Dimensione umana
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Lagree fitness
L’ultima tendenza di Hollywood

Depressione e relazioni
Così le coppie superano questo momento difficile
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Circa una volta al mese ci ritroviamo a contare le pecore per addormentarci. La causa è, ovviamente, la luna piena. Tutta immaginazione? A quanto pare no. Uno studio dell’Università di Washington ha dimostrato che le persone dormono fino a 90 minuti in meno nelle cinque notti che precedono la luna piena. Una possibile spiegazione: durante la fase di luna piena la luna sorge prima e illumina la notte. Per i nostri antenati questo significava più luce, più tempo per cacciare e raccogliere cibo. Il nostro corpo sembra non essersene mai dimenticato e rimane sveglio più a lungo. Inoltre, le persone che sono fermamente convinte di dormire peggio con la luna piena hanno maggiori probabilità che ciò si avveri.
Epigenetica: il software dei nostri geni
18 «In solitudine si invecchia prima»
23 Cosa aiuta contro le punture di zanzara?
Essere presenti, senza forzare
28 Più sicurezza con un secondo parere
30 Quali sono i fattori che fanno aumentare i costi dell’assicurazione base?
Care lettrici, cari lettori, la longevità è sulla bocca di tutti al momento ed è un tema importante anche per Sanitas, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione. Secondo la professoressa Heike Bischoff-Ferrari, ricercatrice sull’invecchiamento, possiamo ridurre le malattie legate all’età ottimizzando fattori dello stile di vita come l’alimentazione o l’attività fisica. All’insegna del motto «ogni passo conta», con la funzione Active nell’Health Navigator della nostra app del portale Sanitas, venite ricompensati se fate movimento. Anche le nostre assicurazioni vi sostengono a vivere una vita il più sana e lunga possibile: l’assicurazione complementare Vital, ad esempio, contribuisce ai costi del centro fitness, della consulenza nutrizionale e di diverse altre offerte di prevenzione. Voi vivete la vostra vita, noi ci siamo quando serve.
... dall’oculista
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È risaputo che le persone possono essere allergiche agli animali domestici. Ma cani, cavalli, uccelli o gatti possono anche essere allergici alle persone, afferma il Centro Allergie Svizzero, manifestando sintomi come starnuti, prurito, lacrimazione degli occhi o persino eczemi. La causa è un allergene presente nelle squame della pelle umana. Oltre a passare l’aspirapolvere e ad arieggiare la stanza, possono essere d’aiuto i preparati a base di antistaminici o cortisone prescritti dal veterinario.
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Che si tratti di punture di insetti pruriginose o di scottature solari dopo una giornata all’aperto: spesso i piccoli disturbi possono essere alleviati in modo molto semplice. La nostra guida per una pronta guarigione vi aiuta a trovare rapidamente il rimedio fai da te giusto, spiegato in modo semplice e adatto all’uso quotidiano.
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Per le persone con diabete, un avviso tempestivo di una crisi iperglicemica o ipoglicemica è fondamentale, poiché consente di avere più tempo per reagire. I ricercatori del Centro ARTORG dell’Università di Berna percorrono nuove strade: modelli innovativi di IA vengono utilizzati per combinare i dati clinici con i dati degli utenti diabetici. Ciò crea un sistema di allerta migliore, che non solo segnala quando una condizione metabolica pericolosa, come l’ipoglicemia o l’iperglicemia, è imminente, ma anche quanto è probabile che si verifichi. La Fondazione Sanitas sostiene questo progetto innovativo.
Ulteriori informazioni: artorg.unibe.ch
Responsabilità sociale d’impresa
Il nostro contributo per un sistema sanitario sostenibile
Sanitas si considera un’azienda responsabile che contribuisce attivamente alla sostenibilità sociale, ecologica ed economica. Per scoprire il nostro impegno e i risultati ottenuti nel 2024, potete consultare il nostro secondo rapporto di sostenibilità.
Date un’occhiata: sanitas.com/sustainability-it
Lo sapevate?
... almeno secondo il neuroscienziato britannico Peter Lovatt. Ha scoperto, infatti, che la danza aiuta a combattere il Parkinson, il cancro e le malattie cardiache, stimolando la formazione di nuove cellule nervose nell’ippocampo e migliorando così la memoria. E, tra l’altro, migliora il senso dell’equilibrio e il buon umore.
Video di allenamento per più equilibrio: sanitas.com/ballare
L’app Poco tempo per allenarvi?
L’app Freeletics offre allenamenti da cinque a trenta minuti in molte lingue che possono essere facilmente integrati nella vita quotidiana. Non è necessario andare in palestra o usare attrezzature speciali.
L’app Freeletics è disponibile in versione iOS, Android e web.
L’automiglioramento è una delle principali tendenze del momento, con l’obiettivo di vivere una vita lunga e sana. L’esercizio fisico, il sonno e l’alimentazione svolgono un ruolo importante in questo senso, oggi supportati dalle tecnologie smart. Ma è un dato di fatto che per restare in salute abbiamo bisogno degli altri.
DOSSIER
L’intelligenza artificiale in ospedale — 10 5 idee per più movimento — 13
Trend alimentari: tra miti e realtà — 14
Epigenetica: il software dei nostri geni — 16 «In solitudine si invecchia prima» — 18
Il dottor Alexander Cornelius è medico dirigente e sostituto responsabile dell’istituto di radiologia e risonanza magnetica presso l’ospedale cantonale di Aarau.
L’ospedale cantonale di Aarau si affida a tecnologie all’avanguardia per la diagnostica e la cura. Gli uomini affetti o sospettati di essere affetti da cancro alla prostata ne sono i principali beneficiari.
In una stanza dotata di ampie vetrate di un edificio piuttosto anonimo dell’ospedale cantonale di Aarau (KSA), si nasconde una tecnologia all’avanguardia, degna di un film di fantascienza: un sofisticato dispositivo futuristico che ricorda un’astronave di forma pentagonale con un’apertura rotonda al centro. Questo dispositivo di accelerazione lineare si chiama Ethos e ha lo scopo di migliorare la qualità di vita degli uomini affetti da cancro della prostata.
Una cura meno aggressiva
Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale (IA), Ethos garantisce, dall’inizio del 2025, una radioterapia più precisa ai pazienti oncologici. «L’obiettivo è sempre quello di colpire solo il tumore, risparmiando il più possibile i tessuti
sani circostanti», spiega Oliver Riesterer, primario di radioterapia oncologica presso il KSA. La radioterapia tradizionale per il cancro alla prostata può comportare conseguenze temute dai pazienti come la disfunzione erettile, l’infiammazione della vescica e dell’intestino, e l’incontinenza urinaria. Ethos aiuta a evitare proprio ciò: «Siamo fiduciosi che questo nuovo dispositivo ad alta tecnologia porterà a risultati sempre migliori», aggiunge Riesterer.
Ecco come funziona: il dispositivo esegue innanzitutto una tomografia computerizzata per determinare la posizione esatta degli organi, che può variare in base a fattori come il riempimento dell’intestino e della vescica. Sulla base dell’immagine ad alta risoluzione, l’IA calcola la posizione del tumore e dei tessuti circostanti con precisione millimetrica. La successiva radioterapia dura
L’acceleratore lineare Ethos utilizza l’IA per consentire una radioterapia più precisa nei pazienti oncologici.
Come l’IA sta cambiando il settore sanitario: sanitas.com/ medicina-IA
dai 20 ai 30 minuti e deve essere ripetuta da cinque a venticinque volte, a seconda dello stadio del tumore. La qualità della cura guidata dall’IA viene controllata e monitorata da personale specializzato in radioterapia e fisica medica.
Approccio mirato invece di colpo di fortuna
Il cancro alla prostata è il tumore più diffuso negli uomini, con oltre 7000 nuovi casi all’anno in Svizzera, di cui 1400 mortali. E la diagnosi è complessa. Oltre a palpare la prostata, i medici e le mediche misurano innanzitutto la concentrazione dell’antigene prostatico specifico, noto anche come valore PSA, nel sangue del paziente. Un valore elevato può indicare un’alterazione cancerosa. Per chiarire ulteriormente la diagnosi si ricorre a ecografia, risonanza magnetica e biopsia. A tal fine, l’ospedale
cantonale si affida anche a tecnologie supportate dall’IA. In radiologia, una di esse analizza le immagini di risonanza magnetica utilizzando un software di IA co-sviluppato presso il KSA. Questa misura il volume della prostata e individua le aree sospette. Sulla base di queste informazioni, l’urologo esegue una cosiddetta biopsia di fusione che prevede la combinazione di immagini di risonanza magnetica ed ecografiche in tempo reale. L’urologo può così utilizzare un robot per biopsie per prelevare accuratamente campioni di tessuto mentre il paziente è sottoposto a una breve anestesia. «In passato eravamo costretti a inserire l’ago praticamente alla cieca», ammette l’urologo Maciej Kwiatkowski. «Centrare il tumore era spesso una questione di fortuna». Fino a un terzo dei carcinomi sfuggiva alla diagnosi.
!Dr. med. Felice Burn, responsabile
AI & Data Science del reparto Digitalizzazione e ICT presso l’ospedale cantonale di Aarau
In quali settori il KSA si affida sempre più all’IA?
Ci serviamo di diverse applicazioni di IA, ad esempio nella diagnostica per immagini del seno. L’intelligenza artificiale aiuta a garantire la qualità delle immagini e a individuare il cancro al seno. In neurologia e neuroradiologia viene utilizzata per diagnosticare la demenza e valutare la sclerosi multipla, svolgendo compiti che l’occhio umano non può svolgere a livello quantitativo.
E qali vantaggi offre l’IA nell’ambito della medicina d’urgenza?
Nella medicina d’urgenza, l’IA aiuta il personale medico a riconoscere fratture ossee o coaguli di sangue pericolosi nei vasi sanguigni, analizzando le radiografie in modo automatico. Così si aumenta la sicurezza e si risparmia tempo nella cura dei pazienti.
In quali altri ambiti viene applicata l’IA negli ospedali?
In neurochirurgia, la pianificazione chirurgica supportata dall’IA viene utilizzata per eseguire un preciso inserimento di impianti assistito da robot. L’IA viene applicata anche in combinazione con tecnologie di realtà virtuale per la formazione del personale specializzato e l’informazione dei pazienti.
Quali settori beneficeranno dell’IA in futuro?
L’IA sarà in grado di offrire sostegno nelle attività amministrative e nell’elaborazione di grandi quantità di dati. Ad esempio, nella medicina interna e nella chirurgia plastica, dove l’IA migliora la qualità della reportistica e riduce i costi. Anche la medicina personalizzata è un tema importante presso il nostro ospedale. A lungo termine, è probabile che l’IA alleggerisca il carico di lavoro del personale infermieristico e che la robotica svolga un ruolo importante in molte aree.
L’IA viene utilizzata anche nel laboratorio di radiologia: ad esempio, per analizzare le immagini di risonanza magnetica.
«Con il nuovo metodo basato sull’IA, siamo ora in grado di individuare quasi tutti i tumori rilevanti in quel momento», afferma Alexander Cornelius, sostituto responsabile dell’istituto e medico dirigente di radiologia presso il KSA.
L’IA vede ciò che l’occhio umano non può
Anche nel laboratorio di patologia, l’IA gioca un ruolo fondamentale nell’analisi dei campioni di tessuto. Questo perché l’algoritmo, addestrato con migliaia di dati, è in grado di riconoscere alterazioni minime o danni nell’architettura dei tessuti, spesso invisibili all’occhio umano. «La tecnologia riconosce modelli di tessuto specifici e suggerisce una classificazione di malignità in caso di un’alterazione», spiega Rainer Grobholz, primario dell’Istituto di patologia. «Questo ci permette di rilevare e valutare in modo affidabile anche i focolai più piccoli».
Se i campioni di tessuto prelevati risultano cancerosi, l’ulteriore procedura viene discussa nell’ambito di un cosiddetto tumor board presso il Centro della prostata e di uro-oncologia. Si tratta di specialisti e specialiste di vari settori che considerano tutti gli aspetti rilevanti per il paziente, come altre malattie, età e aspettativa di vita. L’équipe raccomanda quindi un approccio personalizzato: intervento chirurgico, radioterapia, chemioterapia o semplice monitoraggio senza intervento immediato. La decisione finale spetta sempre al paziente stesso.
Con l’app Sanitas Coach potete tenere sotto controllo l’ipertensione, grazie a raccomandazioni personalizzate su come procedere in base ai vostri valori della pressione arteriosa. sanitas.com/ pressionealta
Testo Irène Schäppi Illustrazione Joël Roth
Stress, maltempo o semplicemente svogliatezza? Questi consigli aiuteranno a motivare anche i pantofolai.
2 Trovare il ritmo
Più veloce, più in alto, più forte: la musica non solo risveglia emozioni positive che associamo alla forza e al vigore, ma stimola anche il rilascio delle endorfine, gli ormoni della felicità. Ascoltare musica mentre ci si allena favorisce inoltre una respirazione regolare. Così gli organi e i muscoli sono meglio riforniti di ossigeno, il che a sua volta aiuta chi si allena a ottenere prestazioni migliori, come dimostra uno studio austro-britannico.
1 Posizionare le attrezzature sportive in modo strategico
Un tappetino da yoga o dei pesi davanti al televisore non saranno il massimo dal punto di vista dell’arredamento, ma possono ricordare ai pantofolai di fare esercizio mentre guardano Netflix. La palestra è troppo lontana? Piove? Grazie alla tecnologia non c’è più scusa che tenga. Con le app e i social media oggi ci si può allenare comodamente a casa.
3
Sudare insieme
Chi fa jogging, pilates o va in palestra in solitaria tende a trovare più spesso scuse per non allenarsi. Invece, fissare un appuntamento per fare sport con un amico aumenta le probabilità di rispettare l’impegno. Dopo tutto, a nessuno piace deludere il proprio compagno di allenamento. E poi, è anche un’ottima occasione per farsi una risata e attivare ancora più gli ormoni della felicità!
4
Utilizzare i wearable
Molte persone hanno un rapporto di amore-odio con il proprio fitness tracker. Ma uno sguardo al display dello smartwatch può dare la spinta necessaria per fare le scale invece di prendere l’ascensore o per andare al lavoro a piedi. La gratificazione immediata nel vedere i propri progressi è un potente incentivo.
5
Concentrarsi su di sé
Quando si tratta di sport, la cosa più importante è non guardare cosa fanno gli altri, ma dare retta al proprio corpo. E fare ciò che diverte davvero. Che si tratti di una breve routine di yoga al mattino o di una camminata a passo sostenuto durante la pausa pranzo: secondo alcuni studi, pochi minuti di attività fisica al giorno possono ridurre significativamente il rischio di cancro e di infarto.
Testo: Jessica Braun
I consigli sul peso e su cosa significhi un’alimentazione sana abbondano. Ma non tutto ciò che luccica è oro! Analizziamo insieme cinque tendenze alimentari del momento, separando la realtà dai falsi miti.
Così si digiuna correttamente: sanitas.com/digiuno
Dai prodotti light di un tempo al clean eating di oggi, la nostra percezione di cosa ci renda sani e in forma è in continua evoluzione. Oltre alle scoperte scientifiche, influencer propongono senza sosta nuove tendenze alimentari. Per fare chiarezza, abbiamo chiesto alla dottoressa Simone Koch, medica ed esperta di biohacking, di analizzare cinque di queste tendenze: cosa è vero e cosa è solo un mito?
Acqua e limone al mattino?
Se si vuole dare retta ai social media, acqua e limone a stomaco vuoto al mattino è il nuovo elisir di giovinezza.
Ma un semplice bicchiere al mattino può davvero renderci più sani e più belli? «Dopo ore di sonno, il nostro corpo è disidratato», spiega Simone Koch. «Un bicchiere d’acqua è sicuramente una buona idea, con o senza succo di limone». L’acqua stimola la digestione attraverso il cosiddetto riflesso gastrocolico: «Alcune persone riescono ad andare di corpo meglio», aggiunge Koch. Inoltre, l’acqua reidrata e la pelle può apparire più liscia. In particolare le donne in menopausa hanno una ridotta sensazione di sete, spiega la medica. Un bicchiere di acqua la mattina è quindi un’abitudine raccomandabile.
Quanto al limone, non ha un impatto diretto sulla pelle o sul metabolismo. Tuttavia, l’acqua e limone può aiutare le persone che hanno pochi acidi gastrici. «Si tratta di una malattia abbastanza comune e spesso non riconosciuta, nota come gastrite autoimmune. In questo caso, è consigliabile bere l’acqua al limone prima dei pasti».
Dimagrire grazie al digiuno intermittente?
Il digiuno intermittente, noto anche come metodo 5:2 o 16:8, consiste nel digiunare per ore o addirittura giorni. Ad esempio, saltando la colazione o rinunciando alla cena. Poiché non sono necessari cibi particolari, il digiuno intermittente può essere facilmente integrato nella vita quotidiana. «Il digiuno intermittente può aiutare a controllare il peso perché riduce l’apporto calorico», spiega Simone Koch. Tuttavia, si mostra più scettica riguardo ai presunti effetti anti-invecchiamento: «L’entusiasmo iniziale si basava su studi condotti su roditori. Tuttavia, i loro valori non sono facilmente trasferibili all’essere umano». In particolare per quanto riguarda l’autofagia, un tipo di meccanismo di autopulizia delle cellule. Mentre nei topi sono sufficienti 16 ore di digiuno per innescare questo meccanismo, negli esseri umani sono necessari ben cinque giorni di astensione completa dal cibo, limitandosi ad acqua, brodo vegetale e tisane non zuccherate.
Caffè: amico o nemico?
Per molti, una tazza di caffè è un rito irrinunciabile al mattino. Spesso, però, si sente dire che berlo a stomaco vuoto non è salutare, perché stimola un’eccessiva produzione di cortisolo, l’ormone dello stress. «È un’assurdità», dice Simone Koch. «Noi tutti abbiamo un naturale picco di cortisolo al mattino che ci aiuta a svegliarci.» Per la maggior parte delle persone, il caffè del mattino non è un problema. La situazione cambia per le persone molto stressate o quelle che reagiscono con una sensazione di ipoglicemia. Inoltre, i chicchi di caffè contengono molti antiossidanti, come l’acido clorogenico e caffeico, polifenoli antinfiammatori e sostanze benefiche per l’intestino, potenzialmente in grado di prevenire il cancro all’intestino.
Evitare glucosio e compagnia?
La biochimica francese Jessie Inchauspé, autoproclamatasi «Glucose Goddess» (dea del glucosio), promette che, mantenendo stabili i livelli di glucosio nel sangue, si può dimagrire senza contare le calorie. I libri di Inchauspé
vanno a ruba. Secondo Simone Koch, tuttavia, questo approccio manca di solide basi scientifiche: «I picchi glicemici, che lei descrive come dannosi, possono verificarsi naturalmente nelle persone sane, ad esempio dopo un allenamento intenso». Inoltre, è sbagliato pensare di poter mangiare tutto ciò che si vuole purché la glicemia rimanga stabile. Le misure di stabilizzazione della glicemia sono utili solo per un gruppo specifico: le persone con resistenza all’insulina.
Dieta ricca di proteine?
Un elevato consumo di proteine viene spesso promosso come strategia per perdere peso o aumentare la massa muscolare. Alcuni e alcune influencer arrivano a basare i loro pasti interamente su prodotti animali, in particolare sulla carne: la cosiddetta dieta carnivora. Se i benefici per la salute di una dieta a base vegetale sono ampiamente documentati dalla scienza, i vantaggi di una dieta iperproteica sono meno chiari. Tuttavia, Simone Koch non vede alcun problema per le persone sane. «L’alimentazione dovrebbe in ogni caso basarsi su cibi non trasformati. I frullati e le barrette proteiche, ad esempio, contengono elevate quantità di zucchero o dolcificanti che possono irritare l’intestino.» In generale, le proteine sono molto sazianti e quindi utili se si vuole perdere peso.
La nostra assicurazione complementare Vital contribuisce ai costi delle misure di promozione della salute con fino a 800 franchi, di cui fino a 400 franchi per la consulenza nutrizionale. sanitas.com/ alimentazionesana
Testo Jessica Braun Illustrazione Pia Bublies
Fattori ambientali, ma anche il modo in cui viviamo la nostra vita, influenzano il funzionamento dei geni nel nostro corpo.
Una dieta sana, esercizi di respirazione rilassanti ed esercizio fisico possono ridurre l’età epigenetica di poco più di tre anni
L’insieme dei geni di una persona è chiamato genoma. È composto da quattro elementi: le basi azotate del DNA. Costituiscono il DNA che avvolge i cosiddetti istoni nelle cellule del corpo.
Il nostro corpo è composto da tanti tipi di cellule diverse. Quasi ogni cellula del corpo porta nel suo nucleo una copia completa dell’intera informazione genetica di una persona. Ad esempio, affinché una cellula nel fegato si sviluppi in una cellula epatica, vengono selezionati solo determinati geni. Ciò è regolato da marcatori epigenetici.
Cellule staminali
Nucleo cellulare
Basi azotate del DNA
Marcatori epigenetici
Cellula epatica
Ogni persona ha un solo genoma , ma molti epigenomi. Questi vengono modellati dall’ambiente, dalle condizioni di vita o dalle abitudini alimentari, ma anche da fattori psicologici e sociali come le esperienze traumatiche.
Istoni
Adenina Guanina
Timina Citosina
Genoma
Epigenoma
L’epigenoma è come un foglio di appunti in un libro. Il libro, il nostro patrimonio genetico (DNA), contiene tutte le informazioni. I marcatori epigenetici forniscono suggerimenti per la lettura. Ad esempio: «Questa pagina non è importante. Può essere saltata!» Oppure: «Attenzione, rilevante. Leggere più spesso!»
L’istruzione scolastica può avere un impatto positivo sull’epigenoma. Se si va a scuola due anni in più, si può rallentare il processo di invecchiamento del 2–3 percento.
Il genetista statunitense Steve Horvath ha sviluppato un orologio epigenetico. Utilizzando i marcatori epigenetici presenti nei tessuti, l’orologio è in grado di determinare l’età biologica di una persona, di solito con una precisione di 43 mesi.
In estate, i processi epigenetici possono essere osservati dal vivo: le radiazioni UV provocano danni al DNA, che portano all’abbronzatura della pelle. I ricercatori stanno lavorando a una protezione solare che stimoli la pelle a riparare questi danni. Questo prodotto potrebbe essere lanciato sul mercato tra 5 anni.
Sulla base dei cambiamenti epigenetici nella mucosa orale, i ricercatori possono dire con oltre il 90% di precisione se una persona fuma, fumava o non ha mai fumato.
I figli di genitori in sovrappeso diventano essi stessi più rapidamente sovrappeso o resistenti all’insulina. Questi processi causati dall’epigenoma sono di solito esacerbati dallo stile di vita dei genitori.
Gruppi metilici +90%
Lo stress della prima infanzia lascia tracce profonde nei geni e aumenta il rischio di depressione: semplici marcatori chimici, noti come gruppi metilici, si legano al materiale genetico e possono influenzare in modo duraturo l’attività dei geni.
I gemelli identici sono ideali per osservare i processi epigenetici. Alla nascita, hanno lo stesso genoma e un epigenoma quasi identico. Tuttavia, con l’avanzare dell’età, il modello epigenetico diventa sempre più diverso.
Almeno 150 minuti di esercizio fisico alla settimana modificano in senso positivo il numero di marcatori epigenetici che indicano il rischio di sindrome metabolica.
Secondo uno studio, un’assunzione di cibo ridotta del 40% prolunga la durata della vita del 30%, almeno nei topi.
Fonti: aerzteblatt.de, docinside.ch, epigeneticbalance.com, link.springer.com, longevity.stanford.edu, mpg.de, neftislaboratorios.com, publichealth.columbia.edu, peter-spork.de
Non siamo in balia dei nostri geni: la professoressa
Heike Bischoff-Ferrari, ricercatrice sull’invecchiamento, sa come possiamo influenzare positivamente la nostra età in modo mirato e senza terapie di longevità costose e fantasiose.
Professoressa Bischoff-Ferrari, da decenni si occupa di ricerca sul processo di invecchiamento. Da dove nasce questo interesse?
La prima volta sono entrata in contatto con questo argomento come assistente medica del prof. Hannes Stähelin, che ha istituito la prima cattedra di geriatria in Svizzera. La sua visione: se impariamo a misurare e influenzare il processo di invecchiamento, possiamo prevenire o ritardare malattie croniche come quelle cardiovascolari, il diabete, il cancro e la demenza. Il professor Stähelin aveva ragione! Grazie alle più recenti tecnologie, oggi possiamo misurare il processo di invecchiamento biologico e riconoscere i cambiamenti in una fase molto precoce, anche prima che si verifichino danni permanenti. Si tratta di una rivoluzione nella medicina che pone al centro la medicina geriatrica.
Le offerte di longevità, come le camere criogeniche, le terapie con ossigeno o a luce rossa, sono di tendenza e a volte molto costose. Mantengono quello che promettono?
Il modo migliore per contrastare il processo di invecchiamento è di apportare semplici modifiche allo stile di vita nell’ambito dell’esercizio fisico e dell’alimentazione: si tratta di fattori scientificamente provati e accessibili a tutti. Per altre cosiddette «terapie per la longevità», la ricerca internazionale non è stata finora in grado di fornire alcuna prova scientifica, né in termini di efficacia né di sicurezza.
Ci può svelare come possiamo influenzare l’invecchiamento? E possiamo rimanere giovani per sempre?
Tutti possono aumentare la propria aspettativa di vita in salute. Perché il modo in cui invecchiamo è iscritto nei nostri geni solo per il 10-30 percento. L’ambiente e i fattori legati allo stile di vita, come l’esercizio fisico e l’alimentazione, rappresentano la parte più importante. Possiamo quindi influenzare in modo significativo la
nostra salute e il processo di invecchiamento. Tuttavia, non bisogna confondere le dubbie promesse di «eterna giovinezza» con i fattori effettivamente efficaci e utili. Non si tratta di vivere il più a lungo a tutti i costi, ma di rimanere il più a lungo possibile in salute. Qual è la chiave per una vita lunga e sana?
Riuscire a combinare numerosi fattori di stile di vita sani. Sono solo piccoli cambiamenti, ma nel complesso hanno un grande effetto. Il nostro studio «DO-HEALTH» lo ha dimostrato in modo impressionante: una dose giornaliera di 1 grammo di omega-3 a base di alghe, 2000 UI di vitamina D e un semplice allenamento di forza di trenta minuti a casa tre volte a settimana, ritardano notevolmente il processo di invecchiamento. I soggetti che hanno attuato tali misure per tre anni hanno registrato il 61 percento in meno di nuovi casi di cancro e una riduzione del 39 percento della fragilità precoce. Inoltre, l’assunzione di omega-3 ha ridotto l’età biologica di tre o quattro mesi, con un effetto ancora più marcato in combinazione con le altre due terapie.
Dati personali
La prof. dr. dr. med. Heike BischoffFerrari è specialista in medicina geriatrica e professoressa presso il dipartimento di geriatria dell’università di Basilea e presso il Centro universitario di medicina geriatrica Felix Platter. Quest’anno verrà istituito il «Campus svizzero per la longevità sana», che promuoverà la ricerca nel campo della Healthy Longevity e metterà i risultati a disposizione della popolazione.
«La solitudine è sinonimo di stress e favorisce la demenza, la malnutrizione e l’immobilità.»
Prof. dr. dr. med. Heike Bischoff-Ferrari
Ha altri consigli da darci?
Non fumare e fare esercizio fisico. Le ricerche dimostrano che l’esercizio fisico da leggero a moderato riduce il rischio di molte malattie legate all’età, come il cancro, la demenza, la depressione e l’osteoporosi. Anche l’alimentazione ha un’influenza significativa sul processo di invecchiamento. La ricerca raccomanda la dieta mediterranea: molte verdure, poca carne rossa, proteine sane come i legumi e olio d’oliva come fonte di grassi. Inoltre, la già citata integrazione di omega-3 e vitamina D. La maggior parte delle persone sa che l’esercizio fisico è salutare. Tuttavia, spesso rimane solo l’intenzione di farlo.
Consigliamo di fare attività fisica a «piccole dosi». Integrare piccole «porzioni» sportive nella vita di tutti i giorni. Non è necessaria una tuta da ginnastica per questo. All’insegna del motto: ogni passo e ogni gradino contano. In effetti, salire le scale è un ottimo allenamento di forza e cardiovascolare. Se si compiono i 6000–8000 passi al giorno raccomandati, si può ridurre il tasso di mortalità prematura del 40 percento! Per mantenere la forza muscolare e l’equilibrio, sono ideali sport come lo yoga, il pilates, la danza o il tennis. Quale fattore dell’invecchiamento è spesso sottovalutato?
L’influenza della solitudine: le persone sole invecchiano più velocemente. La solitudine è sinonimo di stress e favorisce la demenza, la malnutrizione e l’immobilità. Studi recenti dimostrano che la solitudine comporta un rischio di mortalità prematura superiore a quello del sovrappeso, di 15 sigarette al giorno o di sei bevande alcoliche. Al contrario, il nostro cervello si rilassa e ringiovanisce ad ogni conversazione con un’altra persona. L’interazione sociale è quindi una delle mie tre misure principali per la longevità.
Che cosa costituisce una buona vita in età avanzata, a prescindere dai dati scientifici?
Per me personalmente, «invecchiare bene» significa rimanere in salute e attivi il più a lungo possibile, curare nuove e vecchie amicizie e mantenere una certa indipendenza e curiosità.
La Fondazione Sanitas si è posta l’obiettivo di promuovere progetti di ricerca e per la salute in Svizzera. Tra questi, il progetto di ricerca Precision Age, diretto dalla professoressa dr. dr. med. Heike Bischoff-Ferrari. Altri progetti: sanitas.com/ progetti-incentivazione
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Le quattro tipologie di reazione allo stress
Scansiona il codice QR e rispondi a 10 domande
La persone risolutrici
Un terzo prova a gestire lo stress con la soluzione dei problemi. Soffrono meno di stress, reagiscono spesso più rapidamente e prestano attenzione alla gestione del tempo e alla definizione delle priorità. 33%
Le persone emotive
Circa un quarto cerca di affrontare soprattutto le reazioni emotive allo stress usando la mindfulness, la meditazione o le tecniche di rilassamento, oppure parlando con amici e familiari. 26%
Le persone evitanti
Poco meno di un terzo cerca di evitare le situazioni di stress fin dall’inizio. Ciò tende ad applicarsi maggiormente alle persone anziane che traggono beneficio dalla loro routine di gestione dello stress. 30%
Le persone «sempre alla ricerca»
Nel complesso, solo pochi si sentono in balia dello stress. Spesso non hanno ancora trovato una strategia efficace per combattere lo stress e sono alla ricerca di misure adeguate per gestirlo. 12%
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In qualità di responsabile dei processi presso Sanitas, Lukas dà struttura a complicati progetti di automazione. Anche nel suo hobby, il dragon boat, la coordinazione è tutto.
Il dragon boat, una disciplina che pratico da quando avevo 13 anni, rispecchia uno dei valori principali di Sanitas: il partenariato. Nel 2001 sono entrato a far parte dei Greifensee Dragons, un club di dragon boat appena fondato. Per avere successo in questo sport, tutti devono essere uniti e fidarsi l’uno dell'altro. Ciò richiede disciplina, concentrazione e disponibilità ad adeguarsi in base alle esigenze della squadra. In altre parole, non ci sono stelle nel dragon boat, si vince o si perde solo insieme, e tutti cercano di contribuire con i propri punti di forza nel miglior modo possibile. Ecco perché per me, allenatore di club e della nazionale svizzera, il dragon boat non è solo uno sport: è uno stile di vita. Se non mi trovate da Sanitas, sto remando o programmando sessioni di allenamento.
Il lavoro di squadra è essenziale
Sia nel dragon boat che nei miei progetti per Sanitas, nulla funziona senza il lavoro di squadra. Mentre nel dragon boat tutti devono essere in armonia, per il mio lavoro presso Sanitas è importante che tutti i reparti lavorino a stretto contatto e che le risorse siano utilizzate in modo ottimale. Solo così possiamo portare avanti la digitalizzazione e l’automazione dei processi end-to-end nell’elaborazione delle prestazioni e nell’assistenza ai clienti e rendere tali processi il più efficiente possibile. Come nel dragon boat, è necessario un buon tempismo. Mi piace quindi pensare ai collaboratori e alle collaboratrici di Sanitas come a una squadra di dragon boat: impegnati, altamente motivati e con idee innovative per raggiungere con successo l’obiettivo. La celebrazione della vittoria di Sanitas sarebbe sicuramente leggendaria.
CONSIGLIO DELL’ESPERTA
Cristina Sicorschi, telemedica presso Medgate:
«Sebbene le zanzare immigrate possano trasmettere malattie come la dengue, la malaria o il virus Zika, sono rare in Svizzera. Sono invece più comuni le reazioni infiammatorie causate dal grattare le punture. Se la gamba o il braccio si gonfia, si arrossa e diventa caldo al tatto, è necessario consultare un medico. Lo stesso vale se si soffre di sintomi influenzali a seguito di una puntura di zanzara o se dalla ferita fuoriesce del pus, se si formano vesciche o croste scure. Se si dovesse formare un’eruzione cutanea a forma di anello, potrebbe trattarsi di un morso di zecca.
Anche in questo caso è necessario rivolgersi immediatamente a un medico».
Cosa fare quando un fastidioso ronzio annuncia l’arrivo di una zanzara e guasta la tranquillità di una mite serata d’estate? Indossate abiti ampi e lunghi. Così le zanzare faranno fatica a pungervi. Anche gli spray antizanzare aiutano, soprattutto quelli a base di sostanze chimiche. Chi preferisce soluzioni naturali può utilizzare oli essenziali come la citronella, la lavanda o la menta piperita. Anche farsi una doccia aiuta a breve termine. Questo perché alle zanzare piace l’odore degli acidi carbossilici, come l’acido butirrico o quello isovalerico, presenti nel sudore. Una volta punti, i seguenti trucchi
portano sollievo: i cubetti di ghiaccio o l’aloe vera rallentano la reazione infiammatoria e alleviano il prurito e il gonfiore. Il calore ha un effetto simile: le termopenne ottenibili in farmacia riscaldano l’area della puntura. Il calore neutralizza la saliva della zanzara e blocca la produzione dell’istamina che è responsabile della reazione infiammatoria. Anche il succo di cipolla ha un leggero effetto antiallergico e antibatterico grazie agli aminoacidi contenenti zolfo.
Hollywood suda già da tempo sul Megaformer. L’allenamento ad alta intensità Lagree è (ancora) poco conosciuto, ma efficace, per un corpo forte e definito. Io l’ho provato.
Il Megaformer: dolori muscolari assicurati! Star come Jennifer Aniston e Meghan Markle sembrano essere entusiaste del macchinario per il metodo Lagree, che, rispetto al classico reformer pilates, è più robusto e offre una maggiore varietà di esercizi, livelli di resistenza e opzioni di personalizzazione. L’obiettivo di una sessione di allenamento sul Megaformer è rafforzare e modellare l’intero corpo con movimenti lenti e controllati, senza gravare sulle articolazioni. Come il pilates? No, non proprio. Il Lagree si concentra maggiormente sulla resistenza alla forza, con elementi cardio integrati che mirano a spingere i muscoli fino all’esaurimento. Davvero? Io, quarantenne, madre di due figli, con un lavoro a tempo pieno, voglio saperlo. Marko, direttore dello studio della catena «Booster» di Zurigo, mi conduce al Megaformer, il mio strumento di tortura per la sessione di allenamento concordata. Mi sento un po’ insicura, perché non sono proprio in forma. Il Megaformer è il fulcro del Lagree fitness, tutti gli esercizi si svolgono su di esso. È composto da diverse piattaforme che scorrono avanti e indietro su un binario. Posso regolare la resistenza delle superfici di scorrimento durante l’allenamento a seconda dell’esercizio. Il principio è facile da comprendere.
Per chi è adatto questo allenamento?
Mi sento a mio agio nella sala di allenamento: i macchinari sono abbastanza distanti tra loro da non farmi sentire disturbata dagli altri partecipanti. In ogni caso, il gruppo è piccolo, questo favorisce le correzioni individuali. Vedo persone simpatiche e (molto) in forma, per lo più donne. «Gli uomini pensano che non sia abbastanza faticoso. Ma se ci provano, sentono subito la fatica», mi assicura Marko più tardi ridendo. «Io stesso ero un calciatore professionista, in ottima forma e sono rimasto sorpreso dall’intensità del mio primo allenamento.» Qui, sportivi come i triatleti lavorano su gruppi muscolari che altrimenti vengono trascurati: fino a 600 muscoli vengono attivati contemporaneamente in ogni esercizio. Ma anche le donne incinte o persone pigre
L’allenamento combina forza, stabilità del tronco, equilibrio e flessibilità.
come me che vogliono fare qualcosa di buono per il proprio corpo. Ognuno con la propria intensità. La musica inizia, mi fa entrare nel flusso, ma non è così forte da farmi pensare di essere a uno spettacolo. Piacevole!
Inizia il divertimento
Già il primo esercizio, un affondo profondo con un piede sulla piattaforma mobile, che devo spingere lentamente avanti e indietro, porta i miei quadricipiti al limite. Mentre gli altri continuano, io interrompo l’esercizio dopo poche ripetizioni. Sono allo stremo delle forze. Ma solo per un attimo, perché l’allenatrice riduce i miei pesi. Si continua con esercizi per l’interno e l’esterno coscia, l’addome, i glutei e le braccia. I muscoli rimangono costantemente in tensione, come si percepisce dal bruciore intenso. A differenza della palestra, qui non si perde tempo a regolare i macchinari e a cambiarli. Ma il tempo vola anche senza pause. Di nuovo su un terreno solido, il mio corpo sembra gelatina. Spoiler: avrò dolori muscolari in ogni parte del corpo per una settimana, ma tornerò.
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La depressione ha molte facce: sanitas.com/ depressione
Motivare con delicatezza, senza insistere: accompagnare un partner o una partner con depressione richiede grande sensibilità. È così che le coppie superano insieme questo periodo difficile.
La depressione non va sottovalutata. Si tratta di una malattia grave che limita fortemente la qualità della vita di chi ne è affetto. In quanto le persone depresse si sentono spesso afflitte, deboli, stanche e svogliate, non riescono ad alzarsi dal letto al mattino o partecipano sempre meno alla vita familiare. Ciò va a scapito della gioia di vivere, sia delle persone colpite che di quelle che le circondano. Secondo uno studio condotto dall’istituto di ricerca Sotomo nel 2024, più di due milioni di persone in Svizzera hanno già assistito un familiare affetto da una malattia mentale. Si tratta di un compito impegna-
tivo, in quanto i familiari devono cercare di non prendere sul personale la malattia, anche se il partner o la partner si isola a causa della depressione. «Bisogna accettare che la persona non sta bene e che questo è lecito», afferma la prof. dott.ssa Katja Cattapan, specialista in psichiatria presso il Sanatorium Kilchberg.
Pianificare insieme
È del tutto umano raggiungere i propri limiti in una relazione con una persona depressa. E anche il riflesso di voler buttare letteralmente giù dal letto le persone colpite durante il tipico crollo mattutino, per motivarle ad affrontare la giornata e spronarle a svolgere i loro compiti. «Le intenzioni possono essere buone, ma tutt’altro che efficaci», spiega la psichiatra, in quanto aggravano solo la situazione. Le persone affette da depressione si chiudono ancora di più e si ritirano se si sentono incomprese. Esortazioni come «Riprenditi!» o «Guarda il lato positivo!» sono raramente ben accette e possono avere l’effetto opposto.
Cosa fare, dunque? Katja Cattapan consiglia una routine quotidiana fissa, che può consistere in attività comuni come cucinare, mangiare, pulire e fare una passeggiata insieme. «È meglio pianificare queste attività insieme la sera prima, perché alcune persone depresse sono un po’ più rilassate rispetto al mattino», afferma la primaria. Inoltre, il loro umore migliora inequivocabilmente quando riescono a mettersi in moto durante la giornata e non si sentono più così inutili. Questo potrebbe anche essere un buon momento per chiedere all’altra persona cosa le fa bene e di che tipo di supporto ha bisogno.
Conoscere i propri limiti
Valutare continuamente come sostenere le persone care quando sono depresse può essere estenuante. E suscitare sentimenti negativi come frustrazione, sovraccarico o addirittura rifiuto. Secondo Cattapan è quindi essenziale prendersi cura di sé. Ad esempio, soddisfacendo in altri modi i bisogni che il partner o la partner non può soddisfare, ad esempio intraprendendo cose e circondandosi di persone al di fuori della relazione che fanno stare bene o non trascurando gli hobby. Inoltre, Katja Cattapan consiglia di non prendersi tutto il peso sulle proprie spalle. «Una severa depressione necessita di una cura professionale.»
Se la persona che soffre di depressione è d’accordo, è possibile coinvolgere conoscenti nella routine quotidiana: ad esempio, chiedere a un amico o un’amica di fare una passeggiata con lui o lei, raccomanda la primaria. E, una cosa molto importante, «Accompagnare la persona depressa pazientemente è certamente utile. Ma i familiari non sono responsabili della guarigione dei loro cari».
La prof. dott.ssa Katja Cattapan è specialista in psichiatria e psicoterapia e direttrice medica designata del Sanatorium Kilchberg.
«In Svizzera, quasi una persona su cinque è colpita da una depressione almeno una volta nella vita. Solitamente questa fase dura da poche settimane a mesi. In alcune persone questi episodi si ripetono, talvolta alternati a fasi maniacali con eccessiva voglia di fare. È importante rendersi conto che non si tratta di un lieve calo d’umore o di una normale tristezza dopo un evento difficile, ma di una malattia mentale. Sono molto comuni sintomi come il vuoto interiore, l’umore depresso, la mancanza di interesse e la disperazione, la mancanza di energia e persino la sensazione di esaurimento, la difficoltà di concentrazione, la perdita di appetito, i disturbi del sonno e la scarsa autostima. Piuttosto atipici sono l’ansia, l’aumento dell’appetito, l’irrequietezza e l’irritabilità, fino all’aggressività, che si manifesta più frequentemente negli uomini. Un problema importante nella depressione sono le tendenze suicide. I segnali di allarme sono cambiamenti improvvisi nei modelli comportamentali, ad esempio quando una persona precedentemente angosciata appare rilassata. Oppure inizia a regalare oggetti personali e a scrivere un testamento. Se si ha una brutta sensazione, è necessario contattare una medica o uno psichiatra d’urgenza».
A volte il peso psichico diventa troppo grande per affrontarlo da soli. Qui trovate supporto: sanitas.com/ salutementale
Testo Irène Schäppi
Una valutazione medica supplementare può aiutare i pazienti a prendere le giuste decisioni per la loro salute.
Ogni paziente ha il diritto di ottenere una seconda valutazione da parte di un altro medico.
Andreas ricorda ancora molto bene la sua ultima sfida di breakdance. «Avevo appena eseguito con successo il mio primo airflare (una rotazione di 360 gradi attorno al proprio asse corporeo, n. d. r.) e volevo proseguire con il passo di danza successivo, ma all’improvviso non sono riuscito più a muovermi», racconta l’ex elettricista quel momento doloroso. La causa: una rotula dislocata e uno strappo del legamento laterale. Un’operazione era inevitabile. «Ma invece di poter tornare alla mia vita quotidiana dopo la fase di guarigione, ho continuato a soffrire di dolori costanti al ginocchio destro», così Andreas descrive l’inizio del suo calvario. Nonostante ulteriori interventi chirurgici e numerose consultazioni con il suo chirurgo del ginocchio, il dolore peggiorava di anno in anno. «Anche se all’epoca avevo solo 23 anni, riuscivo a malapena a camminare; un ritorno alla breakdance era inimmaginabile», racconta il bielese. Ha persino dovuto interrompere anticipatamente il suo apprendistato come elettricista per motivi di salute. Poiché l’ortopedico curante, nonostante le radiografie e le ripetute tomografie computerizzate, non riusciva a trovare la causa dei forti dolori, ha indirizzato il paziente a un altro medico.
Un incubo a lieto fine
Nemmeno il nuovo specialista riusciva a trovare la causa. «Mi sembrava di essere in un film dell’orrore», dice Andreas. Dopo aver esaminato le cartelle cliniche, l’ortopedico è giunto alla conclusione che la sostituzione dell’articolazione del ginocchio era l’unica soluzione per una vita senza dolore. «Ero sotto shock», racconta l’ormai 27enne. A questo punto, chiedere un secondo parere sembrava essere la scelta più logica. «Un secondo parere è quasi sempre utile, soprattutto in caso di malattie multiple o prima o dopo interventi seri», afferma Sanja Ljubisavljevic. La responsabile del team Consulenza prestazioni e in materia di salute Sanitas aggiunge: «Per ottenere il massimo dal secondo parere, consigliamo ai nostri assicurati di contat-
Più l’anamnesi è solida, più è probabile che si possano evitare interventi non necessari.
«Per ottenere il massimo dal se-
condo parere, consigliamo ai nostri assicurati e alla nostre assicurate di contattarci in anticipo e di discutere con noi sul da farsi.»
tarci in anticipo e di discutere con noi il da farsi. In questo modo possiamo offrire il miglior supporto possibile, ad esempio nella scelta delle cliniche più adatte.» Andreas, dopo aver parlato con la Consulenza in materia di salute Sanitas, è stato indirizzato a una nuova clinica dal suo medico di famiglia. «Lì, la specialista mi ha aiutato a gestire il dolore con forme di terapia alternative, tra cui valutazioni psicosomatiche ed elettroterapia. E tutto questo con la mia vecchia articolazione del ginocchio.» Chi si preoccupa dei costi a questo punto può stare tranquillo: i secondi pareri medici sono una prestazione dell’assicurazione base e sono quindi garantiti a tutte le persone assicurate. È sufficiente osservare le specifiche del proprio modello assicurativo.
Con le nostre assicurazioni complementari ospedaliere private e semiprivate, potete ottenere più rapidamente un appuntamento con uno o una specialista e ricevere assistenza per la richiesta di un secondo parere: sanitas.com/ accedere
L’aumento dei costi della salute fa lievitare da anni i premi dell’assicurazione base. I motivi sono vari.
L’aumento dei costi della salute si osserva da anni in tutti i Paesi OCSE. Ciò è dovuto in parte ai progressi della medicina, alla maggiore consapevolezza della salute e all’invecchiamento della società. Inoltre, un numero sempre maggiore di costi viene coperto dall’assicurazione base. Tra questi, ad esempio, le cosiddette iniezioni per la perdita di peso che le casse malati pagano per l’obesità dal marzo 2024 e che sono diventate rapidamente un fattore di costo elevato. Inoltre, dal luglio 2022 anche la psicoterapia è coperta dall’assicurazione base, per cui anche in questo caso i costi hanno un impatto significativo.
COLOFONE
Focus sul contenimento dei costi
L’aumento dei costi della salute è una preoccupazione non solo per gli assicuratori ma anche per i politici. Attualmente l’attenzione è rivolta alle misure di contenimento che il Consiglio federale ha elaborato sulla base di una relazione di esperti. Ma finora non è stata trovata una ricetta per contrastare l’aumento della spesa sanitaria. Con un controllo affidabile delle fatture, un’assistenza efficace per gli assicurati affetti da malattie croniche o molto gravi e offerte digitali, Sanitas contribuisce a un sistema sanitario di qualità, innovativo e sostenibile dal punto di vista economico.
Editrice Sanitas Management SA, Jägergasse 3, 8021 Zurigo, sanitas.com | Contatto redaktion@sanitas.com | Responsabilità generale Claudia Sebald | Redazione Irène Maria Schäppi (caporedattrice), Jessica Braun, Helwi Braunmiller, Julie Freudiger, Nicole Krättli, Katharina Rilling, Andrea Söldi| Traduzioni Servizio traduzioni Sanitas | Art Direction Linkgroup AG | Litografia Detail AG | Stampa Stämpfli AG | Crediti fotografici Tutte le immagini senza indicazione sono di proprietà di Sanitas oppure sono dietro licenza Sanitas, copertina: Sebastian Doerk, p. 4 Ekspansio/E+ via Getty Images, p. 8/9 Sebastian Doerk, p. 10/11/12 Colin Frei, p. 18/20 Andreas Zimmermann, p. 22 Karin Heer, p. 23 Ezume Images via Adobe Stock, p. 24/25 Sebastian Doerk, p. 26 Antoine Rouleau/Moment via Getty Images, p. 28 goodluz via Adobe Stock, p. 12/23/27 Porträts Illustration grafilu, p. 2/13/30 Joël Roth | Tiratura circa 550 000; 15° anno; la rivista viene stampata su carta ecologica FSC©: SGSCHCOC-002716 | Pubblicazione 4 x l’anno in I, D, F | Il prossimo numero uscirà a novembre 2025.
Sani ha notato che Elina strizza sempre gli occhi quando legge.
L’oculista controlla se Elina ha problemi di vista. Riesci a trovare le due cose che aiutano Elina a vedere di nuovo con chiarezza?
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