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2000 ANNI DALLA NASCITA DI PLINIO Lo studio sulle reliquie
I Il gioornno e il meesse precisi non sono n nooti, m ma a duemmila anni fa, nel 23 d C C., naacque a Como Plinio il Veccoomannddannte millitare e governatore p prroovvinnciaalle rommano Le probabilitàstri unna a sua a straordinaria reliquia o ossseaa, peraltrro, l’unica esistente di un graandde pe perrsonaggio dell’antica R Roomaa, s sono altlte. Q Qu u es t to o re p er r t to è c us to di to att ua lm me e nt t e in u na a s al a de l Mu se o St ori c co d el l l’ l Ar te e S an it ar ia d i Ro ma e d è st a t at o ri r va lu ta a to t p er la p r ima volta i in n t em pi r ec e en n t ti g ra z i e a un vo l ume e ed it o o, , n el e 2 0 01 1 4, dal lo S ta to Ma gg gi or e de d ll a D Di f e sa : “ 79 d. C rotta s su P om m pe i L a pr i m a op eraz i on e d di p ro o t te zi on e ci vi le ”, o p e ra d ell’inge g gn e er F la a v vi i o R u ss o, a rc h e o l og o sp s er im m en ta l le e L L’innteere r ssammeento della Difesa a una quesstitione arrccheologica è stata giue esserre stato o l’ammiraglio comandanla prrimma vera operazione di protezione ciivvile deelllla storia, ambito rispetto al quuale, coomme tutti sanno, le Forze Ar A m maate non sono certo estranee Primma a alcuni i cenni su questo importaant n is i simo peersonaggio: Gaio Plinio Seecocondo naaccque da una famiglia di raannggo equuestre. Ricevette la sua educcaz a ione e a Roma, dove intraprese la caarrriera m miilitare; sotto l’imperato-
G Germmaania, m mentre ai tempi di Vespasiian a o, di cuui fu f amico, ricoprì il ruolo di prooccuratoore r imperiale in varie prov viinc n e. Tra a le s sue tante opere storiche, l’’un u ica s superrstite a noi pervenuta è la “NNat a urallis i Hisstoria”, in 37 libri, che si o occccuppa di tuuttti gli aspetti del mondo n naatuturallee, frra l’altro, vera miniera di i infoorrmmaazionni sulla vita e le opere deg gli arrti t sti antich c i. Nel 79 d.C , quando l’essplossionne e del Vesuvio seppellì di c cenneri Pommpei ed Ercolano, coman- a M Miseno o G Grannde d meennte incuriosito dall’eruzione, Plinniio stava per compiere una riicognniizzio i ne n salendo su un’agile lib buurna, , quaand n o una disperata richiet sta d di i aiuto t gli giunse da Rectina, unna m maatr t onna romana, con la quale se semb m ra chhe e lui avesse un certo le- game. L’ammiraglio, allora, cogliendo i rischi per la popolazione, mo- su una di esse per comandare le operazioni e soccorrere le migliaia di cittadini che, fuggendo, si erano raccolti sulla spiaggia.
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L’evacuazione fu effettuata con le lance che trasbordavano le persone il suo amico senatore Pomponiano Mentre aspettavano la liburna sulla spiaggia, con ogni probabilità, una folata di gas velenoso raggiunse i fuggiaschi soffocando sul colpo tutti coloro che vi erano rimasti in attesa del loro turno d’imbarco. Fra questi vi era anche Plinio e il suo corpo rimase lì, abbandonato insieme agli altri. Conosciamo la gran parte di queste informazioni dalle lettere del nipote Plinio il Giovane



E ad es so f ac ci am o un s al to a 1 82 0 anni dopo, quando l’ingegnere n ap oletano Gennaro Matrone, ai pri - n i alla f oce del S arno, nei pressi de ll ’a nt ic a St ab ia Em er se ro d al le ceneri 7 3 scheletri , i resti di alcuni p ompe i an i c h e non erano r i usc i t i ad e ss er e ev ac ua ti Tra gli scheletri, ve n’era uno isolato dagli altri, che indossava preziosissimi gioielli d’oro: bracciali a forma di serpente, armille, una collana composta da ben 75 maglie, anelli, tra cui uno con due teste di leone affrontate e un gladio dall’elsa d’avorio decorata con conchiglie d’oro. L’ing. Matrone, comprese immediatamente che potessero essere i resti di Plinio, ma, secondo un principio di delegittimazione aprioristica non raro – nemmeno oggi – fra gli esperti di antichità, venne deriso. L’archeologo Giuseppe Cosenza, pensare che un ammiraglio romano potesse addobbarsi come “una ballerina da avanspettacolo” e tutto venne presto dimenticato. Leggi di tutela dei beni artistici erano ancora di là da venire, così i gioielli furono venduti forse ai Rotschild, o ad altri collezionisti stranieri, ma l’ingegnequello scheletro illustre. Il reperto giunse, poi, per vie traverse, al Museo dell’Arte Sanitaria di Roma. Recentemente, gli studi archeologici hanno individuato in quel tipo di gioielli, e soprattutto nel suo prezioso gradi militari – in special modo mari- gustea. L’anello con le teste di leone era, peraltro, una sorta di “chevalier” tipico della classe equestre, il ceto dal quale proveniva, appunto, Plinio. Secondo l’ing. Russo, appare del tutto plausibile che Plinio, durante le operazioni di soccorso, avesse indossato tutte le brillanti insegne della nei cittadini e farsi meglio riconoscere dai suoi uomini, nella cinerea oscurità causata dall’eruzione Insomma: se il teschio non appartenesse a Plinio, chi poteva essere questo altissimo ammiraglio romano, cavaliere di nascita, che morì proprio sulla spiaggia di Stabia nei giorni dell’eruzione durante le operazioni di soccorso alla popolazione civile, il cui corpo fu abbandonato



Pur senza poter avere una certezza al 100%, si comprende, già a livello intuitivo, come le probabilità matematiche siano altissime. Inoltre, la tecnologia offre, oggi, la possibilità di esami molto avanzati in ambito di anatomopatologia forense, soprattutto relativi alla dentatura e alle suture craniche (le ossee della testa)
Sulla base di queste considerazioni e degli studi dell’ing. Russo, chi scrive, già allora collaboratore di Rivista
Riserva Selezionata dell’Esercito, pubblicando un articolo sul quotidiano “La Stampa”, nel 2017 promosse una raccolta fondi per far eseguire un esame isotopico sui denti. Infatti, considerando che, durante l’infanzia, gli isotopi radioattivi contenuti nell’acqua da bere si depositano nei denti, è oggi possibile stabilire, con una certa approssimazione, in quali zone un soggetto abbia vissuto durante i primi 6-7 anni di età. Dato che Plinio era nato a Como, sareb- isotopi potessero essere compatibili con quelli delle acque della zona prealpina. Un altro metodo di ricerca importante riguarda l’esame delle tecnica elaborata dal Prof. Roberto Cameriere, è possibile risalire all’età di morte di un soggetto con un margine di errore di circa tre anni La notizia dell’esistenza del “cranio di Plinio dimenticato” fece il giro del mondo e alcuni sponsor risposero all’appello. L’Accademia di Arte Sanitaria istituì la onlus «Theriaca» per drano e Ivan Pavlov, oltre che delle aziende di Alessandro Francoli e Giorgio Nicastro.

L’anno dopo viene così messo insieme un pool di il primo esame da compiersi è quello isotopico sui denti inferiori della mandibola (il cranio è privo di mascella superiore) condotto dal dott. Mauro Brilli, geochimico dello Igag-CNR. I risultati sono entusiasmanti: il soggetto, all’età di sei-sette anni, avrebbe potuto trovarsi (almeno in Italia) in un’area tra Appennino centrale e Pianura Padana comprendente anche Como, città natale di Plinio. Pre- fredda: l’esame dell’età di morte del soggetto, condotta sugli stessi denti dal prof. Roberto Cameriere, docente di Medicina legale a Macerata, riporta un risultato impie- morto a 56.
Il pool di ricercatori vive un momento di sconforto, quando, a sorpresa, arriva il colpo di scena: lo scrivente
Fattore, il quale, dopo un esame della mandibola, intuisce che potrebbe appartenere a un altro soggetto. Così, il prof. David Caramelli, direttore del dipartimento di Biologia all’Università di Firenze, insieme con la dott.ssa Alessandra Modi, esegue l’esame del Dna antico e conferma: sono due uomini diversi. La calotta dell’ammiraglio era priva del massiccio facciale e Matrone aveva ricomposto il teschio prendendo “in prestito” un’altra mandibola, quella di un 37enne, appunto. re – al quale era stato taciuto ogni dettaglio sull’origine del cranio – ne esamina le suture ossee: l’età alla morte stimata per la volta è di circa 45,2 anni, ai 57,8) mentre per il sistema latero-anteriore è di circa 56,2, ± 8,5 anni. In questo caso, il valore centrale corrisponde curiosamente all’età di morte di Plinio: proprio 56 anni.
L’aplogruppo genetico viene poi studiato da Teresa Rinaldi, biologa della Sapienza: la calotta è compatibile con un cittadino romano-italico.
Il prossimo passo sarà quello di realizzare un calcolo delle probabilità per fornire dei dati di valutazione agli altri importantissimi ammiragli romani, italici, di rango equestre, all’età di circa 56 anni, avessero potuto avere la possibilità di morire sulla spiaggia di Stabia durante l’eruzione del 79 d C. e di rimanere lì abbandonati.

The Hague 2020
In tutte le competizioni sportive a qualsiasi livello si impone come pridell’affermazione personale attraverso la prevalenza sull’avversario. Ciò vale anche, o forse maggiormente, nel complesso universo sportivo pa- vittoria e successo sono sinonimi di
E tuttavia, l’esperienza olandese degli Invictus Games svoltasi nell’aprile s del 2022, si è rivelata una straordinaria ed emozionante eccezione alla regola, come fosse la più moderna declinazione del principio attribuito a de Coubertin sull’importanza del “par- cile individuare altre manifestazioni sportive internazionali in cui anche le famiglie hanno un ruolo attivo e partecipativo e gli atleti stessi diventano una grande “famiglia sportiva”
L’idea di creare un evento sportivo paralimpico internazionale, rivolto a membri delle Forze Armate che ab- permanenti durante o per causa di servizio, è del Principe Harry, Duca di Sussex, che nel 2013 assiste in prima persona ai Warrior Games per veterani statunitensi e propone di organizzare un evento simile coinvolgendo diverse Nazioni
La manifestazione, giunta alla quinta edizione dopo il forzato rinvio dovuto all’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19, evidenzia l’importanza della pratica sportiva e sociale del personale militare che abbia contratto malattie, subìto muti-zio prestato per il proprio Paese. Lo sport e la sana competizione diventano quindi strumenti indispensabili a supporto della riabilitazione e generano sentimenti di maggiore comprensione e rispetto verso i servitori in armi dello Stato.
Ai giochi sono invitate a partecipare tutte le Nazioni che aderiscono alle linee guida dettate dalla Invictus Games Foundation (IGF) e tra esse, sin dalla prima edizione, l’Italia, la cui delegazione è costituita dal personale del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa. Il GSPD, polisportiva costituita nel 2014 per iniziativa dello
Stato Maggiore della Difesa, riunisce atleti interforze di varie discipline e, in sintonia con lo spirito Invictus, nasce con lo scopo di promuovere la pratica sportiva del personale disabile della Difesa, favorendone il processo di recupero terapeutico, riabilitativo e di integrazione sociale. Lo spirito dei Giochi è quello di daredipendentemente dalle effettive ca- determinazione e dimostrare che con coraggio e forza d’animo, riscoprendo il proprio potenziale, si può riadattare la propria esistenza in funzione dei cambiamenti, per quanto traumatici possano essere. Reduci e veterani rappresentano quindi un esempio e un motivo di ispirazione per tutti coloro che vedono nella pro- stralia, Canada, Nuova Zelanda e degli immancabili Stati Uniti, ma anche quelle di Afghanistan, Giordania, Iraq e Corea del Sud. Degna di particolare nota è stata la partecipazione della delegazione ucraina, nonostanla Russia, a causa del quale hanno perso la vita anche alcuni atleti che avrebbero dovuto gareggiare in per prima alla cerimonia di apertura, accolta dalle altre Nazioni con un applauso commosso. - zione fa sì che atleti che presentinoferenti possano essere accorpati in gara allo scopo di garantire comun-
L’edizione The Hague 2020 ha visto la partecipazione di circa 500 competitor provenienti da 20 Paesi, che - compagnati da un migliaio di familiari e amici (Family & Friends). Ai Paesi Bassi, organizzatori dell’evento, e alle molte delegazioni europee, si sono unite le rappresentanze di Au- prescindendo dalla rigida omogenei-gli sport paralimpici Ma ancora, gli Invictus sono soprat stutto un tributo ai Family & Friends del veterano, i quali quotidianamentetano moralmente, psicologicamente - le, e non solo sportiva, del militare. È per questo, e non solo per la mera assistenza, che durante l’evento ogni re accompagnato da due familiari o amici, a cui la IGF garantissce vittto, alloggio e ingresso alle e competizioni per l’intera durata deell l a manifestazione. In questo mooddo, viene a creaarsi un clima di festa, condivisione e confronto: storie e vissuti diversi che portano a un desiderio comune di rinnovamento e di riscatto per continuare a lottare e competere non più contro altri, ma con gli altri contro un nemi-

Anche per questo, oltre ai campi di gara, all’interno dello Zuiderpark era kno allestite numerose aree dedicate zazione e difffus u ione di unna coscienza inclusiva. Se g gli spalti e le tribune off frivano l’eemozioona n nte spettta t colo delle competiziioni spoort r ive, la Nation Home di socializzzazione tra atleti e fa f miliaari


Al terminne dalla man a ifestazionee, i nostri millitari sono rieentrati in Italia con un nutrito bottino o di medaglie: sette ori, tre argenti e otto bronzi Ma ciò che li ha arricchhit i i maggiormente è s stata l’esperienza a umana e l’atmosferra surreale che si re r spira in vasca, sui campi da gioco e nei palazzetti che ospitano le competizioni Acca c nto al lato puramente competitivo e agoonistico, si afferma infatti un inconsueto o aspetto di condivisione e ta momento di scontro, ma anche e soprattutto di incontro. La costante condivisione del tempo e degli spazi per atleti e familiari di tutte le delegazioni favorisce emozionanti occasiocondivisi, abbattendo le supposte divisioni. Militari che in passato si sono potuti trovare l’uno contro l’altro, in questo scenario si rivedono uniti per sfaccettature soggettive, sono comuniatutti.Moltidilorohannocontratto ni a tutti Molti di loro hanno contraattor ri Area, epppure gareggiare accannto agli stesssi avvers r arri in Teatro Opperativo sor o tisce l’effettto terapeeutico e liberatoorrio di risanare qualsiassi ferita S i s on n o vissuti co s sì inn um m erevotra i com p etitor Un n o di q ue e sti, t ra a i pi i ù emozionanti, h a coin v vo lto la a sq q ua d ra di r ug by i n carrozz i n na d e lla a nostra d e l e ga g z i o on e. D ur r ante il ma tch contro l ’A A us tr alia , domi na a to dai gialloverdi, u n possesso p alla degli azzur ri i h a de terminat o la realizzazione di una meta inas p e ttata: g li avversar i , pos i z i onan d os i al le e s p a ll e d e ll’i ta li an o in p os se s sso dell ’o ’ vale, si s o on o tr as form at t i p er un a tt t imo in c o m pagn i di squ ad d ra e, a nc c orando ne e l a carr ozzi na, lo o

- h a nn n o trasc i nato o l tre l a li nea d i f fo ndo tra gli applausi commoss i d ello stadio.

Anch c e suulle piste di atletica e nelle piscciine i cori più fragorosi si sono elevvati a s sostegno degli ultimi, come del risultaato, ciò che e conta veramente è la determinazione a non abbattersi, a non lascciarsi andare, a non cedere e alla depreessione. Il messaggio emozionale foorte è l’assunzione dell’impegno peersonale v verso se sttessi e i propri faamiliari di non arrendersi e vita, anchhe quelle più impietose, con animmo positivo.

Dalle paroole di uno dei pr p otaggonisti, il Colonnello Como, si comprende il valore più nobile e intrinseco della pratica sportiva: “attraverso lo sport si può recuperare tanto della propria vita, tanta autostima. È questo il messaggio forte che noi vogliamo lanciare. Noi dobbiamo essere un esempio per tutte le persone a casa che non riescono a ritrovare la propria condizione” quindi la percezione forte del senso del dovere di questi uomini e don- stessi, ma che anccor o a hanno molto da dare alla propria P t atri r a a. Emergono esempi evidenti di personale si afffeermano ancche e il riconoscimmen- to, il rispetto, la st s raordinaria e non scontata attenzione delle Issti t t tuzioni nazionali e della Invictus Games Foundation stessa verso donne e uomini in armi ammalatisi e divenuti inabili a causa del servizio prestato per il proprio Paese



Genitori con le Stellette
di Alice Sciucchino
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“In una scuola, durante Capiva che la maggior parte dei genitori della comunità erano lavoratori, ma chiedeva loro di passare il maggior tempo Tuttavia, la direttrice rimase sorpresa quando un padre si alzò e spiegò, in maniera umile, che lui non aveva il tempo dei migliori alunni della scuola” •



Forti e resistenti
*Raoul Gariano **Alessio Martelloni