PerfectToilets.
Anno 20 | Set_Ott 2025
F ONT Srl - Via Siusi 20/a 20132 Milano
Poste Italiane SpA Sped. in abb. postale 45% D.L. 353/2003 (conv. in l. 27.02.2004 n. 46)
Art. 1 Comma 1 - DCB Milano
Supplemento a IoArch n.118 ISSN 2531-9779 74RAM | BALESTRI | BALZANELLI | BASILE | BIANCHI | BOCCHIETTO | BONINSEGNA | BRAGGION | BUONFANTINO | CALZONI CARAMANICO | CECCHETTO | CORSARO | MDU | URBAN-GAP | D’ANTRASSI | DE AMICIS | FAUSTI | FEMIA

34 PROGETTI DI BAGNI PUBBLICI PER LE CITTÀ ITALIANE
A&EFFE | FONTANA | FULGENZI | LUCCHESI | MAZZEO | MINELLI | PECORARO FRANCO LOTTI MANIERI | RENDINA
Public Toilets per un’igiene inclusiva



Tork sostiene l’importanza dell’igiene come bene primario per la salvaguardia della salute promuove la realizzazione in Italia di Public Toilets sicure pulite, inclusive e dotate di tutto quanto
necessario per assicurare una sosta piacevole alle persone. Con l’obiettivo di contribuire a migliorare l’ambiente in cui viviamo e rendere più accoglienti le nostre città per turisti e residenti.




Bagni pubblici belli, puliti, sicuri e funzionali sono un segno di civiltà e un bene per le persone e le nostre città
SOMMARIO

PerfectToilets.
2 Aria di libertà | MARIA SPINA
4 Bagni pubblici per le città italiane | LUIGI PRESTINENZA PUGLISI
6 Bari Porto Vecchio | DANIELE CORSARO. INFO POINT
6 Benevento | FLAVIAN BASILE. LOOM
7 Biella | LUISA BOCCHIETTO. OSSO
8 Bologna | GIACOMO MINELLI. RIFLETTO_HUB
9 Firenze | FABRIZIO ROSSI PRODI. TRALUCE
9 Firenze | STEFANO BONINSEGNA. OTTO
10 Greve in Chanti | CORRADINI, COSI, MARCHESINI. ROSE TOILET
10 Milano | PAOLO BALZANELLI. THE TUBULAR TOILETS
11 Milano| GIACOMO DE AMICIS. RIFT
12 Milano | ALFONSO FEMIA. NOT ONLY
13 Milano | ALESSANDRO SCANDURRA. GIARDINO METABOLICO


In copertina
Illustrazione di Javier Mayoral, as known as Pulpbrother pulpbrother.com
Direttore editoriale Antonio Morlacchi
Direttore responsabile Sonia Politi
Advisor
Giulia Floriani
Contributi Maria Spina, Luigi Prestinenza Puglisi Riccardo Trionfera
Grafica e impaginazione Alice Ceccherini
Marketing e Pubblicità Elena Riolo elenariolo@ioarch.it
Font Srl Via Siusi 20/a 20132 Milano T. 02 2847274 redazione@ioarch.it www.ioarch.it
Fotolito e stampa Errestampa
13 Monza | LAURA ROCCA. UN GIOIELLO DEL PARCO DI VILLA REALE
14 Monza | GIUSEPPE TORTATO. KYMA
14 Napoli | ABATE E ROTONDALE. UNA ROTONDA SUL MARE
15 Napoli | BUONFANTINO. BAGNI PUBBLICI NELLA CITTÀ DEL FUTURO
16 Padova | ALEX BRAGGION. MEMMO’S TOILETS
17 Palermo | CLAUDIO LUCCHESI. LIBER TOILETTES
17 Parma | SIMONETTI, MONTAGNA, ALESSANDRINI. PERIACTOILET
18 Pescara | DANIEL CARAMANICO. UN BAGNO AL MARE
18 Pescara | GIOVANNI VACCARINI. DUNA
19 Porto Recanati | FILIPPETTI E SERRANI. BAGNI NERVI
20 Prato | COSIMO BALESTRI. LICET?
21 Roma | FABIO MAZZEO. DOMUS AQUAE
21 Roma | SERGIO BIANCHI. DAL TEVERE AL TEVERE
22 Roma | VALERIO CRUCIANI E FEDERICA CECCHI. BAGNI 2 GOCCE
22 Roma | FRANCO, LOTTI, MANIERI, PECORARO. VESPASIAMO
23 Roma | ANDREA D’ANTRASSI. CITY HUB
24 Roma | LORELLA FULGENZI. APPUNTAMENTO A (BELLEVILLE) ROMA
24 Ostia | GIULIANO FAUSTI. BAGNI MISTERIOSI
25 Santa Maria Capua Vetere | MASSIMILIANO RENDINA. BALINAE
25 Schio | LUISA FONTANA E RICCARDO COZZI. BAMBOO TOILETS
26 Varese | SONIA CALZONI. TOILET CON VISTA
26 Vercelli | ROSSO E FORNARO. CAMBIO DI PARADIGMA
27 Venezia | ALBERTO CECCHETTO. FLOATING TOILETTES
28 Belli, accessibili, inclusivi e puliti | RICCARDO TRIONFERA
30 Igiene, innovazione e benessere | ONE HUNDRED
32 Perfect Days | IL FILM DI WIM WENDERS CHE HA ISPIRATO IL PROGETTO
Prezzo di copertina euro 12,00 arretrati euro 18,00 Abbonamenti (6 numeri) Italia euro 72,00 - Europa euro 112,00 Resto del mondo euro 180,00 abbonamenti@ioarch.it
Reg. Tribunale di Milano n. 822 del 23/12/2004
Periodico iscritto al ROC Registro Operatori della Comunicazione n. 34540 Spedizione in abbonamento postale 45% D.L. 353/2003 (convertito in legge 27.02.2004 n.46) art. 1, comma 1 -


Aria di libertà
I bagni pubblici in Italia non fanno più parte della struttura funzionale della città. Si confonde un nucleo cardine della vita di comunità con un luogo semplicemente sporco e da occultare
di MARIA SPINA
Mentre in varie città del mondo architetti illustri (da Rem Koolhaas a Peter Zumthor a Shigeru Ban) continuano a sperimentare sorprendenti toilets a servizio dei residenti e dei turisti, Roma, e buona parte della penisola, ne patiscono l’assenza o si limitano a possederne una dotazione esigua. Nel Nuovo dizionario delle cose perdute, pubblicato nel 2014, Francesco Guccini celebra il ricordo dei vespasiani, con lo stesso linguaggio scarno delle sue canzoni: «Posti negli angoli di remote piazzette […] sembravano gazebo, garitte dimenticate senza soldati in vigile guardia […]. Oggi sono stati tolti, aboliti, scomparsi dappertutto, da un giorno all’altro, costringendo austeri signori a girare frettolosi, e forse doloranti, a sperare nell’apparizione di un bar ospitale, a ordinare frettolosamente un caffè non desiderato e a chiedere: “Scusi dov’è il bagno?” per sentirsi eventualmente rispondere: “Non c’è qui il bagno, mi dispiace”, oppure: “Oggi il bagno purtroppo è fuori uso” con conseguenze, spesso, di grande drammaticità. Ma chi è stato
a prendere la decisione di toglierli? Ma quando con precisione? Ma perché?». Domande cui nessuno saprebbe bene cosa rispondere, a meno di non confondere questo ‘nucleo cardine’ della vita di comunità con un luogo semplicemente ‘sporco’ e semmai da occultare.
Di certo, in un mondo sempre più incline alle innovazioni della green economy, sorprende che il nostro Paese ignori le notevoli risorse che potrebbero derivare dal riciclo degli scarti organici prodotti nei WC pubblici. E sorprende ancor di più che molte Amministrazioni comunali, sia per i luoghi maggiormente frequentati dai turisti sia in occasione di eventi e raduni, piuttosto che attrezzare al meglio la rete dei servizi igienici esistenti, preferiscano adottare la soluzione dei bagni chimici, costosi in termini economici ma anche ambientali.
A differenza di Francia, Germania e Regno Unito – dove le mappe con l’ubicazione delle public toilets appaiono anche con una specifica app – i bagni pubblici, in Italia, non fanno più parte della struttura funzionale delle città.


Manca una pianificazione che affronti organicamente questo tema delicatissimo, collegandolo sia alla nuova dimensione del turismo di massa e dell’accoglienza sia al decoro e alla qualità del tessuto urbano. A Roma (dove in epoca imperiale si contavano quattromila posti nelle 144 foricae sparse in città) non esiste ad esempio alcun quadro certo sulle condizioni di funzionamento dei “circa settanta” impianti che – secondo l’Agenzia
per il Giubileo 2025 – compongono l’attuale patrimonio comunale. La loro gestione è parcellizzata ingenerando un singolare rompicapo in cui: 25 bagni (per lo più localizzati nei parchi e in alcune strade) sono in carico al Dipartimento Tutela ambientale; 12 sono assegnati al Dipartimento Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda (che, a seguito di gara, li ha dati in concessione sino al 2045 a una società privata); 18 sono attribuiti
all’azienda municipalizzata Atac (nelle stazioni della Metro); 13 sono affidati alle Ags che gestiscono i mercati rionali; gli ultimi 2 sono a responsabilità di Astral (dentro le stazioni Euclide e Flaminio).
In quest’epoca, in cui la privazione è diventata un’arma di guerra, concludo con l’attualissima riflessione di Alena Cichanowicz (in Filip Modrzejewski, Monika Sznajderman [a cura di], Nostalgia, Bruno Mondadori, Milano 2003, p. 115) che, nel ricordare i duri tempi del dominio sovietico in Bielorussia, scrive: «In Urss i giornali uscivano a milioni di copie, ma i gabinetti pubblici continuavano a mancare. La possibilità di usare la toilette rende l’uomo libero e gioioso, mentre l’impossibilità di accedervi trasforma la soddisfazione di un bisogno in un’esecuzione attraverso il bisogno. Per questo, forse, prigionieri e detenuti vengono di solito privati della toilette. Nei luoghi dove la gente vive nella paura c’è puzza di bugliolo. Dove sorgono le toilette, spira aria di libertà» ■
PerfectToilets.

Bagni pubblici 34 progetti per le città italiane
di LUIGI PRESTINENZA PUGLISI
Ognuno di noi ha una storia da raccontare sui bagni pubblici. C’è chi si è costruito una propria mappa mentale della città in cui sono individuati i bagni più puliti e più semplici da accedere. C’è chi conosce i bar che, se consumi, ti danno la chiave e quelli dove sprechi la consumazione perché poi ti dicono che i servizi sono rotti. C’è chi va nei centri commerciali, nei grandi magazzini oppure negli alberghi nei quali il portiere non ti blocca. Chi usa i fast food dove la combinazione che apre la porta del bagno è stampata sullo scontrino. Chi sa che in alcuni musei, per esempio il Maxxi, i bagni sono aperti anche a chi non paga il biglietto. C’è chi va alla stazione e paga un euro o poco più. Il discorso diventa più complesso in caso di handicap motorio. I bagni accessibili sono infatti pochi e la mappa mentale deve essere ridimensionata.
Il progetto Perfect Toilets nasce nel 2024. Trae spunto dal racconto dei bagni pubblici del quartiere Shibuya di Tokyo rappresentati nel film di Wim Wenders Perfect Days. Il film fa scoprire infatti che occorre considerare i bagni come un tema di civiltà. Che il problema non può essere risolto in forma parziale ed episodica. Che gli architetti si devono impegnare per dare ai servizi un aspetto non solo dignitoso ma anche piacevole.
Dotare gli spazi pubblici di bagni è, comunque, un problema complesso. Ma anche risolvibile pensando, oltre al bel disegno, anche alla loro organizzazione e gestione.
I bagni perfetti saranno belli, puliti, aperti e monitorati 24 ore su 24, economicamente autosufficienti per coprire i costi di manutenzione.
Con una call chiusa abbiamo chiesto a sette studi di architettura di progettare un bagno pubblico per una delle sei principali città italiane. Gli esiti sono stati presentati in un incontro organizzato proprio al Maxxi lo scorso 4 dicembre e poi pubblicati sia su IoArch sia sul sito www.perfectoilets.it.
Dal momento che si tratta di un fondamentale tema di civiltà e di qualità dello spazio pubblico, abbiamo deciso di estendere a tutta Italia il progetto, individuando una ventina di altre realtà urbane e di studi di progettazione.
Obiettivo: individuare uno spazio pubblico della propria città dove sia possibile, necessario e plausibilmente fattibile proporre un bagno pubblico; immaginarne e descriverne, con disegni e render, le caratteristiche architettoniche, funzionali e di accessibilità (design for all).
La seconda fase punta a raccogliere oltre 20 progetti e si conclude a settembre con una tappa a Bologna e poi a ottobre con una tappa a Lecce.
Con la terza e ultima tappa contiamo di superare i 50 progetti per quasi altrettante città. Si svolgerà nel 2026, con un grande evento a Venezia presso l’isola di San Servolo, per lanciare l’iniziativa a livello nazionale con i soggetti pubblici e la stampa generalista e di settore. In quell’occasione presenteremo il catalogo con tutti i progetti, alcuni dei quali nel frattempo saranno stati realizzati.
Un catalogo racconterà come pensare ai servizi negli spazi pubblici è un atto dovuto di civiltà, uno standard di comfort di cui tutta la prossima progettazione di spazi pubblici non potrà non tenere conto ■
PerfectToilets.

Daniele Corsaro
Corsaro Architetti
# Info Point
Sul Molo San Nicola a Bari, “N’derr a la lanz” (in barese, ‘ai piedi delle barche’) è un mercato vivace dove è possibile mangiare pesce crudo e frutti di mare, in un’atmosfera autentica. Con il crescente afflusso turistico degli ultimi anni è diventata evidente la necessità di infrastrutture adeguate. Partendo dalla progettazione di servizi igienici pubblici, l’obiettivo è realizzare un centro servizi polivalente pensato per soddisfare le esigenze primarie sia dei turisti che dei residenti.

I proventi derivanti dalle attività del centro garantiranno l’autonomia e la sostenibilità economica della struttura, rendendola un modello virtuoso di gestione a lungo termine. Il progetto reintepreta la tipologia della ‘corte interna’ mediterranea, celando al suo interno un giardino segreto con specie vegetali autoctone.
L’infrastruttura si configura come un guscio modulare, realizzato con calcarenite locale applicata a secco su una struttura portante in acciaio, così da garantire una armoniosa contestualizzazione dell’edificio con un basso impatto visivo e ambientale.


Flavian Basile
Offtec
Benevento
#
Loom

Loom è un hub multifunzionale di nuova generazione situato in piazza Risorgimento, punto nevralgico di Benevento, che integra servizi igienici di qualità e spazi di socialità. Oltre alla sua funzione, è spazio d’incontro e relax con area lettura, locker e punti di ricarica, completamente accessibile. Il concept si basa su un modulo replicabile
e adattabile a diverse esigenze urbane. L’involucro opalescente garantisce privacy e sicurezza mantenendo la percezione visiva degli spazi. Il verde integrato funge da polmone naturale, con riciclo delle acque e fitodepurazione. Pannelli fotovoltaici coprono il fabbisogno energetico, le luci sanificano gli ambienti, l’aerazione



automatica a basso consumo assicura qualità e ricambio d’aria, la pavimentazione flottante migliora l’isolamento acustico. Un sistema di accessi a pagamento assicura flussi controllati e la sostenibilità economica del progetto.


prima necessità, oltre a distributori di acqua potabile, lavabo attrezzato per lavarsi e cambiare un bambino. I servizi igienici sono nella parte centrale; all’estremità i distributori di servizi, caratterizzati da sedute all’aperto, o al chiuso per offrire riparo. La vetrata renderà visibile la struttura per chi accede al centro dai parcheggi pubblici.
Osso si inserisce nel centro storico di Biella, all’imbocco della via principale pedonalizzata, in un punto nevralgico della città. Si tratta di un’area verde, con alberi di alto fusto, oggi sottoutilizzata e da valorizzare con luoghi di sosta e funzioni di servizio. Ai servizi igienici (4 in totale per uomini e donne e portatori di disabilità) si accompagnano altri servizi di accoglienza, quali distributori automatici di generi di
Cemento per la struttura portante, acciaio satinato per i rivestimenti del blocco servizi, legno e vetro per le parti aperte di permanenza sono i materiali utilizzati. La struttura sarà facilmente igienizzabile e garantirà il passaggio dell’acqua di lavaggio a pavimento. L’idea è quella di eliminare il concetto di servizio igienico non attrattivo e isolato e offrire maggiore opportunità d’uso alle persone. La forma a foglia della copertura raccoglie l’acqua piovana per l’irrigazione, mentre i distributori di acqua potabile la restituiscono al pubblico, in un ciclo di sensibilizzazione all’uso.
L’illuminazione diffusa verso l’alto utilizza la copertura come superficie riflettente e verso il basso è radente sui percorsi esterni. Un secondo blocco Osso, svuotato dei servizi igienici, prevede spazi di parcheggio e manutenzione per biciclette e di attesa. L’intera area a verde viene ripensata per ricavare spazi dedicati alle persone.

PerfectToilets.
Giacomo Minelli Miro Architetti
Bologna
# Rifletto_Hub
Modulare e pensato per rispondere a tre funzioni distinte, Rifletto_Hub si compone di tre container. Il modulo di ingresso può agire da info point, spazio ristoro, shop o altro. Sul retro, il secondo modulo ospita tre unità di servizi igienici pubblici. Tra i due è poi posizionato il terzo modulo tecnico, che contiene il sistema di stoccaggio delle batterie dei pannelli fotovoltaici, la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana e un magazzino.
La modularità del progetto consente di modificare facilmente la disposizione degli spazi interni, rimuovendo o sostituendo i container per adattarsi a diverse esigenze e funzionalità. In questo modo si possono ottenere diverse possibili combinazioni, con un ingombro che varia da un massimo

di 9,20 x 10 metri a un minimo di 9,20 x 5.
I container – di recupero – sono avvolti da una pelle di pannelli metallici orizzontali specchianti che crea un filtro tra l’interno e l’esterno, offrendo anche un gioco ottico che attira l’attenzione del pubblico. Reso energeticamente autonomo da pannelli fotovoltaici posti in copertura, l’autonomia idrica di Rifletto_Hub è assicurata invece da un sistema di raccolta delle acque piovane stoccate nel container centrale.
A Bologna sono stati individuati diversi punti in cui Rifletto_hub potrebbe essere inserito, tra i quali la turistica Piazza del Nettuno, e Piazza Rossini, spazio urbano spesso oggetto di installazioni temporanee in un contesto di grande affluenza.









Stefano Boninsegna GLA Interior
# Traluce
Traluce è l’inedito organismo architettonico ideato da Fabrizio Rossi Prodi come un moderno ‘padiglione di delizia’. Qui la trasparenza diventa garanzia di igiene e qualità per l’utente e, al contempo, fonte di luce naturale filtrata dal verde durante l’uso

dei lavabi. Gli spazi più intimi sono protetti da vetri bianchi che mantengono luminosità e senso di ordine. All’ingresso, una loggia schermata da tamponature perimetrali in vetrocamera con interposta una maglia metallica di color oro brunito conduce a un antibagno dominato da un lavello sospeso affacciato su un giardino perimetrale: filtro luminoso ma anche dispositivo di fitodepurazione, che contribuisce allo smaltimento e nutre la vegetazione. Pareti, pavimento e soffitto in resina blu lapislazzulo, levigata e continua, assicurano massima igienizzazione.
Destinato a piccoli spazi pubblici fiorentini come il Giardino Martin Lutero o Piazza dei Giudici, Traluce è pensato anche come installazione temporanea nella corte di Palazzo Strozzi.

Nel parco delle Cascine di Firenze, Otto trae ispirazione dalle forme archetipiche del Rinascimento fiorentino, in particolare dalla geometria ottagonale del Battistero di San Giovanni, come la pianta di otto al cui interno si trovano quattro blocchi bagno alternati a spazi verdi che fungono da filtro tra lo spazio interno e la dimensione
pubblica del parco. L’impianto è coperto da una struttura prismatica ispirata alla copertura del Battistero: la parte sommitale viene tagliata, permettendo alla luce naturale di entrare verticalmente e creare un dialogo diretto con lo spazio centrale, dove è collocato il lavabo. Sostenuta da un sistema strutturale interno, la copertura è sospesa, così che la luce penetra anche di lato, alleggerendo la percezione del volume e attivando giochi di luce e ombra sulle superfici interne. L’involucro esterno è
dorato, in contrasto visivo e simbolico con il paesaggio verde e informale del parco: una presenza preziosa che riflette l’ambiente circostante e ne diventa parte attiva. All’interno, al contrario, domina una tonalità di verde morbido e uniforme. L’ottagono diventa cellula base per la creazione di sistemi più ampi: le unità possono essere affiancate, alternate, adattate, secondo una logica potenzialmente infinita, proprio come il simbolo dell’otto, che nel nome del progetto diventa anche Otto = infinito


Corradini, Cosi, Marchesini
MDU architetti
Greve in Chanti
# Rose Toilet
Una forma artistica, una spirale rivestita in un mosaico di ceramica che è tramite fra lo spazio pubblico e un ambiente riservato: Rose Toilet è un nastro che recinta e determina uno spazio racchiuso, come i petali di un fiore, creando un percorso che avvolge e ripara. Il mosaico di ceramica si presta inoltre ad accogliere al suo

Paolo Balzanelli
Arkispazio
Milano
# The Tubular Toilets
Il concept di The Tubular Toilets è pensato come nuova struttura polifunzionale di bagni pubblici per i parchi storici di Milano, a cominciare dal Parco Giovanni Paolo II, detto anche Parco delle due Basiliche, per la presenza della Basilica di Sant’Eustorgio e della Basilica di San Lorenzo che lo definiscono ai due estremi. La struttura architettonica è un leggero padiglione, con sinuose pareti perimetrali
interno ‘scritte sponsor’ in modo tale che la forma artistica coniughi utilità pubblica e pubblicità, che potrà concorrere al mantenimento dello spazio pubblico. I due bagni, completamente accessibili, si trovano alla fine del percorso a spirale, in uno spazio aperto e aerato, coperto da un disco metallico che ripara e al contempo accoglie al suo interno dispositivi tecnologici per la raccolta delle acque meteoriche, la pulizia e la sanificazione dell’ambiente sottostante. Il percorso di accesso è aperto, l’unico elemento di separazione è un cancello metallico traforato.



di elementi tubolari in terracotta, che si pone in un dialogo dinamico con il contesto storico caratterizzato dalle tessiture orizzontali dei mattoni delle Basiliche. Sotto una copertura piana trovano posto un locale nursery, due bagni accessibili ai disabili e due docce con spogliatoio.
All’ingresso, uno spazio coperto ma aperto verso il parco accoglie un totem
informativo, una panca e un elemento scultoreo che unisce una fontanella di acqua potabile e un grande lavabo. Con andamento curvilineo il padiglione, sobrio e leggero durante il giorno, di sera si trasforma: la luce artificiale filtra tra gli elementi tubolari in terracotta, creando un effetto suggestivo che ne impreziosisce l’architettura.




Giacomo De Amicis De Amicis Architetti
Milano
# Rift
Lo spazio pubblico è sempre più popolato da ‘oggetti’ necessari al funzionamento delle città che, posizionati senza alcun coordinamento, spesso compromettono il carattere dei luoghi.
Il progetto Rift non considera i bagni un oggetto ma una infrastruttura primaria, che in quanto tale appartiene al suolo, e nasce a partire da una sua incisione. Grazie al basso impatto volumetrico, con poche varianti definite caso per caso, l’integrazione con ogni ambito urbano diventa semplice, anche in virtù di un ingombro paragonabile a quello di una rastrelliera per bike sharing. Al modulo base si possono agganciare una serie di plug-in al fine di raccogliere in un unico manufatto la maggior parte di ‘oggetti’ urbani possibile, tra i quali gli spazi pubblicitari che ne garantiranno la sostenibilità economica. Questa infrastruttura ripetibile, volutamente non è localizzata in modo specifico. Ambientata a Milano per testarne l’impatto in un contesto ad alta sensibilità paesaggistica come via Festa del Perdono, Rift è ripetibile e pensata per un’infinità di spazi urbani.


Alfonso Femia
Atelier(s)
Alfonso Femia AF517
Milano
# Not Only
Nel concept Not Only il bagno pubblico assume una dimensione multipla che accosta individuale e collettivo e si configura come dispositivo urbano.
Una progettazione flessibile e adattabile e una geometria biomorfa consentono di configurarlo come elemento singolo o in combinazioni complesse, con ogni ‘petalo’ di un’ampia copertura a quadrifoglio che risponde a esigenze diverse: dal semplice nucleo bagno a spazi che integrano punti informativi, aree di riparo, zone di sosta e ristoro, oltre a servizi come distributori di energia o piccole stazioni per la ricarica di dispositivi elettronici. Illuminazione intelligente e sistemi di videosorveglianza migliorano la sicurezza del dispositivo e delle aree circostanti.
Circolare, rigido e resistente e costruito con materiali impermeabili, igienizzanti e antivandalismo, il nucleo centrale racchiude

i servizi essenziali, mentre un rivestimento esterno distanziato crea un’intercapedine d’aria che migliora la ventilazione naturale e contribuisce alla regolazione termica interna. La finitura esterna è prevista in materiali performanti ma differenti – ceramica, lamiera stirata o barre di alluminio rivestite di legno – per integrarsi nell’ambiente circostante e conferirgli una forte identità visiva.
L’acqua raccolta in copertura viene convogliata in vasche di accumulo e trattata per essere riutilizzata sia negli scarichi delle toilette e per la pulizia della superficie a terra, sia per l’irrigazione delle aree verdi circostanti, migliorando l’efficienza idrica del dispositivo e riducendo il consumo di acqua potabile.
La copertura potrà ospitare pannelli fotovoltaici che alimentano l’illuminazione interna ed esterna, garantendo un’autonomia energetica completa.





Alessandro Scandurra SSA
Milano
# Giardino metabolico


Laura Rocca
Roccatelier associati
Monza
# Un gioiello del parco
di Villa reale
Molto frequentato da cittadini e visitatori, il grande parco della Villa Reale di Monza, che oltre ai giardini della villa ospita anche un campo da golf e il circuito automobilistico di Formula Uno, non è però dotato di adeguati servizi pubblici.
L’idea di Roccatelier è che i bagni pubblici siano come veri gioielli dentro il parco, facilmente identificabili all’interno del polmone verde grazie alla loro finitura dorata e utilizzabili da tutti, sia da chi usa il parco per fare sport sia da chi semplicemente porta a passeggio il cane. Collocati in punti dai quali sia possibile godere di scorci particolari sulla natura che
Pensato per la Darsena di Milano, il Giardino
Metabolico è un’architettura perturbante che rende abitabili gli aspetti più repulsivi e solitamente nascosti dei cicli naturali e del metabolismo urbano, proponendo un processo visibile di fitodepurazione delle acque di scarico. È un’eterotopia galleggiante, un microcosmo che riprende il tradizionale riferimento alla circolarità dei giardini e lo ripropone in chiave contemporanea come riflessione sulla gestione responsabile dell’acqua, che verrà prelevata dalla darsena e lì rigettata, nell’ottica di integrare il ciclo delle risorse con il territorio.
Il progetto prevede una piattaforma quadrata attraccata nella darsena, sulla quale sono posizionati quattro cilindri: un’unità di servizi igienici, i cui serbatoi trasparenti contengono l’acqua torbida; una vasca di separazione; la fitodepurazione; un vivaio idroponico che utilizza l’acqua depurata. I rifiuti solidi vengono rimossi e destinati all’agricoltura.
Non un oggetto isolato, ma un sistema modulare e replicabile: i cilindri possono essere ricombinati in configurazioni diverse ed essere collocati anche in parchi e spazi pubblici, generando nuovi paesaggi metabolici in città.

il parco custodisce, i padiglioni saranno anche occasioni di un percorso nell’arte moderna contemporanea, con l’inserimento – nel vasto spazio verde voluto da Maria Teresa d’Austria – di opere d’arte contemporanea disegnate e progettate proprio per questi luoghi.
Dorati all’esterno, i Gioielli del parco avranno al loro interno una superficie bianca e accogliente e finiture rosse: bianco e rosso come i colori della città e della squadra di calcio di cui va orgogliosa.

Giuseppe Tortato Architetti
# Kyma
Kyma è un manifesto per una nuova architettura pubblica radicata nella vita urbana, adatta tanto a una metropoli come Milano quanto a una città dinamica come Monza. Non solo un bagno, ma un dispositivo urbano che combina igiene, sicurezza, accessibilità e sostenibilità, con un valore simbolico e sociale.
Seguendo le 4K che in giapponese definiscono cosa non deve essere un bagno pubblico (kitanai, sporco; kurai, buio; kovai, che incute timore; kusai, maleodorante), Kyma propone spazi inclusivi, genderless,

scenografici e riconoscibili come nuovi landmark urbani. Prefabbricato in acciaio riciclato e vetro opaco, autonomo e smart, il concept di Giuseppe Tortato integra riciclo idrico, sanificazione automatica e gestione IoT, diventando padiglione urbano per piazze e parchi.
Oltre ai servizi essenziali, Kyma prevede distributori di prodotti igienici e un’area innovativa per i cani, con un albero artistico che funge da segno urbano, trasformando la toilette in microarchitettura di civiltà e arricchendo l’esperienza collettiva.

Emilia Abate e Francesco Rotondale 74ram
# Una rotonda sul mare
Le fontane del lungomare di Napoli sono quasi sempre spente e degradate, così Emilia Abate e Francesco Rotondale (studio 74ram) hanno pensato di utilizzare il sedime di una delle due in modo da darle vita 365 giorni l’anno. Conservando la forma circolare e trasportandola in copertura, così da non modificare il disegno complessivo dello spazio, una fontana inattiva diventa un riferimento ospitale per chi vive la zona. Una rotonda sul mare infatti non è solo un bagno pubblico, ma un punto di

aggregazione urbana, un’area di riparo e di riposo dove si può accedere a acqua potabile, stazioni di ricarica dei dispositivi elettronici, informazioni veicolate da un totem che può ospitare anche messaggi pubblicitari, una rivendita di cibi e bevande. Viene recuperata in parte anche la vecchia funzione del manufatto, tramutata in una fontana a pavimento che contribuisce ad abbassare le temperature estive e ad accogliere, invece che allontanare, i bambini alla ricerca di refrigerio e gioco.




Francesco Buonfantino Gnosis Progetti
Napoli
# Bagni pubblici nella città del futuro


Va oltre il suo ruolo di servizio per diventare simbolo del tempo, del luogo e della storia l’architettura di bagno pubblico immaginata da Francesco Felice Buonfantino per il Parco del Virgiliano a Bagnoli: un orologio solare, la cui forma è orientata sulla base dell’altezza del sole alla latitudine di Napoli, che trasforma il bagno pubblico in un’icona minerale fissando nella materia la memoria del tempo trascorso.
L’installazione, con una struttura in acciaio rivestita da una lamiera di acciaio specchiante, accoglie al suo interno un sistema igienico completamente ‘off-
grid’, adottando il modello sviluppato dal Samsung Advanced Institute of Technology coreano per la Bill & Melinda Gates Foundation, le cui tecnologie di base comprendono il trattamento termico dei rifiuti solidi, disidratati, essiccati e ridotti in cenere, mentre i rifiuti liquidi vengono trattati attraverso un processo di depurazione biologico.
Un sistema di recupero dell’acqua piovana provvederà al fabbisogno per il lavamani, mentre pannelli fotovoltaici forniranno l’energia necessaria per l’illuminazione a Led e il funzionamento del sistema igienico

Alex Braggion
B+D+M
Padova
# Memmo’s Toilets
Andrea Memmo, veneziano e provveditore di Padova nel 1775, è noto ai padovani per aver trasformato la grande palude del Prato di Valle in una piazza monumentale. Irreggimentate le acque stagnanti attraverso un canale perimetrale, lo spazio ovale centrale ospitava il mercato. Ora è meta di pellegrinaggi di turisti che si muovono dall’attiguo Foro Boario, passando per la Basilica di Sant’Antonio, l’Orto Botanico per giungere fino a nord della città ai giardini dell’Arena Romana. A queste forme pure dal carattere classico, il cerchio e l’ovale, si ispira il progetto Memmo’s Toilets. Si tratta di un

padiglione dall’accento contemporaneo formato da un nucleo tecnico, ove sono presenti due coppie di bagni, protetto alla vista mediante una corazza metallica che lascia intravvedere la presenza dei fruitori ma preservandone la privacy, alla stregua degli antichi vespasiani presenti nelle città fino a qualche anno fa. Il tutto autonomo e sostenibile sia dal punto di vista energetico che ambientale.









Claudio Lucchesi
UFO-Urban Future Organization
Palermo
# LiberToilettes
In una posizione strategica di Palermo, centrale e appartata allo stesso tempo, Piazza Sant’Oliva è il luogo scelto da UFO-Urban Future Organization per far rivivere il passato degli alberghi diurni che agli inizi del Novecento, grazie all’intuizione

Il centro storico di Parma è dotato di un sistema di bagni pubblici funzionante che il progetto si propone di implementare tentando di annullare visivamente la presenza dei moduli esistenti (in gran parte moduli autopulenti), conferendo visibilità al sistema per facilitarne la fruizione e ponendo le basi per future installazioni. I moduli esistenti saranno avvolti da leggeri pannelli alveolari rivestiti da una pelle specchiante che, adattandosi ai vari contesti esistenti, come i periactoi del teatro greco, da cui il nome Periactoilet, produrranno costanti cambi di scena,

dell’imprenditore bolognese Cleopatro
Cobianchi, si diffusero in alcune città, tra cui Palermo, e in particolare il progetto – mai realizzato – di Ernesto Basile del 1925 per piazza Politeama, a due passi da Piazza Sant’Oliva.
LiberToilettes è una ‘scatola’, traforata da merletti Liberty, che contiene i tre volumi ellittici dei bagni e gli alberi esistenti della piazza, che diventano parte integrante del progetto. Illuminata con faretti a incasso e strisce Led perimetrali e a soffitto, in copertura prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici che la rendono energeticamente autonoma e di un sistema di recupero delle acque piovane, impiegate per alimentare gli scarichi e i lavamani. Il sistema igienico, autonomo dal sistema fognario, prevede l’impiego di fosse ecologiche a dispersione.
Paolo Simonetti, Filippo Montagna Federico Alessandrini
Parma
# Periactoilet
riflettendo lo spazio vuoto di una piazza, la superficie in mattoni di un’antica facciata, la massa verde della vegetazione di un parco, ecc.
In sommità del blocco evanescente, una vivace palina segnaletica circolare, visibile anche a distanza, ruoterà, sensibile al vento. A terra, una grafica di dimensioni generose segnalerà la presenza dell’ingresso. Le stesse paline e la grafica a terra potrebbero identificare anche la presenza di quella parte di bagni pubblici cittadini gestiti da un addetto e inseriti in fabbricati esistenti.
PerfectToilets.

Daniel Caramanico Lap Architettura
Pescara
# Un bagno al mare
Una zattera quadrata galleggia sull’acqua del mare di Pescara, lieve come un pensiero. Al suo centro, un bagno che non chiede energia, che non consuma acqua, ma respira con il mare.
Il sole scalda, la brezza muove l’aria: i liquidi evaporano, i solidi si seccano. La natura stessa si fa custode della purezza. Qui il gesto più intimo si trasforma in

Giovanni
Vaccarini GVA
Pescara
# Duna
Il progetto Duna nasce sulla spiaggia della città di Pescara. Per la città adriatica la spiaggia è uno dei principali luoghi collettivi, non soltanto durante l’estate, ma anche per il resto dell’anno, quando il lungomare diventa la linea di cucitura tra tessuto urbano e mare. L’idea è quella di pensare una sorta di ‘duna attrezzata’. Così come in concetto spaziale di Lucio

contemplazione. Seduti in silenzio, sospesi sull’acqua, lo sguardo si perde nell’orizzonte. Ogni respiro diventa un dialogo con il vento, ogni pausa un invito a riflettere.
Perché è nel momento più semplice, quello del bagno, che la mente si apre e trova spazio per immaginare.
Non è solo un servizio, ma un dono: un rifugio minimo che diventa luogo pubblico, un frammento di quiete nel paesaggio marino, un invito a entrare in mare non solo con il corpo, ma con i pensieri.


Fontana, un ‘taglio’ sulla sabbia solleva un lembo di battigia e diventa lo spazio per bagni, docce e un rimessaggio delle attrezzature nautiche.
L’intero sistema è autosufficiente sia per l’approvvigionamento idrico sia per lo smaltimento delle acque reflue e la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.







Francesca Filippetti e Riccardo Serrani
A&Effe Studio
Porto Recanati
# Bagni Nervi
un
esempio di civiltà tra mare e sostenibilità
All’ingresso nord di Porto Recanati, presso la spiaggia a balneazione libera e all’imbocco della pista ciclabile panoramica, un’architettura ispirata alle storiche cabine balneari del Novecento potrà migliorare la qualità dei servizi. La collocazione prende in considerazione anche la prevista riqualificazione del vicino capannone ex-Montecatini realizzato da Pier Luigi Nervi nel 1955, che verrà trasformato in spazio pubblico attrezzato per il tempo libero, e potrebbe riguardare altre località marine del Medio-Alto Adriatico, che conta 65 località ‘Bandiera Blu’ dove vivono 2,5 milioni di persone e che ogni anno attrae circa 50 milioni di turisti.
Alla base del progetto un sistema di desalinizzazione che provvederà al fabbisogno idrico sanitario per lavamani, docce e pulizie, con una pompa –alimentata dall’impianto fotovoltaico posto in copertura – per prelevare acqua direttamente dal mare, distante 40 metri, e una tubazione sottomarina in materiale anticorrosivo.
Il rivestimento esterno in eco-legno distanziato crea un’intercapedine d’aria che migliora ventilazione naturale e regolazione termica interna.

PerfectToilets.

Cosimo Balestri
# Licet?
Licet? è la domanda che in passato gli studenti rivolgevano ai maestri per farsi accordare il permesso di andare in bagno. Con il tempo, in molti luoghi della Toscana, l’espressione ha finito per significare lo spazio stesso: ‘andare al licet’. Se recuperiamo il significato letterale della domanda iniziale, il bagno pubblico può divenire occasione per chiedersi: “Cosa è permesso nella città contemporanea?”
Il progetto (di per sé pratico e funzionale) concepisce proprio il luogo del bagno pubblico come una metonimia utile a indagare lo spazio per l’accesso ai diritti fondamentali; uno spazio in continua regressione, fagocitato dal consumismo da un lato e dal controllo dall’altro. Muovendosi sulla linea di confine tra pubblico e privato, al crocevia culturale e morale tra concessioni, obblighi e divieti, il tema progettuale è affrontato dal punto di vista architettonico, urbanistico, sociale, a partire dai concetti di liceità, universalità, diritto.

Luoghi di passaggio
da installazioni
Raccontare attraverso lo Street Art, trasformando l’attesa in esperienza. Un connubio tra funzione, arte e sostenibilità, nel cuore della città eterna.





Fabio Mazzeo
Fabio Mazzeo Architects
Roma
# Domus Aquae
Non semplici servizi, ma installazioni dinamiche che intrecciano funzione, arte e sostenibilità nel cuore della città eterna. Architettura di transito che trasforma la funzione in esperienza, Domus Aquae invita la comunità a riflettere sul tempo che viviamo e sulla necessità di custodire


Sergio Bianchi
Sergio Bianchi Architettura
Roma
# Dal Tevere al Tevere
Posti alla sommità dei muraglioni del Lungotevere, in prossimità dei ponti dove sono collocati gli scaloni di accesso agli argini, i bagni pubblici progettati da Sergio Bianchi e dal suo studio favoriranno anche l’impiego delle banchine per attività sportive e per il tempo libero.

l’acqua, bene fragile e indispensabile. Le architetture evocano un aspetto liquido e fluido, apparentemente instabile, metafora della condizione sociale ed economica dei nostri tempi: mutevole e fragile, ma con un nucleo di utilità essenziale da svelare. Le superfici, trattate con vernici fotosensibili, rivelano due scenari in dialogo con il ciclo delle 24 ore: di giorno i volumi appaiono come cubetti di ghiaccio limpidi e pieni di promesse; di notte il ghiaccio si scioglie lentamente, fino a scomparire, restituendo l’immagine della nostra stessa vulnerabilità.
Strutture leggere, modulari ed ecologiche, alimentate da energia solare e dal recupero delle acque piovane, completano il progetto pensato per Piazza del Verano, nel secondo municipio di Roma. Team leader Olsi Dan.

I servizi igienici, dotati di molteplici funzioni –stazioni integrate per il cambio dei bambini, spazi rifornimento di acqua, rivendite di cibo e prodotti per l’igiene personale, pulsante di chiamata per le emergenze – diventano affacci sul fiume e al contempo, grazie alla pellicola in nanopolimeri Lcd che li riveste, gallerie espositive e fari multifunzionali. Dotate di servo-scala, le nuove installazioni migliorano anche l’accessibilità al fiume. Lo scheletro metallico della struttura è
formato da esili pilastri. Pavimento e soffitto sono sorretti da travi, mentre un doppio controvento di rinforzo li ancora saldamente ai muraglioni. Composto da acciaio inossidabile e da un vetro digitale a pellicola intelligente (smart film) il rivestimento offre visibilità completa verso l’interno quando la toilette è libera e opacità totale quando è occupata. La pellicola intelligente può essere utilizzata per presentare opere d’arte digitale da esporre in maniera dinamica.

Valerio Cruciani e Federica Cecchi
Urban-Gap
# Bagni 2 Gocce
Pensato per Piazza Risorgimento, al centro di un crocevia tra il Vaticano e i suoi Musei, Bagni 2 Gocce è un sistema modulare, espandibile e replicabile anche in altri contesti, come l’area Colle Oppio Colosseo o villa Borghese a ridosso del Pincio. Il progetto si presenta come un contenitore luminoso e trasparente protetto da una pergola frangisole che ne caratterizza l’aspetto e ne scherma la


presenza. Particolare attenzione è rivolta alla sostenibilità ambientale, con una struttura prefabbricata in legno lamellare portante. Il modulo base è composto da un nucleo compatto, che contiene al suo interno otto bagni uomo/donna.
Con approccio inclusivo, i bagni disabili e il bagno per la famiglia si trovano all’interno dello stesso spazio senza distinzioni. Il design prevede una versione base con

un digital information wall per info point e wayfinding, pannelli fotovoltaici che lo rendono energeticamente autosufficiente, recupero delle acque meteoriche per uso irriguo/sanitario e area bici con ricarica dei device elettrici.
Prevista anche una versione large, che integra un modulo info point e un chiosco bar, aggiungendo funzioni remunerative per la sostenibilità economica del progetto.

Benedetta Franco, Daniele Lotti
Giorgia Manieri e Davide Pecoraro
Vespasiamo è uno dei progetti presentati all’Architect Day nell’ambito di Lympha, incubatore di start-up di architettura promosso dall’Ordine degli Architetti di Roma. Il progetto, partito dall’ascolto delle persone senza fissa dimora, rende il bagno
pubblico un presidio di civiltà capace di trasformare l’igiene in un diritto urbano inclusivo, gratuito, aperto 24 ore su 24 e accessibile senza distinzioni.
La fase di ricerca è partita dall’ascolto dei senzatetto, evidenziando come i bisogni legati all’igiene, pur essendo universali, vengano vissuti in modo diverso: se per chi attraversa la città i bisogni legati

all’igiene sono una questione di comfort, praticità e pulizia, per chi vive ai margini sono difficili da soddisfare. Disporre di uno spazio inclusivo e non stigmatizzante è un’opportunità per riacquistare dignità personale e collettiva.
Il modulo base comprende WC, lavabo, doccia e lavatoio per indumenti e piccoli oggetti. La struttura è modulare e



assemblabile in configurazioni differenti in base alle funzioni scelte nei contesti in cui verrà installato. La modularità consente anche una gestione economicamente più sostenibile, grazie anche alla facile sostituzione dei componenti in caso di usura o degrado.


Andrea D’Antrassi MAD / AND
Roma
# City Hub
Il concept di City Hub prende ispirazione dalla storica funzione sociale dei bagni pubblici dell’antica Roma con l’intento di trasformare uno spazio comune in un luogo che va oltre la funzionalità, restituendogli diginità e trasformandolo in un punto di aggregazione urbana. Lo spazio d’ingresso è caratterizzato da un front desk, con una parete attrezzata
dedicata ad attività commerciali, che si apre su due ambienti distinti: un bagno, accessibile anche per persone con ridotta capacità motoria, e uno spogliatoio, entrambi a pagamento per favorire l’autofinanziamento necessario alla cura e manutenzione degli spazi. L’integrazione di attività commerciali è inoltre un elemento chiave nella loro gestione, poiché l’esercente si occupa di regolare l’accesso e di mantenere un ambiente sicuro e ordinato per tutti gli utenti.
City Hub impiega superfici riflettenti che donano luminosità agli spazi e catturano il panorama circostante e di riflettere la città e i suoi monumenti.
Una copertura modulare unisce visivamente i diversi spazi, creando una cornice che orienta lo sguardo verso i principali punti di interesse storico e culturale, facendo di City Hub un elemento integrato nel tessuto urbano. Una copertura sporgente che richiama l’idea di riparo sotto i tipici alberi romani e alcune sedute offrono agli utenti la possibilità di fermarsi, rilassarsi e godere della vista: una caratteristica che incoraggia la sosta e la socializzazione in un ambiente all’aperto, rendendolo un luogo accogliente.

PerfectToilets.

Lorella Fulgenzi
Roma
# Appuntamento a (Belleville) Roma
Il Grab (Grande Raccordo Anulare delle Bici) è l’ambizioso progetto di greenway che collega il centro con la periferia con cui Roma intende presentarsi ai residenti e ai turisti. Nove luoghi del percorso, dove grandi


flussi di attraversamento sono connessi a punti di interscambio per la mobilità o a punti di interesse culturale o paesaggistico, saranno altrettante sedi dei padiglioni disegnati da Lorella Fulgenzi, pit-stop per ciclisti e pensiline a forma di grandi foglie che invitano alla sosta e che oltre ai bagni pubblici comprendono servizi connessi all’uso della bicicletta quali ricariche elettriche, noleggi a tempo e una eventuale
piccola officina gestita privatamente. Le sedi di Appuntamento a (Belleville) Roma saranno: i Giardini di Castel Sant’Angelo (Km 4,900); Viale del Giardino Zoologico (Km 11,600); il Laghetto di Villa Ada (Km 14,800); Ponte Tazio (Km 19,100); il Ponte delle Valli (Km 17,600); il Parco di Montesacro (Km 22,100); via Herbert Spencer (Km 29,400); via Latina-Parco della Caffarella (Km 37,700) e Caracalla (Km 42,700).

# Bagni misteriosi
Bagni Misteriosi è un progetto per la costa italiana ispirato all’opera di Giorgio De Chirico e pensato per valorizzare le spiagge urbane.
La proposta di Giuliano Fausti, inserita nell’area di spiaggia libera adiacente il porto turistico di Ostia, prevede una struttura in legno su piattaforma di 25 metri x 10, collocata tra il mare e le aree ciclopedonali, accessibile tutto l’anno e inclusiva per persone con disabilità.
Il corpo centrale ospita servizi igienici e
spazi multifunzionali, con pannelli scorrevoli e portico filtrante.
L’estetica contemporanea, dominata dal bianco, integra brise-soleil curvilinei e fasce lignee rettilinee.
È prevista anche una struttura stagionale per docce, primo soccorso e deposito attrezzature (3,60 x 11,25 m), oltre a un’area per eventi culturali con scenografie removibili ispirate al mondo onirico di De Chirico.



Massimiliano Rendina
Santa Maria Capua Vetere
# Balineae




Luisa Fontana e Riccardo Cozzi LFA con la collaborazione dell’artista Freak of Nature
# Bamboo Toilets
Del piccolo manufatto modellato dal gruppo di progetto composto da Massimiliano Rendina, Luca Branco, Cinzia Rosa e Cecilia Lucarelli è stata immaginata la collocazione nella città di Santa Maria Capua Vetere, tanto per il valore e l’utilità che potrebbe avere se collocato sul margine più esterno del parco urbano antistante l’Anfiteatro Campano (secondo solo al Colosseo), quanto per il voluto allineamento con l’asse dell’Appia Antica nel tratto che congiunge le due Capua, la Romana e la Longobarda. In Balineae si contrappongono e compongono due oggetti stereometrici, restando sospesi da quella terra di scavi e antiche giaciture che sempre nuove sorprese riserva. Il primo e più basso, che leggero si libra a poche decine di centimetri da terra, nasconde un ballatoio lineare e cinque servizi facilmente raggiungibili da una scala e una rampa tra essi contrapposte. Il secondo, sandwich stratificato in metalli leggeri e piedi a peduncoli d’acciaio, risvoltando sul corpo dei wc copre il ballatoio, contenendo nel suo spessore il mix di funzioni accessorie necessarie alla sopravvivenza di questo luogo speciale.

Bamboo Toilets è un progetto di rigenerazione urbana che trasforma i non-luoghi – spazi abbandonati e anonimi delle città – in perfect toilets accessibili, simboliche, identitarie. Il bamboo, pianta invasiva e resiliente, diventa metafora e materia, marchio e seme di un nuovo paesaggio urbano. Dopo oltre 960 ‘denunce’ collezionate nel Nordest e 80 segnalazioni a Schio, l’artista Freak of Nature mappa
il degrado con installazioni numerate, mentre LFA trasforma questi vuoti in organismi viventi: spazi autocostruiti che ridefiniscono la relazione tra cittadino e città, promuovendo sostenibilità e senso di appartenenza. Il bamboo cresce nei vuoti dimenticati, si insedia, prolifera, trasformando le ‘scatole’ urbane in nuovi luoghi antropologici e identitari. Il Bamboo Toilet è il bagno perfetto: gesto poetico e concreto che rifonda la comunità a partire dai bisogni più essenziali.
PerfectToilets.

Alla fine del cammino del Sacro Monte di Varese, sul bordo del piazzale di arrivo, emerge un volume silenzioso, simile a una roccia. Un’architettura essenziale, radicata nel paesaggio, che accoglie il viandante, invitandolo a seguire un percorso che ha inizio con bassi elementi che fungono anche da seduta. All’interno, una grande vetrata incornicia la valle, invitando alla contemplazione.
Un luogo minimo, dove la natura entra e il tempo si sospende.

Alberto Rosso e Emanuela Fornaro
Studio RossoFornaro
# Toilet con vista # Cambio di
paradigma
Il luogo prescelto per il progetto è un ‘triangolo’ di Vercelli, in pieno centro storico, uno spazio in cerca d’autore oggi umiliato da usi incongrui e incivili.
Il Cambio di paradigma proposto è quello




di mettere sotto teca il bene più prezioso che abbiamo: la civiltà. Utilizzare una toilette pubblica per valorizzare un luogo abbandonato all’incuria. Trasformare la sensazione negativa dei bagni pubblici, che comunemente vengono percepiti come un luogo negletto, sporco e insicuro, in uno spazio civico aperto a tutti, un’oasi di progresso.
In profondo rapporto con lo spirito del luogo, Cambio di paradigma è un progetto
che concretizza il culto dell’urbanità. Un approccio progettuale simbolico (la teca e l’oro) che trascende la mera funzione e diventa allegoria di un nuovo modo di pensare. Un intervento minimale e lieve fatto di stratificazioni e trasparenze, aree di sosta dove riposarsi, contemplare e osservare la città da inedite visuali accarezzati dalla bellezza delle piante e dalla loro potente funzionalità. Per ‘aspettare il proprio turno’ seduti all’ombra di un albero.






Alberto Cecchetto Cecchetto & Associati
Venezia
# Floating Toilettes
Connaturate con le origini di Venezia, le Floating Toilettes di Alberto Cecchetto sono architetture galleggianti, collocate in prossimità degli imbarcaderi Actv, il riferimento urbano immediato e più facilmente riconoscibile di una città che conta meno di 50mila residenti ma dove ogni anno arrivano oltre 14 milioni di turisti, con picchi giornalieri fino a 80mila presenze. Poste nei punti dove la mobilità pedonale e quella d’acqua si toccano e si incontrano con naturalezza, queste strutture fluttuanti risulteranno così facilmente accessibili a tutti. Le Floating Toilettes possiedono anche un valore aggiunto rispetto a quelle

tradizionali: sono flessibili e facilmente adattabili, leggere e poco invasive.
Garantiranno:
• Aerazione costante attraverso lucernari in copertura.
• Riduzione del consumo d’acqua. Quella del canale, convogliata in appositi serbatoi, alimenta gli scarichi dei WC, che successivamente confluiranno nella rete fognaria della città.
• Isolamento acustico, grazie a pareti esterne spesse e retroilluminate con rivestimenti interni in Hpl a doppio spessore.
Le pareti retroilluminate sono altresì strumenti ideali per comunicare eventi, mostre e altre iniziative cittadine.

PerfectToilets.

Riccardo Trionfera.
Direttore Commerciale Essity Professional Hygiene.

Belli, accessibili inclusivi e puliti
Secondo il sondaggio Tork Insight Survey condotto in undici Paesi solo un bagno su cinque soddisfa le aspettative di igiene e pulizia del pubblico
Tork, marchio di Essity e leader globale nell’igiene professionale, ha annunciato i risultati di un sondaggio condotto tra utenti dei bagni pubblici e personale addetto alle pulizie, volto a esplorare le percezioni sull’igiene nei bagni pubblici. Tork continua a promuovere l’igiene inclusiva, identificando gli ostacoli che impediscono alle persone di soddisfare i propri bisogni nei bagni pubblici e l’impatto che ciò comporta per le aziende. I bagni pubblici offrono spesso soluzioni per disabilità evidenti, come quelle delle persone che usano la sedia a rotelle, ma il 95% delle persone con problemi fisici o cognitivi non utilizza una sedia a rotelle. Il sondaggio Tork Insight Survey rivela per esempio che molte problematiche non vengono prese in considerazione nella progettazione e nella manutenzione dei bagni. Infatti, una persona su due probabilmente incontra ostacoli nel soddisfare le proprie esigenze igieniche nei bagni pubblici, segno di una discrepanza tra le esigenze individuali e l’ambiente circostante. Preoccupazioni legate all’igiene, sensibilità sensoriali, ansia o condizioni come la paruresi (difficoltà ad urinare in presenza di altri) possono portare le persone a evitare l’uso dei bagni pubblici
o a non riuscire a soddisfare i propri bisogni. Otto persone su dieci hanno preoccupazioni riguardo ai bagni pubblici e la percentuale è ancora maggiore tra chi si trova in specifiche condizioni di disabilità fisica o cognitiva. Quando un bagno non risponde a queste esigenze diverse, ne risentono direttamente la reputazione della città, nel caso dei bagni pubblici, o dell’azienda, pensando ai bagni nei luoghi di lavoro. Per questo motivo, ‘Igiene per tutti’ è un pilastro fondamentale della nostra strategia di sostenibilità. Concentrandoci sull’igiene inclusiva, aiutiamo le organizzazioni a offrire esperienze migliori per tutti, incluso il personale addetto alle pulizie che gestisce questi spazi fondamentali.
La ricerca, che ha coinvolto 11.500 persone in undici Paesi, mostra che le aspettative in termini di igiene e pulizia nei bagni pubblici sono elevate. Il 74% si aspetta livelli moderati o alti di igiene, ma solo il 20% dei bagni soddisfa queste aspettative. Il 40% della popolazione generale si dichiara “molto preoccupata” per l’igiene e la pulizia degli spazi pubblici, percentuale che sale al 60% tra chi ha condizioni come la germofobia. Le persone evitano i bagni pubblici

principalmente perché:
• li considerano “non igienici”,
• hanno odori sgradevoli,
• mancano di sapone o carta igienica,
• offrono poca privacy.
Un’esperienza negativa può generare reazioni forti e avere conseguenze concrete per città e organizzazioni. Quando le aspettative non vengono soddisfatte, gli utenti si sentono:
• disgustati (27%),
• a disagio (26%),
• frustrati (22%).
La ricerca ha esaminato anche le difficoltà affrontate dal personale addetto alle pulizie nei bagni. L’80% ha riportato problemi di salute mentale legati al lavoro; il 46% di questi si sente stressato e 7 lavoratori su 10 segnalano uno scarso supporto da parte del datore di lavoro. Il 38% ha lasciato il lavoro nel settore delle pulizie perché non si sentiva riconosciuto o era esausto (indipendentemente dalla retribuzione).
Il benessere dei dipendenti e il loro turnover sono aspetti spesso trascurati che influenzano però direttamente la pulizia delle strutture e di conseguenza l’esperienza dell’utente nei bagni, oltre a generare costi di assunzione e formazione ■


Igiene, innovazione e benessere
nei bagni pubblici
One Hundred gestisce con successo oltre 80 bagni pubblici in diversi Paesi europei con soluzioni che mirano a garantire la soddisfazione degli utenti. Ne parliamo con Marielle Romeijn co-fondatrice e Chief Brand Officer
Oltre alla gestione di bagni pubblici e al ripristino dell’igiene, l’attività di One Hundred include il design, la costruzione, la realizzazione di moduli dedicati al benessere, l’integrazione IoT, in una logica di innovazione continua, con un approccio basato sull’analisi dei dati. Ne parliamo con Marielle Romeijn, co-fondatrice e Chief Brand Offi cer della società.
Quando, dove e come è nata One Hundred?
One Hundred restrooms è una compagnia olandese, co-fondata nel 2017 da imprenditori che in precedenza avevano partecipato con successo all’espansione europea di 2theloo (un concetto di toilette pubbliche a pagamento). One Hundred restrooms vuole trasformare una sosta al bagno nelle aree di servizio autostradali, nelle stazioni ferroviarie, nei centri commerciali e in altri luoghi ad alta affl uenza da un’esperienza stressante a un momento di benessere. Nel 2018 è
Sopra, Luigi Prestinenza Puglisi con Marielle Romeijn durante la presentazione del progetto Perfect Toilets al Maxxi di Roma.
stata aperta la prima location a Madrid, al centro commerciale La Vaguada, uno dei più grandi della Spagna. Oggi operiamo in sei Paesi in Europa, gestiamo 85 bagni pubblici e siamo ancora in crescita.
Con quale modello di business operate? Offriamo servizi di toilette a pagamento in luoghi pubblici, assicurando agli ospiti un’esperienza premium che va oltre la soluzione funzionale. Il nostro prodotto principale, il concetto completo di One Hundred restrooms, include design, costruzione, operatività, moduli di benessere, integrazione IoT, personale, manutenzione e innovazione continua. Circa il 60% delle nostre location adotta il concetto One Hundred. L’altro 40% opera utilizzando la soluzione Smart, che combina varchi d’accesso intelligenti, uno strumento di valutazione e accesso a dashboard per migliorare l’effi cienza operativa e le informazioni sui clienti. Inoltre, gestiamo un concetto unico
di toilette mobile in Belgio, che offre l’esperienza completa di One Hundred all’interno di un container mobile. Quest’anno abbiamo introdotto due nuove proposte:
• Collab, un concetto completamente integrato in cui integriamo il marchio del partner con il nostro nel design del bagno.
• Mind & Body Hub, un concetto focalizzato sul benessere che offre servizi progettati per promuovere il rinnovamento fisico degli utenti. Siamo orgogliosi di aver raggiunto la soglia di circa 1 milione di visitatori paganti al mese nelle nostre location.
Come siete organizzati?
Nel nostro centro servizi ad Amsterdam lavora un team di 20 persone dedicate alla guida e all’organizzazione dell’attività per le sedi nei Paesi Bassi e in Belgio. In tutti gli altri Paesi abbiamo un team locale che dirige il lavoro. Ogni toilet ha generalmente almeno un membro del nostro personale a tempo indeterminato, supportato da lavoratori flessibili quando necessario.
Gli spazi sono occupati in concessione dalla Pubblica Amministrazione, affittati da privati o di proprietà?
Questo dipende dal tipo di location. I centri commerciali sono tipicamente di proprietà di società immobiliari, le aree di servizio autostradali sono in genere di proprietà di marchi energetici come TotalEnergies o Repsol. Per le stazioni ferroviarie otteniamo una concessione dalle compagnie ferroviarie, mentre in Belgio ci è stata concessa una location per il container dal Comune. Il nostro focus è comunque sulle aree retail, i nodi di trasporto, le stazioni autostradali e i concetti di ristorazione.
La nostra proposta Collab per esempio è studiata proprio per collaborare con realtà come Ikea, Autogrill o Avolta.
Qual è il programma di gestione e manutenzione?
One Hundred garantisce ula gestione e la manutenzione senza interruzioni tramite un centro di controllo digitale (dashboard) che visualizza dati in tempo reale da vari sistemi connessi, inclusi i cancelli d’ingresso, gli strumenti di valutazione dei clienti, i misuratori di flusso dell’acqua, i sistemi di dispenser, i sistemi di profumo e gli specchi motivazionali. Questo approccio basato sui dati fornisce informazioni sul comportamento dei visitatori, l’efficienza

operativa, la soddisfazione del cliente e le necessità di manutenzione.
Il nostro team di tecnici interni dedicati affronta qualsiasi problema entro i tempi definiti, garantendo risoluzioni rapide. Il team di comfort, responsabile delle pulizie e del servizio clienti, riceve coaching settimanale ed è valutato dai nostri formatori sul campo per mantenere standard elevati. Grazie all’analisi dei dati, proteggiamo il marchio, miglioriamo la soddisfazione dei clienti e offriamo formazione, creando un’esperienza di bagno orientata al cliente.
Quali formule commerciali vengono
implementate all’interno dei bagni?
• Modello pay-per-use: i visitatori pagano per accedere alle strutture e ricevono un voucher con sconti per esercizi commerciali locali.
• Vendita di prodotti: essenziali da viaggio sono disponibili in distributori automatici presso alcune location selezionate.
• Partnership di marca: collaboriamo con aziende per offrire servizi innovativi ai nostri visitatori, come un’analisi digitale della pelle.
• Donazioni: i visitatori possono fare donazioni per progetti di igiene come Made Blue Foundation presso le stazioni di idratazione ■
PerfectToilets.


Vita, architettura e generosità. Il film di Wim Wenders celebra i bagni pubblici di The Tokyo Toilet attraverso la storia di un addetto alle pulizie appagato dall’umile lavoro che svolge al servizio di un bene comune
Perfect Days il film di Wim Wenders che ha ispirato il progetto Perfect Toilets
Lanciato in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo e oggi gestito dalla municipalità di Shibuya, il progetto The Tokyo Toilet ha ribaltato gli stereotipi associati ai bagni pubblici – bui, sporchi, pericolosi, non accessibili – con la bellezza dell’architettura e la loro cura. Invitato a documentare l’operazione con una serie di cortometraggi, Wim Wenders suggerì di farne una storia. « Quei bagni erano troppo belli per essere veri, ma non era di loro che avrebbe parlato il film. Lo sarebbe diventato solo se fossimo riusciti a dar vita a un addetto alle pulizie unico, un personaggio realmente credibile e reale. Solo se la sua storia avesse avuto importanza, e solo se fosse valsa la pena guardare la sua vita e quei luoghi e tutte le idee ad essi legate, come ad esempio il forte senso del bene comune giapponese, il
Satoshi Nagare, courtesy TNF.
rispetto reciproco per la città e gli altri valori che rendono la vita pubblica in Giappone così diversa dal nostro mondo» ha spiegato in un’intervista il regista tedesco. Perfect Days descrive in maniera poetica la bellezza del quotidiano attraverso l’esistenza modesta ma felice di un uomo. «Un uomo – prosegue Wenders – con un passato privilegiato che a un certo punto ha avuto un’illuminazione, mentre guardava il riflesso delle foglie creato dal sole». I bagni di Shibuya, realizzati con il sostegno di Toto, che ha fornito i sanitari, e di Daiwa House che li ha costruiti, vengono puliti tre volte al giorno, ispezionati e sottoposti a manutenzione accurata una volta al mese. Tra i sedici architetti coinvolti nella progettazione anche i premi Pritzker Shigeru Ban, Tadao Ando e Toyo Ito ■













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