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CONTRASTO DI OPINIONI CON IL COMANDO TEDESCO SULLA DEFINIZIONE DELLA POSIZIONE DIFENSIVA
Missione del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito .
Il q giugno, alla vigilia della battaglia di Sollum, il gen. Roatta si recava nuovamente in Libia per studiare sul posto il problema operativo, nei suoi tre elementi:
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- espugnazione della Piazza di Tobruch;
- possibilità di sbarchi inglesi in Tripolitaoia e possibili contromisure;
- operazioni offensive verso l'Egitto.
Sui singoli argomenti il gen. Roatta riferiva con tre studi distinti, condotti in concorso con il Comando Superiore italiano dell'Africa Settentrionale, dei quali vengono qui riportati gli elementi essen ziali.
I 0 - Espugnazione della Piazza di Tobruch (I):
- una fase preliminare, tendente a sgretolare progressivamente le difese e la capacità di resistenza della Piazza , con azione affidata essenzialmente all'artiglieria e all'aviazione, e ad insidiarne le vie d'alimentazione con assidua vigilanza aerea, posa di mine, attacchi aerei e agguati di naviglio leggero;
- una fase conclusiva, per l'espugnazione della Piazza mediante una o più spaliate risolutive.
(x ) La forza delia guarnigione di Tobruch alia fine di giugno era così valutata:
9a Divisione australiana (Brigate XVIII, XX, XXIV, XXVI); un btg. mitraglieri; un btg. motorizzato dei Northumberland Fusiliers;
XVIII btg. « Lancers » indiano ed altri elementi indiani imprecisati; un btg. carri, probabilmente rinforzato, in piena efficienza; un btg. pezzi anticarro;
G rgt. artiglieria, di cui 2 di medio calibro;
Forze ritenute necessarie per queste operazioni:
4 divisioni corazzate (le due tedesche già m posto, l' « Ariete» ricompletata ed una nuova divisione);

----, 5 divisioni di fanteria (le quattro italiane m posto, più una nuova);
- I divisione motorizzata (la « Trento », ricompletata);
- 47 squadriglie (I9 caccia, 16 bombardieri, 8 bombardieri in picchiata, I aerosilurante, 2 ricognizione strategica, I cacciabombardieri).
Fin dalla prima fase si richiedeva l'attivo concorso delle forze aeree italiane e tedesche dalla Sicilia e, soprattutto, da Creta e dalla Grecia.
2 ° - Difesa contro eventuali sbarchi in Tripolitania.
Era stato considerato separatamente il caso di piccoli sbarchi di disturbo, su qualunque punto della costa, e il caso di grandi sbarchi in prossimità dei porti di Tripoli e di Bengasi. Per il primo si era ritenuto necessario disporre di IO- 12 battaglioni autoportati, bene armati; per il secondo di due divisioni motorizzate e adeguate forze aeree, in grado di poter intervenire tempestivamente.
3° - Operazione offensiva contro l'Egitto.
Ne era previsto lo sviluppo im tre fasi successive, con l'impiego di 17- I9 divisioni, di cui 6 - 7 corazzate, 7- 8 motorizzate.
2 rgt. artiglieria contraerea. In totale, accertati:
15 btg. fanteria;
70 (circa) tra autoblindo, carri leggeri e medi;
40- so pezzi anticarro; rso. r6o pezzi di artiglieria; lmezzi organici delle formazioni
34 cannoni e 48 mitragliere contraerei di cui sopra, certamente rinforzati con altri extraorganico.
C'era i noltre da tener conto delle armi italiane che il nemico poteva aver rimesso in funzione dopo l'occupazio·ne della Piazza (artiglieria, pezzi anticarro, mitragliere)
Nella Piazza non esistevano forze aeree fisse; vi atterrava soltanto occasionalmcnte qualche apparecchio di collegamento o sanitario. Alla difesa partecipava l'aviazione dislocata nel Deserto Occidentale, compatibilmente con le esigenze del complessivo scacchiere mediterraneo.
Particolarmente efficace era il contributo della flotta ma anche questo rimaneva aleatorio, come misura e come tempestività.
Gli studi erano accompagnati da una memor ia sulla situazione e sulle possibilità del momento. Il Capo di Stato Maggio re d ell'Esercito vi esponeva anzitutto lo schieramento che quanto prima avrebbero potuto assumere le forze italo- tedesche in Cirenaica (I ) e la consistenza delle forze mobili disponibili in Libia a occidente di Tobruch (fra Ain el Gazala e Derna, nel Gebel Cirenaico, nella Sirtica e in Tripo litania) . Considerava infine le possibilità di difesa della Tripolitania e le possibilità di concorso dell'aviazione. In rappo rto alla disponibi lità de lle forze e dei mezzi in Africa Settentrion ale e alla realtà d ei tra sporti, secondo il gen. Roatta non si poteva pensare ad una offensiva contro l'Egitto se non come ad una eve ntualità molto lontana. Neppure l'espugnazione di Tobruch era concepibile a breve scadenza, essendo condizionata d alla disponibilità di forze e mezzi ben superiori a quelli presenti, assorbiti anche in misura notevole dalla difesa della posizione di frontiera. Egli si dichiarava convinto che l'avversario avr ebbe ritentato un'azione offensiva, con forze maggiori delle precedenti, prima ancora che noi si fosse in condizione di attaccare Tobruch: vari indizi (affluenza di navi, attività di artiglieria, frequenti colpi di mano, specie notturni, contro le nostre posizioni) davano a divedere che la Piazza, rafforzata nella sistemazione difensiva, rifornita dei materiali e dei mezzi che erano risultati deficienti all'atto del ripiegamento dalla Cirenaica, si avviava ormai verso una più attiva partecipazione alla lotta, nel quadro complessivo dell'atteggiamento operativo britannico nello scacchiere nord - africano. Era stato accertato che forze dell a guarnigione di Tobruch avrebbero dovuto agi re il 16 giugno in direzione di Bardia, nel piano della « Battleaxe >> e che soltanto il rapido fallimento dell'attacco alla frontiera aveva fatto sospendere l'ordine.
(r) T ale schieramento ri sul ta dal seguente prospetto:
- fronte di Sollum: a sini stra t ruppe mobili te desch e, a destra Divisione c< Savona »;
- Piazza di Bardia: repar ti delle Divisioni cc Ariete » e cc Tr ento>>;
- investimento di Tobruch: Divisioni <c Bresc ia » e c< Pavia », grosso della XV Brigata Schiitzen (fuci li er i) e un'aliquota della Divisione cc Trento»;
- riser va mobile: s a Divisione Leggera e 15a Divisione Corazzata, no gli elementi distaccati al fronte di Solium e all'investimento di Tobru ch. Un 'aliquota di battaglione carri M 13 dell' cc Ariete » nei pressi di Bardia.
<;i attendevano inoltre dei reparti tedesch i da posizione che avrebbero sostituito le truppe mobili impegnate nel settore sinistro del fronte est. La mas sa mobil e sarebbe stata allora tut ta riunita, meno il grosso della XV Brigata Schiitzen (della 21a Divisione Corazzata) che il gcn. Rommel preferiva lasciare nel de l ica to settore sud· ovest della cintura d i Tobruch (Ras Medauuar).

11 gen. Roatta giungeva alla conclusione che il problema immanente, per il momento, non era già quello dell'offesa, bensì quello della difesa che andava analizzando nei suoi cinque aspetti principali:
- difesa dei fronti avanzati ( « fronte est >l , << fronte Tobruch »);

____, difesa su posizioni arretrate (Ain el Gazala, Uadi Derna);
- difesa (o meglio: presidio) dell'interno;
- difesa della costa;
- difesa (eventuale) da attacchi provenienti dalla frontiera occidentale.
Per la difesa dei fronti avanzati occorreva poter disporre di una adeguata riserva mobile, dislocata fra Tobruch e Sollum. Urgeva inoltre potenziare concretamente i due fronti difensivi e disporre di qualche grande unità per dare il cambio in linea alle unità più provate. F intanto che queste misure non fossero perfezionate la situazione difensiva complessiva dei fronti avanzati doveva essere considerata come precaria. P er il fronte di T obruch si raccomandava di metterlo agli ordini di un unico comandante, preferibilmente- italiano.
Per il momento, e fin quando non si fosse disposto di forze eccedenti allo stre tto fabbisogno della difesa im m ediata dei fronti avanzati, appariva discutibile la convenienza di mantenere delle unità su li11ee arretrate: bisognava ev itar e il frazionamento delle forze, a rischio di risultare deboli ov unqu e.
Passando alla difesa dell'interno, il Capo di Stato Ma ggiore dell ' Esercito era dell'opinione che alla tranquillità del territorio, ad eccezione delle località m o lto lo ntan e, si potesse provvedere con maggiore efficaci a con reparti mobili, u tilizzabili eve ntualm ente anche per altri scopi, piuttosto che con i presidi fissi. Riteneva consegue ntemente vantaggioso disimpegnare la Di visione « Bologna >> dagli attuali compiti territoriali n el Gebel Cirenaica, per dislocarla più avanti, nell'ambito dello schie r amento difensivo avanzato.
La difesa costiera già in atto veniva giudicata sufficiente per parare piccòli tentativi di sbarco, nettamente insufficiente invece di fronte a te ntativi di maggio r m ole, per il possesso dei porti, o dovunque effettuati. Si ri conosceva però impossibile per il mom en to inviare dall'Italia forze idone e sufficienti a colmare qu esta lacuna .
Quanto all'ipotesi peraltro puramente teorica al momento, di un attacco dall'ovest (Tunisia), le truppe ed i mezzi della Tripolitania venivano giudicati assolutamente insufficienti.
Il gen. Roatta riconosceva la necessità di rinforzare al massimo l'aviazione: la massa in Cirenaica per la difesa dei fronti avanzati, un'aliquota a portata di Bengasi ed un'altra a portata di Tripoli per la difesa antisbarco. Il Comando della s"' Squadra Aerea riteneva di essere in condizione di poter ricevere, previa attrezzatura logistica, un rinforzo di due gruppi da caccia e sei da bombardamento.
La memoria concludeva ricordando esplicitamente come il ritmo dei trasporti, a prescindere dalle condizioni meteorologiche e dalle offese avversarie, fosse indissolubilmente legato ad elementi materiali di valore assoluto: tonnellaggio, velocità del naviglio, rotte, scorta, capacità di carico e di scarico dei porti. Dal complesso di questi elementi risultava che, pure adottando opportuni accorgimenti nella scelta delle rotte e nell'organizzazione delle operazioni di carico e scarico, non si sarebbe superata sensibilmente la media giornaliera di 6ooo tonnellate (4ooo a Tripoli, 2000 a Bengasi), esclusi i carburanti non infustati: una cifra che, una volta soddisfatto il fabbisogno della forza presente e della popolazione, lasciava minimi margini per il programma di potenziamento. Senza l'avvento di nuove condizioni, tali da mutare sostanzialmente la situazione aeronavale nel Mediterraneo (neutralizzazione della flotta britannica) o da consentire l'util izzazione di nuove linee di rifornimento più brevi e più sicure (Biserta) avremmo certamente perduto la gara sul tempo con l'avversario e, anziché raggiungere tempestivamente una concreta superiorità delle forze, ci saremmo trovati di fronte alla superiorità dell'avversario stesso.
Il r8 luglio aveva luogo fra il gen. Garibaldi e il gen. Bastico lo scambio delle funzioni di Comandante Superiore delle FF. AA. in A.S. Il Duce aveva fatto pervenire due giorni prima le seguenti direttive:

« I 0 - L'afflusso in A.S.I. delle forze e dei mezzi ormai largamente predisposti in Italia e in corso di aumento, per ripristinare l'efficienza delle nostre unità costà operanti o per inviarne di nuove, trova limitazione nelle note difficoltà dei trasporti e nel limitato rendimento dei porti di sbarco.
« 2 ° - D'altro lato le forze britanniche in E gitto appaiono in continuo aumento, allo scopo evidente di riprendere al più presto l'azione offensiva contro di noi; tentativi di sbarco sulle coste della Libia sono anche possibili, con speciale riferimento alle zone di Tripoli e di Bengasi.
« 3o - Ciò posto, mentre è previsto che l'Asse svilupperà a buon momento una doppia contemporanea azione offensiva contro l'Egitto, dalla Cirenaica e dal Medio Oriente, tale azione deve essere rimandata ad epoca più propizia, anche in relazione allo sviluppo delle operazioni in Russia.

<< 4o - In tale attesa occorre: a) potenziare al massimo l'assetto resistente della Cirenaica con le unità che vi si trovano, debitamente completate, avendo presente che tale completamento potrà essere attuato con gli invii, che a prezzo di grandi sforzi, saranno fatti dall'Italia durante il mese in corso e che l'afflusso di nuove forze; se pure limitato, potrà iniziarsi nell'agosto; b) curare al massimo l'organizzazione difensiva sul fronte orientale e creare la disponibilità. di una forte riserva mobile per la manovra; c) esaminare ed attuare le misure necessarie per prevenire possibili tentativi avversari di aggiramento da sud; d) esaminare l'organizzazione di comando delle forze operanti sul fronte orientale ed inoltrare proposte orientate ad ottenere un più agile funzionamento dell'insieme. Tenere presente l'opportunità di costituire, appena possibile, un gruppo corazzato mobile agli ordini del gen. Rommel; e) preparare, specie con le artiglierie e con gli altri mezzi in corso di avviamento, l'operazione per espugnare la Piazza di Tobruch. Siccome tale preparazione richiederà tempo, continuare intanto una sistematica attività, specie di artiglieria e di aviazione, per fiaccare la resistenza fisica e morale della Piazza, ostacolarne i rifornimenti via mare e impedire al presidio di concorrere attivamente all'attacco da est sul fronte di Sollum; f) per quanto concerne la Tripolitania, tenere presente che nell'attuale situazione la minacca più grave è quella di uno sbarco: perciò orientare prevalentemente le forze ivi dislocate nel senso della difesa costiera; g) ogni sforzo deve essere fatto per migliorare quanto più possibile la capacità di sbarco di Tripoli e di Bengasi e l'organizzazione della difesa aerea e contraerea di tali località.
<< E ' ovvia misura prudenziale continuare lo studio e l'organizzazione delle posizioni arretrate già previste da codesto Comando
Superiore, posizioni che potranno essere embrionalmente guarnite con elementi tratti dalla Tripolitania e in seguito, quando ciò sarà possibile, con unità a turno di riposo» .
Come si vede, il rigoroso senso di realismo che aveva ispirato la relazione del gen. Roatta aveva già subìto una sensibile attenuazione risalendo a livello del Comando Supremo e nelle direttive che venivano impartite sotto l'autorità della firma del Duce. Nella prima si affermava senza mezzi termini che l'espugnazione di Tobruch non era neppure concepibile « come operazione a breve scadenza >> e che l'offensiva contro l'Egitto appariva come <<una eventualità molto lontana>> , io relazione alla reale capacità dei trasporti che, salvo sostanziali mutamenti nella situazione aero- navale nel Mediterraneo, potevano a malapena sopperire alle ordinarie esigenze di alimentazione delle forze già presenti in Africa Settentrionale e risultavano impari all'esecuzione di un ponderoso piano di potenziamento. Nella direttiva di Mussolini ci si preoccupava invece di mantenere viva, sullo sfondo, l'idea dell'offensiva verso l'Egitto, nella nebulosa di una colossale operazione a tenaglia di cui l'altra branca sarebbe stata manovrata dalle forze tedesche, una volta liquidata definitivamente l'Armata Rossa. Senza nulla dire in merito ad una futura intensificazione dei rifornimenti (se si astrae da una platonica affermazione di principio) si prescrive di preparare appunto quelle operazioni che la relazione Roatta sosteneva tassativamente impossibi li senza un sostanziale aumento della corrente dei trasporti.
Il 26 luglio il gen. Bastico, dopo avere riconosciuto personalmente la situazione e preso contatto con il gen . Romme l, con i comandanti della Grandi Unità in lin ea e con le truppe, comunicava al Comando Supremo le proprie impressioni.

In relazione alla loro organizzazione e all'armamento - egli osservava - le divisioni italiane avevano scarsa efficienza e insufficiente mobilità. Si trovavano ad avere tutti gli elementi in linea e mancavano di ogni riserva e della possibilità di turni di riposo (r).
Il geo. Rommel le giudicava pertanto m eno idonee all'attacco e tendeva ad impiegarle nello snervante servizio di trincea: ne risultava che erano destinate a sostenere l'urto nemico, in caso di attacco, mentre alle divisioni tedesche rimaneva riservato il compito della manovra e della riconquista degli elementi eve ntualm ente travolti.
(r ) Un punto di riferimento può essere forn i to dal paragone fra il numero deg li automezzi in quel momento a disposizione delle due divisioni tedesche da una parte e delle sette divisioni italiane c tutti i servizi genera li de ll a colonia dall'altra: 7000 contro 8500 (d i cui 1500 fuori uso o in riparazione).

Il gen. Rommel sosteneva che, rappresentando le divisioni corazzate tedesche l'unica riserva mobile efficiente per i due fronti di Sollum e di Tobruch, questi dovessero trovarsi alla dipendenza di un unico coma ndante . Ciò equivaleva a lasciare tutte le unità operanti contro g li Inglesi agli ordini del comandante tedesco.
In considerazione della riconosciuta tensione della situazione del fronte avanzato, n ei suoi due elementi di Tobruch e di Sollum, il gen. Bastico si proponeva di portare in Cirenaica tutto quanto risultasse sottraibile alla Tripolitani a.
Il Capo di Stato Maggiore Generale tornava a ribadire il 4 agosto che la situazio ne dell'Africa Settentrionale era funzione del problema dei trasporti: in tale campo si stava esercitando, affermava, il massimo sforzo possibile, così da parte delle autorità centrali come da quella delle autorità locali. Le perdite subìte per eventi bellici avevano inciso in importanti settori (artiglierie, munizioni, carburante) e questo faceva sì che purtroppo non si potesse considerare prossima l'espugnazione della piazzaforte di Tobruch.
Il gen. Cavallero co ncordava co n il proposito di ritirare dalla Tripolitani a tutto quanto possibile, a beneficio del fronte cirenaica n elle cui unità, ricordava, erano inquadrati solo 45.000 uomini su 120.000 nazionali e 20.000 libici presenti in Africa Settentrionale.
Il Capo di Stato Maggiore Generale richiamava l'attenzione del gen. Bastico sull' ultim o comma delle recenti direttive del Duce, relativo allo studio e l'approntamento delle posizioni arretrate già previste dal Comando Superiore, sottolineando che l' i mba stitura della posizio ne D erna- Mechili (da integrare con la salda organizzazione di Agedabia, quale punto di appoggio per forze mobili destinate a contrastare possibili tentativi di aggiramento a largo raggio, da parte di forze leggere avver sarie) era problema da portare avanti con la massi ma alacrità, per poter disporre di tale posizione in stato di efficienza nel momento in cui si pronunciasse l'attesa offensiva avversaria dal Deserto O ccide n tale.
Non si può evidentemente evitare l'impressione che questo ultimo suggerimento del gen. Cavallero contrastasse decisamente con la raccomandazione del gen. Roatta di non disperdere forze sulle posizioni arretrate, fin quando n on ne risultassero di disponibili in eccedenza alle esigenze della difesa dei fronti avanzati (il che, seco ndo la visione del gen. Roatta, rinviava p raticam ente il provvedimento ad un futuro co mpletamente ipotetico) per non cadere nell' errore di risultare deboli ovunque, proprio per correre dietro ali 'illusione di poter parare a tutto. oramai certa una prossim a ripresa offensiva da parte dell'avversario. Le forze italo- tedesche erano ali 'incirca ancora le stesse che avevano già sostenu to l ' attacco del rs- r8 giugno: si era aggiunta soltanto la D ivisione << Savona », incompleta, che era stata fatta affluire dalla Sirtica . La si tuazion e logistica permaneva molto seria.: anziché aumentare il ritmo dei trasporti , non si era realizza to neppure il modesto potenziamento previsto per il mese di luglio: fra l'altro erano andate perdu te due navi cisterna e due batterie pesanti desti nate all'assedio di T obruch.
Sta di fatto che la lettera del 4 agosto denuncia uno stato d'animo completamente diverso da quello che aveva ispirato le direttive del r6 luglio. Queste rispondevano all'illusione, o a lmeno alla speranza, di poter adempiere agli impegni del grande piano di potenziamento delle forze dell'Africa Settentrionale, concepito appunto in funzione di una prossima ripresa offensiva su lar ga scala; la l ettera invece (come si avrà occasione di documentare in seguito) è dettata sotto la precisa impressione del fallimento di quello stesso programma, su l piano dei trasporti. La gara a tempo per il ra ggiungimento della superiorità sull'avversario è già data per perduta e occorre far fronte alla realistica ipotesi di un pr ossimo ritorno offensivo dell'avversario. Il problema delle posizioni arretrate, appena sfiorato n elle ultime righe nelle direttive del r6 luglio, passa così al primo posto nella lettera del 4 agosto .

Caratterist i c he dello In sostanza, il Coma ndo Supremo giudicava sc hieram e nto ital otedesco a i primi di agosto.
Ai primi di agosto lo schieramento aveva le seguenti caratteristiche:
- in Tripolitania: non esisteva alcuna unità mobile in co ndizione di agire eventualmente alla frontiera tuni si na. L'unica gra nde unità pesante, la Divisione « Sabratha », era in via di ricostituzione e completamente sp rovvi sta di m ezzi di tra sporto; le Divisioni « Brescia >>, « Pavia >> e « Trento >> e la XV Brigata tedesca erano im m obilizzate per l'investimento di Tobruch. La « T rento>> era su l punto di essere completata; ben poco si poteva fare per il completamento delle altre due con quanto si sarebbe riusciti a trarre dalle più che modeste disponibilità della Libia; la Divisione « Ariete » era impegnata per la protezione delle spalle del fronte di Tobruch contro eventuali tentativi di sbarco e come riserva del fronte stesso; la Divisi one « Savona>>, insieme ad elementi tedeschi, provvedeva al presidio del fronte est; la 15a e 21• Divisione Corazzata tedesca (1) costituivano la riserva mobile, proiettata verso est ma legata anche alle vicende operative del fronte di Tobruch; la D ivisione « Bologna>> era infi n e dislocata indietro, sul Gebel Cirenaico, tra Ain el Gazala e Bengasi.
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Tale schierame nto prese ntav a in sos tanza cara tteristic he rispondenti al concetto di una temporan ea sosta ope rativa, in attesa della eli min azione di Tobruch, prima di riprendere lo slancio offensivo verso es t. Vi si possono bensì riconoscere gli clem enti fondamentali delle dir ettiv e ema nate dal Duce il 16 luglio : « potenziare il più possibile l'aspetto resistente della Cire n aica », agire sistematicamente per ammorbidire la resistenza della Piazza in vista della prossima espugnazione, procedere al l'or ganizzazione di posizioni arr etrate. Non rispondeva però ce rtamente al prudente criterio difensivo racco mand ato dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, in vista di un prossimo a ttacco sul fron te est ch e si prevedeva condotto con magg iori forze, in co ncomitanza con una d ecisa sortita degli assediati ed anche, eventualmente, co n uno sba rco ad ovest della Piazza.
Elem enti nuovi si erano verificati n ella situazione generale, dopo la battaglia di Sollum, a n ostro sfavore.
L 'aper tura del fronte russo impegnava or mai totalmente la massa delle f orze tedesche, distrae nd o sempre più l'interesse dcii 'OKW (e di Hitler in particolare) dalle vicende del teatro di guerra del Mediterraneo. Per il momento n on vi era n eppure da pensare a quel ponderoso concorso della Wehrmacbt, in vista della grande operazione a tenaglia per il Canale di Suez, di cui si andava parlando molto vagamente.

L'andamento degli avvenimenti in Siria e l'accentuarsi del movimento gaullista nel Nord Africa francese, avevano indotto il Governo di Vichy ad attenersi ad un atteggiamento più guardingo. Così le trattative per l'utilizzazione del porto di Biserta erano finite in nulla ed era ormai tramontata la prospettiva del passaggio di nostri materiali attraverso la Tunisia. Di più, la nuova situazione ci imponeva di assumere provvedimenti cautelativi verso quella frontiera.
Tutto lasciava prevedere (d'accordo con numerose informazioni) che il nemico avrebbe tentato di cogliere il momento favorevole per attaccarci al più presto in Cirenaica, potendo ragionevolmente contare anche sulla eventualità di una sollevazione a noi ostile nell'Africa Settentrionale francese. Risultava quindi completamente fuori di luogo, almeno per il momento, pensare all'espugnazione di Tobruch e tanto meno a maggiori operazioni offensive in E gitto: il problema concreto era quello di mettersi in condizione di sostenere vittoriosamente la dura battaglia difensiva che si preannunciava in Cirenaica .
Ci si attendeva che il prossimo attacco, a parte l'entità delle forze, avrebbe avuto più o meno le stesse caratteristiche fondamentali di quello del 15 giugno: investimento frontale del settore SollumHalfa ya e azione aggirante per Sidi Ornar verso nord- est, con compito di battere, o quanto meno immobilizzare le forze motocorazzate tedesche. In più si prevedeva un'operazione aggirante sussidiaria a più largo raggio che, partendo da Bir es Sceferze nMaddalena, tendesse per Bir el Gobi a cadere su el Adem, alle spalle del nostro schierame nto di Tobruch e forse anche più oltre, sul nodo di Mechili, la vera chiave di tutto il Gebel Cire nai ca .
In questa ipotesi, la Divisione << Savona >> e le due Divisioni Corazzate tedesche (meno la XV Brigata) avrebbero dovuto sopportare il peso principale dell'attacco mentre tutte le altre forze rimanevano impegnate nell'assedio di T obruch. La sola « Ari ete» sarebbe restata dis ponibile per contrastare l'accennata minaccia su Bir cl Gobi e Mechili.
L 'operazione sarebbe risultata articolata in tre episodi di stinti, seppure interdipendenti, e il successo di ciascun episodio avrebbe potuto essere determinante per l'annientamento di tutto il nostro schieramento della Marmarica, lasciando l'intera Libia in completa balia del nemico.

S tudi relativi all' cven- In base ad analoghe considerazioni, il Cotuale abbandono della mando Supremo aveva posto allo studio la Marmarica. eventuale opportunità di abbandonare volontariamente Sollum e Tobruch, per raccogliere a difesa su di una sola posizione tutte le forze disponibili.
Si era considerato non sufficientemente rispondente la posizione di Ain el Gazala, precedentemente scelta dal Comando Superiore A.S. d'accordo con il geo. Romm el. Il Comando Supremo si era orientato ora sulla posizione di Derna, con margine anteriore lungo la linea M artuba- Mechili ed elementi avanzati T mimi - Bir Tengede r, su di un'ampiezza di circa 100 chilometri. Avrebbe dovuto essere occupata a capisaldi da tutte le divi sion i attualmente distribuite sui fronti di Sollum e Tobruch o dislocati nel Gebel ( « Savona», « Pavia », « Brescia », « Bologna ») m entre le due divisioni corazzate tedesche, l' « Ariete >> e la « Trento », avrebbero dovuto costitui re una poderosa massa di manovra, in grado di agire controffensivamente contro le forze mobili avversarie. L'urto fron tale sarebbe stato sostenuto, anzi ché dalla sola Divisione «Savo na >> e dalle due divisioni corazzate tedesche, da un'intera armata di qu attro divisioni di fanteria, tre divisioni corazzate e una divisione motorizzata.

Le due divisioni che si sarebbero rese libere a Tobruch per la parte avversaria sarebbe ro state largamente compensate, da parte nostra, con il recupero della libera disponibilità di quattro divisioni. Si sarebbe inoltre raggiunto il vantaggio di costringere l'avversario ad affrontare la battaglia a maggior distanza dalle sue basi, mentre la nostra linea di comunicazione n e sarebbe risultata corrisponde ntemente raccorciata.
Non si riteneva che l'avversario potesse avventurarsi con grandi forze per la pista desertica Bir Tengede r- Bir Gania su Agedabia, lasciand osi alle spalle tutte le nostre forze raccolte sul Gebel. Comunque la n ostra ma ssa moto- corazzata avrebbe potuto operare in condizioni particolarmente favorevoli sul fianco delle colonne britanniche che si fossero eve ntu alme nte avventurate per quella direttr ice. Agedabia doveva essere comunque organizzata a caposaldo, anch e per impedire ad elementi leggeri di raggiungere la litoranea ed insidiare le nostre retrovie.
Si pensava che il coraggioso sacrificio della Marmarica avrebbe salvato la Libia, espos ta a grave e imminente pericolo di essere somme rsa.
Il ripiegamento avrebbe dovuto essere mascherato, lasciando sulle posizioni avanzate elementi di fanteria co n compito di resistenza ad oltranza e qualche grande unità corazzata incaricata di svolgere azione ritardatrice, opponendo all'avanzata dell'avversario un'accorta difesa elastica. Tenendo conto degli automezzi disponibili, il ripiegamento avrebbe dovuto compiersi per scaglio ni · successivi, sotto la protezione delle unità corazzate, dando la precedenza alle forze del fronte di Sollum, seguite da quelle di T obruch.
In un secondo studio, del 5 agosto, il Comando Supremo aveva calcolato i tempi della eventuale operazione, precisando che sarebbero state necessarie tre settimane. Si prevedeva che a un certo mom ento il nemico, si sarebbe reso conto di quanto stava accadendo e avrebbe quindi esercitato una forte pressione per coglierci in piena crisi di movimento. Il prezzo della manovra sarebbe consistito nel sacrificio degli clementi lasciati indietro in copertura c nel logorio di qualche unità coraz zata.
Con la seguente lettera il Capo di Stato Maggiore Generale dava incarico al Comandante Superiore FF. AA. A.S. di studiare nei particolari modalità e tempi di esecuzione dell'operazione, la cui riuscita doveva basarsi essenzialmente sul segreto : SUPREMO

5 ago sto 1941 -XIX
Le trattative per effettuare i trasporti per la Libia via Biserta sono per il momento arenate. Dobbiamo perciò fare assegnamento soltanto sulle vie di Tripoli e di Bengasi il cui rendimento è noto, come sono noti i rischi ai quali esse sono espos te.
All'espugnazione di Tobruch non sarà possibile pensare per un lun go periodo, tenuto anche presente che le grosse artiglierie a ciò destinate sono state affondate e che il Comando T edesco non può pe r ora sostituirle.
L'atteggiamento della Francia diventa sempre più infido cosicché dobbiamo prcoccuparci, se non subito almeno per un avvenire prossimo, del Nord Africa francese.
Così stando le cose è evidente che non si può pensare per ora ad una nostra offensiva dalla Cirenaica verso oriente, programma al quale corrisponde il nostro presente schieramento in Cirenaica.
Si impone invece di considerare prossimo un attacco avversario contro di noi.
La limitazione delle nostre cor r enti di trasporto non ci ha permesso di potenziare l'assetto resistente della Cirenaica nella misura che sarebbe stata possibile se la via di Biserta ci fosse stata aperta com e si era sperato . Come ho esposto nella mia lettera del 4 corrente n oi stiamo facendo e continuiamo a fare tutti gli sforzi che sono possibili in materia di trasporti.
Il risultato di qu esti nostri sforzi sarà certamente quello di portare la nostra Colonia ad un assetto difensivo soddisfacente. Però, m entre il problema della frontiera libica occidentale comincia ad affacciarsi e vuole essere considerato, alla fronti era orientale il nostro schieramento non appare sufficiente per affrontare un attacco nemico che fosse condotto con forze decisamente superiori a quelle del giugno.
In tal caso la massa mobile di cui disponiamo, dovendo servire di riserva tanto per il fronte di Sollum che per quello di Tobruch, non rimarrebbe disponibile per stroncare la manovra a largo raggio che il nemico non mancherebbe di tentare con forze adeguate.
Già nelle direttive del 16 luglio il Duce ha sottolineato la necessità di predispo rr e una posizione arretrata e sulla pronta imbastitura di questa ho insistito nella mia lettera del 4 corrente.

Il trasferimento della nostra resistenza su tale posizione si imporrebbe senza dubbio nell'ipotesi sopra considerata e ciò allo scopo di sottrarci all'aggiramento e trovarci in pari tempo con le forze raccolte e la massa di manovra disponibile per dare battaglia nelle condizioni più favorevoli.
Uno studio compiuto da qu esto Comando circa il mecca nismo di un tale spos tam ento ha portato a concludere che esso non potrebbe essere effettuato con successo sotto la pressione del n emico. Ne risulta la necessità che, volendolo compiere come è necess ario, esso deve effe ttuarsi in anticipo rispetto all'offensiva avversaria. E poiché, seco ndo le informazioni ormai concordi, dobbiamo attenderci que sta offensiva verso il settembre, si conclude che il movimento deve essere organizzato ed eseguito nel corso del mese di agosto.
Ciò premesso si dispone:
1 " - Codesto Comando esamini modalità c tempi dello spostame nto da eseguire, avendo presente che lo sgombero d ei pochi magazzini e degli elementi non combattenti e non strettamente necessari alle unità deve precedere il movimento delle unità medesime ed essere fatto in guisa da non dare al nemico l a sensazione di quanto si prepara.
2 ° - Poiché è previsto che il gen. Rommel conservi alla propria dipendenza tanto il fronte di Sollum quanto quello di Tobruch, il movimento deve essere studiato in pieno accordo con il generale stesso al quale, secondo le intese qui già avvenute, può essere affidata " la responsabilità dell'esecuzione.
3o - La nuova posizione, già indicata sulla linea approssimativa Derna- Mechili (più organizzazione di Agedabia) sia imbastita in anticipo con tutti gli elementi disponibili, artigli e rie comprese. Con le forze disponibili sarà possibile attuare su questa posizione un solido schieramento con scaglionamento in profondità, conservando la massa mobile per la manovra , che rappresenta il nostro scopo essenziale.
4° -A schieramento così ultimato sarà il caso di esaminare se la Divisione Motorizzata « Trieste», il cui completamento in atto è previsto per i primi di settembre, non possa esse re lasciata in Tripolitania per costituirvi il primo nucleo dello schieramento verso ovest. Questo Comando pensa che subito dopo si potrebbe provvedere al completamento ed alla motorizzazione della Divisione « Sabratha » e ciò prima di far luogo all'invio in Libia di altre grandi unità complete. Su questo punto si gradirà conoscere il pensiero di codesto Comando.
Occorre appena accennare che la buona riuscita di questo concentramento delle forze dipende essenzialmente dal segreto. Nessuno sforzo sarà superfluo per mantenere celata al nemico la nostra manovra, fino al momento nel quale avrà inizio il movimento delle unità. A questo momento assumerà speciale importanza l a massa di manovra alla quale spetterà il compito essenziale di proteggere contro l'azione nemica, compresa quella uscente da Tobruch, lo spostamento ordinato delle nostre divisioni fino allo schieramento sulla posizione prescelta.
L'intervento dell'aviazione in questa manovra sia studiato e regolato da codesto Comando tenendo presenti gli accordi in vigore con il Comando dell'Aeronautica tedesca.

Il Capo di Stato Maggiore Generale Cavallero
Come si è già avuto occasione di rilevare, a Roma ci si era ormai resi conto della materiale impossibilità di incrementare la corrente dei trasporti nella misura richiesta dall'impostazione di un programma offensivo c, andando oltre persino al realismo della relazione Roatta, ci si preoccupava soprattutto di salvaguardare il possesso della Colonia.
Diverso orientamento del Mar. Keitel. pralluogo del gen. Cavallero accompagnato dal gen. von Rintelen.
Giungeva intanto al gen. Cavallero una lettera del Maresciallo Keitel, datata 3 agosto, nella quale il Capo dell'OKW esprimeva il parere che fosse intempestivo stabilire il comtme piano di guerra delle Potenze dell' Asse contro le posizioni inglesi del Mediterraneo, prima che la campagna di Russia fosse conclusa.

Egli esponeva concetti alquanto diversi, o quanto meno alquanto sfasati, in merito alla situazione in Africa Settentrionale. A suo avviso i nostri sforzi dovevano tendere alla eliminaz ione della Piazza di Tobruch, per poter ricuperare le forze colà impegnate, a favore della difesa della frontiera egiziana . Riconosceva che il conseguimento di tale obiettivo risu l tava ostacolato dalle gravi difficoltà dei rifornimenti via mare ed ammetteva che si potesse essere costretti a dover giungere al ripiegamento dei due fronti di Sollum e di Tobruch, ma solo come soluzione estrema, nel caso che gli Inglesi attaccassero con forze preponderanti prima della conquista di Tobruch.
Tene nd o conto di questa eventualità, si prese nt ava la necessità di provvedere all'approntamento· di una posizione arretrata che il Maresciallo Keitel riteneva dovesse essere quella già scelta dal Comando Superiore A.S. all'altezza di Ain el Gazala.
Si riporta per esteso il testo della lettera, nella quale il punto di vista tedesco viene esposto nel quadro complessivo della situazione generale.
3 agosto 1941
Eccellenza è giusto che io Vi fornisca di nuovo un quadro sintetico della situazione secondo il mio attuale giudiz io .
Nonostante la tenace resistenza ed i numerosi contrattacchi del nemico, le operazioni (sul fronte russo) si svolgono in conformità del piano prestabilito. Per quanto concerne il Gruppo Armate Sud, fondate ragioni ci permettono di prevedere l'annientamento di importanti forze avversarie già sulla riva del Dniepr. Faremo il possibile affinché il Corpo di Spedizione Italiano (C .S.I.R.) che si sta ora trasportando verso l'Ucraina e sta già avanzando, possa ancora partecipare a queste operazioni. Sarà nostra cu r a che il Cor po Ita- liano venga impiegato riunito. Non è però escluso che si possano presentare situazioni nelle quali sarebbe contrario al senso della responsabilità rinunciare all'impiego di una o due divisioni già disponibili per il solo fatto che le dtte altre divisioni, o la terza, non si trovassero ancora sul posto. Analogamente, a suo tempo, il Corpo Tedesco in Africa lanciò immediatamente in combattimento perfino piccoli reparti, dopo il loro sbarco.
Il Fuhrer ha preso atto della magnanim a offerta del Duce di concedere, in caso di n ecessità, un secondo Corpo Italiano per il fronte Est, e ringrazia.

Il Gruppo Armate Centro ha frantumato, con le sue formazioni celeri, importanti forze avversarie nella z.ona a nord -ovest di Smolensk, frazionandole in piccoli gruppi; ha pure respinto in sanguinosi combattimenti concomitanti attacchi diversivi dei Ru ssi ad est c sud- est. La vittoriosa conclusione della battaglia al centro del fronte orientale fornirà la base per le future operazioni.
Dopo il vittorioso sfo nd amento che porta le sue formazioni celeri oltre il Luga, il Gruppo Armate Nord attende l'arrivo delle divisioni di fanteria che permetteranno di completare con attacchi l'accerchiamento di Leningrado.
Gli Inglesi hanno finora trascurato di profittare dell'inchiodamento del grosso dell'esercito tedesco e dell'aeronautica tedesca sul fronte orientale. Neppure in avvenire essi oseranno tentativi di sbarco n ei territori occidentali occupati né credo che essi riusciranno a stabilirsi saldamente nella penisola iberica.
E' tuttavia certo che gli Inglesi hanno riconosciuto qual maggiore pericolo minaccerà, al termine della campagna ad Est, le loro posizioni nel Medio Oriente. Se opereranno correttamente (come dobbiamo presupporre) essi saranno portati a ritentare, n ei prossimi mesi, l'attacco contro la Cirenaica, nel duplice intento di impossessarsi dell'Africa Settentrionale I taliana e di influire, conseguentemente, sul contegno dei Francesi dell'Africa Nord- Occidentale.
E' perciò particolarmente confortante che il grande convoglio britannico che trasportava recentemente rinforzi verso oriente, seguendo il Canale di Sicilia, sia stato così efficacemente colpito dagli attacchi italiani. Anche per l'audace e vittoriosa azione contro Malta debbo esprimerVi, Eccellenza le mi e congratulazioni.
Non è tempestivo stabilire, prima che la campagna di Russia sia conclusa, il comune piano di guerra delle potenze dell'Asse contro le posizioni inglesi del Mediterra neo.
Per quanto concerne l'Africa Settentrionale ecco il mio concetto:
! 0 - I nostri sforzi devono essere diretti alla presa di Tobruch ed al conseguente annientamento delle locali forze inglesi, allo scopo di liberare e poter quindi utilizzare alla frontiera t giziana le unità attualmente impegnate nell'accerchiamento.
2 ° - Il conseguimento di tale obiettivo è però ostacolato dalle enormi difficoltà dei rifornimenti via mare. La perdita di artiglieria pesante e di altre unità destinate all'attacco contro Tobruch, in seguito al recente affondamento, è perciò particolarmente deplorevole perché non è prontamente ri parabile.
3o - Qualora gli Inglesi dovessero attaccare con forze preponderanti prima della presa di Tobruch, sarà necessario, in caso estremo, ritirare verso ovest le forze dei fronti di Sollum e di Tobruch, preferibile in ogni caso ad una sconfitta alla frontiera eg1z1ana.
4o - Il riconoscimento di tale eventualità esige che si faccia il possibile per approntare almeno posizioni arretrate, decorrenti approssimativamente da Ain el Gazala in direzione sud- ovest, protette sui fianchi, dalla zona di el Mechili, mediante azioni difensive condotte da formazioni mobili : tanto meglio se tali posizioni non saranno utilizzate.
5° - Passando da tali concetti alla preparazione del successivo sbalzo contro il Canale di Suez, è stata prevista la partecipazione di un Comando di Gruppo Corazzato alle dipendenze del gen. Rommel che, a sua volta, è sottoposto al Vostro Comandante, gen. Bastico.
Come apprendo dal gen. von Rintelen, Voi siete d'accordo che il fronte di Tobruch rimanga, in un primo tempo, alla dipendenza del gen. Rommel: considerata l'intima connessione del tronco di Sollum con quello di Tobruch, ritengo che questa sia la soluzione migliore.

Se motivi particolari dovessero però richiedere più tardi che il fronte di Tobruch passasse alle immediate dipendenze del Comando Superiore Italiano, il Gruppo Corazzato Rommel dovrebbe potere almeno disporre, oltre che di un Corpo italiano (fronte di Sollum) possibilmente anche di ulteriori formazioni italiane.
6" - La sicurezza ed il miglioramento dei trasporti marittimi conservano la loro decisiva importanza. A tale oggetto occorre tenere presente che noi continueremo a fare assegnamento principalmente sui porti italiani di Tripoli e Bengasi.
Non appena le operazioni in oriente saranno giunte ad una temporanea conclusione apprezzerò moltissimo un incontro con Voi per fissare il piano delle ulteriori operazioni. Tale piano non verrà allora dettato dalla volontà di riposare sugli allori, bensì da quella di utilizzare l'inclusione della Russia come base di operazioni in grande stile anche nel Medio Oriente, atte a migliorare la situazione strategica dell'Italia.
Con particolare riconoscenza ho accolto la decisione del Duce di inserire nella compagine del Comando italiano gli Stati Maggiori di Collegamento germanici, per giungere ad una più stretta collaborazione con Roma. Vi prego volerVi servire anche in avvenire del gen. von Rintelen per l'ordinario scambio di vedute tra Voi ed il Comando Supremo della Wehrmacht da me dipendente.

Il Vostro desiderio recentemente trasmessomi dal gen. von Rintelen di concedere a fabbriche italiane la costruzione del carro III e IV è attualmente in esame : esso verrà per quanto possibile soddisfatto.
Con saluto di camerata rimango
Si può osservare che, a parte la ricchezza di pareri e suggerimenti e l'evidente tono di estrema cortesia, nella lettera non si ravvisa alcun cenno a qualsiasi forma di partecipazione attuale, con nuovi mezzi, alla soluzio ne, o almeno all'alleggerimento, della grave crisi che fronteggiava l e nostre forze dell'Africa Settentrionale. L a cosa può ritenersi anche naturale, nell'ora in cui lo sforzo della Germania era tutto teso all'assolvimento dell'enorme compito che essa stessa si era assunta il giorno che era partita alla conquista dello sterminato dominio sovietico.
La visione del Maresciallo Keitel collimava sostanzialmente con quella del nostro Comando Supremo, q uale risulta dalle direttive del 16 luglio, ma appariva sostanzialmente diversa dal pensiero del generale Cavallero alla data del 4 agosto. Rispondendo il 5 agosto al Capo dell'OKW, dopo aver trattato l'argomento con il gen. Rommel, il gen. Cavallero sottolineava particolarmente la concordanza di ved ute sulla pr evisione di un prossimo attacco in forze degli Inglesi, certamente consci del pericolo che avrebbe minacciato la loro posizione del Medio Oriente al termine di una campagna vittoriosa per i Tedeschi sul fronte orientale.
L 'i nd omani il Capo di Stato Maggiore Generale si recava in Libia, accompagnato dal gen. von Rintelen, per riesaminare sul posto la situazione insieme al gen. Bastico.
L a posizione di Ain el Gazala, evide ntem ente, era stata prospettata all'OKW dallo stesso gen. Rommel. Come si è accennato, sulla scelta aveva concordato a suo tempo anche il Comando Superiore italiano, talché ne erano già stati avviati i lavori di rafforzamento.
In una riunione preliminare (alla qual e partecipavano il generale Gambara, Capo di S.M. del Comando Superiore A.S., il gen. Passi, Capo Ufficio Operazioni dello stesso Comando, e il gen. Manca, Comandante Superiore di Artiglieria in A.S.), il gen. Cavallero precisava che la posizione di Aio el Gazala, giudicata dal Comando Supremo e dal Comando Superiore A.S. di limitate possibilità difensive e di appoggio, sarebbe stata ugualm ente presa i n considerazion e, per tener conto del punto di vista del generale Romrn el e armonizzare le nostre vedute con quelle dei T ed eschi, dato che questi dispone vano delle truppe più mobili ed efficienti ai fini della manovra. Conseguentemente, al concetto di una posizione arretrata ad occidente di Tobruch si doveva ora sovrapporre quello della disponibilità di una nuova massa mobile motocorazzata (Divisioni «Ariete», « Trento » e « Trieste ») (r) dislocata in posizione arretrata, in condizione di agire in tutte le direzioni e di concorrere con la manovra alla resistenza delle grandi unità staticam ente impegnate nella difesa della posizione.

In una successiva riunion e (8 agosto) alla quale partecipavano anche il geo. von Rintel en e il ten. col. Heggenreiner (uffìcale di collegam ento presso il Comando Superiore A.S.) si giungeva alle seguen ti deliberazioni, r egol armente verbalizzate (allegato n. 2 3) :
- costituzio ne di un Corpo d'Armata mobile, con le Divisioni « Trento», « Ariete » e « Trieste», agli ordini del gen. Gambara (che conservava la carica di Capo di S.M. del Comando Superiore A.S.) (2);
( r) L'afflu e nza dall' I talia della Divisione motorizzata « T rieste >> era prevista fra la fine di agosto e i primi di settembr e.
(z) La Divisione « T rento n poteva essere ritirata subito dal fronte e sostituita dalla « Bologna >> Le veniva assegnato un battaglione ca rri L, di spo nibile.
La Divis ion e « Ariete >> disponeva dei suoi tre battaglioni carri M; altri 36 carri M, ri cuperati in discrete condizioni, sarebbero serviti all'occorrenza per i r impiazzi. Il reggimenro bersaglieri (col. Monte murro) sarebbe stato ritirato dal fronte di So!J um , prcvia sostituzione.
- organizzazione d ella pos1z10ne di Ain el Gazala, st ente di una linea di sicurezza e una posizio n e di resistenza, sulla quale i lavori erano già abbastanza avanzati: ne sa rebbero sta ti cupati gli elementi principali con altre forze di sponi bili e se ne rebbe predi sposta l 'a ttr ezzatura logistica e un ' ad egua ta rete dei legamenti. L 'occ upazion e della posizione dov eva rispondere alla «i potesi di una decisione di arretramento preventivo, presa in zione alla situazion e generale e ali ' imminenza di un attacco di for ze nettam ente preval enti ... La presenza di una ri se rva mobil e riva n ecessaria anche, e più che m ai, in qu esto caso perché una linea difen siva del ge n ere non poteva essere con cepita che co m e punto di partenza per la manovra »;
- espugnazione di Tobruch non appena com p leta ta fluenza d ei mezzi rich iesti (soprattutto artiglie ria e munizi oni) e di almeno al tre due divi sio ni (una corazz ata ed una normal e) : questo obiettivo costituiva il presupposto indispensabile per l a futura presa offensiva verso l ' E gi tto;
- scioglimento del Comando dell a s• Arm ata e zione del XX Corpo d'Armata in Comando Territoriale della litania ( 1 ), allo scopo di realizzar e, attrav er so un allegger imento le strutture, il ricupero di personale e m ezzi a favore della na1ca;
-conservazione del comando unitario d ei fr onti T o bruch Sollum, alle dipendenze del gen. Rommel. Il gen. Rommel non aveva potuto parteci pare alla riunione ché trattenuto in Germania ma il 9 agosto, alla presenza del rale Bastico e del gen. von R intele n , si dichiarava perfettamente cordo con quanto era sta to convenuto. In relazione alle decisioni raggiunte si era proceduto anch e a qualch e ri man eggi am ento male d ell'o rdinam ento dei comandi.
Conclusion e. Ottenuto il comando di tutte le truppe , liane e tedesche, operanti in M ar marica, Rommel ( finora Comandante d el « Corpo Tedesco Africa») tuiva il 15 agosto il Comando del Gruppo Corazzato Africa » ( « P anzer Gru ppe Afrika ») che, in relazione alla sua giurisdizione territoriale, assumeva anche il nominativo di « Comando della Marmarica ». Analogamente il Comando del X Corpo d'Armata assumeva le funzioni e il nominativo di << Comando della Cirenaica ».
( z) Al Comando T erritoriale della Tripolirania veniva designato il gen. Carlo Vccchiarelli.

Il grosso Stato Maggiore di Collegamento tedesco presso il Comando Superiore A.S. si trasformava nello Stato Maggiore del Gruppo Corazzato Africa: veniva così a raggiungere, oltre ai compiti puramente logistici iniziali, quella competenza operativa che in primo tempo non gli si era voluta riconoscere, per timore di ingerenze nelle prerogative del Comando Superiore A.S. La nuova decisione giustificava, almeno in parte, le diffidenze sorte al momento della presentazione del voluminoso seguito del gen. Gause, ma il Comando Supremo non riteneva di muovere obiezioni : realisticamente giudicava che maggiore autorità e maggior prestigio il nostro Comando in Libia avrebbe potuto ottenere soltanto attraverso un sostanziale potenziamento e un radicale miglioramento delle armi e dei mezzi in dotazione alle truppe e ai servizi italiani alle sue dipendenze.
Con la costituzione del Gruppo Corazzato Africa, del Corpo d'Armata Mobile (che assumeva la denominazione di << Corpo d'Armata di Manovra » = C.A.M.) e del XXI Corpo d'Armata di Tobruch, l'ordinamento delle forze itaio- tedesche veniva a rispondere allo schema di cui alla seguente pagina.

In base ai concetti ora espressi, lo schieramento in atto alla data del 15 agosto era il segue n te:
- alle dipendenze del gen. Rommel, comandante del Gruppo Corazzato Africa, con competenza territoriale nella regione ad oriente del meridiano di A in el Gaza! a:
. sul fronte di Sollum: Divisione << Savona », rinforzata da elemen ti tedeschi;
. sul fronte di Tobrt-tclz: Divisione << Brescia » , XV Brigata Corazzata tedesca, Divisione << Pavia », Divisione << Bologna», inquadrate nel XXI Corpo d'Armata (r); in riserva, fra M ars.a Luch e Bardia, il Corpo Tedesco Africa;
- alle dirette dipendmze del Comando Superiore A.S.: il Corpo d'Armata di M anovra, costituito temporanea-
( 1) La XV Brigata, della 21 a D i visione Corazzata, resterà a far parte del XXI C.d'A. fino alla metà di ottobre