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Nuova Itinera

Roma, Italy

Emily Dickinson ha scritto che “non c’è nessun vascello che possa portarci in contrade lontane come può un libro”. E appunto questo vuole essere lo scopo della nostra rivista “Nova Itinera. Percorsi del diritto nel XXI secolo”. Avviare un percorso nelle contrade lontane di un diritto ancora in formazione, il diritto di una società che si annuncia profondamente diversa da quelle del passato. D’altronde, una rivista di cultura giuridica con una qualche ambizione non potrebbe proporsi, in questo accidentato inizio di percorso del nuovo millennio, che di “insegnare quel che debba farsi”, piuttosto che continuare, secondo il modo antico e forse sterile, ad “annunziare quel che si fa”. Cosa rimane da fare, dunque, al giurista contemporaneo? Certamente continuare a lottare contro tutte le forme di omologazione culturale e di ignoranza, per la sopravvivenza di una specifica cultura giuridica ed umana. Un grande storico francese, Marc Bloch, sosteneva che il compito principale dello storico è distinguere il vero dal falso. Ai giuristi di oggi tocca, a ben vedere, un compito ancora più arduo: quello di impedire che nella coscienza degli uomini la distinzione tra vero e falso, tra giusto e ingiusto, venga definitivamente cancellata.

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