STORIE DI GIOCATTOLI

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Scuola Sacra Famiglia – Cremona – A.S. 2019/2020

STORIE DI GIOCATTOLI

Ricca Irene – classe 3^ - sezione A


Indice: - Introduzione

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- I giocattoli dei miei nonni - Le bambole - La corda - La palla

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- I giocattoli del papĂ - Il meccano

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- I giocattoli della mamma - La Barbie - I pattini

pag. 8 pag. 9 pag. 10

- I giocattoli dei miei fratelli - Le automobiline - Gli animali in miniatura

pag. 11 pag. 11 pag. 13

- I miei giocattoli - Cicciobello - La casa delle bambole - Conclusione - Bibliografia

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INTRODUZIONE

Un giorno, curiosando a casa della mia prozia ho visto che conservava con molta cura alcuni vecchi giocattoli che erano appartenuti ai suoi figli. Questi giocattoli mi hanno molto colpito perché erano molto realistici e ben fatti, ed erano in materiali diversi da quelli che siamo abituati a vedere oggi. Mi sono fatta prestare alcuni giocattoli per mostrarveli, mentre di fotografie.

altri ho solo le

Si tratta di un servizio di pentolini in rame, di un servizio di tazzine in ceramica, di una macchinetta da cucire (che funzionava veramente) e di un modellino di automobile in latta.

Da qui mi è nata la curiosità di sapere quali giocattoli si usavano un tempo, com’erano fatti e che storia c’è dietro i giocattoli che usiamo ancora oggi.

Così ho intervistato i miei nonni, i miei genitori e i miei fratelli, chiedendo a loro: 1_ Con quale giocattolo ti piaceva giocare? 2_Perchè amavi questo giocattolo? Come ci giocavi?

e poi ho cercato informazioni, immagini e curiosità sui loro giocattoli preferiti.

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I GIOCATTOLI DEI MIEI NONNI NONNA: 1- Il mio giocattolo preferito era un bambolotto di celluloide, una plastica dura e sottile che si rompeva facilmente. Non avevo tanti giocattoli ma mi divertivo con le altre bambine e dopo la scuola ci trovavamo sempre in qualche cortile a giocare. 2- Oltre al bambolotto, che era molto delicato, mi costruivo anche delle bamboline di pezza imbottite con ovatta, cotone o quello che si trovava in casa. A queste bamboline facevo i capelli con le “barbetta” che usciva dalle pannocchie di mais, poi facevo gli occhi con dei bottoni e la bocca. Poi si facevano i vestiti. Oppure, quando “scartocciavamo” le pannocchie, costruivamo delle bamboline con le foglie che ricoprivano le pannocchie. Un giocattolo molto divertente era la corda lunga, con la quale si giocava in tanti e in molti modi diversi. Poi si giocava anche a settimana facendo le pedine con dei pezzi di piatti rotti. Giocavo tanto anche con la palla contro al muro ad un gioco che si chiamava 10, in cui ogni numero aveva un modo diverso di lanciare la palla e riprenderla, oppure con i cerchi. Non ho mai avuto tanti giocattoli però ai miei tempi si giocava tanto e all’aria aperta. NONNO: 1 – Di giocattoli veri e propri non ne ho mai avuti. Con i miei amici costruivamo un pallone di stracci che poi avvolgevamo con le camere d’aria delle biciclette fino ad ottenere un pallone di gomma. Poi c’era un altro giocattolo che si chiamava “il Giga”: era un pezzo di legno smussato da una parte e dall’altra che si colpiva con un bastone e saltava lontano. Non avevo molti giocattoli e stavo spesso all’aria aperta o in cascina. 2 – Il calcio mi è sempre piaciuto, con i palloni fatti da noi, giocavo con i miei amici e facevo il portiere.

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Con il giga si giocava in cortile e si appoggiava il giga in bilico su un gradino, o per terra, e lo si colpiva con un bastone per mandarlo il più lontano possibile. Giocavo anche sul fienile costruivamo un tunnel con le balle di fieno e si passava sotto in ginocchioni passando da una parte all’altra come se fosse una galleria.

LE BAMBOLE Le bambine di tutto il mondo giocano con le bambole fingendo di essere mamme. Le bambole sono giocattoli molto antichi che fanno la loro comparsa nel 2000 a.C. Le prime bambole raffiguravano donne adulte e furono ritrovate, nelle tombe egizie ma anche in quelle etrusche. Qui i materiali utilizzati erano il legno e la terracotta, i colori erano vivaci e a volte le bambole indossavano gioielli preziosi, a Pompei fu ritrovata anche una bambola di pezza. Le prime bambole delle civiltà greca nell’ottavo secolo a.C., avevano figure geometriche e disegni di animali raffigurate sul corpo, che era a forma di campana, generalmente il materiale utilizzato era la creta. Le bambole greche avevano articolazioni snodate, grazie a fili di ferro infilati in fori che venivano praticati alla bambola e pare che venissero prodotte in serie e vendute nei mercati. A quel tempo le fanciulle si sposavano intorno ai quindici anni e prima della cerimonia nuziale portavano tutte le loro bambole nel tempio della Dea Artemisia dove si svolgeva un rituale iniziatico che simboleggiava la fine dell’infanzia. Anche dall’antica Roma arrivano reperti di bambole. Le bambole destinate alle classi sociali alte erano molto preziose sia nelle vesti sia nei gioielli. Nel corso dei millenni, artigiani e industriali hanno dedicato molto tempo a creare una bambola che potesse essere più realistica, utilizzando i materiali più diversi: legno, cartapesta, porcellana, stoffa, pannolenci, cellulosa, plastica, gomma, silicone, vinile etc … Intorno al 1920 prendono piede bambole in un nuovo materiale la celluloide (un tempo utilizzata solo per le pellicole fotografiche), materiale chimico ottenuto dalla cellulosa, che venne presto abbandonato in quanto delicato e infiammabile. Nel 1959 nasce “Barbie”, bambola che ottiene un grande successo, e tra gli anni 60/80 vengono creati svariati bambolotti simili a neonati tra i quali il più famoso è Cicciobello. Negli anni novanta nascono le Reborn Dolls, bambole iperrrealistiche, inizialmente destinate alla collezione. Nel tempo si è verificata una vera e propria follia: migliaia di donne che trattano questi bambolotti come fossero bambini reali. Li portano al parco giochi, cambiano loro i pannolini, fanno loro il bagnetto e sui social si scambiano opinioni su come vestire e acconciare i bambolotti.

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Attraverso il gioco con la bambola, vestendola, pettinandola, la fanciulla imparava, già dall’antichità, a vestirsi e prendersi cura di sé stessa. Le bambole rappresentano modelli che hanno a che fare con gli ideali di femminilità e maternità, in particolar modo quando le bambine giocano a fare le mamme, accudendo amorevolmente le loro bambole, simulando il momento della pappa e portandole a spasso in carrozzina Antico Egitto

Antica Grecia

Pompei (76 dc)

Medioevo

Età barocca

1800

1920

Anni 40

Anni 60

Anni 70

Anni 80

Anni 90-Reborn doll

LA CORDA La corda è usata per giocare fin dall’antichità greca e romana. A corda si può giocare da soli o anche in gruppetti e alcune volte il salto della corda è accompagnato con una canzoncina. La corda viene usata anche per il gioco del tiro alla fune. Questo gioco è diventato una competizione sportiva, inserita alle olimpiadi dal 1900 al 1920. La corda è stata rappresentata in alcuni quadri, come il quadro di Picasso che la disegnò più volte come passatempo tipico delle bagnanti in spiaggia. Picasso le dedicò anche una curiosa scultura in cui una bambina è in aria e la sua corda tocca per terra.

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LA PALLA La palla è uno dei pochi giocattoli riconoscibile dai bambini a qualsiasi posto nel mondo. Nell’arte antica occidentale e orientale ci sono diversi esempi di raffigurazione della palla, che testimoniano che la palla è esistita ovunque e in ogni epoca. Omero nell’Odissea racconta che Ulisse vide per la prima volta Nausicaa mentre giocava a palla con le amiche. Gli antichi romani giocavano a palla aspettando di recarsi alle terme come è testimoniato dai mosaici di piazza Armerina. La palla viene citata spesso anche in letteratura, come ad esempio fece Giacomo Leopardi nella poesia “A un vincitore nel pallone” scritta nel 1821. Oggi palle e palloni sono fatti di gomma o cuoio e riempiti d’aria. Ma non sempre è stato così: In Scozia sono stati trovati esemplari in pietra risalenti a 5000 anni fa, mentre nell’antico Egitto i bambini giocavano con palle fatte di paglia e canne intrecciate. I greci usavano anche delle vesciche di animali gonfiate, mentre le più antiche palle di gomma provengono dall’America centrale. In Italia un tempo si usavano segatura, cotone, legumi o sabbia per l’interno e pelle di daino, stracci o paglia intrecciata per l’esterno. L’invenzione della palla, oltre che essere un gioco che tutti i bambini hanno fatto, ha permesso la nascita di molti sport.

I GIOCATTOLI DEL PAPA’ 1_ Quando ero piccolo giocavo con il meccano; mi piaceva perché il gioco consisteva nel costruire gru, trattori,carri e macchine assemblando i vari pezzi con viti bulloni ed ingranaggi. 2_ Ci giocavo guardando le foto che proponeva il gioco e con un po’ di fantasia variavo la costruzione. La soddisfazione che mi dava questo gioco era quella di quando riuscivo a costruire una gru o una macchinina con ingranaggi che funzionavano.

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IL MECCANO Il meccano è stato inventato nel 1899 da Frank Hornby a Liverpool. E’ un gioco che ha sempre fatto nascere nei bambini la passione per le costruzioni e per i macchinari. Il premio nobel Harold W. Kroto, dice che la cessata produzione del meccano è stata”un grande disastro per l’educazione dei nostri ingegneri e scienziati”. All’inizio Hornby lo aveva creato per i suoi figli, e consisteva in fogli di rame con dei fori dove si dovevano mettere viti e bulloni,destinati a diventare gru, ponti e camion; poi si rese conto di poter realizzare pezzi di rame che si potevano utilizzare per costruire qualsiasi oggetto. Il meccano tra il 1908 e il 1958 è stato uno dei giochi più venduti nel mondo. Nel 1958 però Furono inventati i mattoncini lego e il Meccano perse la sua popolarità . Meccano originale del 1907

I GIOCATTOLI DELLA MAMMA 1 - I miei giocattoli preferiti erano le bambole, in particolare la barbie, e i pattini a rotelle. Avevo una Barbie e la figlia della barbie e dei pattini a rotelle rossi, che ho utilizzato dai 10 anni, quando me li portò Santa Lucia, fino a 16 anni quando ho dovuto buttarli perché le ruote erano completamente consumate. 2 - Con la Barbie mi divertivo a fare nuove acconciature, a tagliare i capelli, a confezionare nuovi vestiti utilizzando ritagli di stoffa e lana e cotone lavorati all’uncinetto. Con materiale di riciclo costruivo delle ambientazioni per le storie delle mie Barbie. Giocavo insieme a mia sorella e con le mie cugine; mia cugina Gigliola era bravissima a confezionare abiti per le Barbie e spesso me ne regalava qualcuno. Con i pattini invece uscivamo in paese e ci sfidavamo in gare di velocità. Ricordo la voglia di vincere, le cadute e le sbucciature alle ginocchia, ma la cosa che mi ricordo di più è quella signora anziana che usciva con la scopa per farci smettere e noi che correvamo a nasconderci.”

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LA BARBIE Gli ideatori di Barbie furono i coniugi Ruthie Mosko e Isadore Helliot Handler. Nel 1959 ebbero l’idea di creare “Barbie” grazie alla figlia Barbara alla quale piaceva ritagliare dalle riviste vestiti, accessori e bambole di carta inventandosi i più svariati ruoli, Essi progettarono una bambola che riproduceva il mondo degli adulti prendendo spunto da un fumetto pubblicato da un quotidiano nel quale la quale protagonista era una ragazza bionda e slanciata. La Barbie originaria ha capelli biondi, ma col tempo le varianti divennero centinaia. C’era la possibilità di cambiare la Barbie in base al clima; e anche di utilizzare vestiti ed accessori che consentivano di associare la bambola alle diverse professioni; già agli inizi degli anni Sessanta la Barbie era associata a diverse occupazioni tipicamente femminili: 20 luglio 1969 ballerina, infermiera, hostess. La barbie divenne anche un astronauta in vista delle missioni nello spazio nel 1965, quattro anni prima che Neil Armstrong mettesse piede sulla luna. Nel 1991, durante la guerra del golfo, fu commercializzata la Barbie Militare. Nel 2013 la barbie divenne anche un personaggio politico come la Cancelliera per i tedeschi. Per le Barbie c’erano diversi accessori, come cavalli, camper, case, macchine, barche, borsette …

L'uomo realizza il suo sogno: Neil Armstrong, astronauta americano, comandante della missione Apollo 11, è il primo uomo a mettere piede sulla Luna. Nessuna donna è invece mai andata sulla luna, anche se molte hanno dato il loro importante contributo alla riuscita delle missioni spaziali della NASA che hanno portato l’uomo sulla luna. Negli anni successivi molte sono diventate astronaute e hanno viaggiato nello spazio, come ad esempio l’italiana Samantha Cristoforetti, alla quale è dedicata una versione della Barbie.

Tra questi accessori nel 1997 venne proposta come novità la sedia a rotelle di Barbie, che venne subito dopo ritirata dal commercio a causa delle polemiche che aveva suscitato. Inoltre questo accessorio aveva anche dei problemi: i capelli lunghi della Barbie si impigliavano nelle ruote. Alla fine del XX secolo le Barbie vendute superavano già il miliardo. La Barbie è stata accusata di rappresentare un modello di magrezza e perfezione irraggiungibile e di diminuire l’autostima delle bambine avvicinandole all’anoressia.

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Per questo nel 2016 la Mattel creò nuove immagini delle barbie una alta, una bassa, una più in carne che andavano a affiancarsi alle Barbie ispirate alle principesse Disney o a personaggi famosi come, ad esempio, l’astronauta italiana Samantha Crisoforetti. A dire il vero però, già gli antichi romani costruivano delle bambole molto simili alla Barbie, come quella appartenuta ad una ragazza romana che si chiamava Crepereia Tryphaena morta nel 170d.C. Questa “Antica Barbie” è alta circa 23 centimetri ed è un oggetto molto raffinato e “moderno”, pur essendo molto antico. La Bambola di Crepereia (170 dc) Questa bambola fu ritrovata nel 1889 durante gli scavi per la costruzione del palazzo di giustizia sul Lungotevere a Roma e fa parte del corredo funerario di una giovane romana, morta intorno ai vent ’anni. Crepereia probabilmente era molto affezionata a questo giocattolo e perciò è stato messo nella sua tomba insieme ad altri oggetti personali. La bambola, intagliata nell’avorio, ha le spalle, i gomiti, le anche e le ginocchia snodate, le mani hanno le unghie, i piedi sono perfettamente delineati, così come il viso e l’elaborata acconciatura a sei trecce raccolte a corona, tipica delle donne dell’antica Roma. Oltre alla bambola sono stati ritrovati un piccolo pettine, alcuni gioielli e la scatola che doveva contenere gli abiti della bambola. E’ possibile ammirarla al Museo Centrale Montemartini di Roma.

I PATTINI I pattini risalgono al neolitico e venivano fabbricati con ossa di cavallo. Prima di diventare un gioco e un attrezzo sportivo venivano usati come mezzi di locomozione, consentendo gli spostamenti sulle vie ghiacciate durante l’inverno. Come fanno i personaggi del quadro “Paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli” del pittore Pieter Bruegel il Vecchio.

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Invece i Pattini a rotelle sono nati proprio come divertimento nel XVII secolo, e inizialmente erano molto difficili da usare finché nel 1863 l’americano James Leonard Plimpton creò dei pattini con quattro ruote, due davanti e due dietro, e con un cuscinetto di gomma che consentiva al pattinatore di cambiare la direzione e di frenare. In tempi più recenti sono diventati di moda i pattini con quattro ruote allineate che danno più velocità e permettono di fare diverse acrobazie. Sono anche conosciuti con il nome dei Rollerblade.

I GIOCATTOLI DEI MIEI FRATELLI Ho chiesto a mia mamma: 1 - I tuoi fratelli giocavano spesso con modellini di automobiline e con animali in miniatura. 2 - Con le automobiline e con gli animali amavano fare lunghe file che poi distruggevano. Poi facevano gare di automobiline costruendo le piste con oggetti vari. Costruivano anche dei veri e propri trampolini di lancio per le automobiline. Con gli animali di plastica giocavano alla fattoria e alla savana.

AUTOMOBILINE Fin dall’antichità gli animali in miniatura per i bambini hanno avuto delle rotelle che permettevano di trascinarli più agevolmente. Più avanti vennero utilizzati come giocattolo modellini di carri e carrozze trascinate da cavalli. Una volta inventata l’automobile, se ne fecero anche le versioni giocattolo, ambitissime da ogni bambino. Spesso erano di fantasia e non cercavano di riprodurre quelle realmente esistenti, ma le case automobilistiche si misero presto loro stesse a fabbricare modelli fedeli, da usare come gadget per promuovere i loro prodotti.

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Alle automobili si sono poi ovviamente affiancati camion, moto, bus, e veicoli da cantiere di ogni tipo. Con il tempo ci furono anche carri armati, autoblindo e aeroplani. Le automobiline vengono anche rappresentate nelle opere d’arte, ad esempio Picasso come nel quadro del 1953 intitolato “Bambino che gioca con un camion”, quando il pittore tornò a soggetti gioiosi dopo i terribili anni del conflitto mondiale. Non è l’unica apparizione di un’automobilina nell’opera di Picasso, che realizzò la testa della scultura “La scimmia e il suo piccolo” rubando al figlio Claude, che all’epoca aveva quattro anni, due macchinine che il piccolo aveva rotto per vedere come erano fatte dentro.

Il dopoguerra ha portato anche un grande progresso tecnologico nella propulsione e nella guida delle automobiline, che iniziarono ad essere dotate di un motore a pile o a palloncino in grado di sospingerle a reazione. Negli anni settanta hanno cominciato ad affermarsi i radiocomandi. L’alternativa era ricorrere ad automobiline filoguidate, il cui il mezzo di comando era collegato al mezzo con un filo elettrico: ma oltre al problema dell’estetica, c’era il problema della scarsa lunghezza del filo che costringeva i giocatori a inseguire la macchinina. Il progresso ha poi portato a radiocomandi molto più sofisticati e alla portata di tutte le tasche.

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ANIMALI IN MINIATURA I bambini hanno sempre amato gli animali, sia quelli veri sia le loro versioni giocattolo. Secondo gli archeologi che l’hanno trovata in Siberia, una testa di animale in corno sarebbe la più antica testimonianza di giocattolo giunta fino a noi. Risalirebbe a circa 4500 anni fa. Per lo stile astratto è difficile dire se quel muso intendesse raffigurare un cavallo o un drago. Gli animali in miniatura hanno goduto da sempre grande popolarità tra i bambini, infatti ci furono altri ritrovamenti archeologici, come ippopotami e coccodrilli dell’antico Egitto. Poi leoni, tigri, topo, giraffe, cavalli, porcospini, scimmiette, alcuni dei quali venivano trainati con una cordicella, altri invece muovendosi spalancavano la bocca. Alcuni erano dotati di ruote e talvolta trainavano carri. Notevole per assortimento, fra tutti questi reperti figura una serie di galli e galline giocattolo in terracotta che risalgono all’antica Roma, oggi conservati nel RomischGermanisches Zentraumuseum di Manz. Quando i bambini non ricevevano animali in miniatura se li creavano da soli. Secondo i vangeli apocrifi, anche Gesù faceva animaletti per gioco: all’età di cinque anni fecce 12 uccelli in argilla, ma poiché era sabato, giorno di riposo, un bambino si scandalizzò e andò a dirlo a Giuseppe. Quando il padre venne a sgridarlo, Gesù batté le mani e disse <<Andate via>> E così gli uccelli presero vita e volarono via. Alcuni animali giocattolo sono diventati col tempo veri classici: il cavallo a dondolo, l’orsacchiotto, la papera di gomma.

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Tra le migliori riproduzioni di animali ci sono quelle della Schleich, una ditta tedesca fondata nel 1935. Ogni modellino viene disegnato da artigiani che poi dipingono ogni miniatura a mano, con molta cura dei dettagli e cercando di rendere tutto molto realistico ed erano quelli preferiti dai miei fratelli e anche da me.

I MIEI GIOCATTOLI 1 I miei giocattoli preferiti erano Cicciobello e la casa delle bambole. 2 Con Cicciobello giocavo a fare la mamma, la dottoressa o la maestra. Con la casa delle bambole mi divertivo ad inventare storie di famiglia, a spostare i mobili e a inventare nuove combinazioni di arredamento. Una volta ho costruito insieme a mia mamma una casa della Barbie, utilizzando scatole, scatoloni, contenitori di plastica, legnetti, ritagli di stoffa etc …

CICCIOBELLO E’ un bambolotto che è stato inventato nel 1962 e il suo creatore si è ispirato ad un vero bambino. Il Cicciobello originale aveva occhi azzurri, pelle rosea, guance paffute e capelli biondi e un vestitino azzurro con scarpette coordinate. Aveva anche un ciuccio appeso al collo e un magico biberon che pareva svuotarsi quando lo si appoggiava alla sua bocca.

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Nel corso degli anni nacquero numerose versioni di Cicciobello. In particolare si ricordano alcune versioni che oggi risulterebbero forse politicamente scorrette come ad esempio Cicciobello Angelo Negro, con la pelle scura, Cicciobello Bimbo Giallo con i tratti del viso orientali, che erano però mosse dalla buona intenzione di aiutare i bambini ad accettare le diversità. Oggi le versioni più recenti sono Cicciobello Dentino, con pinzette e dentini da far cadere, Cicciobello Bua, con termometro per misurare la febbre e siringa per la puntura, e, nel 2018, Cicciobello Morbillino, con cremina per far sparire le bollicine. Come tutti i bambolotti Cicciobello è un giocattolo che fa vivere alle bambine l’esperienza di prendersi cura di un piccolo e di sperimentare la gioia e le preoccupazioni di essere mamma.

LA CASA DI BAMBOLE Anche la casa di bambole è un giocattolo molto antico. A Roma sono stati ritrovati nella tomba di un fanciulla di 15 Anni di nome Grifide, 13 piccoli oggetti di piombo che riproducono suppellettili in miniatura per una casa di bambole: una sedia un tavolo una lucerna e una cesta con coperchio. La consuetudine di dotare le bambole di vere e proprie case arredate iniziò nel XVII secolo in Nord Europa. Le famiglie più ricche acquistavano per le loro figlie l’intera casa con tutti i mobili, le suppellettili e la biancheria, mentre i meno ricchi potevano acquistare anche una sola stanza o i vari oggetti separatamente. Le case di bambole ci permettono anche di capire come erano le case e l’abbigliamento nelle varie epoche.

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La casa di bambole più famosa è la Queen Mary’s Dols House, realizzata tra il 1921 e il 1924 per la regina Mary moglie di Giorgio V. Alla sua costruzione lavorarono i migliori artigiani del tempo, sotto la guida di un architetto. Ogni oggetto è un piccolo capolavoro, i tappeti sono fatti a mano, i pavimenti in legno o marmo. Nei bagni ci sono perfino i rotoli di carta igienica e le credenze contengono piccole bottiglie piene di liquore e vino. E’ talmente perfetta che guardando le foto degli interni non si capisce che si tratta di una casa di bambole. Non fu però creata per far giocare una bambina, perché la regina Mary, quando la ricevette in regalo, aveva già 44 anni. Oggi è esposta al castello d Windsor. Oggi la casa di bambole più ambita dalle bambine è la casa di Barbie.

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CONCLUSIONE Ho scelto di fare questo approfondimento, perché a me piace e piaceva giocare con giocattoli, e perché la scuola che andrò a fare mi preparerà a stare con i bambini. Nel fare le varie ricerche, ho imparato che dove ci sono bambini non mancano mai i giocattoli. Dalla preistoria sono giunti fino a noi reperti archeologici che testimoniano che i bambini già allora utilizzavano giocattoli che presentano molte somiglianze con quelli che ancora oggi vengono utilizzati dai bambini di tutto il mondo. Molti giocattoli anche se lontanissimi tra di loro nel tempo e nello spazio, si trovano praticamente uguali in diverse civiltà: la bambola, la palla, gli animali in miniatura, i modellini dei mezzi di trasporto, la corda, le trottole. Nell’antica Grecia i bambini piccoli ricevevano i giocattoli in dono dai genitori in occasione delle feste religiose delle Antesterie (feste in onore di Dionisio), nell’antica Roma si regalavano alla nascita e in occasione dei Saturnali, un po’ come ancora oggi noi riceviamo in dono i giocattoli per Santa Lucia o per Natale. Nell’antichità c’era anche l’usanza di mettere i giocattoli nelle tombe dei bambini quando morivano, ed è grazie a questa usanza che molti giocattoli sono giunti fino ai giorni nostri. Nell’antichità i giocattoli venivano fabbricati dagli artigiani, dai genitori o dai bambini stessi, mentre nei tempi più moderni sono nate vere e proprie fabbriche di giocattoli. Oggi ci sono tantissimi giocattoli, di ogni tipo, costo e materiale; le varie fabbriche fanno a gara per proporre sempre nuovi giochi, e i bambini in genere ne possiedono molti. Penso però che i migliori giocattoli siano proprio quelli che sono sempre esistiti in tutti i tempi perché sono semplici e i bambini possono usarli come piace a loro e con la fantasia ogni volta inventano un gioco nuovo. Alcuni di questi giochi, come la palla e la corda, consentono molte diverse attività di tipo motorio, aiutano lo sviluppo del corpo e si fanno all’aria aperta. Con altri giocattoli invece i bambini imitano e rappresentano le occupazioni degli adulti, come quando giocano con le bambole, i pentolini, gli utensili e gli attrezzi agricoli e le automobiline. Lo scopo dei giocattoli è quello di stimolare il gioco dei bambini, favorendo il divertimento e lo sviluppo dell’intelligenza, delle capacità e della fantasia. Ma non sono solo i bambini ad amare i loro giocattoli. Spesso anche gli adulti hanno vere e proprie passioni per questi oggetti e anche la fantasia degli adulti si scatena davanti ad una bambola, un’automobilina, un orsetto o un robot giocattolo, fino a farli diventare i “protagonisti” di opere d’arte, di canzoni, di libri e poesie e di film.

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Molto interessante è il quadro del pittore Pieter Brueghel il vecchio “I giochi dei fanciulli” (1560). Questo dipinto può essere considerato come una vera e propria enciclopedia dei giocattoli dell’epoca: infatti vi sono rappresentati più di 80 giochi.

I film i più famosi che hanno come protagonisti dei giocattoli sono: Toy Story, Cars, Lego Story. Ci sono anche dei film dell’orrore nei quali i giochi diventano “cattivi”. Il libro più famoso scritto su di un giocattolo è Pinocchio; ci sono poi molti racconti per ragazzi che hanno come protagonisti dei giocattoli mentre in molti romanzi sono presenti le descrizioni dei giocattoli dei protagonisti.

FILASTROCCA DEI LIBERI GIOCHI Io gioco con giocattoli Belli, preziosi e strani Se non ci sono quelli Gioco con le mie mani Gioco con legno e sassi Gioco con ombra e sole Se non ci sono quelli Gioco con le parole Gioco con i miei passi Gioco con ciò che c’è. Nessuno ha più giocattoli di me. (Bruno Tognolini)

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BIBLIOGRAFIA:  STORIE DI GIOCATTOLI – A. Angiolino  www:libriandco.com  www:centralemontemartini.org  www:monstermoveitalia.com  www:dse.univr.it  immagini: google

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