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IL SINDACO DI CAMPI Fossi: “Non contro, ma per Firenze”

ESCLUSIVA Carla Casini: “Orgogliosi di aiutare la Fiorentina”

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Rocco ci obbliga a proiettarci nel futuro Lo stadio questione cruciale per l’avvenire della Fiorentina Il “Derby metropolitanoâ€? è appassionato, ma non cattivo Se fosse possibile dribblare la burocrazia, meglio il Franchi Altrimenti va benissimo costruire l’impianto a Campi Bisenzio

Il presidente Rocco Commisso è sempre piÚ determinato a investire nel nuovo stadio

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bbiamo scelto un titolo calcistico per presentare questo numero speciale del Brivido. Lo ha suggerito Mario Tenerani e fotografa in maniera perfetta lo stato dell’arte. C’è un “Derby metropolitanoâ€? per la realizzazione del nuovo stadio della Fiorentina. Ma vogliamo andare oltre. In giro per l’Europa e per il mondo ci sono derby velenosi. Che mobilitano, a volte, piĂš forze dell’ordine che tifosi. Noi, invece, immaginiamo per questa storia un derby colorato, divertente. Appassionato, certo. Ricco anche di sfottò, certo. Ma, di sicuro, non cattivo. E per dare un’idea di come immagino questa sfida ricordo di aver sorriso quando è apparsa per la prima volta sui social la scritta “Campi Nouâ€? con riferimento al leggendario impianto del Barcellona e all’ipotesi di realizzare a Campi la nuova Arena viola.

Tutti i diritti riservati: vietata la riproduzione, anche solo parziale, di contenuti e foto di questa pubblicazione Chiuso in redazione il 30/06/2020 alle ore 19

Direttore Editoriale Luca Calamai Direttore responsabile Mario Tenerani Caporedattore Tommaso Borghini

Editore e pubblicità SPORTMEDIA GROUP info@brividosportivo.it N° ROC 26744

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EDITORIALE

Bisogna unirci e sposare l’opzione che garantisca certezze e tempi piÚ rapidi

Il Brivido racconta la Fiorentina e il suo mondo da una vita. Lo fa con amore. Si è battuto (ricordate il “Meglio secondi che ladriâ€?) per difenderla. La questione stadio è un passaggio importante per il futuro viola. In questo speciale vogliamo ribadire alcune cose che, nel vivace dibattito che accompagna la questione stadio, magari potrebbero scivolare nell’ombra: 1) la Fiorentina ha bisogno di un nuovo stadio e del conseguente accompagnamento commerciale per dare a Rocco la possibilitĂ di investire i soldi necessari per costruire una squadra da Europa; 2) se fosse possibile dribblare la burocrazia (ma in questo caso non basta neppure avere dalla nostra parte Ribery) allora l’opzione migliore sarebbe avere un Franchi nuovo, tutto coperto, con la Torre di Maratona che si allunga nel cielo; 3) se il Franchi era e resta praticamente intoccabile va benissimo costruire l’impianto a Campi Bisenzio perchĂŠ c’è l’area giusta per costruire una fantastica casa viola da vivere 365 giorni l’anno e 4) bisogna sposare l’opzione che garantisca la realizzazione dell’impianto nei tempi piĂš rapidi. Su questi quattro punti non ci possono essere margini di trattativa. Ed è giusto chiedere, mi verrebbe da dire pretendere, che tutti i protagonisti della storia si schierino con chiarezza. Firenze è straordinaria per ingarbugliare anche le storie piĂš elementari. E non scopriamo certo oggi che siamo nati per dividerci. Ma Rocco ci obbliga a uscire dai nostri schemi abituali, a compiere un salto di qualitĂ . Mi verrebbe da dire: ci obbliga a proiettarci nel futuro. Quindi ora piĂš che mai deve essere chiaro chi “Sta con Commissoâ€?. Fortunatamente ci sono 500.000 giudici che valuteranno chi gioca in maniera leale e chi no. Lo schieramento compatto di tutte le anime del tifo viola è un elemento di garanzia. Loro guarderanno, ascolteranno, toccheranno con mano se le promesse saranno accompagnate da fatti. Ricordando, in chiusura, che Campi non sta sfidando Firenze. Casomai è pronto ad aiutare Firenze e la Fiorentina.

Redazione redazione@brividosportivo.it GraďŹ ca e impaginazione Rossana De Nicola e Alexandra Barbieri graďŹ ca@brividosportivo.it

Stampa Baroni e Gori Foto Massimo Sestini Foto storiche archivio Paolo Melani

Hanno collaborato Ruben Lopes Pegna, Daniele Taiuti, Lucia Petraroli, Francesca Bandinelli, Brunella Ciullini, Duccio Magnelli, Giacomo Cialdi

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QUI CAMPI BISENZIO

“Se non ci fossero le condizioni per farlo nel capoluogo Noi saremmo orgogliosi di ospitarloâ€? Ä?Ć‹ Ć‹

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onvive orgoglioso con le sue due anime: una fiorentina, l’altra campigiana. Per questo motivo quando Joe Barone ha bussato alla sua porta per chiedere informazioni su un’area del suo territorio che poteva essere giusta per realizzare il nuovo stadio viola Emiliano Fossi è rimasto un attimo senza parole. Non è facile abituarsi a convivere con un sogno. Preso atto della volontĂ dei nuovi proprietari della Fiorentina il Sindaco si è messo subito al lavoro. Mettendo in campo le sue armi migliori che sono: luciditĂ , coraggio, un po’ di sana testardaggine. Prima di immaginare la costruzione di qualcosa di storico ci sono da abbattere dei “muriâ€?. Prospettiva che non lo ha spaventato neppure per un secondo. Quando il Sindaco ha un obiettivo in testa nessuno può portarlo fuori rotta.

Quando ha pensato la prima volta che Campi poteva essere una soluzione interessante per risolvere il problema dello stadio della Fiorentina? “Di fronte alla volontĂ della Fiorentina di avere un nuovo stadio, chi tiene alla nostra squadra non può che augurarsi che questo investimento - peraltro importante per tutto il territorio - si realizzi. Per questo, di fronte alle incertezze e alle difficoltĂ che emergevano è nata anche questa ipotesi: non contro qualcuno ma per evitare il rischio che, come molte volte giĂ successo in passato, alle discussioni non seguissero i fatti. Ora è una delle opzioni in campo, l’obiettivo è che si realizzi l’investimento, specie di fronte alla crisi che mordeâ€?.

Fossi: “Non contro‌ ma per Firenzeâ€? Il sindaco di Campi Bisenzio: “Stiamo lavorando affinchĂŠ la Fiorentina realizzi il suo investimento La nostra è un’opzione in piĂš per il nuovo stadio Dobbiamo ragionare in ottica di cittĂ metropolitanaâ€? Ăˆ giusto dire che la proposta di Campi non è contro nessuno, tanto meno contro l’idea di uno stadio a Firenze ma è solo un’opzione in piĂš da offrire a Rocco Commisso e ai suoi dirigenti? “SĂŹ. Ăˆ scontato che la Fiorentina e il Comune di Firenze guardino in primis alla realizzazione nel capoluogo, ma qualora non ci fossero le condizioni noi saremmo orgogliosi di ospitare lo Stadio. Una struttura moderna oramai è fondamentale per fare un salto di qualitĂ sportivo ma anche economico: se una societĂ vuole competere a livello europeo deve avere strutture adeguate. L’eventuale Stadio a Campi sarebbe lo Stadio della Fiorentina e di Firenze, perchĂŠ i confini comunali ormai non rappresentano piĂš la cittĂ reale, per i nostri cittadini e per le imprese hanno poco senso ormai, e i terreni sono a 1,5 km da Firenze. Dobbiamo ragionare in ottica di cittĂ metropolitanaâ€?. Cosa l’ha colpita di Rocco Commisso e Joe Barone? “Il pragmatismo e la determinazione, oltre a una grande passione e alla voglia di crescere e vincere. Ăˆ la loro storia e si vede sia dagli investimenti fatti anche nelle strutture del Centro Sportivo che dalla voglia di inserirsi nei meccanismi politici del calcio. Sono le persone giuste perchĂŠ la squadra possa finalmente fare il salto di qualitĂ che noi tifosi meritiamoâ€?. Come hanno accolto i cittadini di Campi l’ipotesi di ospitare il nuovo stadio della Fiorentina? “A Campi c'è da sempre un amore smodato per la Fiorentina: alcuni dei club storici del tifo gigliato vengono proprio da qui. Ci sentiamo, come è giusto che sia, campigiani e fiorentini. C’è grande entusiasmo per la possibilitĂ di avere qui lo Stadioâ€?.

Quale è la sua visione della CittĂ Metropolitana? “Penso che sia ancora da costruire fino in fondo: nella realtà è giĂ esistente, i nostri cittadini vivono, studiano e lavorano su tutto il territorio, spesso i confini amministrativi oggi sono un vincolo mentre serve mettere in comune risorse e ambizioni. Dobbiamo fare un salto di qualitĂ per garantire al nostro territorio e ai nostri cittadini uno sviluppo sostenibile, omogeneo e duraturoâ€?.

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QUI CAMPI BISENZIO Ăˆ evidente che un progetto cosĂŹ importante abbia degli ostacoli da superare: quale è quello che lo preoccupa di piĂš? “Non c'è una preoccupazione principale, ho chiaro le difficoltĂ nel trasformare un sogno del genere in realtĂ : il progetto è enorme e ha un valore storico e simbolico eccezionale per tutta l'area. Quando ci si avventura in sfide cosĂŹ grandi bisogna sapere bene i potenziali ostacoli ma lavorare duro per superarli: sono convinto che se le istituzioni e gli altri soggetti coinvolti cooperano ci si possa fare davveroâ€?.

Il sindaco Emiliano Fossi con il dg viola Joe Barone Il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi e il dg viola Joe Barone

Ăˆ tifoso della Fiorentina? Quali sono stati i giocatori viola che l’hanno fatto innamorare? “Sono da sempre tifosissimo della Fiorentina, ricordo come parte della mia vita gioie e delu-

sioni sportive, sono cresciuto con questi colori e con questa passione. Ci sono poi giocatori di cui mi sono innamorato: penso a Roberto Baggio – per me il miglior giocatore degli ultimi 30 anni – ed Edmundo, nonostante le sue pazzie�.

Ăˆ possibile far vivere un’area sportiva almeno 250 giorni l’anno? Quale può essere la strategia giusta? “SĂŹ, se si immaginano anche altre funzioni che permettono di far vivere l'area tutti i giorni con strutture ricettive, esercizi commerciali, centri congressi, spazi per la socialitĂ , musei etc . L’evento sportivo è un elemento trainante ma accanto ci possono essere commercio, cultura, socialitĂ per farne un luogo vivo e attivoâ€?.

Nardella: “Noi puntiamo sul Franchi Ć‹*!//1*Ć‹2!0+Ć‹/1Ć‹ ),%Ć‹ %/!*6%+Ę

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essun veto per lo stadio a Campi Bisenzioâ€?. CosĂŹ il sindaco Dario Nardella in una recente intervista ha voluto chiarire la sua posizione in merito alla possibile scelta da parte della Fiorentina di costruire il nuovo stadio fuori dai confini del Comune di Firenze. “E’ normale che, essendo il sindaco di Firenze, – ha continuato Nardella al quotidiano La Nazione – la mia prioritĂ sia il Franchi. E’ la ‘Casa Viola’ da sempre e non possiamo permetterci di lasciarlo abbandonato. Dunque siamo in attesa di capire che tipo di interventi saranno possibili sullo stadio, in base alla nuova normativa che passerĂ in Parlamento. Ed eventualmente saremmo pronti a valutare anche un progetto serio fuori dal Comune di Firenze. Chi dice che io voglia mettere i bastoni fra le ruote a Campi sbaglia. Ma le valutazioni si potranno fare soltanto davanti a un progetto completo che prenda in esame le infrastrutture necessarie, viabilitĂ , parcheggi, impatto ambientale e aeroportualeâ€?.

Una cosa è certa e il sindaco Nardella ha tenuto a ribadirla piĂš volte nelle sue esternazioni alla stampa: “Anche io sto con Rocco Commisso – ha detto -, non ho alcuna intenzione di polemizzare con lui perchĂŠ sostengo, fin dal giorno del suo arrivo a Firenze, le sue idee. Siamo rimasti sempre in contatto e lo aspettiamo a Firenze a braccia aperte. Vorrei fare in modo che la Fiorentina giocasse a Firenze, come è sempre stato, ma se altri comuni si fanno avanti, io sono sereno e non provo alcuna gelosia. Il nostro progetto prevede la riqualificazione di tutto il Campo di Marte che vorremmo rendere una vera cittadella dello sport. Per questo andrò avanti nei confronti di Soprintendenza, Governo e Parlamento. Nessuno può permettersi di abbandonare il Franchi perchĂŠ considerato un monumento. Non è un problema di Firenze, ma un problema italiano. Trovo assurda la quantitĂ di vincoli sugli stadi storici che sono slegati dalla fruizione pubblicaâ€?.

Ăˆ possibile pensare che il nuovo stadio possa essere realizzato nel giro di 5-6 anni? “Questi sono i tempi che immaginiamo. Se c'è un lavoro di collaborazione tra le istituzioni è possibile, abbiamo giĂ costruito una timeline con tutti i passaggi necessari e questa prospettiva è realistica. Se la Fiorentina decidesse di farlo qua significherebbe sviluppare la cittĂ di Firenze verso il Nord Ovest, un fatto mai realizzato. Sarebbe un passaggio epocale per sviluppare la cittĂ oltre confini comunali ormai antistorici e pensare in una visione d'area rivoluzionaria. Potremmo saldare un nuovo rapporto tra Firenze e tutto ciò che c'è intornoâ€?.

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Carla Casini: “Colpita dall’entusiasmo della Fiorentinaâ€? L’imprenditrice della famiglia proprietaria dei terreni di Campi Bisenzio: “Commisso e i suoi collaboratori hanno una grande voglia di realizzare un’opera importante, come lo stadio e i suoi annessi, per i tifosi viola E la nostra area è in una posizione strategica per ospitarlaâ€? Ä?Ć‹ Ć‹

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el novembre 2018 è stata nominata Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Mattarella. Un premio alla competenza e alla genialitĂ di Carla Casini, amministratrice delegata di Alma Spa, l’azienda toscana di Capalle leader mondiale nella produzione di moquette agugliata. Il Red Carpet su cui sfilano le star dei vari Festival del Cinema viene prodotto nella sua azienda. Dalla stessa azienda è uscita anche la moquette rossa calpestata da Giovanni Paolo II e dal leader maximo Fidel Castro quando per la prima volta nella storia si sono incontrati a Cuba il 21 gennaio del 1998. Con la sua famiglia, tutti imprenditori, tra cui Vittorio Casini con i fratelli, titolari della Manifattura Maiano Spa, nota azienda nel settore della produzione di Tessuti non Tessuti per Applicazioni Tecniche, presente su territorio da quasi 60 anni, Carla Casini si è ritrovata all’improvviso in copertina anche nel mondo del calcio. Punto di riferimento nella trattativa con il presidente della Fiorentina Rocco Commisso e il direttore generale Joe Barone interessati all’acquisto dell’area a Campi Bisenzio dove potrebbe nascere il nuovo stadio viola e tante altre realtĂ sportivo-commerciali. Rocco Commisso e Joe Barone si sono detti entusiasti della collaborazione creata con la vostra Famiglia per l’acquisizione dell’area dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Fiorentina. Cosa l’ha colpita del modo di operare dei dirigenti viola? “Mi ha colpita la celeritĂ della trattativa. Rocco Commisso, la sua famiglia, i suoi collaboratori - in particolar modo Joe Barone - sono persone molto affabili, cordiali e molto concrete.

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“C’è stata subito intesa e ci siamo accordati rapidamente per l’opzione d’acquistoâ€?

C’è subito stata un’intesa nel modo lineare e trasparente di portare avanti la trattativa. Ci hanno trasmesso da subito l’entusiasmo e la grande voglia di realizzare una bella opera, importante, per la Fiorentina, per i suoi tifosi, per Firenze e per tutta l’area metropolitana. Sono stati necessari pochissimi incontri per arrivare ad un accordo condivisoâ€?. Commisso dal giorno del suo arrivo a Firenze ha ripetuto spesso il concetto del “fast, fast, fastâ€?. Insomma Rocco vuole andare veloce. “Dall’approccio che hanno avuto il presidente e i suoi manager si capisce la determinazione con la quale sono abituati a perseguire gli obiettiviâ€?. Pensa che la vostra area sarebbe giusta per sviluppare un progetto sportivo-commerciale come quello che ha in mente Rocco Commisso? “La nostra famiglia acquistò quei terreni negli anni ’70. Da sempre l’ha ritenuta un’area strategica per una grande opera nello sviluppo dell’area fiorentina. PoichĂŠ si trova in una zona di collegamento tra Firenze ed i comuni limitrofi, fra l’Autostrada A1 e l’A11, a pochi km dal centro di Firenze, gode di una posizione unica per poter realizzare un intervento importante come lo Stadio e i suoi annessiâ€?. t $POUJOVB B QBHJOB

Carla Casini, amministratrice delegata di Alma Spa

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ESCLUSIVA t 4FHVF EB QBHJOB Potreste entrare, anche in una quota minoritaria, nel progetto a cui sta lavorando la Fiorentina? “Sinceramente non ci abbiamo pensato. Con la nostra famiglia non abbiamo mai realizzato investimenti nell’ambito delle società sportive e ad oggi non è nei nostri propositi. In ogni caso vorrei ricordare che noi con ACF abbiamo firmato un atto di opzione di acquisto, non una vendita”. La vostra Famiglia ha simpatie per il mondo dello Sport? “Sì. E tutti sono tifosi viola, per questo ci darebbe grande soddisfazione poter realizzare uno Stadio importante su una nostra proprietà. Per la nostra Famiglia sarebbe un motivo d’orgoglio contribuire alla crescita della Fiorentina”. In passato avevate trattato con la famiglia Del-

Casini è stata nominata Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Mattarella nel 2018

L'area di proprietà della famiglia Casini dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Fiorentina

“La nostra famiglia tifa Fiorentina e sarebbe orgogliosa di contribuire alla crescita del club”

la Valle per un’area più piccola destinata alla realizzazione del Centro Sportivo della Fiorentina. Cosa ha frenato lo sviluppo di quel progetto? “Questo è il rischio dell’atto di opzione. Con i Della Valle avevamo firmato un atto di opzione per la realizzazione del centro sportivo, ma la nuova proprietà ha ritenuto più giusto fare una scelta diversa”.

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IL PROGETTO CAMPI

Uno stadio nuovo, ultramoderno e confortevole nei 36 ettari disponibili anche per le zone commerciali per “un’esperienza emozionaleâ€? da vivere con la Fiorentina Con costi ridotti e ricadute occupazionali importanti Ä?Ć‹ Ć‹

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’ cominciato tutto con una opzione d’acquisto per un terreno di oltre 36 ettari. Poco importa se a Campi Bisenzio, si tratta pur sempre dell’area metropolitana fiorentina. Non solo: si è sancito che l’operazione potrĂ eventualmente concludersi per una cifra - da esborsare all’atto di acquisto, entro il 2021 - assolutamente in linea con le aspettative della proprietĂ , intorno ai 5 milioni di euro. Un affare, specie se paragonato al rapporto qualitĂ -prezzo nell’area Mercafir, dove la superficie effettivamente di proprietĂ sarebbe stata intorno ai 18 ettari (la metĂ secca, anche perchĂŠ parcheggi e quant’altro

sarebbero rimasti di pertinenza del comune) ed il bando di gara prevedeva la necessitĂ di offerte da almeno 22 milioni di euro, oltre quattro volte tanto. E’ per questo la Fiorentina ha puntato all’accelerata guardandosi altrove, consapevole che anche in questo caso il lavoro logistico burocratico non sarĂ affatto semplice (e forse nemmeno scontato). In pochi giorni si è comunque passati dalle parole ai fatti, anche per mandare messaggi - nemmeno troppo indiretti - un po’ a tutti, dal governo nazionale a cui è stato presentato un progetto per 2,5 miliardi di investimenti e una ricaduta occupazionale di oltre 50 mila posti di lavoro, a quello locale fiorentino.

LA MANIFESTAZIONE D’INTENTI E’ giĂ stata presentata la lettera di manifestazione di intenti per costruire lo stadio, un progetto molto reale, per dirla con le parole di Joe Barone. L’area in questione, come è stato spiegato, non ha vincoli perchĂŠ è libera da altri edifici: si dovrĂ lavorare sula variante urbanistica, sulla modifica al piano strutturale e sulla valutazione d’impatto ambientare, ma il primo passo è stato mosso. Contestualmente è stata giĂ fatta la co-pianificazione con la Regione per il cambio di destinazione d’uso, da “parco urbanoâ€? ad “attrezzature di interesse metropolitanoâ€?. I vantaggi, per altro, non sarebbero soltanto sotto il profilo dei costi. IL 2024 I tempi, altro tema molto caro alla proprietĂ viola, potrebbero diventare validi alleati. Se per il progetto Mercafir Commisso aveva immaginato settembre 2023 come data indicativa per il taglio del

Opzione d’acquisto e lettera di manifestazione d’intenti i primi passi Ma c’è tanto lavoro da fare

Uno stadio a misura di famiglia, sul modello dei grandi stadi d'Europa

nastro della struttura, ecco che adesso si scivolerebbe “soltantoâ€? al 2024, di fatto con un anno di ritardo sulla tabella di marcia, che è coinciso anche con la pandemia da Coronavirus. Il lavoro da fare è enorme, anche sul fronte dell’aeroporto, che necessita di ampliamento. t $POUJOVB B QBHJOB

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IL PROGETTO CAMPI t 4FHVF EB QBHJOB

Non è un caso che i tecnici della Fiorentina siano già al lavoro per trovare il giusto compromesso di distanza tra le due opere, ritenute entrambe di straordinaria importanza per il territorio locale, alla luce delle ricadute che inevitabilmente avrebbero sotto il profilo dell’impatto economico. La tifoseria, intanto, è tutta schierata con il suo presidente e non perde occasione per ribadirlo, in particolare attraverso i social. Il tempo dell’attesa, insomma, è finito e il popolo viola è stanco dei soliti fiumi di parole. AL MASSIMO 30 KM Certo, il Franchi sarebbe la casa naturale, ma pur di non vedere tarpare le ali ai sogni di vittoria la soluzione legata a Campi Bisenzio non è mai stata sottovalutata da nessuno, anzi. In fondo, il luogo su cui è ricaduta la scelta è distante nemmeno 20 chilometri da Piazza Duomo, che diventano al massimo una trentina da Viale Europa, l’estremo sud della città (sfruttando l’autostrada): insomma, sempre a portata di mano. Si tratterebbe poi di un impianto nuovo, attento alle esigenze del pubblico moderno ed in grado di trasformare la serate allo stadio in una “emotional experience”, una vera e propria esperienza emotiva ed emozionale, con al centro la passione per la propria squadra di calcio, la Fiorentina. Con la possibilità di “abitare” lo stadio h24 per 365 giorni all’anno, attraverso strutture commerciali, di ristorazione e persino hotel dove vivere a 360° la propria esperienza viola.

Occorre soprattutto trovare un equilibrio con le esigenze dell’ampliamento dell’Aeroporto Confort e vivibilità per le famiglie sarebbero le parole d’ordine e i 36 ettari a disposizione, da questo punto di vista, darebbero ampie garanzie. Non appena Rocco Commisso potrà fare rientro in Italia, quando le limitazioni da Covid-19 riapriranno i collegamenti con l’oltre oceano, si potrà entrare ancora più nel vivo della questione. Il patron non aspetta altro se non poter annunciare che sì, passo dopo passo la sua squadra sta rosicchiando posizioni nel ranking internazionale. Lo stadio di proprietà è importante soprattutto per questo, lo ha detto da subito.

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IL PROGETTO RESTYLING

Nodo cruciale l'abbattimento delle Curve Nelle aree circostanti lo spazio per la zona commerciale

Ć‹ %00 !(( !(Ć‹ ),+Ć‹ %Ć‹ .0! Ristrutturare il Franchi era stata la prima idea di Commisso Poi i vincoli, considerati troppo rigidi, avevano congelato un’ipotesi che è tornata d’attualitĂ dopo il tramonto della soluzione MercaďŹ r Ma la Fiorentina chiede margini di manovra molto piĂš ampi di quelli attuali

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ipartire dal Franchi era stata, in assoluto, la prima idea di Rocco Commisso in tema di infrastrutture. In segno di rispetto degli oltre novant’anni di storia - vissuta tutta tra Via Bellini e, appunto, il vecchio Comunale - e delle emozioni che lĂŹ hanno trovato casa ormai da anni. Il patron aveva fatto coincidere la sua prima mossa proprio da lĂŹ, dando incarico all’architetto Casamonti di studiare una soluzione per permettere ai tifosi della Fiorentina, finalmente, di potersi godere le due ore trascorse al seguito della squadra. Con uno stadio all’avanguardia, avveniristico, all’altezza delle ambizioni di una squadra che punta ad essere quanto prima di livello europeo e di una cittĂ da sempre ombelico di cultura. Si era immaginato un avvicinamento delle curve al campo di calcio, puntando a demolire piĂš o meno il 30% delle strutture degli Anni Trenta ed è qui che la Soprintendenza ha risposto - almeno informalmente - picche. E’ stato a seguito di tutti questi “nietâ€? che da Palazzo Vecchio è stata prospettata, in sostituzione, l’ipotesi legata alla Mercafir, poi naufragata. E’ definitivamente scaduto - dopo le due proroghe figlie della pandemia - il bando di gara per l’acquisto dell’area e giĂ dallo scorso marzo, ben prima del lockdown era manifesto che il club viola non si sarebbe mosso, mandando almeno per proprio conto deserto il bando di gara.

La Tribuna coperta dell'ex Comunale

Commisso, e con lui i suoi uomini, però, non si arrendono. Lo ha ribadito pure Joe Barone, in occasione della manifestazione per la realizzazione del nuovo impianto promossa dai tifosi. LA CITTADELLA Adesso piĂš che mai - specie dopo l’annuncio dell’opzione per l’acquisto dei terreni a Campi Bisenzio, dunque nella zona metropolitana e non cittadina - è il Comune che

spinge affinchĂŠ la Fiorentina possa restare al Franchi. Oltre alla struttura, ha spiegato il sindaco, si potrebbe utilizzare tutta l’area attorno, da sempre punto di riferimento per lo sport cittadino, in quella che diventerebbe davvero una “cittadella dello sportâ€?, con la possibilitĂ di realizzare senza difficoltĂ negozi e hotel, in deroga ai divieti che in passato avevano fatto rumore.

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IL PROGETTO RESTYLING

Una delle scale elicoidali del Franchi

Un pesante intervento di ristrutturazione dello stadio eviterebbe il collasso dal punto di vista commerciale e urbanistico di parte del quartiere 2. Ristoranti, bar e punti di ristori continuerebbero ad avere i propri avventori e, soprattutto, si avrebbe la concreta possibilità di evitare un decadimento strutturale dell’impianto, come invece accaduto a Roma col Flaminio, in stato di abbandono e assoluto degrado.

Attesa per le novità che potrebbe apportare il Decreto di Semplificazione accesso alla Maratona e alle due curve, oltre naturalmente alla Torre di Maratona, punti che ricoprono i quattro lati della struttura. In attesa di vedere se nel decreto semplificazione ci sarà la norma che consente abbattimenti negli stadi tutelati (emendamento Di

LA TUTELA Di certo c’è, come emerso dalle risposte del Ministro dei Beni Culturali Franceschini all’interrogazione del deputato fiorentino Gabriele Toccafondi, che sul tavolo del MiBAC non è (ancora) arrivato nessun progetto ufficiale di ristrutturazione del Franchi. Non è stato, dunque, espresso alcun parere e, al tempo stesso, non esistono vincoli che «congelano» l’impianto di Campo di Marte, che lo rendano completamente immodificabile, pur restando ferma la necessità di tutela della struttura. Per la legge, tutti gli edifici pubblici con più di 70 anni di storia alle spalle sono vincolati, ma del vecchio comunale sono ritenuti elementi qualificanti la pensilina della tribuna centrale, le scale di

Giorgi, ndr), il Ministero ha poi puntualizzato che la tutela del Franchi non lo costringe in una situazione di non utilizzo, ma comporta che tutti gli interventi, di conservazione, restauro o adeguamento a motivate esigenze funzionali «debbano essere accuratamente progettati al fine di garantire la trasmissione alle generazioni future di quei valori storici e culturali che ne hanno giustificato il vincolo. Non è vero che si crea un “contrasto” tra le norme di tutela e la realizzazione di un impianto moderno ed efficiente: è possibile trovare un equilibrio di qualità». Ed è proprio attorno a questo equilibrio che si gioca la

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VIOLA


BS|03 luglio 2020

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PERCHÉ SĂŒ FRANCHI

Francesco Franchi: “Restyling per Firenzeâ€? Il ďŹ glio del grande Artemio, a cui è intitolato lo stadio: “Bisogna ristrutturare l’impianto del Campo di Marte perchĂŠ lĂŹ si è scritta la storia della Fiorentina e per non condannarlo a un futuro da contenitore vuotoâ€? Temo che l'alternativa al restyling significherebbe condannarlo ad un futuro peggiore, un futuro da contenitore vuoto. Una prospettiva dolorosa per chiunque abbia a cuore la Fiorentina... si figuri per meÂť.

Francesco Franchi Ä?Ć‹ Ć‹

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ripartito il campionato ma a tenere banco, oltre al rendimento della Fiorentina, è la questione stadio. Con i tifosi divisi su quale sia la soluzione migliore tra restyling del Franchi e nuovo impianto a Campi Bisenzio, ma totalmente uniti nella convinzione che sia necessaria una delle due opzioni per garantire un futuro radioso alla squadra viola. Per discutere di questo, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Francesco Franchi, figlio del grande dirigente Artemio, a cui è intitolato proprio l'attuale stadio della Fiorentina. Franchi, che idea si è fatto sulla discussione intorno allo stadio? Sono molto perplesso, francamente. Ho l'impressione che ci siano tante chiacchiere e pochi fatti concreti, in questo momento, a Firenze. Chiaramente non è responsabilità di Rocco Commisso, che è arrivato da poco piÚ di dodici mesi e sta facendo il possibile per superare l'impasse. Esclusa la pista che portava all'area Mercafir, sono rimaste due opzioni per la Fiorentina: il restyling dell'Artemio Franchi e la costruzione di un nuovo impianto a Campi Bisenzio. Quale delle due soluzioni, a suo parere, è la migliore? Personalmente, non ho mezzo dubbio: il restyling del Franchi. Mentirei se dicessi che non voglio bene allo stadio intitolato a mio padre, è ovvio che sono legato a doppio filo a quell'impianto, ma non è solo per questo che preferirei una ristrutturazione.

Cosa darebbe in piÚ il Franchi a tifosi e squadra? La storia, il cuore. Dentro quello stadio si sono scritte le pagine piÚ belle della grande storia della Fiorentina, e quando si superano i tornelli si sentono le emozioni, si rivivono i ricordi. Vale per i tifosi, ma anche per i calciatori che pensano "Qui ha giocato per anni Gabriel Omar Batistuta" o altri meravigliosi campioni. Questo, tutto questo darebbe in piÚ il Franchi. Le cose da fare sull'attuale stadio sarebbero diverse... Certamente. Oggi quell'impianto non è piÚ adatto al calcio moderno, tantomeno all'idea di spettacolo che dev'essere una partita di pallone. Servirebbe un profondo rinnovamento, salvaguardando però le cose piÚ belle di Nervi: opere architettonicamente geniali. Penso non sia impossibile fare dell'Artemio Franchi uno strumento efficiente e moderno. Ovviamente serve la volontà da tutte le parti in gioco.

aspettare Commisso? Per un imprenditore che viene dall'altra parte del mondo, che è abituato ad una burocrazia molto piÚ snella e, in generale, un sistema meno farraginoso, credo siamo già al limite del ragionevole. Il presidente viola si sta rendendo conto di essere arrivato in un paese complesso e, per tanti versi, arroccato su posizioni e questioni. A mio avviso sÏ, il rischio che Commisso si stufi di questi teatrini c'è, ed è concreto. PerchÊ in America, per costruire uno stadio, serve un decimo del tempo. Quindi è comprensibile la sua perplessità . Per quanto mi riguarda, comunque, sarebbe folle rifiutare l'italo-americano: in un momento storico come questo, un imprenditore facoltoso e seriamente intenzionato ad investire tanto denaro dev'essere messo nelle condizioni di farlo. Non ci sono discussioni che tengano. Quanto è importante secondo lei un nuovo stadio per le fortune future della Fiorentina? Non è importante per la Fiorentina, ma per tutte le squadre del nostro campionato. Oggi servono impianti efficienti e multifunzionali che aiutino a migliorare il fatturato dei club, cosÏ da poter competere ad alti livelli. Lo stadio, per costruire una grande Viola, è fondamentale!.

“Non è impossibile renderlo efficiente e moderno Ma serve la volontĂ di tuttiâ€? Al momento, però, sembra esserci una certa incertezza sulla realizzazione di entrambi i progetti. Crede che questo stallo possa effettivamente allontanare Rocco Commisso da Firenze e la Fiorentina? ÂŤNoi italiani oramai siamo abituati a tempi biblici, quindi dovremmo chiederci: quanto è disposto ad

Franchi stringe la mano a Joe Barone


+*0%ÄŒĆ‹Ä— ),%Ä• Ben venga, basta farlo!â€? Comico, presentatore, speaker e grande tifoso viola: “Serve uno stadio nuovo, comodo e a misura di famiglia Se al Franchi non è possibile un vero restyling allora è giusto spostarsi in una zona attaccata a Firenzeâ€? Ä?Ć‹ Ć‹

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Mi piacerebbe che lo stadio rimanesse a Firenze però dovrebbe essere completamente rinnovato. Al momento la situazione è imbarazzante, non c'è l’agibilitĂ per le famiglie, i bagni sono in uno stato pietoso, c'è un unico bar dove devi fare sempre la fila. Mi sembra strano ancora che la Asl non sia intervenuta per fare un sopralluogoâ€?.

a questione stadio tiene banco, a Firenze non si parla d’altro. Tra dichiarazioni dei massimi esponenti coinvolti e manifestazioni significative da parte dei tifosi. Noi siamo andati a sentire il personale punto di vista sull’argomento di un tifoso molto speciale Gianfranco Monti come Gianfranco Monti, Campi Bisenzio è la zona attaccatissimo ai colori viola maggiormente indiziata per il da sempre. Monti, oltre all'amore nuovo stadio, cosa ne pensa? per la squadra gigliata, ha una devozione “La mia preferenza sarebbe Firenze, ma ormai particolare per la pesca, che pratica con il suo aminon si possono piĂš fare questo tipo di distinzioni. co fidato Ighli Vannucchi, ex calciatore dell’Empoli, Campi è attaccata a Firenze. Se quella è la zona protagonisti di un programma che si può seguire su per fare un nuovo impianto, con tutte le comoditĂ , Sky e sul canale youtube buonapesca.it. comprese uscita autostradale e tranvia, ben venga. Basta che il nuovo stadio sia fattoâ€?. Gianfranco Monti che idea si è fatto sullo stadio? “Spero non sia di nuovo un nulla di fatto, come ci Oltre al nuovo stadio servirebbe anche uno svihanno abituato in passato. Le istituzioni e lo stato, luppo del brand Fiorentina? con le leggi in vigore, continuano a bloccare tutto. “Lo stadio e basta non è sufficiente. Per fare davFirenze c'entra fino ad un certo punto. La proprietĂ vero il salto di qualitĂ servono investimenti nell’aspinge moltissimo, insieme ai tifosi per ottenere un rea commerciale per portare ricavi intorno ai 200 risultato. Stavolta sono fiducioso. Va data una spalmilioni di introiti, raddoppiare cioè quello che fai oggi. Con uno stadio da 40 mila posti, minimo venlata alla burocrazia, il fatto di non poter buttare giĂš di 38 mila abbonamenti. PerchĂŠ Firenze risponde le curve è imbarazzanteâ€?. sempre. Ma poi c’è da sviluppare il merchandaising Crede sia fattibile un restyling del Franchi? e per farlo servono giocatori importanti. Solo con “Io sono per lo stadio nuovo, anche se sono molto incassi cospicui, da poter reinvestire, si può davvero provare a vincereâ€?. legato al Franchi. Ma va fatto un restyling vero.

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BS| 03 luglio 2020 PERCHÉ SĂŒ CAMPI

“Le condizioni attuali del nostro impianto sono imbarazzanti Avete visto i bagni?â€? Quanto le è piaciuta l’ultima manifestazione dei tifosi? â€œĂˆ stata emozionante, il modo migliore per manifestare in modo intelligente, con educazione, ma anche con decisione. L'idea delle ruspe è stata geniale. Adesso però non ci si può tirare indietro, qualcuno dovrĂ fare qualcosa e non parlo della societĂ . Barone è stato fortemente colpito da questa iniziativaâ€?. Che nome sceglierebbe per il nuovo stadio? “C'è stato qualcuno che l'ha battezzato il “Campi Nouâ€?, trovo sia un’idea molto carina ed ironica in stile fiorentino (ride ndr). Non saprei, potremmo sbizzarrirci noi fiorentiniâ€?. Cambierebbe anche l'Inno? “Assolutamente no, l’Inno è quello di Narciso. Spesso sento dire che è troppo vecchio. Beh, allora è bello quello dell'Inter? Francamente‌ mi tengo il nostro tutta la vitaâ€?.

Monti e Ighli Vannucchi, protagonisti su buonapesca.it


BS|03 luglio 2020

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VISTA CON I LORO OCCHI

Chi nasce a Campi è attaccato alla sua terra ma ama Firenze ĐƋ Ƌ Ƌ

Vedi Firenze e… ),%ē Profondamente Fiorentini, infinitamente Campigiani Carlo Monni e Narciso Parigi erano proprio così E raccontavano la loro città d’origine con passione Quella città che oggi sembra un quartiere di Vasco Pratolini Monni in scena con Andrea Bruno Savelli

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uando arrivi a Campi da Firenze scopri che è al centro di una grande pianura. Tra Firenze e Prato. E che c’è una luce diversa. Sarà perché il sole nella piana arriva più facilmente dappertutto, in ogni anfratto. Da fiorentino che arriva a Campi, per lavoro, se giri un po’ in quelle zone, te ne accorgi subito. E poi ti rendi conto che Campi Bisenzio è molto più vicino a Prato che a Firenze. Ma anche che gli abitanti sono visceralmente Campigiani ed orgogliosamente Fiorentini. Ed io a Campi ci sono arrivato da “grande”. Ma ne avevo sempre sentito parlare, come sede della Festa dell’unità nazionale, come il luogo dove è sorto tanti anni fa uno dei più grandi centri commerciali d’Italia. E ne avevo sempre sentito parlare da Narciso e da Carlo. Per Narciso era il luogo dell’infanzia, del cuore. Aveva coniato un detto e lo aveva reso celebre fino in America, dove era e rimane l’italiano che ha venduto più dischi di ogni epoca: vedi Napoli e poi muori, vedi Firenze e Campi! Narciso Parigi, oltre ad aver cantato il nostro eterno inno, ad essere stato un ragazzo della curva Fiesole, è stato anche nei quadri dirigenziali della Fiore, perché ai suoi tempi l’abbreviativo era quello. Un Campigiano, che vive su una collina dalla quale vede tutta Firenze, e mentre la guarda ti parla sempre di Campi. Intimamente Fiorentino, innegabilmente Campigiano. E Carlo. Roberto Benigni il giorno del suo funerale lo definì un pagliaio. Da cui si poteva essere avvolti per essere protetti e riscaldati.

E sul quale ci si poteva anche pungere, verrebbe da aggiungere. Carlo Monni aveva coniato un’altra espressione ormai celebre per la sua Campi: “La prima volta che mi intervistarono, mi chiesero da dove venivo. Io, siccome mi faceva impressione dire che ero di Campi Bisenzio, gli dissi che ero di Champs sur le Bisènce, poi, visto che avevo preso il verso francese aggiunsi: aspetta un menuto che vado alla vetrage”.

Un Campigiano che vive in centro a Firenze e che prende in giro la sua città d’origine gustandone fino in fondo la lingua. Profondamente Fiorentino, infinitamente Campigiano. Narciso era un ultras Viola, un po’ come gli Alcol Campi, gruppo che ha fatto la storia del tifo Fiorentino ed italiano, Carlo si dichiarava simpatizzante dell’Empoli, per essere controcorrente, ma chiedeva sempre prima il risultato della Fiorentina...

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Carlo Monni

“Champs sur le Bisènceâ€? come la chiamava Monni oggi vive una sorta di Rinascimento alla ricerca del bello E quando arrivi a Campi da adulto, capisci perchĂŠ i Campigiani sono cosĂŹ attaccati alla loro terra ma amano Firenze. Quasi un unicum in Toscana, dove Firenze è stata Repubblica egemone per 400 anni circa prima di diventare Granducato di Toscana per altri tre secoli, annettendo Siena. CosĂŹ, o sei con Firenze, o rischi di odiarla. Ma a Campi, no. Forse perchĂŠ in un quarto d’ora sei in centro. O in mezz’ora di bici, come faceva Narciso quando andava a Firenze a vendere le

scarpe, o anche in una quarantina di minuti, come faceva Carlo quando andava a Firenze a ballare e portava in canna Roberto. Ma anche perchÊ adesso a Campi è in corso una sorta di nuovo Rinascimento. La città cerca il bello.

La cittĂ lo anela e si arricchisce ogni giorno di piĂš. Campi Bisenzio è il luogo della Chiesa conosciuta come la chiesa dell’autostrada. Il capolavoro di Michelucci, l’architetto che ha definito il volto di Firenze nel secolo scorso. La storia della costruzione della chiesa, e della sua copertura, è molto simile, per difficoltĂ e capacitĂ anticipare il futuro a quella della cupola di Filippo Brunelleschi. A Campi cammini e ti imbatti in nuove statue, in murales, nella voglia di vivere insieme ed insieme rendere sempre piĂš bella la propria cittĂ . Adesso l’ho capito cosa mi ricorda Campi. Dove l’avevo giĂ vista prima che nelle parole di Narciso e di Carlo. L’avevo vista tra le righe di Vasco, Pratolini, che cantava il vecchio centro di Firenze abitato dai Fiorentini. E Campi sembra quello. Un quartiere di Pratolini. Come San Giovanni, Santa Croce, Santa Maria Novella e Santo Spirito. Vedi Napoli e poi muori, vedi Firenze e Campi! Champs sur le BisĂŠnce, 24 Giugno 2020. Viva Fiorenza!

Narciso Parigi

BS| 03 luglio 2020

DEDICATO A LUI

Teatrodante .(+Ƌ +**%ċ un’eccellenza del territorio

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a una lunga tradizione alle spalle, ma anche un presente e un avvenire luminosi. Il Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio è un’eccellenza culturale del territorio. Costruito nella seconda metĂ dell’800, si trova di fronte al Palazzo Comunale, nella piazza dedicata a Dante. Sulle sue scene hanno debuttato cantanti lirici campigiani destinati a grandi carriere internazionali, come Gino Fratesi, Ugo Novelli e Rolando Panerai. Nei primi anni 2000 l’amministrazione comunale lo ha acquistato e completamente restaurato, riportandolo all’antico splendore. Nel maggio del 2014 il teatro è stato intitolato al grande Carlo Monni, di cui porta orgogliosamente il nome. Oltre che per una programmazione teatrale variegata e sempre di alto livello, il teatro è famoso anche per la sua Scuola Teatrale attiva per tutte le etĂ e le esigenze: da quelle amatoriali per bambini, adolescenti, adulti e anziani fino alla scuola triennale, che si propone come una vera e propria accademia professionale. Recentemente, dopo la lunga chiusura imposta dal lockdown, il teatro ha riaperto i battenti con una performance corale dal titolo “NormalitĂ â€?. Protagonista un gruppo di artisti, storici amici e sostenitori del teatro campigiano, guidati dal direttore artistico Andrea Bruno Savelli.

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BS|03 luglio 2020

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LA VOCE NEL MONDO

Fiorella Parigi: "Narciso sarebbe entusiasta" La moglie del grande interprete dell’Inno Viola, nato e cresciuto a Campi Bisenzio: “Mio marito amava il Franchi, ma sarebbe orgoglioso di veder sorgere il nuovo stadio nel suo paese d’origine�

Lo striscione della Fiesole in memoria dell'interprete dell'Inno Viola

di ambasciatore nel mondo. Insomma, tante soddisfazioni frutto di un grande talento e duro lavoroÂť.

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a settimane a Firenze si parla con sempre maggiore insistenza della questione stadio, con due sole opzioni che sembrano rimaste in gioco: la ristrutturazione del Franchi e la costruzione di un nuovo impianto a Campi Bisenzio. Quella Campi Bisenzio che nel 1927 ha dato i natali al grande Narciso Parigi, indimenticabile voce di Firenze e autore dell'inno della Fiorentina, scomparso lo scorso 25 gennaio. Il Brivido Sportivo, per parlare dell'eventualitĂ di costruire lĂŹ il nuovo stadio e non solo, ha contattato Fiorella Allegrini, moglie di Narciso Parigi. Signora Fiorella, suo marito Narciso Parigi era nato a Campi Bisenzio: ci racconta il suo legame con quel luogo? ÂŤNarciso è nato e cresciuto a Campi e, nonostante sia venuto via presto per gli impegni di lavoro che lo chiamavano a Roma, non ha mai dimenticato il luogo che gli ha dato i natali. Ăˆ sempre stato orgoglioso di queste sue origini, si è sempre sentito campigiano, oltre che fiorentinoÂť. La storia di Narciso Parigi, giovane cantante che da una piccola realtĂ arriva al grande successo, è una storia da film... ÂŤĂˆ vero, è una storia bellissima e incredibile. Non capita tutti i giorni di partire da Campi Bisenzio e fare una carriera cosĂŹ luminosa da conquistare i riflettori internazionali. Dopo l'esordio, nel 1944, a Radio Firenze ci fu l'affermazione come grande interprete delle canzoni della tradizione fiorentina: da "Mattinata fiorentina" a "Firenze sogna", due brani rimasti nel cuore di tanti. Poi il Festival di Sanremo e il successo oltre i confini nazionali quale uno dei piĂš popolari interpreti della canzone italiana... una specie

E poi un legame speciale con la Fiorentina. ÂŤAssolutamente sĂŹ. Narciso era un fiorentino vero, e un tifoso autentico. Fin da bambino seguiva la Fiorentina: da Campi Bisenzio, in bicicletta, arrivava allo stadio di Campo di Marte per assistere dal vivo alla partita, sfidando anche la pioggia. Per lui fu un onore immenso incidere "Canzone viola", quello che sarebbe diventato l'inno della sua squadra del cuore, cosĂŹ come essere festeggiato dal club e da Giancarlo Antognoni in occasione del suo novantesimo compleanno. La Viola era una delle sue grandi passioni, ce l'aveva nel cuoreÂť.

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A proposito di stadio, in queste settimane se ne parla molto e sembra poter essere vicina una svolta. Al momento le opzioni sul tavolo sono due: il restyling dell'Artemio Franchi e la costruzione di un nuovo impianto proprio a Campi Bisenzio. Secondo lei, Narciso quale delle due opzioni avrebbe preferito? E perchÊ? Mio marito, sopra ogni cosa, avrebbe voluto il bene della Fiorentina. Conoscendolo, avrebbe apprezzato l'idea di ristrutturare l'attuale stadio e salvarlo cosÏ dall'inutilizzo e dall'eventuale degrado. Allo stesso tempo, però, sono sicura sarebbe stata una grandissima gioia per lui veder nascere il nuovo stadio nella sua Campi: sarebbe stato un altro motivo di grande orgoglio.


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BS|03 luglio 2020

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I PERSONAGGI

Panerai, baritono e regista teatrale ha incantato i palcoscenici più importanti del pianeta

Arte, coraggio e cultura lungo il Bisenzio Da Rolando Panerai, monumento della lirica italiana all’eroe partigiano Lanciotto Ballerini, passando per il “Menestrello” Rodolfo Baccini Le storie dei grandi uomini di Campi Bisenzio

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facile associare la Toscana a giganti dell’ingegno come Leonardo da Vinci e Galileo Galilei, o a dei riferimenti letterari importanti, per non dire unici, come Poliziano. Solo per menzionarne alcuni. Setacciando la nostra regione però si scoprono tante personalità che si sono ritagliate uno spazio di gloria nella storia plurisecolare del Bel paese. Campi Bisenzio ha dato i natali a personaggi illustri, che hanno reso onore e vanto alla città. Ci riferiamo a Rolando Panerai, Rodolfo Baccini e Lanciotto Ballerini. Il primo nasce nel 1924 e da subito indirizza i propri interessi e talenti verso il mondo della lirica. Vincendo in verde età la prima graduatoria nazionale del teatro lirico sperimentale di Spoleto, portando in scena al Teatro Nuovo della città Umbra il Don Pasquale di Donizetti. Nella sua carriera di baritono e regista teatrale ha potuto cimentarsi nei più importanti teatri del pianeta, dal Metropolitan di New York all’Opera di Parigi. Attingendo dal suo vasto repertorio comprendente quasi 150 titoli, è autore di interpretazioni storiche legate alle opere Verdiane Rigoletto, Falstaff, La Traviata, Il Trovatore e Don Carlo; riscuote ampi consensi anche nelle Nozze Mozartiane e nel Barbiere di Siviglia. Sono doverose di citazione le sue prime teatrali fra cui Angelo di Fuoco di Prokofev del 1955 e L’ombra dell’Asino di Strauss del 1967. Il 1972 è un anno importante per lui, perché lo vede debuttare presso il teatro di Genova nel ruolo di regista de Il Campanello di Donizetti. Il mezzo teatrale non è però il solo tramite della sua arte.

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| 23 | BS| 03 luglio 2020 Fu il primo infatti a trasferire le emozioni della lirica in televisione come dimostrano le sue esibizioni ne Il Barbiere di Siviglia nel 1954 e la Traviata a Paris risalente al 2000, a cui hanno potuto assistere spettatori collegati da più di cento paesi. L’amore incondizionato per il canto lo portano a esibirsi fino a 87 anni. Il Maggio Musicale Fiorentino nel 2014, per omaggiare il suo prestigio nella ricorrenza del suo novantesimo compleanno, organizza uno spettacolo a lui dedicato in cui vengono esibite una sequela di arie da lui portate in scena relative ai grandi autori, da Rossini a Puccini.

I PERSONAGGI

Lanciotto Balle

rini

Giusto premio per chi ha voluto dare il proprio contributo alla lirica fino al 2019, anno del suo decesso, con la direzione di una nuova, e ultima per lui, rivisitazione del Gianni Schicchi presso il Teatro Felice di Genova. La città che si affaccia sul Bisenzio può annoverare fra le assolute autorità nel campo musicale e letterario anche Rodolfo Baccini. Originario di Capalle, frazione alle porte di Campi, a cui dedica un libro “Capalle mia”. Rodolfo Baccini

Ballerini, tra i più valorosi combattenti della Resistenza è caduto eroicamente per salvare i compagni Si è soprattutto guadagnato la sua fama come cantautore nel gruppo Folk I Menestrelli Pratesi, band di cui esistono due Cd: Serenata a Prato e Prato ti voglio bene. In essi racconta la città e il suo amore verso di essa. Dalla narrazione delle gesta di due artisti, ci soffermiamo adesso a scorgere i tratti eroici delle imprese di Lanciotto Ballerini. Campigiano D O C, nato nel 1911, di estrazione sociale umile, fin dagli anni esuberanti della gioventù palesa delle doti fisiche non comuni, aggiudicandosi nel 1929, come promettente boxeur, il titolo di campione dei pesi medi nella categoria i primi pugni.

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La Lapide sul luogo della morte di Ballerini

Doti fisiche che non esita a mettere a servizio del paese nella Guerra di Etiopia, dal 35 al 36. Durante la quale salva la vita a due soldati italiani. Grazie a ciò al rientro in patria da eroe, viene omaggiato di una medaglia al valore e della tessera fascista, da lui però rifiutata. Nella seconda Guerra Mondiale due esperienze incensano di onore la sua figura. In Jugoslavia, dal 40 al 43, di notte riusciva a lasciare la sua postazione e trasmettere informazioni decisive alla popolazione locale riguardo i bombardamenti italici del giorno successivo, consentendo ad essa di trovare salvezza. Di nuovo in Italia, si mette in luce per essere uno dei primi organizzatori delle squadre partigiane. Attività che gli costa la vita, in modo eroico, nel 1944 durante un assalto di marca prettamente fascista alla sua Formazione Garibaldi d’assalto “Lupi Neri”, avvenuto sui monti della Calvana. Nel corso dello scontro armato, passato alla storia come la Battaglia di Valibona, Ballerini si lanciò da solo, armato di bombe a mano, contro le postazioni nemiche per far strada ai compagni. Dalla sua morte sia la squadra di calcio della città Lanciotto Campi Bisenzio sia lo stadio, testimoniano ancora oggi la grandezza del suo nome.


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Il nostro viaggio nella storia di Campi

BS| 03 luglio 2020

I LUOGHI

Il Museo Manzi e i reperti di Gonfienti le altre attrazioni per chi ama arte e cultura

La Rocca Strozzi è il simbolo della città Villa Montalvo, una perla tra i giardini La Chiesa dell’Autostrada, un capolavoro di arte moderna disegnato da Michelucci

un tempo. Indugiamo nella descrizione delle meraviglie artistiche cittadine, citando un altro sito di particolare interesse estetico: Villa Montalvo o Villa alla Marina. Essa prende il suo nome dalla famiglia spagnola Ramirez De Montalvo, padrona dell’immobile per circa tre secoli, e dalla sua prossimità al corso d’acqua Marina. Vede la sua fama esordire nelle cronache agli inizi del 1300; la famiglia dei Tornaquinci (poi Tornabuoni) la destinò a rifugio in cui recarvisi durante i furenti scontri fra Guelfi e Ghibellini, fazione a cui appartenevano. A seguito della sconfitta di quest’ultimi, la struttura subì importanti lesioni. Numerosi sono stati i passaggi di proprietà che l’hanno vista protagonista in varie epoche. Dagli Spinelli ai Medici per elencare fra le famiglie più importanti. Nel 1984 il Comune di Campi Bisenzio ne acquista il dominio. È stata oggetto di molte ristrutturazioni nel corso della sua storia, rese necessarie anche dalle forti lesioni causatele dalle esondazioni della Marina. Oggi, sede della Biblioteca comunale nonché di uffici e sovente utilizzata per la celebrazione di matrimoni, presenta al suo interno due giardini inseriti nel parco urbano recante il suo nome e una limonaia. t $POUJOVB B QBHJOB Villa Montalvo La Rocca Strozzi ĐƋ Ƌ

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a secoli ormai il paesaggio toscano culla il nostro sguardo tra l’ondeggiare delle colline, l’innalzarsi delle vette montuose e la distesa azzurra nominata Tirreno, la cui vastità cattura la nostra immaginazione. Solo per fare sintetica menzione di alcune tra le più alte attrattive della nostra amata terra. La cui particolarità è quella di conservare in ogni suo angolo delle alti dosi di patrimonio artistico. Campi Bisenzio ne è un esempio manifesto. Numerosi sono i luoghi della città in cui è facile rinvenire un forte interesse storico.

Rocca Strozzi, il simbolo cittadino, è uno di essi. Si tratta di un Castello risalente alla fine del 1300, che sorge vicino a un ponte collegante il centro storico con la parte nord della città. A livello estetico si può notare un complesso costruito in laterizi, palesante inoltre un torrione angolare. Caratterizzata da forti connotati di difesa militare alle sue origini, che, con l’avvento della Famiglia Strozzi intorno al 1500, vennero meno. Essi destinarono la Rocca ad uso prettamente agricolo, edificandovi una fattoria. L’attuale proprietario è il Comune di Campi Bisenzio. L’ente locale si sta impegnando, tramite un’opera di restauro, a restituire alla costruzione la bellezza di

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I LUOGHI segue da pagina 25

La Chiesa dell’Autostrada

L’artista Antonio Manzi a cui è dedicato l’omonimo Museo

Un’immagine interna della Chiesa dell’Autostrada

Nel suo spazio esterno è possibile ammirare una magnolia e un platano plurisecolari, la Cappella in onore di Sant’Andrea Avellino in cui al suo interno trova dimora eterna Felice Matteucci, uno dei molteplici proprietari della Villa, e un apprezzabile pozzo realizzato in pietra serena. È dotata altresì di pregevolezze architettoniche rappresentate da volte a botte, decorazioni presenti sulle porte e soffitti in legno. Per non parlare poi degli affreschi che caratterizzano la veduta delle pareti. Proseguiamo il nostro percorso all’interno delle perle di Campi narrando della Chiesa di San Giovanni Battista o

Chiesa dell’Autostrada. Situata al casello di Firenze Nord sulla A1 Roma Milano. Voluta dalla Società Autostrade per rimembrare gli operai caduti durante la realizzazione dell’Autostrada del Sole, progettata da Michelucci è realizzata fra il 1960 e 1964. A livello unanime viene considerata un capolavoro di arte moderna. Il suo aspetto esteriore fa riferimento a una tenda, rievocante la mobilità del Popolo di Dio. Al suo interno più opere rendono omaggio alla sua bellezza; dagli altorilievi di Greco e Crocetti che mostrano i Patroni delle località interessate dallo scorrere dell’Autostrada, a una vetrata in dalles e

ferro palesante San Giovanni, creata da Avenali. Chiudiamo il nostro tour ideale mettendo in luce sia il museo Antonio Manzi sia i recenti ritrovamenti archeologici realizzati fra Campi e Prato. Il primo nasce dalla donazione di Antonio Manzi fatta al comune di Campi Bisenzio e parla di un insieme di 109 opere che descrivono il percorso di vita del pittore; le scoperte archeologiche fatte a Gonfienti relative all’età bronzea di epoca etrusca evidenziano opere in vasellame e ceramica risalenti a tale periodo. Esse sono in mostra perenne presso Rocca Strozzi.

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FLASH MOB

Cori, striscioni, fumogeni, tanta ironia e Joe Barone si commuove

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opo gli striscioni le ruspe, tutti insieme contro la burocrazia. Il popolo viola non ha intenzione di fermarsi nella sua battaglia al fianco di Rocco Commisso per la realizzazione di uno stadio degno delle rinnovate ambizioni viola.

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La spinta dei tifosi: “Non importa dove, ma dateci lo stadio!â€? Dopo gli striscioni, ecco le ruspe al Franchi Il messaggio dei supporter viola è chiaro: “Stop burocrazia, vogliamo il nuovo impianto Noi stiamo con Rocco. Bisogna agire in fretta!â€? “Uniti per lo stadioâ€? è questo il messaggio piĂš volte ribadito nel corso della manifestazione andata in scena il 19 giugno scorso che ha coinvolto piĂš di mille tifosi gigliati, giunti allo stadio Artemio Franchi (punto d’arrivo del corteo) con ogni mezzo e persino con alcune ruspe ed escavatori. Iniziativa che ha fatto il paio con quella precedente

degli striscioni #noistiamoconrocco, di forte impatto anche questa e certamente diretta a manifestare la ferma volontĂ dei sostenitori viola di accompagnare la Fiorentina nel progetto di un nuovo stadio, sia esso il frutto del restyling del Franchi, sia esso a Campi Bisenzio o in ogni altra zona possibile.

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FLASH MOB

Un messaggio di unità, dicevamo, per non creare due fronti opposti, uno pro Franchi, l’altro pro Campi, che spaccherebbero in due una tifoseria da poco tornata compatta (dopo i contrasti del passato) sotto la bandiera viola agitata da Rocco Commisso. Il tutto accompagnato da una buona dose di ironia con slogan divertenti sia nel segno di un “Campi Nou” stile Nou Camp di Barcellona che nella “Pessina” figura che si rischierebbe di fare, se lo stadio non fosse realizzato. Con la chiusura di un “Ragionatene voi” che parla chiaro sulle intenzioni della tifoseria

viola. Iniziativa che non ha certo lasciato indifferente la Fiorentina, intervenuta direttamente sul posto con il direttore generale Joe Barone, che ha pure ringraziato i presenti attraverso un megafono, visibilmente commosso. E indirettamente con Rocco Commisso. Il presidente ha, infatti, ringraziato tutti con un messaggio affidato alla sua pagina Facebook: “Siete stati incredibili – ha scritto, le immagini del popolo viola unito e compatto al nostro fianco mi hanno toccato il cuore. Spero di riabbracciarvi presto!”.

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IL CLUB STORICO

“Sfruttiamo questa occasione Chi non lo capisce non conosce il percorso del tifo viola”

“C’era una volta l’Alcool Campi” Roberto Nistri, ex esponente del vecchio club della Fiesole: “Noi campigiani siamo fiorentini e il Franchi è casa nostra Ma la polemica sul nuovo stadio a Campi Bisenzio è assurda Non facciamo passare la voglia al nostro grande presidente”

MARIO TENERANI

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era una volta l’Alcool Campi, correva la seconda metà degli anni Ottanta. Era un gruppo di riferimento della Curva Fiesole e come si capisce dal nome con provenienza chiara: Campi Bisenzio. Perché il comune adiacente a quello del capoluogo toscano era già culturalmente Firenze prima che nascesse l’area metropolitana. Ecco perché oggi, nel dibattito stadio sì/stadio no a Campi, stride la voce di coloro che considererebbero un affronto un impianto fuori città. La tradizione campigiana, intrisa di senso di appartenenza a Firenze e ai suoi colori, ce la ricorda bene Roberto Nistri, 52enne imprenditore nell’abbigliamento, e in passato esponente di spicco dell’Alcool Campi: “Sono stati anni bellissimi - ci racconta nel suo negozio -, pieni di tifo e amicizia vera, ma purtroppo tanti di noi non ci sono più. Con gli altri, invece, ci ritroviamo sempre, scherziamo e parliamo di Fiorentina. La cosa bella è il rapporto che noi ‘vecchi’ abbiamo con chi guida la curva oggi. Quei ragazzini che ci seguivano a quei tempi e che oggi sono uomini e leader della Fiesole”. Parlare con un ultrà viola di differenza tra Campi e Firenze, significa non aver compreso bene il tema, significa non conoscere neppure la storia della Fiesole: “Il Franchi è la nostra casa - spiega Roberto - e nessuno lo discute, ma si parla di un nuovo stadio dai tempi di Pontello. Farlo a Campi sarebbe stupendo perché noi campigiani siamo fiorentini. La tradizione di questo luogo ha forti radici con Firenze: Narciso Parigi, Francesco Flachi, il nostro Teatrodante ora intitolato a Carlo Monni e tantissimi altri elementi. Io stesso ho sempre frequentato la città. Ad un chilometro da qui in linea d’aria c’è il comune di Firenze.

Lasciatemi dire che la polemica sul nuovo stadio a Campi non può esistere, è assurda, vuol dire non comprendere il nostro percorso. Poi sento parlare di criticità legate alla viabilità: perché a Campo di Marte non ci sono mai state? Conosco bene il sindaco Fossi, ha le idee molto chiare. Spero glielo facciano fare. Io non sono favorevole alla ristrutturazione del Franchi, mentre invece vorrei che fosse sfruttato e protetto a dovere il giorno in cui i viola non giocheranno più lì. Abbiamo un grande presidente come Rocco, non facciamogli passare la voglia. Sfruttiamo questa grande occasione anche perché temo che una così non si presenterà più…”. Roberto Nistri trasmette la passione della Fiesole, una curva che ha sempre incarnato lo spirito di Firenze. Lo stesso che si ritrova da Roberto con le foto del calcio storico attaccate alle pareti insieme a simboli del tifo. Campi e Firenze sono la stessa lingua del vocabolario viola.

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Franchi, lo spettro dell’abbandono

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DESTINO INCERTO

Se il nuovo stadio sorgesse altrove cosa ne sarebbe del vecchio Comunale? Caccia alle soluzioni giuste: per evitare il degrado occorrono nuove forme di "autofinanziamento" ĐƋ Ƌ

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a chi fine farebbe il Franchi se davvero la Fiorentina se ne andasse e il suo presidente costruisse lo stadio fuori città? E' un interrogativo che circola da tempo, più che mai da quando sono lievitati i veti e le difficoltà di metterci mano e ristrutturarlo per renderlo un impianto moderno e funzionale, al passo con i tempi e le esigenze di Commisso e dei tifosi. Il timore, esternato da molti, è che una volta abbandonato dalla squadra viola faccia la fine del Flaminio di Roma o del Filadelfia di Torino prima delle rispettive riqualificazioni. Un timore che pure il soprintendente ai Beni architettonici di Firenze Andrea Pessina non ha nascosto: "Abbiamo ben chiaro il pericolo che il Franchi venga abbandonato e diventi un corpo svuotato di un’anima. Uno stadio di calcio deve poter continuare ad essere tale e la Fiorentina deve poter continuare a giocare in quella che da sempre è stata la sua casa". Già, ma se ciò non dovesse avvenire? Ecco che - oltre a Comitati di quartiere pronti a difendere l'uso e il consumo dello stadio architettato da Nervi (al di là delle pessime condizioni in cui versa) - stanno fiorendo ipotesi sulla sua eventuale destinazione ed evitare che il Franchi si trasformi in una cattedrale nel deserto. Magari potrebbe ospitare non più due mega concerti estivi all'anno ma almeno 7-8 con big italiani e internazionali che in passato non sono venuti a Firenze perché non c'erano spazi a disposizione. Il Franchi è stato teatro di eventi indimenticabili da tutto esaurito, con Patti Smith e Bruce Springsteen, Vasco Rossi e Tiziano Ferro. E da anni si parla degli U2 e dei Coldplay... Come disse a suo

tempo l'attuale presidente del consiglio regionale Eugenio Giani "nelle casse del Comune porta più un concerto che tre mesi di affitto della Fiorentina". Il sottotribuna potrebbe essere utilizzato come spazio estivo per i giovani o adibito in palestra e area fitness. Fra le proposte confermarne l'utilizzo sportivo con le partite della Fiorentina Primavera e quelle più importanti delle altre squadre giovanili viola, e le gare di campionato, Coppa Italia e Champions della Fiorentina Women's diventata insieme alla Juventus la grande realtà del calcio femminile italiano. E poi spazio al rugby che ha sempre riscosso grande risposta del pubblico per le sfide soprattutto della Na-

Lo stadio Franchi necessita di manutenzione continua

Concerti, rugby, Fiorentina Women's o Primavera Le soluzioni possibili Ma serve NJMJPOF EJ FVSP zionale. C'è poi chi vorrebbe rispolverare pure l'idea di ripristinare la pista d'atletica come prima della ristrutturazione fatta per i Mondiali di calcio '90. Ma c'è un altro dilemma che inquieta la gente del quartiere: i costi per i lavori necessari al mantenimento della struttura, intorno al milione di euro l'anno. Il futuro del Franchi dovrà passare anche da qui.

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UN ANNO DI ROCCO LE TAPPE Pagina a cura di Ć‹ Ć‹

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LUGLIO 1950 Il sindaco di Firenze Mario Fabiani presenta alla città il progetto dell’ampliamento dello stadio Comunale fino a

APRILE 1990 Terminano i lavori di ristrutturazione. Sugli spalti vengono installati i seggiolini e lo stadio è tutto numerato. Sparisce la pista di atletica leggera

120.000 posti

FEBBRAIO 1969

26 NOVEMBRE 1991

Sulla rivista “Alè Fiorentinaâ€?, il giornalista Giordano Goggioli denuncia l’inadeguatezza del Comunale sia per la limitata capienza che per la pista di atletica, non omologata per gare di livello internazionale

Lo stadio cambia ufficialmente nome: il Comune di Firenze delibera di intitolare l’impianto Comunale al grande dirigente sportivo Artemio Franchi

MAGGIO 1982

5 GENNAIO 1992

La rivista ufficiale “La Fiorentina� documenta un progetto della famiglia Pontello, proprietaria del club, per costruire un secondo anello su curve e Maratona

La gara di serie A Fiorentina-Sampdoria 1-2 è la prima partita giocata nello stadio intitolato ad Artemio Franchi

AUTUNNO 1988

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Partono i lavori di ristrutturazione dello stadio Comunale in vista dei Campionati Mondiali di Italia ‘90 che vedranno Firenze tra le sedi delle gare

Diego e Andrea Della Valle presentano il progetto per la costruzione di un nuovo stadio da 40-50 mila posti, all’interno di un centro polivalente con hotel, museo, centro commerciale e parco. Non indicano l’area, che dovrebbe essere Castello


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Ƌ Ƌ Ƌ ĊĊĊ 28 MAGGIO 2012 Matteo Renzi lancia l’ipotesi del nuovo stadio a Novoli nell’area Mercafir, presentando un primo plastico nella Sala Cosimo I in Palazzo Vecchio

10 MARZO 2017 In Palazzo Vecchio Andrea Della Valle, insieme al sindaco Nardella, presenta il plastico del nuovo stadio da 40.000 posti da costruire nell’area Mercafir con tanto di hotel e centro commerciale

5 MARZO 2020 La Fiorentina comunica che non prenderà parte al bando istituito dal Comune di Firenze per la vendita di parte dell’area Mercafir da destinare al nuovo stadio

6 GIUGNO 2020 Il presidente Rocco Commisso, dagli Stati Uniti, annuncia di aver firmato un’opzione d’acquisto per i 36,5 ettari di terreno a Campi Bisenzio, di proprietà della famiglia Casini, dove potrebbe sorgere il nuovo stadio

GIUGNO 2019

16 GIUGNO 2020

Il nuovo presidente della Fiorentina Rocco Commisso afferma che Firenze deve avere uno stadio più bello e di proprietà del club: o un impianto nuovo o il Franchi ristrutturato.

Il direttore generale della Fiorentina Joe Barone presenta al sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi la lettera di manifestazione di intenti per la realizzazione del nuovo stadio sul terreno opzionato.

4 FEBBRAIO 2020 Il Comune di Firenze pubblica il bando per la vendita dell’area Mercafir (14 ettari e mezzo) dove dovrebbe sorgere lo stadio. La base d’asta è fissata a 22 milioni di euro


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In marcia verso il nuovo stadio

DIARIO DI BORDO

Se l’impianto sorgesse a Campi Bisenzio quanto tempo servirebbe per arrivarci? Ecco le risposte di google maps con la viabilità attuale... da migliorare

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ampi Bisenzio-Firenze sull’attuale viabilitĂ . Quanto tempo potrebbero impiegare, i tifosi della Fiorentina residenti nella cittĂ del Giglio o nelle zone limitrofe, traffico permettendo, per andare a vedere la partita se il nuovo stadio sorgesse nel territorio comunale campigiano? Ci siamo serviti di google maps per stabilire distanze e tempi di percorrenza, da alcune zone della cittĂ e della cosiddetta periferia (puramente esemplificative, non ce ne voglia chi è rimasto fuori). Partendo da quello che potremmo definire il cuore del Centro Storico di Firenze, ovvero Piazza Duomo, la distanza

Poco piÚ di 20 minuti, traffico permettendo, dalla zona Fortezza Una mezz’oretta da Piazza Duomo e Campo di Marte

da percorrere in auto, o in motorino, sarebbe di circa 17 chilometri, per un tempo di percorrenza stimato dal motore di ricerca di circa 30 minuti. Non certamente un’odissea. Se il punto di partenza fosse invece lo stadio Artemio Franchi a campo di Marte, il percorso piÚ breve per raggiungere l’area di destinazione dell’ipotetico nuovo stadio di Campi Bisenzio ammonterebbe a 16,7 chilometri, da coprire in circa 28 minuti (secondo google maps un po’ meno rispetto alla stazione di partenza Duomo, considerando la maggior scorrevolezza delle strade rispetto a quelle del centro). Stesso tempo di percorrenza, ma con 33 chilometri da percorrere, prendendo l’autostrada.

Per chi abita in zona Fortezza, invece, il viaggio si accorcerebbe: seguendo il percorso piĂš breve sarebbero 14 i chilometri da fare per un tempo di circa 23 minuti. Da Novoli si scenderebbe a 10 chilometri e mezzo per circa 16 minuti (o 13,9 chilometri per 17 minuti prendendo l’autostrada). Dalla zona di viale Europa i chilometri salirebbero a 27 circa, per un viaggio di una mezz’oretta abbondante (con la variante dell’autostrada che farebbe scendere il tempo d’arrivo a 21 minuti circa). Dal Galluzzo il tragitto piĂš corto sarebbe di 17 chilometri per circa 25 minuti (21 minuti e 24 chilometri scegliendo l’autostrada). Mentre uscendo dal territorio comunale, da Grassina, via autostrada, 30 chilometri per 25 minuti. Da Scandicci 14 chilometri per 19 minuti (o 18 chilometri per lo stesso tempo di percorrenza prendendo l’autostrada). Insomma, la distanza non sarebbe un grande problema, anche considerando lo stato attuale della viabilitĂ che, inevitabilmente, nel giorno della gara sarebbe appesantita. Ma che, allo stesso tempo, dovrebbe essere implementata (forse anche creando un nuovo casello autostradale) il che ridurrebbe i tempi di percorrenza. Per non parlare del necessario sviluppo dei mezzi pubblici (tranvia su tutti) che renderebbe il “viaggioâ€? piĂš confortevole e comodo. A proposito, invece, dei tanti tifosi viola residenti nella Piana‌ per loro il mondo viola si ribalterebbe e lo stadio ce l’avrebbero a un tiro di schioppo.

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Franchi, 89 anni di grande storia

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BS| 03 luglio 2020 IL MITO DEL COMUNALE

L’impianto, progettato da Nervi, fu inaugurato nel 1931 Nel 1952 il primato di spettatori: oltre 90 mila per l’Italia Da Pelè a Messi, quanti campioni hanno calcato il suo campo Non solo calcio: il Papa, la musica e quel record di Sebastian Coe ĐƋ Ƌ Ƌ

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a quasi 89 anni lo stadio Franchi. Fu costruito su progetto dell'ingegner Pier Luigi Nervi e voluto dal presidente della Fiorentina, il marchese Luigi Ridolfi, che in parte lo finanziò. Ridolfi riteneva lo stadio indispensabile per portare il club viola ai vertici del calcio italiano. Fu intitolato a Giovanni Berta, giovane squadrista ucciso nel 1921 durante gli scontri tra fascisti e comunisti. Fu inaugurato ufficialmente il 13 settembre 1931, una settimana

prima del primo campionato di serie A disputato dalla Fiorentina, nell'amichevole con l'Admira Vienna vinta dai viola per 1-0 con un gol di Petrone. Nello stadio che, dal dopo guerra, si chiamerà Comunale, il record di presenze risale al 18 maggio 1952. Per il match Italia-Inghilterra terminato 1-1 (gol di Amadei) gli spettatori paganti furono 84.000, quelli effettivi 95.000. E 80.000 erano presenti il 15 dicembre 1957 quando la Fiorentina battè la Juventus 2-1. Al gol di Virgili, a pochi minuti dalla fine, crollò la parte bassa centrale della Maratona.

Vi fu qualche centinaio di feriti, per fortuna non gravi. Ma poteva essere una tragedia. E da quel giorno la capienza fu ridotta. Allo stadio di Firenze hanno giocato tutti i fuoriclasse del calcio mondiale: Pelè (in un'amichevole tra Fiorentina e Santos del giugno 1967 finita 1-1), Eusebio (nel giugno 1964 con il Benfica), Garrincha (con il Botafogo nel 1963), Maradona, Messi (con il Barcellona nel luglio 2008), Cristiano Ronaldo con la Juve e Ronaldo il fenomeno. La Nazionale italiana ha disputato 25 partite, la prima con la Cecoslovacchia il 7 maggio 1933 (successo per 2-0 con gol di Giovanni Ferrari e Schiavio), l'ultima con Malta il 3 settembre 2015 (vittoria per 1-0 con rete di Pellè). t $POUJOVB B QBHJOB


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IL MITO DEL COMUNALE t TFHVF EB QBHJOB

Gli azzurri hanno giocato anche le due partite con la Spagna del mitico portiere Zamora valide per i quarti di finale del mondiale del 1934. Il 31 maggio il match finì 1-1 (gol di Giovanni Ferrari) e nella ripetizione del giorno successivo l'Italia si impose per 1-0 (gol di Meazza). Il Comunale ha ospitato in quel mondiale un'altra gara. E poi ha ospitato anche 3 partite delle Olimpiadi del 1960, tra le quali Italia Brasile, vinta 3-1 dagli azzurri con Rivera in campo. Vi si è svolta poi la semifinale dell'Europeo del 1968 tra i campioni del mondo dell'Inghilterra di Bobby Charlton e la Jugoslavia che si impose per 1-0 con un gol di Dzajic nel finale. E qui sono state giocate 4 partite del mondiale del 1990, tra le quali il quarto di finale tra Argentina e Jugoslavia, vinto ai rigori dalla squadra di Maradona. L'8 giugno del 2018 il Franchi ha aperto anche al calcio femminile. Le azzurre di Milena Bertolini hanno giocato con il Portogallo, vincendo per 3-0 e qualificandosi ai mondiali del 2019 in Francia.

NON SOLO CALCIO Il 20 novembre 2010 per la prima volta al Franchi ha giocato la Nazionale di rugby, che poi è tornata più volte. Nel match con l'Australia perso 32-14 gli azzurri hanno comunque divertito il numeroso pubblico. Sulla pista del Comunale si sono concluse varie corse ciclistiche. Nel 1939 trionfò al Giro della Toscana Gino Bartali. E lì sono terminate alcune tappe del Giro d'Italia, tra le quali l'ultima dell'edizione del 1965, vinta dallo svizzero Binggeli. La maglia rosa, invece, fu Vittorio Adorni, futuro campione del mondo. Nel 1961 il pistoiese Ciampi vinse la volata allo stadio nel giorno in cui Arnaldo Pambianco indossò la maglia rosa che portò fino alla conclusione. Al Comunale si sono svolte anche alcune riunioni di pugilato, l'ultima nel settembre del 1968. Uno dei protagonisti di quella riunione fu Sandro Mazzinghi, uno dei pugili più forti del mondo che battè ai punti in 10 riprese Campbell. Numerose sono state le gare d'atletica disputate sulla pista dello stadio, alcune

anche nell'intervallo delle partite. Nel 1933 Luigi Beccali stabilì il nuovo record italiano sugli 800 metri dopo il primo tempo della gara Fiorentina-Roma. E il 10 giugno 1981 l'inglese Sebastian Coe stabilì sulla pista del Comunale il record mondiale su quella stessa distanza. MARTIRI Il 22 marzo 1944, tra la curva Ferrovia e la Maratona, furono uccisi cinque ragazzi renitenti alla leva ad opera di militi fascisti. Una lapide è lì a ricordarli. MUSICA Allo stadio hanno tenuto i loro concerti alcune delle più grandi star della musica internazionale. Patti Smith si esibì il 10 settembre 1979, Madonna due volte (il 6 settembre 1987 e il 16 giugno 2012), David Bowie il 9 giugno 1987, Bruce Springstein in due occasioni (l'8 giugno 2003 e il 10 giugno 2012). La performance dei Duran Duran è datata 7 giugno 1987. I grandi artisti italiani hanno calcato più volte il prato dello stadio fiorentino. Uno dei più assidui è stato Claudio Baglioni. E poi ricordiamo Francesco De Gregori (anche insieme a Pino Daniele e a Fiorella Mannoia), Renato Zero, Jovanotti, Vasco Rossi, Ligabue. Il 30 maggio di quest'anno sarebbe toccato a Gianna Nannini ma il concerto è stato rinviato di dodici mesi per il coronavirus. PAPA Allo stadio hanno celebrato la Messa anche due papi: Giovanni Paolo II nel 1986 e Francesco nel 2015. ALPINI Lo stadio ha ospitato il raduno nazionale nel 1973.

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Dalle Cascine Al “doppio” impianto Dopo l’appello della Fiorentina, sono emerse varie ipotesi Alcune un po’ fantasiose, altre potenzialmente percorribili Una di queste prevede la “Casa Viola” nel polmone di Firenze Un’altra la costruzione del nuovo stadio al posto del Ridolfi

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estyling del Franchi o stadio a Campi Bisenzio? Questo il dilemma, ma esistono altre alternative percorribili per la realizzazione del nuovo stadio della Fiorentina all’interno o all’esterno del territorio comunale di Firenze? Negli ultimi mesi ne sono emerse diverse, alcune un po’ fantasiose, altre più realistiche (anche se occorrerebbero approfondimenti su eventuali vin-

coli e quant’altro). Del resto è stata la stessa Fiorentina, nello scorso febbraio, a lanciare un appello affinché fossero segnalate al Club possibili aree dove costruire il nuovo impianto, con opere connesse “in modo da poter valutare opzioni alternative che potrebbero inserirsi nella scelta della zona ottimale che vedrà la nascita della prossima casa Viola”. t DPOUJOVB B QBHJOB

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LE ALTERNATIVE


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LE ALTERNATIVE t TFHVF EB QBHJOB

E noi abbiamo raccolto alcune fra le varie proposte, lanciate da più parti: una di queste prevede l’utilizzo dell’area di Bagno a Ripoli, già acquista dal club di Commisso per la realizzazione del Centro Sportivo (probabilmente da ampliare). Un’altra punta sull’area di Castello (già oggetto dell’interesse viola durante la gestione Della Valle) oppure di quella dell’Osmannoro, nel terreno

di proprietà della famiglia Fratini. Poi è spuntata l’ipotesi della vecchia Caserma Perotti (zona Coverciano) o quella dell’ippodromo in disuso alle Cascine, lanciata da Giovanni Galli che prevederebbe la costruzione del nuovo stadio in un luogo suggestivo come il polmone verde della Città. Ultima, in ordine temporale, la soluzioneRidolfi, l'attuale stadio di atletica leggera, situa-

to proprio accanto allo stadio Artemio Franchi, impianto che andrebbe demolito per far posto nell’area alla nuova Casa della Fiorentina, in parte allargandosi anche nella zona occupata dai campi da rugby, in modo da creare una cittadella che preveda stadio, area commerciale e hotel, con parcheggi sotterranei. Soluzioni reali o ipotesi fantasiose? Solo il tempo darà il suo verdetto.

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BS| 03 luglio 2020

SCIENZA DELL’ ALIMENTAZIONE SALUTE E BENESSERE PSICOFISICO

Proprietà e benefici ĐƋ Ƌ

ananas è una pianta tropicale perenne originaria delle regioni del Brasile. Ha foglie spinose raccolte in rosette, con fiori rosei.

L'

Come pianta preferisce i climi tropicali quindi umidi e piovosi. Fu Cristoforo Colombo il primo europeo a conoscere questa pianta, nel 1493 assaggiò questo frutto offerto dagli indiani dell’isola di Guadalupe. Gli esploratori spagnoli e portoghesi furono i primi a descrivere il sapore e l’aroma di questo frutto.

L'ANANAS CONTIENE:

Inoltre la bromelina ha un'azione anti trombotica.

Minerali: potassio, sodio, manganese, calcio, ferro, magnesio, zinco, rame. Vitamina A, B1, B2, B3, B5, B6, e una buona quantità di vitamina C. Il consumo regolare di alimenti ricchi di vitamina C aiuta il corpo a proteggersi dallo scorbuto e dall’attività dannosa dei radicali liberi, e riduce l’acido Urico. Contiene anche vitamine K, tracce di vitamina E, e betacarotene. Gli zuccheri contenuti sono il destrosio, fruttosio e saccarosio. Acido aspartico e glutammico, alanina, arginina, cistina, glicina, fenilalanina, istidina, isoleucina, tirosina leucina, lisina, prolina, metionina, serina, triptofano, valina e treonina. Altri componenti di questo frutto tropicale sono la melatonina, l’acido ossalico, citrico e malico, e la Bromelina un enzima vegetale con azione proteolitica cioè capace di digerire le proteine e un efficace antinfiammatorio naturale.

Nel 18° secolo il gambo dell’ananas era molto conosciuto per le sue proprietà digestive. Infatti veniva consumato al termine di pasti abbondanti per digerire meglio. Gli acidi organici contenuti nell’ananas soprattutto nel gambo, hanno una funzione diuretica in grado di contrastare efficacemente la ritenzione idrica.

Per questo l’ananas è molto consigliato nelle diete per prevenire la cellulite. Un eccessivo consumo di ananas è sconsigliato per chi assume farmaci anticoagulanti. Un indicatore importante della freschezza del frutto è il colore della buccia che deve avere varie sfumature di arancione. E il profumo che è molto caratteristico. In estate mangiare come spuntino l'ananas aiuta moltissimo a riequilibrare i sali persi e mantenere il metabolismo equilibrato.


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FUORIGIOCO

Mettiamoci una pietra sopra! Di progetti e plastici ne abbiamo visti ďŹ n troppi e anche di chiacchiere ne abbiamo ascoltate molte Adesso è il momento di passare all’azione E di porre, per davvero, la “prima pietraâ€?

Uno dei plastici presentati dalla Fiorentina della vecchia gestione

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hissĂ se davvero la vicenda del nuovo stadio di Firenze è arrivata alla sua conclusione. Se ne parla da anni, ma finora solo progetti, plastici e tante chiacchiere. Addirittura si fa risalire la prima idea, seppur vaga, di una nuova casa per la Viola al 2008, piĂš precisamente a un colloquio fra Diego Della Valle e Salvatore Ligresti riguardante l’area di Castello, allora proprietĂ Fondiaria. Poco dopo si è iniziato a parlare della famosa “cittadellaâ€?, quel mix di calcio e business che avrebbe dovuto portare la Fiorentina nel gotha del grande calcio. Oggi di quel progetto rimane solo un ingegnoso gioco da tavolo, che ai tempi è andato a ruba. Poi la storia del nuovo stadio di Firenze si è riempita di tante prime pietre, mai poste ma sempre puntualmente annunciate.

Un paio da Matteo Renzi, tre o quattro dall’attuale sindaco Nardella. FinchĂŠ, finalmente, non è arrivato Rocco Commisso che la prima pietra vorrebbe posarla per davvero (e magari anche le altre) ma che non ha ancora avuto le giuste indicazioni su dove poter cominciare a lavorare. Adesso, tramontate da tempo le ipotesi Castello e Mercafir, rimangono soltanto due opzioni: la costruzione ex novo a Campi Bisenzio o il restauro del Franchi. Probabilmente nessuna delle due fa saltare di gioia la nuova proprietĂ viola. Ma meglio che niente‌ Campi Bisenzio non è una scelta particolarmente amata dal sindaco di Firenze, che si vedrebbe "scappare" la Fiorentina dal territorio del Comune. Tra l’altro anche i Della Valle a suo tempo minacciarono di portar fuori dalle mura cittadine la Viola, quindi non si tratterebbe di una novitĂ . A Campi c’è il terreno giĂ pronto, costerebbe poco (per Commisso, non per i comuni mortali) e lo stadio si farebbe in quattro e quattr’otto. Il sindaco, forse ottimisticamente, parla di settembre 2024. I detrattori del progetto dicono che Campi è estrema periferia e che mancano strade e mezzi pubblici per arrivarci. Il restauro del Franchi è la scelta preferita dai romantico-nostalgici, quelli per cui il vecchio stadio è un po’ una seconda casa. Il problema è che il Franchi, secondo lo Stato, è una specie di icona da salvaguardare. Commisso vorrebbe probabilmente buttarlo giĂš e rifarlo da capo. Idee diverse, che sembrano difficilmente conciliabili. Comunque sia, forse siamo davvero vicini al momento dell’apertura delle buste per vedere quale delle due opzioni sarĂ quella scelta. Poi partiranno i lavori. E la prima pietra, finalmente, potrĂ essere posta. Speriamo vivamente anche nella seconda.

TOGHE VIOLA

Liberiamoci dalla burocrazia per una nuova Ć‹ / Ć‹ %+( Ä?Ć‹ Ć‹

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arlare della Fiorentina è impossibile senza associarla allo stadio Franchi, la Casa dei Viola. Purtroppo pare sempre piÚ certo che detto binomio non potrà proseguire ancora per molto tempo. Risulta infatti che iter burocratici, vincoli, e la presenza di una volontà amministrativa sempre piÚ flebile, costringerà la proprietà , decisamente motivata nel costruire un nuovo stadio, a lasciare il Campo di Marte per trasferirsi ai confini di Firenze, com'è successo per il Centro Sportivo di Bagno A Ripoli. Il luogo piÚ accreditato pare essere Campi Bisenzio ed i tifosi come reagiranno? Ritengo che, sebbene a malincuore, saranno tutti contenti per aver visto nascere un nuovo stadio, in barba a tutti i lacci e lacciuoli che a volte valgono e sono di ostacolo, mentre altre superano indenni ogni limite, come successo in occasione dei Mondiali di Italia '90, quando permisero di modificare il Franchi e/o altri stadi d'Italia, benchÊ portatori di vincoli delle Belle Arti. Con il trasferimento della Casa Viola i veri tifosi subiranno sicuramente una metamorfosi intellettuale tanto che il Campo di Marte rimarrà solo e sempre un bel ricordo dei vari campioni come Antognoni, Baggio, Passarella, Batistuta, RuiCosta, Montuori, Virgili e tanti altri, che ci hanno fatto sognare ed amare questa squadra. Ma nello stesso tempo si sentiranno liberi e usciti vincitori dal potere di un'amministrazione che ha sempre voluto imporre le regole del gioco, a scapito degli interessi dell'unico sport rimasto a Firenze e che unisce sotto un'unica bandiera i tifosi viola. Forza Viola e viva la Libertà !

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