4 minute read

RM277: LA MASSIMA EVOLUZIONE DEL BULLPUP

Next Article
MODELLISMO

MODELLISMO

Uno degli effetti secondari delle grandi competizioni organizzate dalle Forze Armate per il rinnovamento dei loro sistemi d’arma è lo sviluppo di prodotti che, pur non risultati vincenti, contribuiscono a elevare il livello tecnologico generale con soluzioni innovative e spesso inaspettate. È questo il caso del fucile RM277 e della sua munizione con bossolo polimerico, elaborati da un consorzio di aziende capeggiato dalla texana Lone Star Future Weapons, con la partecipazione, per lo sviluppo, il testing e la produzione di componenti essenziali, della Beretta USA.

IL CONCORSO NEXT GENERATION SQUAD WEAPON DELL’ESERCITO DEGLI STATI UNITI

Advertisement

Nell’ambito di uno sforzo complessivo per dotare le proprie Forze destinate alle operazioni a contatto di armi e strumenti atti a garantire una superiorità tattica (combat overmatch) nei possibili conflitti futuri, l’Esercito degli Stati Uniti ha avviato, nel 2017, un programma denominato Next Generation Squad Weapon (NGSW), per la sostituzione della carabina M4 e della mitragliatrice leggera M249 Squad Automatic Weapon (SAW), nonché di alcuni strumenti di puntamento e designazione del bersaglio. Come sarà sicuramente noto ai lettori di “Rivista Militare”, la gara è stata aggiudicata, nell’aprile 2022, alla ditta Sig Sauer, che fornirà il fucile e la mitragliatrice leggera al momento denominati XM5 e XM250, entrambi camerati per una munizione cal. 6,8x51 con bossolo bimetallico brevettata dalla stessa azienda. Fino all’ultimo, tuttavia, la competizione tra i due finalisti, ovvero la citata Sig Sauer e il consorzio partecipato da Beretta USA, è risultata serrata ed entrambe le offerte hanno dimostrato di superare i requisiti richiesti, pur adottando approcci decisamente differenti. In particolare, l’offerta classificatasi al secondo posto, che indicheremo con il nome dell’arma, RM277, ha evidenziato un contenuto di innovazione decisamente più elevato della concorrente, sia nella struttura della munizione sia in quella dell’arma vera e propria.

La Munizione Con Il Bossolo In Plastica

Brevettata dalla ditta True Velocity, la munizione per l’arma RM277 ha il bossolo in polimero plastico (Fig. 1), una soluzione che ha dimostrato nel tempo la propria maturità tecnologica e la possibilità di adattarsi a una molteplicità di calibri, per applicazioni civili e militari.

I vantaggi evidenziati dal produttore risiedono nella possibilità di ottimizzare la volumetria del polimero, rispetto alle tecniche tradizionali di fabbricazione dei bossoli in ottone, per massimizzare la resa del propellente e la costanza della sua combustione, e nell’isolamento termico garantito dal materiale impiegato, con abbattimento del trasferimento di calore all’arma e al bossolo stesso. Altri vantaggi riscontrati riguardano il risparmio ponderale, stimato nel 30% del peso di un’analoga munizione tradizionale, nel minor costo delle materie prime e nella facilità di produzione dei bossoli plastici, anche in impianti shelterizzati dislocabili a ridosso delle zone di operazione.

Si è evidenziata, inoltre, la possibilità di convertire alcune armi già in servizio nella nuova munizione, con la sostituzione della canna ma senza altri interventi di messa a punto. Un dato tecnico importante, che ha connotato l’impianto generale del sistema RM277, è il contenimento della pressione in camera di cartuccia, limitata ai canonici 65.000 psi, limite normalmente accettato per le munizioni per arma lunga: l’efficienza della balistica interna della nuova munizione ha consentito di ottenere la velocità alla bocca richiesta dai requisiti dell’US Army, ma non ha potuto prescindere dalla necessità di utilizzare una canna relativamente lunga e questo ha suggerito l’uso dell’architettura bullpup sull’arma offerta.

Un Bullpup Innovativo

I fucili bullpup, in servizio in molti eserciti, sono caratterizzati dall’avere il caricatore situato posteriormente alla leva di sparo: la culatta dell’arma si colloca così nella zona normalmente riservata al calcio, consentendo, a parità di lunghezza complessiva, di utilizzare una canna più lunga rispetto ai fucili tradizionali. esplica anche una funzione di freno di bocca ed è pensato per essere montato permanentemente sul fucile; dalle informazioni acquisite, la sua vita tecnica eccederebbe quella della canna, dunque senza aggravi logistici legati al suo impiego.

Un dato caratterizzante del programma NGSW è l’elevata energia alla bocca richiesta, che colloca l’arma tra i battle rifle piuttosto che tra gli assault rifle. Un elemento sicuramente limitante dei battle rifle tradizionali (M14, FN FAL, HK G3) è l’ingombro, essendo essi dotati di canne lunghe, secondo una struttura non più compatibile con gli standard di mobilità attualmente richiesti.

Mentre la soluzione di Sig Sauer si è incentrata sulla munizione, elaborando un bossolo bimetallico in grado di operare a 85.000 psi e oltre, l’offerta RM277 ha preferito impiegare una munizione a pressione ordinaria, per quanto a elevato rendimento, e un’arma a canna lunga ma dall’ingombro contenuto in ragione dell’architettura bullpup impiegata. A fronte, quindi, di una canna di ben 19 pollici (48 cm), la lunghezza complessiva del fucile è di soli 29 pollici circa (74 cm) (Fig. 2).

Massima Mobilit

Come già detto in precedenza, il programma NGSW prevedeva anche l’approvvigionamento di un’arma di supporto, declinata dalla Sig Sauer sotto forma di mitragliatrice a nastro e dall’offerta RM277 nelle vesti di “fucile mitragliatore”, ovvero di un’arma sostanzialmente analoga alla versione rifle, ma dotata di bipiede e di canna più lunga (Fig. 4). Questa soluzione ricorda la scelta effettuata dal

Un elemento inedito e innovativo in un’arma militare di questa categoria è lo sforzo messo in atto dai progettisti per la gestione del rinculo: l’elevata energia sviluppata dalla munizione (stimabile in circa 400 kgm) rischia infatti di essere stressante e difficilmente gestibile dal tiratore con un fucile dal peso limitato.

RM277 impiega dunque dei sistemi brevettati per distribuire l’impulso della forza di rinculo su un tempo tale da facilitare il controllo dell’arma, tra i quali un sistema di funzionamento a corto rinculo di canna e recupero di gas, con un pistone dotato di corsa relativamente lunga, che ricorda, almeno a prima vista, quello del noto ARX160.

L’arma prevede, inoltre, un moderatore di suono (Fig. 3) che

Corpo dei Marine di abbandonare la mitragliatrice M249 SAW per il fucile automatico M27, privilegiando la mobilità e la precisione dell’ingaggio al fire power Comunque, RM277, sia nella versione fucile sia in quella fucile mitragliatore, opera secondo due distinte modalità di funzionamento, ovvero a otturatore chiuso nel tiro semiautomatico, per una migliore precisione, e a otturatore aperto in quello automatico, per agevolare il raffreddamento della canna e diminuire la probabilità di autoaccensione delle cartucce, una soluzione che può ricordare il Fallschirmjägergewehr 42, sviluppato dalla Rheinmetall negli anni ‘40 e annoverato tra i capolavori della progettazione armiera.

Conclusioni

Come osservato da alcuni commentatori, le ragioni della vittoria dell’offerta Sig Sauer su quella RM277 possono anche essere ricondotte alla volontà del committente di diminuire i rischi connessi all’adozione di un sistema d’arma radicalmente nuovo, sia sotto l’aspetto industriale e tecnologico, sia sotto quello operativo.

Ciò non toglie che, per quanto è dato sapere, la soluzione presentata da Lone Star-True Velocity-Beretta USA abbia aspetti di grandissimo interesse, coniugando una precisa cognizione dell’impiego tattico delle armi e dell’importanza strategica di avere munizioni economiche, sicure e di facile produzione, con soluzioni tecniche e progettuali all’avanguardia.

This article is from: