NELLA REALTÀ La conquista dell’Italia... I conflitti sociali tra patrizi e plebei si intrecciarono con le prime guerre d’espansione che i Romani condussero dapprima contro i popoli vicini e poi in tutta la penisola e oltre, per il controllo del Mediterraneo. I Romani rigettarono sempre l’accusa di espansionismo, motivando i conflitti come necessari per la difesa dell’onore della città. Per questo motivo nelle cronache compaiono atti di eroismo e di virtù, che, mascherando sconfitte ed esaltando vittorie, alimentavano l’orgoglio popolare. Seguite la “lezione“ di Tito Livio, uno dei più importanti storici di epoca romana, autore di una monumentale Storia di Roma. In essa, alla cronaca storica sono alternate molto spesso parti di narrazione con interpretazioni “mitiche“ di fatti storici. Dividete la classe in gruppi: in base alle indicazioni di Tito Livio ogni gruppo dovrà elaborare un’intervista impossibile a ogni personaggio o popolo citato. 509 a.C. • Stop agli Etruschi! Gli Etruschi, dopo la cacciata di Tarquinio il Superbo, vogliono assediare la città, ma l’esercito romano li ferma. L’eroe del momento è Orazio Coclite.
396 a.C. • Veio Dopo dieci anni di assedio, guidati da Furio Camillo, i Romani conquistano l’etrusca Veio.
“Per fermare il nemico occorreva abbattere il ponte Sublicio, in modo da impedire l’ingresso in città. Orazio combatté da solo, mentre due compagni demolivano il ponte sotto ai suoi piedi. Terminata l’opera, Orazio ricacciò i soldati e si buttò nel Tevere“.
“Furio Camillo riuscì a far cadere Veio con un’astuzia: fece scavare un tunnel sotterraneo che penetrasse fin dentro la città e cogliesse il nemico di sorpresa“.
343-295 a.C. • I duri Sanniti Conquistati i territori vicini, in città le istituzioni politiche si rafforzano, quindi i Romani decidono di espandersi a sud. Il popolo più duro da sconfiggere è quello dei Sanniti, guerrieri con grande esperienza militare. Gli scontri si protraggono per tre guerre, durante le quali i Romani subiscono l’unica vera sconfitta (le “Forche caudine“). Alla fine dei conflitti i Romani escono vincitori con il possesso di tutta l’Italia centrale e della Campania.
“I Sanniti non smisero mai di combattere: nel corso dell’ultimo scontro, chiusi sui loro monti, senza alcun alleato, si ostinarono a inseguire una vittoria consapevoli che non ce l’avrebbero fatta“.
490-430 a.C. • Un eroe della Repubblica Roma conquista il territorio di Volsci, Sabini e Latini grazie a un leggendario dittatore: Cincinnato.
390 a.C. • “Vae victis!“ I Celti, chiamati “Galli“ dai Romani, penetrano in Italia dalle Alpi e, guidati da Brenno, puntano a Roma. Qui mettono a ferro e fuoco la città.
“Cincinnato era un agricoltore che, una volta vinte le guerre di espansione, si ritirò a coltivare le sue terre senza pretendere riconoscimenti e onori“.
“I Galli chiesero a Roma un pesante riscatto per liberare la città. Roma pagò, sbarazzandosi così di un pericoloso nemico“.
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