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Il discorso diretto: i tre modi

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I nomi composti

I nomi composti

Nicola, Lia e Carlo hanno messo per iscritto un dialogo avvenuto in classe.

Nicola Claudia domanda: – Maestra, devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?

Lia – Maestra – domanda Claudia – devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?

Carlo – Maestra, devo colorare con i pastelli o con i pennarelli? – domanda Claudia.

Hanno riportato tutti il dialogo in modo corretto? Noti delle differenze? In che cosa consistono?

Il discorso diretto è la riproduzione fedele di quello che viene detto in un dialogo.

I segni di punteggiatura che vengono utilizzati sono i due punti, le virgolette (alte o basse) o il trattino

In genere il discorso diretto viene introdotto da un narratore che può assumere posizioni diverse:

Narratore all’inizio

Claudia domanda: «Maestra, devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?»

Claudia domanda: – Maestra, devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?

Narratore al centro

«Maestra» domanda Claudia «devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?».

– Maestra – domanda Claudia – devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?

Narratore in fondo

«Maestra, devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?» domanda Claudia.

– Maestra, devo colorare con i pastelli o con i pennarelli? – domanda Claudia.

Il discorso diretto inizia sempre con la lettera maiuscola.

1. Trasforma sul quaderno le parole di Silvia e Marco in discorso diretto, utilizzando i tre modi. Usa la punteggiatura che preferisci.

Luigi, mi presti la tua penna?

Giorgia, hai preso tu il mio quaderno?

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