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un ponte sì... ma per i tifosi
• luCA CApAnni
No, non è il ponte sullo Stretto di Messina, Salvini non mostrerà il plastico a "Porta a Porta" (lo stesso identico plastico che mostrò Berlusconi nello stesso studio televisivo ventidue anni fa, e che forse avrebbe mostrato anche Mussolini, già intenzionato ad unire Scilla e Cariddi, se fosse esistito l’imperituro Bruno Vespa!). Questa è un'altra cosa, dicevamo, non è un'infrastruttura cruciale per il Paese né uno spot politico di distrazione di massa, a seconda di come uno la pensi su quel ponte. Li accomuna una sorta di storia infinita da eterni incompiuti, ma questo è il Franchi. È casa nostra, la casa viola da quasi un secolo, intrisa di emozioni, di lacrime di gioia e di tristezza versate nel corso dei decenni. Cosa dice il meteo per la vigilia di Pasqua? Sole, pioggia, grandine, caldo, freddo, vento? Qualunque sia l’evento climatico, ce lo becchiamo tutto nel viso, in questa sfida con lo Spezia come in ogni altra sfida. Ecco perché lo stadio nuovo o rinnovato, fate vobis, non può più essere in discussione. E non vogliamo nemmeno pensare che siano in discussione i fondi precedentemente stanziati (dal PNRR) per il rifacimento dello stadio. Non ci vogliamo credere, no, e vogliamo dare per scontato che i lavori si faranno. Se i lavori si faranno, però, ci amareggia un’altra cosa: ci amareggia sapere che serviranno due anni (salvo imprevisti che... prevediamo!) per un ammodernamento seppur radicale. Sì, lo sappiamo, detta così sembra facile e in realtà non lo è. Soprattutto in Italia, ché "non siamo mica gli americani" (per citare un vecchio pezzo di Vasco Rossi) e neanche i giapponesi né tantomeno i dubaiani che in soli cinque anni hanno tirato su dal nulla il grattacielo più alto del mondo. Qui servono anni, innanzitutto, per decidere se decidere di decidere come decidere (vedi sopra). Poi qualche altra annata di gimkana burocratica. Poi ingolfamenti vari per istanze contrastanti fra
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• ruBen lopeS pegnA diversi centri di gravità permanente (ecco anche Franco Battiato, alé!). Poi il tetris degli appalti e così via. Ok, bene anzi male. Premesso tutto questo, il punto di caduta è: si potrebbe almeno cercare, in questi due o più anni dalla posa del primo mattone, di non sballottare la tifoseria per i quattro angoli del globo “terracqueo" (aggettivo molto in voga ultimamente)? Traducendo: no a Modena o altre mete fuori regione, e possibilmente trovare una location a Firenze (l’idea del presidente regionale Giani sull’impianto della scuola marescialli perché cestinarla? troppo bella per essere vera?). Sì lo sappiamo: ora le partite si guardano dal divano, con i campioni in alta definizione che escono dallo schermo e ti passano il pallone in diretta. Ma c’è ancora qualcuno (non pochi, per fortuna) che ama sentire il profumo del campo da calcio e scambiare le vibrazioni di un match dal vivo. Qualcuno da preservare e da rispettare! E se proprio volete farci giocare a Modena, costruite un altro ponte che arrivi fin là.
Quattro successi e un pareggio. È il bilancio delle cinque sfide in serie A giocate dalla Fiorentina con lo Spezia. I viola hanno vinto le due partite giocate al Franchi e le due disputate al Picco ed hanno pareggiato il primo incontro tra le due squadre giocatosi a Cesena per i lavori di ristrutturazione dello stadio di Spezia.
