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T.KHAU UTJCA OCULARB
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mtn tre coll' inoculnzione del pus. "'' la quantilù, nè la 'lualit:'l delln materia da inoculare possono forni.-ci nnn mi:.•uCJ qualsiasi. Così. menlre l'azione incompleta d' urm Ongo"i purnlenl.t provocata da non pr·ima applicazione ù'tnfuso di iequrrit) potrà essere facilmente accres~iu tn ron una seconda e pir'r ener,.-ica applicazione del rimedio. è hen dillicile fa re altrettanto col pus. anche perclt~; i• lten raro trovare infPrmi cbe si prestino alla ripetizione dell' IDOcnlaziom• . l rìsullati furono soddisfacenti negli infermi afTelli da granulnzioni rronidte torpide.. associale o no a lt>sioni corneali : anche nei casi in cui eSÌ$levnno aiTezioni ukerose delli\ cornea, l'eiTeLto fu per· lo pilt fnrorevulr n ulmenu esente dai pericoli inerenti all'inoculazioue del pu~; .f.~ l .:l cornea dm·aote l'evo luzione dell'orlnlmiu iequiritica non corre o.lcun rischio posiLivo: hisogntt però nvet· cura ,Jj non fn t·e una seconda !oziano ~e primn nou si i• sicuri che l'azione delta precedente ahhii\ raggiunto il s110 cnlmo, ~:io{• dopo l O o 34 ore. Fra i numerosi espet·imenli est~gu i t i, in un solo caso, in cni l'ofLalmia iNJUiritica fu si inten ~a cla a:~s umere a:;pello diftl!.rico, si prorlus:o.e sul1.1 r~rn en una de::quamazione circoscr ill:t e passeg)::ier·a; :jo L'iufo·o. di rui De Wecker proposo J'u;;o, deve pr,..pnrar i con dieci grammi di semi dt>conicnti e Ileo pol\ erilzatt, che si lasciano macerare per .:!i. ore in 600 grammi di n~"• Ju n fredda. per poi lìllral'ln. Tolorn egli adoperò senza incnm·enienli l'infa o al 3,5 p. cento; ma qne<:lo iu generalP deve l'itenersi trovpo ener~ico. L'i nfuso fallo n rreJtlo "em bra più e((i cace d i quello otlen u ~o a caldo. :\ella maggioranza dei casi non furono necesttnrie pi11 di !l lozioni. praticale nello spazio di Lt·e ~iOJ'nt: e qunnlo pit'1 la eongillntiva è alterata nelle sue qu:J!itiL lisiologiche e sostituita da tessuto cicatriziale, taruo pi•'t dlfTicilmrnle l'infuso pt'ovoca l'inllarnmazione.