MENSILE DELL'ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO DEL MESE DI GIUGNO 2021

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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ADERENTE ALLA F.U.S.I.E

6/2021

Foto: Matteo Bazzocco

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue

anno 64°

Il 10 luglio è stata inaugurata a Vigolo Vattaro una statua in legno per ricordare l'emigrazione dall'Altopiano della Vigolana


CIRCOLI,agenda DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo

Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Germania, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay

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Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong Tasmania, Townsville

Germania - 6 circoli - 3 delegazioni Colonia, Dortmund, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino, Monaco, Norimberga

Belgio - 4 circoli - 2 delegazioni Centre du Borinage,Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo, Bruxelles Bolivia - 1 circolo La Paz Bosnia - 4 circoli Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla

Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia - 1 circolo Bogotá Danimarca - 1 circolo Copenaghen Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Gran Bretagna - 2 circolo Londra, Trentini UK-Irlanda Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo - 1 circolo Lussemburgo

Brasile - 61 circoli Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

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Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti) Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù Peru - 1 circolo Lima Portogallo - 1 circolo Portogallo Romania - 1 circolo Romania Serbia - 1 circolo Indija Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 6 circoli - 1 delegazione Amriswil, Basilea, Ticino, Winterthur, Zofingen Sciaffusa Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela - 1 circolo Caracas


editoriale IN QUESTO NUMERO Pagine 2-5 AGENDA Pagine 6-9 ATTUALITÀ Pagine 10-11 60 ANNI D'EUROPA Pagina 12 FROM HOME TO HOME Pagine 13-16 EVENTI: COMMEMORAZIONE DI SANTA PAOLINA A VIGOLO VATTARO Pagine 17-21 GENTE E FATTI Pagine 22-28 CIRCOLI Pagina 29 MODULO PER RICHIESTA DI ADESIONE COME SOCIO

ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO Presidente Direttore Armando Maistri Francesco Bocchetti TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E

Direzione, amministrazione e redazione Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale M. Anderle, G. Bacca, C. Barbacovi, B. Cesconi, A. Chemotti, A. Degaudenz, S. Giordani, H. La Nave, A. Leonardi, B. Fronza, E. Lenzi, A. Maistri, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, M. Setti, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches

ARMANDO MAISTRI FIRMA IL SUO PRIMO EDITORIALE COME PRESIDENTE

Avanti nel cammino con spirito umano ed etico

U

n nuovo Consiglio della Trentini nel Mondo ha iniziato il suo mandato alla fine di giugno, con una nuova giunta e un nuovo presidente. Alcuni hanno lasciato il posto a nuovi amici in un Consiglio che l’entrata in vigore del nuovo statuto ha numericamente ridimensionato - i suoi componenti sono passati da quindici a undici - portando nuove energie, competenze e disponibilità, indispensabili soprattutto in questa epoca di cambiamento. Come nuovi consiglieri, non

passato in maniera progressiva.

dobbiamo mai dimenticare che la

giornali, di facce un tempo ami-

nostra è una organizzazione che

che che si sono girate dall’altra

si regge nel mondo in gran parte

parte, di occhi abbassati e di sa-

sul volontariato, con un nucleo

luti negati: a questo proposito è

centrale di collaboratori, essen-

utile ricordare che la Trentini nel

ziali sia per la sintesi che per la

Mondo è stata assolta da tutte le

progettualità. Non dobbiamo mai scordare di rendere merito a coloro che in una dimensione di partecipazione e reciprocità che non ha paragoni, si adoperano tutti i giorni per far funzionare una macchina articolata su dimensioni planetarie, operando nei diversi ambiti in cui si articola l’attività dei Cir-

È stato un periodo intenso e ricco di iniziative, durante il quale l’obiettivo di creare una comunità solidale e coesa è stato perseguito con convinzione e in maniera efficace, nonostante qualcuno, con un malinteso senso dell’azione politica, abbia agitato con perfidia inesistenti spettri, rimanendo però con un pugno di mosche in mano: Alberto ha tenuto alta la testa e con essa il destino della Trentini nel Mondo. Ci sono stati alcuni anni di lacrime e sangue, di titoloni sui

L'Associazione, in 64 anni di vita, ha saputo costruire un sistema di relazioni unico e di rara efficacia nel panorama globale

coli, che spaziano dall’organizza-

stupide e subdole insinuazioni. Né lui, ma nemmeno tutti noi dimenticheremo quel periodo terribile, anzi se possibile ne trarremo indicazioni per il futuro. Alberto è sempre stato per me più di un fratello: nei nostri incontri pressoché quotidiani, la sua naturale propensione all’altro da sé, ha profondamente segnato la mia coscienza, tanto da

zione di eventi sociali e culturali

confini geografici della provincia.

far diventare per me quasi un ob-

alla solidarietà.

Tutti coloro che dal 1957 hanno

bligo morale quello di proseguire

Se da una parte la storia fin qui

retto le sorti dell’Associazione,

il suo cammino. Il suo insegna-

vissuta ci aiuta a comprendere

a cominciare dal suo Presidente

mento, sempre alto di sapienza,

le complessità che quotidiana-

onorario Bruno Fronza - al quale

e soprattutto lo spirito umano ed

mente emergono, le esperienze

vanno i nostri auguri più sinceri

etico che ha guidato il suo opera-

- anche recenti - e gli stimoli pro-

per i suoi 97 anni compiuti il 4

to, hanno sollecitato e rafforzato

Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)

venienti da questa grande rete,

luglio – hanno costruito un si-

il mio attaccamento all’Associa-

alimentano la nostra volontà.

stema di relazioni unico e di rara

zione. Il mio auspicio, ma anche il

Per questo non è scontato e ca-

efficacia nel panorama globale,

mio impegno come nuovo presi-

Per ricevere il giornale: Dal 2020 il giornale dell’Associazione ha cambiato il rapporto con i propri lettori: non più solo abbonati ma soci della Trentini nel mondo. A pagina 29 il modulo per la richiesta di adesione in qualità di socio.

suale riferirsi a coloro che in 64

proprio perché è soddisfatto dal-

dente della Trentini nel mondo, è

anni di storia hanno tracciato fin

la dimensione umana, perché

che questa dimensione – sogget-

qui la via e hanno saputo creare

basato sul rapporto fra persone.

tiva e collettiva – possa non solo

Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini G. Degasperi - F. Bocchetti - I. Turco M. Grazzi - G. Todeschini

N. 6 - 2021 - Stampato il 27 LUGLIO 2021 Le affermazioni e le opinioni espresse negli articoli firmati rispecchiano le posizioni degli autori.

occasioni tali da far crescere il

Su questo solco si è sviluppata

albergare nei nostri pensieri, ma

Trentino oltre i suoi confini, po-

l’azione di Alberto Tafner. Nei do-

continuare ad essere motore per

nendo le basi di una comunità

dici anni del suo mandato, ha fat-

il futuro dell’Associazione. GRA-

della quale fanno parte anche

to tesoro della storia e ha voluto

ZIE ALBERTO!

coloro che vivono al di fuori dei

considerare le esperienze del

Armando Maistri

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agenda

Armando Maistri eletto alla presidenza Vittorino Rodaro è il nuovo vice

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Armando Maistri, 67 anni, è il nuovo presidente della Trentini nel mondo: è stato eletto il 30 giugno nel corso della prima riunione del nuovo consiglio direttivo, scaturito dall’assemblea del 26 giugno. Il nome di Maistri, che ha ottenuto l’unanimità dei consensi, è stato proposto da Aldo Degaudenz, che nella sua veste di consigliere anziano ha presieduto la seduta. Alla vice presidenza è stato eletto Vittorino Rodaro. Gli altri componenti della nuova giunta che rimarrà in carica per il prossimo triennio, sono Helga La Nave, Pio Rizzolli e Paolo Rossi. Nell’assumere la presidenza, Maistri ha affermato di considerare la fiducia che gli è stata accordata come un segno della volontà del consiglio di dare continuità alla storia dell’Associazione, che fin dalla sua fondazione nel 1957 ha sempre saputo rinnovarsi e tenere il passo con i tempi e i loro cambiamenti. Maistri ha espresso apprezzamento allo staff dell’associazione e al suo direttore, Francesco Bocchetti, per aver saputo dare prova di capacità di adeguamento in questo periodo di pandemia, che

BREVE NOTA BIOGRAFICA DEL PRESDIDENTE Armando Maistri è nato ad Aldeno il 26 giugno 1954. Sposato, ha tre figlie e risiede a Trento. Diplomato geometra, attualmente in pensione, è stato imprenditore nel settore della grafica, dopo aver fondato, nel 1996, l’azienda “A. M. Service”, con sede a Rovereto, ancora in attività. È stato consigliere della Camera di Commercio. Nel 2015 è entrato nella Trentini nel mondo ed ha fatto parte fin da subito della giunta dell’Associazione. Riconfermato consigliere nel 2018, era stato eletto vice presidente.

ha imposto nuovi modi di lavorare. Al presidente uscente, Alberto Tafner, Maistri ha riconosciuto tenacia, razionalità e lungimiranza nei dodici anni durante i quali ha ricoperto la carica di presidente. La riunione del consiglio diret-

tivo è proseguita fino all’esaurimento dei punti all’ordine del giorno, fra i quali c’era l’accettazione di dodici nuovi soci: Franco Aste (Svizzera), Luca Martinelli (Lussemburgo), Roberto Brezzo, Carmen Vaia, Liliana Vivaldelli,

Maria Cristina Barreiro Zas, Maria del Huerto, Alfiero Vivaldelli (Uruguay), Oscar Menapace (Argentina), Maurizio Bassetti (Italia) e i Circoli trentini del Lussemburgo e di Pampa del Infierno (Argentina)

Approvato il primo «Bilancio sociale»

I

l nuovo consiglio direttivo della Trentini nel mondo, che rimarrà in carica per il prossimo triennio, è stato eletto il 26 giugno, nel corso dell’assemblea che si è svolta presso la sede dell’Associazione, alla quale hanno partecipato soci sia in presenza, sia in collegamento via internet. Gli undici componenti sono: Mariano Anderle; Claudio Barbacovi; Aldo Degaudenz; Sandro Giordani; Helga La Nave; Enrico Lenzi; Armando Maistri; Pio Rizzolli; Vittorino Rodaro; Paolo Rossi; Renzo Tommasi. I probiviri sono: Graziano Bacca, Andrea

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Leonardi, Vitale Triches. Fra i componenti c’è anche un socio che risiede all’estero: è Sandro Giordani, direttore culturale del Circolo trentino di Bento Gonçalves (Rio Grande do Sul – Brasile). L’ordine del giorno prevedeva anche l’approvazione del bilancio sociale, redatto per la prima volta. «Il 2020 – si legge nella relazione - è stato un anno molto particolare per l’attività dell’Associazione e condizionato dalla situazione pandemica. Si è trattato di proseguire l’attività in condizioni inedite, incontrollabili e dagli sviluppi imprevedibili.

Questo ha comportato, oltre alla cancellazione di numerose iniziative, l’impossibilità di fatto di portare avanti progetti e programmi di medio periodo». Tuttavia, pur tra molte difficoltà, l’Associazione ha continuato a operare ottenendo anche risultati significativi, tra i quali la revisione dello Statuto, il potenziamento dei canali di comunicazione web, l’erogazione di circa 600 interventi di solidarietà, oltre mille partecipanti alle iniziative online e in presenza e oltre 5.000 visualizzazioni sul canale YouTube dell’Associazione».


agenda È delegato della maggioranza DEL consiglio PROVINCIALE NELLA Conferenza dei Consultori Trentini all'estero

Denis Paoli, ospite in sede, ha incontrato direttore e presidente dell'Associazione

G

radita visita istituzionale nella sede della Trentini del Mondo. Il 22 luglio il consigliere provinciale Denis Paoli, delegato della maggioranza all'interno della Conferenza dei Consultori Trentini all'estero, ha incontrato Armando Maistri e Francesco Bocchetti, presidente e direttore dell'Associazione. È stata l'occasione per presentare la storia e l'attività della Trentini nel Mondo, registrando un grande interesse da parte del Consigliere: «ho voluto fortemente questo incontro con Armando Maistri e Francesco Bocchetti proprio perché voglio iniziare a capire in maniera importante tutti gli scenari e la bellezza di quelli che sono i rapporti che i trentini che vivono qua hanno ancora con tutti i trentini che negli anni sono emigrati all'estero. Tanti

hanno fatto fortuna, altri magari meno. Bisogna innanzitutto prendere spunto dal lavoro che da molti anni sta facendo questa Associazione proprio per cercare di far capire che i Trentini nel Mondo sono tanti e il Trentino,

la loro terra nativa, è ancora con loro. Loro conservano un ricordo forte e positivo della nostra terra e lo trasmettono alle generazioni future. Io credo che questo sia il concetto principale che dobbiamo tenere vivo. E lo dobbiamo tenere

vivo attraverso un connubio tra le istituzioni, io in questo caso come delegato, e l'Associazione che da anni svolge in maniera importante questo lavoro di collegamento con i trentini emigrati all'estero».

La val di Non si prepara ad ospitare «Festival Kino» Durante l’estate 2021, e più precisamente dal 6 agosto al 23 settembre, la Fondazione Cassa Rurale Val di Non sotto il titolo «Festival Kino» promuoverà una serie di appuntamenti volti a riscoprire, sotto vari aspetti, la figura del missionario noneso Padre Eusebio Francesco Chini, nato a Segno il 10 agosto 1645 e morto a Magdalena de Kino il 15 marzo 1711 dopo aver dedicato gran parte della sua vita alle popolazioni indigene del Nord America. Al momento di andare in stampa con questo numero del giornale, il programma del Festival è in corso di definizione. Nel prossimo numero dedicheremo ampio spazio alla sua presentazione

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agenda Francesca e Qamile hanno effettuato un percorso di alternanza scuola-lavoro presso la Trentini nel mondo

«Catapultate in un'avventura che porteremo sempre con noi» S 4

i è svolto nel mese di giugno il percorso di alternanza scuola-lavoro che ha visto coinvolte nell'attività dell'Associazione due studentesse dell'Istituto Marie Curie di Pergine: Francesca Battisti e Qamile Shahini. In due settimane Francesca e Qamile hanno cercato vecchi articoli di giornale, selezionandoli dal sito newspapers.com, che raccoglie tutto ciò che è stato pubblicato su carta stampata in USA negli anni. Lo scopo era trovare e selezionare articoli che parlassero e raccontassero la vita dei trentini negli Stati Uniti dal 1925 al 2006. Un percorso, seppur breve, che ha permesso loro di conoscere una nuova realtà, «non conoscevamo l'Associazione - ci diranno una volta in ufficio - ci siamo fidate dei professori», ed una storia, quella dell'emigrazione trentina, che ignoravano. Il loro lavoro di ricerca, attento e preciso, ha prodotto un dossier di 150 pagine con cronache ed eventi che si sono susseguiti lungo un secolo. Il materiale sarà a breve disponibile sul sito della Trentine nel Mondo (www.trentininelmondo.it). Qui di seguito pubblichiamo la relazione, scritta di loro pugno, che cerca di riassumere cosa ha significato affrontare questa esperienza: Siamo due studentesse dell’istituto Marie Curie di Pergine Valsugana e frequentiamo la classe IV del liceo delle scienze umane con opzione economico sociale, indirizzo che ci permette di conoscere in maniera più approfondita temi inerenti alle scienze umane, giuridiche, economiche e sociali.

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Abbiamo appreso cose nuove, ci siamo cimentate in una realtà completamente diversa da quella che viviamo quotidianamente, composta da volontari, disposti a mettersi al servizio della comunità per aiutare coloro che emigrano dalla nostra regione in cerca di una vita migliore

Siamo state catapultate in questa avventura dai nostri professori, e dobbiamo ammettere che inizialmente non eravamo molto convinte e soddisfatte della scelta. Entrambe

non avevamo mai sentito parlare di questa associazione e ci spaventava il fatto di non sapere cosa potessimo trovarci di fronte, ma soprattutto il fatto di non avere la certezza di potercela fare. Dopo un primo incontro presso la struttura con colui che a breve sarebbe stato il nostro tutor aziendale, tutto iniziava a prendere forma e a diventare più limpido, ma nonostante ciò, le nostre idee rimanevano comunque ancora un po’ confuse e scettiche. Ad oggi possiamo invece affermare che, nonostante una partenza dubbiosa e frastornata, grazie all’impegno, alla determinazione e alla voglia di imparare siamo giunte al termine di questa avventura nel corso della quale, abbiamo appreso cose nuove, ci siamo cimentate in una realtà completamente diversa da quella che viviamo quotidianamente, una realtà composta da volontari, disposti a mettersi al servizio della comunità per aiutare coloro che emigrano dalla nostra regione in cerca di fortuna e di una vita migliore. Essi rimangono comunque molto legati alla terra d’origine, e, grazie a questo amore, hanno formato, in vari luoghi del mondo in cui l’immigrazione trentina è più frequente, dei Circoli che gli permettono di mantenere vivi nella loro quotidianità gli usi, i costumi e le tradizioni del nostro paese. Concludiamo col dire che sicuramente porteremo sempre con noi questa nostra prima esperienza lavorativa in un nuovo ambiente, in un mondo che non avremmo mai pensato di conoscere. Francesca Battisti e Qamile Shahini


agenda L'INIZIATIVA HA coinvolto quattro classi dell'indirizzo linguistico: due di spagnolo e due di inglese

Proficua alternanza scuola-lavoro con il liceo Rosmini di Rovereto

A

nche per gli studenti del Liceo Rosmini di Rovereto si sono aperte le porte dell'Associazione Trentini nel Mondo. Anzi, in questo caso, si sono aperte le comunicazioni web. È stato infatti un percorso di alternanza scuola-lavoro gestito interamente online quello che ha coinvolto quattro classi del linguistico roveretano: due classi di spagnolo e due di inglese. Un progetto articolato e vario, con compiti ed obiettivi diversi per i vari gruppi partecipanti. Le classi che studiano lingua spagnola, sotto la guida della professoressa Tiziana Micheletti, hanno lavorato in due direzioni: un gruppo sulla traduzione di alcune video interviste realizzate e raccolte dal Circolo Trentino di Montevideo nel 2012 agli emigrati trentini in Uruguay, mettendo alla prova la comprensione e traduzione della lingua parlata, l'altro gruppo ha realizzato dei video in lingua spagnola che partendo da luoghi e tradizioni trentine parlassero del Trentino di oggi. Dalla traduzione delle interviste i ragazzi hanno poi ricostruito la storia di queste persone che, arricchita e romanzata, sarà inserita sul blog Dal trentino al mondo, sito che la Trentini nel Mondo ha aperto per raccogliere storie di emigrazione all'indirizzo www.daltrentinoalmondo.wordpress.com I video realizzati sono già disponibili sul canale YouTube dell'Associazione, inseriti in una specifica playlist «Alternanza Scuola Lavoro» con il Liceo Antonio Rosmini di Rovereto, che si presenta così: “Gli studenti del liceo Rosmini di Rovereto raccontano il loro territorio e le sue tradizioni ai Trentini nel mondo. Un progetto di alternanza scuola-lavoro in lingua spagnola.”

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Manuela Medeghini e Michela Toldo sono state le professoresse che hanno seguito i ragazzi nel progetto in lingua inglese, che dovevano tradurre ed analizzare articoli di cronaca su vicende accadute negli Stati Uniti, cercando notizie relative in particolare al disastro accaduto nel 1901 lungo la linea ferroviaria Wabash nel Michigan, di cui poco ancora oggi si sa di certo. Un percorso apprezzato dalle professoresse e dagli studenti.

Questa la loro relazione finale: “A causa della situazione scolastica di quest'anno abbiamo dovuto ridimensionare il lavoro, visto che gli studenti sono stati spesso in collegamento da casa ed i due gruppi presenti alternativamente. Abbiamo, quindi, privilegiato il lavoro di traduzione rispetto a quello di ricerca. Nonostante ciò i ragazzi hanno lavorato con interesse, impegnandosi in un'attività ed un ambito

del tutto nuovi per loro. Speriamo che questo possa dare comunque un contributo all'attività dell'associazione.” Una ricerca che ha prodotto informazioni importanti. Oggi sappiamo che dei trentini furono effettivamente coinvolti nell'incidente: sono nove, tutti della Val di Non, quelli probabilmente identificati e periti nell'incidente. Una ricerca che ora prosegue per trovare nuove indicazioni.

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attualità

Conferita ad Antonio Megalizzi la «laurea a titolo d’onore» 6

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menti sul tavolo: la radio, i social media, la parola scrit-

Tutte le foto a colori ©Pierluigi Cattani Faggion per UniTrento

«È

di grande significato che l’Ateneo abbia deciso di attuare questo conferimento, è la dimostrazione di una sensibilità che ha grande valore, civile e morale, così come di grande valore sono le attività degli amici e dei colleghi di Antonio, che portano avanti le sue passioni e i suoi sogni». Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (foto in alto a sinistra), intervenuto il 16 luglio alla cerimonia di conferimento della laurea. Un discorso di vicinanza ai genitori e ai familiari di Antonio Megalizzi, nel quale Mattarella ha sottolineato anche l’attività giornalistica e di informazione a cui il giovane giornalista e studente si dedicava: «Antonio Megalizzi aveva il progetto di comprendere e di far comprendere, era consapevole dell’importanza del giudizio critico e informato, basato sul confronto reciproco e sul dialogo anche tra posizioni differenti. Uno sforzo – ha concluso il Capo dello Stato – particolarmente importate in Europa, perché il progetto d’integrazione europea è proprio un tentativo storico e importante di comporre e di unire». Quella di conferire la laurea a titolo d’onore al giovane giornalista e appassionato europeista morto nell’attentato di Strasbur-

ta e ogni altro st r u me nto

Cerimonia di conferimento della che gli consentisse di raggiungere laurea magistrale a titolo d’onore in e informare le persone. European and International Studies Proprio le persone, quelle che ad Antonio Megalizzi Antonio Megalizzi inforalla presenza del Presidente dellavoleva Repubblica

mare suo lavoro giornalistiVenerdì 16 luglio 2021,con ore il 11.00 Auditorium di Palazzo Paolo Prodi | via Tommaso Gar, 14 - Trento co e quelle che incontrava nelle

Programma

sue giornate di studio, nei corsi e

Indirizzo di saluto Flavio Deflorian, Rettore

nelle lezioni, sono state al centro

Intervento David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo Laudatio per Antonio Megalizzi Andrea Fracasso, Prorettore alla programmazione e risorse e già Direttore della Scuola di Studi Internaz Lettura della motivazione per il conferimento della laurea a titolo d’onore Stefano Schiavo, Direttore della Scuola di Studi Internazionali Consegna della laurea magistrale a titolo d’onore in European and International Studies ai familiari di Antonio Megalizzi Intervento Luana Moresco, Presidente della Fondazione Antonio Megalizzi

go del dicembre 2018 è stata una

L’Europa, con i suoi problemi

della motivazione per il conferi-

scelta fortemente voluta dall’Ate-

e le sue difficoltà, ma soprattut-

mento della laurea a titolo d’ono-

neo e della comunità accademica

to con le sue potenzialità e la

re letta dal direttore della Scuola

per riconoscere ad Antonio quel

sua carica ideale è stata posta

di Studi Internazionali Stefano

traguardo, la laurea in European

al centro dal presidente del Par-

Schiavo: «la sua figura costitu-

and International Studies, che si

lamento Europeo, DavidPerSassoli informazioni:

isce un esempio di fruttuoso la-

stava conquistando attraverso

(foto in alto a destra): «giornate

voro accademico innestato da un

lo studio e l’impegno civile. La

importanti come quella di oggi,

forte impegno civile, fondamen-

cerimonia si è svolta il 16 luglio

ci dicono che Antonio resta il sim-

tale non solo nella formazione di

nell’auditorium di palazzo Paolo

bolo dell’Europa che vogliamo.

cittadini, italiani ed europei, con-

Prodi, sede della Scuola di Studi

Dell’Europa che difende i propri

sapevoli ed informati, ma anche

internazionali

da

valori, che non esclude, che è

per trasfondere le conoscenze

Antonio, alla presenza dei fami-

quella chiave di futuro in cui an-

acquisite in una partecipazione

liari e delle autorità.

che Antonio credeva così tanto».

sociale attiva e critica».

frequentata

«Questa era casa sua – ha affer-

relazioni.istituzionali@unitn.it

Andrea

Fracasso,

prorettore

Dopo

l’intervento

del

prof.

mato il rettore Flavio Deflorian,

alla programmazione e risorse e

Schiavo, ai familiari di Antonio

confermando l’affetto dell’Uni-

già Direttore della Scuola di Stu-

è stato consegnato il diploma di

versità per Antonio e la volontà

di Internazionali, ha ricordato

laurea. Luana Moresco, presiden-

di mantenere vivo il suo ricordo e

che per Antonio la comunicazio-

te della Fondazione Antonio Me-

il suo impegno – qui ha formato i

ne rappresentava un terreno sul

galizzi, ha infine ricordato la pas-

suoi convincimenti, qui ha svilup-

quale ricucire le connessioni tra i

sione di Antonio, quanto il lavoro

pato il suo impegno europeista,

suoi coetanei e l’Europa. Una sfi-

di giornalista gli piacesse e come

qui ha studiato, superato gli esa-

da – ha ricordato Fracasso – che

lo rendesse felice.

mi, come ogni nostro studente».

Antonio giocava con tutti gli stru-

Uff. Stampa UniTrento


zionali

attualità

Segno celebrerà i trent'anni della statua di padre Kino Q

Grafica>UniTrento | ph>©Rossella Biagi

uest’anno ricorre il 30° anniversario della posa nella piazza di Segno del monumento equestre, opera dello scultore Julian Martinez Soro, promosso e donato dall’Arizona Historical Society di Tucson (Arizona – USA) nell’ambito del progetto “Tre statue per tre nazioni”. Gli altri due monumenti sono stati donati a Tucson dove Padre Kino ha fondato la missione di San Xavier del Bac e a Magdalena de Kino dove sono conservate le sue spoglie nel mausoleo a lui dedicato. Il monumento donato 30 anni fa al Trentino è stato inaugurato solennemente a Segno il 16 giugno 1991 con la celebrazione della S. Messa presieduta dall’allora Arcivescovo di Trento Mons. Sartori assieme a Mons. Dante Frasnelli Vescovo di Lima e a numerosissimi altri sacerdoti tra cui P. Charles Polzer SJ, Padre Mellinato SJ, Padre Chris Corbally SJ, Padre Efrem Trettel direttore di Radio Cristiana di S. Francisco (California). Erano presenti numerose autorità internazionali e illustri ospiti. L’Associazione Culturale Padre Eusebio F. Chini e la comunità di Segno, in occasione del 30° anniversario del monumento e del 376° della nascita di Padre Kino, vogliono celebrare questi eventi, assieme alla presentazione del decreto Super Virtutibus del Venerabile P. Eusebio F. Chini in fase di preparazione presso la Congregazione dei Santi a Roma e che dovrebbe essere disponibile per domenica 8 agosto. Il programma di quest’anno prevede la S. Messa solenne, domenica 8 agosto alle ore 18.00 in piazza a Segno, concelebrata dall’Arcivescovo di Trento Mons. Lauro Tisi con l’Arcivescovo emerito Mons. Luigi Bressan, il Vicepostulatore Padre Domenico Ca-

larco e molti altri sacerdoti. Seguirà la commemorazione del 30° anniversario del monumento equestre donato da Tucson. Si inizierà con l’introduzione dell’evento di 30 anni fa e il saluto degli illustri ospiti: sono state invitate anche le Ambasciate del Messico in Italia e presso la Santa Sede e il Consolato Generale del Messico a Milano. Sarà data lettura del “Proclama” del Sindaco di Tucson letto per l’occasione quasi in contemporanea a Tucson davanti al monumento a Padre Kino. In rappresentanza degli amici di Tucson sarà presente Giuseppe Biagini fondatore dell’ITKIUS International Traditional Knowledge Institute promosso dall'UNESCO e che sostiene la richiesta dello Stato di Sonora e Arizona affinché le missioni di Padre Kino diventino patrimonio culturale dell’UNESCO, con l’auspicio che anche il Trentino, terra natale, possa unirsi a questo ambizioso progetto. Saluto poi delle autorità Regionali e Provinciali, autorità della Comunità di Valle e del Comune di Predaia e deposizione di una corona davanti al monumento in omaggio a Padre Kino e a tutte le popolazioni che rappresenta. Padre Eusebio Chini non rappresenta però solo il nostro territorio ma soprattutto le terre dove ha operato, la Nuova Spagna di allora, gli Stati dell’Arizona negli USA, di Sonora e California nel Messico. Gran-

dissimo interesse suscitano oltre oceano gli eventi su Padre Kino, figura che unisce popoli e comunità. Contemporaneamente infatti domenica 8 agosto a Tucson alle ore 8.30 locali (17.30 in Italia) ci sarà la lettura davanti al monumento gemello di un proclama del Sindaco di Tucson per commemorare il 30° anniversario del monumento di Segno e alle ore 10 locali (19.00 in Italia) nella cattedrale di St. Augustin sarà concelebrata la S. Messa dal vescovo di Nogales Gonzales Gonzales, con p. Christopher Corbally e p. Adolf Gregory.

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attualità Ala

Caderzone Terme

«Conferma» per i borghi trentini Ala, Caderzone Terme, Ledro, Le I 8

l Touring Club Italiano ha assegnato 262 Bandiere Arancioni per il triennio 20212023 ai borghi italiani. 251 sono le conferme, 11 nuove località premiate: Canelli (AT), Castagnole delle Lanze (AT), Revello (CN), Rosignano Monferrato (AL), Susa (TO) e Trisobbio (AL) in Piemonte, Badalucco (IM) e Vallebona (IM) in Liguria, Ponti sul Mincio (MN) in Lombardia, Nocera Umbra (PG) in Umbria e Subiaco (RM) in Lazio. La Bandiera Arancione è pensata dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita: viene assegnata alle località (borghi e piccoli comuni) che non solo godono di un patrimonio

Il riconoscimento viene assegnato dal Touring Club Italiano ogni tre anni a luoghi che rispondono ai crescenti bisogni di tranquillità, vita all’aria aperta, cibo genuino, vacanza all’insegna del benessere e dell’autenticità storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità. Il Touring Club Italiano 23 anni fa per primo ha colto ed evidenziato il potenziale turistico dei piccoli centri dell’entroterra. Il marchio ha una validità temporanea, ogni tre anni i Comuni

devono ripresentare la candidatura ed essere sottoposti all’esame del TCI che verifica la sussistenza degli standard previsti dopo un'attenta e approfondita analisi basata su oltre 250 parametri, garantendo così ai viaggiatori un costante monitoraggio della qualità dell’offerta turistica

e alle amministrazioni uno stimolo al miglioramento continuo. Viene assegnato a luoghi che rispondono ai crescenti bisogni di tranquillità, vita all’aria aperta, cibo genuino, vacanza all’insegna del benessere e dell’autenticità. Il turismo nelle Bandiere Arancioni è un turismo slow, autentico, accogliente e soprattutto rispettoso dell’ambiente e delle comunità ospitanti. Sostenibilità, innovazione sociale e sviluppo digitale assumono un nuovo peso nel «Modello di Analisi Territoriale» che soggiace all’iniziativa, con nuovi indicatori, sempre più sfidanti e stimolanti per le piccole località che decidono di

Le comunità tra Stato e mercato al cent La diciottesima edizione della Lectio degasperiana, in programma mercoledì 18 agosto a Pieve Tesino, paese natale di Alcide De Gasperi e sede del Museo a lui dedicato, intitolata «Tra Stato e mercato, le comunità. Ispirazioni degasperiane», proporrà un confronto tra l’ex ministro prof. Giulio Tremonti (nella foto a sinistra) e l’avv. Giuseppe Guzzetti (nell'altra foto), già Presidente della Regione Lombardia, della Fondazione Cariplo e di ACRI - Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio: due

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uomini delle istituzioni di solida esperienza politica che hanno militato in campi opposti, capaci di grande franchezza. Ora che una potente campagna vaccinale lascia intravedere il superamento dell’emergenza sanitaria, si riaffacciano tutte le difficoltà di un Paese che è chiamato ad un grande sforzo di riprogettazione del futuro. L’esempio degasperiano è utile soprattutto per evitare che forze potenti come quelle dello stato o dei mercati schiaccino l’autonomia e lo svi-


attualità

Ledro

Levico Terme

già contrassegnati dal marchio: evico Terme, Molveno e Tenno intraprendere il percorso verso la Bandiera Arancione. Su oltre 3.200 candidature analizzate in questi 23 anni, solo l’8% ha ottenuto il riconoscimento. In Trentino sono sei i borghi che possono vantare questo riconoscimento: Ala, Caderzone

Terme, Ledro, Levico Terme, Molveno, Tenno. Tutte Bandiere confermate, quindi già in elenco negli anni passati questi centri hanno saputo mantenere alto lo standard della loro offerta turistica e culturale.

Molveno

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Le foto pubblicate, sono tratte dal sito ufficiale:

Tenno

bandierearaoni.it

ntro della «Lectio Degasperiana» 2021 luppo delle comunità, dove c’è il seme di ogni sana socialità. Nella gestione della crisi epidemiologica gli Stati e i mercati hanno mostrato tutta la loro forza, ma anche limiti sostanziali. Il giusto equilibrio tra le finalità del profitto, la tutela dei diritti sostanziali dei cittadini e la giustizia globale non può essere il risultato di una prova di forza o di manovre spregiudicate. E per governare un popolo oltre le convenienze del momento e degli interessi di parte è necessario

conoscerne la storia e il carattere. L’esperienza di De Gasperi è da questo punto di vista esemplare: da buon trentino, nato suddito di una minoranza dell’Impero, è riuscito a garantire alla nazione italiana quella dignità e prosperità che le ha permesso di riscattarsi dopo l’esperienza antidemocratica del fascismo e le tragedie della Seconda guerra mondiale. De Gasperi governò avendo una prospettiva che si basava su un profondo rispetto dell’anima popolare dell’Italia.

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60 anni d’Europa

«Conferenza sul futuro dell'Eur U

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n’Europa meglio organizzata, con nuove politiche comuni, maggiore coinvolgimento dei cittadini e maggiore coesione. Per questi obiettivi e con questa ambizione, il 19 giugno scorso si è riunita per la prima volta a Strasburgo in sessione plenaria nell’emiciclo del Parlamento europeo, la Conferenza sul futuro dell’Europa. La Conferenza avrà una durata di nove mesi e seguirà un percorso binario. Da un lato, l’Assemblea costituita da 108 deputati del Pe, 54 rappresentanti del Consiglio, 3 membri della Commissione europea, 108 rappresentanti dei parlamenti nazionali e 16 rappresentanti delle parti sociali e della società civile. Mancano 108 cittadini chiamati a far parte dell’Assemblea, ma al momento non ancora disponibili in quanto la loro selezione è ancora in corso. Dall’altro, un forum di discussione e di creazione di eventi, aperto al contributo di cittadini ed esponenti della società civile attraverso una piattaforma digitale multilingue reperibile al link https://futureu.europa.eu/pa-

L’attuale scenario è alquanto complesso: con una crisi pandemica tutt’altro che sconfitta, le speranze di ripresa dell’economia, dell’occupazione e della coesione sociale sono legate ai Piani nazionali di resilienza e ripresa al loro successo e alla certezza dei finanziamenti europei 6 - 2021

Iniziata il 19 giugno con una sessione plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, durerà nove mesi e fra i suoi ambiziosi obiettivi ci sono un'Europa meglio organizzata, con nuove politiche comuni, maggiore coinvolgimento dei cittadini e maggiore coesione ges/charter. Chiunque può partecipare al dibattito proponendo idee, riflessioni e commentando o approvando idee di altri sulla piattaforma. Sergio Fabbrini, nel capitolo conclusivo del libro “Prima l’Europa”, edito dal Sole 24 ore nell’agosto del 2020, osserva che si tratta di un dibattito avviato in maniera inedita. “Più che un dibattito, è in corso una vera e

propria battaglia politica, tra gli Stati membri dell’Ue (tra Paesi del Nord e del Sud, tra i Paesi dell’Est e dell’Ovest) oltre che tra le istituzioni intergovernative (Consiglio europeo e Consiglio dei ministri) e sovranazionali (Parlamento europeo e Commissione europea)”. L’attuale scenario europeo è alquanto complesso e non privo di rischi per il futuro dell’Europa.

Con una crisi pandemica tutt’altro che sconfitta, le speranze di ripresa dell’economia, dell’occupazione e della coesione sociale sono legate ai Piani nazionali di resilienza e ripresa (Pnrr), al loro successo e alla certezza dei finanziamenti europei. La crisi pandemica ha evidenziato l’inadeguatezza del sistema decisionale europeo e l’incongruenza del potere esecutivo dell’UE rivendicato dal Consiglio europeo, ma rivelatosi assai problematico attraverso il consenso unanimistico dei 27 leader. Di fronte alle minacce di una crisi pandemica, nessuna organizzazione può permettersi di non disporre, rileva ancora Fabbrini, di un potere esecutivo istituzionalmente unitario oltre che politicamente responsabile.


60 anni d’Europa

ropa», evento dall'esito incerto Altre grosse questioni sono rappresentate dal bilancio europeo, dalla fiscalità e dalla sovranità europea. Difficile fare pronostici sull’esito della Conferenza le cui piste di discussione su questi temi sono alquanto vaghe e generiche. Lo scenario europeo potrà risultare ancora più incerto e problematico in relazione all’esito delle elezioni presidenziali francesi del 2022 e delle elezioni federali tedesche del prossimo 21 settembre. Se ci sarà una significativa affermazione delle destre sovraniste ed euroscettiche, la prospettiva di riforma delle istituzioni e delle politiche europee è destinata a subire probabili, pesanti contraccolpi. Mentre cittadini e rappresentanze della società civile stanno esprimendo i loro

I movimenti sovranisti, in una sorta di controconferenza, hanno di recente sottoscritto simultaneamente in diverse capitali europee un documento nel quale auspicano un ritorno alle sovranità nazionali e mano libera in ciascuno Stato contro le presunte ingerenze dell’UE punti di vista e le loro proposte sul futuro dell’Europa, si muovono anche i movimenti sovranisti in una sorta di contro-conferenza sul futuro dell’Europa. I leader dei partiti di estrema destra di 16 Paesi dell’Unione hanno di recente sottoscritto simultaneamente in diverse capitali europee un documento nel quale auspicano un ritorno alle sovranità nazionali e mano

libera in ciascuno Stato contro le presunte ingerenze dell’Ue. In sostanza, la rinuncia dell’Unione a far rispettare la sua Carta dei diritti fondamentali e i principi fondamentali come l’indipendenza della magistratura e il pluralismo dei media. Considerano l’Unione come una cooperazione fra gli Stati membri, unici titolari della sovranità. Sul piano istituzionale

auspicano l’abbandono del voto a maggioranza qualificata e la generalizzazione del voto all’unanimità che oggi rappresenta (*) la ragione principale della debolezza dell’Unione su materie cruciali come la politica fiscale e la politica estera. Infine, propongono il superamento del primato del diritto europeo su quello nazionale. In quest’orgia di rozzo sovranismo, cui partecipano anche Salvini e Meloni, “brillano”, accade sempre più spesso, alcune posizioni di Ungheria e Polonia. Durante il dibattito all’assemblea di apertura della Conferenza sul futuro dell’Europa, il primo ministro ungherese Orban ha proposto di abrogare la disposizione dei trattati europei che impone agli Stati membri di lavorare per “un’Unione sempre più stretta” e trasformare il Parlamento europeo, da organo eletto direttamente dai cittadini, in assemblea rappresentativa dei delegati nominati dagli Stati. A questo delirio si aggiunge la recente proposta del ministro dell’istruzione polacco di insegnare nelle scuole del suo Paese che l’Unione europea è illegale. Due Europe, quindi, una tendenzialmente federalista, l’altra dichiaratamente sovranista. La Conferenza sul futuro dell’Europa può aiutarci a meglio interpretare e comprendere l’orientamento dei cittadini europei. Ognuno di noi è coinvolto in questa partita, non possiamo dire ‘non mi riguarda e non mi interessa’. Sono coinvolte le forze politiche democratiche e i media: a tutti sono richieste più conoscenza, più ascolto, più capacità di dialogo, più testimonianza e più impegno per impedire che l’Europa rinunci al sogno dei padri fondatori di essere casa e patria comune dei suoi popoli. Vittorino Rodaro 7 luglio 2021

6 - 2021 Foto: Philippe Stirnweiss - © European Union 2021 - Source: EP

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STORIE DI EMIGRAZIONE DAL 1870

#EMIGRAZIONESTORICA #BELGIO #1945-1970 #C.T. CHARLEROI

"...Di ritorno a Ceniga, la vita non riprese esattamente da dove si era lasciata... Si cercavano lavoratori disposti ad andare in Belgio, e Italo partì nel 1948... Pochi giorni dopo l’arrivo, scese per la prima volta in miniera. A Cherleroi c’erano tanti immigrati trentini, e tra questi conobbe Elsa che nel 1956 divenne sua moglie... “La prima volta che andai incontro al marito di ritorno dalla miniera, mi spaventai! Nel volto impolverato di carbone si vedevano soltanto gli occhi, come i gatti! Il lavoro di minatore mi faceva paura, troppo duro, troppo pericoloso…” Per fortuna in 27 anni di miniera Italo non ebbe mai una ferita e non si ammalò, uno dei pochi fortunati: “Son stato testimone di molte disgrazie…” ...La nostalgia c’era, impossibile dimenticare il paese, le montagne e la vita a casa, e diverse volte si ragionava sul tornare… ma come si faceva?..." Questa storia è tratta dal giornale 3nt del CT di Charleroi | Estate 1992

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eventi «Sulle tracce di Santa Paolina» è il titolo dell'evento che il 10 luglio ha portato i partecipanti a conoscere alcuni luoghi significativi del paese natale dove visse Amabile Visintainer prima di emigrare con la famiglia verso il Brasile nel 1875

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Vigolo Vattaro in festa per Santa Paolina: inaugurata una statua lignea per ricordare l’emigrazione dall’Altopiano della Vigolana

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a casa natale di Santa Paolina nel cuore di Vigolo Vattaro è vestita a festa: fiori colorati si affacciano dai balconi contornando la foto della santa, fondatrice della congregazione delle Piccole suore dell’Immacolata Concezione. Poco più in là c’è piazza Marzari, che ospita la scultura in legno di Maurizio Sassudelli, coperta dalle due bandiere di Nova Trento e del Brasile, in attesa di essere finalmente rivelata agli occhi dei cittadini. È sabato 10 luglio e a Vigolo Vattaro tutto è pronto per l’evento denominato «Sulle tracce di Santa Paolina». Il nove luglio ricorre l’anniversario della morte di madre Pa-

Foto Ugo Fanti

olina, avvenuta nel 1942, che nacque proprio qui, sull’altopiano della Vigolana. Come ogni anno in quella data è stata celebrata una messa: a officiarla è stato l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi. Al rito religioso è poi seguita la proiezione del documentario su vita e opere della prima santa trentina. Ma quest’anno, in occasione del trentesimo anniversario dalla beatificazione, si è voluto commemorare la ricorrenza con un’iniziativa itinerante, volta a far visitare i luoghi in cui Amabile Lucia Visintainer - questo il nome di battesimo - è nata e ha trascorso l’infanzia. Il percorso è inaugurato alle

cinque del pomeriggio da don Giorgio Gabos che accoglie i partecipanti nella chiesa di San Giorgio per raccontare la storia del fonte battesimale nel quale Amabile ricevette il primo sacramento: siamo nel 1865, dieci anni prima della migrazione della santa in Brasile. La famiglia Visintainer non fu l’unica a lasciare Vigolo, con essa altre 12 famiglie partirono in cerca di nuove terre. La chiesa custodisce, oltre al battistero, un reliquiario, una statua e alcune formelle di Marco Morelli che ricordano l’operato di madre Paolina. La seconda tappa del percorso è dedicata alla casa natale della santa, che si affaccia sulla piaz-

zetta dove Amabile ha mosso i primi passi, sotto gli occhi di mamma Anna Domenica e papà Napoleone. La famiglia Visintainer era numerosa: la bimba era la secondogenita di 14 fratelli, tutti destinati ad emigrare oltreoceano. Superato l’arco d’entrata, si accede al vano che si apre sotto il piano terra, dove si respira un’atmosfera di festa e preghiera. Alle pareti, alcuni quadri raccolgono i nomi delle famiglie emigrate quell’anno, siamo nel 1875. Alcune immagini in bianco e nero raffigurano la casa come si presentava alla fine del 1800, spoglia e umile, abitata da molte persone. CONTINUA A PAGINA 14

Al termine di uno spettacolo con la sua Panorama della valle di Rio6dos Cedros - 2021 compagnia teatrale «La barca dei comici».


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Un’altra parete ospita delle bellissime piastrelle che rappresentano alcuni episodi di vita, narrano del sogno in cui Paolina riceve la chiamata che la porterà a dedicarsi alla cura degli ammalati e dei bisognosi. “Mai perdersi d’animo, anche se soffiano venti contrari” diceva la santa, ricordata dalle parole di suor Marli, che descrive la personalità di Amabile come sensibile e disponibile. Fin da piccola dimostra un animo caritatevole: si prende cura della nonna malata, alla filanda condivide il proprio pane, mentre in

Brasile, all’età di soli 25 anni, lascia tutto per seguire una donna affetta da un tumore. “Amabile - Mabilota com’era chiamata quando era piccola crebbe con amore, preghiera e lavoro, fu buona con tutti. Le difficoltà di famiglia l’hanno costretta a lavorare in filanda, nonostante la tenera età”, racconta Don Livio Dallabrida. “Una volta in Brasile viene costruita una chiesa dedicata a San Giorgio, come la chiesa del paese di origine. In questa nuova terra, nella vita della Mabilota ci sono stati due momenti molto importanti: in occasione della prima Comunione ha preso

delle decisioni molto forti per la sua fede; e poi un fatto mistico: per tre notti consecutive sogna la Madonna, che la chiama a dedicarsi ai giovani. Questa è la fonte della sua vocazione, che porta Amabile ad insegnare il catechismo ai ragazzi per poi passare alla cura dei malati e alla custodia della chiesa”. Questi episodi condurranno la santa a realizzare il proprio sogno di diventare suora e di fondare il piccolo ospedale di San Vigilio, luogo in cui nasce la Congregazione delle Piccole suore dell’Immacolata Concezione. La casa di don Andrea Bortolameotti costituisce la terza tap-

«L’emigrazione bisogna conoscerla, fissarla, custodirla attraverso anche i monumenti come eredità e patrimonio da trasmettere ai figli e alle future generazioni , per meditare sul doloroso calvario dei nostri emigrati e di tutte le persone costrette a lasciare le proprie terre, i propri cari» Qui di seguito riportiamo il testo del discorso tenuto dal sindaco del Comune Altopiano della Vigolana, Paolo Zanlucchi, allo scoprimento della statua. È un giorno importantissimo e indimenticabile per tutti i cittadini vigolani, ma permettetemi non solo, per l'occasione dell’inaugurazione del monumento che oggi ci ha riuniti e, contemporaneamente, ci ha ricollegati idealmente con l’altra sponda dell’Oceano. Facendo questo noi lo facciamo pensando anche per le future generazioni Quest’opera vuole essere un “filo rosso” che lega in generale comuni memorie, radici cul-

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turali e religiose, legami familiari riscoperti, assieme al desiderio di tenere sempre vivo questo rapporto fra Trentino e Brasile che può dare ancora molto, specie ai giovani. Un pensiero in primis ai nostri emigranti, i nostri concittadini che vivono e lavorano con prosperità in ogni parte del mondo. Essi hanno contribuito con fatica, sofferenza e tenacia alla crescita economica e sociale dei paesi che li hanno accolti e, sempre loro, con il ricordo sempre vivo che portano nei loro cuori della terra natia. Tanti i figli della nostra terra sparsi in tutti i paesi del mondo, nei quali hanno portato il

pa. Carlo Bridi ricorda così padre Andrea: “Di lui rimane indelebile la sua grande generosità, la sua fede, ma anche la sua convinzione che la fede senza opere è una fede morta”. Fondatore dell’Associazione Amici di Padre Andrea e dedito alla creazione di altri progetti rivolti ai bambini di strada e delle favelas, don Bortolameotti viene ricordato per il suo altruismo verso i più deboli. È ora in corso l’istruttoria per la causa di santificazione, che porterà il trentino ad essere dichiarato santo entro due anni. Luogo d’arrivo della quarta tappa è la chiesetta del Redentore,


enti

che si erge proprio davanti alla filanda dove Amabile lavorava. L’edificio, caratterizzato da una facciata che si conclude con un timpano, fu costruito dalla famiglia Siciliani-Gentilotti tra il 1751 e il 1759. La chiesa, alla fine del 1800, è stata sconsacrata ed è per questo che si presenta spoglia. Elisabetta Antonelli e Chiara Zanella del Museo Storico del Trentino parlano delle cause e delle modalità della migrazione nel corso della storia, concentrandosi sulla seconda metà dell’Ottocento in cui avviene la grande migrazione, quando il continente americano diventa meta princi-

pale. I fattori di crisi che spinsero i trentini a spostarsi dall’altra parte dell’oceano sono diversi, tra questi alcune questioni politiche riguardanti i confini tra Austria e Italia, il crollo della borsa di Vienna ma anche alluvioni e malattie delle colture. In Piazza Marzari, meta conclusiva dell’itinerario sui luoghi di Santa Paolina, Elisabetta Antonelli e Chiara Zanella danno voce ad alcune delle lettere nelle quali i migranti hanno messo nero su bianco e conservato i propri pensieri, soprattutto nei momenti più duri e di sconforto, scritte da emigranti trentini partiti a cavallo fra

‘800 e ’900. Sono missive ora custodite negli archivi del Museo ma che hanno percorso chilometri a bordo delle navi che collegavano il continente americano all’Europa: il bisogno di lasciare traccia della propria esperienza e il desiderio di non rompere il legame con la famiglia rimasta in Italia, erano più forti delle difficoltà della scrittura. Prima dello scoprimento della statua, invitati al microfono dalla vice sindaca Michela Pacchielat, prendono la parola il Sindaco, il Presidente del Consiglio della provincia autonoma di Trento Walter Kaswalder, il vice presidente vicario del Consiglio della

Regione Autonoma Trentino Alto Adige – Südtirol, Roberto Paccher, Carlo Bridi, lo scultore Maurizio Sassudelli e Valdirene Dallabrida (di Nova Trento). “L’opera è un filo rosso - afferma il sindaco Paolo Zanlucchi nel suo intervento - che lega comuni memorie, radici culturali e religiose, legami famigliari riscoperti, assieme al desiderio di tenere vivo questo rapporto fra Trentino e Brasile. Il monumento è patrimonio di tutti coloro che da emigrati sono diventati cittadini del mondo, ed è un richiamo a non CONTINUA A PAGINA 16

il testo del discorso tenuto dal sindaco paolo zanlucchi nel momento dell'inaugurazione della statua

Un monumento per gli emigrati diventati cittadini del mondo frutto della loro laboriosità e dei propri valori, che hanno contribuito al progresso dei paesi ospitanti, conquistando stima e rispetto da parte di tutti. Questo monumento è il simbolo di tutti i vigolani, ma anche di tutti i trentini, quei trentini-tirolesi che volenti o nolenti hanno dovuto abbandonare questi luoghi per cercare fortuna in altre nazioni e in altri paesi. La presenza anche di persone venute dal Brasile ci ricorda che le radici sono sempre in questa terra. Nessuno le ha dimenticate e le dimenticherà. Situazioni tornate drammaticamente at-

tuali in questi anni che possono e devono stimolare i nostri giovani ad una conoscenza più approfondita di vicende ed esperienze che hanno spinto i nostri emigrati a cercare la “Merica” anche quando non era possibile trovarla. Questo monumento è patrimonio di tutti coloro che da emigrati sono diventati cittadini del mondo ed è un richiamo permanente a non dimenticare. Per tantissimi emigrati l’Oceano divide; per tutti le radici uniscono e i monumenti diventano punto di riferimento. Il valore dei monumenti non si misura soltanto sul risultato artistico e sulla qualità

dell’opera, ma soprattutto sulla forza dell’evocazione e del ricordo che propongono. L’arte li trasforma in emozione e suggestione perché possano sfidare il tempo, con riferimento ai valori che interpretano. L’emigrazione bisogna conoscerla, fissarla, custodirla attraverso anche i monumenti come eredità e patrimonio da trasmettere ai figli e alle future generazioni e diventa anche occasione per soffermarci qualche volta di fronte ad essi per meditare sul doloroso calvario dei nostri emigrati e di tutte le persone costrette a lasciare le proprie terre, i propri cari. Paolo Zanlucchi

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eventi

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dimenticare”. Dopo l’inno di santa Paolina, intonato dalla fisarmonica bianca di Laura Moschen, don Giorgio e Valdirene Dallabrida (di Nova Trento) si apprestano all’inaugurazione della statua, accompagnata dalla preghiera dedicata a coloro che hanno perso la vita in mare. Questo legno prezioso, modellato da Maurizio Sassudelli nel suo laboratorio, arriva direttamente dalla Marzola, il monte che si innalza sopra il paese di Vigolo Vattaro. L’albero è stato

completamente sradicato durante Vaia, la tempesta che ha colpito le Dolomiti nell’ottobre del 2018. Il lavoro dello scultore ha saputo conservare la natura del pregiato legno di cirmolo, mantenendone alcune parti e attribuendo ad esse un significato profondo: le radici, perfettamente integre, sono state poste in alto ad indicare le origini di coloro che migrano lasciando questa terra trentina; una parte di quelle persone rimane e rimarrà sempre qui. Scendendo, il tronco si divide in due parti che Sassudelli ha plasmato a forma di braccia, simbolo

dell’abbraccio tra la terra trentina e quella brasiliana. Si notano poi delle parti di ramo, simbolo delle generazioni passate, presenti e future e l’albero genealogico che si può ottenere collegandole. Ai piedi della statua c’è una placca metallica a forma di prua sulla quale sono riportati i nomi delle dodici famiglie imbarcate il 25 settembre 1875 alla volta del Brasile. Ma ben sappiamo che, col passare degli anni, molte sono le famiglie che hanno lasciato la terra natale: grazie agli archivi sono venute alla luce 270 storie di migrazione, testimonianza di

un legame forte che deve essere sempre ricordato, patrimonio comune delle nuove generazioni. Come ha affermato il sindaco nel suo intervento (alle pagine 14-15 è riportato il testo integrale del suo discorso), l’emigrazione è un fenomeno che deve essere conosciuto ed espresso anche attraverso i monumenti: per celebrarne i punti di forza senza dimenticare di meditare sul calvario che molti, moltissimi ancora oggi subiscono perché costretti, senza aver altra scelta, a lasciare la propria casa. Isabella Ruaro

Il video dell'evento è sul canale YouTube dell'Associazione

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uesto giorno di festa è stato vissuto in prima persona dagli abitanti di Vigolo Vattaro e del Comune Altopiano della Vigolana, ma anche gli amici oltreoceano hanno avuto la possibilità di seguire passo passo l’evento grazie alla diretta streaming sulla piattaforma Zoom e sulla pagina YouTube dell’Associazione Trentini nel Mondo. La regia della diretta è stata curata da Rosanna Barchiesi e Michela Grazzi, dalla sala del Consiglio comunale a Vigolo Vattaro. A riprendere e raccontare in tempo reale le varie tappe dell’itinerario sono stati Maurizio Tomasi Francesco Bocchetti, Giulia Todeschini e Matteo Bazzocco Durante la diretta sono stati trasmessi i video registrati dal sindaco di Nova Trento, Tiago Dalsasso, e dal presidente del Circolo trentino di Nova Tren-

Per vedere la registrazione della «diretta» da Vigolo Vattaro

www.youtube.com/watch?v=Y_nZRpqKkFM 6 - 2021

to, Jucelino Chini, che hanno mandato i loro saluti dal Brasile, felici di poter partecipare virtualmente ad una celebrazione così importante. Prima dell’inaugurazione della statua è stato trasmesso anche il video «Una statua in legno dedicata all’emigrazione», curato da Maurizio Tomasi, nel quale la vice sindaca del Comune Altopiano della Vigolana, Michela Pacchielat, e lo scultore Maurizio Sassudelli raccontano com’è nata e come è stata concretizzata l’idea di realizzare una statua in legno di cirmolo dedicata al ricordo dell’emigrazione trentino-tirolese dall’altopiano ed ai rapporti familiari che sono nati tra Trentino e Brasile. La registrazione dell’intero evento e il video sulla statua sono disponibili sul canale YouTube dell’Associazione.

Per vedere il video «Una statua in legno dedicata all’emigrazione»

www.youtube.com/watch?v=is25B21X-Vw


gente e fatti È L'AUTorE DELL'IMMAGINE PUBBLICATA SULLA QUARTA PAGINA DI COPERTINA DI QUESTO NUMERO DEL GIORNALE

Nicola Franceschini, fotografo «a caccia» di riflessi con il cellulare

È

una fonte inesauribile e preziosa di spunti Delfina Marta Turrina. L'ex presidente del Circolo Trentino di Buenos Aires, attivissima sul web, riesce a postare sempre elementi in grado di mantenere vicine le sue terre del cuore: il Trentino e l'Argentina. Immagini o video, paesaggi o tradizioni: tutto ciò che permette di conoscere un po' di più il nostro territorio trova diffusione attraverso la sua pagina Facebook. Ad attirare la nostra curiosità è stata una foto di Piazza Duomo postata pochi giorni fa, subito dopo un temporale. Delfina ha dato la giusta eco ad un'immagine originale, fuori dagli schemi: la piazza riflessa in una pozzanghera, capace di risultare in quella foto ancora più bella ed elegante di quanto già non sia, tanto da indurci a sceglierla per la quarta di copertina di questo numero del giornale. La firma sull'immagine è di Nicola Franceschini, fotografo per passione che ultimamente vede spesso i suoi scatti diffusi sul web: «è una passione che ho da sempre, fin dai tempi delle pellicole da sviluppare – ci confessa Nicola – ma quando ha iniziato a prendere piede il digitale mi ci sono buttato a capofitto. Agli esordi era ancora tutto uno sperimentare, affascinante». Di mestiere fa il grafico: modifica e sistema le immagini prima di mandarle in stampa.

Quindi con le immagini ha a che fare quotidianamente. Ma il fotografo deve avere prima di tutto l'occhio, la visione che già immagina l'inquadratura. «Mi piacciono gli scatti un po' diversi... riuscire a fermare degli scorci magari noti ma con un dettaglio o un punto di vista che li rendano insoliti. Ci sono esempi splendidi anche di altri fotografi che seguo con interesse: io resto colpito se qualcuno riesce a proporre un punto di vista inaspettato. I riflessi, come quello della pozzanghera, mi piacciono molto. Ma anche gli elementi architettonici mi

colpiscono, ad esempio se messi in primo piano ed evidenziati quando magari sono piccoli e normalmente spariscono. Arricchiscono uno scatto che sarebbe altrimenti banale». Dobbiamo quindi immaginarci chissà quale attrezzatura per cogliere questi tocchi originali?. «In realtà all'inizio ho seguito ovviamente l'evoluzione della fotografia digitale, passo dopo passo, dalle prime reflex a quelle sempre più elaborate. Oggi le mie fotografie le faccio con il cellulare. Nulla di più. Ci sono smartphone davvero impressionanti, con ottiche eccezionali. Poi le elaboro, ovviamente. Io ho un cellulare anche abbastanza datato, se consideriamo la velocità di evoluzione di questi mezzi. Quindi non eccelso: uso la macchina fotografica senza filtri, anche perché non ne ha molti. Scatto l'immagine curando l'inquadratura. Il resto lo sistemo dopo. E mi piace vedere quale potenziale hanno queste tecnologie, seguire il percorso che fanno poi le mie foto. Con lo stesso mezzo faccio la fotografia e la posto su un social. Due semplici gesti e poi magari l'immagine arriva, come in questo caso, dall'altra parte del Mondo dove per qualcuno può voler dire ritrovare aria di casa. È bellissimo.” Il profilo di Nicola Franceschini su Facebook è accessibile e le foto si posso condividere, ovviamente citando l'autore. Nessun'altra pretesa da chi fotografo non è, ma riesce con i suoi scatti a catturare l'essenza dei luoghi che immortala. Michela Grazzi

www.facebook.com/nicola.franceschini.16

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gente e fatti

In Trentino, a Pieve Tesino

Dall'intuito dei fratelli Pellizzaro è nata la prima Pro Loco d'Italia V 18

erso la metà dell’800 numerosi furono i circoli, i club e i sodalizi che guardavano alla nascita di associazioni che avessero come scopo quello di dare ai propri paesi un aspetto più elegante e per offrire una accoglienza confortevole e “moderna” agli ospiti che sarebbero arrivati per trascorrere in quei luoghi le loro vacanze estive. Molti Tesini, in quel periodo, avevano aperto eleganti negozi in numerose città europee e quando rientravano al paese d’origine per un periodo di vacanza, portavano con loro idee, abiti, usi, lingue nuove e sconosciute, oltre che modelli per abbellire e rinnovare le case e iniziare nuove attività. Tutti elementi questi che erano diventati l’humus per la creazione di una comunità vivace,

intraprendente e all’avanguardia. Spesso i ricchi commercianti tesini di ritorno dall’estero portavano con loro anche ospiti provenienti da tutto il mondo ed era questa l’ occasione per mostrare con orgoglio Pieve e i suoi dintorni.

La ricorrenza dei 140 anni della Pro Loco di Pieve Tesino sarà celebrata con una serie di iniziative. Sabato 4 settembre, a Pieve Tesino, alle 20.30, prima dello spettacolo teatrale «Un sogno da vivere. Racconto di una nascita», messo in scena da Teatro Ovunque. È liberamente ispirato alla storia della nascita della Pro loco di Pieve Tesino, e del suo primo presidente, Pietro Pellizzaro, venditore di stampe. Domenica 5 settembre, sempre a Pie-

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Al sentore di questa nuova proposta, pensarono immediatamente di metterne a conoscenza l’amministrazione comunale. I primi che accolsero l’invito furono i due fratelli Pellizzaro Carestia. Baldassare (nella foto qui sopra) e Pietro Pellizzaro Ca-

ve Tesino, alle 11 momento celebrativo con le autorità : Sindaco di Pieve Tesino, Oscar Nervo, presidente della Pro Loco Pieve Tesino Lucrezia Sordelli, presi-

restia - quest’ultimo a Besançon sarà registrato con il nome di Pierre Jean-Baptiste - erano partiti giovanissimi al seguito del loro padre Sebastiano per lavorare nel negozio d’arte di famiglia che precedentemente era stato aperto in quella città. Come mol-

dente della Federazione Pro Loco Monica Viola e presidente nazionale Unione nazionale pro loco Nino La Spina. A seguire pranzo per la comunità. Il weekend del 25 e 26 settembre l’evento si sposta a Trento: sabato sera è in programma lo spettacolo teatrale al Sociale (aperto alla cittadinanza); domenica il convegno «Pro Loco, partecipazione e comunità», con Marco Odorizzi (direttore museo De Gasperi di Pieve Tesino) e Ugo Morelli, psicologo e saggista.


gente e fatti

L'epopea dei perteganti tesini sulla rivista francese «Radici» «Radici», come è riportato sotto la testata, è «la rivista per gli appassionati dell'Italia». La casa editrice ha sede a Tolosa, in Francia, e il numero 114 del periodico (marzo-aprile 2021) ha pubblicato un articolo intitolato «Sulle tracce dei venditori d'immagine del Tesino», che veni-

vanio definiti «perteganti». L'autore è Frederic Spagnoli, trentino con origini a Volano, professore associato di lingua e cultura italiana e responsabile delle relazioni internazionali presso l'Université de Franche-Comté. Nell'articolo Spagnoli parla della presenza dei

tesini nella Franche-Comté e in particolare a Besançon e cita Pierre Jean-Baptiste Pellizzaro, proprietario di un negozio di stampe nel centro di Besançon che, una volta tornato a Pieve Tesino, insieme al fratello Baldassare, fondò quella che sarebbe diventata la prima Pro loco d'Italia.

19 ti altri Tesini anche Baldassare e Pietro, giunti all’età avanzata, nel 1880 fecero ritorno in patria. Il loro obiettivo non era però quello di un completo riposo, ma di poter contribuire a dare avvio e sostegno anche finanziariamente ad iniziative di natura associativa, di ricerca storica, di soccorso e protezione dei più poveri e degli ammalati. A Pieve il colle di San Sebastiano su cui era stata innalzata una chiesa votiva dedicata a San Sebastiano nel 1478 (nella foto a fianco), era un colle nudo e roccioso lasciato nel più completo abbandono. Con la partecipazione dei Pievesi, chiamati a far parte della nuova Associazione, appositamente creata, sarebbe potuto diventare un piccolo polmone verde ed un interessante punto di attrazione per la Conca Tesina. Nel 1881 si dà quindi il via alla Società di Abbellimento del Colle di San Sebastiano. Baldassare così racconta nel suo libro intitolato Pieve Tesino e la sua Vicinia

e ai suoi cari Pievesi: «…i lavori continuarono fino al 1885, sotto la Presidenza e la direzione continua e dirò per così dire quoti-

diana di mio fratello (Pietro), di quel caro compagno di tutta la mia vita…» Baldassare continua dicendo

che i denari raccolti non erano certo sufficienti per coprire tutte le spese che i lavori del Colle assorbivano «…l’appassionato mio fratello nulla trascurò, nessuna spesa propria gli costò per adornare e vestire a festa il suo caro Colle… ma ciò non bastò. Impensierito sulla futura conservazione di quel Colle, egli ammise la necessità di dovergli costituire una rendita perpetua…destinata alla conservazione ed intrattenimento della detta passeggiata pubblica»: Baldassare Pellizzaro 1831-1903. I risultati sono ancora sotto i nostri occhi: un lungo viale alberato arricchito da due statue comperate dai Tesini in Veneto, lo arredano e sulla sommità una corona di ippocastani e pini lo rendono quanto mai elegante. Nel 1925 lo Stato italiano deciderà di cambiare la denominazione e quindi le Società di Abbellimento diventeranno Pro Loco e a quella di Pieve Tesino verrà conferito il titolo di Prima Pro Loco d’Italia. Maria Avanzo

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gente e fatti MAESTRO ELEMENTARE E GIORNALISTA, HA DEDICATO UNA DECINA DI LIBRI alla sua terra, le giudicarie

Mario Antolini, 101 anni sempre al passo con i tempi D

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ei 15 giornalisti italiani che hanno oltrepassato i cento anni, il nostro non è il decano ma, probabilmente, è il più brillante e sveglio. Per il centesimo compleanno l’Ordine regionale dei Giornalisti gli ha attribuito la spilla con la penna d’oro. Per il suo compleanno gli auguri sono fioccati da ogni angolo del pianeta. Perfino dal Giappone dove è vissuto per oltre sette anni, gli anni cruciali della seconda guerra mondiale. Ha ricordato su Facebook: “Tokyo, 8 dicembre 1941: da un anno mi trovavo in Giappone, isolati dal resto del mondo perché già il 1° settembre 1939 la Germania aveva fatto scattare la scintilla di guerra e perfino l’Italia, nel giugno 1940 vi si era infilata. Nulla faceva presagire che anche il Giappone vi avrebbe preso parte, ma in quel fatidico giorno ecco l’annuncio dell’attacco dei giapponesi a Pearl Harbor e l’annuncio dell’entrata in guerra da parte del Paese del Sol Levante”.

Italia, dagli anni Cinquanta in poi”. Tornato a casa dal Giappone, dopo sette anni di “buio” totale, senza alcuna notizia di ciò che accadeva nel mondo, Mario Antolini si è gettato a capofitto nella formazione (insegnante, laureato in lingue orientali a Napoli) e nell’informazione (corrispondente dei giornali locali e pure del “Corriere della Sera” dalle valli Giudicarie e dalla val Rendena). Legatissimo alla sua terra, alla quale ha dedicato una decina di libri e ne ha curati un centinaio; ha fondato quasi tutti i bollettini comunali di quella porzione di Trentino occidentale. di notizie che filtravano col con-

notte. Nella mia piccola oasi in una

Con Basilio Mosca e altri otto fu

tagocce dalla stampa in mano ai

città del sud fui fortunato a non

tra i fondatori del “Centro Studi

militari. Tuttavia, la vita all’inter-

aver mai sofferto la fame, pur nel-

Judicaria”, avviato nel 1982, per

no del Paese non subiva scosse

la austerità di vita. Anche durante

“saldare e salvare l’autonomia con

di sorta. Anche il razionamento

il mio internamento non fui mai

la cultura”. Afferma: “L’autonomia

alimentare, sempre in diminu-

vittima di angherie né giunsi allo

sen noi, col nos dialèt”.

zione di anno in anno, perveniva

strazio della fame. Di ciò che fu

La passione per la carta stam-

regolarmente ed equamente an-

la guerra, nel Pacifico, in Oriente

pata viene da lontano, dal nonno

che all’ultimo dei cittadini. Verso

e in Occidente, venni a conoscer-

Basilio e dal papà Alfredo che fa-

la fine del conflitto si era giunti ai

lo soltanto dopo il mio rientro in

cevano i tipografi nella stamperia

limiti della fame, soprattutto nelle

Italia, nel 1947. Durante il perio-

di Tione, comprata nel 1880. Va

città, specie da quando, col 1943,

do bellico ne fui costantemente

probabilmente cercata qui la pro-

Racconta ancora Mario Antolini:

iniziarono i bombardamenti ame-

all’oscuro, persino dell’esplosione

pensione del nostro all’uso del

“Furono cinque anni di rigore e di

ricani a tappeto: prima delle due

delle due atomiche. Così come del-

computer.

austerità ma in perfetto ordine e

atomiche. Rimase famoso quello

le vicende in Europa e nel resto del

“Credo che tutto sia dipeso

tutto filava via dritto (e in taciuta)

del 10 marzo 1943 su Tokyo con

mondo venni a conoscenza sol-

dall’aver avuto la ventura di par-

sofferenza attraverso la scarsità

oltre 300 mila morti in una sola

tanto dopo il mio inserimento in

tire, giovanissimo, con tre anni

Inesauribile bisogno di comunicare con il mondo Sì, lo so ho un padre speciale, così come ho avuto una madre - in modo completamente

dente in grado di intralciare ogni tuo passo e di

suo punto di vista e, talvolta, le sue perplessi-

condizionare pesantemente ogni tua scelta…

tà quando le nostre visioni divergevano.

diverso – altrettanto speciale e artefice di un

Non è stato così, e questo è ciò che ho ap-

In realtà abbiamo parlato molto meno di

grande lavoro di “smussatura” che ha reso Ma-

prezzato e continuo ad amare maggiormente

quanto si possa immaginare e delle sue ric-

rio Musòn l’uomo che tutti stimano ed amano

di lui: non è mai stato un padre ingombrante e

chissime esperienze di vita mi ha raccontato

al di là dell’età che ha raggiunto.

ha saputo accompagnare ogni mia scelta (e chi

pochissimo: con mia sorella ridiamo spesso

Avere un padre così rappresenta sicuramen-

mi conosce sa quanto a dir poco non-conven-

del fatto che abbiamo saputo più cose di lui

te un notevole privilegio, ma anche il rischio

zionali siano state molte delle mie scelte!) con

da adulti leggendo i libri che ha scritto che dai

altrettanto grande di vivere schiacciato, oscu-

garbo, con rispetto, appoggiandole spesso con

sui racconti a casa! Ma è come se non ci fosse

rato da una presenza inevitabilmente inva-

entusiasmo senza tuttavia nascondere mai il

bisogno che raccontasse ciò che aveva fatto o

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gente e fatti Scampato alla strage della “Spagnola” l’epidemia che sconvolse il mondo fra il 1918 e il 1921 (da 40 a 100 milioni di morti); sopravvissuto all’atomica su Nagasaki del 9 agosto 1945 (60 mila morti); scampato a un tifone; superato brillantemente il secolo di vita, il 19 giugno 2021 Mario Antolini “Musòn” ha compiuto 101 anni. E li ha festeggia nella mansarda di casa sua, a Tione, dove ogni giorno si mette al computer per tenersi in contatto con il mondo. Lo fa attraverso i social network, gli articoli e le riflessioni sui giornali, le e-mail inviate agli amici n’ha batù giò el collegio”. L’ultima

Mario Antolini diventò insegnan-

1932-35) per cui la scrittura e

A 15 anni disse che voleva far-

lettera della famiglia gli era per-

te. Maestro di scuola nelle “sue”

la stampa mi sono entrate nelle

si missionario. Il papà replicò con

venuta nel giugno del 1940. Poi,

Giudicarie. Gina gli ha dato due

vene. A 27 anni l’incontro con Aldo

un “fa quel che te voi”. Finito il

fino al febbraio del 1946, nessun

figli: Flavio e Sabrina. È morta nel

Gorfer [scomparso 25 anni fa] e

ginnasio, a Ivrea, domandò ai Sa-

messaggio. Solo allora apprese

2010.

subito a far parte del mondo del-

lesiani di mandarlo in Giappone.

che due fratelli erano stati inter-

Cento anni e non sono stati una

la comunicazione, sempre con la

Salpato da Venezia, arrivò a de-

nati nei lager in Germania. Tornò a

passeggiata. L’amato computer lo

penna in mano. Appena possibile

stinazione il 21 novembre 1939.

Tione alla fine di maggio del 1947.

tiene collegato col mondo. Manda

mi sono trovato sommerso dalla

In Europa era già scoppiata la se-

Aveva indosso il puro vestito e

lettere, riceve messaggi, scrive

dattilografia e, quando è arrivato

conda guerra mondiale. A Tokio,

in tasca il solo diploma di quinta

appunti, elabora saggi. A chi gli

sul mercato, il passaggio all’uso

Mario Antolini frequentò i tre anni

elementare. Fu un ritorno inatte-

rammenta l’eccezionale produzio-

del computer è stata la cosa più

di liceo, naturalmente in lingua

so. Suo papà, sbrigativo, gli disse

ne replica: “Ho fatto solo quello

naturale del mondo. Anche se

giapponese. Nel mese di aprile del

solo: “Dimóstreme chi che no te

che si doveva fare, come tutti”.

avevo ottant’anni. Per quel com-

1945 tutti gli stranieri presenti in

se’ ‘n àsen”. Arrivato il mercoledì,

“Non riesco ancora a rendermi

pleanno i miei nipoti mi hanno re-

Giappone furono smistati in vari

il venerdì mattina alle 8, indossa-

conto della corsa dei giorni. Certo,

galato una stampante laser. L’an-

campi di concentramento: “Io e i

ta la “telàra” da operaio, “ero già

mi meraviglio che il Padreterno,

no scorso, per i 100 anni, i miei

miei compagni fummo mandati

en tipografia a laoràr”. Conseguì il

nonostante due gravi malattie in

figli mi hanno fornito di un nuovo

in una valle stretta dove rima-

diploma delle Magistrali (1949) da

tarda età, continui a lasciarmi in

computer perché l’altro era troppo

nemmo confinati fino alla fine di

privatista. Poiché aveva esercita-

buona salute e con la mente luci-

vecchio e aveva fatto cilecca”.

settembre del 1945”. Lo scoppio

to per anni la lingua giapponese e

da, tanto che non ho ancora inter-

Nel resoconto dei giorni che di-

della bomba atomica su Nagasaki,

praticava poco l’italiano, promise

rotto il quotidiano impegno con la

ventano storia, qual è il bilancio

settanta chilometri lontano, non

alla commissione d’esame che non

tastiera”. Ha già battuto molti re-

di questa straordinaria avventu-

lo avvertì. Seppe qualche giorno

avrebbe mai fatto l’insegnante. Si

cord. L’augurio è che possa diven-

ra? “A 96 anni ho scritto un’auto-

dopo dei sessantamila morti e del-

laureò a Napoli (1953) in lingue

tare il più anziano d’Italia.

biografia a ricordo del mio lungo

la resa dell’Imperatore giapponese

orientali. Nel 1955 fece il concorso

Alberto Folgheraiter

cammino. Posso dire che sono più

agli Americani.

magistrale e lo vinse. Fu costret-

© 2021 Il Trentino Nuovo

di Scuola di Arte Grafica (Milano

una benedizione di Dio”.

che soddisfatto, e grato a mia mo-

Scampato all’atomica, liberato

to da sua moglie a rimangiarsi

glie, per averni dato una famiglia

dal campo di concentramento e

la promessa. Gina Tessadri, che

unita e ben amalgamata ad ampio

tornato nella comunità Salesiana,

aveva sposato nel 1956, gli disse:

raggio. Una grande soddisfazione;

Mario Antolini scampò a un altro

“Se te metti su famiglia bisognerà

disastro. Un tifone “el

che pensi anche al 27”. Fu così che

www.iltrentinonuovo.it

Nelle parole del figlio Flavio, il ritratto di Mario Antolini padre «speciale» come lo era stata anche la madre faceva perché lui era, lui è ciò che ha fatto e fa,

non solo geografici sempre più ampi…

ed è attraverso questo suo modo d’essere che

Si tratta di un atteggiamento che ha man-

in qualche modo sono entrati nel mio pensiero

tenuto in tutta la sua vecchiaia non solo ver-

e nella mia vita l’esigenza di un’etica che fosse

so me e i componenti della nostra famiglia,

rispetto dell’altro, l’attrazione per una spiri-

ma con tutte le persone che ha incontrato e

tualità che non fosse bigottismo, l’attenzione

continua ad incontrare… in presenza (come

ai più fragili, il rifiuto del banale e dello scon-

è tristemente di moda dire ora!) e attraverso

tato, il desiderio di progetti educativi “desco-

strumenti tecnologici cha ha voluto imparare

larizzati”, la trasgressione e la provocazione

ad usare in tarda età per questo suo bisogno

“intelligente”, il desiderio di esplorare confini

inesauribile di comunicare con il mondo.

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circoli Nel ricordare la figura di Ida Callegari, per anni presidente del Circolo, scomparsa recentemente, padre Ferruccio Bertagnolli ripercorre la storia della comunità trentina in Tasmania

Hobart è diventata la seconda patria per molti solandri partiti da Vermiglio

D 22

a Vermiglio (Val di Sole) a Hobart (Tasmania) è come andare da un capo all’altro della terra! Eppure Hobart è diventata la seconda patria di un bel gruppo di “Vermeani” emigrati negli anni del dopoguerra, attratti dal lavoro di costruzione di dighe per lo sviluppo idro-elettrico nella zona montagnosa della Tasmania, ma poi trasferiti a Hobart per dare ai figli più opportunità di educazione e di lavoro. Così oggi a Hobart si possono trovare cognomi tipici di Vermiglio, come: Delpero, Pangrazzi, Zambotti, Panizza, Callegari... Oltre i Trentini, a Hobart sono emigrati anche Italiani da varie parti d’Italia. Negli anni ’70 un

1983 6 - 2021

1991

gruppo di loro fondò un Club Sociale, che funziona ancora. Fra i gruppi regionali, quello Trentino fu il più attivo e organizzato. Per vari anni, la famiglia Callegari

è stata al centro delle attività socio-culturali del Circolo Trentino. E Ida Callegari (nata Depetris, foto a centro pagina) ne fu Presidente e con il marito Cele-

stino, animò il Circolo e partecipò attivamente alle Convention dei Trentini tenute a Myrtleford (Victoria) e in varie città dell’Australia. Celestino Callegari è venuto a mancare una decina di anni fa. Negli ultimi dieci anni, l’attvità principale è stata limitata a un raduno annuale dei Trentini e loro discendenti, organizzato da Christine Delpero, con la celebrazione della messa “in memoria” da parte di Padre Bertagnolli, e la condivisione di piatti tipici trentini, a cominciare da una squisita polenta cucinata a perfezione da Roberto Callegari, con gli “attrezzi del mestiere” ereditati dal padre Celestino! Un po’ alla volta i “pionieri”


circoli

2015 dell’emigrazione trentina in Australia vanno scomparendo. Il primo luglio di quest’anno è scomparsa anche Ida Depetris in Callegari (moglie di Celestino), alla bella età di 90 anni. Purtroppo a causa delle restrizioni di viaggio imposte per il COVID, Padre Bertagnolli non ha potuto celebrare il funerale, che si è tenuto nella cattedrale di Hobart. Nata a Vermiglio, nel 1952 a soli 21 anni di età aveva deciso di raggiungere il fidanzato Celestino Callegari che era emigrato in Tasmania con un contratto di lavoro per la costruzione di una diga al centro dell’isola. Come molte generose donne italiane, anche Ida con la fede in Dio, l’amore per il marito e la speranza per un futuro migliore, ha avuto il coraggio di affrontare un viaggio avventuroso e un avvenire incerto. Ma anche se Ida all’inizio ha pianto lacrime di nostalgia e coltivato un forte desiderio di ritornare a Vermiglio, la nascita di un figlio (Roberto) e di una figlia (Silvana) le ha dato conforto e rinnovato coraggio a inserirsi nella nuova società, imparando la lingua, e partecipando alle attività sociali. Dopo la conclusione dei lavori di costruzione della diga, la famiglia Callegari si trasferì a

1994

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Hobart, dove il figlio ha potuto frequentare il Savio College (dei Salesiani) e la figlia il Collegio Sacro Cuore delle Suore. Casa Callegari divenne presto

1993

casa di incontro e di generosa ospitalità per paesani e amici. Fu appunto qui che il dott. Bruno Fronza (uno dei fondatori della Trentini nel mondo e attuale

p re s ide nte onorario dell’Associazione, foto in alto a sinistra sulla pagina a fianco) approdò nel 1977 e decise di fondare un Circolo Trentino. Nello stesso anno, l’allora Arcivescovo di Trento, mons. Gottardi, fece visita ai Trentini di Hobart, ospitato anch’egli a casa Callegari. Intanto i figli si sono sposati e hanno dato vita a nuove famiglie. Molti nipoti e pronipoti continuano a tenere vive le tradizioni trentine ereditate dai nonni. A Vermiglio è rimasta Alda Panizza – sorella di Ida, che molti anni fa, insieme al marito Giovanni, aveva fatto visita alla sorella a Hobart. Tutti i Circoli Trentini in Australia ricordano con simpatia Ida Callegari (e il marito Celestino) ed hanno inviato condoglianze e preghiere ai figli (Roberto e Silvana) e alle loro famiglie. Anche il Coordinatore dei Circoli in Australia (Silvano Rinaldi) e l’Associazione Trentini nel Mondo hanno espresso condoglianze. Padre F. Bertagnolli, SDB

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circoli Il numero di luglio ha ospitato il primo di una serie di articoli sui Circoli trentini e sulla loro attività che darà l’opportunità ai lettori della rivista di conoscere presente e passato dell’emigrazione trentina

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Avviata una collaborazione con il periodico «Trentinomese» «Tutto il pianeta dalla A alla Z»: si intitola così l'articolo (a firma di Maurizio Tomasi) pubblicato sul numero di luglio di «Trentinomese» - periodico di cultura, attualità ed opinioni, diretto dal giornalista e scrittore Pino Loperfido - dedicato ad una presentazione della Trentini nel mondo e dei suoi Circoli. Il titolo prende spunto dalle iniziali delle due città che aprono e chiudono l'elenco dei Circoli trentini nel mondo: Adelaide (Australia) e Zofingen (Svizzera). L'articolo è il primo di una serie sui Circoli trentini e sulla loro attività che darà l’opportunità ai lettori di «Trentinomese» di conoscere presente e passato dell’emigrazione trentina, un fenomeno storico e sociale che ha profondamente segnato l’evoluzione del Trentino. L'iniziativa nasce da una collaborazione fra la rivista e l'Associazione Trentini nel mondo. Nelle quattro pagine dell'articolo, nel presentare i Circoli si precisa che i contesti geografici,

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sociali, economici in cui operano sono molto diversificati e che alcuni sono stati fondati ancora prima della Trentini nel mondo (ad esempio quello di Buenos Aires). Nel tracciare il «profilo» dei Circoli, viene poi ricordato che il

numero dei loro iscritti varia da poche persone ad alcune centinaia, che «in comune hanno la caratteristica di basarsi sul volontariato, di essere strutturati su principi di democrazia partecipativa e di avere l’obiettivo di ag-

gregare coloro che hanno origini trentine o interesse per la cultura e le tradizioni trentine» e che le loro attività spaziano dall’offerta di corsi di lingua italiana all’organizzazione di momenti conviviali e di iniziative culturali.


circoli

Inaugurato a Roque Saenz Peña il Paseo de la Republica de Italia Per iniziativa del Comune, della Società Italiana e del Circolo trentino, a Presidencia Roque Saenz Peña (Chaco - Argentina) è stata inaugurato il «Paseo de la República de Italia». All'evento, che si è svolto secondo un rigido protocollo sanitario, hanno partecipato il sindaco Bruno Cipolini, il coordinatore dei Circoli della Trentini nel mondo per il nord dell'Argentina Rafael Acuña (nella foto qui a fianco); la presidente della Federazione delle collettività, Elena Infeld; il presidente dell'Associazione Italiana, José Luis Cramazzi e altri membri della comunità italiana della città. Nell'occasione Griselda Varezco, a nome della Comunità Italiana, ha ringraziato il Comune per l'intervento realizzato ed ha evidenziato l'importanza di mantenere in vita le radici della

comunità italiana. Da parte sua, il Sottosegretario al Governo, Rafael Acuña Agnelli in rappresentanza anche del Circolo trentino locale, ha affermato che Presidenza Roque Sáenz Peña è una città di immigrati, che si sono stabiliti, hanno lavorato e hanno

contribuito enormemente alla sua identità. Le diverse collettività si sono formate come luogo di incontro e sostegno delle radici e dei costumi, un modo per condividere la loro cultura d'origine. «Le collettività, in quanto istituzioni, hanno sempre lavorato

disinteressatamente alla ricerca del bene comune, di chi lo compone. La Collettività italiana – ha affermato Rafael Acuña Agnelli - non fa eccezione e vi incoraggio a continuare a farlo, a continuare a lavorare per migliorare l'istituzione».

Corsi di cucina a Buenos Aires e Nova Trento Il cibo è da sempre sinonimo di conoscenza e condivisione di cultura e tradizioni. Aiuta a conoscere ed avvicinare. E non può mai mancare tra le proposte dei nostri Circoli, sempre pronti a cercare occasioni e modi per mettere a contatto due mondi. E se in tempo di pandemia è diventato difficile poter organizzare cene conviviali e far sedere tutti attorno ad un tavolo, più semplice è pensare a corsi di cucina, online o in presenza, seppur con partecipazione limitata. Ne sanno qualcosa a Buenos Aires (Argentina) dove il Circolo ha avviato dallo scorso 13 giugno un ciclo di incontri sulla piattaforma Meet dedicato ai sapori trentini. Si chiama «Sabores compartidos» e prevede una serie di appuntamenti online per conoscere i piatti tipici trentini, con l'obiettivo di condividere un po' della nostra cultura. I cuochi preparano dal vivo i piatti, spiegandone la realizzazione e la ricetta. Fino ad ora il corso ha proposto la preparazione di patate allo speck e funghi, riso e funghi e strudel di mele:

completeranno il corso polenta e crauti, patate rostide e molto altro. Incontri singoli invece dedicati ad una specialità è quanto ha ideato invece il Circolo di Nova Trento (Santa Catarina - Brasile), cha ha potuto organizzare una “due giorni” in presenza dedicata agli gnocchi. Il Laboratorio degli Gnocchi

guidato da Tamires Montibeller Orsi ha proposto la realizzazione delle varie declinazioni di gnocchi: quelli di patate ma anche strangolapreti e canederli. Un corso serale ed uno il giorno dopo nel primo pomeriggio, con posti limitati ma molto ambiti: un'occasione che una quindicina di persone ha potuto sfruttare.

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circoli

Montevideo, «Festa della polenta» il 26 giugno, giorno di San Vigilio 26

G

oulasch con polenta, panini e tiramisù come dolce era il menù della «Festa della polenta» organizzata dal Circolo trentino di Montevideo (Uruguay), organizzata il 26 giugno scorso, festa di San Vigilio, patrono di Trento. È stata realizzata presso la sede del Circolo, rispettando le misure igienico-sanitarie previste per contrastare la pandemia ed ha avuto un grande successo: sono stati infatti numerosi i soci e gli amici arrivati alla sede per ritirare il cibo, ben confezionato in contenitori ermetici. Per l'occasione la sede è stata allestita con decorazioni a temae della bella musica ha fatto da sottofondo. Oltre al menù, venivano consegnati una mascherina con il logo del Circolo ed una brochure con la storia di questa data speciale, con informazioni su San Vigilio e sulle Feste Vigiliane, su cosa si fa e come si celebra ogni anno in Trentino questa ricorrenza e sul rapporto che esiste tra la polenta e le Feste Vigiliane. Inoltre (foto a fianco), ai partecipanti è stato chiesto di inviare una foto dalle loro case, condividendo la polenta in famiglia, sotto lo slogan «Uniti dalla Po-

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lenta», per realizzare un collage fotografico da distribuire sui social, per sentirci più uniti e vicini

in questi tempi di distanzamento e anche per conoscere i volti dei nuovi soci e dare loro il meritato

benvenuto con una buona polentata. I membri del Consiglio di Amministrazione del Circolo presenti hanno potuto seguire la trasmissione in diretta dell’Assemblea elettiva dell’Associazione Trentini nel Mondo, della quale il Circolo è socio. La «Festa della polenta» si è confermata un'iniziativa che piace tantissimo ed è largamente condivisa dalla base sociale, che cresce ogni giorno. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo evento, per il loro importante supporto e collaborazione!!! Silvia Norbis Presidente Circolo trentino di Montevideo


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a sesta edizione del «Bento Gonçalves Film Festival» (Rio Grande do Sul - Brasile) ha ricevuto 56 iscrizioni ma solo dieci cortometraggi sono stati ammessi al concorso finale. Il Festival si è svolto dall'8 al 10 luglio e si è concluso con la trasmissione delle opere selezionate sulla pagina Facebook del Festival. Cris Lopes, presentatrice e attrice ospite, ha presentato l'evento con la grande professionalità che le deriva dalla sua lunga esperienza nei media audiovisivi. Hanno partecipato alla diretta anche i giudici Moreno de Franceschi e Amanda Mergulhão Ferrari. Da evidenziare la partecipazione dei giudici Moreno de Franceschi e Bruno Krieger che hanno valutato i film internazionali. I film nazionali sono stati valutati da Amanda Mergulhão Ferrari e Marco Souto. Le opere selezionate hanno colpito per la loro qualità e per l'eccellente presentazione, dimo-

Bilancio positivo, al «Bento Gonçalves Film Festival»

strando una forte ripresa del cinema anche durante un periodo di pandemia. L'inaugurazione del Festi-

val è avvenuta l'8 luglio presso il «Ponto de Cultura Vale dos Vinhedos». È stato inoltre proiettato il documentario ospite

“Memories of Summers” prodotto da Ponto de Cultura CineClube Torres e inviato da Tommaso Mottironi. Il 9 luglio le proiezioni si sono spostate alla «Casa das Artes» di Bento Gonçalves. Il 10 ci sono state la premiazione e la chiusura «live», con gli interventi di Sandro Giordani, responsabile del Festival, dei giudici Moreno de Franceschi, Amanda Mergulhão Ferrari e di Cris Lopes. Sandro Giordani, responsabile del Festival, si è rammaricato che, causa le restrizioni sanitarie, «non sia stato possibile far partecipare il cast e le troupe dei film in concorso e i cinefili per offrire loro un'occasione per socializzare e apprezzare le opere selezionate e premiate. Oggi la pandemia e le condizioni sanitarie non sono ancora favorevoli, ma ci auguriamo che la prossima edizione possa segnare una ripresa dell'audiovisivo e degli incontri culturali»

Vincitori e menzioni del Festival Cortometraggio DOCUMENTARIO “Nimbus”, del regista Marcos Buccini, vincitore nelle categorie: Miglior Documentario e Fotografia; Fotografia di Ricardo Bicudo. Menzione d'onore per il film “Teatro Iguaçuano: Arcadia”, dei registi Gabriel Fontoura e Gabriel Ribeiro.

Cortometraggio FANTASCIENZA “Bochincho O Filme”, del regista Guilherme Suman, vincitore nelle categorie: Miglior Film, Regia di Guilherme Suman e Sceneggiatura di Guilherme Suman e Thiago Suman. Miglior Fotografia per Pedro Gabriel Miziara "Niente di buono accade dopo i 30"

Miglior attore a Rodrigo Simas nel film "Entre". Miglior attrice a Christine Fernandes per il film "Entre" . Menzione d'onore per Pedro Nercessian "Dopo i 30 anni non succede niente di buono". Menzione d'onore per i film «Luto», «Narratal de Faz de Tales» ed «Em Quadro». Cortometraggio FICTION Internazionale "Coo-Coo", della regista della Federazione Russa Svetlana Belorussova, vincitore nelle categorie Miglior Film e Miglior Sceneggiatura. Menzione d'onore per “The Axe”. Menzione d'onore per il film ospite “Memories of Summers” prodotto da Ponto de Cultura CineClube Torres.

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Grande entusiasmo al «Palio delle botti»

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no del vino brasiliano», periodo in cui si svolgono diverse azioni incentrate sul vino in Brasile, nonché la presentazione del vino ufficiale del «Bento Gonçalves Film Festival». Secondo Sandro Giordani, organizzatore dell'iniziativa, il «Palio delle botti» ha attirato anche l'attenzione dei turisti che hanno visitato la Cantina Salvati e hanno partecipato con grande gioia. La manifestazione ha raggiunto il suo obiettivo principale, quello di svolgere un'azione con una corsa di botte con particolare attenzione ai protocolli sanitari e alla registrazione fotografica dei momenti migliori.

Tutte le foto: Helio Alexandre

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l «Palio delle botti» si è svolto quest'anno il 6 giugno in località Caminhos de Pedra a Bento Gonçalves (Rio Grande do Sul - Brasile). È stato un momento speciale, anche in tempi di pandemia che ha imposto il rispetto dei protocolli di sicurezza, al quale le associazioni italiane e la comunità hanno comunque partecipato con entusiasmo. La gara si è svolta presso la Cantina Salvati & Sirena, organizzata da Trentino Promozioni, dal Circolo Trentino di Bento Gonçalves e da altre associazioni italiane, con la bella partecipazione del Grupo Nani con la loro musica e giochi. Tra l'altro il 6 giugno, si celebrava il «Gior-

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LUOGO E DATA

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(*) Disponibili sul sito www.trentininelmondo.it


Foto: Nicola Franceschini


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