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PARMA - Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Parma
392 Guida agli archivi della Resistenza
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Indirizzo: vicolo delle Asse 5, 43100 Parma. Telefono: 0521287190; fax: 0521208544. e-mail: isrec@comune.parma.it sito internet: http://biblioteche.comune.parma.it/BibParma/iperloc/resistenza.htm Responsabile archivio: Marco Minardi. Orario archivio: da lunedì a venerdì ore 9-13; lunedì e mercoledì, ore 15,00-18,00, accesso su appuntamento. Consistenza: l’archivio è diviso nelle sezioni Fascismo e antifascismo, Resistenza e lotta di Liberazione; Attività dei Cln; Memorie della Resistenza. Dal 1997 sono costituite due sezioni destinate alle testimonianze e ai fondi personali: la prima raccoglie testimonianze e interviste di antifascisti e partigiani del Parmense raccolte dal 1964 ad oggi; la seconda conserva fondi di personalità politiche e culturali dell’antifascismo locale, tra cui si segnalano le carte di don Giuseppe Cavalli (bb. 4), di Giacomo Ferrari (bb. 78), di Aristide Foà (bb. 4), di Pio Montermini, di Armando Zanetti (bb. 5). L’archivio fotografico, da riordinare e inventariare, è costituito da circa 2.000 fotografie sulla lotta partigiana nel Parmense, sulla città di Parma nel biennio 1943-1945, sui monumenti alla Resistenza in provincia di Parma. L’archivio dei manifesti raccoglie 836 documenti (manifesti e locandine), sui temi dell’antifascismo e della Resistenza prodotti tra il 1948 e il 1999. L’Isr è inoltre dotato di una videoteca specializzata in audiovisivi sulla storia del Novecento e sulla storia italiana dall’Unità ad oggi, che conta circa 850 titoli tra documentari e fiction.
BACHI ARMANDO E ROBERTO fasc. 1 1938 - 1946
Armando Bachi (Verona, 1883 - Auschwitz, 1944) inizia la carriera militare nel 1900 come volontario; nel 1937 è nominato generale di divisione e l’anno successivo gli viene conferito l’incarico di comandante della Divisione motorizzata Po: viene tuttavia esonerato dal servizio a causa delle leggi razziali. Dopo l’8 settembre si rifugia con la famiglia a Torrechiara, dove è arrestato il 17 ottobre 1943 insieme al figlio Roberto. Incarcerati a Milano, entrambi sono deportati ad Auschwitz, dove muoiono. Il fascicolo conserva undici documenti, per lo più lettere sulle condizioni dopo l’arresto e lo stato di servizio militare. I documenti sono stati donati all’Istituto da Giacomo Bassani nel 1994; sono stati ordinati, inventariati e sono consultabili.
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BOLZONI ATHOS fasc. 1 1945 - 1946
Athos Bolzoni (Reggio Emilia, 1927 - Villa Cadé, Sant’Ilario d’Enza, RE, 1945) partecipa alla Resistenza nella brigata Pablo: arrestato il 28 gennaio 1945, è ucciso dai tedeschi insieme ad altri venti antifascisti nella strage di Villa Cadé (9 febbraio 1945). Il fascicolo conserva ritagli stampa, un volantino sulla strage di Villa Cadé, attestati che riconoscono l’attività di partigiano e fotografie di Athos Bolzoni. Le carte, donate all’Istituto da Antonio Bolzoni nel 1995, sono ordinate, inventariate e consultabili.
BONI ENEA fasc. 1 1945 - 1949
Enea Boni, Olindo, è partigiano. La documentazione, donata da Boni all’Istituto alla fine degli anni Ottanta, conserva corrispondenza di Boni con il Comando regionale Nord Emilia e due timbri del suddetto comando partigiano. Sono presenti inoltre una copia del testo autobiografico di Boni e un film propagandistico americano realizzato nel 1945 riguardante la missione Cayuga giunta in Val Taro nel dicembre 1944; comandata da Robert Formichelli, capitano Bob, la missione si occupò in particolare del collegamento militare tra V Armata e forze partigiane e fu operativa fino alla Liberazione. Il fondo non è inventariato ma è consultabile.
BIBL: E. BONI, Radici socialiste, Parma, La Nazionale, 1980; P.BONI, Giorni a Compiano, luglio 1944-aprile 1945, Compiano 1984.
BUCCI ALCESTE fasc. 1 1944 - 1947
Alceste Bucci (Parma, 1910) aderisce al Pci nel 1935. Dopo l’8 settembre entra nel movimento partigiano e nel giugno 1944, a seguito della costituzione del Comando unico Nord Emilia, gli è affidato il compito di ufficiale di collegamento. Arrestato nel dicembre 1944, è inviato nel campo di concentramento di Bolzano. Rilasciato con gli altri prigionieri del campo il 1° maggio 1945, Bucci si unisce ai combattimenti per la liberazione di Cles. La documentazione, donata dalla figlia Bruna nel 1994, è costituita da relazioni, corrispondenza, volantini, copie di « Gioventù in lotta », periodico del Fronte della gioventù del Parmense e una copia dell’autobiografia di Bucci.
BIBL.: A. BUCCI, Il prezzo della libertà, Parma 1966.
CAVALLI GIUSEPPE fascc. 76, regg. 4 1936 - 1945
Giuseppe Cavalli (Berceto, PR, 1898 - Parma, 1973), ordinato sacerdote nel 1922, svolge la sua attività nella parrocchia di Noceto e poi a Parma dove insegna per molti anni nelle scuole. Dopo l’8 settembre 1943 è responsabile della stampa e propaganda della Dc di
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Parma e si impegna personalmente nella Resistenza. Arrestato nell’aprile 1944, è detenuto a Parma nel carcere di S. Francesco e qui conosce e assiste spiritualmente gli ammiragli Inigo Campioni e Luigi Mascherpa, condannati a morte per avere resistito ai tedeschi dopo l’8 settembre e poi fucilati. Il 13 maggio, in seguito ai bombardamenti alleati, Cavalli evade e si rifugia a Noceto, dove riprende l’attività cospirativa. Nel dopoguerra è docente e pubblicista. Insieme a Enrico Mattei, è tra gli animatori dell’Associazione partigiani cristiani e, dal 1964, fondatore e presidente dell’Isr. Il fondo conserva articoli, omelie, lettere, relazioni, studi e saggi a carattere teologico, politico, storico, sociologico e letterario, oltre a materiale inerente altre personalità del cattolicesimo parmense: in particolare le carte e la corrispondenza di Renzo Ildebrando Bocchi, esponente dell’antifascismo cattolico morto nel lager di Flossenbürg nel 1944. La documentazione è inventariata.
CLN DI PARMA E CLN AZIENDALI E COMUNALI DELLA PROVINCIA
bb. 121 apr. 1945 - dic. 1946
La raccolta è costituita da tre distinti nuclei documentari, composti rispettivamente da carte del Cln di Parma (bb. 95), dell’Ufficio stralcio delle formazioni partigiane (bb. 14) e da documentazione inerente il quotidiano « Gazzetta di Parma » (bb. 12), accorpata al fondo in quanto il Cln di Parma ha gestito il giornale tra maggio 1945 e luglio 1946. Il materiale riguarda l’attività del Cln di Parma; dei Cln comunali e aziendali della provincia e dei vari organismi ad essi collegati (Ufficio patrioti, Ufficio provinciale sorveglianza economica, Sezione provinciale per l’alimentazione, commissioni per l’epurazione); la gestione della « Gazzetta di Parma »; le operazioni di riconoscimento delle qualifiche partigiane e di assistenza e di reinserimento ai reduci.
CORRADINI ELIO fascc. 3 1944 - mag. 1945
Elio Corradini, Korri, partigiano, iscritto al Pci, è attivo nel Parmense. Le carte, donate all’Istituto nei primi anni Ottanta da Corradini, si riferiscono alla sua attività partigiana e sono costituite da relazioni sulla liberazione della zona San Leonardo-Cortile San Martino; comunicazioni e volantini del Cln di Cortile San Martino; volantini e periodici del Pci (« l’Unità », « Il Fronte della gioventù », « La Nostra lotta »); materiale di formazione politica; relazioni al Pci clandestino; fotografie, alcune delle quali ritraggono elementi del gruppo Sap di Cortile San Martino nei giorni della liberazione. Il fondo è consultabile.
FASCISMO E ANTIFASCISMO IN PROVINCIA DI PARMA fascc. 11 1921 - 1943
Raccolta di documenti provenienti da donazioni diverse, relativi allo squadrismo e al regime fascista, costituita da Remo Polizzi e Ettore Cosenza tra gli anni Sessanta e Settanta. Sono conservati: documenti e lettere del Pnf di Parma; circolari e relazioni della Confederazione fascista dei lavoratori dell’industria e della Gioventù italiana del
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littorio (Gil) di Parma; ritagli di giornali locali dal 1921 al 1925; corrispondenza tra Prefettura e Questura di Parma e Direzione generale di pubblica sicurezza; copie del « Bollettino delle ricerche » del Ministero dell’Interno; copie di sentenze del Tribunale speciale per la difesa dello Stato contro antifascisti parmensi; lettere e documenti di perseguitati politici antifascisti; volantini clandestini distribuiti durante la guerra di Spagna e due numeri del « Fronte interno » (1943); una copia de « Il Piccone » (20 aprile 1943); manifesti, volantini e carte annonarie del regime fascista (1940 al 1942). La documentazione è ordinata e inventariata.
BIBL.: MINISTERO DELL’INTERNO. DIREZIONE GENERALE DELLA PUBBLICA SICUREZZA, Bollettino delle ricerche, Roma, Tipografia Ministero dell’Interno, 1932, Supplemento dei sovversivi. Indice alfabetico delle persone iscritte anno 1932; MINISTERO DELL’IN-
TERNO. DIREZIONE GENERALE DELLA PUBBLICA SICUREZZA, Bollettino delle ricerche, Roma, Tipografia Ministero dell’Interno, 1933, Supplemento dei sovversivi. Indice alfabetico delle persone iscritte anno 1933; Guida 1983, p. 636.
FERRARI GIACOMO bb. 78 1900 - 1963
Giacomo Ferrari, Arta (Langhirano, PR, 1887 - Bosco di Corniglio, PR, 1974) è laureato in ingegneria nel 1912 a Torino e combatte nella prima guerra mondiale. In seguito si iscrive al Psi, di cui diviene dirigente e consigliere provinciale. Nell’agosto del 1922 partecipa alla resistenza antifascista dell’Oltretorrente di Parma contro le squadre di Italo Balbo. Sottoposto a vigilanza speciale, nel 1932 emigra a Tolosa (Francia). Rientrato nel 1936, nel 1942 è richiamato alle armi e inviato a Milano. Nello stesso anno si iscrive al Pci: dopo l’8 settembre è inviato dal partito a Parma per organizzare la Resistenza armata sull’Appennino. Membro del Cln di Parma e del Triumvirato militare, che sostituì temporaneamente il Comando unico; a seguito della morte di Giacomo Crollalanza è eletto comandante unico delle formazioni partigiane parmensi. Dopo la Liberazione è nominato prefetto di Parma ed il 2 giugno 1946 è eletto per il Pci all’Assemblea Costituente. È ministro dei trasporti nel secondo e nel terzo governo De Gasperi, fino al giugno 1947. È senatore dal 1948 al 1953 e dal 1963 al 1970, quando si ritira dall’attività parlamentare per motivi di salute. Dal 1951 al 1963 è per tre mandati sindaco di Parma. La documentazione è costituita da materiale eterogeneo: carte del Comune di Parma, del Ministero dei trasporti, del Pci nazionale e della locale federazione, materiale inerente a movimenti e associazioni di cui Ferrari ha fatto parte; discorsi, appunti e carteggi di carattere politico;. relazioni e direttive del periodo della lotta partigiana, corrispondenza familiare, attestati, fotografie, ritagli stampa e periodici. Le carte, donate dalla famiglia alla federazione di Parma del Pci negli anni Ottanta, sono state depositate in Isr nel 2003 in occasione di un convegno di studi sull’attività di Ferrari.
FOÀ ARISTIDE bb. 4 1927 - 1994
Aristide Foà (Parma, 1905-1994) è avvocato e militante del Pd’A. A partire dal 1940 è rappresentante del partito nel Comitato d’azione antifascista di Parma. Dopo l’8
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settembre 1943 espatria clandestinamente in Svizzera per sfuggire alle persecuzioni antisemite: da qui avvia una fitta corrispondenza con molti fuoriusciti. Dopo la Liberazione, è nominato viceprefetto di Parma e nel 1946 si iscrive al Pri, di cui diviene segretario provinciale. Nel dopoguerra ricopre numerose cariche politiche e amministrative: è presidente della Banca del Monte di Parma (1952-1966), consigliere comunale (1970-1983) e presidente della Comunità ebraica di Parma. Il materiale è costituito da documenti risalenti al periodo dell’emigrazione in Svizzera: corrispondenza con antifascisti italiani (tra questi Walter Federici, Alessandro Levi, Adriano Olivetti, Egidio Reale, Ernesto Rossi e Diego Valeri). È presente materiale relativo alla militanza nel Pd’A e nel Pri. Le carte sono state depositate in Istituto in due momenti distinti: ad un primo nucleo depositato da Foà alla fine degli anni Ottanta si è aggiunta una donazione effettuata da Ettore Finzi, cognato di Foà, nel 1999. Il fondo è ordinato e consultabile.
GALLETTI GIOVANNI fasc. 1 1945
Giovanni Galletti (Riva del Garda, TN, 1887), si trasferisce in gioventù a San Secondo, dove nel 1944 aderisce alla Resistenza nella 78ª Brigata Garibaldi Sap, col nome di battaglia di Capitano Raimondo. I documenti riguardano la sua attività partigiana: appunti, una lettera, attestati di appartenenza al movimento resistenziale, una fotografia di Annibale Ballarini (comandante della 78ª Brigata Garibaldi Sap). Le carte, donate all’Isr negli anni Novanta, sono ordinate e consultabili.
GUATELLI GIUSEPPE fascc. 2 1929 - 1972
Giuseppe Guatelli (1902), è dirigente della Federazione di Parma del Pcd’I nei primi anni Venti. Nel novembre 1926 è condannato a cinque anni di confino. Allontanatosi dall’organizzazione comunista nei primi anni Trenta, entra durante la Resistenza nelle fila del Pri. È rappresentante del partito nel Cln di Parma. Nel dopoguerra dirige il Movimento antifascista intransigente. Muore a Parma nei primi anni Settanta. Le carte, donate all’Istituto dalla figlia Liliana in copia fotostatica, sono costituite da lettere, documenti, scritti autobiografici. La documentazione è ordinata e consultabile.
MARCHIANI LUISA fasc. 1 1945 - 1985
Luisa Marchiani, Fausta (Parma, 1917), nel 1944 avvia l’attività clandestina all’interno del movimento partigiano parmense. La documentazione, donata nel 1994 da Bruna Bucci Guerra, conserva tessere del Corpo volontari della libertà, riconoscimenti e certificati per la qualifica di partigiana, attestato del conferimento della Croce al merito di guerra, una fotografia di Marchiani in tenuta partigiana scattata il 20 luglio 1945. Il fondo è consultabile.
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MELI GIUSEPPE fasc. 1 1945
Certificato di appartenenza alla Brigata Sap Parma vecchia del partigiano Giuseppe Meli (1945).
MEMORIA DELLA RESISTENZA bb. 26 1948 - 2000
Raccolta effettuata a cura dell’Istituto di documenti, volantini, opuscoli, ritagli stampa, periodici e manifesti inerenti monumenti, commemorazioni, decorazioni, biografie di partigiani, eventi della Resistenza e della seconda guerra mondiale, mobilitazioni antifasciste e attività eversive della destra radicale negli anni Sessanta e Settanta. Sono presenti materiale inerente il Monumento al partigiano esposto a Parma, di Marino Mazzacurati e Guglielmo Lusignoli (ideazione e inaugurazione, 1951-1956); documentazione depositata dal Comitato per le celebrazioni del ventennale della Resistenza in città e provincia; verbali e documentazione del Comitato unitario antifascista di Parma, presieduto da Primo Savani e attivo nelle mobilitazioni democratiche dei primi anni Settanta. La maggior parte del materiale non è ordinato né inventariato.
MEZZI NELLO fasc. 1 1944 - 1945
Nello Mezzi, Cristo, durante la Resistenza è commissario politico del distaccamento Pontirol Battisti, appartenente alla 47ª Brigata Garibaldi. La documentazione, donata all’Istituto da Renato Lori (partigiano con il nome di battaglia Crik) nel 1998, è costituita da verbali, direttive, relazioni, periodici (« Il Piccone in montagna », « Il Partigiano » e « Il Garibaldino »). È presente infine una fotografia di Mezzi. Il materiale non è ordinato ma è consultabile.
MICHELOTTI MARINO fasc. 1 1940 - 1945
Sei documenti tedeschi risalenti al periodo della seconda guerra mondiale, appartenuti a Marino Michelotti e donati, in copia fotostatica, da Massimo Giuffredi e Paolo Bocelli.
MONTERMINI PIO bb. 3 1943 - 1980
Pio Montermini, Luigi (Rivalta, PR, 1919 - Parma, 1983) aderisce al Pci nel 1937; nel 1939 è condannato a otto anni di carcere dal Tribunale speciale: tornò in libertà nel 1943, alla caduta del regime. Dopo l’8 settembre, entra nelle fila della Resistenza nella provincia di Reggio Emilia, divenendo comandate della 26ª Brigata Garibaldi e, successiva-
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mente, della divisione partigiana operante nella zona della Garfagnana. Decorato con medaglia d’argento al valor militare e con la Bronze star. Dopo la Liberazione si trasferisce a Parma, dove riveste cariche dirigenziali presso la locale federazione comunista, la Camera del lavoro e l’Anpi. Il fondo comprende documenti, lettere, volantini, periodici, appunti, discorsi, opuscoli, verbali, certificati personali inerenti l’attività di Montermini quale comandante partigiano e dirigente del Pci. Le carte, donate all’Isr nel 1989 da Laura Polizzi, Mirka, moglie di Montermini, sono ordinate e consultabili.
MUSA FERDINANDO fascc. 2 1944 - 1945
Fernando Musa, Spartaco, durante la Resistenza è vice intendente della 32ª Brigata Garibaldi Monte Penna, operante sull’Appennino Parmense. La documentazione, donata all’Istituto da Musa nel 1991, è costituita da materiale prodotto dal Servizio d’intendenza e d’organizzazione della brigata. Il materiale non è ordinato ma è consultabile.
PAPAZZI ARISTIDE fasc. 1 1945 - 1985
Aristide Papazzi (Ciano d’Enza, RE, 1908-1985), antifascista, nel luglio 1930 tenta di espatriare clandestinamente ma è arrestato e condannato ad un anno con la condizionale. In ottobre riesce ad emigrare in Francia, dove si iscrive al Pci. Arrestato nel 1934 nel corso di un viaggio clandestino in Italia, è condannato a venti anni di carcere. Liberato il 20 agosto 1943, riprende l’attività politica. Dopo l’8 settembre entra nel movimento partigiano: prima operativamente, poi, ferito nel novembre 1943, dedicandosi all’attività organizzativa. Dopo la Liberazione è eletto sindaco a Ciano d’Enza, carica che ricopre fino al 1952. La documentazione, donata all’Istituto dalla figlia Laura, è costituita da certificati, dichiarazioni, attestati, ritagli stampa e lettere. Il materiale è ordinato e inventariato.
PESCATORI ARRIGO fasc. 1 1926 - 1930
Quattro poesie giovanili del partigiano Arrigo Pescatori, Legge, composte tra 1926 e 1930, donate da Massimo Giuffredi.
POLIZZI REMO fascc. 5 1945 - 1970
Remo Polizzi (Fontanellato, PR, 1909 - Parma, 1977), operaio tipografo, dal 1923 milita nella Federazione giovanile comunista di Parma, della quale diviene segretario nel 1927. Condannato nel 1928 ad un anno e otto mesi di reclusione dal Tribunale speciale, venne nuovamente condannato a tre anni di confino nel 1930 e, subito dopo, a dodici anni di
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carcere, scontati a Fossano, Padova, Fossombrone e Civitavecchia. Amnistiato nel 1935, è arrestato nuovamente nel 1940 per continuata attività antifascista e condannato a tre anni di confino a Ventotene. Alla caduta del fascismo, torna a Parma ed è tra coloro che, nell’incontro di villa Braga a Mariano del 9 settembre, avviano l’organizzazione della Resistenza in provincia. Durante la lotta partigiana è segretario della Federazione comunista di Parma e, in seguito, di quella di Piacenza. Nell’ottobre 1944 è nominato commissario politico del Comando unico operativo della montagna piacentina (XIII zona). Decorato con medaglia d’argento al valor militare, dopo la Liberazione ricopre incarichi politici, amministrativi e sindacali presso il Pci, l’Anpi, il Comune e la Provincia di Parma e l’Istituto storico della Resistenza, di cui è segretario tra 1964 e 1970. È autore di un volume, testimonianza della sua militanza antifascista e partigiana. Il fondo, ordinato nel 2001, raccoglie prevalentemente appunti di Polizzi sulla storia del movimento comunista e partigiano della provincia di Parma. Due fascicoli conservano la corrispondenza di Polizzi con case editrici e personalità politiche per la pubblicazione del suo libro autobiografico.
BIBL.: R. POLIZZI, Il lavoro cospirativo. Novembre 1926 - aprile 1943, con prefazione di U. TERRACINI, Bologna, Alfa, 1968.
RESISTENZA E LOTTA DI LIBERAZIONE IN PROVINCIA DI PARMA
bb. 41 lug. 1943 - apr. 1945
La raccolta è il risultato di un accorpamento di diversi fondi provenienti dall’Ufficio stralcio delle formazioni partigiane e dall’Anpi di Parma, cui sono state aggiunte in seguito carte di singoli partigiani. La documentazione è suddivisa in: gli organi direttivi politici (nazionali e provinciali), gli organi militari (comandi di zona, divisioni, brigate e altre formazioni), i ruolini dei combattenti partigiani, tribunali militari e polizia partigiana; documenti della Repubblica sociale italiana requisiti da partigiani, carte riservate, miscellanea con documenti sui servizi d’informazione partigiani, sulle missioni alleate, sul movimento clandestino in città e copie di atti processuali contro fascisti e militi della Rsi; volantini, manifesti e periodici. La documentazione è ordinata, inventariata e consultabile.
BIBL.: Guida all’archivio dell’Istituto storico della Resistenza di Parma, a cura di E. COSENZA, Parma, s.n.t.; Guida 1983, pp. 636-642.
SOLARI GIUSEPPE fascc. 4 1943 - 1945
Giuseppe Solari, Jack, partecipa al movimento partigiano parmense. Il materiale, prevalentemente in copia, è costituito da documenti della 1ª Brigata Julia, giornali e materiale di propaganda delle formazioni che operano nella Val Taro. La documentazione è stata donata negli anni Novanta all’Isr da Ferdinando Solari, figlio di Giuseppe.
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SONCINI VITTORIO fascc. 4 21 mar. 1944 - 8 mag. 1945
Vittorio Soncini (1912-1975) è medico a Parma durante il fascismo e la guerra ed è considerato il « medico dei poveri » in quanto opera prevalentemente nei rioni popolari della città. Di idee socialiste, partecipa alla Resistenza quale responsabile locale del Servizio informazioni militari, del Servizio informazioni patriottico e del Servizio sanitario clandestino. La documentazione, donata all’Istituto da Riccardina Pirondi e da Cecilia Soncini (rispettivamente moglie e cugina di Vittorio), è costituita prevalentemente da carte dei servizi d’informazione citati; sono presenti anche indicazioni su strutture, sedi e operazioni delle forze militari tedesche e fasciste in provincia di Parma. Il materiale, ordinato ed inventariato nel 2000, è consultabile.
SPRITZMAN SIMONE SAMUELE fascc. 2 1939 - 1974
Simone Samuele Spritzman (Kishinew, Repubblica Moldova, 1904 - Parma, 1982) giunge in Italia nel 1922 per studiare ingegneria; frequenta l’Università di Parma e poi si trasferisce a Torino, dove si laurea. Assunto alla Magneti Marelli di Milano nel 1937, nel 1939 è licenziato per motivi razziali. Trascorre i sei anni successivi quasi ininterrottamente in internamento; durante la guerra è deportato nei lager nazisti (tra gli altri Birkenau ed Auschwitz). Nel 1951 si stabilisce a New York ed ottiene la cittadinanza americana; nel 1973 rientra in Italia e si stabilisce a Parma. La documentazione, prevalentemente in copia, riguarda la sua carcerazione e deportazione, dal 1939 al 1945, oltre a corrispondenza di parenti di deportati che chiedono informazioni sui propri cari e lettere di carattere personale. I documenti sono stati raccolti e donati da Ada Tedeschi (moglie di Simone) tra il 1995 e il 2001. Gli originali sono depositati presso lo Yad Vashem (Museo della memoria di Gerusalemme). Il fondo è stato ordinato e inventariato nel 2001.
TEDESCHI ADA fasc. 1 1944 - 1947
Ada Tedeschi (Milano, 1922), nata in una famiglia di origine ebraica, è costretta ad interrompere gli studi nel 1938 a causa della legislazione razziale e nel 1942 è costretta al lavoro coatto presso lo Scatolificio Ambrosiano di Sesto San Giovanni. Nel 1944 si rifugia in Svizzera con la famiglia, restandovi sino alla Liberazione. Nel 1969 si sposa con Simone Samuele Spritzam. Negli anni Novanta è presidente della Comunità ebraica di Parma. I documenti, donati all’Istituto in originali e in copia tra 1999 e 2001, riguardano soprattutto la permanenza in Svizzera nei campi di raccolta profughi; sono conservate tuttavia anche carte di carattere familiare. Il materiale è stato ordinato e inventariato nel 2001.
TESTIMONIANZE DI ANTIFASCISTI E PARTIGIANI DEL PARMENSE 1960 - 2000 fascc. 150
Raccolta contenente memorie e trascrizioni di interviste di antifascisti, partigiani e testimoni inerenti il regime fascista, la seconda guerra mondiale, la Resistenza. La
Is Titolo corrente tituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Parma 401
documentazione è divisa nei seguenti nuclei documentari: Testimonianze e ricordi di Dante Gorreri (materiale acquisito per la preparazione del volume Parma ’43. Un popolo in armi per conquistarsi la libertà); Appunti autobiografici di Remo Polizzi (materiale acquisito per la preparazione del volume Il lavoro cospirativo. Novembre 1926-Aprile 1945); Testimonianze varie di antifascisti e partigiani; Interviste per Le Barricate di Parma (contiene la trascrizione delle interviste raccolte nel 1982 per la realizzazione di un videodocumentario sulle barricate antifasciste dell’agosto 1922, prodotto dall’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza e dall’Isr); Interviste per Ragazze dei borghi (contiene la trascrizione di interviste raccolte da Marco Minardi nel 1990-1991 per la preparazione del volume Ragazze dei borghi in tempo di guerra); Interviste per Le terre de’ Mezzani (contiene interviste raccolte da Marco Minardi nel 1989 per la preparazione del volume Le terre de’ Mezzani); Scritti autobiografici di Giovanni Mezzadri (materiale utilizzato per la preparazione del volume Odor di tempesta); Testimonianze varie. Tutta la documentazione è ordinata, inventariata e consultabile.
BIBL.: D. GORRERI, Parma ’43. Un popolo in armi per conquistarsi la libertà, Parma, Step, 1975; R. POLIZZI, Il lavoro cospirativo. Novembre 1926 - Aprile 1945, Bologna, Alfa, 1968; M. MINARDI, Ragazze dei borghi in tempo di guerra. Storie di operaie e di antifasciste dei quartieri popolari di Parma, Parma, Istituto storico della Resistenza di Parma, 1991; M. MINARDI, Le terre de’ Mezzani, Parma La Nazionale, 1989; G. MEZZADRI, Odor di tempesta. Autobiografia di un sopravvissuto all’emigrazione, alla legione straniera, alla guerra e al dopoguerra, Parma, Biblioteca « U. Balestrazzi », 1991.
VIGEVANI ROLANDO fasc. 1 1939 - 1989
Rolando Vigevani (Parma, 1903-1971), nato in una famiglia di origine ebraica, esercita a Parma l’attività di avvocato. Schedato nel 1938 come cittadino « di razza ebraica », durante il fascismo assiste i profughi ebrei italiani e iugoslavi riparati nella provincia di Parma all’interno della Delegazione assistenza emigranti dell’Unione comunità israelitiche italiane. Dopo l’8 settembre 1943 si nasconde con la famiglia presso amici, finché riusce a fuggire in Svizzera con documenti falsi forniti dal pretore di Fornovo, Pellegrino Riccardi, che si era prodigato per aiutare anche altre famiglie di ebrei del Parmense. Dopo la fine della guerra vive per molti anni in Brasile; tornato a Parma, diviene presidente della locale comunità israelitica. La documentazione conserva atti anagrafici e carte personali e corrispondenza di Vigevani dalla Svizzera (1943-45): di particolare interesse quella con Aristide Foà (cfr. fondo omonimo). Sono presenti inoltre il diario personale tenuto da Vigevani durante la permanenza in Svizzera (8 settembre 1943 - 2 giugno 1945), e la pratica, condotta e portata a buon fine da sua moglie, Enrica Amar, per il riconoscimento di « giusto tra le nazioni » a Pellegrino Riccardi, di cui è conservato il diploma. Le carte, in parte originali e in parte in copia, sono state donate all’Isr di Parma nel 2000 dalla moglie e ordinate e inventariate nel 2001. Il materiale documentario è stato riprodotto e inviato presso lo Yad Vashem, Museo della memoria di Gerusalemme.
402 Guida agli archivi della Resistenza
VIOLA PIETRO fascc. 4 25 lug. 1944 - 25 apr. 1945
Pietro Viola (Parma, 1914-1984) si laurea in lettere presso la Scuola Normale di Pisa; volontario in Africa Orientale, vince i Littoriali per la critica letteraria. Successivamente si schiera contro il regime; ricercato, è costretto a fuggire in Svizzera nel settembre 1943. Internato nel campo di Wetzikon, rientra in Italia grazie all’organizzazione del Pci; viene inquadrato nelle file partigiane dei garibaldini dell’Ossola con Cino Moscatelli. Dopo la Liberazione rientra a Parma, dove insegna al Liceo scientifico Marconi. Amico di Aldo Borlenghi, di Attilio Bertolucci e di Mario Soldati, è autore di alcuni scritti apparsi sulla rivista « Raccoglitore » ed è collaboratore della « Gazzetta di Parma ». La documentazione, donata dalla moglie Maria Antonietta, è costituita da copie di periodici antifascisti stampati in Svizzera quali « Italia all’armi! », « L’Appello » (Quindicinale degli internati) e « Bulletin socialiste »; sono conservate inoltre direttive del Pci ai militanti in Svizzera (1944-1945). Il materiale è stato ordinato e inventariato nel 2001.
ZANETTI ARMANDO fascc. 37 1916 - 1999
Armando Zanetti (Cosenza, 1890 - Parma, 1977) trascorre la gioventù a Roma, dove milita nell’Associazione nazionalista italiana. Dopo la laurea (1912) è corrispondente all’estero per « Il Giornale d’Italia »: a Belgrado è testimone delle guerre balcaniche precedenti la prima guerra mondiale, da Pietrogrado e Mosca delle rivoluzioni di febbraio e ottobre 1917. Rientrato in Italia, alla fine del 1918 conduce un’aspra campagna stampa contro l’Unione sovietica. Aderisce ai principi del pensiero liberale: con l’avvento del fascismo decide di cessare la collaborazione a « Il Giornale d’Italia »; nel dicembre 1924 è fondatore con l’amico Adolfo Tino della rivista « Rinascita liberale ». Nel giugno 1925 è costretto all’esilio in Svizzera: a Ginevra lavora per il giornale belga « La Dernière heure ». Zanetti affianca l’impegno politico all’attività di pubblicista: nel 1928 costituisce in Belgio, insieme a Francesco Luigi Ferrari e Arturo Labriola il Comité italien de Bruxelles. Il movimento tenta di coordinare le opposizioni antifasciste in Belgio, mantenendo tuttavia le distanze dai comunisti; organo del comitato è, fino al giugno 1929, il periodico « L’Observateur ». Rientrato in Italia dopo la caduta del fascismo, Zanetti riprende i contatti con il Pli ed è incaricato di curare alcune delle pubblicazioni del partito. Negli anni Cinquanta e Sessanta Zanetti abbandona l’impegno politico attivo nel Pli e torna al giornalismo: è notista politico per numerose testate. Aderisce al Movimento federalista europeo, per il quale fonda e dirige tra il 1959 e 1961 il periodico « L’Opinion européenne ». Il fondo, donato all’Istituto nel 1993 dalla famiglia Zanetti, contiene anche documenti raccolti dopo la sua morte e le raccolte complete dei periodici « Rinascita liberale », « L’Observateur » e « L’Opinion européenne ». Le carte sono state ordinate e inventariate nel 2003. È stato donato anche un piccolo fondo librario.