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MONDI DIVERSI, ESPERIENZE SIMILI

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MODELLISMO

MODELLISMO

Storia di due fraintesi

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working class statunitense, cresciuto a Freehold, nello Stato del New Jersey, in una famiglia di origini modeste. Le sue canzoni parlano di e delle contraddizioni sociali, degli sfortunati. Quando cominciò la guerra nel Vietnam, poco più che adolescente, suonava nei “Castiles”. Nel 1967 il batterista Bart Haynes venne arruolato e dall’estremo oriente non tornò mai più. L’anno dopo anche il “Boss” ricevette la “cartolina” ma lui in Vietnam non ci andò mai a causa di un trauma che aveva riportato in un incidente l’anno precedente. La storia del suo amico e collega Haynes e l’in-

Kovic (autore di “Nato il 4 luglio”) e Bobby Muller (uno dei fondatori del Vietnam Veterans of America) coinvolsero molto il cantautore nella questione Vietnam ispirando diverse canzoni che poi costituiranno l’album “Nebraska” e un pezzo dal titolo, appunto, “Vietnam”, la storia di un reduce di umili origini di ritor- respinge. Nel 1981 Springsteen fu contattato dal regista Paul Schrader che gli inviò la sceneggiatura

Quanto è importante essere compresi? E per un artista, è ancora più importante? Forse non tutti sanno che il “Boss”, Bruce Springsteen, e Vladimir Vysockij, celeberrimo cantautore moscovita dell’epoca sovietica, hanno una storia comune di incomprensione o meglio di fraintendimento. per il quale gli propose di scrivere una canzone; era la storia di due fratelli che suonano in una band e madre estremamente religiosa: il pronte, tra cui “Vietnam”, ma visto -

Nel gennaio del 1982 Springsteen è a Colts Neck, nella sua casa in New Jersey, intento alle registrazioni di “Nebraska” e lì incise la prima - talmente acustica, chitarra e voce. John Landau, il produttore, non era d’accordo però nell’inserire il brano in “Nebraska”, troppo diversone riposto in un cassetto. Qualche mese più tardi Springsteen decise di rivitalizzare il pezzo e, grazie ai suoi musicisti della “E Street band”, in sole due sessioni arrangiò e re- conosciamo adesso. Nel 1984 uscì il disco omonimo che consacrò de-

18 milioni di copie (impensabile anche ora nell’era digitale) e scalando regista Paul Schrader era pronto in the ” ormai troppo famosa il “Boss” si fece perdonare scrivendone un’altra”, “Light of day - le sale). Ma nonostante la canzone denunci in maniera ironica e amara le contraddizioni del sogno americano che dimentica chi ha servito il proprio paese in guerra mettendo- diventò, al contrario, il simbolo del patriottismo statunitense tanto che quale inno per la campagna elettorale delle presidenziali del 1984. - in considerazione, solo dal titolo. Quello che intendeva denunciare, in un solo colpo, era stato manipolato e travisato facendolo addirittura diventare un’icona della retorica di quegli anni, quella narrazione dell’“American dream ” che lui contestava profondamente. Dall’altra parte della Cortina di Ferro, qualche anno prima, a Mosca, viworking class un po’ diversa, quella originario di Kiev, la madre un’interprete di tedesco. I genitori tentaingegneria, ma Vladimir lasciò quasi subito per dedicarsi al teatro e alla musica. L’incontro con il cantautore - nante per l’inizio della sua carriera musicale. Nei primi anni Sessanta fu assunto al teatro Taganka di Mosca, un posto con un grande fermento artistico e intellettuale, non tanto per le sue doti di recitazione ma quanto - tore. In breve tempo divenne un attore famoso, anche nel mondo del cinema. Ma quello che veramente fece breccia nel cuore dei suoi concittadini furono le sue canzoni. Ne scrisse centinaia che interpretavapagnandosi con la chitarra, canzoni che parlavano degli ultimi, dei derelitti, dei più sfortunati, dei soldati al - traddizioni del mondo in cui viveva, con piccoli gesti di ribellione, quasi innati e impercettibili che, però, parevano così stridenti con il confor- mismo e la retorica della canzone sovietica dell’epoca. Le sue esibizioni, ignorate dalle luci del mainstream frequentatissime e il suo pubblico in costante ascesa, anche nelle comuFrancia e Germania, dove si esibì diverse volte. Chiunque andasse ai suoi concerti aveva con se un registratore portatile e le cassette venivano copiate a migliaia e distribuite ovunque, di mano in mano. Sebbene Vysockij non fosse un “oppositore” egli fu sempre inviso al Ministero della Cultura sovietico per via dei temi delle sue canzoni che non rispecchiavano la narrazione retorica e sferzante da alcolista e fumatore, del suo modo di esibirsi, sempre un po’ sopra le righe, che rendeva i suoi concerti delle esperienze uniche alle quali il pubblico assisteva in religioso silenzio. Sin dall’inizio della sua carriera fu oggetto di violente campagne sulla stampa perché ritenuto un pericoloso esempio per le nuove generazioni. Ma, molto probabilmente, non c’era un russo che non avesse una sua cassetta, che non ascoltasse le sue canzoni, anche in segreto, anche gli stessi agenti del KGB che lo tenevano d’occhio costantemente. E questo Vysockij lo sapeva e ne soffriva; non era un oppositore e non si considerava tale, era un artista che amava profonda- fatto che il suo Paese lo vessasse e lo denigrasse impedendogli anche, di fatto, di esibirsi a livelli maggiori (nonostante la sua enorme noto- nostante le centinaia di migliaia di bootleg amatoriali in circolazione) lo costrinse progressivamente a un’enorme frustrazione che sfociò nell’alcolismo e nell’abuso di droghe. Vladimir nel 1969 sposò Marina Vlady, un’attrice francese di origine russa conosciuta due anni prima nio avrebbe potuto dargli l’occasione per emigrare, magari in Francia, franto da questa situazione, scrisse una lettera direttamente al Comitato - lamentava la persecuzione nei suoi confronti chiedendo sinceramente ti, nei dormitori degli studenti, negli auditorium accademici e in qualsi-

Sovietica, le mie canzoni vengono cantate. Voglio mettere il mio talen- servizio della promozione delle idee io sia l’unico a cui importi. Non è un problema semplice, ma è giusto affrontarlo cercando di zittirmi o pro-

La lettera non ebbe alcuna risposta e, qualche anno più tardi, la notte frasca resa surreale per via delle Olimpiadi, Vladimir Vysockij fu trovato morto nel suo appartamento, a soli 42 anni, ucciso probabilmente dalle conseguenze dell’alcolismo e degli abusi di droga.

Moskva”, i media non ne diedero notizia per non turbare il trionfale clima olimpico, ma per il suo funerale si - te, vennero a rendere omaggio; fu la più grande manifestazione spon- delle case di Mosca e in moltissimi altri luoghi del Paese si potevano ascoltare, con un volume appena percettibile, le sue canzoni. Con lara di Vysockij fu rivalutata e portata alla giusta considerazione, anche internazionale con riconoscimenti e monumenti che lo ritraggono, in patria e nel mondo. Bruce Springsteen, invece, continua tutt’oggi ad essere uno degli artisti più importanti del pianeta. Ma essere incompresi working class di quei tempi, anche se in maniera diversa, anche se ai lati opposti della Cortina di Ferro.

Sitografia

https://www.matrioska.info/uncategorized/lettera-di-vladimir-visockij-al-comi- https://www.ilfoglio.it/artico- sockij-poeta-e-attore-cantautore-e-ubriacone-71792/ https://www.storiedicanzoni. in-the-u-s-a/ born-in-the-u-s-a-di-bruce-springsteene-ancora-attuale/ born-in-the-u-s-a-storia-della-copertinadellalbum-piu-frainteso-di-springsteen/.

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