OGNI ALBA HA I SUOI DUBBI

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Ogni Alba ha i suoi dubbi

Eleonora Giordani III B Sacra Famiglia


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Indice introduzione

Motivazione della mia scelta

pag 2

capitolo I

Storia: il Risorgimento Anna Corbari

pag 4

capitolo II

Italiano: poesie Alda Merini

pag 7

capitolo III

Arte: il barocco Sofonisba Anguissola

pag 9

capitolo IV

Spagnolo: biografía en español Frida Kahlo

pag 12

capitolo V

Inglese: the struggle for rights The Suffragette

pag 14

capitolo VI

Scienze: la gravità Samanta Cristoforetti

pag 16

conclusione

pag 19

bibliografia e sitografia

pag 20

Eleonora Giordani - classe III B anno 19 -20 Scuola Sacra Famiglia


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Motivazione Ho scelto di scrivere un approfondimento dedicato alle figure femminili che hanno avuto un ruolo nella storia e che, dopo averle scoperte, hanno lasciato un segno nella mia vita. Guardare a quelle donne è per me uno stimolo per imparare a essere una donna come loro. Infatti, le donne che ho voluto descrivere in questo approfondimento hanno deciso di cambiare il mondo senza paura. La donna per me è un’amica, una mamma, una sorella, una persona da stimare. Per me la donna è forza, perché ha sempre dovuto sopportare qualsiasi cosa, nella società, a casa, al lavoro e nella vita. Ed è per questo che voglio dedicare dalla prima all’ultima parola alle grandi donne, che per me sono un modello da seguire, un modello di vita, in quanto loro hanno cambiato la storia e se oggi posso esprimermi liberamente è grazie ad esempi come loro. Ognuna di loro mi ha insegnato qualcosa: chi a essere felice, chi a camminare sempre a testa alta, chi ad aiutare il prossimo e chi a vivere. Ma ognuna di loro mi ha lasciato un segno da cui partire per diventare la donna che voglio essere. Oltre alle donne che descrivo nell’approfondimento, dedico questa scelta in particolare a tre grandissime donne, donne che non hanno cambiato la storia né rivoluzionato l’idea di qualcosa, ma hanno cambiato il MIO modo di vedere le cose. -

Mia nonna Elisa, che sin da piccola mi è sempre stata accanto e mi ha cresciuta

-

Alessia, una donna che ha sempre il sorriso e la voglia di aiutare gli altri,

-

Roberta, che per me è un mito, perché riesce ad andare avanti nonostante tutto e tutti e mi ha davvero emozionato con una sua frase: “se la tempesta non se ne andrà noi dovremmo continuare a ballare sotto la pioggia”

Grazie anche a loro, per me, “donna” significa libertà! Eleonora Eleonora Giordani - classe III B anno 19 -20 Scuola Sacra Famiglia


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Ogni alba ha i suoi dubbi Ho voluto scegliere questo titolo perché ogni giorno che arriva, che nasce con l’alba, può cambiare completamente il mondo, la vita… oppure può anche non succedere nulla. Quando ho scelto questo titolo pensavo al fatto che avrei iniziato le superiori e che sarebbe iniziata una nuova pagina della mia vita, con i desideri e i dubbi che ogni novità comporta. Nel frattempo, però, è arrivata la pandemia, che ha sconvolto non solo la mia vita, ma quella della mia famiglia, dei miei amici e ora mi trovo difronte a un nuovo normale con tutte le domande che questo porta… Sarà come prima? Potrò uscire e vedere i miei amici? Andrò in aula a settembre? Ho vissuto quindi direttamente come ogni alba, ogni nuovo inizio porti con sé tantissimi dubbi e perplessità. Ma non bisogna smettere di guardare avanti a pensare che ogni donna che ha fatto sentire la sua voce, ha fatto sentire la voce di tutte le altre. Io ci tengo particolarmente a intervenire sempre nei dibattiti o nelle discussioni, così da far sentire sempre la mia voce senza paura e spero di continuare a farlo…. Le figure che vado a descrivere sono donne che hanno lasciato un riscontro positivo nella storia, lottando anche per me …..

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capitolo I Storia: il Risorgimento

Anna Corbari (in famiglia detta Annetta) Anna Corbari nasce nel 9 maggio 1823 a Cremona. All’età di diciotto anni si sposa con Venceslao Anselmi. Gli

Anselmi

sono

i

capostipiti

della

mia

famiglia!

La coppia ebbe nove figli, uno dei nove si chiamava Alessandro Anselmi, il primo proprietario di Farisengo. Come si può vedere nel cancello d’entrata di casa mia si trova una A che sta a significare Anselmi. Mentre Angelo suo fratello fu il padre di Sandro e Imogene. Unica figlia di Sandro fu Luisa (la mamma di mia nonna Elisa), mentre terza figlia di Imogene fu Tullia (la mamma di mio nonno Silvio). Infatti, le mie bisnonne Luisa e Tullia sono prime cugine e i miei nonni per questo motivo hanno dovuto chiedere la dispensa alla chiesa per potersi sposare, essendo parenti entro il sesto grado. Ecco perché il nostro albero genealogico si incrocia (qui la foto dell’albero genealogico su una parete della Cascina di Famiglia: Farisengo)

Elisa e Silvio i miei nonni

A di Anselmi – il cancello di Farisengo

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5 Siamo

nel

1848,

un

periodo

storico

approfondito quest’anno in classe e definito Risorgimento,

caratterizzato

dalla

spedizione dei mille e dall’Unità di Italia. Quando si parla degli anni del Risorgimento e dell’Unità d’Italia si celebrano importanti figure come Giuseppe Garibaldi, Camillo Benso conte di Cavour, Vittorio Emanuele II e, in particolare a Cremona, Pietro Vacchelli e Giovanni Cadolini. Qualche nome femminile risalta fra tutti accanto ai grandi della storia: Anita Garibaldi, che per lottare accanto al marito si traveste da uomo e lo accompagna in ogni tappa lungo la Penisola. In quegli anni la donna era vista come debole e buona solo a badare ai figli e fare i lavori domestici, generalmente esclusa dai campi di battaglia e parimenti della lotta politica; quindi, partecipare a qualcosa di così grande come una battaglia era una grande vittoria. Parole di un militare: “quel sesso che altrove si chiama debole, ma che qui è forte e aggiunge

la

virilità

dell’animo

ai

privilegi

della

bellezza”.

Parole di una donna sul fronte: “l’eroismo della donna è un qualche cosa di troppo anormale, come chi dicesse assomiglia all’eroismo dell’uomo; rende la donna meno donna. Invece le azioni generose e magnanime, le azioni superiori, gli atti virili e di estrema pietà, i sacrifici che han dell’eroico, compiti della donna, forse perché più accessibili a noi pure, ci interessano e ci commuovono di più, e ci sono forse di maggiore ammaestramento degli eroismi più alti, più strepitosi, più degni di fama degli uomini” Nel 1848 Annetta, a soli 25 anni, affianca il marito Venceslao nell’evoluzione politica dei fatti storici dell’epoca, che lo aveva portato a essere già consigliere al comitato di sicurezza pubblica del

governo

provvisorio

cittadino.

Anna (Annetta) è una forte figura femminile, perché si adopera all’educazione dei bambini e al soccorso dei più deboli,

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6 partecipando alla spedizione dei mille con Giuseppe Garibaldi. Oltre a lei anche molte italiane portano avanti tale impegno, assolto con coraggio e audacia. Grazie all’operato di Anna, sostenuto da tante altre cremonesi, nel corso di pochi anni, inizia e diventare rilevante la presenza delle donne nella vita sociale della città. Mogli e madri di famiglia che dedicavano la loro vita esclusivamente alle arti domestiche ora escono dalle loro dimore per dedicarsi agli altri, all’educazione dei fanciulli, per partecipare attivamente alla vita sociale della città. Nel 1848, la Prima Guerra di Indipendenza allontana gli uomini dalla città chiamati al fronte e allo stesso tempo spinge le donne a scendere in piazza non per creare cortei di protesta ma per svolgere un silenzioso ma efficace lavoro di costante cura e soccorso ai feriti dell’esercito. Anna si prestò a fornire quotidianamente indumenti civili, bendaggi per le medicazioni e beni di prima necessità ai degenti dei tanti ospedali provvisori che sorsero in molte nobili abitazioni cremonesi. In risposta alla necessità di reperire grandi quantità di materiali per il primo soccorso Anna offrì il suo contributo accanto a un gruppo di donne già numeroso che, di porta in porta, chiedeva offerte per la causa sociosanitaria. Annetta ha testimoniato in tutta la sua vita, il suo impegno sociale. Lei è sempre stata una donna lavoratrice nell’ambito dell’associazione di pronto soccorso femminile, fondata nel 1863 come emanazione dalla società maschile. Alla sua morte, avvenuta a Cremona nel 2 luglio 1893, l’intera popolazione la pianse come “modello di madre, esimia educatrice, illustre cittadina ma soprattutto come donna.” Ho scelto di approfondire la storia di Annetta, sicuramente perché fa parte della mia famiglia, ma soprattutto perché è stata una protagonista, anche se non primaria, della storia cremonese e italiana.

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capitolo II

Italiano: poesie

Alda Merini Alda Giuseppina Angela Merini, nota semplicemente come Alda Merini, nata a Milano il 21 marzo 1931 e morta a Milano il 1º novembre 2009 per un tumore alle ossa all’età di 78 anni, è una poetessa, aforista e scrittrice italiana. Alda ha avuto quattro figlie (Emanuela Carniti, Barbara Carniti, Simona Carniti, Flavi Carniti). Purtroppo, le figlie non sono mai state tanto tempo con la madre, perché dopo i parti Alda è stata subito trasferita in un manicomio, così da scoprire di avere diversi disturbi mentali, come la bipolarità. Alda afferma che la sua esperienza al manicomio è stata stupenda e che si divertiva un mondo e avrebbe voluto entrarci

prima.

“Sono nata a Milano il 21 marzo 1931, a casa mia, in via Mangone, a Porta Genova, era una zona nuova ai tempi, di mezze persone, alcune un po’ eleganti altre no. Poi la mia casa è stata distrutta dalle bombe.” Questa frase mi ha destabilizzato al momento, perché non mi sarei mai aspettata una frase detta con così tanta leggerezza che racchiude invece una storia traumatica, come il bombardamento della propria dimora. Alda Merini nasce da famiglia di condizioni modeste. Il padre era dipendente presso un'agenzia di assicurazioni mentre la madre era casalinga. Nel 1947 Merini incontra "le prime diversità della sua mente" e viene internata per un mese in una clinica psichiatrica. Alda ha sempre avuto un forte legame affettivo con il padre e afferma che è stato l’unico uomo ad amarla sul serio. Il più grande rammarico di Alda è quello di non essere potuta diventare una ballerina, che era un suo grandissimo sogno.

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8 Alda Merini è un personaggio molto particolare, che ha sofferto parecchio nella sua vita, ma il suo modo di scrivere è vero e senza filtri. Una cosa che mi ha colpito è che si è creata tutto questo da sola, con le proprie mani; ecco perché mi ritrovo moltissimo nelle le sue frasi e le sue poesie.

“Le persone capitano per caso nella nostra vita, ma non a caso” Questa è stata una delle prime frasi che abbia letto ed è anche una delle mie preferite, perché bisogna sempre tener conto delle persone che ci circondano e non dar niente per scontato.

“C'è gente che parla per riempire il vuoto della sua intelligenza” In questa frase sono riuscita a percepire la sincerità che Alda mette nei suoi scritti: riesce a far capire un intero discorso con una singola frase, far capire che le parole messe al posto sbagliato provocano problemi. Lei essendo una scrittrice ha un peso molto grande sulle sue spalle e le parole che lei scrive devono essere dirette e piene di significato.

“La persona che

ho

sempre

adorato

sono

io.”

Questa è senza dubbio la mia frase preferita, perché lei ha vissuto la Seconda guerra mondiale, ha subito bombardamenti, è stata portata in manicomio per diversi anni avendo diversi disturbi mentali, e nonostante tutto questo ha sempre creduto in sé stessa e anche con molta gente contro e per via delle sue malattie lei è riuscita ad accettarsi e amarsi per quello che era diventando una grandissima scrittrice.

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capitolo III

Arte: il barocco

Sofonisba Anguissola Sofonisba

Anguissola (Cremona, 2

novembre 1625)

è

febbraio 1532 – Palermo, 16

una pittrice italiana.

Nata

dalla

nobile

famiglia piacentina degli Anguissola, Sofonisba è una delle prime esponenti femminili della pittura europea, anche se la sua celebrità non fu pari a quella di altre pittrici salite in seguito alla ribalta dell'arte. È la prima dei sette figli di Amilcare Anguissola e di Bianca Ponzoni, entrambi di famiglia nobiliare. Quattro delle sorelle di Sofonisba, Elena, Lucia, Europa e Anna Maria diventano anch'esse pittrici. Si forma alla scuola del pittore lombardo Bernardino Campi. Sofonisba Anguissola partecipa come figura di spicco alla vita artistica delle corti italiane, grazie al padre che mostra i disegni della figlia a Michelangelo Buonarrotti, che sosteneva che la giovane fanciulla cremonese avesse talento. Fra quei disegni c'era anche un Fanciullo morso da un gambero, nel quale la giovanissima artista, allora poco più che ventenne, aveva colto l'espressione del dolore infantile con un'invenzione che piacque molto al grande artista fiorentino (Michelangelo Buonarrotti). Questa smorfia di dolore fermata da Sofonisba nel Ragazzo

la

ritroviamo morso

da

ramarro di Caravaggio.

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poi un


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Nel 1559 Sofonisba approda alla corte di Filippo II di Spagna, come dama di corte della regina, Elisabetta e diventa la ritrattista della famiglia reale fino alla morte. Viene ricordata per la sua competenza letteraria e musicale, anche per la fitta corrispondenza con i piĂš famosi artisti del suo tempo Nel

1573

sposa

il

Sofonisba.

nobile

siciliano Fabrizio Moncada e si trasferisce in Sicilia nel palazzo dei Moncada a Paternò, dipinge

la

dell'Itria,

tela che

ora

dove

Madonna si

trova

nell'atrio

della chiesa

del

monastero

delle

benedettine

intitolato a Maria Santissima

Annunziata.

Con la morte del marito, avvenuta nel 1578 in mare, durante una visita alla corte spagnola, Sofonisba lascia l'isola per raggiungere la Liguria; fermatasi provvisoriamente a Livorno, la pittrice lombarda conosce e sposa, in seconde nozze, il nobile genovese Orazio Lomellini a Pisa nel 1579. Sofonisba, dopo essere tornata a Palermo nel 1624, viene incaricata di dipingere diverse opere. Nel 1625, esattamente un anno dopo, muore. Oggi, la sua lapide si trova in una chiesa di Palermo.

Sofonisba l’arte barocca e della controriforma Sofonisba si forma alla scuola dei Campi, che aveva uno stile che si rifaceva agli esponenti di spicco dell'arte manierista, in voga nell'Italia settentrionale tra Cinquecento e Seicento. Il manierismo è una corrente artistica, prima italiana e poi europea, che caratterizza i fenomeni artistici dal 1520 circa fino all'avvento dell'arte controriformata e del barocco,

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11 Uno dei miei quadri preferiti di Sofonisba è: “Le sorelle della pittrice Lucia, Minerva e Europa Anguissola giocano a scacchi". Mi piacciono molto i colori che ha usato e il dettaglio delle trecce dei capelli, ma in particolare il mio elemento preferito è la bambina perché il suo sorriso sembra estremamente vero e rende il tutto più armonioso. Per me lei è stata una grande donna, perché ha portato una nuova forma d’arte a Cremona ma anche in Italia. Ed è riuscita a lavorare con moltissime persone, o comunque a farsi notare da persone molto importanti come Michelangelo o Caravaggio che addirittura ha preso spunto da questa giovanissima donna cremonese.

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capitolo IV

Spagnolo: biografía en español

Frida Kahlo Frida Kahlo, nacida Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón (Coyoacán, 6 de julio de 1907 - Coyoacán, 13 de julio de 1954), fue una pintora mexicana. Su madre fue Matilde Calderón y González, una mexicana rica y su padre fue Guillermo Kahlo Kaufmann, un fotógrafo alemán. Ella tenia 5 hermanas, Cristina Kahlo, Matilde Kahlo Calderón, Adriana Kahlo Calderón, Margarita Kahlo Cardena, Maria Luisa Kahlo Cardena. Frida fue una pintora con una vida problemática. Frida se sintió muy atrapada en la revolución mexicana del 1910. Frida sufría de polio, como su hermana menor. Desde la adolescencia manifiesta una personalidad muy fuerte, combinada con un talento artístico singular y tenía un espíritu independiente y apasionado. En 1922 se convirtió en un aspirante médico. A dieciocho años sufría una profunda soledad y se protegía en su arte. Después de un accidente automovilístico, Frida se rompió la columna, el fémur, las costillas, una pierna, un pie y el brazo. Se sometió a 30 cirugías y permaneció con yeso durante mucho tiempo. En este descanso, Frida se dedicó a pintar y leer libros sobre el movimiento comunista. Pintar se había convertido en un verdadero trabajo para ella.

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13 En 1929 se casó con Diego Rivera. Su esposo Después de engañarla tantas veces, ella hizo lo mismo y también tuvo relaciones con otras mujeres. En 1939 se divorciaron por otra traición de su esposo con la hermana de Frida. A pesar de las traiciones, en 1940 se casaron nuevamente. Nunca tuvo un hijo y Frida estaba muy triste por esto. Debido a sus problemas físicos, Frida tuvo tres abortos y, no obstante su fuerte deseo de ser madre, nunca tuvo un hijo Esto la afectó mucho pero también dio forma a su visión artística e impulsó su carrera. “La pintura ha llenado mi vida. He perdido tres hijos y otra serie de cosas que hubiesen podido llenar mi horrible vida. La pintura ha sustituido todo. Creo que no hay nada mejor que el trabajo.» Murió de enfermedad pulmonar a la edad de 47 años en 1954 Aunque solo recientemente descubrí y estudié este personaje, ella es un personaje muy importante para mí. Porque ella revolucionó la idea de l arte, ella también logró romper los ideales de una mujer y los ideales de belleza estándar, pero también cambió la forma en que vemos las relaciones homosexuales. Frida ha sufrido mucho en su vida, pero ha dejado una gran huella en la humanidad.

Arte Las obras de Frida se basan principalmente en retratos y obras que recuerdan su cultura mexicana con los colores brillantes y representaban cosas con su personalidad y cómo la vivió.

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14 Frida Kahlo pinta viva la vida ocho días antes de morir, en 1954, mientras está terminando su último cuadro. Tiene 47 años y está gravemente enferma. Pinta su último saludo con una sandía roja como la sangre. Deja así la vida a una persona que nunca ha perdido la esperanza nonostante la extraordinaria naturaleza de sus sufrimientos. Esta pintura no tiene nada especial, de hecho es un dibujo muy normal, pero la pintora terminó su vida con esta pintura y habla de una mujer que nunca renunció a sus sueños a pesar de todo.

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capitolo V

Inglese: the struggle for rights

The suffragette The word “suffragette� refers to women who worked to obtain recognition of the full dignity of women and obtain the right to vote for women (from the word suffrage in its meaning to vote). The movement was born in the United Kingdom in 1865, when John Stuart Mill proposed the idea of women's vote in his program. In the same year, books were published in the UK to support the thesis on women's rights. The women's movement aimed to achieve equality to men not only from a political point of view but also from a legal and economic point of view. Women wanted to be able to teach equality of civil rights in high schools and to carry out the same professions as men. During the First World War, with almost all valid men sent to the front, women took on many of the traditional male roles, and this led to a new consideration of the woman's abilities. I particularly admire these women because they made their voices heard without fear. Even if at the time it was considered a crime and even if they were beaten and used as objects of little value; they went on with their ideas to bring a victory for their part and for the part of all women.

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16 After the great conquest they made, they were not afraid to go on and to be happy and proud to be women so as to bring equality with men. I am truly grateful that this movement of heroines existed, so that we young women can speak and express everything, without being afraid of the consequences, and without being afraid that what we have to say is too much. There are still countries today that believe that a woman is inferior to a man and a woman from those countries maybe now tries to make a difference by having a job and getting her salary alone. Or a woman who has made the decision that she does not need a husband or children to have a happy life. Or a woman whois studying to graduate and find a job not to stay at home to cook and clean. But I am more than sure that every one of us is making a difference.

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capitolo VI

Scienze: la gravità

Samantha Cristoforetti Samantha Cristoforetti è un ingegnere e una astronauta italiana nata a Milano il 26 aprile 1977. Samantha Cristoforetti, di origini trentine, ha passato probabilmente la sua infanzia con il naso all’insù, osservando le stelle in ogni momento, sognando un giorno, di diventare astronauta. Samantha Cristoforetti astronauta lo è diventata veramente. Ma non solo: è la donna dei record. Classe 1977, studentessa modello, si laurea prima in ingegneria meccanica aerospaziale all’Università tecnica di Monaco di Baviera, poi nel 2001 è ammessa in Scienze aeronautiche all’Università Federico II di Pozzuoli; uscendone nel 2005 come ufficiale del ruolo navigante normale e con laurea in scienze aeronautiche. Durante l'accademia si distingue come allieva modello, ricevendo il premio della sciabola d'onore. Poi nel 2005 e 2006 si specializza negli Stati Uniti d'America, con il programma EuroNATO presso la Sheppard Air Force Base di Wichita Falls in Texas. A maggio 2009 viene selezionata come astronauta dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), risultando tra i migliori sei candidati, in una selezione alla quale partecipano circa 8500 persone. Lei è stata la prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea. Forse ad aiutarla sono state le sue esperienze internazionali, forse l’addestramento come pilota militare, sicuramente la sua grande preparazione. Si tratta di un importante traguardo che cambierà per sempre la sua vita. Dopo cinque lunghi anni di addestramento, il 23 novembre 2014, all’età di 37 anni, è finalmente pronta per partecipare alla missione più importante di sempre: la 42/43, denominata “Futura”, con la quale parte dal cosmodromo di Baikonour, in Kazakistan, per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale, insieme ad altri due colleghi

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18 (l’ingegnere di volo statunitense Terry Virts ed il cosmonauta russo Anton Shkaplerov), a bordo di un veicolo russo Soyuz. Si tratta della prima missione in assoluto di una donna italiana nello spazio. Ma non solo: “grazie” ad un piccolo problema tecnico dell’Agenzia Spaziale Russa, che ha posticipato il rientro della missione di circa un mese, Samantha consegue il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo (199 giorni esatti). Durante la missione, Samantha partecipa attivamente alla realizzazione di esperimenti che hanno come tema principale la microgravità: dalla fisiologia umana, alla stampa di oggetti 3D in assenza di peso, ad analisi fisiologiche. Grazie a una macchinetta per caffè e bevande calde realizzata in Italia prepara persino, per la prima volta nello spazio, un caffè espresso. La missione di Samantha termina dopo quasi sette mesi, l’11 giugno 2015 con l’atterraggio sulla Terra, in Kazakistan, ma il suo nome è destinato a durare nel tempo. In collaborazione con Stefano Sandrelli, Samantha scrive il libro “Nello spazio con Samantha”: un volume per bambini e ragazzi, scritto in modo semplice, nel quale racconta com’è diventata astronauta, la sua esperienza nello spazio, la vita nella stazione spaziale, come è riuscita a mangiare, dormire, lavarsi, passeggiare, combattendo contro l’assenza di gravità. Nel 2016 Gianluca Cerasola le dedica un film: “Astrosamantha – La donna dei record nello spazio”. Un documentario che racconta nei dettagli la vita di Samantha, il percorso che l’ha portata alla missione spaziale e tutti i dettagli della missione “Futura”. Oggi Samantha lavora a Colonia, presso l’European Astronaut Center, dove sogna un altro viaggio spaziale.

La forza di gravità e gli astronauti La gravità per noi non è un concetto strano, di solito si pensa che sia quella forza che fa cadere gli oggetti a terra.

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19 È tutto qua? no, c’è molto di più. Va detto prima di tutto che è una Forza di tipo Attrattivo che viene esercitata reciprocamente tra due oggetti con massa, e grazie a essa succedono cose per noi fondamentali: 

È il motivo del nostro rimanere attaccati al terreno e non ci permette di cadere fuori dall’atmosfera terrestre.

È il motivo per cui la Terra orbita attorno al Sole.

È stata la causa della formazione dello stesso Sole circa 4.5 miliardi di anni fa.

Nel XVII secolo, Isaac Newton scoprì che l’intensità della forza di gravità diminuisce quando due oggetti si allontanano. Scoprì anche che la forza di gravità è proporzionale alla massa, più l’oggetto è pesante maggiore è l’interazione gravitazionale. Ma nello spazio la gravità è praticamente assente quindi da complicare la vita degli astronauti. Infatti, stare senza gravità per parecchio tempo ha degli effetti negativi per il nostro corpo, Gli effetti più significativi di stare mesi con una protratta assenza di peso sono l'atrofia muscolare e il deterioramento dello scheletro, noto anche come osteopatia da spazio: questi effetti possono essere

minimizzati

l'esercizio fisico.

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con


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Conclusione Ho deciso di approfondire le figure di queste donne, perché penso che ognuna di loro abbia cambiato l’idea che in quel periodo si aveva della donna. Mi riferisco a Frida Kahlo che è riuscita a farsi riconoscere in una società completamente fatta da uomini e si è fatta spazio tra loro, ad Alda Merini, che ha fatto sentire la sua voce forte e chiaro senza paura. E a Sofonisba Anguissola, che si è sempre espressa nell’arte e anche se alcuni uomini l’hanno superata, lei non ha mai mollato. Ho scelto questo argomento perché credo che pensare che la donna sia più debole o più fragile sia sbagliato: Anna Corbari ha sostenuto una guerra così da dimostrare che ogni persona può fare ciò che sente, mentre Samantha Cristoforetti, per realizzare il suo sogno di andare nello spazio, ha studiato tutta la vita e così facendo non ha solo realizzato il suo sogno, ma ha anche segnato la storia facendo 2 record e ha pure scritto un libro… per far intendere che con la forza di volontà e senza rinunciare mai ai propri sogni puoi andare ovunque tu voglia. I diritti di cui possiamo godere oggi sono stati conquistati, grazie alle Suffragette, che hanno lottato tanto per far sentire la loro voce e la voce di tutte le donne di generazioni future. Ed è per questo che io sono orgogliosa di essere una giovane donna perché queste donne non hanno mai avuto paura di cambiare le cose, e, chissà, magari anche io un giorno cambierò le cose.

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Bibliografia e sitografia Le fonti

Sitografia: •

Youtube

www.scuola.net

www.studenti.it

www.focusjunior.it

www.ilgiornaleoff.ilgiornale.it

www.it.wikipidia.org

www.unimondo.it

www.aldamerini.it

www.scienzafacile.it

www.frasicelebri.it

www.wired.it

www.lifegate.it

www.enciclopediadelledonne.it

Bibliografia • Le donne di Cremona (C.R.A.R.T) • biblioteca

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