58 minute read

III - PROTOCOLLO ANNESSO - CLAUSOLE MILITARI AERONAUTICHE

Next Article
I DOCUMENTI 1943

I DOCUMENTI 1943

1°) Per l'ora della cessazione delle ostilità il Governo francese dovrà avere fornito a mezzo radio, dalla sede del Governo stesso, a Radio S. Paolo (Roma), le indicazioni di cui al paragrafo 1 delle clausole aeronautiche, disponendo nel tempo stesso che il materiale di volo di tali forze aeree, sia mantenuto intatto ed efficie n te fino alla occu pa zione effettiva dei vari territori suddetti per parte delle truppe italiane.

2 °) I serbatoi di tutte le macchine aeree come di tutti gli automezzi delle basi debbono essere completamente vuotati di carburanti.

Advertisement

3° ) La consegna dei materiali di vo l o dei reparti aerei verrà regolarmente fatta dal comandante di ciascuna bas e alle autorità aer ona utiche militari italiane competenti.

4°) Analogamente efficienti nel terreno di sedime, nelle attrezzature, negli impianti fissi e mobili, nei manufatti, dovranno essere tenute le basi aeree di cui agli art. 6 e 7 delle clausole aeronautiche.

Q ue ll e di cui al n. 7 verranno regolarmente consegnate in analogia a quanto detto per i materiali di volo, dal comandante d ella base rispettiva.

5°) L'occupazione delle basi aeree per parte delle forze armate italiane e la consegna del materiale di volo di cui paragrafi 2°, 3° e 7 ° delle clausole aeronautiche, saranno effettuate gradualme nte, secondo modalità di dettaglio ed entro i termini di tempo indicati nel capitolo clausole militari del protocollo annesso.

6°) Al fine di regolare tutte le questioni riguardanti l'applicazione del protocollo e d el protocollo annesso, sarà costituita una Commissione aeronautica italo-francese. Detta Commissione, a seconda dei bisogni, potrà delegare pa rte dei propri poteri a speciali Sottocommissioni.

Il Testo Presentato Alla Delegazio Ne Francese

23 giugno 1940

Il testo della convenzione di armistizio presentato dalla delegazione italiana a Villa Incisa alla delegazione francese appena giunta a R ;ma, il 23 giugno 1940 e che subirà le variazioni nate dal negoziato è del segue nte tenore.

FONTE: USSME-CIA F - RACC. 1, fase. 4

CONVENZIONE D'ARMISTIZIO

Tra il Capo di Stato Maggiore G e nerale italiano, incaricato dal Duce, Comandante delle truppe italiane impegnate nelle operazioni belliche ed il Capo della Delegazione Francese p e r l'armistizio.

Articolo 1. - La Francia cesserà le ostilità contro l'Italia nel territorio francese metropolitano, nell'A frica Settentrionale francese, nell e co lonie, nei territori protetti e sotto mandato.

Sospenderà anche le ostilità contro l'Italia per ma re e per aria.

Articolo 2. -L e truppe italiane si manterranno, al momento dell' e ntrata in vigore della presente convenzione d 'a rmistizio , e per tutta la durata d e llo stesso, sulle lin ee da esse raggiunte su tutti i teatri operativi.

Articolo 3. - Ne l territorio fr ancese metropoli ta no, la zona compresa tra le linee di cui all'articolo 2, ed una linea situata a 50 Km. da ques ta , a volo d'uccello , sarà smilitari zz ata per tutta la durata dell ' armistizio.

In Tunisia, la zona compresa tra la frontiera tunisina-libica e la linea indicata nella carta all ega ta sarà smilitarizzata p er la durata dell'armi s ti z io.

In Algeria, come nei territori dell'Africa francese situati a sud d e ll'Algeria e confinanti con la Libia, si procederà alla sm ilitarizzazione di una zo na compresa tra la fron ti era libi ca e u na lin ea parallela distant e 200 Km.

In vista del prosieguo della lotta d e ll'Italia contro l'Impero Britannico, il t e rrito r io della colonia della Costa Francese dei Som ali sarà completamente smilitarizzata p e r tutta la durata dell'armistizio

Du rante la durata dell'armistizio, l'Italia avrà il diritto, totale e permanente, di utili zzare il porto e le opere portuali di Gibuti, e l a strada ferrata Gibuti-Addis Abeba sul percorso francese, e ciò per ogni tipo di trasporto.

Articolo 4. - Le zone da smilitarizzare, di cui all'articolo 3, saranno evacuate dall e trupp e francesi nel corso dei 10 giorni successivi alla cessazione delle ostilità, ad eccezione del personale strettamente necessario per la sorveglianza e la manutenzione delle opere di fortifi ca zion e, caserme, depositi e stabilimenti militari.

Articolo 5. - Fatta riserva dell'obbligo di cui al successivo articolo 10, tutte l e armi "mobili" e l e munizioni corrispondenti esis t e nti n e lle zone da smilitarizzare del territorio francese metropolitano ed in quello confinante con la Libia, diverse da quelle di cui sono dotate le truppe che evacuano il territorio, come sopra specificato, i territori in questione dovranno essere evacua ti nel termin e di 15 giorni.

Le armi fisse delle opere di fortificazioni e l e munizioni corrispon d enti d evono, n e llo stesso lasso di tempo, essere messe in condizione tali da non potere essere riutilizzate.

Nel t e rritorio della costa francese somala, tutte le armi mobili e le relativ e muni z ioni, diverse da quelle di cui sono dotate le truppe che evacuano il territorio, saranno deposte, nello stesso termine di 15 giorni, nelle località stabilite dalla commissione italiana d'armistizio di cui qui di seg uito.

Per quel che riguarda l e armi fisse e le munizioni delle opere di fortificazione esistenti nel suddetto territorio, si applicheranno le disposizioni stabilite per il territorio francese metropolitano e p er quello contiguo alla Libia.

Articolo 6. - In considerazione del proseguimento d ei combattimenti contro l'Impero Britannico, le piazzeforti militari marittime e le basi navali di Tolone, Biserta, Ajaccio e Oran (Mers el Kebir) saranno smilitarizza te sino alla cessazione delle ostilità contro il suddetto impero.

Si dovrà procedere a questa smilitarizzazione nel termine di 15 giorni ed essa dovrà essere effettuata in modo tale da rendere inuti l izzabili l e suddette piazzaforti e basi, sia dal punto di vista della loro capacità offensiva sia da quella difensi va e logistica .

Articolo 7 . - Nella zona, piazzaforti militari marittime e basi navali da smilitarizzare, le autorità civili francesi e le forze di p o li zia n ecessa ri e al m a nt e niment o dell 'o rdin e pubbli co co ntinu erann o natural me nte ad esercitare le propri e fu n zioni.

Artico lo 8. - La Commissione italiana d'armistizio di cui qui appresso, stabilirà sulla c arta i limiti esatti delle zo n e, pia zzaforti militari, marittime , bas i nava li da sm ilitarizz are ed i dettag li delle modalità di esecu z ione della s militari zzaz ione. L a suddett a Commissione avrà il diritto , totale e permane nte, di co ntrollare nell e s uddett e z one, pi azza forti e b asi, l' esec u zione d e ll e misu re stabilite da gli artico li precedenti , sia proced e ndo a visi t e di contro ll o, sia a m ezzo di d e leg azioni p e rmanenti insediate in lo co.

Articolo 9. - Tutte l e for ze armate t e r res tr i , nav a li e d aer ee saranno smobilitate e di sarmate in u n a da t a da s t abilire, eccetto le foi:-mazi oni n e cessarie al mant e nimento d ell ' ordin e interno.

Ciò va l e sia per il terr i torio dell a Fra n cia m etropolit a na, sia p er i te r ri tori de ll ' Africa S ette n triona le frances e, la Siria e l a costa francese somal a.

Gli effettivi e gli arma menti di qu es t e fo rmazi oni saranno stabiliti di concerto tra l'Italia e la Germania

Ar t i col o 1O. - L'It alia si ri serva il dirit to di c h iedere com e garanzia dell 'esec u z ion e de ll a convenzio n e d 'armistizio , la cons egna parzial e o totale, d e ll e armi co ll e ttiv e di fant e ria , di artig li eria, a u toblindo, carri, autovetture e veicoli ippotrainati, aeroplani e mu nizio n i app a rt ene n ti alle unità impegnate i n q u alsias i tipo di op era z ione contro l e for ze armat e italiane .

Que s te armi e quest i materia i . i dovranno es sere co nsegn ati nell o s tato in c ui s i tro vava no al m o mento d e ll 'a rmi stizi o.

Articolo 11. - Le armi, muni zio ni e materiali di g uerr a di qu a l s iasi natur a rima s ti nei t erritori fran ces i non occu pati, iv i comprese le a rm i e le munizioni evacuat e dalle zo n e, piazzaforti militari mari tti me e base navale da s militari zzare , ad eccez io n e de ll a parte c h e verrebbe l asciata a disposi z ione dell e unità aut ori zzate, sa rann o ragg ru ppati e posti s otto controllo italiano oppure tedesco.

La fa bbri caz io n e del mat e rial e b e lli co d i ogni tip o n ei te rrit or i n o n occup a ti d eve cessare immed iatam ente .

Articolo 12. - Le unit à della ma ri na di guerra fran cese sarann o co n ce n trat e in p orti da sta bilire ; ver r a nno s u ccess i vamente di sarmat e so tto il co ntroll o dell' Italia e della G e rmania .

Cos tituiran no eccezione le un i t à di cui i governi ita li ano e tedesco autorizzeranno l'impiego per la salvaguardia dei territori coloniali francesi .

La posizione delle unità navali in tempo di pace costituirà un elemento determinante per la scelta dei porti in question e

Tutte l e navi da guerra lontane dal territorio della Francia metropolitana, non valutate n e cessarie alla salvaguardia degli interessi coloniali francesi, ve rranno richiamate nei porti metropolitani.

Il governo italiano dichiara che non ha l'intenzione di impiegare, nel corso della presente guerra, le unità della marina militare francese poste sotto il suo controllo e che non ha intenzione di avanzare pretese, a conclusione della pace, sulla flotta francese.

Duran te l'armistizio non è escluso il ricorso all'impiego delle navi francesi necessarie al dragaggio delle mine di cui all'articolo successivo.

Articolo 13. - Tutti gli sbarramenti di mine saranno notificati al Comando supremo italiano.

L e autorità fra nc es i provvede ranno, nel termine di 10 giorni, a fare eliminare, bonificare e sgomberare tutte le interruzioni ferroviarie e stradali, campi di mine e fornelli di mine in generale, pre parati n e ll e zone, piazzaforti militari marittime e basi navali da s militarizzare.

Ar ticolo 14. - Il governo francese, oltre ad impegna rs i a non aprire in nessun luogo forma alcuna di ostilità contro l'Italia, farà altresì in modo che i membri delle sue forze armate ed i cittadini francesi in ge n ere n on lascino il territorio na ziona l e per partecipare in qualunque mani e ra alle ostilità contro l'Italia.

Le trupp e italiane applicheranno a coloro che trasgrediranno d e tta regola, nonché ai cittadini francesi residenti precedentemente all'estero i quali potrebbero eventualmente intraprendere collettivamente o individualmente atti di ostilità contro l'Italia, il trattamento riservato ai combattenti fuorilegge.

Articolo 15. - Il governo francese si impegnerà a fare sì che le unità di guerra, gli aeroplani, le armi ed ogni tipo di materiale bellico e munizioni di proprietà fra n cese c he si trovino su territori francesi oppure controllati dalla Francia non vengano inviati sui territori dell'Impero Britannico o di altri stati stranieri.

Articolo 16. - Nessuna nave mercantile della marina francese potrà salpare finché i governi italiano o tedesco non autorizzino la ripresa parziale o to tal e d el traffico marittimo commerciale francese .

Le navi mercantili francesi che , al momento dell'armistizio , non si trovassero nei porti francesi o comunque posti sotto controllo francese, verrebbero richiamate in questi por t i o dirette verso porti neutrali.

Articolo 17. - Tutte le navi mercantili italiane catturate, dirette verso l'Italia, saranno immediatamente restituite con tutto ìl loro carico.

Dovranno essere restituite anche l e merci non d eperi bili italiane o dirette verso l'Italia , catturate a bordo di navi non italiane.

Articolo 18. - A tutti gli aerei d islocati su territorio francese o su territo rio posto sotto controllo francese verrà immediatamente imposto divieto di decollo.

Tutti gli aeroporti e tutti gli impianti situati sui sopramenzionati t erri tori saranno posti sotto controllo italiano o tedesco.

GI i a erei stranieri che, al momento dell'armistizio, si trovassero nei t e rritori suddetti, verrebbero consegnati alle autorità milita r i italiane o tedesche.

Articolo 19. - Le trasmissioni ra d .io fo nich e saranno proibite in pratica in tutti i territori della Francia metropolitana, dell'Africa del nord, della Siria, della Costa Somala sino al momento in cui il governo italiano o il governo tedesco non dispongano altrimenti.

Articolo 20. - Il traffico dell e merci in transito tra la Germania e l'Italia attraverso il territorio francese non occupato sarà lib er o.

Articolo 21. - Tutti i prigionieri di guerra e i civili italiani i nternati, arrestati o condannati p er motivi politici o di guerra, o per qua l unque atto a favore del governo italiano, saranno immediatamente liberati e consegnati alle autorità militari italiane.

Il governo italiano si dserva il diritto di rivendicare la consegna d egli individui aventi cittadinanza italiana a l momento dell'armistizio; detti individui saranno designati nominativamente. Si riserva altr es ì il diritto di rivendicare la consegna degli individui che si trovano in territorio non occupato francese o sotto controllo francese.

Art i colo 22. - Il governo francese si fa garante della buona conserva z ione di tut to ciò che deve o può dover consegnare in virtù di>lla p re sente convenzione.

Articolo 23. - Una Commissione ita li ana d'armistizio, dipendente dal Coma ndo Supremo italiano, sarà incaricata di regolare e controllare, sia direttamente, sia a mezzo dei propri organ i, l'esecuzione della presente convenzione d'armisti zio.

Sarà ugualmente inca ric ata di armonizzare la presente convenzione con quella già conclusa tra la Germ ania e la Francia.

Articolo 24. -P resso la sede della Commissione di cui all'ar t icolo precedente, si insidierà una delegazione francese i ncaricata di far conoscere i "desiderata" del s uo governo relativi all' esecuzione della presente Con venzione e di trasmettere alle a u torità francesi competenti le disposizioni della commiss ion e italiana d 'armi-, stizio.

Articolo 25 . - La presente convenzione d'armistizio entrerà in vigore al momen to della s u a firma. Le ostilità cesseranno, su tutti gli scacchieri operativi, 6 ore dopo il momento in cui il governo italiano avrà comunicato a l governo tedesco l a conclusione del presente accordo .

Il governo italiano notifi cherà questo momento via radio al governo francese.

Articolo 26. - La presente Convenzione d'armistizio resterà in vigo re sino alla conclusione del trattato di pace. L'I talia si riserva il dir itt o di denunciarla in qualsiasi momento, con effetto immediato, nel caso in cui il gover no francese n o n ademp i esse gli obblighi assunti.

CONVENTION D'ARMISTJCE

Artid e 1. - La F rance cessera les hos t ilités contre l'I tali e dans le territoire fra nçai s métropolitain, dans l' Afrique française du Nord, dans les colon ies, dans )es terri toires prot égés et sous mandat. E lle cessera également les host ilit és con t re l'Italie par mer e t par air.

Artide 2. - Les troupe s italiennes se maintiendront, au moment de l'entrée en vigue ur de la présente convent ion d 'a rmistic e , et p our tou te la durée de ce lui -ci, sur les lign es qu'e Hes ont at t eintes sur t ous les théàtres d'opérations.

Artid e 3. - Dans le territoire français métropolitain, la zone com prise entre )es Jignes visées à l'article 2, et un e ligne située à cinquante Km. de celle-ci, à voe d'oiseau sera démilitari sée pour la durée de l'armistice.

En Tuni s ie , la zo ne comprise en t re la frontière actu elle tuniso -libye nn e et la ligne i ndiquée sur la carte annexée sera démilitarisée pour la durée d e l'armistice

En Alg éri e, ainsi que dans !es terri tofres de l'Afr ique française situés au sud de l' Algérie et confinant à la Libye, une zone comprise entre la frontière liby que et une ligne parallè le distante d e 200 Kms. sera démi l itarisée.

En vue de la continuat i on de l a lu t te de l'It alie contre !'Empire britannique, le t e r ri t o i re d e la colo n ie de la Còte française des Somalis sera démilitarisé en entier pour la durée de l'armistice.

L'ltalie aura le droit, entier et perrnanent, p endant la durée de l'annistic e d ' utiliser l e port et !es installa t ions port uai r es de Djibouti, e t la voie ferrée DjiboutiAddis -Abeba sur le parcours français, pour des transports de que lque nature que ce soit.

Artide 4. - Les zones à dé l imitariser visées a l'article 3, seront évacuées par les troupes françaises dans l es dix j ours qui su i vront la cessa t ion des h ostilités , à l'ex c eption du personnel strictement nécessaire pour la garde e t l'entretien des ouvrages de fort i fi cation, casernes, magasins et ba t iments militaires.

Art ide 5. - Sous r ése r ve de l'ob li ga t ion mentionnée à l'article 10 c i-après, toutes les arm es "mobiles" e t les munitions correspondantes existant dans !es zones à dé l imitariser du territoire français métropolitain et dans ce lu i contigu à la Libye , a u t r es que ce ll es dont son t dot ées !es troup es qui évacuent comme il est dit cidessus, !es territoires en cause , doivent étre évacués dan s un délai de I 5 jours.

Les armes fixes des ouvrages de fort ificat ion et les munitions correspondantes doivent ètre mises dans le mème laps d e temps en situation de ne pas pouvoir ètre utilisées.

Dans le territoire de la cote frança ise des So m a li s, toutes !es a r mes "mobiles" et !es munitions corres p ondantes autres qu e celles dont sont dotées !es troupes qui évacuent le territoire, seront déposées, dans le mème dé lai de 15 jom-s dans !es localités qui seron t déterminées par la Commission ltali enne d'armistic e visée ciaprès

Pour !es armes fixes et !es m u n i t io n s des o u vrages des fo r t i fica t ions existant dans Jedit terdto ire on appliquera les dispositions fix ées pour le terr i toire français m étropo lit a i n et pour cel u i cont igu à la Libye.

Art icle 6 - En vue de la co nti nua ti o n de la l utte comre !'Emp ire britannique, !es places fortes militafres maritimes et !es bas es navalcs de Toulon, Bizert e, Ajaccio et Oran (Mers -el -Kébit-) seront démilitadsées jusqu'à la c ess ation des hostilités contre ledit Empi r e. Cette démili t arisation devra è t re effectuée dans un délai de 15 jours et devra e t re t elle que ces p laces fortes e t bases soient rendu es i nutilisables au poin t d e vue de Jeur aptitude offensive, défensive et "logisti q ue"

Art ide 7. - Dans les zones, p laces fortes militaires maritimes et bases navales à démilitariser !es autorités civiles françaises et les forces de po l ic e nécessaires au ma i ntien de l'o r dre public demeureront naturellement en fonctions .

Artide 8 - La Commission italienne d'a,-mist ice visée ci-après déterminera sur la carte les limites exactes des zones, places fortes militai r es, maritime, bases navales à démilitariser e t !es détails des modal i tés d'exéc ution d e la démilitarisation. Ladite Commiss i o n a u ra le d ro it entier et permanent de contròler l'exécution dans lesdites zones. places et bases, des mesures fixées p ar l es articles précé dents, soit au mo yen de visites de contròle, soit au moyen de délégations permanentes sur piace.

Arti de 9. -Toutes !es forces armées de terre, de me r e t de l'a ir seront démobilisées et désarmées dans un délai à fixerul térieurement à l'exception des formations nécessaires au m a int ien d e l'o rdre intérieur

Ceci est valab le aussi bien pour la F rance métropolitai n e q u e po u r !es terri toi r es d e l'Afrique du Nord française, la Syrie et la Còte française des Somalis.

La force et l'armement de ces formations seront déterminées d 'accord entre l'Italie et l'Allemagne.

Artide 10. - L'Italie se réserve le droit d'exiger comme garantie de l'exécution de la Convention d'armistice, la remise en tout ou en partie, des arm e s collect ives d'infanterie , d 'artillerie, autos blindées, chars, véhicu les automobiles et hippomobiles, aéroplanes e t muni ti ons appartenant aux unités q ui ont été engagées de quelque façon que ce soit contre les forces a1·mées italiennes.

Ces armes et ces matériels d evront étre remis dans l'état dans lequel ils se trouvaient au moment d e l'armi stice.

Artide l .1. - Les arrnes, munitions et matéri e ls de guerre d e toute nature qui demeurent dans les territoires français non occupées, y compl'is !es armes et munitions évacuées des zones, plac es fortes militaires maritimes e t bases navales à démilitariser, à l'exclusion de la panie qui seràit laissée à la disposilion des unit és autorisées , seront réunies et placées so u s contròle italien ou allemand.

La (abri cat ion du matériel de guerre de toute nature dans \es territoires non occupés doit cesser immédiatement.

Artide 12. - Les unité s de la marine d e guerre françaises seront concen trées dans les ports qui seron t désignés; elles seront désam1ées, sous l e con troie d e l'Itali e ou de l'AJl emagne .

Feront exception les unités dont les gÒuvcmements italien et allemand autoriseraient l' e mploi pour la sauvegarde des territoires coloniaux français.

L'empla cement des unités navales en t emps de paix sera un élémen t déte rminant pou r le choix des ports v is és ci -des s us

Tou s les navires de guerre é loi gnés de la France métropolitaine qui ne seraient pas reconnus nécessaires à la sauvaga1·de des intérets coloniaux français seront rappelés dans !es ports métropolitains.

Le Gou verne ment Italien déclare qu ' il n'a pas l'intention d'employer, pendant la prés e nte guerre, les unités de la Marine de guerre française placé es sous son contréì le et que , d e méme, il n'a pas l'intentions d'avancer des prétentions, à la condusion de la paix, sur la flotte française.

Pendant l'armistice !es navires français nécéssaires au dragage des m ines visé à l'article suivant pourront ce pendant e tr e demand és .

Arti c le 13 - Tous !es barrages de mines serom notifiés au Commandement supreme italien.

Le s autodtés françaises pour vo iront, dan s un déla i de 10 jours, à fa ire décharger avec leur personnel toutes les interrnptions ferroviaires et routières, cham p d e mines et fourneaux d e mines en général, préparés dans les zones , places fortes militaires maritimes et bases navales à démilitariser.

Artide 14. - Le Gouvernem ent Français, outre qu ' il s'engage à ne pas entreprendr e e n que lque lieu que ce soit une forme quelconque d'hostilités contre l'I talie, s'engage à empécher les membres de ses forces armées et les citoyens français en général, de sortir du territoire nati o n a l pour par tici per d'une mani ère quelconqu e à d es hostilités contre l'Italie.

Les troupes italiennes appliqueront contre ceux qui transgresseraient cette règle et co n tre !es ci t oyens français précédemment à l'étranger qui entreprendraient collectivement ou individu e ll ement des actes d'hostilités contre l'Italie, le traitement réservé au combattans hors -la-loi.

Artide 15. - Le Gouvernemen t Français s'engage à empecher que de s unités de guerre. des aéroplanes, des arm es , des matériels de guerr e et des munitions de que lque nature qu e ce soit de propriété fra nçai se ou existan t dans des territoires français ou contròlés par la France, soient envoyés s u r les terriLOires de )' Empire Britannique ou d'autres Etats é tran gers.

Artide 16 - Aucun navire marchand de la marine française ne pourra sortir jusqu'à ce que les Gouvernements italien ou allemand accordent la reprise partielle ou totale du trafic mari t ime commerc iai frança is Les navires marchan d s frança i s qui ne se trouveraient pas au moment d e J'annistice dans !es po rts français ou p lacés sous le con t rò le français seront rappelés dans ces ports ou di r igés su r des ports neutres.

Artide 17. - Tous Jes na vires marchands italiens capturés seront immédiatement r est i tués, avec tout le chargement qui était d irigé sur l'Italie au moment de le ur capture.

Les marchandises non p ér issable s ita l ienne s ou dirigées su r l'Itali e, capturées à bord de na vires non itali ens, devron t d e m éme étre restituées.

Artide 18. - Il est fa i t d é fe n se im.médiate de d écoller pour tous !es avions qui se trou vent sur le territo i re fra nçai s ou sur le t erri t oire piacé sous contròle français.

T o u s !es aéroports et toutes les installations d es territo ires susd its seron t placés sous contròle italien ou a ll ema nd .

Le s av ions étrange1·s q u i se tro uveraient dans !es territoires vi sés ci -d essus seront r emis aux autorités militaires italiennes ou allemandes.

Artide 19. - Seron t interdit es le s trasmissions radios en général dans tous les t errito ire s de la France métropolitaine, de l'Afrique du Nord, de la Syr ie , de la Co te d es Somalis jusqu'au moment où le Governement ital ien o u le Gouvernement allemand fixeront d'autres disposit ions

Artide 20. - Le trafic des ma rc h andises en trans i t entre l'Allemagne et l'Italie à travers le territoire français non occupé séra libre.

Article 21. - Tous le prisonniers d e guerre e t les civils it aliens i n t ernés, arrètés ou condam n és pour de s raisons politiques ou de guerre ou pour des actes quelconques e n faveur du Go u vernement i talien, seront immédiatemenl libérés et remis aux autorités militaires ita lie nn es.

Le Gouvernement itali en se ré serve le dro i t de rédamer la remise d'ind ividus ayant la citoye nne té italienne au moment de l 'armistice, qui seront désignés nominativement et qui se trou vera ient en t erri t oi r e non occupé français ou sous contròle frança is.

Artide 22. - Le Go u vernement français se porte garant de la bonne conservation de tou t ce qu'il doit ou peut devo ir remettre en vertu de la présente Convent io n .

Artide 23. - Une Comrnission italienne d'armislice, dépendant du Commandeme nt Supreme italien, se ra cha r gée de régler e t contròler soit d i rc c t ement, soit au moyen de ses organes, l'exécution d e la présente Conv e nt io n d'Arm is tice.

Elle sera également cha r gée d'harmoniser la présente Co nven t ion avec celle déjà conclue entre l'A ll emag ne et la France.

Art ide 24. -Au siège de la commission visée à l'article précédent s' installera une délégation française char.gée de fa ir e conna'ìtre les desiderata de son Gouvernement relativeme nt à l'exécution d e la p r ésente Con vent ion e t de transmet t re aux Autorités françaises compétentes \es dispositions de la Commission it alienne d'armistice.

Artide 25. - La présente Convention d'armisticc entre ra e n vi gue ur au moment de la signature.

Les h ost ilités cesseront. sur tous !es théatres d'opérations, 6 heure s après le moment où le Gouvernement italien aura communiqué au Gouvernement allemand la conclusion du présen t accord .

Le Gouvernement italien notifiera ce moment au Gouvernement français par radio.

Article 26. - La présente Convention d'Armi s tice demeurera en vig u e urjusqu'à la conclusion du Traité de paix. Elle pourra é! tr e dénoncée par l'Itali e à tout moment, avec effet immédiat , si le Gouvernement français ne remplit pas )es ob liga t ions assumées

La Relazio Ne Della Delegazione Francese Sul Testo Del Proge Tt O Di Armistizio Presentato A Villa

I N CISA

24 giugno 1940

Il testo di questa relazione detta "La négociation d'Armistice avec l'Italìe à Olgiati (23-24 juin 1940). Détail des discussions" si trova nell'Archivio del Quai d' Orsay ma non è inedita. Essa è stata pubblicata una sola volta nella 2° edizione del volume dell'ambasciatore francese Albert Kammerer, "La vérité sur l'Armistice", Parigi, Editions Médicis , 2" ediz. 1945 (la 1° ed. porta la data di dic. 1944 ) p. 448 e segg. Da allora non è stata più riportata pur essendo l'unica fonte comp lessiva sui negoziati di Roma da parte francese.

Si procedette all'esame del testo, trasmesso dalla delegazione francese nel corso della serata del 23, in sede di consig li o di ministri nella mattinata d el 24 . E sa tt amente alle ore 11 .30, il governo francese f ece conoscere al General e Huntz ige r le sue osservazioni e richieste .

Si riferiscono principalmente a due articoli, le cui clausole sono co n s id erate cont r ar i e ai p i ù e l ementari princi p i dell'onore : l' art icolo 9 relativo alla smo b ilitazione e l'a rtico lo 21 riguardante la consegna dei cittadini italiani.

Il governo rifi ut a la smobilitazione ed il disarmo delle forze dell'Africa d e l Nord, della Siria e della S omalia francese, come richiesto nella redazione p rimitiva, poiché è contrario ai principi dell'onore che de ll e truppe che non hanno combattuto siano costre tte a d eporre l e armi.

È indubbio, d'a lt ra parte, che questo provvedimento provocherebbe gravi atti di ribellione da parte dei contingenti in dig en i che compongono il g rosso di queste truppe: metterebbe in pericolo l 'esistenza ed i beni d ei cittadini frances i e, quel che sarebbe ancor più grave, il destino s t esso d elle co l onie stran i ere .

Qu esta questione preoccupa t almente il governo che , chiuso il dibattito alle ore 11.30, il Mini stro d egl i Affari Esteri ne informa l' am basc ia tore spagnolo.

Dop o aver esposto al S ig. de Lequerica l e difficoltà c he il governo franc ese incontra nei suoi rapporti con .M. Ch urch ill , M.P.

B a ud o ui n gli sugger i sce di presentare immediatamente u n a ric hi esta a l governo italiano perché questo ri veda l e sue posizioni circa le condizioni di smobilitazione e di disarmo nell'Africa del Nord e in Siria. Inevitabili sarebbero, egl i dice, ribellioni appoggiate dall'Inghilterra; non è dunque nell'interesse dell'Italia, né in quello della Spagna, di spingere la Francia verso tali difficoltà.

Il Sig. de Lequerica gli prom ette un intervento immediato.

Dall'altra parte il governo, come lo ha già fatto con la Germania , chiede la soppressione della clausola relativa alla consegna dei cittadini italiani, che considera contraria ai principi dell'onore in virtù d el diritto di asilo

A prescindere da queste osservazioni attinenti al fondo stesso del progetto di convenzione, le altre riguardano soprattutto la forma dello stesso .

Secondo il governo, agli articoli 3 e 6 andrebbe cambiata la formu l a : "in vista del proseguimento d el combattimento contro l'Inghilterra", sostitu endo la con: "durante il proseguimento . .. "

Propone, per l'articolo 12 relativo alla flotta, la seguente dicitura: "la fl otta di guerra francese (eccetto quella parte lasciata a disposizione del governo francese per la salvaguardia degli interessi francesi nel suo impero colonial e), dopo essere stata smob ilitata e dopo aver sbarcato le sue munizioni sotto il controllo dell'Italia o rispettivamente d ella Germania, sarà dislocata su una base nei porti francesi. Gli effettivi di ogni nave non dovranno superare la metà degli effettivi normali previsti in tempo di pace".

Chiede inoltre che le navi che si trovano al largo possano essere richiamate nei porti d'Africa come in quelli del territorio m etropolitano. Chiede per l'artico l o 19 (trasmissio ni radiofoniche) lo stesso tipo di redazione di cui alla convenzione tedesca .

Auspica inoltre che si apportino modifiche di dettaglio agli articoli 4, 7 e 1O, che specifichino che le truppe ed il personale militare possono essere mantenuti nell e zone e piazze smilitarizzate e che, come ammesso dalla Germania, gli aerei non devono fig urare nella lista del materiale la cui consegna potrebbe essere richiesta come garanzia dell'esecuzione della convenzione.

Il generale Hunt ziger sarebbe allora in grado di affrontare la discussione con i plenipotenziari italiani. La riunion e, fissata la sera precedente per le ore 10.00 della mat tina successiva, venne spostata alle ore 15 .40 e si svolse a Vill a Incisa.

Egli richiama innanzitutto l'attenzione sul fatto che la traduzione della convenzione, che egli ha davanti a sé, è una tr adu zione a l quanto modificata e leggerm ente diversa da quella consegnatagli la sera precedente; costituisce la traduzione del testo italiano ed egli la consegna alla delegazione italiana.

Passa success ivamen te all'analisi, articolo per articolo, del progetto di convenzione .

Nessuna osservazione da fare per l'articolo 2.

Per l'articolo 3 eg li richiede un'aggiunta; la durata della smilitarizzazione della zona algerina non è indicata, mentre quella della zona tunisina è fissata per lutta la durata dell'armistizio. Il genera l e Huntziger chiede che vengano inserite nel paragrafo relativo all'Algeria le parole: "per la stessa durata". Il marescialJo Badoglio accetta que sta aggiunta.

Nello stesso articolo (e l'osservazione andrà presa in considerazione anche per l'articolo 6), i l testo italiano riporta quanto segue: "in vista del proseguimento della lotta contro l'Imp ero Britannico".

"Sappiamo", dichiara il generale, "che la lotta tra voi e l'Impero Bri tannico continua, ma capirete , poich é ci troviamo tra sol dati, il motivo per cui noi vi domandiamo di sostituire questa stesura con un'altra, rec ante la seguente dicitura: "per tutto il periodo in cu i dureranno le ostilità tra J'ltalia e l'Impe ro B ritannico" .

Il maresciallo Badoglio accetta la formula : "per tutto il periodo in cui dur e ranno le ostilità tra l'Italia e l'Impero Britannico, e per tutta la durata d e l presente armistizio".

Il generale Huntziger passa all'articolo 4 che prevede l'evacuazione, da parte delle truppe francesi, delle zone da smilitarizzare.

"Ad eccezione del personale strettamente necessario per la sorveglianza e manutenzione delle opere di fortificazione, caserme ed edifici militari". Propone che si aggiungano a questa frase che conclude l 'ar ticolo, queste parole: "e tenut o conto delle disposizioni dell'articolo 9".

L'articolo 9 prevede l'esistenza delle truppe necessarie al manlenimento dell'ordine, ma come fa notare immediatamente il Maresciallo Badoglio, soltanto nella zona non occupata e non nelle zone smilitarizzate; egli aggiunge che, nell e zone e piazze smilitarizzate, l'articolo 17 prevede unicamente l'impiego di forze di polizia.

In seguito, il Gen er al e Huntzig e r sviluppa il suo pensiero: "Non cerco di ristabilire unità armate nelle zone smilitarizzare, ma vi prego di considerare, che in tali zone, Nizza per esempio, vi può essere la necessità di mantenere in l oco delle truppe. Tale richiesta necessita l ' assenso della commissione d 'armistizio.

Pretendere però che nella zona smilitarizzata non ci dovranno mai più essere delle truppe che prestino assistenza alla gendarmeria e alla polizia, significherebbe esporsi a gravi incidenti, in particolare in periodo di smobilitazione.

È au sp icabil e che facciate prova d.i larghez z a di vedute onde per impedirci di creare tale disordine. È impossibil e , infatti, escludere da questa zona qu esto elemento militare; s i tratta unicamente di una questione di ordine . Ci aspetta un periodo estremamente difficile; il governo de l maresciallo P étain non vuole il disordine, il che comp li cherebbe il s u o compito. Bisogna dargli la possibilità di poterlo eve n tualmente reprimere.

Il maresciallo Badoglio propone allora la seguente aggiunta : " .. . e delle truppe per il mantenimento dell'ordine interno, stabilite per ogni caso particolare, dalla commissione italiana d'armi sti. ,, 210

S empre per quel che riguarda l'articolo 4, è opportuno fare un'ulteriore precisazione : è stato specificato che l'evacuazione delle zone deve avvenire nel termine di 1O giorni.

"Desidero onestamente", dice il genera le Huntziger, "richiamare l'attenzione sul fatto che questo punto sarà difficile da rispettare. Sarà infatti necessario firmare l'armistizio, notificarlo, riunire la commissione d'armistizio, inviare rappresentanti francesi, garantire comunicazioni difficili. Con ciò non intendo c h iedere che vengano appo rtate modifiche al testo, ma vorrei richiamare l' attenz ion e sul fatto che il termine di 1O giorni mi sembra estremamente corto"

"D es id ero dichiarare" , risponde l'int erpellato, il maresciallo Badoglio, "che la comm i ssione italiana d'armistizio farà tutto il possibile per appianare le diffico ltà" .

"Nemmeno da parte nostra creeremo difficoltà", dice il generale Huntziger, "se firmiamo, esegu ire mo" .

"I mpartirò ordini precisi alla commissione", promette il maresciallo; capiamo le nostre difficoltà e non vogliamo certo complicare le cose".

Il generale Huntziger ringrazia il maresciallo Badoglio per quanto assicuratogli e ne approfitta per ric hi amare la sua attenzi one sulla brevità del termine di 15 giorni concesso a ll'artico lo 5 per l'evacuazione delle armi delle zone smilitarizzate, particolarmente in Somali a.

"Domandiamo alla commissione italiana d'armistizio", conclude "di tenere conto delle nostre d ifficol tà; siamo decisi a fare del nostro meglio, ma sarebbero so ltanto condizioni ind ipendenti dalla nostra volontà che farebbero provocare ritardi" .

La discussion e porta successivamen t e all' u ltima frase dell'articolo 6, relativo alla smilitarizzazione d e ll e piazze e basi navali:

"Q uesta smilitarizzazione", viene in esso specificato, "dovrà avve n ire in un termine di 15 giorni e dovrà essere effettuata in modo tale da rendere inutilizzabili le piazze forti e le basi, sia dal punto di vista della loro capacità offensiva, sia da quella difen siva e l ogistica".

Il genera l e Hun tz iger non so ll eva ob i ezi oni circa l a capacità of- fensiva e difensiva, ma per quel che riguarda la capacità logistica, passa la parola all'ammiraglio Le Luc. Quest'ultimo propone la stesura seguente: " siano rese inutilizzabili dal punto di vista della loro capacità offensiva e difensiva; la loro capacità logis tica sarà limitata al soddisfacimento dei fabbisogni dell e navi della flotta francese dislocata in questi porti.

"Vi sono infatti", così spiega, "delle navi francesi disarmate, d ragamine, navi riservate alla salvaguardia dell'imp e ro, di stanza nei porti smilitarizzati".

"Sarebbe opportuno dunque che questi porti venissero dotati di mezzi logistici (ospedali, viveri, combustibile) onde provvedere ai fab bisogni di queste navi".

L 'ammiraglio Cavagnari richiede una redazione più precisa. L 'amm iraglio Le Luc cita a titolo di esempio le grandi quantità di mat eriali che si dovrebbero evacuare da Tolone. L 'ammiraglio Ca vagn a ri suggerisce che questi approvvigionamenti potrebbero essere evacuati nei magazzini in terni. "Ma noi non disponiamo più di questi magazzini", obietta l'ammiraglio Le Luc.

Alla fine l'ammiraglio Cavagnari acc etta la proposta della delegazion e francese; la commissione d'armisti z io si riserva, però, il diritto di controllare la corretta esecu zior1e di quanto sopra specificato. Il testo definitivo sarebbe dunque il seg u e n te:

" ... la loro capacità logistica sarà posta sotto il controllo della commissione italiana d'armistizio , limitata ai fabbisogni d elle navi da guerra francesi, le quali, conformemente alle condizioni previste all'articolo 12, saranno ivi dislocate".

In conformità all'articolo 7, nelle zone, piazze forti e basi nav ali da smilitarizzare, le autorità civili e le forze di polizia necessarie al mantenimento dell.'ordine continueranno a svolgere le proprie funzioni.

Il generale Huntziger osserva che, invece di citare soltanto le autorità civili, si dovrebbe scr iv ere come segue: "le autorità militari, marittime, civili e le forze di polizia". Non si può infatti affidare il comando delle forze milita ri che rimarranno nelle zone e piazze smilitarizzate alle auto rità civili.

L'ammiraglio Cavagnari chiede che veng a precisato se si tratta di autorità militari o marittime.

''Sì, a Tolone abbiamo 30 navi da guerra", risponde l'ammiraglio L e Luc; "sarà necessario ricorrere all'impiego di autorità marittime a t err a, distinte dalle autorità imbarcate per far regnare la disciplina a terra".

"Anche per il settore di Nizza", aggiunge il Generale Huntzig er, "è necessario prevedere la presenza di un 'au torità militare in grado di amministrare, comandare gli elementi che rimarranno nella regione" Il maresciallo Badoglio propone allora di regolare la questione aggiungendo la seguente frase: "Vi rimarranno anche le autorità territoriali, militari e marittime designate dalla commissione italiana d 'armistizio".

Il generale Huntziger accetta questa stesura.

Passa poi all'articolo 8, per il quale dichiara di non avere obiezioni da so ll evare; l egge s ucce ssivame nte il testo dell'articolo 9.

"Tutte le forze armate terrestr i, aeree e navali della Francia metropo litana saranno smobilitate e disarmate, in una d ata da stabilire, ad eccezione delle formazioni necessarie al mantenimento dell'ordine interno" .

"Ciò si applica sia al t erritorio della Francia metropolitana, sia ai territori dell'Africa del Nord, della Siria e della costa francese dei Somali".

"Gli effettivi e gli armamenti di queste formazioni saranno stabiliti di comune accordo tra l'Italia e la Ge rmania".

Il generale aggiunte alla lettura il seguente commento: "Ho un'osservazione importante da formulare. La prima fase non solleva nessun tipo di obiezione da parte mia. In quanto alla seconda, desidero richiamare la nostra attenzione sui seg u enti fatti: voi sapete quali sono i paesi indigeni, soprattutto i territori dell'Africa del Nord.

Abbiamo consistenti contingenti indigeni da rimandare di rispettivi paesi; avremo ino ltre il problema dei prigionieri.

Queste due categorie costituiscono un elemento non facile da gestire. Dovranno u n domani essere inseriti di nuovo nel loro contesto originale, e ciò fa presagire grandi disordini e sconvolgimenti.

D'altra parte , in questi paesi, abbiamo noi stessi costituito le formazioni: se ce ne liberiamo in modo incauto e brusco, creeremo altri inconvenienti s u scettib i .li di t urbare la vita di questi paesi.

Sapendo quanto siano sensibili queste popolazioni, e allorché si pensa che l'autorità francese ha perso gran parte del proprio peso, avendo il nostro paese avuto la sfortuna di essere stato sconfitto militarmente, è l ecito interrogarsi su che cosa riserverà il futuro.

La stessa cosa s i applica anche alla Siria ed alla costa francese somala, anche se in minor mi s ura. Sono paesi i ndigeni in cui l'autorità del bianco non deve venir meno.

Quanto s udd etto non è nell'interesse di nessuno e tanto meno nell'interesse della grande potenza coloniale che è l'Italia.

Questi disordini rischierebbero di avere delle ripercussioni in t utti i territori musulmani.

Suggeri sco, p roseg u e il generale, una soluzione che non vi pa rr à irragion evo l e.

A dire il vero, avete già scritto ne ll' art icolo 9 che si procederà alla smobilitazione in una data da sta bilire , ma in considerazione dell ' im portan za dell 'operazione da eseguire, vi p ropongo il testo seg uent e:

"Tutte le fo rze ar ma te t errest ri, navali e aeree della Francia metropolitana sarann o smobilitate e disarmate in una data da s t abilire, eccetto le formazioni n ecessari e al mantenimento dell ' ordine interno. Gli effe ttivi e gli arma menti di queste formaz ioni saranno definiti dall'Italia e dalla Germania".

"P er que l che rigu arda i t errj t ori d e JI' Afri ca del Nord, della Siria e della costa francese somala, l a commissione italia na d ' armistizio, stabilendo le modalità di smo bilitaz ion e e di di sa rmo prenderà in considerazione l'importanza particolare d el manten imento d ell'ordine nei suddetti t e r r itori".

Il maresciallo Badoglio acc e tta qu es ta stes u r a . Arriva ti all'articolo 10, prend e la parola il generale Bergeret, come lo aveva già fatto a Re tho ndes . Chiede i nfatt i che ve n ga risparmiata ag li equipag g i fra nc es i , che da 10 m es i sta nno combattendo una lo tta impari, l a consegna dei propri ae re i.

"Chi edo", conclude, "che i loro apparecchi vengano disarmati e posti sot to controll o ita liano ".

"Sono d'a ccordo", dichiara il maresciallo Badoglio .

"Vi ringraz io" , risponde il generale Bergeret.

"Nel testo si s opp rimerà la parola «ae roplani» " conferma in conclusione il maresciallo Badoglio.

In quanto all'articolo 12 re la t ivo alla fl o tta, la stesura richiesta dal governo france se non v i e n e sottoposta alla delegazion e it aliana. L'ammiraglio Le Luc si limi ta ad osservare:

"Il dislocamento delle navi francesi in determina t i porti potrebb e es porle ad attacchi aerei da parte d ella Gran Bre tagna". Domando che la nazione di porto di immatricolazione venga conside rata come semplice ind icazione".

Il ma resciall o Badoglio è estremamente fra n co in merito: "A bbiamo dic h ia ra to che non avevano l'intenzio n e di co lpire le vostre navi, n é durante, né dopo l e ostilità. Non faremo nulla che possa provocarne l'a ffo ndamento".

In s eguito alla le tt ura dell'ar tico l o 16 re lati vo alla cessazione d e lla navigazione mercantile francese, l'ammiraglio Le Luc commenta:

"Sarebbe auspicabil e che il blocco del t raffico ve nisse sospeso al più presto" .

Il generale Huntziger affronta s u ccessivamen t e l'esame dell'ar- ticolo 19 relativo aLJe trasmissioni radiofoniche .

"So che si dovranno prendere precauzioni circa l'uso della radio, soprattutto per quel che riguarda le trasmission i . P er la Francia metropolitana non ho nulla da dire, poiché disponiamo di mezzi di comunicazione che consentono di raggiunge re ed amministrare il paese senza utili zz are la TSF.

In quanto ali' Africa del Nord, la Siria e la costa francese dei somali non abbiamo altri m ezzi p er impartire ordini. Rischiamo di non farci ubbidire. Sarebbe dunque opportuno concederci delle facilitazioni Capisco perfettamente che ci domandiate di sopprimere tutte le comunicazioni che potrebbero costituire un pericolo per le vostre operazioni e compromettere la nostra sicurezza nell'ambito della lotta che state conducendo. Potrei dare la mia parola che nulla sarà intrapreso in questo senso e vi domando se non potete trovare una formula meno rigida di quell a delJ 'a rticolo 19".

Il maresciallo Badoglio suggerisce di sottopon-e le comunicazioni via radio della Francia con l'Africa del Nord, la Somalia e la Siria al controll o della commiss ione italiana d'armistizio; ma il generale Huntziger osserva che alcune comunicazioni dovranno essere cifrate.

"Vi domando di capire", risponde il maresciallo Bad oglio, che la mia buona volo ntà trova un limite in ciò che è scritto.

Se accettate la redazione di cui sopra, penso che tutto procederà regolarment e"

Il generale Huntziger si inchina e si procede alla redaz ione del seg u ente testo:

"Le condizioni in cui potranno essere effettuate l e comunicazioni radio tra la Francia, l'A fr ica del Nord, la Siria e la costa somala saranno stabilite dalla commissione i taliana d'armistizio".

In quanto all'articolo 21, non vi sono osservazioni da fare sul paragrafo 1 (libera zio n e dei prigionieri italiani), il generale Huntziger dà successivamente lettura dal paragrafo 2:

"Il governo italiano si riserva il diritto di rivendicare la consegna degli individui aventi cittadinanza ita liana che si trovavano in territorio non occupato francese, o sotto il controllo francese al momento dell'armistizio; essi verranno designati nominativamente

Procede al commento del Les t o in questi term ini: "Il governo francese considera che questo punto sarà in ogni caso molto doloroso per noi tutti. Esso non ha certo intenzione di dare asi lo a delle persone che potrebbero avviare azioni contro l'Italia.

Sarebbe estremamente penoso e do l oroso vedere sancito da un testo l'obbligo di consegnare delle persone che hanno cercato a silo in F rancia al momento in cui vigeva ancora il diritto di asilo".

"Vo i avete però", risponde il maresciallo Bad oglio, "accettato questo obbligo per quel che riguarda i cittadini t edeschi".

"È vero, ma il generale Keitel mi ha assicurato che si trattava unicamente di guerrafondai che avevano avviato azioni politiche contro la Germania".

Il maresciallo allora dichiara: "Questo articolo esu la dalla mia competenza militare. Pos so soltanto dirvi che il capo d el governo aveva inser ito questa frase come un 'affermazio ne di principio. Se lo desidera , sospenderò la sed uta e farò telefonare al capo di governo".

Il generale Hun tziger dà lettura della dichiarazione che il generale Keitel ha fatto in merito ed aggiunge : "Il governo d el maresciallo Pétain è intenzionato ad onorare lealmente i suoi impegni ed a ristabilire il più presto possibile l'ordine nel nostro paese. È fermamente deciso ad impedire ogni tipo di manifestazione contro le potenze con le quali firmerà l'armistizio".

Il maresciallo Badoglio ripete che la questione esula dalla sua competenza e ordina di telefonar e immediatamente in merito al capo di governo italiano.

Il generale Hun tziger dichiara di non avere dichiarazioni da fare e che comunicherà al suo governo le modifiche adottate, aspettandone la risposta .

La seduta è sospesa alle ore 1 7. l O.

All e ore 17.30, nel momento esatto in cui il generale Huntziger stava entrando in comunicazione con il generale Weygand, il maresciallo Badoglio gli comunica, per il tramite del generale Pa risot che il 2° capoverso dell'articolo 21 è stato abrogato

Egli Io comunica immediatamente al generale Weygand, indicando che tutte le richieste del governo francese e quelle della Commissione sono state approvate; ci si riserva di apportare delle modifiche alla forma.

Alle ore 19 .00, Io chiama e gli dà l etture del nuovo articolo 9 (smobilitazione delle truppe francesi) : per quel che riguarda l'articolo 12 relativa alla flo tta, fa notare che non gli è sembrato possibile, come lo richiedeva il governo, adottare una stesura di versa da quella della convenzione franco-tedesca

Il Consiglio dei ministri, riunito in seduta a partire dalle ore 17 . 30, decide di dare l'autorizza zione alla firma. Alle ore 19.10 , il generale Weygard, trasmette telefonicamente il seg uente messaggio : "N° 61/D.M. - La delegazione francese, presieduta dal Gen. Huntziger, è stata autorizzata a firmare la convenzione d'armistizio con l'Italia. Fare pervenire resoconto dell'avvenuta esecuzio" ne.

Alle ore 19.12, le due delega zi oni entrano in seduta Il generale Huntziger dichiara:

"Signor Maresciallo, conformemente all'ordine impartitomi da l mio governo, dichiaro che sono pronto a firmare la convenzione d'armistizio in nome della Francia".

"Anche noi firmeremo", dice B adoglio.

Si passa successivamente allo scambio delle firm e : sono le ore 19.15. Dal momento preciso in cui al governo t e desco verrà trasmessa la notifica , inizierà il suddetto termine di 6 ore, dopo il cui scadere cesseranno le ostilità.

"Sig. Maresciallo", risponde il Gen. Huntziger, "mi consen ta , a conclusione del ·presente dibattito, di ringraziarla per il modo, estremamente efficace e sicuro, con cui ha condotto le discussioni, e di esprimerle la profonda stima di cui la sua persona gode negli ambienti m il itari francesi. Desidererei leggerle una dichiarazione personale:

"Signor Ma resc iallo, nelle attuali circostanze, infinitamente dolorose, la de l e gazione francese trova conforto nella speranza che la pace imminente consen tirà alla Francia di realizzare la sua opera di ricostruzione e rinnovamento e che fornirà u na solida base al ripristino di re lazi oni durature tra i nostri due paesi, nell'interesse dell'Europa e della civilizzazione" .

"La ringrazio", Signor General e, "per ciò che mi ha appena detto" dice il Maresciallo Badoglio.

"Formu lo pure i o lo stesso desiderio da Lei appena espresso. Non potrei rivolgerle altre parole . Mi auguro che la Francia riesca a superare questo momento: è una grande na zione dal grande passato storico Sono certo che riuscirà a superare qualsiasi ostacolo . Gli e lo dico da soldato a so lda to. È ciò che desidero di tutto cuore".

Dà in seguito un'informazione: "La comunicazione è stata fatta a l governo ted esco alle 19.35, ora italiana. Le ostilità cesseranno dunque all'ora 1.35 , ora italiana, del 25 giugno 1940".

Al genera l e Huntziger, c he gli aveva fatto presente che rientrava nelle competenze del governo italiano informare in merito il governo francese , il maresciallo Badoglio rispose che erano stati impartiti i necessari ordini all'uopo

L'examen du texte communiqué pa r la Délégation française dans la soirée du 23 e ut lieu principa lement en Conseil d es Ministres dans la matinée du 24. C'est à 11 h. 30 que le Gouvernement français fit connaitre au Général Hunt ziger ses observations et demandes .

Essentiellement, elles ne tou c hent, que deux articles , dont !es clauses so nt con - sidérées comm e contraires à l'honneur: l'ar ticle 9 re latif à la d émobilisation et l'article 21 concerna n t la livraison des ressortissants italiens.

Le Gouvernement repousse la démobilisa t ion et le désarmement des forces de l'Afrique du Nord, de Syrie et de la Cote des Somalis, tel qu'il est démandé d ans la rédaction prim i t ive, car il est con trair e à l'honneur que des troupes qui n'ont pas comba t tu soie n t co ntra intes de déposer les armes. Il est cert ain, d 'a utre part, qu e cette mesure p rovoquerai t de graves actes de rébellion de la part des contingents ind igènes qui composen t la majorité de ces troupes; elle metti-aiten péril l'existence et !es biens des ci toyens français et, avec une grav ité accrue, le son des colonies étrangères.

Cette quest ion préoccupe tellement le gouvernement, qu'à la fin des délibérations, 11 h. 30, le Min istre des Affaires Etrangèrcs en entretient J'Ambassadeur d'Espagne .. . Après avoi r exposé à M . de Lequerica les difficultés du Gouvernement français avec M. Churchi l l. M.P. Baudouin lui demande d'insister immédiatement auprès du Gouvernement italien, afin que celui -ci ne main tj enne pas ses exigences de d émo biJisation et de désarmement dans l'Afrique du Nord et en Syrie; des rébellions soucenues par l'Arzgleterre, lui dit-il, ne manqueraient pas de se produire, il n'est pa s d e J' intéret de l'Italie, n i de ce l ui de l'Espagne de pousser la France vers d' aussi graves d ifficultés. M. de Lequerica lui promet son intervention immédiate.

D'autre part, le Gouvernemcnt, comme il J'a fa it avec l'Allemagne, demande la suppression de la clause de livraison des ressortissa nts it aliens, qu'il consi d ère comme contraire à l'honneur en raison de la patique du droit d'asile. Hors ces observations qu i touchent au fond meme du projet de conve ntion, les autres sont surtout de forme. Le Gouvernement demande qu'aux art icles 3 et 6, on remplace la formule: «en vue de la continuation de la lutte comre l'Ang leterre» par celle-c i : «P endan t la continuation ... ». Il p1·opose pour l'article 12 relatif à l a flotte, la rédac t ion suivante: «la flotte de gue rre française (à l'exception d e la partie qui est lai ssée à la disposition du Gouvernement français pour la sa u vega rd e des intérèts français dans son empire colonia!), après avoir é té d émo bilisé el après avoir débarqué ses munit ions sous le contrò le de l'Italie ou res p ectivement de l'A llemagne, sera ba sée dans ]es ports français. Les effectis de chaque navires ne devront pas dépasser la moitié d es effectifs no1·maux du temps de paix».

Il demande en outre que les navires se trouvant au lo in puissent e tre rappelés dans le s pons d 'Afr ique comme dans ceux du terri to i re métro p olitain

Il d ema nd e pour l'articl e 19 (émiss ion s radiophoniques) la mème rédaction que d ans la convention allemande.

Il désire enfin quelques modifica t ions d e détail aux ar t icles 4, 7 et 10, marquant que des troupes et du personnel militaire pourront èt re maintenus dans !es zones et places d é militarisé es, et que, comme l'Allemagn c l'a admis, !es avions ne figureront pas dans la liste du matériel d ont la livraison pourrait etre exigée en garantie de J'exécution de la convention.

Le Général H'u n tziger est a lors en mesure d'aborder la dis cussion avec les plénipotentiaires italiens. La réunion, qu'il a vait prév u e la veille pour I O h., a lieu à 15 h. 40 à la villa I ncisa .

Il indique d'abord qu e la tradu ction de la convention, qu'il a so us les yeux, est une traduction légèrement modifiée et un peu diffé r ente de celle qui lui a été remise la veille, telle qu'elle, e ll e constitue la traduction du t exte italien et il la donne à la délégation italienne

Il suit alors le proje t d e convention article par article.

Artide, ... 2 pas d'observation .

A l'article 3, il demande une addi t ion. La durée de démilitarisation de la zone a lgérienne n'est pas indiquée, alors que celle de la zone tunisienne est fixée pou r la durée de l'a r mis t ice. Le Géné ral Huntziger d ema nd e que soit inséré dan s le passage relatif à l'Algérie les mots «pour la mème durée». Le Maréchal Badoglio accepte cette addition.

Da n s le mem e article (e t l'observation vaud1-a pour l'article 6 ), le texte italien <lit : «en vue d e l a continu at io n de la lutte con tre !'Empire b r itanniqu e».

«No us savo ns , dé c lare le Généra l, que la lutte continu e e ntre vous e t !' Empire Britannique, mais vo u s comprendrez, puisque nous sommes e ntre s o ldats , que nou s vo u s d ema ndions d e remplacer cette rédaction , par une a utre , qui pourrait ètre: "pe ndan t que dureront ]es hostilités entre l'ltalie et ]'Empire h r i tanniqu e»

Le Marécha l Ba d og li o accepte la form ul e : «Ta nt que durero nt !es hostilités e n tre l'Italie et ]' Emp ire britannique, et pour la durée du prés e nt armistice ».

Le GénéraJ Huntzige r pass e à l'articl e 4 qui prév o i t l' évac uation par !e s troupes françai ses des zones à d émilitariser. «A l'ex ce ption du perso nn e l serie um e n t néce ss ai r e pour la garde et l'entretien des ouvrages et fortifications, casernes et b atiments m ilitai i:es» Il propose qu'on ajoute à c e tte phros e qui t e nnine l'ai:ticle, ces mots : «e t compte tenu d es di s po s ition s dc l' article 9 »

L'articl e 9 prévo i t l'exis tence d es troupes nécessa ires au maintien d e l'o rdre, m a is , co mm e le fait a u ss i tòt 1-emarquer le Maréc hal Bad og lio, dan s la zone n on occupée seuJernent, et non pas dans !es zones d émil itarisées; i l ajoute que, dans un e zone et pl aces démilitarisées, l'article 7 n e prévoit qu e de s forces de p olice.

Le Gén é ral Hunt z iger d éve loppe alors ainsi sa pensé e: «J e ne cherche p as à ré tablir un e arm ée dans !es zones démilitari sées, mais je vo u s d e mand e d e consid érer que, d ans d e t elles zones, Nice parexe m p le , il pe ut y avoi r beso in de mainte nir d es troupes. Ceci n e se fera qu e d 'accord avec la commission d'armi s ti ce. Mais d i re que, d a n s la zo n e démilitarisée, il n 'y a ura jamais de tro up es qui viennent aider la ge ndarmerie et la po lice , serai t s'exposer à des incidents graves, en part ic uli er en p é riode d e dérnobilisation. Il est d és id éi:a bl e qu e vous fassiez pre u ve d e la i:geur de vues pou1- nous p ermettre d 'e mp éc he r le dé sor dre. Il est impossible, en e ffet, d 'ex clu re de cette zon e cet é lé m e nt militaire, c'est une qu estion d 'ord re uni q u ement. Nous allons avo i r une periode trés diffi c il e; le Go uv erne m e n t du Marécha l Pétain ne ve ut pas le d éso rdre , qui compliquerait sa tac h e; il fa ut lu i d onner la possibilité d e l e réprimer évent u ell ement».

Le M arécha l B adogli o propose a lors l'add iti o n su iva nt e :

« .. . e t d es troupes pour le mainti e n d e l'ordre intérieur, qui seront d etermin ées, pour c h aqu e cas particulier, par la commission i talienne d'armistice prévue ciap r ès» .

Au tre cho se, toujo urs dans le mème article 4 : un délai de 10 jours y es t fixé pou r l'évacuation des zo nes. «J e tiens honnètement, dit le Gé néral Huntziger à appele r l' atte n t ion sur le fait que cette presc r i ption sera difficile à observer Il faudra en effe t signer l'armistice, le notifier, réunir la co mmi ssio n d 'ar mi st ice, y en voyer d es représentans fr ançais, assure r d es comrnunications di fficiles . J e ne d e mand e p as de modifica ti o n du t exte, mais je tien s à attirer l'attention s ur le fait que le délai de 1O j o u rs m e parait extrément court».

- «J e ti e ns à vo us déclarer, répond l e Maréchal Badog li o, s ur qui ce tt e observa tion a port é , que la commiss ion italienne d'armistice agira t o ujours de façon à aplani r l es dif ficu ltés»

- «Vo u s ne tr o u verez également d e no tre pan, dit le Géné1-a l Huntziger, a ucune difficulté : nous exécu t eron s si nou s signons».

- «J e donnerai d es ordres précis à l a commission, prom e t le MaréchaJ; nous com preno n s vos di fficu lté s et nou s ne vo ulons pas )es augm e nter».

Le G é néra l Huntzige r r emereie l e M aréchal Badoglio de ses assurances bi e 111'l' i1lant es e t en profit e pour attirer son attentio n sur la parcimonie du délai de qu inze jours accordé à l'articl e S pour l'évac uation des arm es d es zones d émi lit ar isfrs . notamment en Somalie.

«Nous demandons à la commission italienne d 'armistic e, conclue -t -il , d e Le nir com p te d e nos d iffic ultés; nous so mme s décidés à exéc ut er de notre mi eux, m a is ce ne serai ent que de s co ndi t ions indépendantes de notre volont é qui nous r etard e raien t ».

La d iscussion s'établit alors sur la derni ère phras e de l'article 6, relat if à la d é militarisat ion d es places et bases na vales. «Cette démilitarisation, y est-il dit, de vra étre effe ctu ée dans un d élai d e 15 jours et devra étre telle que les plac es fortes e t bases soient rendues inutili sables au point de vue de leur ca pacité offensive, défensive et logistique». Le Général Huntziger n e fait aucune objection en ce qui concerne la capac i té offensive et défensive, mais on ce qui concerne la capac iL é logi st iqu e, il passe la parole à l 'Amiral Le Lu c . Celui-ci p ro p ose la réd a,tion suivante: « . .. soient r e ndues inu tilisable au point d e vue de Ieur ca p aci t<: offensive et defénsive; leur capaci t é logistique sera limitée à la satisfact ion des b esoins des bàtimencs de la flotte française bas és sur ces ports».

«Il y a en effe t , explique - t- il, des bàtiments français désarmés, d es dragueurs d e mines, des b àtiments réservés à la sa u vegard e de )'Empi re, restant dans des ports démilitarisée. Il convient clone que ces ports a ient encore certa i ns moyens logistiques (hopitaux, vivres, combustibles) pour pourvoir aux besoins de c es bàtiments».

L'Amiral Cavagnari dil qu'il souhaiterait une rédact ion plus précise. L'A miral Le Luc m e nti onee à tit re d ' exemp le, les grandes quantités d e matétiel qu'il y aurait à évac u er de T oulon. L'Amira l Cavagnari s u ggè r e que ces approvisionnements po u rraient étre évacués dans !es magasins d e l'intérieur. «Mais, nous ne disposons plus d e ces magas i ns, lui objecte l'Ami r al Le Luc ».

Finalement, l'Amiral Cavagnari acceple la p ro p osition de la d é légation française sous r éserve d'un co nt rò le à exercer par la comm ission d 'armis tic e, e t le t ex t e définiUf devient donc:

« leur capacité logistique sera sous le con troie de la commission ila lienne d 'armistic e , limitée aux besoins d es bàti ments de guerre français qui, dans les conditions p 1·évues à l'article 12 ci -après, y seront basés».

L'article 7 prévoit que, dans !es zones , places fortes et bases navales à démilitariser, les autorités civiles e t !e s forces de police néc ess ai res au mai.ntien de l'ordre demeurerent naturellement en fonction. Le G é néral Huntziger demand e q u'au lieu de ment ionner !es au tori tés c ivi les seules, on mentionne «!es autorités militaires , maritimes, civiles e t les forces de pol ice» Il est en effet impossib le de fa i re co mmand er les forces militaires qui resteront dan s les zones et p la ces démi li ta.-isées par des a u tor i tés civiles.

L'Amiral Cavagnari demande de précis er s'il s'agit des autor it és militaire ou maritimes.

«Si , à Toulon, no u s avons 30 bàtiments de guerre sur rade, répo nd l'Amiral Le Luc, il faudra d es autorités maritimes à tetTe, différentes des au t orités embarquées pom· faire régner la di sc iplloe à terre». «De méme, pour le sec t e u r d e Nice, ajoute le Général Huntziger, il est n écess aire qu'il existe un e autor i té militaire pour admin istrer, commander !es é léments qui resteront da ns la région». Le Maréchal Badoglio propo se aloi-s de régler la question en ajoutant la p hrase s ui va nt e : « Y l·esteront aussi !es a u to rit és t errit oriales, militaires et mari t im es qui se r ont d éterm i nées pa1- la commission italienne d 'arm istic e»

Le Gé n é ra l Huntziger accepte cette rédactio n.

Il passe sur l'article 8, q ui n'appelle p as d'observation de sa part , puis il lit le texte de l'article 9 .

«T outes ]es forces armées de terre, d e mer et de l'air de la France métropoli tain e seront démobilisées et désarmérs , dans un délai à fixer, à l'exce p t ion d es format ion s nécessaires a u mantien de l'ordre intér ieur.

«Ceci est valable aussi bien pour la France métro p o li t.ai n e q u e pou r les t erritoir es d e l'Afriqu e du Nord, de la Syrie et de la cote fran ça ise des Somalis».

«La force et l'armement de ces format io n s sero nt d éterminées d'accord entre l'Itali e et l'Allemagne»

Le Général a joute à l a lectur e ce commentaire: «J'a i une observ ation imp ortant e à formu ler. La p remière phrase ne soulève aucune o bj ection de ma part. En ce qui conce rn e la seco nd e, je d ésire attirer vot r e attentio n su r les faits su ivaot; Vous savez ce que sont )es pays indjgènes, surt o u t !es territoires de l'Ahique du Nord. No u s avons d es contingents indi gènes importants à renvoyer dans leur pays; plus t ard, des pdsomùers y revien d ront. Ces d eux ca tégories conslit uent un él éme n t qui ne sern pas facile à com mand er. Us devro nt ètre rendus à leu rs occu p ations, à leurs tr ibu s, d'où rés ultera un grand trouble. D' a u tre part, dans c es pays, nous avons des fo rma t io n s qu e nous avons mises su r pied: si nou s les libérons brusquement, nous aurons d'autres inconvé ru ents qu i risquent d e troubler la vie d e ces pays. Quan d on srut combien ces populations son t sensibles, quan d on pense qu e l'a u rorité française sera moins forte du fai t que notre pays a eu le malheur d'ètre vai ncu par la Force d es armes , on peu t se demander ce qui se passera. Il en est d e mème pour la S yrie, de mème égale ment pour la còte frança ise des Somalis, e n core qu'a un degré moindre. Il s' ag it d e pa ys inrugèn es , 01'.1 l'autorité du Blanc n e doit pas ètre bafouée. «Ce n'est l'intfrèt de personne, e t , en pa1iiculi er , ce n' es t pas l'int érè t de la grande puissance coloniale qu'est l'ltalie. Ces troubles risq u eraient d'avoir des répercussions dans tous !es terr it oires musulman s J e vous suggère, poun,uit le Général, une so lu tion qui ne vo us para:ìtra pas d éra iso nn a bl e. A vra i dire, vous avez d éjà écrit dans l'article 9 que la d émobilisation, s'effect u e rait dans un délai à détem1iner, mais, étant donné l'impo1iance de l a fonction, je vous p rnpose le texte su i vant »

«Toutes les forces armées d e t e rre , d e mer e t d e l'air, de la France métropolitaine seront démobilisées e t d és années dan s un délai à fixer ultérieurement, à l'except ion d es f:ormat ions nécessai re au maintien de l'ordre intfri e ur La force et l'armement de ces form a tio n s sero nt d éterminées par l'Ita li e et l'AJlem agne»

«En ce qui concerne les te 1Titoires de l'Afrique du No rd , de la Syrie et de la còte frança ise des Somalis, la commission i talienne d'armistice, en éta blissant !es modalité s d e démobilisation et d e désarm e me nt prendra en cons idératio n l'i mportance particulière du maintien de l'ordre dans les dits territoires»

Cette rédaction est accept ée par le Maréchal Badoglio.

Sur l'article IO, c'esl le Cénéral Bergeret q ui p,end la parole com.me iJ l'a frut à Rethondes. Il demande que l'évenruali té d e la livraison des avions so it épargnée, a u éq uipages français qui depuis dix mois luttent à un contr e cinq.

«Je demande. concl u e+il, que leurs appareils soient désarmés e t pla cés sous contròl e italien ». «Je s u is d'a ccorci , d éclare le Maréchal Badoglio» «Je vo u s remercie, répond le Général Bergere t».

«On supprimera dans le texte le mot «aéroplan es», co nfitme e n conclusion le Maréchal Badogli o».

Sur l'a rt icl e 12, re]atif à la flotte, la rédaction demandée par le Couvernement français n' est pas so u nùse à la délégation itali enn e . L'Amiral Le Luc se bome à observer:

«Il pourra it arriver qu e le stationnement dan s certains ports exposat )es batiments françrus à des attaqu es aérien n es de la parl d e la Crande-Bretagne. J e demande que la not io n d e po11 d 'attac he ne so it co n sidérée que comme une simp le indi cation»

Le Marécha l Badogl io est trés net:

«No u s a vons déclaré q u e nous n'av ions l' ntention de toucher à vos b atiments ni pendant, ni après les hostilités . Nous ne ferons 1ien qw puisse les exposer à èu·e co ulés».

L'article 16 re la tif à la cessation de la navitation marchande frança ise appelle l'observation s uivan te de la part de l'Amiral Le Luc: «I l sera it souh aitab le que l'arret du trafic f"Ot le plus court possibiJe».

P uis le Cénéral Huntz iger aborde l'examen de l'article 19 1elatif a ux émissions radiophon iq u es.

«Je com prends très bien qu'il y a u ra d es p1·écautions à prendre en ce qui concerne l'usa ge de la radio, su rto u t en ce qui a trait aux émissions. Pour la France métropolitaine, je n 'ai den à rure, car nous avons d es moye ns d e comm unicat ions qui perm ettent d'atteindre e t a druinjstrer le pays sans u tiliser la T.S.F. Mais pour l'Afrique du No rd, la Syrie et la cote française d es Somalis, nous n'avons pas d'autre moye n de do1mer d es ord res . No us risquons d e n e pas nous faire obéir. Il conviendrait don c de nou s donner toutes facilit és possibles. J e co mprends parfaitement qu e vous nous d emandiez de s upprirne r wutes les communications qui pouraien t consùtuer un danger pou s vos opérations et compromettre votre securité dans la lu tte que vo us poursuivez. Je pourrais engager ma parole, que rien ne sera entrepris dans ce sens et je vo us dema nd e si vous n e pou vez pas tro uver une fo1mule moins i mp érative que celle de l'article 19 »

Le Maréchal Badoglio s uggè r e que les communications par radio de la France avec l'Afrique du Nord, la Somalie et la Syrie soient soumi ses au contr61e de la Commissio n italienne d 'armi s tice; mais le Général Huntziger obse1,re que certa in es d 'e ntre ell es devront etre chiffrées.

«J e vo us demande d e comprendre, répond le Maréchal Badoglio, que ma bonne volonté d o it avoir une li m ite dans ce qui est écrit. Si vous accept ez la rédaction cid ess us, je pense que tou t ira bien».

Le Général Huntzige r s'incline et le texte su ivant est arrété;

«Les conditions dans lesquelles po urront s'effec tu er les co mmunicati ons radio entre la France, l'Afrique du Nord, la Syrie et la Cote des Somalis sero nt détermin ées par la Commission italienne d'armistice».

Po ur l'article 21, pas d 'observation sur l e Ier paragraphe (libération des prisonnie r s itali ens), puis le Général Huntziger do nne le cture du paragraphe 2: il le commente en ces termes :

«Le Gouvernement itali en se rése1,re le droit de réclamer la r e mise d ' individus ayant la citoyenneté italienne au moment de l'armi stice, qui seron t désign és nominaùvemem, et qui se u·ouveraienl en territoire non-occupé frança is ou sous c ontrò le français».

«Le Gou vernemen t français estime que ce n e p rescrip tion serait douloureus e pour nou s dans to u s les cas Il n 'a pas l'i nt e ntion d e donner asil e à d es gens qu i tenterai ent d e se livrer à d es agissem ents contre l.'Italie. Mais il lui serai t pé nible , do uJ o u reux de vo ir consacre r par un texte l'obligation de li vrer des gens qui ont cherché asile en France au moment o ù le droit d'as ile y éta i.t d 'usage» .

«Vous avez cependant, répond le Ma réch.al Badoglio , accepté cel te obbligation en ce qui concerne les citoyens aU emands».

«C'est vrai, mais j'ai obtenu du Général Ke ite l qu' il ne s'agirait que des incitat eurs à la gue1Te qui s'é tai ent livrés à d es actes politiques con tre l'AUemagne»

Le Maréchal déclare alors: «Cet article éch a ppe à ma compétence militaire Je puis seulement vou s dire que le Chef du Gouve rne me nt avait inséré cette p hrase comrne un e affumation d e principe. Si vous le d és irez, je suspendrai la séance et je forni té léphon er au Chef du Gouveme men t».

Le Géné ral Huntziger donne lecture de la d éclara tion que le Général Kei tel a fait à ce s uj et et ajoute: «Le Gouvemem ent du Marécha l Pétain a l'inte ntion d 'exécuter loyalement ses engagements et de rétablir l'or dre au plus tò t dans nostre pays. U est d éc id é à empécher quelque manifestation que ce soit contre les Pui ssances a vec lesquelles il aura signé l'armi st ice»

Le Maréch al Bad oglio r é pèt e que la ques tion échappe à sa co m pétence et prescrit de télé phoner au ssitòt au Che f du Gouverneme n t italien à ce sujet

Le Général Huntziger d écla re qu'il n 'a plus d'obse1,ra tion à présenter, qu ' il va communiquer à son Gouvernement les modifications adoptées et lui demander sa répons e.

La séance est susp endue à 17 h. 1O.

A 17 h 30, au mome nt où il va entrer en communi catio n avec le Gén éra l Weygand, le Général Huntziger a ppre nd du Maréchal Badoglio, par l'intermédi aire du Général Parisot, que le 2' alinéa d e l'article 21 es t abrogé.

Il le fait connaitre aussit6t au Gén éral Weyg and, en indiquant que toutes les d emandes du Gouvernemen t français et ceUes de la Commission ont été adoptées sous quelques réserves de forme.

A 19 h., il J'appell e et lu i d onne lecture du nouvel article 9 (démobilisation des troupes françaises): en ce qui concerne l'article 12 sur la flotte, il fait remarquer ou'il n'a pas pani p ossible comme l e demandait le Gouvernement, d'adopter un e rédaction diffé1·ente de celle de la co nventi o n franco -a ll emande.

Le Conseil d es Ministres, qui siège depuis 17 h 30 , d éc id e alors de donner l'ordre de signer. A 19 h. 10, le Général Weyrand télephone le message suivant.

«M. 6 1/D.M. - Ordre est donné à la Délé ga tion française prés id ée par le Général Huntziger de signer la Convent ion d'Armistice avec l'Jtalie. Rendre compte de l'exéc ution».

A 19 h. 12, ]es deux d élégation s entrent en séance. Le Général Huntzigcr déclare: «M. le Maréchal, d 'orclre de mon Gouven1ement, je déclare que je suis pn?t à s igner la convention d'armistice au nom de la France».

«Nous signerons également», dit Badoglio.

Les sig na tures sont al ors éc han gées : il est 19 h 15. Dès qu e la notification aura é té donn ée au Gouvernement allemand, commencera le délai de six heures, après quoi s'arré t erom les hostilités.

«M. le Maréchal, répond le Général Huntzige r, penne ttez-moi au mom ent où se terminent les débats, d e vous remercier de la haute tenue avec laquell e vo us les avez dirigées, et d e vo u s assurer de !'immense considération que votre personalité a chez nous dans les milieux militaires. Je désirerais vous li re un e d éclara ti on p ersonnelle:

«Mons ie ur le Maréchal, d ans les circostances présentes, infiniment douloureuses, la d élégatio n française trouve un réconfort dans le ferme espoir que la paix qui interviendra bientòt permettra à la France de réaliser son oeuvre de reconstruc ti on et de renouve ll ement et qu'elle fo urnira une base solide à l' étab lissement de relat.ions durab les entre n os deux pays, d ans l'inté rét d e l'Europe et de la civilisation ».

- «Je vous remercie, rnon Gén éral, de ce que vous m'avez déclaré, dit le Maréc hal Badoglio. Le voeux que vo us avez formulés sont !es miens Je n e pourrais vous adresser d'autres paro les . J e souhaite gue la France se re lève: c'es t une gra nde nation; elle a une grande his t oire e t je suis certai n qu'elle assurera son avenir. Ce.ci de soldat à sold a t. C'est ce que je souha i te d e tout coeur».

Il donne ensu ite une informati o n: «La communication a ét é faite au Gouve rn ement allemand à 19 h 35 heure d 'été itali enne; les hostilités cesseront clone à l h. 35 hetU·e italienne d 'été, le 25 j uin 1940».

Le Général Huntziger l ui ayan t rappe lé qu'il appartena i t au Gou verne m e nt ita li en d ' in former le Gouvemement français de cette communication, le Mar·échal Badoglio lui fait co nna'ìtre que les ord res so nt donnés à cet effet.

This article is from: