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albertosi: “il dovere di sognare”
l’ex grande portiere viola, cresciuto nello Spezia: “Che bello vedere la Fiorentina in corsa su tre fronti adesso si deve cercare di portare a casa un trofeo terracciano? Ha salvato più volte la squadra, merita
• giACoMo CiAldi
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Chi l'avrebbe detto, un mese e mezzo fa, che La Fiorentina si sarebbe trovata a questo punto della stagione in corsa su tre fronti. Tre, perché – conti alla mano –Amrabat e compagni sono riusciti a riaprire, grazie alla ritrovata continuità di gioco e di risultati, la questione campionato. Al Franchi dunque, in quella che sarà una gara da vincere a tutti i costi, arriverà lo Spezia di Leonardo Semplici: una vecchia conoscenza di Firenze che, in piena lotta salvezza, venderà cara la pelle. Per analizzare il momento della squadra di Italiano e nello specifico la sfida di oggi, abbiamo intervistato Enrico Albertosi, mito della storia gigliata, cresciuto calcisticamente nelle fila del club ligure.
Albertosi, come si spiega il cambio di passo della Fiorentina?
«I ragazzi di Italiano stanno facendo bene nell'ultimo periodo, sono riusciti a trovare una certa continuità di gioco e di risultati che fa ben sperare per il finale di stagione. Credo la svolta sia da ricercare nel ritrovato spirito di gruppo e nello stato di forma di alcuni singoli che fino a poche settimane fa erano sottotono. Sì, adesso è una buonissima Fiorentina».

Tra i reparti che più sono sembrati cresciuti c'è il centrocampo. Cosa ne pensa?
«Assolutamente sì. Tutta la mediana, a partire da Amrabat, è cresciuta di condizione fisica e, conseguentemente, di giocate. Mandragora si sta ritagliando un ruolo importante, Bonaventura ha la saggezza per gestire il gioco e i tempi, è tornato Castrovilli... Insomma, a centrocampo siamo in ottime mani. Oltre al centrocampo, poi, c'è stata l'esplosione dei due attaccanti: Cabral e Jovic hanno finalmente iniziato a segnare con regolarità, dimostrando di poter vestire la prestigiosa maglia della Fiorentina, e quando i centravanti segnano è tutto un po' più semplice».
Quanti meriti dà a mister Italiano?
«L'allenatore, nel bene o nel male, ha sempre le sue responsabilità. Il tecnico ex Spezia ha dimostrato lo scorso anno di avere idee nuove e valide; in questo campionato ha trovato più difficoltà, complici anche i tanti impegni, ma se la squadra sta facendo bene il merito è anche suo. Firenze è una piazza difficilissima, servono nervi saldi e pazienza: dopo due risultati negativi ti saltano tutti addosso, giocatori compresi, quindi il compito di Vincenzo Italiano non è affatto una passeggiata. Non dimentichiamo che essere in corsa su tre fronti, a inizio aprile, è un grande risultato: bravo mister!».
E' giusto quindi che i tifosi sognino ancora di raggiungere la settima posizione in campionato?
«Certo che è giusto, finché la matematica non ti condanna devi continuare a crederci. Non è semplice, ci sono diverse squadre nel mezzo, tra cui la Juventus, ma se la Fiorentina gioca come sa potrebbe fare l'impresa».
Sulla strada della Fiorentina quest'oggi c'è lo Spezia. Che partita sarà?
«Ho visto diverse partite dello Spezia, spesso è stato in affanno. È una squadra che fatica un po' in attacco e ha alcune lacune dietro, per cui per la Viola parte nettamente favorita. Mi aspetto una partita in cui il pallone è quasi sempre in mano alla squadra di casa. Una partita nella quale dovrebbe esserci soltanto un risultato: al netto del fatto che in novanta minuti può accadere di tutto, la Fiorentina, soprattutto al Franchi, deve vincere».
Tra i pali gigliati, complice l'infortunio di Sirigu, ci saranno Pietro Terracciano e, come secondo, Michele Cerofolini. Cosa pensa dei due portieri? «Terracciano merita fiducia perché è un buon portiere, in più occasioni ha salvato la Fiorentina dimostrandosi degno di elogi. Per Cerofolini è l'occasione di avvicinarsi al campo: è importante che si faccia trovare pronto qualora servisse il suo aiuto. È un portiere giovane, del quale mi parlano bene, per cui spero farà bene se e quando impiegato».
In conclusione, cosa pensa per quanto riguarda le altre due competizioni, Coppa Italia e Conference League?
«In Coppa Italia c'è da superare la Cremonese, ma non è un ostacolo insormontabile: dopodiché, nel caso, ci sarebbe la finale... e le finali sono imprevedibili. In Europa la strada è più lunga, ma molte squadre quotate sono uscite, vedi Villarreal e Lazio, per cui la Fiorentina si trova nelle condizioni di essere tra le favorite. Sognare, mai come quest'anno, è possibile e doveroso!».