alle “linee guida per la produzione di etichette autoadesive” pubblicato nel 2008, sarà aggiornato con un capitolo riguardante i test della stampa digitale e corredato di un sistema sperimentale di classificazione gerarchica dei difetti che possono causare lamentele o rendere inutilizzabile l’etichetta.

Dopo il calo di consumi nel 2009 si prevede una stabilizzazione nel 2010 e una modesta ripresa nel 2011. Questo è emerso dal convegno dell’associazione di riferimento per gli stampatori di etichette.

Il presidente Gipea, Alfredo Pollici, ha aperto il convegno di novembre.


NEWS RFID per capi di abbigliamento

Gerry Weber, azienda tedesca che opera nel settore della moda con 338 magazzini e 1.400 punti vendita, ha adottato la tecnologia RFID di Avery Dennison per combinare la gestione degli inventari e prevenire smarrimenti e taccheggio. Con questa decisione la Gerry Weber invita anche tutti i fornitori a introdurre la tecnologia RFID sui propri capi dimostrando il risparmio che ne deriverà da una corretta gestione logistica. Le etichette RFID saranno applicate nel processo di produzione risparmiando allo staff dei dettaglianti l’incombenza di rimuovere gli ingombranti cartellini di sicurezza. Il sistema proposto da Avery Dennison disattiva automaticamente l’etichetta RFID al momento del pagamento da parte del cliente.

Birra a effetto olografico

Il produttore di etichette autoadesive britannico Chesapeake Bristol ha sviluppato un nuovo sistema di stampa a effetto olografico che ha utilizzato per la prima volta sulle etichette per la birra in vendita nel periodo natalizio. Il sistema consiste nell’aggiunta di uno speciale inchiostro riflettente tipo glitter che dà effetti di movimento e tridimensionalità tipici degli ologrammi. La nuova etichetta, nata dalla richiesta di un cliente per avere etichette che richiamassero l’attenzione nei supermercati, è stampata in dieci colori più una vernice.

Marco Ravazzolo, dell’Area Affari legislativi di Confindustria, ha illustrato i contratti di rete.

Vademecum per i contratti

Il terzo quaderno è stato presentato in questa giornata dall’avv. Fulvio Moizo che ne ha curato l’edizione. Si tratta del Vademecum sui contratti di fornitura nella stampa di etichette autoadesive. Un testo che serve a evitare il più possibile le contestazioni mediante le forme di tutela che rispondano alle nuove esigenze del mercato. Il quaderno offre quindi uno strumento per la corretta preparazione del contratto o la sottoscrizione di clausole poco chiare che possono determinare frequenti rischi di conflitto. Le “Condizioni generali di contratto” costituiscono quindi delle linee guida per tutti i produttori di etichette autoadesive e sono a disposizione di tutti gli associati Gipea. Particolarmente importante il capitolo dedicato alle “clausole onerose” così come quello che riporta gli usi accertati dalla Camera di Commercio di Milano relativi alla produzione e commercio di etichette autoadesive. In appendice il servizio di conciliazione delle CCIAA e note sul ruolo dei consulenti tecnici di parte (CTP) e d’ufficio (CTU). Contratti di rete

L’alleanza flexo prepara Drupa 2012

Il gruppo di fornitori che ha fondato l’alleanza Flexo4All per promuovere la stampa flessografica nel packaging e nelle etichette ha rinnovato gli accordi di partnership tra le società Bobst, Comexi, Soma, Omet, DuPont Packaging Graphics, EskoArtwork, Lohmann, Tesa, Windmöller & Hölscher, Fischer & Krecke, Praxair e Siegwerk, che costituiscono i dodici membri di base che lavoreranno per preparare la campagna flexo per la prossima Drupa del 2012.

Nuovo sistema di lavaggio matrici

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L’azienda statunitense Flexo Wash ha lanciato un nuovo sistema di lavaggio lastre e sleeve flexo e cilindri rotocalco per il mercato delle rotative a banda stretta, in grado di lavare fino a 300 matrici flexo a nastro stretto e fino a 100 a banda media. Il sistema si basa su un nastro convogliatore che introduce le matrici nella macchina di lavaggio, che a sua volta può essere dotata di due sistemi di risciacquo: aperto con acqua fresca o a circuito chiuso con uno speciale liquido che viene recuperato e riutilizzato.

Una nuova opportunità per l’aggregazione delle imprese è stata illustrata dall’avv. Marco Ravazzolo, dell’Area Affari legislativi di Confindustria. Il contratto di rete costituisce una forma innovativa i cui interventi normativi sono stati emessi nel corso del 2009 con un’apposita legge di sviluppo e di incentivazione. Come ha chiaramente messo in evidenza il relatore, questi contratti hanno il vantaggio e la prerogativa di lasciare completamente autonome le aziende (due o più) che ne fanno parte, pur esercitando in comune una o più attività economiche allo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato. Il contratto di rete prevede la costituzione di un fondo patrimoniale comune, disciplinato dagli articoli 2614 e 2615 del Codice civile. Il contratto di rete rappresenta quindi uno strumento per migliorare i rapporti tra pubblica amministrazione e imprese e per veicolare le strategie di politica industriale. Ovviamente non si tratta di costituire un nuovo soggetto di diritto, ma un centro di imputazione di interessi mentre, è importante sottolineare, le aziende aderenti conservano la propria individualità. Come strumento di aggregazione tra imprese si differenzia quindi da quelli esistenti, quali consorzi, società, joint venture ecc., dal punto di vista della stabilità e della flessibilità del rapporto. Al contratto non possono aderire enti o strutture pubbliche. Le reti beneficiano di agevolazioni amministrative e finanziarie per la ricerca previste a favore dei distretti (v. Legge finanziaria 2006, art. 1 c. 368, b, c, d, Legge n. 266/2005). Inoltre partecipano alle procedure di programmazione negoziata con le P.A. e a quelle inerenti a interventi di garanzia per l’accesso al credito, all’utilizzo di strumenti di promozione e tutela dei prodotti italiani e allo sviluppo del sistema imprenditoriale nei processi di internazionalizzazione e di innovazione.


NEWS La Russia domina nel Narrow Web

Michele Tugnolo, Luca Fedrizzi e Gabriele Montanari hanno presentato il sistema gestionale di Edigit.

Un software per etichettifici

Produrre etichette autoadesive comporta molte più problematiche rispetto alla stampa commerciale e pubblicitaria. Le tecniche di stampa mista (digitale, flexo, serigrafica, tipografica, offset ecc.) i supporti e tutte le operazioni di contorno fanno di questa branca della stampa un insieme complesso di operazioni. Se aggiungiamo la variabilità delle dimensioni dell’etichetta e la gestione delle bobine e delle ribobinature, le fustelle, le schede prodotto, risulta chiara la complessità della preventivazione e consuntivazione oltre che la gestione globale della produzione. Edigit, azienda leader da molti anni nel settore dei sistemi gestionali per le aziende grafiche, ha sviluppato una soluzione software messa a punto e applicata in collaborazione con alcune aziende di riferimento in Italia nel settore delle etichette. Tra questi sicuramente una collaborazione significativa è stata svolta da Fedrizzi Group di Bolzano. Per questo motivo è stato invitato come testimonial al convegno Gipea il titolare e responsabile dell’organizzazione e dei sistemi informativi, Luca Fedrizzi. «Abbiamo cercato per molti anni un sistema gestionale che affrontasse le problematiche tipiche dell’etichettificio. Dopo varie esperienze deludenti abbiamo pensato di svilupparci una soluzione in casa, ma gli elevati costi complessivi di una soluzione personalizzata e il tempo necessario da dedicare alla fase di analisi ci hanno fatto desistere. Contemporaneamente abbiamo conosciuto il gruppo Edigit che ci ha espresso l’intenzione di investire sulla realizzazione di una soluzione standard per il nostro settore. Avendo conosciuto il loro grande bagaglio di esperienza in un settore contiguo al nostro, abbiamo percepito che non fossero troppo lontani dalle nostre specificità, e così è stato. Tuttora abbiamo ancora alcuni dettagli da sistemare ma riusciamo a gestire tutta la nostra azienda: dal preventivo alla commessa, dal rilevamento dati a bordo macchina alla schedulazione, dalla consuntivazione alla contabilità e al controllo di gestione che, nel nostro caso, è basato su budget di produzione e direct costing». «Il punto di forza dell’approccio Edigit», ha proseguito Fedrizzi, «è di renderci autosufficienti rispetto alle nostre decisioni di investimento tecnologico. In altri termini, all’acquisto di una nuova tecnologia siamo perfettamente in grado di configurare all’interno del sistema il nuovo centro di costo. L’ultimo sistema prima di Edigit, ad esempio, non era riuscito a gestirci correttamente la stampa digitale». La presentazione ha poi preso in esame tutto il flusso gestionale, dal preventivo alla schedulazione, e Luca Fedrizzi ha potuto mostrare molti degli aspetti caratteristici: configurazione delle macchine con accessori variabili, impostazione tecnica del lavoro, gestione di inchiostri, cambi lingua e cambi pantone, gestione degli “zeta”, gestione delle fustelle, imposizione e rese miste sull’impianto, scheda prodotto ecc. «Non vi dico di utilizzare il sistema Edigit», ha concluso, «posso solo dirvi che a noi va bene e ha risolto molti problemi...». Quindi oggi gli etichettifici italiani possono contare su una soluzione realizzata specificamente per loro.

Flint Group Narrow Web ha annunciato i vincitori del quinto Narrow Web Print Awards annuale. Per gli oltre cento etichettifici partecipanti la giuria ha considerato i principi valutativi raccomandati dalle associazioni europea e americana FINAT e TLMI che comprendono il registro, le sfumature, la qualità di stampa in generale e il grado di difficoltà, oltre alla creatività nell’uso degli inchiostri e dei colori. Il vincitore nella categoria Flexo su carta è l’etichetta per vino “El Paso Merlot”, per conto di Alaska Poligrafoformceinie (Russia), che ha vinto anche nella categoria inchiostri UV. Gli altri vincitori sono ancora due etichettifici russi, uno polacco e uno australiano.

Supporto per circuiti stampati

Advanced Circuit Materials (ACM), divisione di Rogers Corp., ha introdotto il supporto laminato Syron 7000 studiato per la stampa di circuiti stampati da usare in condizioni particolarmente gravose. È un film plastico con doppia lamina di rame adatto ad applicazioni doppie PCB e semplici MLB. Termicamente stabile, può operare a temperature superiori ai 210°C.

Etichetta olografica trasparente

La tedesca Schreiner MediPharm ha lanciato un’etichetta di sicurezza olografica trasparente per la chiusura dei contenitori di prodotti farmaceutici. L’etichetta è assicurata al contenitore con un adesivo molto forte e la trasparenza permette la lettura dei dati variabili stampati sul contenitore senza coprirli.

Dalla carta al film per crescere nei mercati

L’etichettificio slovacco Aluprint, specializzato nella produzione di etichette speciali, wraparound e retraibili, sta puntando ai mercati occidentali con un programma di investimenti in tecnologie. L’ultimo acquisto è una rotativa ibrida Alprinta Müller Martini equipaggiata con sistema di sbobinatura e ribobinatura di Martin Automatic. Aluprint è specializzata in etichette di qualità con finiture metalliche per il mercato delle bevande. Nel 1998 ha installato una Heidelberg SM 74, che nel 2008 ha sostituito con la rotativa ibrida Alprinta, configurata in sei gruppi stampa offset UV, una unità UV-flexo e una WB-flexo per colori speciali o vernici.

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eventi istituzioni

TAGA Day 2009

Gli standard in tandem con l’evoluzione tecnologica Lo scorso novembre a Milano l’appuntamento annuale dell’Associazione col mondo grafico italiano Un convegno ricco di proposte con l’accento sui PDF/X/A/UA. A distanza di un anno dal TAGA Day celebrativo del 25mo anniversario, l’Associazione dei Tecnici Grafici Italiani ha rilanciato l’impegno nello sviluppo delle linee guida per le tecnologie grafiche riconfermando la sua leadership nei rapporti internazionali.

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TAGA Day è l’appuntamento annuale di TAGA Italia con il mondo grafico nazionale all’insegna dell’innovazione tecnologica e della collaborazione con le organizzazioni tecniche internazionali di settore. Sponsor tecnico dell’evento era Kodak, in collaborazione con le riviste Rassegna Grafica e Il Poligrafico Italiano. In sala, all’Enterprise Hotel, oltre 120 iscritti hanno seguito i numerosi interventi, mentre nell’area a lato erano in funzione i desk espositivi di alcuni sponsor. Il presidente Luigi Lanfossi ha aperto i lavori ringraziando il Consiglio Direttivo per il sostegno fornito nei due anni del suo mandato. Le attività svolte nel 2009 sono state illustrate dal presidente onorario Emilio Gerboni che ha presentato un quadro sintetico della realtà consolidata di TAGA Italia costituita da oltre 300 tesserati, 20 soci sostenitori e 10 soci sponsor. Tra i fattori di maggior importanza per il rafforzamento e l’espansione dell’Associazione, Gerboni ha indicato i Comitati Tecnici nelle varie specializzazioni (rotocalco, cartotecnica, fotografia digitale, ambiente, serigrafia), il funzionamento delle sedi territoriali, la partecipazione alla conferenza annuale TAGA (marzo 2009 a New Orleans con la presentazione di uno studio tecnico da parte del consigliere Carlo Balestrini), i convegni di Milano e Bologna sugli orientamenti emersi a Grafitalia 2009, la collaborazione con il Gruppo di Ghent, il CIP4, Intergraf e la Printing Standard Network; nonché il lavoro di aggiornamento e rinnovo dei Documenti “TAGA DOC” che costituiscono l’asse portante della missione culturale e formativa dell’Associazione. Marco Spada, in qualità di presidente Enipg (Ente nazionale istruzione professionale grafica), ha portato il saluto della sua organizzazione al convegno presentando il piano di collaborazione con TAGA Italia per potenziare l’attività formativa nelle scuole grafiche con l’intervento di docenti/esperti dell’Associazione. Il vicepresidente Adalberto Monti ha riferito in merito all’impegno operativo


“Non si possono risolvere i problemi con lo stesso modo di pensare che li ha generati”

Albert Einstein

Al tavolo dei relatori. Da sinistra: Giovanni Daprà, Marco Sinigaglia, Olaf Drümmer, Emilio Gerboni, Giorgio Mazzeri, Luigi Lanfossi, Adalberto Monti, Marco Spada. In alto, Alessandro Mambretti.

delle sedi territoriali che dimostrano nei fatti la loro vitalità ampliando il campo d’azione su tutto il territorio nazionale. Marco Sinigaglia, allievo dell’Istituto Grafico di Mestre, ha illustrato gli aspetti informativi e turistici del viaggio premio a Monaco di Baviera insieme ai compagni Luca Corner e Lorenzo Privato, quali vincitori del Concorso tecnologico “Alfredo Fiorelli” 2009; premio sponsorizzato da Huber Group che ha organizzato la visita tecnica degli studenti ai suoi impianti di produzione. Di quanti standard PDF c’è bisogno?

In risposta a questa domanda provocatoria, Olaf Drümmer, CEO di Callas Software e Axaio Software e dirigente di importanti enti e comitati - tra cui ECI, GWG, ISO TC 130/171 e PDF/A Competent Center - ha intrattenuto i congressisti per oltre un’ora approfondendo le tematiche tecniche e applicative dei formati PDF/X – PDF/A – PDF/UA, riconoscendo che lo sviluppo completo di tutti questi standard richiederà ancora molto lavoro e un’attesa di un paio d’anni prima della totale disponibilità (rimandiamo a questo proposito all’intervista a pag. 32, in cui Luca Brentegani approfondisce questo importante tema con Drümmer).

Il moderatore Giorgio Mazzeri (a sinistra) accanto a Luigi Lanfossi, che è stato riconfermato presidente TAGA Italia anche per il biennio 2010/2011.

Rapporti positivi dai comitati tecnici

Gli interventi nella sessione pomeridiana sono stati focalizzati sulle attività dei comitati tecnici ancora attivi e di quelli che hanno concluso i lavori con l’emissione di nuovi documenti. Giovanni Daprà, Massimo Montersino e Corrado Speroni hanno illustrato il lavoro svolto dal comitato Fotografia Digitale e presentato il sommario di un ricco documento in materia che sarà presto disponibile sul sito TAGA. Montersino ha ricordato che lo studio ha per oggetto la fotografia digitale per le arti grafiche e ha sottolineato l’importanza della comprensione dei ruoli e dell’analisi tecnica, tenuto conto che la disponibilità del dato digitale sta portando a richiedere ai fotografi competenze che non sono loro, e questi, sotto pressione, acconsentono a eseguire operazioni di fotolito che provocano una deriva qualitativa non controllata. In merito alla resa qualitativa del colore, forse occorre ripensare al ruolo del cromista, aggiornandolo a cromista digitale. Speroni ha quindi ricordato che la gestione digitale del colore ha come scopo il mantenimento dell’aspetto cromatico di un’immagine dalla fase di acquisizione dello scatto alla visualizzazione su monitor fino alla stampa. Alessandro Mambretti, già elemento attivo del comitato Stampa Digitale, ha trattato un tema di forte attualità: “La nuova era della stampa digitale”. segue a pag. 64

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segue dalle pagine precedenti

puntoweb

(segue da pag. 56)

Successivamente il reparto di prestampa si è equipaggiato con strumenti hardware, software e know-how. La prima macchina che abbiamo normalizzato è stata la offset a foglio, dopodiché le rotative sono stare portate agli stessi risultati colore dell’offset in piana». Solo con un processo di stampa standardizzato è possibile realizzare risultati sicuri e prevedibili. Per raggiungere questo traguardo PuntoWeb si è affidata a RapidCheck, la soluzione GMG in grado di valutare se tutti i parametri di stampa sono conformi agli standard ISO 126472:2007 e che, in caso contrario, offre la possibilità di intervenire rapidamente con le necessarie correzioni sulla macchina, assicurando così la conformità allo standard di stampa selezionato. GMG PrintControl Pro, invece, offre allo stampatore una rappresentazione grafica dei parametri

chiave, semplificando il controllo del processo produttivo. «I benefici per noi e i nostri clienti sono notevoli», conclude Esposito. «Innanzitutto quelli di coerenza dei risultati colore tra le prove colore e lo stampato prodotto. In secondo luogo maggiore qualità di resa colorimetrica, unita alla maggiore economicità, visto l’abbattimento dei costi prima elencati». taga day

(segue da pag. 63)

Prendendo spunto dalle novità presentate a Drupa 2008 e Grafitalia 2009, Mambretti ha evidenziato che sono disponibili nuove tecnologie di stampa e maggiore scelta nel flusso di produzione, mentre il mercato maturo ha colto nuove opportunità e la tecnologia digitale ha suscitato maggiore interesse degli stampatori. La tecnologia elettrofotografica ha raggiunto alti livelli di affidabilità e velocità, mentre l’inkjet veloce sta

diventando una realtà produttiva di primo piano specie nel comparto dei grandi formati. Per affrontare in modo razionale le nuove sfide di mercato occorre costruire piani di lavoro dedicati, creare il mix tra stampa tradizionale e digitale, adottare nuovi parametri nella gestione delle commesse e negli schemi di calcolo, stabilendo anche un nuovo rapporto tra cliente e fornitore. Ricordando che dopo due anni di lavoro il Comitato Tecnico di riferimento ha realizzato il TAGA DOC. 12 e che lo studio presentato da Carlo Balestrini alla Conferenza di New Orleans è stato centrato sulla gestione colore nella tecnologia elettrofotografica, Mambretti ha ipotizzato l’avvio di un nuovo Comitato Tecnico per la definizione delle linee guida per la stampa digitale. In sostituzione di Gianfranco Vicini, coordinatore del Comitato Cartotecnica, assente dall’Italia per un imprevisto impegno

di lavoro, Emilio Gerboni ha presentato il rapporto sul lavoro svolto dagli oltre 40 membri del comitato nel corso di 9 riunioni a partire dal marzo 2007, conclusosi il 29 maggio 2009 con la presentazione del documento “Linee guida alle lavorazioni cartotecniche” di imminente edizione. Il corpus principale delle Linee Guida analizza le tipologie e gli spessori dei materiali, le fasi della progettazione, gli strumenti e l’approvazione finale, la realizzazione di mokeup o prototipi, il finishing dello stampato, la stampa a caldo e a rilievo, la fustellatura, la scartinatura, l’incollatura e le lavorazioni manuali. Davide Biancorosso, esperto di problemi ambientali nell’industria grafica e coordinatore del Comitato Ambiente, ha fatto infine un’ampia descrizione delle problematiche connesse alle politiche ecologiche in generale e alle norme di protezione ambientale per il settore grafico.


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Hanno collaborato a questo numero Luca Brentegani, Claudio Della Rossa, Achille Perego, Marco Picasso, Alberto Sironi Progetto grafico e impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Redazione Zeta’s srl - via Kolbe 8, 20137 Milano, tel. 027529101, fax 0275291039 poligrafico@ilpoligrafico.it www.stampamedia.net Ufficio libri e abbonamenti tel. 0275291020 fax 0275291032 abbonamenti@ilpoligrafico.it Stampa Carta Copertina

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