Pittura
U8
8 La pittura olandese
del «Secolo d’oro»
I pittori della ricchezza Tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, l’Olanda e le altre sei province dei Paesi Bassi settentrionali si resero indipendenti dalla dominazione spagnola, dando vita alla Repubblica delle Province Unite. Alla conquista dell’autonomia politica si accompagnarono un formidabile sviluppo economico dovuto ai sempre più estesi traffici commerciali e un’altrettanto straordinaria fioritura artistica e culturale, tanto che gli storici sono soliti parlare del Seicento olandese come del «Secolo d’oro». Protagonisti di questa felice stagione della pittura furono Pieter Paul Rubens (1577-1640), Rembrandt van Rijn (1606-1669) e Jan Vermeer (1632-1675). Essi privilegiarono soprattutto soggetti profani come ritratti, nature morte, paesaggi e scene di vita quotidiana. Più limitati, invece, i dipinti di carattere religioso, perché la religione calvinista, preponderante in Olanda, scoraggiava le raffigurazioni sacre.
I chiaroscuri di Rembrandt Rembrandt è considerato il più importante pittore olandese del Seicento. La sua vastissima produzione è estesa a tutti i soggetti: paesaggi, temi mitologici, storici e religiosi. Ad Amsterdam, dove aprì una bottega, conobbe grande fortuna come ritrattista. Amava molto anche ritrarre se stesso: di lui ci sono giunti circa cento autoritratti. Rembrandt fa spesso uso del chiaroscuro, ricorrendo talvolta a un uso scenografico della luce, prendendo spunto da Caravaggio. I personaggi da lui ritratti sono rappresentati in modo realistico ed egli cerca sempre di coglierne la psicologia nei volti come nei gesti, riprodotti in modo spontaneo. Importante è anche la cura per i dettagli tipica della tradizione fiamminga.
284
Le atmosfere intime di Jan Vermeer
Jan Vermeer, La cuoca (o La lattaia), 1659 ca.,
olio su tela, 46 × 41 cm. Amsterdam, Rijksmuseum.
Jan Vermeer (il vero nome è Johannes van der Meer) privilegiò scene di vita quotidiana, che hanno come protagoniste per lo più donne intente alle più svariate attività domestiche: dalla cucina, al cucito, allo studio di uno strumento musicale. Quello di Vermeer è un mondo intimo, appartato, ma vivace nei colori e nelle luci, con frequenti chiaroscuri ed effetti di trasparenza. Nelle figure, nei volti e nei gesti è possibile trovare sempre una sensazione di genuina semplicità e una cura minuziosa nella definizione dei dettagli.