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SEMINARIO E PARROCCHIE
from Il Solco 2023
by sem_aci
Per il secondo anno consecutivo, la comunità del Seminario Vescovile di Acireale vive l’esperienza degli incontri vocazionali nelle parrocchie della nostra amata Diocesi. Fra i mesi di ottobre ed aprile, il Seminario ha visitato ben sei comunità parrocchiali: “S. Maria del Carmelo” in Pennisi, “S. Maria Assunta” in Randazzo, “Maria SS. Immacolata” in Dagala del Re, “Maria SS. della Catena” in Aci Catena, “San Pietro” in Riposto e “Maria SS. Annunziata” in Calatabiano
Se dovessimo descrivere ciò che ha caratterizzato le esperienze di quest’anno, potremmo riassumerlo in due espressioni: la gioia della testimonianza e l’ascolto profondo della realtà diocesana. Sono queste, infatti, le ragioni che ci spingono ad uscire dagli ambienti quotidiani della nostra formazione per vivere un’esperienza altrettanto arricchente. Anzitutto, portando la nostra variegata esperienza di vita, intendiamo trasmettere ed annunciare la bellezza della sequela del Signore Gesù nella specifica vocazione al sacerdozio ministeriale; includendo altresì l’invito a mettersi tutti in cammino, per discernere la propria vocazione. Per altro verso, sentiamo fortemente l’esigenza di metterci in ascolto. Ciò è avvenuto nel concreto vissuto delle parrocchie, cercando di cogliere, negli incontri con i vari gruppi, le esigenze e i desideri della nostra gente ed inoltre le speranze che nutrono nei confronti dei futuri presbiteri. Particolarmente formativi sono stati gli incontri personali con i parroci dei luoghi visitati, i quali ci hanno permesso di cogliere importanti spunti di riflessione attraverso i racconti della loro esperienza vocazionale e del loro ministero sacerdotale.
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Da quest’anno, inoltre, l’esperienza mensile degli incontri vocazionali nelle parrocchie ha, per così dire, la sua continuazione ogni domenica con la Celebrazione Eucaristica che viviamo nelle parrocchie. È anch’essa occasione per condividere, nella semplicità, la bellezza di essere una comunità cristiana viva e presente nel nostro territorio.
Nel dialogo con le comunità, durante gli incontri con i vari gruppi, sono emersi tanti spunti utili alla nostra riflessione riguardo alla presenza del sacerdote nella comunità cristiana. Alcune espressioni abbiamo voluto raccoglierle e tenerle presenti…
«Nei centri più piccoli il parroco può diventare la figura di riferimento, a cui dare fiducia; e da parte sua il sacerdote deve saper vedere il buono che c’è in ciascuno»
«Una caratteristica del sacerdote dovrà essere quella di avere uno sguardo sulla società e comprenderne i cambiamenti, così da poter guidare la comunità dentro questi passaggi delicati»

«Un aspetto molto delicato è quello dell’accoglienza, perché se nella parrocchia ci si sente accolti è più facile creare comunione, e in questo il parroco svolge un ruolo importante soprattutto nel primo contatto con la gente»


«Nel corso della formazione è buono che vi siano questi momenti di incontro reciproco, ma servono anche periodi più lunghi in parrocchia, come il tempo del diaconato, per conoscersi veramente»

«L’aiuto e la presenza dei sacerdoti nella parrocchia è necessario. Ci sono aspetti sui quali noi laici non possiamo subentrare: i sacramenti, per esempio; aver tempo per visitare gli ammalati o chi ha bisogno; dare una giusta formazione…»

«C’è bisogno che il parroco abbia un contatto con il ‘reale’, e conosca le difficoltà che la gente vive nel quotidiano. Tante volte quello che serve davvero è la semplice vicinanza»

«Guidare la comunità significa anche suscitare il senso di appartenenza alla parrocchia, creare le condizioni perché ciascuno possa sviluppare i talenti»

«È bello quando nella comunità si riesce ad avere un clima di dialogo, nei giusti ruoli, con grande sincerità, avendo sempre come fine il servizio alla parrocchia»

In Comunità
Betania è discernimento
Nel Vangelo, Gesù parla del discernimento con immagini tratte dalla vita ordinaria; ad esempio, descrive i pescatori che selezionano i pesci buoni e scartano quelli cattivi; o il mercante che sa individuare, tra tante perle, quella di maggior valore. O colui che, arando un campo, si imbatte in qualcosa che si rivela essere un tesoro (cfr Mt 13,44-48).
Alla luce di questi esempi, il discernimento si presenta come un esercizio di intelligenza, e anche di perizia e anche di volontà, per cogliere il momento favorevole: queste sono le condizioni per operare una buona scelta. Ci vuole intelligenza, perizia e anche volontà per fare una buona scelta. E c’è anche un costo richiesto perché il discernimento possa diventare operativo.
Il discernimento è faticoso ma indispensabile per vivere. Richiede che io mi conosca, che sappia cosa è bene per me qui e ora. Richiede soprattutto un rapporto filiale con Dio. Dio è Padre e non ci lascia soli, è sempre disposto a consigliarci, a incoraggiarci, ad accoglierci. Ma non impone mai il suo volere. Perché? Perché vuole essere amato e non temuto. E anche Dio ci vuole figli non schiavi: figli liberi. E l’amore si può vivere solo nella libertà. Per imparare a vivere si deve imparare ad amare, e per questo è necessario discernere: cosa posso fare adesso, davanti a questa alternativa? Che sia un segnale di più amore, di più maturità nell’amore. Chiediamo che lo Spirito Santo ci guidi! Invochiamolo ogni giorno, specialmente quando dobbiamo fare delle scelte.
Papa Francesco



Salve a tutti, mi chiamo Rosario Ingalisi, ho 21 anni e provengo dalla comunità parrocchiale “San Giovanni Battista” in Acitrezza. In poche righe voglio ripercorrere con voi il mio cammino vocazionale che mi ha portato alla scelta di entrare in Seminario. Tutto iniziò quando all’età di nove anni entrai a far parte del gruppo ministranti della mia parrocchia, una bellissima esperienza che porterò sempre nel mio cuore e che pian piano ha acceso in me il desiderio di seguire il Signore. Sono tanti i momenti della mia vita in cui ho avvertito questo forte desiderio, il sogno di un bambino che con il passare degli anni è stato sempre più nascosto, fino a dimenticarlo. Nel frattempo avevo iniziato un nuovo percorso scolastico, quello delle scuole superiori, che in me ha aperto tanti e nuovi “orizzonti”, dove ho conosciuto tante bellissime persone che mi hanno aiutato a definire alcuni aspetti della mia vita. Ben presto arrivò il quinto anno e dopo gli esami di maturità, avevo ben chiaro dentro di me, la strada che dovevo intraprendere e quindi ho deciso di proseguire gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Catania; pensavo che l’arte fosse il mio futuro, ma pare che questi non fossero i piani di Dio, perché dopo qualche mese dall'inizio, una sera durante la messa ho ascoltato quella pagina di vangelo che ci racconta la chiamata di Giacomo e Giovanni e la frase che risuonò nel mio cuore fu «ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono» (Mc 4,22). Da quel momento in poi si riaccese nel mio cuore quel desiderio dimenticato che mi portò a chiedere al Signore “cosa vuoi che io faccia della mia vita?”. Dopo diversi mesi di discernimento accompagnato e sostenuto dal mio padre spirituale decisi di dire sì a quella strada che Gesù aveva preparato per me e dopo l’anno del propedeutico, il 5 settembre del 2022 sono entrato a far pare della comunità del Seminario. Affido questo mio cammino alla Vergine Santissima Madre della Chiesa e a San Giovanni Battista, affinché possa testimoniare Cristo sull’esempio della sua vita, mi affido anche alle vostre preghiere perché Dio possa portare a compimento in me la sua opera.
