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1.6 Conclusioni

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Conclusioni

Conclusioni

morte sotto la lente dell’Europa imborghesita a partire dall’età dei Lumi. Abbiamo

distinto inizialmente i processi di negazione e sfida della morte di ebraismo e

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cristianesimo e abbiamo visto come essi si applicano e svaniscono alla prova

dell’urbanizzazione.

È la città la dimensione più fertile al mutamento sociale. L’individualizzazione pone

l’uomo su un territorio di autocoscienza del sé che aliena l’elemento magico. La società cresce rapidamente e in maniera competitiva. La grande visione della morte

folkloristica scompare: attraverso la costrizione sociale di città-macchina e società

produttive, la dimensione del “tempo è denaro” diventa il mantra con cui la famiglia delega ad agenzie sociali la cura del morto: la medicina e le pompe funebri. Sistemi

esperti che occultano la visione voyeuristica e materiale di cadaveri che tra l’altro, attraverso le evoluzioni demografiche, diventano sempre più indirizzate alle fasce

d’età più anziane e quindi fuori dalla forza lavoro e inutili alla società produttiva in eterna competizione.

Se la morte dell’anziano non è più quella del patriarca o della matrona che regola

gli equilibri della grande unione famigliare, è anche vero che l’informalità del gruppo dei parenti stretti si afferma in una visione più romantica e affettiva piuttosto

che frutto di strategie di attivazione di alleanze strategiche dei matrimoni che rende

i testamenti svincolati da clausole pie e interessati alla salvaguardia della famiglia

superstite.

In tutto questo vi è una commercializzazione della morte. L’esempio maggiore lo abbiamo trovato nell’imprenditoria delle botteghe delle pompe funebri, o per lo

meno in una parte di esse: in quelle cioè volte ad un sistema privato e

imprenditoriale (modello anglosassone) e laicizzato e regolato da municipalizzate

(modello francese).

Questi ci sembrano gli elementi di base funzionali ai fini della comprensione della fase

operativa che segue per meglio comprendere la presenza, a partire dalla seconda metà

dell’Ottocento, del fenomeno della cremazione che lentamente si muove in Europa con salti in avanti e battute d’arresto, apologeti e oppositori.

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