Lazialità Gennaio 2013

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GENNAIO 2013 • ANNO XXVIII • N° 363 • € 4,90

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VLADO

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portaci lontano IN REGALO IL POSTER CALENDARIO 2013


il personaggio

Titolare contro Ronaldinho a vent’anni, poi due esperienze non felici in Serie B con Torino e Bari. Sembrava destinato ad una parabola discendente che lo avrebbe fatto scivolare inesorabilmente nel dimenticatoio. Poi però, con l’arrivo sulla panchina biancoceleste di Petkovic, è tornato a correre sulla fascia e a scalare posizioni nelle gerarchie del gruppo. È certamente lui la sorpresa di questa Lazio

LUIS PEDRO CAVANDA, il terzino che non ti aspetti 68

di Bruno Boccolini - Foto: Inside Foto

Cavanda, anche grazie all’esperienza acquisita nelle competizioni europee, sta diventando un giocatore sempre più importante per la Lazio

Luis Pedro Cavanda nasce a Luanda, in Angola, il 2 gennaio 1991. Giovanissimo si trasferisce in Congo, poi da lì in Belgio, dove inizia a giocare, all’età di quindici anni, nel Cornesse, da dove lo preleva lo Standard Liegi. Non trova, però, molto spazio. Grazie a uno zio italiano riesce a svolgere un provino con la Lazio e viene selezionato dall’allora DS Sabatini che, dopo aver pagato un indennizzo di 15.000 euro alla squadra belga, lo aggrega negli Allievi. Dal 2008 al 2010 gioca nella Primavera biancoceleste, con la quale riesce anche a togliersi la soddisfazione di realizzare il gol vittoria contro la Roma nella finale della prima edizione del “Memorial Franco Sensi”. GLI ESORDI Nella stagione 2009/10, sotto la guida di Davide Ballardini, viene spesso aggregato con i grandi. Il 17 dicembre 2009 arriva il tanto desiderato esordio in gare ufficiali con la prima squadra. Con il girone di Europa League già

LA CARRIERA ANNO 2009/2011 2011 2011/2012 2012 2012/...

SQUADRA LAZIO TORINO LAZIO BARI LAZIO

compromesso, il tecnico ravennate decide di schierare una formazione sperimentale nella partita casalinga contro il Levski Sofia. Cavanda gioca tutti i 90 minuti e la sfida si conclude con il risultato di 0-1. Nel luglio del 2010 svolge tutto il ritiro precampionato con la prima squadra e viene inserito dal tecnico Edy Reja tra gli uomini della rosa a sua disposizione. Sceglie il numero 39, in omaggio al suo idolo, il francese Nicolas Anelka. Il 29 agosto 2010, a soli 19 anni, esordisce in Serie A, subentrando, al dodicesimo minuto del secondo tempo, al posto dell’infortunato Simone

PRESENZE 3 3 1 8 12

RETI 0 0 0 0 0

Del Nero, nella sfida di Marassi contro la Sampdoria. Anche in quel caso arrivò una sconfitta: 2-0. Ventiquattro giorni dopo arriva anche l’esordio da titolare in campionato nella sfida da brividi contro il Milan. Davanti a 50.000 spettatori il giovane difensore viene schierato nel suo ruolo naturale, quello di terzino destro. Il problema è che di fronte a sè ha Ronaldinho ed è facile che ad un ragazzo tremino le gambe davanti ad uno dei signori del calcio. Eppure Cavanda si disimpegna bene e l’asso brasiliano combina poco o niente negli 87 minuti di gioco in cui il belga-angolano è in 69


dossier mercato

di Bruno Boccolini

Un piccolo sforzo per una

grande lazio

Arriva il 2013. Soprattutto arriva Gennaio, quindi parte il calciomercato. Nel calcio di oggi le dichiarazioni di presidenti, procuratori e giocatori non si limitano solamente a determinati periodi dell’anno in cui è possibile effettuare trasferimenti. Ora è veramente sempre tempo di calciomercato. Ecco dunque che voci su interessamenti, richieste di informazioni, accostamenti e telenovele varie si protraggono per mesi. Nel primo mese dell’anno prende vita il cosiddetto mercato di riparazione. Tutte hanno qualche colpo da dover effettuare, chi più chi meno. Dalla prima all’ultima della classe... 24

Il Direttore Sportivo Igli Tare e il Presidente Lotito sono chiamati a soddisfare gli umori della piazza biancoceleste

La Juventus è diventata Campione d’inverno con due giornate di anticipo. Persino la Vecchia Signora registrerà qualche operazione da qui al 31 gennaio. Sorge allora spontaneo chiedersi perché mai la Lazio non dovrebbe fare lo stesso. La priorità, comunque, sembrano averla le operazioni in uscita. C’è chi all’interno del centro sportivo di Formello non è troppo soddisfatto e preferirebbe partire. Alcuni calciatori si allenano a orari diversi perché fuori rosa praticamente da agosto e hanno già le valigie pronte. Matuzalem era uno di questi, ma ha già salutato tut-

ti per approdare alla corte di Preziosi nel tentativo di raggiungere la salvezza con il Genoa nel più breve tempo possibile. Proprio i rossoblù sembrano aver intavolato un maxi scambio con il club di Lotito. Il presidente biancoceleste ha in rosa diversi giocatori ai margini del progetto tecnico e pronti e tentare maggior fortuna proprio in Liguria. PRIMI BILANCI Il bilancio di questa prima parte di stagione è certamente positivo. La Lazio è una delle grandi di questa Serie A ed è pronta a dare battaglia fino all’ultimo

per salire sul treno Champions League al terzo tentativo. In Coppa Italia ha raggiunto i quarti di finale. Inoltre, in ambito europeo, si appresta ad affrontare il Borussia Mönchengladbach nei sedicesimi di finale di Europa League. La rosa è decisamente competitiva. Più di quanto ci si aspettasse a inizio stagione. Petkovic sta tirando fuori il meglio da ogni uomo che ha a disposizione e l’innesto di un paio di giovani ha aumentato il numero di titolari a disposizione. Nonostante ciò la dirigenza biancoceleste non deve adagiarsi sugli allori, 25


europa league

di Alessandro De Luca - Foto: Inside Foto

pletamente. Proprio per questi motivi la cavalcata della Lazio, rigorosamente unica formazione italiana vincitrice di raggruppamento, acquista ancor più significato. Perlomeno in questa annata, escludendo l’Udinese eliminata sia dai preliminari di Champions League che dalla fase a gironi dell’Europa League, tutte quante le partecipanti sembrano aver recepito il messaggio. Per i tifosi laziali è comprensibile la doppia soddisfazione (erano più di dieci anni che si attendeva questo momento, vincere e non solo, stravincere il proprio raggruppamento).

Mister Petkovic, a lui va gran parte di questa qualificazione

Complimenti LAZIO, sei primatista Europea!!!

Ripercorriamo insieme tutta la fase a gironi del gruppo J di Europa League, che ha visto trionfare, dopo oltre 10 anni, la Lazio in un raggruppamento europeo. E ora sotto con il Borussia Mönchengladback

Essere la prima squadra cittadina è ciò che ci spetta di diritto, vincere e primeggiare in Europa è invece un nobile obiettivo che, centrato grazie a cuore e tecnica, ci fa gioire come forse non siamo abituati a fare. Vero è che non abbiamo conquistato ancora nulla se non la testa del girone, ma paragonandoci ad altre realtà più incensate, di cui non faccio il nome, potremmo già definirci trionfatori. La tanto decantata parola progetto risuona ridondante per descrivere le imprese nostrane, dimenticando troppo spesso quanto importante sia onorare le competizioni continentali, vero motore del sistema calcio in generale. La declassazione subita nel ranking Fifa ad opera della Germania, testimonia quanto le società italiane siano pronte a puntare alto in campionato, conquistando magari un piazzamento europeo, per poi inspiegabilmente snobbarlo com-

MIGLIOR DIFESA D’EUROPA Perché stravincere direte, non abbiamo mica fatto l’en-plein di punti a disposizione, eppure c’è un altro dato stupefacente da tenere in stretta considerazione; quello di essersi guadagnati l’appellativo, assieme al Bayern Leverkusen, di miglior, tenetevi forte, difesa d’Europa. Proprio così, il reparto a volte più criticato è stato l’arma vincente della corazzata guidata dall’oramai non più sorprendente Vladimir Petkovic, poliglotta condottiero biancoceleste. Tutti gli interpreti hanno recitato un ruolo chiave e, ad esser onesti, questa volta anche la società merita di raccogliere i frutti di un lavoro estivo che, senza proclami, ha consentito al proprio tecnico di disporre di una rosa che potesse competere ad alti livelli su tre competizioni. Spesso il Presidente ci ha abituato alla solita frase: “Non vendo sogni, ma solide realtà” (in realtà ripresa da un celebre spot pubblicitario), mai come questa volta però citazione fu più azzeccata. Nell’accezione comune il grande mercato è costellato dall’arrivo di grandi campioni, non c’è dubbio, ma è anche vero che per crescere bisogna non cedere i propri pezzi pregiati ed in questo la Lazio ha fatto scuola in un sistema oberato dai debiti, che ha visto anche un club prestigioso come il Milan costretto a cedere i propri pezzi da novanta dinnanzi ai petrol-euro arabi del facoltosissimo Psg. La programmazione è il fiore all’occhiello di qualsivoglia azienda, e 73


PREMIO

Dal 1985 raccontiamo e custodiamo la storia della SocietĂ Sportiva Lazio


premio lazialità

Ore 18.00, l’arrivo del sindaco Alemanno al “Premio Lazialità”

Un simpatico confronto tra Pino Insegno ed Enrico Montesano

Premio Lazialità 2012 - 13 dicembre Sala Protomoteca in Campidoglio Ore 17.00: l’inizio del grande evento, Guido De Angelis saluta i presenti

Valerio Cassetta intervista Simone Inzaghi

L’organizzazione dell’evento “La Lazialità è un tratto distintivo, la riconosci dall’eleganza dei gesti, dalla signorilità dei comportamenti, dalla nobiltà dei pensieri”. Questo lo spirito della seconda serata dedicata alla Lazialità. La Protomoteca di Roma è un luogo prestigioso, elegante, importante. Dalla finestra scorgi la storia di Roma e ti emozioni, così come emozionanti sono state le oltre due ore trascorse insieme, in un abbraccio 36

bianco-azzurro infinito e appassionato. Come ha detto Guido De Angelis, il padrone di casa per una sera, “la serata è dedicata a chi con semplicità, passione e molto spesso in silenzio ha dimostrato la sua Lazialità. Vorrei farvi ritrovare il gusto di stare insieme, con la Lazio e per la Lazio. In questa sera non ci sono interessi di parte a prevalere, non ci sono rancori o inimicizie a dividerci, c’è solo il desiderio

di Sandro Di Loreto

di condividere un momento speciale che parla di noi”. Non è facile. Troppi gli interessi in gioco, troppi i rancori, troppo distanti alcune posizioni che non consentono un incontro, proprio sul terreno della Lazialità. Eppure per una sera abbiamo cercato di mettere tutto alle nostre spalle andando oltre le cose che ci dividono, per stare insieme e volerci bene. La serata del 13 dicembre ha raccontato una storia

partendo dal volo di un aquila. Quando ci siamo riuniti per la prima volta abbiamo incrociato gli sguardi ed abbiamo detto “vogliamo, dare alla gente una straordinaria serata di Lazio”. E così è partita la macchina organizzativa. Ognuno di noi ha messo sul tavolo fantasie e idee, ognuno di noi ne ha cambiata qualcuna in corso d’opera. Qualcuno, più scaltro, ha fatto finta di cambiarla, per poi, piano piano, riportare il gruppo sulla sua posizione. La cosa più difficile è stata scegliere i premiati. Sono tante le per-

sone che hanno dato e danno esempio di Lazialità ed il rischio era quello di fare la scelta sbagliata. Sono stati messi sul tavolo 100 nomi. Li abbiamo analizzati, sezionati, criticati. Ogni riunione terminava con la lista definitiva che regolarmente si scopriva provvisoria nella riunione successiva, quando tutto tornava in discussione. Lentamente, però, tutto ha preso forma. Ci siamo emozionati nell’immaginare l’omaggio a Giorgio Chinaglia o all’idea di vedere lo sguardo furbo e travolto dai sentimenti del burbero più

dolce del mondo, Eugenio Fascetti. Ci siamo un po’ intristiti pensando a Goffredo “er Tassinaro” ed al suo modo appassionato e stravagante di vivere la Lazio. Ci siamo inorgogliti scrivendo la motivazione per Alvaro Delle Vedove, un uomo che alla Lazio ha dato tutto quello che poteva dare, quasi la sua vita. Ci siamo intristiti pensando a Gabriele Sandri che la sua vita non ce l’ha più, lasciata lungo il cammino incontro alla sua Lazio, per colpa di un gesto irresponsabile e incomprensibile di un uomo che ha agito con troppa 37


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