Classe 3a
Laboratori d’ascolto
CLASSE 3a Pagina 17, Libro di lettura
LA BAMBINA DAI CAPELLI VERDI Lucilla era una bambina che viveva più in acqua che fuori. Quando non la trovavi, sapevi dove cercarla: o era nella vasca da bagno riempita fino all’orlo con la maschera da sub, o era in piscina, oppure a giocare con l’acqua sulla riva del fiume. Appena finivano le scuole andava a stare fino a settembre nella casa dei nonni, che era a un passo dal mare e lì passava le giornate a tuffarsi, a nuotare, a giocare con le onde del mare. E siccome era un mare pieno zeppo di alghe verdi, dàgli, dàgli e dàgli a quella bambina i capelli diventarono verde-alga, prima verde chiaro, poi verde così così, poi verde proprio verde. La bambina non se ne accorse subito, ma poi iniziò a chiedersi: “Come mai tutti mi fissano?”. Allora corse a specchiarsi nel bagno dei nonni e, per la sorpresa, spalancò gli occhi come Pinocchio e Lucignolo quando si trovarono con le orecchie d’asino. Quando uscì dal bagno, sua nonna si mise a gridare: – Aiuto, aiuto, mia nipote è diventata un’extraterrestre! Lei, invece, con i capelli verdi si piaceva proprio. Il problema erano i compagni, che cominciarono a chiamarla Testa di Lattuga, Spinaciona, Cicorino, eccetera eccetera. Lei all’inizio ci rimase male: ma si sa che molti bambini hanno il vizio di affibbiare nomignoli, di prendere in giro, mai che dicano una cosa gentile, forse nessuno glielo insegna. Ma sua nonna le diceva sempre: una risata al giorno toglie il medico di torno, e quando loro cominciavano a dire “Sta arrivando Spina…”, lei li precedeva ridendo e canterellando “Sta arrivando Spinaciona, Cicorino, Testa di Lattuga…”. Comunque, non tutti i bambini erano maleducati. Certi le avevano dato nomignoli bellissimi: Verde-Menta, Verde-Mare, Alghina-Verde… e ci fu addirittura un bambino che si innamorò di lei e si tinse persino i capelli di un verde uguale uguale al suo. V. Lamarque, La bambina bella e il bambino bullo, Einaudi Ragazzi
Pagina 45, Libro di lettura
I SEMI MAGICI Finalmente era arrivata la festa della primavera. Nella piazza del paese, sotto l’ombra dei platani, e vicino alla Moschea dalla cupola dorata, si teneva come sempre il grande mercato. Vi erano bancarelle coloratissime traboccanti di meloni e di stoffe, venditori di argenti e gioielli, dolciumi e carni che arrostivano sulla brace. Le strade erano piene di gente
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