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S.O.S DEMOCRAZIA 200.000 alla manifestazione di Roma del 7 ottobre per cominciare a invertire la rotta La piattaforma della Cgil “La via Maestra. Insieme per la Costituzione” adesso va fatta crescere nei territori Marcello Accordino

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ovrebbe ormai essere sotto gli occhi di tutti: con il Governo Meloni l’obiettivo strategico principale è stravolgere la Costituzione, cambiare le regole del gioco democratico, cambiare la natura stessa dello Stato repubblicano. In gran parte dell’opinione pubblica italiana questa percezione non c’è. In verità anche in opinionisti progressisti questa offensiva della peggior Destra di sempre non è colta nella sua reale portata, anzi viene considerata una operazione propagandistica, una specie di tentativo di distrazione di massa per non affrontare i nodi irrisolti della crisi italiana: i bassi salari, la bassa produttività, la crescita delle disuguaglianze e delle nuove povertà, l’incapacità di affrontare con efficacia l’emergenza climatica, le conseguenze sociali ed economiche della guerra in Ucraina. Proponiamo una analisi diversa che vede come la governabilità dei processi sociali, meglio il controllo sociale delle dinamiche più profonde della società italiana, secondo una visione conservatrice se non addirittura reazionaria, siano meglio assicurati da una riduzione degli spazi e della complessità della democrazia costituzionale e da una modifica profonda degli equilibri istituzionali e costituzionali. Ci fa piacere riconoscere che il leader della Cgil Maurizio Landini abbia maturato questa consapevolezza e abbia lanciato con forza il progetto e la mobilitazione “Insieme per la Costituzione” e che nel documento si dica senza mezze parole che la mobilitazione è “contro lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare attraverso l’elezione diretta del capo dell’esecutivo (presidenzialismo, semipresidenzialismo, o premierato che dir si voglia)”. Dal palco di Roma Maurizio Landini, nel suo intervento conclusivo di fronte ad una piazza stracolma, lo ha ribadito con forza: la Costituzione nata dalla Resistenza va non solo difesa ma applicata e la Cgil si mobiliterà perché la sua natura democratica e repubblicana non venga stravolta, come si è mobilitata contro i tentativi di deformarla portati da Silvio Berlusconi prima e da Matteo Renzi poi. “Una coerenza cui non verremo

meno – ha sostenuto un Maurizio Landini commosso - perché ci è stata insegnata da Stefano Rodotà e Lorenza Carlassare, purtroppo scomparsi, ma ai quali vorrei dedicare questa grande manifestazione”. Con il significativo successo della manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma adesso il movimento e la piattaforma vanno portate nei territori e sviluppati nelle città e nelle Regioni Reti e Alleanze a sostegno dei diritti al lavoro dignitoso, alla salute e all’ambiente, per il rilancio della sanità e della scuola pubblica, per l’uguaglianza dei cittadini come recita l’Articolo 3 della Costituzione, per la soluzione politica e non militare del conflitto in Ucraina come recita l’Articolo 11 della Costituzione, contro l’Autonomia differenziata che spaccherebbe il Paese legittimando la differenza strutturale tra Regioni con maggiori risorse, maggiori infrastrutture e servizi e Regioni con minori risorse, minore capacità competitiva, minori entrate fiscali. Prepariamoci dunque a difendere Costituzione e Democrazia dall'attacco più insidioso da quando è nata la Repubblica italiana. Attacco alla Costituzione ben più insidioso rispetto a quelli portati prima da Silvio Berlusconi e poi dal PD di Matteo Renzi e respinti dai Referendum popolari del 2006 e del 2016. Questa volta il disegno politico della peggior Destra di sempre alla guida del Governo sembra godere di un’ampia maggioranza parlamentare, persino di qualche simpatia centrista e tiene insieme nazionalismo e iperatlantismo, neoliberismo e negazionismo climatico, populismo e militarismo, occupazione delle Istituzioni e riduzione dei diritti civili e sociali. Siamo di fronte al rischio reale che si compia in Italia si possa attuare un progetto eversivo con l'adozione dell'Autonomia Differenziata tra le Regioni; con la proposta del "Presidenzialismo" per consentire la più alta concentrazione di potere politico mai tentata nell'Italia repubblicana; con la Flat Tax che riduce le tasse ai più ricchi; con la prevalenza data alla sanità privata riducendo gli investimenti al Servizio sanitario pubbli-


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