MT n.1 | Gennaio - Febbraio 2019

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Anno XXXI n.1 | Gennaio-Febbraio 2019

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SCI sul campo

BKT

Soluzioni per il cantiere

Doosan Portable Power

Speciale stradale

Dynapac


Pronti per

nuove SFIDE

45.000 Prodotti realizzati nel 2018

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Sommario Anno XXXI n. 1 | gennaio-febbraio 2019

Direttore responsabile Emanuele Giovannini – emanuele.giovannini@scimedia.it Direttore editoriale Manuela Cortesi – manuela.cortesi@scimedia.it Hanno collaborato a questo numero: Vincenza Camaggi, Porfirio Ferrari, Umberto Piagnoni, Marianna Senni, Miriam Spada, Sandro Tozzi, Nino Venieri Ufficio amministrazione Tel. +39 0542 22601 E-mail: info@scimedia.it Abbonamenti Italia: € 60,00 Estero: € 90,00 Ufficio abbonamenti Tel. +39 0542 22601 E-mail: abbonamenti@scimedia.it Stampa GRAFICHE MDM - Forlì Pubblicità Tel. +39 0542 22601 E-mail: advertising@scimedia.it Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su MT, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta da SCI media srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. SCI media srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto a SCI media srl senza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore.

Editoriale di Manuela Cortesi

p. 4

News > Le brevi a cura della redazione

p. 6

Soluzioni per il cantiere

Doosan Portable Power

Speciale stradale

Dynapac

Speciale stradale > Vögele AG

L’India che non ti aspetti di Manuela Cortesi e Noemi Aime p. 8

Professionisti della strada di Umberto Piagnoni

Speciale calcestruzzo > CIFA Ibrido è meglio di Manuela Cortesi p. 14

Speciale stradale > Mecalac

Speciale calcestruzzo > Baumer

Speciale stradale > Topcon

Meno vibrazioni per le pompe autocarrate di Umberto Piagnoni

Una strada eccezionale di Manuela Cortesi e Noemi Aime p. 44

Mecalac si fa... strada di Umberto Piagnoni

p. 36

p. 40

p. 18

Aziende > Cangini Benne

Il MONDO CANGINI compie 30 anni di Umberto Piagnoni

p. 22

Focus macchina > Cat 330 e 330 GC

Ancora più efficienti di Miriam Spada

p. 24

Spedizione Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/AUT.0023

Speciale stradale > Dynapac Una nuova generazione di Umberto Piagnoni p. 48 Soluzioni per il cantiere > Doosan Portable Power

L’alleata in cantiere di Sandro Tozzi

Registrazione Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 913 del 22/07/1989 Iscrizione ROC: 29737

Per le immagini pubblicate si resta a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire

BKT

SCI sul campo > Bhuj - BKT

Periodicità Sono previsti 8 numeri/anno, di cui alcuni parzialmente in lingua inglese

MT – Rivista Italiana del Movimento Terra SCI media srl Via Camillo Benso Conte di Cavour, 62 40026 Imola (BO) - Italy P. IVA 03618411205 - R.E.A. BO-533436 Tel. +39 0542 22601 - E-mail: info@scimedia.it www.scimag.news

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/AUT.0023

SCI sul campo

p. 52

Attrezzature > Simex

Soluzioni per il cantiere > Atlas Copco

Al lavoro in Alto Adige di Umberto Piagnoni

Soluzioni sostenibili di Miriam Spada

p. 30

p. 56

Speciale stradale > Ammann

Componenti > MTA

Tecnologia pulita di Sandro Tozzi

Parola d’ordine customizzabile di Manuela Cortesi p. 60

p. 32


ogni mese pensiamo

a te

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Editoriale

Alla fiera dell’Est di Manuela Cortesi

N

on si sa più dove guardare ormai. Viene davvero da chiedersi quanto si possa continuare a rimanere esposti alla piazza europea del pubblico ludibrio, mentre la nostra fantapolitica blocca ogni barlume di speranza di uscirne – si chiami TAV, o tunnel del Brennero o qualunque opera di buona volontà che dia davvero lavoro e abbia un realistico indotto economico. E mentre la fiaba del reddito di cittadinanza si concretizza in un’amena tesserina, la Commissione europea ci regala una straordinaria classifica di previsione del Pil 2019 dove siamo nientepopodimeno che ultimi, neanche questa volta la soddisfazione di primeggiare tra i PIIGS: misero davvero l’italico +0,2%, a un passo dalla recessione. Anche i più ottimisti sono d’accordo che saremo sotto l’1%, compreso il governo, l’Ocse, Bankitalia e Kathrin Muehlbronne di Moody’s, lead analyst dell’agenzia di rating per il nostro Paese, che ha affermato recentemente che «quest’anno il Pil sarà sicuramente sotto l’1%». Eppure non deve essere per forza così. Cambiare si può. Si è appena conclu-

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sa (15 febbraio) Budma, la Fiera internazionale dell’Architettura e del settore costruzioni di Poznan. Non è una fiera prettamente del settore, strizza l’occhio all’architettura e riguarda più l’edilizia residenziale e i settori limitrofi, ma non dimentichiamo che quest’anno – come ci ha ricordato il report di UNACEA – proprio l’edilizia residenziale si è rivelata il «principale driver per il comparto macchine con una crescita degli investimenti pari a 2,6% nel 2018». Budma diventa una buona scusa per vedere cosa accade in un paese, la Polonia, dove la prospettiva di crescita del Pil fa sognare: +3,5%. Sono state 24 le aziende italiane che hanno partecipato, e sono tornate, a quanto pare, entusiaste. Ma cosa accade in Polonia? Intanto la crescita c’è perché, banalmente, la politica invoglia ad investire: nel 2018 sono stati oltre 60mila progetti di costruzione autorizzati, con un aumento dei permessi rispetto al 2017 del 10%. Ma per costruire cosa? Uffici (oltre un milione di metri cubi tra Varsavia, Cracovia e altri centri urbani) e strutture alberghiere, che interessano soprattutto

grandi catene internazionali – queste ultime in località prettamente turistiche, come Varsavia e Danzica, ma anche Sopot e Zakopane. Insomma una politica di crescita concreta e lungimirante che, a braccetto con il mondo imprenditoriale, sta riuscendo a realizzare un incremento in un settore cruciale come quello delle costruzioni con chiari riflessi su tutta l’economia. Quando sarà il nostro turno?◀

FONTI https://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2019-02-07/ue-vede-nero-sull-italiacrescita-quasi-nulla-2019-02percento-stime-tagliate-un-punto-3-mesi-094921_PRV. shtml?uuid=AFscfzJ https://tg24.sky.it/economia/2019/02/14/stime-crescita-italia-2019-moodys.html http://www.unacea.org/it/notizie/8-italiano/ notizie/295-cresce-il-mercato-nel-2019 https://www.serramentinews.it/2019/02/18/ caseitaly-al-budma-conferma-in-poloniaspazio-imprese-italiane-del-settore/



News > Le brevi

FPT

FPT Industrial è tra i fondatori di “Made”, il Competence Center per l’Industria 4.0 del Politecnico di Milano FPT Industrial sceglie di fare rete per sviluppare ancora di più le proprie tecnologie e diventare protagonista del futuro dell’Industria 4.0. È infatti tra i partner fondatori di MADE, il Competence Center 4.0 (#MADECC) del Politecnico di Milano, costituito l’11 gennaio durante una riunione svoltasi nell’Aula Magna dell’Ateneo alla presenza di Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, Marco Taisch, Professore Ordinario di Advanced and Sustainable Manufacturing, Giulio Pe-

drollo, Vice Presidente di Confindustria e Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia. Ne fanno parte 39 imprese, tra le quali provider tecnologici, consulenti, esperti della formazione e alcune Università, che metteranno a fattor comune le proprie competenze per porre le basi e costruire tecnologie che miglioreranno le condizioni di lavoro, creeranno nuovi modelli di business e aumenteranno la produttività e la qualità degli impianti. Il ruolo di MADE è di attrarre e stimo-

lare il dibattito internazionale sul tema dell’Industria 4.0, fornendo alle imprese che ne fanno parte i servizi necessari per affrontare la digitalizzazione dei processi produttivi. MADE si occuperà dell’attuazione di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale proposti dalle imprese, metterà a disposizione delle aziende isole multi-funzionali per la formazione e il training dei dipendenti per sperimentare in prima persona, ad esempio, come la realtà aumentata possa essere

Unacea

Cresce il mercato italiano nel 2018 Positivo il commercio estero. Incertezze nel settore delle costruzioni e opere pubbliche Nel corso del 2018 sono state immesse sul mercato italiano 14.645 macchine per costruzioni, con una crescita del 16% rispetto a quanto rilevato lo scorso anno. Più in dettaglio, le macchine movimento terra vendute sono 14.144 (+16% su base annua) e le macchine stradali, con 501 unità vendute, crescono invece del 2%. «Il 2018 è stato un anno positivo per il mercato italiano delle macchine per costruzioni, confermando il trend di ripresa che dura ormai da qualche anno», ha dichiarato Mirco Risi, presidente di Unacea. «Nonostante le incertezze legate agli investimenti nel comparto delle costruzioni, il mercato delle macchine e delle attrezzature ha beneficiato della moderata ripresa economica degli ultimi anni. Va tuttavia ricordato che nel medio periodo, in assenza di un adeguato piano di investimenti e di rilancio del settore edile, il tasso di sostituzione delle macchine più obsolete non potrà continuare il suo effetto di driver di mercato.» Guardando al settore delle costruzioni, principale driver per il comparto macchine, è l’edilizia residenziale a fare da traino nel 2018, con una crescita degli investimenti pari a 2,6% nel 2018. È quanto emerge dal Monitor Edilizia del Samoter Outlook, realizzato da Prometeia e diffuso lo scorso dicembre. Diverso invece il trend per le opere pubbliche, che do-

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po il -2% del 2017 risulta ancora stagnante nel 2018 (0,3%). Concluso il periodo di incertezza legato all’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti, la debolezza del segmento opere pubbliche potrebbe essere in via di superamento, ma preoccupano le stime contenute nell’ultimo aggiornamento del documento economico finanziario. Secondo tali indicatori infatti per il 2019 si verificherà un’ulteriore contrazione (-2,2%) degli investimenti fissi lordi della pubblica amministrazione, in contrasto con la previsione formulata in precedenza di crescita nominale del 2,5%. Positivo l’interscambio commerciale, con l’export di macchine e attrezzature per costruzioni che tra gennaio e ottobre 2018 ha raggiunto i € 2,4 milioni, in crescita del 6% rispetto allo stesso periodo del 2017. Cresce in particolare l’export di macchine movimento terra (12,8%), di gru a torre (11,4%), delle macchine per la preparazione degli inerti (1,2%). In leggera contrazione l’export di macchine per la perforazione (-0,7%), mentre le vendite all’estero di macchine per il calcestruzzo calano del 2,1% e quelle di macchine stradali del 7,3%. In accordo con il mercato interno l’import cresce del 12% attestandosi sui € 809 milioni. Il saldo della bilancia commerciale, in avanzo per oltre € 1,6 milioni, cresce infine del 3,7%.


utilizzata in fase di progettazione, per supportare in remoto la manutenzione degli impianti o come la robotica collaborativa possa aiutare nei processi di assemblaggio. Il Competence Center si focalizzerà anche sulla sostenibilità: si analizzerà come l’utilizzo delle tecnologie Big Data e Cyber-security potranno contribuire a ridurre i consumi energetici e migliorare la qualità e le prestazioni degli impianti. FPT Industrial si sta impegnando per sviluppare la fabbrica del futuro e per diventare un punto di riferimento per la crescita economica del proprio territorio, grazie alla collaborazione con le imprese che fanno parte di questo

nuovo progetto. Il centro, con una superficie di oltre 2000 m2, avrà sede nel Campus Bovisa – Durando del Politecnico di Milano e sarà attivo a partire da settembre 2019. Il Campus Bovisa assicura un contesto particolarmente favorevole all’espansione di MADE, data la presenza di importanti realtà dedicate all’innovazione come ad esempio PoliHub, l’acceleratore dell’ateneo milanese che ospita 113 realtà imprenditoriali, e la Joint Platform del Politecnico di Milano con la Tsinghua University di Pechino. MADE potrà usufruire di un finanziamento triennale di 22 milioni di euro (11 dal Ministero dello Sviluppo Economico e 11 da privati), di cui

14 utilizzati per attrezzature e personale e 8 per progetti di ricerca applicata e trasferimento tecnologico. Partner privati: Adecco, Aizoon Consulting, Alleantia, Altair, Alumotion, Beckhoff automation, BIP, Bosch, Brembo, Cefriel, Comau, Consoft, CSMT, Ecole, Enginsoft, Fincons, FPT Industrial, GI Group, Hitachi Rail, Hyperlean, IBM, Italtel, Kilometro rosso, Kuka, MBDA, Parametric Technology, Prima industrie, Reply, RF Celada, Rockwell Automation, SAP, SEI Consulting, SEW Eurodrive, Siemens, STMicroelectronics, Techedge, Tesar, Trust4value, Whirlpool.

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SCI sul campo > Bhuj - BKT

L’India che non ti aspetti Una visita al grandioso stabilimento di Bhuj di BKT: bilanci e sorprese di Manuela Cortesi e Noemi Aime

Lucia Salmaso

CEO di BKT Europe

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ndia paese emergente. È così che siamo abituati a concepire quello che è il subcontinente indiano, c’è poco da dire. Uno snobismo di fondo rende noi occidentali propensi a vedere una certa categoria di Oriente – e con lei la sua industria – in un dato modo. Poi però si va a vederla coi propri occhi quell’industria, com’è capitato durante l’Epifania: appuntamento in India, spola tra Mumbai e il sito produttivo principe di BKT a Bhuj. Ed ecco che i preconcetti ritornano dove devono stare: in un cassetto, ben distanti dalla realtà. Alla conferenza stampa del 9 gennaio, al Trident Hotel di Mumbai, Lucia Sal-

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maso (CEO di BKT Europe) racconta il suo percorso. «Dieci anni fa», spiega introducendo la conferenza, «sono arrivata a Mumbai per la prima volta. Penso che sia normale immaginare una certa realtà attingendo alle informazioni che abbiamo a disposizione o che crediamo siano più probabili, ma ora avete sicuramente capito la distanza che c’è tra quello che forse vi aspettavate di trovare, tra il nostro concetto di industria in Europa o nelle Americhe e quello che fa BKT ogni giorno: beh, quella distanza non esiste, davvero. E questo perché i capisaldi di questa azienda sono valori fondamentali che arrivano da lontano, insiti nelle radici


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della storia della famiglia Poddar. Sono valori che vivono ancora nell’essenza di ciò che BKT è e rappresenta, ma oggi con un look moderno, uno straordinario dinamismo e lungimiranza che ci fanno sempre oltrepassare gli ostacoli.» Perché quello che abbiamo visto a Bhuj è molto più di una fabbrica: è una città. Una zona strategica dal punto di vista del costo del terreno e della distanza dal porto di Mundra – senza dimenticare le politiche governative favorevoli a investimenti in quel particolare stato dell’India, hanno fatto ricadere la scelta di BKT su un’area certo non facile dal punto di vista dei servi-

zi. Ecco che BKT dunque i servizi li ha creati da zero, realizzando una sorta di oasi nel deserto: lo stabilimento di Bhuj prevede al suo interno 406 appartamenti per i dipendenti, un piccolo market, una palestra, un luogo per la preghiera, una scuola e molto altro. Se

fuori il mondo offriva poco, BKT ha risposto costruendo un mondo che non c’era: l’energia è prodotta dalla stessa BKT con una centrale elettrica all’interno dello stabilimento, che di fatto è divenuto un villaggio autosufficiente. Come ha raccontato il figlio di Arvind

BKT Balkrishna Industries Ltd. (BKT) è un produttore di pneumatici con sede in India. Il gruppo BKT offre una vasta e aggiornata gamma di pneumatici OffHighway, appositamente progettati per i veicoli operanti nei settori agricolo, industriale, movimento

terra, minerario, portuale, ATV e giardinaggio. Le innovative soluzioni di BKT sono progettate per le esigenze di qualsiasi tipologia di utilizzatore e comprendono più di 2.700 differenti prodotti venduti in oltre 160 Paesi in tutto il mondo.

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SCI sul campo > Bhuj - BKT

Il management a Mumbai

Il management e parte dello staff BKT durante la conferenza stampa organizzata al Trident Hotel di Mumbai

Poddar, Rajiv Poddar (Amministratore Delegato Congiunto di BKT), quella di Bhuj è stata una grandissima avventura: «Per soddisfare le nostre esigenze, avevamo bisogno di più di 300 acri di terra in una posizione strategica. Abbiamo trovato un appezzamento di terreno adatto a Bhuj, nello stato del Gujarat, dove abbiamo posto la pietra angolare nel 2010. Solo per darvi

un’idea di quanto sia stato impegnativo costruire Bhuj: ci sono voluti 5 anni dalla posa delle fondazioni alla cerimonia ufficiale di apertura. La nostra pazienza e il nostro investimento iniziale di circa 500 milioni di dollari ci hanno premiato. Oggi Bhuj è un fiore all’occhiello di BKT per tutta una serie di motivi. Fin dall’inizio, abbiamo nominato Bhuj come il punto di svolta per noi nel

Rajiv Poddar

Amministratore Delegato Congiunto di BKT

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mercato globale degli pneumatici fuoristrada. È una risposta concreta alle nostre esigenze e necessità in termini di competitività e innovazione. Nel nostro stabilimento di Bhuj, ben 140.000 tonnellate di pneumatici escono dalla linea di produzione in un anno, ovvero quasi il 50% della nostra capacità annuale. Una produzione simile ci consente oggi di rispondere alla domanda globale di pneumatici, incrementando così la nostra quota di mercato.» Un investimento abnorme, i cui frutti però si vedono. Infatti Arvind Poddar (Presidente e Amministratore delegato di BKT) ha dichiarato durante la conferenza stampa: «Nel 2017 abbiamo raggiunto un fatturato di oltre 900 milioni di dollari: il 65% nel settore agricolo, il 14% negli pneumatici industriali e il 13% in OTR. Per quanto il trend di crescita sia incerto, possiamo prevedere un notevole aumento per i prossimi anni, soprattutto grazie al contributo della capacità produttiva di Bhuj. Il processo


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di innovazione tuttora in corso che ha perseguito Bhuj rappresenta una parte della nostra strategia globale che mira a raggiungere un elevato volume di vendite: oltre 270.000 tonnellate entro il 2020, e vogliamo migliorare ulteriormente questa performance negli anni successivi. Con questa strategia, prevediamo di raggiungere una quota di mercato globale del 10% entro il 2025. Per darvi qualche cifra, abbiamo registrato un aumento del +14% in valore da gennaio a dicembre 2018 rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente.» Nel 2017 l’inaugurazione del nuovo reparto Ricerca e Sviluppo e nel frattempo l’obiettivo notevolissimo di voler raggiungere l’indipendenza anche

per quanto riguarda il carbon black. Attualmente a Bhuj c’è un impianto per la produzione di questo materiale essenziale. «Si prevede che entro il primo trimestre del 2019 Bhuj raggiungerà una capacità produttiva di 60.000 tonnellate di carbon black», spiega Rajiv Poddar, «per raggiungere le 80.000 tonnellate nel secondo trimestre, fornendo una capacità totale di 140.000 tonnellate entro il 2020. Verrà utilizzato il 50% di questa capacità per i nostri processi di produzione degli pneumatici, e il restante 50% sarà venduto sul mercato.» Quando all’ambizione segue la forza, ecco i risultati. Ma in pentola, oltre alla ristrutturazione del primo stabilimento di Auran-

gabad – sempre in ottica di rafforzare la capacità produttiva globale, bolle un’altra grossa novità: si vogliono investire circa 100 milioni di dollari in un progetto di costruzione di un nuovo sito produttivo negli Stati Uniti, che costituirà il sesto impianto di produzione di BKT. «L’obiettivo», dichiara Arvind Poddar durante la conferenza stampa, «è quello di creare un sito con una capacità produttiva annua di 20.000 tonnellate, in grado di fornire il mercato del Nord, Centro e Sud America in modo più efficace. Inoltre, si tratta di un passo importante verso il nostro modo di rafforzare e aumentare la nostra consapevolezza nel territorio americano. I prodotti provenienti da questo stabilimento saranno in grado di penetrare gli OEM locali offrendo una consegna just-in-time, oltre a esportare i nostri pneumatici nelle regioni americane in modo più competitivo. La posizione del nuovo stabilimento statunitense sarà definita entro la fine del primo trimestre del 2019.»◀

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SCI sul campo > Bhuj - BKT

Intervista a Arvind Poddar Presidente e amministratore delegato

È importante per la società in generale. Se guardiamo all’India, molti bambini non vanno a scuola. L’idea è che, se vogliono pranzare, devono venire a scuola. In questo modo abbiamo raggiunto un duplice scopo: alleviato la povertà, e ottenuto che i bambini vengano istruiti. I bambini sono il futuro dell’India, è per questo che abbiamo questo doppio obiettivo. Sono circa 10.000 le scuole in tutta l’India con cui siamo associati e a cui forniamo pasti tutti i giorni. La nuova cucina che abbiamo appena inaugurato a Buhj fornisce altri 50mila pasti al giorno.

è vantaggioso, quindi abbiamo deciso di fondare un stabilimento là. Oltre a questo, cambierà la percezione del nostro brand. Oggi tutte le nostre strutture produttive sono in India: questo sarà il primo impianto negli Stati Uniti.

Intervista a Dilip Vaidya Presidente e Direttore di Tecnologia di BKT

Quanto vi costa? È davvero molto impegnativo. Abbiamo un’organizzazione benefica che se ne occupa e che monitora. Ne fanno parte personaggi del calibro di Bill Clinton, dell’ex presidente indiano, di Bill Gates ecc. Ora investiamo circa il 3% del nostro fatturato in beneficienza. Perché la scelta è ricaduta su Bhuj? Abbiamo scelto Bhuj perché volevamo essere vicini al porto di Mundra. Dal nostro impianto il porto è distante circa 65 km. Tutti gli altri nostri impianti in India sono estremamente lontani e si impiegano circa 4 giorni per raggiungere il porto più vicino. Per BKT import ed export sono fondamentali (la nostra azienda arriva a quota 85% di export). Quindi quella di Bhuj è una posizione strategica. Inoltre, si trova in uno stato (Gujarat, n.d.r.) che a oggi attua una politica molto favorevole alle imprese.

Alla conferenza si è parlato della donazione da parte di BKT dei pasti per i bambini di Bhuj: come mai per Lei è così importante fare qualcosa per la Sua comunità?

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Progetto USA: quali sono le Sue aspettative? Stiamo installando un impianto negli Stati Uniti perché al momento stiamo vendendo moltissimo negli USA, ma stiamo affrontando tanti problemi a causa delle tempistiche di consegna. Sono necessari due mesi perché i nostri prodotti raggiungano il distributore / rivenditore: troppo. I clienti sono propensi ad accordarti la preferenza se i prodotti sono realizzati localmente e prediligono il just-in-time. Ecco perché dovremmo avere un impianto negli Stati Uniti, ben equipaggiato. Da lì potremmo servire questo tipo di clienti così come quelli situati in America centrale e meridionale. I dazi sono molto alti se si esporta dall’India, mentre se si produce in America

Individuare la materia prima innovativa è difficile in un settore come quello degli pneumatici. Come mai verrà introdotto l’uso del tarassaco? Si può definire più “green”? In realtà non è più “green”, ma la gomma naturale che proviene dagli alberi della gomma si può produrre solo in aree e paesi specifici con un clima preciso. Non può essere coltivato in altri paesi. La produzione è concentrata soprattutto in Indonesia, Thailandia, parte dell’India e dello Sri Lanka. Si tratta di aree che hanno bisogno


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di molte piogge: condizioni climatiche particolari che delimitano aeree precise. La domanda sta crescendo così tanto (entro il 2025 saremo a 17 milioni di tonnellate) che sarà molto difficile ottenere tutta quella gomma dagli alberi: è necessario scoprire altre fonti di gomma naturale. Il tarassaco produce un prodotto similare e, a differenza dell’albero della gomma, richiede un territorio e un clima meno specifici: cresce ovunque. Inoltre non ha bisogno di concime animale e questo è un grandissimo punto a favore.

Quando lo userà BKT? Riceveremo la prima fornitura di materiale per i test di laboratorio entro la fine di febbraio. Lo testeremo nel laboratorio per studiarne le proprietà e capire dove possiamo usarle. Quindi entro ottobre-novembre 2019 otterremo già una tonnellata di gomma dal tarassaco. Sulla base di ciò si pianterà e si raccoglierà. Ci vogliono circa 8 mesi per la raccolta; gli alberi di gomma impiegano invece circa 8/9 anni prima che si possa ottenere la gomma dalle piante. A differenza degli alberi però, il tarassaco richiede molta terra dal punto di vista della coltura. Entrano in gioco qui gli Stati Uniti: è lì che stiamo effettuando i test e pianteremo il tarassaco che utilizzeremo. Creeremo diversi composti di gomma, eseguiremo i test in modo da esaminare tutte le proprietà dei componenti, poi faremo i test anche sulle macchine. Tutto questo entro la fine del 2019.

Alcuni dei vostri concorrenti usano fibre vegetali. BKT è interessata? Sì, stiamo studiando la nanocellulosa e le nanoargille. Utilizzando questi ma-

teriali sicuramente possiamo implementare le proprietà dei componenti. Non si tratta di usarne grossi quantitativi, solo una piccola quantità da aggiungere al materiale permette di raggiungere già livelli molto alti delle loro proprietà. Stiamo anche lavorando con la cellulosa naturale, che è altamente disponibile in natura.

In che modo l’elettrificazione del veicolo influisce sugli pneumatici? Una cosa fondamentale è che molti veicoli elettrici sono a guida autonoma. Normalmente, quando il veicolo è condotto da un guidatore, il veicolo viene fermato consentendo così allo pneumatico di raffreddarsi. Infatti la gomma, quando si flette, genera calore che è dannoso perché causa il deterioramento del composto e quindi il cedimento dello pneumatico. Ma quando si parla di guida autonoma, il tempo di raffreddamento non esiste più. E per noi sarà una sfida sviluppare un composto che sappia sopportare le alte temperature per un tempo più lungo.

Nel progettare e migliorare lo pneumatico, quanto impatto ha l’esperienza sul campo? L’esperienza sul campo è davvero molto importante. Quando si progetta un prodotto, la produzione effettiva, l’area, le condizioni delle miniere sono molto importanti (le condizioni climatiche, la quantità di pioggia...). Ho visto variazioni notevoli nelle diverse miniere! Se il clima è piovoso e c’è polvere, si avrà fango e lo pneumatico deve avere la massima trazione. Per esempio se il terreno è appiccicoso abbiamo notato molte crepe sullo pneumatico generate dalla trazione e

dalla tenuta. È necessario progettare una miscela in grado di sopportare gli elevati stress: in questo caso la miscela è concepita di conseguenza. Quando visito diverse miniere, osservo sul campo le differenze in modo da poter intervenire tempestivamente sulle miscele. Ovviamente è impossibile trovare un composto ad hoc per ciascun paese. Nelle miniere di Carrara abbiamo fornito gli pneumatici per i caricatori. Sul campo abbiamo scoperto che il carico sull’asse anteriore è così forte che gli pneumatici potevano danneggiarsi. Quindi siamo stati in grado di risolvere il problema praticamente immediatamente. Così come in Caterpillar dove hanno avuto problemi di vibrazione con gli pneumatici: in due mesi abbiamo dato loro le soluzioni. In questo BKT è imbattibile: nessun altro può essere veloce come noi.

È vero che dipinge? Ai tempi del college, facevo pittura ad acquerelli e schizzi a matita... ritratti fondamentalmente. Facevo i ritratti delle stelle del cinema e glieli presentavo per ottenere l’autografo. Quello era il mio hobby. Ancora oggi dipingo, nonostante il poco tempo libero: il lavoro a BKT occupa la maggior parte del mio tempo, ovviamente.

INFO BKT Europe srl Viale della Repubblica, 133 20831 Seregno (MB) Italia Tel. +39 0362 330328 https://www.bkt-tires.com/it

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Speciale calcestruzzo > CIFA

Ibrido è meglio CIFA svela in anteprima cosa presenterà a bauma 2019: MK28E, la prima autobetonpompa ibrida

CIFA SPA / ZOOMLION

HALL FS.905/2 @ bauma

di Manuela Cortesi

Magnum MK28E

La prima autobetonpompa al mondo a tecnologia ibrida, farà il suo debutto a bauma 2019

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«L

a prima grossa novità che CIFA porterà a bauma 2019 è l’autobetonpompa ibrida, MK28E, un’autobetonpompa su cui mettiamo il massimo della tecnologia che siamo in grado di offrire: il carbonio per il braccio e la tecnologia ibrida per la propulsione», spiega Adalberto Marcello (B2B marketing engineer presso CIFA) al bauma Media Dialog, appuntamento di fine gennaio in cui gli espositori hanno modo di raccontare in anteprima alla stampa cosa verrà mostrato a bauma. Magnum MK28E è la prima autobetonpompa al mondo a tecnologia ibrida plug-in: meno consumi, meno rumore, più rispetto dell’ambiente e prestazioni in linea con gli standard di CIFA. Con questo nuovo prodotto, CIFA prosegue nell’ampliamento della gamma Energya. Un percorso di progettazione e sviluppo iniziato nel 2011 con la prima autobetoniera ibrida al mondo (la E9) – oggi al lavoro nelle principali città europee – e il primo

spritz ibrido con motore elettrico (CSSE), presentati rispettivamente a bauma 2013 e bauma 2016. «L’idea di fondo è applicare tutto ciò che abbiamo imparato con l’autobetoniera a energia elettrica all’autobetonpompa. Il sistema ha delle batterie al litio a bordo. Il concept è che si possa lavorare con l’autonomia di un paio di autobetoniere interamente in elettrico, dunque con il motore del camion spento. Dopodiché o si carica con l’apposita colonnina (220 Volt) oppure si ricarica accendendo il camion.» MK28E è caratterizzata da un tamburo di 7 m³ e da un braccio di 28 m con le ultime due sezioni in carbonio. La tecnologia ibrida impiegata consente di azionare l’autobetompompa anche a motore del camion (diesel) spento. La rotazione del tamburo, la stabilizzazione della macchina, l’apertura/chiusura del

braccio e il pompaggio del calcestruzzo sono fasi ora gestite elettricamente. E l’autonomia? «Solo in elettrico», spiega Adalberto Marcello, «siamo sulle due ore e mezza, a motore diesel spento. Accendendo il motore ovviamente si ricarica. Questo consente all’operatore di sfruttare al meglio tutti i vantaggi della propulsione elettrica: pochissima rumorosità e zero emissioni.» A proposito di batterie al litio, viene da chiedersi quante ricariche sono garantite dalle batterie che vengono montate sull’autobetonpompa. «Siamo intorno alle duemila cariche complete, come tutte le batterie», continua Adalberto Marcello. «Ma non andando a ricaricare quasi mai dallo 0 al 100% reale, la vita della batteria si estende di molto. È dal 2013 che abbiamo delle macchine in giro con queste batterie: abbiamo osservato una degradazione delle batterie delle primissime macchine inferiore al 15%.»

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Speciale calcestruzzo > CIFA

Classe 60: la Carbotech K67H «L’altra grossa novità che portiamo a bauma è una pompa autocarrata classe 60 metri, per la precisione 67 metri: si tratta della Carbotech K67H, la macchina più lunga montata su un 6 assi. Anche qui la tecnologia è fibra di carbonio, e questa macchina è provvista di tutte le novità che possiamo fornire, compresi i sistemi di sicurezza sulla stabilità e accorgimenti vari per facilitare la vita in cantiere.» La K67H rappresenta la novità di gamma per le pompe autocarrate in esposizione presso lo stand. L’ampiamento del segmento con la 67 metri arricchisce l’offerta CIFA per la linea Carbotech, che rappresenta il top di gamma coi suoi modelli con configurazione completa già nell’offerta standard, una gestione elettronica a 360° con controllo del gruppo pompante e della stabilizzazione, bracci di distribuzione in fibra di carbonio che garantiscono robustezza, leggerezza, minori oscillazioni nelle fasi di lavorazione. La K67H è la macchina più lunga montata su un camion a 6 assi attualmente sul mercato. Ha un braccio composto da 7 sezioni con geometria di ripiegamento RZ (che coniuga cioè un braccio con ripiegamento a R ricciolo con una par-

Steeltech K63L Pompa autocarrata

te che invece si piega a Z). Le ultime quattro sezioni sono in fibra di carbonio, materiale composito che permette una maggiore stabilità e lunghezza e un peso complessivo inferiore alle 60 ton, grazie alla leggerezza e alla resistenza che lo contraddistingue dal resto dei materiali. L’allestimento di serie per questo modello, come per l’intera gamma Carbotech, è particolarmente ricco di accessori: il sistema di gestione della macchina avanzato Smartronic Gold con controllo di stabilità ASC (Advanced Stability Control), diagnostica e nuove funzioni elettroniche per facilitare le operazioni in cantiere. Si distingue anche per le tubazioni a doppio spessore CIFA Long Life Top, che coniugano un’alta resistenza all’usura con il contenimento del peso.

Steeltech K63L La seconda pompa autocarrata che va a implementare l’offerta nel segmento 60 metri è la K63L, appartenente alla gamma Steeltech, che offre alte possibilità di personalizzazione. Montata su 6 assi, ha un peso inferiore alle 60 ton e un braccio a 6 sezioni con geometria di ripiegamento RZ, il braccio con ripiegamento R-ricciolo più una parte che invece si piega a Z. La gamma Steeltech prevede modelli configurabili con un’ampia scelta di accessori e optional. Con particolare attenzione al peso complessivo, nei limiti stradali europei, è la serie con più modelli e variabili di configurazione.

Carbotech K67H

Nuova pompa autocarrata

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Coguaro 4

Le altre macchine in esposizione Presso lo stand sarà possibile toccare con mano non solo le novità, ma anche i prodotti best seller e di punta nel mercato europeo. Oltre alla K67H, saranno presenti per le pompe autocarrate anche le Carbotech K53H, K47H, la Steeltech K42L e la Classic K36C, con numerose novità tecniche e tecnologiche, che riguardano l’aggiunta di caratteristiche tecniche ed elettroniche per una sempre maggiore sicurezza e facilità di lavoro. Per le autobetoniere sarà esposto il modello più innovativo: Energya E9 montata su camion a gas, per un cantiere “Zero Emission”, insieme all’autobetonpompa Magnum ibrido MK28E, appartenenti allo stesso brand Energya. Anche il mondo underground avrà il suo corner nello stand, grazie alla presenza del Coguaro 4 con motorizzazione Stage 4 Final. Si tratta della betoniera da lavoro sotterraneo che fa parte della gamma completa di macchine per il settore underground progettate da CIFA.

Impianti di betonaggio, un’intesa vincente Dal 2018 CIFA ha unito la propria esperienza in questo settore con quella di Euromecc, definendo una nuova unica gamma di impianti stazionari e mobili, distribuita e venduta a marchio CIFA by Euromecc che sarà presente con uno stand dedicato, collocato

nell’area esterna 905A/1. Una gamma completa di impianti atta a soddisfare tutte le richieste del cliente più esigente e un servizio che va dalla progettazione, installazione, realizzazione al post vendita. In esposizione nello stand il modello di impianto FiveTech 1500B con capacità di produzione di 65 m3/h.◀

CIFA CIFA è un produttore di macchinari e attrezzature per il calcestruzzo, leader nel mercato italiano e uno dei principali attori a livello globale. Parte del gruppo industriale cinese Zoomlion dal 2008, CIFA è un’azienda altamente

internazionale con reti di vendita e supporto in tutti i continenti e in grado di offrire ai clienti non solo una gamma di prodotti affidabili e di qualità, ma anche un supporto finanziario tramite Zoomlion Capital Financial Services.

Classic K36C

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Speciale calcestruzzo > Baumer

Meno vibrazioni per le pompe autocarrate Da Baumer un sistema innovativo di smorzamento delle vibrazioni su pompe autocarrate per calcestruzzo usando sensori di deformazione di Umberto Piagnoni

L

a tendenza dominante nel settore delle pompe autocarrate per calcestruzzo è quella di ottenere una portata maggiore con minor peso. I progressi tecnici ottenuti da SCHWING rendono l’azienda uno dei leader di mercato in questo campo. Al fine di aumentare i livelli di comfort dell’operatore sulle pompe autocarrate congrandi bracci, l’azienda ha lanciato un innovativo sistema di smorzamento delle vibrazioni. SCHWING, in collaborazione con Baumer Electric AG, ha sviluppato un nuovo sensore di deformazione con grado di protezione IP69K e un campo di misurazione estremamente ampio, per fornire una segnalazione precisa delle deflessioni che si verificano nel braccio. Dalla sua fondazione, negli anni Trenta, il gruppo tedesco SCHWING progetta, realizza e commercializza pompe, macchine e impianti per la produzione, il trasporto e la ripresa del calcestruzzo: impianti di betonaggio, betoniere, pompe per calcestruzzo fisse e autocarrate così come impianti di riciclaggio. Che si tratti di una piscina nel giardino di un’abita-

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www. scimag.news

zione familiare o di realizzare prestigiosi complessi pubblici come il One World Trade Center di New York, o il terzo ponte del Bosforo in Turchia, le sue macchine e impianti vengono utilizzati ovunque si usi il calcestruzzo per realizzare strutture stabili di lunga durata. Con sei siti produttivi e filiali o rappresentanti in oltre 100 paesi, l’azienda fornisce soluzioni efficienti,

affidabili e a lungo termine in tutto il mondo. L’ampia capacità di produzione interna dei componenti principali garantisce processi di ispezione rigorosi e un’elevata qualità del prodotto. Pompe autocarrate per calcestruzzo di varie dimensioni e tipi sono prodotte nei siti di Herne (Germania), Chennai (India) e San Paolo (Brasile). I modelli con i bracci di distribuzione più

lunghi sono fabbricati presso la sede tedesca del Gruppo SCHWING. Un nuovo concetto di azionamento del braccio, realizzato in acciaio ad alta resistenza, di minor peso e che offre un maggior comfort per l’operatore rappresentano la risposta di SCHWING alle crescenti richieste del mercato in termini di economia, ecologia ed ergonomia.

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Speciale calcestruzzo > Baumer

S 65 SXF

La più recente pompa autocarrata per calcestruzzo S 65 SXF di SCHWING, lanciata all’inizio del 2018 alla Fiera Mondiale del Calcestruzzo di Las Vegas

Le difficili condizioni del cantiere I moderni bracci di distribuzione hanno una portata di quasi 65 metri. Con pompe a pistone bicilindrico ad alta efficienza e una pressione che arriva fino a 85 bar, il calcestruzzo viene pompato fino a 164 m3 all’ora. L’elevata potenza ovviamente causa vibrazioni nel braccio. Per offrire un maggiore comfort all’operatore nel gestire l’estremità del tubo flessibile, SCHWING ha sviluppato un innovativo sistema di smorzamento delle vibrazioni che include una revisione completa degli elementi idraulici. Era necessario un trasduttore di precisione che fosse in grado di rilevare gli allungamenti causati dal movimento dell’intero braccio di distribuzione e trasmettere quindi le variabili di comando per lo smorzamento delle vibrazioni. Un sensore di forza dovrebbe essere incorporato meccanicamente nel flusso diretto di forze dal braccio e quindi adattato esattamente alla geometria della macchina. Così facendo, è stato possibile

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ridurre significativamente lo sforzo di sviluppo assorbendo il movimento sull’allungamento. L’effetto di una forza produce sempre allungamenti in una struttura meccanica. Questi allungamenti dipendono dalla geometria della struttura da misurare e dal modulo di elasticità.

Soluzione personalizzata per il cliente «In stretta collaborazione con Baumer Electric AG abbiamo sviluppato un sensore di deformazione innova-

tivo, specifico per il cliente, che ci ha permesso di superare facilmente tutte le sfide», spiega Reiner Vierkotten, Senior Engineer Control Systems di SCHWING GmbH. «Rispetto ai materiali utilizzati in precedenza, i nuovi acciai ad alta resistenza che abbiamo adottato consentono di sopportare sollecitazioni meccaniche e allungamenti in aree più elevate. I sensori di deformazione convenzionali non possono funzionare in queste aree.» È stato sviluppato un nuovo set di sensori utilizzando simulazioni FEM con un campo di misurazione di ±

Baumer Group Il Gruppo Baumer è uno dei leader a livello internazionale per la produzione di sensori, encoder, strumenti di misura e di componenti per l’elaborazione automatizzata delle immagini. Baumer unisce una tecnologia innovativa a un servizio assistenza orientato al cliente per soluzioni intelligenti per l’automazione di fabbrica e dei processi e offre per questi un’ampia

gamma di prodotti e di tecnologia. L’azienda familiare, con circa 2.700 collaboratori e stabilimenti di produzione, filiali e rappresentanze in 38 sedi e 19 paesi, è sempre vicina ai propri clienti. Con standard qualitativi costantemente elevati in tutto il mondo e una grande forza innovativa, Baumer procura ai propri clienti di diversi settori decisivi vantaggi e un evidente plusvalore.


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2000 µm/m. Il sensore di facile montaggio con tenuta a lungo termine funziona perfettamente in modalità multi-turno nonostante le difficili condizioni nei cantieri. Viene calibrato in fabbrica, velocizzando così l’installazione e ogni possibile intervento di sostituzione. Il nuovo sensore, con la sua elettronica di bordo, fornisce un segnale CANopen digitale ad alta risoluzione direttamente al sistema di controllo della pompa autocarrata per calcestruzzo. Rispetto ai sensori di forza, che devono essere adattati con precisione alla geometria della macchina, il sensore di deformazione può essere facilmente montato nella posizione ottimale con soli due bulloni. Ciò non influisce sulla struttura della macchina,

fa risparmiare tempo nello sviluppo e semplifica il montaggio. Il design robusto del sensore lo rende immune a urti, impatti e altre sollecitazioni meccaniche ed è quindi ideale per l’uso nel settore delle costruzioni. Allo stesso tempo, è molto sensibile, reagisce rapidamente e può rilevare con precisione anche il minimo allungamento o compressione. È resistente al vento e alle intemperie grazie alla sua custodia resistente alla corrosione. Con una classe di protezione certificata IP69K, la sua tenuta è assolutamente garantita e può essere pulito con sistemi di pulizia ad alta pressione o a vapore.

«Siamo molto soddisfatti della nostra collaborazione», conferma Vierkotten. «L’innovativo sistema di smorzamento è disponibile anche per la più recente pompa autocarrata per calcestruzzo S 65 SXF di SCHWING, lanciata all’inizio del 2018 alla Fiera Mondiale del Calcestruzzo di Las Vegas. Dopo il collaudo e l’ottimizzazione del prototipo durante le fasi di sviluppo, Baumer ha inserito con successo nella produzione in serie il nuovo sensore di deformazione DST55R. Possiamo immaginare di usare i sensori Baumer per progetti futuri sulle nostre pompe autocarrate per calcestruzzo.»◀

INFO Baumer Italia S.r.l Via Resistenza, 1 20090 Assago (MI) - Italia Tel. 02 4570 6065 www.baumer.com

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Aziende > Cangini Benne srl

Il MONDO CANGINI compie 30 anni Per Cangini si chiude un 2018 di grandissime soddisfazioni e si apre un 2019 di traguardi altrettanto importanti. Uno su tutti: 30 anni di attività di Umberto Piagnoni

C

angini archivia il 2018 come uno dei migliori anni della sua storia. I dati di vendita parlano di 50.000 prodotti Cangini collocati sul mercato, che si solidifica soprattutto nell’area europea. «Il 2018 è stato un anno importante per la nostra azienda, da molti punti di vista», analizza il Presidente dell’azienda, Giorgio Cangini. «Il mercato sta

Giorgio Cangini

Presidente dell’azienda

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CANGINI BENNE SRL

HALL C5.149 @ bauma

Campo prove in Cangini

dando grandi soddisfazioni al nostro prodotto, i clienti apprezzano la qualità delle nostre attrezzature e la vastità e versatilità del catalogo. Quest’ultima è una caratteristica importante che ci contraddistingue dai nostri competitor: la gamma prodotti è vastissima – 22 tipologie di prodotto si sono aggiunte solo nel 2018 – grazie anche al costante investimento in Ricerca e Sviluppo, e questo è importante per i nostri clienti.

Avere un unico fornitore di riferimento è un fattore chiave, che facilita grandemente, ad esempio, la gestione degli accessori in cantiere. L’utilizzatore dei prodotti Cangini conosce la qualità costruttiva delle nostre attrezzature e del servizio che l’azienda può offrirgli; sa che, una volta acquistata la macchina, può allestirla servendosi della nostra consulenza: dal braccio macchina in poi, Cangini lo mette in condizioni


Visita allo stabilimento produttivo

di lavorare nei diversi ambiti operativi e di sentirsi supportato in ogni fase. Il cliente Cangini entra a far parte a tutti gli effetti del “Mondo Cangini”.» «La nostra gamma degli attacchi rapidi, in particolare», continua Cangini, «è la più ampia a livello mondiale. E l’ampiezza dell’offerta è sostenuta dal numero di brevetti, attualmente 20, che riguardano per l’80% le migliorie e le innovazioni apportate alla funzionalità e alla sicurezza di utilizzo dell’attacco». Il fine anno ha visto anche l’ampliamento dell’attuale superficie aziendale: ai 7.000 m² già occupati, nel sito produttivo finora concentrato a Sarsina, nell’Appennino romagnolo, si aggiungono 3.000 m², grazie all’acquisto di una nuova area, nella zona industriale di Cesena, che permetterà di aumentare la capacità produttiva e di essere logisticamente più vicini alla rete autostradale. Pronti per il 2019 quindi, che vede riconfermarsi il forte investimento in Ricerca e Sviluppo e in nuove tecnologie, con molti progetti già in cantiere. «Il bauma di Monaco, ad aprile, rappresenterà la nostra vetrina più importante per il mercato mondiale», afferma il Sales Director Maurizio Beleffi, appena approdato in Cangini dal mondo dell’automotive. «Tutte le gamme Cangini saranno esposte al bauma, nell’ottica di un approccio a 360° dell’offerta che copre il movimento terra, il riciclo e la movimentazione, la manutenzione del verde e stradale.» Un altro evento importante seguirà il bauma: il Tiefbau Live, a settembre, nel centro della Germania, vedrà l’azienda romagnola impegnata nel mostrare queste stesse attrezzature al lavoro in uno degli appuntamenti “demo” più frequentati del mercato tedesco. Insomma, un nuovo

anno che promette nuove performance interessanti, anche per un’ultima importante ragione: l’azienda festeggia i 30 anni di attività, di successi e di presenza sul mercato mondiale.◀

Partecipazione a 14 eventi internazionali nel 2018

Sotto i riflettori del CECE Congress 2018 (Roma)

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Focus macchina > Cat 330 e 330 GC

Ancora piĂš efficienti Gli escavatori di nuova generazione Cat 330 e 330 GC offrono una maggiore efficienza e costi di esercizio inferiori di Miriam Spada

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Zeppelin Baumaschinen GmbH

HALL B6.106 @ bauma


“R

iscrivere le regole“ è il tema di Caterpillar e le dimostrazioni avranno lo scopo di sottolineare la rinnovata efficienza e redditività che gli utenti potranno sperimentare utilizzando le attrezzature in partnership con Cat. La kermesse più attesa del settore dunque, bauma 2019, si avvicina e con questi presupposti non ci resta che iniziare a scoprire alcune delle - tantissime - novità e macchine che il colosso mostrerà.

Gli escavatori da 30 tonnellate 330 e 330 GC Gli escavatori Caterpillar di nuova generazione da 30 tonnellate 330 e 330 GC aumentano l’efficienza operativa, riducono i costi di rifornimento e manu-

tenzione e migliorano il comfort rispetto ai modelli precedenti. I nuovi escavatori offrono combinazioni uniche di caratteristiche concepite per soddisfare le esigenze dei clienti in termini di produttività e di costi. Garantendo un alto livello di prestazioni di produzione, il nuovo Cat 330 è dotato di serie della tecnologia CAT Connect integrata e vanta la potenza e la capacità di sollevamento maggiori dei due modelli. Il risultato è la massima produttività a costi più bassi. Il nuovo Cat 330 GC combina il giusto bilanciamento delle caratteristiche di produttività con una riduzione del consumo di combustibile e dei costi di manutenzione. Il risultato offre una prestazione ad alta affidabilità con un costo per ora ridotto.

La tecnologia aumenta l’efficienza fino al 45% Il nuovo Cat 330 vanta il più alto livello di tecnologia predisposta di serie in fabbrica per aumentare la produttività. La tecnologia Cat Connect integrata aumenta l’efficienza operativa fino al 45% rispetto alle operazioni di livellamento tradizionali. Il sistema Cat GRADE con sistema 2D standard offre la guida in tempo reale per profondità, pendenza e distanza orizzontale di livellamento mediante il monitor touchscreen in dotazione, migliorando la precisione dell’operatore. Il sistema è predisposto per l’aggiornamento a Cat GRADE con Advanced 2D o Cat GRADE con 3D. Il sistema Grade Assist standard automatizza i

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Focus macchina > Cat 330 e 330 GC

Specifiche tecniche NORTH AMERICA, EUROPE, SOUTH KOREA, AUSTRALIA, NEW ZEALAND

Motore Potenza lorda

(ISO 14396/SAE J1995)

Peso operativo

330 GC

330

Cat C7.1

Cat C7.1

204 hp (152 kW)1

275 hp (205 kW)

30.600 kg (67.460 lb) 30.900 kg (68.125 lb)

Profondità massima di scavo (braccio da 6,15 m [20'2"], avambraccio da 3,2 m [10'6"])

7.260 mm (23'10")

7.240 mm (23'9")

10.690 mm (35'1")

10.680 mm (35'0")

6.940 mm (22'9")

6.950 mm (22'10")

Sbraccio massimo a terra (braccio da 6,15 m [20'2"], avambraccio da 3,2 m [10'6"])

Altezza di carico massima (braccio da 6,15 m [20'2"], avambraccio da 3,2 m [10'6"]) 1

213 hp (159 kW) per Australia e Nuova Zelanda

movimenti di braccio, avambraccio e benna assicurando una capacità di livellamento costante, in modo semplice e senza sforzo, con lo scavo a leva singola.

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Cat Payload consente di raggiungere obiettivi di carico precisi e aumentare l’efficienza di carico con la pesatura rapida e la previsione in tempo reale del carico utile per prevenire il sovracca-

rico e il sottocarico. La nuova funzione Lift Assist consente all’operatore di sollevare oggetti pesanti con massima sicurezza senza pericolo di ribaltamento. Gli avvisi visivi e acustici indicano se il carico rientra nei limiti di sicurezza dell’escavatore. E-Fence impedisce il movimento di qualsiasi parte dell’escavatore all’esterno dei punti predefiniti dall’operatore. Il sistema è particolarmente utile quando si lavora sotto le strutture o vicino al traffico. L’hardware e il software Cat LINK collegano i cantieri all’ufficio e forniscono ai manager informazioni operative critiche.

Aumento dell’efficienza dei consumi fino al 20% Gli escavatori Cat di nuova generazione sono progettati per consumare meno combustibile per unità di lavoro rispetto ai modelli che sostituisco-


no, fino al 20% per il modello 330 rispetto al modello 330F e fino al 15% per il modello 330 rispetto al modello 330D2. La modalità Smart adatta automaticamente la potenza del motore e la potenza idraulica alle condizioni di scavo, ottimizzando il consumo di combustibile e le prestazioni. Per ridurre ulteriormente il consumo di combustile, il regime del motore viene automaticamente ridotto in assenza di attività idraulica. Gli escavatori sono dotati di una nuova valvola di controllo principale che elimina la necessità

di utilizzo delle tubazioni pilota, riduce le perdite di pressione e i consumi di combustibile. Il nuovo sistema di raffreddamento utilizza ventole elettriche con inversione automatica che monitorano in modo indipendente le temperature del post-refrigeratore aria-aria, del radiatore e dell’olio idraulico per garantire l’esatto flusso d’aria necessario. Il modello Cat 330 è dotato di un contrappeso di dimensioni maggiori e dal peso di 6.700 kg (14.770 lb), che consente all’escavatore di sollevare quasi il 10% in più del modello 330F e fino al

15% in più del modello 330D2. Grazie alla maggiore pressione di rotazione, al riduttore di rotazione di dimensioni maggiori e al cuscinetto di rotazione più ampio, il modello Cat 330 fornisce una coppia di rotazione maggiore del 5% rispetto alla serie precedente, rendendo più facili le attività di reinterro e di sollevamento in pendio.

Costi di manutenzione ridotti Con intervalli di manutenzione prolungati e più sincronizzati, i nuovi escavatori Cat consentono di ridurre

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Focus macchina > Cat 330 e 330 GC

vista da

VICINO

Freddo non ti temo

Riscaldamento automatico dell’olio idraulico per lavorare più velocemente alle basse temperature e prolungare la durata dei componenti

L’escavatore ha una capacità di avviamento a freddo fino a -18 °C (0 °F). Su richiesta, è disponibile un kit di avviamento a freddo fino a -32 °C (25 °F). Ma anche col caldo non ci sono problemi: può lavorare di serie a temperature ambiente elevatissime, fino a 52 °C (125 °F)

Costi di manutenzione ridotti rispetto al modello 330F

Cabina ancora più comoda

Riduzione delle vibrazioni nella cabina fino al 50% rispetto ai modelli di escavatore precedenti grazie ai supporti viscosi avanzati

Le punte per benna Advansys aumentano la penetrazione e migliorano la produttività. Le punte possono essere sostituite rapidamente con una semplice chiave a croce, senza utilizzare un martello o utensili speciali, migliorando così la sicurezza e il tempo di disponibilità

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Il grasso tra i perni dei cingoli e le boccole riduce il rumore durante la marcia e impedisce l’ingresso di detriti per aumentare la durata del carro. La protezione guidacingoli contribuisce a mantenere i cingoli dell’escavatore allineati quando si viaggia e si lavora su terreni in pendenza; inoltre un telaio portacingoli inclinato impedisce l’accumulo di detriti e fango, contribuendo a ridurre il rischio di danni ai cingoli


i costi di manutenzione rispetto alla serie precedente. Il nuovo filtro dell’aria Cat con prefiltro integrato e filtri primari e secondari ha capacità antipolvere del filtro di aspirazione dell’aria raddoppiata rispetto al modello precedente. Il filtro di ritorno idraulico ha una durata di 3.000 ore, fino al 50% in più rispetto al filtro precedente. I filtri dell’impianto di alimentazione sono sincronizzati per la manutenzione ogni 1.000 ore: un aumento del 100% rispetto ai filtri precedenti. Gli scarichi dell’acqua e dei sedimenti dell’impianto di alimentazione e il livello dell’olio dell’impianto idraulico sono vicini tra loro a terra, rendendo la manutenzione ordinaria più veloce e sicura.

La nuova cabina migliora le operazioni Con la possibilità di scelta di allestimenti della cabina Comfort e Deluxe, o un allestimento Premium in alcune regioni, tutte le cabine degli escavatori Cat di nuova generazione sono dotate di caratteristiche di serie quali l’avviamento a pulsante senza chiave, l’ampio monitor touchscreen con selettore a rotellina e strutture ROPS (Rollover Protective Structure) insonorizzate per offrire i massimi livelli di comfort e sicurezza per l’operatore. Una console inclinabile per gli allestimenti Deluxe e Premium facilita l’ingresso e l’uscita dalla cabina. I nuovi supporti viscosi avanzati riducono le vibrazioni nella cabina fino al 50% rispetto ai modelli precedenti. I grandi

finestrini anteriori, posteriori e laterali migliorano la visibilità. La visuale a 360 gradi opzionale (solo per il modello 330) combina le immagini di più telecamere montate sulla macchina per migliorare la visuale dell’operatore in tutte le direzioni. I pulsanti del joystick programmabili per risposta e configurazione consentono all’operatore di inserire le impostazioni di produttività.◀

INFO CGT S.p.A. S.S. Padana Superiore, 19 20090 - Vimodrone (MI) Tel. +39 02 27427808 E-mail: info@cgt.it https://www.cgt.it/

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Attrezzature > Simex

Al lavoro in Alto Adige Una fresatrice autolivellante Simex PL 5020 ha dimostrato le sue capacità eseguendo la scarifica nel centro storico dove la fresa cingolata non ha potuto lavorare di Umberto Piagnoni

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Per abbattere la polvere che si sviluppa durante la fresatura, Simex ha brevettato un impianto ad acqua con serbatoio integrato nel telaio, dotato di elettropompa, filtro e nebulizzatori

L’

impresa Varesco di Egna (BZ) è attiva sin dal 1980 e svolge una serie di attività che vanno dalla scarifica e la stesa, allo scavo e la posa di reti in fibra ottica, il movimento terra e il riciclaggio. Fra le tante macchine e attrezzature di cui l’impresa dispone, c’è anche una fresatrice autolivellante PL 5020 che viene utilizzata in tutte quelle applicazioni dove le frese di grandi dimensioni di cui dispone non potrebbero operare.


SIMEX

HALL C5.315 @ bauma

Una situazione che si presenta quando si tratta di scarificare nella viabilità delle piccole comunità montane, o quando si deve operare nei centri storici di cittadine di più grandi dimensioni.

Grande produttività per la PL 5020 a Ortisei La scorsa estate ad Ortisei la fresatrice autolivellante Simex PL 5020 ha dimostrato le sue capacità eseguendo la scarifica nel centro storico dove la fresa cingolata non ha potuto lavorare. La

PL 5020 si è infatti distinta perché ha dimostrato di poter operare in modo produttivo e preciso nei filo muro intorno ai tombini, sugli accessi carrabili e su molte superfici inclinate. Come tutte le frese della serie PL, anche la PL 5020 acquistata da Varesco è dotata di pistoni in presa diretta col tamburo fresante, così da ottenere un alto rendimento e un basso surriscaldamento. Il sistema auto-livellante (brevetto Simex) permette all’attrezzatura di operare a profondità di fresatura costante, in qualsiasi condizione e indipendentemente dal profilo del suolo e dalla posizione dell’attrezzatura rispetto alla macchina motrice. Le slitte laterali della fresa si allineano infatti automaticamente al piano di fresatura. L’operatore non si deve dunque preoccupare

dei problemi derivati dalla scarsa visibilità, perché la profondità ottenuta è esattamente quella impostata grazie all’auto-livellamento. Le slitte si muovono indipendentemente l’una dall’altra, seguendo perfettamente il piano di lavoro, sia a destra che a sinistra. La regolazione indipendente della profondità sui lati destro e sinistro, combinata al sistema auto livellante, consente di ottenere piani perfetti con passate affiancate.◀

INFO Simex è leader mondiale nella produzione di attrezzature per macchine movimento terra: compattazione, frantumazione, scarifica e molto altro, su cui vanta numerosi brevetti.

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Speciale stradale > Gruppo Ammann

ART 280

«C

ontinuiamo a focalizzarci nell’integrare nei prodotti una tecnologia intuitiva in grado di fornire alla clientela soluzioni adatte ad affrontare le sfide in cantiere», ha commentato Hans-Christian Schneider, CEO di Ammann. «Tali prodotti devono pertanto soddisfare o spesso addirittura superare gli attuali standard globali per la tutela dell’ambiente». In occasione della fiera saranno presentati oltre 100 prodotti Ammann, comprese anche alcune nuove offerte. In occasione di bauma 2019, Am-

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mann festeggerà anche il proprio 150° anniversario. «La storia di Ammann si riassume nell’impegno ad aiutare i clienti per risolvere i problemi da affrontare con l’uso della tecnologia», ha aggiunto Schneider. «Anche in futuro intendiamo seguire questo percorso e continuare a impegnarci per gli obiettivi di sostenibilità e innovazione.» Ecco alcuni dei prodotti e servizi che saranno mostrati in occasione della bauma 2019.

Macchine leggere Ammann intende presentare una nuo-

va linea di piastre idrostatiche a piastra APH, che sostituirà l’attuale linea di macchine conosciute e apprezzate per potenza ed affidabilità. Le nuove piastre idrostatiche mantengono le note caratteristiche operative dei modelli precedenti e riducono ulteriormente i livelli delle vibrazioni su mano e braccio (HAV), utilizzando inoltre le più moderne soluzioni tecnologiche per i motori. Altre caratteristiche essenziali della serie APH sono la tecnologia ACE per una compattazione ottimizzata e il sistema con eccitatore a tre alberi, che garantisce movimenti omogenei della


Tecnologia pulita Ammann Group

HALL FS.909 @ bauma

piastra per una guida dolce – anche su terreni pesanti e ad alta densità. Sarà presentata anche la nuova linea di piastre reversibili APR. Queste macchine sono dotate di una staffa a basse vibrazioni che rende il lavoro più confortevole, semplice e produttivo.

Macchine compattatrici Il rullo tandem articolato ARX 91 sfrutta un elevato rendimento di compattazione per lavorare rapidamente e con pochi passaggi su strati di asfalto spessi o sottili. Il rendimento è ottenuto grazie alla sinergia di dimensioni del tamburo, frequenze ed ampiezze

Ammann ha svelato in anteprima le novità che verranno proposte a bauma 2019. E la sfida è sempre ridurre le emissioni e l’impatto ambientale di Sandro Tozzi

lavorative. La macchina è dotata di un efficiente sistema di propulsione che massimizza la trazione anche in cantieri con condizioni operative difficili. Un sistema per avvio/arresto dolce migliora la qualità operativa per i lavori sull’asfalto. Il rullo gommato idrostatico ART 280 di Ammann è offerto con motori che rispettano i vari livelli degli standard per le emissioni. Il sistema modulare Ammann di zavorratura facilmente caricabile permette di regolare il peso della macchina da 9 a 28 tonnellate in un’ora, utilizzando semplicemente un carrello elevatore a forcelle. Il compattatore lavora perfettamente sia sull’asfalto che sul terreno. La nuova serie di rulli tandem leggeri ARX di Ammann facilitano il lavoro per gli operatori in prossimità di ostacoli come ad esempio i bordi dei

marciapiedi. Un nuovo giunto articolato che non richiede manutenzione permette rapide regolazioni del tamburo per passare da configurazioni in linea a offset. Le macchine offrono anche una struttura intuitiva del cruscotto, un nuovo design per fronte e retro della macchina e un nuovo impianto di illuminazione a LED, oltre a livelli di rumorosità ridotta. Sono disponibili anche versioni combinate che sfruttano tamburi in acciaio anteriormente e quattro ruote pneumatiche sul retro. Il compattatore ARS 122 T3 integra un motore Cummins BS-III, equivalente allo standard Tier 3. La macchina base pesa 10 tonnellate e permette modifiche fino a 11 tonnellate. La linea ARS sfrutta la soluzione Ammann senza asse posteriore, che fornisce trazione straordinaria e ottima potenza in pendenza.

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Speciale stradale > Gruppo Ammann

Il rullo con sterzo pivottante ARP 95 ST5 integra un telaio base ridisegnato che permette alla macchina di lavorare su larghezze fino a 3.070 mm in configurazione offset. Si tratta della massima larghezza operativa sul mercato per un rullo di tali dimensioni. Tutti i punti di manutenzione sono accessibili direttamente dal terreno. Il display principale offre a bordo tutti gli elementi diagnostici. Le serie di compattatori ARS ST5 offre uno straordinario rendimento di compattazione, permettendo alle macchine di ottenere i risultati desiderati in pochi passaggi, con risparmi notevoli in cantiere. Il display per controllo e informazioni è integrato nel volante. I controlli sono intuitivi, ottimizzando così la produttività anche di operatori poco esperti. Ammann Compaction Expert (ACE),

l’intelligente sistema di compattazione di esclusiva della società, verrà mostrato e spiegato presso lo stand aziendale. Il sistema ACE di base sfrutta spie LED per segnalare che il progresso di compattazione è in atto. ACEforce misura la compattazione e correla i valori specifici al progresso operativo mediante un’interfaccia digitale. Può anche confermare il raggiungimento degli obiettivi di compattazione. ACEpro rappresenta la versione più sofisticata del sistema. Misura il progresso della compattazione e permette anche una regolazione istantanea e continua di ampiezza e frequenza – sia automaticamente che manualmente.

Prodotti per calcestruzzo e asfalto Gli impianti di produzione di asfalto ABC ValueTec sono costruiti per la

massima efficienza – e per ridurre i costi aumentando così il profitto. Gli impianti offrono i costi minimi in assoluto per il ciclo di vita dei prodotti del segmento di appartenenza. Le soluzioni di personalizzazione permettono di usare l’asfalto riciclato con percentuali comprese tra il 25 e il 40 percento. L’impianto di produzione del calcestruzzo CBT 130 TB Elba combina i vantaggi della rapidità di spostamento e di una grande capacità produttiva. Per il trasporto dell’intero impianto sono sufficienti due container. I componenti elettrici e pneumatici dell’impianto sono inoltre già completamente installati. Il frantumatore, deferrizzatore e vaglio RSS 120-M è una macchina mobile che prepara l’asfalto riciclato per l’uso successivo in un impianto di produzione di asfalto. Si tratta di una macchina 3 in 1, in grado di funzionare come frantumatore, deferrizzatore e vaglio. La macchina rappresenta la soluzione ideale per il riciclo di asfalto con grana da finemente triturata a grossolana. Per il modello RSS 120-M sono sufficienti 30 minuti per passare dall’installazione all’esercizio.

Prodotti e servizi after sale Amdurit®, il sistema antiusura di esclusiva Ammann, triplica la durata utile dell’acciaio rispetto ai segni dell’usura e protegge pezzi e componenti di valore. I componenti funzionano a lungo, e di conseguenza si riducono le sostituzioni, gli interventi lavorativi e quindi i costi. Anche l’autonomia dell’impianto risulta ottimizzata. I retrofit Ammann permettono di do-

ARX 26-2C

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RSS 120-M

Frantumatore, deferrizzatore e vaglio

tare gli impianti di vecchia data con le ultime migliorie tecnologiche e di salvaguardia ambientale. Ammann sfrutta una procedura di retrofit di provata efficacia con costi pari a una percentuale minima di quelli per un impianto nuovo, disponibile per i prodotti di produzione asfalto sia di Ammann che di altri produttori. I vantaggi essenziali comprendono ristrutturazioni per la salvaguardia ambientale, migliorie tecnologiche e di conseguenza un impianto completamente “ringiovanito”. Ammann ServiceLink è uno strumento che permette ai proprietari delle macchine di accedere a informazioni chiave, come lo stato batteria, le ore di esercizio, il numero di avvii della macchina e i dettagli sulla manutenzione. Le informazioni sono fornite direttamente sulla macchina e sono accessibili online o con l’app mobile. ServiceLink è disponibile per le macchine leggere e per i rulli più grandi. Si tratta di uno strumento efficace sia per le società di piccole dimensioni, sia per le aziende di nolo. L’Ammann service app permette di accedere a ServiceLink e a tutte le informazioni offerte. L’app garantisce anche un rapido accesso alla documentazione della macchina, ai manuali utente e agli elenchi dei pezzi. Sfrutta la tecnologia GPS per supportare gli utenti nell’identificare il rivenditore per trovare il centro di assistenza più vicino.◀

Ammann Ammann è una società a conduzione familiare di sesta generazione, che produce impianti di produzione di calcestruzzo, impianti per asfalto, compattatori e finitrici in nove stabilimenti in Europa, Cina, India e Brasile. Le competenze chiave sono la

costruzione di strade e le infrastrutture per i trasporti. Nel 2019 l’azienda festeggia il 150° anniversario. Visitate il sito ammann.com per informazioni sull’azienda o 150years.ammann.com per scoprire di più sul 150° anniversario di Ammann.

Ammann ServiceLink

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Speciale stradale > Vögele AG

Professionisti della strada Per bauma 2019 VÖGELE AG ridisegna la propria gamma di prodotti presentando in un sol colpo diverse prime mondiali, tra cui nuove finitrici, banchi rigidi le nuove funzioni della soluzione per la gestione dei processi WITOS Paving di Umberto Piagnoni

U

na potente finitrice di grossa taglia per spessori di stesa fino a 50 cm, banchi rigidi con funzioni particolarmente semplici da utilizzare e nuove soluzioni per il cantiere interconnesso: al bauma la JOSEPH VÖGELE AG sottolinea la sua ambizione di

rimanere il leader mondiale del mercato e della tecnologia. La casa costruttrice con la gamma di finitrici stradali più diversificata al mondo offre la soluzione giusta per ogni applicazione. Per facilitare ai clienti l’orientamento tra i numerosi modelli di finitrici differenti, alla fine dell’anno scorso VÖGE-

LE ha ristrutturato la propria gamma di prodotti suddividendola in due linee distinte: la Classic Line e la Premium Line. All’interno delle linee l’azienda distingue poi tra le precedenti cinque classi Mini, Compact, Universal, Highway e Special Class. «Al bauma 2019 presentiamo per la prima volta le

Vögele AG

HALL FS.1011 @ bauma

SUPER 3000-3(i)

Una delle protagoniste al bauma 2019, la nuova ammiraglia tra le finitrici VÖGELE e rappresentante della nuova Premium Line

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più recenti rappresentanti di entrambe le linee», afferma Roland Schug, responsabile marketing della VÖGELE. I prodotti della Classic Line sono dotati del sistema di comando ErgoBasic, quelli della Premium Line del sistema di comando ErgoPlus. «Le finitrici della Classic Line vantano tutte le funzioni essenziali per interventi di stesa di alta qualità, mentre le macchine della Premium Line sono dotate delle funzioni avanzate della generazione ‘Tratto 3’», prosegue Schug. Queste comprendono, tra le altre cose, le funzioni automatiche di “AutoSet Plus”, il sistema di comunicazione “PaveDock Assistant” o il pacchetto “VÖGELE EcoPlus” per la riduzione delle emissioni.

Premium Line: la nuova ammiraglia VÖGELE SUPER 3000-3(i) L’ultima e più illustre rappresentante della Premium Line è la SUPER 30003(i). Con una larghezza di stesa fino a

18 m, una capacità di stesa di 1800 t/h e una potenza motrice di 354 kW, è la nuova ammiraglia tra le finitrici VÖGELE. Si presta sia per gli interventi stradali di media entità che per gli interventi di costruzione e di ripristino di autostrade, per la costruzione di piste di decollo e atterraggio, nonché per la pavimentazione di grandi piazze e superfici viabili. Grazie al nuovo e innovativo sistema di convogliamento del materiale, la finitrice è ora in grado di posare in opera strati di usura sottili, ma anche strati di base spessi fino a 50 cm – senza dover eseguire lavori di riattrezzaggio meccanici: gli operatori possono regolare in continuo in altezza la parte posteriore del telaio, compresi il nastro trasportatore e la coclea distributrice, premendo semplicemente un pulsante. In questo modo il materiale viene sempre trasferito alla coclea dall’alto, il che ne garantisce una distribuzione ottimale davanti al banco con tutti gli spessori di stesa.

SB 300

Imponenti e di facile utilizzo: i nuovi banchi rigidi SB 300

I nuovi banchi di stesa modello SB 300 e SB 350 VÖGELE presenta al bauma anche due modelli di spicco della propria gamma di banchi che possono essere abbinati alla SUPER 3000-3(i): i nuovi banchi rigidi SB 300 e SB 350. Entrambi i modelli offrono numerose innovazioni di facile utilizzo che consentono di ottenere, nel caso del banco SB 350, larghezze operative da primato fino a 18 m. Una caratteristica unica al mondo è la possibilità di variare fino a 2,50 m la larghezza operativa dei due ban-

Nuovo banco rigido SB 350

Con questo modello si può arrivare alla larghezza operativa da primato di 18 m

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Speciale stradale > Vögele AG

Prima mondiale per quattro finitrici della Classic Line

SUPER 1000(i)

in versione cingolata

chi rigidi montando le nuove estensioni idrauliche appositamente sviluppate. Ciò garantisce un elevato grado di flessibilità nella stesa. Inoltre uno specifico sistema di guida e posizionamento riduce notevolmente il tempo necessario per montare gli elementi di allargamento rigidi. Un altro vantaggio per gli utenti: a richiesta, la corsa del tamper può ora essere regolata idraulicamente con la semplice pressione di un pulsante sulla plancia di

comando della finitrice o sul pannello di comando del banco. Ciò velocizza le procedure operative, soprattutto negli interventi con spessori di stesa variabili. Entrambi i banchi sono inoltre dotati di un nuovo sistema di riscaldamento, che riscalda in modo molto più omogeneo e più veloce del 50% la piastra rasatrice, il tamper e le barre di compattazione. Il banco SB 300 sostituisce il modello SB 250 e può essere abbinato alle finitrici SUPER 1800-3(i), SUPER 1900-3(i), SUPER 2100-3(i) e SUPER 3000-3(i). Il banco SB 350 è stato progettato specificamente per la SUPER 3000-3(i).

Nell’ambito della Classic Line, VÖGELE presenta al bauma ben quattro nuove finitrici stradali: la SUPER 1000(i) in versione cingolata e la SUPER 1003(i) in versione gommata, nonché la SUPER 1600 e la SUPER 1603. Le due finitrici compatte SUPER 1000(i) e 1003(i) soddisfano i limiti imposti dalle normative antinquinamento europee Fase 4 o 3a (nel caso delle macchine senza “i”) nonché dalle normative statunitensi EPA Tier 4f o 3 (nel caso delle macchine senza “i”) e, con una larghezza di stesa massima di 3,90 m, sono particolarmente indicate per eseguire interventi stradali di piccola e media entità in ambito comunale e nei settori del giardinaggio e della paesaggistica. Possono essere abbinate al banco estensibile AB 340 nelle versioni tamper e vibrazione (TV) o vibrazione (V). Le finitrici della Universal Class modello SUPER 1600 e 1603, conformi alle normative antinquinamento europea Fase 3a e statunitense EPA Tier 3, grazie al loro motore diesel da 116 kW e a una capacità di stesa che può arrivare fino a 600 t/h, sono estremamente performanti, robuste e versatili: possono essere impiegate sia negli stretti cantieri stradali urbani che per la costruzione di strade extraurbane o autostrade. In combinazione con il banco estensibile AB 480 e i gruppi di compattazione tamper e vibrazione (TV), le finitrici possono raggiungere una larghezza di stesa massima di 6,3 m. Tutte e quattro le macchine della Classic Line sono inoltre dotate dell’intuitivo e razionale sistema di comando ErgoBasic e offrono quindi agli utenti tutte le funzioni necessarie per una stesa di alta qualità – e alle imprese di co-

SUPER 1003(i)

in versione gommata

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SUPER 1600

struzioni un rapporto prezzo/prestazioni particolarmente interessante.

WITOS Paving Docu: documentazione automatizzata del cantiere Oltre alle più recenti tecnologie delle finitrici stradali e dei banchi di stesa, VÖGELE presenta al bauma anche gli ultimi sviluppi nel campo del sistema di gestione dei processi WITOS Paving, basato su software. Finora VÖGELE ha offerto alle imprese di costruzioni due opzioni per rilevare e analizzare i dati di cantiere: da un lato il sistema di rilevamento della temperatura RoadScan, funzionante senza contatto, che consente al direttore dei lavori di monitora-

re la temperatura del materiale appena steso, e dall’altro la soluzione telematica WITOS Paving Plus, che permette di coordinare e ottimizzare attivamente in tempo reale tutti i processi dall’impianto di confezionamento di conglomerati bituminosi fino alla stesa. VÖGELE ha sviluppato la più recente innovazione, WITOS Paving Docu, in particolare per le imprese di costruzioni che oltre alla temperatura di stesa desiderano rilevare e analizzare dati aggiuntivi, ma che non hanno bisogno di tutte le funzionalità di WITOS Paving Plus, compresa l’ottimizzazione dei processi. Con WITOS Paving Docu il direttore dei lavori può avviare mediante un’applicazione gli ordini direttamente in cantiere senza previa pianificazione e quindi regi-

SUPER 1603

strare tutti i dati relativi alla finitrice e alla stesa. Inoltre le bolle di consegna possono essere acquisite manualmente o elettronicamente scansionando un codice QR e al termine di una giornata di stesa i report di cantiere possono essere inviati in modo automatizzato ai destinatari selezionati. L’applicazione e la finitrice sono collegate tra loro via WLAN, in modo che le informazioni possano essere scambiate anche senza connessione radiomobile. «Le imprese di costruzioni possono ora decidere, a seconda dei cantieri, se documentare con WITOS Paving Docu solamente i dati di processo per l’analisi successiva o se fare l’upgrade alla versione completa di WITOS Paving Plus per poter pianificare in anticipo il cantiere e ottimizzare attivamente i processi tramite il sistema», spiega il Dr. Stephan Weller, responsabile dei prodotti software presso VÖGELE. «Questo ci consente di offrire ai nostri clienti soluzioni estremamente flessibili e su misura».◀ Con WITOS Paving Docu gli utenti possono ora acquisire in cantiere tutti i dati relativi alla finitrice e alla stesa, scansionare le bolle di consegna e, al termine di una giornata di stesa, inviare in modo automatizzato i report di cantiere

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Speciale stradale > Mecalac

Mecalac si fa... strada Il rullo compattatore vibrante tandem TV1200 ha ottenuto la nomination per la categoria Design dell’Innovation Award del salone bauma 2019 di Umberto Piagnoni

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E

bbene sì. Mecalac può dire la sua anche nel regno dello stradale. L’acquisizione della divisione britannica di Coventry avvenuta nel 2017, ha aggiunto terne, dumper e rulli compattatori alle gamme esistenti di escavatori e pale caricatrici. E non è certo un caso se tra i rulli compattatori un Mecalac ha ottenuto la nomination per la categoria Design dell’Innovation Award del salone bauma 2019: si tratta del compattatore vibrante tandem TV1200. Del re-


DATI TECNICI

MECALAC FRANCE

HALL FN.919/1 @ bauma

sto la fama di innovatore del Gruppo Mecalac si basa sull’impegno profuso nella progettazione e fabbricazione di macchine per la realizzazione di lavori pubblici nei cantieri urbani. Ogni prodotto di ciascuna gamma di macchine Mecalac risponde alla volontà costante di migliorare le prestazioni, il comfort, la facilità di guida e la sicurezza degli operatori e di tutto il cantiere. In particolare gli sforzi di Mecalac si sono concentrati sul miglioramento del TV1200, e i risultati si vedono.

Massa operativa (kg) Larghezza fuori tutto (mm) Lunghezza fuori tutto (mm) Raggio di sterzata (mm) Velocità di spostamento (km/h) Potenza (kW/CV) Larghezza tamburo (mm) Forza centrifuga (daN) Frequenza vibrazioni (hz) Carico lineare statico (kg/cm) Ampiezza (mm)

TV1200, focalizzazione su due aree di miglioramento Non appena l’offerta del gruppo si arricchisce della linea di rulli compattatori, Mecalac inizia a studiare le possibilità di miglioramento per quanto riguarda sia l’efficienza del lavoro sia la sicurezza dell’operatore. L‘attenzione si dirige spontaneamente verso il posto di guida. La maggior parte dei rulli compattatori tandem può essere manovrata tramite il volante sul piantone dello sterzo. La presenza della colonna dello sterzo nella postazione di guida costringe l’operatore a contorsioni varie per raggiungere il sedile. Una volta seduto, lavora con una mano sul volante e l’altra sulla leva del cambio, tenendo sempre d’occhio la traiettoria del rullo anteriore. La stanchezza,

2925 1270 2375 7590 10 18,5/25 1200 24/38 49/63 12,18 0,6

i disturbi muscoloscheletrici dovuti al lavoro e il rischio di cadere sia durante la salita che durante la discesa sono gli svantaggi propri di questa struttura tradizionale. L’impegno dell’unità di R&S di Mecalac si è quindi focalizzato su due obiettivi specifici: rendere più accessibile e migliorare la postazione di guida per un’efficienza, una sicurezza e un comfort maggiori.

TV1200, capofila di una nuova generazione di rulli compattatori Tra i 6 rulli compattatori vibranti tandem della gamma, è sul TV1200 che il Gruppo Mecalac decide di presentare la sua innovazione: d’ora in poi la macchina si guiderà esclusivamente con il joystick collocato sulla consolle di destra.

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Speciale stradale > Mecalac

sterzo rimosso, l’operatore ha davanti a sé soltanto le informazioni principali relative al pilotaggio della macchina. Proponendo la guida mediante joystick installato sulla consolle di destra, Mecalac offre una guida ultrasemplificata e in totale sicurezza allineata con i nuovi principi dell’interfaccia uomo/ macchina.

TV1200, una struttura reinventata

Con la rimozione del piantone dello sterzo del compattatore, Mecalac rivoluziona la modalità di accedere e di guidare questo tipo di macchina. L’accesso non è mai stato così sicuro e la guida così confortevole. Lo spazio liberato permette all’operatore di inserirsi facilmente al posto di guida, i gradini sono stati rivisitati per consentire l’accesso diretto da entrambe le parti, i movimenti sono fluidi, il sedile viene raggiunto senza ostacoli.

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Il dorso perfettamente appoggiato allo schienale del sedile, la mano destra sul joystick, l’operatore può sistemare le gambe nel modo più comodo tenendo lo sguardo sul rullo. Con il piantone dello

Occorreva tuttavia adattare il design Mecalac al TV1200, design nel senso di una struttura sempre al servizio dell’efficienza, del comfort e della sicurezza dell’operatore e di coloro che si trovano sul cantiere. La struttura del rullo compattatore è stata interamente ripensata per aumentare la visibilità allo scopo di facilitare la guida e di rispondere alle esigenze degli operatori. Le linee sono state ridisegnate, la forma del supporto del rullo si integra ora con la linea del cofano ed è stata aggiunta una griglia frontale. Il rullo compattatore Mecalac TV1200 si distingue per l’inconfondibile estetica Mecalac, adattata alle specificità dei veicoli stradali. L’operatore si colloca al centro di questo nuovo design grazie a standard innovativi in termini di ergonomia e di struttura delle macchine da costruzione moderne, sicure e facili da utilizzare, confermando una volta di più la leadership del Gruppo Mecalac nell’ambito dell’innovazione.◀


Un’ottima compagna per i cantieri urbani: la pala AS 500 A proposito di bauma, una menzione merita la pala AS 500, un’altra macchina che certo sarà protagonista indiscussa allo stand Mecalac. Una macchina efficace, semplice all’uso, l’AS 500 giurano essere alla portata di tutti, semplice da utilizzare, è una formidabile porta d’accesso a un modo di lavorare diverso nel mondo delle pale caricatrici. Dotata di un motore Deutz Stage V, con una linea idraulica ausiliaria di serie e attrezzata di una benna con una capacità di 500 litri, la nuovissima pala Swing Mecalac AS 500 presenta anche un design completamente rivisitato, in sintonia con le linee caratteristiche di Mecalac. La cabina, con i vetri fumé, luminosa e spaziosa, è accessibile dai due lati. Il complesso degli elementi di guida è disposto in modo ergonomico per avere una postazione di lavoro efficace e sicura. Due grandi retrovisori esterni ripiegabili contribuiscono

all’eccellente visibilità sull’ambiente di lavoro. Il tetto panoramico risulta molto utile quando si effettua il caricamento in altezza. Il sedile del posto di guida dell’AS 500 è conforme alle più recenti norme in materia di ergonomia e comfort, i vani portaoggetti sono pratici, accessibili e spaziosi, l’impianto di climatizzazione e riscaldamento regolabile e ad alte prestazioni rende piacevole il lavoro quotidiano. La versione « Swing » poi fa veramente la differenza ovunque si tratti di ca-

ricare. Con un telaio rigido, 4 ruote direttrici e un braccio monoblocco che ruota a 180° la caricatrice Swing Mecalac è performante su tutti i cantieri grazie alla sua efficacia e alla sua rapidità di esecuzione. La stabilità è garantita da un telaio rigido a 4 ruote direttrici, la velocità di esecuzione è assicurata dal braccio che ruota a velocità costante. Questo connubio tra il telaio e il braccio contribuisce anche alla compattezza superiore alla norma della gamma di 6 pale caricatrici gommate Mecalac. La pala caricatrice Swing, grazie al suo braccio, ruota invece di spostarsi. Ne conseguono meno perdite di tempo, meno inquinamento sonoro e minore impatto visivo, meno manutenzioni, meno rischi di incidenti, un minore impatto sull’ambiente. Laddove una pala classica ha bisogno di 10 metri di spazio per caricare un camion, la Swing si accontenta di 5 metri. Anche non bloccare la circolazione per riempire una trincea è sinonimo di tempo guadagnato e intralci ridotti al minimo. Con 4 ruote direttrici combinate al braccio che ruota a 180° la Swing Mecalac effettua una rotazione totale su un’area ridotta del 20% rispetto a una pala caricatrice classica.

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Speciale stradale > Topcon

Una strada eccezionale SmoothRide di Topcon Positioning è stato utilizzato per sostituire una pista dell’aeroporto Gugliemo Marconi di Bologna di Manuela Cortesi e Noemi Aime

J

ohn Downey (Director Sales presso Topcon Positioning Group) al Bauma Media Dialog tenutosi a Monaco durante le giornate del 28 e 29 gennaio, ha raccontato l’impresa realizzata all’aeroporto di Bologna. Il lavoro consisteva nella rimozione completa e nella successiva sostituzione di una strada d’eccezione: una pista d’aeroporto di 1 km. Ma la vera sfida erano i tempi da rispettare: si trattava di fare tutto in soli quattro giorni. Sembrava davvero una missione impossibile. Costruzioni Generali Infrastrutture (CGI), principale appaltatore, ha coinvolto Topcon per trovare una soluzione tecnologi-

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ca: il sistema SmoothRide di Topcon è stato impiegato per garantire che l’operazione ambiziosa fosse completata con efficienza e precisione ottimali. John Downey ha raccontato: «A Bologna la sfida è stata il tempo: era davvero molto difficile riuscire nell’impresa, quasi impossibile. O meglio, senza tecnologia sarebbe stato impossibile. Abbiamo dovuto lavorare di notte, in poco tempo e in poco spazio: eppure le nostre risorse sono state più che all’altezza del compito. Alle cinque del mattino poi si chiudevano i lavori perché l’aeroporto riapriva, non c’era scelta. Quello di Bo-

Topcon Positioning Group

HALL a2.249 @ bauma

logna può sembrare un piccolo aeroporto, ma in realtà è molto trafficato.» La difficoltà era la realizzazione di un progetto davvero impeccabile, in grado di integrare al meglio le tecnologie con le macchine. «Il nostro obiettivo a Bologna è stato l’automatizzazione. Abbiamo usato uno scanner sul retro di un mezzo per realizzare la scansione del percorso esistente, tutto in maniera automatizzata. Da lì è stato ricreato un modello, poi le macchine hanno scarificato l’asfalto e ricostruito il percorso secondo il modello 3D, ma nessuno ha toccato le macchine: sono state controllate automaticamente. Notte dopo notte, fino al processo ultimo di com-


mente richiesto diverse settimane, l’unico intervallo di tempo disponibile era un periodo di 102 ore consecutive – ovvero poco più di quattro giorni.

pattazione, tutto avveniva in un cantiere senza l’interazione diretta dell’uomo, con un flusso completamente automatico: poi ovviamente all’alba, al termine di ogni notte di lavoro, facevamo delle verifiche. Tutto perfetto.» Con l’obiettivo finale di massimizzare la sicurezza degli aerei durante le fasi di decollo e atterraggio, l’appaltatore principale, Costruzioni Generali Infrastrutture (CGI), era stato incaricato di rimuovere e rifare la pista di 66.000 m2, assicurandosi che il nuovo percorso avesse un collegamento regolare con le superfici circostanti. Inoltre, mentre un progetto di questo tipo avrebbe solita-

Con il progetto che prevedeva il coordinamento tra 25 aziende, 500 persone e 450 veicoli, la CGI necessitava di una tecnologia che avrebbe reso il processo il più fluido possibile. Gli appaltatori hanno scelto di lavorare con Topcon, usando il sistema SmoothRide per far funzionare il processo senza intoppi.

Manuel Ferrara di CGI ha spiegato: «A causa dei limiti di tempo, avevamo bisogno di una rigorosa organizzazione logistica di tutto il personale al fine di ridurre al minimo le inefficienze e assicurarci di non aver perso neanche un minuto. Era necessario prevedere ogni singolo aspetto del cantiere, dato che dozzine di compiti dovevano essere completati simultaneamente. La produzione è stata pianificata minuto per minuto.»

Topcon Positioning Group Il gruppo Topcon Positioning ha il suo quartier generale a Livermore, in California, USA (topconpositioning. com). La sua sede centrale europea si trova a Capelle a/d IJssel, Paesi Bassi. Il gruppo Topcon Positioning progetta, produce e commercializza soluzioni di precisione per la misurazione e i flussi

di lavoro desinati ai mercati globali dell’edilizia, dei sistemi geospaziali e dell’agricoltura. Fra i suoi marchi, si annoverano: Topcon, Sokkia, Tierra, Digi-Star, RDS Technology e NORAC. Topcon Corporation (topcon.com), fondata nel 1932, è quotata alla Borsa di Tokyo (7732).

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Speciale stradale > Topcon

posa della nuova pavimentazione con le finitrici Vögele e, infine, applicando lo strato superficiale del conglomerato bituminoso.

Un approccio integrato

Nel dettaglio Prima della rimozione della pista esistente, lo scanner stradale RD-M1 di Topcon è stato utilizzato per condurre una scansione iniziale. Tale scansione è stata eseguita in notturna a una velocità di 80 km/h per un tempo totale di due ore di lavoro. Questi dati sono stati quindi elaborati dal software Magnet Collage e tradotti in una rappresentazione esatta della pista in un ambiente 3D. Quando si è trattato di ridisegnare la superficie, è stato utilizzato il software Magnet Resurfacing per analizzare il modello 3D e finalizzare i piani. La raccolta di una quantità così grande di dati ha significato che ogni singola imperfezione esistente è stata catturata e tradotta nel modello. I metodi di rilevamento tradizionali invece raccolgono solo i dati in determinati punti a campione, quindi eventuali imperfezioni in una superficie tra i punti a campione non sarebbero rilevati – e dunque non sarebbero stati calcolati nel successivo modello. Ciò significa che la rimozione e il successivo resurfacing hanno creato una superficie completamente liscia rimuovendo e aggiungendo esattamente la quantità corretta di asfalto per compensare eventuali ondulazioni esistenti nella superficie. «La lavorazione delle superfici scan-

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sionate è stata eseguita molto rapidamente», ha affermato Cristiano Volz, responsabile vendite prodotti per la costruzione presso Topcon Positioning. «È stato quindi possibile effettuare un confronto in tempo reale tra lo stato del tracciato e i piani del progetto, identificando dove erano necessari eventuali miglioramenti alle soluzioni di progettazione e correggendo eventuali errori.» Il software di controllo macchina di Topcon è stato poi utilizzato per interagire con tutte le macchine impegnate nel lavoro, tra cui fresatrici e finitrici. In primo luogo, cinque macchine equipaggiate con RD-MC Machine Control hanno eseguito la prima fresatura di asfalto, rimuovendo tra 1 cm e 5 cm di superficie, portandolo in linea con le specifiche definitive della superficie del progetto. Questa prima fase ha quindi agito come base fondamentale per le macchine successive, ugualmente dotate di sistemi di controllo automatici da utilizzare come riferimento, che hanno continuato a rimuovere autonomamente gli strati sottostanti. Una volta rimossa completamente la pista originale, lo stesso profilo impostato dalla prima fresatura è stato seguito esattamente quando si è proceduto alla

Durante l’intero processo è stato essenziale che i macchinari lavorassero rapidamente e con una precisione millimetrica: una completa integrazione tra progettazione, controllo ed esecuzione. Grazie alla precisione della fresatura, le macchine successivamente sono state in grado di lavorare la superficie in modo affidabile - non hanno avuto bisogno di sistemi di correzione 3D installati poiché il piano era già perfetto in termini di dimensioni e continuità. Parlando di come la tecnologia centrale di Topcon fosse indispensabile al successo del progetto, Ferrara ha dichiarato: «Il sistema integrato di Topcon ci ha fornito un notevole vantaggio in termini di precisione di intervento, coordinamento delle macchine utilizzate e ottimizzazione. Le sfide sono state affrontate con l’aiuto della tecnologia dall’inizio e durante tutto il progetto, il che ha consentito l’interazione tra ciò che era stato pianificato e le macchine reali utilizzate per l’esecuzione. La tecnologia Topcon ha inoltre consentito un dialogo aperto e costruttivo e un’ampia collaborazione tra tutti i partner coinvolti.» L’assenza di sistemi convenzionali come stazioni motorizzate, che avrebbero richiesto un monitoraggio continuo e la presenza simultanea di numerosi autocarri per il trasporto di materiale fresato, ha anche aiutato a portare a termine il progetto in tempo, poiché le fresatrici potevano lavorare continuamente senza tempi di inattività non necessari. L’uso di sei vibrofinitrici alla volta ha consentito la conclusione dei lavori in tempi record. Ne risulta una


pista aeroportuale che, dopo appena quattro giorni di lavoro, ha innalzato gli standard di sicurezza dell’aeroporto Guglielmo Marconi, non solo migliorando le fasi di decollo e atterraggio, ma anche ottimizzando l’evacuazione rapida e sicura degli aerei dopo l’atterraggio. Ferrara ha concluso: «Senza il sistema satellitare integrato di SmoothRide sarebbe stato davvero difficile fare un lavoro di queste dimensioni in così poco tempo e con così tante persone che coinvolte. In passato, abbiamo eseguito lavori di ricostruzione su piste aeroportuali con metodi convenzionali, ma le condizioni erano chiaramente differenti: distanze da coprire più brevi e tempi di esecuzione meno stringenti. Questo progetto ha veramente messo in luce tutte le potenzialità del sistema integrato di Topcon.»

Il futuro secondo Topcon John Downey ha le idee chiare sul mercato del construction: «In un settore come questo possiamo davvero migliorare la produttività, perché l’attività di costruzione non è più produttiva: è sempre la stessa di 25 anni fa. Niente è cambiato. In confronto, l’agricoltura per esempio è molto più efficiente. Le macchine costruite oggi sono più moderne, ma non sono più produttive. L’unico modo per migliorare davvero, ora, è con la tecnologia. Stiamo riunendo tutte le tecnologie, con software e connettività, cercando di rendere il cantiere più efficiente.» Ma ora tutti i produttori di macchine stanno facendo i propri controller sulle macchine, no? «Certamente, ma Topcon fa di più. Colleghiamo tutte le macchine insieme, nulla è lasciato al caso. L’efficienza è massima.» La questione è tutta concettuale. Il cantiere deve essere concepito non come l’unione di una serie

di forze differenti, ma come un unico sforzo produttivo. «Bisogna convincersi», spiega John Downey, «che un cantiere non è affatto diverso da qualsiasi prodotto manifatturiero, come un’auto o una lavatrice. Se stai fabbricando qualcosa, avrai bisogno di materiali provenienti da luoghi diversi, dovrai sapere da dove provengono, la quantità necessaria, il tempo per ottenerli ecc.: in questo modo organizzi la produzione, giusto? Ecco: allo stesso modo, se costruiamo una strada, dobbiamo concepire un piano produttivo che calcoli i materiali di cui abbiamo bisogno – quanti camion, quante macchine saranno coinvolte, quando servono e in che momento, come massimizzarne l’impiego… Ancora oggi invece i cantieri si organizzano come cinquant’anni fa: com’è possibile? Topcon dispone di una tecnologia che ti permette di migliorare davvero, ora. Lo abbiamo appena fatto a Bologna.»◀

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Speciale stradale > Dynapac

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Una nuova generazione Dynapac presenta la nuova gamma di rulli di CC1100 / CC1200, parte della sesta generazione di piccoli rulli per asfalto

D

A proposito di visibilità Spostando il serbatoio dell’acqua verso la parte posteriore della macchina, il design ne ha beneficiato. Il robusto cofano del motore è progettato per consentire una visione ottimale. Il sedile scorrevole - opzionale - da 200 mm, in combinazione con il design del cofano motore, offre all’operatore il meglio in termini e visibilità ed ergonomia. Le luci di lavoro a LED

HALL FS.1008/3 @ bauma

di Umberto Piagnoni

ynapac fa un nuovo passo in avanti nel difficile e particolare settore della cantieristica stradale coi nuovi rulli per asfalto CC1100 / CC1200 VI. Dynapac ha realizzato una nuova generazione di macchine la cui mission è tenere in conto le esigenze dell’operatore senza però rinunciare a una macchina robusta, confortevole e moderna per ottenere sempre i migliori risultati in termini di compattazione. La nuova macchina si contraddistingue inoltre per il suo design davvero particolare, dovuto al motore montato trasversalmente, assicurando un’eccellente visibilità.

Fayat Dynapac

opzionali montate sul ROPS assicurano un’ulteriore garanzia di visibilità durante le ore notturne.

Prestazioni uniche Sulle nuove macchine è disponibile una funzione di offset regolabile. Regolando il telaio posteriore a sinistra con i fori lunghi si ottiene un offset del tamburo anteriore fino a 50 mm. Disassando il tamburo anteriore è più facile compattare vicino a muri e cordoli senza rischiare di danneggiare la macchina. I tamburi, inoltre, hanno bordi smussati che conferiscono alla compattazione una superficie liscia e senza segni. L’aumento del diametro del tamburo fa sì che l’asfalto non si ammucchi davanti al tamburo, creando crepe trasversali. Tutti i rulli sono dotati di eccentrici efficienti che garantiscono ottime prestazioni nel processo di avvio delle vibrazioni. La macchina consente compattazione

ad alta frequenza, con possibilità di scegliere tra due frequenze a seconda delle diverse condizioni e applicazioni. È disponibile un tagliabordi/ compattatore anteriore destro opzionale e uno spargighiaietto opzionale montato posteriormente. Il tagliabordi e lo spargighiaietto sono manovrati con i pulsanti nella leva di comando avanti/dietro. I modelli di macchine sono disponibili anche in versione combinata con quattro ruote in gomma statica sul retro.

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Speciale stradale > Dynapac

del conducente. Un tettuccio opzionale protegge l’operatore da avverse condizioni atmosferiche. Il tettuccio è pieghevole, pensata per un facile trasporto.

Trasporto ancora più facile Il trasporto rapido e semplice tra i cantieri aumenta l’efficienza dell’operatore. Il lavoro di progettazione ha portato a possibilità di sollevamento / fissaggio / rimorchio flessibili integrate nelle forche, consentendo un trasporto facile e veloce. È disponibile un punto di sollevamento centrale opzionale che semplifica il trasporto. Il ROPS pieghevole è facile da manovrare. La lunghezza totale della macchina, inclusa di ROPS, è di 2400 mm.

Sicurezza Impianto di nebulizzazione

Efficienza e comfort dell’operatore

La nebulizzazione è uno dei sistemi più importanti su un rullo asfaltatore. Il design del sistema di nebulizzazione pressurizzata facilita un compattamento fluido e la massima operatività. I rulli sono dotati di un sistema di nebulizzazione con pompa e filtro di irrigazione di facile accesso (sopra il tamburo posteriore), inclusi tre ugelli su ciascun tamburo. Il sistema Automatic Water Control (AWC) è di serie su tutte le macchine. Un sistema di filtrazione a tre stadi garantisce acqua pulita e impedisce agli ugelli di nebulizzazione di intasarsi. Il timer del nebulizzatore aiuta l’operatore a risparmiare acqua regolandone gli intervalli, il che significa tempi di fermo ridotti per il rabbocco dell’acqua. Il volume del serbatoio dell’acqua è di ben 205 litri / 54 gal.

La piattaforma è stata concepita per l’operatore, spaziosa e antivibrante, e consente un buon comfort anche durante le lunghe giornate di lavoro. Un nuovo sedile è disponibile con possibilità di regolazione del peso e dei braccioli, oltre al riscaldamento del sedile opzionali. La leva di controllo (avanti e indietro) segue conseguentemente il sedile scorrevole optional, per un’ergonomia migliore e un controllo totale. Un’ulteriore leva avanti e indietro (opzionale) consente un’ergonomia e un controllo maggiori durante il processo di compattazione. Il nuovo cruscotto, con pulsanti e display con le principali funzioni facilita il guidatore nell’azionare il rullo in modo controllato. Un piccolo vano portaoggetti sotto il sedile e un portabicchiere aumentano il comfort

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Il dispositivo di bloccaggio è di serie su tutte le macchine e non garantisce l’avviamento accidentale. I freni Fail-


safe si attivano automaticamente se necessario. L’interruttore del freno di stazionamento, separato sul cruscotto, aiuta a prevenire l’attivazione accidentale. La piattaforma dell’operatore è abbassata per agevolare l’accesso alla macchina, facilitato ulteriormente dalle impugnature robuste.

feriore che soddisfa le normative sulle emissioni T4f senza la complessità di un sistema di post-trattamento. Per i mercati che non hanno ancora le normative sulle emissioni T4f o il carburante a bassissimo tenore di zolfo è disponibile un’alternativa del motore Stage IIIA / T4i da 26 kW / 35 CV.

Accendete i motori

Manutenzione facile

La sostenibilità è uno dei capisaldi di Dynapac, che ha di buon grado accettato la sfida offrendo macchine che soddisfano le normative sulle emissioni dei motori in tutto il mondo, preparate anche per le future richieste della normativa europea Stage V. Per i mercati del Nord America, Dynapac monta un motore T4f Kubota da 28 kW / 37,5 CV con un sistema di posttrattamento DPF, o in alternativa – per chi proprio non vuole il DPF, una macchina da 18,5 kW / 25 CV a potenza in-

Il design delle macchine contribuisce a una grande facilità di manutenzione. Anche i punti di manutenzione quoti-

diana sono facilmente accessibili grazie all’oculata progettazione. Il cofano del motore è ampio e si può aprire di quasi 90 gradi per una piena accessibilità. Il motore è montato trasversalmente per una manutenzione ottimale. I principali punti da manutenere sono sotto il cofano sul lato destro. Tutti i tubi flessibili idraulici sono facilmente accessibili. È facile raggiungere gli ugelli del sistema di nebulizzazione, la pompa dell’acqua e il filtro dello stesso.◀

Dynapac Dynapac è un fornitore leader di rulli e finitrici in grado di offrire ai propri clienti prodotti innovativi per la compattazione e pavimentazione stradale. Dynapac è rappresentata in tutto il mondo attraverso i propri uffici nazionali di vendita e

assistenza e collabora con una rete di distribuzione estesa e professionale. Con sede a Wardenburg, in Germania, Dynapac ha stabilimenti di produzione in Europa, Sud America e Asia. Dynapac fa parte del gruppo FAYAT.

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Soluzioni per il cantiere > Doosan Portable Power

L’alleata in cantiere Doosan Portable Power si prepara a bauma 2019 con soluzioni che rispondono alle nuove normative Stage V di Sandro Tozzi

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Doosan Infracore Europe B.V.

HALL Fm.f5/517 @ bauma


Il nuovo compressore portatile 7/53R

Una delle novità ufficialmente presentate al prossimo bauma 2019

settore del noleggio e il nuovo generatore G20.

D

oosan Portable Power (DPP) sa quanto sia difficile rispondere alle esigenze del settore del noleggio per quanto riguarda le soluzioni per il cantiere, ma a bauma 2019 mostrerà una serie di nuovi prodotti in grado di soddisfare anche le richieste più pretenziose. La nuova gamma messa a punto da Doosan Portable Power comprende diversi nuovi compressori e generatori portatili che verranno esposti per la prima volta in fiera a Monaco. Tra essi si annoverano i nuovi compressori portatili Stage V 12/205 e 12/255, il nuovo compressore portatile 7/53R per il

I modelli 12/205 e 12/25 I modelli 12/205 e 12/255 fanno parte di una piattaforma di nuova generazione di compressori portatili Doosan Stage V di grandi dimensioni, con sei modelli che offrono un’erogazione aria libera da 20,5 a 30,0 m3/min a pressioni di esercizio da 8,6 a 21,0 bar. Entrambi i modelli sono dotati dei nuovi motori Cummins B6.7 Stage V con sistema di post trattamento integrato che garantiscono un’efficienza dei consumi migliorata. Questi nuovi compressori Stage V costruiti sugli elevati standard stabiliti dai modelli Stage IV, combinano dimensioni compatte e facilità di manutenzione per assicurare un ritorno sull’in-

vestimento e una semplicità d’uso superiori. Inoltre, entrambi i modelli offrono una protezione ambientale migliorata tramite una vasca di raccolta di serie e il sistema opzionale ECOmizer che comporta un riduzione dei consumi carburante sino al 75% quando la macchina è in modalità minimo. I compressori portatili di grandi dimensioni come questi forniscono aria compressa per un’ampia gamma di alesatrici e fresatrici per le attività estrattive da cave e miniere, indagini in siti, attività geotermiche, esplorazione mineraria e attività di costruzione di pozzi per l’acqua. Essi sono la scelta ideale anche per altre applicazioni speciali quali la sabbiatura, la verniciatura a spruzzo, e l’uso in standby e temporaneo di aria compressa nell’industria.

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Soluzioni per il cantiere > Doosan Portable Power

Il nuovo compressore portatile 7/53R

Progettati per il settore del noleggio: nuovo compressore portatile 7/53R Il nuovo compressore portatile 7/53R fornisce 5,0 m3/min (177 cfm) di aria compressa alla pressione nominale di 7 bar. Progettato per soddisfare i requisiti di categoria rimorchio O1, la cate-

goria 750 kg, il nuovo modello 7/53R è ideale non solo per il settore del noleggio ma anche come macchina durevole ed economica per il segmento 5,0 m3/min, rivolta alle applicazioni più comuni nell’edilizia, impiantistica e altri settori. Come tutti i compressori Doosan, il design modulare del modello 7/53R con-

Il nuovo generatore G20

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sente l’agevole aggiunta di un’ampia gamma di attrezzatura opzionale. Analogamente al polimero ‘Tough Top’ una nuova caratteristica del modello 7/53R - o ai tettucci in acciaio, le opzioni possono includere colori personalizzati, luci LED, una griglia luci per impieghi gravosi, un fermo per la targhetta del numero, gli indicatori dei dadi di fissaggio delle ruote, telaio carrellato ad altezza variabile o fissa, un postrefrigeratore con separatore d’acqua e una vasca di raccolta con capacità del 110% del totale dei liquidi di bordo.

I generatori G30 e G20 Un’altra novità DPP che verrà presentata a bauma è il generatore G20, che fornisce una potenza elevata di 19 kVA tramite il motore diesel Yanmar 4TNV88 18 kW, conforme agli standard di emissione EU Stage V per i generatori. Prima del lancio formale dei prodotti Stage V, DPP continuerà ad offrire il modello esistente G20IIIA e il modello G30IIIA più grande, che offrono robustezza e affidabilità, prestazioni elevate e un’ampia gamma di caratteristiche per soddisfare le esigenze di applicazioni che richiedono una potenza temporanea. Di particolare interesse per il settore del noleggio, la configurazione con serbatoio carburante sui generatori G20 e G30 assicura un’autonomia di almeno 47 e 55 ore al 75% del carico, rispettivamente. L’accesso alle aree di funzionamento e assistenza, sicuro e agevole, è stato una delle priorità per tutta la progettazione di questi generatori.


Il generatore G30

Una caratteristica user-friendly è il vano dei comandi elettrici e di potenza che è stato progettato per soddisfare i requisiti più elevati di sicurezza, affidabilità e flessibilità. Tutte le funzioni di comando sono raggruppate nel pannello di comando 4510 di Deep Sea Electronics, di facile utilizzo, che visualizza i parametri critici di funzionamento a colpo d’occhio. Dal cantiere edile, al palco di un concerto, alla prima linea degli interventi

di soccorso in caso di calamità, i generatori G20 e G30 offrono alle società di noleggio, agli organizzatori di eventi, ai servizi di intervento in caso di emergenza, all’industria generale e a molti altri clienti la massima qualità, con il supporto dei servizi di assistenza tecnica e manutenzione dedicati in tutto il mondo. I nuovi prodotti in esposizione a bauma 2019 fanno parte di una serie comple-

ta di generatori, compressori portatili e prodotti di illuminazione per l’edilizia, l’impiantistica e il settore del noleggio di attrezzatura. La gamma si completa con gli attrezzi per l’edilizia quali i martelli demolitori alimentati ad aria, martelli da tagliapietre, martelli pneumatici e perforatori per il lavoro nei settori della demolizione, dell’impiantistica, dell’estrazione da cave e nelle applicazioni industriali.◀

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Soluzioni per il cantiere > Atlas Copco

ATLAS COPCO

HALL FS.1108/1 @ bauma

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A

tlas Copco conosce bene le sfide che pongono i cantieri oggigiorno: qualità dell’aria, prestazioni dell’attrezzatura sempre ottimali senza rinunciare al risultato, e non ultimo la ricerca costante della riduzione del livello di rumore. Atlas Copco studia soluzioni per il cantiere all’avanguardia e a bauma 2019 presenterà i nuovi prodotti portatili sostenibili legati all’aria, all’energia (inclusa l’illuminazione) e all’acqua che riducono i costi operativi grazie alla tecnologia pulita, alla connettività e alla versatilità ottimizzate. Andrew Walker, Presidente della BA Power Technique di Atlas Copco, afferma: «Le nostre prossime innovazioni sono frutto dei più recenti progressi nell’ambito delle batterie agli ioni di litio, dei motori Stage V e di quelli elettrici efficienti nei consumi, nonché della digitalizzazione e della connettività. Ottimizzando ulteriormente questa attrezzatura grazie alle nostre competenze a livello di azionamenti e comandi, siamo in grado di fornire ai clienti le soluzioni di cui hanno bisogno per migliorare le loro prestazioni e per ridurre al contempo le emissioni di carbonio e i livelli di rumore». Inoltre, Atlas Copco intende utilizzare la fiera come forum per informare le aziende sulla normativa Stage V e su come l’attrezzatura Atlas Copco possa facilitare la transizione verso la nuova normativa e non solo. Tenendo conto di questi fattori, Atlas Copco metterà a disposizione, prima della fiera bauma, una guida elettronica con informazioni su che cos’è la fase Stage V, quali sono le implicazioni per gli operatori, come trova applicazione nei design esistenti e futuri e quale sia il suo impiego nell’utilizzo di generatori, torri faro, pompe di drenaggio e compressori portatili.

Soluzioni sostenibili Atlas Copco si prepara per bauma 2019 con nuovi prodotti sostenibili legati all’aria, all’energia e all’acqua che riducono i costi operativi di Miriam Spada

Il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione del livello di rumorosità sono fattori importanti per le autorità pubbliche e municipali e per chi acquista e utilizza attrezzature da costruzione. Per questo motivo, in occasione della fiera bauma 2019, Atlas Copco presenterà modelli innovativi che of-

frono un funzionamento più silenzioso, dimensioni più compatte, emissioni di carbonio più basse, livelli di rumore ridotti, ma anche alti livelli di performance e versatilità.

Compressore E-Air 250

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Soluzioni per il cantiere > Atlas Copco

o eventi, i nuovi modelli QAS 5 offrono un funzionamento più silenzioso, dimensioni più compatte del 20% rispetto ai modelli precedenti, emissioni ridotte, collegamento in parallelo del tipo plug-and-play, maggiore risparmio di carburante, autonomia di 24 ore e basso costo di gestione. I generatori QAS 5 consentono dunque ai clienti di utilizzare al meglio il loro parco macchine e di conseguire il massimo ritorno sull’investimento.

Atlas Copco avrà presso il suo stand una nuova gamma di modelli basati sulla tecnologia pulita: compressori elettrici portatili E-air e la torre faro HiLight Z3+ alimentata a batteria, praticamente silenziosa. Queste nuove tecnologie pulite offrono un’alternativa alle unità diesel per i cantieri edili urbani e per gli eventi pubblici. L’assenza di motore diesel significa nessuna necessità di rabboccare carburante, dunque maggiore efficienza e autonomia in cantiere nonché manutenzione ridotta e basso livello di rumore. Di facile installazione e connessione, l’innovazione più importante dei compressori E-Air e della torre faro Z3+ è che essi sono a zero emissioni, ovvero i proprietari non devono preoccuparsi delle attuali - e future - norme sulle emissioni. Laddove non è possibile utilizzare tecnologie elettriche o a batteria (per esempio in località remote senza accesso alla rete elettrica o in caso di applicazioni con requisiti di alta potenza), i clienti traggono vantaggio dall’integrazione dei motori avanzati a velocità fissa e variabile di Atlas Copco con

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le loro attrezzature da costruzione con motore diesel conforme alla normativa Stage V. Le innovazioni che verranno esposte in fiera includono gli ultimi modelli della gamma di generatori QAS5, nonché il nuovo generatore QAS VSG con tecnologia a velocità variabile: ambedue i modelli offrono una riduzione dei consumi di carburante e delle emissioni, nonché dimensioni più compatte. QAS VSG (Variable Speed Generator) è una vera e propria innovazione in termini di risparmi operativi, performance e affidabilità. Le superiori prestazioni a basso carico del modello QAS 35 VSG, dotato di controllo velocità variabile automatico (da 800 a 2.550 giri al minuto) e di sistema PMS (Power Management System) integrato, consentono una riduzione del carburante pari al 40% rispetto ai modelli simili. Sviluppati per far fronte alle sfide operative di oggi, agli utenti che lavorano nei settori costruzione, industriale

Atlas Copco presenterà inoltre il nuovo controller (per compressore) Smart Air XC4004, della classe di protezione IP67, che consente agli utenti di incrementare la produttività visualizzando tempestivamente i dati attraverso un’interfaccia facile da usare. Esporrà anche gli ultimi modelli della gamma di compressori portatili XATS, dotati del sistema intuitivo PA-


CE (Pressure Adjusted through Cognitive Electronics), che permette di selezionare più parametri della pressione e della portata, affinché gli operatori possano incrementare il livello di utilizzo di un unico compressore e assicurare un maggiore ritorno dell’investimento. I visitatori della fiera potranno inoltre sperimentare un’ampia gamma di attrezzature portatili. Nel periodo precedente alla fiera bauma, Atlas Copco presenterà anche nuovi modelli aggiuntivi alla sua gamma WEDA+ di elettropompe sommergibili, incluse le nuove soluzioni per applicazioni acqua e fango e sedimenti. Al contempo, nel corso della fiera, l’azienda presenterà il suo

ventaglio completo di motopompe, tra le quali la pompa centrifuga dry prime PAS, ideale per numerose applicazioni differenti: condotte fognarie, linee della metropolitana ed emergenze. Inoltre saranno presenti degli esperti che spiegheranno perché le pompe WEL rappresentano la soluzione ideale per applicazioni wellpoint. I visitatori avranno la possibilità di informarsi sul più recente aggiornamento relativo al sistema telematico FleetLink che consente agli operatori

di monitorare e ottimizzare la flotta di macchine in tempo reale, ovunque nel mondo. Nel frattempo, scansionando il codice QR visualizzato su tutte le unità Atlas Copco, è possibile accedere facilmente a tutte le informazioni/a tutti i materiali importanti attraverso l’App PowerConnect: manuali, ricambi, service video, ecc. Atlas Copco lancerà altresì la nuova App LightThePower; i clienti potranno dimensionare correttamente le attrezzature elettriche e di illuminazione e realizzare facilmente il collegamento in parallelo.◀

Atlas Copco Atlas Copco è un’azienda leader a livello mondiale nella fornitura di soluzioni sostenibili per la produttività. Il Gruppo rifornisce la clientela con compressori innovativi, soluzioni per pompe per vuoto e sistemi di trattamento per l’aria, attrezzature per cantieri e miniere, utensili ad alte prestazioni e sistemi di assemblaggio. I prodotti sviluppati da Atlas Copco mirano alla produttività, all’efficienza energetica, alla sicurezza e all’ergonomia. Fondata nel 1873, con sede principale a Stoccolma (Svezia), l’azienda vanta una presenza mondiale in oltre 180 Paesi. Nel 2017 Atlas Copco ha registrato un fatturato di 116 miliardi di corone svedesi (12 miliardi di Euro), impiegando oltre 47.000 dipendenti. Power Technique Grandi idee accelerano l’innovazione. La business area Power Technique

di Atlas Copco Power Technique converte idee industriali di tecnologia avanzata leader in soluzioni legate all’aria, all’energia (inclusa l’illuminazione) e all’acqua. Il nostro personale appassionato, le nostre competenze e i nostri servizi offrono valore sostenibile alle industrie di tutto il mondo. Portable Air è una divisione della Business Area Power Technique di Atlas Copco. La divisione progetta, produce e commercializza una gamma completa di compressori mobili ed efficienti nei consumi, demolitori leggeri portatili e soluzioni orientate all’industria, come ad es. i booster ad alta pressione e le attrezzature per il trattamento dell’aria (per aria di qualità). I prodotti vengono utilizzati in una vasta gamma di settori, ad es.

dell’edilizia, del minerario, dell’oil & gas, del noleggio. La sede centrale si trova ad Anversa (Belgio). Le unità di produzione e sviluppo prodotti principali sono ubicate in: Europa, Asia, Sud America e Nord America. Power and Flow è una divisione della BA Power Technique di Atlas Copco. La divisione progetta, produce e commercializza una gamma completa di pompe, torri faro e generatori mobili ed efficienti nei consumi, insieme alle soluzioni di connettività e agli accessori associati. I prodotti vengono utilizzati in una vasta gamma di settori, ad es. dell’edilizia, del minerario, del drenaggio e del noleggio. La sede si trova a Zaragoza (Spagna). Le unità di produzione e sviluppo prodotti principali sono ubicate in: Europa, Asia, Sud America e Nord America.

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Componenti > MTA S.p.A.

MTA S.p.A.

HALL A2.627 @ bauma

Parola d’ordine: customizzabile MTA debutta a bauma 2019 con una gamma a scaffale di quadri di bordo, display e centraline di comando, personalizzabili in funzione alle esigenze specifiche di Manuela Cortesi

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Revo Plus Smart Quik Plus

Giotto Leonardo

Zip

Dyna

Actua

Spot

S

ono passati oltre sessant’anni da quando Antonio Falchetti, assieme a una ventina di collaboratori, diede vita al nucleo di quella che oggi è MTA. Specializzata in prodotti elettromeccanici, da oltre dieci anni però MTA ha differenziato la sua produzione anche nell’elettronica grazie a un’oculata acquisizione di un’azienda di Concordia sulla Secchia. Ora MTA è una sana realtà italiana che vanta partnership con le più importanti case costruttrici di veicoli, e dall’automotive sta facendo breccia negli ultimi anni nell’ambito del construction e nell’agriculture grazie alle sue gamme di cruscotti personalizzati.

I punti di forza rispetto ai competitor sono davvero chiari a Maria Vittoria Falchetti (Marketing & Communication Manager presso MTA): «Siamo in grado di accontentare sia il grosso marchio che il piccolo costruttore che magari non vuole impiegare tempo e denaro nello sviluppare per esempio il proprio cruscotto internamente: siamo un vero partner in grado di affiancare il produttore, la nostra forza è la customizzazione scalabile.» In che senso? «L’idea vincente che sta dietro al nostro modo di lavorare», spiega Luigi Alberti (Sales Account Manager presso MTA), «è che il cliente scelga il prodotto più vicino alle sue esigenze, grazie sempre al nostro supporto, e

poi possa personalizzarlo. Prendiamo il caso del cruscotto. Il cliente sceglie dalla nostra gamma quello più vicino alle sue necessità, e può già richiedere una prima customizzazione: il colore delle spie, il numero di lancette, la serigrafia dietro al cruscotto – l’hardware, in poche parole. Una volta fatto questo, è già possibile programmare il prodotto: a seconda del veicolo dove andrà applicato, si possono gestire i segnali di ingresso e di uscita e la grafica, ovvero cosa mostrare e quando. Una grande nostra qualità sono gli strumenti, semplici e immediati: MTA Studio e Speedy Creator in particolare, sono i nostri supporti tool software. Anche chi non è esperto di programmazione grazie ai nostri tool può agilmente programmare l’oggetto, volendo in autonomia.»

La gamma La gamma consiste di 6 quadri di bordo, Spot, Quik, Quik Plus, Revo, Revo Plus e Smart; 4 display, Zip, Giotto K, Giotto e Leonardo; 2 ECU, Dyna e Actua.

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Componenti > MTA S.p.A.

Quadri di bordo e display, a ognuno il suo Tutti i quadri di bordo e display sono caratterizzati da architetture hardware e software molto simili tra loro, da un design elegante e linee moderne, ma differiscono nelle forme e dimensioni, nel numero di LED, di input e output, e nelle tipologie di schermo. Rotonde, quadrate, rettangolari, ovali od ovalizzate: le forme dei quadri di bordo e display soddisfano le attuali esigenze degli OEM, con dimensioni che spaziano dal prodotto più piccolo (diametro esterno di 107 mm) al display più evoluto di dimensioni 310x215 mm. Le tipologie di schermo variano dagli LCD (a segmenti o matrice di punti) ai TFT (da 3.5” fino a 4.3”), accoppiati con indicatori analogici a lancetta, fino ad arrivare ai full TFT a colori da 8” o 12”, che consentono all’operatore di monitorare costantemente i parametri principali delle macchine o delle attrezzature ad esse collegate.

diversi tipi di attuatori e differiscono l’una dall’altra per il numero di input e output e per la potenza di calcolo del processore (più alta per Actua).

Alimentazione, 12 V e 24 V La maggior parte dei quadri di bordo e dei display può essere alimentata a 12 V e a 24 V, quest’ultima capace di soddisfare le esigenze dei mezzi heavy-duty.

Software Tutti i quadri di bordo, display e centraline di comando sono programmabili tramite MTA Studio, un software proprietario che consente ai clienti di creare un prodotto su misura delle specifiche esigenze del veicolo sul quale sarà installato, con l’eccezione di Leonardo, programmabile solo con Android Studio e di Giotto e Giotto K, programmabili con entrambi i tool software.

Centraline di comando

Uno su tutti: Leonardo

Le due centraline di comando, Dyna e Actua, sono progettate per pilotare

Leonardo può essere utilizzato come strumento stand-alone – in questo ca-

Leonardo

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so funge anche da quadro di bordo – ma può anche essere integrato all’interno di un sistema elettronico che preveda altri display o quadri di bordo. Il software di Leonardo è personalizzabile tramite Android Studio, ambiente software che si rivolge ai programmatori più esperti e che permette al cliente lo sviluppo di grafiche complesse e raffinate. Per rendere la programmazione la più semplice possibile, MTA ha sviluppato in-house un plug-in di Android, denominato Speedy Creator, che mette a disposizione funzioni e grafiche specifiche del mondo del movimento terra, consentendo uno sviluppo veloce e semplice delle applicazioni.

Un hardware specifico per lavorare in ogni condizione Leonardo si presenta con uno schermo di dimensioni importanti, un TFT touchscreen a colori da 12,1” con una risoluzione pari a 1280x800 pixel, che lo rende ideale per tutte le applicazioni off-highway dove il display si trova a dover visualizzare contempo-


raneamente svariati parametri della macchina e delle attrezzature ad essa collegate. Lo schermo multitouch (fino a 10 punti) con controller touch di ultima generazione lo rende inoltre molto affidabile ed estremamente preciso anche quando l’operatore utilizza i guanti. Le dimensioni importanti, l’alta risoluzione e l’elevata intensità luminosa consentono una visibilità decisamente elevata, anche in presenza di luce diretta intensa. Inoltre, Leonardo viene sottoposto a un trattamento con optical bonding che utilizza una speciale tecnica che elimina completamente l’aria tra il display e lo schermo, minimizzando così la riflessione della luce. Il vetro utilizzato per lo schermo è infine anti-riflesso e anti-fingerprint. Particolare cura è stata riposta da MTA anche nella scelta dei materiali utilizzati e delle soluzioni costruttive di Leonardo, tanto da rendere il display molto robusto e affidabile nel tempo, estremamente resistente alle vibrazioni e alle alte temperature, oltre che assicurargli un grado di protezione IP66.

a un hotspot WiFi, mentre il Bluetooth (disponibile dal 2020) può essere utilizzato per il collegamento diretto a uno smartphone. Leonardo può anche essere utilizzato in vivavoce, grazie a un altoparlante, un ingresso microfonico e a un’uscita audio connessi a un eventuale amplificatore esterno. Leonardo, così come gli altri quadri

di bordo, display e centraline personalizzabili proposti da MTA, è interamente sviluppato e realizzato nel sito produttivo dell’azienda a Rolo, uno stabilimento dedicato alla produzione elettronica che adotta le più moderne tecnologie e accreditato secondo le più rigorose e attuali normative del settore automotive.◀

Moderne interfacce per la connessione Leonardo ha come dotazione di serie interfacce WiFi e Bluetooth; le prime consentono al display la connessione

INFO MTA S.p.A Viale dell’Industria, 12 26845 Codogno (LO) - Italia T. +39 0377 4181 E-mail: infoitaly@mta.it Web: http://www.mta.it/

MTA S.p.A. MTA S.p.A. è un’azienda leader a livello globale per lo sviluppo e la produzione di un’ampia gamma di prodotti elettromeccanici ed elettronici sviluppati al suo interno e destinati ai principali costruttori di

auto, moto, mezzi on e off-highway. Fondata nel 1954, MTA ha 2 siti produttivi in Italia (Codogno e Rolo), 8 sedi estere, un fatturato di circa 205 milioni di euro e 1480 dipendenti.

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