
26 minute read
IL PRESIDE NTE DELLA DELE GAZIONE ECON OMICA ITALIANA
Sig n or Presidente,
Ho l'onore di comunicarVi che, avendo preso conoscenza delle intese intervenu te a Roma nel gennai o u.s., circa un a collaborazion e cinematografica italo- francese, d i cui accludo il testo in allegato, il Governo italiano è dis posto a consentire che le intese stesse abbiano corso alle segue nt i condizioni:
Advertisement
1) - La Società Anonima italo-francese, di cui è cenno al paragrafo 1) d ell'allegato, avrà un capi tale di 5 m il ioni di franchi. Essa però potrà esercita re gli studi "Nica ea" e "Vic torin e" per un quadriennio, se nza acquistarn e . la proprietà.
2) - Le Società previste ai paragrafi 2) e 3) dell'allegato non potranno avere un ca pi tal e superiore a d un milione di franchi.
3) -I franchi necessari per la costituzione d i det t a Società saranno prelevati sulle somme messe a dis posizione del Governo italiano a sensi d ell'art. 3 le t t. B) de l Protocollo del 22 novembre 1941, relativo all 'art. 10 (acqu is to di partecipazioni in a ffari francesi).
4) - Accordi interverranno tra l'Office des Changes e l'Istituto
Nazionale per i Cambi con l'Estero per fissare le modalità pratiche di applica zione dell'alinea c) del paragrafo 4 . d e ll 'all egato; Vogliat e gradire, Signor Presidente, gli atti d ella mia alta considerazione.
Processo Verbale
relativo alle disposizioni da prendere in merito alle aziende francesi in Italia, poste in liquidazione.
Per quanto concerne le aziende francesi in Italia le quali, alla data di applicazione del Protocollo del 22 novembre 1941 già erano state poste in liquidazione, o erano in corso di liquidazione, la Delega zione economica italiana e la Delegazione economica francese si sono trovate d'accordo in merito alle seguenti disposi zioni:
1) - La Delegazione economica italiana farà pervenire alla Delegazione economica francese, al più presto possibile , delle indicazioni sulla data della messa in liquidazione di ognuna delle aziende francesi in oggetto, sul motivo della m essa in liquidazione, indicando il nome e l'indirizzo del liquidatore , oltre l'attuale stato della procedura , e, eventualmente, ogni altra succinta info rmazione che concerne la situa zione delle aziende stesse;
2) - In base a ll e indica zioni suddette, la Delegazion e eco nomi ca francese raccoglierà i pareri dei vari interessati in Francia ed informerà la Delegazione eco nomica italiana circa la loro posizione su ciascuno dei casi particolari in oggetto; relativo alle disposizioni da prendersi per la sost i tuzione del regime del sequestro con quello del "sindacato" per quanto concerne le aziende francesi in Italfa.
3) - La Delegazione economica italiana cercherà di ottenere la sospensione delle misure di liquida zione in corso in ogni caso in cui tale sospensione pare possibile: il ritardo che ne risulta dovrà permettere agli interessati francesi di esa minare la situazione dell 'a ffare, ove occorra recandosi in Italia e di fa re conoscere se essi ritengono possibile adottare delle disposizionj atte a rendere inutile la liquidazione.
Fatto a Roma, in duplic e esemplare, in lingua italiana e francese il 6 marzo 1942/XX.
Le due Delegazioni hanno preso in esame la procedura pratica da seguirsi per la revoca del sequestro su lle aziende francesi in Italia al fine di sottoporle al regime del "sindacato" conformemente alle disposizionj del P rotoco llo del 22 novembre 1941.
La Delegazione economica italiana ha fatto conoscere di essere disposta a far emanare i decreti per la revoca dei sequestri ma che era consigliabile, per evi t are una inten-uzione nella amministrazione delle aziende o l'inizio del nuovo reg i me in condizioni anormali, a non emanare tali decreti, e soprattu tto a non renderli effettivamente applicab ili , c h e allorquando gli interessati fossero in grado di esaminare le disposizioni pratiche da adottarsi. Nell'attesa i sequestratari rimarranno provvisori amente in carica .
Le due D elegazioni sono d'accordo affinché gli interessati francesi vengano a u torizzati a recarsi in Italia nel più breve possibile limite d i tempo. Se alcuno di essi fosse impedito ad effett u are il viaggio farà conoscere le proprie intenzion i alla Delegazione economica francese la quale l e comuni c h erà a ll a Delegazione economica ital iana affinché ogni utiJe misura possa venire adottata.
Fatto a R oma, in duplice esemplare, in lingua italiana e francese il 6 marzo 1942/XX.
IL PRES IDENTE D E LLA DELEGAZIONE ECONOMICA ITALIANA
Signor Presidente, Con riferimento all'art. 3 del P rotocollo del 22 novembre 1941 concernente le aziende francesi in I talia, ho l'onore di parteciparVi :
J ) - che le due Delegazioni sono d'accordo che, o l tre quelle indicate nel Pro tocollo, resteranno sotto sequestro le seguen ti aziende, perché la loro attività interessa l e esigenze attuali dell'Italia:
- S.A. I taliana Industria Gomma -Milano
- Amministrazione Fari delle Isole Italiane dell'Egeo
- S .A. Carburatori Zeni th - Torino
- S.A. Carburatori Solex - Torino
- S.A. La Castanea - Genova
- S.A. Generale delle Acque per l'Estero - Venezia
- S.A. Fabbrica di Munizioni Léon Beaux - Milano
- S.A. Esplosivo Cheddite - Torino
- S.A. Saldature Elettriche e Immobiliare Fusarc - Milano
- S.A Forni Stein - Genova.
2) - che resta sotto sequestro l'azienda Co ty, messa a suo tempo sotto sequestro come azienda francese, essendo sorto il dubbio da parte italiana, e in ragion e d ella dichiarazion e fatta dall'istesso int eressato, che l'aziend a non sia francese .
Vogliate gradire, Signor Presi dente, gli atti della mia alta considerazione.
DO CUMENTO N. 47
PROCESSO VERBALE DEL COLLOQUIO DEL DUCE CON IL GEN. VACCA MAGGIOLINI
31 marzo 1942
Le crescenti difficoltà ad avviare con le autorità francesi di Vichy un colloquio politico soddi sfacente per Roma furono al centro del colloquio che il Du ce concesse il 31 marzo 1942 a Palazzo Venezia alla presen za del capo di S.M. gen . U. Cavallero, al presidente della CIAF, gen. A. Vacca Maggiolini. Il processo verbale redatto da quest'ultimo sul colloquio è il seguente.
FONTE: USSME - CIAF, Racc. 50, fase. 1 L.
COLLOQUIO COL DUCE ALLA PRESENZA DELL' ECC. CAVALLERO (Palazzo Venezia - 31 - 3 - 1942 XX; 20,45 - 21,05).
Su invito del Du ce, gli espongo quanto l'Amm. Duplat mi ha incaricato, a nome delJ'Amm. Darlan , d i rife1ire al Governo italiano.
Il Duce, durante la mia es p osizione, mi interrompe più volte, sia per esprimere il suo sdegno per quanto si va facendo a Ri om (con particolare riguardo alle deposizioni di taluni generali circa le operazioni sulle Alpi occidentali), sia per dichiarare di non credere affatto che la Germania approvi la remissività francese verso gli S.U.A. - Essendosi accennato a l riaffacciars i di Laval sulla scena politica, il Duce dice di cred erlo un uomo senza seguito; il suo viaggio in Germania tende a trasformare una parte dei prigionieri in lavorato1i agricoli e industriali concessi alla Francia; a s postare la linea di demarca zione come premessa al trasporto della Capitale a Parigi; a ridurre le indennità. Sarà però b en difficile che Laval possa riuscire .
Finita la mia esposizione, il Duce esprim e il suo giudizio sulla s ituazione in Francia, giudi z io che coincide esattamente colle più recenti lett ere della C.I.A.F. in argomento: pericolosi progressi del comunismo in combutta col nazionalismo e col degollismo (tutti alimentati dall'oro anglo-sassone); nessuna energia volitiva; incomprensione della propria situazione in Europa; persistenza della vecch ia albagia e della fiducia nel materialismo (potenza industriale e finanziaria degli S. U .A.); governo debole e di scarso prestigio.
Dichiara poi che noi ci terremo sempre in grado di fronteggiare la situazione . Anche la Germania, che evidentemente condivide i giudizi italiani sulla situazione in Francia, ha vo lut o assicurar:si che l'invio di nostre truppe in Russia non ci avrebbe troppo indebolito sulle Alpi . Glielo abbiamo garantito.
Interviene l'Ecc. Cavall ero avvertendo che, all'occorrenza, potremo contare anche su 8 divisioni, tra cui una (Legnano) già fin d'ora in perfetta efficienza, una (Piave) motorizzata, una (Centauro) corazzata, mentre le altre sono in via di addestramento e di completamento.
Il Duce conclude ord in andomi di persistere nella via finora seguita
Se la Francia vuole collaborare con noi, si decida a fare all'Italia p roposte concrete, che tengano conto realistico della si tua zion e.
Il Duce è persuaso che se noi ci accordassimo direttamente colla Francia per le nostre rivendicazioni, la Gem1ania non vi si opporrebbe; ne sarebbe, anzi lieta, vedendosi così sollevata dall'azione, sempre ingrata, di mediatrice
D 'altra parte la Francia dovrebbe persuade rsi che le nostre richieste sono modeste: del territo1io metropolitano vero e proprio non chiediamo che 1.000 Kmq. circa; della Corsica è inutile discutere, perché non c'è trattato di geografia che non ne riconosca l'italianità.
Quanto alle colonie sarà facile intendersi quando, al tavolo della pace, si tratterà di ripart ire la ric ca eredità inglese.
RAPPORTO DEL GEN. VACCA MAGGIOLINI AL COMANDO SUPREMO
11 Aprile 1942
Dopo gli incontri del Segretario generale della CIAF a Parigi dei 30 e 31 marzo e del 1° aprile con molte autorità della CTA a proposito della politica da seguire in comune nei confronti della Francia, il presidente della CIAF trasmise al Comando Supremo il seguente rapporto circa le conversazioni avute dal gen. Gelich.
FONTE: USSME - CIAF, Racc. 4, fase. 1.
AL COMANDO S UPREMO
- Reparto Operazioni -
Duran te gli ultimi giorni d el mese scorso ed i primi di questo il S egretario Generale della C.I.A.F., Generale Gelich, ha visitato in Parigi l'Eccellenza l'Ambasciatore Buti, e si è incon trato con il Colonnello Bohme, Capo di S M. d ella C.T.A., e con varie altre personalità tedesche. Oggetto dei colloqui con l'Ambasciatore Buti è stato quello di esaminare i vari problemi relativi al coIJegamento fra la C.I.A.F. e la R. Rappresentanza a Parigi; di quelli col Colonnello Bohme, di stabilire una delle periodiche prese di contatto colla p arte tedesca, allo scopo di esaminare le questioni in corso nel quadro armistiziale e di ribadire il perfetto coordinamento d 'azione delle due commissioni di armistizio.
Su tali colloqui ho avuto occasione di riferire all'Ecc. il Capo di S.M . Gen erale con mio foglio n. 34870 del 2 april e e personalmente durante la mia recente sosta a Roma. Faccio ora seguito a tali comunicazion i parziali con un quadro sintetico delle risultanze d ei colloqui stessi.
1. QUESTIONI GENERALI
Nei colloqui con le citate personalità tedesc he è stata esaminata la situazione gene ral e della F rancia con speciale riferimento all'atteggiamento dell e due commissioni d 'armistizio . In particolare:
- Colloqui con il Colonnello Bohme
Nei ripetuti colloq ui col colonnello Bohme è stato fatto un com - pleto esame della situazione della Francia quale si e venuta manifestando dopo la rottura delle trattative a tre di Wie s baden (21 dic embre 1941) e dopo il fallimento degli accordi stipulati tra Italia e Francia col protocollo del 3 febbraio per i rifornimenti a ll a Libia via Marsiglia- Tuni s i (trasporti ''gamma" e "delta"). a) Situazione interna d e ll a Francia. b) Situazione internazionale.
Sono stati esamina ti successivamente la situazione interna, la situazione internazionale e la situazione militare, e conseguentemente l'atteggiamento da tenere nei riguardi della Francia.
La C .T.A. è d'accordo sull'apprezzamento fatto dalla C.I.A.F. e ripetutamente segnala to a codesto Comando Supremo, circa l'aggravamento d e !Ja situazione interna della Francia.
Per quanto non sembrino, aJ momento, da temere pericoli imm ed iati di sommovimenti, la situazione deve essere vigilata attentamente in modo da poter far fronte a qual sia si even tualità. Tuttavia da parte tedesca si opina che, se la situazione alimentare non si aggraverà, la situazione possa , colla buona stagione, migliorare, mentre da parte italiana si pensa che nella buona stagione deprecabili, anche solo parziali, avvenimenti militari meno propizi all'Asse potrebbero far precipitare le cose.
D ell'eventuale ritorno di Lavai nel Go verno di Vichy è stato parlato nell'incontro che il Generale Gelich ha avuto con il Ministro Schleier (v. infra).
È dominata dalla contrastante influenza detla pressione americana e di qu ella deJJ'Asse.
La pressione americana si è manifestata con intensità crescente da due mesi a questa parte, e sulla s ua influenza ho avuto occasione di informare rip etutamente codesto Comando Supremo (vedasi, da ultimo , il mio fogUo n ° 35244 dell'l 1 corrente).
Dalle dichiarazioni del Colonnello B ohme è apparso che la situazione è seguita attentamente dall'O K.W. e dal Governo del R eich, in vista di un eventuale intervento, analogo a quelJo da me prospettato col mio foglio n. 33634 d e l 12 marzo; ma noo è risultato che la parte tedesca fosse a conoscenza di dati più precisi di quelli già a no stra conoscenza circa le trattative e le intese in corso fra il Governo di Vichy e quello di Washington.
In merito alla decisione francese - l a sola che abbia fatto oggetto di comunicazione ufficiale di Vichy - di vietare l'accesso alle navi da g u erra ed agli aeroplani militari degli Stati betligeranti nei p ossedimen ti americani della Francia (Martinica, Guadalupa) e n e lle rispettive acque territoriali, il Colonnello Bohme , pur dichiarando di no n conoscere es attam e nte il pun t o d i vista del Governo del R eich, ha espresso il parere che le potenze dell'Asse non abbiamo motivo di do lersene, sia per l' interesse secondario che tali territo ri presentano rispetto a lle nostre operazioni bellic he, s ia per la garanzia che ne risulta dell'intatta sovranità francese sui territori stessi e s ull e ricchezze (tra c u i il deposito di oro a Fort-de-France) che vi si trovano.
Per qu anto si attiene, p er contro, all'imp egno che la Francia avr ebb e preso di cessare i rifornimenti dell'Afri ca del Nord a lle potenze delJ' Asse, nulla s i conosce di preciso aJ riguardo.
Solo il comportamento france se in questi prossimi giorni permetterà di misurare l'entità d egli imp egni presi da Vichy e sino a che punto essi costit uiscano un a violazione deg li obblighi assunti dalla Francia n el quadro armistiziale (protocollo fra nco- ted esco di Pari gi del ma ggio 1941; protocollo italo-francese del 3 febbraio u s. ) c) Si t uaz ione militare.
Dalle espression i del colonnello Bohm e è peraltro risultato c hiaram en te che tutto un lavorio diplomatico è in corso nella Cancelle ri a del Reich sui rapporti politici franco-tedeschi; lavorio al quale non sono stati certo estranei gli incontri Laval - Pétain del 27 marzo - 2 aprile, che hanno d estato no tevo le s ensazione, ma di cui si ignora a tut t'oggi l'esatta portata (v.i nfra ).
È stata esam in ata nei suoi elemen ti obbiettivi, e con particolare riguardo alla s i tu a zio ne armistiziale.
P er quan to ri guarda il fronte libico, si è di co mun e accordo riconosciuto che, nel caso di ripresa di trattative con la Francia, s i debba ri goro s amente evitare che i fra ncesi possano credere che i trasport i attraverso la Tunisia siano indispensabili per l'Asse. Del resto, già a ssicu rat e , mediante le azioni a e ree e na va li c he si s tanno svolgendo , le rotte dei nostri piroscafi pe r la Libi a, la questione d elle basi tunisine non presenterebbe più una particolare a t tu a li t à
Circa le opera zio ni in Ru ssia il colonnello Bohme ha espresso la soddisfaz ion e tedesca per il fallim ento d ell 'offensiva invernale sovietica, e al fiducia circa l'es it o della p ross ima offensiva tedesca che, coll'o bbiettivo immedia to di raggiungere la lin ea del Volga e di preclude re a i russi la possi b ilità di rifornimenti dalla vi a de l Golfo P ersico e dal porto di Arcangelo, a vrà en orm e in fluenza sull'andam e nto generale della guerra, e s ulla stessa politica de lla Francia .
Circa la poss ibili tà di operazioni anglo-amerkane intes e a costituire un seco ndo fronte in Eu ropa o in Nord Afri ca , esclusa per ora la possibilità di sbarchi in grande stile in Francia o sulla costa mediterranea del Nord Africa (Algeria - Tunisia) e rilevata al scarsa convenienza per la coalizione anglo-americana di un'azione in A.0. F., il colonnello Bohme ha esp resso il parere che l'ipotesi più plausibile possa essere quella di operazioni sulle coste atlantiche del Marocco; operazioni che potrebbero forse awantaggiarsi di una eventuale dissidenza, anche parziale, delle forze locali francesi. d) Atteggiamento da tenere verso la Francia.
Tuttavia il verificarsi di tale ipotesi non sarebbe da ritenersi prossima, sia per le difficoltà inerenti alle disponibilità di naviglio, sia per il noto intendimento del Governo di Washington di mantenere con la Francia quei rapporti che costituiscono uno degli ultimi ponti con l'Europa. Si tratta comunque di una eventualità che va ten uta presente per l'autunno o l'inverno prossimi spec ialmente se, in dannata ipotesi, l'esito della campagna di Russia non fosse quello che si attende.
Il Nord Africa è ad ogni modo la zona più sensibile del controllo armistiziale; s tudi sono in corso da parte de!Je due Commissioni per stabilire il reale potenzial e bellico, per es aminare poi - nel quadro della situazione generale - se convenga o meno di rafforzarlo .
Il Colonnello Bohme ha dichiarato che l'O.K.W. è in favore di un atteggiamento di attese, tale cioè da nulla concedere di sostanzia le alla Francia e da nulla richiederle nel campo di una collaborazione politico - militare. Sé infatti un atteggiamento troppo rigido e intransigente, oltre a richiedere mezzi per il momento indisponibili, potrebbe, facendo precipitare la situazione, favorire il gioco del nemico; d'altro canto, dopo il fallimento dei tentati vi di conciliazione, la Germania ed il suo Capo appaiono oggi del t utto alieni dal trattare sulla base di concessioni sino a quando la Francia, il suo Governo e la sua popolazione, non avranno dato sicura prova di buona volontà.
Integra deve pertanto restare l'applicazione dell'armistizio ed inalterato l'esercizio del controllo sulla base delle clausole delle due convenzion i, e secondo le norme esecutive in atto.
Tut tavia, poiché l'applicazione delle clausole am1istiziali è suscettibile di maggior o minor rigidezza, la C.T.A. ritiene che nel momento attuale l'atteggiamento delle due commissioni di armistizio de ve essere ispirato a criteri di fermezz a e di severità piuttosto che a quelli dell'indulgenza e delle concessioni.
Si dovrà soltanto esaminare se sia il caso di rafforzare le possibilità di di fesa d el Nord Africa dopo gli studi di dettaglio di cui si è parlato sopra e fermo il principio che la Francia deve provvedere con i suoi mezzi alla difesa del suo impero contro aggressioni anglo-americane.
- Colloquio col Ministro Hemmen
Il colloquio con il ministro H emmeo, Capo della Delegazione tedesca di armistizio per l'economia, con sede a Parigi, si è svolto particolarmente sugli argomenti di carattere economico che direttamen te interessano i rappo rti armistiziali tra la F r anci a e le potenze vincitrici.
Il Ministro H emmen ha confermato quanto già noto: che egli accentra la trattazione di tutte le questioni economiche e finanziare esistenti tra Ge rmania e Francia soprattutto con l'intento che la Francia metta a contributo del Reich tutte le sue possibilità, non soltan to quelle della zona occupata ma anche quelle della zona libera. Ha illustrato l'opera compiuta per ricostruire l'unità economia delle due zone, i benefici che ne ritrae la Francia e la completa dipendenza in cui essa attualmente si trova, dal punto di vista della produzione, nei riguardi della Germania .
Sono state quindi esaminate alcune questioni in corso che interessano la parte italiana: la partecipazione italiana a] controllo doganale delJe frontiere francesi te1Te stri (Svizzera e Spagna), la cessione di naviglio mercantile ex-nemico da parte della Francia all'Asse. Sul primo punto sono stati presi accor d i fra lo stesso Ministro Hemmen e il Presidente della So t toc ommissione Affari Economici e Finanziari (ne sarà riferito a parte); sul secondo punto il Ministro Hemmer ha illustrato le difficoltà sollevate da pa rte francese dopo l'in t erruzione delle trattative a tre di Wi esbaden, e la mancanza lamen tata daUa Germania di adeguati mezzi di pressione nel campo armistiziale, simili a quello che l'Italia s i è riservata nei riguardi del traffico mercantile d el Mediterraneo. L'au torizzazione concessa invece dalla Germania alla ripresa senza restrizi oni del traffico marittimo francese nei porti atlantici ha posto, sotto qu esto riguardo, la Germania stessa in una condizione di netto svantaggio.
Il Ministro H emmen si è infine intrattenuto stùle ripercussioni nel campo economico dei rapporti fra nco-am ericani, ed ha espresso la s ua preoccupazione che le recenti intese tra Vichy e Washington possano mettere in peiicolo i rifornimenti dal Marocco alla Germania, in particolare quelli di ferro e cobalto, indispensabili all'industria bellica francese che lavora per la Germ ania , e dei fosfati neces.:;ari all'agricoltura.
- Colloqui con il Ministro Schleir e con il Generale Stulpnagel.
N e i colloqui con i Ministro Schleier, reggente l'ambasciata tedesca a Parigi in assenza del Ministero Abetz, e con il General e Stillpnagel, comandante militare della Francia, è stata esaminata la si tuazione generale francese, che il primo è apparso valutare con un ottimismo che contrasta col pessimismo del secondo: discordanza di pareri che conferma la difficoltà di formulare giudizi precisi su una situazione in sè stessa labile ed oscillante.
Interessanti precisazioni sono state fatte dal Ministro Schleier sul significato attribuito da parte tedesca agli incontri PétainLaval, che avrebbero dovuto portare ad una nuova partecipazione al governo dell'ex-vice presidente d el consiglio, coll'assunzione da parte di questi (che, secondo il ministro tedesco, è l'uomo politico francese meglio e più sinceramente orientato in senso europeo) della direzione politica, mentre a Darlan sarebbe lasciata la hmzione di capo delle forze armate e l'eventuale successione a Capo dello Stato . Nei riguardi dei rapporti franco-americani e della s itua zione in N.A. l'ottimismo tedesco si è palesato nella tendenza a svalutare l'efficacia d elle pressioni esercitare da Washington, e nella fiducia che, in caso di attacco anglo-americano in Africa, le forze francesi si difenderebbero validamente e con piena .l ealtà ve rso il Go vern o di Vichy.
Dai colloqui a vuti appare chiaro che la manovra del Governo di Vichy tendente a far entrare Lavai nel Gabinetto ha lo scopo di tenere a bada la Germania mentre, d'altro canto, la Francia fa buon viso agli S.U.A.
Si delin ea sempre più la politica di P étain del "piede in due staffe" in attesa che la campagna di Russia suggerisca da quale parte poi preponderare.
2. QUESTIONI PARTICOLARI
Oltre alle questioni generali più sopra riassunte, sono s tate esaminate nei colloqui col colonnello Bohme le seguenti questioni particolari relative all'esecuzione dell'armistizio.
a) Potenziale bellico del Nord Africa.
Come sopra rilevato le due Commissioni si trova no perfettam ente concordi sulla n ecessità di esaminare a fondo il potenziale bellico del N.A . francese che costituisce la zona armistiziale di più delicala sensibilità e dalla quale potrebbero derivare i maggiori pericoli per la situazione militare dell 'Asse e della F ranc ia stessa .
Le impressioni d egli osservatori tedeschj sono per il momento assai più pessimistiche ru quelle dei nostri osservatori. Sono particola rmente lamen ta t e le d eficienze di quadii e di mate riale e le gravi lacun e dell'aeronautica.
Dopo ultima ti gli stud i in corso è pre vista per la metà di maggio una riunione de ll e du e Presidenze delle Commiss ioni di armis ti zi o per 1iesaminare a fondo il problema. Ma g ià si delineano due tendenze diverse: quella tede sca favorevole all e concessioni; quella italiana contraria, p erc h é consi dera con ma ssima sensi bilità i problemi del Mediterraneo, specie nel caso di una possibile di ss iden za francese.
b) Passa ggio della region e di Oujida dal contro llo italiano al controllo germanico.
A seguito delle spiegazioni fomite dal Gen erale Gelich , il colonnello Bohm e ha convenuto di soprassedere p er il momento alla richiesta t edesca p er il passaggio alla Germania della zona di Oujida (Marocco orientale), richiesta alla quale la C.I.A . F. si oppone per ragioni di prestigio ed in base al principio c h e la costa mediterranea è affidata al co ntro llo italiano.
L 'a rgomento potrà eventualmente essere oggetto di ri presa in esame in occas ione del previsto prossimo incontro dell e due Presidenze.
c) Controllo sulle com uni ca zioni telegrafiche e radiotelegrafiche.
È stata fatta presente la n ecess ità di limitare la rapida trasmiss io n e di noti zie dalla Francia e territori francesi del N.A. all'Inghilterra, a Gibilt e rra e a Malta, in rela z ione ai problemi navali del Mediterran eo.
Il colonn e llo Bohme ha ril evato la difficoltà ru imporre a ll a Francia il con trollo in parola, s ia perché non previsto dalle Convenzioni di armistizio per quanto riguarda le comuni cazioni te legrafi c he , sia perché le com uni cazioni radiotel egrafic h e so n o g ià state ogge tto ru concess ioni al governo francese. Ha inoltre rilevato gli scarsi effe tti pra tic i di una eventuale imposiz ione de l genere, sin tan to che gli organi diplomatici e conso lari americani dislocati in Francia e in N.A. potranno c ontinuare a corrispo nd e r e in cifra.
Ha però co nv e nuto sulla possibilità di es igere dal governo francese, sulla base degli obblighi scaturenti dagli art. XIV della Convenzione italo-fran cese e X della Convenzione fran c o-tedesca, prowedimenti intesi ad imp edire che perven ga no al nemico segnalazioni sui movim e nti dei piroscafi nel Med iterraneo.
La questione sarà esaminata dalla C.T.A. in vista ru un passo da co mpi ere d ' a ccordo fra le du e Commissioni.
d) Esercizio del controllo armistiziale.
Dalle comunicazioni del colonnello Bohme è risultato che, analogamente alla C.I.A.F , la C.T.A. ha rivelato un crescente ostruzionismo da parte francese a ll'esercito del controllo, che ha preso sìn dal fe bbraio scorso n etta posizione al riguardo e che non è disposta a tollerare ulteriori opposizioni.
Ho precisato che la C.T .A. non intende aderire alla richiesta francese di stabilire gli organici delle delegazioni di controllo, e che le due Commìssìoni devono considerarsi completamente libere di inviare in Francia o nei territori francesi tutto il personale che ritengono necessario .
Ho preso atto delle recenti assicurazioni fattemi dall'ammiraglio Duplat (mio foglio n °34773 d el 1°Aprile all'Eccellenza il Capo di S.M. generale), ed ha assicurato che la C.T.A. si terrà strettamente collegata colla C.I.A.F. onde stabilire una linea di condotta uniforme da parte italiana e da parte tedesc a.
L'incontro fra il Generale Gelich e Colonnello Bohme, svoltosi come sempre nell'atmosfera del più schietto cameratismo, affermatosi già attraverso il comune lavoro delle due Comm issioni, ha messo a punto talune questioni ed ha preparato il terreno per quegli ult erìorì svilu ppi di altre questioni che, come quella del Nord Africa, saranno ogget to dì prossime tra ttative .
IL GENERALE DESIGNATO D'ARMATA PRESIDE NTE DELLA COMMISSIONE DI ARMISTIZIO F/IO: ARTURO VACCA MAGGIOLINI
LETTE RA DEL GEN. VACCA MAGGIOLINI AL CAPO DI S.M.
Generale Circa Il Conveg N O Di Frjedrichshafen
1° giugno 1942
Per meglio armonizzare la politica dell'As se verso la Francia le due presidenze della CIAF e della CTA decisero di riunirsi a convegno a Friedrichshafen alla metà di giugno; di questa ventilata riunione il presidente della CJAF diede notizia a l capo di S.M. con la seguente lettera del 1° giugno 1942.
F ONTE: USSME - CIAF, Ra cc . 40, fase . 1.
All'Eccellenza il Capo di S.M. Generale P. M. 21
Confermo che il 10 giugno prossimo le p res id enze delle due commissioni di armis tizi o si riuniranno a Friedrichshafen (lago di Costanza) allo scopo essenziale di concordare la linea di con d otta da tenere n ei confron ti del Nord Africa francese, con particolare riguardo alle poss ibilità difensive di tali terri to ri cont ro una event u ale aggressione a nglo -sassone.
Nella proposta, or ora pervenutami, d ell"'ordine del giorno" dei l avori della riunione, la parte te d esca ha p erò esplicitame nt e inseri t o, al n ° 1, il seguente argomento: "esame della s ituazione fra nc ese e dei rispettivi atteggiamenti italiano e tedesco verso quell a naz ione .
Pro curerò· , naturalmente, di contenere la d iscussione nell'ambito armistiziale, ossia nelle concessioni di carattere militare. È tu ttavia prevedibile che il rappresentante tedesco insisterà per ch iarire il nostro attegg iamento nei riguardi della Fra ncia , giustificando la sua richiesta s ia col contenuto politico d elle prede tte concessioni militari, sia colle evi denti preoccupazioni che il nostro recente at teggiamento h a s u scitato in talune sfere germaniche; preoccupazione che ha fat to oggetto di sond aggi anche p r esso il nostro collegamento a Wiesbaden e che h a certo motivato una così precisa impostazione del problema n ei lavori della riunione di Friedrichshafen.
Vi sarò p ertanto grato, Ec cellenza, se riterrete di danni diretti ve n ecessarie perché io possa trattar e il d elicato argomento con gli orientamenti ed entro i limiti desiderati.
P er quanto riguarda la parte m ili tare, tra rrò ele m en t i di b ase per le discussioni dai dati e dalle conclusioni dello sludio "W" : mi occorrerebbe perciò anche su questo argomento conoscere prima della riunione qual'è , Eccellenza, il Vostro pensiero (*).
Nell'ipotesi che esso concordi colle condizioni dello s tudio predetto, sosterrò la tesi di astenersi da qualsiasi concessione. O ve però - previo il Vostro consenso generico - dovessi ced ere, procurerò di accordare il meno possibile, con il consueto duplice criterio:
- massima rarefazione verso oriente (Tunisia) e maggiore larghezza verso occidente (Marocco);
- larghezza in ogni modo limitata alla concessione di soli mezzi difensivi, con p revalenza di quelli statici s u quelli mobili.
Alla base di tale punto di vista della C.I. A.F. stanno le considerazioni già diffusamen te esposte nello studio "W", ossia: una larghezza dj concessioni nei riguar di dell'A.F.N., mentre , almeno per qualche mese, non ne aumenterebbe sensibilmente le possibilità di difesa contro un'aggressione anglo-sassone, potrebbe viceversa tramutarsi in un notevole incremento delle possibilità difensive dell'A.F .N . , qualora si rendessero eventualmente necessarie nostre operazioni verso la Tunisia, in cremento tanto più nocivo pel fatto che le anzidette nostre operazioni dovrebbero assumere carattere della massima rapidità.
A tale tesi si contrappone da parte t edesca un ben diverso atteggiamento che precedenti contatti (colJoqui Gelich- Bohme ) nonché altre informa zioni e sensazioni, confermate recentemente da un preciso rapport o del mio ufficial e di collegamento a Wiesbaden, mi permettono di d efinire come segue: i tedeschi ripongono piena fiducia nella lealtà del governo francese e sono anche convinti che a tale lealtà si uniformerà l'atteggiamento delle gerarchie e dei gregari dell'A.F.N., talché, in caso di attacco anglosassone, s i potrà contare su di una risoluta resist e nza francese; destinata però a fallire, analogamente a quanto avvenne in Siria e nel Madagascar, se non sarà alimentata dai m ez zi necessari, che occorre pertanto concedere.
Dato il sensibile d ivario tra i due punti di vista e l'importanza del problema, mi è necessario, Eccellen za, conoscere al riguardo il Vostro pensiero e sapere se io debba resistere risolutam e nte alla probabili pressioni tedesche, ovvero se ed entro quali limiti io ab b ia la faco ltà di cedere.
(') Lo stud io "W" tiguardava il poten ziale bellico d ell 'Africa francese d el Nord so tto controllo italiano (Alge1ia e Tunisia) con ce nni S LÙ Marocco ed era stato redatto nel maggio 1942 (S i trova in USSM E--C IAF, Racc 73, fase. 5)
Nel quadro di tale questione fondamentale si a ffacceranno anch e problemi di carattere più o m eno accessorio, che converrebb e fossero guidati da u na Vostra superiore direttiva , qual i: a) l im i ti della libertà d'azione da concedere alla Francia per l'impi ego e l'organi zzazione de ll e sue forze armate nell'eve ntuali t à si verifichino, essenzia lmente contro l'A.F.N. , co l pi di mano o a ttacchi in fo r ze da parte anglo-sassone; b) asp e tto che, i n tali eventualità, do vre bbe assumere l'azione di controllo degli organi armisti z iali .
Nel caso considerato potrebbe anc h e affacciarsi alla di sc u ssion e il problema di un eventuale concorso alla di fesa della A. F. N delle forze dell'Asse; a tale problema di carattere essen zi alm e nte operativo accenno solo nell'eventualità che esso venga posto da i tedeschi, ne l qual caso occorrerebbe che Voi vo leste, Eccellenza, darmi qualche cenno preventivo s ia pure di largo orientamento .
L'ORDINE DEL GIORNO DEI LAVORI DEL CONVEGNO TRA CIAF E CTA DI FRIEDRICHSHAFEN
10-17 giugno 1942
L'ordine del giorno dei lavori del convegno di Friedrichshafen tra la CIAF e la CTA (IO giugno 1942) era del seguente tenore.
FONTE: USSME-CIAF, Racc. 40, fase. 1.
Argomenti Tratiati Al Convegno Di Fri E Drichshafen
I - PRESIDENZA
A) - Esame della situazione della Francia e dell'atteggiamento italiano e tedesco verso quella nazion e.
B) -E same d el potenziale bellico del Nord Africa francese .
C) - Illustrazione del punto di vista italiano s ulle proposte tedesche d i mettere la Francia in grado di meglio impedire la vio la zi one del c ielo e delle acque territoriali della Tuni sia da parte di aerei e di navi inglesi.
D) - T rattative franco-americane per le Antille e rela t ivi interventi della C.I.A.F ..
E) - Facoltà francese di eseguire spostamenti di forze armate e di att uare misure militari di iniziativa.
F) - Il problema degli italiani in Francia (ar t. XXI della convenzione di armisti z io).
G) - Cessione di n aviglio neutrale dalla F rancia all'Italia ed alla Germania.
H) -Trasferimento di depositi sotto controllo tedesco dal sud al nord de l territorio francese non occupato
II - E S ERCITO
I 0 ) Qu est ione principale: Tendenza francese a potenziare con mezzi indiretti la struttura bellica dell ' A.F. N. e predisporre la mo l tiplicazione per mobilitazione delle forze terrestri: a) - Invio automezzi civili e milita ri dalla Francia all'A.F.N . e altre predisposizioni pe r aumentare la motorizzazione dell 'E.T.. b) -I nvio in A .F.N . di materiali di ves tiario, equ ipaggiam e nt o e sanita rio. c) - Richiesta di n uova organizzazione d e l gen io trasmissio ni in A .F. N .. d ) - Ri chiesta di costituzione di nuovi piccoli distaccamenti e della autonomia ammi nistra tiva dei battaglioni
2°) Questioni particolari : ,:, a - Riorganizzazione arma ta d el Levante in A.F.N . . b - Eserci zio d el controllo. c -P ersonale civile n eJl'E. T .. d - Sblocco degli automezzi sotto controllo in A.F.N . . e - Proposta fra n cese aumento forza polizia traffico in Francia non occupata da 2000 a 2900. f - P roposta francese di assegnazione all'artiglieria di cannoni "De Bange" . g - Ri chies ta francese di pezzi da 57 a.e . p er A.O .F
III - MARINA
A) - D est inazione d efin itiva dei sommergibili "CAIMA N" e "MARS O U I N"
B) - Azione de!Je sco rte dei convogli francesi in presenza di sommergi bili.
C) - Posti di assist e n za a l traffico nell'Es t Tunisino.
D ) - Contrassegni uniformi per l e navi frances i da guerra e comm e rciali.
E) - Pro posta francese p er costruire mitragliatrici Brovning da 13, 2 mm. destinate a rinforzare la d ifesa e.a. delle unità navali leggere
IV - AERONAUTICA
A) - Lavorì dìfensivi sui campi di aviazìone della Tunisia.
B) - Definizione delle competenze n ei riguardi del controllo degli aerocorrieri della Metropoli .
C) - Approvazione della richìesta francese riguardante la creazìone dì due "Sezioni specìalì di collegamento aereo" rispettivamente ad Algeri; Maison Blanche ed a Casablanca.
D) Equipaggi di apparecchi britannici atterrati ne]J'Africa francese del Nord.
E) - Proposta francese di costruzione di due squadriglie da trasporto per rinforzare i gruppi da trasporto I/15 e III/ 15.
F) - Proposta franc ese per rinforzare l'aeronautica nel Nord Africa (nota diretta alla C.T.A. il 23 e 30 maggio) :
V - QUESTIONI VARIE
A) - Attìvìtà forze francesi dissidenti in Libia.
B) - Alcool carburante in N.A..
C) - Organici C.I.A.F. e s alvacondotti.
D) - Salvacondotti per la Francìa occupata a favore di connazionali residenti in Francia lìbera .