oggi samaritani 4/24

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Alluvioni e le loro conseguenze SAMARITANI

6 L’APPROFONDIMENTO

Il ruolo dei samaritani nell’aiuto in caso di catastrofe

12 BUONO A SAPERSI

Conoscere il diabete, malattia diventata molto attuale

22 SEZIONI

Intervista a Gina La Mantia, presidente dei Samaritani Blenio

La rivista di Samaritani Svizzera

5 dicembre 2024 - Giornata del volontariato

L e S a m a r i t a n e e i S a m a r i t a n i p r e s t a n o o g n i a n n o q u a s i u n m i l i o n e

d i o r e d i s e r v i z i o m e d i c o - s a n i t a r i o , d i a t t i v i t à d a m o n i t o r i d i c o r s i e

d i f o r m a z i o n e c o n t i n u a . G r a z i e a q u e s t o i m p e g n o i n s t a n c a b i l e

s o n o i n g r a d o d i i n t e r v e n i r e p r o n t a m e n t e i n c a s o d i e m e r g e n z a e

d i a i u t a r e d o v e è n e c e s s a r i o .

S i a m o o r g o g l i o s i d e l l e n o s t r e s e z i o n i s a m a r i t a n e c h e s v o l g o n o

n u m e r o s e a t t i v i t à c o n p a s s i o n e e r i n g r a z i a m o t u t t e l e

S a m a r i t a n e e i S a m a r i t a n i p e r i l l o r o i m p e g n o v o l o n t a r i o c h e

s a l v a v i t e .

Aiuto nel momento del bisogno

Care samaritane, cari samaritani,

chiunque legga l’articolo sul lavoro prestato dai samaritani ticinesi durante e subito dopo le alluvioni di quest’estate in Mesolcina e Vallemaggia, sentirà un brivido lungo la schiena. Sembra un thriller. Invece è la realtà.

E le notizie di gravi disastri dovuti a maltempo, alluvioni, frane e colate detritiche sembravano non cessare. Un evento tragico dopo l’altro. In molti casi, assieme al pronto intervento dei pompieri e della Protezione civile, anche i samaritani sono subito accorsi a prestare il loro aiuto. In alcune località, l’intervento è nato dall’iniziativa spontanea dei samaritani stessi. Potete leggere tutto ciò che i soccorritori hanno vissuto e fatto in questi tragici eventi da pag. 6 in poi di questo numero della rivista.

Anche Henry Dunant sperimentò sofferenze e privazioni indicibili a Solferino. Questa esperienza lo ispirò a fondare la Croce Rossa Internazionale. Con il suo incredibile entusiasmo e la sua incontenibile forza di persuasione, nel giro di un solo anno riuscì a portare al tavolo di discussione 12 Stati per firmare la prima Convenzione di Ginevra. Negli ultimi anni della sua vita si ritirò a Heiden dove, per motivi di salute e per ben 17 anni, non lasciò

il suo appartamento nell’ex ospedale distrettuale. Al pianterreno di questo edificio storico è stato ricavato e inaugurato il nuovo Museo Henry Dunant, ora con una mostra curata da Kaba Rössler e Nadine Schneider. Questo piccolo ma bellissimo gioiello vale sicuramente un viaggio in Appenzello. Trovate un articolo su questa mostra a pag. 12.

Oltre all’articolo sul diabete - una malattia oggi assai diffusa - nella rubrica «Buono a sapersi» (pag. 20), e al ritratto della politica e samaritana ticinese Gina La Mantia (pag. 22) nonché alle attuali offerte del nostro programma di formazione (da pag. 30) e a un’intervista a Ruth Aregger sulla Strategia 2029 (pag. 19), questo numero contiene anche vari resoconti delle attività e degli esercizi di diverse sezioni in tutta la Svizzera. E ciò, sia in occasione della Giornata mondiale del Primo Soccorso (da pag. 16) che in occasione di anniversari e altre ricorrenze (da pag. 24).

Vi auguro un’interessante e variata lettura!

INGRID OEHEN

Presidente centrale Samaritani Svizzera

6 IL RUOLO DEI SAMARITANI NELL’AIUTO IN CASO

DI CATASTROFE

Le sezioni di Cavergno e della Lavizzara sono intervenute attivamente sul territorio

Distruzione e disperazione durante una festa di paese 11

L’aiuto della Croce Rossa

Svizzera (CRS) 12

Nuova riapertura del Museo

Henry Dunant a Heiden 15

Marc Godat, rappresentante della CRS nel Comitato centrale di Samaritani Svizzera

Giornata mondiale del Primo soccorso

19 STRATEGIA 2029

I samaritani svizzeri al passo coi tempi

20 BUONO A SAPERSI

Diabete: come tenere sotto controllo l’equilibrio glicemico

Anche un lungo tratto dell’autostrada A13 in Mesolcina è stato gravemente danneggiato e interrotto al traffico dall’erosione causata dal maltempo.

IMPRESSUM

«oggi samariani» 4/2024

Data di pubblicazione: 20 novembre 2024

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Samaritani Svizzera

Martin-Disteli-Strasse 27

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Svizzera tedesca: Anita Simeon (asi)

Svizzera francese: Chantal Lienert (cli)

Ticino e Moesano: Mara Zanetti Maestrani (m.z)

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Gina La Mantia, da politica e infermiera a presidente della sezione samaritana di Blenio

Corso di approfondimento sulla gestione delle crisi e dei conflitti

Notzie e articoli dalla Romandia e dalla Svizzera tedesca

Ecco la nuova App, vediamo come funziona

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Copertina e Indice: Keystone Editorial: Linda Pollari

ALLUVIONI DEVASTANTI IN TICINO, L’AIUTO DEI SAMARITANI

Mesolcina e Maggia: sono due valli stravolte e ferite, quelle che si sono risvegliate rispettivamente il 22 giugno e il 30 giugno scorsi dopo violentissimi nubifragi che hanno coinvolto e sconvolto le valli che s’imboccano da Castione (TI) e da Ponte Brolla. Valli rimaste per lungo tempo completamente isolate. In queste prime ore di sgomento, tra gli enti di soccorso intervenuti ci sono anche i samaritani.

TESTO: Mara Zanetti Maestrani FOTO: Keystone, F.Dadò, A.Donati, S. Blumenthal

abitanti. «Alla sera di quel giorno», ricorda non senza emozione, «noi samaritani siamo stati gli ultimi ad essere stati sfollati con l’elicottero, essendo la strada ostruita dalle frane.» L’allarme Angela l’ha ricevuto dall’amico vicecomandante dei pompieri che, subito di mattina, le ha detto che occorreva scendere a Cevio per chiamare la Rega per un’urgenza su al Pian di Peccia. Le comunicazioni telefoniche così come la corrente elettrica e l’erogazione di acqua potabile erano interrotte. L’unico punto di ricezione telefonica era proprio in prossimità del ponte Visletto distrutto, a Cevio.

Grande collaborazione

In seguito Angela torna in Alta Valle, dove – sempre con delle colleghe – si sincera che gli abitanti e i villeggianti stiano bene; assieme verificano anche chi necessita di essere evacuato per primo. Al Pian di Peccia (Lavizzara), per un torneo di calcio e la relativa festa serale, erano bloccati in un capannone più di 300 persone. «Qui ho trascorso la maggior parte della giornata», ci racconta, «non è facile metabolizzare quello che ho visto. Lo scenario era da brividi. Nei vari villaggi il nostro compito era quello di verificare se le persone avessero cibo, acqua, medicamenti a sufficienza. Abbiamo trovato quattro persone che avevano bisogno con urgenza di medicine. Sarebbero state tra le prime a essere evacuate.»

Solidarietà e punto di riferimento per la popolazione

In Valle Maggia i samaritani sono stati toccati in prima persona dagli eventi, in particolare quelli delle sezioni di Cavergno e della Lavizzara. Tra questi c’è Angela Donati di Broglio (monitrice della sezione di Lavizzara) e le sue colleghe Mara Donati (presidente della sezione) e Paola Foresti che –proprio nelle prime ore di emergenza – hanno avuto un ruolo importante. Quando si è capito che «qualcosa di catastrofico» era successo nella notte, Angela non ha perso tempo e con le colleghe e colleghi ha iniziato letteralmente a bussare di porta in porta, per sincerarsi dello stato di salute degli

I samaritani sono diventati un punto di riferimento per la popolazione colpita dal nubifragio, mentre altre persone sono state invitate ad attivarsi: un ristorante, ad esempio, ha cucinato cibo caldo per tutti, mentre un abitante ha messo a disposizione la sua sorgente d’acqua potabile. Anche nei giorni seguenti il disastro, i samaritani sono rimasti a disposizione per assistere la popolazione, ad esempio cucinando pasti caldi. Hanno inoltre ordinato un nuovo apparecchio DAE essendo quello precedente stato spazzato via dalla veemenza delle acque. È stato ritrovato giorni dopo nel lago di Locarno…

Sensibilità ed empatia

Nei giorni dei disastri, sia in Mesolcina che in Maggia i samaritani hanno dimostrato sensibilità e grande empatia. «Parlando con gli abitanti», ci racconta Angela, «ho notato che alcuni di loro erano molto scossi, necessitavano di aiuto psicologico e ho mobilitato per loro il Care Team. A volte le

Il ponte ormai famoso di Visletto, vicino a Cevio, distrutto dalle acque del fiume Maggia. (Keystone)

parole sono molto d’aiuto; per fortuna [come pure in Mesolcina, ndr] non abbiamo dovuto fare rianimazioni o altri interventi, ma riattivare la forza curativa del contatto personale e della parola è stato fondamentale.» Ecco un ruolo molto importante svolto dai samaritani nelle due vallate.

Intanto più giù a Cavergno…

«Sin dalle prime ore di quella domenica sento gli elicotteri sorvolare casa mia. È la Rega e si dirigono in Valle Bavona. La cosa mi ‹suona › strana…

Non capisco… Poco dopo noto che non c’è né luce, né acqua… Il telefono non funziona. Sono inquieto.» Allora Oscar Dadò, monitore samaritano della sezione di Cavergno, scende in strada e i vicini gli riferiscono notizie frammentarie su quanto successo nella notte: il ponte a Visletto spazzato via, le frane in Val Bavona, a Fontana, e in Val Lavizzara. Con apprensione, fa il giro del paese sincerandosi che i parenti stiano bene e subito dopo, con due colleghe samaritane, scende a Cevio presso il Corpo pompieri. Lì, senza tregua, si mettono a disposizione della popolazione.

Supporto a 60 sfollati

Grazie al materiale sanitario reperito nella loro sede, prestano assistenza – medicando e supportando – alla sessantina di persone sfollate che erano ospitate nella caserma dei pompieri in attesa di essere trasferite alle Scuole medie, dove trascorreranno la notte. Grazie alla collaborazione con un ristorante del posto che disponeva di gas, hanno poi organizzato un pranzo per tutte queste persone. «Quello che mi ha scosso parecchio», ci confessa Oscar, «è il fatto che non avendo comunicazione telefonica, chi era fuori valle sapeva più di noi su quello che era successo e dove.» Il grosso impegno degli enti di soccorso (Protezione civile; Polizia ed Esercito) è stato concentrato sul ripristino di strade e canali di comunicazione, nonché dell’erogazione dell’acqua potabile.

Verso le 16 di domenica è stato possibile aprire un ponte pedonale ed evacuare persone e turisti; nel frattempo era giunto sul posto anche l’equipaggio dell’ambulanza SALVA di Locarno, mentre un veicolo dei pompieri era stato adibito ad ambulanza per i primi soccorsi. Intanto gli elicotteri, militari e civili, continuavano a evacuare persone…

Villaggi della Valle Maggia completamente devastati. (F. Dadò)
Mesolcina, scenari desolanti e tanto lavoro da fare…
L’alluvione ha colpito anche la sede dei samaritani di Lavizzara.

Al risveglio dopo una notte di fulmini e tuoni, gli abitanti hanno trovato tanta distruzione, fonte di

Alla ricerca di informazioni

Oscar racconta come una delle cose più sconcertanti era la ricerca di informazioni: persone, tra cui turisti, che chiedevano di un parente o come potersi spostare o tornare a casa. D’altro canto, sottolinea l’ottima collaborazione con la Centrale d’urgenza 144, e il fatto di disporre di un samaritano durante la notte e due durante il giorno. «Così lunedì e martedì abbiamo iniziato a fare un giro al domicilio dei pazienti che ci venivano segnalati dal 144; ci sinceravamo del loro stato di salute.» Appena è stata ristabilita la comunicazione telefonica, anche Oscar e Angela hanno finalmente potuto sentirsi e comunicarsi i loro vissuti e le loro necessità, scaricando emozioni e tensioni.

Un’esperienza importante

Infine, ci dice il nostro interlocutore, «mercoledì lo Stato maggiore ha assunto il comando di tutte le operazioni e i miei colleghi samaritani e io siamo tornati al nostro lavoro abituale. Quei giorni del nubifragio», conclude, «sono stati per me un’esperienza personale e samaritana molto intensa e profonda che mi ha fatto capire quanto sia importante la collaborazione tra enti e persone, ma

soprattutto l’aiuto reciproco, in caso di grandi eventi. Un sentito ringraziamento a tutti!»

E in Valle Mesolcina

Una settimana prima, il 21 giugno, il maltempo ha colpito duramente anche la Valle Mesolcina (GR) in particolare l’abitato di Sorte. Due sono state purtroppo le persone ritrovate morte, mentre una donna è stata trovata il giorno dopo miracolosamente in vita. A tutt’oggi, come in Valle Maggia, si conta ancora un disperso… La furia degli elementi, quella notte, ha portato via addirittura un pezzo della A13, ha interrotto altre strade e comunicazioni, distrutto case e pascoli specialmente a Sorte. Lo scenario, ancora settimane dopo, è desolante… In valle è molto attiva la sezione Alta Mesolcina, presieduta da Samantha Blumenthal, che ci racconta come un paio di samaritane, su invito del Comune di Lostallo, hanno partecipato attivamente alla giornata di volontariato organizzata per aiutare e sostenere gli abitanti colpiti, in particolare nella pulizia del paese dai detriti (sgombero di strade, cantine e prati). Un lavoro duro che ha profondamente toccato tutta la comunità e le samaritane intervenute.

dolore. (F. Dadò)

Festa al lago, poi l’urgenza

I partecipanti al tradizionale evento di Sierre «Weekend au bord de l’eau» hanno vissuto l’acqua in modo meno… spensierato e tranquillo del previsto. Lo stesso vale per i membri della sezione samaritani di Sierre e regione.

TESTO: Chantal Lienert | m.z. FOTO: Sezione Sierre e regione

Sabato 29 giugno scorso, sei samaritani stavano lavorando attorno alla roulotte che ospitava la postazione del servizio sanitario allestito sulle rive del Lac de Géronde a Sierre (VS) per il festival «Weekend au bord de l’eau» quando, verso le 17.30, hanno ricevuto un primo ordine di evacuazione. Solo attorno alle 20.00, il festival è stato riaperto e i soccorritori sono tornati in servizio nella loro postazione.

Samaritani soli sul posto

Verso l’una di notte, quando il tempo è peggiorato e l’acqua ha rapidamente cominciato a salire, è stato emesso un secondo ordine di evacuazione. Ingrossato dai nubifragi nell’Alto Vallese, il Rodano – che aggira la città a sud – si è infatti riversato nella regione, con un rumore infernale; il ponte che collega Sierre a Chippis è stato chiuso. Alla popolazione non erano giunti allarmi; gli abitanti delle case vicine – svegliati nel sonno dal frastuono – chiedevano aiuto dai loro balconi. Senza esitare, i samaritani – che si trovavano da soli sul posto – sono intervenuti in loro aiuto. In particolare, hanno aiutato a evacuare i bambini le cui camere al pianterreno erano le più esposte al pericolo di inon -

La sede dei samaritani a Sierre è stata danneggiata da acqua e detriti.

dazione. Attorno alle 3 del mattino, le autorità hanno poi emesso un terzo ordine di evacuazione di tutta la zona di Sous-Géronde e Chippis. Per tutta la notte i soccorritori hanno assistito i pompieri e una squadra specializzata di subacquei giunta da Ginevra con apposite attrezzature, oltre a un elicottero di Air Glaciers. I samaritani, in particolare, hanno prestato i primi soccorsi alle persone ferite e a due vigili del fuoco e si sono occupati della registrazione degli oltre 100 evacuati Le operazioni di soccorso si sono protratte per molte ore e solo il giorno dopo, domenica a mattinata inoltrata, i samaritani hanno potuto far ritorno alle loro case, ma senza i loro veicoli, anch’essi purtroppo distrutti dalla forza delle acque.

Ingenti danni materiali

Fortunatamente a Sierre non ci sono state vittime umane. Tuttavia, i danni materiali sono ingenti e i lavori di sgombero e messa in sicurezza dei siti colpiti sono proseguiti nei giorni successivi al nubifragio. I locali della sezione di Sierre e regione a Sous-Géronde erano inutilizzabili e molte attrezzature sono andate perse. Anche il rimorchio, la roulotte e il minibus sono stati danneggiati, ma grazie agli sforzi dei membri della sezione, che hanno fatto il possibile per salvare il salvabile, e grazie alla solidarietà locale, i samaritani hanno potuto riequipaggiarsi e continuare a fornire i servizi medico-sanitari per i quali si erano annunciati, oltre che a svolgere i corsi già programmati. Anche la solidarietà samaritana ha dato i suoi frutti: l’appello alle donazioni lanciato dalle associazioni cantonali ha raccolto diverse migliaia di franchi.

La presidente della sezione è estremamente grata ai samaritani presenti sul posto che hanno saputo reagire senza esitazione e, secondo la loro vocazione, sono prontamente intervenuti in soccorso. Desidera inoltre esprimere un sincero ringraziamento a tutti coloro che, in un modo o nell’altro, hanno aiutato la sezione a proseguire le sue attività, sia in natura che finanziariamente. D’altra parte, la presidente evidenzia invece che la collaborazione a livello dell’Organizzazione cantonale vallesana dei soccorsi (OCVS) ha lasciato un po’ a desiderare; si è quindi posta il compito di chiarire la questione del ruolo dei samaritani nel sistema di soccorso in caso di catastrofe.

«Il potenziale potrebbe esser sfruttato meglio»

Il piano di attuazione «Ricerca, salvataggio e aiuto in caso di catastrofe» della Croce Rossa Svizzera (CRS) mira a regolamentare il volontariato a livello nazionale in caso di catastrofe. Sabine Ryser ci spiega in cosa potrebbe consistere e quale sarebbe il compito delle samaritane e dei samaritani.

INTERVISTA: Anita Simeon Lutz

In caso di catastrofe naturale, i primi a essere mobilitati sono i pompieri e la protezione civile. Quando entrano in azione i samaritani?

La condotta di interventi del genere spetta allo Stato maggiore di crisi competente a livello regionale o locale. In caso di una catastrofe in tutta la Svizzera, interviene la gestione di crisi della Confederazione. La mobilitazione dei samaritani non è regolamentata a livello nazionale. Il piano di attuazione «Ricerca, salvataggio e aiuto in caso di catastrofe», lanciato nel 2021 dal settore di competenza in collaborazione con tutte le Organizzazioni di salvataggio della CRS, ormai in fase di attuazione, mira tra l’altro a regolamentare questo punto.

Quali sono i compiti delle samaritane e dei samaritani in caso di catastrofe naturale?

Il compito più importante che potrebbero assumere è l’assistenza ai civili e le prime cure mediche. In caso di sinistri, le forze d’intervento sono felici di ricevere un sostegno coordinato e ben formato da parte di non professionisti, come i samaritani. Questi ultimi potrebbero, ad esempio, riunirsi presso il punto d’incontro d’urgenza per allestire e preparare gli alloggi d’emergenza. In caso di catastrofe, è inoltre molto importante coordinare coloro che aiutano, affinché apportino realmente un valore aggiunto. Ad esempio, un conducente di escavatrici della Valle del Reno sangallese vede le immagini delle colate detritiche a Brienz e pensa tra sé e sé: «Hanno sicuramente bisogno di escavatrici – ci vado». Ma è necessario anche poterlo impiegare sul posto, altrimenti sarà solo d’intralcio sul luogo dell’evento. Questo richiede la presenza di qualcuno che coordini interventi del genere. I samaritani potrebbero essere d’aiuto anche in questo senso. Il nostro potenziale potrebbe essere sfruttato meglio. A tal fine, le competenze dei samaritani devono essere conosciute in modo più approfondito e integrate nelle varie Organizzazioni di crisi.

C’è una prontezza d’allarme preventiva?

In linea di massima, i membri delle Organizzazioni di salvataggio della CRS sono ben formati e preparati proprio per questo tipo di situazioni.

Sabine Ryser è capo dipartimento Ricerca, salvataggio e aiuto in caso di catastrofe della Croce Rossa Svizzera (CRS).

Un intervento di crisi di questa portata può anche lasciare delle impressioni profonde e psicologicamente traumatiche. Esiste un Care Team che aiuta a elaborare gli avvenimenti?

Nell’ambito del piano di attuazione «Ricerca, salvataggio e aiuto in caso di catastrofe», è stato costituito un Care Team, pronto a entrare in servizio dal 2025. L’obiettivo è che tutti i membri, dopo interventi stressanti, beneficino di un’offerta di prima assistenza rapida e competente e vengano indirizzati a personale specializzato in psicologia, se necessario. Anche le samaritane e i samaritani rientrano nel Care Team della CRS.

In caso di sinistri, la Croce Rossa Svizzera sostiene le persone colpite anche finanziariamente. Come si può richiedere un aiuto del genere?

Da un lato c’è l’aiuto immediato che deve intervenire rapidamente, perché le persone colpite spesso lasciano le loro case solo con lo stretto necessario. L’aiuto immediato è un importo forfettario concordato con altre Organizzazioni umanitarie e assegnato secondo un catalogo di criteri fissi, per poter acquistare soprattutto gli articoli di uso quotidiano mancanti. Inoltre, in caso d’emergenza, possiamo predisporre anche un’assunzione dei costi residui, ma solo se nessuna assicurazione o nessun’altra istituzione si fa carico dei danni.

Grazie per l’intervista.

Henry is back!

Così si legge al Museo Henry Dunant di Heiden; dopo la sua radicale ristrutturazione, all’inizio di agosto è stata inaugurata una mostra contemporanea sul fondatore della Croce Rossa Internazionale.

TESTO: Anita Simeon Lutz | m.z

FOTO: Peter Koehl, 2024 © Museum Henry Dunant

Prima che mi critichiate per aver usato inutili anglicismi nel titolo, vorrei informarvi che Henri Dunant (1828-1910), nato a Ginevra, ha preferito l’ortografia inglese del suo nome – Henry – per la maggior parte della sua vita. All’epoca, infatti, non era un cambiamento insolito e anzi, era probabilmente considerato alla moda, chic insomma.

La carriera di Dunant non ebbe solo alti, ma anche notevoli bassi: fu in effetti in parte responsabile del fallimento di una banca ginevrina a seguito di investimenti infruttuosi, se non addirittura disastrosi, in vari progetti coloniali in Nord Africa. Dunant fu accusato di bancarotta fraudolenta e, di conseguenza, divenne «persona non grata» nella sua ciM -

Testimoni contemporanei raccontano la loro visione di Henry Dunant come uomo (sopra).

L’edificio del 19º secolo sottostà alla protezione dei Monumenti storici (a destra).

Ogni camera ha un oggetto d’arte al centro. I portici ricordano il tempo di Dunant in Algeria (sotto).

tà natale. Inizialmente fuggì a Parigi. In seguito, si stabilì a lungo in Germania a Stoccarda, dove fece amicizia con lo studente Rudolf Müller, che più tardi pubblicò la «Storia dell’origine della Croce Rossa e della Convenzione di Ginevra».

Tutti gli aspetti di Dunant

Il rinnovato museo, concepito in base a un’idea di Kaba Rössler e Nadine Schneider e progettato dall’Atelier Andrea Gassner, presenta un’analisi differenziata, profonda e basata sui fatti dell’uomo e della figura di Henry Dunant. La mostra non intende assolutamente mettere in discussione i suoi meriti a favore di un mondo migliore, ma desidera mostrare le varie sfaccettature di una storia di vita, la sua, assai complessa. I suoi meriti nella fondazione della Croce Rossa Internazionale sono indiscussi. Egli fu infatti un abilissimo mediatore: seppe coinvolgere e riunire celermente ben dodici Paesi per firmare la prima Convenzione di Ginevra. Un’impresa che, oggi, sembra impossibile, nonostante la digitalizzazione avanzata e la presunta lungimiranza della nostra società moderna.

Per gli organizzatori della mostra, il riferimento al presente è un aspetto molto importante. Nella nuova ala espositiva, un progetto cinematografico molto particolare è focalizzato sul presente: viene infatti presentato un ciclo di cortometraggi di diversi generi, realizzati appositamente per il Museo Henry Dunant da registi provenienti da diverse regioni del mondo. Ispirati ai principi e ai valori di Henry Dunant, i brevi filmati mettono in evidenza questioni attuali. Ad esempio, nel film «Arance Amare», il regista Davide Tisato affronta il tema della schiavitù moderna negli aranceti della Calabria. Si prevede che nei prossimi anni questo ciclo di film crescerà costantemente fino a raggiungere un tempo di riproduzione di 24 ore. A partire dal maggio 2025, l’ala museale attuale sarà accessibile 24 ore su 24. In questo senso, il Museo Henry Dunant è stato il primo museo in Europa a sviluppare una zona 24h/7giorni con self-check-in.

Più attuale che mai

Quando Henry Dunant, nel 1892, arrivò a Heiden, il mondo lo aveva praticamente dimenticato. Per 18 anni si nascose come pensionato in due stanze al secondo piano dell’ospedale distrettuale. E, per ben 17 anni, non uscì mai dalle sue quattro mura; nemmeno quando, nel 1901 e grazie anche al citato amico Rudolf Müller, ricevette il primo Premio Nobel per la Pace della storia, insieme al pacifista francese Frédéric Passy (1822-1912). Heiden, o meglio il centinaio di metri quadrati dell’edificio che oggi ospita il museo al piano terra, divenne la sua ultima dimora.

Nell’ala contemporanea, il cosmo umanitario dei valori di Henry Dunant è legato al qui e ora. In un ciclo cinematografico sono proiettati filmati che mostrano la miseria e i controsensi del nostro tempo (a sinistra).

Ad esempio, con il film «Arance Amare» che mostra la schiavitù moderna negli aranceti della Calabria (sotto).

Oggi la sua eredità, ossia l’accordo sui valori umanitari fondamentali della nostra società, è più che mai in pericolo. In Europa, i conflitti armati sono di nuovo all’ordine del giorno e il diritto internazionale viene bellamente calpestato.

È quindi il momento più opportuno per ricordare le conquiste umanitarie del XIX secolo. I visitatori del Museo Henry Dunant sono invitati a riflettere sui concetti di guerra, pace, solidarietà e umanità.

La mostra è aperta tutti i giorni dalle 11.00 alle 16.00. Le visite guidate sono possibili in qualsiasi momento.

MUSEUM HENRY DUNANT

ASYLSTRASSE 21, CH-9410 HEIDEN dunant-museum.ch info@dunant-museum.ch +41 71 891 44 04

«L’emergenza è enorme»

Marc Godat è il nuovo rappresentante della Croce Rossa Svizzera all’interno del Comitato centrale di Samaritani Svizzera. In questa intervista, ci spiega dove intravede il potenziale delle due Organizzazioni e come poterlo sfruttare al meglio.

INTERVISTA: Anita Simeon Lutz

Quali sono le sfide che la Croce Rossa Svizzera (CRS) sta affrontando al momento?

Viviamo in un’epoca di varie crisi umanitarie parallele. La guerra in Ucraina, ad esempio, sta avendo ripercussioni non solo nel Paese stesso ma in tutto il mondo, compresa la Svizzera. Ma anche in Paesi come il Sudan, forse meno presente sulle prime pagine dei giornali, oltre otto milioni di persone fuggono dalla guerra e purtroppo, dopo un anno di guerra, il conflitto a Gaza e in Libano è più attuale che mai. La CRS è attiva da anni in tutte queste regioni e noi viviamo da vicino le conseguenze umanitarie di questi conflitti. L’emergenza al momento è enorme, così come la necessità di un sostegno finanziario. Allo stesso tempo, però, è evidente che i fondi pubblici destinati a scopi umanitari, come la cooperazione allo sviluppo, diminuiscono. Da un punto di vista finanziario, questa evoluzione opposta mi preoccupa e mi impegna parecchio.

Il finanziamento del suo lavoro si basa su tre pilastri: donazioni, volontariato e partenariati. Qual è il rapporto tra questi tre pilastri?

La risposta a questa domanda dipende fortemente dal numero e dal tipo di avvenimenti verificatisi nel corso dell'anno. In un anno «normale», due terzi delle entrate delle dona-zioni provengono da donazioni private e un terzo da donazioni istituzionali, ovvero da fondi di aziende e fondazioni. Il volontariato è un impegno incredibile da parte di un gran numero di persone, che molto spesso non può essere espresso in termini di prestazione monetaria. È quindi difficile fare un confronto diretto con le donazioni private e istituzionali.

Da agosto, lei rappresenta la CRS all’interno del Comitato centrale di Samaritani Svizzera. Come vede il suo ruolo in questa funzione?

Il mio ruolo consiste principalmente nel garantire la vicinanza di Samaritani Svizzera con la Sede della CRS o nel ristabilirla in determinati settori tematici. In particolare, si tratta anche di offrire o di procurare il sostegno della casa CRS, qualora desiderato. Mi considero un membro del Comitato centrale a tutti gli effetti, anche se non sono stato eletto e quindi non ho diritto di voto. Tuttavia, desidero apportare la mia competenza e la mia esperienza e, idealmente, contribuire alle buone decisioni del Comitato.

Marc Godat, specialista in contabilità e controlling, dirige il Dipartimento finanze, personale e servizi della Croce Rossa Svizzera (CRS) dal 2023.

Quali sono, secondo lei, le maggiori sfide per il futuro, sia per Samaritani Svizzera che per la CRS?

Non parliamo di sfide, ma di potenziale. Ovvero dei nostri volontari. Dobbiamo prendercene cura. Sono uno dei pilastri centrali del movimento della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. I volontari costituiscono una base importante sia nei primi soccorsi che nei numerosi servizi della CRS. Stiamo assistendo, tuttavia, a dei cambiamenti sociali in questo senso. Temi come lo sviluppo tecnologico e l’individualizzazione diventano sempre più rilevanti. Molte persone non sono più disposte a impegnarsi all’interno di un’associazione, ma sarebbero certamente disponibili per interventi nell’ambito di progetti. Di conseguenza, dobbiamo sfruttare il potenziale esistente e assicurare che lo sviluppo del volontariato possa tenere il passo grazie ad approcci innovativi orientati al futuro. La CRS vede diversi punti di approccio in questo senso: ad esempio, nuove forme di attività di volontariato più flessibili o la digitalizzazione e l’automazione del coordinamento dei volontari.

Grazie per l’intervista.

Discutere e agire assieme

Il 14 settembre 2024, in occasione della Giornata mondiale del primo soccorso, 33 sezioni samaritane hanno mostrato le loro attività e sensibilizzato passanti e interessati sul movimento samaritano in Svizzera. Ecco alcune immagini.

FOTO: mad, Anita Simeon Lutz, Beat Brunner e Mike Peter

1. Indovinelli alla sezione samaritana di Altstätten (SG).

2. Misurazione della pressione con la sezione samaritana di Biasca (TI).

3. Dimostrazione della rianimazione in un bambino a Kehrsatz (BE).

4. La bancarella della sezione di Hettlingen-DägerlenSeuzach allestita per la festa del paese di Hettlingen (ZH).

5. Dimostrazione massaggio cardiaco a Chavornay (VD).

6. Scambio di interessanti informazioni a Kriens (LU).

7. Anche a Kerns (OW) sono stati distribuiti opuscoli informativi e kit di primo soccorso.

8. Questa bimba di Horw (LU) sta imparando cosa occorre fare in caso di urgenza.

9. La sezione di Blenio ha organizzato l’evento con il locale Corpo pompieri e i Mini pompieri di Blenio e di Acquarossa.

10. Un segnale richiama l’attenzione sull’attività della sezione di Bichelsee-Balterswil-Eschlikon (TG).

11. Precise istruzioni salva-vita in caso di emergenza presso la sezione samaritana di Emmen (LU).

1. Scambio di interessanti informazioni a Thayngen (SH).

2. Un ragazzo ascolta attento le istruzioni; evento della sezione di Maur organizzato in occasione del mercato settimanale di Fällanden (ZH).

3. Ruota della fortuna presso la sezione samaritana di Wängi (TG).

4. A Visp (VS), un povero orsacchiotto è stato curato con molti cerotti.

5. Scambi e incontri a Oberriet (SG).

6. Esitante, ma con grande interesse, una passante a Rupperswil (AG) cerca di applicare le misure di rianimazione su un manichino.

7. Nonostante il brutto tempo, la gente si è lasciata avvicinare ed era interessata a conoscere i samaritani, come qui a Regensdorf (ZH).

8. Postazione d’esercizio a Neuenegg (BE).

9. La Giornata mondiale del Primo soccorso è stata un grande successo in tutta la Svizzera. Grazie al grande impegno nell’allestire e nell'organizzare bancarelle, eventi informativi e feste di paese, la popolazione è stata avvicinata al tema dei samaritani in modo diffuso e capillare.

«I samaritani oggi sono al passo coi tempi»

Ruth Aregger ha partecipato allo sviluppo delle Strategie 2024 e 2029 di Samaritani Svizzera in qualità di esperta esterna. In questa intervista, spiega la sua visione dell’Organizzazione e sottolinea l’importanza di una visione unitaria per lo sviluppo dell’Organizzazione stessa.

INTERVISTA:

Qual è stato il suo ruolo preciso nell’elaborazione e nello sviluppo della strategia subordinata 2029 di Samaritani Svizzera?

Nell’elaborazione della strategia subordinata 2029 mi sono occupata in special modo della tematica dello sviluppo dell’Organizzazione.

Quanto è importante una strategia quinquennale come questa per un’Organizzazione come Samaritani Svizzera?

Per un’Organizzazione di questo tipo, che comprende identità molto diverse tra loro nelle rispettive associazioni cantonali e nelle sezioni samaritane molto radicate a livello locale, è importante concordare un denominatore comune. La strategia comune è un faro che indica a ciascuno la strada da seguire. Infine, è importante tradurre la strategia in misure concrete.

E come si fa a concretizzare tutto questo?

Il rischio concreto è che la strategia preveda troppe misure e che pertanto non sia in grado di attuarle tutte entro cinque anni. È anche risaputo che una persona normale può memorizzare al massimo tre messaggi alla volta; se ne memorizza di più, la sua capacità di attenzione è già superata. Per questo motivo la strategia 2029 si è concentrata su sole tre aree operative: area 1: Identità e cultura; area 2: Organizzazione e sviluppo; area 3: Offerta di servizi.

All’assemblea dei delegati è stato detto che la nuova strategia non porta nulla di nuovo, che in sostanza si tratta – per così dire – di «minestra riscaldata». Come interpreta questa critica? La strategia 2024 ha tracciato la strada per molte cose. In termini di sviluppo dell’Organizzazione, è stata preceduta da un’analisi strutturale ben fondata, che è giunta alla conclusione che l’attuale struttura federalista è assolutamente sensata. La strategia 2029 punta soprattutto a unire i punti di forza e a sfruttare le sinergie. In particolare nei settori dell’amministrazione, del segretariato, degli acquisti come pure della comunicazione. Non si tratta di innovazioni rivoluzionarie, ma di un ulteriore, complessivo sviluppo nel-

Ruth Aregger ha molti anni di esperienza nella gestione strategica delle Organizzazioni. www.aregger-consulting.ch

la stessa direzione. Sarebbe davvero strano e insolito, se una nuova strategia richiedesse l’esatto contrario di quella precedente. Tuttavia, ha davvero senso concentrare e perfezionare le varie misure.

Come si può fare affinché la strategia sia fatta propria dai soci?

Gestendo i processi strategici in modo che tutti si sentano ascoltati e presi sul serio. La chiave di tutto è il dialogo. Tutte le persone coinvolte devono comprendere le aspettative e le esigenze degli altri ed essere in grado di ascoltarsi reciprocamente. Non ci deve essere un «noi» e un «loro». Se ogni membro capisce di essere parte dell’attuazione della strategia, l’obiettivo può essere raggiunto. Una strategia non può essere calata dall’alto, deve essere elaborata in modo congiunto.

Come vede il futuro di Samaritani Svizzera?

Credo che il lavoro dei samaritani sia assolutamente importante e che le persone, soprattutto le giovani generazioni, siano alla ricerca di attività significative. In questo senso, i samaritani sono al passo con i tempi. Stando a quanto vedo, le sezioni samaritane non hanno grosse difficoltà di reclutamento in relazione ai progetti. Tuttavia, l’amministrazione deve essere il più possibile snella ed efficiente, in modo che ci si possa concentrare sui compiti principali dei samaritani, ossia fornire i primi soccorsi.

Grazie per l’intervista.

Diabetes mellitus

Il termine tecnico latino del «diabete mellito» significa letteralmente «flusso dolce come il miele». Il Dr. med. Matthias Ernst, diabetologo, ci spiega come si sviluppa questa malattia metabolica e in che modo può essere trattata, anche in caso d’emergenza.

REDAZIONE: Anita Simeon Lutz

Il diabete mellito è una malattia metabolica in aumento in tutto il mondo. Secondo le stime della Federazione internazionale del diabete (IDF), circa 61 milioni di persone in Europa e 537 milioni nel mondo soffrono di diabete. Entro il 2045, queste cifre dovrebbero aumentare rispettivamente a 69 e 783 milioni.

Ma cos’è esattamente il diabete?

«Questo disturbo del metabolismo è dovuto alla compromissione della funzione di controllo dell’insulina, l’ormone prodotto dal pancreas e responsabile della regolazione della concentrazione di glucosio nel sangue», spiega il Dr. med. Matthias Ernst, specialista in medicina interna ed endocrinologia/diabetologia FMH. Esistono due forme di diabete: il tipo 1 e il tipo 2. Nel diabete mellito di tipo 1, la produzione d’insulina nell’organismo da parte del pancreas si arresta completamente. Ne sono la causa delle proteine endogene, i cosiddetti anticorpi, che distruggono le cellule ß del pancreas produttrici di insulina. Ecco perché si parla di malattia autoimmune. Questa patologia colpisce soprattutto le persone giovani.

Quando l’azione dell’insulina nell’organismo è alterata, si parla di diabete mellito di tipo 2, la forma più comune di diabete. «Nelle persone diabetiche di tipo 2, l’insulina è in genere presente in quantità assolutamente sufficienti o addirittura eccessive, ma le cellule del corpo sono spesso insulino ­resistenti a causa dell’obesità viscerale, ovvero sono poco sensibili all’insulina», spiega lo specialista. Le cause principali che portano allo sviluppo del diabete di tipo 2 sono la sovralimentazione o un apporto calorico troppo elevato, il sovrappeso e la mancanza di attività fisica. Ecco perché, oltre al controllo del tasso glicemico, controllare i grassi nel sangue e la pressione arteriosa, condurre uno stile di vita sano e non fumare sono fattori decisivi nel trattamento del diabete.

Come si individua il diabete?

In caso di mancanza di insulina, il tasso glicemico aumenta a tal punto da superare la cosiddetta soglia renale e il glucosio viene eliminato attraverso l’urina. In presenza di glucosio nell’urina, la quantità di quest’ultima aumenta notevolmente, il che obbliga le persone in questione a urinare con maggiore frequenza e a soffrire al tempo stesso di una forte sete. Il diabete di tipo 2 viene spesso diagnosticato solo dopo anni, ad esempio nell’ambito di un controllo medico o quando compaiono le prime complicazioni, come ferite di difficile guarigione e disturbi alla vista. I primi segni di un’incombente mancanza di insulina, oltre a una forte sete e allo stimolo alla minzione, sono stanchezza, perdita di peso, disturbi alla vista, prurito, ferite di difficile guarigione, infezioni delle vie urinarie e cambiamenti di umore.

Il diabete mellito viene diagnosticato quando la glicemia nel plasma misurata a digiuno è superiore a 7,0 mmol/l. Anche una concentrazione di glucosio nel sangue superiore a 11,1 mmol/l, misurata in un momento qualsiasi della giornata o dopo un test di carico orale del glucosio, può indicare la presenza di diabete. Se i valori non sono chiari, è necessaria una seconda misurazione per stabilire la diagnosi. Inoltre, un valore di emoglobina glicata (HbA1c) superiore a 6,5% sono indicativi di diabete. L’emoglobina A1c è una componente dei globuli rossi. Nel sangue, il glucosio si lega a questa emoglobina. La misurazione dell’emoglobina glicata (HbA1c) permette di determinare la percentuale di emoglobina a cui è legato il glucosio.

Come si tratta il diabete mellito?

L’aumento significativo del numero di persone affette da diabete di tipo 2 negli ultimi decenni è in gran parte dovuto all’aumento dell’obesità tra la popolazione. Ogni chilo in meno abbassa il tasso glicemico e migliora la situazione metabolica. I pilastri della terapia di

base del diabete sono l’informazione, l’attività fisica e un’alimentazione adatta alla malattia. Se, pur avvalendosi di tutti i mezzi terapeutici di base, l’obiettivo terapeutico individuale per il diabete di tipo 2 non è stato raggiunto entro un determinato periodo di tempo, si ricorre a medicamenti ipoglicemizzanti, disponibili in varie forme. Vengono spesso utilizzati in combinazione, in funzione dei diversi punti d’attacco nell’organismo. Le principali sostanze utilizzate nel trattamento del diabete di tipo 2 sono gli analoghi del GLP­1 (semaglutide: Ozempic e Wegovy) e gli inibitori del SGLT­2 (Forxiga, Jardiance ecc.). Gli analoghi del GLP­1 rafforzano l’azione di questo ormone intestinale che riduce il glucosio nel sangue e fa perdere peso. Ora è disponibile anche il medicamento Mounjaro (tirzepatide) che rafforza in modo combinato l’azione degli ormoni intestinali GLP­1 e GIP. Gli inibitori del SGLT­2 aumentano l’escrezione renale del glucosio e hanno un effetto positivo sul cuore e sui reni. In combinazione con le «sostanze moderne», viene spesso aggiunta la metformina nota da tempo. Inibisce la formazione di glucosio nel fegato così come il suo assorbimento a livello intestinale e migliora il suo utilizzo nei muscoli. E, naturalmente, esiste sempre l’insulinoterapia classica, che consiste nell’iniettare due o tre volte al giorno per via sottocutanea la quantità definita d’insulina a lunga o breve durata d’azione, ed eventualmente anche di insulina mista. Nel caso del diabete mellito di tipo 1, l’insulinoterapia è obbligatoria perché l’organismo presenta una mancanza assoluta di insulina che dev’essere colmata.

Cosa fare in caso d’emergenza?

Quando ci si confronta con una diagnosi di diabete, bisogna innanzitutto elaborarne le conseguenze. Il diabete non è una malattia innocua e, se trattata in modo inadeguato, può portare a ictus, infarti cardiaci, amputazioni o cecità. Le conseguenze tardive del diabete possono essere tuttavia evitate con un trattamento ben controllato. Ciononostante, tutte le persone affette da diabete possono sviluppare complicazioni che sopraggiungono rapidamente e mettono a repentaglio la vita. I sintomi di un calo di zuccheri (ipoglicemia) sono i seguenti: tremori, sudorazione, malessere generale, sensazione di fame vorace, palpitazioni, aumento della pressione, disturbi di concentrazione. Poiché un tasso glicemico troppo basso mette in pericolo la vita dei neuroni del cervello, l’organismo prende delle contromisure rilasciando adrenalina, cortisolo e gli ormoni della crescita. Un’ipoglicemia viene trattata con 10 ­20 g di carboidrati ad azione rapida (ad es. zollette di zucchero o pastigliette di glucosio), seguiti da 20 g di carboidrati ad azione lenta (ad es. una fetta di pane). Per iperglicemia s’intende l’aumento del tasso di glucosio nel

CONOSCIAMO IL DR.ERNST

Il Dr. med. Matthias Ernst è specialista in medicina interna ed endocrinologia/diabetologia FMH. Esercita attualmente presso il Centro medico Curana di Zurigo Oerlikon. www.curana.ch

sangue al di sopra del valore target individuale, che in genere non dovrebbe superare 10 mmol/l. In queste situazioni, la soluzione migliore è correggere il valore glicemico elevato iniettando un’insulina ad azione rapida, che può essere somministrata solo in modo controllato da un medico o da personale specializzato.

La forma più estrema dell’emergenza diabetica è il coma diabetico. Si tratta di una perdita di coscienza, che può essere provocata da una mancanza assoluta di insulina. La mancanza d’insulina fa aumentare la glicemia, arrivando così alla combustione dei grassi e a un’acidosi del sangue. Un coma è sempre una situazione potenzialmente mortale e richiede un ricovero immediato in ospedale. I seguenti segnali di allarme possono indicare un imminente coma diabetico: odore di acetone nell’alito, sete, stanchezza, nausea, vomito, dolori addominali. Dr. med. Matthias Ernst: «Se la paziente o il paziente è ancora cosciente, è possibile chiederle o chiedergli se soffre di diabete. In genere, le persone interessate sanno cosa fare, ma potrebbero non essere più in grado di farlo da sole. In caso di perdita di coscienza, bisogna chiamare in ogni caso il numero d’emergenza 144.»

Gina La Mantia, da politica e infermiera ai samaritani

L’aiuto al prossimo e la socialità fanno parte in modo imprescindibile della vita di Gina La Mantia, classe 1962, da oltre 30 anni domiciliata a Olivone (Comune di Blenio, TI) e dall’aprile di quest’anno co-presidente della locale sezione samaritani di Blenio.

TESTO: Mara Zanetti Maestrani

FOTO: mad

Nata e cresciuta a Emmenbrücke (LU), si è dapprima formata come infermiera CRS specializzata in psichiatria. In seguito, grazie alla conoscenza delle lingue, si è diplomata anche come traduttrice. Un’altra sua forte e dominante passione – che la segue sin da ragazza, influenzata dall’ambiente famigliare molto stimolante e aperto – è la politica. Milita infatti nel Partito socialista ticinese, per il quale dal 2015 è stata deputata nel Gran Consiglio ticinese. Nel maggio del 2022 è stata eletta alla prestigiosa carica di presidente del Parlamento e, in quanto tale, è stata la quarta donna socialista a ricoprire questa importante funzione. In Gran Consiglio ha fatto parte della Commissione sanità e sicurezza sociale e di quella speciale sulla sorveglianza sulle condizioni di detenzione.

Oggi lavora per il Partito socialista svizzero nell’ambito della formazione interna ed è co-presidente della Federazione delle associazioni femminili Ticino, la FAFTPlus. Si è sempre schierata a favore di un sistema sanitario di qualità e accessibile a tutti, e a ha difeso con convinzione la parità e le regioni di montagna. Cresciuta tra culture e lingue diverse, dice di sé di «non avere delle radici vere e proprie», ma che questo fatto rappresenta la sua ricchezza: sentimenti di tolleranza e apertura a opinioni e usanze diverse l’aiutano infatti a essere una buona mediatrice.

Lavorare in co-presidenza

In questo breve lasso di tempo, dice di essersi trovata bene in seno al comitato, con la co-presidente Nadia Forgia che vanta una lunga esperienza nei samaritani bleniesi. «Sono stata molto ben accolta»,

Gina La Mantia da anni si impegna in Ticino e in Svizzera per la socialità, la parità di genere e per l’aiuto al prossimo.

ci dice. «A livello di lavoro di sezione non posso ancora dire molto dato che, da aprile, siamo alle prime riunioni di comitato. Ma so già ora che posso contare su colleghe molto attive e affidabili.»

Il ruolo di co-presidente, almeno in Ticino, sembra rappresenti ancora un «unicum». Ma era necessario, siccome Gina in precedenza non era mai stata attiva in ambito samaritano. «Ovviamente sapevo della loro esistenza e di quanto facessero nel nostro comune», ci dice. «Sono stata avvicinata da parte loro con la richiesta di assumermi la responsabilità della conduzione della sezione e ho accettato l’incarico, ma ho proposto di poterlo svolgere in co-presidenza con qualcuno che fosse già in comitato. Nadia ed io siamo due donne diverse, con punti di vista magari differenti, ma sappiamo ascoltarci e confrontarci sui vari temi.»

«Il volontariato è una risorsa fondamentale per la salute e il benessere della nostra società.»

A contatto con la popolazione

A Gina piace il fatto che l’attività samaritana sia molto legata al comune e alla sua popolazione. «Come politica impegnata spesso a Bellinzona e a Berna, mi mancava un po’ questo legame con il mio comune di domicilio», racconta. Anche questo aspetto ha contribuito a farle accettare la carica. «Ora mi rendo conto che, forse, ho un po’ sottovalutato la complessità del sistema samaritano e i vari gremi con cui bisogna confrontarsi a livello cantonale e federale; ma trovo forti similitudini con il lavoro in un partito. Avendo lavorato fuori cantone, affronto i problemi locali con una maggior apertura e porto altri punti di vista, mettendo alla prova la mia capacità di gestire un gruppo di persone.»

Volontariato, una risorsa da valorizzare

E qual è, secondo lei, il ruolo oggigiorno più importante dei samaritani? «Un elemento certamente fondamentale è il volontariato e l’avere cura del prossimo. Non guardare, insomma, dall’altra parte.» Si tratta di aspetti che oggi – con l’assillo della professionalità – hanno perso un po’ di rilevanza… «Purtroppo è vero», ammette. «Si tratta tuttavia di

NADIA FORGIA, LA CO-PRESIDENTE

Nadia, classe 1969, è monitrice samaritana dal 2008. Nel 2023 ha ricevuto la meritata medaglia Henry Dunant per il suo lungo impegno a favore dei samaritani di Blenio; l’aiuto al prossimo è una passione che la accompagna da sempre. Da aprile 2024 è co-presidente della sezione assieme a Gina La Mantia. «Una co-presidenza rassicura, stimola e fa crescere. Avendo il ruolo di monitrice, per me sarebbe stato un po’ troppo dispendioso assumermi pienamente anche l’incarico di una presidenza. Ritengo inoltre sia giusto lasciare a ognuno un ruolo, in modo tale che ci siano più persone che interagiscono con un maggior coinvolgimento. Con Gina ci completiamo bene e finché ce ne sarà bisogno siamo contente di poter sostenere e portare avanti assieme questo incarico. È importante mantenere un’armonia tra di noi e nel comitato, ma anche con tutti gli altri samaritani.»

una cosa fondamentale per la coesione sociale, per la salute e il benessere della nostra società.» È un aspetto sociale che andrebbe maggiormente valorizzato.

Assieme a questo auspicio, la nuova co-presidente intende mantenere viva e dinamica la sezione, cercando di rinvigorirla con l’entrata di nuove leve a garanzia del futuro del movimento samaritano in Alta Valle di Blenio.

INTERVAL 2024: COLTIVARE IL PIACERE DI ESSERE ASSIEME

Alla fine dello scorso ottobre, le sezioni samaritane del Vallese di lingua francese sono state invitate a recarsi a Saillon, nel Vallese centrale, per partecipare all’InterVal 2024. Gli organizzatori si sono impegnati per molti mesi e hanno potuto contare sul sostegno della sezione locale, che festeggiava i 60 anni di attività.

TESTO: Chantal Lienert | m.z

FOTO: Laurent Audergon

Un inventore, un’amministratrice e un tecnico: questo è lo «zoccolo duro» del comitato organizzatore di InterVal 2024, l’incontro dei samaritani del Vallese francofono che si è svolto a Saillon il 26 ottobre scorso. Quando, nel settembre 2023, la squadra della sezione Les Grands Rocs vinse il primo premio alle Gare samaritane organizzate a Fully dall’Associazione cantonale (vedi «nous, samaritains» 4/23), il citato trio non sospettava di certo di avere poi l’onore – e l’onere – di organizzare la prossima edizione della manifestazione. Si rendeva conto, allora, il comitato della portata dell’impegno necessario?

Un ambiente eccezionale

Spinti dalla passione per i primi soccorsi e dal desiderio di creare un evento che riunisse la comunità samaritana, i tre intrepidi appassionati si sono imbarcati con entusiasmo nella missione, non senza aver prima ottenuto l’approvazione della loro sezione. La tradizione delle Gare samaritane cantonali si era persa nel corso degli anni, quindi il piccolo comitato non aveva una base su cui lavorare e ha dovuto «reinventare» quasi tutto. I tre sono però riconoscenti ai vodesi, il cui evento del 2023 (vedi «nous, samaritains» 1/24) è stato una delle loro principali fonti di ispirazione.

Rianimazione cardiaca alla luce della pila frontale, nella tenebrosa «cantina del terrore».

La gioiosa squadra della sezione Les Grands Rocs non si è risparmiata per garantire una grande festa. In fondo a sinistra, l’inventore Ludovic Moret, al centro l’amministratrice Nicole Martinet (con gli occhiali) e in prima fila, secondo da sinistra, il tecnico Mathias Loriso.

Il magnifico villaggio medievale fortificato di Saillon, situato su un promontorio roccioso panoramico che domina la pianura del Rodano, fu costruito dai Savoia che allora erano in guerra contro il vescovo di Sion. Il villaggio ha ospitato nei tempi celebrità come il pittore Gustave Courbet e il falsario Farinet; ha anche fornito il marmo per realizzare il teatro dell’opera Garnier di Parigi. Saillon è noto anche per i suoi bagni termali che regalano pace e relax.

Nulla è lasciato al caso

Nell’ideare le otto postazioni tecnico-ludiche delle gare, l’inventore del comitato Ludovic Moret ha attinto alla ricca storia di Saillon e le ha collocate nel cuore della città vecchia, in angoli e viuzze meno conosciuti. E per arrivare in queste postazioni inedite e renderne più vivace la ricerca, ha creato degli indovinelli utilizzando una serie di simboli e antiche tecniche crittografiche per decifrare le quali erano necessarie arguzia e spirito critico. E dato che l’evento di quest’anno coincideva con il 75º anniversario dell’associazione cantonale e il 60º anniversario della sezione ospitante, quest’ultima e la comunità di Saillon si sono molto impegnate e hanno organizzato tutto in grande stile. A partire dalla mattina, i festeggiamenti si sono infatti poi protratti fino a tarda sera, conclusisi con un grande ballo.

Una giornata intera comporta un grande impegno: occorre infatti evitare i «tempi morti» e bisogna accogliere un gran numero di persone, prevedere pasti e spuntini e, vista la stagione, luoghi dove ripararsi dal caldo e dal sole. Tutto ciò richiede un’attenta pianificazione da parte dell’organizzazione, aspetto curato da Nicole Martinet, l’amministratrice del comitato.

Al termine delle gare vere e proprie, grazie a due presentazioni, i presenti hanno avuto l’occasione di conoscere meglio Redog, un’associazione della grande famiglia della Croce Rossa, e la Società Internazionale di Salvataggio del Lago di Ginevra (SSIL). La banda musicale del villaggio, la

Mathieu Liand e Cédrine Favre, Savièse, hanno ricevuto la medaglia Henry Dunant da Damien Luisier (a sinistra) e Laurent Audergon, in rappresentanza del Comitato centrale. Gli altri due medagliati Roxane Décaillet di Vernayaz e Alfio Cultrona di Monthey erano assenti.

Grand Garde, si è poi esibita brillantemente durante l’aperitivo offerto dalle autorità. Il terzo membro del comitato organizzatore, il tecnico Mathias Loriso, ha dal canto suo svolto un ruolo cruciale nella comunicazione e nella raccolta fondi. Da un lato, ha elaborato le proposte di sponsorizzazione per i budget necessari e ha programmato un sistema di pagamento online grazie alle più moderne opzioni esistenti; inoltre ha elaborato tutta l’informazione per le gare compresi i vari volantini e fogli informativi per i presenti.

Le chiavi della riuscita

Un comitato organizzatore convinto, agguerrito e che ha lavorato a lungo senza contare le ore – il trio si è riunito più volte a settimana per quasi un anno – e una sezione solida sulla quale poter contare, pronta a mettersi in gioco e i cui membri hanno messo a disposizione il loro tempo e le loro capacità per realizzare le medaglie per i premiati, per allestire le varie postazioni e presenziare come arbitri e figuranti, per preparare le decorazioni nonché i pasti serali. A ciò vanno aggiunte la comunità locale e le autorità generose e accoglienti e gli sponsor e donatori che, finanziariamente, hanno reso possibile l’organizzazione ottimale dell’evento. Ecco le chiavi del successo, unite alla meteo clemente. È stato infatti un vero piacere vedere come i partecipanti si aggiravano allegramente per il villaggio di Saillon, scervellandosi, a volte a lungo, per risolvere gli indovinelli prima di affrontare i casi nelle postazioni. Delle nove squadre alla partenza, quella di Sédunes 2 si è imposta salendo sul gradino più alto del podio, seguita da Nendaz e da Fafa Samas di La Faraz. Quanto al Comitato organizzatore, ai soci della sezione e ai loro familiari che hanno lavorato molto dietro le quinte, tutti loro hanno ricevuto un fragoroso e lungo applauso dai presenti. Se fosse stato previsto un premio per loro, avrebbero senza dubbio vinto la medaglia dell’eccellenza.

Per vedere altre foto, cliccare su: www.interval2024.ch

COME DOMARE IL TUO DRAGO IN MODO FACILE

Lo scorso 31 agosto all’Haldenbühl di Gossau (SG) si è svolta la Giornata regionale degli Help della Gioventù samaritana. L’evento è stato organizzato dall’associazione samaritana SG/FL in collaborazione con il gruppo locale della Gioventù samaritana Help di Gossau e ha attirato numerosi partecipanti da tutto il Canton San Gallo.

Con il motto «Domare i draghi diventa facile» – e non poteva essere altrimenti dato che il drago figura sullo stemma di Gossau – i giovani hanno potuto vivere una giornata ricca di eventi, giochi e attività comunitarie. La giornata è iniziata con un’introduzione ludica, in cui i partecipanti sono stati avvicinati alla storia di questo motto.

Successivamente, al mattino si è svolta una gara a postazioni sul tema dei primi soccorsi. In queste postazioni, gli Help hanno dovuto mettere alla prova le loro conoscenze e abilità. Ad esempio, hanno dovuto prestare aiuto a una persona che perdeva sangue dal naso, un esercizio significativo – questo – poiché ha reso i partecipanti consapevoli dell’importanza di un’azione rapida e corretta in situazioni

di emergenza. Dopo un buon pranzo, durante il quale i giovani hanno potuto preparare i loro tradizionali «Hot Dog Help Gossau», il pomeriggio è poi trascorso con divertenti giochi e sfide.

In una di queste era richiesta abilità: l’obiettivo era infatti quello di raccogliere il maggior numero possibile di monete, che potevano poi essere scambiate con varie ricompense, come decorare un biscotto col drago.

Alla fine della giornata, in programma c’era un’emozionante competizione, nella quale gli Help hanno fatto volteggiare gli aquiloni a forma di drago costruiti da loro stessi. E... si è dovuto cercare l’aquilone che è volato più lontano, cosa che ha creato molto entusiasmo e motivazione tra i giovani partecipanti.

EVENTO DI SUCCESSO IN UN AMBIENTE INSOLITO

Nell’ambito dell’inizio dell’anno scolastico, i gruppi della Gioventù samaritana del Canton Lucerna hanno trascorso un pomeriggio assieme nell’Emmencenter, dove hanno svolto delle attività molto interessanti.

Dal 5 al 17 agosto scorsi, l’Emmencenter ha organizzato una serie di attività in occasione dell’inizio dell’anno scolastico. Anche il tema della sicurezza non è stato trascurato, e così il pomeriggio di mercoledì 7 agosto, la Gioventù samaritana era sul posto. Erano presenti monitrici e monitori dei vari gruppi giovanili provenienti da tutto il cantone; dapprima hanno presentato l’organizzazione samaritana a giovani e anziani interessati. Nella pratica, i presenti avevano l’opportunità di sistemare correttamente i cerotti, di medicare o di fare un gioco di memoria con i numeri di emergenza. Ovviamente i samaritani avevano con loro anche l’equipaggiamento per i servizi medico-sanitari che i visitatori potevano guardare e provare, compreso il trasporto sulla tavola spinale (Spinboard) e il massaggio cardiaco con defibrillatore. Sono stati distribuiti anche dei gadget della Gioventù samaritana. È stato insomma un ottimo pomeriggio in cui ci si è rivolti a un pubblico diverso dal solito. Resta da sperare che l’interesse venga ora trasmesso anche ai gruppi della Gioventù samaritana.

Nelle varie postazioni erano richieste conoscenze e velocità.
Ovviamente, in caso di emergenza, il trasporto con la tavola spinale non avviene in modo verticale. Ma anche in questa posizione, per una foto, si può stare comodi e al sicuro.

TRE SEZIONI SAMARITANE DI TRE CANTONI DIVERSI

SI SONO ESERCITATE

ASSIEME

L’esercizio intercantonale si è svolto presso la ditta Schwendimann Holzbau AG a Unterstammheim.

30 ANNI HELP DI BERNA

Favoriti dal bel tempo estivo, lo scorso 24 agosto i membri degli Help di Berna, i loro parenti e amici e gli invitati si sono ritrovati per festeggiare il loro anniversario. Infatti il gruppo è stato fondato ufficialmente nel 1994; in tutti questi anni, molto è cambiato, ma alcune cose sono rimaste le stesse. La forte motivazione e l’interesse per i primi soccorsi non sono diversi da quelli di allora, così come lo spirito di squadra. Inoltre, il gruppo Help di Berna è e rimane un’eccezione per la sua indipendenza da una sezione samaritana. L’anniversario è stato degnamente festeggiato con giochi, tanto divertimento e, naturalmente, del buon cibo. E per divertirsi, tutti hanno ricevuto una «carta del caos» che attribuiva a ogni persona un piccolo compito da attuare nel corso del pomeriggio, come: «fare in modo che tutti si alzino senza motivo»! Ciò ha creato divertimento e tante risate. Dopo un breve discorso del responsabile del gruppo Yves, è stato aperto il ricco buffet. E il tutto è continuato in modo ludico e coinvolgente, con un angolo fotografico, una postazione di bendaggi, gare e sfide diverse.

Dopo le vacanze estive di agosto, le sezioni samaritane di Stammheim, Eschenz e Stein am Rhein si sono incontrate nei locali della ditta Schwendimann Holzbau AG per un’esercitazone congiunta sul tema della fiducia. In cinque postazioni, i samaritani – divisi in gruppi – hanno potuto mettere alla prova le loro capacità e nozioni e, ad esempio, hanno guidato una persona con gli occhi bendati (cieca) e quindi le hanno fornito fiducia e aiuto. La serata si è conclusa con uno spuntino in ottima compagnia, con scambio di esperienze, idee e amicizie.

ESERCITAZIONE A ERIZ

Ogni anno, i soci delle sezioni samaritane di Eriz, Heimberg, Linke Zulg, Schwarzenegg, MSV Zulgtal e il gruppo Help Rechtes Zulgtal si incontrano per un’esercitazione congiunta sul campo. Quest’anno l’esercizio si è svolto a Eriz e così il 30 agosto scorso più di 70 persone si sono ritrovate in questa vallata per lavorare assieme, sia come samaritani, che figuranti o aiutanti. In gruppi composti in modo casuale, si è svolto un percorso a postazioni nel quale c’erano diversi eventi da gestire, come un incidente stradale con un ciclista e un motociclista o un incidente sportivo oppure ancora un infortunio con una motosega. Non solo è stato fornito il primo soccorso ai pazienti, ma sono stati considerati e discussi anche argomenti come l’autoprotezione, la procedura per la valutazione del paziente, il superamento del tempo d’attesa fino all’arrivo dell’ambulanza e molto altro ancora. Oltre alla pratica, lo scopo di questo incontro è anche quello di scambiare esperienze e informazioni tra sezioni, per questo la merenda del pomeriggio ha offerto una meravigliosa opportunità in questo senso.

Esercitarsi per essere pronti in caso di urgenza.
30 anni per gli Help di Berna.

I quattro gruppi Help di Giswil, Stans, Kerns e Alpnach si sono incontrati per un’esercitazione congiunta sul campo.

GRUPPO GIOVENTÙ SAMARITANA UNTERVALDO

Il 15 settembre scorso, i gruppi Help di Giswil, Stans, Kerns e Alpnach si sono incontrati per un’esercitazione congiunta ad Alpnach. Come tutti gli anni, alla mattina si è svolto un percorso a postazioni in gruppi misti. I vari argomenti hanno toccato i SAM splint, la tavola spinale, il materasso a depressione vacuum, la barella a cucchiaio e un incidente in bicicletta. Tutti hanno potuto dimostrare e/o aggiornare le proprie conoscenze. Dopo il pranzo, si è svolta una gara dai toni amichevoli nella quale si sono sfidati i gruppi Help: nei vari giochi improntati ai primi soccorsi, si trattava di raccogliere il maggior numero di punti. Quest’anno hanno vinto, e con merito, gli Help di Alpnach (OW) che sono tornati a casa con la coppa. L’esercitazione è stata un vero successo. Non vediamo l’ora di incontrarci di nuovo nel 2025 a Giswil per un’altra giornata assieme.

I 60 ANNI DELLA SEZIONE DI DIEPOLDSAU-SCHMITTER

festante con, in prima fila, il presidente.

Giovedì 23 maggio scorso, la sezione samaritana di Diepoldsau-Schmitter ha festeggiato il suo 60º compleanno con un’esercitazione pensata proprio per l’occasione. La monitrice di corsi Evi Eggert ha indossato un vecchio grembiule e un foulard e ha guidato i soci presenti durante la prima parte della serata. È stata allestita anche una retrospettiva in immagini sullo sviluppo del materiale tecnico, dell’equipaggiamento e delle modalità di intervento. Alla domanda sul perché si aderisce a una sezione samaritana, la risposta principale è la possibilità data di fornire il primo soccorso in caso di emergenza, secondo i motti «Salvare è classe» o «Non fare nulla è sbagliato». Anche il positivo e sano ambiente in sezione è stato dato come valido argomento. In occasione dell’anniversario, sono stati premiati per il loro lungo impegno Eveline Eggert e Liselotte Durot rispettivamente per 30 e 20 anni di appartenenza attiva, Iris Schmid per 15 anni come responsabile materiale e Silvano Ammann per 10 anni come cassiere. E per finire un fatto positivo: durante la prossima assemblea annuale, la sezione accoglierà con piacere alcuni nuovi soci.

La foto dell’anniversario mostra la sezione samaritana
Il gruppo HelpDie di Alpnach ha portato a casa con soddisfazione la coppa vinta dopo il percorso a postazioni sui primi soccorsi.

GRAZIE E, DI CUORE, BENVENUTI

Avvicendamenti di personale nel Segretariato centrale e nell’Organizzazione di Samaritani Svizzera.

Ursula Disteli è la nuova presidente dell’Associazione cantonale delle sezioni samaritane argoviesi.

Stefan Tschudin è il nuovo presidente dell’Associazione cantonale dei due semicantoni di Basilea.

Bernhard Erne si è dimesso dalla carica di presidente dell’Associazione cantonale di Turgovia.

Roland Zeidler si è dimesso dalla carica di presidente dell’Associazione cantonale di Untervaldo.

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Philipp Moor è nuovo membro di direzione del Segretariato di Samaritani Svizzera. Dirige il settore delle Prestazioni per l’Organizzazione e dello sviluppo dell’Organizzazione.

Desirée Prinz assume la direzione del Sostegno alle associazioni in seno al Segretariato di Samaritani Svizzera.

Rifletti,

col giubbotto vesti la sicurezza.

Anche di giorno possono non vederti in bici.

Un corso per la gestione di crisi e conflitti

La sezione Sostegno alle associazioni di Samaritani Svizzera offre diversi moduli di approfondimento in modalità online. Ecco qui un articolo sul modulo d’approfondimento intitolato: «Gestione delle crisi e dei conflitti».

TESTO: Anita Simeon Lutz | m.z

Chi tra di noi non le ha mai vissute? Le divergenze interpersonali che, se lasciate irrisolte, possono causare disarmonia e litigi o portare all’esclusione o ancora, nel peggiore dei casi, a controversie legali. Per questo motivo, è bene che tutti imparino a gestire e a liberarsi dai conflitti il più presto possibile.

Innanzitutto si tratta di saper riconoscere il conflitto e poi di risolverlo. Le cause dei conflitti sono di solito la mancanza o l’errata informazione, la scarsa chiarezza dei processi o delle responsabilità, la disparità di trattamento o le critiche ingiuste e non obiettive. Il modello di F. Glasl con i vari stadi di escalation aiuta a classificare un conflitto. A seconda del livello di escalation, che ovviamente viene percepito a titolo individuale, un conflitto può comunque essere trasformato in una situazione vantaggiosa per tutti, perché le discrepanze tra persone non sono di per sé controproducenti, ma possono anche liberare nuove energie. Tuttavia, se il conflitto entra in una spirale negativa diventa vieppiù difficile fermarlo. Spesso è anzi necessario ricorrere a un aiuto esterno.

Nel corso di approfondimento sulla gestione delle crisi e dei conflitti - condotto lo scorso 24 settembre da Désirée Prinz (responsabile del Sostegno alle associazioni Samaritani Svizzera), Philipp Moor (membro di direzione di Samaritani Svizzera) ed Esther Fell mann (gruppo di specialisti del Sostegno alle associazioni pure di Samaritani Svizzera) - sono stati discussi i tipi di conflitti e le loro possibili risoluzioni con esempi specifici. I partecipanti al corso sono stati coinvolti attivamente nel modulo di approfondimento e i vari casi sono stati discussi insieme nel lavoro di gruppo. Poiché la

Quanto è alta la probabilità che l’evento si veri chi?

Quanto è alto il rischio?

Grazie a una matrice di rischio, i pericoli possono essere identificati in anticipo rispetto a un dato evento o una riunione.

comunicazione gioca un ruolo fondamentale in una crisi, sono stati trasmessi utili consigli su come condurre un dialogo e fornire informazioni generali. Anche il riconoscimento dei pericoli, che può essere rappresentato ad esempio in una matrice dei rischi, è fondamentale nella gestione delle crisi.

Il modulo di approfondimento vi aiuta a prendere coscienza delle aree e dei temi problematici e a sviluppare soluzioni attraverso lo scambio reciproco. Se siete interessati, nella tabella a destra trovate le date attuali dei corsi di formazione e perfezionamento di Samaritani Svizzera nell’ambito della gestione di sezioni e associazioni.

PROBABILITA’

Corsi e moduli di formazione

Il Segretariato di Samaritani Svizzera offre diversi corsi e moduli di formazione. La gamma completa dei corsi è disponibile sul portale protetto da password (https://portal.samariter.ch). Qua sotto ne elenchiamo solo una selezione. I corsi possono essere prenotati direttamente nel portale. Per domande scrivere a: info@samariter.ch

Istruttore/trice BLS-AED-SRC

Corso Date Lingua Luogo

BLS_M01 2025/1 10.01-11.01.2025 Tedesco Olten

BLS_M01

BLS_M01

Istruttore/trice First Aid 1

Corso Date Lingua Luogo

FA_M01 2025/1

Monitore/trice samaritano/a – Istruttore/trice

Corso Date Lingua Luogo

SL_M01 2025/1

Lavoro di sezione – Corso di formazione di base

Il corso di formazione di base offre ai nuovi membri di Comitato l’opportunità di familiarizzare con tutti gli aspetti della vita associativa e sezionale. I singoli moduli trattano argomenti attuali e futuri. Per completare il corso è necessario frequentare tutti e quattro i moduli.

Olten

Corso Date Lingua Luogo

Modulo 1, Leadership 08.01.2025 Tedesco Olten

Modulo 2, Membri 16.01.2025 Tedesco Olten

Modulo 3, Organizzazione 11.03.2025 Tedesco Olten

Modulo 4, Pianificazione, controlling, conduzione 19.03.2025 Tedesco Olten

Moduli di approfondimento

I moduli di approfondimento sono offerti come corsi serali online di 3 ore ciascuno per approfondire un argomento specifico.

Corso Date

Pianificazione della successione 19.02.2025 Tedesco online

Formazione sull'applicazione della piattaforma IAS-IVR 05.03.2025 Tedesco online

Reclutamento dei membri 24.03.2025 Tedesco online

Media, social media, comunicazione 22.04.2025 Tedesco online

Finanze, tasse e assicurazioni 21.05.2025 Tedesco online

Coach di sezione

Corso Date Lingua Luogo

Formazione continua obbligatoria per i coach di sezione 2025 22.03.2025 Tedesco Olten

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Soluzione

Nuova App di primo soccorso

Reagire correttamente e prestare i primi soccorsi: azioni che possono salvare la vita in un’emergenza medica. La nuova App di primo soccorso della Croce Rossa Svizzera rende ora facilmente accessibile queste informazioni. Viene utilizzata anche nel corso soccorritori (Blended Learning) di Samaritani Svizzera.

TESTO: Anita Simeon Lutz | m.z

FOTO: Troy Fotografie

Può succedere a chiunque, e gli eventi ci colgono impreparati: un infarto, un incidente stradale, un taglio al dito. Per essere pronti in queste situazioni d’emergenza impreviste, la Croce Rossa Svizzera (CRS) lancia una nuova App di primo soccorso. Le nozioni possono essere aggiornate in qualsiasi momento e in caso d’urgenza, informazioni come i numeri d’emergenza e le prime misure salvavita possono essere richiamate immediatamente. Questo può incoraggiare i soccorritori a prestare aiuto.

Influenza positiva dei media digitali

Uno studio di Sotomo sul comportamento e sulle competenze della popolazione svizzera nei primi soccorsi mostra che i media digitali hanno un effetto positivo sulla gestione delle emergenze. Circa il 70% degli intervistati ha dichiarato di avere maggiori conoscenze di primo soccorso grazie a internet e alle App. Tuttavia la netta maggioranza, pari a oltre i due terzi degli intervistati, vede le informazioni provenienti da App e internet solo come un utile complemento ai tradizionali corsi di primo soccorso, che ritengono non debbano essere sostituiti. Le Organizzazioni di salvataggio della CRS confermano questa opinione: raccomandano infatti di aggiornare regolarmente le conoscenze di primo soccorso seguendo un corso apposito. Lo studio Sotomo è stato condotto nel 2020 su incarico della Croce Rossa Svizzera e di Helsana Assicurazioni.

Apprendimento illimitato

La nuova App guida gli utenti, passo dopo passo, in caso di emergenza su cosa fare fino all’arrivo degli enti di soccorso professionali. L’App si distingue per le funzioni ampliate, come un percorso personalizzato e un accesso più facile rispetto all’App precedente. Ad esempio, promuove l’apprendimento attivo al fine di consolidare le nozioni, fornisce l’accesso ai numeri di emergenza locali e include istruzioni di sicurezza o quiz interattivi. Le informazioni sull’App sono inoltre sempre disponibili, anche senza una connessione cellulare o Wi-Fi. L’App viene costantemente aggiornata con argomenti e contenuti aggiuntivi. È adatta sia a persone con poca conoscenza dei primi soccorsi che a persone che vogliono aggiornare e mantenere le proprie conoscenze. La precedente App di primo soccorso sarà sostituita dalla nuova edizione. La nuova App è disponibile sia sull’App Store di Apple che su Google Play.

La nuova App di primo soccorso della Croce Rossa Svizzera è intuitiva e facile da usare.
L’App viene utilizzata anche nel corso soccorritori Blended Learning.

Contatti

Redazione «oggi samaritani», Casella postale, 4601 Olten redazione@samaritani.ch

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Dal lunedì al venerdì siamo raggiungibili al numero 062 286 02 00 nei seguenti orari: 8.00-12.00 14.00-16.00

Saremo felici di sentirvi e di poter esaudire le vostre richieste.

Abbonamento sostenitore per soli 11.– franchi

Lo sapevate? Come sezione samaritana, potete offrire ai vostri donatori, ai membri passivi e alle persone esterne interessate un abbonamento a «oggi samaritani» del valore di 33 franchi per soli 11 franchi all’anno.

Ordinate ora l’abbonamento all’indirizzo redazione@samaritani ch

GIOCHI: LE SOLUZIONI DELLA P. 32

Novità nellagamma

Odori di simulazione

Di primo acchito l‘uso di odori di simulazione su vestiti e bambole sembra strano, ma è di grande utilità affinché le esercitazioni siano realistiche.

Nello Shop sono disponibili 7 varianti: fuoco, sostanze chimiche, vomito, feci, tessuto necrotico, piedi sudati e urina.

Da non dimenticare: dopo l‘allenamento, si raccomanda di utilizzare lo spray neutralizzatore di odori. A nch‘esso è disponibile nel nostro Shop.

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Ausilio per la rianimazione LifePad ®

In caso di emergenza, è importante adottare le misure giuste in modo rapido e corretto. LifePad® è un ausilio per la rianimazione che aiuta a eseguire una rianimazione a regola d‘arte. Le istruzioni sono stampate direttamente sul pad. Il sistema di feedback visivo e acustico fornisce assistenza indicando la profondità di compressione e la frequenza di pressione ottimali.

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L‘autunno e l‘inverno portano temperature più basse, vento, pioggia e neve. Chi si prende un raffreddore, una tosse, è soggetto a dolori alle articolazioni o agli arti, cerca come d‘abitudine di riscaldarsi.

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