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I GRANATIERI UNIFORMI

Già agli inizi del 1670 nel reggimento di Guardia era stato creato l’incarico di “capitano dei granatieri” il cui compito era quello di addestrare un certo numero di soldati allo speciale servizio, già molto curato nell’Esercito francese; nel 1681 i granatieri vennero ufficialmente istituiti in tutte le compagnie dello stesso reggimento, in ragione di 20 uomini nella compagnia Colonnella e di otto in ciascuna delle altre compagnie. Nella primavera del 1685 in ogni reggimento d’ordinanza, compreso quello della Marina, riunendo tutti quelli presenti nelle varie compagnie fu istituita la “Compagnia di Granatieri”, per la quale il 28 maggio di quell’anno venne anche pubblicato l’apposito regolamento di esercizio; a questa regola fece eccezione il reggimento di Guardia nel quale i granatieri rimasero in forza alla propria compagnia riunendosi, ma solo sul campo, in una compagnia di formazione. I granatieri non portavano il cappello – che sarebbe stato d’ostacolo durante il lancio delle granate a mano – ma una berretta o “bonnetto” secondo il lessico militare piemontese, di maglia di lana con la punta ricadente all’indietro, simile a quella indossata all’epoca dai granatieri dell’esercito francese. Verso la metà degli anni ’80 i colonnelli dei vari reggimenti si diedero da fare per abbellire questo copricapo che così com’era aveva un aspetto dimesso e ben poco “militare”. In due dipinti opera del fiammingo Pietro Maurizio Bolckman (1) risalenti al 1684-85 ed entrambi ambientati a Torino, il primo dei quali raffigurava l’ostensione della Sacra Sindone e l’altro la “Piazza di Castello”, appare evidente l’evoluzione nella forma di questo particolare copricapo. Nel primo dipinto, tra i reparti che assistevano alla cerimonia, appare infatti un intero reggimento di fanteria vestito di grigio con mostre rosse, i cui granatieri indossano un berretto di panno rosso con la punta arrotondata e ripiegata all’indietro, la cui base appare interamente circondata da un’orlatura di pelliccia di colore bruno chiaro.
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Nel secondo dipinto (a destra), che ritraeva aspetti di vita quotidiana nella piazza, appariva in un angolo un gruppo di cinque soldati, tre dei quali giocavano a carte osservati dagli altri due. Di questi cinque soggetti uno, vestito di rosso, era sviz- zero ed indossava il classico cappello di feltro mentre gli altri quattro erano dei granatieri che indossavano tutti il loro particolare copricapo raffigurato tuttavia in due versioni completamente diverse tra loro. Per due di costoro, uno dei quali appartenente al reggimento di Guardia e l’altro, stando alle mostre turchine dell’abito, al reggimento di Savoia o a quello di Monferrato, il berretto era in panno del colore distintivo con la base ornata di pelliccia di colore bruno chiaro mentre per gli altri due, entrambi appartenenti ad un reggimento di fanteria grigia con mostre rosse, il copricapo era di forma completamente diversa, costituito da una piastra di ottone sagomata sulla quale spiccavano chiaramente delle insegne araldiche – si trattava probabilmente o delle armi Ducali oppure di quelle del colonnello, secondo l’uso del tempo – e da una lunga coda di panno rosso con l’estremità ricurva e terminante a punta, che però non pendeva libera come negli altri due berretti ma era irrigidita da un’imbottitura probabilmente di stoppa.
Riguardo ai tamburini della compagnia granatieri il pri- mo dipinto del Bolckman ci riserva un’ulteriore sorpresa poiché questi indossano un berretto in panno rosso con bordo di pelliccia simile a quello dei propri commilitoni, ma con la coda, che pendeva fino a toccare la schiena, ornata da una serie di galloni di colore bianco tagliati a “V” rovesciata.
Appare quindi chiara la convivenza in questo periodo di due diversi modelli di berretto da granatiere, uno molto semplice e l’altro più elaborato che sembrava costituirne l’evoluzione e che anticipava quella che sarà negli anni a venire la rapida trasformazione di questo particolare copricapo, il quale assumerà il suo aspetto definitivo solamente verso i primi anni del nuovo secolo.
Note
(1) Pieter Borgomans o Bolckman (Gorinchem, Utrecht 1640 - Torino 1710) pittore di origine fiamminga che soggiornò prima a Roma e poi in Piemonte nel 1679.
