MT n.5 | Giugno - Luglio 2018

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Anno XXX n.5 | Giugno-Luglio 2018

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/AUT.0023

BKT: l’evento a Creta Passi da gigante per BKT

Focus on

Speciale stradale

Nel movimento terra sono tante le macchine e le attrezzature che operano ogni giorno nella realizzazione e alla manutenzione delle nostre strade e autostrade: vediamo le novità

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Hyundai HX130 Hyundai mette i cingoli

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In cava con Volvo Trucks L’alternativa Trucks




Anno XXX n.5 | Giugno-Luglio 2018

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In cava con Volvo Trucks L’alternativa Trucks

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ALL AROUND VIEW MONITORING

UN PARTNER DI LAVORO DEGNO DELLA TUA FIDUCIA.

BKT: l’evento a Creta Passi da gigante per BKT

Anno XXX n. 5 | giugno-luglio 2018

IN COPERTINA: MB CRUSHER HW140

Editoriale di Manuela Cortesi

ALL-AROUND VIEW MONITORING

Direttore responsabile Emanuele Giovannini – emanuele.giovannini@scimedia.it Direttore editoriale Manuela Cortesi – manuela.cortesi@scimedia.it Hanno collaborato a questo numero: Vincenza Camaggi, Silvia D’Avola, Porfirio Ferrari, Emanuele Giovannini, Umberto Piagnoni, Marianna Senni, Miriam Spada, Sandro Tozzi, Nino Venieri Ufficio amministrazione Tel. +39 0542 22601 E-mail: info@scimedia.it

Quando si hanno tante cose per la testa, non aiuterebbe avere un compagno di lavoro affidabile, in grado di operare in ogni condizione di lavoro? L’escavatore gommato Hyundai HW140 è dotato di tutti i più aggiornati sviluppi tecnologici per garantire ottime performance e efficienza senza sforzi. La cabina ergonomica include un sistema innovativo di infotainment, che renderà le vostre giornate di lavoro più produttive e meno dure. Grazie all’innovativo sistema Hyundai di telecamere a 360° “All Around View Monitor”, unico nella sua categoria, sarà come avere ulteriore paio di occhi: verrete avvisati quando viene rilevato un oggetto o una persona nel raggio di 5 metri dalla macchina, per operare sempre al 100% in sicurezza.

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State pensando che il gommato HW140 sarebbe un’aggiunta ideale al vostro parco macchine? Visitate il sito www.hyundai.eu/dealers e contattare il vostro concessionario per maggiori dettagli.

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/AUT.0023

n.5 | Giugno-Luglio 2018

Sommario

Focus on

Speciale stradale

Nel movimento terra sono tante le macchine e le attrezzature che operano ogni giorno nella realizzazione e alla manutenzione delle nostre strade e autostrade: vediamo le novità

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09/07/18 14:47

News > Le brevi a cura della redazione

p. 6

speciale Stradale

Attrezzature > Cangini Benne srl

Attrezzature > MB Crusher

La risposta di MB Crusher di Umberto Piagnoni

p. 12

Le attrezzature per il verde crescono di Umberto Piagnoni

Rulli > HAMM HD+ 90i PH

L’evento > CASE Road Show

Abbonamenti Italia: € 60,00 Estero: € 90,00

Da HAMM si fa l’ibrido di Miriam Spada

Spettacolo CASE di Manuela Cortesi

Ufficio abbonamenti Tel. +39 0542 22601 E-mail: abbonamenti@scimedia.it

Finitrici > Bomag BF 800 C-2

L’intervista > Fai Filtri

La BF 800 C-2 alla seconda generazione di Miriam Spada

Fai Filtri: prima le persone di Manuela Cortesi

Stampa GRAFICHE MDM - Forlì Pubblicità Tel. +39 0542 22601 E-mail: advertising@scimedia.it Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su MT, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta da SCI media srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. SCI media srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto a SCI media srl senza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore. Periodicità Sono previsti 8 numeri/anno, di cui 3 parzialmente in lingua inglese Spedizione Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/AUT.0023

p. 16

p. 42

p. 50

p. 20

Frese autolivellanti > Bobcat

Più frese per Bobcat di Umberto Piagnoni

p. 40

speciale Pneumatici L’evento > BKT

p. 24

Passi da gigante per BKT di Manuela Cortesi

p. 52

Compattazione > Weber MT

Buone notizie “Made in Sud” di Umberto Piagnoni

Novità > Alliance Tire Group p. 28

Galaxy: soluzioni OTR di Miriam Spada

Focus macchina > Hyundai HX130 LCR

Novità > Nokian Tyres

Hyundai mette i cingoli di Porfirio Ferrari

Rivoluzione dal centro di Miriam Spada

p. 32

p. 58

p. 62

Test in cava > Volvo Trucks

L’alternativa Trucks di Manuela Cortesi

Registrazione Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 913 del 22/07/1989 Iscrizione ROC: 29737

p. 64

L’evento > Faster

La volontà di eccellere di Manuela Cortesi MT – Rivista Italiana del Movimento Terra SCI media srl Via Camillo Benso Conte di Cavour, 62 40026 Imola (BO) - Italy P. IVA 03618411205 - R.E.A. BO-533436 Tel. +39 0542 22601 - E-mail: info@scimedia.it www.scimag.news Per le immagini pubblicate si resta a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire

Visto a SPS IPC Drives Italia > Gefran

Tutto e anche di più di Marianna Senni e Manuela Cortesi p. 36

p. 70

Lubrificanti > Texaco Delo

Texaco Delo sbarca in Italia di Marianna Senni

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PINZA LEGNO

AFFIDABILITÀ OPERATIVA grazie alla qualità degli acciai utilizzati

SICUREZZA

grazie alla valvola di blocco di serie sul cilindro di chiusura delle pinze

CAPACITÀ DI COMPATTAMENTO del materiale grazie alla forma e al corpo delle pinze


Editoriale

Se a pagare saranno i piccoli di Manuela Cortesi

C

e n’eravamo già accorti con la motorizzazione e l’elettrificazione: per stare al passo con le normative c’è bisogno di investimenti in merito a ricerca e sviluppo, e i costruttori medio-piccoli si trovano a rincorrere i colossi, che per quanto riguarda gli investimenti possono non badare a spese. A SPS (Parma, 22-24 maggio 2018) pionieri come Bosch Rexroth ci hanno letteralmente mostrato la fabbrica del futuro. Ora arriva la conferma per gli scettici: un rapporto del World Economic Forum e Accenture eseguito studiando oltre 16.000 soggetti, conferma che le aziende che investono in robotica e altre tecnologie digitali aumentano la produttività e i profitti. In particolare a fruttare sono l’intelligenza artificiale e l’analisi dei big data: per ogni dollaro investito offrono il massimo ritorno monetario, equivalente a circa $ 1,90. L’allarme lanciato dallo studio è la creazione di una sorta di “disuguaglianza di settore”: si viene a creare un piccolo gruppo leader altamente produttivo mentre il resto delle aziende resta in panchina. Colpa, questo, dei costi che le aziende devono sostenere per

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gli investimenti: non tutti se li possono permettere. C’è da dire che, soprattutto in merito alle migliorie in fabbrica, molti produttori medio-piccoli guardano con riluttanza all’idea di investire in tecnologie e automazione, non avendo chiaro quanto investimenti del genere possano influire sulla loro crescita e produttività. Del resto, basta guardare allo scontro Cina e Stati Uniti per capire quanto la tecnologia sia la linfa dell’economica di oggi. Uno dei fattori – se non il principale, secondo alcuni osservatori – dello scontro dei dazi è proprio il timore degli Stati Uniti di vedersi soffiare via la leadership tecnologica. Timore più che fondato: la Wipo, l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale, prevede il sorpasso della Cina sugli Stati Uniti per quanto riguarda il primato dei brevetti nei prossimi tre anni. Il Giappone, un tempo secondo, è ormai al terzo posto dietro alla Cina, che genera ormai il 20% dei brevetti internazionali. Tra guerre economiche, dazi, sfide tecnologiche, speriamo che a farne le spese non siano i medio-piccoli, linfa di un settore variegato come il nostro.◀

*fonti: https://www-independent-co-uk. cdn.ampproject.org/c/s/www.independent. co.uk/news/business/news/tech-gap-businesses-widening-robots-ai-job-productivityprofits-costs-a8334921.html Il Sole 24 Ore: “Usa contro Cina: guerra per l’economia dell’innovazione”, di Gianluca Di Donfrancesco - 13 aprile 2018


MT • 2017 Media Kit

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KEEP ON MOVING! Nuovi magazine. Un nuovo sito.

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Le riviste tradizionali e una nuova proposta digital integrata: web, social, newsletter. MOVIMENTO TERRA, RICAMBISTICA, SOLLEVAMENTO, PERFORAZIONI E FONDAZIONI

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News > Le brevi

unacea

UNACEA: eletto il nuovo consiglio direttivo Mirco Risi è il nuovo presidente La squadra eletta nel consiglio direttivo dell’associazione italiana delle aziende di macchine per costruzioni è composta sia da volti nuovi sia da imprenditori che da anni si dedicano allo sviluppo dell’associazionismo industriale di settore. Tra i consiglieri al primo mandato sono stati eletti: Giorgio Cangini (Canginibenne), Roberto Lorenzoni (Caterpillar) e Federico Pagliacci (Soilmec). Tra le conferme: Enrico Prandini (Komatsu) e Paolo Salvadori (Imer Group) che ricopriranno le due vicepresidenze di Unacea, Enrico Santini (Fiorigroup), Antonio Strati (Case Construction / CNH Industrial), Pao-

lo Venturi (Kato-Imer) e Michele Vitulano (Indeco). Mirco Risi (Simex) è stato eletto presidente per il prossimo biennio subentrando a Paolo Venturi che ha ricoperto il ruolo dal 2014. L’elezione del consiglio direttivo di Unacea si è tenuta il 20 giugno presso Veronafiere organizzatrice di SaMoTer, la fiera internazionale di macchine per costruzioni che si terrà a Verona dal 22 al 25 marzo 2020. «La nostra industria», ha dichiarato il neo presidente di Unacea Mirco Risi, «ha un fatturato annuo circa 2,5 miliardi di euro e impiega con l’indotto oltre 36 mila persone. A nostro giudi-

zio tuttavia il contributo alla produzione di tecnologie che migliorano l’efficienza, la sicurezza e la compatibilità ambientale non è valorizzato da leggi e norme che finiscono per penalizzare l’acquisto di macchine e attrezzature di nuova generazione. Sarà nostro impegno continuare a portare all’attenzione di tutte le istituzioni nazionali ed europee le proposte dell’industria a favore della collettività e dello sviluppo del mercato.» Unacea ha promosso negli ultimi anni tre campagne che vanno in questa direzione: “Missione meno emissioni” per l’utilizzo nelle aree urbane di macchinari delle ultime generazioni; “Mescolare è meglio” per la diffusione della cultura della mescolazione nella produzione del calcestruzzo a favore della sicurezza, durabilità e compatibilità ambientale delle opere; l’associazione di categoria si batte infine per la promozione della demolizione selettiva e dell’utilizzo delle tecnologie per il riciclo dei rifiuti edili.

Nata nel 2010, Unacea è l’associazione delle aziende italiane di macchine e attrezzature per costruzioni, è la sezione italiana del Cece, il Comitato europeo dei produttori di macchine per costruzioni che raggruppa le associazioni nazionali di 13 paesi in rappresentanza di circa 1.200 aziende, per un fatturato di circa 23 miliardi di euro e 130 mila persone impiegate direttamente.

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A Quality Filtration Company

FAI FILTRI: DOMANI E’ UN ALTRO GIORNO

Domani è un altro giorno per le macchine del movimento terra. Un giorno impegnativo come tutti gli altri, un giorno che richiede la massima efficienza di uomini e mezzi e che si svolge in condizioni non di rado avverse. Fai Filtri lo sa e da sempre offre la massima collaborazione ai propri clienti per risolvere i problemi, aderire a nuove richieste progettuali, rispettare con rigore assoluto la consegna di prodotti e ricambi. Potete contare su Fai Filtri, tutti i giorni. Fai Filtri: A Quality Filtration Company

La serie Aftermarket offre un’ampia gamma di elementi filtranti caratterizzati dall’elevata qualità e dall’intercambiabilità con i maggiori costruttori di filtri.

vedi di più: www.faifiltri.it


News > Le brevi

MTA

Revo Plus di MTA: un quadro di bordo personalizzato per MST MTA, azienda rinomata per lo sviluppo e la produzione di un’ampia gamma di prodotti elettromeccanici ed elettronici destinati ai principali OEM, presenta il suo quadro di bordo Revo Plus destinato a un retroescavatore recentemente introdotto sul mercato da MST, importante gruppo turco che opera nei settori industriale, agricolo e delle costruzioni. Revo Plus è il cruscotto top di gamma di MTA e fa parte dell’offerta a scaffale di prodotti elettronici sviluppati con MTA Studio®, il software proprietario di MTA per la personalizzazione di display, quadri di bordo e centraline che ha permesso a MST di adattare il dispositivo in base alle specifiche esigenze della sua applicazione. Il supporto di MTA al cliente MST ha riguardato tutte le fasi di sviluppo prodotto, su più livelli, partendo dall’individuazione del quadro di bordo ottimale per il retroescavatore all’interno dell’offerta di MTA, passando dalla proposta grafica delle serigrafie e dalla configurazione del quadro e delle spie, fino alla programmazione del dispositivo da parte del personale MST, attra-

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verso una formazione dedicata. Revo Plus è un quadro di bordo completo che combina l’aspetto moderno di un display TFT a colori da 4,3” con diverse spie e con i più tradizionali indicatori analogici. Accanto al display TFT, il cruscotto presenta un contagiri analogico RPM e due indicatori, sempre analogici, che mostrano la temperatura dell’acqua e il livello del carburante. Il TFT, inoltre, ha un menu fisso che fornisce le informazioni di base relative alla funzione della macchina e un menu a scorrimento. Il prodotto viene fornito completo di 32 spie e 2 linee CAN. Revo Plus si distingue per il suo elevato grado di protezione che lo rende perfetto per le applicazioni off- highway: IP67 per la parte frontale e IP65 per il retro. Inoltre, gli speciali trattamenti anti fingerprint e antiriflesso consentono una perfetta visibilità, anche con luce solare diretta.

Revo Plus appartiene alla gamma sempre più ampia di quadri di bordo e display MTA configurabili con il software MTA Studio®. Questi prodotti presentano architetture hardware e software molto simili ma si differenziano per aspetto, dimensioni, numero di LED, ingressi e uscite, nonché per i diversi tipi di schermi disponibili, in grado di soddisfare le esigenze del mondo off-highway.



News > Le brevi

BKT

BKT è il nuovo title sponsor del campionato serie B, da oggi “SERIE BKT” Siglato un importante accordo triennale di Partnership tra BKT, multinazionale indiana tra i big player nel mercato degli pneumatici Off-Highway, e Lega Nazionale Professionisti B. Un nuovo logo e nome accompagneranno i 22 club e le tifoserie lungo le 42 giornate, i Playoff e i Playout delle prossime tre stagioni Il 22 giugno 2018 alla Torneria Tortona, nel centro di Milano, è stato ufficializzato un nuovo e importante accordo siglato tra la Lega Nazionale Professionisti B e BKT, big player nel mercato degli pneumatici Off-Highway, da oggi Title Sponsor del Campionato Serie B per le prossime tre stagioni. “Serie BKT” sarà il nuovo nome della Serie B, rappresentato da un logo che unisce BKT e Lega B, che accompagnerà le squadre, i Club e le tifoserie, a partire dalle 42 giornate, e dai Playoff e Playout, della prossima stagione in 22 campi da gioco italiani. Una collaborazione che mira anche a sostenere la formazione dei giovani talenti grazie a un programma di attività focalizzate sui debuttanti, le scuole di calcio e gli stadi delle città cui appartengono le squadre della Serie B. Cre-

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scita e unione diventano così i pilastri di “Serie BKT”, valori fedeli allo stesso claim dell’azienda, Growing Together, con l’obiettivo di condividere la passione tra giocatori e fan, entrando così in relazione diretta con Club e tifoserie, e, nel contempo, implementare la brand awareness di BKT in Italia. «Sono molto soddisfatta di questo accordo che rientra a pieno titolo nella strategia di branding di BKT con focus sul territorio italiano dove abbiamo la nostra sede di riferimento per l’Europa», dichiara Lucia Salmaso, Amministratore Delegato BKT Europe. «Il calcio in Italia è da sempre uno sport molto amato e vissuto con grande passione e partecipazione, entrare quindi in questa relazione privilegiata è per noi importante

poiché vi ritroviamo uno stile e una filosofia di pensiero che ci appartiene, fondata sulla passione, la fedeltà, la forza di volontà e la tenacia nell’affrontare le sfide quotidiane del mercato.» «Questa partnership prosegue il percorso di crescita e di internazionalizzazione che la Lega B sta portando avanti con forza e convinzione per il proprio brand. Un cammino indispensabile per garantire maggiore sostenibilità economica ai propri club e per stimolare ancora maggiore interesse e coinvolgimento da parte del pubblico», commenta Mauro Balata, Presidente Lega B. «Avere sposato il progetto di un’azienda di livello mondiale e di grande prestigio internazionale, leader nel proprio settore, traccia un sentiero che porterà la Serie B sempre più su questa strada. Per la sua imprevedibilità, per lo spettacolo e il numero di gol che garantisce, per l’equilibrio del torneo, per la forte e radicata presenza sul territorio e sul sociale e, infine, per il blasone delle squadre che vi partecipano la Serie B è un campionato che ha, nel corso degli ultimi anni, costruito una sua forte identità e acquisito una sua dignità. È quindi uno degli attori principali e di primissimo piano del mondo del calcio e questa partnership conferma ancora di più questa caratteristica.» Molte le assonanze, quindi, tra i principi cardine di BKT e lo spirito di Lega B. Prima di tutto la volontà di raggiungere sempre nuovi traguardi, da cui l’impegno, la ricerca della perfezione, la forza nel perseguire gli obiettivi. Se la Lega B è un incubatore di talenti per i palcosce-


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nici di primo livello del calcio nazionale, BKT, attraverso la Ricerca & Sviluppo, l’ascolto e la consulenza riservata ai propri utilizzatori, lo è all’interno del suo mercato. Denominatore comune di questa partnership la capacità di cogliere le sfide vinte grazie all’affidabilità dei propri “player”, così come la tenacia nel voler ottenere performance eccellenti su ogni terreno o campo da gioco. Il calcio è da tempo nel cuore di BKT. Ne è un concreto esempio la scelta di fare del re del football freestyle Iya Traoré, lo special guest ufficiale dei principali eventi nel mondo, oltre alla consuetudine di distribuire palloni da calcio ai visitatori e ospiti in occasione degli appuntamenti fieristici. Passione per lo sport e lo spettacolo si ritrovano anche nelle motivazioni che

hanno portato BKT a essere sponsor di altre manifestazioni internazionali, come il Monster Jam, di cui è partner dal 2013, famoso show acrobatico americano, con tappe anche in Europa, dove giganteschi Monster Truck equipaggiati con gli pneumatici BKT si esibiscono in incredibili acrobazie. O ancora, il recente XTRACTOR Around the World in Sudafrica, una spedizione durata quaranta giorni dove a bordo di trattori agricoli McCormick di ultima generazione alcuni driver del 1° Reggimento paracadutisti “Tuscania” hanno percorso oltre 7.000 km di questo territorio, sostenendo anche iniziative umanitarie a fianco di AMREF, come la costruzione di un campo da calcio di 100 m x 50 m e di un orto comunitario. La nuova “Serie BKT” trova quindi perfetta coerenza a una strategia di marketing e di comunicazione avviata da

tempo con l’obiettivo di aumentare la notorietà del brand che andrà a beneficiare della visibilità in tutti gli stadi della Lega B, in campo e sulle tribune, e le trasmissioni televisive e reti TV, nonché le iniziative di promozione che ruotano intorno al Campionato, intercettando così un vasto pubblico di appassionati. Un accordo che porta la firma di Havas Sports & Entertainment Havas SE), team di specialisti di Havas Media Group, che opera attivamente nella creazione di relazioni significative tra i brand e le community di fan, facendo leva sulla capacità emozionale dello sport e dell’entertainment. Stefano Spadini, CEO Havas Media Group afferma: «Al termine del primo anno di collaborazione con la Lega Nazionale Professionisti B, con una progettualità che parte dalle sponsorizzazioni per costruire valore attivando tutti gli asset della Lega, annunciamo oggi BKT come title sponsor. Questo importante accordo è la dimostrazione di quanto la messa a fattor comune degli obiettivi di una property e un’azienda, possa creare una partnership in grado di portare prossimità con i fan e costruire un legame duraturo. Il nostro ruolo come advisor è stato centrale in questo accordo; stiamo lavorando a diversi altri progetti che credo porteranno ad altrettanti soddisfacenti risultati di business».

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//////////////// Attrezzature > MB Crusher

U

no dei principali problemi da affrontare, quando si tratta di cantieri urbani, è la rimozione del materiale di scarto. Il costo per il trasporto diventa una voce importante da inserire a budget, una dinamica questa che deve tener conto anche dei vincoli dei centri urbani dal punto di vista della viabilità. Oltre agli alti costi di trasporto e gestione degli scarti, c’è poi la questione dello smaltimento - o delle difficoltà nel dover gestire eventuali riacquisti di materiali inerti.

La risposta di MB Crusher Anche nei lavori stradali e cantieri urbani, la gamma MB Crusher consente un concreto risparmio di costi e di energia di Umberto Piagnoni

La risposta MB E se la soluzione fosse non trasportare affatto il materiale? MB Crusher offre, con la sua gamma, una risposta concreta grazie alle sue attrezzature in grado di frantumare il materiale direttamente in loco, e renderlo riutilizzabi-

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le. Quello che prima era scarto, ora può essere riciclato per realizzare sottofondi stradali, drenaggi o riempimenti di scavi: nulla più da trasportare lontano dal cantiere, con un notevole risparmio di energie e – soprattutto – di denaro.

La macchine operatrici si trasformano in veri e propri frantoi, tutto con l’applicazione di una attrezzatura MB.

Non si butta via niente La gamma MB si rivela la scelta vin-


//////////////////// speciale Stradale

cente nel caso di piccoli cantieri urbani o in condizioni particolari in cui sia richiesta una certa cautela per l’architettura circostante. Caratterizzata da dimensioni e pesi ridotti, la gamma di prodotti MB riesce a dare nuova linfa agli interventi nei centri storici e nei siti di pregio, spesso problematici per le imprese di costruzioni. Ma ora le spese di trasporto del materiale, pozzi senza fine per le energie delle imprese, sono un lontano ricordo. Mezzi pesanti per il trasporto merci, difficoltà nella viabilità complessa del centro, costi di smaltimento: nulla di tutto questo grazie alle attrezzature MB Crusher.

La proposta di MB Crusher MB Crusher propone un’ampia gamma di benne frantoio, vaglianti e pinze movimentatrici che consentono di riciclare il materiale direttamente in opera e di riutilizzarlo, per esempio per la realizzazione di sottofondi stradali, drenaggi, riempimenti di scavi, oppure di nuove costruzioni. Si riducono così le costose operazioni di

trasporto del materiale in discarica o di eventuale riacquisto e si ottimizzano anche i tempi di lavoro.

Nuova vita allo scarto Per esempio, con la benna frantoio MB è possibile frantumare il materiale scegliendo in modo rapido diverse opzioni di regolazione della dimensione del materiale in uscita. Una volta frantumato secondo la granulometria richiesta, il materiale può essere facilmente pulito con una vagliante MB, che è dotata di cesti formati da pannelli modulari intercambiabili, disponibili con fori di misure differenti in base alle necessità del cliente. Il materiale che in precedenza era etichettato come rifiuto guadagna nuova vita, diventando una risorsa.

Un giro nel mondo nei cantieri urbani con MB Crusher La gamma MB Crusher è già stata scelta da moltissimi operatori di cantieri urbani, in tutto il mondo. Le problematiche che si pongono durante i lavori sono sempre tante e complesse, ma quella della sicurezza è una questione a cui MB tiene particolarmente. Sicurezza sia per quanto riguarda il personale che la movimentazione dei mezzi e del materiale. Un esempio pratico di efficienza in tema di sicurezza viene da un cantiere di una piccola cittadina italiana, dove un’impresa di demolizioni ha utilizzato una pinza MB Crusher MB-G900 per abbattere un edificio di tre piani, in una zona residenziale.

Pinza MB-G900: caratteristiche tecniche Escavatore consigliato

Capacità (chele chiuse)

Portata rotazione (min/max)

Porta olio (apertura/chiusura)

≥ 12 ≤ 18 Ton

0,43 m3 / 430 L

8 ÷ 20 l/min

30 l/min

Pressione rotazione

Pressione chiusura (min/max)

Peso

Rotazione

160 bar

200 ÷ 400 bar

0,78 Ton

360°

MB-G900

Progettata per la selezione e movimentazione di materiali di demolizione, è concepita secondo i più alti standard tecnologici per movimentare qualsiasi tipologia di materiali in modo affidabile, costante e in totale sicurezza. Grazie alle chele intercambiabili e alla rotazione idraulica a 360° permette di gestire grandi carichi e forme particolari

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//////////////// Attrezzature > MB Crusher Benna frantoio BF90.3

Prodotta e brevettata da MB nel 2001, la BF90.3 è stata la prima benna frantoio realizzata al mondo e rappresenta, ancora oggi, uno dei modelli più richiesti

La scelta si è rivelata vincente proprio per le caratteristiche uniche del prodotto: è sicuro (è dotato di una valvola di sicurezza anticaduta), poco rumoroso (grazie al silent block), semplice da mantenere e versatile (le sue chele sono intercambiabili). Un’altra condizione indispensabile in cantiere è la necessità di abbattere rumori e polveri e di spostarsi con facilità in spazi ristretti: in Germania, per esempio, l’uso della benna frantoio MB ha permesso a molte imprese di annullare i costi di smaltimento in discarica e recuperare tutto il materiale inerte presente in sito. Il tutto con la forte riduzione di emissioni e consumi e l’abbattimento dell’inquinamento acustico. In particolare nella regione dell’Assia, un cliente MB doveva demolire una casa nel centro di una zona residenziale.

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Benna frantoio BF90.3: caratteristiche tecniche Escavatore consigliato

Capacità di carico

Dimensione bocca

Regolazione frantoio in uscita

≥ 21 Ton

0,90 m3

L 910 H 540 mm

≥ 15 ≤ 140 mm

Portata olio

Pressione

Contropressione

Peso

180 l/min.

220 bar

10 bar

3,5 Ton

Con una sola macchina - escavatore e benna frantoio BF80.3, il lavoro è stato portato a termine rapidamente e tutto il materiale di scarto è stato recuperato per sistemare il cortile. In Baviera, invece, una benna frantoio BF90.3 è stata usata per sistemare una delle piazze principali di una cittadina, di fronte a una chiesa. La benna frantoio ha frantumato sampietrini e blocchi di roccia calcarea, provenienti

dal precedente scavo. Il materiale inerte è stato subito riutilizzato nello stesso cantiere come riempimento del sottofondo della nuova piazza. Più a nord, nel Regno Unito, una piccola azienda ha acquistato una benna frantoio MB proprio per riciclare il materiale proveniente dalla demolizione di una vecchia scuola. Una volta ridotto di volume, lo ha riutilizzato per la costruzione di un parco giochi, evitando le spese di noleggio di ingombranti impianti di frantumazione. Un escavatore, infatti, era già presente in cantiere: l’unica cosa da fare è stata installare la benna frantoio e finire i lavori in velocità. Anche nelle metropoli sono molte le attrezzatture MB in opera. Un esempio tra tutti in Turchia, a Istanbul, dove sei benne frantoio BF120.4 e una benna vagliante MB-S14 hanno lavorato in un grosso cantiere per il progetto della linea metropolitana tra Mecidiyeköy Mahmutbey. L’uso combinato delle at-


//////////////////// speciale Stradale

trezzature ha permesso all’azienda di produrre centinaia di tonnelate al giorno di materiale da riutilizzare in altri cantieri o rivendere.

Le “piccole” di casa MB Crusher MB Crusher è stata in grado di realizzare l’impossibile: benne frantoio e vaglianti concepite per i piccoli del movimento terra. Ottime quindi per i cantieri urbani - dove gli spazi ristretti tendono a far prediligere macchine compatte, le benne frantoio MB-L e le benne vaglianti MB-LS sono veri gioielli di meccanica, e si applicano a qualsiasi “taglia” di mini-pala, pala, terna, dalle 2.4 alle 25 tonnellate. Funzionano in modo semplice, come i modelli di benne frantoio e vaglianti per escavatori. E consentono di frantumare e vagliare il materiale inerte direttamente in cantiere. I vantaggi per le imprese che li utilizzano sono molti: risparmio di personale, perché basta solo l’operatore della macchina operatrice; risparmio di tempo e soldi, perché il materiale viene lavorato direttamente in

cantiere senza bisogno di portarlo in discarica o di acquistarne di nuovo; più agilità in cantiere, soprattutto in quelli più piccoli o all’interno di capannoni, perché le MB-L e MB-S sono compatte e facili da utilizzare; e un occhio di riguardo all’ambiente, perché il materiale è riciclato sul posto e non s’inquina con gli automezzi per andare e venire dalla discarica.

Belle da vedere, costruite per resistere La gamma di benne frantoio MB-L e MB-LS lavorano sfruttando l’impianto idraulico della macchina operatrice su cui sono montate. Le MBL raccolgono il materiale residuo da demolizioni o scavi e lo frantumano. La pezzatura in uscita del materia-

le può essere regolata tramite degli spessori da inserire all’interno della macchina. Le MB-LS sono utilizzate per separare il materiale di scarto da qualsiasi tipo di lavorazione, sia esso naturale che di risulta. Il materiale vagliato può essere riutilizzato nei lavori di drenaggio, nei lavori di copertura delle condotte interrate, per riempire scavi. Oppure può essere rivenduto. Tutti i modelli di MB-LS sono dotati di cesti a pannelli modulari intercambiabili. Questo consente ai clienti di cambiare la dimensione del materiale vagliato in modo rapido. L’esclusiva e innovativa forma conica del cesto è studiata per aumentare le performance di produzione oraria e per vagliare tutto il materiale raccolto, senza residui. Come tutti i macchinari della gamma MB, anche la gamma MB-L e MBLS è 100% Made In Italy e certificata Hardox in My Body. Sono quindi macchinari costruiti con materiali di altissima qualità, resistenti nel tempo e nelle condizioni di lavoro più difficili.◀

INFO MB SpA Via Astico, 30/A 36030 Fara Vicentino (VI) +39 0445 308148 info@mbcrusher.com www.mbcrusher.com

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//////////////// Rulli > HAMM HD+ 90i PH

Da HAMM si fa l’ibrido HAMM ha lanciato da poco il nuovo rullo tandem HD+ 90i PH con propulsore Power Hybrid: il classico motore a scoppio si unisce a un accumulatore idraulico di Miriam Spada

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HD+ 90i PH

La fucina innovativa di HAMM: dopo un’intensa attività di sviluppo e numerosi test, il nuovo HD+ 90i PH è ora disponibile in molte varianti. Il primo rullo stradale a trazione ibrida servoidraulica riduce notevolmente il consumo di carburante, è silenzioso e salvaguarda l’ambiente. Qui compatta un manto di usura dell’autostrada tedesca A 93 con un tamburo di oscillazione

A

primavera 2018 HAMM ha lanciato il nuovo rullo tandem HD+ 90i PH con propulsore Power Hybrid. Per l’occasione HAMM ha abbinato il classico motore a scoppio a un accumulatore idraulico: il motore diesel predispone il carico di base, mentre l’accumulatore sopperisce ai picchi di carico. Nel 2017 il rullo innovativo ha dimostrato in numerosi cantieri che questa combinazione funziona molto bene: gli utenti si sono dichiarati più che soddisfatti, poiché a parità di potenza di compattazione hanno potuto risparmiare notevolmente su carburante, costi di esercizio e spese di manutenzione. Le soluzioni ibride combinano diverse tecnologie all’interno di un unico sistema – nel caso delle autovetture l’abbinamento più consueto è quello tra motore a scoppio e trazione elettrica. Per il rullo tandem la fucina innovativa di HAMM ha invece deciso di associare il motore a scoppio a un sistema idraulico, diventando così il primo costruttore di rulli a sviluppare una macchina realizzabile su larga scala: il modello da 9 tonnellate HD+ 90i PH.

WIRTGEN GROUP HAMM AG è una società del WIRTGEN GROUP, un gruppo di imprese attive a livello internazionale nell‘industria di costruzione di macchine edili stradali che comprende i marchi ben affermati: WIRTGEN, VÖGELE, HAMM, KLEEMANN e BENNINGHOVEN, con le sedi centrali in Germania e siti produttivi in Brasile, Cina e India. Leader tecnologico, offre ai clienti macchine per la costruzione e il risanamento stradale, impianti per l‘estrazione e il trattamento di materiali vergini e da riciclaggio nonché per la produzione di conglomerato bituminoso.

sario solo per pochi secondi. Situazioni tipiche in cui questo accade sono, per esempio, il momento dell’avvio oppure quando si attiva la vibrazione o l’oscillazione. Tutte le altre funzioni di compattazione richiedono una potenza nettamente inferiore. Per questo HAMM ha installato nel rullo Power Hybrid un motore diesel di dimensioni più piccole, abbinandolo a un accumulatore idraulico per sopperire ai picchi di carico. Il sistema idraulico funziona in modo analogo a quello di una centrale di accumulazione mediante pompaggio: non appena la potenza richiesta si trova al di sotto del carico massimo del motore a scoppio, una pompa rifornisce l’accumulatore idraulico. Se è richiesta molta potenza, il sistema idraulico lavora come propulsore supplementare e predispone in pochi istanti fino a 20 kW in più.

Al termine il circuito inizia a rifornire da capo gli accumulatori. Il principio funziona in modo eccellente, poiché negli impieghi abituali la potenza massima si rende necessaria solo per pochi secondi. Dopo di che vi è tempo a sufficienza per rifornire nuovamente gli accumulatori. Con questa tecnologia il rullo può essere dotato, a parità di potenza, di un motore di dimensioni più piccole. Nel modello HD+ 90i PH due altri componenti vanno ad alleggerire ulteriormente il motore diesel: un sistema elettrico per le ventole ottimizzato in base al rendimento e un efficiente sistema start-and-stop. In questo modo è sufficiente per l’HD+ 90i PH un motore con potenza da 55,4 kW – anziché un gruppo da 85 kW come quello della versione «classica».

Trasmissione ibrida: massima potenza anche con un motore più piccolo Questo nuovo concetto si basa sulla consapevolezza ormai consolidata che durante la compattazione il carico massimo è regolare, ma neces-

Il principio della ripartizione della potenza applicato al modello HD+ 90i PH con trasmissione Power Hybrid: il carico massimo (in verde) viene richiamato solo per pochi istanti. In tutte le altre circostanze operative la riserva di potenza è sufficiente a rifornire nuovamente gli accumulatori idraulici (in arancio) per il fabbisogno successivo

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//////////////// Rulli > HAMM HD+ 90i PH

Nell’estate del 2017 il modello HD+ 90i PH ha compattato con successo i più svariati tipi di asfaltatura in diversi cantieri svedesi. Il successo è tangibile: a parità di potenza compattante il fabbisogno di carburante è diminuito del 15%

Gli impieghi diversi nel sud della Francia con la ditta Eiffage lo hanno dimostrato: il modello HD+ 90i PH raggiunge la stessa potenza di compattazione dell’equivalente rullo da 9 tonnellate nella versione tradizionale

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Rumorosità e spese di manutenzione estremamente ridotte Nel corso del 2017 il rullo da 9 tonnellate con trasmissione Power Hybrid ha trovato impiego in numerosi cantieri sparsi in tutta Europa, dove ha convinto gli utenti su tutta la linea. Per esempio grazie alla facilità di gestione

e alla manutenzione contenuta, poichè il motore più piccolo può fare a meno del catalizzatore SCR e quindi dell’additivo AdBlue. Inoltre il rullo è molto più silenzioso rispetto al modello analogo con motorizzazione superiore. E questo è stato apprezzato ovunque – anche nella compattazione su strati di collegamento e manti di usura dell’autostrada bavarese A 93. Lì un team della STRABAG ha constatato che sul piano della potenza e della qualità di compattazione non


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si ravvisavano differenze rispetto ai rulli «convenzionali» da 9 tonnellate mentre tutti hanno lodato il livello ridotto di emissioni acustiche ottenuto grazie alla potenza motore modificata.

Meno carburante ma potenza di compattazione sempre al 100% Nel corso del 2017 il rullo Power Hybrid è stato impiegato per diversi mesi nei cantieri dell’impresa di costruzioni svedese NCC, superando così abbondamente la soglia delle 500 ore di esercizio. Da analisi compiute a tal riguardo sono stati ricavati due importanti risultati: da un lato il rullo PH ha fornito anche qui senza eccezioni la stessa potenza compattante del modello analogo privo di tecnologia ibrida. Dall’altro la NCC ha registrato un risparmio del 15% circa sul consumo di carburante. Per la Svezia, un paese molto attento

alla tutela ambientale, questo aspetto è stato essenziale poichè un minore consumo di gasolio significa anche meno emissioni di CO2.

Collaudo riusciuto su strade urbane ed extraurbane Anche in Francia i risultati ottenuti durante l’impiego sono stati oltremodo positivi: l’impresa di costruzioni francese Eiffage ha utilizzato i modelli HD+ 90i PH per diverse settimane nel sud del paese, in cantieri totalmente diversi fra loro. Le opere spaziavano da interventi in centro città al risanamento di strade extraurbane, dove è stato necessario compattare asfalti dalle caratteristiche più svariate. Due esperti operatori hanno potuto così provare la nuova macchina, giungendo unanimemente alla conclusione che guidare all’interno di un abitacolo più silenzioso è davvero piacevole. Per il resto,

nella marcia e nella compattazione essi non hanno ravvisato alcuna differenza rispetto al rullo da 85 kW. La tecnologia ibrida ha convinto l’impresa di Eiffage anche per quel che riguarda la potenza: tutti i cantieri sono stati affiancati da un team di laboratorio, le cui analisi hanno dimostrato che in tutti i progetti il grado di compattazione è stato identico a quello del tradizionale modello HD+ 90ii.

Disponibile in diverse varianti HAMM offre il rullo Power Hybrid HD+ 90i PH in sei varianti di serie: con doppia vibrazione (VV), doppia vibrazione con tamburo diviso (VV-S), un tamburo oscillante e uno vibrante (VO), un tamburo oscillante e uno vibrante diviso (VO-S), nella versione rullo combinato (VT) e rullo combinato con tamburo di vibrazione diviso (VT-S).◀

Pochi componenti, grande risultato: nel rullo Power Hybrid di HAMM l’accumulatore idraulico cede energia su richiesta, fornendo in pochi istanti fino a 20 kW

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//////////////// Finitrici > Bomag BF 800 C-2

La BF 800 C-2 alla seconda generazione Presentata a Intermat 2018, la finitrice BF 800 C-2 colpisce per il potentissimo motore da 140 kW Tier 4 Final con il sistema di gestione attiva Bomag Ecomode e una piattaforma di comando completamente ergonomica con il sistema brevettato Bomag Sideview di Miriam Spada

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anca poco oramai all’introduzione nei mercati europei della seconda generazione della finitrice stradale Bomag BF 800 C-2. Gli utenti apprezzeranno le novità, come il potentissimo motore da 140 kW Tier 4 Final con il sistema di gestione attiva Bomag Ecomode e una piattaforma di comando completamente ergonomica con il sistema Sideview Bomag brevettato. Le finitrici BF 300-2, BF 600-2 e BF 7002 sono già disponibili nella seconda generazione. La finitrice highway Bomag BF 800 C-2, con una capacità di stesa di 800 t/h e l’eccellente precompattazione fino al 95% , è la macchina ideale per progetti impegnativi, come per esempio la costruzione di autostrade o piste di decollo e atterraggio per aerei di linea. La cingolata monta un potente motore Deutz da 140 kW a basso consumo. I banchi compatibili S 500 (larghezza base: 2,5 - 5 m) e S 600 (3 - 6 m) possono raggiungere una larghezza di stesa di 9 o 10 m. Grazie al sistema di attacco rapido Bomag Quick Coupling, modificare la larghezza di stesa comporta la metà del tempo che ci vuole con sistemi simili. Ciò significa un risparmio di tempo e costi.

Sistema di riscaldamento del banco veloce, grande piastra di usura L’utente risparmia tempo prezioso in cantiere grazie anche all’innovativo

sistema di riscaldamento Magmalife. La tecnologia di riscaldamento del banco Bomag è incentrata sugli elementi riscaldanti elettrici fusi in alluminio. Grazie all’eccellente conduttività termica di questo metallo, le piastre di usura raggiungono una temperatura di esercizio perfettamente omogenea in soli 25 minuti. È provato che il Magmalife impiega fino al 60% del tempo in meno rispetto ai sistemi di riscaldamento del banco tradizionali. La larghezza delle piastre di usura del banco Bomag pari a 400 mm e il peso complessivo del banco base S 500 di 3.900 kg, ottimizzano il galleggiamento del banco. Queste sono le premesse perfette per un’elevata precompattazione, che arriva fino al 95% grazie ai tamper e i gruppi vibranti dei banchi S 500 e S 600 la cui frequenza è a variazione continua. La qualità e la planarità della finitura ne sono la prova. Inoltre le grandi piastre di usura si consumano più lentamente e di conseguenza aumentano notevolmente la durata utile.

Spostarsi lateralmente per vedere meglio Come fa l’operatore ad avere sempre tutto sotto controllo? Il sistema brevettato Bomag Sideview è la soluzione: nella BF 800 C-2 il sedile e il pannello di comando costituiscono un’unità unica, che si sposta lateralmente fino a 60 cm oltre il profilo della macchina. In questo modo, l’operatore ha una visuale libera sul

bordo della macchina, nella tramoggia da 7,3 metri cubi, sulle coclee e sul banco. Inoltre il pannello di comando ergonomico è regolabile in altezza e raccoglie tutte le funzioni strutturate in modo chiaro e logico. Ogni funzione viene gestita da un comando analogico, niente è nascosto nei menu. Grazie all’ergonomia applicata l’operatore può concentrarsi completamente sul suo importante lavoro di precisione e ai nuovi colleghi basta una breve introduzione per prendere confidenza con la tecnologia di bordo.

Pulito e a basso consumo Il nuovo motore corrisponde al livello di emissione dei gas di scarico Tier 4, che per le imprese si traduce in un investimento sicuro. Inoltre la gestione attiva Bomag Ecomode del motore e dell’impianto idraulico garantisce un risparmio di carburante fino al 20 percento. Il Bomag Ecomode tiene a freno le riserve di potenza richiamabili in qualsiasi momento, in modo mirato e in funzione del bisogno, riducendo così le emissioni acustiche e i gas di scarico della BF 800 C-2.

L’alimentazione di materiale dall’autocarro avviene senza problemi La finitrice BF 800 C-2 dispone di rulli di spinta dotati di un dispositivo ammortizzato, in modo che l’autocarro

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//////////////// Finitrici > Bomag BF 800 C-2

Con una capacità di stesa di 800 t/h e una precompattazione fino al 95%, la finitrice Bomag BF 800 C-2 è ideale per progetti impegnativi di costruzioni stradali. Grazie all’innovativo sistema di riscaldamento del banco Magmalife e al sistema di montaggio rapido delle estensioni meccaniche Quik Coupling, i processi di costruzione vengono ottimati risparmiando costi

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L’azienda Bomag è leader mondiale nella tecnica di compattazione. L’azienda, che dal 2005 è entrata a far parte del gruppo FAYAT, ha sede a Boppard, dove produce macchine per la compattazione di terra, asfalto e rifiuti, stabilizzatrici e riciclatrici, frese e finitrici.

L’impresa ha sei filiali in Germania e 12 affiliate autonome. Più di 400 concessionari distribuiti in oltre 120 paesi commercializzano le macchine Bomag e ne garantiscono l’assistenza tecnica.

Bomag 1957-2017 1957

Fondazione della Bopparder Maschinenbaugesellschaft MbH a Boppard sul Reno presentazione del primo rullo al mondo con doppia vibrazione e tutti tamburi motori, il BW 60

1961

Prima filiale estera in Austria

1962

Primo rullo con doppia vibrazione semovente BW 200

1968

Prima società internazionale Bomag in Giappone e Canada

1969

Trasferimento nella casa madre attuale nella zona industriale Hellerwald

1973

Primo centro di ricerca e di sviluppo

1983

Sviluppo del primo sistema di controllo della compattazione, il Terrameter BTM 01

1986

Primo contratto in Cina

1998

Primo superamento del limite del fatturato di 500 milioni di marchi

2000

Nascita di Bomag Italia

2001

Presentazione dell’Asphalt Manager - il primo sistema di controllo con regolazione automatica della compattazione

2003

Nuovo impianto di verniciatura e verniciatura con polveri con il primo sistema di trasporto senza conducente

2005

Acquisizione da parte di FAYAT

2006

Acquisizione del commercio con finitrici stradali e frese a freddo

2008

Elezione tra i “Top 100” PMI tedeschi più innovativi

2014

Premio “Top Job” per uno dei migliori datori di lavoro nel ceto medio tedesco

2017

Nuovo centro clienti e di formazione a Boppard

con il conglomerato bituminoso si possa accostare dolcemente. L’ammortizzatore con dondolo integrato garantisce il passaggio del materiale senza problemi. Anche questo particolare contribuisce a mantenere la qualità di stesa della BF 800 C-2 a un livello costantemente elevato.◀

INFO Bomag GmbH

è leader mondiale nelle tecnologie di compattazione e nella produzione di macchinari per la compattazione di terreno, asfalto e rifiuti, stabilizzatrici / riciclatrici e anche frese a freddo e finitrici stradali.

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//////////////// Frese autolivellanti > Bobcat

PiĂš frese per Bobcat Bobcat amplia la sua gamma di frese autolivellanti: arrivano in gamma le frese SLP50 (50 cm) e SLP120 (120 cm) di Umberto Piagnoni

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S

ulla scia del successo della sua gamma attuale di frese autolivellanti, Bobcat ha aggiunto due nuove taglie alla sua offerta: le frese SLP50 (larghezza 50 cm) e SLP120 (larghezza 120 cm), omologate per l’uso con pale compatte Bobcat ad alta portata. Queste due nuove frese sono state

introdotte per soddisfare le richieste dei clienti. La SLP50 offre le stesse caratteristiche del preesistente modello SLP60 da 60 cm con autolivellamento, traslazione laterale e inclinazione. Le dimensioni della fresa SLP50 sono particolarmente adatte per i requisiti operativi dei lavori di posa di fibre ottiche.

La nuova fresa SLP120 offre le stesse caratteristiche del preesistente modello SLP100 da 100 cm di larghezza, con autolivellamento, traslazione laterale e inclinazione ed è ideale per la manutenzione stradale, dove la maggiore larghezza assicura il 20% in più di produttività.

Le nuove frese Bobcat

Omologate per l’uso con pale compatte Bobcat ad alta portata

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//////////////// Frese autolivellanti > Bobcat

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Entrambi i modelli sono compatibili con il kit acqua Bobcat, anch’esso disponibile ora in due nuove versioni specifiche per SLP50 e SLP120.

Omologate per pale compatte La nuova fresa autolivellante SLP50 da 50 cm è omologata per l’uso sulle pale compatte Bobcat S530H, S550H, S570H, S590H, S630H, S650H, S770H e S850H, le pale compatte cingolate Bobcat T590H, T650H, T770H e T870H e la pala a quattro ruote sterzanti Bobcat A770H. La fresa SLP120 da 120 cm può essere usata sulle pale compatte S630H, S650H, S770H e S850H, le pale compatte cingolate T650H, T770H e T870H e la pala a quattro ruote sterzanti A770H. Le frese SLP50 e SLP120 pesano, rispettivamente, 870 e 1.145 kg e offrono profondità di taglio con tamburo standard di 17 e 13 cm e angoli di taglio massimo a sinistra e a destra di +/- 15° e +/- 8°, rispettivamente.

Tutto dal proprio posto Il design completamente idraulico di questi accessori assicura il completo controllo direttamente dal sedile dell’operatore. Il sistema di autolivellamento offre inoltre il vantaggio di poter mantenere una profondità di fresatura costante indipendentemente dalla posizione dell’accessorio (per esempio, in presenza di movimenti di richiamo o di variazione della posizione del braccio caricatore o con macchina in movimento su superfici sconnesse o detriti).

Le autolivellanti Bobcat La famiglia ampliata di modelli autolivellanti fa parte di una vasta gamma di frese Bobcat per pale ad alta portata con larghezze comprese tra 45 e 120 cm, che garantiscono una maggiore produttività per interventi di manutenzione e riparazione su asfalto e superfici in calcestruzzo. Le frese Bobcat sono progettate per una vasta gamma di applicazioni, dalla fresatura di superfici, alla riparazione di buche e fessure, ai lavori attorno a tombini. Tra le altre applicazioni eseguibili vi sono: la creazione di tagli per marcatori di corsia incassati, l’eliminazione di dislivelli su superfici pavimentate, la realizzazione di margini verticali per riparazioni di marciapiedi e la svasatura dei margini dei manti stradali. La gamma di frese rappresenta solo uno degli oltre 70 diversi tipi di accessori Bobcat che, per mezzo del sistema di attacco rapido Bob-Tach, possono essere montati rapidamente e in sicurezza sulle pale compatte Bobcat, assicurando versatilità e risparmio di tempo in una vasta gamma di applicazioni. Insieme a quest’esclusiva capacità multiruolo e multi-accessorio, le pale compatte Bobcat sono in grado di sterzare con un raggio racchiuso entro la loro lunghezza e offrono tempi di ciclo rapidi, fornendo la manovrabilità e la produttività necessarie per fare di più in meno tempo rispetto ad altri tipi di macchine. Insieme con i comandi che consentono movimenti precisi anche in spazi ristretti, le pale compatte Bobcat assicurano un funzionamento sempre sicuro ed efficiente in aree inaccessibili alle macchine tradizionali.

L’approccio One-StopShop Leader del mercato mondiale delle macchine compatte, Bobcat offre numerosissimi vantaggi ai clienti del mercato degli accessori. Tra questi vi è l’approccio One-Stop-Shop che vede l’azienda agire come fornitore unico integrato in grado di offrire qualunque possibile combinazione di macchine e accessori, attingendo a un enorme stock di prodotti pronti per la spedizione immediata in tutto il mondo. A ciò si aggiunge l’assistenza fornita dalla vasta rete di concessionarie Bobcat, dagli specialisti di assistenza Bobcat e dai magazzini logistici distribuiti nel mondo per ridurre i tempi di fermo macchina. La protezione in garanzia offerta da Bobcat consente ai clienti di evitare le controversie che possono nascere da problemi di compatibilità e uso di accessori non omologati. Al contrario, tutti gli accessori Bobcat sono omologati, cosa che ne garantisce l’ottimizzazione in termini di efficienza, prestazioni e produttività. Ciò si traduce in costi operativi e di manutenzione inferiori. Ogni prodotto è inoltre fabbricato secondo gli standard di qualità più elevati, a garanzia della migliore qualità e rispettando o addirittura superando i requisiti normativi locali in tutto il mondo.◀

INFO Bobcat Company è leader nel settore della progettazione, fabbricazione, marketing e distribuzione di macchine compatte per applicazioni industriali, costruzione, noleggio, paesaggistica, manutenzione del suolo, lavori pubblici, reti di pubblici servizi e miniere. Bobcat è una società del gruppo Doosan.

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//////////////// Compattazione > Weber MT

Buone notizie “Made in Sud” Il mercato dell’Italia meridionale sta rispondendo molto bene alla richiesta di una compattazione in linea con gli elevati standard europei. L’esempio di Fast Edil, società campana che ha saputo far conoscere e apprezzare le soluzioni Weber MT di Umberto Piagnoni

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I

n pochi anni – la società è stata fondata nel 2009 – Fast Edil è diventata un punto di riferimento importante per le attrezzature edili in Campania. Particolarmente significativo il ruolo svolto dall’azienda nel far conoscere e promuovere l’utilizzo delle piastre vibranti e dei vibrocostipatori prodotti da Weber MT.

Oltre la semplice vendita Fast Edil srl copre il settore edile a 360°. La società campana si occupa di vendita e noleggio di macchinari per il movimento terra, autogrù, macchine stradali, mezzi per fondazioni e minie-

re, attrezzature edili in genere, tagliasfalto, piastre vibranti e vibrocostipatori verticali. «Vogliamo fornire un servizio professionale e competente nel settore dell’edilizia», afferma Antonio Grimaldi, Responsabile vendite e assistenza clienti, «per essere considerati un punto di riferimento sul territorio per tutti gli operatori edili alla ricerca di un prodotto affidabile e sicuro. Ma non solo. Una volta venduto il prodotto c’è un’importante attività di assistenza in cantiere curata da persone esperte e molto affidabili». Una qualità riconosciuta ben oltre i confini della Campania, Fast Edil è infatti protagonista anche in mercati lontani tra i quali spiccano la Libia e la Romania.

Il rapporto con Weber MT «Il rapporto con Weber MT e in particolare con Alberto Lovo e il suo team», riprende Grimaldi, «è nato sotto i mi-

Antonio Grimaldi

Responsabile vendite e assistenza clienti di Fast Edil srl

gliori auspici. Da subito abbiamo capito come i prodotti della casa tedesca sarebbero piaciuti molto anche ai consumatori campani. Si tratta infatti di vibrocostipatori e piastre vibranti di una qualità altissima e semplici da utilizzare. Inoltre con il responsabile italiano, cioè Alberto, si è creato immediatamente un rapporto molto professionale e di grande fiducia. A.L. Consulting è sempre disponibile per qualsiasi nostra necessità». Tutto questo si traduce nella disponibilità di varie attrezzature Weber MT nello show room di Fast Edil e nella soddisfazione da parte di molteplici clienti. «Nel nostro punto vendita», riprende Grimaldi, «abbiamo parecchi modelli Weber, in particolare non possono mancare gli SRX 750 D e

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//////////////// Compattazione > Weber MT

titi. Fast Edil ci ha sempre assistiti in qualsiasi richiesta, non possiamo dire altrettanto per quanto riguarda i problemi avuti con le macchine in quanto non ce ne sono ancora stati».

Il punto sul mercato

Alberto Lovo

Titolare A.L. Consulting

le CF2. Il mercato italiano fino a pochi anni fa non era aperto a questo tipo di macchinari, ma anche grazie alla nostra attività, e a quella di altri colleghi, questo prodotto si sta espandendo e i clienti sono sempre più propensi ad abbandonare i loro vecchi e antiquati

sistemi per abbracciare una tecnologia in grado di fare la differenza. Per quanto ci riguarda il feedback più positivo riguarda i vibrocostipatori che si sono guadagnati un’interessante fetta di mercato».

Dal campo Tra i clienti più soddisfatti di Fast Edil spicca Delta Impianti, che utilizza le macchine Weber MT soprattutto per i lavori inerenti la posa della fibra ottica a Napoli e a Salerno per conto di Telecom. Nello specifico la società campana ha acquistato da Fast Edil sei attrezzature tra SRX 750 D, SRV 650 e CF2 HD. «Le macchine Weber», ha commentato un responsabile dell’impresa, «sono davvero ottime! Fino ad ora le migliori! Non conoscendo ancora bene il prodotto, al momento dell’acquisto ci siamo fidati del nostro rivenditore Fast Edil e non ce ne siamo pen-

SRV 620 Weber

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Per fare il punto sull’attuale momento di mercato in Italia abbiamo chiesto aiuto ad Alberto Lovo, da sempre punto di riferimento nazionale per le attrezzature Weber MT e autentico esperto della piccola compattazione. Queste le sue parole. «Il Sud Italia, come il resto della nazione, soffre per una sostanziale sottocultura della compattazione nei piccoli lavori di scavo, fondazioni e manutenzioni stradali. Però negli ultimi tempi, la rassegnazione rispetto a lavori ben fatti e quindi più duraturi, sta via via lasciando il posto a un maggiore senso di responsabilità da parte delle imprese e degli operatori. E ciò, mi piace sottolinearlo, si denota particolarmen-


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te al Sud. La Campania, con Fast Edil in particolare, ha creduto e ottenuto ottimi risultati dal proprio impegno nella divulgazione della cultura di una buona compattazione, favoriti anche dalla formazione seguita dai tecnici e dai commerciali presso lo stabilimento tedesco. Consigliare la macchina giusta per un lavoro più efficace, oltre a guadagnare in comfort di utilizzo per l’operatore, significa anche far risparmiare il cliente. Fast Edil lo ha compreso e lo ha sperimentato in molte-

plici occasioni. Le piastre CF con manubrio antivibrante hanno ottenuto un successo plebiscitario tra i clienti Fast Edil, così come i vibrocostipatori diesel e benzina: macchine a elevate prestazioni e ridotte vibrazioni, dal rapporto qualità/prezzo ottimale. Anche le piastre reversibili stanno ottenendo i consensi che si meritano, grazie alle ripetute dimostrazioni sul campo che Weber propone ai suoi rivenditori, mettendo a loro disposizione le macchine direttamente nei cantieri».◀

INFO

A proposito di Weber MT Azienda fondata negli anni ’50 a Bad Laasphe, Germania, WEBER MT è tuttora saldamente in mano all’omonima famiglia, oggi alla terza generazione. Considerata una delle aziende più innovative del settore a livello mondiale è tra i leader del mercato europeo e internazionale, esportando oltre il 60% della propria produzione. I clienti

apprezzano in particolare l’elevata qualità e robustezza delle macchine rigorosamente made in Germany, le soluzioni innovative che rendono confortevole l’utilizzo, nonché la facilità ed economia di manutenzione. WEBER MT offre ben 24 mesi di garanzia sull’intera gamma dei prodotti, estendibili a 3, 4 o 5 anni.

Weber MT Italia A.L.Consulting SAS Via Boezio 2 33010 Tavagnacco (UD) Tel: 0432.689275 info@al-importagency.it www.al-importagency.it

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Focus macchina > Hyundai HX130 LCR

Hyundai mette i cingoli Hyundai Construction Equipment lancia il nuovissimo escavatore cingolato HX130 LCR, escavatore a raggio compatto della linea di prodotti serie HX di Porfirio Ferrari

Visuale destra del HX130 LCR

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www. scimag.news

H

yundai Construction Equipment lancia l’HX130 LCR, il terzo modello di escavatore a raggio compatto della linea di prodotti serie HX dell’azienda. Questa macchina da 13 tonnellate è disponibile anche in una seconda configurazione standard, la HX130 LCRD, che include una lama livellatrice. La nuova macchina è il 15° modello di escavatori della serie HX. L’HX130 LCR colma una lacuna i portante nella gamma di escavatori Hyundai. La richiesta di questa classe di peso nel mercato è in crescita, in particolare per le macchine a rotazione compatta che offrono agli appaltatori la versatilità aggiuntiva per poter lavorare in spazi ristretti.

Potenza e prestazioni L’escavatore HX130 LCR è alimentato da un motore diesel Perkins da 73,6 hp (55 kW) 854F compatibile con Tier 4 Final/Stage IIIB. Quando si tratta di prestazioni e produttività, il motore e l’impianto idraulico dell’HX130 LCR sono imbattibili. Il suo motore equipaggiato con un filtro antiparticolato diesel (DPF) offre una potenza e un consumo di carburante ottimali, senza la necessità di SCR. Gli utenti non avranno così problemi con AdBlue. Il modello LCR ha un peso operativo standard di 12.700 kg (28.000 libbre), mentre il peso operativo standard del modello LCRD è di 13.560 kg (30.075 libbre). Raggiunge una profondità massima di scavo pari a 5.570 mm (18 piedi, 4 pollici) e una portata massima di 8.220 mm (27 piedi) con una forza di strappo alla benna di 10.369 kgf (22.860 lbf). L’escavatore HL130 LCR ha una capacità standard di 0,59

m³ (0,77 iarde³), con larghezza della benna di 1.030 mm (40,6 pollici). Hyundai afferma che la macchina HX130 LCR è una combinazione di potenza, prestazioni, praticità e facilità di manutenzione ed è ricca di funzioni di sicurezza. E come tutte le macchine Hyundai, il nuovo escavatore HX130 LCR è dotato di funzionalità di fascia alta. Ad esempio, come equipaggiamento stan-

dard, nella cabina è incluso un monitor touchscreen, interattivo e regolabile da 8 pollici (20,3 cm).

Versione con braccio a due blocchi per lavorare in spazi ristretti Questa versione con braccio a due blocchi permette all’escavatore di avere una portata più ampia pur assicurando una rotazione anteriore ridotta. L’articolazione del braccio è montata nella parte inferiore del braccio standard, una soluzione che garantisce una protezione efficace da depo-

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Focus macchina > Hyundai HX130 LCR

siti di sporco e danni. Questa opzione permette all’escavatore di avere una portata più ampia pur assicurando una rotazione anteriore ridotta. Si tratta di una soluzione spesso richiesta dalle società di costruzione in Europa che lavorano alla realizzazione di strade, utility e in ambienti urbani dove lo spazio a disposizione è molto limitato.

Visibilità leader nel settore e sicurezza in primo piano Il monitor consente l’accesso all’esclusivo sistema Hyundai AAVM (AllAround View Monitoring), un sistema opzionale che offre una visione virtuale a 360° dell’ambiente operativo. AAVM include il sistema IMOD (Intelligent Moving Object Detection), che rileva oggetti che si avvicinano a meno di 5 m (16,5 piedi) dalla macchina e avverte l’operatore. Il sistema AAVM contribuisce a rendere la serie Hyun-

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dai HX tra gli escavatori più sicuri da utilizzare in qualsiasi cantiere nel Regno Unito.

Maggiore risparmio di carburante e idraulica avanzata Le più recenti tecnologie dei motori, un design di raffreddamento impilato in verticale più efficiente, un’efficace frizione elettronica del ventilatore e innovazioni nell’impianto idraulico degli escavatori della serie Hyundai HX consentono di migliorare il consumo complessivo di carburante fino al 9% rispetto ai modelli precedenti. Un avanzato impianto idraulico include l’innovativa modalità Boom Float per un migliore controllo del livellamento, la modalità Fine Swing per un migliore controllo del carico durante l’oscillazione della lama e una velocità del ciclo fino al 13% superiore rispetto ai modelli precedenti. HX130 LCR è inoltre dotato dell’ottimizzazio-

ne dell’efficienza computerizzata IPC (Intelligent Power Control) basata sulle esigenze del carico e della modalità Eco Breaker per selezionare il flusso della pompa e migliorare il consumo di carburante quando si lavora con martelli idraulici Hyundai e molti altri accessori. La combinazione tra tempi di ciclo più rapidi e maggiore potenza determinano aumenti della produttività fino al 5%. La manutenzione è stata ulteriormente semplificata grazie all’accesso al filtro combustibile dal piano strada e al comodo accesso esterno al filtro dell’aria della cabina. Come altri escavatori della serie HX, entrambe le configurazioni dell’Hyundai HX130 LCR sono protette dalla garanzia standard Hyundai di due anni per 3.000 ore. Hyundai include anche cinque anni di accesso gratuito al proprio sistema di gestione remota Hi-Mate che offre diversi servizi di monitoraggio e diagnostica a distanza.◀


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INFO Hyundai Construction Equipment Europe

è un leader ampiamente riconosciuto nel mercato europeo delle macchine da cantiere. Produce oltre 100 modelli di macchine pesanti tra cui escavatori idraulici, pale gommate, carrelli sollevatori industriali e mini pale gommate. HCEE commercializza i propri prodotti tramite una rete qualificata di oltre 140 concessionari in più di 30 Paesi.

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Visto a SPS IPC Drives Italia > Gefran

Tutto e anche di più A SPS IPC Drives Italia (Parma, 22-24 maggio 2018) Edoardo Zilioli, Corporate Marketing Manager di Gefran, ci ha raccontato alcune delle tante soluzioni di Gefran per l’idraulica mobile, in particolare quelle rigurdanti il movimento terra di Marianna Senni e Manuela Cortesi

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efran è un’azienda leader nella progettazione e nella produzione di sensori per misure di posizione, pressione, temperatura e forza. Grazie a un know how acquisto in cinquant’anni di attività, è in grado di proporre una gamma completa di dispositivi dedicati ad applicazioni dell’idraulica mobile per agricoltura, movimento terra e sollevamento, ma anche soluzioni per il mercato fluid power ovvero cilindri idraulici e pneumatici. Edoardo Zilioli, Corporate Marketing Manager che abbiamo incontrato a SPS - l’appuntamento parmense non ha dubbi su quali siano i punti forti dell’azienda: «Sicuramente quello che ci contraddistingue è l’esperienza acquisita nel settore industriale che è stata applicata poi al settore dell’idraulica mobile. Siamo uno dei pochi costruttori al mondo che può offrire un’intera gamma di sensori interamente prodotti da noi: i nostri clienti hanno il vantaggio di poter parlare con un solo interlocutore piuttosto che averne uno per gli inclinometri, uno per i rotativi, uno per i magnetostativi …». Gefran si distingue certamente come fornitore di un pacchetto completo di sensori destinati all’alle-

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stimento della macchina nel suo complesso. «Un altro aspetto da considerare», continua Edoardo Zilioli, «è che per ogni punto applicativo Gefran può offrire diverse soluzioni - esterne o interne, angolari o lineari, economiche o costose - in funzione di quello che il cliente sta cercando.» Customizzazione dunque, e velocità nel rispondere alle esigenze del cliente: «Un altro nostro punto di forza è che riusciamo a fare - per pochi pezzi, in caso di emergenze - consegne in 4/5 giorni rispetto alle 3/4 settimane canoniche. Questo perché produciamo tutto in casa (in Italia per l’Italia, in Cina per la Cina…). Abbiamo tanti Customer Case sparsi per il mondo che quindi riescono a garantire un servizio attivo 24h su 24h. Non trovate un costruttore che ha tutte queste peculiarità.» E il mercato, infatti, sta premiando Gefran. «L’anno scorso», conferma Zilioli, «abbiamo chiuso a 119 milioni di euro, quest’anno chiuderemo a 128. Per quanto riguarda l’idraulica mobile siamo passati a livello mondiale da 2.100 milioni a 3.600 quindi una crescita di più del 40%.»

L’ampio range di prodotti, il team di tecnici qualificati, la rete di vendita ad hoc e il costante supporto al cliente, fanno di Gefran un partner affidabile e competente. Spiega Edoardo Zilioli: «All’interno di una macchina il sensore svolge un ruolo importantissimo, anche vitale. Ogni sensore Gefran ha un MTBF (Main Time Before Failure) di circa 3 milioni di ore. Pensate che un veicolo da costruzione o una macchina agricola ha una vita di circa 20/25 mila ore e poi diventa di seconda mano. Noi garantiamo sulla maggior parte dei nostri prodotti 3 milioni di ore di MTBF, che è un valore molto interessante e innalza la sicurezza di tutto il veicolo.»

Soluzioni Gefran per macchine movimento terra I bulldozer, gli escavatori, le pale gommate, i dumper, graders e scrapers sono mezzi soggetti a mutevoli condizioni climatiche e a condizioni di lavoro gravose che si prolungano per molte ore durante un giorno lavorati-

Edoardo Zilioli

Corporate Marketing Manager

vo. Dal punto di vista tecnico, le soluzioni per l’allestimento di questi macchinari devono offrire: affidabilità della strumentazione anche nelle condizioni di lavoro più estreme, alte prestazioni dei sensori a garanzia della sicurezza del mezzo e degli operatori, precisione nel controllo delle principali movimentazioni dei macchinari e infine l’elevata immunità ai campi elettromagnetici. Gefran offre un pacchetto di sensori performanti, robusti e affidabili per le principali movimentazioni di questi macchinari, quali il controllo dell’angolo di sterzo, la pressione dell’olio idraulico, la posizione del cilindro che controlla le aperture/chiusure delle parti mobili del veicolo, il controllo dello sterzo e la posizione delle sospensioni indipendenti. Tra le soluzioni dedicate a queste applicazioni troviamo le tecnologie potenziometrica (PMI) e magnetostrittiva (RK) per il controllo di posizione, la prima “a contatto” la seconda “contactless”. I trasduttori lineari ed angolari di posizione basati su tecnologia potenziometrica consentono il rilevamento della posizione di parti meccaniche in movimento. I trasduttori di posizione senza contatto (tecnologia RK) nascono come evoluzione dei trasmettitori lineari di posizione basati su tecnologia potenziometrica. Le soluzioni RK e PMI sono affidabili e ripetibili nella misura di posizione, in grado di adattarsi a diverse tipologie di cilindri. Grazie ai trasduttori di pressione modello KH è possibile controllare la pressione del circuito idraulico o il peso del materiale caricato nella pala o nel dumper; nel caso dell’escavatore - insieme all’inclinometro di elevata precisione GI - è possibile determinare la massima estensione della benna evitando il ribaltamento del mezzo.

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Visto a SPS IPC Drives Italia > Gefran

PC67

Con tecnologia potenziometrica, pensato per garantire un elevato grado di protezione nelle applicazioni in ambienti gravosi

dustriale con i primi sistemi di misura del movimento. Poi sono nate nuove tecnologie che hanno permesso di realizzare prodotti che potessero andare all’interno dei cilindri oleodinamici o martinetti per garantire massima protezione nel caso, per esempio, di immersione della macchina in acquitrini e avere il sensore all’interno dei cilindri sempre ben protetto.»

Trasduttori di posizione: magnetostrittivi, l’RK-5

Trasduttori di posizione: il PC67 I trasduttori lineari ed angolari di posizione consentono il rilevamento della posizione di parti meccaniche in movimento. In particolare, il trasduttore di posizione lineare PC67 con tecnologia potenziometrica è stato sviluppato allo scopo di garantire un elevato grado di protezione nelle applicazioni in ambienti gravosi ed all’aperto, dove può essere necessario operare in presenza diretta di polveri, detriti o liquidi (non in immersione prolungata). La struttura robusta, tipica della serie PC, è stata ulteriormente migliorata grazie ad un sistema di tenuta, in fase di brevetto, che lo rende unico in termini di affidabilità. È ideale per applicazioni di idraulica mobile, su macchine agricole, per il movimento terra e su veicoli di utilità. Edoardo Zilioli spiega la storia che si nasconde dietro gli attuali trasduttori: «Dal 1968 realizziamo sensori, abbia-

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mo cominciato con i primi che sono i potenziometri, non hanno elettronica all’interno e sono di derivazione militare/avionica e venivano usati per controllare i flap o l’apertura o la chiusura del carrello. Nella Prima guerra mondiale il pilota aereo aveva la visibilità di tutto (non c’era la cabina), nella Seconda guerra mondiale si passa dai 2.000 fino ai 15.000 metri di altezza: c’era il bisogno di poter avere un feedback dei flap, del timone e dei carrelli proprio perché si era impossibilitati a vederli direttamente. Il R&D del settore militare americano ha sviluppato un compound che resistesse dai +100 gradi ai -40 (le escursioni tipiche dell’aereo), che non avesse elettronica al suo interno, che fosse semplice e fornisse in tempo reale le informazioni dell’organo meccanico da controllare. Questo composto (che è a base di grafite) è stato introdotto nell’ambiente in-

I trasduttori di posizione senza contatto nascono come evoluzione dei trasmettitori lineari di posizione basati su tecnologia potenziometrica. Vediamo nel dettaglio il trasduttore RK-5. Progettato per essere montato completamente all’interno di cilindri oleodinamici, l’RK-5 è un trasduttore di posizione lineare ad attacco flangiato con l’innovativa soluzione magnetostrittiva ONDA (brevettata da Gefran). Grazie all’assenza di contatto elettrico sul cursore, i problemi di usura e consumo sono eliminati garantendo una durata di vita pressoché illimitata. Inoltre la nuova soluzione tecnologica ONDA permette di ottenere una struttura modulare essenziale con dimensioni compatte per un’installazione più semplice. Richiamando il principio fisico da cui deriva la tecnologia magnetostrittiva, ONDA è una tecnologia semplice tanto da essere alla portata anche delle applicazioni in cui non è richiesta un’esasperazione tecnologica.

RK-5 C

Trasduttore di posizione lineare ad attacco flangiato


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Il particolare design unito ad una ampia scelta di configurazioni cursore, garantiscono all’RK-5 una elevata flessibilità di installazione e completa compatibilità con le specifiche fornite dai costruttori di cilindri. Temperature di lavoro da -40 + 105 °C, per pressioni di lavoro fino a 350 bar, elevata resistenza alle vibrazioni (25 g) e agli shock (100g), conferiscono al sensore le doti di robustezza indispensabili per impiego in ambienti gravosi. Edoardo Zilioli ha spiegato come sono nati: «Abbiamo realizzato questi sensori a tecnologia magnetostrittiva – una tecnologia di derivazione industriale risalente al dopoguerra – e che quindi utilizzano il campo magnetico del cursore interagendo con esso come fosse un sonar che lancia un impulso, e si calcola il tempo di ritorno dell’eco. La stessa cosa avviene con questa tecnologia che è in grado di calcolare quanto tempo trascorre da quando mando l’impulso a quando esso torna indietro. L’onda sonica viaggia a 2.850 m/s: la vibrazione corre su questo filo e la nostra elettronica riesce - con la precisione del 100esimo di millimetro - a determinare dove si trova l’anello che è collegato al pistone.»

GIB

Inclinometro entry level con tecnologia MEMS

Zilioli ci spiega la forza di questi piccoli gioielli: «Questi sensori sono interessanti perché sono piccoli, hanno una bassa escursione termica, un’elevata precisione e possono essere installati in qualsiasi punto della macchina. La

Palazzani installa due di questi sul basamento per riconoscere un angolo di soli 3 gradi, superati i quali impedisce al braccio della piattaforma aerea di continuare ad estendersi perché ci potrebbe essere un ribaltamento del veicolo.»◀

Sensori di inclinazione: GIB Gli inclinometri per singolo/doppio asse (XY/360°), tutti con tecnologia MEMS, misurano la rotazione in funzione della gravità terrestre e sono disponibili nelle versioni GIB (entry level) GIG (general purpose) e GIT (top) a seconda delle esigenze prestazionali del cliente. Il sensore di inclinazione GIB in particolare è stato sviluppato per assicurare una soluzione robusta e performante. Alte prestazioni, facilità d’installazione, resistenza a shock e vibrazioni ed elevata compatibilità elettromagnetica rendono il sensore adatto alle applicazioni dell’idraulica mobile. Edoardo

INFO GEFRAN Spa Via Sebina, 74 25050 Provaglio d’Iseo (BS) Tel. +39 030 9888 1 Fax +39 030 9839063 www.gefran.com

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Attrezzature > Cangini Benne srl

Le attrezzature per il verde crescono Il mercato europeo delle attrezzature per la valorizzazione e movimentazione del verde è in espansione e l’azienda Cangini, già forte in Europa per le attrezzature dedicate al movimento terra, sta ampliando la sua gamma dedicata al settore del verde

Pinza WG

La pinza da legno WG per escavatore

di Umberto Piagnoni

L’

azienda romagnola, ormai alla soglia dei trent’anni di attività, si è specializzata e ha acquistato grande credibilità sul mercato internazionale per le attrezzature dedicate al mondo del movimento terra. Per il settore del forestale e della manutenzione del verde, è ugualmente forte di alcuni prodotti che le hanno permesso di essere riconosciuta come un partner affidabile. E proprio in quest’ultimo ambito la Cangini, desi-

INFO Cangini Benne srl Via Savio, 29/31 47027 Sarsina (FC) Tel. +39 0547 698020 www.canginibenne.com www.facebook.com/canginibenne www.youtube.com/user/CANGINIBENNE www.linkedin.com/company/cangini-benne

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derando rispondere all’incremento della richiesta, ha avviato a inizio anno il programma di innovazione prodotto, con l’aggiunta di nuovi modelli della testata trinciante TC - attrezzatura campione di vendite dello scorso anno per le sue caratteristiche di grande robustezza e potenza - e della nuova barra tranciarami Sharp-cut, rinnovata anche nel design. La gamma si amplia ora notevolmente con l’introduzione di una vasta serie di pinze da legno WG, WGF e WG SP, per macchine fino a 16 ton, che va a coprire la richiesta di attrezzature per la movimentazione della legna tagliata.

Affidabilità e capacità operativa Le pinze da legno della serie WG per escavatore e WGF per skid loader e mini skid loader sono caratterizzate da grande resistenza, capacità di carico e forza di chiusura, qualità che le rendono ottimali per la raccolta e movi-

La pinza WG Cangini in dimostrazione

La pinza WG frontale movimenta la legna tagliata


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La nuova base di appoggio della WGF

mentazione dei tronchi tagliati e delle ramaglie con precisione e sicurezza. La loro rotazione idraulica a 360°, funzione garantita dai motori idraulici di cui può essere dotata, agevola poi notevolmente l’operatore nella presa del materiale tagliato, rendendo rapido ed efficace il suo lavoro. Il nuovo design della versione frontale, in particolare, ha visto l’introduzione, nella struttura dell’attacco macchina, di una piastra che serve da appoggio per il materiale caricato durante la sua movimentazione, offrendo ancora maggior sicurezza e rapidità a questa fase di lavoro. Le nuove pinze da legna serie WG SP sono invece progettate senza le pale all’estremità delle forche: questa caratteristica le rende particolarmente indicate nello spostamento e nel caricamento della legna tagliata, nella movimentazione delle ramaglie e per l’alimentazione delle cippatrici. La forma

Pinza WG SP

La nuova pinza WG SP al lavoro in campo prove Cangini

delle forche permette infatti una raccolta pulita del prodotto e un ottimo compattamento, aumentando la capacità di carico. L’elevata qualità dei materiali impiegati, nel caso della pinza il Domex 700, un acciaio che si distingue per la grande resistenza e stabilità, permette di ottenere grande affidabilità operativa, alta resistenza alla rottura e durata nel tempo.

Sicurezza … sempre ▶▶ La valvola di blocco In tutte le attrezzature Cangini, l’aspetto della sicurezza è tenuto in primaria considerazione. Anche le pinze da legno sono quindi dotate di serie di una valvola di blocco flangiata applicata al cilindro di chiusura. In caso di perdita di pressione sulla linea idraulica che aziona il movimento della pinza, grazie alla valvola, le chele della pinza restano bloccate, evitando la caduta del materiale raccolto.

Motori per ogni necessità Le pinze da legno Cangini possono essere dotate di tre tipologie di motori, a seconda della potenza che possono

Pinza WG SP

sviluppare e della tipologia di lavoro alla quale sono destinate, nel rispetto della classe di tonnellaggio della macchina a cui vengono abbinate: il rotatore idraulico base, ad albero, viene montato su pinze che lavorano con macchine fino a 7 ton e che devono sopportare un buon carico di lavoro. La scelta del rotatore idraulico flangiato garantisce alla pinza ancora maggiore resistenza e compattezza, rendendola idonea ai lavori più gravosi. La pinza così configurata può essere montata su macchine fino a 16 ton. Il rotatore meccanico, infine, garantisce l’adeguamento automatico della rotazione meccanica fino a 300° alle pinze montate su macchine dagli 1,2 ai 7 ton.◀

Interförst Tutta la serie delle pinze da legno sarà esposta in anteprima ad Interförst, fiera dedicata al mondo del verde – a Monaco di Baviera dal 18 al 22 luglio – giunta alla sua tredicesima edizione. Cangini vi partecipa per la prima volta (area FS.909/7), esponendo la gamma per il verde al completo. Una bella occasione estiva per incontrare l’azienda romagnola in Germania, dove a settembre parteciperà ad altri due eventi, il Galabau di Norimberga, ancora dedicata alla manutenzione del verde, e il Nordbau di Neumünster, incentrata sul movimento terra.

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L’evento > Case Road Show

Spettacolo CASE Il CASE Road Show, tenutosi lo scorso 19 maggio in collaborazione con MAIE alla Cava Prati di Verona, è stata una ghiotta occasione per vedere - e toccare - un’infinità di macchine CASE di Manuela Cortesi

L

a Cava Prati di Verona ha certamente dato un indubbio contributo scenografico al grandioso CASE Road Show, tenutosi lo scorso 19 maggio, in collaborazione con MAIE, concessionario CASE di Fornace Zarattini (RA). Dalle pale ai mini escavatori, dai grader ai dozer, senza dimenticare i veicoli

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Astra – marchio CNH, che ha presentato le sue soluzioni per la cava e l’off road: un momento unico per mettere alla prova tante, tantissime macchine CASE. E in alcune aree dedicate, la possibilità per i presenti di sfidarsi alla guida delle macchine: il vincitore sarà tra gli sfidanti della finalissima parigina.

«È un’occasione di festa, per noi di CASE lo è sempre quando siamo vicini ai clienti», spiega Alessandro Fresia, Marketing Manager. «Siamo convinti che è questo il modo giusto di presentare le macchine: la maniera più pratica per testarle è indubbiamente salirci sopra. Anche perché spesso le macchine più costose, come le pale, la gente ama provarle. Le file più lun-


ghe infatti sono per le macchine più grandi.» Ad Alessandro Fresia brillano gli occhi: «Vedere i clienti scendere soddisfatti ci dà gioia e conferme per il lavoro fatto. Poi siamo qui insieme a MAIE, il concessionario di zona, dandoci modo di sottolineare quanto teniamo ai concessionari in generale: sono il nostro biglietto da visita per il cliente finale.»

Un’occasione, quella in cava, anche per mostrare i vari marchi, come per esempio ASTRA. «Nel movimento terra spesso siamo percepiti solo come CASE, invece siamo CNH: un gruppo articolato che comprende anche i nostri “fratelli” di ASTRA e FTP.» Certo le fiere contano, sono importantissime per la comunicazione. «Però sono convinto che con l’open house si faccia breccia davvero nel cuore dei clienti, perché possono toccare con mano le macchine nel loro ambiente naturale.»

La parola alle signore: le pale Philippe Beere, Product manager, non ha dubbi. «Per quanto riguarda le pale, CASE ci tiene ad avere macchine di qualità. Nella nuova serie G per esempio la cabina non è solo un’evoluzione, ma è una cabina nuova per davvero. Un’elettroidraulica sulla macchina – la base per avere il bracciolo attaccato al sedile, e tutta una serie di funzioni automatiche, che si possono applicare dal display. Anche il comfort è molto importante: meno vibrazioni per l’ope-

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L’evento > CASE Road Show

ratore, meno rumore (68 decibel) e si è lavorato molto sulla visibilità, maggiorata rispetto alla cabina precedente.» ▶▶ Viste da vicino «Ci sono due versioni di assali: quelli standard ZF autobloccanti e quelli Heavy Duty, più robusti.» Non c’è il DPF, il famoso filtro antiparticolato: ma le legislazioni sulle emissioni sono rispetta-

te grazie al RCS, la Riduzione Catalitica Selettiva (RCS). Nelle macchine per impieghi pesanti destinate al settore delle costruzioni CASE vanta la massima esperienza. La componentistica idraulica è la “classica” Rexroth. Ma qual è il modello più venduto della gamma? Philippe Beere conferma che è la 721 a vincere il primato di più venduta in Europa.

▶▶ Parola della Cooling Box Un’altra unicità CASE è la Cooling box (nella 1021 è anche posizionata dietro, quindi ancora più facilmente ispezionabile). «Si trova dietro la cabina, il primo vantaggio è che l’aria di raffreddamento è molto più pulita. Ciascun cooler è indipendente e la capacità di raffreddamento è molto più alta. E non c’è legame col motore, ma è completamente indipendente dai giri: c’è un risparmio netto del 4/3% di gasolio.»

CASE 1021G

I modelli 1021G e 1121G sono equipaggiati con il cubo di raffreddamento CASE, ovvero la Cooling Box, che consente un accesso diretto all’aria fresca da parte di ciascun refrigeratore – non ci sono componenti impilati uno sull’altro – e con una ventola reversibile, e offrono un facile accesso per le operazioni di pulizia

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Philippe Beere

Product manager di CASE

▶▶ I motori “amici” «Le motorizzazioni sono FTP: sulla 521 c’è un 4 cilindri, dopo si passa a 6 cilindri fino alla 921 e la 1021 (e l’1121) montano un Cursor 9 a 6 cilindri.» Sono tre le curve di motore, gestibili grazie alla funzione ECO che permette a seconda del tipo di applicazione di risparmiare sensibilmente sui consumi. Disponibile in versione cinque marce o quattro marce. «La versione 5 marce ha il convertitore di coppia che si innesta automaticamente in caso si vada oltre agli 8 km/h. Si evitano perdite.» La trasmissione Proshift a 5 marce e il blocco del convertitore di coppia consentono all’operatore di sfruttare

appieno l’eccezionale coppia, risparmiando carburante e determinando cicli più veloci. «La macchina è sviluppata in America, testata a Phoenix: la pala è testata per temperature anche di 50 gradi, sia in cabina che per la cooling box.» L’intera linea di prodotti è equipaggiata con motori conformi agli standard sulle emissioni Tier 4 Final, grazie alla tecnologia di Riduzione Catalitica Selettiva (RCS) che riduce i consumi di carburante, mantiene basse le temperature allo scarico ed elimina i costi e gli interventi di manutenzione normalmente richiesti per la rigenerazione del filtro antiparticolato diesel, Diesel Particulate Filter (DPF).

Un gioco da duri: grader e dozer «CASE offre soluzioni tecnologiche per ovviare ai costi d’esercizio delle macchine ma senza rinunciare alle performance. Con il grader siamo leader nel settore con oltre il 30% di quota di mercato in Europa,» spiega Paola Alaimo, Product Manager per il segmento dozer. La versione del grader in esposizione era con cabina ribassata - per facilitarne la trasportabilità. Il motore è completamente progettato per le applicazioni di alimentazione dei graders che necessitano di una rapida risposta di coppia, per mantenere livelli di produttività elevati.

I giornalisti durante la conferenza stampa

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L’evento > Case Road Show

Per offrire prestazioni ancora più elevate, la tecnologia Dual Power massimizza il funzionamento a velocità più alte grazie all’appiattimento della curva di potenza a partire dalla 4a marcia. La ralla incapsulata è montata su rulli: si tratta di una tecnologia esente da manutenzione e che permette una rotazione agevole del versoio. ▶▶ R oad B uilding :

per scelta , per

amore

Paola Alaimo spiega cosa rappresenta per CASE il segmento road building: «Questo grader che vedete alle mie spalle è il frutto di 80 anni di lavoro. Sul grader siamo leader e presentiamo due modelli, l’836 e l’856, entrambe disponibili a 4 o a 6 ruote motrici. In Italia è più venduto quest’ultimo. Il dozer invece presenta tre modelli in gamma: 1150M, 1650M e il 2050M e copre più o meno il segmento che va dai 105 ai 260 CV.»

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▶▶ Lavori di fino Sottocarro, lama: sono ampiamente configurabili e si declinano a seconda delle esigenze del cliente.» Agilità, capacità di sterzata ma soprattutto precisione: «In Italia spesso i lavori che si fanno con queste macchine sono lavori di fino, la controllabilità diviene vincente. Per quanto riguarda i sistemi di precisione, abbiamo una collaborazione attiva con Leica Geosystems, ma offriamo comunque una predisposizione anche per i marchi Trimble e TopCon.»

Qual è il dozer più venduto? «È difficile rispondere perché dipende dal tipo di lavoro e ogni dozer risponde a esigenze diverse: forse per sua natura il 1650M, che essendo appunto intermedio, si pone tra i più richiesti. La lama PAT offre una maggiore flessibilità e magari un carro più compatto che permette di restare in sagoma, con lama piegabile.»

Paola Alaimo


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Escavatore cingolato CX145DSR Ultimo arrivato, va a completare la gamma degli escavatori SR (Short Radius) assieme al 245. Una macchina certo straordinaria in azione. Giuseppe Santo non ha dubbi: «Versatile, compatta, ha subito destato l’interesse dei clienti.» Il sottocarro è stato disegnato con una sovradimensione rispetto alla sua classe in alcuni componenti, per esempio i rulli: significa una maggiore resistenza e durabilità. «La macchina ha un baricentro più basso e ha maggior stabilità, diventando dunque più produttiva. Oltre al profilo autopulente, una parentesi sui bracci: una tecnologia quella per realizzare questi ultimi in continua evoluzione grazie alle analisi dei controlli degli stress.» Gli ingegneri, togliendo peso dove non risultava necessario hanno saputo inserire nel secondo braccio una piastra di irrigidimento, anche nelle cerniere parti in fusione vanno ad abbracciare lo scatolato del braccio.

«Ogni macchina ha il suo rubinetto per il martello, anche per l’uscita dell’olio idraulico – standard, col rubinetto, tutto ordinato.» Equilibrio sul sottocarro, equilibrio sui bracci. ▶▶ Un’idraulica d’avanguardia «Si tratta di idraulica a controllo elettronico, una sorta di funzionamento intelligente dell’idraulica. Nella macchina ci sono dei sensori, sia nella linea di pilotaggio che vanno all’operatore, sia dei sensori sulle linee di potenza del distributore. Questi sensori traducono il

tipo di utilizzo richiesto dall’operatore e in che condizioni sta operando. Le informazioni sono inviate alla centralina che le analizza, dialoga col motore e come un cervello dà l’input alle pompe ma non attraverso l’olio idraulico, ma attraverso dei solenoidi proporzionali che danno l’impulso alle pompe che pompano poi a loro volta l’olio.» E qual è la differenza tra un segnale idraulico e un segnale elettrico? «Per quanto tu possa essere veloce, l’olio avrà sempre un ritardo nella risposta. Con il comando elettronico, questi coman-

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L’evento > CASE Road Show

di si azzerano. La macchina è pronta, intelligente, sempre in grado di capire che lavoro devi fare, che portata e pressione sono necessarie. In discesa del braccio va a ridurre il regime motore, in rotazione aumenta la portata e così via.» ▶▶ Un occhio al motore Motore ISUZU AR-4JJ1X, 102 CV con common rail e iniezione elettronica di ultima generazione che accoppiata con la turbina a geometria elettronica consuma pochissimo. «Il serbatoio è molto capiente e permette l’adeguamento alle norme sui gas di scarico tramite urea, in maniera completamente chimica, senza impattare né sulle performance né sul consumo.» ▶▶ La cabina CASE non si è risparmiata in merito a qualità e dimensioni della cabina: «Le dimensioni sono le stesse degli escavatori più grandi, per esempio del 370. Come ampiezza è tra le più grandi della sua categoria, il comfort è notevolissimo.» La serie D vanta, rispetto alla C, il monitor: grazie allo schermo è possibile tenere sotto controllo le ore di lavoro istantanee ma anche quelle giornaliere e settimanali e memorizzarle. Si possono monitorare gli strumenti di diagno-

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stica, manutenzione preventiva, è possibile gestire comodamente i 5 settaggi previsti per le attrezzature, c’è il Bluetooth. «E una chicca: il sedile è stato progettato assieme a un noto istituto ortopedico di Bologna che ha lavorato sulle superfici di contatto dell’operatore, sull’imbottitura del sedile, ridotto la pressione e dunque la sensazione di affaticamento dell’operatore.» La lama è robustissima, rinforzata, i cilindri sono protetti: proprio la lama garantisce una grandissima versatilità della macchina.

Piccoli vanti: i miniescavatori Gaston Le Chevalier de la Sauzaye, Product Manager, ci spiega qualche segreto dei mini CASE. «CX17C è il più venduto in Italia e in Europa. Quasi il 50% del mercato italiano dei mini è rappresentato dalle macchine che coprono il segmento 0-2 tonnellate: il CX17C e il CX18C. La differenza è che il primo è girosagoma: preferito certamente per questo in Italia, dove tradizionalmente i girosagoma sono prediletti.» Il 18 invece è un modello più convenzionale, non girosagoma. ▶▶ La gamma In tutto la gamma dei mini CASE copre 8 modelli presentati appena un anno fa,

i primi 6 – in ordine ideale di dimensione – fatti nello stabilimento di San Mauro, mentre i fratelli maggiori (CX57C e CX60C) sono fabbricati in Corea grazie a un’alleanza strategica di CASE con un partner coreano. «Attualmente in CASE stiamo lavorando per coprire alcune fasce mancanti della gamma, come il mini 50 quintali.» ▶▶ Un mercato in crescita Il mercato dei mini riguarda quasi 2mila macchine vendute a livello EMEA ogni anno: «Inghilterra, Francia e Germania per noi sono i mercati principali.» Di serie i circuiti idraulici permettono – tramite un selettore – l’allestimento con martello o pinza. CASE ora oltretutto ha certificato una serie di attrezzature per fornire più velocemente al cliente una soluzione pronta all’uso: benne, martelli, attacchi rapidi… «Abbiamo studiato con alcuni produttori le attrezzature, in modo tale che funzionassero nella maniera più dinamica possibile con le nostre macchine.» ▶▶ CX17C: una piccola potenza Motore Kubota, un sistema idraulico veloce e un abitacolo confortevole, nonostante le dimensioni. Certo non è una macchina che mira alla produttività, eppure i movimenti simultanei sono veloci.


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Il carro è allargabile e per quanto concerne i circuiti ausiliari, anche sul mini si possono controllare col joystick. ▶▶ Ci pensa il mini Una caratteristica notevole dei mini sono i riduttori, con lo scalo automatico delle marce. «In caso di salita molto ripida per esempio, la macchina automaticamente scala la prima marcia per poi ritornare da sola in seconda, alla situa-

zione di partenza», spiega Gaston Le Chevalier de la Sauzaye. Inoltre ora nei mini c’è un antifurto integrato di serie: si può impostare – o no, comunque resta una scelta dell’operatore – un codice da inserire necessario per la messa in moto della macchina. ▶▶ La sicurezza prima di tutto Oltre al pulsante di STOP che permette di fermare il motore in caso di emer-

Gaston Le Chevalier de la Sauzaye Product manager di CASE

genza, tutti i mini sono dotati dell’accumulatore: in caso finisca il carburante durante il lavoro, a braccio sollevato, anche a motore spento il braccio è portato in posizione di sicurezza tramite una discesa controllata grazie appunto all’accumulatore.◀

IVECO Astra HD9 8x6 Il modello in cava ovviamente era col telaio heavy duty, che permette resistenza e stabilità. «Stabilità che è data anche dall’anello chiuso specifico, il power ring: grazie a questi accorgimenti, si arriva a 50 tonnellate e oltre a terra», spiega Rossella Altavilla. Visibile in cava anche la versione dump con un telaio simile, un rinforzo a C con ponti e assali rinforzati: tutto per raggiungere un peso di 60 tonnellate in cava. Le sospensioni sono meccaniche e le gommature speciali. «In Italia il mercato richiede la versione betoniera 8x4, dove il baricentro è basso ed è molto stabile, anche in versione cassone 18 – 20 ma anche 22 metri cubi.»

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L’intervista > Fai Filtri

Fai Filtri: prima le persone L’inizio della collaborazione tra Fai Filtri e Festo Academy – società che si occupa di formazione del personale – è stata una buona occasione per intervistare Roberto Pasotto, Direttore Generale di Fai Filtri, sul presente e futuro dell’azienda bergamasca di Manuela Cortesi

F

ai Filtri, azienda italiana che produce elementi filtranti e componenti per i settori aftermarket, oleodinamica, elettroerosione, separazione aria, olio e industriale, porta avanti un percorso di formazione del personale in collaborazione con Festo Academy, società che sostiene le aziende a massimizzare la produttività e la competitività dei suoi clienti, con una forte attenzione alla valorizzazione delle persone e delle loro competenze. «Investire nel personale significa non solo migliorare le attività dell’azienda, aumentarne e supportare la crescita, ma vuol dire anche creare un ambiente di lavoro coeso, efficiente e piacevole», commenta Roberto Pasotto, Direttore Generale di Fai Filtri e aggiunge: «Puntiamo molto sulla formazione,

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durante il 2017 e quest’anno abbiamo pianificato oltre 450 ore per le varie divisioni che vanno dalla produzione, gli acquisti, le vendite e le aree tecniche, motivo per cui ci affidiamo a Festo Academy, perché è uno strumento efficace di sviluppo professionale che amplia i punti di vista e stimola a trovare nuove soluzioni per affrontare problemi e sfide». L’attività riguarda in particolare il progetto Lean Production, applicata da Fai Filtri nella produzione dei suoi elementi filtranti, che ha l’obiettivo di ridurre al minimo i problemi durante la produzione e quindi di migliorare la produttività e i servizi offerti ai clienti. Festo Academy si sta occupando quindi di formare tutte le figure coinvolte,

partendo dall’analisi del contesto aziendale dalla quale si arriverà alla definizione di un feedback strutturato a cui seguiranno, naturalmente, i percorsi di formazione, specifici per ogni settore e attività svolta, utilizzando anche la modalità On The Job Coaching che rende possibile un lavoro personalizzato sulle aree di miglioramento delle singole persone e dell’organizzazione in generale. Per l’azienda è importante, inoltre, la crescita professionale del personale, in particolare tramite compiti formativi che permettono alle risorse di lavorare in autonomia tra una sessione di coaching e l’altra, con l’intento di formare uno staff preparato e competente che possa soddisfare pienamente le esigenze di chi si rivolge a Fai Filtri e preparare l’azienda alle sfide future.


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Risponde Roberto Pasotto, Direttore Generale di FAI FILTRI FAI FILTRI oggi: può darci un quadro dell’azienda? Quanti dipendenti conta? Su che cifre si aggira il fatturato? Avete sentito il periodo di crisi economica? FAI FILTRI è un’azienda nata nel 1976 che produce elementi filtranti e componenti per il settore dell’oleodinamica, della compressoristica, dell’elettroerosione e dell’impiantistica industriale. Occupa quasi 13.000 metri quadrati complessivi nel suo quartier generale di Pontirolo Nuovo (BG), di cui 7.000 dedicati alle aree produttive e 4.000 a logistica e stoccaggio, oltre agli uffici commerciali e tecnici. Conta, inoltre, tre filiali nel mondo: Stati Uniti, Canada e Malesia. FAI FILTRI da 40 anni è sotto la guida della famiglia Pasotto, con Wilmo Presidente e il figlio Roberto Direttore Generale, opera con 105 dipendenti e il fatturato dell’anno 2017 è stato di 20 mln, in crescita dell’8% rispetto al 2016. Come tanti, abbiamo risentito della crisi nel 2008/2009, ma già nel 2010 abbiamo recuperato il fatturato perso e raggiunto un ulteriore incremento. Il 2009 è stato anche l’anno in cui FAI FILTRI ha investito molto su strutture e nuovi macchinari, continuando anche oggi a portare avanti questa politica di miglioramento e implementazione della produzione.

Il mercato di FAI FILTRI: qual è il rapporto tra vendite Italia/estero? Quali sono i paesi esteri in cui vendete maggiormente? Da sempre FAI FILTRI è un’azienda improntata all’export: l’80 % del fatturato è generato, infatti, esportando in più di 80 Paesi per circa 700 clienti nel mondo. Il principale mercato è quello Europeo, seguito dal mercato Nord Americano - nel quale abbiamo recen-

temente investito con l’ampliamento del magazzino, in modo che sia sempre a pieno regime per i clienti - e da quello Asiatico. Stiamo, inoltre, sviluppando una rete di vendita che ci consenta una crescita costante e una presenza capillare sia nei paesi più industrializzati che in quelli in via di sviluppo.

Come funziona il laboratorio? In che modo mettete a punto le migliorie dei prodotti (studio preliminare e/o feedback dei clienti…)? Seguite il prodotto nel post vendita per capirne i pregi e i difetti?

mentazione costante della produzione, permette a FAI FILTRI di realizzare prodotti all’avanguardia: ne sono un esempio i filtri a cartuccia avvitabile Spin-On, best seller dell’azienda, la cui modalità di produzione è tenuta costantemente in aggiornamento e miglioramento. Inoltre, siamo sempre alla ricerca di nuovi materiali e di prodotti di facile smaltimento, a salvaguardia dell’ambiente: da circa tre anni, infatti, stiamo lavorando allo sviluppo di un filtro tecnologicamente innovativo, ora nella fase di prototipazione.

Grazie alla flessibilità, uno dei nostri punti di forza, possiamo adattarci perfettamente alle esigenze dei clienti le cui segnalazioni, che teniamo in altissima considerazione, ci consentono di mettere a punto i nostri prodotti, perfezionandoli al massimo. Operando principalmente nel mercato dell’aftermarket, cerchiamo di migliorare i prodotti già esistenti e puntiamo a garantire l’intercambiabilità al 100% con i filtri dei maggiori produttori e la massima compatibilità con le macchine dei principali costruttori. Proprio nella sede di Pontirolo Nuovo, la gamma produttiva è sottoposta a un attento processo di controllo e certificazione nel laboratorio interno dell’azienda che supporta le fasi della progettazione.

Cosa c’è nel futuro di FAI FILTRI? Che previsione di crescita c’è?

Quali sono i vostri prodotti più innovativi?

Strada Provinciale Francesca, 7 24040 Pontirolo Nuovo (BG) Italia Tel: +39 0363 880024 faifiltri@faifiltri.it www.faifiltri.it

L’aggiornamento dei prodotti è costante, con l’obiettivo di migliorarne le caratteristiche e, soprattutto, le performance. La continua ricerca e imple-

Nel primo semestre 2018, l’azienda è cresciuta del 10%: un trend che prevediamo di mantenere per tutto l’anno corrente. Nei prossimi anni l’azienda continuerà sulla strada dell’ottimizzazione gestionale, della sempre miglior performance dei propri prodotti, dell’aggiornamento e formazione delle risorse umane e dell’avanguardia tecnologica. Il percorso di crescita e gli investimenti non si fermano e, anzi, consentono di rimanere competitivi in un mercato sempre più esigente e globalizzato.◀

INFO FAI FILTRI srl

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//////////////// L’evento > BKT

Passi da gigante per BKT Un evento (5-7 giugno) nella meravigliosa Creta per festeggiare i 10 anni di BKT nell’OTR con la gamma EARTHMAX di Manuela Cortesi

A

rvind Poddar, Presidente e CEO del Gruppo BKT (Balkrishna Industries Ltd.), ricorda con orgoglio quella che dieci anni fa fu una vera e propria sfida. «Il progetto EARTHMAX è nato durante il periodo di crisi economica, un periodo di cambiamento per il mercato ma che fu anche uno spazio per nuove opportunità. Nacque così Earthmax, che per noi non è soltanto una gamma, ma un’importante

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componente nella sfida, una rappresentazione realistica dei nostri valori e della nostra storia.» Progettata dieci anni fa ma in continua evoluzione, la linea EARTHMAX è stata concepita specificatamente per il movimento terra, il cantiere e la cava. È studiata per favorire una migliore distribuzione dei carichi a terra di dumper, pale gommate, dozer, grader e di alcuni veicoli multiu-


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EARTHMAX

Dopo il lancio del primo pneumatico EARTHMAX nel 2008, oggi la vasta gamma rappresenta ii pneumatici BKT radiali All Steel per il settore OTR

so, finendo per rappresentare una pietra miliare nella storia di BKT. Il settore OTR è un ambito con le sue criticità, che BKT ha saputo e sta imparando ad affrontare giorno dopo giorno. Come per l’agricolo, anche nell’OTR BKT ribadisce la sua vocazione di pneumatico del segmento intermedio: a differenza del segmento premium (che copre oltre il 70% delle quote di mercato), BKT ha confermato in questi anni di riuscire a fornire un prodotto di qualità comunque a un prezzo competitivo. Tutti i modelli EARTHMAX sono accomunati dalla struttura in acciaio All Steel che conferisce una maggiore resistenza alla carcassa e quindi alle aggressioni quali forature, tagli, usura, calore o qualsiasi altra condizione avversa. Caratteristiche particolarmente importanti quando ci si trova di fronte a ostacoli che

potrebbero esporre gli pneumatici a seri rischi di danneggiamento, condizioni tipiche del mondo OTR.

Senza il processo, non sei nulla Estremamente interessante l’intervento di Rajiv Poddar (Amministratore Delegato Congiunto di BKT) per capire le dinamiche aziendali che muovono i vertici decisionali di una grande realtà come BKT. Se non sei capace di descrivere attraverso un processo cosa stai facendo, non puoi sapere cosa fai. Questa citazione di Willam Edwards Deming, praticamente in apertura, tradisce già il metodo BKT confermato poi dallo stesso Rajiv Poddar durante il suo intervento, ispirato appunto al ciclo di Deming (o ciclo PDCA, Plan–Do–Check–Act, Pianificare - Fare - Verificare - Agire). Si tratta di un metodo di gestione iterativo in quattro fasi concepito per l’implementazione dei processi e che implica un continuo rimettersi in gioco, giorno dopo giorno, per migliorare.

Mr. Arvind Poddar

Presidente e Amministratore Delegato di BKT

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//////////////// L’evento > BKT

Mr. Rajiv Poddar

Amministratore Delegato Congiunto di BKT

In particolare, racconta Rajiv Poddar, nell’estendere il portfolio all’OTR è stato importante focalizzarsi sui processi, sulla tecnologia dei materiali, sullo sviluppo del prodotto e non per ultimo sulle risorse umane. Una sfida a tutto tondo. Si pensi che solo nell’ambito OTR l’investimento in ambito di risorse umane per BKT tra il 2008 e il 2018 ha previsto un incremento del 450%.

Dai case histories alla pratica Rajiv Poddar ha condiviso con i presenti alcuni dati di estremo interesse riguardanti alcuni case histories. Per esempio, nel 2010 le BKT EARTHMAX SR 30 furono montate su un CAT 972H subito dopo un giro di “vita” di gomme di un competitor. I dati raccolti hanno mostrato un costo orario di 0,79 euro per le gomme BKT: un risparmio del 22% netto rispetto al treno gomme del competitor. Inoltre quello che stupisce è davvero l’impegno che BKT ha messo e continua a mettere nella volontà di migliorare: tra l’SR 40 e l’SR 41 per esempio, i test sul campo hanno dimostrato una serie di elementi che hanno convinto i tecnici a inserire ulteriori step per una maggiore trazione e altri accorgimenti.

Mr. Dilip Vaidya

Presidente e Direttore di Tecnologia di BKT

Obiettivi per il futuro L’ambizione non manca. Rajiv Poddar ha mostrato che l’attuale quota di mercato di BKT nell’OTR è dell’1,5% (dati del 2016-2017). Per il 2020 il trend di crescita previsto è un vertiginoso 3, sino agli obiettivi titanici per il 2025:

BKT EARTHMAX SR 30


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4% per nell’OTR, che vanno ad accumularsi (assieme agli ambiti agricolo e industriale) per un totale del 10% del mercato globale del pneumatico, somma di questi ambiti. Come avverrà tecnicamente? Qualche linea dello sviluppo la fornisce Dilip Vaidya, Presidente e Direttore di Tecnologia di BKT. La sfida dei radiali OTR

è sapersi declinare a specifiche condizioni ambientali: terra, fango, miniera e neve. BKT ha seguito uno sviluppo che è nato da piccole pale per passare attraverso ai dumper sino a giungere, ora, alla vera sfida: il segmento Giant. «Con lo sviluppo della taglia 27.00 R49 in 3 diversi modelli, ossia EARTHMAX SR 45 Plus, SR 46 e SR 48, abbiamo avuto l’opportunità di studiare l’effetto di diversi disegni di battistrada sulla performance degli pneumatici, basandoci su parametri quali lo sviluppo e la dissipazione del calore e il tipo di usura prodotta. Sulla base di questo studio abbiamo disegnato dei modelli ottimizzati di battistrada per le taglie 51’’ e 57’’, il cui lancio è previsto rispettivamente per il 2° trimestre del 2019 e il 2° trimestre del 2020, grazie a consistenti investimenti su nuovi macchinari per la produzione di pneumatici, adatti ai sofisticati e complessi processi di produzione di Giant.»

BKT EARTHMAX SR 46 33.00 R 51 Uno dei giganti presto in arrivo ad ampliare la gamma OTR di BKT

L’investimento è stato notevole: nuovi macchinari, ovvero sette Mixer 440 ItHF di ultima generazione, e la calandra a 4 rulli per la lavorazione delle corde in acciaio, che consente di calandrare corde di diametro elevato per pneumatici Giant, a cui si aggiunge un nuovo macchinario per la fabbricazione di pneumatici a tre tamburi. Il futuro nel regno dei giganti, per BKT, è già iniziato.◀

INFO BKT Europe srl

I giornalisti durante la conferenza stampa

Viale della Repubblica, 133 20831 Seregno (MB) Italia Tel. +39 0362 330328 https://www.bkt-tires.com/it

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//////////////// L’evento > BKT

Il team di BKT

I distributori e partner di BKT, in particolare titolari, manager e esperti di marketing, sono giunti sull’isola di Creta il 1 giugno per partecipare all’evento. Durante la conferenza i dirigenti hanno illustrato passato, presente e futuro della linea Earthmax fornendo altresì una visione approfondita e preziosa sul mercato OTR. Nel corso dei giorni seguenti, BKT ha offerto ai suoi ospiti un programma articolato che includeva diverse attività di team building nonché l’escursione al Palazzo di Cnosso, il più grande sito archeologico di Creta e la più antica città d’Europa

#cretewithBKT

La splendida cornice dell’Out of the Blue, Capsis Elite Resort a Heraklion (Creta)

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L’intervista: Lucia Salmaso, Amministratore Delegato di BKT Europe BKT Europe è stata la prima sussidiaria al di fuori dell’India, con sede a Seregno, in provincia di Monza-Brianza. La sede nasce nel 2006 come ufficio di supporto per le vendite di primo equipaggiamento agricoltura. «Si è costruita è concretizzata l’idea della filiale esterna, affidando a BKT Europe il ruolo di marketing globale: dall’ufficio di Seregno parte la strategia di comunicazione del gruppo, il branding e le attività di marketing. Il modo in cui comunichi col mercato dev’essere certo adeguato al mercato stesso: da qui la necessità di esternalizzare e cambiare le leve. A Seregno facciamo ovviamente anche il post vendita, che significa raccogliere i casi di successo e anche i casi più difficili. Trading, seguire i team di vendita: il mercato cambia e il prodotto tecnologicamente si evolve.»

E come si evolve lo pneumatico? «Ci sono due fasi: la nostra tecnologia, che segue il PDCA cycle [Plan Do Check Act, un interessante processo di analisi seguito da BKT e spiegato nel corso dell’evento da Rajiv Poddar che mira a comprendere le situazioni, analizzarle fino Lucia Salmaso in fondo, tracciare percorsi risolutivi per giungere all’implementazione e dunque Amministratore Delegato di BKT Europe, durante la conferenza alla standardizzazione, n.d.r.]. Questo per BKT significa che le nuove tecnologie vengono sempre rimesse in gioco, continuamente: in tutto e per tutto e non solo per il singolo pneumatico. Un altro filone di crescita è invece il feedback esterno, altrettanto importante e che si ricollega appunto al post-vendita: il feedback viene incamerato e il processo non finisce mai.»

Può spiegarci la scelta di BKT di spingersi oltre il settore agricolo? «Per certi versi è stata necessaria visto l’obiettivo di quote mercato del 10%: vogliamo fare passi da gigante. Abbiamo crescite vertiginose, ora siamo sul 20%. La competizione è sempre forte e attenta. La strategia di entrare nell’earthmoving sta andando bene: abbiamo lavorato a fondo sulla gamma e sui prodotti. Abbiamo portato anche a casa qualche errore, ma noi di BKT teniamo la testa china sul tavolo da lavoro: dai fallimenti si riparte e ora siamo pronti per il mercato. Quello degli pneumatici è un settore già particolare così come quello del movimento terra: noi sappiamo di aver un prodotto forte e siamo pronti per farlo conoscere.»

Quali sono i mercati più interessanti? «Il Nord America, l’Asia, certo l’Australia. Con quest’ultima ci sono dei grossi progetti davvero interessanti che coinvolgono i nostri distributori. Il Medio-Oriente, Qatar e Dubai e ora si sta affacciando anche l’Africa.»

Come funziona a livello distributivo BKT? «I nostri distributori sono storici, BKT vanta oramai una storia trentennale e i distributori sono con noi da 30 anni. Per il movimento terra si è fatto qualche cambio, però in genere tutti i nostri distributori hanno sposato la nostra volontà di crescere nell’OTR e quindi anche loro stanno facendo investimenti importanti per sostenerci.»

Chi chiamo in Italia per acquistare BKT? «Industrial Gomme Group e UniverGomma.»

Industria 4.0 e automatizzazione. Sono tematiche che BKT sente? «Certamente. Bhuj a livello tecnologico è il nostro fiore all’occhiello [ultimo stabilimento in ordine temporale, è stato inaugurato nel 2013, n.d.r.] ed è già a un ottimo livello di automatizzazione. I livelli qualitativi costanti che Bhuj, col suo alto grado di automatizzazione, ci permette di avere, ci hanno convinto a investire anche sugli altri quattro stabilimenti. Attualmente con quattro stabilimenti più un altro che realizza gli stampi copriamo quasi del tutto il nostro fabbisogno, vantiamo un brevissimo time-to-market soprattutto per quanto riguarda le nuove misure.»

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//////////////// Novità > Alliance Tire Group

Galaxy: soluzioni OTR A Intermat il marchio Galaxy ha debuttato in Europa con i nuovi pneumatici: Galaxy LDSR 300 E3/L3 per i caricatori gommati, MGSR 200 G-2 per le livellatrici, lo Yardmaster Radial IND-3 è per i carrelli elevatori d’alto tonnellaggio e lo HTSR-400 per i dumper di Miriam Spada

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ià ampiamente utilizzato negli Stati Uniti, il marchio Galaxy ha debuttato a livello europeo a Intermat (Parigi, 23-28 aprile 2018) con una gamma ancora più ampia e completa

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in termini di misure e disegni dei battistrada per una vasta serie di macchine e applicazioni, una nuovissima gamma di pneumatici Radial OTR di prima categoria e un’accattivante immagine di brand rivisitata.

Da oltre due decenni, il marchio Galaxy di ATG lavora fianco a fianco con i professionisti del settore edile, per offrire il massimo in termini di operatività nei settori portuali, edili e di movimentazione.


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INFO Alliance Tire Europe BV De Entree 59, 1101 BH Amsterdam Zuidoost, The Netherlands Tel: +31 020 2184770 www.atgtire.com

Galaxy LDSR 300 E3/L3

Specificamente costruito per i caricatori gommati che lavorano in cantieri dalle condizioni non facili grazie alla resistenza superiore ai tagli e al minimo accumulo di calore

Nuova gamma Galaxy Radial OTR: gli pneumatici che aumentano la produttività, senza tempi di fermo Leader da decenni nel campo degli pneumatici off road e scelta preferita degli OEM, in occasione di Intermat 2018, Galaxy introduce per la prima volta in assoluto la sua gamma di pneumatici Radial OTR, appositamente realizzata per tenere il passo con le complicate esigenze dei cantieri di lavoro ad alta movimentazione. La nuova gamma è stata ufficialmente lanciata in occasione di una conferenza stampa internazionale a Parigi, durante la fiera Intermat. Durante l’evento, sono stati svelati i nuovi modelli: Galaxy offre ora una gamma di pneumatici radiali ad alte prestazioni che promettono una migliore produttività e redditività. Galaxy LDSR 300 E3/L3 è specificamente costruito per i caricatori gommati che lavorano in condizioni estreme. Offre una resistenza superiore ai tagli e un minimo accumulo di calore, per una durata ottimale. MGSR 200 G-2 è progettato per le livellatrici: garantisce un’elevata trazione e stabilità. Yardmaster Radial IND-3 è ideale per i carrelli elevatori d’alto tonnellaggio che eseguono cicli operativi più lunghi su superfici difficoltose e a velocità elevate.

MGSR 200 G-2

Progettato per le livellatrici: garantisce un’elevata trazione e stabilità

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//////////////// Novità > Alliance Tire Group

L’elevata trazione e il minimo accumulo di calore anche ad alta velocità fanno di HTSR-400 la scelta ideale per i dumper. La gamma Galaxy Radial OTR sarà disponibile nelle misure più popolari a partire dalla metà del 2018.

Una gamma migliorata di prodotti per applicazioni edili e industriali di Alliance Tire Group In occasione di Intermat 2018, Alliance Tire Group ha esposto un’ampia gamma di pneumatici per caricatori gommati, compattatori, terne, utility tractor, pale caricatrici, sollevatori a braccio, escavatori, carrelli elevatori, rimorchi per terminal e sollevatori telescopici. Protagonisti presso lo stand ATG sono stati i nuovissimi pneumatici Galaxy LDSR 300 e Galaxy HTSR 400, parte della nuova gamma Radial OTR, esposta al pubblico per la prima volta in assoluto.

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HTSR-400

Elevata trazione e il minimo accumulo di calore anche ad alta velocità


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Galaxy Beefy Baby III

Scelta ideale per le applicazioni intensive su skidsteer

Sono stati inoltre in mostra i modelli bestseller in Francia: Galaxy Beefy Baby III, la scelta ideale per le applicazioni intensive su skidsteer; Hulk SDS, lo pneumatico in gomma piena per una durata insuperabile; Galaxy Yardmaster Ultra, lo pneumatico di prima categoria costruito per cerchi standard, per prevenire le rotture nelle attrezzature più esposte alle forature; Galaxy Yardmaster Ultra, il partner affidabile per carrelli elevatori sempre in funzione; Alliance 624, lo pneumatico radiale interamente in acciaio pronto ad affrontare operazioni estreme e scaricare con facilità il fango; Alliance 528 Dual Master, per una doppia resistenza; Alliance 392, lo pneumatico ad alta capacità di carico con elevata protezione da tagli e forature.◀

Hulk SDS

Pneumatico in gomma piena per una durata insuperabile

Alliance Tire Group Con quasi 60 anni di esperienza, Alliance Tire Group è specializzato nella progettazione, nello sviluppo, nella produzione e nella commercializzazione di pneumatici per i settori Agricoltura, Foreste, Costruzioni, Industriale e Movimento terra con i marchi Alliance, Galaxy e Primex. ATG ha clienti in 120 Paesi in 6 continenti e offre un ventaglio completo di prodotti, da pneumatici base entry-level a una gamma completa di articoli dal valore aggiunto e di qualità superiore. Tutti gli pneumatici del Gruppo sono stati progettati, sviluppati e testati presso i suoi avanzati centri di Ricerca e Sviluppo in tutto il mondo.

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//////////////// Novità > Nokian Tyres

Rivoluzione dal centro Nokian Tractor King è un nuovo pneumatico da motrice senza compromessi per i mezzi più pesanti e i terreni più difficili nell’ambito della silvicoltura, della movimentazione terra e delle costruzioni stradali. Il design è a dir poco rivoluzionario nel settore degli pneumatici per mezzi pesanti di Miriam Spada

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okian Tractor King è un nuovo pneumatico da motrice senza compromessi per i mezzi più pesanti e i terreni più difficili nell’ambito della silvicoltura, della movimenta-

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zione terra e delle costruzioni stradali. Il design, dal nuovo modello di battistrada alla carcassa fortificata, è a dir poco rivoluzionario nel settore degli pneumatici per mezzi pesanti.

Le esigenze di uno pneumatico da motrice definitivo sono diventate complicate da soddisfare in quanto i pesi dei macchinari, i cavalli motore e la velocità su strada sono aumentati. Per la sicurezza e la sostenibilità


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Nokian Tyres Nokian Tyres è il produttore di pneumatici più a nord del mondo e una delle aziende più sostenibili del settore. Offriamo tranquillità in tutte le condizioni, sviluppando pneumatici di alta qualità, sicuri ed eco-friendly per auto, camion e macchinari pesanti. Siamo particolarmente conosciuti per i nostri innovativi pneumatici invernali. Il nostro Gruppo include anche la catena Vianor, specializzata nella manutenzione dei veicoli e nei servizi legati agli pneumatici. Nel 2017, il fatturato l’azienda ha realizzato un fatturato di circa 1,6 miliardi di euro e impiegato circa 4.600 persone. Nokian Tyres è quotata al NASDAQ di Helsinki. Ulteriori informazioni: www.nokiantyres.com

ai tagli e alle forature conseguenti alla silvicoltura, al movimento terra e ai lavori di costruzione di strade. Molti pneumatici “lug” soffrono problemi di vibrazione, complicazioni all’aumentare della velocità e usura. Il Tractor King di Nokian garantisce piacevolezza di guida anche a velocità elevate. La sua durabilità, resistenza all’usura e processo produttivo rispettoso dell’ambiente ne fanno una scelta sostenibile per la silvicoltura moderna, dando al conducente tranquillità in tutte le condizioni.

della silvicoltura, del movimento terra e della costruzione di strade, Nokian Tyres presenta il nuovo Nokian Tractor King. Grazie a straordinarie doti di durevolezza e trazione di questo pneumatico, la potenza dei trattori viene trasferita a terra come mai prima, spingendo oltre i confini di ciò che si può fare con una motrice.

Tranquillità in tutte le condizioni Nokian Tractor King è rivoluzionario dalla superficie al nucleo. Ha essenzialmente la carcassa di uno pneumatico pesante per il movimento terra, completato da cinture in acciaio, strati extra di corda e fianchi rinforzati con fibra aramidica. Questo combinato insieme ad un forte composto di gomma, lo rende estremamente resistente

Principali caratteristiche ▶▶ Bordi di trazione maggiori del 50% Rispetto ad un modello lug convenzionale. Il modello di battistrada com-

pletamente nuovo offre aderenza su tutti i terreni dall’argilla appiccicosa alla sabbia sciolta. ▶▶ M a s s i m a velocità 65 km/h Chilometri economici. Design innovativo, resistente all’usura per un chilometraggio comodo ed efficiente in fatto di costi. ▶▶ Elevata capacità di carico di 320 kPa Durevolezza nelle condizioni più esigenti. Il nucleo rivoluzionario e il design laterale per una resistenza topclass alle forature.◀

CODICE DI PRODOTTO

MISURA

DISPONIBILE

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Test in cava > Volvo Trucks

L’alternativa Trucks L’evento alla cava di Palosco (BG) è stata un’ottima occasione per capire quanto Volvo Trucks tenga a un mercato piccolo eppure di estrema importanza: il cosiddetto Severe, le macchine per impieghi gravosi di Manuela Cortesi

L’

8 giugno con sei macchine testabili in due percorsi differenti – con dossi, buche e guadi, tutto il necessario per metterle alla prova – Volvo Trucks ha mostrato quanto la tecnologia sia diventata una compagna affidabile e indispensabile anche, e soprattutto, in cava. Oltre alle novità dal punto di vista delle innovazioni tecnologiche, è stato interessante capire quanto macchine apparente-

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mente lontane dal mondo earth-moving siano ormai facilmente convertibili – e con risultati più che soddisfacenti – per diventare protagoniste assolute del regno cava. Certo, i trucks la strada ancora non riescono a tracciarla, ma le prestazioni iniziano davvero a somigliare a quelle di un dumper, con alcuni vantaggi notevoli per coloro che cercano una macchina impiegabile su più fronti ed economicamente meno impegnativa.

Un mercato in crescita Claudio Gallerani, Direttore Commerciale di Volvo Trucks Italia, ci ha parlato del mercato per impieghi gravosi, il cosiddetto “Severe” Volvo. Gallerani ricorda il tempo pre-crisi: «Il segmento fatturava sopra le 5mila macchine. Con la crisi siamo arrivati sotto le mille, ora siamo a più di 1.700 (Volvo Trucks Italia). Certo la ripresa non è vertiginosa ma è anche vero che i clienti sono cambiati. Si richiedono macchine più


Claudio Sivilotti

Product Manager di Volvo Trucks Italia

Claudio Gallerani

Direttore Commerciale di Volvo Trucks Italia

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21/06/18

17:06

flessibili che possano venire utilizzate non solo in cava. Ma il mercato anche è cambiato. In questo segmento Volvo Trucks Italia, quando immatricolava sulle 5mila macchine, copriva un 4-5% del mercato. Oggi questa percentuale è raddoppiata in pochi anni, grazie all’FMX e alla versatilità delle sue applicazioni: siamo arrivati a conquistare una quota del 12,3%.» Interessante è confrontare la crescita anno per anno: un +22% da maggio 2017 (625 immatricolazioni) a maggio 2018 (766). Il mercato del Severe fa cifre forse non

I PERCORSI

esorbitanti, ma è la crescita chiaramente a essere impetuosa e interessante. Claudio Sivilotti spiega che il settore Severe è un ottimo banco di prova per le tecnologie Volvo: «Quello che funziona in cava, in ambienti così estremi, con polvere e fango, certamente funzionerà anche su strada. La svolta in questo senso c’è stata nel 2013, in particolare per quello che riguarda il cambio automatico: in cava si può andare completamente in automatico, ti devi fidare di lui, ormai è in grado di soddisfare le condizioni più gravose.» In Volvo dicono di assistere a un vero e

Percorso Agility

Partenza Prove

Percorso Performance

Mr. Arvind Poddar

Presidente e CEO di BKT

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Test in cava > Volvo Trucks

FMX 500 8*6 CARRO

Una curiosità sulle colorazioni. Volvo ha a disposizione una palette di colori che prevede oltre mille tinte e permette al cliente la massima personalizzazione, rimanendo però entro alcuni limiti: in caso la tinta richiesta non superi gli standard qualitativi di durata, Volvo guida il cliente verso un’altra tinta garantita, che non sbiadisca col tempo

proprio crossover tra cava e strada: sono due mondi che si stanno mescolando, tendenza questa frutto anche della crisi economica che ha estremizzato il mondo dei trasporti in generale. «L’FMX, nato per il cantiere, in realtà si sta rivelando vincente anche su strada.» Parallelamente l’FH, uno “stradalissimo”, lo vediamo allestito per cava: il crossover è nel dna Volvo grazie al paraurti alto che ha permesso di alzare la macchina, irrobustirla e rientrare nei parametri del mezzo d’opera con un comfort cabina da veicolo stradale. «Oscilliamo tra due mondi: l’estrema personalizzazione da un lato, macchine versatili dall’altro. Alcuni chiedono macchine sartoriali: ci sono clienti che vogliono una macchina di un certo tipo perché così riescono a completare lavori che altri non riuscirebbero a fare con soluzioni convenzionali. Per esempio alcuni vogliono una macchina molto bassa ma con una portata elevata degli assi, quindi devono optare per un telaio basso, perché magari deve passare in una struttura all’interno. E con il controllo da remoto, dunque senza il bisogno di altro, lo stesso operatore può scendere e avere il massimo controllo del mezzo: polivalenza e personalizzazione.»

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La parola alle macchine ▶▶ FMX 460 4*4 CARRO Destinato al percorso agility, nello specifico la macchina disponibile montava attacco per lama sgombraneve. ▶▶ FMX 500 8*6 CARRO Macchina davvero interessante: alla prova si superano i timori di trovarsi davanti a una macchina sì robusta ma poco dinamica. Questo Volvo è pneumatico posteriore, con primini e tutte quelle che sono le nuove tecnologie per la cava, come il controllo automatico della trazione: non serve avere la trazione integrale sempre inserita quando è chiaro che viene utilizzata al massimo per un 5% dell’utilizzo. Provare per credere.

▶▶ FH 500 8*4 CARRO «Volevamo chiamarlo “X”, perché un po’ lo è», spiega Claudio Sivilotti. Il paraurti robusto ne ha sdoganato l’utilizzo tra fango e polvere. È pensato per il cliente che fa tanto trasporto su strada quindi ha bisogno di un elevato comfort interno, e che magari consegna o preleva inerti in zone lontane e, visti i limiti delle ore di guida, deve riposare. È la macchina che risponde a questo mercato particolarissimo che è già una realtà, e inoltre permette di «sterzare in un fazzoletto senza spaccarsi la schiena grazie al VDS.» ▶▶ FMX 500 8*4 CARRO Un classico da cava, doppio asse frontale da 20 ton da impiegare magari con una gru retrocabina. Primino ultralento: si sale a 500 giri. ▶▶ FH 540 8*4 CARRO I suoi punti di forza anche in cava si scoprono in un modo soltanto: alla guida.


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VDS EVO: il nuovo Volvo Dynamic Steering

FMX 460 4*4 CARRO

Trazione: quando serve

I-Shift

La trazione permanente? Inutile secondo Volvo. È testato che viene impiegata per un 5% del tempo lavorativo, cava compresa. Perché allora avere l’asse perennemente innestato? Ecco che Volvo ha realizzato un sistema automatizzato di inserimento della trazione (Controllo automatico della trazione, ATC). L’operatore deve pensare a una cosa sola: al volante. Una spia avvisa l’operatore in caso di innesto automatico, comunque sempre attivabile manualmente in caso l’operatore decida sia necessaria.

Anche l’autista da cava deve convincersi e credere nel camion: sono stati fatti trattamenti di rinforzo del cambio e dei componenti vitali per consentirgli di fare trasporti in condizioni estreme. E sono nati i primini: si allunga il rapporto finale, a garantire lo spunto ci pensano loro con rapporti di 1/19, 1/32: a 500 giri al minuto il camion praticamente cammina a 0,5 km/h. Una lumaca, sì. Però ne vale la pena: si può vantare una precisione di manovra micrometrica, calibrando al massimo la posizione.

Il nuovo VDS permette un doppio vantaggio: da un lato un grande miglioramento della morbidezza dello sterzo, che diventa meno faticoso per l’operatore per esempio nel ritorno in posizione centrale e nelle manovre. Nella guida a bassa velocità infatti la resistenza dello sterzo si riduce del 75% circa. Inoltre il VDS è concepito per eliminare le vibrazioni e le irregolarità delle strade dissestate. Ma la vera rivoluzione è la guida assistita, che interviene quanto si vuole ed è davvero profilabile a seconda delle necessità e delle preferenze. Da settembre nei veicoli sarà disponibile un nuovo livello di guida assistita, ancora più attento e ancora più ricco di opzioni. Avvertimenti sonori, correzioni dello sterzo: in caso di sbandata, il camion ripristina la traiettoria e chiede all’utente di riprendere il possesso del mezzo. Tramite il touch screen l’operatore può, in base alle condizioni di guida, aggiustare la sensibilità del VDS: «L’operatore può valutare che in una certa condizione sia più adatta una risposta secca del mezzo piuttosto che una risposta progressiva: ecco che tramite lo schermo il VDS è impostabile comodamente, a partire da 5 scenari già previsti.»

INFO Volvo Trucks Italia Corso Europa 2, Boltiere 24040 Zingonia (BG), Italia I giornalisti durante la conferenza stampa

Tel - +39 035 889325 Web - www.volvotrucks.it

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Test in cava

FMX 500 8*4

A telaio con sollevatore dell’asse

Visti da vicino FMX 500 8*4 a telaio con sollevatore dell’asse Tra le novità presentate, il VDS EVO, l’evoluzione del Dynamic Steering. «Per alcuni quest’ultimo era sentito come troppo molle, la macchina era percepita come troppo distante», spiega Luca Cantarelli (Product Manager). Da qualche settimana Volvo ne ha infatti introdotto una versione evoluta che permette di gestire i settaggi personalizzandoli: «è possibile sentire il volante al massimo, è possibile gestire la velocità del ritorno al centro del volante in manovra, è possibile gestire il controllo della corsia: insieme alle funzioni già presenti, lo sterzo corregge automaticamente. In caso di perdita della trazione, il veicolo si riporta in automatico sulla linea corretta: le cosiddette “chiusure a libretto” diventano impossibili anche su terreni a bassissima aderenza.» Un’altra novità è la possibilità di gestire lo sterzo da remoto senza applicare componenti

FMX 500 6*6 trattore

esterni allo sterzo, un vanto questo per Volvo. «Con una gru montata, è possibile muovere il veicolo dall’esterno limitando i rischi e gestendo salite e discese, tramite un’interfaccia montata nell’allestimento. Si tratta di un software dedicato.»

Impossibili in strada, grandi in cava Veicoli a 5 assi: l’FMX si può fornire, a livello di masse tecniche, 10 ton + 16 + 16 + 16: un totale di 58 tonnellate di portata. Si tratta di un valore, come si sa, incompatibile per le strade italiane ma che torna utile nell’ambito privato della cava. «L’FMX così equipaggiato diventa un buon sostituto del classico dumper, col vantaggio di avere minor costi di gestione rispetto a un dumper – si pensi anche solo a livello di pneumatici, o consumi di gasolio, un comfort impareggiabile in cabina, e la versatilità di utilizzo.» L’ultimo asse ovviamente è trainato e gemellato. Volvo offre un 5 assi già da fabbrica, non è trasformato o realizzato con spostamenti di allestimento.

FMX 500 6*6 trattore Meccanico, con trazione che si inserisce automaticamente. «Anche qui c’è un automatismo che permette di utilizzarla quando serve, a meno che l’operatore non decida manualmente di tenerla sempre inserita in caso di situazioni difficili: in fondo siamo noi gli occhi del camion.» Sospensioni meccaniche o pneumatiche? Per Luca Cantarelli è un dubbio che non ha più

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senso: «Alcuni clienti ancora prediligono le meccaniche, ma con le pneumatiche posteriori per esempio avrei il sollevatore dell’asse: da scarico andrei con un 4x2, con notevoli vantaggi nel consumo e inoltre avrei un’usura omogenea del pneumatico, non essendoci trascinamenti. C’è qualcuno ancora diffidente ma sono davvero tanti i vantaggi, e ora c’è un ricambio generazionale che sta mettendo in moto un vero passaparola sui vantaggi della tecnologia pneumatica. Vedremo nei prossimi mesi.»

Il massimo della compatibilità «Volvo consente di realizzare un 6*6 su richiesta: si prende un veicolo 6*4 con il sollevatore dell’asse e si posiziona la trazione idrostatica anteriore.» Si evita il trascinamento, è un veicolo 4*2 che all’occorrenza dunque diventa 6*6. Il massimo della compatibilità.◀

Luca Cantarelli Product Manager


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Alla guida: noi proviamo il Volvo FH 500 8*4 ▶▶ Cabina La cabina è più comoda rispetto al fratello FMX e risponde alle richieste del cliente più esigente che macina km anche su strada e non vuole rinunciare al comfort. ▶▶ Trazione: non pensarci più Il sistema di gestione automatica della trazione fa il suo dovere, ed è sempre comunque gestibile: l’operatore può ogni volta lo ritenga necessario inserirla manualmente. Quando la trazione viene inserita, una spia luminosa sul cruscotto lo segnala chiaramente. La partenza in salita è assistita: strumento questo utile anche in virtù del cambio automatico, in caso il camion si “prenda il suo tempo” per scalare la marcia in salita. ▶▶ Il frenomotore: lento è meglio 0-1-2-3: diversi livelli di frenomotore per una discesa imperiosa. La potenza del frenomotore si sente tutta anche in discese ripide, affrontabili in totale sicurezza.

Guglielmo Zorzi (Ditta Scheggia) L’autista dell’FH 8*4

▶▶ Un primino da paura Il camion decide in automatico di inserire da solo una marcia ideale per i carichi pesanti e che permette di manovrare in totale sicurezza: il primino. La capacità di spunto migliora inesorabilmente e la sollecitazione sulla frizione si riduce del 75%. Tranquilli fino a 325 tonnellate di carico. ▶▶ Un riposino L’FH è il mix cava-strada che tanti richiedono: il letto c’è, eccome, e si può inclinare fino a 55°.

FH 500 8*4 Carro (B-808415) TIPO CONFIGURAZIONE ASSI PASSO MOTORE COPPIA CAMBIO TIPO PONTI POSTERIORI RAPPORTO AL PONTE PNEUMATICI SOSPENSIONI ANTERIORI SOSPENSIONI POSTERIORI TELAIO FRENI AUSILIARI CABINA SEDILE GUIDA SEDILE PASSEGGERO RIVESTIMENTO SEDILI

VOLVO FH 500 8x4 Carro 4.600 mm D13K500 Euro 6, 1.000-1.400 giri 2.500 Nm 1.400-1.800 giri I-Shift AT2612F, 12 marce + un primino, 4 retromarce + 2 retromarce ridotte RTH2610F, Tandem a doppia riduzione con portata di 26 ton 3,33 Anteriori 385/65R22,5 Goodyear MSS II, Posteriori 315/80R22,5 Goodyear MSD II Paraboliche con portata di 20 ton Pneumatiche (RADD-G2) con portata di 21 ton Extra alto con longheroni da 300mm (spessore 8mm) Freno motore potenziato Volvo VEB+ Cabina letto bassa FH-SLP sospensioni meccaniche anteriori e pneumatiche posteriori Comfort, sospensioni pneumatiche, riscaldato e cintura integrata (DST-CF5) Standard senza sospensioni Tessuto

CONSTRUCTION NEWS

Primino e retromarce ridotte; Volvo Dynamic Steering (VDS); Sollevamento asse tandem; doppio filtro aria

ALTRE CARATTERISTICHE

Riscaldatore autonomo cabina-motore; Presa di forza al motore con pompa idraulica con frizione; Remote control; indicatore di carico sugli assi; Fari bi-xeno da cava; lampeggianti a LED sulla barra anteriore

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L’evento > Faster

La volontà di eccellere All’evento organizzato da Faster svoltosi durante le giornate del 16, 17 e 18 maggio, il messaggio era chiaro: porsi tra le eccellenze italiane di Manuela Cortesi

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F

aster ha voluto fare le cose in grande per dire a tutti che i suoi prodotti sono ottimi anche per il construction. Un evento strutturato in tre giornate (16, 17 e 18 maggio), un chiaro inno alle eccellenze italiane alle quali Faster dichiara apertamente di ispirarsi: il buon cibo, Leonardo da Vinci e non ultima la Formula 1. L’invito era rivolto soprattutto ai costruttori del mondo movimento terra, perforazione e sollevamento: Faster ha voluto aprirsi al confronto per dimostrare che dietro a una storia legata soprattutto al settore agricolo si nasconde la voglia e la forza di conquistare il regno del construction equipment.

Workshop e molto altro Le giornate si sono alternate tra workshop interattivi – dove l’ultima parola spettava sempre al cliente, un’interessante visita allo stabilimento produttivo di Rivolta d’Adda e momenti di approfondimento sulle dinamiche aziendali. I richiami alle eccellenze sono stati un buon pretesto per le parentesi di svago: c’è stato un divertente excursus di Giancarlo Bruno – ingegnere e poi commentatore tecnico, che ha raccontato la sua lunga esperienza in Formula 1, e un’emozionante visita serale al Cenacolo di Leonardo.

Una struttura italiana Se l’headquarter e il maggior sito produttivo si trovano vicino a Milano, a Rivolta D’Adda, la Faster ha saputo nel corso degli anni ritagliarsi spazi a Toledo (OH) negli Stati Uniti, a Langenfeld in Germania, a San Paolo in Brasile, a Shanghai in China e a Pune in India. Lo stabilimento a Rivolta D’Adda copre in tutto 53mila m2 ed è la sede principale dell’azienda: oltre ai vertici direzionali, Rivolta D’Adda copre la maggior parte della produzione.

Le eccellenze italiane: Leonardo da Vinci e la Formula 1

La visita al cenacolo di Leonardo e l’intervento di Giancarlo Bruno sulla Formula 1

I ritmi milanesi Sono circa 40 le tonnellate al giorno di volumi che vengono lavorati all’interno dello stabilimento di Rivolta D’Adda, per un totale di 160mila pezzi prodotti al giorno. Ma quello su cui si punta è ovviamente il settore Ricerca e Sviluppo: la fabbrica vanta una bella area test e sono 25 gli addetti a tempo pieno nel settore. Sono ben 88 i brevetti, di cui 47 ancora attivi – il che significa una media di 5 brevetti l’anno.

E-commerce: più vicini ai clienti Vanto di Faster è un e-commerce pensato per i clienti: le informazioni sono fruibili senza intermediari ed è possibile vedere con immediatezza la disponibilità dei pezzi, che vengono poi spediti velocissimamente. Statistiche e documentazione sono scaricabili, così come di facile accesso è la sezione delle possibili applicazioni.

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L’evento > Faster

La sede a Rivolta D’Adda

Durante le giornate dell’evento è stato possibile visitare la sede nonché principale stabilimento produttivo di Faster a Rivolta D’Adda, nei pressi di Milano

I prodotti unici: MultiFaster Il MultiFaster – ovvero un unico sistema di combinazione di più linee – può essere impiegato in un mercato davvero frammentato: gru, macchine per fresatura a freddo, benne a frantoio, macchine multi-utility, escavatori compatti e macchine per la demolizione. L’innovativo PSA06, l’ultimo arrivato, permette sia la connessione di linee multiple, sia la connessione di linee singole, grazie alla tecnologia dei “bottoni” colorati, che disconnettono le linee singole e permettono di identificarle. Il PSA06 è protetto da intrusioni di polveri o acqua nel meccanismo. E per concludere, l’intuitivo sistema di codifica a colori permette di legare ogni attacco al posto giusto.

FHV: quando il lavoro si fa duro

… e Casting Solutions Dal design semplice e intuitivo, si tratta di blocchi di ghisa complessi a più innesti. Il 4BD4FH – ora portato a 5 innesti, è il perfetto esempio della filosofia Faster “easier to connect”, pensato per le pale compatte. Può essere installato in verticale o in orizzontale e customizzato a seconda delle esigenze del cliente. Possibilità di connessione con pressione residua nel maschio.

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Gli innesti faccia piana a vite sono concepiti con una placcatura in zinco-nichel che li rende resistenti anche nelle situazioni più dure, come nei lavori di demolizione o costruzione. Sono infatti in grado di evitare l’ingresso di materiale indesiderato, specialmente polvere. Ora Faster lancia la linea FHV 3.0, ancora migliorata nella protezione dell’innesto da intrusioni di polveri o acqua e ancora più resistente alle alte temperature (da 100 si è passati a 120°C).◀


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Intervista a Stijn Vriends, CEO Faster Una piccola realtà quella di Faster, ma che nell’ultimo anno è cresciuta moltissimo. «Sì, ben il 17% di fatturato in più nell’ultimo anno. Abbiamo avuto una crescita fisiologica, ma soprattutto abbiamo aumentato in fabbrica il numero dei turni: oggi lavoriamo su 4 diversi turni nelle lavorazioni meccaniche. Le macchine così lavorano anche il sabato, e paradossalmente i dipendenti hanno anche più tempo libero: il lavoro si è ridotto a 33 ore a settimana, con una maggiore rotazione. Ciò ha comportato un incremento delle assunzioni.»

Stijn Vriends (CEO) e Annamaria Chierici (Marketing Manager)

E riuscite a evadere tutti gli ordini?

«Ci proviamo: la verità è che avremmo potuto produrre anche molto di più e saremmo comunque riusciti a vendere tutti i nostri prodotti. Agricolo e construction equipment, i nostri due settori, sono attualmente in crescita e con il mercato siamo cresciuti anche noi. Posso dire che Faster è riuscita ad andare bene anche in tempi di crisi: Faster è sempre stata in grado di crescere anche davanti a mercati in recessione, sia trovando nuovi clienti, sia creandosi nuove opportunità coi clienti storici.»

Anche nel 2009? «No, il 2009 è stato l’unico anno di non crescita, ma eravamo già in ripresa nel 2010.»

Quanto rappresenta per voi il construction? «Per noi occupa il 25% del fatturato: è il secondo segmento che serviamo. Siamo convinti che nel construction possiamo davvero crescere, abbiamo prodotti che crediamo siano ottimi anche per questo settore. Storicamente siamo conosciuti nell’agricolo: ci vorrà più tempo e investimenti per imporsi anche nel construction.»

Ci può spiegare i prodotti Faster? «Innesti rapidi di tutti i tipi. Abbiamo tre tipi di prodotto: uno sono gli innesti e questo fa quasi metà del nostro fatturato, poi abbiamo due tipi di prodotto che invece sono solo nostri, il Multifaster e i Casting Solutions, ovvero blocchi di ghisa lavorata con più innesti integrati.»

Cosa c’è nel futuro Faster? «Noi stiamo lavorando molto sull’automatizzazione e penso che nel futuro sarà sempre più facile interagire con il mondo robotizzato: ormai siamo in grado di insegnare alle macchine a imparare e a crescere con noi, il futuro è questo.»

INFO Faster S.p.A.

via Ludovico Ariosto, 7 26027 Rivolta d’Adda (CR) Italy T +39 0363 377211

F +39 0363 377333 info@fastercouplings.com http://www.fastercouplings.com

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Lubrificanti > Texaco Delo

Texaco Delo sbarca in Italia

Lo scorso 17 maggio si è svolta la conferenza stampa per il lancio sul mercato italiano di Texaco Delo, un unico marchio dell’azienda Chevron Lubricants dedicato alla famiglia di prodotti per veicoli commerciali e industriali

di Marianna Senni

L

o scorso 17 maggio si è svolta la conferenza stampa per il lancio sul mercato italiano di Texaco Delo, il brand dell’azienda Chevron Lubricants dedicato alla famiglia di prodotti per veicoli commerciali e industriali. L’azienda ha infatti deciso di allineare il proprio business europeo di lubrificanti a quello di Nord e Centro America, Asia-Pacifico, Medio Oriente e Africa, presentandosi globalmente con un unico marchio. Quindi oggi Texaco Delo riunisce per la prima volta

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sotto un unico marchio una linea completa di prodotti per applicazioni heavy-duty, su strada e fuori strada, che comprende oltre agli oli motore, fluidi per trasmissioni cinematiche, fluidi per riduttori finali, grassi e liquidi refrige-

ranti a lunga durata. Il lancio di Texaco Delo in Europa consentirà a Chevron Lubricants di mettere a frutto l’esperienza globale acquisita grazie al lavoro continuo svolto con OEM, partner commerciali e clienti finali, per lo sviluppo ex-novo o la riformulazione di prodotti e servizi. James Welchman, Marketing Manager EMEA di Chevron Lubricants così si pronuncia in merito: «Dal momento che OEM e clienti internazionali chiedono con sempre maggiore insistenza di poter accedere a prodotti di alta qualità in tutto il mondo, è di fondamentale importanza per Chevron riunire i propri lubrificanti per veicoli


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commerciali e industriali sotto un unico marchio riconosciuto a livello globale. Texaco Delo offrirà per la prima volta a clienti e partner una gamma completa di prodotti uguale in tutto il mondo. Il nostro obiettivo è quello di ottimizzare le prestazioni dei veicoli riducendone i costi operativi, migliorandone la durabilità dei componenti e, di conseguenza, massimizzandone l’affidabilità. Molti OEM e clienti globali vorrebbero poter acquistare lo stesso prodotto in tutti i paesi, pertanto, dove richiesto e dove possibile, verranno introdotte formulazioni globali. L’offerta Texaco Delo mette a disposizione dei clienti europei la forza e l’affidabilità del marchio Texaco, unite alla completezza e alle prestazioni comprovate della famiglia di prodotti Delo.» Alla conferenza stampa Brian Hayes, Chevron Channel Program Specialist, ha accolto i giornalisti presentando Chevron e ripercorrendone la storia che l’ha resa la quinta più grande azienda energetica integrata al mondo. 51.900 dipendenti e 2,7 milioni di barili di produzione giornaliera equivalente di petrolio sono solo alcuni numeri di Chevron Lubricants che commercializza i propri prodotti con i marchi Che-

vron® (America), Caltex® (Australia e Sud Africa) e Texaco® (Europa). Chevron oggi controlla tutta la filiera dell’energia, in particolare si occupa dell’esplorazione, della produzione e del trasporto di petrolio grezzo e gas naturale, inoltre raffina, tratta e distribuisce carburanti e lubrificanti, produce olio base e additivi e attraverso la propria rete globale di R&S sviluppa nuovi combustibili.

Delo: una storia di primati E Delo? Il marco Delo – originariamente acronimo di Diesel Engine Lubricating Oil – è nato nel 1936, anno in cui venne commercializzato il primo olio composito per motori diesel che ha reso possibile la progettazione di motori diesel ad alta velocità. Questa è stata un’importante innovazione perché prima di Delo l’olio era composto

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Lubrificanti > Texaco Delo

soltanto da olio base, Delo invece aggiunse all’olio base una serie di additivi in grado di garantire un netto miglioramento delle performance. Qualche anno dopo, nel 1953, Delo fu la prima al mondo a sviluppare un olio motore multigrado di successo e da allora Delo ha continuato a perseguire l’eccellenza, formulando nel 1998 il primo olio motore heavy-duty in grado di soddisfare le specifiche API CH4, Cummins CES 20076 e Mack EOM Plus per gli intervalli di cambio olio

estesi e, più recentemente, lanciando il primo olio a basse emissioni (API CJ4) formulato per proteggere i motori diesel che utilizzano carburanti con tenori di zolfo fino a 5.000 ppm. In questi 80 anni di storia quello che prima era il prodotto Delo oggi è diventato un marchio che comprende un’ampia gamma di prodotti sviluppati per applicazioni on-highway, off-highway (costruzioni, cave e miniere) e per il settore agricolo. «Per qualunque applicazione heavy-duty c’è un prodotto Delo dedicato», precisa Brian Hayes.

Bassa viscosità e resistenza alle alte temperature Alla conferenza stampa era presente anche Shawn Whitacre, Chevron Senior Staff Engineer, che è il responsabile della formulazione degli oli motore heavy-duty del marchio Delo e che ha illustrato ai giornalisti le caratteristiche che rendono i prodotti Delo degli ottimi alleati per la protezione dei componenti del motore.

Shawn Whitacre

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ISOSYN Technology È la strategia che Chevron usa per formulare i prodotti di alto livello Delo che prevede la combinazione di oli base di elevata qualità, additivi ad alte prestazioni e la competenza Chevron nelle formulazioni, che fornisce protezione ai componenti del motore diesel.

«L’efficienza del veicolo dipende da molti fattori diversi – motore, cuscinetti, pneumatici, trasmissioni, aerodinamica – e Delo gioca un ruolo fondamentale per migliorare l’efficienza del veicolo sia per quanto riguarda il motore sia per quanto riguarda le trasmissioni. Inoltre le attrezzature moderne richiedono fluidi in grado di soddisfare requisiti rigorosi, ma lo scopo di Delo non è solo quello di rispettare tali requisiti bensì superarli ottenendo fluidi ottimizzati che garantiscano ai propri clienti performance eccellenti».


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▶▶ Viscosità HTHS (High Temperature High Shear) La viscosità (HTHS – High Temperature High Shear) influisce negativamente sulle prestazioni di lubrificazione infatti gli oli più fluidi permettono un netto risparmio di carburante. Alcuni test hanno dimostrato gli enormi vantaggi in termini di efficienza energetica che si possono ottenere passando da un comune olio 15W-40 all’olio a bassa viscosità Delo 400 XLE HD SAE 5W-30. Poiché l’abbassamento della viscosità implica che il film protettivo antiusura sia più sottile, la riduzione della viscosità del lubrificante richiede profonde competenze per controbilanciare i possibili effetti negativi di questa riduzione e per far sì che l’olio a bassa viscosità garantisca comunque la durabilità dei componenti del motore.

da dopo pochi cicli e questo porta ad un aumento della viscosità che ha effetti negativi sul veicolo. Delo ha sviluppato tecnologie che rendono i propri prodotti particolarmente resistenti alle alte temperature e che riescono a mantenere la viscosità sotto determinati livelli.

Parola d’ordine: durabilità Non ha dubbi Brian Hayes quando afferma che la forza di Delo è la durabilità: «Ogni motore», afferma, «è progettato per una certa durata e il lubrificante deve consentire al motore stesso di durare tante ore quante sono quelle per cui è sta-

▶▶ Resistenza alle alte temperature e alla degradazione ossidativa

Un olio poco resistente alla degradazione ossidativa si degra-

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Lubrificanti > Texaco Delo

to progettato». Il concetto di durabilità ha significati diversi a seconda dei vari settori, in generale comunque si può tradurre in intervalli di manutenzione più lunghi, maggior durata delle attrezzature e maggior risparmio di carburante. Shawn Whitacre ha illustrato anche un altro importante aspetto che riguarda i prodotti Delo, ovvero che essi non vengono soltanto testati in laboratorio ma anche sul campo proprio per convalidare ulteriormente le prestazioni che si sono osservate in laboratorio. «Crediamo che il vero banco di prova per i nostri prodotti sia poterne verificare le prestazioni sul maggior numero possibile di motori e di applicazioni», afferma Shawn.

La gamma prodotti Delo Entriamo nel dettaglio dei prodotti Delo. Intanto è importante sottolineare che i prodotti Delo non solo rientrano negli standard API e ACEA ma soddisfano anche le esigenze dei costruttori di motori di tutto il mondo, tra cui – per citarne soltanto alcuni – CAT ECF-3, Cummins CES 20086, Volvo VDS-4.5, MAN 3575… ▶▶F luidi

per trasmis -

sioni

Il nuovo Delo SynAMT XV SAE 75W90 è un fluido sintetico ad altissime prestazioni per trasmissioni, da utilizzare con le trasmissioni manuali sincronizzate dei camion stradali. La sua formulazione garantisce intervalli di cambio olio estesi, oltre i 450.000 km, e una fluidità alle basse temperature che ne favorisce la rapida circolazione e svolge un’efficace azione antiusura durante gli avviamenti a freddo. Il suo alto indice di

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viscosità e la buona stabilità al taglio garantiscono la viscosità e lo spessore del film necessari per una lubrificazione efficiente alle alte temperature, e le sue caratteristiche antiattrito permettono di effettuare cambiate fluide per tutta la vita del prodotto. È in fase di lancio anche il nuovo fluido sintetico ad alte prestazioni, Delo Syn ATF XV, per trasmissioni automatiche studiato per applicazioni che richiedono un fluido per trasmissioni conforme alla specifica Volvo 97342. Grazie a una buona resistenza a morchie, vernici e depositi, favorisce il mantenimento costante della viscosità e protegge dall’usura ingranaggi, cuscinetti e frizioni, portando un considerevole risparmio di carburante. ▶▶ Oli per ingranaggi La nuova gamma di prodotti Texaco Delo propone anche gli oli per ingranaggi Delo Gear CGA SAE 80W90 e Delo Syn-Gear XPD SAE 75W85, entrambi una novità per il mercato europeo. In particolare, l’olio per ingranaggi Delo Gear CGA SAE 80W-90 garantisce elevate prestazioni e intervalli estesi di cambio olio. È formulato ap-

positamente per intervalli di cambio olio fino a tre volte più lunghi rispetto a quelli garantiti dagli oli minerali normalmente utilizzati per i riduttori finali e i differenziali heavy-duty. Questo olio aiuta a mantenere ingranaggi e cuscinetti privi di depositi, favorendo la resistenza allo sfregamento e all’usura. È conforme, tra l’altro, alla specifica MB 235.20. ▶▶ Grassi Tre nuovi grassi vengono da oggi commercializzati sotto il marchio Texaco Delo, Delo Grease ESI HD Moly 3% EP 1, Delo Grease ESI HD Moly 5% EP 2 e Delo Starplex EP 2. Quest’ultimo è un grasso multiuso a lunga durata e alte prestazioni, indicato per diversi tipi di cuscinetti utilizzati in condizioni umide, corrosive o in presenza di temperature elevate. ▶▶ O li

motore : nuove

formulazioni

Sono state inoltre introdotte nuove formulazioni per completare la gamma di oli motore Texaco Delo. La prima


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riguarda Delo 400 MGX SAE 15W-40, un olio motore heavy-duty Low SAPS ad alte prestazioni per applicazioni su strada e fuori strada che utilizzano carburanti diesel ad alto e basso tenore di zolfo (10-5.000 ppm). Delo 400 MGX SAE 15W-40 protegge i nuovi motori diesel a basse emissioni provvisti di sistemi di riduzione catalitica selettiva (SCR), filtro antiparticolato diesel (DPF) e ricircolo dei gas di scarico (EGR). È progettato per flotte miste di veicoli su strada e fuori strada e soddisfa i requisiti prestazionali di un’ampia gamma di motori diesel a quattro tempi, ad aspirazione naturale e turbocompressi. Delo 400 XLE HD SAE 5W-30 è una variante sintetica per oli motore per l’heavy-duty. Questo olio a elevatissime prestazioni è formulato per garantire un risparmio di carburante ottimale in un’ampia gamma di applicazioni su strada e fuori strada. La nuova formulazione soddisfa i requisiti dei motori diesel a quattro tempi a basse emissioni, naturalmente aspirati o turbocompressi, dei motori diesel datati e dei motori a gas. La sua formulazione comprende tecnologie avanzate di

additivazione Low SAPS con efficaci agenti antischiuma che garantiscono prestazioni disperdenti e detergenti per il mantenimento della pulizia, resistenza all’ossidazione e protezione antiusura e anticorrosione, a tutti i motori che soddisfano i requisiti sulle emissioni Euro VI costruiti da Volvo, MAN, Scania, Daimler, DAF e Iveco. Altre riformulazioni riguardano Delo 400 XLE SAE 10W-30, un prodotto ACEA E6/E9 per intervalli di cambio olio estesi con additivi Low SAPS, indicato per i motori che soddisfano i requisiti sulle emissioni Euro VI e Delo 400 XSP SAE 5W-40, un olio Low

SAPS che soddisfa le specifiche ACEA E9 ed è ideale per i climi freddi. Commentando la nuova gamma di prodotti Texaco Delo, James Welchman, Marketing Manager EMEA di Chevron Lubricants, ha dichiarato: «È un momento molto propizio per Chevron. Il lancio del marchio Texaco Delo ci ha permesso di riunire per la prima volta la nostra famiglia di prodotti. Crediamo che questo approccio, insieme all’allineamento globale delle nostre gamme di prodotti, sarà di immenso beneficio per i clienti che chiedono ai propri fornitori di lubrificanti durabilità e prestazioni al top».◀

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Lubrificanti > Texaco Delo

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