biancorosso C
ssmaceratese.it
uore
N° 2 Settembre 2015
riccardo fIssoRe
Ăˆ piĂš facile fare bene con un gruppo stimolante
Maria Francesca Tardella Comandare? meglio guidare
Rimini Amarcord in trasferta con carlo cambi
cristian bucchi
orgoglio biancorosso
editoriale
D
di
Romano carancini
Braccia al cielo, sguardo fiero e sciarpa biancorossa: bentornati all’Helvia Recina!
opo oltre 40 anni la “terza serie” dell’Italia calcistica ritrova la Maceratese. Ci sono due simboli ai quali noi tifosi ci stringiamo emotivamente e fisicamente. Primo fra tutti i colori biancorossi che, come quelli del vessillo comunale, uniscono l’anima di questa città e la storia della prima società di calcio di Macerata la quale forse, proprio per questo, è amata e vissuta da tutti con un sentimento diverso, radicato, di appartenenza. E poi lo stadio Helvia Recina, il luogo fisico, simbolo del l’incontro di coloro che vivono per i colori biancorossi: ses sant’anni e il fascino suggestivo, raro al giorno d’oggi, di trovarsi “dentro la città”. Ci si affaccia ai balconi, si ascoltano i cori, le grida e i fischi dei tifosi, ma soprattutto il boato del goal, segno della gioia di una città intera. Ci incontriamo il 13 settembre nell’agorà dell’Helvia Recina dopo aver lottato per ritrovarci qui nel giorno di festa, dopo oltre quarant’anni come se fosse una prima volta. Lo dobbiamo non solo alla città ma alla passione, ai colori e a quel forte sentimento di appartenenza che non avrebbe accettato di essere tradito. La Maceratese con i propri colori e lo stadio Helvia Recina dovranno sempre rappresentare i “segni” dei valori sportivi che questa città ha saputo meritare negli anni. Dobbiamo coltivare un sogno noi maceratesi e occorre farlo insieme senza presunzione né disillusione. Tra sette anni compiamo 100 anni e dobbiamo provare a scalare la terza serie. Poter raccontare ai nostri figli e ai nostri nipoti che siamo arrivati, per la prima volta, almeno per una volta, nella prima serie calcistica. Sognare non costa nulla. Forza Rata!
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2 015
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biancorosso
l’orgoglio biancorosso! Non si riferisce solo alla squadra ma anche ai tifosi. “Sosteneteci: vincere dipende anche da voi”.
Cristian Bucchi
di Alessandro Savi
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ristian Bucchi il giorno dopo la partita d’esordio non si riposa. La moglie è impegnata a Milano per lavoro e il mister deve badare ai tre bimbi e al cane. Tanto che ci costringe ad una intervista notturna, con l’adrenalina ancora a mille dopo l’incredibile esordio della Rata ad Aprilia. Partenza col botto, mister. La squadra ha retto bene e poi, in occasione dell’unico errore commesso dai romani, ha colpito alla grande. Siamo stati bravi come atteggiamento. Sapevamo di non essere al massimo della condizione per diversi problemi, ma abbiamo controllato bene senza rischiare troppo ad eccezione di una occasione in cui il nostro portiere è stato bravissimo. Abbiamo concesso solo qualche tiro dalla lunga distanza e sapevamo che l’occasione, prima o poi, sarebbe arrivata anche per noi. Abbiamo avuto due o tre ripartenze anche nel primo tempo che avremmo potuto sfruttare meglio in quattro contro due, apparentemente semplici, ma non siamo riusciti a capitalizzare. Sapevamo che la Lupa Roma ha grandi qualità in fase di palleggio ma, proprio per questo, tende a lasciar giocare l’avversario: potevamo far male anche prima del gol ma non ne siamo stati capaci. D’Anna giocava benissimo ma hai preferito inserire Orlando che ha risolto il match. Per quello che è il nostro modulo privilegiato, i giocatori di fascia sono quelli che tendono a spendere maggiormente. D’Anna aveva fatto un’ottima gara fino a quel momento ma avevamo bisogno, in quella fase, di forze fresche. Orlando ha queste caratteristiche: con l’avversario un po’ stanco,
sulla fascia può diventare devastante. Avevo visto il loro terzino sinistro, che tra l’altro era anche ammonito, accusare qualche difficoltà ed ho preferito inserire un giocatore fresco che ha saputo creare due o tre occasioni importanti. Prima l’assist a Kouko poi il palo: una grandissima prestazione. Domenica prossima il Savona. Una squadra in bilico fino all’ultimo tra Lega Pro e Dilettanti. C’è la possibilità di allungare il passo? Innanzitutto vorrei rivedere la stessa squadra coraggiosa di domenica scorsa e lo stesso approccio al campionato. Il Savona sarà una sfida importante: loro partono con una penalizzazione pesante che vorranno ridurre al più presto quindi giocheremo una sorta di scontro diretto in cui i punti valgono il triplo. Abbiamo un’occasione per dare un colpo ai liguri e non dobbiamo farcela sfuggire. La tifoseria organizzata ha scelto di non sottoscrivere la tessera del tifoso quindi, almeno in trasferta, il sostegno alla squadra sarà minore. Domenica la Rata farà il suo esordio in casa, cosa ti aspetti dal pubblico biancorosso? Mi aspetto ciò che ho sempre saputo in merito alla tifoseria maceratese: che si stringano intorno alla squadra in tantissimi, pronti a soffrire insieme a noi. I ragazzi che ho a disposizione sono uomini veri, coraggiosi, che sanno stringere i denti ma hanno un forte bisogno del loro pubblico. Tutti insieme possiamo farcela, possiamo raggiungere una salvezza che per noi equivale a vincere la Champions League ma, ripeto, abbiamo bisogno del loro sostegno e della loro passione. Saranno orgogliosi di questa squadra, ne sono certo.
primo piano
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biancorosso
Francesco Forte 12.10.1991 portiere dal Carpi
2015 / 2016
Vasco Faisca
18.02.1980 difensore dal Pordenone
Luigi Djibo
Alessandro De Angelis
10.11.1994 difensore dalla Paganese
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Riccardo Fissore
27.08.80 difensore dal Matera
14.02.96 difensore dall’Aquila
Mattia Di Vincenzo
Nicolas Cantarini
10.06.92 portiere confermato
19.12.98 portiere dalla Vigor Senigallia
Francesco Karkalis
Gianluca Clemente
19.01.95 difensore dal Pescara
05.04.96 difensore dal Fano
Igor Lasicki
Mattia Altobelli
26.06.1995 difensore dal Gubbio
14.01.95 difensore dal Pescara
Marco Massei
01.09.93 difensore dall’Ascoli
Badara Sarr
Emanuele D’Anna 23.05.82 difensore dal Gubbio
Lorenzo Carotti
Raffaele Imparato 03.09.86 difensore dalla Torres
Fabio Foglia
11.02.94 centrocampista dal Catanzaro
31.01.85 centrocampista dal Pavia
08.06.89 centrocampista dalla Torres
Francesco Orlando
Yassine Belkaid
Cristian Buonaiuto
26.06.88 centrocampista confermato
29.12.92 esterno dalla Torres
Massimo Ganci
Giordano Fioretti
17.11.81 attaccante svincolato
07.10.1985 attaccante dalla Spal
01.10.96 esterno dal Vicenza
Isnik Alimi
02.02.1994 attaccante dall’Atalanta
Giovanni Giuffrida
24.10.85 centrocampista dalla Torres
Matteo Cesca
02.07.97 centrocampista dal Pescara
Daniel Kouko
28.12.89 attaccante confermato
Riccardo Calamita
07.02.98 attaccante settore giovanile
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o m e r i e n d o i n z a e f r s i p i C ndi sodd a r g L’ultimo giocatore arrivato rassicura: “Sarà dura questa stagione ma con un ambiente così stimolante è più facile centrare gli obiettivi”. di Alessandro Savi
Inter, Lecce, Torino, Atalanta ma soprattutto Vicenza dove hai vissuto sei anni ed hai conosciuto un certo Vasco Faisca… Sì, è stato mio compagno di squadra e di reparto per tre stagioni. Sono stati anni bellissimi quelli vissuti insieme. Adesso siamo entrambi a disposizione della Maceratese per fare subito bene con questa squadra. Una carriera importantissima la tua, contrassegnata anche da diverse presenze nelle nazionali giovanili. Qual è il ricordo più bello, il momento più “alto” che hai vissuto? Sicuramente gli anni di Vicenza sono stati bellissimi. Poi ogni singola esperienza ha un suo fascino particolare a prescindere dalla categoria: ogni anno – dalla serie A alla Lega Pro – ho avuto la fortuna di vivere bei momenti e sensazioni intense e ognuna di esse mi ha arricchito sia sportivamente che umanamente. Sei con noi da pochi giorni, ti sei già fatto un’idea dell’ambiente biancorosso? Ancora debbo capire bene tante cose però posso già dirti che l’ambiente è genuino, pulito. Uno di quegli ambienti che ti piacciono e ti stimolano fin da subito. Tanti professionisti seri che si son messi a disposizione e questo è ciò che farò anch’io, voglio lavorare sodo insieme allo staff e a tutti i miei compagni. 8
il difensore
o d car
ric
e r o fiss
Avete il compito difficile di raccogliere il testimone da una squadra che lo scorso anno ha vinto un campionato senza perdere una sola gara. Cosa ti senti di garantire ai tifosi? Non mi sento di promettere nulla però so che il salto dalla serie D ai professionisti non è un salto da poco, soprattutto a livello mentale. Noi più esperti siamo chiamati ad aiutare i più giovani ad entrare immediatamente in questa nuova dimensione perché, meglio degli altri, sappiamo quanto sarà dura questa stagione, soprattutto per una neo promossa come la Maceratese. Sono convinto, tuttavia, che riusciremo a toglierci le nostre soddisfazioni.
Chi è Riccardo Fissore
Nato a Carmagnola (TO) nel 1980. E’ cresciuto nel Torino ma ha debuttato nel calcio professionistico a 19 anni con la maglia della Juve Stabia (C1); il debutto in serie A è datato 22 ottobre 2000 con la maglia del Lecce. Nel 2001 viene ingaggiato dal Torino (serie A) ma a metà stagione viene ceduto al Vicenza (serie B) dove trascorre sei anni (162 presenze e 5 reti). Nel gennaio del 2008, ceduto all’Atalanta, riesce a marcare altre due presenze nella massima serie prima di trasferirsi a Mantova (49 presenze e un gol in due campionati cadetti). Prima di approdare alla Maceratese ha vestito le maglie di Spezia, Pavia, Turris, Real Vicenza e Pordenone. Vanta 8 presenza in Nazionale under 18, 14 in under 20 ed una in under 21.
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biancorosso
MASSIMO SILVA
Che fantastica storia è la Rata P
er il calcio maceratese Massimo Silva è il simbolo della rinascita. Nel 1989 la società biancorossa non riuscì ad iscriversi al campionato e venne cancellata dal panorama calcistico nazionale. Con il nome di “Maceratese 89” ripartì dalla terza categoria e solo due anni più tardi, attraverso la fusione con il Macerata Calcio (militante in Promozione e nato, a sua volta, da una fusione tra l’Invictapace e il Santa Croce), si riaffacciò nel campionato di Eccellenza con il nome di “AC Nuova Maceratese 1922”. La panchina venne affidata a mister Silva, un’autentica scommessa che si rivelò vincente: il tecnico pavese riuscì nell’impresa titanica di riportare i biancorossi in serie C2 in sole due stagioni. “Debbo tutto alla Maceratese. La mia carriera è iniziata con la società biancorossa a cui va anche il merito di avermi lanciato nel calcio che conta. Due promozioni consecutive hanno rappresentato un’impresa bellissima per tutti”. Si commuove Massimo Silva nel ricordo di quei tempi indimenticabili. E gli occhi che brillano di una luce intensa, vera, appassionata anche nel ricordo del giorno del ritorno in serie D a Cerreto D’Esi: “Fu una cavalcata notevole, avevamo l’Osimana alle calcagna e fino
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all’ultima giornata giocammo senza la certezza della promozione: a Cerreto fu un tripudio. Affrontammo anche la gara di Coppa Italia ma forse avevamo festeggiato troppo”. Della passata società, Massimo ricorda Menchi, Mosca e Pierini: “Grandissime persone così come William Cervigni, il direttore sportivo con il quale realizzammo il connubio perfetto: vincemmo due campionati utilizzando anche giocatori che avevano militato in Promozione e in Prima Categoria. Una gratificazione enorme.” Il salto in C2 arrivò dopo una stagione difficilissima: “C’erano veri e propri squadroni, praticamente era come una serie C di oggi. Ma noi eravamo fortissimi”. Eppure quel 23 marzo del ’93 la corsa verso i professionisti sembrava davvero finita. C’erano 6000 spettatori all’Helvia Recina ad assistere allo scontro diretto con il Forlì, amaramente perso dai biancorossi: “Mi crollò il mondo addosso, lo confesso. Prendemmo un gol assurdo a causa di un errore colossale della difesa. Alla fine della gara dissi ai ragazzi di non mollare, di provare a vincere tutte le partite che rimanevano. Ci riuscimmo e la Rata tornò in serie C”. Musarra, Alesi, Chiodi, Onorato, Strappa ma soprattutto Boro Cvetkovic, la punta di diamante di una
batticuore
squadra di gioielli. Il ricordo di Massimo un vero tifoso che, chiamato ad esprimesi sofferma sull’ex Stella Rossa, autentico re un giudizio sulla squadra di oggi, non genio e sregolatezza: “Adesso lo posso usa mezzi termini: “E’ decisamente una dire. Alla vigilia di una gara importante buona squadra con diverse individualità venni a sapere che il ragazzo aveva tra- di prestigio. La difesa, con Faisca e Fissoscorso la serata in un locale notturno. re, è una garanzia. Carotti è un giocatore Ero molto combattuto, non volevo farlo di qualità così come Ganci più i tanti giogiocare. Poi lui mi disse: “Mister, pro- vani che possono rappresentare il futuro”. metto di fare granStima e affetto anche de partita”. E fu così, per Cristian Bucchi Cvetkovic risultò tra che fece una valanga i migliori in campo”. di gol nel suo AscoDevo tutto alla Silva ricorda anche il li: “Era un giocatore Maceratese. Mi ha corso di Coverciano straordinario che, quando gli chiesecon noi, esplose delanciato nel calcio ro come intendeva finitivamente. Non lo che conta. attaccare una difeconosco come allesa schierata a zona: natore ma è una bra“Abbiamo Boro, gli va persona con una passiamo la palla, lui straordinaria voglia dribbla tutti e poi Chiodi e Alesi fanno di far calcio: se riuscirà a trasmettere le sue gol a porta vuota”. motivazioni e la sua cattiveria sotto rete, la Grande uomo e grande tecnico, mister Maceratese non avrà alcun problema”. Silva. Un pezzo di storia biancorossa ed Alessandro Savi
Chi è massimo silva Nato a Pinarolo Po (PV) nel 1951, Massimo Silva è cresciuto nelle giovanili dell’Inter. Trasferitosi all’Ascoli nel 1972, è rimasto nella società marchigiana fino al 1976 quando venne acquistato dal Milan. Due anni al Monza, tre al Pescara ed uno alla Sambenedettese, l’ultimo in serie B prima di scendere in serie C1 con le maglie di Messina e Monopoli. La sua carriera di allenatore è iniziata a Macerata nel 1991. Dal 1994 al 1996 ha guidato la Ternana poi Benevento, Samb, Taranto, Sant’Anastasia, Frosinone e Cavese. Nella stagione 2004/05 è approdato all’Ascoli in serie B dove, insieme a Marco Giampaolo, ha guadagnato la promozione in serie A grazie ad un ripescaggio riuscendo a mantenere la categoria l’anno successivo. Ha fatto ritorno ad Ascoli nel novembre 2011 conquistando una clamorosa salvezza nonostante i sette punti di penalizzazione. La scorsa stagione ha allenato il Grosseto in Lega Pro.
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biancorosso
Maria Francesca Tardella
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l’intervista
Che cosa sarebbe se tutti seguissero la propria direzione? I campionati non si vincono a caso, servono programmazione e chiarezza. Fidatevi.
B
isogna figurarsela nel giardino della sua villa mentre abbraccia affettuosamente i suoi amati cani, Ratina e Gulliver, una dolce meticcia e un magnifico esemplare di Bovaro del Bernese, per capire che dietro quell’apparente durezza si nasconde un cuore d’oro, pardon biancorosso. Maria Francesca Tardella, presidente della società biancorossa, è stanchissima ma felice. La sua Rata le ha appena regalato un bell’inizio di campionato stendendo la Lupa Roma con l’affondo di Kouko, uno dei pochi rimasti degli Invincibili. “Stima e gratitudine nei confronti dei ragazzi di mister Magi rimangono immense. Tuttavia bisogna notare che, ad eccezione dei tre rimasti in biancorosso, nessun altro di loro ha ricevuto una chiamata da una società professionistica. Penso, quindi, che la scelta fatta sia giusta, anche se va in direzione contraria rispetto all’affetto che tutti proviamo nei loro confronti. Lasciare quell’ossatura sarebbe stato un errore mentre oggi, pur con un budget tra i più sobri della categoria, abbiamo allestito una squadra competitiva fatta di giocatori abituati al professionismo”. Presidente, magari è scesa un po’ la stima per Beppe Magi… No, assolutamente. Lo avevamo riconfermato fin da marzo scorso, a prescindere dai risultati: un atto di fede importante che lo stesso mister aveva apprezzato. Poi, proprio qui a casa mia, alla presenza di Giulio Spadoni, ha improvvisamente cambiato idea dicendo apertamente che non se
la sentiva di affrontare un campionato di Lega Pro con la struttura societaria che avevamo e, probabilmente, anche con me. Decisione che non ho condiviso ma ho rispettato. I giocatori e gli allenatori passano, le società restano. Eppure la tifoseria è ancora “tiepida” nei confronti dei nuovi arrivati. La tifoseria si è legata ad un gruppo che l’ha fatta sognare. E la capisco. Poi c’è stato qualche dissapore legato ad un paio di post pubblicati su Facebook di cui, sinceramente, ho chiesto scusa il giorno della presentazione dello staff tecnico. Le novità sono sempre un po’ indigeste ma credo sia necessario voltar pagina e sostenere la nuova squadra che domenica scorsa ha già regalato la prima gioia. I risultati passati sembrano darle ragione. Divenni presidente della Maceratese a seguito di una richiesta di Massimo Paci quando eravamo sull’orlo della retrocessione in Promozione poi, l’anno dopo, vincemmo l’Eccellenza e approdammo in serie D. Gli anni trascorsi in questa categoria mi hanno fatto capire cosa sarebbe stato un eventuale approdo nel professionismo, la necessità di una riorganizzazione a dir poco globale. Dalla farmacia ad alcune cliniche, il mio lavoro è sempre stato rivolto all’amministrazione di aziende e, lo ammetto, nel mio sistema di lavoro rientra sicuramente la necessità di decidere assumendosi le responsabilità della scelta. Credo che gran
parte delle cose positive che abbiamo fatto con la Maceratese dipenda anche dalla programmazione e dalla diversa organizzazione che abbiamo impresso in questi anni. Siamo passati dal dilettantismo puro al professionismo e, di conseguenza, vorrei che il mio modo di fare fosse condiviso all’interno della società, che tutti si adeguassero ad un mondo che fino a ieri non ci apparteneva e che è completamente diverso, con regole più rigide e con maggiori responsabilità. Presidente, la rimproverano di essere una persona accentratrice e risolutiva. Se essere un accentratore vuol dire saper guidare un gruppo di persone e condurle al raggiungimento di obiettivi comuni, non lo prendo come un rimprovero ma come un complimento. (ndr lo dice sorridendo). Il successo, si sa, è sempre frutto di un lavoro di squadra dove ognuno dà il suo contributo ma serve qualcuno che sappia guidare non solo la squadra ma l’intero e complesso meccanismo del campionato professionistico. Mi creda, non basta solo la passione, occorrono responsabilità e il coraggio di assumersi rischi come quello di fare scelte impopolari. Sono, però, sempre disponibile ad ascoltare eventuali consigli. A patto che non abbiano tornaconti personali ma un solo fine: far crescere di più la nostra amata, amatissima Maceratese. Nazzarena Luchetti
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G
n iro
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andata 20.09.2015
andata 11.10.2015
e “B ”
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andata 06.09.2015
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3a giornata
ritorno 17.01.2016
andata 13.09.2015
2a giornata
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teramo - pisa
1 ritorno 31.01.2016
1a giornata
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andata 27.09.2015
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ritorno 07.02.2016
andata 04.10.2015
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l’aquila - pontedera
ancona - l’aquila
carrarese - ancona
lupa roma - rimini
arezzo - pisa
lucchese - prato
maceratese - lucchese
carrarese - tuttocuoio
lupa roma - pistoiese
pisa - ancona
lucchese - robur siena
maceratese - pontedera
robur siena - prato
pistoiese - santarcangelo
robur siena - rimini
s.p.a.l. 2013 - pistoiese
pontedera - s.p.a.l. 2013
s.p.a.l. 2013 - l’aquila
santarcangelo - teramo
prato - lupa roma
santarcangelo - pisa
savona - carrarese
rimini - maceratese
savona - arezzo
tuttocuoio - arezzo
teramo - savona
tuttocuoio - teramo
6a giornata
ritorno 21.02.2016
andata 18.10.2015
7a giornata
ritorno 28.02.2016
andata 25.10.2015
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ancona - maceratese
arezzo - prato
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l’aquila - carrarese
l’aquila - savona
lucchese - ancona
pisa - rimini
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lupa roma - pontedera
pistoiese - tuttocuoio
pistoiese - lucchese
maceratese - teramo
pontedera - arezzo
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rimini - pistoiese
robur siena - maceratese
prato - s.p.a.l. 2013
s.p.a.l. 2013 - robur siena
s.p.a.l. 2013 - lupa roma
santarcangelo - robur siena
savona - santarcangelo
santarcangelo - lucchese
teramo - lupa roma
tuttocuoio - l’aquila
teramo - prato
ritorno 24.01.2016
ritorno 14.02.2016
ritorno 06.03.2016
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Contrada Fonte S. Giuliano, 2 Telefono: 0733 270382 www.ag
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calendario
andata 01.11.2015
andata 22.11.2015
andata 13.12.2015
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ritorno 13.03.2016
andata 08.11.2015
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ritorno 20.03.2016
andata 15.11.2015
11a giornata
arezzo - ancona
ancona - santarcangelo
ancona - tuttocuoio
carrarese - teramo
lucchese - pontedera
arezzo - lucchese
l’aquila - santarcangelo
pisa - l’aquila
carrarese - rimini
lupa roma - tuttocuoio
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l’aquila - teramo
maceratese - s.p.a.l. 2013
rimini - prato
pisa - robur siena
pontedera - robur siena
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pontedera - pistoiese
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s.p.a.l. 2013 - carrarese
prato - maceratese
rimini - lucchese
tuttocuoio - savona
santarcangelo - lupa roma
savona - pisa
teramo - arezzo
savona - s.p.a.l. 2013
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ritorno 03.04.2016
andata 29.11.2015
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ritorno 10.04.2016
andata 06.12.2015
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lucchese - savona
ancona - pontedera
lucchese - teramo
lupa roma - carrarese
arezzo - lupa roma
lupa roma - savona
maceratese - l’aquila
carrarese - pistoiese
maceratese - carrarese
pistoiese - ancona
l’aquila - prato
pistoiese - arezzo
prato - pontedera
pisa - lucchese
pontedera - pisa
rimini - teramo
santarcangelo - s.p.a.l. 2013
prato - tuttocuoio
robur siena - arezzo
savona - rimini
rimini - santarcangelo
s.p.a.l. 2013 - pisa
tuttocuoio - maceratese
robur siena - l’aquila
tuttocuoio - santarcangelo
teramo - robur siena
s.p.a.l. 2013 - ancona
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ritorno 24.04.2016
andata 20.12.2015
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ritorno 01.05.2016
andata 10.01.2016
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ancona - lupa roma
lucchese - l’aquila
ancona - robur siena
arezzo - s.p.a.l. 2013
lupa roma - pisa
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carrarese - pontedera
maceratese - arezzo
carrarese - lucchese
l’aquila - rimini
pistoiese - savona
l’aquila - lupa roma
pisa - maceratese
pontedera - santarcangelo
pisa - pistoiese
santarcangelo - prato
prato - carrarese
santarcangelo - maceratese
savona - robur siena
rimini - ancona
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tuttocuoio - lucchese
robur siena - tuttocuoio
tuttocuoio - s.p.a.l. 2013
teramo - pistoiese
s.p.a.l. 2013 - teramo
teramo - pontedera
ritorno 24.03.2016
ritorno 17.04.2016
ritorno 08.05.2016
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le squadre a
2a giornata Domenica 13 settembre 2015
Football Club Savona
Diego Vannucci
francesco virdis
jonathan rossini campione d’Italia con la Sampdoria
La rosa Portieri: Matteo Antonio Cincilla (94), Wladimiro Falcone (1995) Difensori: Nicolò Antonelli (1990), Marco Cabeccia (1987), Matteo Vito Lomolino (1996), Andrea Negro (1995), Andrea Pinton (1996), Jonathan Rossini (1989), Marco Speranza (1994) Centrocampisti: Ignazio Carta (1991), Matteo Clematis (1996), Nicholas Costantini (1989), Giorgio Gagliardi (1994), Demetrio Steffè (1996), Lorenzo Tassi (1995), Diego Vannucci (1988) Attaccanti: Giuseppe Giovinco (1990), Josef Preci (1998), Dylan Alexis Romney (1996), Francesco Virdis (1985) Allenatore: Giancarlo Riolfo
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ondannato in primo grado alla serie D, il Savona riparte dalla Lega Pro con una penalizzazione di 6 punti. Abbiamo raggiunto al telefono il direttore sportivo ligure Christian Papa che, con grande cordialità, ci ha raccontato il momento di grande entusiasmo vissuto dalla società e dalla piazza: “Stiamo lavorando su alcuni innesti di categoria ma la squadra è già ben equilibrata potendo contare su giovani di provato valore e alcuni giocatori esperti tra i quali Rossini (campione d’Italia con la Samp ed ex Sassuolo e Bari), il gradito ritorno di Virdis che a Savona ha sempre fatto molto bene, le conferme di Antonelli, Cabeccia, Carta e Speranza. Il tutto è gestito ottimamente da Giancarlo Riolfo, un allenatore che conosce Savona come casa sua e che è stato artefice di un vero e proprio miracolo negli ultimi tre mesi della passata stagione, riuscendo a salvare la squadra pur trovandosi in piena emergenza”. In merito alle aspettative del Savona in questa stagione, Papa è chiarissimo: “Dobbiamo partire con l’obiettivo di accumulare punti che possano garantirci una salvezza tranquilla; possiamo contare su di un entusiasmo che non abbiamo mai perso nonostante le recenti vicissitudini”. Quando gli chiediamo un pronostico, Papa definisce la Maceratese una matricola che potrebbe essere terribile: “Se la squadra rispecchia lo spirito della vostra presidentessa, per noi sarà davvero dura!”
L'opinione Il Savona è una squadra tutta da decifrare perché, avendo fruito della proroga del mercato, non ha ancora una fisionomia ben definita. Sicuramente nel corso dei prossimi giorni riuscirà a colmare le eventuali lacune ma è impossibile ora fare una analisi. Di certo ha alcuni giocatori di grande esperienza e di grande spessore, su tutti Jonathan Rossini e Diego Vannucci.
e avversarie A
lcune apparizioni in serie A (l’ultima volta nel 1952), 19 stagioni in B (1998/99 l’ultimo campionato) e una lunga militanza in serie C, fanno della Lucchese una delle veterane di questo torneo. Dopo il burrascoso recente passato (due fallimenti in appena tre anni), i rossoneri toscani sono tornati in Lega Pro nella scorsa stagione piazzandosi al 10° posto del girone B. Vanni Pessotto, bandiera della Cremonese negli anni ’90 ed oggi Team Manager della Lucchese, descrive così la sua squadra: “un bel mix tra giovani e giocatori un po’ più esperti. Molti di questi giovani affrontano un campionato di Lega Pro per la prima volta quindi sono ragazzi vogliosi, motivati, decisi a mettersi in mostra. Tra gli esperti abbiamo Mingazzini (ex Atalanta e Bologna), il portiere Di Masi (ex Reggiana e Avellino), Fanucchi (ex Prato, Pisa, Empoli), giocatori che conoscono bene la categoria.” L’obiettivo della Lucchese è fare un buon campionato, consolidarsi in Lega Pro e, se possibile, migliorare il piazzamento dell’anno scorso. Pessotto conosce bene alcuni giocatori biancorossi anche per esserne stato rivale sui campi da calcio: “Fissore e Faisca rappresentano un reparto arretrato di grande esperienza e qualità; Carotti a centrocampo è una garanzia; Ganci è un attaccante che ha sempre dato del tu al pallone e ha sempre realizzato tanti goal anche in categorie superiori.”
3a giornata Domenica 20 settembre 2015
A.S. Lucchese Libertas
nicola mingazzini ai tempi del Bologna
jacopo fanucchi
vanni pessotto di Giulio Spadoni La Lucchese, pur mantenendo una certa ossatura di giocatori esperti, ha cambiato abbastanza rispetto allo scorso anno. Sono stati bravi nel trovare giovani di valore ancora non affermati che, inseriti in un contesto di spessore, possono fare la differenza. Secondo me, questa squadra ha le carte in regola per recitare un ruolo di outsider.
ex calciatore, team manager della Lucchese
La rosa Portieri: Giuseppe Di Masi (1981), Riccardo Ferrara (1995). Difensori: Nii Northey Ashong (1994), Alex Benvenga (1991), Marcos Espeche (1985), Filippo Lorenzini (1995), Marco Maini (1995), Lorenzo Melli (1995), Daniele Mori (1990). Centrocampisti: Erik Amedeo Ballaridni (1995), Riccardo Calcagni (1994), Marco Marchesi (1994), Nicola Mingazzini (1980) Christian Monacizzo (1991), Matteo Nolè (1985), Niccolò Rosseti (1990). Attaccanti: Niko Bianconi (1991), Jacopo Fanucchi (1981), Demiro Pozzebon (1988), Francisco Sartore (1995), Giovanni Terrani (1994), Diego Vita (1993). Allenatore: Francesco Baldini
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disposizioni FIGC
Non si sgarra A
seguito dei recenti scandali che hanno di nuovo investito il mondo del calcio, la FIGC ha modificato la normativa esistente ed introdotto nuove disposizioni che, oltre alle forme di illecito sportivo, si estendono anche al rapporto dei giocatori con le tifoserie. Lo scorso 30 giugno, infatti, è stata approvata la modifica dell’articolo 12 del Codice di Giustizia Sportiva e dell’articolo 72 delle NOIF (Norme Operative Interne FIGC): per quanto riguarda quest’ultimo, si procede addirittura a regolamentare la fascia da capitano che, d’ora in avanti, non dovrà più recare i segni distintivi dei gruppi di tifosi organizzati: “il capitano deve portare, quale segno distintivo, una fascia sul braccio di colore diverso da quello della maglia, sulla quale potranno essere apposti loghi, scritte e dise gni riconducibili alla società e al campionato, purché autorizzati dalla lega competente”. Le modifiche al Codice di Giustizia Sportivo, invece, sono state introdotte al fine di evitare l’adozione di comportamenti suggeriti o imposti ai giocatori da parte dei tifosi. In particolare, il divieto riguarda le forme di interlocuzione con i sostenitori durante le gare, finalizzate ad evitare forme di intimidazione, offesa e denigrazione. Sicuramente ci si riferisce ai fatti incresciosi capitati anche nell’ultima stagione, quando alcuni giocatori sono stati costretti ad abbandonare le maglie sotto la curva e a tornare negli spogliatoi a torso nudo. Ogni tesserato, inoltre, non potrà avere direttamente rapporti con esponenti o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate direttamente con la società. A tale scopo, infatti, la FIGC ha imposto a tutte le società di serie A, B e Lega Pro la nomina di un delegato ai rapporti con i tifosi (il cosiddetto “SLO”) cui spetterà il compito delicatissimo del collegamento tra gli stessi, i tesserati e il club. Ogni violazione di tale normativa comporterà squalifiche e/o inibizioni a tempo nonché ammende che, nell’ambito della Lega Pro, sono quantificabili in 4000 euro. Pietro Giulianelli (delegato ai rapporti con la tifoseria)
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Old Lions Cup
una passione
che da sempre ci sostiEne P
assione, amicizia, goliardia, memoria. Condite il tutto in salsa biancorossa ed eccovi servita la Old Lions Cup. Giunto alla sua ottava edizione, il torneo di calcetto ha visto trionfare la squadra del “Circolo Pro Cairoli-Casbah”, una vittoria a lungo agognata dalla ciurma di via Severini. Tuttavia la Old Lions Cup è molto di più che una serie di partite a calcio a 5 tra le varie realtà della curva, è soprattutto un momento in cui tifosi biancorossi di ogni età si ritrovano per onorare la memoria di chi segue la Rata da lassù (Just, Mario, Marco e Gilberto), per parlare, ridere e scherzare, tra qualche giocata sul “rettangolino verde” e soprattutto qualche birra abilmente spillata dalle “fagianelle”. Durante il pomeriggio, a fare da intermezzo alle acerrime sfide, vi è stata la graditissima visita della squadra e dello staff tecnico della S.S. Maceratese. Fumogeni, cori e applausi hanno accolto i giocatori biancorossi, subito sommersi dal calore e dagli abbracci di tutti i presenti. Poche e precise le parole di mister Bucchi: “lotteremo su ogni pallone, la salvezza ad ogni costo”. Dopo la foto di rito nel campetto, la squadra è ripartita alla volta del centro storico per la presentazione alla città e il torneo è proseguito, questa volta con più agonismo visto che si stavano avvicinando le battute finali. Per chi invece proprio non ne voleva sapere di correre dietro a un pallone, vi era la possibilità di gustarsi panini alla brace preparati dal maestro fuochista Claudio, ormai un vero marchio di fabbrica della Old Lions Cup. Una volta alzata la coppa (con tanto di fuochi d’artificio), la serata è proseguita con una “pennata” collettiva preparata dall’abile chef Fabio e i cocktail del barista-dj Meo, che hanno fatto da preludio alla proiezioni di video di vecchie trasferte al seguito della beneamata. Tanti i ricordi e le battute, sintomi di una passione genuina e che il trascorrere del tempo non sopisce. Come nelle precedenti edizioni, anche questa volta vi è stata la partecipazione degli storici gemellati di Mestre, ormai un rapporto che definire fraterno è riduttivo.
L’8a edizione della Old Lions Cup e l’inaspettata visita della squadra. Con i fradéi di Mestre sempre presenti.
Luca Marinangeli
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a cura di Andrea Silvestri responsabile commerciale Bookingshow per le Marche
Un salto di categoria anche nel modo di approcciarsi alla biglietteria Amici biancorossi, essere approdati in Lega pro non è solo un sogno avverato e un orgoglio che ci unisce ancora di più, comporta anche maggiori oneri per la società, che deve farsi carico di norme più complesse e rigide, e qualche disagio per noi tifosi che dobbiamo rispettare qualche regola in più. Cos’è Bookingshow? È una società leader in Italia per i servizi di ticketing. Opera nel mercato da oltre 10 anni come partner dei più importanti organizzatori di eventi sportivi, musicali e culturali. Fornisce soluzioni integrate di biglietteria, ecommerce e web marketing. Quali sono i criteri di scelta delle società calcistiche riguardo il circuito di biglietteria? Le normative vigenti nelle categorie di calcio professionistico richiedono obbligatoriamente una serie di certificazioni da parte delle società di ticketing dettate dal decreto ministeriale vigente. Bookingshow è una delle poche aziende in Italia che soddisfa questi criteri, garantendo (e fornendo ove richiesto) perfetta integrazione con i sistemi di controllo accessi. La scelta dei club calcistici è dunque vincolata da quanto sopra descritto, senza tralasciare ovviamente anche gli aspetti tecnico/economici. In tal senso Bookingshow può garantire un eccellente servizio di ticketing, una grande rete di prevendita nazionale e numerosi servizi integrati in linea con le più moderne tecnologie attualmente in uso. Quali saranno le modalità di prevendita biglietti per la nuova stagione di Lega Pro? Quello dalle serie dilettantistiche alle categorie Pro è un passaggio “molto difficile”, non solo per i vari aspetti tecnici ad essa legati, ma anche per quelli che sono le normali abitudini dei tifosi all’accesso della biglietteria stessa. Dalla Lega Pro alla serie A il biglietto contiene un numero di dati: posto numerato, dati acquirente, even tuale tessera del tifoso nel caso di accesso alla biglietteria ospite. Questi dati sono trasmessi in tempo reale al sistema centrale di biglietteria Bookingshow che dialoga costantemente con il centro dati della Questura centrale, a sua volta collegato al sistema di controllo accessi presente presso la struttura dell’Helvia Recina. E’ evidente la complessità del sistema che vieta una vendita massiva dei biglietti, con una emissione nominativa cliente per cliente. Operazione, questa, che richiede del tempo a prescindere dalle capacità tecniche dell’operatore di cassa. A tal proposito, Maceratese calcio e Bookingshow stanno ampliando la rete ufficiale di prevendita sul territorio in modo da consentire ai tifosi un accesso più snello alla prevendita biglietti evitando le classiche code dell’ultimo minuto. E’ stata anche realizzata una interfaccia di “biglietteria online”sul sito della Maceratese calcio per consentire l’acquisto del biglietto nella modalità print@home : l’acquisto avviene dal proprio pc, stampando il biglietto direttamente a casa! Quali sono le modalità di prevendita degli abbonamenti? Parametro obbligatorio per la sottoscrizione dell’abbonamento è quello di possedere una Supporter card o tessera del tifoso che può essere fatta solo dalla società attraverso un software fornito dalla Lega Pro. La Supporter card è dunque il supporto sopra il quale caricare in modalità “smaterializzata” l’abbonamento stesso. Il sistema Bookingshow collegherà sulla tessera, in modo telematico, il posto dell’abbonato che accederà allo stadio presentando la tessera alla lettura dei palmari di controllo accessi, presenti ai varchi d’ingresso dello stadio. La stessa tessera diventa obbligatoria per accedere al settore ospiti nelle partite in trasferta, dove il sistema di biglietteria richiederà come parametro obbligatorio il numero tessera per l’emissione del biglietto. 25
…ma non resisto lontano da te!
Campagna abbonamenti 2015-2016 Gradinata E 190
tribuna laterale E 280
E 100
E 160
under 18
E 50
E 80
speciale famiglia intero + donna + under 14 intero + donna + 2 under 14
E 235 E 255
E 320 E 340
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E 200
intero ridotto (over 65 - donne - persone disabili)
speciale silver (over 65 uomo e donna)
Per sottoscrivere gli abbonamenti è necessaria la Supporter Card al costo di E 10. La Società si riserva di indire la giornata biancorossa. L’abbonamento esclude la giornata biancorossa ma garantisce tutte le partite casalinghe dell’intero campionato.
Prezzi dei biglietti in prevendita 2015-2016 intero ridotto (over 65 - under 18 - donne persone disabili)
under 14 under 12
Gradinata E 15
tribuna laterale E 20
curva* E 10
E 10
E 13
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E4 omaggio
E4 omaggio
E4 omaggio
I prezzi dei biglietti sono comprensivi di tutti i diritti di prevendita. I diritti di prevendita non saranno applicati esclusivamente nei punti: rata point - Galleria del Commercio (Macerata) Sede S.S. Maceratese - Via Panfilo 44 (Macerata) STADIO COLLEVARIO - Via Giovanni Verga (Macerata). I biglietti saranno posti in vendita successivamente al tav tecnico/G.O.S. dopo aver ricevuto le determinazioni in merito ad ogni singolo evento. *disponibile dalla riapertura
In trasferta
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4a giornata Rimini 27/9/2015
l d i C ar
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Rimini eterno Amarcord no Tempio Maletestia
Grand Hotel Rimini
Spiaggia
Mangiare bene a Rimini Osteria de Borg (Via Forzieri 12, tel. 0541 56074) Pescato del Canevone (via Luigi Tonini 34, tel. 366 354 1510) Quel che c’è c’è (via di Coriano 54, tel. 0541 393467) dove si mangia – come direbbero qui – “alla boia d’un Giuda” Per la piadina tre indirizzi: Dalla Lella (in piazzale Kennedy, in piazzale Rimembranze e invia Covignano tel 0541.775505), La Casina del Bosco (Viale Antonio Beccadelli, 15, tel. 0541 56295) Il Bar Ilde (Via Covignano, 245 tel. 0541 753274). Qui la piada la fanno con squacquerone e rucola, ma voi gustatela pomodoro e mozzarella.
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on si poteva cominciare meglio: dalla Romagna tagliata in due dal Rubicone. Giulio Cesare, fatti fuori i mitridati, disse: “Venni, vidi, vinsi”. È quello che succederà alla Maceratese in ogni trasferta. Ad andare ognuno provvede per sé, a vincere ci pensano i nostri ragazzi. Rimini – spente le stroboscopiche delle discoteche, acquetato il sudato clamore estivo – per pigliare confidenza con una città di raro fascino conviene partire proprio dalle vestigia romane. Con il conforto di uno spirito guida universale: Federico Fellini. Questa città è un eterno Amarcord sempre in bilico tra passato e futuro, sempre incerta se essere metropoli o borgo marinaro, capitale o paese. Partite dall’arco di Augusto che segna l’ingresso della città e dal ponte romano che segna l’inizio della via Emilia. Lo costruì Tiberio nel 14 d.C per scavalcare il Marecchia e ancora oggi resta con le sue cinque arcate in pietra d’Istria. Dei lasciti romani va visto l’anfiteatro – ha sulle spalle quasi duemila anni – non fosse altro perché era lo stadio del tempo che fu. Esaurito il primo ciak di questo Amarcord – il capolavoro di Fellini è stato restaurato e ripresentato due settimane fa alla mostra di Venezia, Rimini ne è la muta protagonista – ci si sposta a godere delle glorie rinascimentali. Fu questa la capitale dei Malatesta e di loro resta un capolavoro assoluto: il tempio Maletestiano. Progettato in candido marmo da Leon Battista Alberti se ne sta un po’ discosto in via Quattro Novembre. All’interno è un trionfo d’arte: dal crocifisso di Giotto, agli affreschi di Piero della Francesca, dalle sculture di Agostino di Duccio alle pitture di Giorgio Vasari. Se cercate shopping e popolo andate in piazza Cavour, con la fontana della Pigna, la pescheria vecchia, il teatro e il palazzo dell’Arengo. Alle spalle si vede la Rocca Malatestiana. Ma c’è l’altra Rimini; quella del mare. Imperdibile passeggiare nei giardini del Grand Hotel e poi perdersi nel borgo marinaro dove sulle case di San Giuliano vedrete immensi murales che ritraggono Fellini e i suoi sogni. E qui potrete sognare con un bicchiere di Cagnina e i sardoncini scottadito. Per fare di Rimini un sol boccone: biancorosso!
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l’altro sport
Virtus 1905
“E
ducazione fisica e morale” è la mission che guida la ASD Ginnastica Virtus dal lontano 7 Marzo 1907 – anno della sua iscrizione alla Federazione Ginnastica Italiana. Dopo quasi un secolo di storia lo spirito rimane lo stesso e, parafrasando il ben noto detto latino: “Forgiare il fisico per rafforzare la mente”. Sono passati in migliaia dalle palestre che negli anni si sono succedute, ragazzi e ragazze (per la cronaca la sezione femminile è datata 1909 – una delle prime in Italia) sono cresciuti con la Virtus 1905 frequentando i corsi che vanno dalla psicomotricità, dalla ginnastica di base e promozionale fino alla preagonistica e all’agonistica in un continuum che crea eccellenze. Proprio di queste eccellenze si nutrono le due squadre agonistiche che sono giunte alla B Nazionale per quanto riguarda le ragazze e alla storica vittoria del Campionato Italiano serie
A1 Ginnastica Artistica nel 2013 per la sezione maschile. L’evoluzione continua cui è protagonista la Virtus è testimoniata anche dalla sezione fitness che affianca alle tecniche più innovative i grandi classici come pilates, spinning, aerobica, total training, supervisionati e insegnati da istruttori con un passato agonistico di rilievo, nel solco della tradizione Virtus. Al pari delle altre sezioni, s’inserisce degnamente nella tradizione ginnica societaria il “Virtus Acrobatic Team” vera eccellenza nel settore, riconosciuta a livello europeo con esibizioni e partecipazioni a concorsi internazionali – ultimo in ordine di tempo il Gymnaestrada Mondiale di Helsinki. Oggi la Virtus, scuola di ginnastica insignita dellecinque stelle dalla Federazione, conta su una squadra di Ginnastica Artistica Maschile vice campione d’Italia e una Femminile campione regionale. Annovera tra le sue fila il campione Ita-
liano assoluto 2014, Paolo Principi - argento al corpo libero, cavallo con maniglie e sbarra - e la medaglia di bronzo Andrea Cingolani - oro agli anelli e al volteggio, già bronzo agli Europei di Mosca 2013 - entrambi parte integrante della Nazionale che in Cina ha difeso i colori italiani ai Campionati del Mondo. Ma il vero orgoglio della Virtus sono gli oltre 200 ragazzi della ginnastica artistica e gli altrettanti della sezione fitness che con impegno e costanza si allenano giorno dopo giorno, al Palavirtus di C.da Fontezucca, per forgiare il fisico e rafforzare la mente. Guidati e allenati da istruttori che, con una continua osmosi tra attività agonistica e insegnamento, tengono viva la mission societaria e rappresentano i degni eredi del cav. Maurizio Serra che, primo a Macerata, credette nell’importanza e nei benefici dell’attività fisica.
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Punto di vista
di
Giancarlo Nascimbeni
Vecchi ricordi per nuove sfide L’
esordio della Maceratese in Lega Pro è stato a mio avviso entusiasmante, a differenza di quanto mi è parso di cogliere nei resoconti della stampa locale, rimasta forse più stupita che entusiasta, per aver essa vinto in trasferta contro la Lupa Roma, ottima squadra con alcuni calciatori che hanno giocato in Serie A, cosa che non avveniva dal campionato nazionale di Serie C unica, stagione 1950-1951, allorchè alla prima di campionato la Maceratese vinse ad Empoli 1-0. Successivamente, la Maceratese non riuscì più a vincere la prima in trasferta per cui quanto avvenuto ad Aprilia è di buon auspicio perché, in quel campionato 1950-51, la Maceratese si classificò al 6° posto e la conferma di quella posizione in questa stagione sarebbe oggi sicuramente apprezzabile. Poiché questa rubrica è intitolata Il punto di vista lo esprimo, come ho già avuto occasione di fare nei giorni scorsi in altra testata giornalistica, ritenendo che il campionato non doveva iniziare così in fretta tenendo conto che alcune partite non sono state giocate ed altre non si disputeranno perché non si è ancora delineata definitivamente la composizione degli organici, essendo pendenti alcuni ricorsi avanti al Collegio di garanzia del CONI proposti da società che si dolgono delle sanzioni subite dagli Organismi della Giustizia Sportiva. In considerazione del fatto che gli organici sono ridotti a 18 squadre per girone, si poteva ben iniziare il campionato alla 3a domenica di settembre, come abitualmente avveniva nel vecchio storico campionato di Serie C a cui la Maceratese ha 30
partecipato fino alla stagione 19721973. Savona e Maceratese si sono incontrate, nella loro pur lunga storia, solo in due campionati: quello memorabile, perché unico di Serie B, 1940-41 e quello di Serie C 1970-71 che vide la Maceratese guidata dal caro amico Toni Gianmarinaro, altro cuore granata dell’immediato post Superga, disputare da neo-promossa un’ottima stagione, conseguendo l’8° posto e togliendosi, tra le altre, la soddisfazione di battere all’Helvia Recina per 2-0 il glorioso Genoa che vinse il campionato con 2 punti di vantaggio sull’altra gloria del calcio italiano, la SPAL che incontreremo anche quest’anno. In Serie B la Maceratese, che purtroppo retrocesse, perse a Savona, che si classificò al 3° posto con il Brescia dopo il Liguria che salì in Serie A ed il Modena, per 2-0 pareggiando la gara di ritorno in casa allo stadio dei Pini 0-0. In Serie C, invece, la Maceratese nel campionato 1970-71 perse la 1° partita di campionato a Savona per 2-1 (la rete dei biancorossi fu siglata da Zimerle che nel mese di giugno
scorso è ritornato a Macerata per una conviviale con i suoi compagni di squadra di allora), mentre alla 1a di ritorno fu la Maceratese a vincere all’Helvia Recina 1-0 con gol (unico del campionato) dell’ottimo difensore Valadè con trascorsi in Serie A all’Inter ed al Foggia. Visto il sostanziale equilibrio che ha connotato le quattro gare disputate tra Maceratese e Savona nell’arco di tutti questi anni, confido in un ottimo risultato per i biancorossi nella partita di domenica che consentirebbe loro di rimanere al 1° posto della classifica ed attendere fiduciosi la 2a gara casalinga consecutiva che li vedrà opposti alla Lucchese. Il ricordo della partita Maceratese - Savona del campionato 1970-1971 mi fa venire in mente che, per un episodio accaduto nel corso della gara, affrontai uno dei miei primi processi avanti alla Giustizia Sportiva. Accadde, infatti, che nelle concitate battute finali della partita, con il Savona che attaccava per poter raggiungere il pareggio, un calciatore di questa squadra si scontrò contro la nostra “roccia” difensiva,
Albertone Prenna. Neanche a dire chi ebbe la peggio e così, a gioco fermo, entrò in campo il massaggiatore del Savona per soccorrere l’infortunato. Questi si chinò per prestare le cure ed Alberto Prenna rimase sul posto vicino all’arbitro per constatare le condizioni dell’avversario. Successe che il massaggiatore, nel rialzarsi, ebbe la sfortuna di urtare con il volto il mento di Alberto che nel frattempo si era chinato. Anche in questo caso ebbe la peggio il massaggiatore del Savona, con rammarico di Alberto che lo accompagnò fuori dal campo dispiaciuto per quanto involontariamente accaduto. Sarà stata la delusione per la sconfitta, unita al dolore per il colpo subito, ma al ritorno a Savona il massaggiatore, che aveva riportato una lesione al setto nasale, decise di deferire Alberto Prenna alla Commissione disciplinare della Lega per chiedere il risarcimento del danno. Fu così che io difesi la nostra “roccia” che, come suo stile di vita anche al di fuori del campo, mostrò, anche in questa occasione, una particolare generosità ed i due si riappacificarono a Firenze avanti alla Commissione. Prenna se la cavò con una multa che giustamente venne pagata dalla Società che ha sempre tratto vantaggio dall’agonismo mostrato sul campo da Alberto, ma forse per quel motivo Savona – ed ancor di più il suo massaggia-
tore – e Maceratese non si incontrarono mai più. Lo faranno domenica prossima, dopo 44 anni. Per quanto riguarda invece i ricordi delle partite disputate con la Lucchese, che sono state molte di più rispetto a quelle con il Savona, mi torna in mente l’incontro che si giocò al Campo dei Pini alla 2a giornata di Serie C 1964-65 e che fu l’ultima gara di campionato professionistico giocata dalla Maceratese nel suo storico Stadio della Vittoria perché la successiva, dopo 2 trasferte consecutive a Sassari e Perugia, vide la Maceratese inaugurare con la Ternana lo stadio Helvia Recina. Con la Lucchese seguirono altre partite anche nei Campionati di Serie C successivi. Mi piace ricordare quella che ho appena citato perché fu l’ultima disputata al Campo dei Pini e anche perché in quella Lucchese giocava in porta il portorecanatese Luciano Panetti, Er Puma, come lo ricordano a Roma per le sue prodezze in otto anni di militanza giallorossa. Fin da allora ero molto affezionato a Panetti in quanto, dopo gli otto anni romani e prima di Lucca, difese per tre anni la porta del mio amato Toro. Mi è capitato di ricordare con lui, nelle nostre abituali oziose chiacchierate estive a Porto Recanati, quella partita che lo vide protagonista della vittoria della Lucchese per 1-0 tra i fischi, ingenerosi, dei nostri tifosi che non gli avevano perdona-
to di aver scelto Lucca invece di Macerata per concludere la sua gloriosa carriera. Rifiutò, e so con certezza con suo grande dispiacere, l’offerta del maestro di calcio portorecanatese Vincenzo Monaldi che in quell’anno allenava la Maceratese. Con la Lucchese quella volta la Maceratese perse, come pure purtroppo le successe in un altro paio di occasioni negli anni successivi, in particolare nell’ultima stagione di Serie C 1972-73 quando retrocesse in Serie D perdendo in casa 2-1 con rete biancorossa del mio collega di università, il fabrianese Paolo Guerrini, che fu poi protagonista di ottime prestazioni con la Fiorentina, il Rimini e l’Empoli. Voglio sperare che dopo 42 anni di intervallo, questa volta sia la Maceratese a vincere in casa con la Lucchese, magari emulando quella bella partita che vinse nel campionato 1970-1971, quando battè, all’11a giornata di campionato, i rossoneri per 3-2 con doppietta del corridoniano Alessandrini e 3° gol dell’amico Renzo Brando, che fu riserva al Cagliari di Gigi Riva e che tanto si è ben ambientato a Macerata da rimanerci a vivere con la famiglia. Sarebbe bello rivedere i nostri ex allenatori e calciatori, che sopra ho ricordato, in queste due partite all’Helvia Recina. Per loro sarebbe un’occasione per rivivere le emozioni di un tempo, per gli attuali biancorossi un esempio per emularne le gesta. Registrazione Tribunale di Macerata n. 626 del 23.07.2015 Direttore responsabile Nazzarena Luchetti Redazione Alessandro Savi, Giancarlo Nascimbeni, Maria Francesca Tardella Impaginazione e realizzazione grafica Andrea Raggi e Nazzarena Luchetti Foto di Fabiola Monachesi Per la pubblicità marketing@ssmaceratese.it Per suggerimenti e opinioni redazione@ssmaceratese.it Stampa Tipografia S. Giuseppe srl, Pollenza
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