Secret Style Magazine - Febbraio-Marzo 2017

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© Manuela Ragucci

È APPENA TERMINATA L’EDIZIONE NUMERO 67 DEL FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA. Per un’intera settimana centinaia di siti, giornalisti e commentatori di ogni tipo sono corsi dietro a numeri e pagelle da stilare per i brani in gara. Un arduo compito, per carità, dovuto e necessario per gli addetti ai lavori ma che, dopo qualche giorno, ci sembra quasi una fatica inutile, perché - diciamoci la verità -, chiuso il Festival sono le radio a fare il bello e il cattivo tempo, la fortuna e il successo di un brano. E non sempre i brani più quotati a Sanremo incontrano il favore delle radio. E allora Gaetano, spiega a noi profani questo meccanismo sconosciuto…perché da sempre esiste questo gap tra Festival, brani ed emittenti radiofoniche? «Innanzitutto mi piace citare due esempi storici che avvalorano la tesi appena esposta: Vita spericolata di Vasco Rossi e il brano Donne di Zucchero, due canzoni che nella storia del Festival sono arrivate ultime e poi sono diventate dei capolavori della musica italiana. Questo succede perché Sanremo vive

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su un equilibrio precario che deve mettere d’accordo un po’ tutti». Ovvero? «Chi ha la direzione del Festival deve riuscire a non scontentare nessuno. Bisogna, innanzitutto, tener conto delle case discografiche che sono poi quelle che fanno il Festival e che, altrimenti, l’anno successivo non candidano i propri big a Sanremo. Poi bisogna mantenere l’equilibrio con i giornali-


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