TracMag n.1 | Febbraio 2019

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Anno 2 | n°1 | febbraio 2019

speciale

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1 CN/FC/AUT. 0021

SIMA 2019 Claas

John Deere

Arbos

Manitou

L’evento

SIMA internazionale

Tutto pronto a Parigi per il SIMA, che si terrà dal 24 al 28 febbraio


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Sommario News > Le brevi a cura della redazione

speciale

SIMA 2019

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Preview fiere > SIMA Direttore responsabile Emanuele Giovannini – emanuele.giovannini@scimedia.it Direttore editoriale Manuela Cortesi – manuela.cortesi@scimedia.it Hanno collaborato a questo numero: Vincenza Camaggi, Porfirio Ferrari, Eugenio Lavanda, Simone Mimuli, Umberto Piagnoni, Marianna Senni, Miriam Spada, Sandro Tozzi Ufficio amministrazione Tel. +39 0542 22601 E-mail: info@scimedia.it Abbonamenti Italia: € 40,00 - Estero: € 65,00 Ufficio abbonamenti Tel. +39 0542 22601 E-mail: abbonamenti@scimedia.it

Sempre più internazionale di Eugenio Lavanda p. 10

Registrazione Registrazione presso il Tribunale di Bologna n. 8478 del 21/01/2018 Iscrizione ROC: 29737

TracMag SCI media srl Via Camillo Benso Conte di Cavour, 62 40026 Imola (BO) - Italia P. IVA 03618411205 | R.E.A. BO-533436 Tel. +39 0542 22601 | E-mail: info@scimedia.it www.tracmag.it

Per le immagini pubblicate si resta a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire

John Deere

Arbos

Manitou

L’evento

SIMA Innovation Awards 2019 di Simone Mimuli p. 12 Preview SIMA > John Deere

John Deere si aggiudica due medaglie d’argento ai SIMA Innovation Awards 2019 di Eugenio Lavanda p. 16

Tutto pronto a Parigi per il SIMA, che si terrà dal 24 al 28 febbraio

Sul campo > BKT

L’India che non ti aspetti di Manuela Cortesi e Noemi Aime p. 28 Visto in fiera > SAME Travolgente SAME di Miriam Spada

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Visto in fiera > Celli spa

Passione romagnola di Eugenio Lavanda

Pubblicità Tel. +39 0542 22601 E-mail: advertising@scimedia.it

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Claas

SIMA internazionale

L’Evento > SIMA Innovation Awards

Stampa GRAFICHE MDM - Forlì

Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su TracMag, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta da SCI media srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. SCI media srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto a SCI media srl senza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore.

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Anno 2 | n°1 | febbraio 2019

Anno 2 | n°1 | febbrAIo 2019

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Preview SIMA > CLAAS

Medaglia d’oro ai SIMA Innovation Awards 2019: che CLAAS! di Simone Mimuli p. 18 Preview SIMA > Manitou

Nuovi modelli e soluzioni ecologiche: Manitou Group non si ferma di Simone Mimuli p. 22

Novità > Valtra

Sempre più intelligenti di Miriam Spada

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Visto in fiera > Bridgestone

Un mondo chiamato Bridgestone di Miriam Spada

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Preview SIMA > Arbos

SIMA Innovation Awards 2019: medaglia di bronzo per Arbos Blaster di Umberto Piagnoni

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LE NEWS > A CURA DELLA REDAZIONE

DEUTZ-FAHR

La Serie 5D Keyline: lavorare in modo semplicemente efficiente DEUTZ-FAHR ha aggiunto alla Serie 5D modelli entry-level dall’ottimo rapporto prezzo-qualità. La Serie 5D Keyline è concepita per piccole aziende agricole e aziende partner. Il lavoro quotidiano in azienda, il trasporto di carichi leggeri e il lavoro in campo su superfici lavorabili sono tra le principali applicazioni. I quattro modelli che offrono dai 65 CV/48 kW ai 91 CV/71 kW si avvantaggiano di tecnologia e attrezzatura straordinaria, il tutto a un prezzo entry-level. I consolidati motori FARMotion a tre cilindri con iniezione common rail da 2.000 bar, turbo intercooler, ricircolo esterno dei gas di scarico (EGR), catalizzatore post-trattamento dei gas (DOC), radiatore compatto, ventola viscostatica e filtro aria PowerCore garantiscono erogazione di potenza e consumi ridotti.

I nuovi modelli dispongono di un inversore meccanico. Si possono avere due versioni: 15+15 o 30+15 rapporti. Entrambe le trasmissioni sono in versione ECO con giri ridotti del motore, capaci di raggiungere una velocità massima di 40 km/h a soli 1.870 giri/min (con pneumatici 420/70 R30). Questo non solo consente di risparmiare carburante, ma riduce ulteriormente il livello di rumorosità. Per la massima sicurezza, tutti i modelli 5D Keyline sono equipaggiati con freni a disco in bagno d’olio sull’assale anteriore. Gli assali anteriori con angolo di sterzo di 55° sono stati sviluppati nello specifico da DEUTZ-FAHR per questa classe di potenza e hanno un carico massimo ammissibile pari a 2.300 kg. La trazione integrale e il bloccaggio del differenziale (100%) si possono inserire in modo elettroidraulico.

L’impianto idraulico è stato tarato alla perfezione per la versatile gamma di applicazioni della serie 5D Keyline. Una pompa idraulica OpenCenter da 50 l/m alimenta fino a tre distributori meccanici posteriori a doppio effetto. I sollevatori posteriori hanno una capacità massima fino a 3.500 kg. Tre sono le configurazioni della PTO disponibili: 540/540 ECO, 540/540 ECO/1000 o PTO 540/540 ECO e synchro. La spaziosa cabina montata su SilentBlock presenta elementi di comando facilmente raggiungibili e chiaramente identificati dall’ormai nota logica a colori; un chiaro display integrato nella colonna dello sterzo e il sedile operatore ampiamente regolabile provvisto di sospensione assicurano praticità e comfort ai massimi livelli sia nelle fasi di lavoro che di guida. Gli agricoltori possono scegliere tra tre versioni di tetto, a seconda delle esigenze: chiuso o con botola in vetro o policarbonato FOPS. Con i nuovi modelli della serie 5D Keyline, DEUTZ-FAHR conferma ancora una volta la sua leadership nella fascia delle basse motorizzazioni e offre un trattore compatto ed economico per le varie applicazioni. La nuova serie 5D Keyline in breve: ▶▶ Quattro modelli con classe di potenza fino a 100 CV ▶▶ Motori FARMotion altamente efficienti da 65 CV/48 kW fino a 97 CV/71 kW ▶▶ Due opzioni di trasmissione: 15+15 e 30+15 rapporti ▶▶ 40 km/h a 1.870 giri/min ▶▶ Trazione integrale e freni sulle quattro ruote ▶▶ Attacco a tre punti con agganci automatici ▶▶ Cabina confortevole con botola

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LE NEWS > A CURA DELLA REDAZIONE

federunacoma

Macchine agricole: mercato “ridimensionato” nel 2018 Passato l’effetto della “Mother Regulation”, che aveva determinato nel 2017 una corsa alle immatricolazioni spingendo il mercato oltre la sua effettiva capacità, le vendite di trattrici si riportano sui livelli del 2016. In calo risultano le immatricolazioni anche per quanto riguarda le altre tipologie di macchine, e per l’anno nuovo si temono gli effetti dell’andamento economico generale non positivo. A supporto del settore prosegue l’erogazione dei fondi comunitari PSR, a cui si aggiungono i 35 milioni di euro nuovamente stanziati dall’INAIL per l’acquisto di macchine agricole con elevati standard di sicurezza. Dopo l’impennata del 2017, dovuta ad una crescita forzata delle immatricolazioni prima dell’entrata in vigore delle nuove norme comunitarie per l’omologazione dei mezzi meccanici (Mother Regulation), il mercato delle macchine agricole torna alla sua dimensione reale. Le immatricolazioni di trattrici a fine 2018 risultano pari a 18.442, in calo del 18,8% rispetto all’anno precedente (che con oltre 22.700 unità e un attivo del 23,8% aveva appunto registrato una crescita anomala) e si allineano con il dato del 2016 quando il consuntivo indicava un totale

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di 18.341 unità. Più sensibile il calo delle trattrici con pianale di carico (motoagricole), che nel 2018 segnano un passivo del 34,6% in ragione di 631 unità vendute, un numero molto lontano dal picco dello scorso anno (965 unità con un incremento del 24,7%), ma inferiore anche al dato 2016 quando le immatricolazioni avevano raggiunto quota 774. Le altre tipologie di macchine, quelle meno toccate dal picco di immatricolazioni avutosi nel 2017, registrano comunque una flessione sia pure più contenuta: le mietitrebbiatrici calano del 6,9% in ragione di 326 unità vendute, e i rimorchi perdono il 2,4% con 9.149 unità. L’unica tipologia di macchina che nel 2017 non aveva registrato incrementi chiudendo con un passivo del 4%, quella dei sollevatori telescopici, conferma anche nel 2018 il proprio trend negativo con un calo del 15,6% a fronte di 722 unità immatricolate. I dati, elaborati da FederUnacoma sulla base delle registrazioni fornite dal Ministero dei Trasporti, rivelano dunque un mercato complessivamente debole, con decrementi particolarmente accentuati, per quanto riguarda le trattrici, in Regioni importanti come l’Emilia Romagna (-32,6%), il Veneto (-25%), il Piemonte (-28%) e il

Lazio (-26,7%). Prematuro, secondo l’associazione dei costruttori, fare previsioni per il nuovo anno, che potrebbe però risentire dell’andamento generale del Paese. Gli indicatori economici evidenziano un calo generalizzato della produzione e degli investimenti; e l’incertezza che grava sul settore agricolo potrebbe ulteriormente scoraggiare gli acquisti, anche se non mancano strumenti di incentivazione. Oltre ai fondi comunitari relativi ai piani di sviluppo rurale PSR, sono nuovamente disponibili i fondi INAIL per l’acquisto di mezzi meccanici con elevati requisiti di sicurezza. Il bando per i finanziamenti gestito dall’Istituto è infatti stato rinnovato con una dotazione finanziaria di 35 milioni di euro, e prevede contributi a fondo perduto, dal 40 al 50% della spesa complessiva, per l’acquisto, o anche il noleggio con patto d’acquisto, di trattori agricoli o forestali e di macchine agricole di varia tipologia. Le domande da parte delle imprese agricole potranno essere compilate on-line dall’11 aprile prossimo sino al 30 maggio. Dal successivo 6 giugno sarà infine possibile scaricare il codice identificativo delle domande e conoscere le date per l’invio definitivo delle stesse.


John Deere

Il joystick CommandPRO™ disponibile su tutti i trattori della Serie 6R John Deere Il joystick CommandPRO™ John Deere è da oggi disponibile su tutti i trattori della Serie 6R. Tali modelli sono inoltre equipaggiati con il nuovo display CommandCenter™ 4200 , che offre tutte e sei le funzioni AEF (Agricultural Industry Electronics Foundation) certificate ISOBUS. Tutti i modelli della Serie 6R con potenze superiori ai 130 cavalli sono inoltre conformi allo standard Stage V in materia di emissioni. Lanciate alla fine del 2016, le ammiraglie di Mannheim 6230R e 6250R equipaggiate con CommandPRO™ hanno stabilito nuovi standard per i trattori John Deere grazie all’adozione di questo innovativo joystick che ha portato i concetti di ergonomia e versatilità in una nuova dimensione. Le macchine possono raggiungere la velocità massima con un semplice gesto, mentre altri 11 pulsanti sono completamente programmabili per il pilotaggio di attacchi, PTO, SCV, controlli AutoTrac, ecc. Le funzionalità di CommandPRO™

consentono di controllare il trattore dalla velocità massima a zero semplicemente azionando il joystick, mentre la funzione superiduttore permette di gestire l’avanzamento del trattore in un range da 0 a 2 km/h. Sia il joystick che i pedali possono essere azionati contemporaneamente, e non è necessario un joystick ISOBUS esterno poiché il conducente può anche azionare simultaneamente le funzioni trattore e ISOBUS. CommandPRO™ sarà disponibile sull’intera gamma della Serie 6R in combinazione con la trasmissione AutoPowr™, di serie sui modelli 6R Edizione Ultimate. Il CommandPRO™ può essere ordinato in combinazione con il CommandCenter™ 4600 o con il nuovo CommandCenter™ 4200. Il display 4200 offre uno schermo più grande da 8,4 pollici, che sostituisce quello da 7 pollici montato sul modello 4100. Questo terminale è in grado di controllare AutoTrac, Section

Control, documentazione dati e altre applicazioni, ed è inoltre già predisposto per la gestione di tutte le funzionalità AEF certificate ISOBUS, come controllo dell’attrezzo tramite joystick e trasferimento dati fra trattore e attrezzature. Inoltre, tutti i trattori della Serie 6R possono essere allestiti con il sistema VRS (sterzo a rapporto variabile), soluzione che richiede meno movimenti del braccio e minori sforzi alla guida, consentendo sterzate veloci e fluide a fine campo. Il sistema può essere attivato e disattivato dalla consolle di controllo del CommandCenter™. Volante in pelle e disinserimento automatico delle frecce dopo la svolta sono ulteriori elementi che contribuiscono al comfort dell’operatore. Equipaggiati da pompe idrauliche maggiorate, i modelli 6145R e 6155R ora offrono una portata idraulica massima di ben 155 litri/min, superiore del 23% rispetto a quella fornita dalle precedenti pompe. I motori conformi alle emissioni Stage V sui modelli della Serie 6R con potenze superiori ai 130 cavalli consentono già da oggi a John Deere di soddisfare i rigorosi limiti di emissioni che entreranno in vigore dal 1° Gennaio 2019 specifici per trattori sopra i 170 cavalli. I più recenti PowerMix test dimostrano chiaramente la perfetta compatibilità fra bassi valori di emissioni ed efficienza del motore. Il trattore 6250R ha infatti stabilito un nuovo riferimento in materia di efficienza nei consumi di fluidi presso il centro prove DLG a Groß-Umstadt, ottenendo il miglior risultato in questo segmento di potenza con un consumo totale di soli 364 g/kWh di fluidi in modalità di trasporto.


LE NEWS > A CURA DELLA REDAZIONE

emak

Dati preliminari dell’esercizio 2018: fatturato consolidato a € 453,7 milioni Il fatturato consolidato del Gruppo è stato di € 453,7 milioni, in crescita del 7,5% rispetto a € 422,2 milioni dell’esercizio 2017. L’effetto è sostanzialmente conseguente alla variazione di area di consolidamento dovuta al contributo del Gruppo Lavorwash nel primo semestre dell’anno per € 39,3 milioni e all’uscita dal perimetro di Raico S.r.l. (ceduta in data 30 marzo 2018) che nel periodo aprile-dicembre 2017 aveva apportato un fatturato di € 9,5 milioni. A parità di area di conso-

lidamento la variazione sarebbe stata positiva per lo 0,4%. Nel 2018 le vendite del settore Outdoor Power Equipment sono risultate in calo del 1% rispetto all’esercizio precedente. Il risultato è stato influenzato da una stagione negativa per i prodotti da giardinaggio legata alle condizioni meteo sfavorevoli, in particolare in Europa. Da segnalare una leggera ripresa nel corso del quarto trimestre. Il settore Pompe e High Pressure Water Jetting è cresciuto complessivamente

del 31,9%, grazie a un incremento del 3,7% a livello organico e al consolidamento delle vendite dell’intero anno del Gruppo Lavorwash. Le vendite del settore Componenti e Accessori sono diminuite del 9,7%, per la gran parte a causa dell’uscita dal perimetro di consolidamento di Raico S.r.l.. A parità di area, il calo sarebbe stato del 1,6%, principalmente per le minori vendite dei prodotti per il giardinaggio dovute alla stagione negativa sul mercato europeo.

Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici – Uncai

Revisione macchine agricole verso il rinvio «Il rinvio della revisione dei mezzi agricoli prevista dall’articolo 111 del codice della strada e dal decreto del 20 maggio 2015 è una decisione responsabile». Il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici – Uncai, Aproniano Tassinari plaude all’emendamento avanzato da Taricco (Pd) e Battistoni (Fi) alla legge di conversione del decreto-legge ‘semplificazioni’. «Con la proroga dell’entrata in vigore della revisione macchine agricole vengono ascoltate le richieste di agricoltori e contoterzisti». La revisione è obbligatoria dal 30 giugno 2016, ma è impossibile far revisionare un trattore in mancanza di un decreto attuativo che disciplini la tipologia delle verifiche da effettuare in sede di revisione e soprattutto l’impostazione organizzativa dei centri di revisione, nonché l’attivazione della procedura semplificata per l’aggiornamento dei libretti di circolazione. Nonostante questo la tempistica delle revisioni è diventata legge dello Stato e, per esempio, i trattori immatricolati prima del 1974 avrebbero dovuto

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essere revisionati entro il 31 dicembre del 2017, mentre quelli immatricolati tra il 1974 e il 1990 entro il 31 dicembre 2018. L’emendamento al decreto semplificazioni sposta tali scadenze. Se approvato (il disegno di legge di conversione approderà in aula il 22 gennaio), l’obbligatorietà della revisione partirebbe dal 30 giugno di quest’anno, mentre i trattori ante 1974 dovrebbero essere controllati da una officina autorizzata entro il 31 dicembre. «La proroga risolverebbe tanti problemi al settore, dalle sanzioni al sequestro dei libretti di circolazione dei trattori più vecchi all’impossibilità di assicurare mezzi non autorizzati alla circolazione perché non sottoposti a revisione», aggiunge Tassinari. «Secondo i dati dell’Unione nazionale commercianti macchine agricole, Unacma in Italia ci sono circa 680.000 trattori con più di 30 anni, tutti passibili di sanzione, pur nell’impossibilità di essere messi a norma». Affinché non si ripresenti lo stesso problema, occorre che venga subito emanato anche il decreto attuativo

che deve chiarire come e dove si revisiona un mezzo agricolo. «Lo scorso novembre, durante l’Eima di Bologna, il ministro Gian Marco Centinaio aveva dato la sua parola che avrebbe preso in mano il fascicolo revisione, in nome della sicurezza sul lavoro e di una maggiore sensibilità ambientale. La revisione presenta, tuttavia, diverse problematiche, non insormontabili ma da prendere in seria considerazione. Non basta dire di sì alla revisione, occorre anticipare e risolvere le questioni che si presenteranno. Per esempio, su un piano pratico c’è sproporzione tra il numero di trattori da revisionare in poco tempo e il numero delle officine in grado di farlo. Occorre inoltre prevedere delle soluzioni per chi si trova in azienda un mezzo agricolo che non conviene mettere a norma. Si tratta soprattutto di piccoli coltivatori diretti. Tra di loro occorre facilitare l’accesso a servizi agromeccanici professionali. Le norme molto spesso si discutono e si fissano a tavolino. Evitiamo di aprire a tavolino anche un ciclo di crisi economica».


AGCO

AGCO amplia ulteriormente il suo centro mondiale di eccellenza per la progettazione e la produzione di trattori Massey Ferguson a Beauvais, Francia AGCO (NYSE: AGCO), leader mondiale per il design, la produzione e la distribuzione di macchinari e soluzioni per l’agricoltura, annuncia oggi che intende espandere ulteriormente il suo sito di Beauvais. L’acquisizione fa parte della strategia di crescita a lungo termine di Massey Ferguson che prevede l’acquisizione e la trasformazione di un sito adiacente, precedentemente di proprietà e gestito da Froneri, che ne ha annunciato la chiusura il 10 ottobre 2018. Questa proposta di acquisizione è stata annunciata alla cerimonia di apertura di Beauvais 3, un sito di 8 ettari con un edificio di 30.000 m2 che ospita il nuovo centro logistico di Massey Ferguson. Questo investimento di milioni di euro ha creato 103 nuovi posti di lavoro. Ma questo è solo un primo passo. La voluta acquisizione del sito Froneri di 15,7 ettari, che comprende 4,5 ettari di stabili, segnala la forte propensione di AGCO a continuare gli investimenti, consentendo a Massey Ferguson di soddisfare la crescente domanda dei suoi macchinari agricoli. Supporterà inoltre l’integrazione di attività affidate prima esternamente come i controlli pre-consegna e un’officina di personalizzazione dei trattori.

Allo stesso tempo offre opportunità di lavoro per una forza lavoro qualificata in seguito alla chiusura del vicino stabilimento di Froneri. Una volta completato il piano di espansione, il Centro di eccellenza Massey Ferguson per la progettazione e la produzione di Beauvais coprirà un’area totale di 54 ettari e impiegherà fino a 2.500 persone, incluse le joint venture GIMA e AGCO Finance. Questo spazio aggiuntivo consentirà a AGCO di introdurre una serie di nuove macchine agricole, una parte fondamentale dei piani di crescita dell’azienda. I fornitori rimangono vicini per facilitare un approccio “just in time” più efficiente per il loro uso in produzione, contribuendo a dare valore aggiunto al processo produttivo. Una struttura del sito più efficiente garantirà maggior valore e la capacità di AGCO di investire di più nel sito in futuro. Thierry Lhotte, Vice Presidente e Amministratore delegato di Massey Ferguson, Europa e Medio Oriente, intervenendo alla cerimonia di apertura di oggi di Beauvais 3, il nuovo centro logistico di Massey Ferguson, ha dichiarato: «L’apertura ufficiale di Beauvais 3 segna solo una delle prime

pietre miliari del piano “MF Growing Together 5”: il programma di crescita quinquennale del marchio. Situato immediatamente tra il nuovo centro logistico Beauvais 3 e il sito principale, il sito Froneri offre a AGCO e Massey Ferguson l’opportunità di implementare piani di crescita, in precedenza limitati dalla mancanza di spazio. Questo progetto creerà le condizioni per la rivitalizzazione dell’attività economica della zona creando nuovi posti di lavoro, tra gli altri, per i dipendenti di Froneri Beauvais interessati dalla sua chiusura - a seguito del regolare processo di assunzione di AGCO.» «Più di 300 milioni di euro sono stati investiti a Beauvais negli ultimi sei anni. La nostra strategia di crescita sta guadagnando slancio e la vicinanza e la disponibilità di una forza lavoro qualificata rende la transazione potenziale ancora più efficace». L’unico campus unificato di Beauvais comprenderà la progettazione, la costruzione, il collaudo e la produzione di nuovi modelli, ed è intenzione della Società incrementare i volumi di produzione del sito a 18.000 trattori / anno per soddisfare la domanda del mercato. La transazione consentirà di riconcepire il complesso come un ingrandito centro di eccellenza per la progettazione e la produzione di trattori, fornendo lo spazio necessario per migliorare la qualità, accelerare la ricerca e promuovere l’innovazione da un unico sito. Permetterà inoltre alla società di trasferire i reparti di ingegneria e acquisti che sono attualmente in siti congestionati all’interno e all’esterno del nostro complesso esistente di Beauvais.

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le le riviste riviste

MT - Rivista italiana del Movimento Terra MT è l a ri v i st a di riferim e n to p er le m a cc h in e e le at t rez z at ure del m ovim e n to te rra , le co st ru zio n i, l’e d iliz i a e l a m ecc a n izza zio n e d e l ca nt i e re

RIS - Rivista italiana del Sollevamento RIS è l a ri v i st a di riferim e n to p e r le m a cch in e e le at t rez z at ure per i l sol l eva m e n to, il lavo ro a e reo, la m ovim e n t a zio ne e i t rasp o rt i eccezio n a li in a m b ito c a n t ierist ico e d i l e, in d u st ria le e d e i s e rvizi lo g i st i c i

OMMERCIO

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Commercio Italia Com m erci o It a lia è l’ u n ic a rivist a d i riferim e n to d e d i c at a ai ri cam bi , ai co m p o n e n t i, a i s e rvizi d i a ss isten za e revi s i o ne, al l ’usato e a lla lo g ist ic a d e l s e t to re co st ru zio n i , d e l l a m ecc a n izza zio n e a g rico la e in d u st r i a l e

PF- Rivista Italiana delle Perfora zioni & Fondazioni PF è l a ri v i st a di rife rim e n to p e r le m a cc h in e e le at t rez z at ure per l e perforazi oni e il t u n n elin g , le fo n d a zio n i s p e cia li e i l co ns o lid a m e n to in a m b ito c a n t ierist i co e n ell’ in g e g n eria d el s o t to s uo l o

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TM > n. 1 - febbraio 2019

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preview fiere > SIMA

Sempre piĂš internazionale Il numero degli espositori internazionali ha registrato una crescita netta (+ 12,5 %): SIMA, edizione dopo edizione, aumenta la sua vocazione internazionale 10

TM > n. 4 - ottobre 2018


Parigi

[ d i EU GENI O L AVA N D A ]

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razie a 1.770 espositori provenienti da 42 paesi, 230.000 visitatori attesi da 135 paesi e a 360 delegazioni internazionali, SIMA è il punto d’incontro di tutte le agricolture del mondo. L’aumento del numero di espositori internazionali (+ 12,5 %) ne è la prova. La presenza di nuove marche in tutti i settori lo dimostra così come il ritorno di altre (tra cui Poclain Hydraulics – Francia, GKN Walterscheid – Germania e Basak Traktor – Turchia) assenti da numerose edizioni.

L’agora per confrontarsi sulla diversità in agricoltura

Focalizzandosi sulla tematica “L’innovazione al servizio di un’agricoltura competitiva, SIMA 2019 si apre più che mai alle diversità dell’agricoltura di oggi. Il contenuto del salone ed i suoi eventi collaterali, su vari argomenti e organizzati in partnership, privilegiando sempre la concretezza ed il business, ne sono la prova: ▶▶ SIMA African Summit, convegno internazionale per accedere ad un mercato in pieno sviluppo ▶▶ SIMA Dealers’Day, che riunisce i concessionari di tutto il mondo ▶▶ Tavole rotonde internazionali, sulle grandi sfide del mondo agricolo (agricoltura aumentata, agricoltura biologica, agronomia…) ▶▶ I Villaggi start-up, luogo d’ispirazione internazionale incentrato

sulle soluzioni informatiche e connesse ▶▶ SIMAGENA, l’appuntamento europeo della genetica bovina…

Incontrare il mondo

Infine, per l’edizione del 2019, il salone intensifica le proprie azioni di promozione attraverso il suo network internazionale che conta 47 uffici

Info SIMA

Paris International Agribusiness Show

Dove

Parigi Nord Villepinte, Francia

Quando

dal 24 al 28 febbraio 2019

Frequenza

Biennale

Espositori

Circa 1.800

Visitatori

Circa 232mila

Web

www.simaonline.com

a livello mondiale e grazie ad una politica attiva di promozione nei confronti dei visitatori in più di 90 paesi, specialmente nell’Europa dell’Est ed in America Latina. Quest’anno inoltre sono attesi visitatori da 135 paesi. «SIMA 2019 è un’autentica porta aperta sul mondo. L’opportunità per tutti i professionisti delle aziende agricole di scoprire una scelta sempre più ampia di macchine e tecnologie. L’opportunità per ogni espositore d’incontrare operatori agricoli di tutti i paesi e dediti a tutte le colture. Credo che oggi siano presenti tutti gli elementi per annunciare fin da adesso il successo di SIMA 2019», ha dichiarato Frédéric Martin, Presidente di AXEMA e di SIMA.◀

TM > n. 4 - ottobre 2018

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L’EVENTO > SIMA Innovation Awards

SIMA Innovation Awards 2019 La Preview di SIMA 2019 rivela in anteprima le attesissime premiazioni destinate ai produttori del settore agricolo più “innovativi” di quest’anno [ d i si mone m i mul i ]

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REDVISTA di Kuhn

arigi, 23 novembre. In anteprima esclusiva si svolge la Preview di SIMA 2019. La giornata è un susseguirsi di novità riguardanti la fiera francese che avrà luogo dal 24 al 28 febbraio prossimi, ma è anche un’occasione fantastica per annunciare in anteprima il Palmarès degli Innovation Awards. Le medaglie (bronzo, argento e oro) vengono assegnate ai costruttori, tra i più di quaranta presenti, che una giuria apposita ha giudicato particolarmente innovativi. La domanda sorge spontanea: «Quali sono i criteri per stabilire chi sia più innovativo?». Risponde Jean-Marc Bournigal, presidente della giuria, che svela i criteri di assegnazione del-

Live NBalance di Airbus Defence and Space & John Deere

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le medaglie. In primo luogo, è stata considerata l’applicazione del digitale al settore agricolo, per consentire raccolte dati sempre più precise ed elaborazioni sofisticate, in modo da giungere a nuove conoscenze agronomiche. Come era prevedibile, il settore digitale occupa quasi la metà del medagliere di questa edizione degli Awards. In secondo luogo, è stata data grande importanza alle innovazioni che avessero come obiettivo la qualità del lavoro e le prestazioni delle macchine in operazioni colturali complesse e di diversificazione della produzione, ovvero la branca più “fisica”, quella che riguarda i concetti di collegamento trattore-strumento e di convergenza.


preview Field Sensor di Bosch

Tank Air Wheel di Sodijantes Industrie

Infine, sono stati premiati i costruttori che hanno sviluppato sistemi riguardanti la sicurezza, il comfort e la salute sul posto di lavoro, limitando i possibili danni muscoloscheletrici o la pericolosità delle macchine e dei rispettivi componenti. Ora che i criteri valutativi sono stati svelati, si giunge, finalmente, al momento in cui le medaglie passano dalle mani di Frédéric Martin, Presidente del SIMA e di Axema, e Martine Degrémont, Direttrice del SIMA, direttamente alle mani dei vincitori.

John Deere Support Connesso

Medaglie di bronzo

Le medaglie di bronzo comprendono i seguenti costruttori, elencati in ordine alfabetico: Amazone, Arbos France, Beiser Environnement, Berthoud, Case IH, CLAAS (doppia medaglia di bronzo), Climate Fieldview, De Sangosse, Hydrokit, Isagri, Jourdain S.a.s., Karnott, Kverneland Group, Manitou Group (doppia medaglia di bronzo), New Holland Agriculture, Rabaud e Trimble (doppia medaglia di bronzo).

Medaglie d’argento

Minore invece il numero delle medaglie d’argento: solamente cinque.

Viene premiato Live NBalance, il sistema di monitoraggio dinamico dell’azoto tramite immagini satellitari e sensori macchina ideato da Airbus Defence and Space & John Deere, che consente un’analisi approfondita della bontà del terreno particolarmente in linea con il concetto di “agricoltura misurata”. Viene premiato anche il Field Sensor di Bosch, che rende possibile il monitoraggio della vegetazione grazie a sensori connessi ai campi, e tramite il quale è possibile raccogliere informazioni riguardo a suolo, colture e clima in tempo reale, tramite il proprio smartphone. La terza medaglia d’argento spetta a John Deere, che, tramite il suo John Deere Support Connesso, fornisce proprio un supporto proattivo e collaborativo per le attrezzature agricole per via telematica. È presente anche il REDVISTA di Kuhn, un’assistente virtuale per la manutenzione e la regolazione ordinaria dell’attrezzatura agricola, attivabile tramite l’applicazione MyKuhn, resa disponibile in Italia a partire dallo scorso EIMA.

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L’EVENTO > SIMA Innovation Awards

CLAAS JAGUAR 960 TERRA TRAC

Infine, l’ultimo premiato nel medagliere d’argento è Sodijantes Industrie, l’azienda francese che presenta la Tank Air Wheel, ovvero una ruota con serbatoio dell’aria integrato che consente di raggiungere una maggiore rapidità di gonfiaggio, quasi in tempo reale.

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Medaglie d’oro

A seguito delle tante innovazioni proposte altamente meritevoli, ecco infine il momento tanto atteso: l’assegnazione della medaglia d’oro. O meglio: le medaglie d’oro. La giuria di SIMA ha deciso infatti di assegnarne due.

Da una parte troviamo nuovamente CLAAS, premiata questa volta per la sua JAGUAR 960 TERRA TRAC, che probabilmente segna un punto di svolta nel settore agricolo. Infatti, CLAAS ha rimosso l’ostacolo principale che limitava l’uso dei cingoli nelle trince caricatrici semoventi: lo slittamento nel corso delle manovre. Il rullo anteriore di trazione è fornito di un sistema di sollevamento automatico, il che riduce enormemente il fenomeno dello slittamento quando si lavora su una coltura esistente. Si tratta di un sistema intelligente che viene attivato oltre un certo raggio di sterzata e quindi non danneggia la struttura del terreno. Infatti, la pressione superficiale residua media (circa il 60%) è più favorevole rispetto all’uso di pneumatici standard. A seconda dell’angolo di sterzata, la pressione idraulica sui rulli di appoggio dei cingoli aumenta automaticamente. Solo i rulli di appoggio e i rulli di trazione posteriori sono ancora a contatto con il terreno, riducendo di circa un terzo la superficie di contatto. La JAGUAR 960 TERRA TRAC è stata allungata di oltre un metro grazie al suo sistema cingolato integrato. La soluzione proposta fornisce anche una risposta soddisfacente al problema normativo dei carichi


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massimi per assale. Il limite di 13 tonnellate su strada, recentemente portato a 14 tonnellate, è tranquillamento superato dalle macchine per la raccolta, dal momento che esse trasportano delle attrezzature frontali pieghevoli. È dunque possibile la circolazione su strada fino a 40 km/h e un ingombro complessivo di 3 metri. Dall’altra parte, la seconda medaglia d’oro è assegnata a Laforge, con il suo DynaTrac, un sistema pensato per l’agricoltura di precisione che permette di aumentare la redditività delle aziende agricole. Generalmente accade che, per ridurre gli input agricoli, le macchine beneficino di sistemi di guida per la conservazio-

ne dell’allineamento dell’attrezzo. Questi sistemi si accompagnano ad elementi aggiuntivi del telaio, compreso quello di traslazione laterale. La dinamica dei sistemi esistenti crea vincoli iperstatici che generano attrito, quindi consumi aggiuntivi e perfino rottura. Questo fenomeno è particolarmente accentuato su pendii e terreni accidentati. DynaTrac rappresenta un’innovativa e versatile interfaccia di guida. L’insieme attrezzo/interfaccia e trattore è libero e la correzione della traiettoria viene effettuata tramite la linea di trazione. Essa passa attraverso il punto di convergenza delle barre di traino inferiori visto dall’alto. L’innovazione principale consiste proprio nella modifica di questa geometria, che

corregge le deviazioni senza creare vincoli. L’interfaccia scorre lateralmente in base al controllo effettuato dal GPS o dai sistemi di guida della telecamera per garantire che l’attrezzo posteriore sia posizionato con una precisione millimetrica. Il DynaTrac può essere utilizzato con tutti i trattori e tutti gli attrezzi presenti sul mercato. Esso integra la funzione di guida a un utensile standard. Infine, l’utente deve familiarizzare con un solo tipo di interfaccia di guida invece di doverne comprendere e configurare parecchie.◀

DynaTrac di Laforge

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Preview sima > john deere

John Deere si aggiudica due medaglie d’argento ai SIMA Innovation Awards 2019

JOHN DEERE 5b A 018

Il lavoro di ricerca e sviluppo di John Deere è stato premiato con due medaglie d’argento al SIMA 2019, la manifestazione che si terrà a Parigi dal 24 a 28 febbraio 2019 [ d i EU GENI O L A VAN D A ]

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a prima innovazione ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento agli SIMA Innovation Awards 2019 è Machine Dashboard, il più recente strumento di diagnostica remota sviluppato dal marchio del Cervo. Sviluppata a supporto dell’attività dei dealer, questa soluzione fa parte del programma John Deere Connected Support, pensato per consentire un approccio proattivo ai servizi da parte dei rivenditori e garantire valore aggiunto ai clienti

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attraverso le funzioni di connettività della macchina e l’analisi avanzata dei dati. Machine Dashboard riduce i tempi di diagnostica e minimizza i tempi di fermo, assicurando elevata operatività, migliori prestazioni della macchina e minori costi operativi. Questo nuovo servizio consente il monitoraggio macchina in remoto e le notifiche tramite JDLink ai dealer John Deere. Previa autorizzazione del cliente i dati telematici JDLink sono automaticamente analizzati grazie a un algoritmo proprietario; i risultati vengono trasmessi al concessionario

John Deere in tempo reale in ordine di priorità per macchina. Ciò consente al rivenditore di identificare facilmente e rapidamente le macchine che necessitano di assistenza immediata e di ridurre al minimo i tempi di fermo macchina imprevisti. Inoltre, Machine Dashboard integra e sfrutta pienamente le funzionalità dello strumento Expert Alerts. Grazie a questa soluzione il rivenditore viene informato in modo proattivo sui potenziali guasti dei componenti della macchina, con chiare istruzioni su come risolvere il problema identificato. Entrambi gli strumenti consentono a clienti e concessionari di ridurre i costi di assistenza e migliorare l’efficienza operativa, portare a termine il lavoro in tempo utile e con meno interruzioni. Gli strumenti John Deere Connected Support che comprendono Expert Alerts e Machine Dashboard sono disponibili come dotazione di fabbrica sulle nuove macchine John Deere e possono essere installati dai dealer sulle gamme più recenti, fra cui i trattori dalla Serie 6M alla Serie 9R, irroratrici semoventi, mietitrebbie e trince. Quasi 100 concessionari europei John Deere stanno già fornendo servizi basati sul John Deere Con-


preview nected Support. Questa innovativa formula di servizio sarà disponibile in tutti i paesi UE-28 così come nella maggior parte dei paesi della CSI. Sviluppato in collaborazione con Airbus, Live NBalance è il secondo progetto di ricerca e sviluppo John Deere premiato con una Medaglia d’Argento ai SIMA Innovation Awards. Grazie a Live NBalance, Airbus e John Deere sono in grado di offrire per la prima volta il monitoraggio in tempo reale della percentuale di azoto in campo. Questo progetto congiunto si basa su una combinazione di immagini satellitari e dati raccolti dalle macchine, che monitora costantemente l’assorbimento di azoto da parte delle coltivazioni in ogni area del campo. Durante la stagione della crescita, il servizio consente all’agricoltore di prendere decisioni circa l’applicazione di fertilizzanti sulla base dei dati acquisiti e, dopo la raccolta, di ottenere il bilancio totale dell’azoto. Gli agricoltori attualmente non sono in grado di ottenere informazioni accurate e specifiche circa la quantità di azoto applicata e utilizzata dalle colture ma devono al contrario prendere decisioni circa l’utilizzo dei fertilizzanti in base alla propria esperienza e ai valori indicati dai manuali, e non hanno inoltre alcuna possibilità di controllare con precisione l’efficacia di una specifica applicazione di azoto. John Deere e Airbus hanno quindi unito il loro know - how per sviluppare un servizio senza precedenti, unendo i dati raccolti dalle macchine e le immagini satellitari. Il sistema permette agli agricoltori di accedere al contenuto di azoto disponibile all’inizio della stagione di crescita. Il contenuto di azoto e azoto ammoniacale dei fertilizzanti organici può essere misurato con precisione dal sistema John Deere Manure Sensing grazie all’HarvestLab 3000 installato su un carrobotte. Live NBalance tiene conto anche dell’apporto totale di di azoto organico e minerale nel tempo utilizzando i dati delle applicazioni. Durante la stagione di crescita imma-

Info A proposito di Airbus

Airbus Defence and Space è una società del gruppo Airbus. La divisione sviluppa tecnologie innovative per fornire ai clienti informazioni basate su dati geospaziali e aiutare gli agricoltori a ottenere colture più efficaci e sostenibili. gini satellitari altamente accurate monitorano lo sviluppo delle colture e forniscono dettagli circa l’assorbimento totale di azoto nel tempo. E’ anche possibile identificare tassi di assorbimento non uniformi e ritardi nella crescita delle colture, e gli agricoltori sono anche in grado di verificare in tempo reale quanto azoto è ancora disponibile o se le piante non ne ricevono a sufficienza. Tali informazioni permettono di calibrare le strategie di fertilizzazione ed evitare apporti eccessivi di sostanze nutritive, consentendo di verificarne rapidamente la qualità. Al momento del raccolto il sensore HarvestLab 3000 misura la percentuale di azoto contenuta nel raccolto permettendo così di ottenere il bilancio totale di azoto per la stagione e la quantità totale di azoto applicato e utilizzato a fini normativi. In questo modo gli agricoltori ottengono feedback più affidabili circa l’efficacia dei fertilizzanti, e possono rivedere un sommario della stagione per analizza-

re in prospettiva le attività compiute e i risultati finali, e di conseguenza adattare ove necessario le loro strategie agronomiche a lungo termine relative al sito così come le pratiche di applicazione. Tutti i dati NBalance sono basati su cloud e facilmente accessibili agli utenti, pur rispettando elevati standard di riservatezza dei dati. La dashboard interattiva offre una panoramica esaustiva e consente agli agricoltori di rilevare con precisione eventuali scostamenti rispetto alla crescita delle colture. La prima versione di Live NBalance disponibile analizzerà le applicazioni di fertilizzante nell’arco di un’intera stagione; in un secondo tempo sarà possibile disporre di analisi pluriennali che coprono la rotazione complessiva delle colture in modo da consentire agli utenti di effettuare valutazioni più complete circa le loro strategia di fertilizzazione a base di azoto a livello di azienda, di coltura e di campo.◀

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Medaglia d’oro ai SIMA Innovation Awards 2019: che CLAAS! Alla Preview di SIMA 2019 la nuova JAGUAR 960 Terra Trac riceve il premio più ambito [ d i SIMO NE M I M UL I ]

È

stata la prima a farlo. Sì, perché con la sua JAGUAR 960 TERRA TRAC CLAAS diventa il primo costruttore a introdurre sul mercato una trincia caricatrice semovente con un sistema cingolato integrato. Si tratta di un’intuizione eccezionale, come confer-

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mato dalla medaglia d’oro ricevuta ai SIMA Innovation Awards 2019. Tutti sanno che la produzione agricola ha come elemento essenziale il terreno. Quest’ultimo viene sfruttato sempre più, per far fronte a ritmi produttivi sempre più frenetici. Come conseguenza a lungo andare la terra

subisce dei danneggiamenti. Qui entra in gioco CLAAS, che per evitare problemi come la compattazione e per proteggere gli strati vegetali ha sviluppato i cingoli TERRA TRAC. Questa tecnologia raggiunge il suo apice proprio sul modello JAGUAR. Il sistema di protezione brevettato con


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claas 5b F 103 5b F 104

L ’azienda CLAAS

L‘azienda familiare CLAAS fondata nel 1913 è un’azienda pilota nel settore della tecnica agraria. L’azienda, con sede ad Harsewinkel (Vestfalia), è leader europeo nel settore della costruzione di macchinari agricoli, quali mietitrebbie. In particolare, CLAAS detiene la leadership mondiale grazie a un grande prodotto: le trincia raccoglitrici semoventi e i carri autocaricanti. Anche con i trattori, come pure presse raccoglitrici e macchine per la fienagione, CLAAS occupa una posizione leader nella meccanizzazione agricola mondiale. L’offerta dei prodotti CLAAS include anche informazioni sulla tecnologica agraria. CLAAS occupa nel mondo circa 11.300 dipendenti e nell’esercizio fiscale 2018 ha raggiunto il fatturato di ben 3,8 miliardi di Euro.

Una trazione superiore

TERRA TRAC permette ad esempio di ridurre di un terzo la superficie di contatto dei cingoli durante le manovre di svolta, affinché sia possibile preservare maggiormente il suolo. È inoltre possibile sfruttare i vantaggi dei cingoli su tutte le superfici e per tutta la stagione produttiva.

L’Università di Scienze Applicate di Kiel, in Germania, ha condotto dei test che dimostrerebbero come la JAGUAR 960 TERRA TRAC eserciti sul suolo una pressione in linea retta nettamente inferiore a quella di una macchina a ruote equipaggiata di pneumatici 800/70 R 38 avanti e 620/70 R 30 dietro. Ma non sarebbe solamente la pressione sul suolo a trarre benefici da tale sistema, bensì la trazione stessa della trinciatrice. I vantaggi dei cingoli sarebbero infatti riscontrabili soprattutto in condizioni difficili: potenza di trazione in salita e stabilità in posizioni laterali; nemmeno l’umidità e la pioggia fanno più paura, dal momento che la JAGUAR 960 TERRA TRAC non affonda nel terreno in caso di suolo bagnato. I cingoli sono inoltre in grado di oscillare di 10° verso l’alto e di 13° verso il basso con robusti finecorsa che ne limitano la corsa verticale.

Thibaud Lefebvre alla premiazione dei SIMA Innovation Awards

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Preview sima > claas

TERRA TRAC risulta perfetto per i terreni erbosi, grazie al suo sistema di protezione per svolta a fine campo. Quando si effettua una sterzata,

i rulli di appoggio dei cingoli vengono spinti idraulicamente verso il basso: la pressione idraulica esercitata aumenta in modo automatico

a seconda dell’angolo di sterzata. Allo stesso tempo, il rullo anteriore di trazione viene sollevato. Questo meccanismo consente di ridurre la superficie di contatto di un terzo e di far sì che il manto erboso venga preservato evitando l’effetto cesoia durante la svolta.

Trinciatura collaudata

La JAGUAR 960 TERRA TRAC utilizza, ovviamente, la stessa tecnologia di trinciatura della serie 900. L’azionamento completamente idraulico della testata consente una trasmissione efficiente della potenza a velocità variabili. Il sistema effettua automaticamente una regolazione sulla velocità della testata, in caso in cui la lunghezza di taglio muti. Ne risulta un flusso di raccolto uniforme e una qualità di taglio ottimale e costante. Dopo la regolazione, la testata viene fissata idraulicamente in posizione

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e rimane nella posizione desiderata in modo affidabile. In questo modo si ottiene una qualità di taglio elevata. La macchina è inoltre dotata di fondo del tamburo di trinciatura regolabile automaticamente: il fondo del tamburo viene fissato direttamente al blocco di montaggio ed ha un punto pivottante secondo il quale viene spostato automaticamente quando viene spostata la controlama durante la regolazione del tamburo di trinciatura. In tal modo, la distanza tra il fondo del tamburo e i coltelli di trinciatura rimane costante, garantendo così un flusso uniforme del prodotto, indipendentemente dallo stato dei coltelli. Questa disposizione consente di ridurre il consumo di carburante e l’usura. Infine, il sistema CLAAS AUTO FILL per lo scarico non solo laterale ma

anche sul retro durante la trinciatura riduce al minimo le perdite durante il processo di scarico e i rispettivi carichi di lavoro degli operatori del convoglio di trasporto foraggiero e della trincia caricatrice, in modo significativo. Una telecamera ad alta risoluzione sul tubo di lancio rileva continuamente i contorni del carro di trasporto foraggio durante il lavoro e regola automaticamente la direzione di scarico del foraggio in base ai contorni e alla situazione di carico.

Su campo ma anche su strada

La JAGUAR 960 TERRA TRAC è eccezionale anche fuori dal campo. Con una larghezza di 3 m e cingoli da 635 mm, l’utilizzo della macchina risulta particolarmente semplice anche su strade pubbliche. Invece,

quando equipaggiata con i cingoli più larghi da 890 mm, la larghezza esterna arriva solamente a 3,5 m. La velocità massima raggiungibile, ove consentito, è di 40 km/h. Come facilmente intuibile, la tenuta di strada della macchina è impeccabile ma il comfort di guida non è da meno, grazie anche alle sospensioni idropneumatiche. Per di più l’omologazione come veicolo a cingoli consente il montaggio di attrezzi frontali pesanti sulla macchina. Se si desidera ridurre il consumo di carburante, è inoltre possibile effettuare un abbassamento del regime motore. Infine, l’interasse ampliato consente di aumentare notevolmente il vano di manutenzione e offre un’accessibilità rapida e semplice grazie ai pannelli di manutenzione posti sopra i cingoli.◀

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Preview sima > manitou

Nuovi modelli e soluzioni ecologiche: Manitou Group non si ferma

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Durante la Preview di SIMA 2019 (22 novembre 2018 ), l’azienda francese presenta il suo sistema Eco Stop ma anche tanti nuovi modelli per tutte le esigenze agricole [ d i si mone m i mul i ]

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anitou Group, che nel 2018 ha ottenuto ricavi pari a 1,9 miliardi di euro non accenna a volersi fermare e punta ancora più in alto con l’elaborazione di nuove tecnologie e macchinari progettati per la soddisfazione delle esigenze dei clienti. Fresca di doppia premiazione ai SIMA Innovation Awards 2019, l’azienda leader del settore agricolo ha annunciato le novità che saranno presentate alla fiera francese a febbraio: le soluzioni ecologiche di riciclo sostenibile ed Eco Stop, nuovi modelli di caricatori articolati, telescopici e compatti, il debutto di una gamma di macchinari compatti nel mercato europeo (fino ad ora una gamma del genere era commercializzata solamente su suolo americano) e la presenza esclusiva di un’area espositiva di 200 m² completamente dedicata agli attachments, il cui dipartimento ingegneristico ha sede niente meno che in Italia.

Eco Stop e riciclo sostenibile

Dalla Cop24 di Katowice (vertice internazionale dell’ONU sul cambiamento climatico) arrivano dati allarmanti riguardo alla salute del nostro pianeta, sempre più minacciato dall’enorme impatto ambientale derivante dalle attività umane. Dalla conferenza emerge che, per limitare gli effetti potenzialmente devastanti di un ulteriore surriscaldamento globale, sia necessario ridurre in modo deciso l’inquinamento nei prossimi anni. È chiaro come il settore agricolo non sia affatto esente, ma risulti anzi essere tra i maggiormente colpiti dal problema. Ecco che Manitou Group risponde all’appello introducendo un sistema Eco Stop e proponendo un riciclo sostenibile dei macchinari dismessi. Entrambe queste soluzioni sono state apprezzate e premiate con la medaglia di bronzo ai SIMA Awards 2019.

Il gruppo Manitou

Fondato dalla famiglia Braud oltre 60 anni fa, il gruppo Manitou è oggi presente in tutto il mondo. Leader mondiale nella movimentazione, il Gruppo progetta, produce, distribuisce e garantisce l’assistenza per le macchine destinate ai settori edile, agricolo e industriale. Le gamme dei prodotti del Gruppo comprendono: sollevatori telescopici fissi, sollevatori telescopici rotativi e di grande capacità, carrelli elevatori, semi-industriali e industriali, pale compatte gommate e cingolate, piattaforme aeree porta-persone, carrelli imbarcati, attrezzature per magazzinaggio e accessori. Grazie ai suoi marchi (Manitou, Gehl e Mustang) e ad una rete di 1.500 concessionari nel mondo, il Gruppo propone le migliori soluzioni creando il massimo valore per la clientela. Con sede legale in Francia, nel 2018 il Gruppo ha registrato un fatturato pari a 1,9 miliardi di euro in 140 paesi e impiega circa 4.400 collaboratori decisamente orientati alla soddisfazione del cliente.

Eco Stop è un’innovazione di facile configurazione, disponibile su quasi tutta la gamma di macchine MLT e installabile in un secondo momento anche sui modelli MLT prodotti a partire da settembre 2018. Si tratta di un sistema che permette lo spegnimento automatico del motore a basso regime e in assenza di un guidatore all’interno della cabina per periodi

settabili tra 1 e 30 minuti di inattività. Questa funzionalità può essere attivata e disattivata in modo molto

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intuitivo premendo un DSB (doppio interruttore) posto all’interno della cabina. Se si sceglie di attivare l’Eco Stop, questo entrerà in funzione in modo automatico nel caso in cui le seguenti condizioni siano soddisfatte: ▶▶ Motore acceso ▶▶ Velocità del motore inferiore a 1000 giri al minuto ▶▶ Assenza del conducente in cabina ▶▶ Blocco di flusso continuo attivo ▶▶ Rigenerazione del motore non in atto ▶▶ Freno a mano attivato ▶▶ Temperatura dell’acqua del motore superiore ai 40° ▶▶ Nessuna rilevazione di errore sulle informazioni della temperatura dell’acqua del motore L’Eco Stop riduce significativamente il Total Cost of Ownership migliorando la manutenzione preventiva e diminuendo il deprezzamento della macchina e il consumo di carburante. Arnaud Sochas, Manager della linea di prodotti agricoli, spiega: «Abbiamo rilevato che il motore trascorre, in media, dal 15% al 30% del tempo girando al minimo, senza un conducente in cabina. Si è stimato che, applicato a una macchina utilizzata per 1000 ore all’anno per 36 mesi,

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Eco Stop consente all’acquirente di risparmiare circa € 4500 rispetto a una macchina priva di tale sistema». Il secondo premio ricevuto dall’azienda riguarda invece una procedura di riciclo sostenibile dei macchinari dismessi. Tale procedura è basata su tre punti cardine. In primo luogo, un fulcro organizzativo che permetta di ridurre il tempo di demolizione delle macchine del 22%. In secondo luogo, un fulcro economico che punti a ridurre il Total Cost of Ownership degli utenti aumentando il prezzo di rivendita delle loro macchine. Infine, un’analisi approfondita degli impatti ambientali di questa procedura. Nel corso della Preview di SIMA 2019, Robin Behnam, Corporate Communication e Press Relations Officer, ha sottolineato: «Il progetto di riciclo sostenibile e il sistema di Eco Stop rappresentano per noi un modello di responsabilità aziendale, non solo in ottica ecologica, tramite la riduzione degli impatti ambientali delle nostre macchine, ma anche per rendere prioritaria la produttività dei nostri clienti».

Nuovi modelli di macchinari

Manitou Group introduce una nuova gamma di caricatori articolati, che offrono ancora più soluzioni ai clienti del brand francese. A questa nuova gamma appartengono i seguenti modelli: MLA 3-35 H, MLA 5-50 H-Z, MLA 6-65 H-Z, MLA-T 516-75 H, MLA-T 533-145 V+. Questi nuovi modelli vantano meno di 1 m di larghezza complessiva, una visuale panoramica a 360° e una capacità massima di carico da 1 a 3,3 tonnellate, il tutto accompagnato da motori con potenza da 23 a 143 CV e da una manovrabilità eccezionale. Questa


preview nuova gamma è stata progettata per attività quali il trasporto delle balle, l’architettura del paesaggio e per l’alimentazione degli animali. Ma le novità non finiscono qui. Infatti, l’azienda francese lancia nel mercato europeo il caricatore compatto 2700 V, il terzo più grande della gamma Manitou. Questo modello presenta un braccio di sollevamento verticale di 3310 mm di altezza e con una capacità massima di 1,2 ton, oltre a una trasmissione idrostatica con accoppiamento diretto al motore che consente un’alta efficienza operativa e a un’idraulica ausiliaria ad alto flusso: 132,5 l/m. La cabina pressurizzata consente una visibilità eccellente e offre un’apertura della porta posteriore. Anche in questo caso la macchina, pensata per l’alimentazione degli animali e per il trasporto delle balle di fieno, è sinonimo di performance e comfort.

A proposito della gamma MLT, Manitou presenta quattro nuovi modelli che rappresentano le evoluzioni delle serie MLT 840/1040: MLT 840-115 PS+, MLT 840-145 PS+, MLT 1040-145 PS+, MLT 1040-145 PS+ L (Livellamento). Per le applicazioni più gravose, invece, l’azienda lancia la MLT 961-145 V+ L. Questa macchina offre una cabina estremamente silenziosa (72 dBA) con il pacchetto Silence Force, fino al 40% di capacità di sollevamento in più alla massima altezza e un aumento della produttività oraria del 12% grazie all’opzione di servosterzo adattivo CSS.◀

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Preview sima > ARBOS

SIMA Innovation Awards 2019: medaglia di bronzo per Arbos Blaster

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Pronto al secondo appuntamento con il SIMA, il Gruppo di Migliarina di Carpi figura tra i vincitori del prestigioso concorso volto a valorizzare le migliori proposte sul mercato delle macchine agricole [ d i U MB ER T O P I A G N ON I ]

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rbos Blaster mette a segno una doppietta. Dopo essere stato inserito nelle Segnalazioni per l’efficienza e il miglioramento delle prestazioni nel concorso Novità Tecniche ad EIMA 2018, sale anche sul palcoscenico dei vincitori del SIMA Innovation Awards 2019. La medaglia di Bronzo assegnata dalla Giuria del concorso - composta

da 26 membri e presieduta da JeanMarc Bournigal - colloca l’irroratrice trainata con carreggiata variabile di casa Arbos tra i 20 titolari destinatari del riconoscimento e individuati tra ben 120 partecipanti. Tra i meriti del Blaster spicca sicuramente il telaio articolato dove l’asse di rotazione è posizionato vicino all’assale posteriore, in prossimità


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della barra irroratrice in alluminio da 36 metri. Il particolare posizionamento dell’articolazione del telaio permette un raggio di sterzata inferiore a 4 metri con angolo di 28 gradi. In questo modo, la barra si mantiene perpendicolare al senso di marcia fino al limite del campo, quando il trattore ha già iniziato la manovra di inversione di marcia. Il sistema di “servosterzo” concorre in modo determinante alla maneggevolezza dell’irroratrice. Due sensori di direzione, posti sull’anello di traino e sul centro di rotazione dell’assale, regolano l’azionamento di due cilindri idraulici che guidano la sterzata dell’assale così che le ruote dell’irroratrice sovrappongano la loro impronta a quella delle ruote del trattore. Le sospensioni indipendenti di ogni ruota contribuiscono al funzionamento del correttore di assetto e, mantenendo il più possibile costante la distanza tra gli ugelli e la superficie da trattare sia lungo la direzione di avanzamento che attraverso la larghezza di lavoro, viene ridotto il fenomeno di deriva. L’azione sincronizzata di questi vari dispositivi permette di massimizzare la produttività dell’irroratrice Arbos Blaster nel totale rispetto delle colture e dell’ambiente.

l’investimento che il Gruppo Italiano profonde sul mercato europeo.

Info

Il mercato francese rappresenta un target strategico per i brand Arbos, Goldoni e MaterMacc e assume importanza crescente per il Gruppo, grazie anche al notevole lavoro di consolidamento della rete di concessionari e di assistenza realizzato dalla nuova filiale con sede a Saint Prest Cedex, nella periferia di Lione.

Arbos Group

L’appuntamento è dunque a Parigi, nel cuore della Francia, il prossimo Febbraio 2019 per entrare, ancora una volta, in contatto con l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo del Gruppo Arbos che, partendo da

Via Canale Svoto, 3 41012 Migliarina di Carpi (MO) Italy Email: info@arbos.com Phone: +39 0522 640 111 https://www.arbos.com/

un’approfondita conoscenza dei processi agronomici e da un knowhow di eccellenza, li traduce in una Full Line di prodotti all’avanguardia e di qualità.◀

Arbos France

Questo riconoscimento anticipa e conferma la presenza della gamma prodotto Arbos al SIMA (in programma dal 24 al 28 Febbraio 2019 presso il Parc des Expositions Paris Nord Villepinte), sullo stand gestito dalla filiale Arbos France, nata nel 2017 proprio per confermare l’impegno e

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Sul campo > BKT

L’India che non ti aspetti

Una visita al grandioso stabilimento di Bhuj di BKT: bilanci e sorprese

[ d i Manuela C ortes i e Noem i A i me ]

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ndia paese emergente. È così che siamo abituati a concepire quello che è il subcontinente indiano, c’è poco da dire. Uno snobismo di fondo rende noi occidentali propensi a vedere una certa categoria di Oriente – e con lei la sua industria – in un dato modo. Poi però si va a vederla coi propri occhi quell’industria, com’è capitato durante l’Epifania: appuntamento in India, spola tra Mumbai e il sito produttivo principe di BKT a Bhuj.

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Ed ecco che i preconcetti ritornano dove devono stare: in un cassetto, ben distanti dalla realtà. Alla conferenza stampa del 9 gennaio, al Trident Hotel di Mumbai, Lucia Salmaso (CEO di BKT Europe) racconta il suo percorso. «Dieci anni fa», spiega introducendo la conferenza, «sono arrivata a Mumbai per la prima volta. Penso che sia normale immaginare una certa realtà attingendo alle informazioni che abbiamo a disposizione


Lo stabilimento

L ’azienda BKT

Balkrishna Industries Ltd. (BKT) è un produttore di pneumatici con sede in India. Il gruppo BKT offre una vasta e aggiornata gamma di pneumatici Off-Highway, appositamente progettati per i veicoli operanti nei settori agricolo, industriale, movimento terra, minerario, portuale, ATV e giardinaggio. Le innovative soluzioni di BKT sono progettate per le esigenze di qualsiasi tipologia di utilizzatore e comprendono più di 2.700 differenti prodotti venduti in oltre 160 Paesi in tutto il mondo.

o che crediamo siano più probabili, ma ora avete sicuramente capito la distanza che c’è tra quello che forse vi aspettavate di trovare, tra il nostro concetto di industria in Europa o nelle Americhe e quello che fa BKT ogni giorno: beh, quella distanza non esiste, davvero. E questo perché i capisaldi di questa azienda sono valori fondamentali che arrivano da lontano, insiti nelle radici della storia della famiglia Poddar. Sono valori che vivono ancora nell’essenza di ciò che BKT è e rappresenta, ma oggi con un look moderno, uno straordinario dinamismo e lungimiranza

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Sul campo > BKT

Il management a Mumbai Il management e parte dello staff BKT durante la conferenza stampa organizzata al Trident Hotel di Mumbai

che ci fanno sempre oltrepassare gli ostacoli.» Perché quello che abbiamo visto a Bhuj è molto più di una fabbrica: è una città. Una zona strategica dal punto di vista del costo del terreno e della distanza dal porto di Mundra – senza dimenticare le politiche governative favorevoli a investimenti in quel particolare stato dell’India, hanno fatto

ricadere la scelta di BKT su un’area certo non facile dal punto di vista dei servizi. Ecco che BKT dunque i servizi li ha creati da zero, realizzando una sorta di oasi nel deserto: lo stabilimento di Bhuj prevede al suo interno 406 appartamenti per i dipendenti, un piccolo market, una palestra, un luogo per la preghiera, una scuola e molto altro. Se fuori il mondo offriva

Rajiv Poddar Amministratore Delegato Congiunto di BKT

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TM > n. 1 - febbraio 2019

poco, BKT ha risposto costruendo un mondo che non c’era: l’energia è prodotta dalla stessa BKT con una centrale elettrica all’interno dello stabilimento, che di fatto è divenuto un villaggio autosufficiente. Come ha raccontato il figlio di Arvind Poddar, Rajiv Poddar (Amministratore Delegato Congiunto di BKT), quella di Bhuj è stata una grandissima avventura: «Per soddisfare le nostre esigenze, avevamo bisogno di più di 300 acri di terra in una posizione strategica. Abbiamo trovato un appezzamento di terreno adatto a Bhuj, nello stato del Gujarat, dove abbiamo posto la pietra angolare nel 2010. Solo per darvi un’idea di quanto sia stato impegnativo costruire Bhuj: ci sono voluti 5 anni dalla posa delle fondazioni alla cerimonia ufficiale di apertura. La nostra pazienza e il nostro investimento iniziale di circa 500 milioni di dollari ci hanno premiato. Oggi Bhuj è un fiore all’occhiello di BKT per tutta una serie


di motivi. Fin dall’inizio, abbiamo nominato Bhuj come il punto di svolta per noi nel mercato globale degli pneumatici fuoristrada. È una risposta concreta alle nostre esigenze e necessità in termini di competitività e innovazione. Nel nostro stabilimento di Bhuj, ben 140.000 tonnellate di pneumatici escono dalla linea di produzione in un anno, ovvero quasi il 50% della nostra capacità annuale. Una produzione simile ci consente oggi di rispondere alla domanda globale di pneumatici, incrementando così la nostra quota di mercato.» Un investimento abnorme, i cui frutti però si vedono. Infatti Arvind Poddar (Presidente e Amministratore delegato di BKT) ha dichiarato durante la conferenza stampa: «Nel 2017 abbiamo ottenuto un fatturato di oltre 900 milioni di dollari: il 65% nel settore agricolo, il 14% negli pneumatici industriali e il 13% in OTR. Per quanto il trend di crescita sia incerto, possiamo prevedere un notevole aumento per i prossimi anni, soprattutto grazie al contributo della

capacità produttiva di Bhuj. Il processo di innovazione tuttora in corso che ha perseguito Bhuj rappresenta una parte della nostra strategia globale che mira a raggiungere un elevato volume di vendite: oltre 270.000 tonnellate entro il 2020, e vogliamo migliorare ulteriormente questa performance negli anni successivi. Con questa strategia, prevediamo di raggiungere una quota di mercato globale del 10% entro il 2025. Per darvi qualche cifra, abbiamo registrato un aumento del +14% in valore da gennaio a dicembre 2018 rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente.» Nel 2017 l’inaugurazione del nuovo reparto Ricerca e Sviluppo e nel frattempo l’obiettivo notevolissimo di voler raggiungere l’indipendenza anche per quanto riguarda il carbon black. Attualmente a Bhuj c’è un impianto per la produzione di questo materiale essenziale. «Si prevede che entro il primo trimestre del 2019 Bhuj raggiungerà una capacità produttiva di 60.000 tonnellate di carbon black», spiega Rajiv Poddar, «per raggiungere le 80.000 tonnellate nel secondo trimestre, fornendo una capacità totale di 140.000 tonnellate entro il 2020. Verrà utilizzato il 50% di questa capacità per i nostri processi di produzione degli pneumatici, e il

restante 50% sarà venduto sul mercato.» Quando all’ambizione segue la forza, ecco i risultati. Ma in pentola, oltre alla ristrutturazione del primo stabilimento di Aurangabad – sempre in ottica di rafforzare la capacità produttiva globale, bolle un’altra grossa novità: si vogliono investire circa 100 milioni di dollari in un progetto di costruzione di un nuovo sito produttivo negli Stati Uniti, che costituirà il sesto impianto di produzione di BKT. «L’obiettivo», dichiara Arvind Poddar durante la conferenza stampa, «è quello di creare un sito con una capacità produttiva annua di 20.000 tonnellate, in grado di fornire il mercato del Nord, Centro e Sud America in modo più efficace. Inoltre, si tratta di un passo importante verso il nostro modo di rafforzare e aumentare la nostra consapevolezza nel territorio americano. I prodotti provenienti da questo stabilimento saranno in grado di penetrare gli OEM locali offrendo una consegna just-in-time, oltre a esportare i nostri pneumatici nelle regioni americane in modo più competitivo. La posizione del nuovo stabilimento statunitense sarà definita entro la fine del primo trimestre del 2019.»◀

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Sul campo > BKT

▶ Intervista a Arvind Poddar

Presidente e amministratore delegato

Perché la scelta è ricaduta su Buhj? Abbiamo scelto Bhuj perché volevamo essere vicini al porto di Mundra. Dal nostro impianto il porto è distante circa 65 km. Tutti gli altri nostri impianti in India sono estremamente lontani e si impiegano circa 4 giorni per raggiungere il porto più vicino. Per BKT import ed export sono fondamentali (la nostra azienda arriva a quota 85% di export). Quindi quella di Bhuj è una posizione strategica. Inoltre, si trova in uno stato (Gujarat, n.d.r.) che a oggi attua una politica molto favorevole alle imprese.

Alla conferenza si è parlato della donazione da parte di BKT dei pasti per i bambini di Bhuj: come mai

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TM > n. 1 - febbraio 2019

per Lei è così importante fare qualcosa per la Sua comunità? È importante per la società in generale. Se guardiamo all’India, molti bambini non vanno a scuola. L’idea è che, se vogliono pranzare, devono venire a scuola. In questo modo abbiamo raggiunto un duplice scopo: alleviato la povertà, e ottenuto che i bambini vengano istruiti. I bambini sono il futuro dell’India, è per questo che abbiamo questo doppio obiettivo. Sono circa 10.000 le scuole in tutta l’India con cui siamo associati e a cui forniamo pasti tutti i giorni. La nuova cucina che abbiamo appena inaugurato a Buhj fornisce altri 50mila pasti al giorno.

si produce in America è vantaggioso, quindi abbiamo deciso di fondare un stabilimento là. Oltre a questo, cambierà la percezione del nostro brand. Oggi tutte le nostre strutture produttive sono in India: questo sarà il primo impianto negli Stati Uniti.

▶ Intervista a Dilip Vaidya

Quanto vi costa? È davvero molto impegnativo. Abbiamo un’organizzazione benefica che se ne occupa e che monitora. Ne fanno parte personaggi del calibro di Bill Clinton, dell’ex presidente indiano, di Bill Gates ecc. Ora investiamo circa il 3% del nostro fatturato in beneficienza.

Progetto USA: quali sono le Sue aspettative? Stiamo installando un impianto negli Stati Uniti perché al momento stiamo vendendo moltissimo negli USA, ma stiamo affrontando tanti problemi a causa delle tempistiche di consegna. Sono necessari due mesi perché i nostri prodotti raggiungano il distributore / rivenditore: troppo. I clienti sono propensi ad accordarti la preferenza se i prodotti sono realizzati localmente e prediligono il just-in-time. Ecco perché dovremmo avere un impianto negli Stati Uniti, ben equipaggiato. Da lì potremmo servire questo tipo di clienti così come quelli situati in America centrale e meridionale. I dazi sono molto alti se si esporta dall’India, mentre se

Presidente e Direttore di Tecnologia di BKT

Individuare la materia prima innovativa è difficile in un settore come quello degli pneumatici. Come mai verrà introdotto l’uso del tarassaco? Si può definire più “green”? In realtà non è più “green”, ma la gomma naturale che proviene dagli alberi della gomma si può produrre solo in aree e paesi specifici con un clima preciso. Non può essere coltivato in altri paesi. La produzione è concentrata soprattutto in Indo-


nesia, Thailandia, parte dell’India e dello Sri Lanka. Si tratta di aree che hanno bisogno di molte piogge: condizioni climatiche particolari che delimitano aeree precise. La domanda sta crescendo così tanto (entro il 2025 saremo a 17 milioni di tonnellate) che sarà molto difficile ottenere tutta quella gomma dagli alberi: è necessario scoprire altre fonti di gomma naturale. Il tarassaco produce un prodotto similare e, a differenza dell’albero della gomma, richiede un territorio e un clima meno specifici: cresce ovunque. Inoltre non ha bisogno di concime animale e questo è un grandissimo punto a favore.

Quando lo userà BKT? Riceveremo la prima fornitura di materiale per i test di laboratorio entro la fine di febbraio. Lo testeremo nel laboratorio per studiarne le proprietà e capire dove possiamo usarle. Quindi entro ottobre-novembre 2019 otterremo già una tonnellata di gomma dal tarassaco. Sulla base di ciò si pianterà e si raccoglierà. Ci vogliono circa 8 mesi per la raccolta; gli alberi di gomma impiegano invece circa 8/9 anni prima che si possa ottenere la gomma dalle piante. A differenza degli alberi però, il tarassaco richiede molta terra dal punto di vista della coltura. Entrano in gioco qui gli Stati Uniti: è lì che stiamo effettuando i test e pianteremo il tarassaco che utilizzeremo. Creeremo diversi composti di gomma, eseguiremo i test in modo da esaminare tutte le proprietà dei componenti, poi faremo i test anche sulle macchine. Tutto questo entro la fine del 2019.

Alcuni dei vostri concorrenti usano fibre vegetali. BKT è interessata?

Sì, stiamo studiando la nanocellulosa e le nanoargille. Utilizzando questi materiali sicuramente possiamo implementare le proprietà dei componenti. Non si tratta di usarne grossi quantitativi, solo una piccola quantità da aggiungere al materiale permette di raggiungere già livelli molto alti delle loro proprietà. Stiamo anche lavorando con la cellulosa naturale, che è altamente disponibile in natura.

In che modo l’elettrificazione del veicolo influisce sugli pneumatici? Una cosa fondamentale è che molti veicoli elettrici sono a guida autonoma. Normalmente, quando il veicolo è condotto da un guidatore, il veicolo viene fermato consentendo così allo pneumatico di raffreddarsi. Infatti la gomma, quando si flette, genera calore che è dannoso perché causa il deterioramento del composto e quindi il cedimento dello pneumatico. Ma quando si parla di guida autonoma, il tempo di raffreddamento non esiste più. E per noi sarà una sfida sviluppare un composto che sappia sopportare le alte temperature per un tempo più lungo.

Nel progettare e migliorare lo pneumatico, quanto impatto ha l’esperienza sul campo? L’esperienza sul campo è davvero molto importante. Quando si progetta un prodotto, la produzione effettiva, l’area, le condizioni delle miniere sono molto importanti (le condizioni climatiche, la quantità di pioggia...). Ho visto variazioni notevoli nelle diverse miniere! Se il clima è piovoso e c’è polvere, si avrà fango e lo pneumatico deve avere la massima trazione. Per esempio se il terreno è appiccicoso abbiamo

notato molte crepe sullo pneumatico generate dalla trazione e dalla tenuta. È necessario progettare una miscela in grado di sopportare gli elevati stress: in questo caso la miscela è concepita di conseguenza. Quando visito diverse miniere, osservo sul campo le differenze in modo da poter intervenire tempestivamente sulle miscele. Ovviamente è impossibile trovare un composto ad hoc per ciascun paese. Nelle miniere di Carrara abbiamo fornito gli pneumatici per i caricatori. Sul campo abbiamo scoperto che il carico sull’asse anteriore è così forte che gli pneumatici potevano danneggiarsi. Quindi siamo stati in grado di risolvere il problema praticamente immediatamente. Così come in Caterpillar dove hanno avuto problemi di vibrazione con gli pneumatici: in due mesi abbiamo dato loro le soluzioni. In questo BKT è imbattibile: nessun altro può essere veloce come noi.

È vero che dipinge? Ai tempi del college, facevo pittura ad acquerelli e schizzi a matita... ritratti fondamentalmente. Facevo i ritratti delle stelle del cinema e glieli presentavo per ottenere l’autografo. Quello era il mio hobby. Ancora oggi dipingo, nonostante il poco tempo libero: il lavoro a BKT occupa la maggior parte del mio tempo, ovviamente.

Info BKT Europe srl Viale della Repubblica, 133 20831 Seregno (MB) - Italia Tel. +39 0362 330328 https://www.bkt-tires.com/it

TM > n. 4 - ottobre 2018

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Visto in fiera > SAME

Travolgente SAME

SAME all’EIMA di Bologna (7-11 novembre) ha davvero saputo farsi valere, aggiudicandosi il titolo di “Best of Specialized” nell’ambito del Tractor of the Year 2019 per il Frutteto CVT 115 S e conseguendo due riconoscimenti al concorso Novità Tecniche [ d i MI R I AM S P A D A ]

A

AME davvero inarrestabile. All’EIMA 2018 ha fatto incetta di premi e successi. In primis il Tractor of the Year 2019, arrivato al Frutteto CVT 115 S che si è aggiudicato a EIMA 2018 il titolo di “Best of Specialized”.

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TM > n. 1 - febbraio 2019

Il premio Tractor of the Year viene assegnato ogni anno da una giuria formata da venticinque giornalisti delle principali riviste europee del settore della meccanizzazione agricola, la quale ha giudicato il SAME Frutteto CVT 115 S miglior trattore nella categoria degli specializzati.

La gamma Frutteto CVT - divisa in Frutteto CVT, Frutteto CVT S e Frutteto CVT V - rappresenta l’ultima evoluzione tecnologica per le applicazioni in vigneto e frutteto: tutto è stato studiato per offrire il massimo in termini di efficienza, produttività e comfort dell’operatore. Questo


Specializzati

Il gruppo SDF

SDF, con sede centrale in Italia a Treviglio (BG), è uno dei principali produttori mondiali di trattori, macchine da raccolta e motori diesel. Distribuisce i propri prodotti con i marchi SAME, DEUTZ-FAHR, Lamborghini Trattori, Hürlimann, Grégoire. La gamma di trattori copre una fascia di potenza da 25 a 336 CV e la gamma delle macchine da raccolta arriva fino a 395 CV. SDF conta 8 siti produttivi, 13 filiali commerciali, 2 joint venture, 155 importatori e oltre 3.100 concessionari, occupando più di 4.200 dipendenti nel mondo. Nel 2017 l’azienda ha registrato un fatturato di 1.325 milioni di Euro e un EBITDA del 7,9%.

ambito premio rappresenta un ulteriore riconoscimento per SAME nel segmento dei trattori da vigneto e frutteto, che si aggiunge ai premi Machine of the Year 2017 e Tractor of the Year 2016 assegnati al Frutteto ActiveDrive sempre nella categoria degli specialistici.

Frutteto CVT

90

90.4

100

105

115

Motore

FARMotion

Emissioni

Stage IIIB

Cilindri/Cilindrata Potenza massima (CV)

3/2.887

4/3.849

3/2.887

4/3.849

4/3.849

88

88

97

102

107

Coppia massima (Nm)

354

354

369

408

435

Passo (mm)

2.047

2.177

2.047

2.177

2.174

Larghezza Min-Max (mm)

1,538-1,632

Peso (Kg)

3.020

3.150

3.020

3.150

3.150

TM > n. 1 - febbraio 2019

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Visto in fiera > SAME

cialized’ nell’ambito del Tractor of the Year», ha commentato Lodovico Bussolati, CEO del gruppo SDF. «Tale riconoscimento – assieme alla presentazione del sistema ActiveSteer sulla gamma specialistica CVT – rappresenta per noi motivo di particolare orgoglio in quanto entrambi i modelli sono stati progettati e prodotti interamente da SAME con i principali componenti strategici – quali motore, trasmissione e assale anteriore – progettati e prodotti anch’essi da SAME. Questi traguardi ci consentono di rafforzare la nostra posizione di leadership nel settore dei trattori specialistici, frutto dei continui investimenti di SDF in Ricerca e Sviluppo per offrire al mercato prodotti con contenuti tecnologici sempre più avanzati e comfort ai massimi livelli.»

Durante la fiera internazionale della meccanizzazione agricola svoltasi a Bologna dal 7 all’11 novembre, SAME ha inoltre presentato il nuovo Frutteto CVT ActiveSteer, dotato della tecnologia che introduce le 4 ruote sterzanti tra i vigneti e i frutteti. L’opzione ActiveSteer consente di operare in ambienti ristretti assicurando mano-

Frutteto CVT

90 V

Motore

FARMotion

Emissioni

Stage IIIB

Cilindri/Cilindrata Potenza massima (CV)

vrabilità, qualità della sterzata e valori del raggio di svolta sensibilmente migliori rispetto a una macchina tradizionale, pur mantenendo carreggiata e passo uguali a quelli delle versioni dotate di assale posteriore tradizionale. «Siamo molto contenti di aver vinto nuovamente il premio ‘Best of Spe-

90.4 V

100 V

105 V

115 V

3/2.887

4/3.849

3/2.887

4/3.849

4/3.849

88

88

97

102

107

Coppia massima (Nm)

354

354

369

408

435

Passo (mm)

2.086

2.216

2.086

2.216

2.216

Larghezza Min-Max (mm) 1.077-1.293 Peso (Kg)

2.960

3.090

2.960

3.090

3.090

Frutteto CVT

90 S

90.4 S

100 S

105 S

115 S

Motore

FARMotion

Emissioni

Stage IIIB

Cilindri/Cilindrata

3/2.887

4/3.849

3/2.887

4/3.849

4/3.849

Potenza massima (CV)

88

88

97

102

107

Coppia massima (Nm)

354

354

369

408

435

Passo (mm)

2.086

2.216

2.086

2.216

2.216

3.160

3.030

3.160

3.090

Larghezza Min-Max (mm) 1.267-1.517 Peso (Kg)

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TM > n. 1 - febbraio 2019

3.030

Due premi alle “Novità Tecniche”

SAME conferma la propria posizione di leadership nel segmento dei trattori specializzati per vigneto e frutteto ottenendo inoltre due riconoscimenti al concorso Novità Tecniche che premia i prodotti più innovativi proposti dall’industria di settore a servizio di attività agricole in termini di qualità produttiva, di sicurezza e di sostenibilità ambientale. La tecnologia TIM ISOBUS applicata ai trattori per vigneto e frutteto si è aggiudicata il premio “Novità Tecnica” mentre al bracciolo MaxCom del Frutteto CVT è stata assegnata una “Segnalazione”. Con TIM ISOBUS in Vineyard la SAME porta anche nei vigneti la tecnologia ISOBUS di ultima generazione che consente a trattore e attrezzatura di dialogare tra loro durante la lavorazione, regolando entrambi i parametri di funzionamento per ottimizzare al massimo la qualità e la produttività delle lavorazioni. TIM consente di gestire automaticamente la velocità di avanzamento del trattore e il suo regime motore, i distributori idraulici, il sollevatore, la PTO e lo sterzo (autoguida) e affida


il controllo dei parametri di funzionamento a una centralina elettronica ad alta capacità di calcolo, mentre l’operatore, che può limitarsi a esercitare una funzione di controllo della lavorazione svolta, può sempre interrompere l’automazione della singola funzione TIM, semplicemente azionando il comando macchina di quella funzione. Conscia del fatto che nel vigneto e frutteto si riscontrano le condizioni che più esaltano i benefici delle tecnologie ISOBUS TIM (data la maggiore varietà di condizioni orografiche e ambientali che si riscontrano rispetto al campo aperto), SAME guarda avanti ed è la prima azienda produttrice di trattori specializzati a mettere a disposizione dei propri clienti questa innovativa tecnologia. L’ISOBUS TIM consente cospicui vantaggi in termini di risparmio di tempo, di gasolio e di miglioramento della qualità delle lavorazioni svolte ove applicato ad attrezzature ISOBUS compatibili. La possibilità di scambio delle informazioni tra trattori ed attrezzi permessa da ISOBUS TIM consente lo sviluppo di un livello di “intelligenza crescente” che permette alla trattrice di incrementare il livello di automazione e di sicurezza delle singole funzioni e all’attrezzatura di sviluppare una sempre maggio-

re conoscenza delle lavorazioni effettuate in campo e delle sue necessità. L’ISOBUS TIM, infine, permette di tracciare con precisione nonché di archiviare per utilizzi futuri tutte le informazioni desunte dalle lavorazioni effettuate, oltre che un gran numero di parametri utili per effettuare le scelte agronomiche più corrette (vigore vegetativo, umidità, temperatura, fertilità del suolo ecc.). Il bracciolo multifunzione MaxCom del Frutteto CVT permette di rendere più semplice, rapido e pratico il controllo delle funzioni della macchina, e soprattutto l’utilizzo di attrezzature a funzionamento idraulico. In abbinamento a un impianto idraulico evoluto - che prevede una portata elevata programmabile, una gestione dei distributori precisa e razionale, un gran numero di vie sia in posizione posteriore che anteriore e che concentra più funzioni in un unico strumento di controllo - permette di aumentare non solo il comfort dell’operatore ma anche la produttività delle lavorazioni svolte sia in termini quantitativi che qualitativi. Il bracciolo multifunzione MaxCom è un concentrato di tecnologia progettato appositamente per adattarsi perfettamente alle cabine delle macchine specialistiche. In soli 20 cm di lar-

ghezza permette all’operatore di controllare tutte le funzioni della macchina, dalla trasmissione, alla ripetizione automatica delle manovre a fine campo e all’idraulica, funzione per la quale è previsto anche un comodissimo joystick. Inoltre è semplicissimo e intuitivo da usare. Integrato nel sedile e regolabile longitudinalmente per adattarsi a diverse stature, questa soluzione unica sul mercato permette all’operatore di raggiungere tutti i comandi rimanendo col braccio destro comodamente appoggiato sul cuscino del bracciolo, evitando di subire alla spalla i sobbalzi tipici delle console laterali. Per un utilizzo semplice e intuitivo, ogni distributore è associato ad un singolo comando, e tutti i comandi sono organizzati per funzione secondo una logica colore, evitando azionamenti errati. Nella configurazione più completa i 9 distributori (cinque posteriori e quattro anteriori) sono azionabili in modo indipendente da 9 comandi dedicati sul bracciolo. Nessun altro trattore specialistico offre di più. Grazie alla possibilità di personalizzare la mappatura dei comandi idraulici, associando ogni distributore a un diverso comando ergonomicamente più adatto a una determinata applicazione, e grazie alle funzioni programmabili (tempo, flusso, priorità), l’impianto idraulico può essere connesso proficuamente anche alle attrezzature più complesse.◀

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Visto in fiera > Celli SPA

Passione romagnola

Celli all’EIMA di Bologna (7-11 novembre) ha messo in mostra tecnologie e novità , tutto in nome della soddisfazione del cliente 38

TM > n. 1 - febbraio 2019


Specializzati

P140 DD La nuova fresatrice fissa da 140 HP

Mizar F La nuova trincia polivalente da 50 HP a 90 HP

[ d i Eugen i o L avan d a ]

C

elli S.p.A. è una realtà con sede a Forlì (FC), che dal 1955 si occupa di progettazione, realizzazione e distribuzione di soluzioni e macchine professionali per la lavorazione del terreno. All’EIMA di Bologna (7-11 novembre) allo stand Celli davvero tanto l’interesse per i prodotti in mostra.

Un po’ di storia

Fondata da Alfredo Celli, che costruiva i primi esemplari prodotti in un piccolo garage di proprietà, l’azienda, ancora oggi gestita dalla famiglia Celli, è divenuta una solida realtà

ed un marchio conosciuto in tutto il mondo come sinonimo di qualità, affidabilità ed innovazione unite a tradizione, correttezza commerciale ed attenzione alla persona, dal cliente finale ai dipendenti stessi. Una notorietà che è anche frutto delle caratteristiche dei prodotti Celli: con le sue macchine, infatti, seguendo negli anni Sessanta e Settanta lo sviluppo della meccanizzazione agricola e cercando di interpretare al meglio le esigenze degli agricoltori, l’azienda ha lasciato un segno nel panorama dell’automazione, introducendo numerose novità tecniche che oggi vengono consi-

derate degli standard di mercato. In questo senso, Celli rappresenta un’eccellenza italiana del settore a livello mondiale: la progettazione delle macchine viene realizzata interamente all’interno dell’azienda, e anche la produzione avviene in Italia, utilizzando esclusivamente componenti made in Italy. Oggi Celli conta circa 60 dipendenti operanti in una sede di 15mila mq coperti che occupa un’area complessiva di 30mila mq. La produzione si attesta sulle 4mila unità annue, per una gamma nel suo complesso decisamente giovane (il 30% è sul mercato da meno di 3 anni).

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Visto in fiera > CELLI Spa

Super Tiger 450 P La nuova fresa pieghevole a concezione modulare

I prodotti

Iniziata con la produzione della fresatrice trainata TV, adatta per trattori a cingoli, l’azienda ha notevolmente esteso nel corso degli anni la propria attività. Oggi progetta, costruisce e distribuisce una delle gamme di macchine più complete tra quelle presenti sul mercato, formata da oltre 100 modelli di 10 tipologie differenti, ovvero: ▶▶ Fresatrici fisse, pieghevoli, a spostamento e automatiche; ▶▶ Frangor fissi e pieghevoli; ▶▶ Erpici rotanti, fissi e pieghevoli;

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▶▶ Vangatrici; ▶▶ Trinciatrici fisse e pieghevoli; ▶▶ Macchine combinate; ▶▶ Interrasassi e baulatrici; ▶▶ Ripuntatori e dissodatori; ▶▶ Seminatrici; ▶▶ Macchine sterilizzatrici per la disinfestazione e disinfezione dei terreni. Celli propone soluzioni adatte a tutti i tipi di terreno e di coltivazione, dai frutteti e vigneti in Italia fino alle enormi estensioni australiane passando per le risaie coreane o

giapponesi. Sono inoltre in grado di soddisfare ogni tipologia di cliente, grande o piccolo, operante nelle condizioni più varie e con le proprie specifiche esigenze; questo grazie ad una molteplicità, unica nel suo settore, della gamma di macchinari, che hanno larghezze di lavoro che vanno dagli 80 cm ai 7 metri e sono accoppiabili a trattori con potenze da 15 a 450 cavalli, così come all’alto livello raggiunto di personalizzazione dei prodotti ed alla capacità dell’azienda di studiare, insieme all’utente finale, la soluzione ideale per rendere più agevole il suo lavoro sul campo. In questo senso, oggi Celli si occupa anche della progettazione e della realizzazione di applicazioni speciali,


Rhino Fresatrice fissa da 220 HP a 400 HP con telemetria remota

Tiger 190 BIO VERSION - Fresatrice fissa da 120 HP a 160 HP

soluzioni integrate e modulari, oltre che di modelli pensati esclusivamente per le colture biologiche.

L’innovazione

I prodotti Celli non sono solamente sinonimo di qualità, durata ed affidabilità: sin dalle origini, infatti, l’azienda persegue un obiettivo di innovazione continua, per andare incontro alle esigenze di affidabilità, resistenza e prestazioni da parte dei propri clienti. A testimoniare questa vocazione sono le decine di brevetti registrati in questi anni ed esportati in tutto il mondo. Tra questi figura Ecostar, macchina semovente radiocomandata per la disinfezione e disinfe-

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Visto in fiera > CELLI Spa

stazione del terreno in orticoltura, floricoltura, vivaismo, ambienti protetti (serre-tunnel) e campi aperti: un macchinario che opera secondo un procedimento rispettoso dell’ambiente e degli operatori, grazie all’incorporazione nel terreno di un reagente ecocompatibile, seguita da una doppia iniezione di vapore in grado di innescare una reazione esotermica. Altri brevetti riguardano la realizzazione di rotori fresa a sgancio rapido e di una fresa a camera variabile. L’innovazione, d’altra parte, è da sempre una caratteristica dell’azienda: Celli è stata la prima ad impiegare le tenute a rasamento nelle fresatrici, per garantire anni di lavoro in condizioni critiche, ma anche la prima a realizzare le fresatrici interfilare a rientro automatico; la prima ad usare gli acciai ad alta resistenza all’usura nella lavorazione del terreno e, ancora prima, a sviluppare macchine pieghevoli disegnate per non lasciare spazio non lavorato al centro. Prima ma spesso anche unica, come nel caso degli erpici rotanti con il telaio (cassa) in pezzo unico saldato; Celli è inoltre l’unica azienda in Italia ad avere completamente rinnovato la gamma di prodotto negli ultimi 10 anni.

Mercato e obiettivi

Oggi i prodotti Celli vengono distribuiti in oltre 70 Paesi nel mondo di tutti e cinque i continenti. Oltre alla sede di Forlì, l’azienda controlla una filiale commerciale in Corea e continua a rafforzare la propria presenza sul mercato ed a lavorare nell’ottica di migliorare la propria capacità di penetrazione in alcuni zone e Paesi emergenti come quelli del Centro America e del Sud-est asiatico. Allo stesso modo, Celli punta ad incrementare ed allargare ulteriormente la propria gamma di prodotti, al fine di soddisfare un numero sempre maggiore di clienti con soluzioni affidabili e di alta qualità.

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▶ Intervista a Andrea Magni DIREZIONE AZIENDALE

Allo stand Celli una parola che si sente ripetere spesso è “telemetria”. Può approfondire questo concetto? Con “telemetria” si intende la possibilità di poter usufruire anche del piano industria 4.0 e quindi monitorare alcune parti meccaniche della macchina durante la fase di lavoro, oltre a sapere dove si trova la macchina, se e quando sta lavorando, controllare la temperatura, la velocità... Tutto questo avere un feedback dei parametri tecnici in azienda in modo che l’agricoltore possa intervenire direttamente in modo autonomo in caso di anomalia, oppure possa comunque comunicare a noi eventuali problematiche riscontrate. Oggi è indispensabile lavorare in questo modo, e noi infatti non siamo da meno.

Le vostre frese sono modulari. Cosa si intende? Significa che la macchina base – la parte lavorante – è sempre la stessa mentre invece la parte posteriore l’abbiamo resa modulare. Per esempio le frese nascono con i rulli posteriori per poter livellare, però i nostri clienti ci hanno chiesto che ci fosse anche la possibilità di togliere i rulli e mettere organi che formino il terreno, diano una forma (per esempio bauli che possono essere alti e stretti o larghi e bassi). Noi facciamo la parte posteriore ad hoc a seconda di quello che l’agricoltore ci chiede. Questo significa anche che se uno ha la macchina con il rullo ci può richiedere in un secondo momento una parte posteriore

diversa, a seconda della lavorazione che deve fare, senza dover fare modifiche sostanziali alla macchina perché gli agganci sono gli stessi. Questo è il concetto di modularità.

È una cosa che avete concepito adesso? La parte baulatrice la siamo sviluppando da poco più di un anno. Dapprima l’abbiamo applicata alle macchine piccole – linea ARES – per applicazioni di orticultura. Poi ce l’hanno chiesta anche per i campi estensivi. In questo momento è richiesta soprattutto dal mercato australiano e neozelandese.

Quindi il concetto di modularità nasce sia dalle esigenze dei clienti sia da un’idea che avete accolto e fatta vostra? Esattamente. Spesso certe modifiche e certi upgrade sulle nostre attrezzature avvengono su richiesta del singolo agricoltore oppure su sollecitazione del mercato. Noi, in base alle necessità e alle richieste, cerchiamo di trovare la soluzione adatta e in un secondo momento valutiamo se quella soluzione è estendibile all’area dell’agricoltore, alla sua regione o per esempio alla tipologia di coltura che tratta.◀

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NOVITà > VALTRA

Sempre più intelligenti

Nel 2019 Valtra aggiornerà i trattori serie N, T e S oltre i 130 kW agli standard di emissione Stage 5. Allo stesso tempo verranno introdotte nuove caratteristiche e la serie N sarà disponibile con sospensioni pneumatiche sull’asse anteriore 44

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News Valtra Serie S Dal 2019 prodotta in conformità allo Stage V

Il gruppo VALTRA È UN MARCHIO MONDIALE DI AGCO

AGCO, con sede centrale a Duluth, GA, Stati Uniti, è leader globale nella progettazione, produzione e distribuzione di soluzioni agricole e supporta un tipo di agricoltura più produttiva mediante l’impiego della sua gamma completa di apparecchiature e servizi. I prodotti AGCO sono venduti attraverso cinque marchi principali (Challenger®, Fendt®, GSI®, Massey Ferguson® e Valtra®), supportati dalle tecnologie di precisione Fuse® e servizi di ottimizzazione agricola. La diversità tecnica e il design di qualità dei suoi prodotti, uniti alla sua estrema attenzione al cliente, hanno reso AGCO la scelta ideale da parte dei professionisti del settore in tutto il mondo.

[ d i MI R I AM S P A D A ]

A

partire da gennaio 2019 i trattori Valtra Serie T e Serie S saranno prodotti in conformità allo Stage 5. La produzione di trattori serie N conformi alla fase 5 inizierà in primavera per i modelli N174 e in autunno per i modelli N134 e N154. I nuovi modelli di trattori sono alimentati da motori LCO-D5 AGCO Power con tecnologia SCR. Grazie alla regolazione idraulica delle punterie, i nuovi motori non solo funzionano in modo più fluido, ma richiedono anche meno manutenzione. I motori delle serie N e T continuano ad essere privi della tecnologia di ricircolo dei gas di scarico (EGR) e sulle serie S il livello di EGR è mantenuto al di sotto del 15%. Questo fa in modo che i motori funzionino in modo affidabile ed efficiente raggiungendo il livello di norme di emissione richiesto dalla legge. Il design dei modelli Stage 5 serie N, T e S è stato adattato al più grande e voluminoso sistema di post-trattamento. La visibilità dalla cabina, che era già di ottimo livello, ora è ulteriormente

migliorata. Sulla serie S l’accesso alla cabina è stato migliorato e lo spazio per scatola portattrezzi ed accessori è stato aumentato. I trattori sono ora dotati di un gruppo ottico posteriore a LED aggiornato e sono disponibili nuove opzioni di colore dalla fabbrica.

Valtra Serie T Il design è stato adattato al maggior spazio richiesto al sistema post-trattamento per lo Stage V

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NOVITà > VALTRA

Valtra Auto-Guide

Nuove funzionalità Smart Farming e servizi personalizzati

Nel 2019 i modelli Valtra diventeranno più intelligenti. Un secondo terminale è ora disponibile per i

Le macchine Valtra N, T e S possono ora essere dotate di un terminale secondario che può fungere da display per gli attrezzi ISOBUS e per un facile accesso alle opzioni di guida automatica.

modelli SmartTouch serie N, T e S. Il terminale, che può essere installato in qualsiasi punto della cabina, può essere utilizzato come display per gli attrezzi ISOBUS, per accedere

e gestire l’Auto-guida e le relative opzioni di gestione di campo o per accedere a una videocamera esterna. Lo stesso terminale, facile da usare, è ora disponibile anche come opzione per i modelli Active e HiTech della serie N e T, portando Smart Farming anche a questi modelli con specifiche più basilari. «Valtra SmartTouch è stato accolto incredibilmente bene grazie alla sua intuitività. Già oggi forniamo il 40% delle macchine della serie T con l’auto-guida. Ci impegniamo a offrire soluzioni e servizi di Precision Farming di facile utilizzo ad agricoltori e terzisti, aiutandoli a ottenere di più dalle loro macchine e a mantenere il controllo dei costi operativi», commenta Mikko Lehikoinen, Vicepresidente Marketing Valtra. Per consentire ai clienti di massimizzare il tempo di attività delle loro macchine, Valtra lancia anche l’offerta di servizi “Connect, Care & Go” che consente ai clienti di accedere a una gamma di servizi di macchine a costi predefiniti. I servizi includono la telemetria Valtra Connect, la garanzia estesa di Valtra Care per le nuove macchine e il contratto di manutenzione Valtra Go disponibile per le macchine nuove e usate.

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I trattori Valtra Serie N sono ora disponibili con sospensioni pneumatiche sull’asse anteriore

Un’altra novità che Valtra introdurrà nel 2019 è l’opzione dell’assale anteriore sospesa ad aria AIRES nella gamma Valtra serie N. Le sospensioni pneumatiche sono ampiamente utilizzate sui veicoli commerciali, ma sui trattori è stata una caratteristica Valtra unica per oltre 20 anni. Un assale anteriore a sospensione pneumatica offre una risposta più rapida e un migliore assorbimento degli urti, in particolare nei movimenti rapidi dell’asse e quando il carico sull’assale cambia rapidamente come nel caso di utilizzo del caricatore frontale. Ciò rende il comfort dell’operatore e la trazione, superiori rispetto alle soluzioni idropneumatiche. La sospensione AIRES della serie N è simile alla ben collaudata e apprezzata costruzione della serie T di Valtra. È dotata di sospensioni pneumatiche autolivellanti separate con un soffietto d’aria e due robusti ammortizzatori. Il sistema di sospensione utilizza aria compressa che funzionerà anche a basse temperature. Come ulteriore

Sospensione sull’asse anteriore

vantaggio, il sistema pneumatico del trattore consente anche l’utilizzo di aria compressa per altri scopi come la frenatura del rimorchio, la pulizia dei radiatori o altri interventi di manutenzione giornaliera. I vantaggi di una sospensione pneumatica dell’assale anteriore stanno diventando più evidenti poiché il peso totale dei trattori aumenta con gli attrezzi anteriori e i caricatori frontali. Anche la maggiori velocità del trattore e l’uso di freni pneuma-

tici per soddisfare gli elevati standard di sicurezza della normativa madre dell’UE supportano questa soluzione. Le nuove sospensioni dell’assale anteriore saranno disponibili in primavera nelle versioni conformi alla Fase 5 della serie N (modelli N174) e nell’autunno 2019 (modelli N134 e N154). L’attuale opzione di sospensione idro-pneumatica di seconda generazione continuerà ad essere disponibile sui modelli più piccoli della Serie N.◀

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visto a eima > bridgestone

L ’azienda Bridgestone Italia

è la sede di coordinamento di Bridgestone South Region, una delle 6 regioni commerciali in cui sono raggruppate le società europee del gruppo Bridgestone. Accanto alla divisione commerciale che opera da Milano, l’Italia ospita uno stabilimento di produzione di pneumatici a Bari e un Centro di Ricerca & Sviluppo e una pista di collaudo (EUPG) a Roma. Più di 1.300 persone sono impiegate nelle 3 sedi italiane.

Un mondo chiamato Bridgestone

Gigante Bridgestone: a EIMA (7-11 novembre, Bologna) Bridgestone era presente per raccontarsi e mostrare le novità, una su tutte: la nuova gamma VX-TRACTOR 48

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Pneumatici

Lorenzo Piccinotti Head of Marketing & Network Operations - Bridgestone Europe South Region)

[ d i M anuela Co rtesi e N oemi Aime ]

C

he Bridgestone fosse un intero mondo si sapeva. Lorenzo Piccinotti (Head of Marketing & Network Operations - Bridgestone Europe South Region), durante la confe-

renza stampa, dà il quadro: «Siamo l’azienda numero uno nel mondo del pneumatico, e la nostra è una leadership anche dal punto di vista tecnologico: solo nel 2017 si parla di circa 800 milioni a livello globale investiti in tutto il mondo. Inoltre Bridgestone Corporation è partner dei giochi olimpici, e questa partnership ci porterà fino a Tokyo 2020.» Per avere una percezione davvero realistica di cosa sia Bridgestone però è necessario soffermarsi su altri numeri: sono più di 142mila i dipendenti in tutto il mondo, che tradotto significa che Bridgestone è presente localmente in oltre 150 paesi con 163 stabilimenti e 6 centri di ricerca e sviluppo. Il suo share mondiale è del 14,5% circa (fonte Tire Business 2018 – Global Tire Company Rankings), il

che rende Bridgestone market leader superando per un soffio la seconda in classifica (Michelin). Inoltre non tutti sanno che Bridgestone non produce solo pneumatici: ben il 17,2% della sua produzione è dedicato ad altri prodotti diversificati in gomma (cingoli ma anche nastri trasportatori, per esempio). «A livello di area EMEA, abbiamo un centro di Ricerca e Sviluppo che fa base a Roma e una produzione europea che conta circa 15 stabilimenti. Abbiamo una rete di vendita ampia, con il nostro family-network di 2.600 punti vendita: 18.000 persone in Europa che lavorano per Bridgestone.» Tutto questo Bridgestone lo fa cercando di mantenere centrale la filosofia che le ha dato i natali: «Sono convinto che un semplice business

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visto a eima > bridgestone

Andrea Marconcini Regional Director Commercial Products

per la mera ricerca di profitto non potrà mai prosperare, ma un’azienda che contribuisce alla società e al suo paese sarà per sempre redditizia,» era il motto di Ishibashi Shojiro, Fondatore Bridgestone Corporation.

Soluzioni oltre lo pneumatico

Bridgestone è all’avanguardia per quanto riguarda soluzioni per la mobilità. «Il Digital Garage è un punto importante», spiega Lorenzo Piccinotti. «Il mondo è in continua evoluzione e Bridgestone vuole dare una risposta diversa rispetto al passato. Parliamo non solo di commercializzazione di pneumatici, ma di produrre vere e proprie soluzioni di business, in particolare soluzioni per la mobilità. Abbiamo imparato a sfruttare i dati che ci vengono forniti in maniera automatica e autonoma tramite dei sensori: è il mondo delle cosiddette “cose che ci parlano”, l’internet of things. Dati che poi vengono messi sulle piattaforme e archiviati (storage) e tramite algoritmi e metriche vengono resi disponibili ai nostri clienti finali, intermediari e ai partner attraverso software, pc e applications. Dal dato alla soluzione.

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Tutto ciò va sviluppato ovviamente con i nostri primi equipaggiamenti (ovvero Audi, BMW, Mercedes, John Deere…). Dobbiamo lavorare insieme verso questo nuovo modo di interpretare il futuro.» Anche Andrea Marconcini (Regional Director Commercial Products) spiega le diverse soluzioni digitali. Per esempio è stata implementata un’app (di cui è appena uscita la nuova versione) che permette di utilizzare gli pneumatici nella modalità corretta in base al carico: inserendo il carico per asse, l’app restituisce la velocità consigliata e la pressione ideale. «L’app è uno strumento specifico per l’utilizzo quotidiano», espone Andrea Marconcini. Un altro strumento digital di Bridgestone è il software Toolbox. «Il software Toolbox di Bridgestone è stato prodotto qualche anno fa per il segmento autocarro e permette di monitorare le performance (pressione, usura, durata) dello pneumatico. Questo software è specifico per i veicoli agricoli che effettuano lunghi tragitti in strada: permette di valutare le performance del prodotto e dare previsioni di durata,» continua Andrea Marconcini. Anche Bridgestone nutre fiducia nella sensoristica e in questo senso il gruppo fa ricerca e investimenti: «I sensori devono garantire sicurezza, ma anche predittività: avere indicazioni su come lo pneumatico evolverà durante il corso della sua vita, quanto durerà e che tipo di aspetto assumerà.»

Qualità Bridgestone

La gamma Bridgestone è relativamente recente: per il settore agricolo il primo prodotto Bridgestone nasce nel 2014. Paolo Maggiulli (Product Manager Bridgestone South Region), illustra i prodotti Bridgestone nella loro totalità. «La gamma a nome Bridgestone è recente, ma caratterizzata dall’eccellente qualità costruttiva e dalle innovazioni tecnologiche. Nel 2014 abbiamo lanciato il VT-Tractor, con tecnologia VF (very high flexion). Nel 2016 abbiamo lanciato il VT-Combine con la tecnologia VF CFO necessaria per i cicli ripetitivi sul campo (mietitrebbie). Nel 2018 abbiamo il piacere di presentare in questa sede la nostra novità: VXTractor, un prodotto standard ma dalle capacità elevate di trazione e di durata sia su campo che su strada.» Tutti i prodotti Bridgstone sono connotati da alcune caratteristiche tecniche comuni: 1) La carcassa è a elevata resistenza, che garantisce una lunga durata e una elevata resistenza ai danni che può registrare lo pneumatico in fase di lavoro. Un’altra cosa importante: la mescola del battistrada (parte costruttiva del pneumatico) è stata studiata e implementata dal 2016 con oli vegetali, ovvero con materiale ecocompatibile, che va a sostituire gli oli minerali.


La novità Il nuovo VX-TRACTOR esposto a EIMA 2018

trasportabile a diverse pressioni, consente anche un maggiore comfort di guida, importante per l’agricoltore che rimane molte ore sul trattore. Queste caratteristiche, che poi ogni singolo prodotto trova declinate in base alle finalità dello stesso, portano a una durata eccellente, resistenza ai danni, risparmio di carburante e trazione superiore.

2) Il secondo elemento che caratterizza tutti i prodotti è il profilo a S del tallone. Permette allo pneumatico di avere una trazione flettente molto importante per supportare carichi elevati a qualsiasi pressione. Questa è una peculiarità fondamentale e molto utile per chi lavora nei campi in condizioni variabili.

3) Altro aspetto importante è il disegno brevettato delle barre Bridgestone. Un’altra novità brevettata da Bridgestone (presenta nel 2014) riguarda la dinamica del rampone del battistrada: guadagna volume attraverso un disegno quasi circolare (ellissi), così da attaccarsi meglio a terra e di avere maggiore trazione. Questa tecnologia consente un effettivo risparmio di carburante (maggior trazione -> meno slittamento -> maggiore cura del suolo -> risparmio carburante). 4) Il disegno dei fianchi rende gli pneumatici molto flessibili. I nuovi materiali permettono infatti di ridurre la quantità di gomma, ma rendere i fianchi più flessibili. Questo, oltre ai diversi vantaggi legati al carico

Paolo Maggiulli Product & Fleet Solution Commercial Bridgestone Europe - South Region

L’ultimo nato: il VX-TRACTOR

L’ultima novità nel segmento dei pneumatici agricoli ad altissime prestazioni è VX-TRACTOR. Si tratta di uno pneumatico standard con delle caratteristiche importantissime in termini di resistenza all’usura, durata eccezionale e versatilità d’uso. Questo pneumatico ad alta trazione va incontro ai bisogni che gli agricoltori hanno in termini di maggiore durata quando viene utilizzato sulla strada, offrendo alti livelli tecnologici e di performance che consentono di lavorare più a lungo e trasportare carichi pesanti. «Sempre di più oggi con il lavoro dei contoterzisti il trattore viene utilizzato per trasferimenti e per trasportare merci da un campo all’altro su strada», spiega Paolo Maggiulli. «Questo è uno pneumatico che sposa l’esigenza crescente del mercato.» L’obiettivo degli ingegneri è stato quello di sviluppare uno pneumatico ad alte prestazioni, soprattutto aumentando la sua durata quando utilizzato su strada, in modo tale da consentire agli agricoltori di percepire l’alta qualità del nuovo

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visto in fiera > bridgestone

VX-TRACTOR. Il design del battistrada brevettato Bridgestone è stato ulteriormente migliorato con barre più lunghe e larghe, le quali raggiungono un volume fino al 20% in più rispetto ai concorrenti diretti. Questo aumento di volume offre un’elevata profondità del battistrada, ancora una volta, maggiore di quella offerta dai competitor. Allo stesso tempo, la carcassa è stata progettata per ridurre al minimo la tensione interna, in modo tale da consentire allo pneumatico di ottenere ottime performance a velocità elevate, trasportando carichi pesanti, con una pressione di gonfiaggio fino a 2,4 bar. L’elevata resistenza dello pneumatico consente di minimizzare gli

effetti derivanti dall’usura e dall’attrito nell’utilizzo sia in campo sia su strada. Il pacco cinture, formato da sei cinture distinte con differenti funzioni, minimizza i danni accidentali ed eventuali forature dello pneumatico. La superficie del fianco è stata rinforzata diminuendo ulteriormente la vulnerabilità dello pneumatico alla foratura. «La durata eccezionale è legata alla carcassa molto forte, rinforzata ulteriormente sia per ridurre la pressione interna che per poter viaggiare con pressioni più elevate (indurendo il fianco, ma anche inserendo dei rinforzi all’interno del tallone per garantire meno tensioni interne allo pneumatico). La carcassa è ulteriormente migliorata grazie al parco cintura a 6 strati, ognuno dei quali ha la sua funzionalità per rendere stabile lo pneumatico stesso e dare maggiore resistenza sia in termini di durata che di resistenza ai danni», chiarisce Paolo Maggiulli. VX-TRACTOR è stato creato infatti con una nuova mescola ancora più resistente all’usura. Tale mescola è composta da una percentuale minima di oli minerali, con un aumento invece di oli vegetali ecocompatibili, che migliorano la durata dei pneumatici e permettono di compiere un passo fondamentale verso un futuro più sostenibile. «La maggiore resistenza all’usura è data dal fatto che il volume della barra e del rampone è del 20% maggiore rispetto a quello dei più accreditati concorrenti. Avere un rampone più grande vuol dire avere un rampone con più gomma: si consuma meno e allo stesso tempo attacca meglio il terreno senza aggredirlo, garantendo una maggiore trazione», spiega Paolo Maggiulli. «La gamma è molto ampia. Abbiamo 15 misure, che verranno prodotte e commercializzate entro il 2018, con un complessivo di 38 misure che completeranno la gamma entro la fine del 2019.»◀

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▶ Il test sul campo Nella splendida cornice di Varignana e del suo maestoso Palazzo (a pochi km dalla manifestazione fieristica) è stato possibile verificare sul campo le qualità degli pneumatici Bridgestone. Diverse le macchine intervenute New Holland, John Deere - che è stato possibile testare con gli pneumatici Bridgestone. Se Firestone rappresenta una gamma ormai matura e consolidata (copre circa il 90% della domanda di mercato), è stato interessante capire sul campo le qualità delle gamme Bridgestone: ▶▶ VT-Tractor; ▶▶ VT-Combines (pensato specificatamente per le mietitrebbiatrici); ▶▶ VX-Tractor (la novità).

(VF) a bassa pressione (0.8 bar) lascia un’impronta a terra più larga del 26% rispetto ai principali pneumatici concorrenti, riducendo la compattazione del terreno e aiutando ad aumentare la resa del raccolto, anno dopo anno. Il nuovo design del rampone dello pneumatico VT-TRACTOR minimizza lo slittamento e la perturbazione del terreno, permettendo così una maggior trazione e un ritmo di lavoro più rapido sui campi. Test di Bridgestone dimostrano come gli agricoltori che utilizzano mezzi equipaggiati con

gli pneumatici VT-TRACTOR riescano a operare più rapidamente e lavorare un ettaro in più al giorno rispetto agli pneumatici dei concorrenti. La maggior capacità di trazione riduce ulteriormente i costi operativi grazie al risparmio di carburante. Rispetto agli pneumatici concorrenti che operano a 1.0 bar di pressione, gli pneumatici VF (ad alta flessibilità) di Bridgestone operano a 0.8 bar di pressione permettondo di risparmiare fino a 36 litri di carburante per 50 ettari lavorati.◀

VT-Tractor

Se della nuovissima linea VX-Tractor si è già detto, i test sono stati un momento per verificare le qualità anche della precedente gamma VTTractor. Questa gamma, con la tecnologia VF, permette di ridurre la compattazione del suolo e ottenere maggiori raccolti, lavorare più rapidamente, trasportare carichi più pesanti e ridurre il consumo di carburante fino a 36 litri ogni 50 ettari. Grazie alla struttura altamente flessibile (VF: “very high flexion”) e al design all’avanguardia del battistrada, lo pneumatico VT-TRACTOR, comparato agli pneumatici standard, è in grado di operare a pressioni di gonfiaggio inferiori e con un’impronta a terra più larga, aiutando gli agricoltori a ottenere maggiori raccolti, lavorare più rapidamente, trasportare carichi più pesanti e consumare meno carburante – il tutto proteggendo allo stesso tempo il terreno. Grazie al suo speciale profilo del tallone, Bridgestone VT-TRACTOR consente una maggiore flessibilità a pressioni di gonfiaggio inferiori rispetto a pneumatici standard e IF (Improved Flexion). L’alta flessibilità

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