MENSILE DELL'ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO DEL MESE DI GENNAIO 2023

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Il 19 novembre 2022 è stata inaugurata a Puerto Tirolo (Chaco - Argentina) la «Plazoleta Trentina», alla presenza di presidente e direttore della Trentini nel mondo. 1/2023 anno 66° MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ADERENTE ALLA F.U.S.I.E Poste Italiane s.p.a.Spedizione in Abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB TrentoTaxe Percue

DI

dell’Associazione Trentini nel Mondo

Argentina - 48 circoli - 1 delegazione Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Corrientes, Corzuela, Formosa, General Roca, General San Martín, La Plata, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Viedma, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, WollongongTasmania, Townsville

Belgio - 4 circoliCentre & Borinage, Charleroi, La Louviére, Liegi

Bolivia - 1 circolo La Paz

Bosnia - 4 circoli

Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla

Canada - 5 circoli

Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

Brasile - 60 circoli

Cile - 3 circoli

Copiapò, La Serena, Santiago

Colombia - 1 circolo Bogotá

Danimarca - 1 circolo Copenhagen

Ex emigrati - 4 circoli

Australia, Società Americana di Storo, Stivor (BIH), Svizzera

Francia - 2 circoli Grenoble, Lorena

Germania - 3 circoli - 3 delegazioni Colonia, Dortmund, Stoccarda – Berlino, Monaco, Norimberga

Gran Bretagna - 2 circoli Londra, Trentini UK-Irlanda

Italia - 12 circoli

Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Trieste

Lussemburgo - 1 circolo Lussemburgo

Ascurra, Balneário Camboriú, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Guabiruba, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Trento, Ouro Fino, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Imigrante, Vitoria, Xanxerè

Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti)

Messico - 13 circoli

Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa

Paraguay - 11 circoli

Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Ciudad del Este, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Peru - 1 circolo Lima

Portogallo - 1 circolo Lisbona

Romania - 1 circolo Romania

Serbia - 1 circolo Indija

Stati Uniti - 21 circoli

Alliance, Chicago, Cleveland, Denver& Colorado, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming

Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town

Svizzera - 6 circoli - 1 delegazione Amriswil, Basilea, Ticino, Winterthur, Zofingen

Uruguay - 5 circoli

Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera - Sant'Ana do Livramento (UY- BR)

Venezuela - 1 circolo Caracas

CIRCOLI, DELEGAZIONI
FEDERAZIONI/COORDINAMENTI
E
CIRCOLI
02 1 - 2023
Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Europa, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay

IN QUESTO NUMERO

Pagine 2-5 AGENDA

Pagine 6-7 ATTUALITÀ

Pagine 8-11 GENTE E FATTI

Pagina 12 60 ANNI D'EUROPA

Pagine 13-15 DOSSIER: FIDEL ZUECK

Pagina 16 VISITE IN SEDE

Pagine 17-23 CIRCOLI

Pagina 24 FROM HOME TO HOME

Pagine 25-28 DAL TRENTINO

ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO

Presidente Direttore Armando Maistri Francesco Bocchetti

TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E

Direzione, amministrazione e redazione Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it

Direttore responsabile Maurizio Tomasi

Comitato editoriale

M. Anderle, G. Bacca, C. Barbacovi, B. Cesconi, A. Chemotti, A. Degaudenz, S. Giordani, H. La Nave, A. Leonardi, E. Lenzi, A. Maistri, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, M. Setti, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches

Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini G. Degasperi - F. Bocchetti - I. Turco M. Grazzi - G. Todeschini - A. Liber

Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958

STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)

Per ricevere il giornale: Dal 2020 il giornale dell’Associazione ha cambiato il rapporto con i propri lettori: non più solo abbonati ma soci della Trentini nel mondo. A pagina 29 il modulo per la richiesta di adesione in qualità di socio.

N. 1 - 2023 - Stampato il 25 GENNAIO 2023

Le affermazioni e le opinioni espresse negli articoli firmati rispecchiano le posizioni degli autori.

Democrazia e pace sono indispensabili

ITrentini in Brasile sono tantissimi. Da quelli che sono emigrati dal Tirolo - circa centocinquanta anni fa - sono via via derivate comunità, che nel corso della storia hanno dato il loro sostanziale contributo all'evoluzione economica e sociale di intere regioni, soprattutto nel sud del Paese. Qualcuno parla di un numero di trentini in Brasile prossimo ai due milioni e il dato presunto può essere preso come sufficientemente realistico.

La comunità Trentina si riunisce in Circoli, quasi sempre molto attivi e molto legati alla terra degli antenati: attualmente sono sessanta i Circoli che l'Associazione annovera nei suoi registri. Nello stato di Santa Catarina l’anno scorso sono nati due nuovi Circoli Trentini e questo conferma lo stato di “salute” della comunità trentina in Brasile.

Per tutti questi motivi abbiamo seguito con apprensione quanto accaduto nella capitale federale l'8 gennaio, quando le sedi istituzionali nazionali sono state prese d'assalto, invase e danneggiate. Nel vedere quelle immagini siamo stati colti da una grande preoccupazione: cioè che la democrazia in Brasile potesse essere in pericolo.

Indipendentemente dal colore politico di chi le compie e dalle motivazioni che le ispirano e in qualsiasi paese avvengano, azioni come quelle dell'8 gennaio a Brasilia sono da condannare senza appello, perché minano le basi della convivenza civile.

Questo non significa che il dissenso debba essere represso e impedito: in democrazia anche chi la pensa diversamente dalla maggioranza ha piena cittadinanza ed ha il diritto di

Quanto successo in Brasile l'8 gennaio aveva fatto temere per la tenuta dello stato di diritto nel paese sudamericano: è stato un evento che richiama tutti al rispetto delle regole della convivenza civile

manifestare liberamente la sua opinione. Un diritto legittimo che deve però essere esercitato con forme che escludano in modo assoluto la violenza e lo sfregio dei simboli della democrazia, quali sono i palazzi che ospitano parlamento e governo di un paese.

Come già detto, le immagini che arrivavano da Brasilia ci avevano fatto temere per la tenuta della democrazia e dello stato di diritto in Brasile. Un timore che fortunatamente si è poi rivelato infondato, a dimostrazione che le istituzioni democratiche hanno anche in Brasile basi solide.

E questo ci conforta, soprattutto pensando al passato, al presente ed al futuro delle nostre comunità di origine trentina che vivono in Brasile.

Nella Vale dos Vinhedos, nel Rio Grande do Sul, si produce il novanta per cento del vino di tutto il Paese; sono quasi tutti

trentini i coltivatori e produttori di un vino che migliora progressivamente in qualità, grazie alla competenza ed alla passione trasferite di generazione in generazione e anche grazie ai progetti di formazione. Il successo di queste attività imprenditoriali testimonia quale contributo può dare l'emigrazione allo sviluppo di un Paese e quindi al progresso ed al benessere della sua popolazione.

Ecco perché per la Trentini nel mondo e per la Fondazione Campana dei Caduti di Rovereto è importante che persistano le condizioni di democrazia e di pace, affinché non venga vanificato quanto finora costruito dalle comunità trentine e affinché le loro potenzialità possano continuare ad esprimersi al meglio.

Presidente Ass. Trentini nel mondo Marco Marsilli Reggente Fondazione Campana dei Caduti
1 11/12 - 2022 editoriale

Pubblico attento all'evento presso il Mart di Rovereto

Ha avuto un ottimo riscontro l'incontro proposto il 3 gennaio al Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto dalla Trentini nel mondo in collaborazione con L'Associazione Culturale P. Eusebio F. Chini.

Davanti alla grande tela di Luigi Ballarin intitolata «Il Natale di padre Kino» esposta (fino all'8 gennaio) nel foyer del Mart, si è creata l'occasione per approfondire la figura del gesuita, esploratore e geografo Eusebio Francesco Chini, nativo di Segno, in Val di Non.

Dopo l'introduzione di Alice Liber (nella foto, che sta svolgendo

servizio civile presso la Trentini nel mondo, ideatrice dell'iniziativa) sono intervenuti Alberto

Chini, presidente dell'associazione Padre Kino, Franco Panizza in rappresentanza del Mart,

l'assessore regionale Lorenzo Ossanna, il presidente dell'Associazione Trentini nel mondo Armando Maistri, il responsabile dell'area didattica del Mart Carlo Tamanini, il direttore Diego Ferretti e il giornalista e scrittore Mauro Neri.

«Il presepe di padre Kino», un richiamo alla semplicità di un Natale positivo

«Il presepe di padre Kino» è una grande tela (m 3,60 x 2,40) realizzata dall’artista veneziano Luigi Ballarin, che interpreta la narrazione con cui padre Venerabile Eusebio Chini, missionario gesuita a cavallo dei Sei e Settecento nella Nuova Spagna, oggi Messico e Arizona, avrebbe potuto raccontare ai suoi Nativi Pima il mistero della Natività e della Sacra Famiglia.

Una capanna fatta di pelli, tipica delle tribù del popolo nativo Pima; Maria e Giuseppe nei costumi di quelle parti; un bisonte al posto del bue e un puma al posto dell’asinello; tre capi indiani nei loro abiti coloratissimi che sostituiscono i nostri Re Magi; le donne indios che portano alla Sacra capanna le ceste intrecciate; alcuni giovani in piena danza tribale negli sgargianti costumi delle feste; gli uomini che espongono fieri le ceramiche prodotte con le loro mani; i bambini che giocano…

e, sullo sfondo, il Padre a cavallo, il Kino venuto da lontano, che scruta il cielo seguendo con gli occhi attenti il corso della cometa che ebbe modo di studiare nel viaggio per mare con cui raggiunse, appunto, la Nuova Spagna di allora.

E laggiù, sulla destra, persa nel blu della notte e appena distinguibile tra le ombre dei giganteschi saguari del desierto de So-

nora ecco il profilo della missione di San Xavier del Bac (Tucson, Arizona), una delle ventiquattro costruite dal missionario trentino nel corso del suo apostolato oltre oceano.

Di fronte a questa Sacra Rappresentazione ambientata nel cuore arido del deserto più terribile del mondo, che però fa riemergere in ognuno di noi le immagini dei tan-

ti presepi della nostra infanzia, veniamo proiettati a duemila anni fa per rivivere quella stessa sorpresa, quello stesso incanto meravigliato che dovettero provare gli uomini e le donne di Bethlemme nel seguire la stella cometa in cielo e nell’arrivare al cospetto di un evento che non può non toccare l’immaginazione delle donne e degli uomini di oggi.

Quello di Kino, attraverso l’arte di Luigi Ballarin, è un richiamo alla semplicità di un Natale positivo, sorridente, calmo e magari anche un po’ silenzioso. Il silenzio della riflessione su quel che sta accadendo attorno a noi; il silenzio del nostro cuore davanti alle cento e cento guerre che agitano i popoli della Terra; il silenzio di fronte alla gioia infinita di una madre e di un padre che non sanno staccare gli occhi dal figlio appena nato; il silenzio dello stupore ma anche della speranza.

2 1 - 2023 agenda

Ha avuto grande successo l'incontro con i trentini di recente emigrazione

Un mercoledì di fine dicembre, esattamente il 28, la sede della Trentini nel mondo si è riempita di festa e canti natalizi e fin dalla mattina c’è stato molto trambusto poiché alle 17 erano attesi ben sessanta trentini di recente emigrazione, che avevano confermato la loro presenza all’iniziativa denominata «Do ciacere a Nadal, con bollicine».

L’invito a partecipare era stato lanciato poche settimane prima ai nominativi della lista in nostro possesso, che hanno risposto in un numero che ha soddisfatto le nostre aspettative.

Gli obiettivi di questo ritrovo erano molto semplici: rivedere persone che non si incontravano da molto tempo e mettere in relazione chi è all’estero e non si conosce. La nostra sala riunioni intitolata a Rino Zandonai si è riempita velocemente delle voci e delle risate dei trentini che sono venuti a trovarci. Erano presenti emigrati da ben tredici paesi: Austria, Belgio, Brasile, Francia, Germania, Giappone, Islanda, Messico, Lussemburgo, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito, più alcuni volontari e amici dell’Associazione che abitano in Trentino e che sono stati fondamentali per la buona riuscita della serata.

Con la sala gremita è stato dato il benvenuto a tutti i presenti e portato i saluti del presidente Armando Maistri e del vicepresidente Vittorino Rodaro, che purtroppo non hanno potuto essere presenti per l’occasione. Il direttore della Trentini nel mon-

do, Francesco Bocchetti, ha preso la parola per presentare l’Associazione, la sua storia, le sue attività principali. Maurizio Tomasi, ha presentato la rivista dell’associazione, della quale è direttore responsabile, ed ha ricordato che il giornale è aperto al contributo di chiunque voglia condividere sulle sue pagine le proprie esperienze. È intervenuta anche Viviana Modena Cuculiza, in rappresentanza dell’Ufficio Emigrazione della Provincia autonoma di Trento, che ha illustrato la piattaforma Mondo Trentino Village, che è stata lanciata il 20 dicembre e che dovrebbe essere operativa dai primi mesi del 2023.

All’incontro erano presenti diversi trentini che avevano partecipato dal 7 al 9 ottobre 2022 all’incontro a Monaco organizzato dalla nostra Associazione, che hanno avuto il piacere di rivedersi e ricordare i momenti passati assieme. Vi era anche un gruppo corposo di trentini emigrati a Bruxelles, che ha già in programma di ritrovarsi nella capitale europea. Numerosi ed entusiasti anche i trentini da Germania e Francia, e un gruppetto affiatato proveniente dal Regno Unito.

Cosa ci portiamo via da ben oltre tre ore di chiacchiere con bollicine? Tanti sorrisi nuovi e volti già conosciuti, incontri inaspettati e graditi, appuntamenti già fissati. Sono emerse tante esperienze vissute che si intrecciano con quelle degli altri e la voglia di rivedersi per condividere tanto altro ancora

3 1 - 2023 agenda

Le voci dei giovani in radio per gli auguri di buon anno

Come riferito sulla pagina precedente, ha avuto grande successo l'iniziativa che il 28 dicembre scorso ha visto riuniti nella sede della Trentini nel mondo, oltre cinquanta trentini di recente emigrazione.

La loro presenza è stata «colta al balzo» per coinvolgerli nel-

la realizzazione della rubrica radiofonica curata dall'Associazione, trasmessa dal lunedì al venerdì sulle frequenze di Radio Italia Anni 60 ma che si può anche ascoltare su internet (in diretta o tramite la registrazione).

Il 29 e il 30 dicembre sono così

Sessantanni di storia del Circolo di Charleroi in quarantacinque minuti di immagini

Era il 26 novembre 1961 quando a Charleroi (Belgio) ci fu la cerimonia d'inaugurazione del Circolo trentino. Le restrizioni in vigore per contrastare la pandemia di Covid-19, hanno costretto il direttivo in carica del Circolo a rinviare di alcuni mesi, al 24

andate in onda due puntate, con le voci di dieci partecipanti all'incontro, che si sono brevemente presentati ed hanno rivolto l'augurio di buon anno agli ascoltatori.

Il QR Code a fianco, consente di collegarsi al video presente sul canale YouTube della Trentini nel mondo, nel quale si possono vedere alcune fotografie scattate durante la serata ed

ascoltare le voci di Roberto (che vive e lavora tra Londra e Zurigo), Luca (Utrecht), Emanuele (Parigi), Raffaele (Kempten), Anna (Amsterdam), Alessandro (Zurigo), Emma (Vienna), Marco (Stoccolma), Francesca (Berlino) ed Alessio (Nizza).

aprile dell'anno scorso, i festeggiamenti per il sessantesimo anniversario di fondazione.

L'occasione della ricorrenza è stata colta da Ginette Laurent per passare in rassegna l'archivio fotografico del Circolo e realizzare tre video, che ripercorrono attraverso le im-

magini i sessantanni di vita del Circolo.

I tre video, uno per ogni ventennio, con una durata complessiva di oltre tre quarti d'ora, sono visibili su YouTube. I QR Code a fianco delle fotografie, consentono di collegarsi ai rispettivi video.

4 1 - 2023 agenda

Inaugurata a Puerto Tirol la «Plazoleta Trentina»

Insieme con il sindaco della città, alla cerimonia erano presenti il presidente ed il direttore della Trentini nel mondo

Il sogno di molti discendenti trentini si è avverato con l'inaugurazione della Plazoleta Trentina, tenutasi sabato 19 novembre 2022 a Puerto Tirol (Chaco - Argentina).

Tutto è iniziato con la proposta fatta qualche mese fa da Dany Campestrini durante una delle riunioni del Circolo trentino, che è poi diventata una richiesta formale inoltrata al sindaco di Puerto Tirol, Humberto de Pompert.

La richiesta che allo spazio verde situato nel quartiere "Los Aromos" accanto a quattro case realizzate dall'Associazione Trentini nel mondo con fondi messi a disposizione dalla Provincia Autonoma di Trento, venisse dato il nome di «Plazoleta Trentina» aveva la firma di oltre quaranta discendenti trentini.

All'inaugurazione hanno partecipato il presidente e il direttore dell'Associazione Trentini nel mondo, Armando Maistri e Francesco Bocchetti, il responsabile per il Sud America dell'Associazione, Roberto Paolazzi, il sindaco di Puerto Tirol, Humberto de Pompert, il presidente del Circolo Trentino di Puerto Tirol, Darío Farías e discendenti e residenti trentini.

Il comune ha attrezzato ed abbellito il luogo con panchine, un impianto di illuminazione ed addobbi floreali. La Trentini nel mondo ha donato una targa in acciaio inox (nella foto) con la scritta «Plazoleta Trentina: Chi sceglie di emigrare prende una delle decisioni più difficili che esistano, lasciare il proprio paese e andare in cerca di una vita migliore».

Durante la cerimonia il sindaco ha eviden-

ziato l'aiuto ricevuto per molti anni dalla Trentini nel mondo ed ha auspicato che il rapporto abbia continuità attraverso collaborazioni reciproche.

Il presidente dell'Associazione Trentini nel mondo si è detto molto commosso dalla sensibilità del Comune nell'accettare la proposta di creare la Plazoleta Trentina, un'iniziativa, ha affermato, che ha l'o-

biettivo di mantenere vive le radici.

Il direttore della Trentini nel mondo si è dichiarato onorato di partecipare alla cerimonia e come omaggio ha consegnato una copia del libro scritto da Renzo Gubert «Valori Tradizionali e valori moderni: vie diverse allo sviluppo? Indagini sociologiche in aree brasiliane e argentine alla fine del XX secolo» al sindaco e al presidente del Circolo trentino.

Roberto Paolazzi, referente dell'Associazione per il Sud America, ha evidenziato l'importanza dell'iniziativa, che rafforza l'identità della comunità di origine trentina.

Darío Farias, Presidente del locale Circolo Trentino, ha ringraziato la delegazione trentina per la sua presenza ed il sindaco locale, per la disponibilità a realizzare il sogno di avere a Puerto Tirol uno spazio chiamato Plazoleta trentina.

Dopo i vari interventi è stata scoperta la targa ed è stata letta la frase incisa, accolta da un fragoroso applauso del pubblico. Poi sono state eseguite alcune canzoni in italiano da un duo musicale di Resistencia.

5 1 - 2023 agenda
Zoe Ailen Molina con la nonna Silvia Susan Motter.

La medaglia olimpica ed ex giocatrice di pallavolo Ana Moser il 4 gennaio scorso ha assunto ufficialmente la guida del Ministero dello sport del Brasile. Nella cerimonia che si è tenuta a Brasilia, la ministra ha sottolineato la necessità di rendere lo sport accessibile a tutti e di sviluppare lo sport dilettantistico.

«Molto più che un onore, questa è una missione che ricevo in nome di una causa, che è quella di garantire a tutti il diritto allo sport», ha affermato. «Questa era la richiesta del presidente: fare una rivoluzione nello sport, una rivoluzione dello sport nell'istruzione, nella sanità, nell'assistenza sociale, all'interno dei Comuni. Offrire l'accesso allo sport e all'attività fisica nella vita di tutti, ma anche sviluppare lo sport amatoriale», ha aggiunto.

Per rendere la pratica sportiva più democratica e ampia, Ana Moser ritiene che bisogna concentrarsi sulla base della piramide. «Si

La ministra dello sport del Brasile, Ana Moser, è di origini trentine

tratta di invertire la logica che ha sempre privilegiato lo sport di alto livello, il vertice della piramide, di una struttura che dovrebbe garantire, concretamente, il diritto allo sport di tutti come previsto dalla Costituzione», ha difeso.

L'ex atleta ha anche ricordato gli alti tassi di sedentarietà in Brasile, aggravati dalla pandemia di Covid-19: per far fronte a questa situazione, per Ana Moser «bisogna sviluppare la cultura della pratica motoria, della pratica sportiva, inserita nelle famiglie, nei quartieri, nelle città».

Per questo intende «cercare strategie, risorse e partnership per incrementare l'accesso allo sport e all'attività fisica in tutto il Paese, per la maggior parte della popolazione».

La ministra ha anche sottolineato che collaborerà con il Congresso Nazionale per far avanzare la Legge Generale sullo Sport e il Piano Nazionale per lo Sport. «Daremo grande enfasi al dialogo con il Legislativo e con altri settori in modo che queste leggi vadano avanti e possano fornire le basi per avere più persone che praticano sport», ha affermato.

Nata a Blumenau (Santa Catarina) Ana Mo-

La comunità dei discendenti trentini di Bento Goncalves, città brasiliana gemellata con la Comunità della Vallagarina e con i comuni di Rovereto, Villa Lagarina, Nogaredo, Terragnolo, Mori, Isera e Brentonico, ha perso uno dei suoi più grandi e appassionati protagonisti : Remy Valduga (a sinistra nella foto, insieme con Stefano Bisoffi, presidente della Comunità della Vallagarina).

Contadino nella Vale dos Vinhedos, ha sempre coltivato una grande passione per la cul-

tura, in particolare per la storia, spendendosi per la conservazione del dialetto e delle tradizioni trentine fra gli emigranti che a fine Ottocento a migliaia sono approdati in Brasile alla ricerca di migliori condizioni di vita.

Questa sua passione per la storia dell’emigrazione si è tradotta in molti scritti. Va ricordato in particolare il libro «Il sogno di un emigrante», pubblicato a cura della Comunità della Vallagarina.

In questo libro Remy ha ricostruito la storia della sua fami-

6 1- 2023 attualità
Originario della Vallarsa, ha sempre coltivato una grande passione per la cultura, spendendosi per la conservazione del dialetto e delle tradizioni trentine fra gli emigranti trentini del Rio Grande do Sul, in Brasile

ser, ha 54 anni: il suo bisnonno era originario di Baselga di Piné. È un'ex giocatrice di pallavolo. È stata capitano della squadra di pallavolo brasiliana e ha vinto una medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Atlanta negli Stati Uniti nel 1996. Ha fatto parte della seconda squadra mondiale nel 1994. Nel 2009 è stata inserita nella Volleyball Hall of Fame.

L'ex atleta è uno dei creatori dell'«Instituto Esporte & Educação (IEE)», un ente del Terzo

«Le

auguriamo

molto successo»

«Mi sento felice e rappresentato nel vedere una discendente di immigrati trentini, per di più originaria della nostra regione, salire ai vertici della Repubblica»: è quanto scritto da Andrey José Taffner Fraga, Coordinatore dei Circoli trentini di Santa Catarina e Paranà, nel messaggio inviato ad Ana Moser.

A nome della comunità trentina Taffner augura alla ministra molto successo ed auspica che la rivoluzione nell'accesso allo sport annunciata nel suo programma di attività possa essere realizzata, per il bene di tutta la popolazione.

Settore fondato nel marzo 2001 e presieduto da Ana Moser nel 2021. L'«IEE» sviluppa progetti di assistenza diretta a bambini e adolescenti in ambito sportivo e socio-educativo, nella formazione di insegnanti e stagisti, nella sensibilizzazione delle politiche pubbliche e nello sviluppo della metodologia educativa sportiva.

Nel 2005, in collaborazione con Unicef e il canale ESPN Brasil, ha creato la Caravana do Esporte, “un movimento di azione e mobili-

tazione sociale per il diritto dei bambini allo sport, al tempo libero, all'istruzione e alla cultura”.

Ana Moser ha anche agito a capo dell'ONG Atletas Pelo Brasil. È stata direttrice del Centro Olimpico del Parco Ibirapuera, collegato al Dipartimento dello Sport di San Paolo, ed è stata membro del Consiglio Nazionale dello Sport.

(Fonte: Assessoria do Ministério do Esporte do Brasil Tutte le foto: Júlio Dutra/ MDS)

Cordoglio anche in Vallagarina per la scomparsa di Remy Valduga

glia, facendo riferimento soltanto ai ricordi e alle memorie raccolte dai suoi antenati, originari di Terragnolo, ma che vivevano in una poverissima casa a Vallunga, sulla collina di Rovereto, quando nel 1876 decisero di partire per il Brasile, dopo aver ascoltato il parroco di San Marco che illustrava ai fedeli questa opportunità. Nel libro c’è una descrizione accurata delle condizioni di vita dei contadini nel Trentino di allora, dell’ambiente circostante, pur senza aver mai visto la sua terra di origine.

Il sogno di Remy si è finalmente avverato nel 2009, quando è arrivato in Vallagarina con una delle delegazioni organizzate nel quadro degli scambi per il gemellaggio. In quella occasione ha potuto vedere con grande emozione la sua amatissima valle di Terragnolo ed ha anche presentato il suo libro.

Tutte le persone che nel corso degli anni, sindaci e amministratori della Vallagarina e tante persone che hanno costruito e fatto crescere il gemellaggio ricorderanno sempre Remy come esempio di

modestia, di grande saggezza, di attenzione ai valori autentici della vita. Valori che ha sintetizzato nel suo saluto nel febbraio del 2020 alla delegazione della Vallagarina in visita a Bento. Seduto nella sua cantina ha improvvisato un discorso memorabile per sottolineare le comuni radici fra i discendenti degli emigranti trentini e la terra di origine. Legami che devono restare vivi al di là delle distanze.

Questa è l’eredità che Valduga lascia alla comunità trentina di Bento, fatta da migliaia e migliaia di persone con cognomi che sono la garanzia delle origini: Giordani, Zandonai, Conzatti, Baldessarelli, Larentis, Cont, Angheben, Manica, Pedrotti, Graziola, Dacroce, Petrolli, Nicolodi, Matuella e tanti altri ancora.

La speranza è che i rapporti fra la Vallagarina e Bento possano trovare eredi appassionati anche dopo la scomparsa di Remy Valduga e quella di padre Giulio Giordani, la persona che ha aperto la strada alla riscoperta di una pagina dimenticata della nostra storia, quella della emigrazione di massa in Brasile.

7 1 - 2023 attualità

Imiei incontri con Francesco risalgono alla mia infanzia, al mio piccolo paese nel comune di Catuípe, una piccola colonia di migranti europei, nella regione delle Missioni del Nord Ovest del Rio Grande do Sul, in Brasile, nella parrocchia dedicata a Sant'Antonio da Padova, nell'antica Vila Rio Branco. Sono stato cresciuto nella fede e ho imparato i primi doveri cristiani dal mio defunto nonno materno, João Francisco Costa, padre di mia madre, brasiliano, gaucho delle praterie autoctone al confine con l'Uruguay, la mia più forte eredità culturale con queste pampas dove sono nato e dove vivo. L'arrivo della stazione ferroviaria segnò la colonizzazione dell'antica Rincão da Natureza, che allora si chiamava Vila Rio Branco, e Catuípe si emancipò qualche decennio dopo: arrivarono i primi migranti, provenienti dalle vecchie colonie nelle nuove colonie.

Parte dei miei bisnonni e trisnonni di famiglie italiane (veneti, friulani e trentini), emigrati circa 80 anni prima della mia infanzia, sono sepolti nel cimitero della cappella di Três Vendas: li sono sepolti Francesco Oss-Emer, suo figlio Carlos Oss-Emer e Onesta Ferrazza, rispettivamente mio trisnonno e miei bisnonni. Se trascorrevo quasi tutti i fine settimana e molte settimane durante le vacanze con mio nonno, João Francisco Costa, almeno una volta all'anno (a Capodanno) mi chiedevo chi fosse l'altro

In Trentino mi sono

Brasiliano, originario di Pergine, Andrei Thomaz Oss-Emer è passato quasi per caso negli uffici della Trentini nel Mondo. Scoperta da poco l'origine esatta della sua famiglia, ed in Italia per prendere parte ad Assisi all'incontro «EoF» (Economy of Francesco), ha approfittato per allungare il viaggio e visitare per la prima volta Pergine. Sulla strada del ritorno ha “trovato” la sede dell'Associazione: a chi lo ha accolto ha raccontato la storia della sua famiglia e la sua, curiosamente incentrata tutta attorno al nome di Francesco

Francisco, quello che un giorno venne in Brasile e portò con sé un cognome diverso dagli altri, che sembra tedesco per l'ortografia e la pronuncia, ma che nonno Genésio e zia Fiorinda dicevano sempre: "Oss-Emer è italiano".

Le storie di quell'immigrato, Francesco Domenico Oss-Emer, che curava alcuni vicini, che faceva il medico, o anche il consigliere, che aveva studiato con i sacerdoti (probabilmente con i francescani di Pergine, gli stes-

si che lo battezzarono il 9 luglio 1862), e che era emigrato senza passaporto (per non dover imbracciare le armi ed andare in guerra) mi ha sempre spinto a saperne di più su tutto questo e a vedere con i miei occhi, a calpestare con i miei piedi, a toccare con le mie mani quella terra lontana e sconosciuta.

Mi chiedo oggi cosa avrà pensato quel giovane perginese, francescano nel cuore, quando ha guardato per l'ultima volta “la Marzola”, pronto a migrare, ad attraversare i mari, a costruire una vita in pace e non a morire in guerra. Non è la stessa sorte che subirà in seguito il fratello minore Emanuele, nato il 15 luglio 1877 e morto a Tesčovice, comune della Repubblica Ceca, il 14 ottobre 1914, all'età di 37 anni (il suo nome è sul monumento dei combattenti nel cimitero di Pergine). Trovo punti di incontro tra

8 1 - 2023 gente e fatti

sono sentito a casa

i francescani della mia vita, che hanno scelto la pace come stile di vita, che hanno abbracciato l'agricoltura e la vita comunitaria come stile di vita, che hanno costruito famiglie e sono stati anche padri spirituali di molti altri bambini, hanno lasciato storie che la memoria ha conservato per chi, come me, è venuto dopo di loro.

Ho voluto fin da piccolo imparare l' italiano, soprattutto attraverso il gruppo Italia di qua, un gruppo autogestito di persone della comunità, per lo più donne, che si riunivano per cantare. È stato attraverso questi incontri che, nel dialogo, ho appreso tante storie e imparato molto dell'Italia. Anche a giocare alla morra!

Suor Brenda Costa, sorella di mia madre, visse pre un anno a Roma e al suo rientro mi portò alcuni libri che contribuirono a far crescere ulteriormente la mia passione per l'Italia.

Il 20 settembre 2022 è iniziato il viaggio verso Assisi: il più significativo della mia carriera di studente, attivista e soprattutto cristiano. L'Italia si è rivelata una patria accogliente per questi discendenti espatriati della terra dei loro nonni.

Ad Assisi, il 22, 23 e 24 settembre, più di mille giovani pro-

venienti da oltre cento Paesi del mondo, con lingue e storie diverse, si sono incontrati per rispondere alla chiamata di Francesco e dare una nuova anima alle economie del presente e del futuro, perchè possano essere più fraterne e solidali.

Dopo l'incontro, ho trascorso alcuni giorni nella bellissima Roma, il centro del mondo cristiano. Ero pronto per iniziare l'ultimo tratto del mio viaggio, quello che mi avrebbe portato a Trento, dove Carlo Paris (foto in alto a destra), un caro amico che avevo conosciuto in Brasile, mi aspet-

tava per farmi vivere il Trentino. Il primo incontro, lungo il fiume Adige, è stato con Michele OssEmer, un lontano parente, il cui defunto padre Alessio Oss-Emer, di Bolzano, aveva già scritto importanti elementi della famiglia Oss-Emer e aveva persino creato un gruppo Facebook, Oss Emer nel mondo, nel quale i parenti di tutto il mondo sono già in contatto virtuale.

Carlo mi ha poi portato ad incontrare il sindaco, Roberto Oss-Emer (foto qui sotto) un parente non troppo lontano (anche lui era un Oss-Emer di Per-

gine). La gioia era immensa, mi sentivo a casa. Sentivo che stavo trovando, dopo una vita intera, le radici che, dal Brasile, cercavo da tempo. Don Antonio Brugnara mi ha mostrato il libro in cui si attesta il battesimo del mio trisnonno Francesco di Domenico, figlio di Francesco e Maria Anna Anderle, in quella parrocchia. Nel pomeriggio, nonostante il tempo piovoso, abbiamo potuto passeggiare per le vie di Pergine, visitare il cimitero, trovare nomi e cognomi.

Il giorno seguente a Trento ho potuto incontrare le amiche dell'Associazione dei Trentini nel mondo. Camminare per Trento e conoscere quei luoghi, essere in Sardagna e attraversare l'Adige, visitare la chiesetta di Santa Chiara, dove anche Chiara Lubich pregava, sono stati doni che rimarranno per sempre nella memoria e nel cuore. C'è molto che non ho fatto: visitare la valle dei Mocheni, dove è nato il nostro cognome, o il Castello di Pergine, o anche scalare alcune delle montagne che quel giorno erano coperte dalle nuvole: tutti motivi per tornare un giorno.

Le valigie sono tornate piene di libri, la mente piena di storie, la memoria piena di luoghi, strade, città e canzoni, il cuore pieno di nomi, rianimati da tante vite, pronti a raggiungere traguardi ancora più impegnativi per un futuro di speranza.

Andrei Thomaz Oss-Emer pellegrino di Chiara e Francesco

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Susana, dall'Argentina al Trentino sulle tracce della nonna

Susana Bellofiore e il marito Marcelo Márquez (nella foto scattata a Nago) l'estate scorsa sono stati in in Trentino per incontrare i parenti italiani ed approfondire la ricerca delle, di lei, radici roveretane da parte della nonna paterna.

Susana Bellofiore, nata a Comodoro Rivadavia in Argentina il 23 dicembre1956, è infatti nipote di Gabriella Bombiero nata a Rovereto il 4 luglio 1904 ed emigrata con il marito Michelangelo Bellofiore negli anni Venti in Argentina a Comodoro Rivadavia (Chubut): la foto d'epoca, che ritrae la coppia, era stata spedita ai genitori a Rovereto da Buenos Aires il 29 novembre 1924.

Susana, curiosa della storia del nostro paese, del passato della famiglia e delle motivazioni che hanno spinto la generazione trentina dei primi del Novecento all’emigrazione in

Argentina, ha palesato di essere orgogliosa di avere origini trentine, tanto da aver recentemente richiesto e ottenuto come seconda cittadinanza, quella italiana. Susana mantiene i contatti ritrovati, corrispondendo regolarmente e progettando di tornare presto in Trentino. Massimo

In ricordo di Rina Maria Sandri

Rina Maria Sandri (nella foto insieme con il fratello, il Cardinale Leonardo Sandri) è scomparsa il 22 luglio dell'anno scorso a Miramar, diocesi di Mar del Plata (Argentina). Era nata il 26 novembre 1929 nell’allora Albergo Corona, sito ad Ala in Piazza San Giovanni XXIII, figlia di Antonio Enrico Sandri e di Nella Righi, emigrati poi in Argentina.

Durante la lunga vita di quasi 93 anni, ha formato una numerosa famiglia e fino ai suoi ultimi giorni è stata accompagnata ed assistita dai figli e dalle figlie, con i nipoti e i pronipoti.

Con particolare dolore hanno accolto la notizia della sua morte i fratelli Raul Alberto e famiglia, e il Cardinale Leonardo, Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali e Vice Decano del Collegio Cardinalizio in Vaticano. Per diversi anni Rina ha accudito il fratello Cardinale e con la sua bontà e cordialità ha saputo guadagnar-

si tanta simpatia ed amicizia tra ecclesiastici, religiosi e laici nel mondo vaticano e romano.

Papa Francesco, per il quale Rina nutriva come “argentino” speciale devozione, ha voluto esprimere personalmente al Cardinale Leonardo il suo cordoglio: altrettanto aveva fatto il Papa Emerito Benedetto XVI.

Tra i ricordi più cari, evocati con profondo sentimento, Rina parla-

va del periodo passato nell’asilo di Ala, con le Suore di Maria Bambina, dove ha ricevuto la Prima Comunione, e di Ronchi di Ala, dove saliva da piccola, anche a piedi, rimanendo per sempre impressa nel suo cuore e nei suoi occhi la bellezza del paesino e della valle.

In Argentina ha lasciato tra i suoi e gli amici un ricordo indimenticabile di amore e di umanità, trasmettendo anche a figli e ai nipoti - alcuni dei quali vi hanno poi soggiornato e lavorato – l’amore per il nostro Trentino.

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I Facchinelli del Rio Grande do Sul si sono incontrati per l'undicesima volta

Stare insieme come una famiglia è il più grande ringraziamento a Dio. Nel 1875 Lorenzo e Giuditta Facchinelli credevano che in Brasile avrebbero trovato un posto migliore dove vivere e crescere la loro famiglia. Nel 2022 possiamo dire «grazie mille per averci creduto».

Siamo stati insieme per l'undicesima volta per onorare la coppia immigrata dall'Italia con ciò che hanno sempre sognato (famiglia, amici, cibo, religiosità).

Portiamo con orgoglio tutti gli insegnamenti e, di generazione in generazione, stiamo costruendo la nostra storia valorizzando le nostre origini. Vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e ci

hanno aiutato a rendere possibile questo evento. Grazie a Dio per la nostra famiglia.

Un po' di storia dell'immigrazione della famiglia Fachinelli. Secondo Dormelindo Fachi-

nelli, autore del libro «Fachinellis no Brasil», la coppia formata da Lorenzo Facchinelli e Giuditta Rossi (nella foto qui sopra) lasciò l'Italia (Comune di CivezzanoTrento) il 25 ottobre 1875 con

i tre figli: Daniel Francesco di 5 anni, Giacinta Maria Filomena di 3 ed Emílio Giuseppe di 4 mesi. Durante il lungo viaggio la piccola Giacinta si ammalò e morì. Il 1° dicembre 1875 la coppia ed i loro due figli arrivarono in Brasile, sbarcando a Rio de Janeiro, per poi proseguire per Porto Alegre e poi per il villaggio di São Jorge de Montenegro.

Successivamente risalirono la montagna attraverso i boschi in carri, a dorso di cavalli e buoi, raggiungendo la linea di Figueira de Mello, attualmente Marcorama, nel Rio Grande do Sul, dove costruirono le loro famiglie.

Incontro della famiglia Fachinelli. Il 6 novembre 2022, a Marcorama, nell'interno della Garibaldi – RS, si è svolto l'11° incontro dei discendenti della coppia immigrata Lorenzo Facchinelli e Giuditta Rossi Facchinelli. Gli incontri si tengono ogni 3 anni dal 1995, con messa, omaggio al cimitero e pranzo festivo. Messa nella Parrocchia di San Marco.

La Santa Messa è stata presieduta da Padre Josemar Conte e Padre Joone Fachinelli.

La cerimonia presso il cimitero (nella fotoa fianco) è stata celebrata da Padre Joone Fachinelli.

Al pranzo, che si è svolto presso presso la sala della comunità di Marcorama, hanno partecipatto 350 persone.

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Il tarlo della corruzione nel Parlamento europeo

La speranza che la stagione di "Mani pulite" avesse rappresentato solo un periodo fosco, quanto irrepetibile in Italia, è stata ormai da troppo tempo delusa nelle aspettative dei cittadini onesti. Ma la corruzione che ha toccato una delle istituzioni europee più significative, il Parlamento, non era immaginabile, soprattutto per la dimensione dello scandalo; scandalo che ha coinvolto parlamentari in carica, ex parlamentari, funzionari e alcuni Paesi extraeuropei, nella fattispecie il Qatar e il Marocco.

Le indagini iniziate sottotraccia dalla magistratura belga nell’estate scorsa, hanno portato alla luce una rete di intrecci perversi tra servizi segreti di Qatar, Marocco e personaggi di alto livello del Parlamento europeo dietro il paravento di ONG (Organizzazioni Non Governative) alle quali aderivano uomini politici, ex commissari, ex ministri di vari Paesi e di diversa appartenenza politica. Con ciò dimostrando ancora una volta che il profumo dei soldi ha un potere aggregante a destra, al centro e a sinistra. Ora è il gruppo dei Socialisti e Democratici del Parlamento europeo, cui apparteneva il principale accusato, l’ex europarlamentare Antonio Panzeri, la ex Vicepresidente Eva Kaili e altri due parlamentari tuttora in carica, ad essere oggetto di sarcasmo e di attacchi da avversari contro la presunta superiorità morale della sinistra.

Non c’è nulla da godere se non prendere atto che, purtroppo, gravi episodi di immoralità e prassi di corruzione spesso consolidati, toccano o hanno toccato formazioni politiche e personaggi ad esse appartenenti o simpatizzanti di destra, di centro e

C’è da augurarsi che venga compiuta un’operazione di pulizia totale e che i gruppi politici e parlamentari esprimano senza incertezze la volontà di verificare, fin dai primi segnali negativi, la correttezza dell’operato dei singoli, parlamentari e assistenti

di sinistra, in Europa e in Italia. L’Italia vanta un repertorio ricco e variegato che dovrebbe far riflettere seriamente tutte le forze politiche e indurle a mettere in atto criteri più rigidi di selezione del proprio personale rappresentativo. Il giudice belga Michel Claise che guida l’ inchiesta sulle tangenti all'Europarlamento, in una intervista a Mediapart, sito di informazioni francese, ha dichiarato: «sono preoccupato per la tenuta delle democrazie, siamo divorati dalla politica incompetente e corrotta».

C’è da preoccuparsi per i riflessi negativi che questa brutta vicenda potrà avere sulle istituzioni e sulle politiche dell’Unione europea. L’Unione ha bisogno di riforme per reagire con efficacia alle minacce dall’esterno e dall’interno. Ha la necessità di riaffermare i valori costitutivi della sua ragion d’essere contro gli atteggiamenti disgreganti delle forze populiste, euroscettiche ed antisistema assai diffuse in Europa. Con tutte

le sue difficoltà e le sue incompletezze, osserva il giornalista Paolo Lepori in un recente articolo sul Corriere della sera, l’Europa di oggi fa parte del nostro modo di vivere, è indispensabile. Senza di lei qualsiasi emergenza sarebbe stata e sarebbe più distruttiva.

Dobbiamo prendere atto che il nemico, più che la burocrazia normativa è la burocrazia politica. Non abbiamo compreso, aggiunge Lepori, quanto stava accadendo, «con la vista annebbiata proprio dalla cognizione della irreversibilità di tutto quello che è stato realizzato. Invece di interrogarci sul ruolo del Parlamento europeo, ormai stanchi della annosa battaglia per accrescerne le prerogative, abbiamo assistito in silenzio al suo logoramento».

Oltre a mettere in discussione le nostre certezze sull’Unione europea e a imporci una riflessione più in generale su una intelaiatura pensata quando le sue dimensioni erano ben più ridotte e sui suoi meccanismi ormai supe-

rati ( il voto all’unanimità ancora oggetto di sterili discussioni), il Qatargate solleva questioni ineludibili sulla selezione del personale politico e sulla scelta dei rappresentanti dei cittadini. Il Parlamento europeo, in modo particolare, ha subito l’incapacità delle forze politiche a esprimere candidati credibili e competenti.

Troppo spesso abbiamo avuto modo di osservare la lista di eletti indicati per le ragioni più sbagliate (insuccesso alle elezioni nazionali o locali, compensazione per meriti acquisiti, fedeltà a personaggi influenti del partito…) e non per le semplici ragioni della competenza e dell’onestà. Si è creata in tal modo una burocrazia politica che si è alimentata dai giochi di palazzo simmetrici alle polemiche nazionali e che si è dimostrata disponibile alla corruzione e al malaffare. «Certo – osserva ancora Lepori - in uno scenario dove è forte la minaccia alla vita stessa dell’Unione di ideologie illiberali come quella dell’Ungheria di Orban, è amaro notare che le battaglie per i diritti umani e lo Stato di diritto che hanno contraddistinto l’impegno dello schieramento progressista si trovino di colpo messe in ombra - se non oggettivamente sconfessate – da un’attività criminosa, lautamente e illegalmente ricompensata, in direzione totalmente contraria».

C’è da augurarsi che venga compiuta un’operazione di pulizia totale e che i gruppi politici e parlamentari esprimano senza incertezze e tentennamenti, la volontà di verificare, fin dai primi segnali negativi, la correttezza dell’operato dei singoli, parlamentari e assistenti.

17
2023
gennaio
12 1 - 2023 60 anni d’Europa

La storia di Fidel Zueck di Brez è diventata un documentario

«Il Messico è un Paese di poeti, gente che fa sì che le idee e la storia si concretizzino in parole e in figure/immagini», afferma Oscar Zueck Gonzalez. Come dargli torto dopo aver vissuto la recente esperienza e, soprattutto, aver visto Elìas Chessani all’opera. Egli, discendente di trentini di Brusino, udita la storia impressionante di Fedele Zuech, nonno di Oscar, emigrato in Messico a fine 800, in quattro e quattr’otto imbastì e compose, durante le riprese del marzo scorso, le quattro decime in suo onore. Solo un uomo del suo talento poteva sintetizzare in quaranta versi in rima, nell’arcaica arte dei trovatori, la azzardata trama del documentario «Emigrante no hay

Il video realizzato da Renzo Tommasi e Oscar Zuech è stato presentato in Messico

il paese nel quale era emigrato a fine 1800

camino: la historia de Fidel Zueck de Brez», che fra novembre e dicembre 2022 presentai, assieme ad Oscar, ai Circoli trentini in Messico, con la pretesa di completare i miei studi sull’emigrazione di gruppo dal Trentino al Paese mesoamericano

Una dozzina di presentazioni, con il patrocinio della Provincia Autonoma di Trento, che hanno coinvolto più di quattrocento discendenti di emigranti trentini i quali, nella migliore tradizione della nostra terra, coralmente hanno reso possibile la ripresa

di momenti sociali e di arricchimento culturale reciproco, inimmaginabili fino a poco tempo fa. A tutti loro va il merito di aver trovato le strutture adatte alla proiezione del documentario, di aver coinvolto oltre ai soci pure gli enti culturali italiani e locali, di aver promosso l’iniziativa nonché organizzato rinfreschi e cene degne di nota. Ma, soprattutto, il pregio di avere, con la loro presenza e le loro storie, alimentato il fuoco della conoscenza, suggerendo nuove ipotesi e linee di ricerca per comprendere la com-

plessità del fenomeno migratorio trentino, o in generale della gente delle terre alte, nelle sue cause, nei suoi perché, nei suoi esiti e fattori comuni.

Proprio quei fattori che sempre più mi convincono dell’esistenza di una comunità espansa, vivace e fertile che ha trovato in Messico la terra promessa, pur mantenendo l’anelito di riscoperta della terra avita. Quell’anelito che ha reso possibile l’esito positivo di questo mio viaggio nel cuore dell’emigrazione trentina in Messico.

Un viaggio che è iniziato a Oaxaca (foto qui sotto) con i festeggiamenti dei 104 anni di Victoria, la figlia dell’ormai noto

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‘maestro dei maestri’ e maggior botanico messicano Cassiano Conzatti. Con una lucidità invidiabile ha assistito alla proiezione del documentario, fra un tripudio di nipoti e nipotine, e poi mi ha fatto promettere di salutare caldamente i suoi contatti in trentino, da Nello Fava a Filippo Prosser e Giulia Tomasi, da Armando Maistri a Stefano Bisoffi. Per questa occasione, grazie all’amico Miguel Marquez, ho rilasciato due interviste radiofoniche sul ruolo di Cassiano nello sviluppo della società oaxaqueña nella prima metà del 900, una per la Radio Ciudad Educadora, dove ebbi modo di conoscere Francisco Martìnez Neri, il nuovo sindaco di Oaxaca, e l’altra per La Radio Mexicana, ospite di Conchita Villalobos e di Guillermo Garcìa Manzano nel loro programma “Acontragolpe”.

Successivamente al trasferimento a Cuernavaca, in visita a Gabriella, figlia di Ferruccio Cetto originario di Selva di Levico, con Oscar Zueck ci siamo presentati a Guadalajara, dove alla Casa d’Italia, sede della Dante Alighieri, si è tenuta la prima uffi-

ciale del documentario, grazie a Laura Romero Zueck, pronipote di Fidel. A fare gli onori di casa il presidente Enrico Mejani, in presenza del console italiano Fabio Toticchi e di una trentina di persone, fra cui l’amico Adrian Daneri Navarro, autore del libro sull’emigrazione italiana «El viaje inesperado», che tradussi nel 2009. A Guadalajara ho avuto modo di incontrare l’artista a tutto tondo Daniella, figlia del direttore d’orchestra e compositore Jorge Lazzeri Del Sordo, scomparso a Trento di recente.

Il 21 novembre con Oscar siamo stati accolti all’aeroporto di Monterrey dall’imprenditore trentino Paolo Tomasi con il quale abbiamo pranzato a casa dei suoi splendidi genitori, Gabriella e Luigi.

Il giorno seguente, grazie a Alicia Silva Canton si è tenuta presso il Museo Metropolitano de Monterrey, con l’apporto del presidente della Dante Alighieri Paolo De Francesco e della direttrice Rosalinda Lozano de Castillo, e il patrocinio del Consolado Honorario de Italia, la seconda presentazione del nostro docu-

mentario, riscuotendo l’interesse di una trentina di persone presenti.

Lo stesso interesse che abbiamo riscontrato il 24 novembre a San Luis Potosì, ospiti, grazie a Zaira Osti e al presidente del circolo Pedro Chessani, del Centro Julián Carrillo. Fra i numerosi soci presenti, oltre a Sonia Saucedo Aguilar autrice del romanzo storico in tre tomi «Dos Razas y una Nobleza» ambientato nella Colonia Diéz Gutiérrez, pure la maestra Catarina Osti e l’artista Elias Chessani, che meritano un ringraziamento speciale per aver contribuito a livello musicale alla realizzazione del documentario in oggetto, nonché Pany Chessani, che ringrazio per il suo amorevole supporto, al pari dei suoi fratelli Juan e Ricardo e dei loro figli.

A Xalapa, il 30 novembre, la presentazione si è tenuta all’interno del ciclo di conferenze annuali “Hablemos de Zilli” alla Facultad de Filosofìa de la Universidad Veracruzana organizzata magistralmente dal Circolo trentino presieduto da Marisol Sampieri, coadiuvata dal marito Alexis, da Erica Sánchez, da Gi-

sela Hernández e da Eva Cadó, che ringrazio di cuore. In coda al ricordo della figura cardine per lo studio dell’emigrazione italiana in Messico, il filosofo Padre José Benigno Zilli Mánica da parte degli illustri relatori, alla proiezione hanno assistito una quarantina di persone, fra cui la nipote Claudia Zilli e il console Emilio Zilli.

Il 1° dicembre a Veracruz il Circolo trentino presieduto da Rubén Conzatti ha riservato l’auditorium del Museo de la Ciudad, un ex-orfanotrofio che funse pure da refettorio per i primi immigrati sbarcati dall’Atlantico, dal Casus e dal Messico fra il 1881 e il 1883. Un ringraziamento speciale per l’organizzazione va a Fedora Conzatti, ad Aidé Mánica e ad Adriana Zuccolotto.

A Cordoba, il giorno seguente, presso la Camera di commercio,

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Jaime Crivelli, l’attivo presidente del Circolo, ha riunito più di una ventina di persone, fra cui Alicia Croda, che hanno alimentato un’animata e proficua discussione, proseguita in vino veritas grazie all’attenzione di Carmine, un commerciante beneventano.

Sabato 3 dicembre è il giorno della neonata festa di commemorazione del 141 anniversario della fondazione della Colonia Manuel González, Zentla (Veracruz) fortemente voluta dal giovane sindaco dott. Rafael López Hernández, coadiuvato dalla presidente del Circolo trentino, nonché coordinatrice dei Circoli trentini in Messico, Monica Fadanelli. Sotto l’abile regia di Miriam Mánica Rincón, che per l’occasione presenta il suo libro per bambini «Explorando la Historia de Zentla», si è tenuta una tavola rotonda, alla presenza di circa duecento persone, sulla storia della Colonia e sulla migrazione italiana in Messico, che mi ha visto coinvolto, assieme agli antropologi Veronica Bravo Al-

mazón e Carlos Serrano Sánchez e allo storico Francisco Fontano Patán, autore della tesi pubblicata nel 2016 La Colonia Manuel González. Un éxito dentro de un poyecto fallido.

A seguire la proiezione del documentario nello scenario fantastico della piazza centrale su cui si affaccia il piccolo ma molto importante Museo del Padre Zilli Mánica, che raccoglie ed espone, oltre ai reperti archeologici rinvenuti in loco e agli oggetti personali donati dagli immigrati italiani e tirolesi, una nutrita biblioteca con la produzione filosofica, letteraria e storica del compianto autore di Italianos en México.

La domenica è stata riservata, fra musiche, danze folcloristiche e il ristoro della cucina italiana e messicana, all’evento sportivo “Torneo de Bochas Campeonato Regional” e all’evento culturale “Concurso de Carretas Tradizionales”, un concorso di carri storici con gli elementi tipici della nostra emigrazione rurale e della

contaminazione multiculturale e multietnica addobbati da quattro scuole elementari della municipalità di Zentla. Un evento che mi ha visto piacevolmente partecipare in qualità di giurato, assieme a Francisco Patán e al console Emilio Zilli.

Dopo aver incontrato a Còrdoba Gerardo Lazzeri, presidente del Circolo trentino di Citlaltepetl, rientriamo a notte fonda a Città del Messico, con il gusto della giornata indimenticabile, fra sapori e saperi. Nel tardo pomeriggio ci attende, per la penultima delle nostre presentazioni, Lilia Cardenas, direttrice della Casa de Coahuila, con sede a Coyoacán. Alla dotta introduzione di Erica Berra, fra la trentina di persone presenti, troviamo Sergio Zueck, con la figlia Ana Paula, nonché Eduardo Zueck, consultore della Provincia Autonoma di Trento, con le sorelle Lilia e Silvia Leticia Zueck, autrice di From Brez, Trentino, to the Sierra Mojada Mine, Coahuila, México. Transnational Networks of Italian Miners.

Il 7 dicembre è la volta di Puebla dove Gustavo Lorenzini, presidente del Circolo, ha riservato per noi una sala del prestigioso Hotel Boutique Casa Reyna. Fra i circa trenta invitati, Patricia Lorenzini, che coglie l’occasione per salutare la figlia Gina, sposata felicemente con Diego e che ora vive in Val di Non. Un ultimo momento conviviale, prima del mio rientro in famiglia, che racchiude in sé l’essenza di questo viaggio: non necessariamente si deve essere in Trentino per sentirsi a casa.

Ringrazio chiaramente Oscar Roberto Zueck, i suoi figli Oscar e Daniella, e pure i molti che non ho nominato per aver contribuito anch’essi a raggiungere l’obiettivo comune.

15 1 - 2023 gente e fatti

Da Liegi e San Francisco

Al centro della foto il presidente Armando Maistri e il direttore Francesco Bocchetti che hanno accolto Claudio Colombini (a sinistra), presidente del Circolo Trentino di Liegi (Belgio) e John Zanoni (a destra) tesoriere del Circolo trentino di San Francisco (Stati Uniti).

Da Mar del Plata

Da Mar del Plata (Argentina), sono arrivati in Trentino Ricardo Jimenez, Ana Maria Pederzolli e Patricia Isabel Davi (in foto vicino al presidente Armando Maistri): originari di Cavedine, sono nonna, figlia e nipote. Per Ana Maria e Patricia Isabel era la prima visita alla terra d'origine ed erano molto emozionate. Con loro anche Gianpaolo Dicaro e Renaro Pederzolli, i parenti trentini.

Patricia da Buenos Aires

Da Buenos Aires (Argentina) è passata a trovarci Patricia Potignano, per conoscerci di persona e ringraziare per il lavoro di ricerca dei documenti di Albina Zanotelli, sua antenata originaria di Livo.

Dal Circolo di Gasparin, Santa Catarina (Brasile)

Era il mese di giugno 2022 quando quattro soci del Circolo trentino di Gasparin (Santa Catarina - Brasile) hanno fatto visita alla Trentini nel mondo: Junior Bertoldi, Monique Graciolo Bertoldi, Caroline Kupas e Cleiton Josè Rampeloht (nella foto con in mano il numero 5/2004 della rivista, che sulla quarta di copertina aveva la foto scattata davanti alla chiesa di Gaspar, in occasione dell'incontro dei Circoli trentini del Brasile, organizzato in quell'anno).

I loro avi emigrati erano rispettivamente originari di Lavarone, Castellano (Vallagarina), Torcegno (Valsugana) e Lamon (Belluno).

16 1- 2023 visite in sede

Nella mia veste di Coordinatore dei Circoli Trentini nel Rio Grande do Sul, il 13 novembre 2022 ho fatto visita al Circolo trentino di Sananduva, approfittando del «XXVI Incontro Nassional dei Difusori del Talian» e del «1º Incontro degli Aluni dela Cucagna, Scola de Talian». Nelle ore che ho trascorso insieme al gruppo, ho potuto vedere quanto tutti hanno lavorato e si sono sforzati per organizzare l'evento in nome dell'italianità.

Ho assistito alla messa in Talian presso il duomo della città ed ho visitato il museo comunale in onore degli immigrati italiani.

Il Circolo non ha una sede e svolge le sue atività in un seminterrato messo a disposizione da una socia.

Nello stesso giorno ho raggiunto anche il Circolo trentino di Tapejara, che sta facendo un grande lavoro per mantenere e diffondere l'identità italiana: ho visitato la sede ed il museo Olinta Giacomin Melara (foto in alto a destra), recentemente inau-

Il Coordinatore

João Felix Andreis ha visitato i Circoli di Sananduva, Tapejara e Porto Alegre

gurato con oggetti provenienti da immigrati italiani e il lavoro. Ringrazio la presidente Fabiana Rodigheri e con lei tutti i soci del Circolo.

Il 3 dicembre scorso sono andato a fare una visita ufficiale al Circolo trentino di Porto Alegre. Erano presenti alcune

autorità locali, dell'Italia e della provincia di Trento. È stato un momento importante per rafforzare i rapporti di lavoro, soprattutto con il nuovo console italiano a Porto Alegre, Valerio Caruso (terzo da sinistra nella foto qui sotto), e sentire da lui quali sono i suoi progetti e le sue proposte

per migliorare il consolato e suoi servizi. Tra le sue priorità, anche quella di prestare particolare attenzione ai trentini. Come prima iniziativa su questo è di accelerare al massimo le procedure per le domande di cittadinanza italiana presentate in base alla legge 379/2000, in attesa da più di dodici anni. È intenzione del Console di riservare l'ultima settimana del mese di giugno quasi esclusivamente ai trentini che hanno in corso le pratiche della legge 379. Per dare seguito a questa iniziativa, il Console ha chiesto la collaborazione dei Circoli trentini del Rio Grande do Sul: è una proposta che ho prontamente accettato.

All'incontro era presente anche il Consultore della Provincia Autonoma di Trento, Felipe Bernardi.

È stato importante partecipare dall'evento, anche se solo per poche ore, soprattutto per poter conoscere meglio il Circolo trentino di Porto Alegre, il suo direttivo e alcuni soci.

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Festeggiati a Bento Gonçalves i tre anni del «Ponto de cultura»

Il «Ponto de cultura Vale dos Vinhedos» a Bento Gonçalves (Rio Grande do Sul - Brasile), lo spazio culturale che mira a promuovere attività incentrate principalmente su cultura italiana, storia e conoscenza dell’immigrazione, laboratori gastronomici, conversazione in italiano, studio di documenti e dati sulle origini dell'immigrazioni, l’1 ottobre 2022 ha festeggiato tre anni di attività.

L'evento è stato ricco di tanta musica, garzie alla presenza di un coro di canto italiano, sotto la guida del maestro e fisarmonicista Samuel Pedrotti. Il menù ha proposto piatti tipici:, polenta con sugo, cappeletti in brodo, dolci tipici italiani, vino, succhi e spumante. Durante l'evento è stata scoperta la targa in ricordo delle principali iniziative organizzate e dei vari partner, fra i quali anche la Trentini nel mon-

do (foto in basso a sinistra).

All'appuntamento hanno partecipato la stampa locale, i residenti delle comunità della Vale dos Vinhedos. Tra gli ospiti anche l'ASBG (l'Associazione dei Sordi di Bento Gonçalves), per i quali è stata organizzata anche la proiezione di un film.

Nell'occasione Sandro Giordani, entrato a far parte del Consiglio per la cultura dello stato del

Rio Grande do Sul, ha annunciato la decisione di dimettersi dall'incarico di coordinatore del Ponto de cultura, che ricopriva fin dalla sua fondazione. «Questi ultimi tre anni - ha affermato - sono stati i più importanti e rilevanti, sia per il Circolo trentino, sia per la comunità locale: è entusiasmante aver creato uno spazio di memoria e di conoscenza così importante per dare con-

tinuità alla nostra storia».

I nuovi coordinatori del Ponto de cultura sono Marcelo Galvagni, presidente del Circolo Trentino de Bento Gonçalves e Julia Pasquali (foto in basso a destra).

All'evento hanno dato il patrocinio il Circolo Trentino di Bento Gonçalves, l'Associazione Trentini nel Mondo, APROVALE, la rete dei «Puntos de Cultura» del Rio Grande do Sul e il Comune.

Circolo trentino ad occuparsi della gestione del «Ponto de cultura»

Le attività del «Ponto de cultura» sono realizzate con le risorse del Circolo Trentino di Bento Gonçalves, il supporto dell'Amministrazione comunale attraverso bandi pubblici del Fondo comunale per la cultura, e con la collaborazione di enti italiani ed altre asso-

ciazioni locali partner.

Presso il «Ponto da cultura» è stato creato un grande archivio con gli elenchi degli immigrati; ospita una biblioteca di oltre duemila libri e dispone di una sala nella quale sono esposti oggetti che facevano parte della vita

quotidiana dell'immigrato italiano. Le decine di soci del Circolo Trentino contribuiscono alla manutenzione dello spazio, all’organizzazione delle attività varie culturali, molte delle quali gratuite ed aperte al pubblico mentre alcune sono esclusive per i membri.

18 1 - 2023 circoli
È il

«MagnaBento», è una passeggiata enogastronomica che si svolge ogni anno a Bento Gonçalves (Rio Grande do Sul - Brasile), che alla degustazione di cibo e di vino abbina cultura, visite a siti storici, chiese, capitelli, imprese turistiche e tanta storia locale.

Giunta alla sua undicesima edizione, il tragitto ha portato i partecipanti ad Eulália e Vale Aurora.

Il ritrovo era alle 9 del mattino dalla chiesa di Eulália (nella foto). Prima della partenza

«MagnaBento» è arrivata all'11a edizione

Sandro Giordani che ha parlato un po' delle origini di «MagnaBento» ed alcuni membri della comunità locale hanno raccontato diverse storie sulla regione. Dopo i discorsi, è stata offerta una piccola colazione tipica italiana, con pane, formaggio, salame, marmellate, caffè e succo di frutta.

La seconda tappa è stata presso la Igreja Nossa Senhora de Monte Bérico, una cappella che custodisce una scultura in legno della santa, che all'epoca fu portata dagli immigrati italiani.

Il gruppo è stato poi ricevuto da

Arthur Dequigiovanni presso lo spazio enogastronomico Casa Dequigiovanni, dove è stata offerta una degustazione dei suoi vini.

La quarta tappa è stata a Recanto Flores e Sabores, che dispone di uno spazio ampio e accogliente per pranzi e cene ed uno spazio per eventi. Alexandra Garbin e i suoi genitori hanno raccontato la storia della famiglia e della comunità.

La camminata si è conclusa presso la Chiesa di San Pietro Apostolo e il suo cimitero, costruito a metà del 1897, diventato famoso negli anni '90 gra-

zie alla registrazione del film «O Quatrilho»: la chiesa e il cimitero sono al giorno d'oggi pressoché abbandonati e bisognosi di restauro in alcuni punti.

L'undicesima edizione di MagnaBento, organizzata da Julia Pasquali insieme con il direttivo del Circolo trentino di Bento Gonçalves, è un significativo esempio delle iniziative promosse dal Circolo, che da sempre cerca di realizzare attività culturali rivolte alla comunità italiana e trentina della regione per rafforzare il loro senso di appartenenza.

Divertente incontro di fine corso a Colonia del Sacramento

Il 3 dicembre si sono concluse le attività 2022 del Circolo trentino di Colonia del Sacramento (Uruguay) con un incontro molto divertente con gli studenti del corso di italiano, la docente responsabile Elena Pucci, Miriam Carrera de Malan (che è stata pro-

motrice e docente dei corsi del Circolo ) e membri del comitato di lavoro.

È stato condiviso un pranzo. Successivamente sono stati consegnati gli attestati di partecipazione al corso.

Non mi resta che ringraziarvi e augurarvi

un ottimo 2023, sperando che il prossimo anno siano di nuovo presenti questi alunni ed anche altri, per dare continuità ai corsi che si sviluppano con successo da quasi più di 25 anni.

19 1 - 2023 circoli

Notizie dal Circolo trentino

La sede è stata rinnovata ed abbellita

Nell'ambito della celebrazione dei 25 anni di presenza della Trentini nel mondo a Resistencia, con molto impe-

gno, lavoro ed il prezioso contributo dell'Associazione di Trento, siamo riusciti a restaurare il murale, la facciata

della nostra sede, finire la sala multiuso, sistemare il patio ed i bagni su entrambi i piani.

Presentato il libro di Juan Carlos Tracogna

Sabato 19 novembre la letteratura è stata protagonista di un evento presso la Sala Polifunzionale: il nostro alunno del corso di italiano ed e amico Juan Carlos Tracogna ha presentato il suo libro «A settembre gli dei non avvertonoCronache di viaggio». Come l'inaugurazione della mostra di è pittura (articolo sulla pagina a fianco) è stata un'altra serata ricca di cultura.

Il libro racconta i diversi viaggi dell'auto-

re ed in particolare i suoi tour in Italia.

I tantissimi i partecipanti sono rimasti stupiti e commossi dagli aneddoti e dalla avventure dello scrittore viaggiatore.

20 1 - 2023 circoli

Una targa ricorda i 25 anni di attività

Il 20 novembre è stata scoperta presso la sede una targa commemorativa per il lavoro svolto dall'Associazione Trentini nel mondo insieme alla comunità trentina del Chaco. Erano presenti il presidente della Trentini nel mondo Armando Maistri, il direttore dell'Associazione, Francesco Bocchetti, il responsabile dell'As-

sociazione per il Sud America Roberto Paolazzi ed i coordinatori di zona Rafael Acuña Agnelli ed Oscar Menapace. Hanno partecipato anche le autorità municipali, i presidenti dei circoli di Corrientes, Puerto Tirol, Makalle, Sáenz Peña, General San Martín e Corzuela, soci e amici.

È stato un incontro tra amici, in-

formale, durante il quale ognuno si è sentito libero di esprimere a parole il proprio sentimento di far parte di questa grande famiglia.

Direttivo e soci del Circolo di Resistencia hanno lavorato con tutte le loro energie per accogliere così tanti amici e affinché tutto fosse impeccabile.

L'incontro si è chiuso come non

poteva essere altrimenti con un pranzo in compagnia, con tante risate e chiacchiere.

È stata una celebrazione in cui le emozioni dei partecipanti erano evidenti, una giornata piena di unione, gioia e felicità, nel segno del nostro motto: «Ricordando il nostro passato, ma guardando sempre al futuro».

«Colori e forme» in mostra nella Sala polifunzionale

Venerdì 18 novembre nella Sala Polifunzionale all'ultimo piano della nostra sede è stata allestita la mostra «Colori e forme» di Cris Tracogna. Il Circolo si è vestito a festa per ricevere un gran numero di pubblico. È stata una serata ricca di emozioni e arte, che ha arricchito il grande movimento culturale della nostra amata città.

trentino di Resistencia (Chaco-Argentina) Il 2022 è stato un anno di duro lavoro e soddisfazioni

Con grande gioia, dopo un anno di duro lavoro e fatica, durante il quale abbiamo affrontato ogni sfida con grande creatività e adattandoci ad ogni situazione, possiamo dire che il bilancio è molto positivo. Siamo arrivati a fine anno soddisfatti del compito svolto.

Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato, collaborato e messo a disposizione il proprio tempo per il raggiungimento degli obiettivi. Grazie all'impegno del direttivo, al prezioso lavoro dei nostri docenti, alla collaborazione dei nostri soci e amici, il nostro Circolo è diventato un punto di riferimento sul territorio.

Ma il lavoro non è finito, faremo solo una breve pausa, per ricaricare le energie e continuare a crescere, per la memoria dei nostri antenati e per l'orgoglio delle generazioni future.

21 1 - 2023 circoli

Puerto Tirol, finale con «buone vibrazioni» per i partecipanti al corso di italiano

Dicembre è stato un mese ricco di emozioni per gli studenti del corso di italiano organizzato dal Circolo trentino di Puerto Tirol (Chaco -Argentina): hanno condiviso un bel momento, con cena inclusa (foto qui sopra), al termine delle lezioni per l'anno 2022, ed hanno invece partecipato ad un collegamento video via internet con Giada (foto in alto al centri), dell'Associazione Trentini nel mondo, in collegamento da casa sua, che ha parlato delle usanze natalizie di Trento e d'Italia.

Gli studenti hanno espresso la loro gratitudine e "buone vibrazioni" a Giada, che con grande simpatia ha avvicinato tutti un

po' di più al Trentino nataliziocon le sue luminarie, i presepi, i

Famiglia trentina di Como-Lecco

Babbo Natale ha fatto visita al Circolo trentino di Toronto

Domenica 11 dicembre 2022 la nuova sede ampliata del Circolo trentino di Toronto (Canada) ha ospitato la tradizionale «Colazione con Babbo Natale». Il direttivo ringrazia tutti i volontari, genitori, nonni e bisnonni. Nella stessa occasione, l'annuale vendita di torte del Gruppo Donne del Circolo ha offerto ai partecipanti l'opportunità di portarsi via favolosi dessert fatti in casa e sostenere la beneficenza locale.

biscotti e lo zelten - e anche alla neve. Grazie Giada! Domenica 11 dicembre 2022 la Famiglia Trentina di Como e Lecco ha festeggiato Santa Lucia con un bel gruppo di soci e simpatizzanti.
22 1 - 2023 circoli

In Belgio, ed in particolare nel mondo del lavoro, il periodo delle feste di fine d’anno inizia con il celebrare il 1° dicembre Sant’Eligio, patrono dei lavoratori del ferro e il 4 dicembre Santa Barbara patrona dei minatori. Ricordo che negli anni 50 e fino alla fine dei 70 del secolo scorso, periodo di grande sviluppo industriale del Paese, la vigilia del 1° dicembre per chi operava nella metallurgia e del 4 dicembre per i minatori ed i cavapietre, erano in un certo modo motivo di festa sul luogo di lavoro. A fine giornata era anche tollerato il consumo di alcool (con moderazione naturalmente) e spesso la festa si prolungava nei bar nelle vicinanze.

Per perpetuare le tradizioni e

Tradizionale festa al Circolo di Charleroi per ricordare Santa Barbara e Sant'Eligio, patroni dei lavoratori

permettere ai suoi soci, i quali sono per la maggior parte oramai pensionati, di festeggiare i loro Santi Patroni, da diversi anni il Circolo trentino di Charleroi organizza nella sua “locanda” un pranzo durante il quale i commensali hanno l’occasione di ritrovarsi in un momento di commemorazione “festiva”.

È dunque così che domenica 11 dicembre 2022, circa settanta ospiti hanno risposto all’invito del comitato del Circolo ed hanno condiviso un bel pomeriggio spensierato, tutto dedicato ai

ricordi, certo i più belli della loro carriera lavorativa, chi in fabbrica, chi in fondo alle miniere, ma non solo. Perché purtroppo con l’andar della vita, se un tempo il lavoro “pesante” era principalmente svolto dagli uomini, oggi sono anche le vedove e i figli di questi a volere ricordare quei tempi, che possiamo, senza dubbio, definire eroici.

Come al solito, volendo il comitato offrire con questo momento di festa anche un salto culturale che evocasse il nostro Trentino, è stato proposto un menù con

piatti della cucina “tipica”: dopo il tradizionale “bianchetto” mattutino come aperitivo, l’immancabile “polenta rostida e osei”, seguita dal “ceppo natalizio”, un dolce gelato di stagione.

Ma certamente, non è stato solo l’aspetto “gastronomico” dell’incontro a creare il clima di amicizia e di fratellanza tra i convenuti: i nostri amici Gaspare e Paolo, due dei musicisti che in passato hanno animato, con il loro repertorio di brani d’epoca le cene ed i pranzi “indiavolati” proposti, allora, dal Circolo, hanno dato il loro coinvolgente contributo alla “Festa Patronale”, proponendo un sottofondo musicale che ha anche sollecitato le doti dei prodi ballerini presenti.

A conferma dell’ambiente famigliare di questo bel pomeriggio, non possiamo non citare le “famose” parole di una delle più fedeli tra i fedeli del circolo: «Che bello sentirsi qui, come a casa propria…», una frase che è stata, in quel giorno, il più bel regalo fatto al Comitato.

23 1 - 2023 circoli

F R O M H O M

T O H O M E

Agenzie interinali d’altri tempi

# E M I G R A Z I O N E S T O R I C A # G E R M A N I A # E U R O P A

Ho fatto un colloquio a Milano, con mio cugino e altri amici, per un lavoro in una fabbrica tedesca; ci hanno presi tutti e siamo partiti a inizio primavera. Ci hanno portato in un quartiere recintato, con casoni tutti uguali, fatiscenti Ci hanno detto che ognuno avrebbe avuto un posto letto al costo di 8 Marchi a notte, ma di giorno dovevamo lasciare tutto libero ( ) Dormivamo in 9-10 in una stanza, con le valigie ammassate da un lato I bagni erano esterni all’edificio e anche i lavandini per lavare i piatti; ridevamo all’inizio, ma il freddo che abbiamo iniziato a patire a fine estate ci ha tolto il sorriso.

Un giorno è venuto un agente a dire che non avremmo più lavorato per la fabbrica che ci aveva assunti, ma saremmo stati prestati a un’azienda meccanica per un periodo. Nella nuova azienda si lavorava di notte, non si stava al tornio e la paga era più bassa Siamo andati a protestare, ma ci hanno detto che venivamo messi dove serviva e che, da contratto, non potevamo rifiutarci perché non eravamo assunti dalla fabbrica, bensì dall’agenzia di reclutamento.

C’erano momenti belli, quando cantavamo e mangiavamo tutti insieme, ma non potevamo mai lasciare il nostro quartiere, e dopo un po’ eravamo stanchi e volevamo andare al bar e a ballare con le ragazze ( ) Una sera siamo andati in un bar All’ingresso c’era un cartello: “vietato agli italiani” Siamo entrati lo stesso e abbiamo ordinato da bere( ) La serata è finita a botte in strada e siamo stati fermati dalla polizia. Io parlavo un po’ di tedesco e me la sono cavata; gli altri, invece, sono stati tutti rispediti in Italia

O R I E D I E M I G R A Z I O N E D A L 1 8 7 0 Per conoscere i dettagli ed il finale di questo racconto
*Apri il QRCODE Reader dello smartphone, inquadra il QRCODE e clicca su “apri nel Browser” https://daltrentinoalmondo.wordpress.com inquadra il QRcode qui affianco* oppure vai sul sito e cerca Agenzie interinali d'altri tempi

Che emozione leggere sul giornale una storia vissuta in prima persona

Ci sono tante emozioni racchiuse nelle storie di emigrazione del blog «Dal Trentino al mondo» (pubblicate anche sul periodico "Trentini nel mondo» sulla pagina intitolata «From home to home»). Raccontano di molte partenze, qualche ritorno, di successi dei tanti ostacoli e delle diffcicoltà affrontate da tante persone.

Romano Donati (nella foto) in una storia di questo blog semplicemente ci si è “ritrovato”. Emigrante in Australia negli anni 50, poi rientrato, Romano è socio della Trentini nel Mondo ed abbonato alla rivista. Nell'ultimo numero del 2022 del giornale, ha letto la storia «Nei primi tempi era sempre con il dizionario in mano» di Valerio Berlanda, arrivato in Australia nel 1952 e si è riconosciuto.

«Sbarcato a Melbourne, è stato subito portato nel campo di Bonegilla, dove è rimasto tre mesi. Insieme con lui c’erano parecchi altri trentini: ricorda Giacomoni di Povo, i fratelli Pedri di Cembra, Franco

Bond del Primiero, il padre di Paul Bassetti, l’attuale presidente del Circolo Trentino di Sydney, e altri ancora della Val di Non, della Val di Fiemme, di Lavis».

Quel lavisano incontrato da Valerio dall'altra parte del mondo era lui, ed ha voluto risponde-

re, sempre attraverso il blog raggiungibile all'indirizzo www.daltrentinoalmondo. wordpress.com. A scrivere in realtà è Daniele, figlio di Romano:

«Buonasera, mio papà, Donati Romano, ha letto l’articolo. Anche lui è emigrato in Australia nel anni 50 e si ricorda di Valerio. Il lavisano che Valerio ha incontrato nel campo di Bonegilla

era lui. Mio papà si stabili poi a Melbourne e rientrò in Italia alla fine degli anni 50. Mi ha pregato di lasciare questo commento per salutare tutti gli amici rimasti in Australia».

Il blog che racconta storie di emigrazione diventa così occasione di reincontro e nuovo contatto tra persone oggi distanti, ma che in passato hanno condiviso un pezzo difficile di strada assieme.

Un significativo episodio avvenuto durante il periodo di emigrazione in Australia di Romano Donati, è stato raccontato in un articolo apparso sul sito «Il Mulo - Cronahche da Königsberg», il progetto editoriale nato come attività di volontariato per iniziativa dell’Associazione Culturale Lavisana.

Il QR Code a sinistra porta alla pagina del blog dove è possibile leggere la storia completa di Valerio Berlanda Il QR Code a destra è un link alla home page del blog «Dal Trentino al mondo» con molte storie di emigrazione 25 1 - 2023 dal Trentino

Trento, città dipinta

La Cooperazione fra i tanti piccoli proprietari – 15.000 contadini sparsi per tutta la Valle da Pergine a Borgo – l'attenzione per le situazioni più indigenti, l'assunzione delle donne per lavorare il tabacco, le sovvenzioni ai piccoli bachicoltori per aiutarli: gesti straordinari di attenzione alle classi meno abbienti, simbolo di una società basata su valori di solidarietà che spesso oggi facciamo fatica a ritrovare. Gesti che diventano ancora più importanti in una realtà come quella levicense dell'epoca, in cui la vocazione verso il terziario e il turismo termale più elegante e raffinato del centro maggiore doveva convivere con la vocazione rurale delle frazioni.

Fu proprio questo lo spirito da cui prese spunto ad inizio Novecento Luigi Carbonari, sodale di Alcide Degasperi, futuro deputato, senatore e membro della Costituente, per fare della Lega Contadini di Levico l'esempio di tutte le leghe contadine trentine, nonché emblema dell'antifascismo. Una storia davvero affascinante che ha ispirato ampia bibliografia e che ha ancora un simbolo imponente: la Màsera di Levico che con 21.000 metri cubi, l'ampio lotto su cui sorge, la forma a T e ben quattro livelli, domina tutta la Valle.

Proprio nello spirito comunitario della Lega Contadini, un gruppo di professionisti della cultura, coordinati dall'Associazione Levico Creativa, si sta prodigando da qualche tempo per fare della Màsera un nuovo simbolo di appartenenza, non solo per chi

La «Màsera» di Levico, un

vive ancora in Trentino, ma anche per quanti hanno dovuto lasciare la propria terra in cerca di un avvenire migliore. E intende farlo attraverso un progetto che faccia dei valori fondanti della Lega, cioè l'attenzione al territorio e alla cooperazione, ma anche all'innovazione e alla divulgazione, il proprio fulcro.

Questo è lo spirito di LEAF (Lepidoptera, Eco-sustainability, Awareness, Family o, in Italiano, Levico, Ecosostenibilità, Ambiente, Farfalle), un percorso esperienziale di bio-inspiration sul rapporto uomo-natura, con annesso spazio di divulgazione sulle tematiche della sostenibilità ambientale e con quella che diventerebbe la più grande casa delle farfalle d'Italia e tra le più grandi d'Europa. Si tratta, insomma, di un progetto che, mettendo al centro la Farfalla sia come lepidottero sia come simbolo del Trentino, mostra da un lato il paradiso ideale della Casa delle Farfalle Trentina, e dell'altro il paradiso reale e concreto di Levico, con il lago e le terme; un

luogo talmente unico da essere una delle quattro località in cui si ritiene sia nato il turismo in Trentino, e che meriterebbe un Museo dedicato, con un'attenzione particolare alla storia della Lega Contadini e dell'emigrazione valsuganotta.

Tra il paradiso ideale rappresentato dalla forte carica emozionale della Casa delle Farfalle, e quello reale di Levico, ben simboleggiato da un esempio del suo ecosistema (ad esempio, una visione dall'interno della straordinaria fauna e flora del lago),

Creativa» è contraria all'ipotesi di abbattimento dell'edificio per ricavare un parcheggio Per recuperare la struttura è stato proposto un progetto di riqualificazione denominato «LEAF -Lepidoptera, Eco-sustainability, Awareness, Family», in italiano: Levico, Ecosostenibilità, Ambiente, Farfalle 26 1 - 2023 dal Trentino
L'Associazione «Levico

dipinta

Foto: Tamara Tempera

un simbolo per il futuro

bero mostrare il meglio delle loro proposte finalizzate a rendere il rapporto con l'ambiente il più idilliaco possibile: un mondo di innovazione che mostri il Trentino come un territorio capace di passare attraverso la natura e non sopra di essa, un esempio virtuoso per tutti, anche e soprattutto a livello internazionale. Senza naturalmente dimenticare attività per le famiglie e i giovani, per i quali si creerebbe l'unica proposta culturale e di visita al coperto della Valle, con un indotto potenziale di 100.000 presenze annue.

da Pergine a Borgo, passando per Caldonazzo, Calceranica e Tenna, così come presso il MUSE di Trento. Sogniamo che la bellezza del nostro territorio e delle sue tradizioni, e il nostro obbligo di tutelarlo per noi e per le generazioni future, siano il collante per ricreare uno spirito di appartenenza comune e che la Màsera ritorni ad essere la casa di tutti i valsuganotti, ovunque essi siano.

Purtroppo però, c'è il rischio molto concreto che questo resti un sogno: la Màsera, pur se perfettamente recuperabile e nonostante l'interesse ricevuto dal progetto di riqualificazione proposto, è destinata all'abbattimento per fare posto ad un parcheggio. Non è questa la sede per discussioni politiche; basterà dire che questioni levicensi mischiate ad altre provinciali hanno creato una matassa difficile da districare.

si colloca l'impegno per la tutela ambientale, affinché il nostro pianeta sia sempre di più un paradiso in cui vivere in armonia. Ecco quindi che troverebbero spazio anche le tematiche legate all'ecosostenibilità, dall'agro-alimentare a km 0 e il recupero degli

antichi cultivar, all'innovazione più spinta, passando ad esempio per la bio-edilizia e le nuove fonti energetiche. In questo grande spazio divulgativo sullo stato dell'arte dell'ecosostenibilità, le aziende trentine, simboleggiate appunto dalla farfalla, potreb-

In conclusione, il progetto LEAF persegue l'idea di una Fondazione a tutela della Màsera che, nello spirito della vecchia Lega Contadini, presenti le eccellenze trentine in tema di economia sostenibile e ambiente, e allo stesso tempo tuteli la memoria storica locale e la tradizione. Proprio questo spirito di collaborazione attorno alle tematiche proposte ha raccolto grande interesse, non solo presso l'Associazione Trentini nel Mondo, ma anche presso molte amministrazioni di Valle,

Il compito di Levico Creativa e dello scrivente è solo quello di sottolineare la necessità imprescindibile di fare comunità in nome della bellezza dell'ambiente in cui viviamo e della cultura di cui facciamo parte, di conservare la nostra memoria storica e rinvigorire quello spirito di unione della Valle ben incarnato dalla Lega Contadini. La tutela e l'amore per la natura, che porta ricchezza, sono la strada maestra per lo sviluppo del nostro territorio e il futuro del nostro pianeta: speriamo che chi ha il potere decisionale se ne renda conto.

Sono passati decenni da quando la Valsugana e il Trentino erano terra d'emigrazione e la Lega Contadini di Levico provava a contrastarla
«LEAF» è un percorso esperienziale di bio-inspiration sul rapporto uomo-natura, con annessa quella che diventerebbe la più grande casa delle farfalle d'Italia e tra le più grandi d'Europa
27 1 - 2023 dal Trentino

Inaugurata in Largo Porta Nuova a Trento una targa dedicata al «Trento Film Festival»

Il 2022 è stato un anno speciale per il Trento Film Festival, contraddistinto da moltissime iniziative che hanno ricordato i settant’anni dalla fondazione: è infatti dal 1952 che il Festival intreccia la sua attività con la città di Trento, contribuendo alle dinamiche culturali, sociali ed economiche di una città che ha nella montagna uno dei suoi principali elementi identitari.

Ha quindi un forte valore non solo simbolico la posa della targa dedicata al Trento Film Festival, inaugurata il 29 dicembre in Largo Porta Nuova dall’Assessora alla Cultura del Comune di Trento, Elisabetta Bozzarelli, insieme al Presidente del Trento Film Festival, Mauro Leveghi.

«Lo ho scritto a inizio 2022 e non posso che ribadirlo ora: il Trento Film Festival non è solo

un “grande evento”, ma un patrimonio della città e del Trentino: una componente fonda-

mentale di un’identità in continua e necessaria evoluzione e uno strumento chiave per immaginare nuovi sentieri per il futuro della montagna» ha detto il Presidente Leveghi.

«Il Comune di Trento da settant’anni è parte integrante del Trento Film Festival, riconoscendolo come uno degli elementi fondamentali della vita culturale della città. Se Trento è diventata una città alpina che guarda al mondo, è anche grazie al suo Festival, che dal 1952 ha aperto una finestra sulle montagne di tutto il Pianeta, sulle loro culture e i protagonisti grandi e piccoli delle loro storie» ha ribadito l’Assessora Bozzarelli.

La targa in corten è stata collocata nel centro della rotatoria davanti alla fontana realizzata da Eraldo Fozzer.

A Rovereto ha riaperto le porte Palazzo Rosmini «al Frassem»

Inizio anno con doppio vernissage a Rovereto. Il primo appartiene alla riapertura di Palazzo Rosmini “al Frassem” di proprietà della Cassa Rurale Alto Garda - Rovereto. «È stato riconsegnato alla cittadinanza, ai nostri soci e ai nostri clienti, un palazzo che rappresenta un vero e proprio gioiello per la bellezza e per la storia che esso esprime – ha osservato Enzo Zampiccoli, presidente dell’istituto di credito cooperativo – Aver condotto in porto questo progetto, durato dodici anni con una considerevole accelerazione nell’ultimo periodo, è un risultato che dimostra quanto bene faccia lavorare insieme per la soddisfazione delle nostre comunità»

Il secondo vernissage è stato dedicato alla mostra «Le vie dell’arte. Confluenze, destini, bellezza». «Un evento culturale di prima grandezza – ha aggiunto il presidente Zampiccoli – ambientato in dodici sale del Palazzo

che ospitano l’esposizione di una selezione delle opere più belle di trentatré pittori e scultori, quasi tutti trentini, scelti nell’ambito del territorio di operatività della Cassa Rurale Alto Garda Rovereto per aver saputo tracciare vie artistiche e di vita che si snodano oltre i confini nazionali». La mo-

stra, curata da Roberta Bonazza, sarà aperta al pubblico (ingresso libero) fino al 30 giugno 2023.

Due altri interventi hanno caratterizzato il doppio vernissage del 2 gennaio. Giulia Robol, vicesindaca della città di Rovereto, ha sottolineato l’importanza di un evento che la città aspetta-

va da tempo. Il presidente della Federazione Trentina della Cooperazione, Roberto Simoni, ha evidenziato come questo progetto confermi «la vitalità e la vivacità del credito cooperativo trentino».

Ufficio Stampa Federazione Trentina della Cooperazione

28 1 - 2023 dal Trentino

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• Avendo preso visione dello Statuto che regola l’Associazione (*)

• Condividendo la democraticità della struttura, l’elettività e la gratuità delle cariche associative

• Essendo consapevole della gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti

• Essendo consapevole delle finalità di solidarietà sociale che l’Associazione promuove

• Avendo preso visione dell’informativa sui dati personali (*)

C H I E D E

al fine di poter ricevere la rivista Trentini nel Mondo e partecipare alla vita dell’Associazione, di essere iscritto/a all’associazione di volontariato ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS in qualità di aderente Socio.

Distinti saluti.

FIRMA

(*) Disponibili sul sito www.trentininelmondo.it

Suggestivo scorcio invernale del Lago di Molveno, al centro della foto scattata durante la salita al «Piz Galin».
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