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SFIDA FOTOGRAFICA

Obiettivo
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Valorizzare il lavoro svolto dal personale dell’Esercito in Italia eda” è aperta a tutto il personale dell’Esercito, militare e civile. Le foto devono cogliere un dettaglio, un’emozione, mettere in evidenza le capacità militari professionali del personale di ogni Arma/ Corpo/Specialità dell’Esercito Italiano.
Utilizzo Delle Immagini
Le immagini, inedite, saranno utilizzate a corredo di articoli pubblicati su “Rivista Militare” e, principalmente, per selezionare la foto di copertina. Le immagini potranno essere scattate con fotocamere digitali, tablet, smartphone. I file dovranno essere in formato JPEG, con una di-mensione di almeno 5 MB e 300 dpi per file. Sono ammesse fotografie a colori e in bianco e nero “possibilmente” con inquadrature in formato verticale e, in seconda battuta, in orizzontale. Le pervenire al seguente indirizzo di posta elettronica rivistamilitare.ei@gmail.com corredate da una didascalia esplical’Ente il




Centro Pubblicistica dell’Esercito a riprodurre e utilizzare, a titolo gratuito e senza limiti di tempo, le immagini pervenute (sarà richiesta apposita liberatoria in caso di pubblicazione della/e foto). I diritti relativi alle opere presentate restano di proprietà dell’autore, mavistico, divulgativo, promozionale, didattico e culturale. Sarà in tal caso garantita la citazione dell’autore.
Premio
Gli autori delle foto pubblicate in una delle pagine di copertina riceveranno un abbonamento annuale in omaggio alla “Rivista Militare” ed un volume. Agli autori delle foto pubblicate all’interno del giornale sarà inviata una copia del numero.
NOTA:
Si rammenta il rispetto delle norme per la sicurezza delle informazioni nonché di quelle afferenti alla sicurezza sul lavoro.


FOTO D’AUTORE
Graduato Aiutante Marco Valentino Brigata “Pinerolo”
Esercitazione Salamandra 2022 - Persano

L’’ intervista del direttore
di Giuseppe Cacciaguerra
DIRIGERE UN GRANDE GIORNALE MANTENENDO L’OCCHIO DEL CRONISTA
Maurizio Molinari ci parla di giornalismo, tra fake news, pandemia, guerra e crisi internazionale
Maurizio Molinari, intervistato dal Colonnello Giuseppe Cacciaguerra, Direttore di “Rivista Militare”, racconta la strategia di comunicazione di un importante quotidiano e- vasione russa in Ucraina e le nuove trasformazioni ener- zio Molinari, specializzato in politiGerusalemme, prima di laurearsi--

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L’opinione pubblica spesso ritiene che la vera guerra non sia quella armata, ma quella imposta dal mainstream. Come riesce, il Direttore di una grande testata, a gestire il suo ruolo durante un -
Ognuno fa riferimento alla propria esperienza, io ho trascorso buona parte della mia carriera a coprire aree di pagamento, molto spesso (non sempre, purtroppo!) le no- giornalista sul terreno, soprattutto un giornalista che che ci spiegarono che, in realtà, era stato lanciato dai di forze della protesta, sensibili a tutte le istanze che drammaticamente-- count digitali di cui erano titolari attori russi e cinesi hanno diffuso dei mes--- un ottimista per natura, ritengo che la scelta giusta, il nostro Paese sarà e, mi consenta di dirlo solamente daio li ho conosciuti sul terreno, sono siamo tutti assolutamente in debito! nel macrosistema delle relazionirilegittimata la sua missione origisolo immaginare cosa sarebbe successo se la Polonia, la Repubblica - tà e di difesa delle libertà e dei dirittine profondamente neutrale, come opinione dicono che la maggioran-- occidentali sono gli unici che han-- da una parte, di emanciparci dalla dipendenza dei paesi a rischio e, della transizione ecologica e della “carbon neutrality”, che risponde,
La sua redazione giornalistica come gestisce e filtra le notizie durante una guerra? Le informazioni che ricevete, spesso, possono essere delle fake news oppure di difficile interpretazione, anche perché molte arrivano dai social network. Non c’è il rischio che la frenesia e la sovrapposizione dei contenuti possano provocare facili fraintendimenti?
Molinari Maurizio, giornalista e scrittore italiano (nato a Roma nel 1964). Dopo aver studiato all’Università Ebraica di Gerusalemme ed al Manchester College di Oxford, si è laureato in Scienze Politiche e in Storia all’Università “La Sapienza” di Roma. Giornalista professionista dal 1989 ha lavorato per “La Voce Repubblicana” prima di diventare corrispondente per “La Stampa” da Gerusalemme, Bruxelles ma soprattutto da New York. Specializzato in politica estera e questioni internazionali, dal 2016 al 2020 è stato direttore del quotidiano di Torino e dallo stesso anno dirige “la Repubblica”. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui: “Il paese di Obama” (2009, Vincitore del Premio Capalbio 2011), “Gli italiani di New York” (2011), “Governo Ombra” (2012), “L’Aquila e la farfalla” (2013), “Il califfato del terrore” (2015), “Jihad. Guerra all’Occidente” (2015), “Duello nel ghetto” (2017), “Il ritorno delle tribù” (2017), “Perché è successo qui. Viaggio all’origine del populismo italiano che scuote l’Europa” (2018), “Assedio all’Occidente. Leader, strategie e pericoli della seconda guerra fredda” (2019), “Atlante del mondo che cambia” (2020) e “Il campo di battaglia. Perché il Grande Gioco passa per l’Italia” (2021).



L’invasione dell’Ucraina da parte degli interrogativi. Quali saranno i costi umani ed economici che il termine per i paesi direttamente coinvolti, ma anche per l’Europa e per il resto del mondo? La crisi potente nelle mani del Cremlino?
