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ATLETI MILITARI

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MODELLISMO

MODELLISMO

Orgoglio dell’Esercito dell’Esercito di Alessio Cao di Alessio

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Centro Sportivo Olimpico Esercito

Grado: Graduato

Nome Mattia

Cognome: Busato

Età: 29

Specialità: Karate – Kata (individuale, squadra)

Palmarès: che gli offre la possibilità di raccogliere 4 titoli italiani e due medaglie di bronzo mondiali in competizioni universitarie. Nel 2018 si laurea in scienze infermieristiche. ticipata tramite ranking. Purtroppo alle Olimpiadi non riuscirà a raggiungere la medaglia.

Mattia Busato ha conquistato in carriera 6 bronzi mondiali di cui due individuali, due a squadre e due universitari.

Dal 2014 è sempre andato a medaglia ai Campionati Europei, con 10 medaglie totali tra individuale e squadre.

Un argento e un bronzo ai Giochi Europei a cui ha partecipato, in Azerbaigian e in Bielorussia.

Dal 2006 non è mai sceso dal podio italiano con 28 medaglie tra cui 4 ai campionati italiani universitari.

Mattia si avvicina a questa arte marziale da piccolo. A circa nove anni inizia a muovere i primi passi sul tatami e a tirare calci e pugni in allenamento. Fin dalle prime gare regionali e nazionali si distingue in entrambe le specialità del karate (kata e kumite).

Dopo aver conseguito alcune vittorie in entrambe, decide di specializzarsi nell’esecuzione dei kata.

Nel 2012, da atleta più piccolo della categoria, riesce a vincere il Campionato Italiano Seniores, ma la consacrazione tra i grandi la raggiunge nel 2014 quando con la nazionale italiana compete a livello continentale a Tampere, Mattia si laurea il più giovane campione d’Europa seniores di sempre.

Dal 2016 entra a fare parte del Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito, facendo della propria passione il suo lavoro.

Le due medaglie di bronzo consecutive ai campionati del mondo (2018-2021) lo confermano però ai vertici mondiali.

“Questa arte marziale mi ha dato veramente tanto e giorno dopo giorno sto cercando di costruire qualcosa che mi faccia arrivare ancora più in alto”

Mattia vive a Castelfranco Veneto, è un amante della natura, le sue mete preferite per escursioni e relax.

“Immerso nella natura sento un’energia unica: impari a gestire situazioni imprevedibili e ti insegna a vivere in equilibrio con quello che ti succede intorno”.

Centro Sportivo Olimpico Esercito

Grado: Caporale

Nome: Carola

Cognome: Casale

Età: 23

Specialità: Karate (Kata)

Palmarès:

Vice campionessa europea u21 (2018), Vice campionessa del mondo u21 (2019), Campionessa d’Europa u21 (2019), Bronzo italiani assoluti 2019, Bronzo italiani assoluti 2021, Vice campionessa europea a squadre senior 2019, Campionessa europea a squadre senior 2021, Bronzo mondiale a squadre senior 2022, Campionessa europea a squadre senior 2022.

Carola Casale pratica sport sin da giovanissima.

“Ho iniziato a 5 anni a fare danza classica e mi sono avvicinata al mondo del Karate a 7 anni per merito di mia mamma, anche se io non volevo praticarlo.

Per due anni ho fatto sia danza classica che Karate poi, appena ho iniziato a fare le gare, ho smesso la danza. Nel 2013 sono entrata nella Nazionale giovanile, da lì è iniziato un percorso che mi ha portato a gareggiare a livello internazionale e non mi sono più fermata.

Nella Nazionale giovanile ho gareggiato solo con la squadra, dall’under 21 ho iniziato invece a partecipare anche individualmente e ho preso parte al mio primo Mondiale under 21 in Cile nel 2019, portando a casa un secondo posto.

L’8 giugno 2021 sono entrata a far parte del Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito e anche grazie al supporto che mi ha dato, a novembre del 2021, ho conquistato il bronzo Mondiale a squadre a Dubai.

Vivo a Verona da quando sono entrata a far parte dell’Esercito e mi alleno con un’altra ragazza, anche lei atleta militare, insieme alla mia maestra storica.”

Centro Sportivo Olimpico Esercito

Grado: Graduato

Nome: Angelo

Cognome: Crescenzo

Età: 28

Specialità: Karate - Kumite 60kg

Palmarès:

Campione del Mondo (2018), Gran Winner Premier League (2015 - 2021), Campione Italiano (2017 - 2018), Argento ai Campionati del Mondo (2021), Argento ai Campionati Europei (2018 - 2019 - 2022), Bronzo ai Campionato Europei (2017).

Angelo entra in palestra all’età di 5 anni seguendo il fratello Michele. Dopo qualche anno passato a praticare la Kick Boxing e un Campionato Italiano giovanile vinto, all’età di 10 anni decide di cambiare società sportiva e avvicinarsi al mondo del Karate. Anno dopo anno inizia a raggiungere traguardi di rilievo, vincendo competizioni Nazionali ed Internazionali, tanto che, nel gennaio 2009, all’età di 15 anni la Nazionale Italiana Fijlkam lo convoca per il suo primo Campionato Europeo dove conquista una medaglia d’argento. Da lì seguirà un secondo argento nel 2010 (Campionato Europeo Juniores a Izmir) e la medaglia d’oro nel 2011 (Campionato Europeo Juniores a Novi Sad). Compiuti 18 anni Angelo inizia da subito a gareggiare nel circuito Premier League ottenendo importanti piazzamenti. Nel 2015, grazie a 1 oro e 2 argenti, conquista il titolo di Gran Winner 2015, concludendo l’anno al primo posto nel ranking mondiale. Nel giugno 2017 entra a far parte del Gruppo Sportivo Esercito. Nel novembre 2018 a Madrid conquista il titolo di Campione del Mondo diventando il primo atleta italiano “iridato” nella categoria 60 kg. Allo stesso tempo, con l’ingresso del Karate alle Olimpiadi di Tokyo 2020, nel settembre 2018 inizia il percorso di al 2021 a causa della pandemia. Il Karate arriverà a Tokyo come sport addizionale, di conseguenza Angelo gareggerà nella categoria 66 kg. La parentesi Olimpica si interromperà al primo dei cinque incontri del girone, quando sarà fermato dai dottori a causa di un infortunio. A pochi mesi dalle Olimpiadi, riprende le competizioni e ritorna subito sul podio internazionale. Prima a Mosca nella Premier League dove conquista una medaglia di bronzo, e d’argento. Il 2022 inizia da subito con una medaglia d’argento della Premier League di Matosinhos, seguita da un’altra medaglia d’argento ai Campionati Europei Senior svolti a Gaziantep, in Turchia.

Gen.B. M.B.V.M. Ferdinando Salvati

Al Cap.f.(par.) spe RSU Ferdinando Salvati, nato il 12 marzo 1957 a Torino, con la motivazione:

“Ufficiale incursore paracadutista addetto alle informazioni militari presso il comando dell’operazione umanitaria ONU di “Peace Keeping” in Somalia, si offriva volontario per partecipare ad una pericolosa missione di ricognizione nella quale veniva coinvolto in un’imboscata condotta da miliziani somali. Benché più volte ferito svolgeva efficace azione di fuoco dimostrando freddezza e lucidità, consentendo ad altri elementi del nucleo di raggiungere riparo. Incurante del fuoco avversario tentava, contemporaneamente, di stabilire un contatto radio per chiedere rinforzi ma, vistane l’impossibilità, riprendeva la sua azione di fuoco rimanendo ulteriormente ferito. Caduto prigioniero manteneva un comportamento esemplare, ignorando le sofferenze causategli dalle ferite riportate e sostenendo i militari che avevano condiviso la sua sorte. Chiaro esempio di alto senso del dovere, indomita determinazione ed elevate doti di ardimento”.

Mogadiscio, 18 luglio 1994.

Se dovessi trovare una parola permorire per un incidente, l’unico me-

In quel periodo la situazione era apparentemente tranquilla, io mi occupavo di intelligence, di raccolta di informazioni, i nostri rapporti dicevano che era tutto apparentemente - te) che trasportavano armi pesanti, avevano trovato un punto d’equilibrio, ma si stavano preparando per un’escalation successiva. Questo rapporto contrastava con la versione che avevano gli americani per cui il Comandante della missione, il Generale Abu Saman per far meglio comprendere la reale situazione, ritenne necessario avere degli scatti presenza di quelle tecniche. Voleva mandare un team di ranger malesi, io mi offrii volontario perché ritene- vo che essi non avessero la stessa conoscenza dell’area che avevamo noi che la frequentavamo tutti i giorni. Fu così che organizzammo la pattuglia di ricognizione e mentre stavamo per rientrare trovammo una zona che costringeva un rallentamento perché la strada aveva una grossa pozzanghera che l’allagava. In quell’attraversamento era stata predisposta un’imboscata con una disposizione a “L” ed appena abbiamo rallentato ci hanno subito colpiti, uccidendo lo staff Sergent Azman Mohd Tahir, poi feriti altri cui perse la vita il Caporale Ghani ak Binye. Io fui ferito quando scesi dalla macchina e poi per altre due volte. A quel punto un somalo ci venne incontro chiedendo di arrenderci. Fui fatto prigioniero e portato a casa di uno degli esponenti del partito di Aidid con tre malesi di cui due feriti e un neozelandése, anche - scussione tra chi voleva ucciderci, chi voleva rimandarci indietro gratuitamente, e chi, invece, voleva durata poco più di 12 ore.

Chi parla è il Gen.B. Ferdinando Salvati, Ufficiale del 9° reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” in congedo, ferito e fatto prigioniero durante un agguato il 18 luglio 1994 a Mogadiscio. Era un giovane Capitano, incursore paracadutista e partecipava all’operazione ONU di Peace keeping in Somalia.

Ha temuto il peggio?

- pre avuto ecco perché sostengo che - sere considerata come un ripiego. Ritornando a quel giorno e agli atti- mi di prigionia io avevo la sensazioavevo preoccupazione. cambiata la visione che ho del militare. Rifarei tutto e se potessi parlare ai ragazzi che intendono entrare nelle Forze Armate consiglierei di far parte ti cambia, forse quel nastrino serve più per chi lo vede e per il messaggio indiretto che trasmette. Quando ho ricevuto la Medaglia di Bronzo ricordo la bellissima cerimonia militare che fu organizzata al reparto, sensazioni molto belle anche se, ripeto, noi quel giorno dovevamo prendere informazioni e nell’adempiere ad un ordine rischi che possono esserci, ma certaatto bellico

La sua carriera militare da quel giorno è cambiata?

Come tutti i giorni il Graduato. Jessica Freddosi è al suo posto di lavoro, scrupolosa, pignola e attenta ma sempre sorridente. Ha conciliato la sua professione di militare con il ruolo di mamma, fornendo al reggimento il suo prezioso contributo e salvaguardando anche il suo ruolo di madre e moglie a casa. Ma c’è un aspetto che la rende “speciale”: oggi è all’8° mese della sua seconda gravidanza ed è ancora presente in servizio, indossando la tuta ginnica, seduta nella postazione a svolgere il suo lavoro quotidiano, senza mai lamentarsi, con serenità, equilibrio e passione. “Conciliare la nostra attività di servizio, il ruolo di mamma e portare avanti una gravidanza non è facile, ma con una corretta organizzazione familiare abbiamo raggiunto con mio marito il giusto equilibrio per non far sono una ‘super mamma’ come ogni tanto qualche collega simpaticamente mi chiama. Fortunatamente questa seconda gravidanza, seppur in un periodo segnato dall’emergenza Covid-19, sta proseguendo per

Graduato Jessica Freddosi

Nata a Palermo il 26 luglio 1990. Coniugata con il Graduato Aiutante Giovanni Italiano e già mamma di un bambino di 5 anni. Si arruola nel 2010 ed è assegnata al 4° reggimento Genio Guastatori di Palermo e successivamente, dopo due anni, trasferita presso il 24° reggimento Artiglieria Terrestre “Peloritani” di Messina dove è impiegata in più occasioni nell’operazione “Strade Sicure” nelle città di Palermo, Reggio Calabria e Vibo Valentia. Nel 2019 è trasferita al reggimento “Lancieri di Aosta” (6°) di Palermo e a dicembre 2020 diventa volontario in servizio permanente con l’incarico di operatore delle comunicazioni. Attualmente è impiegata quale addetta ai comandi presso e questo mi consente di poter rimanere in servizio e dare il mio contributo al Reparto. Tutto ciò mi rende orgogliosa, fornendomi una carica permettermi di affrontare con serequotidiana. Prestare servizio nell’Esercito è stata sempre la mia pas- da piccola e poterlo fare anche nel corso della mia seconda gravidanza è molto stimolante in un ambiente fortemente motivante e familiare come quello del mio reggimento”. La sua dedizione al servizio non è passata inosservata: “pur ritenendo di non aver fatto nulla di eccezionale ma solo il mio dovere, mi ha fatto molto piacere ricevere nei giorni scorsi la graditissima e inaspettata telefonata del Comandante delle Forze Operative Sud, Gen.C.A. Giuseppenicola Tota, che mi ha espresso i complimenti per il mio attaccamento al servizio”.

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