SIMENON SIMENON WEEKEND N.17

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N° 17 - ANNO XI VENERDì • VENDREDI 11/06/21 - SETTIMANALE • HEBDOMADAIRE

Simenon e i suoi natanti

Nonchalance au bord de l’eau

Un périple le long des canaux

Maigret inchieste tra chiatte e canali


SIMENONsimenon Weekend in questo numero FIUMI DI INCHIOSTRO E FIUMI D’ACQUA Un torrenziale romanziere come Simenon aveva la passione per la navigazione, sprattutto negli anni giovanili, esplorando i canali di tutta Europa con piccole e medie imbarcazioni fatte costruire per lui. Al suo fianco la prima moglie Tigy, la giovane femme de chambre Boule, e il grosso cane Olaf. Lo spirito è sinceramente avventuroso. E di tutto questo lo ritroviamo spesso nelle inchieste del commissario Maigret. Un mondo di peniche, di canali, di uomini e donne che vivono sulle barche, un popolo e un ambiente che Simenon conosce molto bene e ha fatto consoscere anche al suo Maigret ambientando i suoi romanzi in questo mondo di terre e di acque.

dans ce numÉro FLOTS D’ENCRE ET FLEUVES D’EAU Un romancier torrentiel comme l’était Simenon eut la passion de la navigation, surtout dans ses années de jeunesse, explorant les canaux de toute l’Europe avec de petites et moyennes embarcations qu’il avait fait construire. À ses côtés, sa première femme Tigy, Boule la jeune femme de chambre, et Olaf le grand chien. L’esprit était sincèrement à l’aventure. Et tout cela on le retrouve souvent dans les enquêtes du commissaire Maigret. Un monde de péniches, de canaux, d’hommes et de femmes qui vivent sur les bateaux, un peuple et une ambiance que Simenon connaît bien et qu’il a aussi fait connaître à son Maigret, situant ses romans dans ce monde de terres et d’eaux.

SIMENON E I SUOI NAtanti Quelli, se non costruiti, aggiustati anche da lui, poco più di piccole chiatte che però solcavano in lungo e in largo i canali della Francia, ma che in realtà volavano sui flutti della fantasia e lo spingevano a scrivere

Simenon marinaio. O meglio Simenon giovane marinaio di fiume. Acque interne, placide e traversate segnate dalle soste alle chiuse. Chi non ha navigato i canali, non può immaginare il senso di quiete del marinaio da diporto d’acqua dolce. Le lungaggini della chiusa: le aperture e le chiusure delle paratie, l’acqua che cresce e che scende, l’attesa di chi non si snerva, di chi non ha urgenze, scadenze, appuntamenti. Simenon viaggiava con la moglie Tigy, la femme de chambre, Boule, e il cane Olaf al seguito. Le prime uscite erano su una barca, la Ginette, piccola, lunga quattro metri e larga poco più di un metro e mezzo, acquistata per poco meno di seimila franchi. Al traino una canoa con materiali vari e una tenda, che nelle soste serali viene montata sulle rive e serve per rifugio notturno e per il sonno di Boule e di Olaf. Uno stile di viaggio assai spartano, ma che non ha impeditoa

Simenon di navigare da nord a sud della Francia. Tutto iniziò nel 1928, non appena i proventi della scrittura gli permisero di concedersi qualche spesa voluttuaria. Intanto la sua produzione letteraria popolare era sempre più richiesta e questo faceva aumentavare le sue entrate. Le conseguenze? Un piccolissimo appartamento nella molto chic Place des Vosges e il passaggio dalla Ginette all’Ostrogoth. Quest’ultimo un’imbarcazione di dieci metri e circa 10 tonnellate che offre molte più comodità e consente viaggi di più ampia portata. Le “capitaine“ Simenon tra il ‘29 e il ‘30 lo troviamo, sempre arrivato via canali, a Liegi, a Maastricht, ad

Amsterdam, a Delfzijl, a Wilhelmshaven. I suoi viaggi poi continuano più a nord verso i fiordi norvegesi, le ghiacciate acque di Capo Nord, i freddi venti degli arcipelaghi scandinavi. Ma questa volta viaggia, con Tigy, su navi di linea, più idonee a solcare le gelide acque pre-artiche e più capaci di fendere il ghiaccio rispetto al suo hobbystico Ostrogoth. Ma da dove viene all’ancor giovane Simenon (non ancora ventottenne) questa passione per la navigazione ? Non certo dalla famiglia ben radicata nella terra belga come i Simenon e in quella olandese come i Brulls. Allora? Allora, come affermò Simenon stesso “...ho passato tutta la mia vita a partire... forse colpa di un’assenza di un’ancora, perché io non sono di nessun paese...”. A queste parole si aggiunge la spiegazione di Pierre Assouline che scrive “...Simenon asserisce che il luogo più adeguato per la creatività é ancora quello in cui non ci si ferma più di quindici giorni. E questo vale per i viaggi come per i cambiamenti di domicilio. Una piccola differenza, stavolta non si tratta di obbedire alla pulsione suddetta a causa della sua instabilità cronica, ma anche di conoscere altri mondi, altri luoghi e altre genti...”


Un périple le long des canaux Pendant une demi-année, Simenon fait l’expérience de la navigation sur les voies fluviales de France ; il s’en inspirera pour créer des ambiances dans ses romans. En 1928, Simenon, après une période tumultueuse de passion avec Josephine Baker, a éprouvé le besoin de changer d’air. L’été précédent, il a séjourné à l’île d’Aix ; c’est là qu’il s’est initié à la navigation. De retour à Paris, il achète un ancien canot de sauvetage, la Ginette ; à son bord, avec Tigy, Boule et le chien Olaf, il va parcourir, pendant six mois, les voies navigables de la France, découvrant, comme il l’écrit dans son texte La Naissance de Maigret, que « les villes ou les villages ne montrent, du côté de la grand-route ou de la gare, que leur visage le plus banal ou le plus renfrogné, réservant leur intimité et leur vie secrète aux rivières et aux canaux. » Il va raconter son périple dans deux reportages ; d’une part en 1931 dans le journal Vu, sous le titre « Une France inconnue ou L’aventure entre deux berges » ; d’autre part en 1937 dans le journal Marianne, «Long cours sur les rivières et

les canaux ». Il évoquera encore le voyage dans l’article « Au fil de l’eau », paru en mai 1932 dans Le Figaro illustré. C’est à la suite de cette aventure que naîtra son envie de s’affronter à la mer et qu’il fera construire son bateau l’Ostrogoth qui l’emmènera jusqu’au nord de l’Europe. Mais ceci est une autre histoire, dont on vous raconte quelques bribes

Midi, le canal latéral à la Garonne, jusqu’à Bordeaux, où le train l’emmène à Montluçon, au centre de la France, où la navigation reprend sur le canal du Berry, le canal latéral à la Loire, le canal de Briare, celui du Loing, puis retour à Paris. La découverte d’un univers, celui des écluses et des péniches, qui lui donnera de la matière pour plusieurs romans.

ailleurs dans ce numéro. Revenons au voyage à bord de la Ginette. C’est un véritable tour de France que l’équipage accomplit, sur près de 3000 km. Parti de Paris par la Seine, puis la Marne, Simenon emprunte ensuite le canal de la Marne à la Saône, descend cette dernière jusqu’au Rhône, qu’il longe jusqu’à son estuaire pour déboucher en Méditerranée. De là, passage par le canal du

Tout en naviguant, Simenon continue d’écrire, des contes et des romans populaires. Tigy et lui dorment dans le bateau, où a été installée une cabine de toile ; Boule et Olaf sont dans une tente de camping sur la rive. Dans son premier reportage, Simenon décrit la journée : réveil à six heures, repas préparé sur un feu de camp, puis le romancier se met au travail, sa machine à écrire

posée sur une table pliante, soit à bord, soit sur la berge. Pendant ce temps, Boule va faire le marché. Puis on range le matériel, et une nouvelle étape de navigation commence, lors de laquelle on passe des écluses, on discute avec les mariniers, les éclusiers et les patrons des bistros-épiceries où l’on se ravitaille. On apprend le vocabulaire : un avalant est une péniche qui descend le cours du fleuve, un chaudron est un remorqueur, trémater signifie dépasser un autre bateau, un bief est l’espace entre deux écluses ; on découvre qu’il y a des péniches à moteur et d’autres, les écuries, qui sont tirées par des chevaux. Tout lecteur des romans Maigret retrouvera sans peine ici ses souvenirs du Charretier de la «Providence»...


SIMENONsimenon Weekend

Maigret: inchieste t Una consuetudine. Tutte le mattine che Maigret arriva nel suo ufficio a Quai des Orfèvres, dopo aver acceso la sua stufa (ovviamente d’inverno), dà un’occhiata alla finestra da dove vede la Senna e anche il lavoro che si svolge sulle banchine del fiume, il passaggio di chiatte con i loro carichi e i loro equipaggi, i rumori che gli arrivano attutiti... il traffico di barche di ogni dimensione... Ma la sua attenzione è rivolta alle chiatte, quei lunghi barconi, larghi, dal fondo piatto adatto alle acque interne, che trasportavano carichi di ogni tipo, ma che fungevano anche da casa, dove vivevano, mangiavano, dormivano, lavoravano intere famiglie. Quelle “peniche” erano davvero tutta la vita di quella gente. Questo passava nella testa del commisario che più volte aveva indagato in quell’ambiente e ben conosceva i luoghi, gli ambienti e i personaggi di quel mondo. E quello spicchio di visuale sulla Senna gli ricordava quei momenti.

Le inchieste di Maigret sull’acqua dei canali Si comincia subito. Nei primissimi titoli, Il commisario ha immediatamente a che fare con dei casi sulle rive dei canali. É infatti dell’anno 1931 Le Charretier de La Providence, dove Maigret si trova alla chiusa di Dizy, nei pressi della città di Épernay che

Come capita spesso, non solo nei romans durs, Simenon traspone le proprie esperienze e passioni nelle sue opere. E così anche nei Maigret ritroviamo i mondi in cui lo scrittore ha vissuto

sta indagando su una donna strangolata. Arriverà il marito inglese dell’assassinata, anche lui in barca, e la scoperta del cadavere é stata fatta da un cosidetto “cavallante” uno di quegli uomini che con i cavalli traina dalla riva le peniche che devono risalire la corrente. Insomma tutta gente che vive la propria vita sui canali. Arriverà un secondo omicidio e Maigret dovrà mettere in campo tutta la sua capacità di assorbire l’atmosfera, le dinamiche dell’ambiente e i caratteri dei personaggi. Una tecnica che non è una tipologia d’indagine, ma il suo personalissimo metodo di entrare a far parte di quel mondo e di quella mentalità, per comprendere perché e come si sono verificati quei delitti.

Quand Simenon décrit L’inchiesta si svolge tra des s Q Quand Simenon décrit pedalate in bicicletta del des scènes de repas, commissario per celles-ci risalire ilne sont jamais anodines.Toutef canale, rincorrendo chiatte, Quanddal Simenon des uomini passatodécrit torbido, scènes de repas, celles-ci ne vicende intricate che hanno sont jamais anodines.Touteorigine in paesi oltremare, il fois, les longues descriptions tutto spesso sotto la pioglyriques ne sont pas le fait gia, come se non bastasse de notre et, le l’acqua dei romancier, canali.

plus souvent, il se contente de quelques notations sur la nourriture, en mettant Au fil de l’eau: l’accent sur les goûts, il commissarioodeurs et saveurs. ancora sui canali Les menus favoris de Maigret devenus mythiques Lesont inchieste di Maigret con- : coq au vin, blanquette de tinuano a svolgersi in questo veau ou fricandeau à l’oseille. mondo in riva ai corsi d’acqua. en réalité, ces della repas In Mais un’osteria sulle rive sont apparus assez tard dans Senna La guinguette à deux la saga, car dans les premiers sous che da il titolo all’indaromans, leavventori commissaire gine. Qui gli non se contentait le plus souvent sono lavoratori dei canali, ma d’unche sandwich ou d’un i turisti da lì partono per en-cas rapidement avalé. fare delle gite sul fiume e che Et même plus tard, lorsqu’il découvrira les délices de la

nel fiume trova il suo epilogo con la scoperta di un cadavere nel canale Saint-Martin. Inzia invece con un incidente, la caduta in acqua di un battelliere ubriaco che tornava alla sua chiatta, l’inchiesta L’Ecluse n.1, uscita nel ‘33 . Mentre aiutano a uscire dall’acqua l’ubriacone, si scopre il corpo di un boss del traffico di merci sui canali, gastronomie, en s’installant accoltellato alla schiena. à quelque bonne table d reL’indagine ruota attorno alla staurant ou en dégustant les figura del boss ferito, ai suoi spécialités de Madame Maifamiliari, suoi dipendenti, gret, il ne ai s’attardera pas plus eque Maigret ancheàqui può nécessaire cesnon agapes, che immedesimarsi in quei l’enquête primant sur tout… personaggi e nelleoù loro Les rares scènes onvite. le voit Una storiaen di prennent vecchi e nuovi attablé donc rancori, diplus vendette e ritorsiod’autant de signification, ni,etdice segreti misteri familiari n’est epas par hasard che il commissario risolve qu’elles apparaissent, caranle cora una volta, sempre romancier leur donnecon unelo sfondo del canale, del popolo importance particulière, delle chiatte e delle chiuse. souvent symbolique, dans

l’économie du roman. En


tra chiatte e canali Chez Les Flamands (1932) è un’altra inchiesta di Maigret che si svolge nel paesino belga di Givet, a fianco del fiume Mosa. Il commissario cerca di capire chi e come abbia fatto sparire una giovane povera ragazza che verrà ritrovata cadavere proprio nella Mosa. Un’altra scena del crimine di nuovo sul fondo del canale Saint-Martin, dove non solo viene rivenuto un cadavere, ma addirittura fatto a pezzi. E’ Maigret et le corps sans tête (1955), l’ultimo dei romanzi del periodo americano. L’inchiesta parte dalla proprietaria di un bistrot, proprio davanti al tratto di canale dove è stata trovata la vittima.

Simenon appassionato di barche e canali Sicuramente le esperienze di viaggio sui canali francesi e nord-europei di Simenon gli hano dato lo spunto per le ambientazioni di un certo numero di inchieste del suo commissario. Come abbiamo detto, prima una piccola barca e poi un natante di stazza più che doppia lo portarono in giro per la Francia e poi per l’Europa. Il romanziere conosceva bene i natanti, il popolo delle chiatte, le chiuse, i piccoli bistrot di campagna quasi sull’acqua. Il fascino di certi canali che traversavano campagne, paesi e città, non era ignoto a Simenon come pure i porti,

Tigy, atipico diario di bordo dall’Ostrogoth

come quello olandese di Delfzijl che ritroviamo in Un crime en Hollande dove un professore è accusato di aver ucciso un capitano di lungo corso. In una storia di intrighi amorosi, passioni, gelosie, Maigret riuscirà a dipanare la matassa e mettere il colpevole con

le spalle al muro. E tutto succede nella città, dove la leggenda narra che, durante una sosta per far riparare e riverniciare il suo Ostrogoth, ebbe l’intuizione che fece nascere il personaggio del commissario che avrebbe avuto una lunghissima vita.

“...partiamo per il canale delle Ardenne, la Mosa. Sosta a Liegi. Un sedicente capitano di lungo corso, Legrand, viene in visita e ci copre di raccomandazioni. Questo ci trasporta nell’ambito della navigazione eroica [...] Poi L’Olanda. Chiuse immense, piene zeppe di peniche che sbuffano “pouf-poufpouf”. Il Reno impressionante arteria fluviale, trafficata come un’autostrada. Bisogna fare la fila. Amsterdam, grande porto, più impressionante ancora. In Olanda qualsiasi strada è sull’acqua, attraverso l’acqua, in una generale sensazione di gioia. Dall’altra parte di Zuiderzee, che noi abbiamo traversato, il piccolo porto di Stavoren. In seguito percorriamo la Frise e il suo contorno di laghi e, dall’altra parte, il porto di Delfzijl-sur-l’Ems. Sull’altra riva, Emden, porto tedesco. Buona accoglienza. In viaggio per Amburgo , con sosta a Wilhelmshafen, porto di guerra. Siamo sospettati dalle autorità che hanno trovato a bordo una macchina da scrivere e un cavalletto da pittore, una vera attrezzatura da spie! Ci danno ventiquattro ore per fare dietrofront e noi rientriamo con tutto comodo a Delfzijl. L’Ostrogoth ha bisogno di essere ridipinto [...] e nel frattempo Georges si è sistemato in una vecchia peniche abbandonata... si é seduto su delle casse e batte a macchina, su una cassa più alta, il suo primo Maigret, Pietr-le-Letton...”


SIMENONsimenon Weekend Nonchalance au bord de l’eau... Morsang et les bords de Seine ont été un lieu d’inspiration pour Simenon, qui en a fait le décor de plusieurs romans et qui y a écrit une partie de ses premiers Maigret Au retour de son périple sur les canaux de France, à bord de la Ginette, Simenon, pour rentrer à Paris, passe par la Seine. C’est alors qu’il découvre la région de Morsang. Il apprécie les paysages, et l’ambiance des guinguettes qui y fleurissent. Saint-Fargeau, Seine-Port, Morsang, Corbeil : quatre toponymes que l’on verra souvent mentionnés dans ses romans. La région lui plaît au point que c’est à Morsang, plus précisément au lieudit Les Fours-à-Chaux, qu’il viendra ancrer l’Ostrogoth au printemps 1930. C’est là, selon certains, qu’il aurait rédigé tout ou partie de Pietr le Letton. C’est bien là, en tout cas, qu’il écrit, durant l’été, Monsieur Gallet, décédé et Le Charretier de la «Providence», et en automne, Le Passager du « Polarlys». Période de plaisirs et de travail assidu, où il se prépare au lancement de ses romans policiers. Installé à bord de l’Ostrogoth, dans la cabine ou sur le pont, il écrit chapitre après chapitre, carbure au vin dont il a placé une barrique dans la fourche d’un arbre près du bateau… Parfois il s’interrompt pour une partie de pêche à la ligne, va discuter le bout de gras avec les mariniers qui passent à l’écluse de la Citanguette, ou s’attable pour un bon repas au restaurant du Vieux-Garçon. Il reviendra à Morsang puiser l’inspiration en 1931, après la parution des premiers romans Maigret, y écrira en mai Un crime en Hollande et en juillet Au Rendez-vous des

Terre-Neuvas. Morsang a donc constitué une étape importante sur son parcours littéraire, puisque ce lieu constitue en quelque sorte le berceau de Maigret. Simenon en a conservé une certaine tendresse pour ces bords de Seine, et il y enverra même son commissaire enquêter, voire passer parfois un dimanche de détente en compagnie de sa femme. C’est ainsi qu’on voit Maigret mener une enquête à propos d’une péniche dont on a retrouvé les mariniers pendus,

et le commissaire s’installe à l’auberge de la Citanguette, «un vrai bistrot pour mariniers, où l’on vendait du pain, des conserves, du saucisson, des cordages et de l’avoine pour les chevaux» (La Péniche aux deux pendus). On le voit aussi suivre l’affaire de La Guinguette à deux sous au Vieux-Garçon, « une auberge avec une grande terrasse au bord de la Seine ». Malgré que cette enquête ait présenté des côtés pénibles, le commissaire garde un bon souvenir des lieux, et il y re-

vient pour un dimanche avec Mme Maigret, tout en menant une nouvelle enquête ; un dimanche dont il retiendra l’ambiance de «quintessence de l’été […], de la facilité de vivre, de la joie simple et bon enfant » (Signé Picpus), et qu’il reviendra chercher plus tard, lorsqu’il proposera à sa femme de se rendre au VieuxGarçon, le temps de faire une pause dans son enquête, de « passer un dimanche nonchalant au bord de l’eau» (La Colère de Maigret) et de pêcher le gardon…


PHOTOSTORY ACQUA DOLCE

LA PÉNICHE-CASA • LA PÉNICHE-MAISON

Per il popolo delle chiatte, l’imbarcazione è il posto in cui si dorme, si mangia, si lavora e... si stende il bucato Pour les gens des péniches, le bateau est le lieu où on dort, on mange, on travaille et… on suspend le linge

CANAL SAINT-MARTIN • CANAL SAINT-MARTIN

II tipico esempio di un canale che traversa la città, confermando come le vie d’acqua fossero importanti come quelle terrestri L’exemple typique d’un canal qui traverse la ville, confirmant combien les voies d’eau sont aussi importantes que les voies terrestres

LA CAVALLANTE • LA CHARRETIÈRE LE CHIATTE-A RIMORCHIO • LES REMORQUEURS La peniche quando doveva risalire la corrente era aiutata da Un esempio di come fossero diversi i natanti che solcavano fiumi e i cavalli che dall’argine la trainavano, guidati da un o una cavallante canali. Questo é una specie di treno d’acqua con motrice e vagoni Quand elle devait remonter le courant, la péniche était aidée Un exemple de la diversité des embarcations qui sillonnaient par des chevaux qui la traînaient depuis la rive, guidés les fleuves et les canaux. Ceci est une sorte par un charretier ou une charretière de train aquatique avec une motrice et des wagons


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