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I Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento

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Tra sport e storia

Tra sport e storia

I Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento

La pratica che incontra la teoria

L’Alternanza scuola-lavoro è stata introdotta e resa obbligatoria dalla legge 13 luglio 2015, n. 107 (meglio conosciuta come “La Buona Scuola”), in linea con il principio della scuola aperta, e si rivolge ai ragazzi frequentanti gli ultimi tre anni delle scuole superiori, istituti tecnici, professionali e licei. A partire dall’anno scolastico 2018/2019 questa modalità didattica ha cambiato nome assumendo quello di Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO), che sono attuati per una durata complessiva di: • almeno 210 ore negli Istituti Professionali; • almeno 150 ore negli Istituti Tecnici; • almeno 90 ore nei Licei. L’Alternanza scuola-lavoro, in base alla definizione data dal Ministero della Pubblica istruzione, è una modalità didattica innovativa, che attraverso l’esperienza pratica mira ad aiutare gli studenti a consolidare le conoscenze da loro acquisite a scuola e a testare sul campo le loro attitudini. Si propone in particolare di arricchire la formazione e di orientare il percorso di studio e di futuro lavoro, attraverso progetti in linea con i piani di studio. Questa modalità didattica arriva piuttosto tardi nel nostro sistema nazionale e si ispira a esperienze già ampiamente consolidate in Europa e all’estero. Si propone soprattutto di sviluppare un cambiamento culturale che porti anche il nostro Pae- se a un sistema in grado di avvicinare e coniugare la scuola con le specificità del tessuto produttivo nazionale. Nella realtà, gli ostacoli organizzativi, la mancanza di collegamento e di rapporto tra il mondo del lavoro e quello della scuola, la scarsa disponibilità delle aziende ad accogliere studenti in formazione spesso limitano se non addirittura vanificano questo percorso, che dovrebbe invece rappresentare un’opportunità e un’importante esperienza per i giovani.

L’assicurazione Inail per gli studenti

Gli e le studenti degli istituti di istruzione di qualsiasi ordine e grado devono essere assicurati obbligatoriamente presso l’Inail contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali quando svolgono: attività di scienze motorie e sportive, nonché attività di alfabetizzazione informatica e di apprendimento di lingue straniere con l’ausilio di laboratori nella scuola primaria e secondaria; viaggi di integrazione della preparazione di indirizzo; esperienze tecnico-scientifiche, esercitazioni pratiche e di lavoro. Gli studenti della scuola secondaria impegnati nei percorsi di Alternanza scuola-lavoro, che è ricompresa nell’ambito delle esercitazioni di lavoro, ricevono dunque la copertura assicurativa anche per i rischi legati a tale attività: i progetti di Alternanza, pur non essendo analoghi a dei veri rapporti di lavoro, mettono gli e le studenti in una posizione assimilata a quella dei lavoratori presenti nelle aziende, in quanto sono esposti ai medesimi rischi.

Come preparare la tesina sull’Alternanza scuola-lavoro

La tesina sull’Alternanza scuola lavoro è stata introdotta per la prima volta con gli esami di Stato dell’anno 2019. La prova è da preparare a casa e quindi da esporre nel corso del colloquio. Come va realizzata in concreto? Bisogna scrivere una tesina avendo chiara la finalità che si intende raggiungere, vale a dire fornire informazioni relative a un’esperienza concreta a chi, almeno in teoria, è totalmente estraneo all’argomento. Ragion per cui è essenziale iniziare il testo precisando alcuni elementi fondamentali per inquadrare tale esperienza: • il luogo in cui è avvenuta l’esperienza di Alternanza scuola-lavoro; • l’arco temporale che ha coperto; • le ragioni che hanno indotto a privilegiare quel tipo di percorso; • le mansioni concrete che venivano richieste agli studenti; • le competenze acquisite nel corso di questa esperienza. Ovviamente, quest’ultima parte è quella da approfondire maggiormente, specificando nel dettaglio le attività svolte, fornendo una descrizione del contesto in cui si operava, specificando la tipologia di rapporto stabilita con il proprio tutor. Infine, in chiusura è bene esporre un bilancio dell’iniziativa, specificando il grado di soddisfazione raggiunto, le criticità eventualmente incontrate, le competenze maturate o acquisite. Ugualmente utile è specificare tra queste competenze quelle che si ritiene possano rivelarsi di qualche utilità nel futuro lavorativo. Complessivamente la tesina deve avere una lunghezza massima di cinque pagine compresa la copertina. La tesina può essere accompagnata anche da un supporto visivo come, per esempio, delle slide. È essenziale che ogni schermata presenti poche frasi e il più possibile concise, segnalando le opportune parole chiave. Le slide possono contenere, oltre al testo, immagini, suoni e video. Nella copertina vanno indicati il nome e il cognome dello studente, quello della scuola, la data in cui avviene l’orale e il titolo della tesina, mentre nelle pagine interne il testo va scandito in tanti piccoli paragrafi e dimensionato con un corpo 10 e interlineato con il livello singola.

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