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UNIFORMI DELLA FANTERIA DI ORDINANZA

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di fornitura venne fissata a dieci anni, il che portò alla pubblicazione di capitolati sempre più dettagliati nei quali, oltre alla quantità delle stoffe e dei bottoni da impiegare, venivano determinate anche le caratteristiche dell’uniforme di ciascun reparto, che non si limitavano più, come in passato, alla descrizione dei colori distintivi, ma riguardavano ora anche il numero e la posizione dei bottoni e delle tasche sul giustacorpo, secondo la moda allora in voga nell’Esercito francese, che costituiva sempre un punto di riferimento per quello sabaudo.

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Vennero inoltre fissate per la prima volta in assoluto tre “taglie” in base alle quali avrebbero dovuto essere allestite le uniformi, definite come “la grande, la mezzana e la mediocre taglia”; fu durante questo periodo, inoltre, che il taglio del giustacorpo assunse l’aspetto definitivo che conserverà, con poche significative modifiche, fino alla fine del regno di Carlo Emanuele III.

Reggimento Savoia. Reggimento provinciale di Vercelli.

Alla fine del 1713, l’Esercito assunse l’appellativo di “reale” ma ciò non modificò che in minima parte la foggia ed i colori delle uniformi della fanteria d’ordinanza. Queste mantennero una sostanziale continuità rispetto a quelle del periodo precedente, con l’eccezione del reggimento delle Guardie, che in quell’anno, come d’altronde tutti gli altri reparti addetti alla persona del Re e della famiglia reale, sostituì ai bottoni di stagno ed alle gallonature in argento i bottoni d’ottone e le gallonature d’oro, e del nuovo reggimento della Marina che adottò un giustacorpo di colore rosso – colore utilizzato abitualmente nell’area del Mediterraneo per distinguere la fanteria da imbarco addetta alle galere – con fodera, paramani e calzoni verdi e bottoni di ottone.

Verso la metà degli anni ’30, la durata media dei contratti

Il colore di fondo dei giustacorpi citato nei documenti continuò ad essere definito “grigio–bianco” almeno fino al 1741 quando, con la pubblicazione del regolamento del 17 settembre di quell’anno, venne ufficialmente definito come “bianco”, mentre i reggimenti delle Guardie e della Marina conservarono i loro caratteristici giustacorpi di colore turchino e rosso.

Il contratto stipulato il 15 novembre del 1736 costituì, insieme al già citato documento del 17 settembre 1741, un vero e proprio regolamento sul vestiario dell’esercito, il che permette ora una descrizione dettagliata del corredo del fante dell’epoca, i cui effetti, riuniti nella categoria “vestiario ed equipaggio”, erano un giustacorpo, una veste, un paio di calzoni, un paio di calzetti, un cappello di feltro, due camicie, due cravatte ed un paio di scarpe.

Il giustacorpo assunse in questo periodo un taglio più moderno, caratterizzato da una serie di bottoni cuciti su entrambi i lati dal girocollo sino all’altezza delle tasche, da una maggior aderenza al torace, da una maggior ampiezza delle falde raccolte in pieghe che partivano da un del nuovo reggimento della Marina che adottò un giustacorpo di colore rosso – colore utilizzato abitualmente nell’area del Mediterraneo per distinguere la fanteria da imbarco addetta alle galere–con fodera, paramani e calzoni verdi e bottoni di ottone.

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