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L’Intermat di Parigi oramai alle porte, la sfida della fase Stage V, le alternative rappresentate dall’ibrido e dall’elettrico: è arrivato il momento di fare il punto su quanto sta accadendo sul fronte motori ed elettrificazione

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Sommario

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Kubota U36-4: urban solution Liebherr Ancora più tunnel Cangini Benne Attrezzature per il verde

IN COPERTINA > U.emme

Editoriale di Manuela Cortesi Direttore responsabile Emanuele Giovannini – emanuele.giovannini@scimedia.it Direttore editoriale Manuela Cortesi – manuela.cortesi@scimedia.it Hanno collaborato a questo numero: Vincenza Camaggi, Porfirio Ferrari, Emanuele Giovannini, Simone Mimuli, Umberto Piagnoni, Marianna Senni, Miriam Spada, Sandro Tozzi, Nino Venieri, Riccardo Zironi

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News > Le brevi a cura della redazione

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Ufficio amministrazione Tel. +39 0542 22601 – E-mail: info@scimedia.it

Speciale motori > Caterpillar

Stampa GRAFICHE MDM - Forlì Pubblicità Tel. +39 0542 22601 – E-mail: advertising@scimedia.it Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su MT, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta da SCI media srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. SCI media srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto a SCI media srl senza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore. Periodicità Sono previsti 8 numeri/anno, di cui 3 parzialmente in lingua inglese Spedizione Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/AUT.0023 Registrazione Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 913 del 22/07/1989 Iscrizione ROC: 29737

di un altro mondo Focus on

Speciale motori

L’Intermat di Parigi oramai alle porte, la sfida della fase Stage V, le alternative rappresentate dall’ibrido e dall’elettrico: è arrivato il momento di fare il punto su quanto sta accadendo sul fronte motori ed elettrificazione

Il rombo di CAT per Stage V di Simone Mimuli

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Speciale motori > Yanmar

Yanmar: motori fino a 155 kW di Simone Mimuli

MT Storia > Il XIX secolo

Progetto grafico e impaginazione Nico Ambrosino – nico.ambrosino@scimedia.it

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Anno XXIX n. 2 | marzo 2018

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Speciale motori > Volvo Penta p. 24

Ottimizzati per il futuro di Simone Mimuli

p. 66

Speciale motori > Dall’ibrido all’elettrico

p. 30

L’alternativa: dall’ibrido all’elettrico di Manuela Cortesi p. 68

Speciale motori > Kohler Engines

UNSTOPPABLE: la piattaforma globale Kohler KDI di Porfirio Ferrari p. 34

Focus attrezzature > Cangini Benne

Speciale motori > Kubota

Precisione e potenza per le attrezzature dedicate al verde di Miriam Spada p. 76

La risposta di Kubota di Miriam Spada p. 38

Pneumatici > BKT

Speciale motori > FPT Industrial

BKT: tutto per le pali caricatrici di Miriam Spada p. 78

Stage V: tutto pronto per FPT Industrial di Umberto Piagnoni

Focus macchina > CASE p. 42

Speciale motori > Federal-Mogul Powertrain

Redditività a ciclo continuo di Sandro Tozzi

p. 82

Focus macchina > Kubota U36-4

I nuovi cuscinetti senza manutenzione a marchio DEVA di Umberto Piagnoni p. 48

U36-4: urban solution di Miriam Spada

p. 86

Tunnel > Pale gommate Liebherr Speciale anniversario > U.emme

Quarant’anni di successi a cura della redazione

Ancora più tunnel per Liebherr di Umberto Piagnoni p. 90

p. 51 Compattazione > Weber MT

Speciale motori > Scania MT – Rivista Italiana del Movimento Terra SCI media srl Via Camillo Benso Conte di Cavour, 62 40026 Imola (BO) - Italia P. IVA 03618411205 - R.E.A. BO-533436 Tel. +39 0542 22601 - E-mail: info@scimedia.it www.scimag.news

Cosa succede in città di Umberto Piagnoni

p. 59

Sul territorio con professionalità e competenza di Miriam Spada p. 94

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Editoriale

Motori: contiamo fino a 5 di Manuela Cortesi

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e norme europee sulle emissioni per i motori utilizzati in mobili non stradali (NRMM, non-road mobile machinery) sono state strutturate come livelli gradualmente più rigorosi noti come standard Stage. Sono passati più di dieci anni dalla promulgazione della Stage I/II, una rivoluzione che inquadrò emissioni di trivelle industriali, compressori, pale gommate, bulldozer, camion non stradali, escavatori stradali, carrelli elevatori, attrezzature per la manutenzione stradale, spazzaneve, attrezzature di supporto a terra per aeroporti, piattaforme aeree e gru mobili. Le norme sulle emissioni Stage III / IV per i motori non stradali sono state adottate il 21 aprile 2004. Ora i tempi sono maturi per parlare della fase V: manca poco infatti. Il regolamento Stage V è stato proposto nel 2014 e attuato a livello legislativo nel 2017. Gli standard saranno efficaci dal 2019 per i motori di potenza inferiore a 56 kW e superiore a 130 kW, e dal 2020 per i motori da 56-130 kW. Ma cosa cambia? Il regolamento Stage V ha introdotto una serie di importanti novità. Intanto l’ampliamento della portata dei motori regolamentati: saltano agli occhi i motori ad accensione per compressione (CI) inferiori a 19 kW e supe-

riori a 560 kW, i motori con accensione comandata superiori a 19 kW e altri motori precedentemente non regolamentati; poi sono stati irrigiditi alcuni limiti di emissione per alcune categorie di motori, come i motori di 19-37 kW; e dulcis in fundo è stata calcata la mano sul limite di emissione delle particelle Stage V introducendo un limite nel conteggio del numero – non più dunque soltanto in riferimento alle dimensioni – di particelle (Pn), rendendo necessario l’uso del filtro antiparticolato (Dpf). Non è finita qui: entro la fine di quest’anno l’UE valuterà l’eventuale installazione di dispositivi di controllo delle emissioni nei motori non stradali attualmente in uso, mentre per la fine del 2020 si considererà se ridurre ulteriormente le emissioni inquinanti e una possibile identificazione dei tipi di inquinanti potenzialmente rilevanti che non rientrano nell’ambito del regolamento sulla fase V. Se la risposta dei costruttori non si sta facendo attendere, certo è che il progresso dallo Stage I allo Stage V ha richiesto sempre più risorse, sia per quanto riguarda la tecnologia sia per quanto riguarda difficoltà tecniche – soprattutto in merito alle dimensioni, tant’è che i produttori di motori han-

no soddisfatto esigenze diverse in fasi diverse. Nonostante il serio controllo delle emissioni per i motori a combustione interna abbia avuto i primi impulsi significativi negli Stati Uniti, negli ultimi anni – complice certo l’amministrazione Trump – c’è stato un notevole disinteresse da parte dell’EPA (Environmental Protection Agency). Quindi, mentre gli OEM europei meditano sulla prospettiva di ulteriori controlli oltre la Stage V, l’EPA non dà segni di voler seguire l’Europa con un fantomatico Tier 5. Stage V è la tappa di una lunga storia di spese e investimenti inevitabili in vista di un futuro che tuteli il nostro mondo. Ma vale anche la pena notare che gran parte della futura crescita della popolazione mondiale, e dove dunque avremo mercati realmente in crescita e rilevanti per le OEM, sarà in quelle aree che attualmente non hanno normative così severe sulle emissioni. Il rafforzamento dei controlli sulle emissioni nei veicoli fuori strada nei paesi in via di sviluppo, quando e se avverrà, inciderà direttamente sul costo delle macchine. Arriverà un giorno in cui conteremo tutti, ma proprio tutti, fino a cinque?◀

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News > Le brevi

SCANIA

Scania vince il prestigioso European truck test per il secondo anno consecutivo Per il secondo anno consecutivo, la nuova generazione di veicoli Scania è risultata essere la migliore nel test dei 1000 punti, una delle prove comparative più autorevoli d’Europa «Questo test non conferma solo le eccellenti performance in termini di consumi della nostra nuova generazione di veicoli, ma evidenzia anche le molte altre caratteristiche che contraddistinguono e rendono unici i veicoli Scania», ha sottolineato Alexander Vlaskamp, Responsabile veicoli industriali di Scania. «Abbiamo introdotto l’intera gamma di veicoli della nuova generazione in Europa ed avuto una risposta travolgente da parte del mercato.» Il test di quest’anno si è concentrato su cabine medio-profonde con potenza nell’ordine dei 450 CV. Il veicolo Scania R 450 era in gara con Mercedes Actros 1845 e Volvo FH 460.

Control con Active Prediction, la funzione Pulse & Glide e Downhill Speed Control, Scania ha migliorato ulteriormente le già eccezionali performance dal punto di vista dei consumi di carburante. Il nome della funzione “Pulse & Glide” deriva proprio dal suo funzionamento. Alla fase denominata “Pulse” è associato l’impulso di velocità iniziale seguita poi dalla fase “Glide”, letteralmente “planare” ovvero lo scorrimento in eco-roll, sfruttando al massimo l’energia cinetica del veicolo su percorsi collinari. Questa nuova funzione impatta positivamente sui consumi di carburante ed è stato un elemento determinante, tra gli altri, per decretare la vittoria di Scania nel test dei 1.000 punti. Il veicolo Scania è risultato essere inoltre il più veloce in ogni situazione comparativa, inclusa la fase iniziale di accelerazio-

ne, in tratti autostradali e in salita. La nuova generazione di veicoli Scania, in particolare, si è contraddistinta per la cabina, la catena cinematica e le prestazioni, per i consumi di carburante e il carico utile. In termini generali, Scania ha conquistato la vetta della classifica 2018 del test dei 1.000 punti con 954.5 punti, seguita da Mercedes con 943.2 punti e Volvo con 941.9 punti. A partire dal lancio della nuova generazione di veicoli, nell’autunno del 2016, Scania ha vinto moltissimi test comparativi e registrato eccellenti performance nei test individuali. I veicoli Scania hanno vinto tutti e tre i principali test comparativi europei precedenti, hanno battuto moltissimi record e ottenuto risultati sorprendenti in oltre 40 test individuali condotti in 11 paesi europei in cui sono stati valutati i consumi di carburante.

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Il test dei 1000 punti vede coinvolto un team internazionale di giornalisti esperti di veicoli industriali, chiamati ad assegnare dei punteggi secondo parametri soggettivi e rilevazioni oggettive. È organizzato dalla casa editrice tedesca ETM, tra le cui pubblicazioni vanta le riviste Lastauto Omnibus e Fernfahrer, in collaborazione con numerose tra le più importanti testate di settore d’Europa. Le prove vengono effettuate lungo un percorso di 180 chilometri nel sud-ovest della Germania. Con la recente introduzione della versione aggiornata dello Scania Cruise

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News > Le brevi HYUNDAI

Kaneka si aggiudica il Foreign Investment Trophy 2018 e HCEE è tra le aziende finaliste Lo scorso martedì 27 febbraio 2018, Hyundai Construction Equipment Europe (HCEE) ha partecipato alla cerimonia di conferimento dei premi Foreign Investment Trophy 2018 che viene conferito da Flanders Investment & Trade e riconosce un investimento significativo fatto da un’azienda internazionale nelle Fiandre. Geert Bourgeois, MinistroPresidente delle Fiandre, ha consegnato il premio a Kaneka in occasione della cerimonia per il 6° Foreign Investment Trophy organizzata presso la sede della Deloitte all’aeroporto di Bruxelles Cinque importanti investitori nelle Fiandre Hyundai Construction Equipment Europe, Axereal e la consociata Boortmalt, Kaneka, Novartis e Sappi erano tra le finaliste per il Foreign Investment of the Year Trophy 2018 e il premio è stato vinto da Kaneka. La cerimonia di premiazione del FIT sottolinea come i capitali stranieri rappresentino la principale leva per lo sviluppo economico e siano fonte di impiego nelle Fiandre. Nel 2017, le aziende straniere hanno iniettato 2,08 miliardi di euro nella zona implementando 215 nuovi progetti. Questi investimenti hanno portato a 5.377 ulteriori posti di lavoro, il dato più alto dal 2003.

I commenti di FIT «Hyundai Construction Equipment si sta espandendo nelle Fiandre da diversi anni. L’azienda coreana ha da poco aperto il suo quartier generale a Tessenderlo, dando nuovo impulso a que-

sto trend. Senza dubbio, la scelta è ricaduta sulle Fiandre per l’ubicazione strategica, centrale e logisticamente favorevole di questa regione nel cuore dell’Europa. Le Fiandre sono un luogo ideale non solo per la sede centrale di Hyundai Construction Equipment, ma anche per il suo magazzino, il centro di formazione europeo, il centro eventi e lo showroom», Lothe Verstraete, Vice direttore di Inward Investment Cina e Corea, FIT Bruxelles.

I commenti di HCEE Johan Thiels, Direttore amministrativo di HCEE, che ha rappresentato HCEE alla cerimonia di premiazione, ha detto: «Siamo lieti e orgogliosi di essere stati nominati per questo riconoscimento. Dopo che Hyundai Construction Equipment è diventata un’unità aziendale indipendente dal 1° aprile 2017, l’apertura della nuova sede centrale europea in Tessenderlo alla fine dello scorso

anno segna un altro passo importante verso l’obiettivo comune di essere tra i cinque produttori leader del mercato globale delle macchine da costruzione entro il 2023. L’importante investimento nelle Fiandre per far crescere la struttura serve ad aumentare il nostro successo in Europa. La struttura di Tessenderlo rappresenta un eccellente passo in avanti per la divisione europea. Sulla superficie di 81.000 metri quadri abbiamo raddoppiato la nostra produzione di componenti, e ora possiamo accogliere i nostri clienti e intensificare la formazione tecnica e commerciale della nostra rete di concessionari. I locali sono situati lungo la E313 che offre un’ottima accessibilità. Ultimo, ma non meno importante, questo investimento creerà ulteriori posti di lavoro nella regione. Tutto questo dimostra che HCEE è una realtà dinamica e in crescita. L’investimento segna un evento importante nella storia di HCEE in Europa».

Sopra: Johan Thiels, Direttore amministrativo di HCEE, con Geert Bourgeois, Ministro-Presidente delle Fiandre A sinistra: la sede centrale europea di HCEE a Tessenderlo

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News > Le brevi MOLLO NOLEGGIO

Mollo Noleggio inaugura la nuova filiale di Codogno (Lo)

Mollo Noleggio, azienda leader nel settore del renting professionale di macchine per il sollevamento aereo, movimento terra ed edilizia, ha inaugurato la filiale di Codogno (Lo), raggiungendo quota 26 centri noleggio in Italia direttamente gestiti. Presso la nuova filiale lodigiana i clienti troveranno l’esperienza, professionalità, competenza e ampiezza di gamma con cui Mollo Noleggio opera in Italia e all’estero. Il punto Mollo Noleggio di Codogno è infatti predisposto per il noleggio di piattaforme di lavoro aeree, mezzi per il sollevamento, autocarri, macchine movimento terra, macchine e attrezzature edili, wc chimici mobili e servizio spurghi, noleggio con operatore. È strutturato con un’area officina attrezzata e

ITALCEMENTI

Italcementi torna a crescere e consolida la propria leadership

Finalizzata l’acquisizione delle attività italiane di Cementir Italcementi ha perfezionato l’acquisizione di tutte le attività italiane di Cementir Holding, consistenti in una

struttura industriale formata da 5 cementerie a ciclo completo e 2 centri di macinazione, oltre che un network di terminal e impianti di calcestruzzo attivi sul territorio nazionale. La transazione si è conclusa a fronte di un cor-

rispettivo di 315 milioni di euro (enterprise value, cash and debt free). Gli asset di Cementir Italia e delle società interamente controllate CementiSacci e Betontir andranno ad aggiungersi alla struttura industriale Italcementi fino a oggi formata da 6 cementerie a ciclo completo, un impianto per prodotti speciali, 8 centri di macinazione del cemento, 113 impianti di calcestruzzo e 13 cave per inerti. «La giornata di oggi segna una tappa storica per la nostra società», afferma Roberto Callieri, amministratore delegato di Italcementi. «Per la prima volta dopo molti anni, torniamo a crescere in Italia, consolidando ancora di più la nostra leadership nel mercato italiano dei materiali per le costruzioni e riaffermando il ruolo di primo piano di Italcementi nel panorama industriale nazionale.» L’operazione è stata approvata a novembre dall’Autorità Garante della

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un’area dedicata ai corsi di formazione con rilascio patentini per l’uso dei mezzi d’opera: un vero e proprio centro specializzato per il noleggio professionale. Un parco macchine recente e all’avanguardia, un’offerta ampia e diversificata di prodotti e servizi, una costante attenzione al cliente, unitamente a cortesia, professionalità, precisione e puntualità sono caratteristiche che da sempre identificano Mollo Noleggio e che fanno di Mollo Noleggio il partner ideale a cui affidarsi per soddisfare le esigenze del cantiere, ottimizzare costi e tempi di lavoro e aumentare la produttività. Caratteristiche che da oggi i clienti possono toccare con mano anche presso la nuova filiale di Codogno in via Varalli Claudio 39.

Concorrenza e del Mercato, che ha posto alcune condizioni riguardanti la cessione di alcuni impianti. Le scelte a tale riguardo saranno definite entro i prossimi 5 mesi. «A soli 18 mesi dall’ingresso di Italcementi in HeidelbergCement Group, questo nuovo investimento conferma la fiducia del Gruppo nel nostro Paese e nella nostra società. Il nostro obbiet-

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tivo», conclude Callieri, «è chiaro: accelerare il ritorno, già iniziato nel 2016, alla redditività e sostenibilità del business, con una chiara ambizione sia finanziaria, sia temporale. Un percorso da attuare attraverso le necessarie sinergie, da coniugare con le nuove opportunità di mercato per i nostri prodotti, quelli tradizionali come quelli innovativi».

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News > Le brevi KOHLER ENGINES

First® Lego® League Italia 2018 fa tappa a Reggio Emilia 30 squadre di ragazzi dai 9 ai 16 anni si sfidano a colpi di costruzioni LEGO®. L’obiettivo è progettare, costruire e dare vita a robot autonomi che risolvano problemi reali in maniera innovativa Coinvolgere bambini e ragazzi in attività formative di apprendimento scientifico, aiutandoli a scoprire il mondo della tecnologia attraverso i famosi mattoncini LEGO®. È la missione di FIRST® LEGO® League, il campionato mondiale di scienza e robotica nato nel 1998 negli Stati Uniti da un accordo tra il colosso danese dei mattoncini e FIRST®, associazione americana che si occupa di valorizzare la scienza e la tecnologia. FIRST® LEGO® League sbarca in Italia nel 2012, con Operational Partner italiano la Fondazione Museo Civico di Rovereto, che anche quest’anno organizza e coordina le eliminatorie in tutta Italia, oltre alla finalissima, prevista dall’8 al 10 marzo a Rovereto. Sabato 27 e domenica 28 gennaio 2018 la selezione regionale per il Nord-Est Italia della manifestazione ha fatto tappa a Reggio Emilia, ospite di Kohler che per due giornate aprirà le porte del suo stabilimento alla città. L’azienda, che ha ereditato e fatto propri i valori dello storico marchio reggiano Lombardini, oltre a mettere a disposizione i propri spazi è diventata regional sponsor di FIRST® LEGO® League Italia, e ha individuato tra i propri collaboratori gli accompagnatori di squadra che seguiranno i diversi team durante tutte le attività del torneo. 30 le squadre partecipanti, composte da ragazzi dai 9 ai 16 anni, che si sono sfidate a colpi di LEGO MINDSTORMS, nel tentativo di progettare, costruire e dare vita a robot autonomi con l’obiettivo di risolvere in maniera innovativa problemi reali di grande interesse generale, ecologico, economico, sociale, applicando

la matematica, la scienza e la tecnologia. Il tema dell’edizione 2017-2018 è HYDRO DYNAMICSSM, una proposta per imparare tutto sull’acqua: come trovarla, trasportarla, usarla e averne cura. In palio l’accesso alla finale nazionale che, come già detto si terrà in marzo a Rovereto. Alla competizione hanno preso parte anche due scuole reggiane, l’Istituto Pascal di Reggio Emilia e l’Istituto Einaudi di Correggio, che hanno sfidato le altre squadre emiliane provenienti dalle province di Modena, Piacenza e Bologna, oltre a quelle della Lombardia, del Veneto e del Trentino Alto Adige. Sono 6 gli slot aperti per questa eliminatoria, quindi sono 6 - tre il primo giorno di gare e tre il secondo giorno - le squadre che si sono qualitificate per la finale di marzo. «Condividiamo con FIRST® LEGO® League Italia la volontà di mettere in contatto il mondo dei giovani e della scuola con la ricerca e l’industria», spiega Nino De Giglio, direttore Brand e Comunicazione. «Siamo orgogliosi di accogliere

in casa Kohler gli scienziati, i tecnici e gli ingegneri del futuro, sostenendo un progetto che rappresenta un’avanguardia nelle iniziative internazionali in Italia dedicate all’innovazione e all’apprendimento scientifico.» «FIRST® LEGO® League da quasi 20 anni avvicina i ragazzi di tutto il mondo alle problematiche scientifiche», ribadisce il presidente della Fondazione Museo Civico di Rovereto Giovanni Laezza. «Noi, come Operational Partner l’abbiamo portata in Italia dal 2012, seguendo la nostra mission, che ci vede da sempre come ente promotore della conoscenza scientifica. Oltre ad appassionarsi alla scienza divertendosi, migliaia di ragazzi avranno la possibilità di acquisire conoscenze e competenze utili al proprio futuro lavorativo e di avvicinarsi in modo concreto a potenziali carriere in ambito scientifico e ingegneristico.» FIRST® LEGO® League Italia è una manifestazione ad alta energia, simile a un evento sportivo, che conclude un’intensa fase di progettazione in cui le squa-

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dre sono coinvolte. La gara, infatti, si svolge anche su un altro terreno, quello del rigore scientifico: in una delle fasi del concorso ai partecipanti viene chiesto di presentare una vera e propria ricerca sul tema portante, con tanto di documentazione degli esperimenti e ipotesi di fattibilità dell’idea. Oltre alle manifestazioni, in programma una mostra di costruzioni LEGO® curata dall’associazione Aemilia Bricks, composta da appassionati che esporranno le proprie opere per l’intera durata dell’evento.

First® Lego® League FIRST® LEGO® League è un concorso mondiale per qualificazioni successive di scienza e robotica tra squadre di ragazzi dai 9 ai 16 anni (dalla quarta elementare alla seconda superiore, non obbligatoriamente della stessa classe o istituto) che progettano, costruiscono e programmano robot autonomi, applicandoli a problemi reali di grande interesse generale, ecologico, economico, sociale, per cercare soluzioni innovative. La manifestazione richiede ai suoi partecipanti di effettuare una ricerca con tutti i criteri caratteristici del protocollo scientifico su una problematica attuale. Oltre ad appassionarsi alla scienza divertendosi, i ragazzi acquisiscono così conoscenze e competenze utili al loro futuro lavorativo e si avvicinano in modo concreto a potenziali carriere in ambito sociale, scientifico e ingegneristico. La sfida segue le medesime modalità in tutto il mondo. FIRST® LEGO® League nasce dalla collaborazione tra LEGO® e FIRST® (acronimo dell’associazione americana For Inspiration and Recognition of Science and Technology, ovvero “Per l’ispirazione e la valorizzazione di scienza e tecnologia”). Per mettere sullo stesso piano concorrenti di età differenti, i promotori della competizione hanno pensato di proporre a tutti i partecipanti

l’uso esclusivo dei materiali LEGO MINDSTORMS per la realizzazione dei robot. Attualmente sono coinvolte 88 nazioni distribuite sui 5 continenti, le qualificazioni partono dalla fase regionale per proseguire in quella nazionale che fornisce l’accesso alle manifestazioni internazionali continentali e mondiali. Sono circa 300.000 i ragazzi di tutto il mondo che ogni anno partecipano alla FIRST® LEGO® League. Tra i partecipanti delle scorse edizioni, il 90% ha voluto imparare di più sui computer e sui robot, l’89% ha voluto imparare di più sulla scienza e sulla tecnologia, l’80% ha riportato una crescita di interesse nell’avere un lavoro che usa scienza o tecnologia quando sarà più grande.

First® Lego® League 2017-18 Hydro Dynamicssm FIRST® LEGO® League sfida ragazzi in più di 88 paesi a pensare come scienziati e ingegneri. Conoscere e comprendere a fondo tutti i processi che riguardano l’acqua è la sfida di HYDRO DYNAMICSSM per la stagione 2017-18. Le squadre, nel progetto, dovranno scegliere e risolvere un problema del mondo reale. Dovranno anche costruire, testare e programmare un robot autonomo usando la tecnologia LEGO MINDSTORMS per risolvere una serie di missioni nella gara di robotica. Nel corso di questa esperienza, le squadre seguiranno gli esclusivi Core Values, che valorizzano le loro scoperte, il lavoro di squadra e il Gracious Professionalism®, valore fondante di FIRST® LEGO® League.

La competizione FIRST® LEGO® League coniuga una fase di ricerca ed esposizione a una gara vera e propria di robotica. Ciò costituisce una peculiarità che la differenzia dai concorsi scientifici già presenti sul territorio nazionale ed europeo e dalle competizioni internazionali di robotica pura. L’evento si divide in 4 prove distin-

te ognuna delle quali ha uguale peso sul risultato finale. La più spettacolare è la gara di robotica, durante la quale le squadre dovranno realizzare e programmare, con materiale esclusivamente LEGO, un robot autonomo che realizzi il maggior numero delle missioni presenti sul tavolo di gara in 2,5 minuti. Oltre al progetto tecnico, ai ragazzi è richiesto di realizzare e presentare un progetto scientifico sulla tematica assegnata. Ultima prova è quella dei Core Values, la valutazione del team e delle sue dinamiche interne.

I promotori Il programma FIRST® LEGO® League nasce dalla collaborazione tra LEGO® e FIRST® (acronimo dell’associazione americana For Inspiration and Recognition of Science and Technology, ovvero “Per l’ispirazione e la valorizzazione di scienza e tecnologia”) e in ogni paese è sponsorizzato da aziende leader in tutti i settori. Fin dall’inizio il gruppo LEGO® ha supportato la crescita e il successo della manifestazione, contribuendo ogni anno allo sviluppo, all’organizzazione e al finanziamento di kit personalizzati per le sfide, set di robot, risorse di comunicazione di marketing, volontari e altro ancora. FIRST fornisce la visione e la missione generale per stimolare la partecipazione dei giovani e il loro interesse nei confronti di scienza e tecnologia. Il programma della FIRST® LEGO® League include lo sviluppo della sfida annuale, i criteri per il programma e per il torneo di campionato e il sostenimento dei documenti dei programmi. Il referente nazionale per l’Italia è la Fondazione Museo Civico di Rovereto. KOHLER, leader mondiale nella produzione di motori diesel e benzina, è sponsor regionale di FIRST® LEGO® League Italia.

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SAMOTER 2020

#Followthebeat per la 31ª edizione nuova data e giornata di preview Prima tappa del percorso di avvicinamento con il SaMoTer Day, a Verona il 28 marzo 2018 Cambio di data, dal 22 al 25 marzo, con una diversa collocazione, da domenica a mercoledì, e un’anteprima su invito, sabato 21, riservata alla stampa specializzata e ai top client delle aziende espositrici. Sono alcune delle novità con cui SaMoTer annuncia l’inizio del percorso di avvicinamento alla sua 31ª edizione, in programma nel 2020 alla Fiera di Verona. Il salone internazionale triennale dedicato al mondo delle macchine per costruzioni rappresenta il più importante appuntamento in Italia per un settore che, secondo gli ultimi dati disponibili dell’osservatorio SaMoTer-Prometeia, ha superato i 2,4 miliardi di euro di export nei primi 11 mesi del 2017. Anche per la prossima edizione, confermato il format vincente della precedente. Oltre alla parte espositiva e business, che nel 2017 ha visto la presenza di 450 aziende di cui il 25% estere, resta forte il focus su innovazione tecnologica, conte-

nuti e approfondimenti formativi per gli operatori. Insieme a SaMoTer, nel 2020 ritorna anche Asphaltica, il salone dedicato alla filiera dell’asfalto e delle infrastrutture stradali, organizzato insieme a Siteb (Associazione italiana bitume asfalto strade). Rinnovate, inoltre, le principali partnership strategiche con CECE (Committee for European Construction Equipment) e Unacea (Unione Nazionale Aziende Con-

struction Equipment & Attachments), mentre il SaMoTer Outlook, monitor sui dati del comparto, viene fornito ancora con la consulenza dal centro studi di Prometeia e il contributo informativo di Unacea. «Nel progettare SaMoTer 2020», spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, «proseguiamo il percorso di rinnovamento e sviluppo iniziato con l’edizione 2017 come dice il nuovo claim della campagna promozionale, #FOLLOWTHEBEAT. Abbiamo ricalibrato la data da febbraio a marzo, cogliendo le esigenze dei costruttori per offrire una partecipazione alla fiera sempre più su misura. Siamo al lavoro per rendere l’evento ancora più interattivo e dinamico, fornendo al contempo strumenti di market intelligence come il SaMoTer Day in programma il prossimo 28 marzo che inaugura la serie di iniziative offline della fiera. Tutto questo con l’obiettivo di rappresentare per le aziende un valido partner attraverso cui capitalizzare la ripresa del settore.»

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DOOSAN BOBCAT

Doppio festeggiamento ai Demo Days Doosan Bobcat Con la doppia celebrazione del 60° anniversario di Bobcat e dei 40 anni dall’introduzione sul mercato degli escavatori Doosan, gli organizzatori, le concessionarie e i clienti che a febbraio hanno partecipato ai Demo Days Doosan Bobcat hanno avuto più del solito da festeggiare. Tenutasi presso il Campus Doosan Bobcat di Dobříš, nei pressi di Praga, capitale della Repubblica Ceca, questa è stata un’ennesima edizione degli acclamati Demo Days. Premiati con la partecipazione di centinaia di clienti provenienti da oltre 30 paesi di Europa, Medio Oriente e Africa, i Demo Days hanno ancora una volta offerto l’occasione davvero unica di poter provare l’intera gamma dei più recenti prodotti Doosan e Bobcat in condizioni operative reali. I clienti hanno potuto inoltre discutere delle macchine e delle soluzioni pensate espressamente per le loro esigenze direttamente con gli specialisti di prodotto e i dimostratori Doosan Bobcat.

Due compleanni in uno Sostenendosi sulle robuste radici create da quella prima pala compatta che 60 anni fa ha dato vita al mercato mondiale delle attrezzature compatte, Bobcat continua a guidare questo settore, con una gamma senza pari di pale compatte e di accessori pensati per soddisfare ogni specifica esigenza dei clienti. Sessant’anni dopo, l’offerta Bobcat si è notevolmente diversificata e oggi l’azienda è anche produttore leader di escavatori compatti e sollevatori telescopici, con una gamma completa di entrambi i tipi di prodotti per i mercati di tutto il mondo.

400.000ª macchina da quando Doosan è entrata nel mercato delle macchine da costruzione. Nel 2018, Doosan è uno dei sei principali produttori mondiali di macchine pesanti per l’edilizia, con una gamma formidabile di escavatori cingolati e gommati, pale gommate e dumper articolati. Durante i Demo Days, l’area all’aperto viene sfruttata al massimo per dare ai clienti tutto lo spazio necessario per provare anche le più grandi tra le macchine Doosan, oltre che l’intera gamma di macchine e accessori Bobcat. Molti di questi prodotti sono presentati in scenari applicativi reali che dimostrano le grandi capacità delle macchine e degli accessori Doosan e Bobcat in segmenti di mercato come quello dell’estrazione mineraria, la manutenzione stradale, i servizi pubblici e le applicazioni forestali. Il campus di Dobříš è unico tra i numerosi stabilimenti Doosan Bobcat nel mondo. In quanto sede del Centro innovazione e del Centro formazione per la regione EMEA e con la possibilità offerta ai clienti di visitare anche lo stabilimento di produzione, dove viene fabbricato oltre l’80% delle macchine compatte Doosan Bobcat destinate al mercato EMEA, il campus di Dobříš è il luogo d’elezione per un evento come i Demo Days.

Inaugurato nel 2007 e ampliato nel 2015, il centro formazione occupa un’area di 6.000 m2 e offre formazione per l’intero portafoglio di prodotti Doosan e Bobcat, puntando a stimolare la crescita dell’azienda attraverso lo sviluppo delle competenze professionali, offrendo servizi di formazione di livello mondiale per il personale direttivo, gli addetti alle vendite e il personale tecnico di assistenza e supporto delle concessionarie e per i dipendenti Doosan Bobcat Il centro formazione occupa un grande edificio principale con quattro aule per i corsi di formazione, ognuna in grado di ospitare 25-30 studenti. Oltre alle aule, il centro formazione include anche uffici, cinque officine per la formazione pratica e un totale di 15.000 m2 per prove all’aperto utilizzati durante i Demo Days per le dimostrazioni delle macchine Doosan e Bobcat. Uno dei momenti più importanti dei Demo Days è, come lascia intuire il nome, il demo show, uno spettacolo che il nostro team di dimostratori professionisti rinnova a ogni edizione, con un allestimento scenico ogni volta diverso. La musica dal vivo, le performance artistiche, le luci laser colorate, gli effetti nebbia e i fuochi d’artificio hanno reso ancora più spettacolare la celebrazione dei due compleanni Doosan e Bobcat.

Oltre che i 40 anni di attività nel settore della fabbricazione degli escavatori, quest’anno segna anche la vendita della

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MERCEDES-BENZ

Ecocompatibile, completamente elettrico e silenzioso: nel 2018 prende il via la sperimentazione del Mercedes-Benz eActros da parte di clienti selezionati Nel 2016 Mercedes-Benz Trucks è stato il primo Costruttore a livello mondiale a presentare un veicolo industriale elettrico pesante. Nell’ottica di consolidare la propria leadership tecnologica, la Casa di Stoccarda compie ora il passo successivo, avviando la sperimentazione su strada del proprio Truck elettrico – l’eActros – da parte dei clienti. Dieci veicoli, suddivisi nelle due varianti da 18 e 25 tonnellate di peso complessivo, verranno consegnati nel corso delle prossime settimane ai clienti, che ne metteranno alla prova la funzionalità e la redditività nell’uso quotidiano in condizioni di lavoro reali. L’obiettivo a lungo termine è viaggiare in modalità silenziosa ed a zero emissioni locali nei centri urbani

con veicoli industriali prodotti in serie. «Daimler Trucks è sinonimo di leadership in materia di innovazione abbinata a un approccio realistico e pragmatico. Questa filosofia vale anche e soprattutto per la mobilità elettrica. In collaborazione con i nostri clienti, intendiamo accelerare lo sviluppo del nostro Mercedes-Benz eActros, affinché sia in grado di affrontare – sia sotto il profilo tecnico che economico – le condizioni di impiego gravose di tutti i giorni. Per questa ragione, abbiamo in primis predisposto una flotta pilota, affiancando, durante la relativa fase di sperimentazione, i nostri clienti nell’attività quotidiana nel settore della logistica. Al termine, saremo in grado di comprende-

re cosa rimane da fare sul fronte della tecnica, delle infrastrutture e dell’assistenza per rendere competitivo il nostro Mercedes-Benz eActros», ha dichiarato Martin Daum, Membro del Board di Daimler AG e Responsabile di Daimler Trucks and Buses. «Con il Mercedes-Benz eActros consegniamo ora ai nostri clienti un veicolo industriale elettrico pesante in versione a due e tre assi. Al riguardo, ci concentriamo inizialmente su trasporto e distribuzione merci in ambito urbano, le cui esigenze in termini di autonomia sono perfettamente compatibili con il nostro Mercedes-Benz eActros», ha aggiunto Stefan Buchner, Responsabile Mercedes-Benz Trucks.

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Flotta pilota composta da dieci veicoli industriali elettrici pesanti in consegna presso i clienti «Si tratta di un veicolo che abbiamo interamente sviluppato in funzione della mobilità elettrica. Rispetto al nostro prototipo, abbiamo apportato una serie di modifiche a livello tecnico: l’alimentazione è ora affidata a un totale di undici pacchi batteria; per il resto, abbiamo utilizzato il più possibile componenti già collaudati che sono pronti o prossimi all’uso nella produzione in serie», ha dichiarato Stefan Buchner, Responsabile Mercedes-Benz Trucks. Dieci clienti tedeschi e svizzeri, che operano in settori diversi, prenderanno parte alla prova su strada di questa flotta. Le aziende selezionate sono: • Dachser, Edeka, Hermes, Kraftverkehr Nagel, Ludwig Meyer, pfenning logistics, TBS Rhein-Neckar e Rigterink per la Germania; • Camion Transport e Migros per la Svizzera. Tutti questi clienti curano la distribuzione merci in ambito urbano, ma in settori e categorie completamen-

te differenti tra loro. La gamma spazia dai generi alimentari fino ai materiali da costruzione e alle materie prime in genere. I veicoli saranno impiegati dai clienti per svolgere le stesse attività attualmente affidate ai mezzi comunemente dotati di motori diesel. I veicoli presenteranno allestimenti differenti a seconda dei diversi requisiti operativi, quali versioni cassonate, frigo, silo o telonati. I conducenti dell’eActros seguiranno corsi di guida specifici per questa tipologia di mezzi. I clienti pilota proveranno i veicoli in condizioni di lavoro reali per dodici mesi, dopodiché i truck saranno affidati a un secondo gruppo di clienti per altri dodici mesi. «Andremo così incontro alle molteplici richieste dei clienti e saremo, al contempo, in grado di raccogliere una maggiore quantità di preziose informazioni», ha spiegato Stefan Buchner. «Il nostro obiettivo è produrre in serie veicoli industriali elettrici, destinati al servizio di distribuzione pesante in ambito urbano, economicamente competitivi e pronti per essere commercializzati sul mercato a partire dal 2021.»

Fino a 200 km di autonomia senza compromessi in termini di prestazioni di marcia e carico utile L’eActros adotta l’autotelaio dell’Actros come base di partenza. A parte questo, si tratta di un’architettura completamente impostata in funzione della trazione elettrica, con un’elevata percentuale di componenti realizzati ad hoc. L’asse motore, per esempio, è basato sul modello ZF AVE 130, che ha dato prova delle sue potenzialità e della sua affidabilità sugli autobus ibridi e con celle a combustibile di Mercedes-Benz ed è stato profondamente rivisto in funzione dell’eActros. Il corpo dell’asse è stato riprogettato ex novo e montato in posizione decisamente più alta, aumentando così l’altezza libera dal suolo di oltre 200 mm. La trazione è affidata a due motori elettrici asincroni trifase raffreddati a liquido, che funzionano con una tensione nominale di 400 volt e posizionati accanto ai mozzi delle ruote dell’asse posteriore. Ciascun motore eroga 125 kW di potenza per 485 Nm di coppia massima, che il rapporto di trasmissione converte in 1.000 Nm:

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News > Le brevi

le prestazioni di guida sono, pertanto, paragonabili a quelle di un truck diesel. Il carico massimo ammesso sugli assi si attesta sulle consuete 11,5 tonnellate. L’energia per un’autonomia fino a 200 km è fornita da batterie agli ioni di litio con una potenza di 240 kWh che, avendo già ottenuto buoni risultati presso la EvoBus GmbH, non possono più essere considerate come prototipi. «Grazie a queste sinergie all’interno del Gruppo, siamo in grado di condividere le esperienze, ridurre i tempi di sviluppo e ovviamente i costi», ha dichiarato Stefan Buchner. Le batterie sono alloggiate in un totale di undici pacchi: tre nell’area del telaio, gli altri otto al di sotto. Per motivi di sicurezza, i pacchi batteria sono protetti da alloggiamenti in acciaio. In caso di collisione, i supporti cedono e si deformano in modo da convogliare l’energia d’urto lontano dalle batterie, in modo

da prevenirne il danneggiamento. Le batterie ad alta tensione non forniscono solo energia per la propulsione, ma al veicolo nel suo insieme. Componenti ausiliari quali compressore per l’impianto frenante, pompa del servosterzo, compressore per l’impianto di condizionamento della cabina e cassone refrigerato (ove presente), ad esempio, sono tutti alimentati elettricamente. Le batterie scariche possono essere ricaricate completamente in un arco di tempo da tre a undici ore, presupponendo una potenza realistica compresa tra 20 e 80 kW dei singoli dispositivi di ricarica mobili all’interno del parco veicoli. Lo standard per la ricarica è il Combined Charging System CCS. La rete di bordo LV, dotata di due batterie tradizionali a 12 volt, viene alimentata attraverso le batterie ad alta tensione con l’ausilio di un convertitore CC/CC. In tal modo, nel caso in cui la

rete ad alta tensione si guasti o venga disattivata, viene garantito il corretto funzionamento di tutte le principali funzioni del veicolo come luci, indicatori di direzione, sistema di frenata, sospensioni pneumatiche ed i sistemi relativi alla cabina. La rete ad alta tensione può essere attivata solo a condizione che le due batterie LV (a bassa tensione) siano cariche.

Contributi per promuovere un ulteriore sviluppo sostenibile Lo sviluppo e la sperimentazione dei veicoli industriali elettrici pesanti nella distribuzione delle merci su strada si svolgono nell’ambito del progetto ‘Concept ELV²’, sovvenzionato in diverse misure con un contributo complessivo di dieci milioni di euro da parte del Ministero Federale dell’Ambiente (BMUB) e del Ministero Federale per l’Economia

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e l’Energia (BMWi). Uno degli obiettivi delle sovvenzioni riguarda l’analisi delle complesse sfide legate a sviluppo, implementazione e gestione dei veicoli industriali elettrici, che prevedono l’impiego di tensioni elevate (> 400 V), correnti elevate (fino a 1000 A), tecnologia delle batterie (prezzo, peso, affidabilità, durata, tempi di ricarica), autonomia e fabbisogno energetico, infrastruttura di ricarica e soluzioni logistiche, requisiti di sicurezza, compatibilità con le condizioni climatiche estive ed invernali nonché questioni relative al consenso dei clienti nei confronti di questa tipologia di veicoli. La flotta pilota affidata ai clienti sarà operativa almeno fino alla metà del 2020 e dovrà determinare, tra l’altro, il fabbisogno energetico a seconda dei differenti scenari d’impiego e la redditività dei truck elettrici oltre a confrontarne le prestazioni ambientali – nell’am-

bito di un ecobilancio – con quelle dei veicoli con motore diesel durante l’intero ciclo di vita. Le esperienze raccolte al termine della sperimentazione confluiranno, anche nel corso della prova stessa, nell’attività volta a ottimizzare i veicoli, mentre i risultati saranno pubblicati e consentiranno ai potenziali utenti sia di perfezionare la pianificazione dei rispettivi percorsi sia di sviluppare nuovi modelli di business nel settore della logistica.

Daimler è il brand leader nel settore dei veicoli industriali elettrici L’eCanter, prodotto dal Marchio asiatico FUSO, è stato il primo truck elettrico prodotto in serie a essere commercializzato a partire dallo scorso autunno. Anche l’eVito di Mercedes-Benz può essere ordinato dal novembre 2017 con consegne a partire dal secondo

semestre dell’anno. Sarà poi la volta dell’autobus completamente elettrico per il trasporto urbano Citaro e dell’eSprinter. I brand Daimler Trucks, Daimler Buses e Mercedes-Benz Vans saranno così in grado di soddisfare ogni esigenza di trasporto in ambito urbano con una gamma completa di veicoli elettrici. Oltre a carico utile e capacità di carico, i fattori chiave richiesti sono sostenibilità e riduzione dell’inquinamento acustico: è proprio a questo proposito, dove frequenti soste, rallentamenti ed accelerazioni sono la regola, che i vantaggi della tecnologia propulsiva elettrica a batteria si lasciano particolarmente apprezzare. Gli abitanti delle città beneficiano non solo di aria più pulita e minore rumorosità, ma anche di un altro vantaggio: i veicoli industriali elettrici sono perlopiù esentati dai divieti di circolazione.

HCEE

Nuovo direttore vendite per la Hyundai Construction Equipment Europe HCEE (Hyundai Construction Equipment Europe) annuncia la nomina di Jean-Philippe Pollet come nuovo direttore vendite delle apparecchiature di costruzione nel mercato europeo. In stretta collaborazione con le nostre filiali e la rete di concessionari europei, Jean-Philippe Pollet svilupperà e implementerà strategie commerciali incentrate su partnership a lungo termine garantendo al tempo stesso gli obiettivi commerciali di HCEE in Europa. Jean Philippe Pollet si trova nella nuova sede europea a Tessenderlo, in Belgio. «Siamo lieti di dare il benvenuto a Jean-Philippe Pollet nella nostra famiglia Hyundai», ha detto Alain Worp, Ammi-

nistratore delegato di HCEE. «Jean-Philippe è stato un grande leader commerciale in vari settori e siamo davvero entusiasti di averlo a capo del nostro reparto vendite delle apparecchiature di costruzione. Jean-Philippe è un accanito sostenitore della crescita del settore e come direttore vendite rafforzerà le sue capacità per portare il reparto vendite delle apparecchiature di costruzione a un livello superiore.»

parte di un team di professionisti dedicato a un marchio potente con una solida base per portare HCEE al livello successivo», ha affermato Jean-Philippe Pollet.

«Durante la mia carriera, sono sempre stato molto coinvolto nella distribuzione a livello internazionale e nello sviluppo delle vendite commerciali. Il mio scopo è quello di rafforzare e potenziare la partnership con la rete europea esistente di HCEE. Sono davvero entusiasta di far

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A Piacenza la seconda edizione del GIC - Giornate Italiane del Calcestruzzo L’evento è ancora lontano, ma le attività di preparazione sono già da tempo febbrili: Piacenza ospiterà infatti per la seconda volta, dall’8 al 10 novembre 2018, il GIC-Giornate Italiane del Calcestruzzo/Italian Concrete Days, l’unica manifestazione italiana dedicata alle macchine, alle attrezzature, ai prodotti e alle tecnologie per l’industria del calcestruzzo, la prefabbricazione e il ripristino delle strutture in cemento armato, anche in zone sismiche. La manifestazione, a cadenza biennale, ha già avuto un ottimo esordio durante la prima edizione del 2016, che ha ospitato 128 espositori diretti in rappresentanza di oltre 170 brand e oltre 2.600 visitatori qualificati. Ottimi anche i risultati ottenuti e il grado di soddisfazione degli espositori, tanto che la maggior parte di essi hanno già riconfermato la loro partecipazione, ripresentandosi quest’anno con superfici espositive ancora più ampie. Rispetto all’edizione precedente non mancheranno, naturalmente, le novità. Sono infatti previste due nuove aree tematiche: IDREXPO - Italian Demolition & Recycling Expo (all. Logo) e CONPAVITEXPO - Concrete Paving Technologies Expo (all. Logo). Idrexpo sarà dedicata alle macchine e alle attrezzature per il taglio e la demolizione delle strutture in calcestruzzo, ma anche a quelle necessarie per la selezione, il riciclaggio e il trasporto degli inerti. Tema di Conpavitexpo saranno invece i macchinari, le tecnologie e i prodotti chimici necessari per la realizzazione di pavimentazioni in calcestruzzo, i massetti e la loro manutenzione. Coerentemente con le nuove aree tematiche, verranno realizzati convegni e

workshop in collaborazione con le principali associazioni di categoria. È tra l’altro degno di nota il fatto che, rispetto alla prima edizione, il GIC sta ottenendo molti più patrocini da parte di sempre nuove associazioni, direttamente o indirettamente coinvolte nelle diverse aree tematiche trattate. Tra le “new entry” sono di particolare rilievo la Assiad (Associazione Italiana Produttori Additivi e Prodotti per Calcestruzzo) e il Conpaviper (Associazione Italiana Sottofondi, Massetti e Pavimentazioni e Rivestimenti Continui).

Il GIC: una manifestazione di rilevanza internazionale Già dopo la prima edizione, il GIC ha ottenuto la qualifica, certificata, di manifestazione italiana di rilevanza internazionale, grazie alla cospicua affluenza di partecipanti provenienti da Paesi esteri, la qual cosa consentirà alle aziende che esporranno al GIC 2018 di usufruire di un contributo sui costi di partecipazione. Questo fatto è destinato ad accrescere ulteriormente la valenza internazionale della mostra piacentina, anche perché parallelamente il GIC viene promosso sia attraverso un’intensa campagna di

comunicazione sulle più importanti riviste internazionali del comparto, sia con la partecipazione diretta ad eventi di fondamentale importanza per il settore, quali il World Of Concrete di Las Vegas e il The Big 5 Heavy di Dubai, manifestazioni considerate strategiche per le tipologie di macchine e prodotti esposti agli Italian Concrete Days, in quanto aprono le porte dei mercati del Nord America, ma anche del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA). Non mancherà, naturalmente, un’attività di promozione del GIC anche alle principali fiere europee del settore, quali i Betontage di Ulm, lo UK Concrete Show di Birmingham e l’Intermat di Parigi. Anche in occasione di questa seconda edizione del GIC-Giornate Italiane del Calcestruzzo/Italian Concrete Days verrà organizzata una serata di gala per la consegna degli ICTA-Italian Concrete Technology Awards il 9 novembre presso la Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni di Piacenza. Un importante momento di incontro e di riconoscimento per le imprese e i professionisti italiani del settore che si sono distinti negli ultimi diciotto mesi per la portata innovativa e i risultati delle loro attività.

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GRUPPO BMW - IVECO

BMW ha scelto IVECO per “Innovazione e Industria 4.0” Il gruppo BMW sceglie lo Stralis NP per testare la tecnologia LNG nelle sue operazioni logistiche nell’ambito del progetto “Innovazione e Industria 4.0” – Il costruttore tedesco BMW ha completato un progetto pilota con IVECO per testare i camion alimentati a Gas Naturale Liquefatto (LNG) impiegati in logistica, utilizzando un IVECO Stralis NP progettato per i trasporti a lungo raggio. Le aziende leader che operano a livello internazionale stanno ricorrendo sempre più spesso all’LNG per ridurre l’impatto ambientale delle proprie operazioni logistiche, senza compromettere l’efficienza e la convenienza. In anticipo sui tempi, IVECO investe da oltre vent’anni nella tecnologia del gas naturale, che considera da sempre la so-

luzione più matura e praticabile per il trasporto sostenibile. È pertanto l’unico costruttore a offrire una gamma completa di modelli Natural Power oltre allo Stralis NP: il solo vero camion a gas naturale per le lunghe distanze. Il test ha evidenziato come l’IVECO Stralis NP 400 alimentato a LNG sia stato in grado di completare con facilità il viaggio di andata e ritorno di 530 km tra Steyr e Ratisbona, utilizzando il metano liquefatto di un solo serbatoio. Questo carburante alternativo offre la maggiore autonomia nel trasporto di merci pesanti: con la trazione elettrica, per esempio, il viaggio di 530 km avrebbe richiesto diverse ricariche. Thomas Irrenhauser, che ha supervisionato la fase pilota per conto di BMW nell’ambito del progetto “Innovazione e Indu-

stria 4.0”, ha definito l’LNG «un’alternativa ragionevole e sostenibile al diesel» nel lungo termine. In un confronto tra le due soluzioni, le emissioni di ossidi di azoto sono fino al 60% inferiori, mentre i livelli di rumore durante il funzionamento si riducono fino al 50%. Le emissioni di particolato, poi, sono assolutamente trascurabili. Pierre Lahutte, IVECO Brand President, ha commentato: «Siamo molto fieri di come BMW abbia compreso la visione di IVECO per il futuro del settore, nella quale il gas naturale rappresenta il prossimo passo verso la sostenibilità. Il numero di costruttori internazionali e operatori logistici che scelgono l’LNG per i propri requisiti di trasporto è in rapido aumento. Molti stanno scegliendo IVECO per convertire le proprie flotte all’LNG, grazie all’esperienza da noi sviluppata nel corso degli ultimi 20 anni.» Il settore della logistica sta ricorrendo sempre più spesso al gas naturale per ridurre il proprio impatto ambientale e soddisfare le sempre più rigorose normative sulle emissioni, gestendo efficientemente le risorse. IVECO è stata la prima azienda a riconoscere il potenziale del gas naturale nel settore del trasporto commerciale: l’LNG può consentire un risparmio sul carburante dal 20 al 40% e una riduzione del consumo di quest’ultimo del 15% rispetto al diesel, garantendo l’ulteriore vantaggio di un funzionamento silenzioso, come ha dimostrato il Piek Quiet Truck Test, dove non sono stati raggiunti i 71 dB. I camion a LNG migliorano la qualità dell’aria, riducendo notevolmente le emissioni di CO2 e ossidi di azoto, arrivando praticamente a eliminare il particolato.

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VOLVO CONSTRUCTION EQUIPMENT

Il fatturato di Volvo Construction Equipment ha registrato un aumento del 28% nel quarto trimestre del 2017 Una maggiore competitività e un aumento della domanda hanno aiutato Volvo Construction Equipment a raggiungere buoni risultati nel quarto trimestre del 2017, con un aumento del fatturato del 28% nel corso di questo trimestre e del 31% nell’arco dell’intero anno Volvo Construction Equipment (Volvo CE) ha ottenuto buoni risultati nel quarto trimestre del 2017, contribuendo a far raggiungere alla sua società madre, il Gruppo Volvo, il massimo fatturato e le massime entrate operative mai raggiunte nella sua storia. Un miglioramento della competitività accompagnato da una crescita della domanda, soprattutto in Asia, ha aiutato Volvo CE ad ottenere un forte miglioramento del fatturato, delle entrate operative e degli ordini acquisiti. Nel quarto trimestre del 2017, il fatturato netto è aumentato del 28% raggiungendo SEK 16.733 M (13.110). Se si tiene conto dei movimenti valutari, il fatturato netto è ancora superiore (34%). Le entrate operative ammontano a SEK 1816 M (494), a cui corrisponde un margine operativo del 10,9% (3,8). Gli utili sono aumentati in seguito all’aumento del fatturato e a una maggiore crescita del sistema industriale. Nel corso dell’anno, il fatturato netto è aumentato del 31%, raggiungendo SEK 66.497 M (50.731). Le entrate operative rettificate sono aumentate raggiun-

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gendo SEK 7917 M (2246), a cui corrisponde un margine operativo dell’11,9% (4,4).

Miglioramento delle condizioni del mercato La domanda in Europa è migliorata nel corso del trimestre ed è salita del 16% alla fine di novembre, e a ciò ha contribuito la crescita registrata nel Regno Unito, in Francia, Italia e Germania, nonché il rapido miglioramento del mercato russo. La domanda nel Nord America è salita del 10% nell’ultimo anno, favorita da una domanda superiore di escavatori, mentre nel Sud America è stato registrato un aumento del 17% rispetto ai bassi livelli registrati negli anni precedenti e questa crescita è avvenuta soprattutto in mercati al di fuori del Brasile. Il mercato medio orientale ha continuato a calare, appesantito da una debole domanda in Arabia Saudita. A parte la Cina, i mercati asiatici sono cresciuti dell’11% rispetto all’anno scorso, favoriti da un miglioramento del settore minerario. Il mercato cinese da solo ha registrato un forte aumento, con

una crescita del 74% rispetto all’anno scorso, favorito da una domanda superiore di escavatori e di pale gommate. Il mercato degli escavatori di grossa taglia è salito del 121%, mentre gli escavatori compatti hanno registrato un aumento dell’83%. Alla fine di novembre, il mercato delle pale gommate in Cina ha registrato un aumento del 50%.

Ordini e consegne Nel corso del quarto trimestre del 2017, Volvo CE ha registrato un aumento degli ordini acquisiti del 48%, in gran parte favorito da una forte domanda in Cina e nel Nord America. Le consegne sono aumentate del 49% nello stesso periodo, anche in questo caso dovuto a un aumento delle vendite in Cina. «Il programma di rafforzamento della competitività di Volvo CE accompagnato da un aumento della domanda del mercato ha prodotto buoni risultati nel 2017», conferma Melker Jernberg, il nuovo presidente di Volvo Construction Equipment. «Volvo CE è riuscita a migliorare la redditività e ad aumentare la sua quota di mercato nei suoi segmenti più forti, ovvero escavatori, pale gommate e dumper.» Volvo CE ha dunque iniziato bene il 2018 ed è molto fiduciosa. A gennaio, l’azienda ha fatto un altro passo in avanti verso il rafforzamento della sua gamma di prodotti annunciando l’intenzione di debuttare nel mercato dei dumper rigidi con l’introduzione di nuovi modelli nella gamma da 45 a 100 tonnellate.

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RENAULT TRUCKS

Nel 2019 Renault Trucks commercializzerà i camion elettrici Dopo dieci anni di sperimentazione, in condizioni di reale utilizzo presso alcuni clienti partner, di un camion completamente elettrico, Renault Trucks annuncia la commercializzazione di una gamma di veicoli elettrici nel 2019. I camion 100% elettrici, destinati ad operare in ambiente urbano ed extraurbano, saranno prodotti in serie nella fabbrica Renault Trucks di Blainville sur Orne (Calvados, Francia) La mobilità elettrica è oggi un pilastro della strategia di Renault Trucks per il trasporto urbano sostenibile. Un veicolo con zero emissioni permette di preservare la qualità dell’aria, limitare il riscaldamento climatico, ma anche ridurre la congestione del traffico perché consente di operare in modo silenzioso e quindi al di fuori degli orari di punta ed anche durante le ore notturne. In un prossimo futuro il camion elettrico sarà l’unico mezzo che potrà entrare nei centri città. Dal 2009 Renault Trucks investe considerevoli risorse per la ricerca e lo sviluppo mirati alla mobilità elettrica con un riscontro concreto grazie alle partnership con i clienti. L’utilizzo in condizioni reali di diversi tipi di veicoli spe-

rimentali completamente elettrici sul segmento 12-16 tonnellate – Speed Distribution per conto di Guerlain, Stef per conto di Carrefour, Nestlé e il gruppo Delanchy – ha permesso a Renault Trucks di raccogliere dati fondamentali sull’uso, il funzionamento delle batterie, le infrastrutture di ricarica e la manutenzione dei camion elettrici. Oltre a questi camion sperimentali, dal 2010 Renault Trucks commercializza il Maxity Électrique, un veicolo elettrico da 4,5 tonnellate: «L’ingresso sul mercato di Maxity Électrique ci ha consentito di preparare la nostra rete di distribuzione per la vendita, la manutenzione e la riparazione dei veicoli elettrici», racconta François Savoye, direttore della strategia sull’efficienza energetica

di Renault Trucks. «Oggi, diversamente dal 2010, i nostri veicoli elettrici offrono la prospettiva di essere competitivi dal punto di vista economico». Renault Trucks dispone anche dell’imponente settore ricerca e sviluppo del Gruppo Volvo, di tecnologie comprovate e di sinergie tra le diverse entità del gruppo che sviluppano veicoli completamente elettrici, come ad esempio i bus. I risparmi di scala così realizzati consentiranno a Renault Trucks di commercializzare nel 2019 una gamma di veicoli elettrici economicamente efficienti per i propri clienti. È in corso di allestimento una linea dedicata alla produzione di camion 100% elettrici nella fabbrica Renault Trucks di Blainville sur Orne in Normandia.

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News > Le brevi

DAF

DAF ottiene eccellenti risultati nel 2017 Nel corso del 2017, DAF Trucks ha registrato eccellenti risultati in tutto il mondo. La quota di mercato europea (UE+2 ) di DAF nel segmento dei veicoli pesanti ( 16 tonnellate+) si è attestata al 15,3% e nel segmento dei veicoli leggeri la quota è aumentata al 10,5%. Inoltre, fuori dai confini europei è stato registrato il numero record di oltre 9.000 veicoli DAF venduti, mentre le vendite di motori PACCAR ai principali produttori di pullman e autobus hanno ottenuto un nuovo record «L’andamento delle economie europee continua a essere positivo, di conseguenza l’attività dei trasporti è forte, come anche la domanda di veicoli», ha affermato Preston Feight, Presidente di DAF Trucks. «DAF Trucks offre ai clienti una qualità straordinaria, costi di esercizio ridotti e un eccellente comfort per il conducente.» Nel 2017, le vendite a livello europeo nel settore dei veicoli superiori a 16 tonnellate hanno registrato la cifra di 306.000 veicoli. Si prevede che nel 2018 le vendite a livello europeo nel suddetto segmento registreranno un altro eccellente risultato, stimato tra 290.000 e 320.000 veicoli. La quota di mercato DAF relativa ai veicoli pesanti nel 2017 si è attestata al 15,3% (2016: 15,5%), con una decisa leadership del mercato nei Paesi Bassi (30,3%), nel Regno Unito (28,2%), in Polonia (19,8%) e in Ungheria (24,5%). Inoltre, nei Paesi Bassi, in Polonia, Ungheria, Belgio e nella Repubblica Ceca, DAF occupa la prima posizione anche nel segmento dei trattori. In Germania, DAF è attualmente il più grande marchio di importazione.

Aumento della quota di mercato nel segmento dei veicoli da 6-16 tonnellate Il totale nel mercato UE per i veicoli leggeri (6-16 tonnellate) è diminuito lievemente, da quasi 52.900 unità nel 2016 a 52.500 lo scorso anno. La quota di mercato DAF in questa classe è aumentata dal 10,1 al 10,5%, grazie alla crescita ottenuta in Francia, nei Paesi Bassi nel

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La pr in w Regno Unito, in Italia e nella Repubblica Ceca, per citare alcuni paesi. Nella classe dei veicoli leggeri, DAF è leader del mercato sia nel Regno Unito, sia nei Paesi Bassi.

Crescita in aumento oltre i confini dell’Unione europea DAF ha rafforzato la sua posizione sul mercato oltre i confini dell’Unione Europea, dove sono state registrate vendite record pari a più di 9.000 veicoli (nel 2016: 5.171). Questa leadership del mercato si è estesa a Taiwan (marchi non asiatici), mentre in Russia, Australia, Bielorussia, Israele e Turchia DAF ha ottenuto un aumento della quota di mercato. In tutto il mondo DAF ha venduto la cifra record di 4.500 motori PACCAR ai principali produttori di autobus, pullman e veicoli per usi professionali.

«DAF continuerà a crescere» “Quest’anno, grazie alla qualità e all’ef-

ficienza leader del settore della nostra intera gamma di prodotti, con il supporto degli eccellenti servizi dei concessionari, DAF potrà aumentare la sua presenza nel mercato in Europa e oltre i suoi confini”, ha dichiarato Richard Zink, membro del Consiglio di amministrazione e responsabile Marketing & Sales. I nuovi modelli CF e XF, per applicazioni per impieghi medi e pesanti, si sono aggiudicati il prestigioso titolo di “International Truck of the Year 2018” e garantiscono una riduzione del consumo carburante pari al 7%. Oggi i clienti DAF in tutta Europa se ne stanno rendendo conto. Nel Regno Unito il nuovo veicolo LF per la distribuzione ha ricevuto il riconoscimento di “Commercial Fleet Truck of the Year”, che premia la qualità dei prodotti leader del settore nel segmento dei veicoli leggeri. Inoltre, nel Regno Unito, DAF Trucks ha ricevuto il premio di “Truck Fleet Manufacturer of the Year”.

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MT Storia > Il XIX secolo

PietĂ Rondanini

Michelangelo Buonarroti, Castello Sforzesco (Milano)

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Nel vivo: il XIX secolo di Riccardo Zironi con la collaborazione di Nino Venieri

Una nuova rubrica: MT Storia In questo numero si entra nel vivo della questione: qual è stata l’evoluzione delle macchine per il movimento terra nel corso del XIX secolo? I primi escavatori iniziarono a essere utilizzati su larga scala per la realizzazione di ferrovie, il mezzo di comunicazione-cardine che accompagnò l’evoluzione della società contemporanea. I più grandi scienziati, grazie alle loro profonde conoscenze e a una curiosità di stampo illuminista, riuscirono a

Come sculture di Land Art Nel lavoro dell’autore e romanziere Artur Fürst (1880 – 1926) l’attenzione è sovente rivolta al mondo delle innovazioni tecnologiche e delle scoperte scientifiche. In una delle sue opere, Die Welt auf Schienen (“Il mondo su rotaie”), pubblicato nel 1918, si legge: «La casa dell’uomo è da sempre la terraferma, non di certo l’acqua. È strano pensare che per secoli spostarsi attraverso canali, fiumi, mari e oceani sia stato il modo più veloce e confortevole di viaggiare, al contrario degli spostamenti via terra. Oggi gli appezzamenti pianeggianti sono sempre di più, molte colline sono state appianate, sono stati costruiti ponti e tunnel per fare spazio ai primi percorsi riservati alle persone. Anche se l’uomo vuole spostarsi sempre più velocemente, si troverà di fronte una terra senza ostacoli, pianeggiante. La ruota incernierata alle rotaie, lisce e piane, è il simbolo di una nuova era per l’intera umanità. È l’inizio dell’età moderna».

plasmare il territorio e a domarlo, per rendere più agevoli gli spostamenti e i commerci. Ci troviamo di fronte, di fatto, a una grande opera d’arte: spostare ingenti quantità di terra per fare spazio, per esempio, a ferrovie ricorda il modo in cui lavorava alle sue sculture l’immenso Michelangelo. Nel De statua affermava infatti che la scultura non viene fatta «per via di porre», ma «per via di levare».

L’uomo e la macchina Nel 1836 nasceva l’antenato dei moderni escavatori. L’escavatore a pala, progettato da William S. Otis e costruito da Eastwick & Harrison, fu proprio pensato per agire sulle ferrovie. Veniva chiamato «il geologo yankee», il suo numero di brevetto era il 1089, e poteva spostare circa 380 m³ di terreno al giorno, con capacità di pala di 1,1 m³ e un braccio ligneo che ruotava di 180°. Più o meno negli stessi anni, svariate centinaia di «sterratori», il più delle volte irlandesi, continuavano ad andare al loro faticoso lavoro quotidiano. Venivano descritti così: «I migliori operai d’Europa, capaci di smuovere 19 metri cubi di terra al giorno, e di bere così tanto da terminare il loro lavoro giornaliero in poche ore». Otis era socio dell’azienda di costruzioni Carmichael Fairbanks & Otis di Philadelphia, che nel 1835 iniziò a costruire la linea ferroviaria Baltimore & Ohio. Il nuovo escavatore a pala venne testato su numerose aree, quali la ferrovia in Massachussets nel 1838, nello

stato di New York nel 1841 e nella realizzazione di Central Park. A seconda del tipo di macchina, l’escavatore di Otis era capace di rimpiazzare dai 50 ai 120 operai: era notevolmente vantaggioso da un punto di vista economico, nonostante gli operai venissero pagati pochissimo. È opportuno ricordare che i progetti di costruzione, in America, dovevano fare affidamento su un numero relativamente basso di uomini. Stranamente, furono costruiti solo sette escavatori Otis di cui solo due pare siano rimasti in America. Nel 1842 uno venne venduto in Inghilterra e fu utilizzato per la realizzazione della ferrovia nell’Essex. Nel 1846 ci si servì forse addirittura dello stesso escavatore per realizzare le Victoria Docks nel porto di Hull. Nel 1839 una delegazione di specialisti russi, osservando l’escavatore di Otis, restò impressionata a tal punto che quattro delle sette macchine furono inviate in Russia attraverso la Francia per lavorare alla linea ferroviaria Mosca-San Pietroburgo. Ciononostante,

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MT Storia > Il XIX secolo

molti europei si dimostrarono in un qualche modo diffidenti nei confronti di quelle macchine, in termini di efficienza e affidabilità. Tuttavia, sembra che in Canada il primo escavatore di Otis restò in funzione sino al 1905, il che significa che il suo tempo di vita sarebbe stato di ben 70 anni!

Chapman e la vedova Otis: la «Rivoluzione degli Escavatori» Otis morì nel 1839 a 26 anni e nel 1844 Oliver S. Chapman, un altro imprendi-

tore edile, sposò la vedova di Otis ereditando così i diritti brevettuali dell’escavatore. Chapman decise quindi di mettere nuovamente in produzione l’escavatore, nel contesto di un progetto di costruzione congiunto con Daniel Carmichael, lo zio di Otis. Intanto, sempre nel 1839, veniva inaugurata la prima ferrovia italiana nel regno delle Due Sicilie: era a doppio binario e copriva una lunghezza di 7,25 km. A partire circa dal 1855 gli escavatori furono costruiti per Chapman nel Massachussets presso il Globe Iron Works, che poi nel 1864 divenne la

John Souther & Co. Questo segnò l’inizio del vastissimo «boom degli escavatori». Nel 1867 Chapman acquisì i brevetti e nel 1870 il primo escavatore Otis-Chapman fu esportato in Inghilterra. Nel 1880 la Souther aveva già costruito più di 500 escavatori.

Dietro a ogni innovazione, c’è un’idea Alla fine del XIX secolo, l’utilizzo di macchine per il movimento terra si era largamente diffuso e ne venivano brevettate sempre di più, ma un turbine di nuove idee stava popolando i pensieri

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William Turner

Rain, Steam and Speed

di scienziati e ingegneri. Seguendo i disegni di progetto del 1825 del francese Legris, George Hendricks dell’Ohio e Dudley Marvin di New York inventarono e costruirono le «livellatrici sollevanti», brevettate poi nel 1830. Queste macchine consentivano una movimentazione continua dei materiali. Nel 1840, poi, comparì un interessante brevetto - registrato sotto il nome di Palmer - che aveva la forma di un escavatore su due ruote trainato da cavalli con una benna da scavo che poteva salire e scendere. Il francese Pierre Couvreux - che non va confuso con Alphonse Couvreux, il pioniere dell’escavatore a catena può essere considerato il padre di tutti i moderni escavatori, stando a quello che realizzò nel 1845: utilizzando quattro ruote, le benne dei suoi escavatori non solo potevano essere spostate dall’alto in basso, ma potevano anche ruotare per svuotarsi. Le macchine in legno trainate da cavalli, rinforzate con l’acciaio, potevano sollevare fino a tre benne, ognuna delle quali poteva essere riempita e svuotata indipendentemente dalle altre due.

Nel 1846 Pierre Couvreux brevettò un escavatore autocaricante davvero “futuristico”, dotato di un meccanismo di sollevamento azionato da una ruota. Non si sa se una di queste invenzioni fu mai costruita.

Lo stupore della stampa Sebbene durante il viaggio attraverso la storia ci si è imbattuti in vari escavatori - o prototipi -, non ne troviamo tantissimi nel corso del XIX secolo. Eppure, un’indicazione legata alla percezione di quanto fossero importanti queste nuove scoperte, è presente in un quotidiano della città di Brema, l’“Allgemeines Organ”. Era il 1835, e la notizia annunciò di un

escavatore a catena realizzato dal belga Cocheaux, in azione nel porto della città: «Monsieur Cocheaux ha ricevuto numerosi complimenti e altrettanti riconoscimenti per aver dato vita a progetti geniali, che non saranno utili solo per Bruxelles, ma per l’intero mondo scientifico. All’una in punto il saluto trionfale dei cannoni ha segnato l’ingresso della nave con i membri del governo. Il lavoro iniziò e la semplicità del funzionamento delle macchine, capaci di raggiungere risultati eclatanti, catturò l’attenzione del vasto pubblico che se ne stava in religioso silenzio. Lo spettacolo fu interrotto solamente dalle grida meravigliate degli astanti».◀

Yankee Geologist

di William S. Otis, realizzato da un costruttore americano nel 1836

Salvatore Fergola,

L’inaugurazione della ferrovia Napoli-Portici

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Speciale motori > Caterpillar

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Il rombo di Cat per Stage V L’azienda di Peoria espande lo EU Stage V: nuova gamma di motori industriali U.S. EPA (United States Environmental Protection Agency) Tier 4 con una nuova offerta da 12.5 litri di Simone Mimuli

C

aterpillar, con l’aggiunta del nuovo Cat C13B, espanderà quella che risulta già essere la gamma di motori industriali più diffusa. Il motore da 12.5 litri sfrutterà un collaudato e affidabile nucleo di componenti con oltre 68 milioni di ore di applicazione nel mondo reale e tecnologia complementare alla piattaforma C93B, la quale fu lanciata nel 2016 ed è prossima alla produzione. «I nostri clienti si aspettano affidabilità e durabilità, ma hanno bisogno che questi elementi provengano da un blocco più semplice e leggero, con più potenza: ecco perché offriamo loro i nostri nuovi motori,» spiega Jeff Moore, product manager dei motori da 7,2-18 litri. Progettato per soddisfare gli standard di emissione previsti da Stage V e Tier 4, il motore 6 cilindri da 12,5 litri combi-

na un aspetto aggiornato, sistemi elettrici e di post-trattamento per generare, da un blocco che è a questi livelli di prestazione più leggero del 30% rispetto agli altri modelli, un intervallo di potenza a partire da 340-430 kW e coppia fino a 2640 Nm. Le prestazioni aumentate sono accentuate da una rigenerazione posttrattamento trasparente che ha la finalità di massimizzare il tempo di funzionamento, mentre i miglioramenti nel consumo di carburante riducono il costo di proprietà. Il C13B tiene in considerazione tutti i fattori critici di successo richiesti dai produttori di apparecchiature originali (OEM) di offhighway in ogni settore industriale. Come per tutti i motori Caterpillar da 9-18 litri, il C13B sarà proposto in diverse configurazoni, per offrire ai clienti degli OEM la flessibilità di ridurre il costo di installazione.

Le configurazioni del motore montato di post-trattamento (EMAT) e dell’unità a piena potenza industriale (IPU) sono offerte dalla fabbrica a Seguin, Texas. Anche un post-trattamento montato remoto è possibile, con requisiti di installazione minimi tra il motore e il post-trattamento. Caterpillar certificherà anche i suoi esistenti Stage IV, i motori Tier 4 della sua gamma di prodotto C13, C15 e C18, per andare incontro agli standard di emissione Stage V: sono infatti necessari solo dei cambiamenti minimi all’interno del filtro antiparticolato (DPF) per raggiungere gli standard. Sarà offerta una doppia certificazione - Stage V e Tier 4 - per la gamma di prodotti 9-18 litri da 250-597 kW, dando così l’opportunità ai clienti di standardizzare i loro prodotti in regioni differenti. Le soluzioni di Caterpillar per il filtro antiparticolato di questa gamma van-

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tano oltre 282 milioni di ore di verificata performance sul campo. Per quanto riguarda i prodotti esistenti, non ci sono cambiamenti alle interfacce del cliente: ciò permette un passaggio senza ostacoli e consente ai clienti di concentrarsi sui miglioramenti dei prodotti. «Il C13B e tutti i motori industriali Cat sono progettati tenendo sempre a mente il cliente. Noi soddisfiamo gli standard di emissione e allo stesso tempo generiamo una densità di potenza ancora maggiore, efficienza di carburante e complessità ridotta al fine di aggiungere un valore reale per la nostra clientela.» ha dichiarato Moore.◀

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Speciale motori > Kohler Engines

KDI 2504 TCR Stage V

Kohler presenta un ulteriore sviluppo della piattaforma di motori diesel

UNSTOPPABLE:

la piattaforma globale Kohler KDI Kohler esporrà la soluzione integrata di sistemi dei motori KDI ad Intermat l’aprile prossimo di Porfirio Ferrari

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L

a piattaforma dei motori KDI è inarrestabile: Kohler presenta un ulteriore sviluppo della piattaforma di motori diesel, ideata per soddisfare le necessità di un mercato che richiede flessibilità applicativa sempre maggiore e conformità alle diverse norme, oltre a performance e produttività. La soluzione Stage V di Kohler rappresenta ancora una volta una vera e propria “svolta” per i produttori di macchinari, riproponendo inoltre gli elementi che garantiscono il successo dei motori KDI fin dal loro debutto nel 2011: design compatto, prestazioni best-inclass, consumi ridotti, facilità di installazione e soluzioni ottimizzate per ciascun regolamento sulle emissioni. Kohler aggiunge ulteriori modelli alla propria gamma, grazie allo sviluppo di Stage V. I motori KDI sono caratterizzati da una combustione estremamente pulita e ora, con l’introduzione del DPF, sfruttano appieno l’efficienza

della combustione per offrire ai nostri clienti la tecnologia più avanzata e il sistema di post-trattamento più compatto sul mercato. «Siamo estremamente orgogliosi della strategia intelligente del filtro antiparticolato che abbiamo sviluppato grazie all’uso estensivo di strumenti informatici di simulazione e test avanzati», afferma Nino De Giglio, Direttore Dipartimento comunicazione di Kohler. «La strategia esclusiva di rigenerazione di Kohler è completamente trasparente nei confronti degli utilizzatori finali in tutte le sue applicazioni e cicli di lavoro.»

KOHLER Flex™, la soluzione integrata di sistemi dei motori Kohler Kohler Flex™ è la gamma di soluzioni per il filtraggio delle emissioni progettata da Kohler, per permettere a ciascuna configurazione dei motori

della piattaforma KDI di essere conforme agli standard e alle norme in materia di emissioni, in tutto il mondo. Il fulcro di KOHLER Flex™ è la combustione pulita dei motori KDI che, in ottica di conformità agli standard sulle emissioni Stage V, permette l’adozione di un DPF compatto e all’avanguardia. KOHLER Flex™ combina combustione interna già pulita dei motori KDI, resa possibile dal sistema di iniezione Common Rail ad alta pressione (2000 bar), 4 valvole per cilindro, turbo-compressore ed EGR raffreddato, integrati da alcuni tra i più compatti dispositivi di post-trattamento (DOC, DPF, SCR), per rispettare tutti i requisiti sulle emissioni. Ciascuna combinazione di KOHLER Flex™ è stata progettata nel rispetto della filosofia all-in-one, con l’obiettivo di ridurre al minimo le modifiche per l’installazione del motore su vani preesistenti. Questi sistemi efficienti e affidabili possono essere combinati in svariate declinazioni per ottenere soluzioni efficaci sul filtraggio delle emissioni nei diversi mercati.

Estensione della gamma KDI: un unico motore per tutto il mondo La versione Stage V di KOHLER Flex™ è la soluzione più funzionale sia per i costruttori sia per gli utilizzatori finali: la strategia di rigenerazione è stata progettata per ottimizzare l’operatività

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Speciale motori > Kohler Engines

della macchina, anche a bassi carichi e basse temperature, prevenendo così i fermi macchina causati dalla rigenerazione forzata. In quest’ottica, il sistema di post-trattamento rappresenta il fattore chiave per un motore inarrestabile e una crescente produttività della macchina. Kohler ha lanciato due versioni di DPF. La prima raggiunge un intervallo di manutenzione massimo di 10.000 ore, mentre la seconda è la più compatta sul mercato e garantisce un intervallo di manutenzione di 6.000 ore. Kohler propone il sistema di post-trattamento già installato sul motore, oppure separatamente. Inoltre, grazie alla rotazione assiale e radiale a 360° dei manicotti in entrata e in uscita, assicura il massimo livello di adattabilità per ogni applicazione. Pur adattandosi ai nuovi limiti della fase Stage V, i motori sono ottimizzati per aumentare inoltre la risposta e la densità di coppia. Il motore KDI 3404 raggiunge 640 Nm a 1400 giri/min di coppia massima e 105 kW di potenza nominale. Questi nuovi valori permettono un aumento della produttività e dell’efficienza delle macchine, offrendo agli OEM la grande opportunità di adottare motori di cilindrata minore e

maggiormente compatti. Per le applicazioni che richiedono soluzioni semplici e compatte, la nuova versione dei motori KDI senza Charge Air Cooling (CAC) propone agli OEM una soluzione estremamente concorrenziale in termini di costo. Questa versione semplificata senza CAC è caratterizzata da un sistema di iniezione rinnovato che eroga il livello di coppia e la potenza necessari, permettendo contemporaneamente di offrire maggiore spazio, ridurre il carico termico dell’apparecchiatura e agevolare l’installazione del motore. Kohler espande inoltre la gamma di motori KDI con nuove configurazioni per i Paesi meno regolamentati. Queste versioni, con un sistema di iniezione Common Rail a 1.600 bar, senza EGR e DOC, garantiscono le medesime performance anche per ulteriori configurazioni.

Le soluzioni Stage V dei motori KDI I modelli Stage V di KOHLER Flex™ consolidano i punti di forza della gamma di motori KDI in termini di efficienza, compattezza, potenza e livelli di coppia, gruppo di installazione sem-

plificato, bassi costi operativi e facilità di manutenzione, offrendo ai produttori e ai consumatori finali un motore completo e versatile. Competitività dei costi e prestazioni superiori sono vantaggi chiave. «Lo sviluppo di Stage V di Kohler ha seguito la nostra filosofia semplice e diretta: offrire maggiore valore ai nostri clienti e agli utilizzatori finali. Abbiamo sviluppato una soluzione funzionale e compatta in modo che gli OEM non siano tenuti a riprogettare le loro macchine», continua De Giglio. La fase Stage V offre agli utilizzatori finali una tecnologia DPF che elimina i fermi macchina, grazie alla strategia di rigenerazione intelligente e alla combustione pulita dei motori KDI, con ricadute positive in termini di consumo del carburante e pulizia dell’olio. Fino a oggi, gli standard sulle emissioni nell’Unione Europea hanno regolato solamente il peso del particolato emesso in atmosfera. Lo Stage V introduce invece il conteggio del numero di particelle (PN), che richiede l’utilizzo di un sistema di filtraggio del particolato (DPF). Per facilitare la transizione allo Stage V, i motori KDI sono già disponibili per i test di sviluppo e validazione.◀

DOC

Catalizzatore di ossidazione diesel, nuovo (a sinistra) e dopo diecimila ore di utilizzo (a destra)

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INFO Kohler Engines

KDI 2504 TCR Stage V

Visto dall’alto nell’immagine superiore, visto lateralmente nelle immagini inferiori

Kohler ha iniziato a produrre motori più di 90 anni fa e ha continuamente migliorato la propria gamma di prodotti. Oggi l’azienda offre una gamma completa di motori che vengono forniti ai produttori di apparecchiature di tutto il mondo nei mercati dell’edilizia, dell’agricoltura e dell’industria.

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Speciale motori > Kubota

La risposta di Kubota Parafrasando il nuovo motto del colosso giapponese, “Kubota, The Answer”, scopriamo come Kubota abbia affrontato la sfida della normativa Stage V. Daniel Grant (marketing Kubota), al Pre-Intermat dello scorso gennaio, ha raccontato le novità sul fronte motori di Miriam Spada

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ubota, leader mondiale delle fonti energetiche primarie per i motori industriali diesel, benzina e GPL, avrà molte novità da mostrare ai visitatori della fiera internazionale Intermat che si svolgerà dal 23 al 28 aprile 2018 a Parigi.

Pre-Intermat

Il 18 e 19 gennaio è stato possibile scoprire in anteprima cosa Kubota presenterà a Intermat 2018

Kubota approfitterà di questo evento per rivelare nuovi prodotti innovativi, sviluppati allo scopo di soddisfare i requisiti della normativa UE Stage V. Questa iniziativa, condotta dalla divisione commerciale europea di Kubota Corporation, rientra nell’ambito di una

nuova impostazione basata sulla fiducia e rivolta verso l’esterno. In occasione di Intermat, Kubota presenterà ufficialmente la nuova serie “09” di grossa cilindrata. Questa serie sarà rappresentata dal nuovo modello V5009 da 5 litri e andrà a rafforzare la posizione di leader europeo già occupata dall’azienda giapponese nel campo delle fonti energetiche primarie per i motori diesel con cilindrata inferiore a 200 CV. Oltre a presentare la nuova serie “09”, Kubota annuncerà per la prima volta numerosi sviluppi di prodotti innovativi con l’obiettivo di rinnovare il suo impegno presso i clienti e soddisfare sempre meglio le loro aspettative, come indica il nuovo slogan del brand: “Kubota, The Answer”. Intermat offrirà inoltre ai visitatori l’opportunità di scoprire il nuovo modello WG1903 da 1,9 litri a tre cilindri, appositamente progettato per funzionare con gas di petrolio liquefatto (GPL), a benzina, a gas naturale e in modalità bicarburante. L’ingresso di questo nuovo modello bicarburante a gas andrà a rafforzare la gamma del leader mondiale appositamente progettata per le macchine operatrici municipali, le macchine da costruzione e per la movimentazione dei materiali. La Business unit motori Europa sottolinea l’importanza di Intermat 2018 che

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Speciale motori > Kubota

DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DELLA NUOVA SERIE “09” GROSSA CILINDRATA

Caratteristiche del motore Modello di motore Normativa sulle emissioni Tipo Cilindri Corsa e alesaggio Cilindrata Aspirazione

mm L

Catalizzatore di ossidazione diesel (DOC) + filtro diesel antiparticolato (DPR) + riduzione catalitica selettiva (SCR)

Post-trattamento Potenza nominale / velocità *1 Coppia massima / velocità *1 Sistema di combustione Sistema di alimentazione Lunghezza x larghezza x altezza *2 (senza unità di post-trattamento) Peso a vuoto *2

kW (cv) / giri/min. Nm / giri/min.

157,3 (210,9) / 2200 883,1 / 1500 - 1600 Iniezione diretta Sistema Common Rail ad alta pressione

mm

893 x 710 x 972

kg

620

Le caratteristiche sono soggette a modifica senza preavviso. Le dimensioni ed il peso a vuoto corrispondono agli equipaggiamenti standard di Kubota. Le dimensioni ed il peso dipendono dagli equipaggiamenti montati.

sarà una manifestazione chiave nella preparazione dell’attuazione della nuova normativa UE Stage V, prevista all’inizio del 2019. Daniel Grant, Responsabile marketing della Business unit motori Europa presso Kubota, ha dichiarato: «Intermat 2018 costituisce un’opportunità ideale per presentare le nostre nuove soluzioni di motorizzazione ed illustrare le nostre competenze nel campo dell’engineering e dell’orientamento alle esigenze dei clienti». «Gli OEM europei sono giunti ad una tappa cruciale nella progettazione e nello sviluppo dei prodotti allo scopo di prepararsi alla normativa UE Stage V entro il 2019/2020», ha commentato Daniel Grant. «Unendo le sue risorse, ricordando la sua esperienza e la sua visione del futuro, e in particolare le sue competenze nel campo della tec-

V5009 EPA/CARB livello 4 finale + pronto per UE fase V Motore diesel verticale a 4 tempi, raffreddato ad acqua 4 110 x 132 5,018 Turbocompressore + turbo dopo raffreddamento

*1: potenza lorda intermittente SAE J1995 *2: senza materiali del filtro antiparticolato e della SCR, né ventilatore di raffreddamento

nologia FAP, dei motori bicarburante e la sua rete di esperti nell’assistenza post-vendita, Kubota è in pole position per soddisfare qualsiasi richiesta da parte dei suoi clienti.»

La nuova serie “09” di grossa cilindrata Anteprima riservata per l’Intermat di Parigi, è la sua nuova serie “09” di grossa cilindrata, in occasione della fiera internazionale Intermat che si terrà dal 23 al 28 aprile a Parigi. La gamma V5009 è stata sviluppata per soddisfare i requisiti sempre più severi delle attuali normative in materia di emissioni negli Stati Uniti, nell’Unione europea e in Giappone. Tutti i costruttori di macchine industriali devono infatti dotare i loro prodotti con motori le cui emissioni siano certifica-

te, oppure adottare dispositivi di trattamento a posteriori allo scopo di rispettare il livello di emissioni richiesto. Kubota ha pertanto adottato misure specifiche allo scopo di conformarsi alle esigenze dei costruttori porsi come punto di riferimento per i motori con cilindrata inferiore a 100 CV. Kubota ha inoltre deciso di estendere la sua gamma di motori da 200 CV. «Siamo estremamente entusiasti di proporre la gamma V5009 in Europa», commenta Daniel Grant. «Questi modelli sono progettati per soddisfare le esigenze dei nostri clienti nella categoria 200 CV, con un eccellente rendimento energetico e una notevole facilità di manutenzione. Siamo fieri di esporli in occasione di Intermat, a Parigi.» La gamma V5009 sarà proposta in vendita a partire dal 2020.

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DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DEL MOTORE WG1903

Caratteristiche del motore Modello di motore Normativa sulle emissioni Tipo Tipo di carburante Cilindri Corsa e alesaggio Cilindrata Aspirazione Post-trattamento Potenza nominale / velocità *1 Coppia massima / velocità *1

mm L

kW (cv) / giri/min. Nm / giri/min.

Lunghezza x larghezza x altezza *2 (senza unità di post-trattamento)

mm

Peso a vuoto *2

kg

Le caratteristiche sono soggette a modifica senza preavviso. Le dimensioni ed il peso a vuoto corrispondono agli equipaggiamenti standard di Kubota. Le dimensioni ed il peso dipendono dagli equipaggiamenti montati.

Il nuovo motore a benzina WG1903: un protagonista a Parigi Tra le novità del settore Engines che Kubota presenterà a Intermat 2018, il nuovo motore a benzina WG1903. Il WG1903 è un nuovo modello da 1,9 litri a tre cilindri, appositamente progettato per funzionare a GPL, a ben-

WG1903-GL EPA Tier2/CARB Tier3 / pronto per UE fase V Motore SI verticale a 4 tempi, raffreddato a acqua GPL / benzina 3 88 x 102,4 (3,465 x 4,031) 1,868 (114,0) Naturale Catalizzatore a 3 vie 35,0 (46,9) / 2700 – 35,0 (46,9) / 2700 140 (103) / 1400 – 133 (98,1) / 1800 551 x 540 x 701 (21,7 x 21,3 x 27,6) 166 (367) *1: potenza lorda intermittente SAE J1995 *2: senza ventilatore di raffreddamento, unità di post-trattamento

zina, a gas naturale e in modalità bicarburante. «Molti costruttori sono alla ricerca di soluzioni compatibili con la fase V in previsione dell’entrata in vigore della normativa nel 2019», dichiara Daniel Grant. «Kubota è in grado di soddisfare un ampio ventaglio di esigenze e il nuovo WG1903 non è che una delle sue numerose soluzioni. Siamo fieri di poterlo presentare in anteprima al pubblico in occasione di Intermat.» Il WG1903 sarà disponibile per la vendita a partire dal 2019.◀

Daniel Grant

Responsabile marketing della Business unit motori Europa presso Kubota

INFO Kubota Corporation Kubota WG1903

Sarà presentato a Intermat e verrà venduto a partire dal 2019

Sede Centrale 2-47, Shikitsuhigashi 1-chome, Naniwa-ku, Osaka 556-8601 Japan Tel. +81-6-6648-2111 https://global.engine.kubota.co.jp/en/

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Speciale motori > FPT Industrial

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Stage V: tutto pronto per FPT Industrial L’azienda ha parlato ai giornalisti della nuova gamma completa Stage V in occasione del Pre-Intermat di gennaio di Umberto Piagnoni

F

PT Industrial ha presentato in anteprima ai giornalisti la nuova gamma Stage V in occasione del pre-Intermat (Parigi, 18-19 gennaio 2018, Maison de la Mutualité). Prima della partecipazione di FPT Industrial all’esposizione internazionale Intermat, che si terrà nel mese di aprile, l’azienda ha raccontato alla stampa le novità della loro la nuova linea di motori Stage V.

F36 Concepito per applicazioni fuori strada che richiedono compattezza, versatilità e manovrabilità elevate, il motore F36 è la soluzione ideale per macchine edili leggere (per esempio minipale compatte, pale gommate con benna, terne, movimentazione materiali) e per altri veicoli che necessitano di ampia visibilità. Rispetto alla versione precedente, questo motore è stato completamente ri-

F36

Questa soluzione di post-trattamento contribuisce anche a ridurre i costi, garantendo al tempo stesso la conformità di Stage V alle regolamentazioni in materia di emissioni MT > n.2 - marzo 2018  43

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Speciale motori > FPT Industrial

Specifiche tecniche Stage V F36 F36

progettato: la cilindrata è stata aumentata da 3,4 litri a 3,6 litri senza alterarne le dimensioni esterne, mentre l’hardware del motore è stato perfezionato. Sono presenti un nuovo turbocompressore e un nuovo motore che assicurano prestazioni più elevate: la potenza erogata arriva fino a 143 CV e la coppia massima fino a 600 Nm, ottenendo un incremento del 14% e del 20% rispetto a prima. Queste caratteristiche sono realizzate per garantire performance da primo della classe in termini di coppia e densità di potenza. Inoltre, la produttività del motore F36 è incrementata del 10%: un vero e proprio passo in avanti che si accompagna a un intervallo di sostituzione dell’olio di 600 ore, manutenzione monolato, e all’assenza di manutenzione della tecnologia Hi-eSCR2.

Struttura Sistema di iniezione Gestione dell'aria Valvole per cilindro (numero) Cilindrata (l) Alesaggio/corsa (mm) Potenza massima (kW/CV) Coppia massima (Nm) Intervalli di sostituzione olio (h) ATS

Motore a 4 cilindri in linea Common rail (fino a 1.800 bar) Wastegate Turbocompressore 4 3.6 102 x 110 105/143 600 600 Hi-eSCR2

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Nuova famiglia di motori NEF Dal 2001, FPT Industrial ha prodotto più di 1,6 milioni di motori appartenenti alla famiglia NEF. Il successo e il knowhow del motore NEF hanno portato FPT Industrial a sviluppare due nuove soluzioni per rispondere alle esigenze in ambito edilizio e agricolo. I nuovi motori sono disponibili in configurazioni di cilindri da 4 (N45) e da 6 (N67), con architetture strutturali e non strutturali, che mantengono performance da primo della classe in ter-

mini di caratteristiche, efficienza e affidabilità dell’intera famiglia di motori. Ciò che rimane dei modelli precedenti sono le dimensioni e il layout. I nuovi motori sono stati invece riprogettati per raggiungere prestazioni più elevate: raggiungono i 204 CV per la configurazione N45 (+15%) e i 354 CV per la N67(+13%). In questo modo, potenza e densità di coppia da top di gamma sono garantite, dal momento che raggiungono fino al 15% in più rispetto alla media della concorrenza nella gamma da 6 litri.

Le caratteristiche da top di gamma includono anche gli intervalli di manutenzione, che arrivano fino alle 1.200 ore, raddoppiando i loro predecessori. Tale produttività elevata è data dal motore dotato di sistema di posttrattamento Hi-eSCR2, conforme agli standard Stage V e in grado di garantire soluzioni senza costi di manutenzione e con bassi costi operativi. Inoltre, la compattezza di Hi-eSCR2 consente alla soluzione Stage V di preservare lo stesso vano e lo stesso requisito termico del Stage IV. Il V20 rappresenta il top di gamma dei motori FPT Industrial, appositamente dedicato alle applicazioni edilizie e di raccolta. Questo motore, lanciato nel

Specifiche tecniche V20 Stage V Struttura

V 20

Dedicato alle applicazioni edilizie e di raccolta

Sistema di iniezione Gestione dell'aria Valvole per cilindro (numero) Cilindrata (l) Alesaggio/corsa (mm) Potenza massima (kW/hp @ rpm) Coppia massima (Nm @ rpm) Intervalli di sostituzione olio (h) EGR ATS

90° V8 cilindri Common rail (fino a 2.200 bar) 1 WG per serie di cilindri 4 20.1 145 x 152 670/910 @ 1800 4100 @ 1500 600 NO Hi-eSCR2

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Speciale motori > FPT Industrial

2017, è tra i migliori per rapporto potenza-peso (13% in più rispetto alla media dei cilindri concorrenti V12) e per compattezza nella sua categoria. Il V20 è un motore da 20 litri con una struttura a 90° e a 8 cilindri: può raggiungere una potenza massima di 910 CV a 1.800 giri/min e un livello di coppia massima di 4.100 Nm a 1.500 giri/min. Ulteriori vantaggi riguardano inoltre un basso consumo di carburante, un’elevata efficienza del sistema, un sistema di iniezione common rail di 2.200 bar, materiali di elevata resistenza e una tecnologia senza EGR che ne garantisce la comprovata affidabilità. Oltre alle elevate prestazioni, il motore V20 offre i migliori vantaggi in termini di efficienza: un attrito ridotto e una cilindrata inferiore consentono risparmi di carburante fino al 2% rispetto alla media dei motori a cilindri V12. Questo motore, dotato di tecnologia Hi-eSCR ATS, è progettato per

offrire una manutenzione monolato: in questo modo, olio, carburante e filtro blow-by sono posizionati sul lato anteriore, consentendo di accedervi facilmente tramite il cofano del veicolo.

PowerPack, un gruppo di installazione intelligente Con l’avvicinarsi delle normative relative a Stage V, molte applicazioni necessitano un aggiornamento per conformarsi ai nuovi standard in materia di emissioni. È proprio per questo che FPT Industrial ha sviluppato il PowerPack: una soluzione intelligente che permetta di conformarsi facilmente alle normative sulle emissioni e agli aggiornamenti della macchina, sia per applicazioni mobili che stazionarie. Questo gruppo di installazione racchiude tutti i componenti chiave del post-trattamento in un unico vano: DOC, catalizzatore SCR con dispositivo di filtraggio, sistema di iniezio-

NEF 6 cilindri Natural Gas

ne AdBlue, e tutti i sensori e collettori necessari. PowerPack ha un ulteriore vantaggio: compattezza e pre-assemblaggio. Tali caratteristiche permettono di ovviare a un’ulteriore progettazione di un sistema di scarico dedicato. Oltre al PowerPack, anche la tecnologia Hi-eSCR2 è dotata di un’elevata flessibilità di installazione: viene fornita come una soluzione installata sul motore, pronta all’uso, oppure come elemento separato per consentire ai clienti OEM di progettare un layout unico. Ad ogni modo, tutti i collegamenti possono essere gestiti da un singolo cavo, permettendo così un collegamento rapido e affidabile tra motore e sistema elettronico.◀

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INFO

FPT Industrial FPT Industrial è un brand di CNH Industrial dedito alla progettazione, produzione e vendita di gruppi propulsori per veicoli su strada e fuori strada, impieghi marini e generazione di potenza. La compagnia vanta più di 8000 lavoratori in tutto il mondo, in dieci fabbriche di produzione e sette centri R&D. La rete vendite di FPT industrial comprende 93 fornitori e

oltre 900 centri assistenza in quasi 100 Paesi. Una vasta offerta di prodotti, inclusi sei range di motori dai 42 cv fino ai 1006 cv, trasmissioni con coppia massima da 200 Nm, assi anteriori e posteriori da 2 a 32 ton GAW (peso lordo degli assi) e una particolare attenzione alle attività R&D rendono FPT Industrial un leader mondiale nei motopropulsori.

FPT Industrial S.p.A A brand of CNH Industrial Via Puglia, 15 10156 Torino (TO) Italy www.fptindustrial.com

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Speciale motori > Federal-Mogul Powertrain

I nuovi cuscinetti senza manutenzione a marchio DEVA Cuscinetti autolubrificanti validati per l’off-highway e veicoli speciali assicurano benefici in termini di costo, impatto ambientale e durata di Umberto Piagnoni

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I nuovi cuscinetti a strisciamento a marchio DEVA®di Federal-Mogul Powertrain, autolubrificanti e senza manutenzione, sono validati per applicazioni su veicoli per applicazioni gravose e assicurano benefici in termini ambientali, di costi e di durata quando impiegati in ambienti ostili

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ederal-Mogul Powertrain ha concluso con successo il processo di validazione dei suoi cuscinetti senza manutenzione a marchio DEVA®. A seguito di test tribologici effettuati internamente e di indagini su campo basate su richieste specifiche da parte dei clienti, oggi i cuscinetti a base di materiale composito sono disponibili per applicazioni su vei-

coli movimento terra, agricoli e mezzi speciali quali quelli impiegati nella pulizia stradale. I cuscinetti, rinforzati con fibre, sono in grado di ridurre l’impatto ambientale, i tempi di fermo macchina e i costi di manutenzione tradizionalmente associati ai cuscinetti lubrificati a grasso. «I cuscinetti deva.tex autolubrificanti e senza manutenzione possono offrire una soluzione tangibile ai costruttori che cercano di rispettare le sempre più restrittive norme in materia ambientale», afferma Gian Maria Olivetti, Chief Technology Officer, Federal-Mogul Powertrain. «Ovviamo al rischio di perdite, insito nei cuscinetti lubrificati a grasso, offrendo una soluzione più pulita e oltretutto economica.» Come parte del processo di validazione, Federal-Mogul Powertrain ha eseguito una serie di test intensivi su banco prova per ottimizzare, in presenza di specifiche condizioni operative, le proprietà in termini di attrito e usura. I cuscinetti compositi deva.tex con doppio strato rinforzato con fibre sono stati testati con differenti materiali per l’albero, con diversi carichi, diverse velocità di strisciamento e oscillanti condizioni cicliche.

ficie maggiore e aumentando la capacità di carico. «I veicoli per applicazioni gravose sono così differenti gli uni dagli altri e operano in contesti così diversi e spesso così impegnativi, che risulta irrealistico pensare che una singola geometria già disponibile a scaffale sia in grado di soddisfare tutte le applicazioni», spiega Stefan Henß, Senior Engineering Manager DEVA, Federal-Mogul Powertrain. «Ogni implementazione, per avere successo, richiede la collaborazione con il cliente per assicurare che il cuscinetto sia parte di un sistema tribologico integrato. Lavoriamo a stretto contatto con ogni cliente per assicurare che l’installazione del cuscinetto tenga conto ad esempio della giusta tenuta, per escludere che un qualsiasi contaminante abrasivo o corrosivo entri in contatto dall’ambiente circostante. Questo rappresenta un fattore chiave nell’assicurare al cuscinetto una lunga durata e affidabilità nel funzionamento.»

I benefici della tecnologia deva.tex Un importante vantaggio offerto dai materiali compositi DEVA è la capacità di ridurre l’usura e di eliminare i cedimenti prematuri che possono verificarsi nei cuscinetti metallici quando soggetti a disallineamenti dell’albero. Ciò è reso possibile da una maggiore tolleranza dei materiali rispetto al disassamento dell’albero o al suo disallineamento: contrariamente alle bronzine in metallo, i materiali DEVA, più teneri, si adattano meglio alla geometria dell’albero, distribuendo il contatto su una super-

I cuscinetti a strisciamento deva.tex® rinforzati con fibre e autolubrificanti

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Speciale motori > Federal-Mogul Powertrain Federal-Mogul LLC Federal-Mogul LLC è un fornitore a livello globale di prodotti e servizi per i costruttori e per coloro che operano nell’assistenza ai veicoli e alle attrezzature dei settori auto, veicoli commerciali leggeri, medium e heavyduty, marino, ferroviario, aerospaziale, oltre che per le aziende del settore della produzione dell’energia e dei mercati industriali. I prodotti e i servizi della società contribuiscono al risparmio nei consumi, alla riduzione delle emissioni e alla sicurezza dei veicoli. FederalMogul opera attraverso due divisioni indipendenti di business, ognuna con un suo CEO che riporta direttamente al Board of Directors di Federal-Mogul.

Federal-Mogul Powertrain progetta e realizza componenti di Primo Equipaggiamento per il powertrain e prodotti per la protezione dei componenti in applicazioni automotive, heavy-duty, industriali e per il trasporto. Federal-Mogul Motorparts vende e distribuisce un ampio portfolio di prodotti al settore aftermarket con oltre 20 dei marchi più riconosciuti a livello mondiale, fornendo al contempo il mercato del Primo Equipaggiamento con prodotti quali componenti frenanti, per il telaio e spazzole tergicristallo. I brand aftermarket della società includono: ANCO® per le spazzole

tergicristallo; Beck/Arnley® per componenti e fluidi di qualità OE; BERU®* per i sistemi di accensione; Champion® per illuminazione, candele, spazzole tergicristallo e filtri; Interfil® per i filtri; AE®, Fel-Pro®, FP Diesel®, Goetze®, Glyco®, National®, Nüral®, Payen®, Sealed Power® e Speed-Pro® per i prodotti motore; MOOG® per i componenti telaio; Abex®, Ferodo®, Jurid® e Wagner® per i prodotti frenanti e di illuminazione. Federal-Mogul è stata fondata a Detroit nel 1899 e il suo quartier generale si trova a Southfield, nel Michigan. L’azienda impiega circa 53.000 dipendenti in 24 Paesi.

I risultati dei test

L’immagine mostra il comportamento di albero (a destra) e cuscinetto deva. tex (a sinistra), prima (in alto) e dopo (in basso) i test

ro. Questi verranno valutati in base alla resistenza alla corrosione, alle prestazioni in termini di usura e alle proprietà di strisciamento, in modo da determinare il rivestimento ideale da utilizzare con i cuscinetti DEVA. «Una maggiore sensibilità ambientale e normative più severe stanno portando a una crescita della domanda di soluzioni a basso impatto ambientale», afferma Henß. «Se a ciò aggiungiamo l’interesse crescente verso sistemi a bassa manutenzione o totalmente privi, ci aspettiamo di vedere un mercato in rapida crescita per le nostre soluzioni autolubrificanti.» ◀

Processo di validazione approfondito I test hanno evidenziato l’importanza di definire specifiche adeguate per le proprietà superficiali dell’albero, in moda da mantenere un sistema tribologico stabile e robusto. La sua durezza deve essere superiore a 220HB Brinell quando utilizzato con deva.tex e la rugosità superficiale compresa tra 0,4 and 1,0 µm Ra. È richiesta anche una resistenza alla corrosione appropriata, con l’uti-

lizzo ad esempio di acciaio inossidabile o di un rivestimento idoneo. Ciò consente al cuscinetto di trasferire sulla superficie dell’albero una pellicola stabile di lubrificante, mantenendo costante il coefficiente di attrito e il più basso possibile il tasso di usura. Avendo validato le prestazioni del cuscinetto, le future ricerche di FederalMogul Powertrain avranno come priorità quella di investigare il potenziale legato a rivestimenti economici dell’albe-

INFO Federal-Mogul LLC World Headquarters 27300 West 11 Mile Road Southfield, Michigan 48034 +1 248-354-7700 web: www.federalmogul.com

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Quarant’anni di successi

SPECIALE ANNIVERSARIO UN’INIZIATIVA EDITORIALE DI

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Speciale anniversario > U.Emme

L

’azienda U.Emme di Modigliana sorge nelle prime pendici dell’Appennino tosco-romagnolo, in provincia di Forlì-Cesena. Realtà affermata sia sul mercato italiano che su quello internazionale, U.Emme nasce come piccolo produttore di retroescavatori idraulici per diventare, nell’arco di una storia durata quarant’anni, un punto di riferimento nel settore delle attrezzature macchine movimento terra.

Intervista a Mario Molignoni Amministratore unico di U.Emme Srl Signor Molignoni, può raccontarci come nasce U.Emme?

Mario Molignoni Amministratore unico di U.Emme Srl

U.Emme (Zona Industriale) 1985 - 2005

Alla fine anni degli anni Settanta il settore del movimento terra si stava definitivamente emancipando da quello agricolo e, strutturandosi, creava opportunità lavorative imprenditoriali decisamente interessanti. La nascita, quarant’anni fa, di U.Emme Srl, si colloca proprio in questo contesto. A.J. Haringer nel 1978 acquistò MacMoTer di Modigliana, affermata azienda costruttrice di macchine movimento terra fondata nel 1969, ed alla fine dello stesso anno nasceva U.Emme come officina meccanica facente parte dell’indotto che ruotava attorno alla sfera di MacMoTer.

U.Emme oggi, 2005 - 2018

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1978 - 2018

U.Emme in quegli anni operava poco lontano dal centro della città di Modigliana, in una sorta di garage adibito ad officina, dove costruivamo esclusivamente i retroescavatori che la MacMoTer proponeva a listino. Dopo pochi mesi, spinti da grande entusiasmo, esponemmo i nostri retroescavatori a Fieragricola di Verona, dove ottenemmo sin da subito un magnifico riscontro. Questo ci permise di ampliare e diversificare il bacino clienti di U.Emme, fino ad allora concentrato quasi esclusivamente sulla partnership con MacMoTer. Iniziammo così a proporre i nostri retroescavatori in tutto il mercato italiano ed in abbinamento ad una varietà di macchinari sempre maggiore. Verso la metà degli anni Ottanta ci trasferimmo da Modigliana città a un fabbricato nella neonata zona industriale, a circa 3 km dal centro abitato. Nonostante la produzione di retroescavatori rappresentasse il core business di U.Emme, la disponibilità di nuovi e più ampi locali in cui operare fu l’occasione per dare qualche piccolo impulso alla progettazione e alla produzione. Così, anche se senza particolare slancio, in sordina e quasi sempre per rispondere a richieste specifiche di persone del luogo che cercavano attrezzature per soddisfare le loro necessità particolari, iniziammo a costruire anche altre attrezzature: forche pallet, trivelle, benne 4 in 1 e pinze agricole. Fu proprio attraverso questa dinamica che U.Emme giunse a inizio anni Novanta alla progettazione e fabbricazione della cosiddetta “Cingoletta“, un veicolo semovente con peculiarità tali da valergli la registrazione di una serie di brevetti. La Cingoletta nacque proprio per rispondere all’esigenza dei boscaioli della zona che, dovendo operare in zone impervie e remote, dove spesso i sentieri non erano presenti, avevano necessità di una soluzione compatta con cui trasportare grandi quantità di legna anche in presenza di pendenze molto ripide. Studiammo così un mezzo cingolato con assetto variabile, ossia con possibilità di spostare in avanti (in caso di salita) o indietro (in caso di discesa) il proprio baricentro. La Cingoletta ebbe un successo incredibile. Dotammo questo semovente anche di portattrezzi anteriore, così che potesse essere montato un nostro braccio escavatore: i boscaioli potevano così crearsi un sentiero

U.Emme, periodo 1978 - 1985: i retroescavatori

lungo una parete scoscesa man mano che avanzavano col mezzo. La versatilità e l’efficacia della Cingoletta gli valsero l’appellativo di “Mulo Meccanico”. Nonostante il successo improvviso però, U.Emme a quei tempi non aveva le “spalle abbastanza larghe” per sostenerne la produzione a livello industriale: le richieste di acquisto ci piovevano letteralmente addosso rischiando di affondarci. Per questo decisi di vendere il brevetto del sottocarro con assetto variabile a un’importante azienda italiana che aveva manifestato interesse ad acquistarlo.

Ma l’attività di U.Emme non si è di certo arrestata, anzi. Nella seconda metà degli anni Novanta, U.Emme era ormai leader riconosciuta nella costruzione di bracci escavatori per caricatori compatti, per i quali eravamo gli unici in grado di offrire articoli di qualità professionale con possibilità di reclinare il distributore con le leve di comando all’interno della cabina del mezzo. E fu proprio il successo di mercato che in quel periodo stava vivendo la minipala, configurandosi come mezzo indispen-

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Speciale anniversario > U.Emme

La Cingoletta dei primi anni Novanta

Alcuni abbinamenti di braccio escavatore su skid (anni Novanta)

sabile per il lavoro nel cantiere, a convincermi che dovevamo strutturare in modo più definito la produzione di tutta una serie di attrezzature che potessero affiancare i classici retroescavatori che avevano permesso l’affermazione di U.Emme. Inserimmo quindi a catalogo articoli nuovi come benne miscelatrici per il cemento, spazzatrici con e senza benna di raccolta, lame dozer, lame da neve, livellatrici grader, trinciatutto ed altro ancora. Questo processo di ampliamento della gamma devo dire che non ha mai avuto fine: oggi il catalogo U.Emme può vantare oltre 30 tipologie di attrezzature diverse, ognuna con una propria gamma di modelli differenti per dimensione, misura, tipologia di applicazione o lavoro da effettuare. Ed è proprio grazie a quest’aumento dell’offerta a catalogo, unitamente all’alta qualità che da sempre caratterizza i nostri prodotti che, all’inizio del terzo millennio, U.Emme diviene uno dei massimi punti di riferimento del settore delle attrezzature per macchine agricole e da cantiere.

Giungiamo dunque agli anni Duemila di U.Emme. Con l’aumento della gamma di prodotti fu naturale la necessità per l’azienda di espandersi: fu così che iniziammo nel 2003 la realizzazione di un secondo più grande fabbricato, che fu costruito nel giro di due anni accanto al fabbricato già esistente. I nuovi locali ci hanno permesso di organizzare ogni reparto produttivo in modo migliore rispetto al passato, di aumentare le postazioni di lavoro, di aggiungere macchinari per la lavorazione interna ma soprattutto di avere a disposizione spazio per mantenere sempre uno stock nutrito di prodotti finiti e pronti da spedire.

Nel 2009 U.Emme ottiene l’attestato di Azienda Certificata ISO:9001. È un momento fondamentale della nostra storia in quanto l’ufficializzazione del riconoscimento di azienda operante in Regime di Qualità permette a U.Emme di siglare accordi di partnership con importanti OEM operanti sia su territorio nazionale che internazionale. Un altro momento importante per U.Emme è il 2012, anno in cui per la prima volta l’Azienda prende parte a una manifestazione fieristica oltre confine: è la volta dell’Intermat di Parigi, mentre l’anno successivo partecipiamo al Bauma di Monaco. Devo ammettere che il merito di questa svolta “internazionale” di U.Emme è tutto dei miei figli Davide e Matteo, che hanno fortemente voluto prendere parte a queste manifestazioni, certo le più importanti del settore, proprio per cercare di dare un impulso all’export di U.Emme che prima di allora si attestava su percentuali variabili dal 15 al 20% del fatturato. Oggi grazie a loro e al rilevante contributo della collaboratrice Sabrina Monteruccioli, U.Emme fattura circa il 50% sul territorio italiano e il restante 50% esportando in Paesi CEE ed extra CEE.

Nel citare i suoi figli, introduce il tema del passaggio generazionale e della continuità aziendale. Davide è cresciuto dentro U.Emme, è stato il primo a farne parte, ha iniziato dal basso facendo la “gavetta” in officina. Matteo invece aveva intrapreso un altro tipo di lavoro quando l’improvviso licenziamento della Responsabile dell’Amministrazione di U.Emme mi indusse ad assumer-

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lo come sostituto. Ormai sono quasi vent’anni che lavorano in U.Emme e hanno acquisito una tale competenza ed esperienza che finalmente mi sento libero di allentare il presidio aziendale per godermi il tempo libero, in particolare per andare in mountain bike, che è una passione che coltivo da oltre venticinque anni. Davide è da sempre orientato maggiormente a seguire la produzione dei nostri articoli, lo sviluppo del prodotto gestendo l’ufficio tecnico ed il post vendita - coadiuvando il magazziniere e Veronica Cavina nella gestione del flusso ricambi. Matteo, che inizialmente era stato assunto con compiti puramente amministrativi, si è pian piano avvicinato al mondo commerciale, orientandosi verso il marketing e la comunicazione, con particolare riguardo al mondo del web e e alla gestione delle nostre partecipazioni fieristiche. È giusto dire che se io ho fatto l’U.Emme del passato e del presente, i miei ragazzi, coadiuvati da tutti i nostri collaboratori, stanno costruendo l’U.Emme del futuro.

Ha sottolineato l’importanza dello staff: ci può parlare del gruppo U.Emme? Abbiamo la fortuna di avere un gruppo di lavoro coeso, che sa riconoscere il valore del lavoro. La collocazione periferica della U.Emme - Modigliana, costituisce un oggettivo minus, ma contemporaneamente è fonte di forte motivazione per il personale che è principalmente del territorio. I nostri collaboratori poi, una volta entrati a far parte dell’azienda, difficilmente ci abbandonano: segno questo che l’azienda è solida. In questo grande merito va alle Risorse Umane: attraverso loro camminano e prendono forma compiuta i nostri progetti. Riescono ad affrontare ogni sfida con un forte spirito di appartenenza, e arrivano a coniugare la matrice familiare a quella che è oramai una dinamica industriale. Abbiamo promosso sul campo, per meriti acquisiti, i responsabili di officina, dei reparti di montaggio, verniciatura, saldatura e dell’area vendite.

Col passare degli anni la gamma U.Emme si è ampliata sino a coprire una gamma di oltre 30 tipologie di differenti attrezzature

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Speciale anniversario > U.Emme

Come frequentemente accade nelle aziende meccaniche come la nostra, la componente maschile è maggioritaria, ma il contributo del personale femminile è altrettanto importante. Ho già citato Veronica, che al pari di Sabrina Monteruccioli, Monica Sangiorgi, Anna Leoni contribuiscono in gran misura con le loro doti professionali e la forte determinazione al conseguimento degli obiettivi aziendali. Anche grazie a loro abbiamo ora in azienda il necessario patrimonio linguistico delle più diffuse lingue estere, necessario per consolidare la nostra penetrazione vendite in diversi mercati come Spagna, Francia, Romania, Bulgaria, Portogallo, Germania, Grecia, Russia, Israele, Sud Africa, India, Australia.

Quindi il segreto del successo di U.Emme sta nelle persone che fanno U.Emme?

mi pare opportuno sottolineare che senza una copiosa dose di competenza non possa esistere alcun genere di qualità. Volendo crescere, nell’ultimo anno abbiamo poi irrobustito il “pacchetto di mischia”, inserendo nella nostra struttura un executive, un ingegnere meccanico, un export area manager e un venditore per il mercato domestico: Gian Maria Liverani, che gli appassionati di motociclismo conosceranno in qualità di 4 volte campione italiano di supersport. Unitamente alle persone, sono per noi essenziali altri due fattori: l’innovazione tecnologica continua, senza la quale non esisterebbero le idee che portano a concepire i prodotti che progettiamo;

Esatto. Le persone di U.Emme che operano nelle nostre officine nei reparti di carpenteria, verniciatura e assemblaggio sono i veri responsabili della creazione di un prodotto qualitativamente superiore rispetto a tanti altri presenti sul mercato. Sono veloci, fidati e competenti: sta qui il segreto. Potrei parlare di passione e di impegno, caratteristiche certamente importanti che sicuramente saranno presenti in questi ragazzi, ma l’accento va posto maggiormente sulla loro competenza. Quando sei competente ti viene facile nonché naturale fare le cose fatte per bene. Del resto, mi permetta di diventare banalmente retorico,

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il patrimonio, dove certo l’imprenditore fa la sua parte, anteponendo le necessità dell’azienda alle proprie personali. In questo credo che abbiamo garantito ad U.Emme un’adeguata patrimonializzazione: è prossima ai 2,8 milioni di euro. In questa attività ho avuto la fortuna di essere supportato professionalmente dal mio socio, che è anche mia moglie e che colgo l’occasione di ringraziare.

Cosa ci riserverà U.Emme nel prossimo futuro? Avete novità da proporre? La risposta è affermativa, abbiamo significative novità, al momento desidero però mantenere un certo riserbo: alcune sono esclusive che presenteremo soltanto in alla prossima fiera.

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Nel corso del 2018 proporremo alcune novità a partire da un nuovo sistema di aggancio per mini e midi escavatori, il cui brevetto è già depositato, destinato a standardizzare le connessioni macchina/attrezzatura con una modalità più estesa rispetto a quanto offre il mercato oggi. L’obiettivo - ambizioso - che ci siamo prefissati è quello di definire un nuovo standard, e crediamo davvero di esserci riusciti. Questo sistema, assieme agli altri prodotti innovati, verrà presentato al prossimo Intermat di Parigi (23 al 28 aprile).

Nel ringraziarla, le chiediamo qualche parola conclusiva. U.Emme sta vivendo una fase di crescita: è una sfida faticosa ma anche gratificante. Anche attraverso il passaggio generazionale con i miei figli, stiamo cercando di traghettare l’azienda nel futuro, aggiornando strumenti, impianti e sistemi, con l’obiettivo di massimizzare la qualità del prodotto e del servizio offerto. Stiamo inoltre acquistando nuove competenze per portare a livelli sempre più alti il grado di innovazione e sicurezza dei prodotti che costruiamo.

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Speciale motori > Scania

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Cosa succede in città Scania introduce una serie di motori da 7 litri destinati principalmente alle applicazioni urbane, che può garantire una riduzione del consumo di carburante fino al 10% di Umberto Piagnoni

L’ambiente naturale della nuova serie di motori a 6 cilindri in linea da 7 litri di Scania è rappresentato dalle applicazioni urbane

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Speciale motori > Scania

T

re livelli di potenza – 220, 250 e 280 CV, 6 cilindri in linea, e livelli di rumorosità, peso e consumo di carburante ridotti. Queste le premesse del nuovo motore Scania da 7 litri, che offre le prestazioni e la guidabilità richieste dai clienti per le applicazioni in contesti urbani gravosi. Le dimensioni compatte del motore aprono anche le porte alle cabine serie P con tunnel motore ribassato. Scania produce così quattro famiglie di motori Euro 6 che, con la nuova generazione di veicoli, spaziano da 220 a 730 CV, con la possibilità di utilizzare diversi carburanti alternativi. Fino a questo momento, per la nuova generazione di veicoli Scania sono stati introdotti 15 differenti motori Euro6 da 280 a 730 CV, basati su 3 famiglie di motori rispettivamente da 9, 13 e 16 litri. Scania si appresta ora a lanciare una quarta famiglia di motori. I nuovi motori da 7 litri sono i più compatti degli ultimi decenni, sia in termini di cilindrata che di ingombro, e sono destinati ad essere particolarmente apprezzati per applicazioni quali distribuzione e raccolta dei rifiuti. «Con questa nuova serie di motori, ci apprestiamo ad ampliare considerevolmente la nostra offerta per i clienti che operano in ambito urbano», afferma Henrik Eng, Product Director, Urban, Scania Trucks. «Caratteristiche

quali il peso diminuito di ben 360 kg e la riduzione significativa del consumo di carburante, si sposano perfettamente con l’esigenza di trovare soluzioni di trasporto sostenibili tipiche delle città in forte espansione. Tuttavia, nonostante il formato, non siamo scesi a compromessi per quanto riguarda le caratteristiche peculiari di Scania come prestazioni, robustezza ed efficienza». I nuovi motori a 6 cilindri in linea, sviluppati in collaborazione con Cummins, partner di lunga data di Scania per lo sviluppo di motori e componenti, presentano ottime prestazioni a basso regime, sono equipaggiati con un turbocompressore a geometria fissa e utilizzano unicamente la riduzione catalitica selettiva (SCR) per il post-trattamento dei gas di scarico, in conformità alla normativa Euro6. L’ambiente naturale della nuova serie di motori a 6 cilindri in linea da 7 litri di Scania è rappresentato dalle applicazioni urbane. Questi nuovi motori sono destinati a conquistare sempre più clienti.

La tecnologia e le idee alla base dei nuovi motori Scania da 7 litri «Il motore da 7 litri si basa su un collaudatissimo e robusto motore a 6 cilindri», afferma Anna Wingren, Assistant Chief Engineer, Scania R&D.

Scania Scania è un fornitore leader mondiale di soluzioni di trasporto. Insieme ai propri partner e clienti, Scania ha l’obiettivo di guidare il cambiamento verso un sistema di trasporto sostenibile. Nel 2016 l’azienda ha consegnato ai propri clienti 73.100 autocarri, 8.300 autobus e 7.800 motori industriali e marini. Il fatturato netto ha raggiunto quasi 104 miliardi di SEK,

il 20% generato dal mondo dei servizi. Fondata nel 1891, Scania è presente in più di 100 Paesi e conta circa 46.000 dipendenti. Ricerca e sviluppo sono concentrati in Svezia, con filiali in Brasile e India. La produzione avviene in Europa, America Latina e Asia, con centri di produzione regionali in Africa, Asia ed Eurasia. Scania fa parte di Volkswagen Truck & Bus GmbH.

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«Questa ottima base di partenza è stata poi integrata con tutte le competenze maturate da Scania nello sviluppo dei motori diesel avanzati, utilizzando tecnologie sviluppate internamente». I target principali sono costituiti dagli operatori addetti alla distribuzione urbana e dai buyer del settore dei trasporti per applicazioni di raccolta rifiuti e manutenzione nelle città moderne. Spesso in questo tipo di applicazioni il peso rappresenta una sfida importante ed è per questo che solitamente i clienti rinunciano ad utilizzare i motori più potenti da 9 o 13 litri.

I sistemi di controllo di Scania Il motore di base esistente è stato migliorato in numerosi aspetti. Tutti i sistemi di monitoraggio e controllo sono stati sviluppati da Scania. Inoltre, è provvisto di un turbocompressore completamente nuovo e dell’esclusivo sistema di post-trattamento dei gas di scarico sviluppato internamente da Scania che sfrutta unicamente il sistema SCR per ridurre le emissioni di NOx. «Il punto di partenza era già estremamente buono, ma ora lo abbiamo trasformato in un vero e proprio motore Scania sotto ogni punto di vista», afferma Wingren. «È silenzioso, perfettamente in linea con la filosofia Scania di coppia elevata anche a basso regime ed è efficiente nei consumi. Possiamo quindi affermare di essere riusciti a superare gli obiettivi che ci eravamo prefissati». Wingren spiega che il grande spartiacque del progetto è stata la decisione da parte del team di utilizzare unicamente i sistemi di controllo sviluppati interna-

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mente da Scania per ottenere le caratteristiche volute e assicurarne la perfetta integrazione con il cambio Scania Opticruise di quinta generazione e con il programma di diagnosi SDP3. «Questa scelta ci ha consentito di eliminare il sistema EGR e di optare per un robusto turbocompressore a geometria fissa come nella maggior parte degli altri motori Scania», aggiunge Wingren. «Nel complesso, abbiamo introdotto un centinaio di nuovi particolari, tra cui la campana del volano, che si sono resi necessari per adattare il motore alle interfacce con cui interagisce il sistema modulare Scania.» Nello stile tipico di Scania, i nuovi motori offrono la massima coppia già a partire da un regime di 1.050 giri/min. Oltre ad assicurare un’ottima guidabilità, il regime più basso contribuisce a ridurre il consumo di carburante. E, proprio come nel caso dei modelli più grandi, anche l’utilizzo di olio a basso attrito dà il suo importante contributo in tal senso.

Peso ridotto Rispetto all’affermata serie di motori Scania da 9 litri a 5 cilindri, che rappresenta la scelta naturale di numerosi clienti per le applicazioni ed i tipi di operazioni a cui è destinato il motore 7 litri, la riduzione di peso è significativa ed equivale circa a 360 kg, convertibili interamente in carico utile. Tuttavia, in linea con la filosofia di Scania per l’ottimizzazione dei veicoli, nulla impedisce di guidare un veicolo da 26 tonnellate con il nuovo motore da 7 litri. «Le differenze rispetto al motore 9 litri sono significative, ma per chi deve guidare spesso un veicolo a tre assali a pieno carico, il motore più potente e le caratteristiche offerte lo rendono probabilmente la scelta ideale», afferma Eng. «Prendiamo ad esempio un veicolo per la distribuzione che inizia la giornata con un peso lordo di 18 tonnellate, ma che dopo le prime consegne si è già ridotto a 10-12 tonnellate. In questo caso è inutile disporre di un motore con prestazioni eccessivamen-

La serie di motori Scania da 7 litri ha come punto di partenza un motore venduto in più di 500.000 unità, a cui Scania ha aggiunto tutta la propria esperienza e le proprie peculiarità.

te elevate, quando secondo le stime di Scania è possibile ridurre il consumo di carburante fino al 10%. La nostra offerta prevede sempre la definizione della soluzione ottimale insieme al cliente, sulla base delle sue esigenze effettive». La personalizzazione dell’offerta, sia in termini di servizi che di configurazione del veicolo sulla base delle esigenze specifiche, è la reale motivazione alla base di tutto il lavoro di Scania. Tuttavia, per essere credibili agli occhi dei clienti, è richiesta una vasta gamma di prodotti. Il fatto che, a poco più di un anno dall’introduzione della nuova generazione di veicoli, Scania sia già in grado di offrire 19 motori Euro6 è un’ulteriore riprova della capacità dell’azienda di mantenere le proprie promesse.

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Speciale motori > Scania

DC07 - Dati tecnici DC07 111 220 CV Tipo Cilindrata Ordine di accensione Cilindri Valvole per cilindro Alesaggio x corsa Tipo di camme Compressione Iniezione Trattamento emissioni Freno motore Capacità d’olio

DC07 112 250 CV

DC07 113 280 CV

In linea 6,7 litri 1-5-3-6-2-4 6 4 107x124 mm Normali 17,1:1 Bosch Scania SCR 88 kW a 2.500 giri/min. 24,5 litri

Potenza max

220 CV (162 kW) a 1.900 giri/min. 250 CV (184 kW) a 1.900 giri/min. 280 CV (206 kW) a 1.900 giri/min.

Coppia max

1.000 Nm a 1.050-1.500 giri/min.

«Il nostro obiettivo è sempre quello di aiutare i clienti ad aumentare la redditività, ma questo a sua volta richiede un numero sempre più ampio di motori e cabine», prosegue Eng. «È grazie al sistema modulare di Scania che ora siamo in grado di offrire un numero così elevato di motori per garantire sempre ai nostri clienti la miglior economia operativa totale possibile».

Perfezione tecnica Il 7 litri si basa su un motore collaudato e impiegato in centinaia di migliaia di veicoli differenti. Per questo motivo, ha il vantaggio di essere moderno, ma al contempo largamente testato e apprezzato. «La tecnologia a quattro valvole con aste e bilancieri è più che adeguata per i bassi regimi in questione», spiega Wingren. «La complessità non dovrebbe mai essere fine a sé stessa, per Scania è essenziale creare valore aggiunto per il cliente in termini di riduzione dei consumi, robustezza e affidabilità, ed è in questo ambito che questo motore esprime al meglio il proprio potenziale.» In veste di direttore commerciale di Scania, Eng non può che confermare. «Con l’aggiunta del 7 litri alla gamma di

1.100 Nm a 1.050-1.550 giri/min.

motori esistenti, ora siamo in grado di offrire soluzioni per il trasporto urbano “su misura” per ulteriori applicazioni, a prescindere dalle esigenze specifiche del singolo cliente», afferma. «Tra le varie famiglie di motori ora è possibile addirittura scegliere se il proprio motore da 280 CV deve generare una coppia di 1.200 o 1.400 Nm, in base al carico previsto, optando ad esempio per il motore 7 litri.»

Il tunnel motore ribassato della serie P Con l’introduzione del motore Scania da 7 litri, ora è possibile ordinare la cabina P con un tunnel motore ribassato, in quanto il nuovo motore è più compatto. Il tunnel motore più basso di 95 mm rende più spaziosa la cabina e facilita considerevolmente lo spostamento da un lato all’altro. Inoltre, grazie al tunnel più basso, ora le cabine P offrono gli stessi vani portaoggetti delle cabine G e sono disponibili varie opzioni per quanto riguarda la disposizione degli spazi dietro i sedili. «La differenza è maggiore di quanto si possa immaginare», spiega Eng. «Infatti, siamo convinti che questa opzione sarà apprezzata da molti clienti che

1.200 Nm a 1.050-1.600 giri/min.

guidano unicamente o parzialmente in un contesto urbano. I vantaggi sono sia di natura pratica che di una maggiore sensazione di spazio e ariosità, decisamente apprezzata per questi tipi di applicazioni.» Tutti i clienti che sceglieranno il nuovo motore Scania da 7 litri combinato con una cabina della serie P potranno optare anche per il tunnel motore ribassato di 95 mm, che assicura una maggiore spaziosità e libertà di movimento in cabina. Il tunnel motore ribassato per le cabine P richiede di optare per il nuovo motore da 7 litri ed è disponibile per tutte le cabine P, a prescindere dalla lunghezza o dall’altezza del tetto.◀

INFO Scania

Scania è un fornitore leader mondiale di soluzioni di trasporto. Insieme ai propri partner e clienti, Scania ha l’obiettivo di guidare il cambiamento verso un sistema di trasporto sostenibile. Nel 2016 l’azienda ha consegnato ai propri clienti 73.100 autocarri, 8.300 autobus e 7.800 motori industriali e marini.

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preview La gamma di motori Scania Euro 6 per i veicoli di nuova generazione: DC13 - Dati tecnici DC13 149 370 CV

DC13 141 410 CV

Tipo

DC13 148 450 CV

DC13 155 500 CV

In linea

Cilindrata

12,7 litri

Ordine di accensione

1-5-3-6-2-4

Cilindri

6

Valvole per cilindro

4

Alesaggio x corsa

130 x 160 mm

Tipo di camme

Miller

Normali

Compressione

20,9:1

19,4:1

Iniezione

Scania XPI

Trattamento emissioni

Scania SCR

Freno motore

256 kW a 2.400 giri/min.

Capacità d’olio

43 litri

Potenza max

370 CV (272 kW) a 1.900 giri/min.

410 CV (302 kW) a 1.900 giri/min.

450 CV (331 kW) a 1.900 giri/min.

500 CV (368 kW) a 1.900 giri/min.

Coppia max

1.900 Nm a 1.000-1.300 giri/min.

2.150 Nm a 1.000-1.300 giri/min.

2.350 Nm a 1.000-1.300 giri/min.

2.550 Nm a 1.000-1.300 giri/min.

DC16 118 650 CV

DC16 108 730 CV

DC16 - Dati tecnici DC16 116 520 CV

DC16 117 580 CV

Tipo

V8

Cilindrata

16,3 litri

Ordine di accensione

16,4 litri 1-5-4-2-6-3-7-8

Cilindri

90° V8

Testate

8

Valvole per cilindro

4

Alesaggio x corsa

130 x 154 mm

Tipo di camme

Miller

Compressione

22,2:1

Normali 20,3:1

Iniezione

Scania XPI

Trattamento emissioni Freno motore

Scania SCR

Scania EGR/SCR

297 kW a 2.400 giri/min.

320 kW a 2.400 giri/min.

Capacità d’olio Potenza max

17,4:1

43 litri 520 CV (382 kW) a 1.900 giri/min.

580 CV (427 kW) a 1.900 giri/min.

650 CV (479 kW) a 1.900 giri/min.

730 CV (537 kW) a 1.900 giri/min.

Tutti i motori Scania Euro5 ed Euro6 possono funzionare con una miscela fino al 100% di olio vegetale idrotrattato (HVO) ed a qualsiasi proporzione di diesel e HVO, a prescindere dalla famiglia di motori.

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Speciale motori > Yanmar

Yanmar: motori fino a 155 kW Un salto fino a 155 kW: sarà questa la ghiotta novità che Yanmar presenterà a Intermat. Due nuove famiglie di motori, ovviamente in ottica Stage V, per un passo tra i più notevoli degli ultimi vent’anni di Simone Mimuli

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STAND E46 HALL 5A

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anmar ha scelto Intermat per lanciare quello che sarà il suo più incredibile sviluppo di segmento da 20 anni a questa parte. Saranno infatti non una, bensì due nuovissime famiglie di motori quelle che verranno ufficialmente introdotte, andando a estendere così la fascia di potenza attuale di Yanmar fino a 155 kW. Il più piccolo dei due - il 4TN101 - è un motore di cilindrata 3.8 l che si aggiunge alla gamma di potenza dai 55 ai 105 kW con coppia fino a 550 Nm. Quello grande - il 4TN107 - ha una cilindrata di 4.6 L con classificazioni di potenza che variano dai 90 ai 155 kW e coppia oltre gli 805 Nm. Entrambi i motori presentano un sistema di iniezione common rail, controllo elettronico completo e compressore post-refrigerato (con un turbo a doppio stadio sui modelli maggiori del 4TN107). Potenza specifica e coppia sono tra le più alte disponibili sul mercato. Entrambe le famiglie di motori saranno certificate secondo i parametri EU Stage V e condivideranno lo stesso obiettivo progettuale di riduzione del costo totale di proprietà. Gli sforzi degli ingegneri Yanmar sono stati infatti incentrati sulla configurazione del target di

nuovi carburanti economici, sfruttando l’esteso know-how dell’ottimizzazione dei processi di combustione di Yanmar, acquisito attraverso la sua esperienza nei motori diesel per equipaggiamenti industriali e imbarcazioni marittime. Il contenimento del consumo di olio lubrificante è stato un altro punto chiave nella fase di progettazione ed è stato ottenuto grazie a un processo di produzione all’avanguardia, sviluppato appositamente per questo scopo. Il sistema di post-trattamento consiste in un ricircolo dei gas esausti (EGR), nel filtro antiparticolato separato (DPF) e nella riduzione selettiva catalitica (SCR), per salvaguardare la durabilità e assicurare una performance di pulizia assoluta dei gas esausti. Moduli di post-trattamento separati e più piccoli permettono inoltre installazioni più semplici. Una durabilità e robustezza superiori da una parte, e compattezza, alta potenza e densità di coppia dall’altra, sono state ottenute congiuntamente per soddisfare i requisiti delle applicazioni designate, ovvero: costruzione, imballaggio e trasporto dei materiali e agricoltura. Con l’introduzione di queste due nuove famiglie di motori, 4TN101 e 4TN107, Yanmar porta la sua affidabilità di livello mondiale e la sua complessiva alta qualità a un livello ancora superiore. Facendo leva sulla sua leadership nel fornire il libero mercato, Yanmar ora estende la sua storia di successo a una gamma di potenza più ampia. L’inizio della produzione dei nuovi motori è pianificato per il 2019.◀

INFO Yanmar Italy SpA

Via Carabelli, 7/9 21012 Cassano Magnago (VA) Tel. +39 0331 208409 info-yi@yanmar.com

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Speciale motori > Volvo Penta Motore Volvo Penta D11

STAND 6 A 042

Con sistema di post-trattamento degli scarichi

Ottimizzati per il futuro Volvo Penta presenta la line-up integrale della sua offerta EU Stage V a Intermat di Simone Mimuli

V

olvo Penta presenterà la sua gamma completa di soluzioni EU Stage V a Intermat, inclusi D5, D8, D11, D13 e D16. Ogni soluzione comprende un motore ad alte prestazioni perfettamente abbinato al sistema di posttrattamento dei gas di scarico (EATS), in modo da rispettare i prossimi livelli di emissione dell’Unione Europea. La gamma Stage V della compagnia è ottimizzata per il futuro e mantiene il focus principale su tempi di utilizzo massimizzati ed efficienza del carburante, insieme a facilità di installazio-

ne, funzionamento e manutenzione. La gamma offre potenze a partire da 105 fino a 565 kW (143-770 hp). «La nostra gamma di motori diesel Stage V fornisce ai produttori e agli operatori tutto ciò di cui hanno bisogno per alimentare la loro attrezzatura con performance ottimali», annuncia Johan Carlsson, direttore tecnico presso Volvo Penta. «Offriamo ai clienti il vantaggio di un motore eccezionale e un sistema di post-trattamento dei gas di scarico che, insieme, riducono il consumo di carburante e minimizzano

le emissioni.» Aggiunge poi: «Tutte le nostre soluzioni Stage V sono semplici da installare, da far funzionare e da tenere in manutenzione, e sono tutte ottimizzate per le necessità future dei nostri clienti».

Focus sul futuro Le regolamentazioni europee Stage V saranno implementate nel 2019 ed esigeranno nuovi limiti di emissione per i motori diesel. Lo scopo prestabilito è quello di ampliare la legislazione, infatti i motori inferiori ai 19 kW e superiori ai 560 kW saranno regolamentati per la

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preview prima volta. Inoltre, nonostante le regolamentazioni attuali Stage IV limitino il volume complessivo di emissioni di particolato, Stage V limiterà anche il numero delle particelle emesse. Con la creazione della gamma Stage V, Volvo Penta si è concentrata su una serie di benefici per i produttori e gli operatori. ▶▶ Produttività: ottimizzare la potenza per massimizzare l’utilizzo per i clienti e fornire un buon ritorno di investimento (ROI). ▶▶ Tempo di funzionamento: assicurare che il motore sia robusto, affidabile e semplice da tagliandare. ▶▶ Costo di proprietà: minimizzare il consumo di carburante e i costi di manutenzione. ▶▶ Sostenibilità: ridurre le emissioni per salvaguardare l’ambiente ed essere conformi alle regolamentazioni.

D16 per le applicazioni più difficili La soluzione del motore diesel da 16 litri Volvo Penta per l’EU Stage V offre una potenza di 565 kW (770 hp). È una robusta unità con sovralimentazione turbo a doppio stadio che fornisce alta densità di potenza, basso consumo di carburante, e un’ampia fascia di potenza con coppia massima già dai 1000 rpm (giri al minuto). La sua iniezione common rail produce bassi consumi di carburante, basso rumore e basse emissioni. Il D16 è una delle soluzioni più compatte nella sua fascia, grazie al collaudato sistema di post-trattamento esclusivo SCR (riduzione catalitica selettiva). L’ampio ventaglio di opzioni e accessori consente robustezza e facilità di installazione. Per esempio, Volvo Penta offre rapporti di cablaggio resistenti e container di raffreddamento che gli permettono di resistere alla durezza degli utilizzi più provanti. «La nostra idea del D16 Stage V fa leva sulla comprovata tecnologia che si

è sviluppata attraverso le molte realtà che lavorano col Volvo Group», dice Carlsson. «Il modello da 16 litri è il più potente nella nostra gamma Stage V, e risulta ideale per gli ambienti più rigidi nell’attività costruttiva ed estrattiva.»

Massimizzare il tempo di funzionamento con soluzioni intelligenti di ingegneria Come per il D16, la filosofia di progettazione per il D5, D8, D11 e D13 è stata focalizzata sulla massimizzazione del tempo di utilizzo e sulla verifica della facilità di installazione, operatività e manutenzione. L’efficienza del carburante è stata raggiunta grazie all’iniezione common rail di combustibile e al turbo con geometria fissa. Grazie alla farfalla di ingresso dell’aria nel collettore di aspirazione, insieme al ricircolo dei gas di scarico (EGR) non raffreddato e al regolatore di pressione di scarico elettrico (EPG), le temperature allo scarico vengono gestite in modo efficiente; in questo modo i gas di scarico hanno una temperatura ottimale nel passaggio attraverso il sistema di post-trattamento degli stessi (EATS) - composto da Catalizzatore di Ossidazione Diesel (DOC), Filtro Antiparticolato Diesel (DPF), Riduzione Catalitica Selettiva (SCR) e Catalizzatore ad urea (ASC) - e non è necessario usare un ulteriore iniettore di gasolio nello scarico.

Una strategia di rigenerazione che massimizza il tempo di funzionamento I motori e gli EATS dei D5-D13 Stage V sono progettati per lavorare insieme in modo da massimizzare la rigenerazione passiva durante il normale funzionamento. Con l’approccio di Volvo Penta Stage V, non c’è rigenerazione ad alta temperatura per il fatto che la

rigenerazione del solfuro nel catalizzatore SCR non è richiesta; soltanto la rigenerazione del particolato è necessaria per pulire il DPF. «Con la nostra soluzione degli EATS non c’è bisogno di frequenti rigenerazioni statiche», dice Carlsson. «La rigenerazione passiva consente un’efficienza maggiore e massimizza il tempo di funzionamento per i clienti. Questo è stato un elemento chiave nello sviluppo del nostro prodotto, creato per offrire una soluzione che aiuti a massimizzare la produzione per i consumatori finali dei nostri prodotti in tutte le diverse applicazioni nelle quali operano.» Carlsson aggiunge: «Con la nostra soluzione Stage V, le interfacce dei motori, l’architettura elettrica e i diversi optional extra sono compatibili all’interno di differenti livelli di emissione, minimizzando in tal modo la necessità per i produttori (OEM) di ridisegnare le loro macchine per diverse parti del mondo. Questo aiuta i produttori e gli operatori a progredire verso le nuove regolamentazioni nel modo più fluido possibile.»

Assicurare la disponibilità e un basso costo di proprietà totale «Volvo Penta conta una rete globale di fornitori di circa 750 centri autorizzati. Tecnici e ingegneri sono disponibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 in qualsiasi distretto industriale, per fornire supporto e rendere possibile la massima disponibilità di attrezzature per i nostri clienti. Volvo Penta è anche in grado di fare affidamento al supporto interno di Volvo Group, dove richiesto. I clienti possono essere sicuri che i nostri grandiosi prodotti, insieme alle nostre eccellenti capacità di assistenza, provvederanno loro un’offerta complessiva che possa equipaggiarli per ogni necessità sul posto di lavoro», aggiunge Carlsson.◀

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Speciale motori > Dall’ibrido all’elettrico

L’alternativa: dall’ibrido all’elettrico Una sfilata di soluzioni, dall’ibrido all’elettrico, per sbirciare l’alternativa al motore tradizionale. Componentistica compresa di Manuela Cortesi

I

mpossibile non dedicare, in un numero focalizzato sulle principali novità in ambito motori, una parentesi su quanto vi sia di più innovativo nel campo della motorizzazione: la proposta ibrida e l’elettrificazione. In un panorama sempre più nutrito - soprattutto nel regno dell’ibrido, si sono scelte alcune tra le più significative novità, senza alcuna pretesa di voler esaurire in toto un argomento che sta divenendo giorno dopo giorno sempre più vasto e che, ci si augura, lo diven-

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Komatsu: l’ibrido che conquista preview KOMATSU EUROPE E2 D 001 5B R 028

Dal 2008, anno in cui Komatsu ha commercializzato la prima macchina operatrice ibrida nella storia del settore, gli escavatori con la collaudata tecnologia ibrida Komatsu, oggi installata su più di 4.000 unità nel mondo, hanno totalizzato ben 10.000.000 di ore di attività. Gli escavatori ibridi Komatsu contribuiscono fortemente a limitare l’impronta di carbonio e l’impatto ambientale dei clienti Komatsu con una riduzione delle emissioni e del consumo di carburante fino al 40%. Il nuovo escavatore ibrido HB365LC/ NLC‐3 ha un motore EU Stage IV e una rumorosità operativa ridottissima, oltre a rappresentare un’ulteriore conferma del costante impegno profuso da Komatsu per contenere notevolmente l’impatto ambientale delle macchine movimento terra.

L’energia cinetica generata durante la frenatura della rotazione viene convertita in elettricità che, attraverso un inverter, viene catturata dal supercondensatore Komatsu. Accelerando in condizioni di carico di lavoro, questa energia viene scaricata rapidamente per agevolare la rotazione della struttura superiore e assistere il motore comandato dal controller ibrido. La potenza di riserva accumulata dalla tecnologia ibrida offre una capacità aggiuntiva utilizzabile per massimizzare le prestazioni della macchina supportando il motore o agevolarne la rotazione.

“Stretti” per Intermat

Il nuovo HB365LC/NLC-3, escavatore ibrido idraulico da 36 t ad alta tecnologia rispettoso dell’ambiente sarà protagonista in configurazione stretta “NLC” alla prossima edizione di Intermat

terà sempre più. Qella presentata è una sfilata di quelle che sono oramai le principali dinamiche alternative al motore tradizionalmente inteso, qui esposte in un triplice spaccato: ibrido, elettrico e componentistica. La tecnologia ibrida, sfida affrontata per prima da Komatsu (poi da Caterpillar, Hitachi, Kobelco, che qui non tratteremo); le macchine zero emissioni di Volvo, Mecalac, Wacker Neuson Group, e per concludere uno sguardo al regno della componentistica dell’ibrido di casa Bonfiglioli.

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Speciale motori > Dall’ibrido all’elettrico

Il sistema ibrid di Komatsu: come funziona Nel sistema ibrido di Komatsu il motore di rotazione elettrico-generatore cattura e rigenera l’energia durante la decelerazione della torretta e la converte in energia elettrica. L’energia rigenerata viene immagazzinata nel condensatore e può essere utilizzata per la rotazione, oppure può essere utilizzata dal generatore-motore per facilitare l’accelerazione del motore a combustione. Quindi, il sistema ibrido

riduce in maniera signicativa il consumo di carburante. La maggior parte dei componenti del sistema ibrido viene sviluppata e costruita da Komatsu. Il motore di rotazione elettrico-generatore, l’inverter e il condensatore sono dotati di impianti di raffreddamento dedicati per assicurare massima affidabilità e durata. L’inverter e il condensatore a lunga durata non necessitano di manutenzione.

Inverter e condensatore

Il gruppo condensatore comprende un inverter che trasforma la corrente CA del generatore-motore e del motore di rotazione elettricogeneratore in corrente CC da immagazzinare nel condesatore. Poichè i condensatori richiedono la migrazione di elettroni e ioni per la carica e la scarica, essi sono in grado di trasferire potenza molto più velocemente delle batterie, che invece utilizzano reazioni chimiche per produrre elettricità.

Motore del generatore

Il generatore-motore è posizionato tra il motore a combustione e le pompe idrauliche. Il generatore produce potenza elettrica per caricare il supercondensatore in base alle necessità. Il motore elettrico utilizza l’elettricità proveniente dal supercondensatore per potenziare il funzionamento del motore.

Motore di rotazione elettrico-generatore

Monitoraggio del funzionamento in modalità ibrida

Al posto del consueto motore idraulico di rotazione è previsto un motore di rotazione elettricogeneratore, studiato per consentire il recupero di energia durante la frenatura della rotazione. L’energia viene convogliata nel condensatore per essere immagazzinata. Il generatore-motore accelera la rotazione della torretta in modo più efficiente rispetto a un motore idraulico convenzionale e assicura eccezionali prestazioni di rotazione.

L’operatore può controllare in qualsiasi momento sul monitor della macchina i consumi di carburante recenti e il flusso di energia tra il motore e i componenti ibridi. Un indicatore della temperatura del sistema ibrido sullo schermo principale consente all’operatore di valutare con un solo sguardo il carico a cui il sistema ibrido è sottoposto.

I componenti ibridi sviluppati e prodotti da Komatsu sono coperti da una speciale garanzia “5 anni o 10.000 ore”.

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Volvo: EX2 a zero emissioni preview

L’EX2 è un prototipo di escavatore compatto completamente elettrico a zero emissioni, 10 volte più efficiente e 10 volte meno rumoroso dei modelli convenzionali e con un TCO decisamente ridotto. «In linea con la visione del Gruppo Volvo di essere il fornitore di soluzioni di trasporto più richiesto e di successo, Volvo CE è impegnata a contribuire allo sviluppo sostenibile», ha dichiarato lo scorso maggio Thomas Bitter, vicepresidente del settore Marketing e prodotto. «In Volvo CE stiamo sviluppando tecnologie connesse all’elettromobilità, macchine intelligenti e soluzioni total site che andranno a beneficio dei nostri clienti e dell’ambiente contribuendo ad aumentare le prestazioni della macchina, la produttività, l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità. I nostri futuri prodotti e servizi svolgeranno un ruolo importante nella costruzione di una società sostenibile.». L’EX2 derivava dal precedente progetto di ricerca ELEXC, finanziato in parte dal governo francese e da vari enti. Volvo CE ha lavorato con un team di sei società partner che hanno contribuito a un progetto costato complessivamente 7 milioni di euro. Il progetto ELEXC è iniziato nel 2012 e si è concluso nel 2015 e Volvo CE da allora ha continuato a lavorare su altri progetti di ricerca collegati all’escavatore EX2, per esempio sui test di durata. «L’elettrificazione delle macchine movimen-

Tra i vincitori degli Intermat Innovation Awards 2018, Volvo CE con l’EX2 si è aggiudicata il Premio attrezzature e macchinari nella sezione movimento terra e demolizione

to terra produrrà macchine più pulite, silenziose ed efficienti: è questo il futuro del nostro settore», conclude Ahcène Nedjimi, ingegnere capo dei sistemi elettrici ed elettronici e capo progetto EX2. L’EX2 è una macchina a zero emissioni, lavora a livelli di rumore dieci volte più bassi e può dunque essere essere facilmente utilizzata in aree densamente popolate anche di notte. È dieci volte più efficiente e impiegando sistemi sostanzialmente esenti da manutenzione si riducono sia i costi operativi che il costo totale di possesso del macchinario. La macchina non solo offre la stessa potenza e forza del suo omologo convenzionale, ma offre velocità più elevate nei movimenti combinati: le prestazioni non sono in alcun modo compromesse.

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Speciale motori > Dall’ibrido all’elettrico

Wacker Neuson Group: ancora più elettrico preview Ormai è un classico: la WL20e Era il 2015 quando, con la WL20e, Wacker Neuson presentò la prima pala gommata a trazione elettrica. La pala gommata a batteria con una capacità della benna di 0,2 metri cubi nel 2017 è stata ulteriormente sviluppata con una pregiata batteria AGM che si contraddistingue per l’uso particolarmente semplice e la ridotta manutenzione. L’abbreviazione AGM significa “Absorbent Glass Mat”. In questo tipo di batterie, l’elettrolita è legato a uno strato di tessuto non tessuto in fibra di vetro, si tratta quindi di un sistema sicuro contro le perdite. Oltre a ciò, la nuova tecnologia offre ulteriori vantaggi: è insensibile alle temperature e sviluppa una quantità di calore limitata durante la carica e l’esercizio con una conseguente maggiore erogazione di potenza elettrica. Un importante vantaggio della nuova

generazione di pale gommate: grazie al caricabatterie “Onboard” da 230 V, integrato nella macchina, è ora possibile caricare la batteria da qualsiasi presa semplicemente con un cavo. Ciò facilita l’impiego della pala gommata WL20e durante il lavoro quotidiano in cantiere. Le flessibili ricariche intermedie sono diventate ancora più efficienti grazie alle maggiori correnti di linea e un migliore assorbimento della potenza. Inoltre la batteria è praticamente priva di

manutenzione. I clienti che già utilizzano una pala gommata elettrica WL20e possono passare alla tecnologia AGM ad esempio in occasione della sostituzione della batteria. I parametri prestazionali della pala gommata a trazione completamente elettrica WL20e corrispondono a quelli dei modelli a trazione diesel e sono persino superiori per alcuni aspetti: ad esempio per il carico di ribaltamento che, grazie al peso della batteria, arriva fino a 1.509 chilogrammi. Quando la batteria della pala gommata WL20e è completamente carica, è possibile lavorare fino a cinque ore a pieno carico: un tempo sufficiente per svolgere le applicazioni tipiche di una giornata lavorativa come il carico e il trasporto di merci su brevi distanze.

Da scoprire a Intermat: Wacker Neuson AP1850e Con la piastra vibrante unidirezionale AP1850e, Wacker Neuson mostra a Intermat una vera e propria novità. È infatti l’unica piastra alimentata a batteria sul mercato e verrà messa in vendita dopo Intermat. Con un periodo di funzionamento fino a un’ora, può essere utilizzata in quasi tutti i cantieri. Il concetto modulare è di particolare interesse: la batteria e il caricabatterie utilizzati sono gli stessi moduli utilizzati nella batteria del costipatore Wacker Neuson. Ciò aumenta la flessibilità e, soprattutto, l’efficienza economica in quanto i clienti sono in grado di utilizzare la batteria in uno dei dispositivi mentre un altro è in carica, se necessario. «In questo modo soddisfiamo le esigenze

dei nostri clienti in considerazione della praticità e della flessibilità d’uso», ha dichiarato Alexander Greschner, Chief Sales Officer del Gruppo Wacker Neuson. La piastra vibrante AP1850e è particolarmente adatta per la compattazione di superfici sia granulari che asfaltate. «Le unità elettriche stanno diventando sempre più importanti. Queste soluzioni sono un’aggiunta importante alle flotte di noleggio, poiché molti dei loro clienti noleggiano prodotti per progetti come la ristrutturazione di spazi interni o la costruzione di tunnel», aggiunge Alexander Greschner. «Un immenso vantaggio nell’applicazione degli azionamenti elettrici è il concetto di macchina esente da manutenzione,

che è stato raggiunto anche su questo nuovo prodotto Wacker Neuson. La piastra vibrante è un altro passo verso l’implementazione del nostro obiettivo di offrire un’alternativa reale a livello di emissioni in tutti i principali gruppi di prodotti nel prossimo futuro.»

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Kramer 5055e La Kramer 5055e è completamente elettrica e senza emissioni. Un portento dal punto di vista dell’innovazione, tanto da meritare nel 2016 l’Innovation Award di Bauma nella categoria “Macchine”. La Kramer 5055e è la prima pala gommata a trazione integrale completamente alimentata elettricamente. Ciò che è nuovo è il motore elettrico (due, in realtà) che è economicamente vantaggioso e soprattutto senza emissioni. Il motore permette di lavorare all’interno di edifici e nelle aree sensibili al rumore. La 5055e è molto compatta e grazie alla sterzatura integrale è estremamente agile. Per l’azionamen-

to di trazione viene montato un motore elettrico ad alta prestazione. Oltre ad un’impronta di CO2 inferiore, non c’è nessuna diffusione delle particelle fini per gli utenti e l’ambiente. Kramer 5055e implica un minore inquinamento acustico per le zone sensibili come centri storici, parchi, cantieri edili in zone abitate ecc.

Non ci sono emissioni di scarico: è possibile lavorare facilmente in ambienti chiusi, gallerie e ovunque sia indispensabile una totale assenza di emissioni. Economicamente, inoltre, la tecnologia consente costi bassi di manutenzione e un ammortamento rapido.

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Speciale motori > Dall’ibrido all’elettrico

Mecalac: la parola ai francesi preview Mecalac e12: un escavatore gommato compatto elettrico il cui funzionamento non compromette la durata della batteria, e non incide né sulle prestazioni né sulle dimensioni. Nel 2018 Mecalac propone la prima macchina al 100% elettrica che coniuga le 3 esigenze fondamentali dei cantieri urbani: l’autonomia, le prestazioni

MECALAC E5 L 002

e la compattezza. Una risposta tecnologica ispirata dagli operatori, dall’esperienza sul campo e dalle contingenze in costante evoluzione dei cantieri urbani. Con la e12 Mecalac inaugura una nuova era della sua storia fornendo all’escavatore elettrico, con questa lettera «e», uno dei suoi più illustri blasoni:

Mecalac e12

Premio speciale nella sezione Energy transition degli Intermat Awards.

«e» come elettrico, «e» come ecosistema, «e» come emissioni zero, «e» come… emblematico. La e12 è lo sbocco logico di un modus operandi che dal 1974 ottimizza i cantieri grazie a macchine sempre più polivalenti che riducono il numero di mezzi presenti in cantiere, ottimizzano la durata del loro intervento e rendono redditizio il loro funzionamento. La versione elettrica della 12 MTX si inquadra perfettamente nell’etica di Mecalac, orientata a cantieri urbani sempre più compatti, performanti e rispettosi dell’ambiente. Poiché la struttura della 12 MTX con motore termico la predestinava naturalmente alla sua versione elettrica, la postazione del motore termico riceve ora la tecnologia delle batterie LiFe PO4 – Litio Ferro Fosfato per una durata triplicata – coniugando un ciclo di vita notevolmente più lungo di quello delle batterie classiche e una totale sicurezza: nessun rischio d’incendio, nessuna perdita di liquido dalla batteria. «Tutte le macchine elettriche devono affrontare 3 grandi sfide: l’autonomia, le prestazioni e la compattezza. La Mecalac e12 è dunque il primo escavatore elettrico al 100% senza compromessi su questi 3 criteri. La chiave dell’autonomia e delle prestazioni risiede nella struttura stessa di questa macchina. La fonte di energia, separata dalla torretta, permette di installare una potenza record di 146 kW/h, offrendo così un’autonomia ineguagliata di 8h», spiega Patrick Brehmer, responsabile del design e del management prodotti.

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Bonfiglioli: componentistica per l’ibrido preview

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Bonfiglioli 610X: riduttori per comando ruote con motore elettrico Il 610X, progettato e sviluppato da Bonfiglioli, è un riduttore appositamente concepito per le terne ibride. Bonfiglioli 610X è ad azionamento idraulico a 2 velocità, con cambio elettronico dinamico della velocità e con freno di servizio dinamico e parcheggio integrato. Questa soluzione compatta e completa consente una perfetta ottimizzazione del motore elettrico che, grazie al cambio di velocità integrato, opera sempre alla velocità della gamma che garantisce la massima efficienza.

Nel 2017, Huddig, uno dei maggiori produttori di terne in Svezia, ha scelto questa soluzione per ciascuna delle sue speciali quattro ruote motrici della sua nuova terna ibrida. Ogni singola unità è in grado di raggiungere una coppia in uscita massima di 40.000 Nm ed è azionata da un motore elettrico raffreddato a liquido da 30 kW.. Il controllo indipendente di ciascuna ruota consente di guidare meglio le terne su superfici scivolose. Le unità Bonfiglioli 610 aumentano anche la precisione della macchina, rendendo più facile la manovra in spazi ristretti come, per esempio, nei cantieri situati nei centri urbani.

Bonfiglioli 610X

Riduttori per comando ruote con motore elettrico

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Focus attrezzature > Cangini Benne

Precisione e potenza per le attrezzature dedicate al verde Potatura di precisione e opere di manutenzione forestale: le attrezzature Cangini si sono dimostrate all’altezza delle aspettative di Miriam Spada

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a Cangini, l’azienda tutta italiana forte della sua capacità di progettazione interna, sta potenziando e rinnovando anche la gamma di prodotti per la manutenzione del verde. In un Paese come il nostro, a forte vocazione agricola da un lato e dove, dall’altro, la connotazione territoriale richiede una manutenzione forestale regolare ed esperta, fondamentale per la prevenzione delle emergenze, il costruttore romagnolo si colloca ai primi posti fra i produttori capaci di offrire prodotti robusti, potenti e affidabili.

Barra tranciarami Sharp-cut: per un lavoro di precisione Gli esperti della tutela e valorizzazione forestale devono poter salvaguardare la ricrescita della pianta, potando con precisione. Sanno perfettamente che in questi casi un taglio impreciso può danneggiare irrimediabilmente la pianta. Ecco perché la barra tranciarami “Sharp-cut” di nuova generazione rappresenta la scelta ideale. È un attrezzo robusto: le sue lame in Hardox 450, materiale di una durezza superiore ai tradizionali acciai da costruzione, sopportano le sollecitazioni più gravose. Il suo design compatto la rende maneggevole e utilizzabile an-

che in aree caratterizzate da una fitta vegetazione. La possibilità di montarla su entrambi i lati del braccio dell’escavatore permette all’operatore di raggiungere aree di lavoro alle quali non sarebbe arrivato solo piegando o allungando il braccio. Non solo, lo snodo orientabile di serie gli permette di regolare l’inclinazione della barra, ottenendo maggiori posizioni di taglio e ottimizzando il lavoro. La precisione del taglio, quindi, è garantita da una doppia affilatura delle lame e da una grande velocità di taglio. Il profilo dentellato delle lame, inoltre, consente l’ottima presa del ramo, contribuendo al risultato “Sharp-cut”.

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La testata trinciante per i lavori più gravosi Quando si parla di ripristino ambientale in ambiente montano, con la necessità di “pulire” il sottobosco e le aree a bordo delle strade extraurbane, di abbattere alberi e manutentare il verde pubblico in ambiente urbano, la testata trinciante Cangini offre prestazioni davvero importanti: è un attrezzo molto robusto e duraturo, grazie innanzitutto alla sua scocca rinforzata, con

doppio fondo, che gli conferisce grande resistenza agli urti e alle torsioni, ma anche alla blindatura dei cuscinetti del rullo di appoggio, che protegge gli stessi da urti accidentali con il materiale presente nella zona di taglio. È dotata di serie del gruppo valvole integrato, che ottimizza le prestazioni del motore e lo salvaguarda da picchi di pressione, aumentandone la durata nel tempo. A livello di funzionalità, il rullo di appoggio regolabile in altezza consente all’operatore di configurare la modalità di taglio necessaria. Altro aspetto non trascurabile, la grande ampiezza e versatilità della sua gamma: la testata Cangini è utilizzabile infatti su escavatori da 1 a 15 tonnellate, skid loader con retroescavatore e terne. Nella sua versione frontale, per tutti i lavori di pulizia del terreno, può essere montata su skid e miniskid, pale, terne o telescopici. Tutte le testate possono infine essere dotate di coltelli Y e lama intermedia, per una elevata qualità di taglio, o di mazze, consigliate per tutti i lavori più gravosi.◀

INFO Cangini Benne srl Via Savio, 29/31 47027 Sarsina (FC) Tel. +39 – (0) 547-69 80 20 www.canginibenne.com www.facebook.com/canginibenne www.youtube.com/user/CANGINIBENNE www.linkedin.com/company/cangini-benne

Incontro a clienti diversi Incontro a clienti diversi, esigenze diverse, in “ambienti” diversi: la sfida continua. La Cangini oggi progetta e produce nella sua sede italiana e distribuisce i propri prodotti in 42 paesi nel mondo, grazie ad una rete di oltre 900 dealer fidelizzati. «L’operatore che entra a far parte del “Mondo Cangini”», ci tiene a sottolineare il Presidente, Giorgio Cangini, «deve potersi trovare a proprio agio, deve trovare risposte alle sue esigenze, deve sentire di far parte di un mondo fatto di attrezzature affidabili e di persone pronte a supportarlo». Per questo, moltissime sono le occasioni

che l’azienda crea per incontrare gli utilizzatori dei propri prodotti: oltre agli eventi fieristici nazionali ed internazionali, il produttore italiano organizza giornate a “porte aperte”, corsi tecnici di aggiornamento, giornate di prove in campo. Nel primo semestre di quest’anno, gli eventi fieristici dove incontrare i prodotti e lo staff Cangini, sono: in Italia, a marzo, il Civil Protect, importante fiera di Bolzano dedicata al mondo della Protezione Civile. Nelle diverse situazioni di emergenza in Italia, già lo scorso anno, questi corpi hanno infatti potuto utilizzare alcune

delle attrezzature Cangini grazie al sostegno dato dall’azienda in questi difficili momenti. In Europa, il Mawev, fiera riservata al movimento terra e campo prove in Austria a marzo: interessante occasione per vedere le attrezzature al lavoro. Ad aprile, alla kermesse parigina Intermat, sarà il distributore francese ad esporre le attrezzature Cangini. A giugno, per la prima volta a HillHead, in Inghilterra. Sempre a giugno, l’azienda romagnola tornerà oltreoceano, esponendo all’M&T EXPO, tradizionale evento brasiliano di grande importanza per il mercato sud-americano.

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Pneumatici > BKT

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BKT: tutto per le pale caricatrici Ottima trazione e manovrabilità, comfort di guida, straordinaria stabilità e resistenza nelle situazioni più critiche per un ciclo di vita prolungato di Miriam Spada

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KT, tra i principali produttori di pneumatici Off-Highway, ha progettato e sviluppato diverse gamme perfette per pale caricatrici. L’obiettivo è quello di rispondere in modo diretto e concreto alle particolari esigenze evidenziate ogni giorno dagli operatori in ambito industriale. Pneumatici performanti e durevoli permettono di soddisfare le complesse necessità delle aziende che operano in questo settore, nell’aumentare la produttività e ottimizzando le ore di lavoro. Le continue innovazioni di BKT in termini di materiali impiegati e di progettazione tecnica dello pneumatico garantiscono quindi il miglioramento delle prestazioni nelle operazioni di carico e di trasporto dei materiali.

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Pneumatici > BKT

BK-Loader 53

progettato per equipaggiare le pale caricatrici impegnate nelle applicazioni industriali

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Le pale gommate vengono impiegate nei più diversi ambiti e per questo motivo BKT ha sviluppato una gamma ampia di prodotti ideali per i vari utilizzi di questi macchinari.

BK-Loader 53 Primo della lista e novità della gamma è BK-Loader 53, uno pneumatico con cinture in aramide progettato per equipaggiare le pale caricatrici impegnate nelle applicazioni industriali. L’eccellenza nelle operazioni di recycling, un ambito in cui è particolarmente idoneo grazie allo speciale disegno del battistrada, che garantisce un’ottima stabilità laterale e che assicura, grazie alla sua extra profondità, una straordinaria resistenza all’usura, a tagli e perforazioni. BK-Loader 53 si distingue inoltre per le eccezionali proprietà di autopulitura e trazione, sia su superfici bagnate che asciutte. La novità di casa BKT è disponibile nella misura 405/70 R 20.

Trazione, manovrabilità e stabilità eccellenti sono le caratteristiche vincenti di Earthmax SR 31, pneumatico radiale con cinture in acciaio multistrato progettato ad hoc per pale caricatrici. È ideale nelle situazioni operative più dure, perfetto nel disimpegnarsi con agilità anche sui terreni fangosi. Oltre all’eccezionale comfort di guida, lo pneumatico assicura un ciclo di vita prolungato, grazie alla speciale mescola del battistrada, resistente ai tagli e alle alte temperature. Earthmax SR 31 è disponibile nelle misure 23.5 R 25, 26.5 R 25 e 29.5 R 25.

Earthmax SR 25 Per le applicazioni impegnate nell’ambito di costruzione, il prodotto top è Earthmax SR 25, pneumatico radiale All Steel che grazie al particolare disegno non direzionale del battistrada offre un grip superiore, capacità di auto-pulitura e stabilità fuori strada anche sui terreni più difficili come quelli dei cantieri stradali. È disponibile nella versione 14.00 R 24.

Rock Grip L4 Per le operazioni di carico su terreni insidiosi c’è Rock Grip L4. Per operare in questi ambienti, è richiesto agli pneumatici un’elevata resistenza a tagli, forature e calore, requisiti soddisfatti grazie alla speciale mescola L4 con cui è stato sviluppato il battistrada di questo efficiente prodotto che è disponibile nella versione 14.00 – 25.

Earthmax SR 31

progettato per situazioni operative più dure, anche sui terreni fangosi

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Snow Trac

XL Grip Sviluppato per i loader impegnati nelle applicazioni pesanti di carico è XL GRIP, specificamente progettato per rendere minimo il rischio di perforazioni e tagli. Punti di forza di questo pneumatico a tele incrociate di base larga sono l’eccezionale trazione unita a una durabilità elevata del prodotto. Sono ben sette le misure in cui XL GRIP è disponibile: 16.0/70 – 20, 15.5 – 25, 17.5 – 25, 20.5 – 25, 23.5 – 25, 26.5 – 25 e infine 29.5 – 25.

Snow Trac – come indica il nome stesso – è invece ideale per pale caricatrici che operano su strada in condizioni climatiche rigide, in presenza di neve e ghiaccio. Uno pneumatico dalla straordinaria trazione, che grazie allo speciale disegno del battistrada contrasta i rischi di slittamento, mantenendo un ottimo comfort di guida. È disponibile sul mercato in sei diverse misure: 16.9 – 24, 18.4 – 24, 15.5 – 25, 17.5 – 25, 20.5 – 25 e infine 23.5 – 25.

Loader Grip Resistente a ogni tipo di taglio grazie alla speciale mescola, questa è la caratteristica più importante di Loader Grip, uno pneumatico a struttura diagonale ideale per operazioni di carico e livellamento in ambito industriale e OTR. Attualmente sono sei le varian-

ti di Loader Grip: 14.00 – 25, 17.5 – 25, 20.5 – 25, 23.5 – 25, 26.5 – 25 e infine 29.5 – 25.

EM 937 Non da ultimo è EM 937, uno pneumatico ideale per le operazioni di scavo e carico. Le sue peculiarità più significative sono durabilità e resistenza a tagli e strappi, insieme alla confortevole manovrabilità ed elevata capacità di carico. È disponibile nelle misure: 14.0024 e 14.00-25. BKT è costantemente focalizzata sulla creazione di pneumatici specialistici di qualità, che assicurino elevate performance e lunga durata. L’azienda è al lavoro per ampliare ogni giorno la propria gamma e offrire così soluzioni sempre nuove e sempre più specifiche per ogni macchinario, terreno, applicazione ed utilizzo.◀

XL Grip

Sviluppato per i loader impegnati nelle applicazioni pesanti di carico

La filiale italiana Balkrishna Industries Ltd. (BKT) è un produttore di pneumatici con sede in India. Il gruppo BKT offre una vasta e aggiornata gamma di pneumatici Off-Highway, appositamente progettati per i veicoli operanti nei settori agricolo, industriale, movimento terra, minerario, portuale, ATV e giardinaggio. Le innovative soluzioni di BKT sono progettate per le esigenze di qualsiasi tipologia di utilizzatore e comprendono più di 2.400 differenti prodotti venduti in oltre 160 Paesi in tutto il mondo.

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Focus macchina > CASE

RedditivitĂ a ciclo continuo Al porto di Ravenna sei pale CASE sono al lavoro per Ecofert per spedire fertilizzante in tutto il mondo di Sandro Tozzi

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ei pale gommate CASE 721F sono al lavoro al porto di Ravenna. Sono impiegate dall’impresa Ecofert per movimentare e caricare il fertilizzante che dallo scalo commerciale viene spedito in tutto il mondo. La commessa è stata seguita e conclusa da MAIE, storico concessionario CASE per l’Emilia Romagna.

Racconta Andrea dal Bello, responsabile commerciale di MAIE: «Al cliente servivano pale gommate in grado di trasportare carichi pesanti dai magazzini alla banchina, fino alla stiva di mercantili che da Ravenna trasportano fertilizzante il tutto il mondo.» La scelta non poteva che cadere sulle pale CASE da 14 tonnellate, macchine eccezionalmente robuste, dai con-

tenuti tecnologicamente avanzati, in grado di garantire semplicità di manovra, grande forza alla benna e consumi contenuti. Il fertilizzante granulare, che Ecofert movimenta per conto di Yara, un’importante ditta norvegese con uno stabilimento a Ravenna, è conservato in sette magazzini in un’area di quindici ettari. Le pale si addentrano nei magazzini e poi caricano il fertilizzante sulle tramogge alle quali si alimentano i nastri trasportatori diretti ai silos per il confezionamento del prodotto (che proseguirà il suo viaggio su gomma o in nave). Ad ogni “giro”, sono 40 i quintali trasportati dalle pale. Il vantaggio dell’impiegare pale CASE non si ferma naturalmente alla pura e semplice “quantità” del materiale movimentato. Queste pale infatti sono dotate della tecnologia motoristica CASE HI-eSCR che non richiede né ricircolo dei gas di scarico né filtro antiparticolato DPF. Questa tecnologia utilizza soltanto componenti di lunga durata, non richiede manutenzione e ha consumi ridotti. Inoltre, ha il vantaggio ulteriore di garantire sicurezza nei pressi di materiali infiammabili dato che la temperatura massima dei gas di scarico è di 200°C, di gran lunga più bassa rispetto a quella di un DPF. Un’altra caratteristica estremamente utile nella movimentazione di mate-

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Focus macchina > CASE

riale è il radiatore “heavy duty” CASE che impedisce l’ostruzione delle sue maglie da materiali e detriti. Una griglia d’ingresso ultra-sottile ferma le particelle più grandi; le coperture del radiatore sono sigillate e garantiscono la filtrazione totale dell’aria di refrigerazione; e i radiatori con superfici ampie aumentano le prestazioni della funzione di autopulitura della ventola reversibile. Cosa comporta tutto questo lo spiega bene Franco Amadori, amministratore di Ecofert: «Lavoriamo 24 ore al giorno per non interrompere mai la produzione, per questo ci servono mezzi dalla grande affidabilità e dai bassi costi di gestione, e le macchine CASE rispondono esattamente alle nostre esigenze.» Non a caso due terzi del parco mezzi dell’impresa è firmato CASE, comprese le nuove pale della Serie G, al momento impegnate in un centro di riciclaggio dell’impresa emiliana. Anche il rapporto con il concessionario ravennate MAIE è importante per il cliente, che racconta: «Collaboriamo con MAIE dal 2009 e siamo al terzo rinnovo di macchinari. Grazie alla loro capillare presenza sul territorio, sono in grado di garantirci interventi immediati in caso di bisogno. Inoltre, conoscono bene il nostro lavoro e hanno una grande competenza nel rispondere alle nostre richieste.»

Una competenza che si risolve in azioni estremamente concrete. Spiega infatti Dal Bello: «Le pale di Ecofert sono state adattate alla tipologia di lavoro da svolgere, quindi sono state verniciate con una cera speciale per fare in modo che il fertilizzante non le corroda e alcuni pezzi sono stati sostituiti con materiale che non viene aggredito dalle polveri.» Anche le dotazioni sono adatte alla funzione, come la benna dalle dimensioni idonee per la circolazione stradale, ne-

cessaria ai macchinari che lavorano nei porti. Anche gli operatori sono soddisfatti. Gianluca Pollini di Ecofert racconta: «Il motore è potente (un FPT Industrial da 195 cavalli) ed è in grado di sostenere senza sforzo cicli di lavoro che alternano fasi di carico a spostamenti dello stesso in spazi ampi. Le pale sono molto maneggevoli e questo è fondamentale per far manovra all’interno dei magazzini». Molto positivi anche i commenti sulla visibi-

MAIE e il gruppo CNH Nel 1971 nasce a Ravenna MAIE (Macchine Agricole Industriali Edili), una delle più lungimiranti intuizioni del fondatore Giandomenico Martini. Nel 2001 MAIE sostiene il grande progetto di globalizzazione avviato da CNH nel settore delle macchine movimento terra e da cantiere e si conferma nel tempo un partner fidato del gruppo torinese. Oggi distribuisce il marchio CASE nelle province di Ferrara,

Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e nella regione Marche. Attualmente MAIE, oltre alla sede storica di Fornace Zarattini (RA), ha sedi presso Villanova di Camposanpiero (PD), Ancona e Campoformido (UD). A gennaio 2018 MAIE è stata premiata da CASE per il miglior servizio di assistenza e ha ottenuto il certificato “Advanced” del programma Pinnacle, con cui CASE premia i suoi concessionari.

Da sinistra: Carl Gustaf Göransson, Brand President del settore Construction di CNH, Andrea Dal Bello e Antonio Conte (MAIE) e Jose Cuadrado, Vicepresidente CASE

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lità e sul comfort: «Grazie al profilo del cofano ribassato, la visuale è eccezionale ed è ottimizzata dalla telecamera per visione posteriore. E, la-

vorando per diverse ore al giorno, anche la comodità della cabina diventa fondamentale, e quella CASE è a cinque stelle, con sedile ergonomico

regolabile in altezza e sistema di aerazione, filtrazione e pressurizzazione dell’aria.» Comfort, potenza, economicità d’impiego. La via CASE alla redditività. Qualunque sia il materiale da movimentare.◀

INFO CASE Construction Equipment

vende e fornisce assistenza ovunque nel mondo a una gamma completa di macchine movimento terra: dalle terne agli escavatori cingolati e gommati, dalle pale gommate alle minipale compatte (gommate e cingolate), dalle motolivellatrici ai dozer.

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Focus macchina > Kubota U36-4

U36-4: urban solution Grazie alla nuova cabina, più confortevole, l’escavatore compatto U36-4 da 3,5 tonnellate consente di affrontare ogni sfida urbana di Miriam Spada

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opo anni di ottimo e fedele servizio, l’U35-3α 3 lascia il posto alla nuova generazione di mini urbani di 3,5 t. Il nuovo Kubota U36-4 conserva tutte le caratteristiche che hanno fatto il successo del modello precedente, come il deceleratore automatico dei giri motore, il sistema antifurto, il sistema di Controllo Intelligente, e offre inoltre nuovi vantaggi.

▶▶ Nuova cabina più spaziosa ▶▶ Aria condizionata (in opt.) ▶▶ Nuovo lussuoso sedile con sospensione ▶▶ Nuovo pannello strumenti digitale ergonomicamente posizionato difronte all’operatore ▶▶ Circuiti ausiliari 1 (Std) e 2 (in opt.) ▶▶ Circuiti ausiliari con controlli proporzionali e regolabili dal flusso dal posto di guida

Pannello digitale frontale

Sulla scia dell’eccellente sistema di controllo intelligente Kubota, il nuovo pannello digitale mette la comodità a portata di mano dell’operatore. Caratterizzato da un funzionamento a pulsanti più semplice, il pannello digitale di facile utilizzo per l’utente è collocato nell’angolo a destra di fronte all’operatore. Il display più largo, posizionato di fronte all’operatore, migliora notevolmente la visibilità

▶▶ Riduzione automatica della velocità di traslazione ▶▶ Ampie aperture che offrono un facile accesso per la manutenzione

Il Kubota U36-4 è un mini escavatore urbano potente e versatile con delle dimensioni compatte ideale per una vasta gamma di applicazioni.◀

Motore a iniezione diretta originale Kubota

L’U36-4 è alimentato dall’incredibile motore a iniezione diretta Kubota da 24,2 cv. Progettato con la capacità di massimizzare le prestazioni di scavo e sollevamento, è inoltre in grado di ridurre la rumorosità, le vibrazioni e il consumo di carburante

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Focus macchina > Kubota U36-4

Minima sporgenza della parte posteriore

Grazie alla sporgenza minima della parte posteriore (oltre a larghezza del cingolo), l’operatore può lavorare con la macchina in spazi limitati in completa sicurezza

Ingresso più ampio

La cabina più grande dell’U36-4 offre una porta più larga e un maggiore spazio per i piedi, questo facilita la salita e la discesa dall’escavatore

Ampio angolo di attacco

È possibile passare su rampe e ostacoli con sicurezza grazie alla escursione della lama. L’angolo di attacco è di ben 32 gradi

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Auto Shift (cambio automatico di velocità)

l sistema auto-shift, permette il cambio automatico dalla velocità, a seconda dello sforzo di trazione e della resistenza del terreno. Questo consente operazioni più fluide e sicure durante la spinta con la lama e durante la sterzata

Controllo proporzionale e regolabile del flusso del circuito ausiliario (AUX1/2)*

È comodamente possibile impostare fino a cinque diverse portate d’olio per degli accessorispecifici attraverso il nuovo pannello di controllo digitale. Non sono necessari né attrezzi né regolazioni manuali. Inoltre, grazie alla portata massima del circuito dell’olio AUX1 di 60 l/min., il numero di accessori con cui è possibile lavorare non è mai stato così alto *AUX2 opzionale (20,9 l/min.)

INFO Kubota Europe S.A.S.

19 à 25, rue Jules Vercruysse Zone Industrielle - B.P. 50088 95101 Argenteuil Cedex - France Tel: 33 0134263434

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Tunnel > Pale gommate Liebherr

Ancora più tunnel per Liebherr Liebherr offre una versione tunnel per le pale gommate XPower® L 550, L 556, L 566 e L 576. La cabina speciale con vetro blindato garantisce la massima sicurezza per l’operatore. Protezione completa e misure di sicurezza per l’intera pala gommata di Umberto Piagnoni

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Pacchetto tunnel

Il pacchetto tunnel per le pale gommate Liebherr comprende un’ampia gamma di sistemi di protezione e di sicurezza, come la cabina speciale con parabrezza in vetro blindato

C

ome disciplina specialistica dell’ingegneria civile la costruzione dei tunnel è uno dei campi di applicazione che esige di più dalle macchine edili. Il gruppo Liebherr ha, nella sua gamma di prodotti, diverse macchine che lavorano in modo produttivo nelle ardue condizioni proprie dei cantieri nei tunnel. Su richiesta del cliente Liebherr offre le pale gommate XPower® L 550, L 556, L 566 e L 576 anche in versione tunnel. Il pacchetto tunnel per le pale gommate Liebherr contiene molti dettagli specifici per garantire un alto grado di robustezza per i lavori nei tunnel. Un elevato grado di sicurezza viene garantito dalle pale gommate Liebherr nei lavori di carico di materiale di scavo all’interno dei tunnel. Il pacchetto tunnel per le pale gommate Liebherr prevede una cabina speciale insonorizzata con parabrezza in vetro blindato. Tale cabina fornisce protezione all‘operatore sia contro il ribaltamento (ROPS) e che contro la caduta di oggetti (FOPS), elementi di fondamentale importanza quando si lavora all’interno di un tunnel. Il post-trattamento dei gas di scarico delle pale gommate XPower®, che sono conformi al livello IV / Tier 4f, è effettuato mediante la tecnologia

SCR di Liebherr. Nella versione tunnel, Liebherr estende quest‘affidabile sistema di post-trattamento degli scarichi al filtro antiparticolato diesel. In questo modo il carico di particelle ed agenti inquinanti nel tunnel è ridotto al minimo.

Protezione completa per le pale gommate Liebherr nella versione tunnel Le pale gommate XPower® di Liebherr sono ben note per la loro robustezza. Nella versione tunnel lo specialista delle macchine edili ha, su misura per le condizioni ardue dei tunnel, investito in affidabilità. Per garantire un’elevata disponibilità della macchina, un prefiltro pulisce l’aria di aspirazione del motore, che in genere nei tunnel è contaminata da polvere o particolato. Una protezione dell’asta del pistone in acciaio protegge il cilindro di inclinazione sul braccio di sollevamento dalle rocce in caduta. I portalampada dei fari di lavoro hanno una griglia di protezione e sono anch’essi in acciaio. Persino la robusta scatola dell’aria condizionata è in metallo. Una massiccia protezione tubolare protegge il cofano ed il vano motore da eventuali danni dovuti agli spazi ristretti dei tunnel.

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Tunnel > Pale gommate Liebherr

La sicurezza è la massima priorità quando si lavora in un tunnel. Questo è il motivo per cui il pacchetto tunnel contiene fari di lavoro a LED ad alte prestazioni per condizioni di illuminazione ottimali in tutta la zona dove lavora la macchina. Anche un dispositivo di avvertimento acustico fa parte delle attrezzature per le macchine che lavorano nei tunnel: tale dispositivo avvisa le persone nelle immediate vicinanze quando la pala gommata Liebherr si inverte. Su richiesta, i clienti possono estendere il segnale acustico di retromarcia con un segnale ottico. Una telecamera di retromarcia è montata di serie su tutte le pale gommate XPower®, indipendentemente dal pacchetto tunnel.

Il pacchetto tunnel è disponibile su richiesta per le pale gommate XPower® conformi al livello IV / Tier 4f L 550, L 556, L 566 e L 576. L’innovativa trazione XPower® assicura potenza ed efficienza. Combina la trasmissione idrostatica, che è la forma di trazione più efficiente nei tratti di percorrenza brevi, con la trasmissione meccanica, che è la variante più potente ed economica sui tratti di percorrenza più lunghi. Il collaudato sistema di Liebherr-Power-Efficiency svolge un ruolo chiave: controlla tutte le componenti in modo proattivo ed in tempo reale per la massima efficienza possibile. Il basso consumo di carburante ed i costi operativi ridotti sono il risultato.◀

Liebherr-Werk Bischofshofen GmbH Nel 1960 Liebherr fondò il primo stabilimento austriaco del gruppo a Bischofshofen. Da allora, l’azienda è cresciuta costantemente attraverso decenni di innovazione sostenibile, soluzioni creative e alti standard di qualità.

Oggi Liebherr-Werk Bischofshofen GmbH è il centro di competenza per pale gommate del gruppo Liebherr. Inoltre, l’azienda della provincia di Salisburgo è responsabile della vendita e dell’assistenza di tutti i macchinari da costruzione Liebherr in Austria.

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L 566

Una pala gommata Liebherr L 566 XPowerÂŽ con pacchetto tunnel mentre carica materiale scavato

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Compattazione > Weber MT

Sul territorio con professionalità e competenza BSM - distributore lombardo di macchine e attrezzature per le costruzioni, l’edilizia e la pavimentazione - crede fermamente nei prodotti Weber MT e sta promuovendo l’utilizzo delle piastre vibranti che, in moltissime situazioni operative, si dimostrano la soluzione di compattazione più efficace di Miriam Spada

O

gni giorno BSM, attraverso tanto impegno fatto anche di dimostrazioni pratiche e presenza continua in cantiere, sta facendo apprezzare alle imprese lombarde le qualità tecniche delle piastre vibranti prodotte da Weber MT.

BSM: una sicurezza Con sede a San Zeno Naviglio, in provincia di Brescia (una delle aree a più elevata vocazione edile di tutta Italia), BSM sin dalla sua fondazione, che risale al 1974, ha puntato a essere un concessionario di importanti marchi nel settore

movimento terra, edilizia e manutenzione stradale proponendo un’ampia gamma di prodotti. Oltre alla distribuzione dei prodotti rappresentati, la società si impegna a fornire un attento servizio di assistenza tecnica qualificata. Fiore all’occhiello è il magazzino ricam-

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bi, in grado di rifornire i clienti in Italia e all’estero con efficienza e puntualità. Attualmente BSM è concessionario della giapponese Kobelco per gran parte della Lombardia; escavatori cingolati che si abbinano perfettamente con i prodotti Okada per quanto riguarda martelli demolitori, pinze primarie e secondarie e molte altre attrezzature. Per quanto concerne il comparto stradale, BSM vanta un rapporto di lunga data con Weber MT che si traduce nella profonda conoscenza del prodotto sia a livello tecnico che commerciale. Una competenza sempre aggiornata grazie ai periodici corsi di formazione messi a disposizione dal costruttore e al costante supporto di A.L. Consulting.

Le piastre sugli scudi «Il 2017», ci spiega Marco Tempini, Responsabile Commerciale di BSM, «è stato un anno molto interessante in particolare per le piastre reversibili Weber, molto diffuse nel resto d’Europa, ma ancora poco conosciute in Italia. Il costruttore ha messo a nostra disposizione una reversibile CR6 CCD 2.0, completa del sistema Compatrol, con la quale abbiamo programmato una serie di prove dimostrative presso un gruppo di clienti selezionati, disponibili a testare in cantiere il prodotto. Questa scelta si è dimostrata vincente in quanto siamo riusciti a vendere varie unità a

importanti clienti, tra i quali spicca la Battista Cattaneo di Carvico (Bg). I Sig. ri Perico, con cui abbiamo una storica collaborazione per promuovere il noleggio nella provincia di Bergamo, hanno recentemente inserito una CR6 nella loro flotta noleggio». BSM, che si occupa anche di noleggio, mette a disposizione del mercato vari modelli di piastre vibranti mono e bidirezionali, i vibrocostipatori e gli aghi vibranti, prodotti molto apprezzati per qualità e affidabilità. Ma quali sono i punti di forza delle piastre vibranti Weber? Riprende Tempini: «In primo luogo la maggiore forza di compattazione, la CR6 vanta ben 55 kn che le consentono di compattare fino a 60 cm di profondità. Inoltre ha costi di acquisto e gestione di gran lunga inferiori rispetto a un rullo tandem. Terzo aspetto da evidenziare la presenza dei sistemi Compatrol MDM + CCD 2.0 che consentono di risparmiare costi e tempi verificando istantaneamente il raggiungimento del corretto livello di compattazione e di avere sempre sotto controllo i parametri principali della macchina per prevenire guasti inattesi».

L’esperienza di Battista Cattaneo Altra società storica è la Battista Cattaneo attiva nel settore del commercio e dei servizi per le imprese di costru-

zione. Dal 2010 collabora con BSM per la diffusione nel comprensorio bergamasco del noleggio professionale delle macchine per il movimento terra e delle attrezzature per l’edilizia rappresentate dalla società bresciana. «Tramite BSM», afferma Gianbattista Perico della Battista Cattaneo, «abbiamo offerto la possibilità ai nostri clienti di avvicinarsi e apprezzare due marchi di assoluto livello; la giapponese Kobelco e la tedesca Weber MT. Nello specifico, proprio un’attrezzatura Weber MT è da poco entrata a far parte del nostro parco noleggio: una piastra vibrante reversibile CR 6 CCD 2.0 che abbiamo avuto modo di testare durante una dimostrazione organizzata da BSM. Si tratta di un modello aderente alle nostre necessità e alla tipologia della nostra clientela, per lo più formata da artigiani edili che spaziano in vari tipi di lavori anche di ripavimentazione, poco avvezzi a salire a bordo di macchine come i rulli. Inoltre la stragrande maggioranza degli interventi oggi riguardano il rifacimento dell’esistente, con la problematica di lavorare in ambienti ristretti che necessitano di attrezzature meno ingombranti e meno impegnative per il trasporto. Con i suoi 414 kg, la CR 6 CCD 2.0 è tuttavia considerabile una piastra vibrante di grande capacità, utile per compattare anche grandi aree, e pur considerando una grande differenza di massa

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Compattazione > Weber MT

Marco Tempini

Responsabile Commerciale di BSM

rispetto a un piccolo rullo compattatore, la sua piastra piana assicura un miglior grado di compattazione su uno spessore maggiore. Il sistema di controllo della compattazione la rende una piastra vibrante che non necessita di grande esperienza, basta seguire le indicazione che fornisce la macchina».

Il primo noleggio

Dati tecnici

Modello Peso Forza centrifuga Profondità di compattazione Larghezza standard Motore diesel Dotazione di serie

Weber CR6 CCD 2.0 412-418 kg 55 kN 60-70 cm 60 cm Hatz da 7,5 kW piastra autopulente, protezione della cinghia, frizione autoregolante

INFO

A proposito di Weber MT Azienda fondata negli anni ’50 a Bad Laasphe, Germania, WEBER MT è tuttora saldamente in mano all’omonima famiglia, oggi alla terza generazione. Considerata una delle aziende più innovative del settore a livello mondiale è tra i leader del mercato europeo e internazionale, esportando oltre il 60% della propria produzione. I clienti

La piastra vibrante Weber CR 6 CCD 2.0 ha fatto il proprio esordio a noleggio presso l’impresa Eredi di Pagnoncelli Giovanna di Cerro di Bottanuco (Bg), che si occupa di creazione e manutenzione del verde, di piccoli lavori forestali e di lavorazioni agricole conto di terzi. Questo il commento del titolare Gian Battista Pagnoncelli: «Occupandoci a 360° del settore giardinaggio, spesso ricorriamo al noleggio per avere la macchina più giusta in ogni cantiere. In questo caso siamo stati chiamati a compattare la superficie non pavimentata all’esterno di un nuovo capannone, realizzata con uno strato consistente di materiale naturale riportato».◀

apprezzano in particolare l’elevata qualità e robustezza delle macchine rigorosamente made in Germany, le soluzioni innovative che rendono confortevole l’utilizzo, nonché la facilità ed economia di manutenzione. WEBER MT offre ben 24 mesi di garanzia sull’intera gamma dei prodotti, estendibili a 3, 4 o 5 anni.

Weber MT Italia A.L.Consulting SAS Via Boezio 2 33010 Tavagnacco (UD) Tel: 0432.689275 info@al-importagency.it www.al-importagency.it

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